Sfuma in finale il sogno dell'under 19 dell'Alma, Peluso: "Oroglioso di questi ragazzi" - Cronache Salerno

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Sfuma in finale il sogno dell'under 19 dell'Alma, Peluso: "Oroglioso di questi ragazzi" - Cronache Salerno
Sfuma in finale il sogno
dell’under   19   dell’Alma,
Peluso: «Oroglioso di questi
ragazzi»
SALERNO – A testa altissima. L’Alma Salerno è vicecampione
d’Italia a seguito della sconfitta contro il Regalbuto nella
finale di Pesaro. Gli uomini di De Riggi lasciano il passo
agli avversari, perdono sei a due ma tornano in città
consapevoli di aver fatto un percorso estremamente
straordinario. Il primo tempo in sordina, complice l’emozione,
ha dato forza agli avversari, che nella prima frazione vanno
sul tre a zero. Nei secondi venti minuti i granata si
scrollano da dosso l’ansia e si riportano sotto prima con
Giaquinto poi con Galluccio, che rendono meno amaro il
passivo. La cronaca. La gara si sblocca al 5’: perfetto schema
su calcio d’angolo degli uomini di Paniccia che arrivano alla
conclusione con Palmegiani che beffa l’incolpevole Bianchini.
Pochi istanti più tardi il Regalbuto raddoppia sempre con
Palmegiani. Prima dell’intervallo c’è gioia anche per
Giampaolo, che con un tacco delizioso mette l’ipoteca sulla
prima frazione di gioco. Non cambia il refrain nei secondi
venti minuti, con il Regalbuto in possesso del gioco. Al 2’
Palmegiani segna ancora. Al 7’ l’Alma accorcia con Giaquinto,
che sfrutta l’unica disattenzione della difesa siciliana per
punire Fichera e rendere meno sonoro il passivo. Il
protagonista di giornata è però Palmegiani, che ribadisce la
superiorità isolana: il bomber dei Leoni riceve da Fichera e
al volo in acrobazia punisce Guariglia. Galluccio che in
diagonale riporta l’Alma sotto di tre. L’uomo di giornata è
Palmegiani, che mette la parola fine alla sfida con il
pokerissimo. “Nulla da rimproverare – ha dicharato il dg
dell’Alma Salerno Antonio Peluso – ai ragazzi: sapevamo di
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affrontare una squadra molto forte. In alcuni momenti siamo
anche riusciti a metterli in difficoltà ma alla lunga il
valore degli avversari è venuto fuori. Non portiamo lo
scudetto a Salerno ma l’impresa, frutto di un cammino
straordinario, resta. Personalmente sono orgoglioso di questo
gruppo. Ci riproveremo”.

