Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!

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Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
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Quindicinale della Diocesi di Matera - Irsina - Iscrizione n°1/2009 - registro della stampa del Tribunale del 03/02/2009 - Anno II - 30/04/2010
                                                                                                Contributo libero € 0,80 - Abbonamento € 15,00

                                                                                                                                                                                                                               Grazie,
                                                                                                                                                                                                                        Benedetto XVI,
                                                                                                                                                                                                                     ti vogliamo bene!
                                                                                                                                                  A     mo la Chiesa perché mi ha generato alla fede, perché è
                                                                                                                                                        fatta di peccatori e mi testimonia la speranza, perché mi
                                                                                                                                                  insegna ad amare Dio e i fratelli. La amo perché è la Chiesa di
                                                                                                                                                                                                                    tutto l’uomo e di tutti gli uomini, al “bene comune” perseguito
                                                                                                                                                                                                                    non solo dai politici ma da ogni persona, a un’economia che
                                                                                                                                                                                                                    ha come prima regola non il profitto ma il “dono”, alla pace
                                                                                                                                                  Gesù Cristo, guidata dallo Spirito Santo e che, oggi, ha a capo   fondata sulla giustizia e sul riconoscimento della dignità di
                                                                                                                                                  un uomo, Benedetto XVI, mite e coraggioso, intelligente e         ogni persona.
                                                                                                                                                  libero, fermo nei principi e aperto all’incontro con ogni uomo,   Amo la Chiesa che si aggiorna, ma è ben radicata nella
                                                                                                                                                  radicato nella Verità e che esalta la ragione.                    Tradizione, che usa i mezzi moderni della tecnologia ma non
                                                                                                                                                  Amo la Chiesa concreta, non una chiesa ideale, la amo in ogni     li idolatra, che si serve dei mezzi di comunicazione sociale
                                                                                                                                                  suo membro, la amo nel Papa, segno visibile di unità, principio   per diffondere il suo messaggio ma non disdegna l’incontro
                                                                                                                                                  di comunione nella carità, timoniere sicuro della Chiesa nelle    personale con l’uomo.
                                                                                                                                                  tempeste della storia.                                            Amo la Chiesa che annuncia e propone come unica “novità”
                                                                                                                                                  Amo la Chiesa in ogni suo membro sofferente, nelle vittime di     capace di liberare e rendere felice l’uomo il Vangelo e non
                                                                                                                                                  violenze e di abusi e nel Papa che soffre provando “vergogna      l’ultimo ritrovato della tecnica.
                                                                                                                                                  e dolore”.                                                        Amo la Chiesa che ha bisogno dei teologi per approfondire le
                                                                                                                                                  Amo la Chiesa che cammina ed avanza nella storia verso la         ragioni della verità, ma che si fida di più dei santi e li propone
                                                                                                                                                  pienezza e il compimento delle promesse fatte da Gesù e che       come modelli.
                                                                                                                                                  ha in Benedetto XVI una guida forte e illuminata, che non si      Amo la Chiesa e, nella Chiesa e con tutta la Chiesa, amo il
                                                                                                                                                  lascia intimorire dai “lupi rapaci” che vogliono strappare gli    Papa Benedetto XVI, che con la saggezza dei suoi anni, con
                                                                                                                                                  uomini a Dio e con ogni mezzo intendono infangare la sua          l’esperienza dei suoi studi, con l’umiltà del suo carattere, con
                                                                                                                                                  dignità di capo della Chiesa.                                     il coraggio della Verità e soprattutto con la sua docilità allo
                                                                                                                                                  Amo la Chiesa amica dell’uomo, che non cede alla tentazione       Spirito Santo, dice al mondo che l’uomo non può fare a meno di
                                                                                                                                                  di facili miraggi o di scorciatoie sulle vie del bene e della     Dio ed ha bisogno della Chiesa per conoscerlo e incontrarlo.
                                                                                                                                                  libertà, ma dice un grande “SI” alla vita dal concepimento        Papa Benedetto XVI siamo con te, soffriamo con te, preghiamo
                                                                                                                                                  al tramonto naturale, alla famiglia tra un uomo e una donna,      per te e ti diciamo: Grazie, ti vogliamo bene!
                                                                                                                                                  fondata sul matrimonio, dice “SI” allo sviluppo integrale di                                                     Filippo Lombardi
Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
LOGOS          Le ragioni della verità

 NELLA VIGNA DEL SIGNORE TRA FEDE E RAGIONE
                                     I cinque anni di pontificato di Benedetto XVI
                                                                                                                           Paolo Tritto

I  l 19 aprile del 2005, il col-
   legio cardinalizio eleggeva
Joseph Ratzinger al soglio
                                   142 pubblicazioni. Ma lo si
                                   ricorda anche per il suo amo-
                                   re per i gatti e per la musica,
                                                                      Fraternità sacerdotale San Pio
                                                                      X. Per effetto della Costitu-
                                                                      zione Apostolica “Anglicano-
                                                                                                        Mondiale della Gioventù) e
                                                                                                        in Francia (150° anniversa-
                                                                                                        rio delle apparizioni di Lour-
pontificio. Prenderà il nome       della quale predilige partico-     rum coetibus”, ha istituito de-   des), nel 2009 in Camerun e
di Benedetto XVI. Nato il          larmente le composizioni di        gli Ordinariati personali per     Angola, in Terra Santa e nella
16 aprile 1927 a Marktl am         Mozart.                            permettere a un intero gruppo     Repubblica Ceca, nel 2010 ha
Inn, in Germania, Ratzinger è      Nel corso delle Udienze gene-      di 500mila anglicani di en-       già visitato Malta e ha in pro-
stato ordinato sacerdote a 25      rali del mercoledì ha trattato     trare pienamente nella comu-      gramma di visitare Portogallo
anni. Ha insegnato teologia a      il tema dei Salmi, iniziato da     nione con la Chiesa cattolica,    e Cipro. Inoltre, ha visitato tre
Ratisbona e in altre importati     Giovanni Paolo II, dedicando       conservando lo specifico pa-      sinagoghe ebraiche e tre mo-
università tedesche. Giovanis-     poi i suoi discorsi a ciascuno     trimonio spirituale e liturgico   schee.
simo teologo, ha partecipato       degli apostoli e quindi ai padri   anglicano.                        In questi anni di pontificato,
come perito ai lavori del Con-     della Chiesa. Ha istituito l’an-   Benedetto XVI ha compiuto         il Papa ha dedicato molta at-
cilio Vaticano II. Nel 1977 è      no Paolino per commemorare         vari Viaggi Apostolici fuori      tenzione ai temi del Concilio
stato nominato arcivescovo         i duemila anni dalla nascita di    dall’Italia: nel 2005 a Colonia   Vaticano II, al rapporto fede
di Monaco e Frisinga e nello       San Paolo e l’anno sacerdota-      (Giornata mondiale della Gio-     e ragione, al recupero della
stesso anno era creato cardi-      le, in occasione dei 150 dalla     ventù), nel 2006 in Polonia,      tradizione liturgica. Recente-
nale da sua santità Paolo VI       morte del santo curato d’Ars,      poi a Valencia (Incontro mon-     mente ha pubblicato una Let-
che lo definì «insigne maestro     patrono dei parroci.               diale delle famiglie), di nuo-    tera pastorale a tutti i cattolici
di teologia». Giovanni Paolo       In questi cinque anni, Bene-       vo in Germania e in Turchia,      dell’Irlanda riguardante gli
II gli ha affidato la Congre-      detto XVI ha pubblicato tre        nel 2007 in Brasile e Austria,    abusi sessuali commessi sui
gazione per la dottrina della      encicliche: “Deus Caritas Est”     nel 2008 negli Stati Uniti e      giovani da parte di esponenti
fede.                              (febbraio 2006), “Spe Salvi”       all’ONU, a Sydney (Giornata       della Chiesa.
Benedetto XVI ha iniziato          (novembre 2007) e “Caritas
il suo pontificato con queste      in Veritate” (luglio 2009).
parole: «Dopo il grande Papa       Ha proclamato 516 beati e ha                       A ROMA
Giovanni Paolo II, i signori
cardinali hanno eletto me, un
                                   canonizzato 28 nuovi Santi,
                                   elevando agli altari anche 498
                                                                                 IN NOME DEL PAPA
semplice e umile lavorato-         martiri morti durante la Guer-         La Consulta nazionale delle aggregazioni laicali,
re nella vigna del Signore».       ra Civile Spagnola.                    organismo che raduna sessantasette associazioni e
Al momento di assumere la          Nel 2009 ha avviato un dialo-          movimenti ecclesiali italiani, invita quanti appartengono
guida della Chiesa, il teolo-      go con i cattolici tradizionali-       e si riconoscono nel mondo dell’associazionismo
go Ratzinger, “umile lavo-         sti, rimettendo la scomunica           cattolico a partecipare a Roma alla recita del Regina
ratore”, aveva al suo attivo       nei confronti dei vescovi della        Coeli, domenica 16 maggio 2010, in Piazza San Pietro.
                                                                          Vogliamo in questo modo stringerci visibilmente intorno
                   Sommario                                               a Benedetto XVI come figli col padre, desiderosi di
                                                                          sostenerlo nel suo impegnativo ministero, esprimendogli
Campagne di stampa e finta moralità                    pag. 3             affetto e gratitudine per la sua passione per Cristo e per
Chi ama educa                                          pag. 4             l’umanità intera.
                                                                          Il 16 maggio a Roma intendiamo consegnare nelle
Futuro senza dubbi e incertezze                        pag. 4             mani di Maria la nostra fedeltà al Santo Padre per il
La sfida della nuova catechesi                         pag. 5             bene della Chiesa, nella quale facciamo esperienza
don. Marcello Morelli                                  pag. 6             della misericordia, unica risposta adeguata al bisogno
                                                                          di giustizia, che emerge dal cuore di ciascuno in questi
C’era una volta il mese di maggio                      pag. 6
                                                                          momenti.
Ribelle contro il male - Caterina da Siena             pag. 7             Ci guida l’umile certezza testimoniata dalle parole del
I poveri accanto a noi                                 pag. 8             Papa: «È nella comunione della Chiesa che incontriamo
                                                                          la persona di Gesù Cristo, egli stesso vittima di ingiustizia
Dignità umana nel nome del lavoro                      pag. 9
                                                                          e di peccato. Egli porta ancora le ferite del suo ingiusto
Il sud cresce con responsabilità                       pag. 10            patire».
Nessuno è straniero in questa città                    pag. 10            Con questa consapevolezza invitiamo tutti alla preghiera
                                                                          in Piazza San Pietro, grati al Signore che ci ha donato
Social Network specchio della società                  pag. 11
                                                                          Benedetto XVI come guida nel nostro cammino di fede.
Divise diverse ma cuori uguali                         pag. 11                     La Consulta nazionale delle aggregazioni laicali
  
Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
Le ragioni della verità            LOGOS

           CAMPAGNE DI STAMPA E FINTA MORALITÀ
           L’incomprensibile accanimento di alcuni quotidiani nei confronti di Benedetto XVI

S   u La Repubblica del
    15 aprile è intervenuto
Hans Küng con un articolo
                                   questo momento di estrema
                                   difficoltà e per l’oltraggio che
                                   Benedetto XVI deve subire
                                                                      colpe. Perciò, come ha scrit-
                                                                      to Aldo Trento, missionario
                                                                      in Paraguay, su Il Foglio del
                                                                                                         mo stringerci a Pietro perché
                                                                                                         desideriamo che il doveroso
                                                                                                         pentimento scaturisca dal-
che affronta analiticamente        – perfino la sua casa natale       20 maggio, «non perdiamo           le lacrime che rigarono quel
le vicende che scuotono at-        è stata imbrattata con scritte     tempo dietro i deliri di alcu-     volto, nell’ora in cui il gallo
tualmente la Chiesa romana.        fortemente ingiuriose. Non         ni giornalisti che usano cer-      cantò; ma soprattutto perché
Küng muove al Santo Padre          tanto per questo, ma perché        ti esecrabili casi di pedofilia    non possiamo dimenticare
una serie di critiche, soprat-     oggi Cristo si avvicina a Pie-     per attaccare l’Avvenimento        quella risposta che Pietro,
tutto per il fatto di continuare   tro e gli rivolge nuovamente       cristiano, per mettere in di-      dopo aver ceduto, diede di
a difendere ciò che egli defi-     la domanda: «Simone di Gio-        scussione la perla del celiba-     fronte al Signore.
nisce la “discussa legge sul       vanni, mi ami tu?». Noi vo-        to».                               Ricordava Julián Carrón, su
celibato” e nella quale ravvi-     gliamo essere vicini a Pietro      Tutto ciò che è successo ci        La Repubblica del 4 aprile:
serebbe le cause di una pre-       nel momento in cui Gesù gli        spinge, invece, ad accogliere      «Il Papa si appella a Cristo,
sunta crisi del cattolicesimo.     pone questa domanda, così          il suggerimento dei Vescovi,       evitando un scoglio veramen-
Ma se è vero che questa è          decisiva per la nostra vita.       perché con il nostro cuore rin-    te insidioso: quello di stacca-
la crisi «più profonda che si      Perché è proprio la tenerez-       novato, ci stringiamo attorno      re Cristo dalla Chiesa perché
ricordi dai tempi della Rifor-     za di Cristo la porta della        a Benedetto XVI; tutto ci          troppo piena di sporcizia per
ma ad oggi», come sostiene         misericordia. Questa campa-        spinge ad unirci alla risposta     poterlo portare. La tentazio-
Küng, proprio per questo           gna giornalistica che punta a      che ancora una volta Pietro,       ne protestante sempre è in
noi vorremmo, in quest’ora         mettere in discussione il celi-    con quella commozione che          agguato. Sarebbe stato molto
grave, che tutto il mondo ab-      bato sacerdotale non porterà       lo rende grande, pronuncia         facile, ma a un prezzo troppo
bracciasse il Papa. Non sol-       da nessuna parte; certamen-        di fronte a Cristo: «Signore,      alto: perdere Cristo. Perché,
tanto come gesto di affetto in     te, non servirà a cancellare le    tu sai tutto. Tu sai che io ti     ricorda il Papa, “è nella co-
                                                                      amo». La moralità scaturisce       munione della Chiesa che in-
                                                                      da questa risposta che dà Pie-     contriamo la persona di Gesù
       L’UOMO DI APRILE                                               tro, da questa adesione che        Cristo”. E per questo, con-
           (dedicata a Benedetto XVI)                                 orienta tutta la personale affe-   sapevole della difficoltà di
                                                                      zione verso Cristo. Vogliamo       vittime e colpevoli a “perdo-
Il vento di Aprile in un giorno di sole
                                                                      stringerci attorno a Benedetto     nare o essere riconciliati con
ha sfogliato il sacro libro del soglio di Pietro
                                                                      XVI perché lontano da Pietro       la Chiesa”, osa pregare per-
su di te si è fermato, figlio della Renania,
                                                                      non può esserci riconcilia-        ché, avvicinandosi a Cristo
terra di tormentata storia.
                                                                      zione, non può esserci unità,      e partecipando alla vita della
Con te hai portato studi profondi,                                    non può esserci moralità. È        Chiesa, possano “arrivare a
un cappello scarlatto,                                                scritto: «A te darò le chiavi      riscoprire l’infinito amore di
la candida tunica:                                                    del regno dei cieli, e tutto ciò   Cristo per ciascuno di voi”,
una vita donata all’Agnello immolato.                                 che legherai sulla terra sarà      l’unico in grado di sanare le
                                                                      legato anche nei cieli, e tutto    loro ferite e ricostruire la loro
Negli occhi: sequenze di storia di incontri,                          ciò che scioglierai sulla terra    vita».
di volti e di eventi.                                                 sarà sciolto nei cieli». Voglia-                               P. T.

Oggi in un gelido giorno di Aprile
il dolore ha trafitto il tuo cuore;
come perle sfilate a collane preziose
le tue lacrime han sfiorato
tenere gote di figli violati.

