RELAZIONE DEL PRESIDENTE - Alessio Lilli ASSEMBLEA - Confindustria Venezia Giulia
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Cari colleghi, Vi porgo il benvenuto alla sesta Assemblea del Consorzio Energia Confindustria e la mia terza come Presidente. Desidero proseguire con la consuetudine di tracciare – nella prima parte della relazione – un quadro dell’andamento economico dei combustibili per meglio comprendere il mercato e le strategie in atto in tema di fonti energetiche. Nella seconda parte, invece, svilupperemo alcune considerazioni sul nostro Consorzio e sulle attività di contrattazione svolte a favore delle imprese. 1. IL MERCATO INTERNAZIONALE DELL’ENERGIA Andamento dei prezzi del petrolio nel 2019 In breve: Il 2019 mostra movimenti contrastanti, come l’ultimo trimestre del 2018: le dinamiche rialziste (Venezuela, riduzione produzione Arabia Saudita) sembrano non prevalere su quelle ribassiste (ridotta crescita cinese, tensioni Brexit, rallentamento economico in Europa). Il 2019 è iniziato con l’Arabia Saudita che ha confermato l’intenzione di ridurre le sue esportazioni di petrolio, scendendo a 7,2 milioni di barili al giorno a gennaio e a 7,1 milioni di barili al giorno a febbraio contro i 7,9 milioni di barili al giorno dello scorso novembre. La decisione di Riad, unita a un rinnovato ottimismo per i negoziati commerciali tra Usa e Cina, sta sostenendo le quotazioni del greggio. Secondo il ministro dell’energia saudita Khalid al-Falih, la loro strategia non mira a risollevare i prezzi del greggio a 80 dollari, ma ha l’obiettivo di rimanere concentrati sui fondamentali per ottenere, nel 2019, un equilibrio tra domanda e offerta. A fine gennaio i timori su un possibile calo della domanda di carburanti per via del rallentamento dell’economia mondiale e la prospettiva di un aumento della produzione dagli Stati Uniti ha messo sotto pressione il petrolio. 2
Il prezzo del Brent è sceso a un minimo di 60,55 $/bbl registrando una flessione dell’1,5%. Un calo che segnala un’inversione di tendenza rispetto al trend rialzista delle prime settimane del 2019. Figura 1: Variazione percentuale annua del PIL reale, Cina (Fonte Sole 24 Ore) I timori si concentrano per lo più sulla Cina, il secondo consumatore al mondo di combustibili fossili, la cui economia ha dato chiari segnali di rallentamento come dimostrano gli ultimi dati sul Pil che ha fatto segnare il peggior tasso di crescita dal 1990 ad oggi. Negli ultimi giorni il brent ha ripreso lievemente la quotazione (64,70 $/bbl) supportato dalle intenzioni dell’Arabia Saudita di diminuire ulteriormente la produzione a partire da marzo. Figura 2: Quotazioni febbraio 2019 del Brent e WTI (Fonte Sole 24 Ore) Altri fattori bullish (mercato rialzista) sono l’evolversi della disputa USA – Cina che sembra si stia avvicinando ad una risoluzione positiva, insieme alla questione riguardante le sanzioni statunitensi contro Iran e Venezuela. A 3
controbilanciare questi fattori rialzisti rimane al momento il protrarsi dell’aumento dell’output statunitense. Andamento dei prezzi del petrolio nel 2018 In breve: Prezzo medio dell’anno 72 US$/bbl: +20 US$/bbl rispetto al 2017 e +30 US$/bbl rispetto al 2016. Mercato molto nervoso nell’ultimo trimestre che registra sia il picco (86 US$/bbl in Ottobre) sia il minimo (50 US$/bbl in Dicembre). Nel corso del 2018, il prezzo del petrolio ha presentato diverse oscillazioni, risultando discontinuo e instabile. Le sorprese sui prezzi del Brent per analisti e operatori del settore che si sono succedute non sono state poche e non si è riusciti a trovare una chiave di lettura convincente. Infatti, non sono stati solo i fondamentali (domanda, offerta sviluppo tecnologico ecc.) a guidare il mercato ma anche le speculazioni finanziarie e con esse complicati algoritmi che ormai gestiscono gli hedge fund alterando i prezzi del greggio. Tra i principali attori dell’anno passato troviamo gli Stati Uniti ancora con record produttivi di shale oil e l’Opec Plus, l’alleanza guidata da Arabia Saudita e Russia che di conseguenza sta cercando di aggiustare