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Utopia versus Realtà
ri-vista

                  Patrizia Burlando
                  PhD Professor of Landscape Architecture ,
                  Department Architecture and Design dAD (University of the Study of Genoa) Italy
                  patrizia.burlando@unige.it

                  Sara Grillo
                  Architect,
                  Department Architecture and Design dAD (University of the Study of Genoa) Italy
                  saragr93@hotmail.it

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   2021
                  Abstract
  seconda serie

                  If reality requires us to rethink cities as super-organisms with fewer impacts, without negative
                  emissions.The need for utopia is clear to imagine alternative futures. In any way the use of a
                  more resilient green has become the key element in the urban transformation. The even wor-
                  ld-renowned architects (Boeri, MVRDV, AMO and BIG) have based their research on green tech.
                  The use of a set of green solutions has become a necessity. Urban projects are increasingly re-
                  silient. The goal of this work is to present, highlighting their strengths and weaknesses, some
                  green projects, both visionary and under construction, based of sustainability. If the utopia
                  of the Riforestazione Urbana become reality, however research conducted by The Green Dip is
                  currently only a poster to return to contemporary liveable cities.
                  Keywords
                  Utopia, reality, Riforestazione Urbana, climate change, cities

                  Abstract
                  Se la realtà ci impone di ripensare le città come super-organismi con minori impatti senza
                  emissioni negative, è anche chiaro il bisogno di utopia per immaginare dei futuri alternativi.
                  Oggi l’utilizzo di un verde più resiliente è l’elemento cardine nella trasformazione urbana. Ar-
                  chitetti di fama mondiale (Boeri, MVRDV, AMO e BIG) hanno improntato la ricerca sulla green
                  tech. L’utilizzo di un insieme di soluzioni verdi, resilienti e a diverse scale spaziali è diventata
                  una necessità.
                  L’obiettivo di questo lavoro è presentare, evidenziandone pregi e criticità, alcuni progetti ver-
                  di, visionari o reali, basati su concetti di sostenibilità. Se l’utopia della Riforestazione Urbana
                  diventa realtà, la ricerca The Green Dip rappresenta un manifesto per restituire vivibilità alle
                  città contemporanee.
                  Parole chiave
                  Utopia, realtà, Riforestazione Urbana, cambiamento climatico, città

                  Received: December 2020 / Accepted: April 2021 | © 2020 Author(s). Open Access issue/article(s) edited by QULSO,
                  distributed under the terms of the CC-BY-4.0 and published by Firenze University Press. Licence for metadata: CC0 1.0
      172         DOI: 10.36253/rv-10291 - www.fupress.net/index.php/ri-vista/
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Burlando, Grillo
Introduzione                                                Se si pensa che l’11 dicembre 2020 si è celebrato il
Il virus mette in crisi la città. Durante la pandemia       5° anniversario del Paris Agreement, trattato inter-
è risultata chiara la necessità di ragionare in modo        nazionale tra le Nazioni Unite sui cambiamenti cli-
non antropocentrico e di conseguenza di riprogetta-         matici e sulle emissioni di gas serra, è chiaro che l’i-
re in modo diverso la città con la ricerca di nuove idee    dea di una nuova natura in città si è sviluppata già
e di spunti innovativi.                                     molto tempo prima del COVID-19. Oggi si è in una fa-
In questa epoca surreale è chiaro il bisogno di imma-       se di applicazione di queste teorie sia attraverso un
ginare dei futuri alternativi, rileggere il passato, le     miglioramento di alcuni servizi ecosistemici pre-e-
epoche in cui il pensiero utopistico ha sempre avu-         sistenti, sia attraverso la attivazione di altri nuo-
to il potenziale di influenzare l’attività di progettisti   vi (implementazione di mobilità dolce e sostenibi-
e di pianificatori.                                         le, variazione della densità edilizia, diffusione degli
È necessaria una visione globale di nuove soluzio-          spazi aperti nei singoli quartieri, uso di tecnologie
ni, da proporre gradualmente, per non creare il disa-       verdi innovative, …).
gio generato da un’innovazione tecnologica molto
avanzata o da un cambiamento repentino di abitu-            Metodologia
dini consolidate, ma piuttosto far sì che sembri ap-        Lo studio e l’analisi delle utopie dei grandi architetti
partenere da sempre alla società (esempi emblema-           contemporanei ci mostra i vari scenari su cui si deve
tici sono le visioni di Blade Runner nel 1982 oppure        lavorare, ed è attraverso il racconto di queste visioni
gli incentivi attuali per acquistare una bicicletta o un    che risulterà indispensabile agire.
monopattino in Italia).                                     La pandemia COVID-19 in corso ha sicuramente evi-
L’homo sapiens, così come ha sempre avuto la capa-          denziato quelle che sono le problematiche e le sof-
cità di interagire con l’ambiente esistente in modo         ferenze dello stile di vita cui siamo arrivati, senza
innovativo, nell’Antropocene, età attuale domina-           aver modo di renderci conto di quanto siano distrut-
ta dall’uomo, re-inventa le città come super-organi-        tive, in primis per il pianeta, ma anche per la qualità
smi intelligenti intervenendo sulla sfera urbana, do-       di vita e le relazioni umane.
po aver scoperto in modo chiaro che è proprio quella        Il processo di trasformazione urbana con i suoi spa-
che consuma la maggior parte delle risorse del pia-         zi aperti è in continua evoluzione; nella città medio-
neta in esaurimento.                                        evale le piazze sono intese come slarghi nella mor-        173
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fologia del territorio, nel Rinascimento predomina            ti sono i maggiori responsabili del cambiamento cli-
ri-vista

