Il Collegio di Garazia del Coni accoglie il ricorso dell'Agropoli: cilentani ai play off
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Il Collegio di Garazia del Coni accoglie il ricorso dell’Agropoli: cilentani ai play off ROMA – La Prima Sezione del Collegio di Garanzia, al termine dell’udienza tenutasi oggi, presieduta dal prof. Sanino, ha accolto il ricorso presentato dalla ASD U.S. Agropoli avverso alla sconfitta a tavolino contro il Buccino. Per l’effetto il Collegio di garanzia del Coni annullando ogni precedente decisione degli Organi di Giustizia Federale, ha convalidato il risultato di 1-0 in favore dell’ASD Agropoli, così come conseguito sul campo nella gara contro il Buccino Volcei del 2 maggio 2021, valevole per il Campionato di Eccellenza del CR Campania FIGC – LND ss. 2020/2021. Ha, altresì, condannato la resistente ASD Buccino Volcei Calcio alla rifusione delle spese di lite in favore della ASD U.S. Agropoli nella misura di € 1.500,00, oltre accessori di legge, nonché delle spese come sostenute per l’accesso al Collegio di Garanzia. Cambia così anche la griglia dei play off con l’ìAgropoli che si qualifica eil Buccino clamorosamente estrmonesso. Il caso La vicenda nasce in relazione a gara disputata lo scorso 2 maggio, e vinta dai delfini per 1-0, vedeva la posizione irregolare in campo del portiere dei cilentani Filippo Manzi. Il calciatore squalificato non era sceso in campo nella gara precedente contro il Faiano, ma la squalifica non sarebbe stata scontata visto il risultato inizialmente non omologato nel match contro i bianco-verdi. Si è chiusa mercoledì 2 giugno la fase a gironi del torneo d’Eccellenza, pronta da calendario ad aprire le danze per i play-off. Dopo una lunga battaglia quindi i cilentani vedono accolte le proprie ragioni e ora ai play off sfideranno il Cervinara in trasferta. Cambia l’avversario anche per le altre squadre salernitana
qualificate ai play off. La Virtus Cilento giocherà in casa contro l’Albanova mentre la Scafatese farà visita al San Giorgio. Impegno in trasferta anche per l’Angri che sarà di scena sul campo del Pianura. Si va in campo già domani, mentre sabato ci saranno le semifinali e il 29 le due finali che mettono in palio due posti per il prossimo campionato di Serie D. Sfuma in finale il sogno dell’under 19 dell’Alma, Peluso: «Oroglioso di questi ragazzi» SALERNO – A testa altissima. L’Alma Salerno è vicecampione d’Italia a seguito della sconfitta contro il Regalbuto nella finale di Pesaro. Gli uomini di De Riggi lasciano il passo agli avversari, perdono sei a due ma tornano in città consapevoli di aver fatto un percorso estremamente straordinario. Il primo tempo in sordina, complice l’emozione, ha dato forza agli avversari, che nella prima frazione vanno sul tre a zero. Nei secondi venti minuti i granata si scrollano da dosso l’ansia e si riportano sotto prima con Giaquinto poi con Galluccio, che rendono meno amaro il passivo. La cronaca. La gara si sblocca al 5’: perfetto schema su calcio d’angolo degli uomini di Paniccia che arrivano alla conclusione con Palmegiani che beffa l’incolpevole Bianchini. Pochi istanti più tardi il Regalbuto raddoppia sempre con Palmegiani. Prima dell’intervallo c’è gioia anche per Giampaolo, che con un tacco delizioso mette l’ipoteca sulla prima frazione di gioco. Non cambia il refrain nei secondi