Ieri Cristo ha portato nel cuore ferito
il dolore dell’odio di chi lo accusava;
le lacrime in Croce son state lavacro del male:

Oggi nessuno si accorge di un uomo che soffre...?
con un cuore di carne, un animo affranto
e che nel sangue ha
la brama della grazia e il perdono.
					                                Marta Natale
                                                                                                                                      
Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
LOGOS           Le ragioni della verità

                                                 CHI AMA EDUCA
                                 Si conclude l’anno sociale della pastorale scolastica
                                                                                                                              Giuditta Coretti

I  n diverse città della diocesi,
   Bernalda, Marconia, Ferran-
dina, Pomarico - Miglionico e
                                     no può educare se prima non
                                     fa esperienza di un Amore più
                                     grande. Solo così l’educazio-
                                                                         loro grido è spesso una richie- è il fatto che, in un mondo do-
                                                                         sta d’aiuto per una speranza minato dal relativismo, uomini
                                                                         di realizzazione della propria e donne adulti, si muovano e si
Matera, maestri e professori,        ne non è più, per i ragazzi, un     vita, che non è semplicemente mettano insieme per un’opera
genitori, dirigenti, ammini-         peso da subire passivamente e       l’andar bene negli studi, trova- grande, la più bella e impor-
stratori e collaboratori, che a      solo così l’insegnamento non        re o inventare un lavoro, met- tante di tutte: cercare il senso
settembre erano tornati tra i        finisce nell’amarezza del fal-      ter su famiglia. Al di là delle della vita.
banchi di scuola, concludono,        limento ed è capace di comu-        nozioni, infatti,
proprio in questi giorni, la loro    nicare una proposta vera. Lo        quello che inte-
formazione annuale. Sono or-         scambio di aiuto tra colleghi       ressa ai giovani,
mai sei anni che l’avventura         apre la mente ad orizzonti più      è l’essere accolti
educativa di adulti, inizia-         vasti e profondi e, al contempo,    e compresi, in-
ta per la passione del nostro        indica una via concreta di bene     tuire la grandez-
Vescovo e coordinata da suor         per la propria vita e per quella    za della propria
Maria Roversi, continua il suo       dei nostri figli. L’urgenza edu-    umanità, guar-
cammino in sintonia con la           cativa è emersa ad un livello       dando testimoni
sfida lanciata dalla Cei a li-       ancora più acuto nei labora-        credibili. Anche
vello nazionale. Il laboratorio      tori dei genitori, guidati dalle    i collaboratori
per docenti “Chi ama educa”,         dott.sse Pina della Speranza,       scolastici, gli as-
è stato egregiamente condotto        Celeste Molinari, Rosalia Pa-       sistenti e i segre-
da don Leo Santorsola. Mate-         radiso. Mamme e papà hanno          tari, che si sono
rie di studio: persona, cultura e    affrontato con coraggio in pri-     confrontati con      “Primi passi“, la tela di Van Gogh del
                                                                                              1889, è considerata l’icona dell’educazione.
scuola. Metodo di lavoro: ana-       ma persona, senza deleghe in        il coordinamen-
                                                                                              Tornato dalla campagna, il papà, sorpreso
lisi e applicazione delle risor-     bianco, questa grande respon-       to del dirigente     dalla novità, abbandona il carretto, lascia
se della fede, della speranza,       sabilità. La cura dell’altro, più   prof.      Nunzio    cadere la vanga sugli ortaggi che in genere
della carità. Si è andati insie-     piccolo, fa emergere quoti-         Nicola Pietro-       cura con grande attenzione, e si china per
me alla scoperta di quel tesoro      dianamente la percezione dei        matera, ne sono      accogliere e sollevare la figlioletta che fa i
che la tradizione offre e che le     limiti e la necessità di regole     convinti. Il dato    primi passi, sostenuta dalla mamma. Van
moderne scienze pedagogiche          semplici e chiare, che aiutino      più evidente che     Gogh dipinge questo quadro da “figlio”,
confermano come valido ed            i giovani a far discernimento       possiamo regi-       ispirandosi all’opera di un maestro, il pittore
efficace, per produrre percorsi      e li rafforzino nell’autostima.     strare, allora, di   francese François Millet. Per essere bravi
didattici ed educativi di eccel-     In famiglia o a scuola, i figli     questa attività      genitori, bisogna ricordarsi di essere figli.
lenza. Chi ama educa. Nessu-         ci sono, e si fanno sentire. Il     pastorale in atto,

                   FUTURO SENZA DUBBI E INCERTEZZE
                           Convegno della Compagnia delle Opere sulla sfida educativa
Promosso dalla Compagnia delle       scopale. L’Arcivescovo ha posto     trasmissione del sapere non può       responsabilità da parte di tutti a
Opere di Basilicata e da Diesse      l’accento, particolarmente, sul-    essere prodotta da meccanismi         sostegno dei giovani che vedono
– Didattica e innovazione scola-     l’importanza della famiglia, pri-   automatici, dall’applicazione di      il futuro della scuola alquanto
stica – il 19 aprile, in mediateca   ma comunità educativa.              regole, ma come aiuto a ricono-       nebuloso.
si è tenuto un incontro sul tema     Fabrizio Foschi ha esposto l’idea   scere il bene, come aiuto al giu-     Per Lucrezia Stellacci profonda
“Una scuola che parla al futu-       dell’educazione come “avventu-      dizio; è il metodo di provocare       è stata l’azione riformatrice sul
ro”. Relatori Lucrezia Stellacci,    ra della conoscenza”: «L’edu-       la libertà del giovane a giudicare    sistema scolastico i cui capisal-
Direttore Generale dell’Ufficio      cazione nasce dal desiderio di      la realtà. La nostra scuola, fortu-   di sono l’autonomia e la parità
scolastico regionale per la Puglia   trasmettere ad altri il bene che    natamente, non ha abbandonato         scolastica, ma la scuola è pur-
e Fabrizio Foschi, Presidente na-    ci affascina. Educare significa     questo metodo dell’educazione         troppo ancora condizionata pe-
zionale dell’associazione Dies-      trasmettere la sovrabbondan-        al giudizio.                          santemente da costi molto alti e
se. Era presente anche l’Arcive-     za del bene, della bellezza che     Ha coordinato i lavori Assunta        da una scarsa produttività. Non
scovo, mons. Salvatore Ligorio,      ci viene offerta, che si presenta   Gallotta, presidente della Com-       può esistere una buona società
il quale, rivolgendo un saluto       nell’esperienza e che bisogna       pagnia delle Opere di Basilica-       senza una buona scuola. La vita-
ai partecipanti, ha voluto sotto-    educarsi a riconoscere». Che        ta che ha dato la parola, tra gli     lità della nostra società dipende-
lineare la sintonia del dibattito    società avremmo – si è chiesto      altri, a Ferdinando Mirizzi, del-     rà dai giovani e dalla capacità di
con il tema della sfida educativa,   Foschi – se si togliesse l’espe-    l’Università della Basilicata, il     guardare al loro futuro.
proposto dalla Conferenza Epi-       rienza di un bene comune? La        quale ha richiamato al senso di                             Paolo Tritto
  
Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
vita ecclesiale                                                              Le ragioni della verità          LOGOS

                     I Vescovi italiani riconsegnano alle comunità il Documento di base
                LA SFIDA DELLA NUOVA CATECHESI
                  A 40 anni dal Documento di base, nuove dinamiche sociali e formative
                                                                                                                     Vito Serritella
                                  volto ad offrire a tutti la pos-   l’uomo. La dottrina si inne-     È sicuramente “necessario
                                  sibilità di accedere alla fede     sta qui come luce che guida      educare la coscienza missio-
                                  (cfr. n. 14).                      la via. Succubi di una men-      naria della comunità tutta in-
                                  Il primo degli obiettivi non       talità post-sessantottina che    tera, stimolandola a diventa-
                                  raggiunti è la percezione del      faceva vedere ciò che è dot-     re attraente, accogliente ed e
                                  ruolo della Chiesa locale, e       trinario come antiquato, oc-     educante” (n. 12), per passa-
                                  poi della comunità parroc-         corre portare alla nostra me-    re da una
                                  chiale, nei confronti della        moria quanto affermava san
                                  catechesi; il secondo degli        Josemaria Escrivà: “Aposto-
                                  obiettivi disattesi è la for-      lato della dottrina: que-
                                  mazione di cristiani adulti,       sto sarà sempre il tuo
                                  capaci di render ragione e         apostolato (Solco, n.