                  la geometria e la simmetria basate sulle regole della         matico e consumo di CO2, una trasformazione radi-
                  prospettiva, nel Barocco vi è, secondo una definizio-         cale è quindi indispensabile.
                  ne crociana, la ricerca dell’inaspettato e dello stupe-       Nel territorio italiano l’architetto Stefano Boeri è
                  facente con l’introduzione nell’urbs di facciate monu-        pioniere nelle sue teorie e progetti per concretizza-
                  mentali con effetti teatrali e di strade o di viali con as-   re il cambiamento del concetto di città.
                  si all’infinito. Nell’episodio della città industriale, ol-   Il manifesto di Boeri prima della pandemia si con-
                  tre all’introduzione di regolamenti edilizi per la risolu-    centrava sui temi del cambiamento climatico indi-
                  zione di problemi igienici, gli obiettivi di risanamento      viduando nelle città la responsabilità principale; tra
                  e di abbellimento urbano portano alla progettazione           i dati forniti dal suo manifesto, le città consumano il
                  di aree verdi con finalità estetico-ricreative per la po-     75% delle risorse naturali e sono responsabili di ol-
                  polazione. Con le due sperimentazioni realistiche del-        tre il 70% delle emissioni globali di CO2 oltre al fatto
  01              le utopie Garden Cities di Letchworth e Welwyn realiz-        che nel 2030 il 60% della popolazione mondiale vi-
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  seconda serie

