Enogastronomica Vacanza - Lago di Garda - GardaConcierge

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Enogastronomica Vacanza - Lago di Garda - GardaConcierge
Lago di Garda

Vacanza
Enogastronomica
Enogastronomica Vacanza - Lago di Garda - GardaConcierge
Che cos’è una vacanza sul Garda se non
  l’occasione per scoprire i segreti della
 cultura enogastronomica del territorio?

  La redazione di GardaConcierge vi accompagna
   tra vini, prodotti tipici ed eventi che colorano e
                        profumano i sapori del Lago.
          Dall’Olio del Garda, all’Amarone della
  Valpolicella passando per Gnocchi di Malga,
Monte Veronese, Chiaretto e Lugana, in questa
    guida troverete inoltre gli appuntamenti in cui
             degustare e acquistare questi prodotti.

                                              INDICE
                                     Prodotti Tipici
                                                Vini
                               Sapori di Montagna
                          Folklore e Feste Popolari
Enogastronomica Vacanza - Lago di Garda - GardaConcierge
Vacanza Enogastronomica
Prodotti Tipici
La redazione di GardaConcierge inaugura una nuova serie di guide dedicate alla vacanza enogastronomica con un itinerario
per conoscere i prodotti tipici del Lago di Garda, uno strumento ideale perché neanche la tavola abbia più segreti. Riportiamo
qui tutto ciò che va assaggiato e che difficilmente si trova lontano dal Lago perché coltivato o prodotto solo in questa zona.

Olio Garda DOP
Quella della pianta dell’olivo è forse una delle colture più radicate nella zona del Garda sin dai tempi dell’antichità, il che ha reso l’Olio
extra vergine di oliva uno degli ingredienti principali dei piatti del luogo e più in generale della cucina mediterranea. L’Olio Garda DOP
si produce in diversi territori delle province di Trento, Verona, Mantova e Brescia. Le varietà di olivo più presenti sul territorio impiegate
per la produzione dell’olio sono Casaliva, Frantoio e Leccino. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha concesso il riconosci-
mento al Consorzio di Tutela dell’Olio Extra Vergine di Oliva DOP Garda nel 2004, valorizzando e tutelando l’olivicoltura riconosciuta
come attività importante dell’economia gardesana. L’Olio Garda DOP viene distribuito non solamente sul territorio nazionale, ma
anche in Europa e negli Stati Uniti, confermando il primato sulla tavola di un prodotto interamente frutto dell’ecosistema gardesano.

Proseguiamo ora il nostro percorso con i prodotti della terra, verdure e ortaggi, agrumi e frutta legati alle località benacensi.

Asparagi di Rivoli Veronese
L’asparago si coltiva in diverse aree del veronese, ma una varietà rinomata la cui produzione è limitata ed esclusiva è l’asparago
bianco di Rivoli Veronese. La sua caratteristica colorazione bianca è causata dal fatto che la pianta cresce in profondità nel
terreno lontano dalla luce. Nella prima settimana di maggio si svolge a Rivoli la festa dell’asparago, in cui questa verdura la fa
da protagonista comparendo in una gran quantità di piatti.

Broccoletto di Custoza
Sempre nel territorio veronese, ma in una zona più meridionale, a Custoza, si coltiva una pianta dalle dimensioni ridotte con un
fusto breve o quasi assente e foglie poco numerose che cresce a livello del suolo, il broccoletto di Custoza. Questo ortaggio si
produce esclusivamente in alcune località della frazione di Custoza: la semina a mano si effettua tra la fine di giugno e i primi
giorni di luglio, mentre la raccolta va da novembre a febbraio. Nei mesi di gennaio e febbraio normalmente ha luogo una ras-
segna che propone appuntamenti per acquistare e degustare il broccoletto in numerose declinazioni. Da segnalare una ricetta
con ingredienti esclusivamente veronesi: il Risotto al Broccoletto di Custoza e Monte Veronese.

Broccolo di Torbole
L’ambiente climaticamente favorevole della zona lungo la sponda trentina del Lago è uno dei responsabili della coltura del
Broccolo di Torbole. Si tratta di una pianta dalle caratteristiche uniche il cui sapore risulta un po’ più ingentilito rispetto a quello
della famiglia dei cavoli-broccoli, il periodo della raccolta del Broccolo di Torbole va da fine novembre a febbraio. Ogni anno non
ne vengono prodotti che 30 mila esemplari, il cui seme si tramanda nelle famiglie degli ortolani.

Cipolla di Sermide
L’area mantovana corrispondente al Comune di Sermide lungo le rive del Po, è il luogo in cui si coltiva una varietà della cipolla che prende il
nome di Cipolla di Sermide. Il terreno dei questa zona è reso particolarmente fertile dalla vicinanza del fiume, che garantisce una produzione
unica della Cipolla di Sermide reperibile in due varietà, una leggermente più dolce proveniente da colture i cui terreni hanno una maggiore
componente sabbiosa, e una più pungente derivata dai terreni con una più alta concentrazione di argilla. La Cipolla di Sermide,
dal caratteristico colore giallo paglierino, è stata un ortaggio onnipresente nelle tavole della zona sin dai tempi del Medioevo.>>
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>>           Limonaie del Garda
              Una delle caratteristiche del territorio del Garda sono le Limonaie, che richiamano annualmente un gran numero di
visitatori. La zona di Limone, nel bresciano, vanta il primato della zona più settentrionale in cui è praticata la coltura degli agrumi.
Le prime coltivazioni di questi agrumi sulla sponda occidentale del Lago hanno origini lontane, risalgono infatti al XIII secolo;
la produzione delle Limonaie è rimasta fiorente almeno fino alla seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui è subentrata una
grossa crisi dovuta al prezzo dei limoni sul mercato i cui costi di produzione imponevano prezzi molto più alti rispetto a quelli
prodotti più a sud, nell’area mediterranea.