Q     uesta lettera è destina-
      ta in primis e significa-
tivamente alle comunità e,
                                  fondamento della loro fede
                                  con la vita e le parole (cfr.
                                                                     225)”
                                                                     Il secondo dilem-
                                  n. 12).                            ma è       “conti-
quindi, ai presbiteri e ai ca-    Prima di considerare e ri-         nuiamo a usare
techisti da parte dei Vescovi     badire le finalità della ca-       il sistema sco-
italiani.                         techesi vorrei dibattere su        lastico    nella
I vescovi hanno voluto fare       tre antinomie che possiamo         conduzione
il punto della situazione a       intravedere tra le righe del-      degli incon-
quarant’anni dal “Documen-        la Lettera. Sono quaestiones       tri    cercando
to di base” per la catechesi      disputatae tra gli specialisti     di trasmettere
in Italia.                        della materia, ma che parto-       dei contenuti
Il documento fa anzitutto         no da un’epistemologia che         o dobbiamo at-
un’analisi della situazione       può deviare.                       tuare il percor-
sociologica attuale la quale      La prima antinomia è “la ca-       so catecumenale
è caratterizzata dal raziona-     techesi è esperienza o è dot-      cercando di produr-
lismo, dallo scientismo, dal      trina?”.                           re una mentalità di
relativismo, dal materiali-       Dopo aver sperimentato vari        fede?”
smo consumista, dall’indif-       modelli (kerygmatico, an-          La novità nasce sempre da
ferenza religiosa, dal sog-       tropologico, scuola di Mo-         una Tradizione. “Pertanto i
gettivismo, dalla riduzione       naco), il metodo teologico         catechisti, oltre a narrare e    c a -
privatistica del sentimento       del “discernimento” è quello       spiegare il messaggio cristia-   techesi di en-          ca-
religioso (cfr. nn. 7-9).         che risulta esser più adegua-      no (traditio), devono preoc-     drement o trasmissiva a una
Successivamente analizza          to e conveniente (cum-veni-        cuparsi di fornire a ciascuno    catechesi di engendrement
gli obiettivi non raggiunti in    re) per dar ragione ed esser       gli strumenti espressivi, per-   o generativa della fede per
questi quattro decenni, sep-      fedeli sia a Dio che all’uomo      ché possano riesprimere con      contemplare (che non è mera
pur ricchi di tante iniziative    in quanto con l’aiuto dello        la vita e la parola ciò che      visione estatica, ma è theo-
per rivitalizzare un settore      Spirito possiamo capire cosa       hanno ricevuto (redditio)”       ria, vedere partecipando)
centrale della vita ecclesiale    sia più giusto domandare per       (n. 17).                         sempre lo stesso Mistero.

                                                 La Settimana della Comunicazione, che si terrà quest’anno dal 9 al 16
                                                 maggio, è la manifestazione nazionale che prepara la celebrazione del-
                                                 la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e promuove i valori
       espressi nel Messaggio che il Papa pubblica per questa occasione. Il tema indicato quest’anno da papa Benedetto
       XVI è “Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”. Nata dall’impegno
       delle Paoline e dei Paolini, la Settimana della Comunicazione occupa i sette giorni antecedenti alla solennità
       dell’Ascensione, attraverso una serie di eventi culturali rivolti al grande pubblico. Per la quinta edizione non
       mancheranno gli appuntamenti che hanno riscosso maggior gradimento negli anni precedenti: gli Happy book,
       l’invito rivolto a bambini e ragazzi a conoscere le Librerie Paoline e San Paolo; il concorso “Premio don Alberio-
       ne”, per le scuole; il Festival della Comunicazione, che quest’anno si terrà a Caserta. Per consultare il programma
       www.settimanadellacomunicazione.it
                                                                                                                                 
Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
LOGOS           Le ragioni della verità                                                                 vita ecclesiale

I Sacerdoti:                                                            PARROCO E POETA ISPIRATO
   l’amore del cuore di Gesù                                             Marcello Morelli: il sacerdote, lo storico, il poeta
                                                                                                                    Maria Teresa Cascione

L    a figura di Marcello Morelli può sen-
     za dubbio essere definita poliedrica.
Nato a Matera nel 1886, egli fu ordinato
                                                  ta, delle quali fu un appassionato e instan-
                                                  cabile studioso. Numerose e sempre mol-
                                                  to apprezzate furono le sue pubblicazioni,
                                                                                                 pubblicato dalla Società Editrice Inter-
                                                                                                 nazionale. L’estrema sensibiltà del mite
                                                                                                 sacerdote si può intuire leggendo i versi
sacerdote nel 1910; conseguite negli anni         tra le quali si ricordano “Itinerari lucani.   da lui scritti, come quelli con i quali de-
successivi la laurea in Teologia Domma-           Pagine di arte e di storia”, “La Cattedrale    scrive la notte: “Che fitto fitto brulichio di
tica e quella in Lettere, fu poi professore       di Matera ha 700 anni”, “Vita di S. Gio-       stelle!/Pur tremola là giù verso occidente/
di italiano presso l’Istituto Magistrale “T.      vanni da Matera” e la celeberrima “Storia      un che di perla tra le dense ombrelle./Nel
Stigliani” il Liceo Classico “E. Duni” di         di Matera”, che, dopo il 1963, anno della      maneggiar de l’alte spighe, i grilli/strido-
Matera. Dal 1924 al 1953 egli fu l’ama-           sua pubblicazione, fu ristampata svariate      no a lungo faticosamente,/con un tremor
tissimo parroco di S. Giovanni Battista e         volte. Nei rari momenti di riposo che le       di vividi zampilli./Fresca è la notte e im-
riversò su tutti le sue premure, cercando         giornate potevano offrirgli, padre Marcel-     mobilmente tace/su’ l colle che verdeggia
sempre di alleviare le difficoltà e la po-        lo, che intratteneva anche rapporti episto-    di corimbi,/su la città che s’addormenta
vertà in cui versavano molte famiglie in          lari con vari intellettuali, tra cui Nicola    in pace,/tra un lontanante ridere di bimbi.
quel difficile periodo, senza trascurare la       Festa, amava moltissimo trasformare i          [...]”. Il Decano Morelli, che morì a Ma-
conservazione delle due chiese di S. Do-          propri pensieri in versi. Nacquero, in tal     tera il 6 giugno 1972, ricevette durante la
menico e di S. Giovanni, per il restauro          modo, poesie dalla rara e delicata bellez-     sua vita prestigiosi riconoscimenti, come
delle quali profuse tutto il suo impegno.         za e che risentono di un’eco carducciana,      la medaglia d’oro al merito della Scuola,
Marcello Morelli, nominato nel 1953               composte “nel nostro buon metro italico,       della Cultura e dell’Arte, le nomine a Ca-
Vicario Generale e Decano del Capitolo            senza ermetismi e strane arditezze d’im-       valiere della Corona d’Italia e a Cavaliere
Metropolitano, fu, infatti, sempre molto          magini”, come egli stesso scrisse nella        di Vittorio Veneto e la sua menzione nel
sensibile alle tematiche legate all’arte e        prefazione di uno dei suoi numerosi libri      Dizionario della Letteratura Mondiale del
alla storia della sua città e della Basilica-     di poesie, “I canti della mia solitudine”,     secolo XX, edito dalla SAIE.