il mercato petrolifero attraverso l’offerta calmierata di greggio sui mercati internazionali. A influenzare i mercati rimangono ovviamente anche l’insorgere o il permanere di conflitti geopolitici, più o meno gravi, in diversi paesi produttori su cui ha agito purtroppo la speculazione finanziaria. Come non ricordare la grave crisi economica e politica in cui versa il Venezuela, le sanzioni da parte del presidente USA, Donald Trump, alla Cina, all’Iran, le minacciate sanzioni degli USA alla Russia per la produzione di armi chimiche e il conflitto permanente delle varie fazioni in Libia. Per quanto riguarda i prezzi nel 2018, il Brent ha chiuso in media annua attorno ai 72 $/bbl con un balzo di circa 20 dollari rispetto al 2017 e di quasi 30 dollari sul 2016. 4
Tuttavia, il trend non è stato univoco né sempre giustificabile attraverso la sola analisi dei fondamentali reali: da valori prossimi a 60-65 $/bbl in gennaio si è arrivati, con una fiammata particolarmente evidente a partire da settembre, al picco di 86 $/bbl di metà ottobre, per poi assistere ad un consistente e rapido ripiegamento fino al minimo di 50 $/bbl del 24 dicembre scorso. Un simile andamento è scindibile in tre principali fasi, ciascuna delle quali ha alla base motivazioni differenti, come rappresentato in figura. Figura 3: Andamento del prezzo del Brent dated nel 2018 (doll/bbl) - (Fonte: banca dati RIE) Nella prima fase del 2018 l’aumento del prezzo del barile, Brent e Wti (69,08 $/bbl e 63,24 $/bbl rispettivamente), non è stato disturbato dalle nuove stime esplosive di Washington sulla produzione di shale oil proveniente soprattutto dal Permian Basin e dai pozzi offshore convenzionali del Golfo del Messico. La produzione di greggio venezuelana, che a dicembre 2017 si era ridotta a 1,6 milioni di barili al giorno, nel giro di un anno aveva perso quasi il 30%, un disastro con pochi precedenti nella storia. In aprile, grazie al tono conciliatorio di un discorso del Presidente cinese Xi Jinping che aveva allontanato il timore di una guerra commerciale con gli Usa, il prezzo del greggio era tornato a salire: il Brent da 73 $/bbl era passato a 74,74 $/bbl e il Wti da 67 $/bbl a 69,56 $/bbl. 5
Nella seconda fase del 2018 l’allarme per le forniture dall’Iran, dovute all’abbandono degli USA dall’accordo nucleare iraniano del 9 maggio e l’annuncio di nuove sanzioni, continuava a far correre le quotazioni del petrolio: il Wti superava la soglia psicologica dei 70 $/bbl, mentre il Brent arrivava a toccare quota 76 $/bbl. Figura 4: Prezzo dei greggi dal 2015 $/barile (Fonte: Platts) La corsa del prezzo del greggio era stata alimentata anche dalla speculazione sul brent con fondi di nuovo aggressivamente rialzisti, e a fine settembre il Brent era di nuovo lanciato a livelli record sfiorando la soglia degli 81 $/bbl, mentre il Wti si era spinto sopra quota dei 71 $/bbl. A inizio di ottobre, le quotazioni del barile raggiungevano nuovi record: 85,90 $/bbl per il Brent e 76,13 $/bbl per il Wti. Figura 5: Produzione di petrolio nei primi tre paesi produttori in Mln/bg; prev. per il 2018 (Fonte: ARERA) 6
Nell’ultima fase dell’anno, il Presidente americano Donald Trump, per aumentare l’offerta di greggio aveva dovuto rivedere il meccanismo di embargo contro l’Iran, approvando delle esenzioni per alcuni paesi (Cina, India, Corea del Sud, Turchia, Giappone, Taiwan, Italia e Grecia), con la conseguenza che a metà novembre il Brent era sceso a 65,47 $/bbl, mentre il Wti chiudeva a 55,69 $/bbl. A dicembre, l’Opec perdeva il Qatar e guadagnava la collaborazione con il Canada, patria delle oil sands-sabbie bituminose. Ulteriori tagli di produzione annunciati da Opec e Russia non erano riusciti ad arrestare il crollo del petrolio che scendeva ai minimi da oltre un anno: 56,86 $/bbl nel caso del Brent e 46,97 $/bbl nel caso del Wti. Figura 6: Tassi di crescita dell’economia mondiale (PIL) - (Fonte: FMI, aprile 2018) Il rallentamento dell’economia globale era evidente e tra gli investitori cominciava a diffondersi il timore che persino gli Usa potessero andare in recessione senza trovare giustificazioni nei fondamentali. 7