Marroni di Drena
Un altro frutto dalle caratteristiche uniche ha origine nel territorio benacense: nell’area trentina, precisamente a Drena, una
quindicina di chilometri da Riva del Garda, si contano diversi ettari di bosco il cui arbusto prevalente è il castagno. Proprio
questi castagneti producono il Marrone di Drena, una castagna dal colore marrone scuro con un sapore dolce e intenso e una
caratteristica forma che ricorda quella di un cuore. Si tratta di un frutto la cui misura non è particolarmente grande, che solo
in tempi recenti un gruppo di coltivatori ha deciso di commercializzare. Nel Comune di Drena ogni anno nel mese di ottobre si
svolge una mostra che propone la degustazione e la vendita dei Marroni di Drena.

Melone mantovano
Il Melone Mantovano è un prodotto che dal novembre 2014 gode dell’Indicazione Geografica Protetta, IGP. La coltivazione di questo
ortaggio si estende nell’area di 22 comuni nella provincia di Mantova e di 8 in quella di Cremona. La coltivazione può avvenire in serra
come in campo, la semina si effettua nei mesi di marzo-aprile e la raccolta avviene tra giugno e agosto. Il Melone Mantovano è un pro-
dotto il cui peso medio è di 1-1,5 chilogrammi, dal profumo intenso e dal sapore dolce presente nei piatti estivi dall’antipasto al dessert.

Radicchio di Verona
Nel territorio veronese si coltiva un altro prodotto che gode della denominazione IGP, si tratta del Radicchio di Verona. I colori che
lo definiscono sono il rosso scuro delle foglie e il bianco della nervatura da cui si sviluppa, con forma ovale allungata, l’ortaggio.
Il Radicchio di Verona cresce in terreni alluvionali e sabbiosi, come quelli della zona della bassa provincia veronese. Un’altra
caratteristica, oltre al sapore in parte amarognolo è quella che riguarda la croccantezza delle foglie; il Radicchio di Verona è un
ortaggio che vede un largo impiego nei piatti della cucina tradizionale, non solo crudo ma anche cotto.

Sedano di Verona
Il Sedano di Verona è noto anche come Sedano rapa a causa dell’ingrossamento della radice, l’unica ad essere consumata, che
ricorda quella della rapa, appunto. Il sapore del Sedano di Verona, però, non ha nulla a che vedere con quello della rapa, anzi è
più simile a quello del sedano tradizionale, forse un po’ meno intenso; una volta eliminata la scorza, il Sedano rapa può essere
gustato sia crudo che cotto. La raccolta va da metà agosto e arriva fino ai primi geli, la commercializzazione inizia con le prime
raccolte e prosegue fino a marzo.

Susine di Dro
La Susina di Dro è un prodotto con la Denominazione di Origine Protetta DOP, che si coltiva appunto nei territori del Comune
della provincia di Trento. La Susina di Dro presenta la caratteristica forma ovale, con una buccia violacea che viene ricoperta
dalla sostanza cerosa e biancastra caratteristica di frutti quali susine e uve. All’interno, la polpa possiede una colorazione gialla
tendente al verde il cui sapore è tra il dolce e l’acidulo.

Zafferano di Pozzolengo
L’inizio della coltura dello zafferano nell’area di Pozzolengo, nella provincia Bresciana a sud del Garda, ha origini piuttosto recen-
ti, risale infatti al 2001. Ciò che caratterizza la coltura di questa spezia è il fatto che tutte le fasi dalla raccolta, alla separazione
degli stimi, alla tostatura sono effettuate a mano, processo che rende la spezia un prodotto di eccellenza senza eguali. Lo
Zafferano di Pozzolengo vanta un notevole impiego nella cucina lombarda: i biscotti allo zafferano sono tradizionali della zona
come le schiacciatine mantovane allo zafferano, oltre ai risotti e ai secondi piatti.

Dopo i prodotti della terra, il nostro percorso gastronomico tra gli alimenti la cui coltura e produzione si ubica nelle zone del
Garda, prosegue con i formaggi.

Formaggella di Tremosine
Nella parte settentrionale della sponda bresciana del Lago si produce la Formaggella di Tremosine. Si tratta di un formaggio a
pasta morbida che presenta una croce sulla faccia ottenuto con il latte degli allevamenti dell’altipiano di Tremosine, parte del
Parco Alto Garda bresciano. Nello specifico la Formaggella di Tremosine è un formaggio da tavola grasso, di breve o media
stagionatura, che presenta una crosta morbida e sottile giallo paglierino con una pasta interna di colore più chiaro e dalla
consistenza morbida ed elastica.

Monte Veronese
Un altro prodotto caseario la cui origine risiede però nella parte opposta del Garda, cioè oltre la sponda orientale è il Monte
Veronese. Alla base, infatti, c’è il latte vaccino proveniente dal Monte Baldo e dalla zona veronese dei Monti Lessini. Il Monte
Veronese è un formaggio a Denominazione di Origine Protetta (DOP) che si commercializza in due varietà: la prima, ottenuta
dal latte intero produce un formaggio grasso a pasta semidura dalla stagionatura breve, di almeno 30 giorni; la seconda, invece
si realizza a partire da latte di vacca parzialmente scremato, il che conferisce qualità da formaggio semigrasso a pasta dura o
semidura con una stagionatura di almeno 90 giorni.

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Vacanza Enogastronomica
Vini
La redazione di GardaConcierge ha studiato per i suoi lettori una guida in cui si approfondisce il tema dei prodotti vinicoli
provenienti dalle aree del Garda. Un percorso per scoprire tutte le declinazioni enologiche ottenute nei territori del Trentino,
del Veneto e della Lombardia adiacenti al Lago.

