Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene!
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8 Quindicinale della Diocesi di Matera - Irsina - Iscrizione n°1/2009 - registro della stampa del Tribunale del 03/02/2009 - Anno II - 30/04/2010 Contributo libero € 0,80 - Abbonamento € 15,00 Grazie, Benedetto XVI, ti vogliamo bene! A mo la Chiesa perché mi ha generato alla fede, perché è fatta di peccatori e mi testimonia la speranza, perché mi insegna ad amare Dio e i fratelli. La amo perché è la Chiesa di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, al “bene comune” perseguito non solo dai politici ma da ogni persona, a un’economia che ha come prima regola non il profitto ma il “dono”, alla pace Gesù Cristo, guidata dallo Spirito Santo e che, oggi, ha a capo fondata sulla giustizia e sul riconoscimento della dignità di un uomo, Benedetto XVI, mite e coraggioso, intelligente e ogni persona. libero, fermo nei principi e aperto all’incontro con ogni uomo, Amo la Chiesa che si aggiorna, ma è ben radicata nella radicato nella Verità e che esalta la ragione. Tradizione, che usa i mezzi moderni della tecnologia ma non Amo la Chiesa concreta, non una chiesa ideale, la amo in ogni li idolatra, che si serve dei mezzi di comunicazione sociale suo membro, la amo nel Papa, segno visibile di unità, principio per diffondere il suo messaggio ma non disdegna l’incontro di comunione nella carità, timoniere sicuro della Chiesa nelle personale con l’uomo. tempeste della storia. Amo la Chiesa che annuncia e propone come unica “novità” Amo la Chiesa in ogni suo membro sofferente, nelle vittime di capace di liberare e rendere felice l’uomo il Vangelo e non violenze e di abusi e nel Papa che soffre provando “vergogna l’ultimo ritrovato della tecnica. e dolore”. Amo la Chiesa che ha bisogno dei teologi per approfondire le Amo la Chiesa che cammina ed avanza nella storia verso la ragioni della verità, ma che si fida di più dei santi e li propone pienezza e il compimento delle promesse fatte da Gesù e che come modelli. ha in Benedetto XVI una guida forte e illuminata, che non si Amo la Chiesa e, nella Chiesa e con tutta la Chiesa, amo il lascia intimorire dai “lupi rapaci” che vogliono strappare gli Papa Benedetto XVI, che con la saggezza dei suoi anni, con uomini a Dio e con ogni mezzo intendono infangare la sua l’esperienza dei suoi studi, con l’umiltà del suo carattere, con dignità di capo della Chiesa. il coraggio della Verità e soprattutto con la sua docilità allo Amo la Chiesa amica dell’uomo, che non cede alla tentazione Spirito Santo, dice al mondo che l’uomo non può fare a meno di di facili miraggi o di scorciatoie sulle vie del bene e della Dio ed ha bisogno della Chiesa per conoscerlo e incontrarlo. libertà, ma dice un grande “SI” alla vita dal concepimento Papa Benedetto XVI siamo con te, soffriamo con te, preghiamo al tramonto naturale, alla famiglia tra un uomo e una donna, per te e ti diciamo: Grazie, ti vogliamo bene! fondata sul matrimonio, dice “SI” allo sviluppo integrale di Filippo Lombardi