                  zate da Ebenezer Howard, secondo Zevi, si raggiun-            vrà nelle città. Il verde e il suo inserimento nella città
                  ge il punto di incontro tra le opposte teorie della cam-      è la soluzione: le foreste sono in grado di assorbire
                  pagna in città e della città in campagna. È comunque          il 40% delle emissioni attraverso le foglie e le radi-
                  ancora insuperato il connubio tra architettura e natu-        ci trasformandole in aria pulita riducendo il pericolo
                  ra, identificato nello slogan sole, spazio e alberi come      per l’uomo; quindi la strategia per la trasformazio-
                  materiali fondamentali per la creazione urbanistica,          ne e la riforestazione urbana si divide in due campi:
                  che Le Corbusier negli anni Venti del Novecento pro-          il mantenimento e il potenziamento del verde della
                  pone nella Ville Verte, nella Ville contemporaine pour        città e la trasformazione di tutti i luoghi aperti pub-
                  3 milions d’habitants, nel Plan Voisin ed infine nella        blici e privati in aree permeabili green come tetti che
                  Ville Radieuse.                                               diventano orti, cortili e vuoti urbani trasformati in
                  Oggi le città si sono densificate, non sono più rico-         zone con vegetazione e non ultimo il creare corridoi
                  noscibili i centri urbani e le campagne; le visioni che       ecologici lungo le vie di circolazione, in modo tale da
                  sono presentate dagli studi scientifici mostrano              avere un sistema diffuso e non più aree puntuali.
                  che con l’innalzamento inesorabile della tempera-             Questo programma è stato fondamentale per ren-
                  tura sul pianeta le aree adatte alla vita umana sa-           dere possibile all’architetto Boeri di immaginare la
                  ranno sempre meno, quindi la saturazione del terri-           città che si adatterà al nuovo stile di vita della pan-
                  torio crescerà ulteriormente; in questa situazione la         demia; nella sua intervista all’AGI dell’Aprile 2020
                  visione condivisa su cui puntare è innovativa e rein-         Boeri parla di come il cambiamento della concezione
                  venta il concetto di spazi verdi.                             delle città sia da compiere a prescindere dalle pro-
                  Non è più pensabile realizzare e trovare spazi per            blematiche della attuale emergenza. Il consumo del
                  grandi ‘polmoni verdi’ e parchi pubblici come è suc-          suolo incontrollato va bloccato. La visione post pan-
                  cesso in passato; gli interventi saranno chirurgici e         demia è di una megalopoli diffusa, dove le attività
                  parassiti del costruito, la riforestazione della città        sono decentrate e la densità di persone può diradar-
                  avverrà in modo spontaneo, con una consapevolez-              si, come nel modello di Roma che è vincente rispet-
                  za condivisa. Questa è l’utopia che permetterà alle           to a quello di Milano e di Napoli. Per Boeri non è im-
                  città di diventare nuovamente luoghi vivibili.                portante solo il tema della distribuzione sul terri-
                  Il COVID-19 è solo uno dei fattori che detta il cam-          torio, ma soprattutto quello dell’energia, secondo
      174         biamento di visione della città, i centri urbani, infat-      cui i quartieri dovranno diventare organismi auto-
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Burlando, Grillo

in alto
Fig. 1 —The George Residential Building / Dok Architecte
rielaborazione ad acquarello di M. Manfroni.
a destra
Fig. 2 — Schema concettuale del Bosco Verticale
di M. Manfroni.
                                                           175
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                  Fig. 3 —The Copenhill rielaborazione ad acquarello di M. Manfroni.