La partenza del nostro viaggio tocca i territori settentrionali dell’area benacense, sono tre le varietà di vino prodotte in
Trentino in zone limitrofe al Lago: il Trentino Marzemino, il Vino Santo Trentino e il Trentino Nosiola.

Trentino Marzemino
I vitigni da cui si ottiene il Trentino Marzemino si collocano lungo parte della Vallagarina, la valle dove scorre, da nord a
sud il fiume Adige. Il vino prodotto nella provincia di Trento dal vitigno Marzemino è un articolo DOC dalle caratteristiche
particolari: il colore rosso rubino si ottiene dalla macerazione di una settimana che segue la pigiadiraspatura, procedimento
grazie al quale il vino acquista la fragranza che richiama frutti di bosco e viola mammola. Il sapore del Trentino Marzemino
è secco e pieno, senza dimenticare il fondo delicatamente amarognolo. Sulla tavola questo vino ben si sposa con primi
piatti e carni bianche, esaltando in particolare il sapore dei piatti a base di funghi.

Vino Santo Trentino
La zona di Sarche e Toblino all’interno della Valle dei Laghi è quell’area della provincia di Trento in cui sono presenti i
vitigni Nosiola da cui si ottiene il Vino Santo Trentino. Anche questo è un prodotto DOC ottenuto tramite un procedimento
che segue la raccolta tardiva dell’uva: questa viene adagiata sulle cosiddette arele, ovvero dei graticoli che permettono
ai grappoli di perdere l’acqua e appassire. La pigiatura si effettua durante la settimana santa, da cui il nome Vino Santo
Trentino. La colorazione di questo vino è gialla dorata, l’odore è gradevole e delicato e il sapore dolce lo rendono adatto ad
essere consumato esclusivamente con dessert, dolci o da solo.

Trentino Nosiola
Dallo stesso vitigno con cui si produce il Vino Santo Trentino, si ottiene il Trentino Nosiola, un altro prodotto DOC con ca-
ratteristiche ben diverse da quelle del “cugino” dolce. Il nome Nosiola, da nocciola, richiama il colore della buccia dell’uva
gialla con riflessi verdognoli e sapori tostati e amarognoli. Il Trentino Nosiola mantiene queste qualità esibendo un colore
giallo paglierino scarico in cui sono individuabili le sfumature verdoline, la fragranza possiede un’impronta floreale che
richiama note fruttate di mela verde e albicocca, il sapore, infine, è secco e in minima parte amarognolo. Questo vino si
valorizza al meglio sulla tavola se abbinato con delicati risotti, primi piatti come minestre e zuppe di pesce e secondi piatti
che vedono il pesce di lago come protagonista.

La nostra escursione enologica prosegue scendendo lungo la sponda orientale del Garda, una volta entrati in territorio
Veneto, sono numerosissime le varietà di vino prodotte in area veronese: Bardolino e Chiaretto nell’omonima area adiacente
alle acque del Garda; Amarone, Recioto e Valpolicella dai vigneti della Valpolicella, appunto; Custoza e Soave
rispettivamente da aree più meridionali e orientali della provincia veronese.                                      >>
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>>         Bardolino
            La fama del Bardolino, che si produce in diverse tipologie, trascende i confini non solo della zona del Garda, ma
anche quelli dell’Italia intera: si tratta infatti di un inimitabile vino rosso prodotto da vitigni autoctoni dell’area benacense
la cui commercializzazione è destinata per circa il 70% all’esportazione. Dei sedici comuni presso i quali la produzione
ottiene la denominazione di orgine controllata (DOC), solo sei vantano quella di Bardolino Classico DOC, e sono quelli la cui
tradizionale produzione del vino è più antica e radicata: Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano e Cavaion Veronese. Il
Bardolino si ottiene da uve dei vitigni di Corvina Veronese in massima parte e presenta una colorazione rosso rubino chiaro
che invecchiando tende al granato, il profumo è vinoso, seppur delicato e il sapore armonico, sottile e asciutto fa sì che
questo vino si abbini senza difficoltà a primi e secondi piatti di diverso tipo.

Chiaretto
Dalle stesse uve da cui si ricava il Bardolino, se ne ottiene anche la versione rosata, il Chiaretto. All’aspetto questo vino
presenta una colorazione che oscilla tra il petalo di rosa e il rosa corallo, la fragranza richiama quella dei piccoli frutti di
bosco e dei fiori di campo, resa inconfondibile dalle venature speziate. Il sapore del Chiaretto è fresco e al palato trasmette
il sapore di piccoli frutti rossi di cui la fragranza ripropone i profumi. Il Chiaretto è un vino ideale per essere consumato
all’aperitivo e, non diversamente dal Bardolino, sulla tavola si sposa con antipasti, primi piatti di pasta e secondi piatti di
pesce, nello specifico è indicato per accompagnare piatti della cucina orientale, tra cui il sushi. Durante il mese di giugno,
a Bardolino si svolge la manifestazione Palio del Chiaretto in cui tutto si tinge di rosa per la degustazione di questo vino.