venti minuti, con il Regalbuto in possesso del gioco. Al 2’ Palmegiani segna ancora. Al 7’ l’Alma accorcia con Giaquinto, che sfrutta l’unica disattenzione della difesa siciliana per punire Fichera e rendere meno sonoro il passivo. Il protagonista di giornata è però Palmegiani, che ribadisce la superiorità isolana: il bomber dei Leoni riceve da Fichera e al volo in acrobazia punisce Guariglia. Galluccio che in diagonale riporta l’Alma sotto di tre. L’uomo di giornata è Palmegiani, che mette la parola fine alla sfida con il pokerissimo. “Nulla da rimproverare – ha dicharato il dg dell’Alma Salerno Antonio Peluso – ai ragazzi: sapevamo di affrontare una squadra molto forte. In alcuni momenti siamo anche riusciti a metterli in difficoltà ma alla lunga il valore degli avversari è venuto fuori. Non portiamo lo scudetto a Salerno ma l’impresa, frutto di un cammino straordinario, resta. Personalmente sono orgoglioso di questo gruppo. Ci riproveremo”. Il Napoli su Tavares: offerti 12 milioni al Benfica di Giuseppe Vitolo NAPOLI – Giuntoli continua a lavorare per regalare a Spalletti un Napoli all’altezza. Sono tanti i nomi in lista, da Emerson Palmieri e Gabriel Gudmundsson a Kostas Tsimikas e il terzino sinistro dell’Ucraina Mykolenko. Ma non è finita qui, perchè secondo i media portoghesi il Napoli avrebbe presentato un’offerta formale al Benfica per il difensore classe 2000 Nuno Tavares. Gli azzurri avrebbero messo sul piatto una cifra che dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni di euro. Tavares, 184 cm per 77 kg, si è messo in mostra con il Portogallo Under
21 agli Europei di categoria, arrendendosi solo in finale di fronte alla Germania. Dopo aver mosso i primi passi nello Sporting Lisbona, si è trasferito prima al Casa Pia e poi al Benfica. Dopo aver militato nelle giovanili ha collezionato 19 presenze nella formazione B prima di approdare in prima squadra nel 2019. Con le Aquile portoghesi ha messo insieme 41 presenze, impreziosite da una rete e 7 assist. Terzino sinistro di grande forza, veloce e con una buona tecnica di base, Tavares, in progressione, è difficile da contrastare. Viene, infatti, paragonato a un pari ruolo molto simile per caratteristiche: Benjamin Mendy, difensore del Manchester City. Tra le frecce nella faretra, anche il cross; tuttavia, pecca nel proteggere palla. Rientra tra gli obiettivi di mercato del Napoli. La squadra portoghese chiede una cifra intorno ai 12 milioni, ma occhio: anche la Lazio si è inserita nella corsa. Tavares rappresenta un obiettivo concreto, anche se il Napoli ha un’idea fatta e finita sull’uomo al quale andrebbe affidata la spinta a sinistra: Emerson Palmieri, che è ancora calcisticamente un giovanotto (27 ad agosto), contiene in sé le caratteristiche tecniche ideali per ripartire da Spalletti, il maestro di Roma. Il problema è di carattere economico. Un club fuori dalla Champions, senza quindi quei cinquanta milioni di diritti tv che ti cambiano la vita, con un monte-ingaggi intorno ai cento milioni e la necessità di intervenire sul bilancio con qualche taglio, alcune domande se le pone. Emerson Palmieri guadagna quattro milioni di euro, va in scadenza tra un anno e però non può permettersi di starsene in ghiacciaia dopo essere rimasto già ai margini del Chelsea per un anno: il prestito, in casi del genere, diventa un esercizio impraticabile, a meno che non ci sia un rinnovo, ma la soluzione diventerebbe comunque complessa. Solo una ragionevole richiesta del Chelsea riuscirebbe a rendere praticabile l’affare, che rimarrebbe però comunque ostaggio dell’ingaggio.
