Realizzazioni e previsioni - dell'Istituto Autonomo per le Case Popolari di Foggia

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Realizzazioni e previsioni
dell'Istituto Autonomo per le Case Popolari di Foggia *

       L'edilizia popolare ed economica costituisce ormai uno dei cardini
di maggiore interesse della politica economica e sociale del nostro Paese,
ed i piani che si susseguono dimostrano quale importanza rivesta oggi, per
gli uomini di Governo e per le famiglie dei lavoratori, il problema della
casa.
       Dopo quattordici anni di intensa attività svolta dalla Gestione INA-
Casa attraverso la diretta collaborazione degli Istituti Case Popolari, la
legge del 14 febbraio 1963, n. 60 imposta un programma decennale di la-
vori ed apre la porta a molte soluzioni veramente apprezzabili sotto il
profilo umano e sociale. Esso, oltre ad agevolare coloro che già occupano
alloggi della Gestione Ina-Casa, prevede l'impiego del cospicuo finanzia-
mento di mille miliardi, di cui il 40% è destinato all'Italia Meridionale ed
Insulare.
       Senza dubbio la Provincia di Foggia, con il suo piú alto coefficiente
di affollamento, sarà considerata fra quelle maggiormente bisognose e non
potrà non beneficiare, nel corso del nuovo decennio, di un tangibile e
concreto stanziamento, che le consentirà di alleviare in modo notevole le
preoccupanti situazioni già accertate e piú volte denunziate.
       I compiti che la nuova legge attribuisce agli Istituti sono di portata
molto ampia, sia per quanto riguarda le operazioni connesse con

__________
       * Debitamente autorizzati, avendola ridotta in forma di articolo, pubblichia-
mo la relazione presidenziale al bilancio di previsione 1963-64 dell'Istituto Autono-
mo per le Case Popolari di Foggia.

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la liquidazione del vecchio patrimonio dell'Ina -Casa, sia per l'attuazione
dei nuovi piani costruttivi.
       E' questo un giusto riconoscimento dell'attività e della specifica
co mpetenza dei no stri Enti, i quali hanno dato prova inconfutabile di
assolvere con senso di alta responsabilità i complessi e delicati incarichi
loro affidati.
       Nuovi incarichi, quindi, ulteriori attribuzioni e problemi di piú v a-
sta portata dovranno essere affrontati dal nostro Ente nell'imminente
futuro, e di ciò non possiamo che rallegrarci perché la nostra organizza-
zione ed i nostri servizi, creati e potenziati per un dinamico sviluppo
della edilizia popolare in Capitanata, saranno in grado di svolgere, con
serenità e passione, tutte le delicate e complesse funzioni previste dalla
legge.
       Ma, perché possa operarsi con tranquillità, in un'atmosfera di se-
reno e proficuo lavoro, sarà necessario rivedere e adeguare alcune disp o-
sizioni ritenute pregiudizievoli al regolare svolg ersi dei programmi di
opere, favorendo e facilitando tutte quelle possibili iniziative atte a snel-
lire le complesse procedure burocratiche.
       L'esperienza ci spinge a sollevare un argomento di estrema delica-
tezza e di grande interesse: quello della indiscriminata determinazione
dei costi massimi a vano, finora ammessi nella elaborazione dei progetti.
       A parte la incerta e mutevole situazione, che giornalmente si m a-
nifesta nel settore edilizio per effetto degli adeguamenti di mercedi alle
m aestranze ed agli operai e per il continuo rialzo dei costi dei materiali,
è indispensabile che ogni progettista sia messo in condizioni di preved e-
re, ogni utile particolare delle opere, rifinite e complete di tutti gli ind i-
spensabili servizi, che una moderna e confortevole casa oggi richiede.
       Deve considerarsi superato il tempo in cui si costruivano fabbrica-
ti -ricovero od alloggi, aventi il solo scopo di ospitare famiglie senza tet-
to; la evoluzione sociale, il piú alto livello economico raggiunto dai no-
stri lavoratori, le migliorate condizioni di vita del popolo italiano, im-
pongono un deciso e costante orientamento verso soluzioni architetto-
niche piú apprezzabili e con funzionalità sempre maggiori.
       Non può inoltre, essere sottovalutato il grande divario esistente
tra le varie zone anche di una stessa Provincia, prescelte per le costru-
zioni di case popolari, sia per quanto riguarda la natura geologica del
terreno, che per la presenza di materiali edilizi sul posto. Sono tutti fat-
tori determinanti ed essenziali, che devonsi considerare con ogni assolu-
ta attenzione se si vuol portare l'edilizia popolare ad un