Il Napoli su Tavares: offerti
12 milioni al Benfica
di Giuseppe Vitolo

NAPOLI – Giuntoli continua a lavorare per regalare a Spalletti
un Napoli all’altezza. Sono tanti i nomi in lista, da Emerson
Palmieri e Gabriel Gudmundsson a Kostas Tsimikas e il terzino
sinistro dell’Ucraina Mykolenko. Ma non è finita qui, perchè
secondo i media portoghesi il Napoli avrebbe presentato
un’offerta formale al Benfica per il difensore classe 2000
Nuno Tavares. Gli azzurri avrebbero messo sul piatto una cifra
che dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni di euro. Tavares,
184 cm per 77 kg, si è messo in mostra con il Portogallo Under
21 agli Europei di categoria, arrendendosi solo in finale di
fronte alla Germania. Dopo aver mosso i primi passi nello
Sporting Lisbona, si è trasferito prima al Casa Pia e poi al
Benfica. Dopo aver militato nelle giovanili ha collezionato 19
presenze nella formazione B prima di approdare in prima
squadra nel 2019. Con le Aquile portoghesi ha messo insieme 41
presenze, impreziosite da una rete e 7 assist. Terzino
sinistro di grande forza, veloce e con una buona tecnica di
base, Tavares, in progressione, è difficile da contrastare.
Viene, infatti, paragonato a un pari ruolo molto simile per
caratteristiche: Benjamin Mendy, difensore del Manchester
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City. Tra le frecce nella faretra, anche il cross; tuttavia,
pecca nel proteggere palla. Rientra tra gli obiettivi di
mercato del Napoli. La squadra portoghese chiede una cifra
intorno ai 12 milioni, ma occhio: anche la Lazio si è inserita
nella corsa. Tavares rappresenta un obiettivo concreto, anche
se il Napoli ha un’idea fatta e finita sull’uomo al quale
andrebbe affidata la spinta a sinistra: Emerson Palmieri, che
è ancora calcisticamente un giovanotto (27 ad agosto),
contiene in sé le caratteristiche tecniche ideali per
ripartire da Spalletti, il maestro di Roma. Il problema è di
carattere economico. Un club fuori dalla Champions, senza
quindi quei cinquanta milioni di diritti tv che ti cambiano la
vita, con un monte-ingaggi intorno ai cento milioni e la
necessità di intervenire sul bilancio con qualche taglio,
alcune domande se le pone. Emerson Palmieri guadagna quattro
milioni di euro, va in scadenza tra un anno e però non può
permettersi di starsene in ghiacciaia dopo essere rimasto già
ai margini del Chelsea per un anno: il prestito, in casi del
genere, diventa un esercizio impraticabile, a meno che non ci
sia un rinnovo, ma la soluzione diventerebbe comunque
complessa. Solo una ragionevole richiesta del Chelsea
riuscirebbe a rendere praticabile l’affare, che rimarrebbe
però comunque ostaggio dell’ingaggio.

Derkach a un centimetro da
Tokyo: «Agli Assoluti darò
tutto per strappare il pass»
SALERNO – È il giorno di Dariya Derkach. Il salto che
aspettava da tanto, troppo tempo. Il triplo balzo da 14,31
(+0.8) che per un solo centimetro, a Rieti, le nega la gioia
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dello standard olimpico di Tokyo (14,32) ma che la riporta di
slancio oltre i quattordici metri dopo tre anni e con un
primato personale migliorato di sedici centimetri dopo cinque
stagioni (14,15 nel 2016 sempre a Rieti). Succede tutto allo
stadio Guidobaldi, nella gara che era in programma ieri ma che
è stata rinviata a causa del maltempo, nell’ambito del Trofeo
Perseo. La triplista azzurra dell’Aeronautica, al sesto turno
di una serie già nobilitata da altri due salti a +14 (14,10 e
14,07) indovina il 14,31 che la fa diventare la quinta
italiana di sempre della specialità. Era dall’incontro
internazionale di Avila, in Spagna, nel luglio del 2018, che
la saltatrice salernitana di stanza a Formia non superava la
barriera dei quattordici metri. Ed era da dieci anni che in
Italia non si saltava così lontano nel triplo femminile, a
suggellare il momento d’oro della specialità dopo lo
scoppiettante sabato scorso con tre azzurri oltre i 17 metri
(Dallavalle 17,35, Ihemeje 17,14, Forte 17,07). “Contenta per
il 14,31 e soprattutto per la serie decisamente costante – le
parole della 28enne campionessa italiana, seguita dal papà
Serhiy e dalla mamma Oksana – per quel centimetro che ancora
manca per Tokyo ci rivediamo agli Assoluti di Rovereto, lì
darò tutto per prendermi lo standard olimpico. I quattordici
metri mi mancavano da tanto ma finalmente sto tornando a
saltare come voglio: in questi ultimi tempi ho messo a posto
soprattutto la testa, ho attraversato e superato tanti
problemi fisici”.