Amarone
Sempre nel veronese, ma nella zona della Valpolicella, della Valpantena, Val Tramigna, Val d’Illasi e Val di Mezzane da
vitigni di Corvina veronese, Corvinone e Rondinella si realizza un vino rosso passito secco, tra i più importanti rossi italiani,
l’Amarone. La produzione consiste nel raccogliere le uve tra fine settembre e i primi di ottobre e poi metterle ad appassire
in cassette di legno o plastica all’interno di fruttai areati ricavati sopra le cantine. In seguito a questo momento avviene
il processo di vinificazione, che si esegue secondo due modalità, una tradizionale piuttosto lunga ed una più moderna e
decisamente più veloce. Gli attributi dell’Amarone infatti si accrescono con lunghe permanenze di contatto con le bucce
dopo la pigiatura, e con tempi di affinamento in botte e in bottiglia che possono protrarsi per anni. Il colore dell’Amarone
delle Valpolicella è rosso carico e il profumo di questo vino, accentuato e peculiare, rivela tracce di tabacco, spezie e
frutta passita. Il sapore al palato è particolarmente intenso, asciutto, morbido e caldo: queste caratteristiche fanno sì che
l’Amarone ben si accosti a cibi quali arrosti, brasati, spezzatini e selvaggina. Nella tradizione culinaria veronese va ricordato
il risotto all’Amarone, un primo piatto dedicato alla valorizzazione dei sapori di questo vino.

Recioto
Un altro passito rosso è il Recioto, prodotto dagli stessi vitigni dell’Amarone, presenta una differenza fondamentale rispetto
all’illustre rosso, cioè quella di essere un passito dolce. Le zone di produzione si localizzano nell’area della Valpolicella (preci-
samente nei comuni di Fumane, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio di Valpolicella) e della
Valpantena. Le uve dalle quali nasce il Recioto vengono lasciate appassire nei fruttai per un periodo di tempo compreso tra i 100
e i 120 giorni, al termine del quale la fermentazione viene arrestata per consentire agli zuccheri di rimanere tali e di ottenere
di conseguenza un vino dolce. La tonalità con la quale si presenta il Recioto è quella di un rosso piuttosto carico, la fragranza
di questo vino è altrettanto accentuata mentre il sapore, pieno e vellutato resta delicato e caldo al palato. A causa di queste
caratteristiche, il Recioto si abbina principalmente con i dolci ma esalta al massimo le sue qualità con il cioccolato.

Valpolicella
Sin dal lontano 1968 il vino Valpolicella gode della Denominazione di Origine Controllata, ma la storia dei luogo in cui
sorgono i vitigni che lo producono narra di un illustre predecessore risalente addirittura all’epoca romana, il Retico, prodotto
dalle popolazioni locali di Reti e Arusnati. I Comuni che producono Valpolicella DOC sono 19, a seconda dell’area in cui
viene realizzato e della durata dell’affinamento in botte, sono quattro le denominazioni che questo vino riceve: Classico,
Valpantena, Superiore, Ripasso. Il Valpolicella è un vino che si ottiene da una miscela di uve provenienti da diversi vitigni,
Corvina, Rondinella e Molinara. Il colore di questo vino è un rosso rubino carico, all’olfatto il Valpolicella si distingue per una
gradevole e vinosa profumazione che può ricordare le mandorle amare e per quanto riguarda il palato il sapore di questo
rosso può presentarsi asciutto o vellutato ma comunque amarognolo. Mentre il Valpolicella si accompagna a formaggi e
carni bianche, il Valpolicella Superiore valorizza piatti come selvaggina e arrosti.

Custoza
Sempre nella provincia di Verona, ma in una zona più meridionale rispetto a quella dei precedenti rossi, nella frazione di
Sommacampagna che dà il nome al vino, si realizza il Custoza, un bianco DOC fresco e bevibile. Una delle caratteristiche
principali del Custoza sta nel fatto che non si ottiene da un vitigno specifico, ma da diverse varietà di uve coltivate nella
zona ed è a questa prerogativa che si riconduce la sua complessità aromatica. A livello organolettico questo gradevole
bianco vanta alla vista un colore giallo paglierino che può presentare venature verdi o dorate mentre esibisce un profumo
leggermente aromatico e delicatamente floreale e fruttato che può essere accresciuto con l’invecchiamento. Il gusto del
Custoza al palato risulta sapido e delicatamente morbido e può ricordare quanto percepito all’olfatto. Si tratta di un ottimo
bianco da aperitivo che contemporaneamente si accosta piacevolmente a diversi piatti: non solo primi come pasta, risotti

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(tra cui quello al Tastasàl) e gli altrettanto tradizionali e locali tortellini di Valeggio sul Mincio, ma anche secondi
di pesce, anche fritti, salumi e carni bianche.

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>>          Soave
             Il Soave è il bianco DOC la cui produzione da sola rappresenta quasi la metà dell’intera produzione di origine
controllata della provincia di Verona. Questo vino è stato il primo, in epoca fascista e precisamente nel 1931 a veder
riconoscere una delimitazione della zona di produzione. La zona della coltivazione dei vigneti che danno questo bianco si
situa nell’area orientale della parte collinare della provincia scaligera e precisamente in Val d’Illasi, Mezzane, sulla Collina
di Colognaola, in Val Tramigna, sulla Collina denominata del Soave Classico e in Val d’Alpine. Si stima che la presenza della
vite in quest’area risalga ad almeno 40 milioni di anni fa. Il Soave si presenta di un giallo paglierino con oscillazioni verso
il verdognolo e con un aroma all’olfatto contemporaneamente intenso e delicato, il sapore che questo vino trasmette è
asciutto e armonico, con piccoli spunti amarognoli. La longevità di questo bianco ha fatto sì che tradizionalmente si accosti
perlopiù a piatti tipici dell’area in cui si produce: minestre e riso abbinato a verdure come riso e bisi o con cavolo cappuccio
e sedano rapa. Oggi il Soave valorizza diversi piatti dagli antipasti a base di acciughe o salame, ai primi di qualsiasi genere,
minestre, pasta o zuppe; ancora, ben si accompagna a secondi di pesce, contorni di verdure e formaggi tra cui il Taleggio
e il Grana Padano.

I territori lombardi dell’area adiacente alle acque del lago, quelli della provincia di Brescia, costituiscono la tappa conclusiva
del viaggio all’insegna del gusto che GardaConcierge vi ha proposto trai vini più significativi dell’area benacense. Tra i più
importanti che ricordiamo in questa sezione della nostra guida guida abbiamo il Lugana, il Garda Classico Groppello e il
Valtenesi.