2. IL MERCATO ENERGETICO IN ITALIA Borsa dell’energia italiana In breve: Nel 2018 è continuata la crescita dei prezzi dell’energia. Per l’energia elettrica si è superato il valore medio di 61 €/MWh. Il driver è stato indubbiamente il prezzo del Gas. Nel 2018 il prezzo di acquisto dell’energia elettrica (PUN) sul Mercato del Giorno Prima (MGP) è salito a 61,31 €/MWh (+13,6%), risalendo dal minimo storico del 2016 e portandosi sul valore più alto degli ultimi anni. Figura 7: PUN - Prezzo unico nazionale 2005-2018 (Fonte: GME) La nuova crescita del prezzo del PUN si realizza in parallelo con l’ulteriore incremento dei costi di generazione, che risulta strettamente correlato all’analoga dinamica registrata dalle quotazioni del gas al PSV e ad un livello di acquisti nazionali che nei mesi, con poche eccezioni in estate, si colloca ai massimi dell’ultimo quinquennio. Figura 8: MGP – Prezzi di vendita (Fonte: GME) 8
Pressoché stabile la liquidità del MGP (72,0%), con i volumi di borsa al valore più alto dell’ultimo decennio e i prezzi di vendita zonali che convergono a 59- 61 €/MWh nelle zone peninsulari e in Sardegna, tornando a ridosso dei 70 €/MWh in Sicilia. Figura 9: MGP, struttura delle vendite Sistema Italia (Fonte: GME) In gennaio di quest’anno il PUN è stato pari a 67,65 €/MWh, mentre le sue previsioni lo vedono in discesa, nella fascia di prezzo tra i 58 e i 66 €/MWh. Figura 10: Confronto PUN mensili- anni 2016-2019 (Fonte: Coord. Consorzi Energia) Costo degli incentivi da fonte rinnovabile Gli strumenti incentivanti hanno permesso l’incentivazione di una quantità di energia elettrica che attualmente si attesta a circa di 65 TWh, di poco 9
inferiore ai 65,6 TWh del 2016, a un costo sceso per il 2017 di 1,5 miliardi di euro (da 13,6 a 12,1 miliardi di euro). Con il venir meno del meccanismo dei certificati verdi, i costi derivanti dall’incentivazione delle fonti rinnovabili trovano copertura, in generale, tramite la componente tariffaria ASOS. Figura 11: Costo degli strumenti di incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili Milioni di euro (Fonte: AREA. Elaborazione ARERA su dati del GSE) - (A) Dati preconsuntivi- (B) Dati stimati. Mercato del gas In breve: Il prezzo del Gas Naturale, malgrado una lieve contrazione dei volumi, ha mostrato un incremento rilevante rispetto all’anno precedente (+23%) ed ancor più marcato rispetto al 2016 (+55%). Non ci sono state particolari tensioni domanda/offerta nel periodo e quindi l’incremento va addebitato alle dinamiche di prezzo internazionali. Nel 2018 i consumi di gas naturale in Italia interrompono il trend rialzista degli ultimi tre anni (-3,4%), mantenendosi tuttavia su livelli nettamente superiori al minimo raggiunto nel 2014 (+18%). La flessione, estesa ai tre principali settori, risulta più marcata in quello termoelettrico con consumi in calo dell’8%, penalizzati dalla ripresa della 10
produzione rinnovabile, in particolare da fonte idraulica (+30%), e dalle importazioni nette di energia elettrica (+17%); più modesto il calo dei consumi del settore civile ed industriale (ambedue -1%). Figura 12: Bilancio gas trasportato. Anno 2018 (Fonte: Snam Rete Gas) Sul lato offerta, il calo della domanda è stato assorbito principalmente da minori importazioni di gas naturale che cedono il 3% rispetto all’anno precedente, pur rappresentando oltre l’80% dell’approvvigionamento complessivo. Figura 13: Evoluzione gas trasportato (Fonte: Snam Rete Gas) 11
La produzione nazionale scende ai minimi storici, mentre le erogazioni dai sistemi di stoccaggio salgono sui livelli più alti da oltre un decennio (+3%); ai massimi anche le iniezioni negli stoccaggi che crescono del 9% raggiungendo i 12 miliardi di mc. In termini di prezzi, le quotazioni al PSV consolidano il trend rialzista avviato lo scorso anno (+23% sul 2017, +55% sul livello minimo del 2016), in linea con le dinamiche registrate sui principali riferimenti europei, portandosi ai massimi degli ultimi cinque anni (24,55 €/MWh). Figura 14: Andamento del prezzo del gas al PSV-Punto di scambio virtuale [2018] In controtendenza, invece risultano le previsioni da febbraio a settembre 2019. 12