LOGOS Le ragioni della verità NELLA VIGNA DEL SIGNORE TRA FEDE E RAGIONE I cinque anni di pontificato di Benedetto XVI Paolo Tritto I l 19 aprile del 2005, il col- legio cardinalizio eleggeva Joseph Ratzinger al soglio 142 pubblicazioni. Ma lo si ricorda anche per il suo amo- re per i gatti e per la musica, Fraternità sacerdotale San Pio X. Per effetto della Costitu- zione Apostolica “Anglicano- Mondiale della Gioventù) e in Francia (150° anniversa- rio delle apparizioni di Lour- pontificio. Prenderà il nome della quale predilige partico- rum coetibus”, ha istituito de- des), nel 2009 in Camerun e di Benedetto XVI. Nato il larmente le composizioni di gli Ordinariati personali per Angola, in Terra Santa e nella 16 aprile 1927 a Marktl am Mozart. permettere a un intero gruppo Repubblica Ceca, nel 2010 ha Inn, in Germania, Ratzinger è Nel corso delle Udienze gene- di 500mila anglicani di en- già visitato Malta e ha in pro- stato ordinato sacerdote a 25 rali del mercoledì ha trattato trare pienamente nella comu- gramma di visitare Portogallo anni. Ha insegnato teologia a il tema dei Salmi, iniziato da nione con la Chiesa cattolica, e Cipro. Inoltre, ha visitato tre Ratisbona e in altre importati Giovanni Paolo II, dedicando conservando lo specifico pa- sinagoghe ebraiche e tre mo- università tedesche. Giovanis- poi i suoi discorsi a ciascuno trimonio spirituale e liturgico schee. simo teologo, ha partecipato degli apostoli e quindi ai padri anglicano. In questi anni di pontificato, come perito ai lavori del Con- della Chiesa. Ha istituito l’an- Benedetto XVI ha compiuto il Papa ha dedicato molta at- cilio Vaticano II. Nel 1977 è no Paolino per commemorare vari Viaggi Apostolici fuori tenzione ai temi del Concilio stato nominato arcivescovo i duemila anni dalla nascita di dall’Italia: nel 2005 a Colonia Vaticano II, al rapporto fede di Monaco e Frisinga e nello San Paolo e l’anno sacerdota- (Giornata mondiale della Gio- e ragione, al recupero della stesso anno era creato cardi- le, in occasione dei 150 dalla ventù), nel 2006 in Polonia, tradizione liturgica. Recente- nale da sua santità Paolo VI morte del santo curato d’Ars, poi a Valencia (Incontro mon- mente ha pubblicato una Let- che lo definì «insigne maestro patrono dei parroci. diale delle famiglie), di nuo- tera pastorale a tutti i cattolici di teologia». Giovanni Paolo In questi cinque anni, Bene- vo in Germania e in Turchia, dell’Irlanda riguardante gli II gli ha affidato la Congre- detto XVI ha pubblicato tre nel 2007 in Brasile e Austria, abusi sessuali commessi sui gazione per la dottrina della encicliche: “Deus Caritas Est” nel 2008 negli Stati Uniti e giovani da parte di esponenti fede. (febbraio 2006), “Spe Salvi” all’ONU, a Sydney (Giornata della Chiesa. Benedetto XVI ha iniziato (novembre 2007) e “Caritas il suo pontificato con queste in Veritate” (luglio 2009). parole: «Dopo il grande Papa Ha proclamato 516 beati e ha A ROMA Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un canonizzato 28 nuovi Santi, elevando agli altari anche 498 IN NOME DEL PAPA semplice e umile lavorato- martiri morti durante la Guer- La Consulta nazionale delle aggregazioni laicali, re nella vigna del Signore». ra Civile Spagnola. organismo che raduna sessantasette associazioni e Al momento di assumere la Nel 2009 ha avviato un dialo- movimenti ecclesiali italiani, invita quanti appartengono guida della Chiesa, il teolo- go con i cattolici tradizionali- e si riconoscono nel mondo dell’associazionismo go Ratzinger, “umile lavo- sti, rimettendo la scomunica cattolico a partecipare a Roma alla recita del Regina ratore”, aveva al suo attivo nei confronti dei vescovi della Coeli, domenica 16 maggio 2010, in Piazza San Pietro. Vogliamo in questo modo stringerci visibilmente intorno Sommario a Benedetto XVI come figli col padre, desiderosi di sostenerlo nel suo impegnativo ministero, esprimendogli Campagne di stampa e finta moralità pag. 3 affetto e gratitudine per la sua passione per Cristo e per Chi ama educa pag. 4 l’umanità intera. Il 16 maggio a Roma intendiamo consegnare