                  sufficienti con spazi privati innovativi, dove la na-                verde, nascondendo la facciata di colore grigio scuro
                  tura è protagonista.                                                 del gres porcellanato. È un landmark del nuovo pae-
                  La ri-forestazione della città contemporanea è dun-                  saggio milanese, sia perché ogni facciata appare di-
                  que la visione utopistica di Boeri. Attraverso due ca-               versa dall’altra per la variazione delle specie, sia per-
                  si studio a scale differenti e di tipologia differente,              ché evidenzia l’avvicendarsi delle stagioni. La dispo-
                  uno realizzato ed uno per il momento solo pianifica-                 sizione e la sequenza del verde sulla facciata è so-
                  to, si possono mettere in evidenza gli elementi po-                  stenibile, perché è studiata in modo tale che le pian-
                  sitivi e negativi dell’applicazione di questa utopia. Il             te abbiano la miglior esposizione possibile e creino
                  bosco verticale è il modello costruito di una città ide-             un buon irraggiamento all’interno delle abitazio-
                  ale ricca e apparentemente autosostenibile; infat-                   ni. Una nuova biodiversità viene ricreata, seppure in
                  ti si compone di una serie di soluzioni tecnologiche                 modo completamente artificiale, con l’utilizzo di ol-
                  ed innovative, purtroppo insostenibili dal punto di                  tre 100 specie e la composizione di 800 alberi con al-
                  vista economico, che contribuiscono alla variazione                  tezza variabile dai 3 ai 9 metri, di 4.500 arbusti e di
                  del microclima assorbendo le emissioni di CO2, ban-                  15.000 piante ornamentali. Questo dal punto di vi-
                  dite dalla città del futuro. Dal punto di vista energe-              sta dell’ecologia urbana contribuisce ad un miglio-
                  tico e del riutilizzo di materie prime è stato, nel mo-              ramento dei servizi ecosistemici, come nuova tes-
                  mento della sua realizzazione, piuttosto all’avan-                   sera di un possibile corridoio ecologico, apportando
                  guardia. Infatti l’intervento racchiude molte solu-                  un contributo con la presenza di insetti e di uccelli al
                  zioni che lo rendono un edificio innovativo e pioniere               processo di cambiamento della città.
                  delle tecnologie sostenibili, come l’utilizzo delle ac-              Il prototipo del Bosco Verticale è il punto di partenza
                  que grigie depurate attraverso filtri e delle acque del              della riforestazione urbana per uno sviluppo esteso
                  sottosuolo derivanti dal sistema geotermico.... Dal                  a tutta la città; la nuova Smart Forest City di Can-
                  punto di vista visivo-percettivo è piacevole perché                  cún in Messico progettata dallo studio Stefano Bo-
      176         le piantagioni presenti sui balconi lo fanno apparire                eri Architetti è l’espressione concreta delle teorie e
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Fig. 4 — The Copenhill rielaborazione ad acquarello di M. Manfroni.

delle ricerche sulle nuove strategie paesaggistiche                   accademico che accoglierà diversi settori tecnologi-
di sviluppo del territorio. Cancún raffigura la piani-                ci innovativi. La Smart Forest City di Cancún è conce-
ficazione di una città ideale del XXI secolo al pari di               pita come un organismo autonomo sia dal punto di
quelle rappresentate dai trattatisti del Quattrocen-                  vista energetico, grazie all’anello di pannelli fotovol-
to e ad esempio messa in pratica dall’architetto Bia-                 taici, sia da quello idrico; infatti attraverso un siste-
gio Rossetti nella realizzazione di Pienza per il pa-                 ma di canali sotterranei si recupera l’acqua dal mare,
pa Enea Piccolomini seguendo i principi del Rinasci-                  con una torre di desalinizzazione si rende potabile,
mento. Il progetto urbano in Messico è la raffigura-                  con altre vie d’acqua, in parte anche navigabili, verrà
zione della città autosostenibile, ma ricca, destina-                 utilizzata sia in città, sia per l’agricoltura, garanten-
ta, come quella toscana, a pochi eletti, che si scon-                 do un’autosufficienza alimentare.
tra con una realtà locale caratterizzata da povertà e                 Ovviamente anche il tema della mobilità è centra-
da mancanza di servizi primari. Il progetto attraver-                 le per l’abbattimento delle emissioni, non esiste un
so i principi dell’ecologia del paesaggio mette in pra-               centro unico, ma le funzioni sono disposte in modo
tica il rapporto storico tra mondo naturale e civiltà                 diffuso in modo da utilizzare il più possibile la cir-
dei Maya; il masterplan è caratterizzato da 400 et-                   colazione pedonale; dove è necessario il sistema di
tari di superfici verdi con 7,5 milioni di piante di oltre            circolazione è elettrico e semiautomatico; l’acces-
400 specie diverse con 2,3 alberi per abitante. I ren-                so sarà vietato ai veicoli a combustione, concepen-
ders visionari evidenziano il carattere fondamentale                  do tutta la città come area pedonale. Questo pro-
del progetto, dove le facciate, i tetti degli edifici so-             getto è quasi un manifesto, perché rappresenta la
no verdi così come le strade e gli spazi pubblici, cre-               strategia ed i principi da attuare a livello globale per
ando un sistema diffuso che è in grado di assorbire                   affrontare ovunque il degrado ambientale e socia-
116 tonnellate di anidride carbonica ogni anno inclu-                 le; sicuramente più attuabile in città di nuova fonda-
dendo completamente quelle emesse. Il progetto                        zione e non nel Vecchio Continente, dove sono persi-
sarà il cuore pulsante di un nuovo centro di ricerca e                stenti moltissimi vincoli irremovibili.                     177
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                  Fig. 5 — The BIG U rielaborazione ad acquarello di M. Manfroni