Salerno Guiscards, tre punti
aspettando la finale
SALERNO – Già certo della qualificazione alla finale
promozione, il team volley della Salerno Guiscards alla
Senatore supera con il punteggio di 3-0 l’Accademia Benevento,
altrettanto sicura dell’accesso all’ultimo atto della
stagione. Il match, ininfluente ai fini della classifica con
le salernitane seconde e le sannite prima, è servito ai due
tecnici come tappa di preparazione verso la finalissima. Se da
un lato il coach beneventano ha dato spazio agli elementi meno
utilizzati in stagione, lasciando fuori diverse titolari,
dall’altro il tecnico delle foxes Tescione ha a sua volta
stravolto la formazione, alternando le ragazze nel corso
dell’incontro e provando soluzioni diverse. Così con la prima
da titolare da Gigantino, nel ruolo di libero, Lanari ha
giocato di banda con Troncone, mentre Sorrentino e Sabato
centrali, con Marra in regia e Rossin opposto. Con questa
formazione iniziale la Salerno Guiscards è partita subito
forte con i punti di Troncone e Sabato, volando 8-3. Le ospiti
hanno provato a recuperare, riportandosi anche a -1, prima del
nuovo allungo firmato Sorrentino, per il 14-10. Un punto di
Rossin e massimo vantaggio sul 19-13 prima di un leggero calo
e della rimonta sannita fino al 20-20. Finale equilibrato ma
poi Sorrentino mette a terra il 25-23. Nel secondo set in casa
Salerno Guiscards c’è spazio anche per De Matteo al posto di
Troncone. Proprio la centrale va subito a segno mentre il
punto di Lanari vale il 9-3. Il ritmo e l’agonismo non sono
certamente quelli dei giorni migliori e non mancano scambi
lunghi, a volte un po’ confusi e soprattutto tanti errori. Le
atlete del presidente Pino D’Andrea sbagliano meno e riescono
a conservare e a gestire senza patemi un buon vantaggio.
Morea, subentrata in regia a Marra, mette a terra il 19-14,
mentre i punti di Sabato e gli ace di Lanari chiudono il set
con De Matteo che mette a terra il definitivo 25-15. Nel terzo
set c’è spazio anche per Izzo, al rientro in campo dopo aver
saltato il match contro la Primavera. Dopo un avvio
equilibrato, sul punteggio di 7-6 la Salerno Guiscards
accelera e scappa via con due punti di Rossin e due di
Sorrentino, top scorer a quota 10. Tre punti di Lanari portano
poi il punteggio sul 19-8. Non c’è praticamente più partita e
così con tre servizi vincenti di Izzo, intervallati da un muro
di De Matteo, la Salerno Guiscards chiude 25-11 conquistando i
tre punti in palio. Mercoledì le foxes torneranno in campo sul
campo della Far Volley Napoli per l’ultima giornata della
Poule Promozione, mentre sabato prossimo, 26 giugno, è in
programma Gara 1 della finale che vale la serie B2. «La finale
è un traguardo storico e meritato, le ragazze sono state
bravissime tutto l’anno – ha dichiarato coach Francesco
Tescione –. Merito anche dello staff che le ha supportate e
anche merito del preparatore atletico perché non era facile
programmare una stagione così particolare. Questa partita con
Benevento, così come la prossima, vanno intese come
preparazione alla finale. Sono soddisfatto di quanto visto in
campo e della disponibilità delle ragazze». Tra le
protagoniste anche il libero Francesca Gigantino, alla prima
da titolare: «Potevo fare qualche errore in meno ma per essere
la prima volta sono soddisfatta. Mi sono trovata molto bene
con le mie compagne e sono contenta che sia arrivata la
vittoria. Ora mercoledì chiudiamo questa seconda fase, poi
penseremo alla finale».