C’era una volta il “mese di maggio”… A PICCIANO A PIEDI SCALZI
                                                                                 Luogo privilegiato di preghiera e conversione, il San-
  …e c’è ancora, perché l’amore per Maria da parte del popolo di Dio             tuario della Madonna di Picciano accoglie ogni giorno
  non è venuto né verrà mai meno. La devozione a Maria, la Madre                 decine di pellegrini. Ma è nel mese di Maggio, in parti-
  di Gesù, è essenziale alla fede cristiana. Potremmo dire che non si            colare, che la devozione alla Santa Madre di Dio diventa
  può essere cristiani se non si è mariani. E’ essenziale per un disegno         palpabile, attraverso la partecipazione di devoti ai pel-
  divino, perché Dio stesso l’ha scelta e l’ha resa necessaria per la in-        legrinaggi a piedi da Matera verso il monte. L’origine di
  carnazione del suo Figlio Gesù. E’ essenziale perché costituisce un            queste manifestazioni devozionali è radicata nei secoli;
  modello concreto e umano della possibilità di seguire Gesù, di essere          le prime notizie, ad opera del cronista materano Eusta-
  suoi discepoli, di vivere la beatitudine della fede nella totale disponi-      chio Verricelli, risalgono al 1595. Inizialmente tali mani-
  bilità a Dio. E’ essenziale perché, essendo “piena di grazia”, è anche         festazioni erano legate soprattutto alla solennità dell’An-
  mediatrice di tutte le grazie necessarie al cristiano per realizzare la sua    nunciazione (25 Marzo) ed erano frutto dell’impegno e
  vocazione, la sua lotta contro il male e il peccato, la sua santificazione.    della devozione dei pastori Abruzzesi a cui era noto il
  Maria si affianca a ogni cristiano con la stessa passione e umiltà, con        luogo poiché di passaggio nei periodi di transumanza.
  la stessa discrezione e fedeltà con cui si è associata alla missione di        Ben presto l’uso di raggiungere il Santuario a piedi si
  Gesù: lo ha portato nel grembo, lo ha allevato, lo ha accompagnato             diffuse tra le popolazioni delle vicine Puglie (Santeramo,
  nella crescita e poi Maria quasi esce di scena per ritornare a seguire         Gravina, Altamura) e ovviamente di Matera. Tra i ricordi
                                                                                 dei nonni materani le donne “scapigliate” che, a piedi
  Gesù nella passione, sotto la Croce e alla nascita della Chiesa nella
                                                                                 nudi, si avviavano alle tre del mattino dall’edicola di Vil-
  Pentecoste. Così Maria si affianca a ogni cristiano nella quotidianità
                                                                                 la Longo alla volta del Santuario chiedendo l’interces-
  della vita, come donna feriale, nella fedeltà al proprio compito di ma-
                                                                                 sione della Vergine, grazie alla quale venivano concesse
  dre, sorella, amica, nelle vicende normali e straordinarie, a Nazareth         Grazie e Miracoli. Ancora oggi il richiamo di Maria alla
  come a Cana, sotto la Croce e nella Risurrezione, come donna di casa,          preghiera e alla riconciliazione con Dio, induce migliaia
  dedita alla famiglia e al vicinato, innamorata del suo Dio e innamorata        di fedeli a partecipare ai numerosi pellegrinaggi a piedi
  di tutti gli uomini e le donne, perché amati da Dio. Per questo nel mese       verso il monte, organizzati nelle domeniche di Maggio
  di maggio il popolo di Dio esprime con particolare affetto il suo amo-         dalle parrocchie o da gruppi liberi di devoti. Le preghie-
  re alla Madonna con la recita del rosario, la predicazione, iniziative         re che accompagnano i pellegrini lungo il tragitto, pre-
  missionarie con messe nei quartieri, per sentirla più vicina, dentro una       parano alla celebrazione della Santa Messa che accoglie
  storia che ha bisogno di purificazione, di redenzione, di riscatto, di fi-     i pellegrini all’arrivo. Come sempre Maria riconduce i
  ducia e di speranza. Torneremo a parlare di Maria nei prossimi numeri,         fedeli a Dio. A Picciano essa li attende a braccia aperte
  ma fin da ora permettiamole di parlare al nostro cuore per ricevere da         proprio dietro l’altare, un passo dietro il sacerdote che
  lei il suo abbraccio di madre e il sorriso di Dio.		                 P.R.      celebra l’Eucarestia, il dono di Gesù vivo tra noi. A.M.
  
Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
vita ecclesiale                                                                     Le ragioni della verità             LOGOS

                                                         RIBELLE CONTRO IL MALE
                                                        La vita di Caterina da Siena, animata dal fuoco santo
                                                                                                                              Giuditta Coretti

                                     E    rano
                                          tem-
                                    pi duri
                                                   della Penitenza, che vivevano in famiglia, si
                                                   riunivano per la preghiera comune, assiste-
                                                   vano poveri e malati. Il popolo le chiamava
                                                                                                   dopo settant’anni di esilio avignonese.
                                                                                                   Rappacificò Firenze con lo Stato Pontifi-
                                                                                                   cio, da tempo in guerra fra loro, gettò le
                                    quelli di      le Mantellate, per via dell’umile vestito e     basi per la riforma della Chiesa, difese effi-
                                    Caterina,      della loro presenza discreta e operosa tra      cacemente il pontificato nel grande scisma
                                    simili ai      le vie della città. Una grazia particolare le   d’Occidente, esortò l’Europa, lacerata da
                                    nostri.        consentì d’imparare a leggere il breviario e    guerre fratricide, ad unirsi nel nome di Cri-
                                    È utile        la Bibbia. Così come i suoi occhi vedevano      sto. La Chiesa l’ha proclamata santa per le
                                    perciò         al dito, l’anello con cui Cristo l’aveva spo-   sue virtù, compatrona di Roma per l’amore
                                    guardare       sata. I suoi numerosi carismi - il discerni-    al papa, compatrona delle infermiere per
questa giovane donna che si è mossa da             mento degli spiriti, la profezia, il dono dei   l’assistenza ai malati, patrona d’Italia per
protagonista in un mondo confuso da mille          miracoli, il potere di convertire i peccatori   la sua azione pacificatrice, dottore della
veleni d’odio che facevano strage di anime         più induriti - la mettevano, suo malgrado al    chiesa per la dottrina, acquisita per divi-
e di corpi. Caterina non si scandalizzava né       centro della scena e molti la consideravano     na ispirazione e accolta con intelligenza e
si ritraeva di fronte al male ma, semplice e       un’ipocrita e un’esaltata. Tante chiacchie-     volontà. Dal 1999, Caterina è compatrona
sicura, entrava disarmata nelle case dei po-       re dissero sul suo conto, che i religiosi si    d’Europa. Giovanni Paolo II, il Papa, nella
tenti, nei lazzaretti e negli ospedali per ser-    ritennero in dovere di esaminarla. Anziché      “Mulieris dignitatem”, pose questa ragazza
vire, consolare, convertire, aiutare. Nessu-       confonderla, quanti ebbero relazioni con        a faro e protezione per l’Europa da poco
no resisteva al fuoco santo che l’animava.         lei, attestarono l’ortodossia del suo agire e   riunitasi dopo il crollo dei regimi totalita-
La nostra Povera Italia, il nostro Bel Paese,      si posero alla sua sequela. La bella brigata    ri. Nella complessità dei tempi correnti,
ha davvero una grande patrona. Nata a Sie-         della “dolcissima mamma” era composta           contraddistinti da odi e maldicenze tra fa-
na nel 1347, figlia di un modesto tintore di       da una settantina di persone provenienti da     zioni che portano alla distrazione dal bene
pelli, a sei anni Caterina vide Gesù Cristo        ogni ceto sociale. Nei suoi trentatre anni di   comune e allo sfascio della società civile,
nelle vesti del suo vicario, il papa. A sette      vita, Caterina toccò la perfezione spiritua-    Caterina indica un modo di essere e di fare
anni emise segretamente voto di verginità;         le, fu ascoltata da papi, cardinali, sovrani    efficace, oggi più che mai, per vivere in
a dieci rifiutò le nozze, tagliandosi i capelli.   e capi di stato dell’intera Europa. Ottenne     lieta baldanza la sfida che il cristianesimo
Appena sedicenne, fu accolta tra le Sorelle        il trasferimento della sede papale in Roma,     pone al mondo.

            Il rione Piccianello festeggia Maria SS. Annunziata
                                                   Una festa che rievoca il passato
                                                                                                                             Nunzio Armandi

                                     Dal 6 al 9 maggio 2010 la            steggiamenti, nella prima domenica di maggio, della Vergine
                                     parrocchia Maria SS. An-             venerata presso il Santuario di Picciano, dove si custodisce
                                     nunziata celebra la festa di         l’immagine di “Maria SS. Annunziata”, ritrovata da un vac-
                                     quartiere. I materani sono           caro sotto un querceto in contrada Picciano in data non cono-
                                     molto devoti alla Madonna            sciuta. Un’altra statua simile a quella di Picciano, realizzata
                                     Annunziata e tutti ricor-            in un momento successivo viene custodita nella parrocchia di
                                     dano le gioie che questa             Piccianello. La festa fu fissata la seconda domenica di mag-
                                     festa ha sempre portato ai           gio per permettere ai materni che erano impediti di raggiun-
                                     bambini, ai giovani e agli           gere Picciano, distante circa 18 km da Matera, di venerare la
                                     anziani. Per le famiglie era         Madonna. Il Santuario di Picciano possedeva una confrater-
                                     la prima festa dell’anno de-         nita che portava il titolo “Maria Santissima dell’Annunziata
                                     dicata alla Madonna che si           di Picciano” attiva anche a Matera. La sua istituzione risale
                                     svolgeva in piena periferia          al 1835. Fra i compiti che assolveva la confraternita c’era
                                     di Matera ed era di auspicio         quello dell’allestimento della festa dell’Annunziata celebrata
                                     per un buon raccolto, frutto         a Matera e coordinata con la festa di Picciano. La parrocchia
   di un anno di lavoro. La tradizione vuole che i festeggiamen-          Maria SS. Annunziata di Piccianello oggi è la parrocchia dei
   ti siano realizzati nella seconda domenica di maggio che è             poveri. Infatti dedica il suo tempo alla carità garantendo tutti
   il mese dedicato alla Madonna. Poiché l’Annunciazione del              i giorni un pranzo ai bisognosi e un servizio per l’ascolto.
   Signore cade il 25 marzo, in un periodo stagionale freddo e            La parrocchia, attenta ai problemi sociali, in occasione della
   piovoso, la festa venne trasferita all’inizio di maggio anche          festa religiosa, organizza una tavola rotonda sul tema: “Edu-
   perché per la vita contadina è il mese più libero dagli impe-          cazione e politica per la crescita del mezzogiorno: l’impegno
   gni di campagna. Perché i materani hanno scelto la seconda             dei cristiani” che si terrà presso l’aula magna della scuola
   domenica di maggio per questa festa? La scelta è legata ai fe-         elementare “G. Marconi” alle ore 19,15 del 7 maggio.