                  Il lavoro di ricerca The Green Dip (Adhiambo Ouma                che devono essere di ispirazione per tutti gli attori in
                  2019) realizzato dal The Why Factory Workshop rap-               gioco. Oltre al risultato finale è significativo il crite-
                  presenta uno studio programmatico sulla diffusio-                rio ed il metodo messo in campo dallo studio con cui
                  ne del verde negli spazi urbani, sugli edifici e negli           le visioni sono state create, chiave del successo e so-
                  ambienti interni per restituire alla città vivibilità.           stenibilità dell’idea.
                  Lo studio è partito analizzando il bioma terrestre e             I progetti di MVRDV, di cui il socio fondatore Winy
                  le percentuali di vegetazione presenti sul pianeta,              Maas è anche il creatore di The Why Factory, che ha
                  questo ha reso possibile analizzare le varie specie di           prodotto lo studio sopra descritto, indicano un nuo-
                  ogni bioma, le loro caratteristiche e l’apporto nell’e-          vo punto di partenza per l’architettura, il verde si in-
                  cosistema, ma anche il contributo in termini di ener-            sinua negli spazi urbani e diventa il nuovo metodo
                  gia, acqua, manutenzione ed aria; non tralasciando               per diffonderlo all’intera città. La visione di Rem Ko-
                  i benefici non classificabili come assorbimento del              olhass esposta nella mostra Countryside, The Future
                  rumore, giovamenti psicologici e sociali del sistema             realizzata in collaborazione con AMO al Solomon R.
                  del verde studiato. L’analisi di tutti questi fattori ha         Guggenheim Museum di New York aperta nel febbra-
                  classificato cinquantotto piante in termini di bene-             io 2020, è estremamente attuale e rispecchia le nuo-
                  fici per l’ecosistema biofisico utile per la consapevo-          ve esigenze di vita che la pandemia del COVID-19 ha
                  lezza della progettazione. A questo punto lo studio              portato. Nella mostra Koolhass analizza le problema-
                  ha selezionato otto città che rappresentassero i vari            tiche e l’inadeguatezza della campagna, apparente-
                  biomi e ha iniziato ad immaginare e progettare l’ef-             mente incompatibile con la globalizzazione, ma allo
                  fetto dell’uso diffuso sui tetti, sui balconi, sulle fac-        stesso modo pone l’attenzione sulla necessità di una
                  ciate e nei luoghi pubblici con le piante selezionate            nuova visione e di un riutilizzo della campagna con si-
                  correlate con le esigenze specifiche dei luoghi. Il ri-          stemi alternativi come la microcoltivazione, la fusio-
                  sultato finale dello studio è la creazione di immagi-            ne nucleare, la tutela del territorio basata sulle comu-
      178         ni visionare e rivoluzionare di spazi in tutto il mondo          nità e su uno sviluppo agricolo alternativo.
Burlando, Grillo
Fig. 6 — The BIG U rielaborazione ad acquarello di M. Manfroni.