Genea Lanzara, Manojlovic:
«Bilancio   positivo  alle
Finali Nazionali»
SALERNO – Tanta esperienza accumulata e da usare per il
futuro. E’ quanto più di importante abbia ottenuto la
compagine della Genea Lanzara, reduce da una bellissima
‘quattro giorni’ in terra abruzzese dove si sono sfidate le
migliori quattordici formazioni Under19 dello stivale. I
giovanissimi atleti di coach Nikola Manojlovic nel girone
eliminatorio hanno affrontato Junior Fasano e Tavarnelle,
nelle gare di piazzamento il Malo ed, infine, La Spezia nell’
ultimo match della competizione dove i salernitani hanno
offerto la loro miglior prestazione battendo i liguri per
33-17. “Sicuramente è stata un’esperienza molto positiva –
dichiara il coach Nikola Manojlovic – ci servirà tantissimo
per il futuro. Il gruppo è molto giovane, in pratica quasi gli
stessi atleti militanti in Serie A2 sono stati impiegati nel
campionato cadetto, di conseguenza l’aver affrontato i Play
Off Promozione prima e poi le Finali Under19 è stato di
fondamentale importanza per i ragazzi. Al contempo, è stato un
percorso duro e faticoso, poiché negli ultimi mesi abbiamo
avuto degli acciacchi e degli infortuni che hanno condizionato
il nostro lavoro, dovendo gestire e recuperare gli atleti
interessati. A competizione conclusa, inoltre, è arrivato un
gradito riconoscimento in casa Genea Lanzara. Dopo aver
conquistato in questa stagione il titolo di ‘Top Scorer’ ai
PlayOff Promozione A1, il giovanissimo classe 2005 Christian
Manojlovic è stato proclamato, ancora quindicenne, quale
miglior terzino sinistro della categoria Under 19.

Jomi, Gomez: «Ho realizzato i
miei sogni»
SALERNO – Conserverà per sempre un posto di primissimo piano
nella storia della Jomi e dello sport salernitano. Suleiky
Gomez, la fuoriclasse cubana, a 37 anni ha deciso di appendere
le scarpette al chiodo. Aveva cerchiato in rosso questa
stagione, sapeva che sarebbe stata l’ultima di una carriera
straordinaria e l’interruzione dello scorso campionato
(2019/20) l’aveva ancor di più motivata e spronata.
Conquistato a maggio l’ennesimo scudetto (il quarto
consecutivo) della sua dorata esperienza salernitana, Gomez ha
deciso di chiudere con la pallamano giocata nonostante le
richieste fioccassero. “C’è un tempo per tutto – sottolinea –
il mio tempo da giocatrice è terminato, ora comincia una nuova
fase della mia vita”. Giunta a Salerno, da Nuoro, nell’estate
del 2016, la 37enne cubana, stella di prima grandezza dello
sport del suo paese, ha fatto incetta di titoli e
riconoscimenti personali. Per anni è stata un indiscusso punto
di riferimento della Jomi e del Movimento nazionale. “A
Salerno ho dato tutto ed ho ricevuto tutto. Sono stati cinque
anni fantastici, cinque anni in cui abbiamo vinto tutto quello
che c’era da vincere, cinque anni durante i quali ho avuto la
fortuna e l’onore di dividere tante gioie, e qualche amarezza,
con una società splendida, allenatori fantastici e
straordinarie compagne di squadra. Poi il rapporto con la
città, con i nostri tifosi, con la gente di Salerno. Ringrazio
Dio per avermi dato la fortuna cinque anni fa di incontrare
sulla mia strada questo tesoro. Per questo – aggiunge – non
avrei mai preso in considerazione il trasferimento in un altro
club. Salerno è ormai la città mia e della mia famiglia. Qui
ho messo radici e qui trascorrerò la mia vita”. Realizzatrice
straordinaria, giocatrice di classe sopraffina, leader
silenziosa e mai ingombrante, Gomez ha le idee molto chiare
circa il suo futuro. “Ho cominciato da tempo a programmare il
dopo carriera. Ho conseguito il diploma di preparatore
atletico, a breve otterrò il riconoscimento di allenatore di
primo livello e completerò gli studi per il diploma in
Marketing e Finanza. A settembre, poi, avvierò il mio percorso
di laurea in Scienze Motorie già intrapreso a Cuba. Con il
Club stiamo già immaginando un percorso tecnico, rimarrò nella
famiglia della PDO e a breve stabiliremo con precisione ruolo
e incarichi. Come sempre sono aperta a tutte le soluzioni, lo
sono sempre stata, né – aggiunge – mi spaventano le nuove
sfide. Quando decisi di lasciare Cuba non avevo certezze sul
mio futuro, ma avevo solo tanta fiducia nelle mie capacità e
tanta fede. A distanza di anni posso dire di aver realizzato i
miei sogni. Ora trascorrerò un’estate in relax con mia figlia,
ricaricherò le batterie e mi preparerò ad una nuova sfida. E’
terminata solo una parte del mio percorso e non vedo l’ora di
ripartire”.