Novità Energivori: nuove regole Dal 1° gennaio 2018 è entrato in vigore il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 21 dicembre 2017, che ha fissato i nuovi criteri per la classificazione delle aziende energivore e regolazione dei relativi livelli di contribuzione. In particolare, il nuovo sistema prevede agevolazioni per gli energivori riconosciute sotto forma di riduzione, direttamente in fattura, delle aliquote degli oneri connessi al sostegno delle rinnovabili (Asos). Un’importante novità inserita dal Decreto è rappresentata dall’abbassamento della soglia di consumo da 2,4 a 1 GWh/anno per cui l’impresa, avente codice Ateco ed indice di intensità elettrica idonei, può accedere alle agevolazioni. L’anno 2018 è stato gestito con disposizioni di carattere transitorio, ovvero sono stati aperti nel corso dell’anno i portali per la raccolta delle dichiarazioni per le annualità 2017 (Ante Riforma), 2018 e 2019 (Post riforma). Figura 15: Tempistiche 2018 per annualità di competenza (Fonte CSEA) Alla luce della delibera n. 644/2018/R/EEL dello scorso 12 dicembre con la quale l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha ritenuto opportuno prevedere una riapertura del Portale per le presentazioni tardive delle dichiarazioni ai fini del riconoscimento delle agevolazioni per gli 13
anni 2017, 2018 e 2019, la CSEA aprirà in via straordinaria il Portale per l’inserimento di tali richieste a decorrere da lunedì 18 marzo fino a martedì 16 aprile. Il Consorzio continua ad essere a disposizione delle aziende per verificare l’eventuale appartenenza ad una classe di energivorità secondo le nuove regole entrate in vigore dal 2018. Attuazione del Protocollo Qualità del Servizio Elettrico E-Distribuzione Confindustria Dal 14 novembre 2018 si è dato formalmente avvio alla fase operativa del Protocollo siglato il 29 novembre 2016 tra Confindustria ed E-distribuzione, un accordo per garantire una risposta adeguata e innovativa alle istanze degli associati di Confindustria in tema di qualità della rete elettrica. L’obiettivo è quello di monitorare le esigenze delle imprese e migliorarne il flusso di comunicazione con E-distribuzione, garantendo una sinergia operativa per tutti i servizi legati alla rete elettrica. Nell’ambito di tale protocollo, il Coordinamento dei Consorzi Energia ha stilato una procedura interna per darne attuazione attraverso un apposito portale in cui i referenti dei Consorzi e delle territoriali di Confindustria possono inserire le segnalazioni, provenienti dalle aziende, di problematiche derivanti non solo dalla qualità del servizio elettrico, ma anche da nuovi allacci, aumenti di potenza, informazioni generiche sulla connessione alla rete elettrica. In tale occasione, dunque, Vi invito a segnalare direttamente ai nostri uffici qualsiasi problematica connessa a tali tematiche. Progetto pilota per il Mercato per i Servizi di Dispacciamento - UVAM In un mercato energetico nazionale in continua evoluzione che ha visto un generale aumento dei costi per le imprese, in parte dovuto anche al maggior costo di “bilanciamento” del sistema elettrico legato alla crescente 14
penetrazione delle rinnovabili non programmabili (solare e eolico) con conseguente instabilità della rete, Vi voglio ricordare i progetti pilota avviati da Terna per l’approvvigionamento a termine di risorse di dispacciamento. Per dare seguito ai progetti avviati tra maggio e novembre 2017 relativi alle UVAC (Unità Virtuali Abilitate di Consumo) e UVAP (Unità Virtuali Abilitate di Produzione), dal 1° novembre scorso ha dato avvio a un nuovo progetto pilota relativo alle UVAM (Unità Virtuali Abilitate Miste) per consentire la partecipazione in forma aggregata di unità di consumo, unità di produzione e sistemi di accumulo. In particolare, il Gestore ha promosso nell’arco del 2019 14 aste periodiche per le UVAM, dove la più significativa si terrà a fine marzo per il periodo Aprile-Dicembre 2019 (9 mesi). Per