                                                                                                                                             
Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
LOGOS   Le ragioni della verità                                                             vita ecclesiale

                                   I POVERI ACCANTO A NOI
                                La soglia di sopravvivenza è una realtà in Basilicata,
                                        seconda regione in difficoltà in Italia
                                                                                                            Lucia Surano

                    “T       utti, mi si dirà, cono-
                             scono la povertà […],
                    essendo la povertà una delle
                                                       fatta su base convenzionale.
                                                       La soglia o linea di povertà
                                                       è costituita per una famiglia
                                                                                           -     la produzione di azioni
                                                                                           concrete in seguito alla defi-
                                                                                           nizione di strategie multidi-
                    cose più antiche al mondo ed       di due persone da una soglia        mensionali tese a prevenire e
                    essendo tuttora non così in-       di spesa mensile pari, per il       a ridurre la povertà.
                    frequente da dover pensare         2008, a 999,67 euro per per-        E la Chiesa? Nell’enciclica
                    che si debba scoprire”.            sona (più 1.4) rispetto alla        Centesimus annus Giovanni
                    Così scrive Yona Friedman          soglia del 2007. Una per-           Paolo II ammoniva circa la
                    nel testo “L’architettura di       sona che presenti una spesa         necessità di “abbandonare la
                    sopravvivenza. Una filosofia       mensile inferiore alla soglia       mentalità che considera i po-
                    della povertà”, pubblicato         indicata entra a far parte del-     veri – persone e popoli – come
                    per la prima volta nel 1978 e      l’area della povertà relativa.      un fardello e come fastidiosi
                    poi di nuovo nel 2009, non a       La percentuale nazionale del        importuni, che pretendono di
                    caso in due momenti storici        13,6% si riparte nel seguente       consumare quanto altri han-
                    in cui il tema della povertà si    modo: Nord - 4.9%, Centro -         no prodotto”. “I poveri – egli
                    è ripresentato con particolare     6,7%, Mezzogiorno - 23,8%.          scriveva – chiedono il diritto
                    vigore e con caratteristiche       Il dato sociale drammatico          di partecipare al godimento
                    ogni volta differenti. Proprio     è che la povertà relativa nel       dei beni materiali e di mette-
                    per questo “la povertà deve        Mezzogiorno è quasi 5 volte         re a frutto la loro capacità di
                    essere scoperta concreta-          superiore a quella del resto        lavoro, creando così un mon-
                    mente e riscoperta periodi-        del paese.                          do più giusto e per tutti più
                    camente, perché essa non si        Nell’ordine la Basilicata si        prospero”. Anche don Vitto-
                    manifesta allo stesso modo         trova al secondo posto delle        rio Nozza, Direttore di Ca-
                    nelle varie epoche”. A questo      Regioni più povere d’Ita-           ritas Italiana, ricorda che “Il
                    proposito è opportuno riferi-      lia con una percentuale del         programma del cristiano - il
                    re qualche dato: attualmente       28,8% in rapporto ai dati na-       programma del buon Sama-
                    ci sono 1,2 miliardi di perso-     zionali.                            ritano, il programma di Gesù
                    ne che vivono con meno di          In quest’ottica il 2010 è sta-      - è «un cuore che vede».
                    un dollaro al giorno, mentre       to proclamato “Anno euro-           Questo cuore vede dove c’è
                    circa metà della popolazio-        peo della lotta alla povertà        bisogno di amore e agisce in
                    ne mondiale sopravvive con         e all’esclusione sociale” per       modo conseguente”. L’Anno
                    meno di due dollari al gior-       promuovere e dare impulso           europeo della lotta alla po-
                    no. Avendo poche possibilità       a politiche di inclusione at-       vertà e all’esclusione socia-
                    di scelta o opportunità, essi      tive in quanto strumenti di         le, quindi assume un’impor-
                    sono condannati a vivere           prevenzione della povertà e         tanza del tutto particolare per
                    delle vite soggette a fame,        dell’emarginazione.                 le Caritas diocesane che, con
                    malattia, analfabetismo, di-       In estrema sintesi i temi su        il loro impegno quotidiano
                    soccupazione e mancanza di         cui l’iniziativa europea pro-       e silenzioso, rappresentano
                    speranza. Molto frequente-         pone di lavorare sono:              una presenza forte, costante,
                    mente, essi non dispongono         - il riconoscimento dei di-         e spesso unica, nell’offrire
                    di cibo, acqua potabile, ser-      ritti attraverso la parità di       punti di riferimento certi a
                    vizi sanitari di base, istruzio-   accesso a risorse e servizi         chi è maggiormente esposto
                    ne, assistenza sanitaria e mo-     adeguati;                           al rischio ed alla fragilità
                    derni servizi energetici.          - la responsabilità condivi-        dello sradicamento sociale.
                    In Italia, nel 2008, le famiglie   sa attraverso la partecipazio-      La posta in gioco è certa-
                    che si trovano in condizioni       ne di attori privati, a fianco di   mente alta ma l’Anno Euro-
                    di povertà relativa sono sti-      quelli pubblici, all’attuazione     peo della Lotta alla Povertà
                    mate in 2 milioni 737 mila e       di interventi di contrasto alla     e all’Esclusione Sociale per
                    rappresentano l’11,3% delle        povertà;                            la Caritas non sembra però
                    famiglie residenti. Nel com-       - la coesione attraverso la         essere un banco di prova,
                    plesso sono 8 milioni 78 mila      sensibilizzazione della col-        ma piuttosto una richiesta:
                    gli individui poveri, il 13,6%     lettività rispetto ai vantag-       di ascolto, di osservazione,
                    dell’intera popolazione.           gi derivanti dalla riduzione        di discernimento secondo lo
                    La definizione della condizio-     delle situazioni di povertà ed      stile e il metodo della Cari-
                    ne di povertà relativa viene       esclusione sociale;                 tas.

Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
Le ragioni della verità           LOGOS