Compleanno Salernitana, prima
la messa in ricordo dei
tifosi e poi la festa al
Vestuti
di Gianluca Amodio

SALERNO – Si è tenuta, in occasione del 102° compleanno della
Salernitana, la Messa al Duomo di Salerno in onore di tutti i
tifosi granata scomparsi. La cerimonia, presenziata da Don
Michele Pecoraro, ha visto partecipi gruppi di tifosi e
cittadini che non volevano far mancare il loro supporto,
queste le parole di alcuni dei presenti: “In un anno così
importante per la città di Salerno ci sentivamo in dovere di
celebrare e ricordare chi non c’è più, chi ci ha lasciato con
la maglia granata cucita sul cuore, questa giornata è per
loro.”  Commovente l’omelia di Don Michele che ha voluto
omaggiare i defunti nominandoli direttamente all’ interno
delle sue preghiere: “In questo giorno di festa della nostra
città , Signore, ti chiediamo di prendere fra le braccia i
nostri amici Loris, Alfonso, Antonio e Fulvio, come già
facesti con i giovani Vincenzo, Ciro, Giuseppe e Simone. Che
possano godere nel tuo regno di luce la gioia che manca sulla
terra.” La messa si conclude con l’omaggio da parte del
sacerdote all’ organizzazione Generazione Vestuti,
organizzatrice dell’evento, di un’ immagine del patrono
cittadino (foto Guglielmo Gambardella).
Alle 19 poi i tifosi si sono ritrovati davanti allo Stadio
Vestuti per festeggiare tutti insieme

Salernitana, Ferrero corre in
aiuto di Lotito
di Fabio Setta

SALERNO – Contatti continui ma fumata bianca ancora lontana.
Lotito da una parte, la Figc dall’altra, il futuro della
Salernitana nel mezzo. le prime proposte riguardo al trust
portate in federazione dalla proprietà granata non sono state
ritenute soddisfacenti. Così Lotito è pronto a riformularle,
con un rinforzo che arriva dalla Sampdoria. Infatti Ferrero ha
“prestato” al collega biancoceleste il commercialista Vidal
che ha già guidato l’operazione del trust della Sampdoria,
diventandone poi il trustee. La situazione tra i due club, va
ricordato, è diversa considerato che Ferrero al momento della
creazione del trust non era certo proprietario di un altro
club, ma per Lotito Vidal può rappresentare un’arma in più per
risolvere le divergenze. I punti di divisione sono i soliti
tre. La Figc chiede che il trustee sia una persona giuridica,
una società ad esempio come Kpmg o Deloitte, mentre la
Salernitana vorrebbe affidarsi a una persona fisica, come
avvenuto nella prima proposta quando Lotito ha fatto il nome
di un ex prefetto di Roma. L’altro punto è quello relativo
alla durata. La distanza qui non è poi così lontana: due mesi
non fanno certo la differenza e la Figc è pronta a concedere
otto mesi al posto di sei anche al fine di scongiurare una
clamorosa esclusione a campionato in corso della Salernitana,
nel caso in cui non si concretizzasse la vendita. Il terzo
punto poi è quello riguardante la valutazione economica.
Lotito e Mezzaroma, fin qui, sono partiti da una base di 80
milioni. Secondo spifferi in federazione, considerato il parco
giocatori di proprietà e la proprietà di impianti o immobili,
la valutazione federale sarebbe di gran lunga inferiore,
ovvero circa sui 40 milioni. Una cifra che sicuramente non
soddisferebbe Lotito e Mezzaroma che a questo punto stanno
valutando di riaprire quelle trattative per il momento
congelate per la vendita del 100% delle azioni senza passare
per il trust. Le offerte di Lombardi ma soprattutto di
Radrizzani sono sempre lì sul tavolo. Il tempo scorre e inizia
a stringere: la deadline è il 25 e su questo la Figc non vuole
fare marcia indietro. Lotito lo sa e tra oggi e domani è
pronto a fare la mossa decisiva.