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livello piú consono ai nostri tempi e piú aderente alle esigenze delle
masse dei lavoratori. Maggiore elasticità, quindi, nella preventiva deter-
minazione dei posti-vano, ed attento controllo da parte degli Organi
preposti all'accertamento di tutte quelle obiettive valutazioni considerate
in sede di progettazione.
       Sarà, cosí, possibile operare con maggiore speditezza, assicurando
nel contempo alle ditte appaltatrici la necessaria tranquillità nella remu-
nerazione del lavoro. In proposito qualche Istituto ha richiamato l'atten-
zione degli Organi Centrali su un problema di cosí vivo interesse per
tutti gli Enti che operano in un settore tanto delicato; si nutre fiducia
che, con la collaborazione di tutti, esso sia favorevolmente definito.
       II programma di lavori previsto dalla richiamata legge deve co-
munque ancora avviarsi, ed il suo rodaggio sarà abbastanza laborioso,
richiedendo una organizzazione di servizi centrali e periferici per la ap-
plicazione delle recenti norme, per cui molto difficilmente, nel nuovo
esercizio finanziario potranno cominciare a raccogliersi i primi frutti.
D'altra parte mancano elementi concreti sulla entità di finanziamenti che
nella prima fase di applicazione della Legge, potranno essere impiegati.
       Sarà, comunque, necessario ed opportuno ridimensionare la pianta
organica, potenziando i servizi in quei settori dove l'Ente sarà piú impe-
gnato, in modo da assicurare ogni volta il suo tempestivo e concreto in-
tervento. Per ora, restando in uno stadio di maggiore concretezza, nella
elaborazione del bilancio di previsione ci si è riferiti unicamente ai piani
costruttivi autorizzati e finanziati, suddividendo questi a seconda che
trattasi di alloggi popolari dì proprietà dell'Istituto, del Ministero dei LL.
PP. o della Gestione di Case per Lavoratori.

Costruzione di case popolari.

       II finanziamento di L. 800 milioni autorizzato in applicazione del-
la Legge 26 ottobre 1960 n. 1327 è stato quasi completamente impiegato
e la maggior parte delle opere è in fase di ultimazione. Restano da appal-
tare, solamente, due lavori che interessano il Comune di S. Severo per L.
37.500.000 e quello di Serracapriola per L. 20 m ilioni, le cui licitazioni
private, andate ripetutamente deserte, hanno obbligato l'Istituto a riela-
borare ed aggiornare i progetti.
       E' stato recentemente appaltato un lavoro di L. 30 milioni per co-
struzione di case popolari in Cerignola, assistito dal contributo statale
del 4% ai sensi della legge 2 luglio 1949 n. 408, contributo ch'è

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stato revocato all'Amministrazione Comunale del posto, mentre analogo
programma di L. 70 milioni, il cui contributo è stato revocato all'Ammini-
strazione Provinciale di Foggia, risulta qui realizzato. Sono, inoltre, da
impiegare due residui di finanziamenti autorizzati in base alle leggi 2 luglio
1949 n. 408 e 24 luglio 1959 n. 622, ammontanti complessivamente ad
oltre L. 66,5 milioni, derivanti da economie conseguite per due program-
mi costruttivi già realizzati nella zona del « Tratturo dei Preti » e del « Via-
le Ofanto » nello stesso Capoluogo.
       In base all'art. 12 della Legge 2 luglio 1949 n. 408 risultano, in fase
di ultimazione, lavori per un complesso di L. 480 milioni, nella zona del
Viale Candelaro in Foggia, mentre un altro programma di L. 328 milioni,
già progettato, che si presume possa andare in appalto con imminenza,
comporta la costruzione di un gruppo di abitazioni a carattere estensivo
nella nuova zona del « Tratturo S. Lorenzo ».
       Il piano edilizio di maggiore consistenza è rappresentato da quello
finanziato in applicazione della legge 21 aprile 1962 n. 195, per un am-
montare complessivo di L. 1.270 milioni. Di questi 321 rappresentano un
primo intervento per il risanamento del Quartiere Borgo Croci, 400 sono
destinati alla costruzione di alloggi popolari nella città di Foggia e 529 so-
no ripartiti, per la realizzazione di medesimi alloggi, tra 12 Comuni della
Provincia.
       A tutt'oggi risultano appaltate e consegnate opere per L. 721 milio-
ni, che interessano il solo Capoluogo, mentre le licitazioni private di alcu-
ni lavori riferiti a Comuni della Provincia sono state dichiarate deserte,
per mancanza di ditte partecipanti.
       Purtroppo, devesi constatare con vivo disappunto come frequente-
mente gare di appalto anche di importo notevole vanno deserte, e questo
assenteismo di imprese non può non essere messo in relazione alla incer-
tezza economica del momento, alla dinamica dei costi, sempre in continuo
aumento, ed alla limitata o pressocché nulla remunerazione delle opere
circoscritte da un teorico e massimo costo per vano.
       Sempre per la soluzione del problema di Borgo Croci, il Ministero
dei LL. PP. ha recentemente assegnato al nostro Ente il contributo statale
del 5% su un programma di opere di un miliardo di lire. Esso dovrà essere
integrato, per disposizioni del prefato Dicastero, da un concorso dell'1 %
a carico dell'Amministrazione Provinciale e del Comune di Foggia raggua-
gliato alla spesa complessiva, per tutta la durata dell'ammortamento del
mutuo, stabilita in 35 anni, e ciò allo scopo di ottenere, dagli alloggi che
andranno a costruirsi, canoni di locazione di modesta entità.
       Il Comune di Foggia ha già provveduto ad adottare le necessarie