Derkach a un centimetro da Tokyo: «Agli Assoluti darò tutto per strappare il pass» SALERNO – È il giorno di Dariya Derkach. Il salto che aspettava da tanto, troppo tempo. Il triplo balzo da 14,31 (+0.8) che per un solo centimetro, a Rieti, le nega la gioia dello standard olimpico di Tokyo (14,32) ma che la riporta di slancio oltre i quattordici metri dopo tre anni e con un primato personale migliorato di sedici centimetri dopo cinque stagioni (14,15 nel 2016 sempre a Rieti). Succede tutto allo stadio Guidobaldi, nella gara che era in programma ieri ma che è stata rinviata a causa del maltempo, nell’ambito del Trofeo Perseo. La triplista azzurra dell’Aeronautica, al sesto turno di una serie già nobilitata da altri due salti a +14 (14,10 e 14,07) indovina il 14,31 che la fa diventare la quinta italiana di sempre della specialità. Era dall’incontro internazionale di Avila, in Spagna, nel luglio del 2018, che la saltatrice salernitana di stanza a Formia non superava la barriera dei quattordici metri. Ed era da dieci anni che in Italia non si saltava così lontano nel triplo femminile, a suggellare il momento d’oro della specialità dopo lo scoppiettante sabato scorso con tre azzurri oltre i 17 metri (Dallavalle 17,35, Ihemeje 17,14, Forte 17,07). “Contenta per il 14,31 e soprattutto per la serie decisamente costante – le parole della 28enne campionessa italiana, seguita dal papà Serhiy e dalla mamma Oksana – per quel centimetro che ancora manca per Tokyo ci rivediamo agli Assoluti di Rovereto, lì darò tutto per prendermi lo standard olimpico. I quattordici metri mi mancavano da tanto ma finalmente sto tornando a saltare come voglio: in questi ultimi tempi ho messo a posto
soprattutto la testa, ho attraversato e superato tanti problemi fisici”. Salerno Guiscards, tre punti aspettando la finale SALERNO – Già certo della qualificazione alla finale promozione, il team volley della Salerno Guiscards alla Senatore supera con il punteggio di 3-0 l’Accademia Benevento, altrettanto sicura dell’accesso all’ultimo atto della stagione. Il match, ininfluente ai fini della classifica con le salernitane seconde e le sannite prima, è servito ai due tecnici come tappa di preparazione verso la finalissima. Se da un lato il coach beneventano ha dato spazio agli elementi meno utilizzati in stagione, lasciando fuori diverse titolari, dall’altro il tecnico delle foxes Tescione ha a sua volta stravolto la formazione, alternando le ragazze nel corso dell’incontro e provando soluzioni diverse. Così con la prima da titolare da Gigantino, nel ruolo di libero, Lanari ha giocato di banda con Troncone, mentre Sorrentino e Sabato centrali, con Marra in regia e Rossin opposto. Con questa formazione iniziale la Salerno Guiscards è partita subito forte con i punti di Troncone e Sabato, volando 8-3. Le ospiti hanno provato a recuperare, riportandosi anche a -1, prima del nuovo allungo firmato Sorrentino, per il 14-10. Un punto di Rossin e massimo vantaggio sul 19-13 prima di un leggero calo e della rimonta sannita fino al 20-20. Finale equilibrato ma poi Sorrentino mette a terra il 25-23. Nel secondo set in casa Salerno Guiscards c’è spazio anche per De Matteo al posto di Troncone. Proprio la centrale va subito a segno mentre il punto di Lanari vale il 9-3. Il ritmo e l’agonismo non sono certamente quelli dei giorni migliori e non mancano scambi
lunghi, a volte un po’ confusi e soprattutto tanti errori. Le atlete del presidente Pino D’Andrea sbagliano meno e riescono a conservare e a gestire senza patemi un buon vantaggio. Morea, subentrata in regia a Marra, mette a terra il 19-14, mentre i punti di Sabato e gli ace di Lanari chiudono il set con De Matteo che mette a terra il definitivo 25-15. Nel terzo set c’è spazio anche per Izzo, al rientro in campo dopo aver saltato il match contro la Primavera. Dopo un avvio equilibrato, sul punteggio di 7-6 la Salerno Guiscards accelera e scappa via con due punti di Rossin e due di Sorrentino, top scorer a quota 10. Tre punti di Lanari portano poi il punteggio sul 19-8. Non c’è praticamente più partita e così con tre servizi vincenti di Izzo, intervallati da un muro di De Matteo, la Salerno Guiscards chiude 25-11 conquistando i tre punti in palio. Mercoledì le foxes torneranno in campo sul campo della Far Volley Napoli per l’ultima giornata della Poule Promozione, mentre sabato prossimo, 26 giugno, è in programma Gara 1 della finale che vale la serie B2. «La finale è un traguardo storico e meritato, le ragazze sono state bravissime tutto l’anno – ha dichiarato coach Francesco Tescione –. Merito anche dello staff che le ha supportate e anche merito del preparatore atletico perché non era facile programmare una stagione così particolare. Questa partita con Benevento, così come la prossima, vanno intese come preparazione alla finale. Sono soddisfatto di quanto visto in campo e della disponibilità delle ragazze». Tra le protagoniste anche il libero Francesca Gigantino, alla prima da titolare: «Potevo fare qualche errore in meno ma per essere la prima volta sono soddisfatta. Mi sono trovata molto bene con le mie compagne e sono contenta che sia arrivata la vittoria. Ora mercoledì chiudiamo questa seconda fase, poi penseremo alla finale».