Lugana
Benché la zona di produzione del Lugana non sia esclusivamente riservata alla provincia bresciana ma contempli anche
comuni di quella veronese, abbiamo scelto di includere la presentazione di questo vino nell’area lombarda perché la fra-
zione che ne dà il nome è parte del comune di Sirmione. Il Lugana si propone in cinque diverse tipologie: Lugana, Lugana
Superiore, Lugana Spumante, Lugana Riserva e Lugana Vendemmia Tardiva che differiscono le une dalle altre per la durata
dell’invecchiamento e dell’affinamento. Inoltre, a seconda della tipologia le caratteristiche organolettiche di questo bianco
si diversificano: per quanto riguarda le tonalità vanno dal giallo paglierino o verdolino del Lugana senza altre menzioni a
quello dorato che tende all’ambrato con l’invecchiamento del Lugana Riserva o del Lugana Vendemmia Tardiva, per ciò che
concerne il profumo, a partire da una fragranza più delicata e gradevole sempre del Lugana senza altre menzioni si arriva a
quella intensa del Lugana Vendemmia Tardiva o addirittura a quella fragrante del Lugana Spumante che, se spumantizzato
secondo il metodo Charmat, acquista addirittura sfumature fruttate. Parlando di gusto, tutte le tipologie, ad eccezione di
quella del Lugana Spumante presentano il comune sapore armonico e corposo con una percezione finale di legno. Ciascun
Lugana ha qualità peculiari che gli permettono di valorizzare piatti ben precisi: se il Lugana senza altre menzioni è adatto
all’aperitivo e al pesce di lago, il Lugana Superiore si sposa con primi di pasta, carni di vitello e formaggi, il Lugana Riserva
predilige formaggi e carni, il Lugana Spumante è ideale negli aperitivi e il Lugana Vendemmia Tardiva di abbina a formaggi
e biscotti poco dolci.

Garda Classico Groppello
Il vino che più caratterizza la zona della Valtenesi è sicuramente il Garda Classico Groppello, un rosso il cui nome richiama
la forma compatta e serrata del grappolo del vitigno da cui è originato. Questo stesso vitigno esiste in tre varietà, con le
seguenti denominazioni Gentile, Mocasina e Santo Stefano. Questo vino, ottenuto da uve mature poi lavorate secondo il
processo di vinificazione tradizionale in rosso che prevede a seguito della macerazione, un periodo di riposo all’interno
di vasche, si presenta con un colore rosso rubino brillante. Il profumo del Garda Classico Groppello è fresco, fruttato e
leggermente speziato mentre l’esperienza che la degustazione lascia al palato è quella di un sapore vellutato e gentile con
un leggero fondo ammandorlato. Questo vino si abbina senza difficoltà ad una grande varietà di primi, meglio se saporiti,
e a tutte le varietà di carne per quanto riguarda i secondi, tra i formaggi ben si accosta a quelli di media stagionatura.

Valtenesi
Il bicchiere con cui concludiamo la nostra guida alla scoperta dei vini del territorio gardesano è quello di un vino DOC la
cui denominazione di origine risale al 2011, il Valtenesi. La produzione di questo vino si ottiene per metà da uve Groppello,
mentre l’altro 50% può provenire da uve Marzemino, Barbera, Sangiovese o Rebo. Il Valtenesi è disponibile in due tipologie,
Valtenesi senza altre menzioni e Valtenesi Chiaretto. Quest’ultimo è uno dei protagonisti della rassegna dedicata ai vini ro-
sati che si tiene con cadenza annuale a Moniga del Garda dal titolo Italia in Rosa. Il Valtenesi senza altra menzione esibisce
una tinta rosso rubino che con l’invecchiamento può mostrare riflessi granati; un profumo vinoso che oscilla tra il fruttato e
lo speziato in base all’età e un sapore equilibrato e fine che lo rende adatto a piatti a base di carne come grigliate, spiedo
bresciano e primi con condimento a base di ragout, per esempio. Il Valtenesi Chiaretto si presenta con una colorazione
rosata che può essere più o meno intenso ed una fragranza fine ma intensa che può avere sentori fruttati e floreali. Il sapore
di questo rosato varia dal secco all’abboccato ma sempre fresco il che rende il Valtenesi Chiaretto perfetto per aperitivi,
grigliate di pesce di lago e formaggi a pasta molle.

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Vacanza Enogastronomica
Sapori di Montagna
GardaConcierge torna con una guida che vi porta alla scoperta dei Sapori di Montagna, la redazione presenta qui tutti i piatti
dell’area del Garda che guardano alla montagna: dagli gnocchi di malga al capriolo e funghi, dai canederli alla tirolese al
castagnaccio, ecco tutte le specialità da consumare “in quota” e non solo!

Canederli alla tirolese
Il primo piatto che vi presentiamo viene dalla tradizione della cucina trentina e si tratta dei Canederli alla tirolese. All’origine di
questa specialità della tavola contadina dell’area di Trento e Bolzano, c’è l’abitudine di non perdere nulla e quindi l’esigenza di
trovare un posto in cucina anche al pane raffermo. I Canederli infatti sono proprio questo, deliziose polpettine di pane simili a
gnocchi farcite con speck o formaggio, altri prodotti principi della cucina tradizionale trentina, poi cotte e servite nel brodo di
carne. La ricetta di questo piatto si è talmente consolidata nel tempo da permetterne varianti sempre differenti: con spinaci,
pancetta, erbette ma anche dolci con cannella o chiodi di garofano. I Canederli sono una pietanza nutriente e sostanziosa che
conosce diverse declinazioni anche nei paesi dell’Europa centrale, dalla Germania sudorientale, all’Austria, alla Repubblica Ceca,
a quella Slovacca e alla Polonia.