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deliberazioni per la concessione del predetto contributo trentacinquen-
nale, il quale è stato esteso anche al programma di L. 321 milioni, già
appaltato, mentre l'Amministrazione Provinciale non è stata ancora in
grado di poter adottare alcuna determinazione ed ha rinviato la discus-
sione dell'argomento alle prossime riunioni del Consiglio.
       Indipendentemente da queste ultime concessioni, mi piace sottoli-
neare che già i predetti Enti locali hanno partecipato tangibilmente ai
programmi costruttivi realizzati dal nostro Istituto, per un miliardo di
lire, nella zona del Viale Candelaro, corrispondendo un altro analogo
contributo annuo di L. 10 milioni ognuno, contributo che, pur essendo
stato deliberato annualmente, dovrebbe essere ora stanziato nei bilanci
dei predetti Enti, per tutto il periodo di ammortamento del mutuo.

Costruzione di case per conto del Ministero dei LL. PP.

       Esaurito quasi totalmente il programma di lavori finanziato ai sen-
si della legge 9 agosto 1954 n. 640, restano da eseguire solo alcune co-
struzioni interessanti pochi Comuni della Provincia e precisamente: Tri-
nitapoli L. 70 milioni; Candela L. 50 m.; M. S. Angelo L. 35 m.; Cagnano
L. 20 m.; Accadia L. 7,5 m.; S. Giovanni R. L. 35 m.; totale L. 217, 5
milioni.
       I lavori riferiti ai primi quattro Comuni sono stati da tempo appal-
tati, ma non hanno potuto avere pratico inizio oltre che per ragioni di
ordine vario, anche a causa dell'eccessivo ritardo con cui sono state a p-
provate alcune perizie suppletive da parte degli Organi Centrali: ritardo
che ha comportato la presentazione di richieste di riserve da parte delle
imprese appaltatrici, con evidenti ripercussioni di ordine amministrativo
ed economico fino a quando non si addiverrà ad una soluzione definiti-
va delle singole questioni. Gli altri lavori, benché portati in gara, non è
stato possibile poterli affidare in appalto p er la assenza delle imprese
invitate alle licitazioni private: assenza che si è ripetutamente manifesta-
ta anche dopo aver rielaborato i progetti ed aver aggiornato i prezzi.
       Un programma, che impegnerà a fondo il nostro Istituto, è quello
co nnesso con la costruzione di alloggi in favore dei lavoratori agricoli
dipendenti (legge 30 dicembre 1960, n. 1676). Per la nostra Provincia,
nel primo triennio di applicazione del Piano, è stata stanziata la somma
di L. 1 miliardo di cui L. 700 milioni affidati all'Istituto, per costruzioni
da eseguire direttamente in 15 centri. Con successivo provvedimento è
stato disposto un ulteriore stanziamento di L. 100 mi-

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lioni in favore di quattro Comuni colpiti dal movimento tellurico dello
scorso anno. Superate le prime formalità, elaborati i relativi progetti,
reperite le necessarie aree edilizie, si è passati rapidamente alla fase di
materiale esecuzione della legge ma, putroppo, anche in questo settore si
sono dovute constatare diserzioni di gare di appalto, che hanno compor-
tato un arresto nei programmi prestabiliti.
       Non resta che augurarsi la sollecita normalizzazione di tutto il
mercato edilizio ed il ritorno di quella necessaria tranquillità in tutti gli
operatori economici, che sono da considerarsi gli elementi principali ed
indispensabili per l'attuazione della politica sociale impostata dal nostro
Governo.