le aziende partecipanti, disposte a modulare “a salire” e/o “a scendere” quando chiamate da Terna, sarà previsto un corrispettivo fisso ed uno variabile. Il corrispettivo fisso, previsto per la disponibilità e pari ad un valore massimo di 30.000 €/MWh all’anno (in esito ad un’asta al ribasso) va riparametrato sui mesi previsti dall’asta stessa, mentre per il corrispettivo variabile il massimo di offerta è pari a 400 €/MWh, riconosciuti solo nel caso si venga effettivamente chiamati da Terna ad effettuare il servizio. Per partecipare all’asta, ciascun punto incluso all’interno dell’UVAM deve essere dotato di un’apparecchiatura “Unità Periferica di Monitoraggio” (UPM) in grado di effettuare la misura dell’energia scambiata con la rete (immessa/prelevata) e inviare il dato di misura al concentratore (sito presso l’aggregatore) che a sua volta trasmette la misura/stima aggregata ai sistemi Terna. Anche su questo tema gli uffici del Consorzio sono a disposizione per seguire le aziende interessate. 15
3. IL NOSTRO CONSORZIO In breve: Nel 2018 i nostri consorziati sono lievemente aumentati, hanno pagato meno sia l’elettricità (circa -13.6%) che il gas (circa -34.3%). Per il 2019 le attese sono più prudenti con un’aspettativa di prezzi ingrosso CEC in linea con il mercato elettrico e un possibile costo superiore per il Gas. In quest’ultimo caso è stata adottata una strategia prudenziale per il biennio 2019-2020 con un acquisto di Gas limitato al 50% del fabbisogno. Sono state intensificate le attività propositive, divulgative e di supporto ai Consorziati. Prima di illustrare le attività dell’anno, desidero segnalare che nel 2019 il Consorzio è passato da 91 a 94 soci, di cui 52 ordinari e 42 aggregati, per un consumo complessivo annuo di energia elettrica pari a circa 430 milioni di kWh e 22 milioni di Smc di gas. Diamo il benvenuto alle Società: Modit International Srl, Veneta Cucine SpA e Forma 2000 SpA. CONTRATTI ENERGIA E GAS Energia Per il biennio 2018/2019 è stata creata una sinergia di contratti e di fornitura con il Consorzio Friuli Energia in modo tale da ampliare il volume di consumi e ottenere migliori condizioni economiche. Da sottolineare che il Consorzio ha continuato a seguire la politica di diversificazione di forme d’acquisto attuata negli ultimi tre anni, che si è rivelata essere oculata e significativamente vantaggiosa rispetto alla borsa elettrica. Considerando solo il nostro Consorzio, sono stati sottoscritti quattro contratti con i seguenti fornitori: 16
FORNITORE CONSUMO ANNUO [GWh] AXPO ITALIA SpA 290 ENEL ENERGIA SpA 112 AMGA ENERGIA SpA 3 EDISON SpA 35 TOTALE 440 Tabella 1. Contratti sottoscritti per il biennio 2018/2019 AXPO ITALIA SpA - per un gruppo di 12 aziende il contratto “gestione a portafoglio” prevede acquisti a bande di potenza costante in momenti diversi, mentre la parte rimanente ed eventuali eccedenze vengono regolate sul mercato a PUN; ENEL ENERGIA SpA - per un gruppo di 62 aziende il contratto ha visto più acquisti in diversi momenti dell’anno; AMGA ENERGIA SpA - prezzo fisso per conto di un’azienda con 3 GWh con molti punti di prelievo; EDISON SpA – prezzo fisso per un’azienda energivora. Inoltre, abbiamo sottoscritto con Axpo Italia Spa un contratto dedicato ad un’azienda della pubblica amministrazione che è scaduto nel maggio del 2018. Per il 2019 attualmente è già stato fissato il prezzo per il 74% dei volumi forniti da Axpo, mentre per il contratto Enel è stato acquistato il 100% dei volumi. ANNO 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Prezzi Medi Pesati CEC 73,70 64,79 52,89 46,57 44,89 52,98 [€/MWh] Tabella 2. Confronto dei prezzi medi dell’energia elettrica dal 2013 al 2018 17