Gelbison: vittoria, record e
terzo posto
di Omar Domingo Manganelli

VALLO DELLA LUCANIA – In attesa di conoscere chi tra le due
messinesi sarà promossa direttamente in serie C e se i playoff
verranno disputati o meno (a proposito la Gelbison giocherebbe
la semi-finale contro il San Luca in casa) i ragazzi cari al
Presidente Puglisi chiudono la loro stagione regolare con una
convincente vittoria e soprattutto con il record di punti in
10 anni di serie D, ben 66. Gli allenatori danno spazio al
turnover. Tra i padroni di casa, Ferazzoli lancia dal primo
minuto il match winner contro il Dattilo, il giovane talento
di casa Di Fiore. In porta D’Agostino, difesa con Iasevoli,
Bonfini e Mautone. A centrocampo Di Fiore, Graziani, Uliano,
Maiorano e Ziroli. In attacco tandem “pesante” composto da
Mesina e Sparacello. Tra le fila degli ospiti nell’undici
iniziale di mister Catalano in porta Maugeri, difesa a tre con
Mazzotti, Maiorano e Klepo. A centrocampo Zappalà e De Marco
esterni, centrali Coniglione, Mascari e Camacho. Coppia
d’attacco formata da Guillari e Pardo. Al 7′ Gelbison
pericolosa su calcio piazzato ma la difesa rossazzurra salva.
Al 19′ Graziani ci prova dal limite, comodo per Maugeri. Al
24′ primo squillo da parte del Paternò, Zappalà riceve palla
sulla destra, si accentra e calcia di sinistro ma la sua
conclusione termina fuori. Al 26′ Maiorano su punizione per la
testa di Bonfini che non arriva di un soffio sul pallone. Sul
finale di tempo, la partita si sblocca: al 44′ Maiorano ancora
su punizione trova Bonfini che, questa volta indirizza bene
verso la porta di Maugeri il quale, goffamente non arriva sul
pallone che si stampa sulla traversa, per poi terminare sui
piedi di Di Fiore che con un tap-in al volo sigla la sua
seconda rete di fila e porta in vantaggio i cilentani. Dopo 2′
di recupero, durante i quali il Paternò spreca un calcio
piazzato con Zappalà, si va negli spogliatoi con il vantaggio
meritato per i cilentani. La ripresa parte subito con una
pericolosissima Gelbison che, sfiora il raddoppio con
Graziani, tiro di poco al lato. Ferazzoli inizia a dare spazio
anche a chi il campo lo ha visto poco e niente, così al 50′
con una grande standing ovation D’Agostino protagonista
dell’ennesimo campipnato straordinario, lascia il posto
all’argentino Gesualdi tra i pali. Al 56′ dopo una
stratosferica incursione di De Marco, Guillari tenta il tiro
che viene parato da Gesualdi. Al 63′ torna a farsi vedere la
Gelbison con Mesina che non riesce a trovare il raddoppio:
l’attaccante solo davanti a Maugeri fallisce una grande
occasione. Al 72′ cambio per il Paternò. Zappalà lascia il
posto a Pappalardo classe 2004 al suo esordio in D. Ancora
pericolosa la Gelbison all’80’ con Sparacello che non riesce
ad indirizzare bene la palla. All’82’ i siciliani vanno vicini
al pari con una giocata di Pardo, ma il tiro viene parato da
Gesualdi, e all’87’ la Gelbison raddoppia con un bel gol di
Mesina su calcio di punizione. Finisce qui, la Gelbison vince