Costruzione di case per lavoratori.

       Utilizzati anzitempo tutti i finanziamenti assegnati dalla ex-
Gestione Ina -Casa, restano da realizzare alcuni residui lavori per la co-
struzione di alloggi nei seguenti C omuni della Provincia, per i quali solo
di recente sono state disposte le prime autorizzazioni all'appalto: Ischi-
tella 12 milioni; S. Nicandro G.co 37 m.; Orsara di P. 12 m.; Troia
240 m.; Rodi 25 m.; S. Marco in L. 70 m.; Trinitapoli 12 m. In totale
L. 408 milioni.
       Per completare il piano di assestamento del 2° settennio, la nostra
Provincia dovrebbe beneficiare ancora di uno stanziamento di L. 1.459
milioni, cosí ripartito: Foggia 265 milioni; S. Severo 600 m.; Cerignola
189 m.; Manfredonia 300 m.; Margherita S. 150 milioni.
       Ma sembra che questi ultimi finanziamenti saranno stornati dagli
organi delib eranti, per fronteggiare altre situazioni particolari in campo
nazionale. Inoltre sono in corso di elaborazione le perizie particolari,
riguardanti i lavori di straordinaria manutenzione degli immobili realiz-
zati nel 1° e nel 2° settennio nella intera Provincia, per metterli in co n-
dizioni di piena e completa efficienza, prima di trasferirli a riscatto a
favore degli inquilini, ovvero in proprietà degli I.A.C.P., cosí come pre-
visto dalla nuova legge.
       Per quanto riguarda i programmi di massa, si attendono istruzioni
d all'Ente « Gestione Case per Lavoratori » in relazione alle norme di
applicazione e di esecuzione della legge testè pubblicata.
       Si prevede, comunque, un vasto programma di lavori che il nostro
Ente svolgerà nel prossimo esercizio finanziario, come si rileva dal se-
guente riepilogo:

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Situazione finanziaria.

       La situazione finanziaria dell'Istituto è divenuta assai pesante, e
minaccia di compromettere il regolare svolgimento di tutta la ordinaria
attività. Le principali cause si possono cosí riassumere:
          1) Enorme ritardo con cui si rende funzionale ed abitabile il
complesso edilizio del Quartiere Residenziale, i cui alloggi, ultimati da
molti anni, non sono ancora stati consegnati agli assegnatari per la man-
canza dei servizi generali e delle opere sociali, la cui esecuzione ricade a
carico del Comune
       Poiché gran parte di esse risulta eseguita dalla nuova civica Am-
ministrazione, si prevede che nel prossimo autunno tutte le famiglie in-
teressate prenderanno possesso degli appartamenti loro assegnati.
       L'Istituto, impegnato con 900 milioni di mutui concessi dalla Cas-
sa DD. PP., per case popolari costruite al predetto Quartiere, fino al
mese di aprile 1963 ha sostenuto un onere di ben lire 104.198.328 a tito-
lo di rate d'ammortamento, senza che sia stato compensato da alcun
provento. La situazione appare ancor piú grave ove si considerino le e-
normi spese che occorreranno per mettere gli alloggi costruiti e gli im-
pianti in condizioni di piena efficienza, dopo un cosí lungo periodo di
abbandono, e quelle che si sopportano, per la guardiania degli immobli,
dopo che n'è cessato l'obbligo a carico delle Imprese fino all'approva-
zione degli atti di collaudo.
          2) Mancato sincronismo tra l'inizio dell'ammortamento dei mu-