             DIGNITÀ UMANA NEL NOME DEL LAVORO
                      Il primo maggio all’insegna della tutela dell’occupazione perduta
                                                                                                                       Serena Vigoriti
                                                E quando il lavoro c’è, spesso è sottoposto
                                                a condizioni di irregolarità o è utilizzato        CIMA E MAGGIO
                                                come un’arma di ricatto che sbiadisce ogni         SI INCONTRANO
                                                libertà, rendendoci schiavi di chi senza           Il Maggio di san Giuliano
                                                scrupoli persegue i propri interessi, di chi
                                                                                                         ad Accettura
                                                rende il lavoro una merce di scambio.
                                                Festeggiare oggi questa giornata signifi-       La celebrazione del Maggio di san
                                                ca unirsi a tutti coloro che da festeggiare     Giuliano ogni anno rinnova la tradi-
                                                hanno ben poco: l’intera comunità deve          zione dell’antica festa pagana di pri-
                                                responsabilmente sentire come proprie le        mavera, ricordata attraverso un tipico
                                                vicende dei cassintegrati, dei disoccupati,     rito arboreo, e il culto di san Giuliano,
                                                di chi si trova in condizioni di lavoro irre-   protettore del paese lucano. Simbolo
                                                golare, di chi nel lavoro perde la propria      di fertilità e auspicio di abbondan-
                                                dignità.                                        za, l’antico matrimonio tra la sposa,
                                                Sono passati undici anni da quel primo          un agrifoglio scelto nella domeni-
                                                maggio del 2000, quando Giovanni Paolo          ca della Pentecoste da un gruppo di
                                                II, in occasione del Giubileo dei Lavora-       cimaioli e lo sposo, un cerro di alto
                                                tori, lanciò un appello per «una coalizione     fusto denominato il “maggio”, è san-
                                                                                                cito al cospetto di San Giuliano. La
P    rimo maggio, il calendario indica mondiale in favore del lavoro decente».
     questo giorno con il rosso delle ricor- Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas
renze: è la festa del lavoro! Si ricordano i in Veritate ci dice: «Che cosa significa la
                                                                                                cima, condotta a spalla per non essere
                                                                                                sciupata, e il cerro, trasportato da ol-
                                                                                                tre cinquanta coppie di buoi, vengono
traguardi raggiunti attraverso le numerose parola “decente” applicata al lavoro? Si-            portati processionalmente in paese e
lotte operaie che hanno attraversato la sto- gnifica un lavoro che, in ogni società, sia        preparati per essere innestati e innal-
ria e che ancora oggi vanno difese, anche l’espressione della dignità essenziale di             zati insieme il martedì di Pentecoste.
in uno scenario difficile come quello at- ogni uomo e di ogni donna: un lavoro scel-            La festa prosegue tra processioni, tiri
tuale. Lavorare sembra essere diventato il to liberamente, che associ efficacemente i           al bersaglio e la scalata del maggio. Il
privilegio di pochi. Nelle nostre famiglie lavoratori, uomini e donne, allo sviluppo            fascino dell’antico, il rituale del culto,
ci confrontiamo quotidianamente con le della loro comunità; un lavoro che, in que-              la profondità del sentimento religio-
aspettative di chi comincia timidamente a sto modo, permetta ai lavoratori di essere            so, rivivono in questi giorni di festa
mandare il proprio curriculum sempre più rispettati al di fuori di ogni discriminazio-          in cui i boschi, i tratturi, le piazze di-
lontano, sempre più al nord o con le dif- ne; un lavoro che consenta di soddisfare le           ventano i luoghi di una celebrazione
ficoltà di chi il lavoro lo ha perso e ora, a necessità delle famiglie e di scolarizzare i      umana e religiosa.
cinquant’anni, si ritrova a reinventarsi le figli, senza che questi siano costretti essi
proprie giornate, a valutare timide ipote- stessi a lavorare; un lavoro che permetta            Le date del 2010
si di nuove emigrazioni. Perché perdere ai lavoratori di organizzarsi liberamente e             • 13 maggio - Taglio; • 23 maggio -
il lavoro qui al sud non significa avere la di far sentire la loro voce; un lavoro che          Esbosco; • 23/24/25 maggio - Festa del
possibilità di cercare e trovare una nuova lasci uno spazio sufficiente per ritrovare le        maggio; • 6 giugno - Abbattimento.
azienda, una nuova realtà produttiva, una proprie radici a livello personale, familiare         Per info: www.ilmaggiodiaccettura.it
nuova opportunità professionale. Nella e spirituale; un lavoro che assicuri ai lavo-
nostra realtà perdere il lavoro significa ratori giunti alla pensione una condizione
spesso decidere di andar via perché manca dignitosa».
qualsiasi alternativa.                          Che questo momento di crisi ci aiuti a ri-
                                                                     scoprire il significato
                           Nel 1955 Pio XII istituì la memo-         più autentico della
                              ria liturgica di San Giuseppe          dimensione lavorati-
                                nel contesto della festa dei la-     va nelle nostre vite, a
                                 voratori: nel Vangelo Gesù è        valutarne la preziosi-
                                  chiamato “il figlio del car-       tà quando non c’è e a
                                  pentiere” e a San Giuseppe         considerarne la limi-
                                  è riconosciuta la dignità del      tatezza quando c’è:
                                  lavoro umano, come dovere          «il primo capitale da
                                 e perfezionamento dell’uo-          salvaguardare e va-
                                 mo, esercizio benefico del          lorizzare è l’uomo, la
                               suo dominio sul creato, servi-        persona, nella sua in-
                             zio della comunità.                     tegrità».
                                                                                                                                      
Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
LOGOS           Le ragioni della verità

                  IL SUD CRESCE CON RESPONSABILITÀ
                     Prospettive e strumenti analizzati in un convegno di Azione Cattolica
                                                                                                                      Eustachio Disimine

Q     uando si affronta il tema
      dello sviluppo del Sud,
solitamente si confrontano due
                                    altro genere. Occorre investi-
                                    re anche nella formazione del
                                    capitale umano cioè di perso-
                                                                        Chiesa. Lo ha evidenziato la
                                                                        relazione del prof. Diotallevi,
                                                                        vice presidente del Comitato
                                                                                                            le responsabilità richieste dal
                                                                                                            momento storico che si vive.
                                                                                                            E questa responsabilità non è
tesi opposte: una, secondo la       ne che abbiano competenze           Organizzatore delle Settimane       solo di alcuni, ma è di tutti i
quale i fondi destinati al Sud      specifiche, ma anche passione       Sociali. Il contributo specifico    membri della comunità. La
sarebbero troppo pochi, l’altra     ed entusiasmo, ovvero compe-        dei cattolici alla vita del Paese   stessa idea di bene comune
secondo la quale sono già tan-      tenze ‘spirituali’. Lo sviluppo,    e, in particolare, del Sud, non     che i cattolici propongono alla
ti e vengono sprecati. In real-     inoltre, dev’essere sostenuto       è tanto un contributo di idee o     società, è comune non solo
tà, il capitale finanziario non     dal capitale relazionale, cioè      di cose da fare, bensì prima-       perché riguarda tutti, ma anche
è l’unico capitale necessario       dalla capacità delle persone di     riamente quello di favorire la      perché deve essere costruito
per garantire lo sviluppo di un     creare reti e sistemi, di metter-   cultura della partecipazione.       con il contributo di tutti. La
territorio, come ha spiegato il     si insieme creando relazioni e      La partecipazione ha caratte-       radice e la forza di questa idea
prof. Schiuma, dell’Università      comunità, mettendo da parte la      rizzato il contributo offerto dai   sono da rintracciare nell’Eu-
di Basilicata, nella sua relazio-   gelosia e l’individualismo. In-     cattolici alla vita del Paese.      carestia che rende la Chiesa
ne al secondo incontro orga-        fine, non bisogna trascurare il     Basti pensare all’esperienza        ‘segno e strumento dell’intima
nizzato a Matera dall’Azione        capitale intangibile: per svilup-   del Partito Popolare e della        unione con Dio e dell’unità di
Cattolica diocesana in prepa-       pare un territorio è necessaria     Dc che hanno dimostrato la          tutto il genere umano’.
razione alla prossima Settima-      una cultura della libertà, della    compatibilità tra democrazia e      La Chiesa è chiamata ad assu-
na Sociale dei Cattolici.           creatività e dell’innovazione.      partecipazione popolare, in al-     mere la sfida educativa anche
Per poter garantire alle nostre     Questo significa abbandonare        ternativa alle forme autoritarie    in relazione alla diffusione di
regioni lo sviluppo auspicato,      la cultura del controllo e del      del fascismo e del socialismo       una cultura del bene comune,
ha sostenuto Schiuma, occor-        consenso che blocca le energie      o alla cultura elitaria che pure    della responsabilità e della
re accompagnare i necessari         migliori e che è stata purtroppo    ha caratterizzato la nascita del-   partecipazione, assicurando
investimenti in infrastrutture,     favorita da una certa classe po-    l’Italia unitaria.                  anche al Mezzogiorno le fon-
che costituiscono il capitale       litica. In questo ambito si apre    Per partecipare occorre di-         damenta solide di uno svilup-
tangibile, con investimenti di      uno spazio di impegno per la        scernimento, cioè assumersi         po autentico ed integrale.