Risotto con funghi del Baldo
Il Monte Baldo si staglia dietro lo specchio d’acqua del Garda con i 2.218 m di cima Valdritta in un’area compresa tra le province
di Trento e Verona e perciò tra le regioni Trentino Alto Adige e Veneto. Il territorio del Baldo presenta differenti caratteristiche
climatiche che rispondono al luogo e all’altitudine rendendo la vegetazione dell’area particolarmente degna di interesse, per
questo l’appellativo di Giardino d’Europa. La raccolta dei funghi spontanei epigei, regolamentata e disciplinata da specifici
permessi è singolarmente florida e costituisce la base per la preparazione di questo piatto. Il Risotto con funghi del Baldo è una
ricetta che coniuga due tradizioni locali, quella veronese del riso e quella dell’area montana dei funghi. Questo piatto avvicina
alla tavola i sapori della montagna ed è un’ottima scusa per un’escursione a caccia di funghi sulle pendici del Baldo.

Gnocchi di malga e Monte Veronese
Il territorio incontaminato della Lessinia è quello in cui affonda le radici questo tradizionale piatto veronese: gli Gnocchi di
malga. La caratteristica costruzione in pietra e legno che emerge dal verde dei pascoli della Lessinia è la malga: originariamente
il luogo in cui si preparava questa pietanza durante l’alpeggio. Si tratta di un piatto dagli ingredienti semplici, ma nutriente e
appetitoso. Gli Gnocchi di Malga o Gnocchi sbatui, cioè sbattuti, proprio in virtù dell’energica preparazione dell’impasto, ben si
prestano ad essere conditi con burro fuso e Monte Veronese, formaggio prodotto esclusivamente in Lessinia.

Tagliatelle al Tartufo nero della Lessinia
Un altro prodotto presente sul territorio veronese e proveniente dalle località della Lessinia, alcune delle quali sono Bosco-
chiesanuova, Erbezzo, Roverè e Velo Veronese, è il Tartufo nero. Ad una profondità del sottosuolo compresa tra la superficie e
i 60 centimetri, nascono questi frutti il cui rivestimento esterno, liscio o verrucoso, racchiude una polpa che al taglio si rivela
marmorizzata. La varietà che usiamo in questo piatto e si raccoglie in Lessinia è quella del Tuber Melanosporum, una tipologia
decisamente pregiata e rinomata. Il primo piatto con cui vi proponiamo il Tartufo nero della Lessinia sono le
tagliatelle, una pasta all’uovo tipica dell’Italia centro-settentrionale.                                                 >>
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>>          Pappardelle al Ragù di Cervo
            Non è troppo difficile imbattersi in un cervo al limitare di uno dei boschi lungo i rigogliosi versanti del Baldo, questo
mammifero vanta anche una posizione di rilevo nella tradizione culinaria del territorio. Il ragù che si ottiene dalla polpa del cervo
normalmente si cucina nella variante cosiddetta rossa della ricetta, ovvero quella con il pomodoro. Il risultato è un sugo saporito
e profumato che si sposa piacevolmente con le pappardelle, una pasta all’uovo la cui larghezza è maggiore rispetto a quella
delle “cugine” tagliatelle e che rende questo piatto ghiotto e succulento.

Spezzatino di Capriolo ai funghi
La ricetta di questo piatto al contempo rustico ed elegante si presta ad essere accompagnata da un altro prodotto tipico del
territorio benacense, e nello specifico dei sapori di montagna, la polenta. Ma veniamo al protagonista di questa pietanza, il
capriolo, un altro mammifero che popola l’ambiente montano del Baldo e dei Lessini. Lo Spezzatino di Capriolo ai funghi, non
diversamente dal resto della cacciagione, richiede una buona marinatura della carne e una cottura lenta e prolungata, che però
vale bene il risultato. La polpa della carne del capriolo, inserita tra le carni nere, rende al meglio in umido e viene valorizzata
nella cottura dai funghi, che rendono questo piatto un trionfo di sapori sulla tavola.

Carne Salada
Caratteristica della provincia di Trento, la Carne Salada in genere si ottiene con tagli di manzo, lingua di vitellone o coscia di
cavallo ripuliti dalle parti tendinose e dal grasso. La lavorazione di questo salume è ciò che ne determina il nome, infatti la
Carne Salada si prepara cospargendo il taglio prescelto di sale unito ad altri ingredienti per poi lasciarlo maturare al buio per un
periodo che va dalle due alle cinque settimane. Se in passato l’utilizzo principale della Carne Salada era per la preparazione del
bollito, oggi questo delizioso salume si consuma affettato e saltato in padella, ma anche crudo come carpaccio o in alternativa
si può usare per la tartare.

Polenta e Luganega
Si sa, la polenta è uno dei piatti tradizionali più diffusi sulla tavola italiana centro-settentrionale, ma l’abbinamento con la
Luganega ne fa una pietanza che si trova soprattutto nelle regioni che si contendono anche il Lago di Garda: Veneto, Trentino e
Lombardia. La Luganega è quella salsiccia di carne e grasso di suino macinata e insaccata a filza. La lunghezza della Luganega
varia di misura, ma generalmente rimane invariato il diametro della salsiccia, che viene cotta dorandola sulla griglia di un
barbecue o in umido magari con piselli o sughi diversi. Il piatto Polenta e Luganega ha infatti infinite declinazioni a seconda di
come lo chef immagina l’abbinamento tra questi grandi protagonisti dei sapori di montagna.