Gli spazi incontaminati non occupati dalle città rap-             zione avviene in modo completamente pulito senza
presentano il 98% della superficie terrestre ed è evi-            la creazione di sostanze tossiche. L’innovazione del
dente come la soluzione al problema della densità                 progetto consiste nel posizionare sopra la centrale
delle città sia nell’inserimento di questi spazi nelle            nuovi spazi per la comunità: percorsi da trekking, zo-
strategie di sviluppo.                                            ne attrezzate per l’esercizio fisico e un piccolo com-
Durante la sua intervista a The Talk BIG - Bjarke Ingels          prensorio sciistico. Il progetto risolve quindi molti dei
Group alla domanda come immagina la città del fu-                 temi centrali per la rigenerazione urbana come la cre-
turo, individua lo spazio esterno come il protagonista            azione di energia pulita e la riqualificazione delle pe-
del cambiamento. A Berlino e in Scandinavia la realiz-            riferie con spazi verdi e per la comunità.
zazione di un appartamento è strettamente vincola-                BIG porta come esempio la città di New York che, con
ta alla realizzazione di piccoli cortili verdi di pertinen-       un’aria purificata dopo l’era industriale, ha riscoper-
za in modo tale che la città sia cosparsa di aree verdi.          to gli spazi aperti e ha convertito le aree industria-
La città del futuro per BIG è quella in cui scesi all’a-          li dismesse in parchi (High Line). Durante il lockdown
eroporto ci si muove verso la città attraverso perife-            nazionale a New York gli articoli da giardinaggio e fai-
rie ed aree industriali ricoperte da pannelli solari per          da-te erano praticamente introvabili poiché gli abi-
produrre energia pulita ed edifici immersi nel verde              tanti della città avevano riscoperto gli spazi esterni
per assorbire ogni emissione di CO2.                              privati che rappresentano una grande potenzialità
Il progetto della Copenhill a Copenhagen rappresenta              per la convivenza con la crescita di densità della città.
a pieno lo sposalizio tra area industriale e spazio ver-          Il riappropriarsi dei tetti e dei terrazzi e la soddisfa-
de e rompe le rigide zonizzazioni funzionali tipiche              zione nel mantenimento di orti e colture sono la chia-
della cultura urbanistica del passato. Il termovalizza-           ve per lo sviluppo delle città del futuro che dovrà af-
tore della Copenhill converte 70 tonnellate di rifiuti            frontare una crescita continua e i problemi del cam-
ogni ora in energia per 60.000 famiglie e per il riscal-          biamento climatico. Il contributo dello studio BIG
damento di 120.000 nuclei familiari; la trasforma-                alla trasformazione di New York in una città del fu-        179
ri-vista

  01
   2021
                  turo è la BIG U, che diventerà un sistema ad anello          estendere anche a realtà più povere della Grande
  seconda serie