             NESSUNO È STRANIERO IN QUESTA CITTÀ
              Il progetto Mani Tese di Lions, Asm e Kafila per l’inserimento degli immigrati
                                                                                                                       Mariangela Lisanti

Momenti di socializzazione e scambio           ha dichiarato Luisa Fasano, vice questore        anno, il 70% dei quali vive nei Paesi in
culturale, inserimento sociale e preven-       aggiunto della Polizia di Stato, è una città     via di sviluppo. Qui in Italia ce n’è una
zione dell’isolamento dei cittadini stra-      con una grande apertura mentale, pronta          porzioncina: sono circa 4 milioni, nelle
nieri, provenienti da varie nazioni e che      all’accoglienza. “Il fenomeno dell’immi-         stime ufficiali, gli immigrati regolarmen-
si propongono come assistenti familiari        grazione – ha detto la Fasano – ti coinvol-      te presenti nel territorio italiano. Siamo
nella cura di persone anziane o ammala-        ge sotto il profilo umano; gli immigrati         coscienti delle grandi trasformazioni in
te. Queste le motivazioni che hanno spin-      danno molto al Paese, arricchendolo cul-         atto: la società si configura sempre più
to i responsabili del “Lions Club Matera       turalmente. Essere a contatto ogni gior-         multietnica, multiculturale e anche multi-
Host”, dell’Azienda Sanitaria di Matera        no con persone, che si recano nel nostro         religiosa. La Chiesa deve effettivamente
e dell’associazione “Kafila” a realizzare      Ufficio per regolarizzare la loro presenza       apparire come il luogo dello Spirito, dove
il Progetto “Mani tese”, che si è concre-      nel nostro Paese, è un’esperienza davvero        si manifestano vincoli che trascendono la
tizzato in un corso di formazione, a cui       straordinaria. Non dobbiamo mai dimen-           nazionalità, la lingua, la cultura. In tale
hanno preso parte 35 badanti, di cui 28        ticare che noi italiani ci siamo trovati nelle   prospettiva le parrocchie sono chiamate
bulgare, un’egiziana, due marocchine,          stesse condizioni in passato”. Interessan-       ad essere segno di unità e di mediazione
un’eritrea, due senegalesi e una somala,       te e ricca di riflessioni è stata la relazione   per la società; luoghi in cui il pluralismo
diplomate e laureate. A conclusione del        di don Michele Palumbo, direttore della          non è visto come un male necessario, ma
percorso formativo è stato organizzato il      Commissione Migranti della CEB. “Il              come un bene che porta al di più. La di-
convegno “Il lavoro di rete per l’integra-     mondo delle migrazioni – ha detto don            versità va difesa e promossa in vista di
zione dello straniero”, nel corso del quale    Michele - è chiamato, con un’espressio-          un’unità più piena. Il migrante deve esse-
è emerso che i cittadini stranieri, prove-     ne che non mi piace ma che rende l’idea,         re fiero della sua cultura, della sua lingua,
nienti da varie nazioni, non sempre rie-       il “Quarto Mondo”, perché notevole è il          delle sue espressioni religiose, perché
scono ad integrarsi nella comunità. Que-       numero delle persone coinvolte nella mo-         solo da una posizione di forza e non di
sto non accade, però, a Matera che, come       bilità: circa 200 milioni di persone ogni        debolezza è possibile l’integrazione”.
 10
Le ragioni della verità                LOGOS

     SOCIAL NETWORK, SPECCHIO DELLA SOCIETÀ?
                                 Facebook e internet compagni-surrogato per i giovani
                                                                                                                              Domenico Infante

N     el corso di una lezione,
      tenuta nei giorni scor-
si ad alcune quinte classi di
                                     verità. La prima ci dimostra
                                     che questa società non riesce
                                     a creare presupposti pedago-
                                                                          nella evoluzione dei costumi
                                                                          sociali. Chi sono i veri maestri
                                                                          di questa generazione? I valori
                                                                                                                 non credono e non hanno più
                                                                                                                 fiducia in nessuno, perché tutti
                                                                                                                 sono inaffidabili, tutti approfit-
una scuola superiore sul tema        gici adeguati per esercitare         di riferimento sono profonda-          tano delle situazioni, tutti cer-
“Rischi in internet. I social        un’educazione efficace adatta        mente mutati con l’avvento             cano un “vantaggio”
network”, sono emerse alcune         al progresso tecnologico che si      delle nuove tecnologie me-             personale.
riflessioni a seguito di una mia     verifica soprattutto nel campo       diali le quali, tuttavia, hanno        Dalle
domanda sull’uso che fanno gli       delle comunicazioni mediali.         solo dato voce, hanno fatto
adolescenti dei social network       In particolare si evidenzia, e in    da megafono, producendo un
e della propria privacy. Due         qualche maniera si dimostra,         effetto virale che ha contagia-
ragazze hanno dato queste ri-        l’inadeguatezza dei principali       to l’intera società. Un valo-
sposte: la prima ha detto che        attori del processo formativo        re negativo divulgato dai
non ha problemi di privacy           delle giovani generazioni cioè       media, senza dubbio, è il
perché inserisce nel suo pro-        i genitori e gli insegnanti. Gli     consumismo che ha spinto
filo su Facebook tutto ciò che       educatori adulti, definiti molto     l’uomo a “volere” a tutti i
le passa per la testa; la secon-     opportunamente “emigranti di-        costi, a “possedere” quello
da, invece, non si preoccupa         gitali”, non riescono a svolgere     che tutti hanno, a persegui-
eccessivamente delle conse-          il loro ruolo con competenza         re obiettivi specifici anche
guenze che eventuali foto o          perché sono pigri nel volersi        illecitamente, a costruirsi
post possono portare per il          aggiornare, sono schermati e         un menage familiare coerente
futuro perché, a suo giudizio,       impermeabili alle innovazioni        con un sistema di valori, spes-
la società si evolve continua-       tecnologiche, sono resistenti        so vuoto, che non tiene conto
mente non solo nella tecnica         alla comprensione dei proces-        della propria identità, della          tra-
ma anche nei costumi per cui         si di cambiamento culturale          propria storia e religione. Sono       smis-
certe cose che oggi scandaliz-       in atto. D’altra parte è proprio     gli effetti della postmodernità,       sioni televisive
zano un domani potrebbero            questo il punto di partenza          di cui tanto si parla, si discute,     emergono sempre più catti-
essere normali. Queste due af-       per comprendere la portata           ma poco si fa sul piano del-           vi maestri, che privilegiano
fermazioni mi hanno creato un        della risposta della seconda         l’efficacia educativa. I genitori      l’aspetto estetico su quello eti-
certo turbamento, ma non mi          ragazza, la quale non fa altro       e gli insegnanti non sono più          co, pontificano, dettano “rego-
hanno scandalizzato perché ri-       che esprimere un giudizio di         riferimenti certi; i media sono        le”, valori e stili di vita che non
flettono due facce della stessa      fondo su una tendenza in atto        i nuovi veri maestri. I giovani        aiutano i giovani a crescere.

                      DIVISE DIVERSE MA CUORI UGUALI
          In una mostra le immagini dell’Armata Polacca di stanza a Matera tra il ’44 e il ’46
                                                                                                                                Antonella Ciervo
Quando, fra il 1944 e il 1946, il Secondo         Matera”, promosso dalla Fondazione “Eli-          Fondazione Sprinter, è importante che que-
Corpo d’armata polacco decise di creare a         sa Springer A 24020” presieduta da Fran-          ste testimonianze diventino parte integran-
Matera un centro di addestramento per al-         cesca Lopane. L’esposizione è stata curata        te di un percorso di formazione. Obiettivo
lievi ufficiali e istituì alcune scuole di spe-   da Francesco Ambrico, figlio di Mario da          centrale dell’attività dell’associazione è
cializzazione, nessuno immaginava che             sempre impegnato nel recupero della me-           quello di creare un Museo della Memoria
quella presenza avrebbe segnato in modo           moria storica della città. Le scuole mili-        e dei diritti umani. La mostra di Palazzo
significativo la vita di una cittadina preva-     tari per allievi ufficiali polacchi a Matera      Lanfranchi è stata legata ad un convegno,
lentemente rurale quale era Matera durante        rappresentarono una realtà inserita a pieno       il 26 aprile in mediateca, sullo stesso tema
il Secondo conflitto. I volti, le immagini, il    nel contesto cittadino. Tutti gli istituti (nei   al quale hanno preso parte esponenti di
racconto di quel periodo sono stati ferma-        settori Fanteria, Artiglieri, Trasmissioni,       grande rilievo fra cui Marta Herling, figlia
ti dai fotografi dell’unità cinematografica       Rifornimenti e Trasporti) furono ospitati         del celebre scrittore Gustaw e nipote di
polacca che seguirono il gruppo di Armate         negli edifici della scuola Padre Minozzi,         Benedetto Croce, attuale segretario gene-
alleate che arrivò in Italia. Le 40 foto che      di Palazzo Lanfranchi e dell’ex istituto          rale dell’Istituti italiano per gli studi storici
giungono dagli archivi del Polish Institute       femminile di via Riscatto. In un periodo          di Napoli e Wojchiech Narebski, ex uffi-
& Sikorski Museum di Londra , sono sta-           storico in cui il revisionismo e la scarsa        ciale , professore emerito dell’Accademia
te esposte alla Mediateca fino all’8 mag-         propensione a sviluppare la memoria stori-        polacca delle Scienze e presidente della
gio in una mostra dal titolo “Il 2°Corpo          ca, rappresentano il pericolo più concreto,       sezione Cracoviana dell’associazione dei
d’armata polacco e le sue scuole militari a       come ha sottolineato la presidente della          veterani di guerra nei Paesi occidentali.
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