Soppressa
Regina indiscussa della gastronomia veronese, la Soppressa è molto più di un insaccato di carne suina profumata e morbida, è
un’esperienza senza precedenti. La preparazione, dalla scelta dei tagli pregiati di carne suina di allevamenti locali, ne prevede
la macinazione e il condimento che spesso contempla anche spezie quali cannella e chiodi di garofano per assicurare una
particolare profumazione della Soppressa. L’impasto cilindrico che si ottiene si lega con uno spago e viene stagionato per un
periodo di tempo di minimo tre settimane che però può arrivare fino ai tre mesi. La Soppressa è ottima consumata nel piatto
unico che la vede unita a polenta e funghi ma è anche una preziosa compagna del pane per uno spuntino semplice e saporito.

Castagnaccio con Marroni del Baldo
Iniziamo chiamando le cose con il loro nome: il Marrone non è la Castagna. La buccia è più sottile e si toglie con meno difficoltà,
la forma più allungata e ovale e la polpa è più dolce: questo è il Marrone. La coltivazione del castagno sulle pendici del Baldo
ha origini molto lontane e il Marrone è stato per lungo tempo uno degli alimenti più presenti nella dieta veneta. Un dolce molto
popolare nella tradizione enogastronomica dell’Italia centro settentrionale è il Castagnaccio, qui lo proponiamo in una variante
legata al territorio montano, quella con i Marroni caramellati del Baldo: il dolce perfetto con cui accogliere l’autunno! Nel mese
di ottobre, va ricordata la ricorrenza della Sagra delle Castagne che si ripete annualmente nel Comune di San Zeno di Montagna,
un evento imperdibile per degustare gustose ricette a base di Marroni.

Miele
La nostra escursione sulla tavola dell’area benacense e sui Sapori di Montagna che questa propone, si conclude con un prodotto
che riporta alla Lessinia: il Miele. Alimento tradizionalmente antichissimo che per diverso tempo è stato l’unico ad avere un’alta
concentrazione di zucchero, esiste in diverse tipologie, ciascuna con proprietà specifiche ben documentate: dal miele di acacia,
a quello di tarassaco, di castagna, a quello di tiglio, al Miele millefiori, queste sono le diverse tipologie prodotte in territorio
veronese. A questo proposito è bene ricordare i due eventi legati al Miele che si svolgono annualmente nella zona: verso la fine
del mese di agosto viene organizzata la Festa dell’Apicoltura a Boscochiesanuova in Lessinia e ad ottobre a Lazise sulle sponde
del Lago si svolge la manifestazione I giorni del Miele, la Fiera Nazionale di apicoltura per l’agricoltura.

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Vacanza Enogastronomica
Folklore e Feste Popolari
La redazione di GardaConcierge conclude le guide dedicate alla Vacanza Enogastronomica con un percorso alla scoperta degli
eventi legati al folklore e alle feste popolari sul territorio del Garda. Sono tantissimi gli appuntamenti che si avvicendano nel
corso dell’anno da una sponda all’altra del Lago per conoscere e degustare i prodotti e le tradizioni legati al territorio benacense.

Prim’Olio – Manerba del Garda
Il nostro viaggio alla scoperta dei sapori del Garda inizia da Manerba, sulla sponda bresciana del Lago dove generalmente nel
mese di marzo o aprile si tiene Prim’Olio una rassegna dedicata all’Olio Extra Vergine d’Oliva, all’Olio Garda DOP e ai Vini della
Valtenesi. L’evento si articola normalmente nell’arco di un weekend durante il quale i visitatori hanno l’opportunità di conoscere
e degustare piatti dedicati all’olio oltre alle eccellenze gastronomiche locali abbinate ai vini della zona.

Fish & Chef – Malcesine e sponda veronese del Garda
Sulla sponda opposta del Lago, quella veronese, verso aprile si svolge una manifestazione che coinvolge il meglio della risto-
razione stellata, Fish & Chef.
Si tratta di un evento durante il quale i migliori Chef dei ristoranti stellati dalla Guida Michelin si alterneranno in diverse cornici
dell’area veronese del Garda proponendo piatti unici elaborati a partire dai prodotti tipici del territorio: pesce di lago, olio d’oliva,
erbe, formaggi e sapori del Baldo.

Pane, Vino e Pesciolino – Riva del Garda
Nel mese di maggio a Riva, nella zona settentrionale trentina del Garda, ha luogo la festa tradizionale Pane, Vino e Pesciolino.
Durante la manifestazione si celebra l’estate dietro l’angolo con un menù a base di pesce (non solo di lago) e intrattenimento
musicale insieme a giochi e divertimenti per i più piccoli.

Italia in Rosa – Moniga del Garda
Qualche settimana più avanti, generalmente nei primi giorni di giugno viene organizzata Italia in Rosa, la rassegna interamente
dedicata ai vini rosati presso Villa Brunati a Moniga del Garda. È una manifestazione strutturata in tre giorni in cui dalla mattina
alla sera si propongono degustazioni di Chiaretti, Rosati e Rosè con interventi e convegni dedicati agli addetti ai lavori e ai
giornalisti. Italia in rosa ha il privilegio di essere la prima manifestazione nazionale dedicata esclusivamente ai vini rosati e la
più importante.

Palio del Chiaretto – Bardolino
Specularmente rispetto alle acque del Lago, a Bardolino, si tiene sempre nel mese di giugno il Palio del Chiaretto. Ogni anno
viene presentato in questa occasione il Bardolino Chiaretto Doc, versione rosata del celebre Bardolino ottenuta dalle medesime
uve. Durante la manifestazione il centro storico di Bardolino è animato da musica e divertimento che accompagnano le degu-
stazioni di appassionati e curiosi.