CONFRONTO PREZZI CEC VS PN [2013-2018] 80 75 70 65 60 €/MWh 55 50 45 40 35 30 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Prezzi Medi Pesati CEC PUN medio Figura 16. Confronto tra i prezzi medi del consorzio con il PUN (anni 2013-2018) Dopo cinque anni di costante diminuzione dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica (2013-2017) per il nostro Consorzio, il 2018 si è caratterizzato per un’inversione del lungo trend con un rialzo dei prezzi. In particolare, analizzando l’anno da poco concluso, il prezzo medio pesato della componente energia del Consorzio si è attestato intorno ai 52,98 €/MWh, con una differenza rispetto al PUN medio (61,31 €/MWh) pari a 8,33 €/MWh (- 13,58%), vantaggio che si è potuto concretizzare attraverso la migliore strategia di acquisto a scaglioni di volumi effettuata nel corso del biennio 2017-2018. Bolletta Elettrica Dal 1° gennaio 2018 l’ARERA ha ridefinito la struttura tariffaria degli oneri generali di sistema per le utenze non domestiche del settore elettrico. In particolare, tutti gli oneri generali che erano in vigore fino al 31/12/2017 sono stati inglobati in 2 sole componenti: Asos - oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione; Arim - rimanenti oneri generali (componenti A2, A3, A4, A5, As, MCT, UC4 e UC7); 18
entrambe con struttura trinomia (aliquote c€/POD, c€/kW impegnato, c€/kWh prelevato). Sono rimaste separate le componenti perequative UC3 e UC6. Andando ad esaminare la composizione della bolletta elettrica di un’azienda non energivora, come si evince dai seguenti grafici, in un anno la medesima ha visto aumentare i Corrispettivi di vendita del 3%, l’Arim del 2%, il Trasporto e le Imposte dell’1%, mentre è diminuito il Dispacciamento del 2%. La componente Asos, invece, a sostegno delle energie rinnovabili ed alla cogenerazione applicata agli utenti non energivori, ricopre il 33% del costo dell’intera bolletta. Figura 17. Composizione bolletta elettrica per utente non energivoro (anno 2019) Figura 18. Composizione bolletta elettrica per utente non energivoro (anno 2018) 19
Quindi, mettendo a confronto il primo trimestre 2018 e il primo trimestre 2019, osserviamo un aumento complessivo in bolletta pari all’13%. Gas Per quanto riguarda il gas, sono state 36 le aziende che si sono appoggiate al Consorzio, per un consumo di circa 22 milioni di metri cubi. Ad inizio luglio sono state chiuse tutte le posizioni dei clienti con un contratto coincidente con l’anno termico 2018/2019 ad un prezzo medio di 25,23 c€/Smc con il fornitore Edison che si è attestato nella media degli ultimi 5 anni. Anno termico 2012/13 2013/14 2014/15 2015/16 2016/17 2017/18 2018/19 Prezzi Medi Gas 31,05 30,43 26,67 25,24 16,04 18,47 25,23 [c€/Smc] Tabella 3. Confronto dei prezzi medi del gas dal 2012 al 2018 Anche il mercato italiano del gas nell’ultimo anno ha affrontato un trend in continuo aumento nei consumi per via dell’elevata domanda e per la riduzione dei flussi da Russia, Norvegia e Regno Unito, comportando dunque un incremento dei prezzi ed una maggiore volatilità mensile del prezzo. Figura 19. Andamento del prezzo del gas al PSV - Punto di Scambio Virtuale [2018] 20
Come si evince dal grafico sottostante, tra i mesi di ottobre 2018 e gennaio 2019 il prezzo medio al PSV (26,79 c€/Smc) si è attestato al di sopra del prezzo medio contrattato dal Consorzio, con un delta pari a 1,56 c€/Smc. Per i prossimi mesi, invece, si prevede un calo delle quotazioni. Figura 20. Confronto dei prezzi del Gas al PSV con il prezzo fisso del CEC 2018-19 Per il prossimo anno termico (2019/2020) il Consorzio ha optato di diversificare la strategia di acquisto, ovvero, sempre con il medesimo fornitore Edison, è stato fissato il 50% dei volumi della materia prima al prezzo di 24,29 c€/Smc, mentre il restante volume verrà fissato successivamente osservando l’andamento del mercato. Altre attività Il Consorzio già da alcuni anni affianca all’attività di contrattazione un’azione a più ampio raggio, propositiva e divulgativa a favore delle imprese aderenti sui temi legati all’energia e al suo utilizzo razionale e supporta le aziende con particolare attenzione alle problematiche più attuali. L’attività degli uffici si è articolata con un’assistenza costante alle aziende con verifica delle forniture e delle fatturazioni, di confronto e analisi dei contratti 21