Genea Lanzara, Manojlovic: «Bilancio positivo alle Finali Nazionali» SALERNO – Tanta esperienza accumulata e da usare per il futuro. E’ quanto più di importante abbia ottenuto la compagine della Genea Lanzara, reduce da una bellissima ‘quattro giorni’ in terra abruzzese dove si sono sfidate le migliori quattordici formazioni Under19 dello stivale. I giovanissimi atleti di coach Nikola Manojlovic nel girone eliminatorio hanno affrontato Junior Fasano e Tavarnelle, nelle gare di piazzamento il Malo ed, infine, La Spezia nell’ ultimo match della competizione dove i salernitani hanno offerto la loro miglior prestazione battendo i liguri per 33-17. “Sicuramente è stata un’esperienza molto positiva – dichiara il coach Nikola Manojlovic – ci servirà tantissimo per il futuro. Il gruppo è molto giovane, in pratica quasi gli stessi atleti militanti in Serie A2 sono stati impiegati nel campionato cadetto, di conseguenza l’aver affrontato i Play Off Promozione prima e poi le Finali Under19 è stato di fondamentale importanza per i ragazzi. Al contempo, è stato un percorso duro e faticoso, poiché negli ultimi mesi abbiamo avuto degli acciacchi e degli infortuni che hanno condizionato il nostro lavoro, dovendo gestire e recuperare gli atleti interessati. A competizione conclusa, inoltre, è arrivato un gradito riconoscimento in casa Genea Lanzara. Dopo aver conquistato in questa stagione il titolo di ‘Top Scorer’ ai PlayOff Promozione A1, il giovanissimo classe 2005 Christian Manojlovic è stato proclamato, ancora quindicenne, quale miglior terzino sinistro della categoria Under 19.
Jomi, Gomez: «Ho realizzato i miei sogni» SALERNO – Conserverà per sempre un posto di primissimo piano nella storia della Jomi e dello sport salernitano. Suleiky Gomez, la fuoriclasse cubana, a 37 anni ha deciso di appendere le scarpette al chiodo. Aveva cerchiato in rosso questa stagione, sapeva che sarebbe stata l’ultima di una carriera straordinaria e l’interruzione dello scorso campionato (2019/20) l’aveva ancor di più motivata e spronata. Conquistato a maggio l’ennesimo scudetto (il quarto consecutivo) della sua dorata esperienza salernitana, Gomez ha deciso di chiudere con la pallamano giocata nonostante le richieste fioccassero. “C’è un tempo per tutto – sottolinea – il mio tempo da giocatrice è terminato, ora comincia una nuova fase della mia vita”. Giunta a Salerno, da Nuoro, nell’estate del 2016, la 37enne cubana, stella di prima grandezza dello sport del suo paese, ha fatto incetta di titoli e riconoscimenti personali. Per anni è stata un indiscusso punto di riferimento della Jomi e del Movimento nazionale. “A Salerno ho dato tutto ed ho ricevuto tutto. Sono stati cinque anni fantastici, cinque anni in cui abbiamo vinto tutto quello che c’era da vincere, cinque anni durante i quali ho avuto la fortuna e l’onore di dividere tante gioie, e qualche amarezza, con una società splendida, allenatori fantastici e straordinarie compagne di squadra. Poi il rapporto con la città, con i nostri tifosi, con la gente di Salerno. Ringrazio Dio per avermi dato la fortuna cinque anni fa di incontrare sulla mia strada questo tesoro. Per questo – aggiunge – non avrei mai preso in considerazione il trasferimento in un altro club. Salerno è ormai la città mia e della mia famiglia. Qui ho messo radici e qui trascorrerò la mia vita”. Realizzatrice straordinaria, giocatrice di classe sopraffina, leader silenziosa e mai ingombrante, Gomez ha le idee molto chiare circa il suo futuro. “Ho cominciato da tempo a programmare il