                  di protezione contro l’innalzamento delle acque e            Mela, perché l’innalzamento del livello delle acque
                  nello stesso tempo un parco diffuso che compren-             ed il cambiamento climatico sono fattori oggettivi,
                  de innumerevoli servizi per la popolazione. La nuo-          che vanno risolti globalmente.
                  va infrastruttura è indispensabile per proteggere la
                  vulnerabilità del territorio, l’area è stata comparti-       Conclusioni
                  mentata in 3 fasce per la sicurezza durante le al-           Le avventure progettuali realizzate sopra proposte
                  luvioni, ma sono cooperanti per quanto riguarda              si scontrano con la realtà, con costi di realizzazione
                  l’integrazione della comunità, che è stata coinvol-          e manutenzione elevati, con obiettivi non del tut-
                  ta attivamente in tutte le fasi progettuali in modo          to raggiunti. Il racconto degli intenti, dell’utopia che
                  tale che la funzionalità dell’intervento rispecchi a         si vuole perseguire è ugualmente da analizzare per
                  pieno le esigenze reali. L’infrastruttura di protezio-       garantire un nuovo modus operandi progettuale da
                  ne non sarà quindi una barriera fisica di dieci miglia       individuare a livello strategico. Allo stesso modo le
                  tra mare e città ma diventerà un’estensione di spa-          utopie dello studio, seppur approfondito e realizza-
                  zi sociali. Il sistema del verde che caratterizza l’inter-   to con criteri scientifici di The Green Dip, ha una serie
                  vento è utilizzato come uno strumento attivo. Oltre          di problematiche attuative come per esempio costi
                  difatti ad essere uno spazio di qualità per la città, è      di realizzazione, risorse idriche impegnate nel man-
                  un elemento di protezione e drenaggio dell’acqua, di         tenimento della vegetazione, aumento di umidità in
                  purificazione dell’aria e di controllo della temperatu-      città. In sintesi l’utopia da leggere in questi proget-
                  ra. La BIG U è composta da ponti, percorsi pedonali,         ti è nell’intento di porre fine a sistemi costruttivi di-
                  nuovi parchi pubblici, nuove aree sul mare, musei,           struttivi per il pianeta e per la società.
                  corridoi verdi e si compone di un insieme di strategie       Oltre all’utopia iniziale, che sta alla base dei casi so-
                  resilienti, che il mondo intero dovrà prendere come          pra descritti, è fondamentale analizzarne il processo
                  prototipo ed attuarlo nelle proprie città.                   di analisi che sta dietro l’elaborazione progettuale,
                  Se le prefigurazioni di Big sulle metropoli del futu-        in questo è straordinario Il lavoro di ricerca The Gre-
                  ro riguardano il ricco Nord Europa molto lontano dal-        en Dip di The Why Factory che ha elaborato un siste-
                  le realtà descritte da Aravena, il concetto di città         ma di classificazione di tutte le specie esistenti per
      180         permeabile, invece risulta più democratico e si può          scegliere quelle più adatte e utili per un determina-
Burlando, Grillo
                                                           Bibliografia
to luogo, il sistema di soluzioni idrauliche e paesag-     Adhiambo Ouma N. 2019, The Green Dip. Covering the
                                                           City with a Forest,  (12/20).
mento della Smart Forest City di Cancún.
                                                           AMO, Koolhaas R. 2020, Countryside, a report. Guggen-
Questi progetti spesso propongono soluzioni con-           heim, Taschen, New York.
crete, derivate da un sistema globale molto struttu-       Bianchini R. 2021, The Vertical Forest towers in Milan
rato e scientifico, che permettono alla utopia di di-      by Boeri. Phenomenon or archetype? 
coltà derivanti.                                           (12/20).
Questa tipologia di procedimento è efficace per            Calcagno Maniglio A. 1983, Architettura del paesaggio.
qualsiasi progetto, dalla piccola alla grande scala,       Evoluzione storica, Calderini, Bologna.
ma la validità scientifica del processo progettuale è      Green technologies, 2020, «Topos» n. 112, Monaco.
fondamentale per salvaguardare l’integrità del pae-        Le Corbusier 1973, Verso un’architettura, Longanesi, Mi-
saggio in cui si opera. Quest’ultimo, così come affer-     lano.
ma lo studioso Ian McHarg, è in definitiva una tela        Mc Harg I.L. 1989, Progettare con la natura, Franco Mu-
                                                           zio, Padova (first ed.1969).
senza cuciture, singolare e irriproducibile. In gene-
                                                           Ratti C. 2017, La città di domani - Come le reti stanno
rale oggi a differenza del passato con il supporto di
                                                           cambiando il futuro urbano, Einaudi, Torino.
studi tecnici e di discipline molto specifiche si può
                                                           Robertson E. Bjarke Ingels: “What Is The Standard Solu-
intervenire in modo più scientifico, esaminando, co-       tion Not Doing?  (12/20).
leranza dei vari ambienti all’utilizzo dell’uomo o ad      Schilthuizen M. 2018, Darwin Comes to Town: How the
altri usi particolari; evitare la negazione e l’interru-   Urban Jungle Drives Evolution, Picador, London.

zione di relazioni, l’alterazione e la rapida contrazio-   Zevi B. 1950, Storia dell’architettura moderna, Einaudi,
                                                           Torino.
ne di interi habitat e di paesaggi sempre più vulne-
rabili ed incapaci di sopportare nuovi cambiamenti
e difficili se non impossibili da ricreare con la stessa
complessità e con le medesime caratteristiche del
loro stato spontaneo.
                                                                                                                      181
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