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tui e la redditività degli immobili costruiti con i mutui stessi. Normal-
mente la concessione del prestito coincide con l'approvazione del pro-
getto e con la successiva aggiudicazione dei lavori. Ma, mentre gli oneri
relativi al finanziamento ottenuto sono immediati, in quanto vengono
subito ad imputarsi all'Istituto gli interessi di pre-ammortamento in rela-
zione alle somme erogate nel corso dei lavori e, dal l° gennaio dell'anno
successivo, anche le ordinarie rate d'ammortamento, le costruzioni a p-
paltate producono i loro effetti positivi non prima di 16 o 18 mesi, sem-
pre quando le cose procedono regolarmente.
       Ma la norma è quasi sempre sostituita dalla eccezione poiché nella
quasi totalità dei casi occorrono due anni ed oltre per conseguire il red-
dito dai fabbricati realizzati e ciò non per colpa dell'Istituto o delle im-
prese, ma generalmente o per circostanze di forza maggiore o per tardivi
interventi delle Amministrazioni Comunali nelle opere rientranti nella
loro competenza.
       Questo stato di cose comporta la necessità di differire l'inizio del-
l'ammortamento dei mutui al momento in cui gli alloggi sono in cond i-
zioni di produrre un equivalente reddito. Solo cosí potrà essere evitata
una costante erosione della limitata capacità finanziaria degli Istituti, che
non possono piú fronteggiare la situazione di squilibrio economico e
finanziario che, essendo comune a tutti gli Istituti d'Italia, è stata da
tempo segnalata agli Organi di Governo.
           3) Terza causa è quella che può definirsi « la politica delle p i-
gioni ».
       Il complesso edilizio del Viale Candelaro, in Foggia, è stato realiz-
zato in base all'art. 12 della legge 2 luglio 1949 n. 408, per una comples-
siva spesa di un miliardo di lire, fronteggiata con un mutuo di pari im-
porto, concesso a condizioni sensibilmente onerose, dallo INAIL e dal-
l'INPS. Poiché i fitti derivanti da tali costruzioni erano notevolmente alti
e non sostenibili dalle condizioni economiche degli assegnatari, l' Istitu-
to fu costretto apportare la riduzione di circa il 50% alle pigioni cosí
determinate.
       Anche se una parte della perdita è stato possibile riversarla sulle
Amministrazioni Provinciale e Comunale, con la concessione del contri-
buto dell 1% di cui si è detto innanzi, il bilancio dell'Istituto ha risentito
della minore entrata, derivante dal provvedimento adottato, con le co n-
seguenze che oggi si presentano nella situazione in esame.
           4) La costruzione della sede dell'Istituto, che senza p restiti e
contrib uto statale è costata oltre 50 milioni, è stata un'altra compomente
determinante dell'attuale stato finanziario. Essa, pur tuttavia, non ci
preoccupa eccessivamente, anzi ci porta a considerare con ottimismo

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e soddisfazione l'investimento ed il consolidamento di quella somma in immobili,
nonostante che siano produttivi soltanto di redditi fittizi.
       Alle predette cause di maggior rilievo si potrebbero aggiungere molte altre
complementari e di natura diversa che, pur essendo singolarmente non determi-
nanti, nel complesso hanno portato la loro ripercussione negativa.
       Elencate cause ed effetti, si prevede che ad arginare la situazione potrà con-
correre il mutuo di L. 200 milioni, concesso dalla Direzione Generale degli Istituti
di Previdenza, mentre si auspica la normalizzazione di tutte le situazioni illustrate e
il pronto intervento degli organi di Stato, per disciplinare in modo piú razionale o
meno gravoso il sistema di ammortamento dei mutui.

Riscatto degli alloggi.

        La legge 27 aprile 1962 n. 231 sul riscatto degli alloggi ha stabilito norme in-
novative rispetto a quelle previste dal D.P.R. 17 gennaio 1959 n. 2, obbligando
('Ufficio Amministrativo ad un notevole lavoro di aggiornamento e di riorganizza-
zione di tutto il settore. Si è ritenuto, perciò, urgente ed indispensabile creare un
apposito ufficio in grado di poter assolvere il servizio del riscatto anche in vista
degli ulteriori compiti attribuiti all'Istituto dalla nuova legge 14 febbraio 1963, n. 60
sulla liquidazione del patrimonio edilizio dell'Ina-Casa.
        La situazione riguardante le pratiche di riscatto dei soli alloggi popolari risul-
ta essere la seguente: alloggi popolari in reddito al 28 febbraio 1962 n. 2.218; quota
di riserva spettante all'Istituto in ragione del 20% n. 439; alloggi soggetti al riscatto
n. 1.770.
        Le domande finora presentate ammontano a n. 722; i contratti stipulati o in
corso di definizione sono 201. E' certo, però, che le procedure subiranno un note-
vole acceleramento per effetto della nuova impostazione data al servizio, per cui si
spera di poter soddisfare le legittime aspettative dei richiedenti entro un ristretto
limite di tempo.
        Per quanto riguarda gli alloggi dello Stato, sono stati esclusi dal riscatto quel-
li per senza tetto, trasferiti in proprietà di questo Istituto per effetto dell'art. 12 della
legge 2 luglio 1949 n. 408.
        Le richieste di alloggio dei senza tetto, per i quali è previsto il riscatto, sono
589 ed a cura dell'Ufficio competente sono state istruite n. 43 pratiche.