dopo carriera. Ho conseguito il diploma di preparatore atletico, a breve otterrò il riconoscimento di allenatore di primo livello e completerò gli studi per il diploma in Marketing e Finanza. A settembre, poi, avvierò il mio percorso di laurea in Scienze Motorie già intrapreso a Cuba. Con il Club stiamo già immaginando un percorso tecnico, rimarrò nella famiglia della PDO e a breve stabiliremo con precisione ruolo e incarichi. Come sempre sono aperta a tutte le soluzioni, lo sono sempre stata, né – aggiunge – mi spaventano le nuove sfide. Quando decisi di lasciare Cuba non avevo certezze sul mio futuro, ma avevo solo tanta fiducia nelle mie capacità e tanta fede. A distanza di anni posso dire di aver realizzato i miei sogni. Ora trascorrerò un’estate in relax con mia figlia, ricaricherò le batterie e mi preparerò ad una nuova sfida. E’ terminata solo una parte del mio percorso e non vedo l’ora di ripartire”. Compleanno Salernitana, prima la messa in ricordo dei tifosi e poi la festa al Vestuti di Gianluca Amodio SALERNO – Si è tenuta, in occasione del 102° compleanno della Salernitana, la Messa al Duomo di Salerno in onore di tutti i tifosi granata scomparsi. La cerimonia, presenziata da Don Michele Pecoraro, ha visto partecipi gruppi di tifosi e cittadini che non volevano far mancare il loro supporto, queste le parole di alcuni dei presenti: “In un anno così
importante per la città di Salerno ci sentivamo in dovere di celebrare e ricordare chi non c’è più, chi ci ha lasciato con la maglia granata cucita sul cuore, questa giornata è per loro.” Commovente l’omelia di Don Michele che ha voluto omaggiare i defunti nominandoli direttamente all’ interno delle sue preghiere: “In questo giorno di festa della nostra città , Signore, ti chiediamo di prendere fra le braccia i nostri amici Loris, Alfonso, Antonio e Fulvio, come già facesti con i giovani Vincenzo, Ciro, Giuseppe e Simone. Che possano godere nel tuo regno di luce la gioia che manca sulla terra.” La messa si conclude con l’omaggio da parte del sacerdote all’ organizzazione Generazione Vestuti, organizzatrice dell’evento, di un’ immagine del patrono cittadino (foto Guglielmo Gambardella). Alle 19 poi i tifosi si sono ritrovati davanti allo Stadio Vestuti per festeggiare tutti insieme
Salernitana, Ferrero corre in aiuto di Lotito di Fabio Setta SALERNO – Contatti continui ma fumata bianca ancora lontana. Lotito da una parte, la Figc dall’altra, il futuro della Salernitana nel mezzo. le prime proposte riguardo al trust portate in federazione dalla proprietà granata non sono state ritenute soddisfacenti. Così Lotito è pronto a riformularle, con un rinforzo che arriva dalla Sampdoria. Infatti Ferrero ha “prestato” al collega biancoceleste il commercialista Vidal che ha già guidato l’operazione del trust della Sampdoria, diventandone poi il trustee. La situazione tra i due club, va ricordato, è diversa considerato che Ferrero al momento della creazione del trust non era certo proprietario di un altro club, ma per Lotito Vidal può rappresentare un’arma in più per risolvere le divergenze. I punti di divisione sono i soliti tre. La Figc chiede che il trustee sia una persona giuridica, una società ad esempio come Kpmg o Deloitte, mentre la Salernitana vorrebbe affidarsi a una persona fisica, come avvenuto nella prima proposta quando Lotito ha fatto il nome di un ex prefetto di Roma. L’altro punto è quello relativo