e convince, e lancia un chiaro messaggio alle avversarie:
qualora i play off dovessero disputarsi in tante dovranno fare
i conti con la squadra di Ferazzoli.
Volley    Academy   Teodoro
Cicatelli: il quarto posto
vale come uno scudetto
SALERNO – Un traguardo storico, una gioia incontenibile per un
quarto posto che vale davvero come uno scudetto. Grande
entusiasmo in casa Volley Academy Teodoro Cicatelli, il
sodalizio salernitano protagonista nelle Final Six per il
titolo italiano di sitting volley maschile che si sono
disputate a Peschiera del Garda. Quello della società della
presidente Mary Denza è stato un lungo cammino iniziato con le
qualificazioni del 16 maggio nella tappa del girone E, alla
presenza degli esponenti della Fipav Salerno Massimo
Pessolano, Antonio Bernardo e Luigi Senatore, del Presidente
del CIP Campania Carmine Mellone. Cicatelli e compagni in
questa prima fase incontrano le formazioni del Rotonda Volley
e Sax Volley, vincendo entrambe le gare e centrando
l’obiettivo. Alla Final Six è inserita nel Girone B, insieme a
Fonte Roma EUR e Brembate di Sopra, classificandosi al secondo
posto dietro Roma, mentre in semifinale si trova di fronte il
Nola, squadra campione d’Italia in carica, che non lascia
spazio al team della Presidente Mary Denza. Quindi, nella
finale per il 3° e 4° posto, la compagine di coach Cicatelli
non riesce a confermare quanto di buono fatto e cede per 3-1
al Cedacri Sitting Volley Gioco Parma. Un risultato più che
onorevole quello raggiunto dalla società di Olevano sul
Tusciano in occasione della sua prima partecipazione alle
sfide decisive per l’assegnazione dello scudetto del sitting,
nonché unica squadra della provincia di Salerno a disputare la
massima serie. Ad accompagnare il Team VATC nella trasferta
sulle rive del Garda, il Presidente del Comitato Fipav
Territoriale di Salerno, Massimo Pessolano – “Grazie a voi ho
vissuto un’esperienza che resterà indelebile nel mio cuore”.
“Centrare un quarto posto su sei squadre al debutto in questa
Final Six – dichiara il tecnico dei Lions – è un grandissimo
risultato ed un punto di partenza per crescere e riprogrammare
la nuova stagione, anche se non abbiamo ancora finito qui”.
Infatti, è in programma la finale del Campionato Regionale in
partita secca, in cui la Volley Academy T.C. affronterà
proprio il Nola Città dei Gigli, che si è laureato Campione
d’Italia, grazie al 3-0 rifilato al Fonte Roma Eur. Questo il
roster della Volley Academy T.C.: Teodoro Cicatelli
(allenatore/giocatore), Michele Fiscina (capitano), Manuel
Cicatelli, Alessandro D’Amico, Vincenzo Bufano, Carmine
Lanaro, Andrea Pinto, Corrado Santoriello, Antonello Gallone,
Tommaso Di Marino, Raffaele Acone, Vlad Vasile Popa, Agostino
Ferullo, Damiano Salicone, Marco Maruotto, Gianpiero Villano.
Dirigenti: Sara Cicatelli, Angelica Giannini. Preparatrice
atletica: Simona Di Lascio. Presidente: Mary Denza.
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