Sardinata – Sirmione
Nel Comune bresciano di Sirmione intorno all’inizio dell’estate si svolge nel piazzale del Porto la Sardinata, un evento durante il
quale si propone la degustazione di una grigliata di pesce. Si tratta di una manifestazione di una serata, normal-
mente nel fine settimana, in cui ai partecipanti viene proposto un menù interamente ittico.                                >>
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>>          Aolata – Sirmione
              Sempre a Sirmione, ma nel mese di luglio, si tiene la tradizionale Aolata, una manifestazione che si articola nell’arco
di una serata in cui è possibile assaggiare le aole, tipico pesce di lago la cui riproduzione avviene nel mese di giugno, durante
il quale l’alborella o aola depone le uova non lontano dalla riva. L’Aolata di Sirimione, seppur dedicata all’illustre pesciolino,
propone però anche la degustazione di altre specialità.

Sardellata al Chiar di Luna – Garda
Più o meno nello stesso periodo, ma sul lungolago di Garda, sulla sponda orientale del Garda, è tempo di Sardellata al Chiar di
Luna. Questo evento ha radici popolari legate alla tradizionale pesca della sardina di lago, attività ben documentata nelle sale
del Museo del Lago di Garda. La manifestazione è nata per ricordare la consuetudine dei pescatori di fermarsi a cucinare le
sardelle appena pescate, tradizione che i visitatori sono chiamati a far perdurare.

Frittitaly – Torri del Benaco
Verso la fine del mese di agosto, a Torri del Benaco ha luogo Frittitaly, una manifestazione enogastronomica che ha per prota-
gonista la frittura in tutte le sue declinazioni. Gli appuntamenti di Frittitaly si avvicendano per un intero fine settimana che offre
la possibilità di assaggiare fritture non solo di pesce accompagnandole a vini del territorio. La manifestazione ha sede presso
una struttura che viene installata nell’area portuale di Torri, il Palafrittitaly, ma anche alcuni ristoranti, contemporaneamente alle
giornate dell’evento propongono menù a base di fritture.

Notte Fondente – Gardone Riviera
Gardone Riviera dedica al poeta che aveva scelto di farne la sua residenza, D’Annunzio, la manifestazione Notte Fondente.
Questo evento, solitamente previsto per fine agosto, propone ai partecipanti diversi percorsi enogastronomici accompagnati
da note musicali durante i quali è possibile assaggiare piatti a base di cioccolato passeggiando lungo le vie e per i giardini
della cittadina.

Festa dell’Anitra – Desenzano del Garda
L’inizio di settembre è il periodo in cui si svolge una delle feste tradizionali del Comune di Desenzano del Garda, nel basso Lago,
la Festa dell’Anitra. Si tratta di uno degli eventi più antichi della città ed è legato alla commemorazione di S. Giovanni decollato,
patrono della parrocchia di Capolaterra. Il nome è poi divenuto Festa dell’Anitra per la consuetudine di appianare gli screzi tra
i proprietari terrieri portando gli esemplari più belli del pollaio in dono. In occasione della Festa i visitatori possono scoprire
prodotti tipici e assistere a manifestazioni sportive e a mostre.

Sagra della lumaca – Riva del Garda
Nel punto più settentrionale del Lago, a Riva del Garda, precisamente in località Varone presso il parco Pernone ha luogo la
Sagra della Lumaca. È un appuntamento che rende protagonista la lumaca, proponendo piatti della tradizione enogastronomica
dell’area trentina e coinvolgendo aziende del territorio per assicurare la qualità e la freschezza dei prodotti così da incidere in
maniera minima sull’ambiente. Insieme agli stand dedicati ai piatti tipici anche musica e divertimento.

Festa dell’Uva – Castelnuovo del Garda
Verso la metà del mese di settembre, il Comune veronese di Castelnuovo del Garda ospita la Festa dell’Uva. Normalmente
inaugurata con una cena di Gala e poi con il tradizionale taglio del nastro da parte delle autorità, la Festa dell’Uva propone un
fine settimana dedicato al vino, allo sport, alla cultura e al divertimento. Degustazioni enogastronomiche e aperitivi si alternano
a concerti e spettacoli musicali senza dimenticare le competizioni ciclistiche, podistiche e le mostre culturali. D’abitudine la ma-
nifestazione si chiude l’ultima serata con uno spettacolo pirotecnico durante il quale gli astanti assistono all’incendio della torre.

Festa dell’Uva e del Vino – Bardolino
Un altro evento con una tradizione davvero antica si svolge annualmente nel Comune di Bardolino tra la fine di settembre e
l’inizio di ottobre, la Festa dell’Uva e del Vino. L’occasione della vendemmia che dà il via alla produzione di uno dei vini più noti
della zona del Garda, il Bardolino appunto, offre l’opportunità di organizzare una delle feste popolari più importanti e partecipate
del Comune. La degustazione del vino accompagnata ai piatti dei prodotti del territorio richiama gli appassionati e gli addetti ai
lavori del settori vitivinicolo, che approfittano della Festa per partecipare agli eventi quali convegni e incontri sul tema del vino.
Oltre a questi anche mostre, bande e concerti per coinvolgere grandi e piccoli.

Sagra del Tartufo – Tignale
Lungo la sponda bresciana del Lago a Tignale nel periodo che va dalla fine del mese di settembre all’inizio di ottobre si tiene
la Sagra del Tartufo. L’evento propone la degustazione presso gli stand di piatti tipici a base di tartufo e olio, insieme a salumi,
formaggi, miele e marmellate. Inoltre la rassegna organizza una passeggiata durante la quale ai partecipanti viene offerta una
dimostrazione della ricerca del tartufo. La Sagra prevede anche un momento in cui viene allestita una vera e propria lezione di
cucina che fa ancora una volta del tartufo il protagonista dei piatti di cui si studia la preparazione.
Per avere informazioni dettagliate sulle date di ogni singola manifestazione raccomandiamo di consultare il portale
www.GardaConcierge.com.

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