alla durata. La distanza qui non è poi così lontana: due mesi non fanno certo la differenza e la Figc è pronta a concedere otto mesi al posto di sei anche al fine di scongiurare una clamorosa esclusione a campionato in corso della Salernitana, nel caso in cui non si concretizzasse la vendita. Il terzo punto poi è quello riguardante la valutazione economica. Lotito e Mezzaroma, fin qui, sono partiti da una base di 80 milioni. Secondo spifferi in federazione, considerato il parco giocatori di proprietà e la proprietà di impianti o immobili, la valutazione federale sarebbe di gran lunga inferiore, ovvero circa sui 40 milioni. Una cifra che sicuramente non soddisferebbe Lotito e Mezzaroma che a questo punto stanno valutando di riaprire quelle trattative per il momento congelate per la vendita del 100% delle azioni senza passare per il trust. Le offerte di Lombardi ma soprattutto di Radrizzani sono sempre lì sul tavolo. Il tempo scorre e inizia a stringere: la deadline è il 25 e su questo la Figc non vuole fare marcia indietro. Lotito lo sa e tra oggi e domani è pronto a fare la mossa decisiva. Gelbison: vittoria, record e terzo posto di Omar Domingo Manganelli VALLO DELLA LUCANIA – In attesa di conoscere chi tra le due messinesi sarà promossa direttamente in serie C e se i playoff verranno disputati o meno (a proposito la Gelbison giocherebbe la semi-finale contro il San Luca in casa) i ragazzi cari al Presidente Puglisi chiudono la loro stagione regolare con una convincente vittoria e soprattutto con il record di punti in 10 anni di serie D, ben 66. Gli allenatori danno spazio al
turnover. Tra i padroni di casa, Ferazzoli lancia dal primo minuto il match winner contro il Dattilo, il giovane talento di casa Di Fiore. In porta D’Agostino, difesa con Iasevoli, Bonfini e Mautone. A centrocampo Di Fiore, Graziani, Uliano, Maiorano e Ziroli. In attacco tandem “pesante” composto da Mesina e Sparacello. Tra le fila degli ospiti nell’undici iniziale di mister Catalano in porta Maugeri, difesa a tre con Mazzotti, Maiorano e Klepo. A centrocampo Zappalà e De Marco esterni, centrali Coniglione, Mascari e Camacho. Coppia d’attacco formata da Guillari e Pardo. Al 7′ Gelbison pericolosa su calcio piazzato ma la difesa rossazzurra salva. Al 19′ Graziani ci prova dal limite, comodo per Maugeri. Al 24′ primo squillo da parte del Paternò, Zappalà riceve palla sulla destra, si accentra e calcia di sinistro ma la sua conclusione termina fuori. Al 26′ Maiorano su punizione per la testa di Bonfini che non arriva di un soffio sul pallone. Sul finale di tempo, la partita si sblocca: al 44′ Maiorano ancora su punizione trova Bonfini che, questa volta indirizza bene verso la porta di Maugeri il quale, goffamente non arriva sul pallone che si stampa sulla traversa, per poi terminare sui piedi di Di Fiore che con un tap-in al volo sigla la sua seconda rete di fila e porta in vantaggio i cilentani. Dopo 2′ di recupero, durante i quali il Paternò spreca un calcio piazzato con Zappalà, si va negli spogliatoi con il vantaggio meritato per i cilentani. La ripresa parte subito con una pericolosissima Gelbison che, sfiora il raddoppio con Graziani, tiro di poco al lato. Ferazzoli inizia a dare spazio anche a chi il campo lo ha visto poco e niente, così al 50′ con una grande standing ovation D’Agostino protagonista dell’ennesimo campipnato straordinario, lascia il posto all’argentino Gesualdi tra i pali. Al 56′ dopo una stratosferica incursione di De Marco, Guillari tenta il tiro che viene parato da Gesualdi. Al 63′ torna a farsi vedere la Gelbison con Mesina che non riesce a trovare il raddoppio: l’attaccante solo davanti a Maugeri fallisce una grande occasione. Al 72′ cambio per il Paternò. Zappalà lascia il posto a Pappalardo classe 2004 al suo esordio in D. Ancora
pericolosa la Gelbison all’80’ con Sparacello che non riesce ad indirizzare bene la palla. All’82’ i siciliani vanno vicini al pari con una giocata di Pardo, ma il tiro viene parato da Gesualdi, e all’87’ la Gelbison raddoppia con un bel gol di Mesina su calcio di punizione. Finisce qui, la Gelbison vince e convince, e lancia un chiaro messaggio alle avversarie: qualora i play off dovessero disputarsi in tante dovranno fare i conti con la squadra di Ferazzoli.
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