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Conclusione.

         II bilancio si presenta per la prima volta in una nuova edizione, che riporta i
dati rilevati dai tre precedenti bilanci consuntivi e quelli considerati nel bilancio di
previsione dello scorso anno.
         Tale impostazione, che aderisce alle istruzioni impartite dal Ministero del
Tesoro, consente di poter rilevare con una diretta comparazione gli elementi riferiti
all'attività svolta dall'Istituto nel corso dell'ultimo quadriennio, traendone tutte quel-
le necessarie considerazioni, che giustificano lo svolgimento dell'attività futura.
         L'elaborato comprende una parte ordinaria nella quale è stata considerata,
come di consueto, la gestione diretta degli alloggi di proprietà e quella delle case di
competenza dello Stato e del Comune di Cerignola, che rappresenta l'attività a ca-
rattere permanente. Di contro, nelle uscite si sono impegnate tutte le spese che
interessano direttamente tali gestioni. Nella parte straordinaria si sono riportati i
proventi e le spese riferiti all'attività costruttiva ed a tutte le altre operazioni, che
non hanno una presumibile continuità nel tempo.
         Le rendite patrimoniali, pur non avendo avuto quell'incremento proporzio-
nato al complesso di nuove costruzioni realizzate, hanno tuttavia subito un sostan-
ziale aumento, portandosi a L. 218.647.000, ivi compresi i redditi derivanti dalle
case per S. T., trasferite in proprietà dell'Istituto per effetto dell'art. 12 della Legge 2
luglio 1949 n. 408 ed i fitti figurativi degli immobili destinati ad uffici ed a portine-
rie. Aumento notevole rispetto ai consuntivi dei precedenti esercizi si rileva anche
nelle rendite delle case di proprietà dello Stato, che nel complesso ammontano a L.
75.386.000. Nelle spese generali di amministrazione ordinaria, unico incremento di
notevole rilievo emerge nelle spese relative al personale, dovuto oltre che all'ade-
guamento delle retribuzioni ed al conseguente maggiore onere dei contributi assi-
curativi e previdenziali, anche all'assunzione di due nuovi impiegati. Per le conside-
razioni di cui sopra anche le spese del personale di custodia sono sensibilmente
aumentate, in seguito alle altre assunzioni per la sorveglianza degli edifizi recente-
mente ultimati.
         Gli interessi passivi hanno subito anch'essi un aumento sensibile, dovuto sia
all'entrata in ammortamento di nuovi prestiti concessi e sia alla esposizione di cassa
presso il tesoriere, per effetto della già illustrata delicata e particolare situazione
finanziaria.
         Nella parte straordinaria i proventi di maggior rilievo - rappresentati dalle
percentuali derivanti dalla realizzazione dei nuovi piani costruttivi, - ammontano a
L. 121.500.00 per case di proprietà e per

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opere eseguite per conto del Ministero dei LL. PP. e della Gestione Case per lavo-
ratori.
        Mentre le altre voci sono rimaste quasi immutate rispetto al precedente bi-
lancio di previsione, un notevole incremento si rileva tra i contributi straordinari a
carico degli enti locali, per un importo di L. 46.420.000, che è un notevole e so-
stanziale apporto all'equilibrio generale del bilancio. Ridotte risultano alcune voci di
spese straordinarie, come ad esempio quelle afferenti le costruzioni, aumentate
quelle del personale, per effetto degli ultimi miglioramenti.
        Pur considerando che non si è ancora raggiunto l'equilibrio della parte ordi-
naria del bilancio, pur tuttavia si può ritenere ugualmente soddisfacente il conse-
guimento di un presunto risultato generale positivo, che scaturisce dalle seguenti
cifre riepilogative

       - Totale generale delle entrate                             L. 781.043.000
       - Totale generale delle uscite                              » 780.953.000
         Saldo positivo di esercizio                               L.       90.000

      Si è certi che questo apprezzabile risultato, nonostante le difficoltà che si
dovranno superare, potrà essere agevolmente conseguito se tutti continueremo ad
operare con passione e con responsabile collaborazione.

                                                         BERARDINO TIZZANI

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      Avv. BERARDINO TIZZANI, consigliere provinciale, presidente dell'Istituto
Autonomo per le Case Popolari di Foggia.

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