delle forniture delle aziende non ancora consorziate, aumenti di potenza, recuperi di accise e problematiche connesse, consulenza alle aziende energivore anche nell’ottica della nuova normativa, verifiche in merito alle interruzioni della rete elettrica. Voglio ricordarVi alcune tra le iniziative promosse dal Consorzio nel corso di quest’anno. Prosegue la contrattazione, già avviata due anni fa, con il Consorzio Friuli Energia per la definizione di un unico pacchetto di acquisto dell’energia elettrica tra i due consorzi: con l’ampliamento del gruppo di acquisti ci siamo posti l’obiettivo di ottenere condizioni vantaggiose e servizi più efficienti per tutti i nostri consorziati. In collaborazione con la Sezione merceologica Energia di Confindustria Venezia Giulia, è proseguito il percorso di approfondimento su tematiche legate all’efficienza energetica, attraverso una serie di eventi tecnico- informativi con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende verso un utilizzo più consapevole e razionale dell’energia, eliminando sprechi ed ottimizzando i consumi mediante interventi di risparmio energetico. In particolare, desidero richiamare l’evento informativo del 29 ottobre scorso, “Efficienza energetica nell’industria”, un seminario voluto dai tre Consorzi Energia del Friuli Venezia Giulia che ha coinvolto esperti di Confindustria, tecnici di ENEA e di settore, nella quale sono stati toccati i temi delle diagnosi energetiche e del decreto correttivo sui Certificati Bianchi del 10 maggio 2018. Vi ricordo il preaudit energetico, il servizio che il Consorzio Energia Confindustria ha attivato da alcuni anni per offrire alle aziende una prima valutazione degli interventi immediatamente applicabili per il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’azienda. Per i consorziati ordinari questo servizio è gratuito: un servizio che, attraverso l’analisi delle bollette e dei macchinari installati, ha l’obiettivo di fornire 22
all’azienda una stima del potenziale risparmio, stabilendo le priorità di azione e le aree più idonee all’implementazione di progetti di efficienza energetica. Grazie alla collaborazione della Struttura Centrale Energy Management di Hera SpA, da novembre 2016 è operativo lo Sportello di Consulenza Efficienza Energetica, alla quale le aziende possono rivolgersi per valutare la possibilità di ottenere contributi economici (Certificati Bianchi) per la realizzazione di interventi di risparmio energetico. Lo sportello è rivolto non solo alle grandi imprese/energivore ma anche alle PMI che, pur non essendo soggette all’obbligo della diagnosi energetica, potrebbero decidere di realizzarla a livello volontario usufruendo del contributo regionale. Accordo che proprio in questi mesi è stato esteso anche alle aziende aderenti a Confindustria Udine. Nell’anno in corso proseguirà l’attività promozionale in modo tale da far conoscere a nuove aziende i servizi offerti dal Consorzio e le opportunità di risparmio. Da novembre scorso faccio parte della Giunta del Coordinamento Consorzi per il biennio 2019-2020, un’occasione di confronto su temi di interesse generale del settore energetico e supporto nel coordinamento di esigenze e istanze delle imprese consorziate. Dunque, al fine di migliorare le nostre attività, siamo aperti a qualunque suggerimento da parte dei consorziati, pertanto Vi invito, qualora vogliate proporre o approfondire alcune tematiche di interesse, a prendere contatti direttamente con i nostri uffici. L’obiettivo che permane è quello di essere un punto di riferimento per tutti i soggetti, industriali e non, interessati ad entrare nel mercato libero dell’energia elettrica, soprattutto nell’ottica dell’eliminazione del servizio di Maggior Tutela prevista dal 1° luglio 2020. 23
Ringrazio i colleghi Consiglieri, il Comitato Tecnico Scientifico e il Collegio dei Revisori per la collaborazione ed il sostegno che mi hanno garantito e la struttura del Consorzio Energia Confindustria per la gestione quotidiana dei rapporti con i consorziati e tra i consorziati e fornitori. Grazie per l’attenzione. Il Presidente Alessio Lilli Trieste, 21 febbraio 2019 24
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