nelle Futuro senza dubbi e incertezze pag. 4 mani di Maria la nostra fedeltà al Santo Padre per il La sfida della nuova catechesi pag. 5 bene della Chiesa, nella quale facciamo esperienza don. Marcello Morelli pag. 6 della misericordia, unica risposta adeguata al bisogno di giustizia, che emerge dal cuore di ciascuno in questi C’era una volta il mese di maggio pag. 6 momenti. Ribelle contro il male - Caterina da Siena pag. 7 Ci guida l’umile certezza testimoniata dalle parole del I poveri accanto a noi pag. 8 Papa: «È nella comunione della Chiesa che incontriamo la persona di Gesù Cristo, egli stesso vittima di ingiustizia Dignità umana nel nome del lavoro pag. 9 e di peccato. Egli porta ancora le ferite del suo ingiusto Il sud cresce con responsabilità pag. 10 patire». Nessuno è straniero in questa città pag. 10 Con questa consapevolezza invitiamo tutti alla preghiera in Piazza San Pietro, grati al Signore che ci ha donato Social Network specchio della società pag. 11 Benedetto XVI come guida nel nostro cammino di fede. Divise diverse ma cuori uguali pag. 11 La Consulta nazionale delle aggregazioni laicali
Le ragioni della verità LOGOS CAMPAGNE DI STAMPA E FINTA MORALITÀ L’incomprensibile accanimento di alcuni quotidiani nei confronti di Benedetto XVI S u La Repubblica del 15 aprile è intervenuto Hans Küng con un articolo questo momento di estrema difficoltà e per l’oltraggio che Benedetto XVI deve subire colpe. Perciò, come ha scrit- to Aldo Trento, missionario in Paraguay, su Il Foglio del mo stringerci a Pietro perché desideriamo che il doveroso pentimento scaturisca dal- che affronta analiticamente – perfino la sua casa natale 20 maggio, «non perdiamo le lacrime che rigarono quel le vicende che scuotono at- è stata imbrattata con scritte tempo dietro i deliri di alcu- volto, nell’ora in cui il gallo tualmente la Chiesa romana. fortemente ingiuriose. Non ni giornalisti che usano cer- cantò; ma soprattutto perché Küng muove al Santo Padre tanto per questo, ma perché ti esecrabili casi di pedofilia non possiamo dimenticare una serie di critiche, soprat- oggi Cristo si avvicina a Pie- per attaccare l’Avvenimento quella risposta che Pietro, tutto per il fatto di continuare tro e gli rivolge nuovamente cristiano, per mettere in di- dopo aver ceduto, diede di a difendere ciò che egli defi- la domanda: «Simone di Gio- scussione la perla del celiba- fronte al Signore. nisce la “discussa legge sul vanni, mi ami tu?». Noi vo- to». Ricordava Julián Carrón, su celibato” e nella quale ravvi- gliamo essere vicini a Pietro Tutto ciò che è successo ci La Repubblica del 4 aprile: serebbe le cause di una pre- nel momento in cui Gesù gli spinge, invece, ad accogliere «Il Papa si appella a Cristo, sunta crisi del cattolicesimo. pone questa domanda, così il suggerimento dei Vescovi, evitando un scoglio veramen- Ma se è vero che questa è decisiva per la nostra vita. perché con il nostro cuore rin- te insidioso: quello di stacca- la crisi «più profonda che si Perché è proprio la tenerez- novato, ci stringiamo attorno re Cristo dalla Chiesa perché ricordi dai tempi della Rifor- za di Cristo la porta della a Benedetto XVI; tutto ci troppo piena di sporcizia per ma ad oggi», come sostiene misericordia. Questa campa- spinge ad unirci alla risposta poterlo portare. La tentazio- Küng, proprio per questo gna giornalistica che punta a che ancora una volta Pietro, ne protestante sempre è in noi vorremmo, in quest’ora mettere in discussione il celi- con quella commozione che agguato. Sarebbe stato molto grave, che tutto il mondo ab- bato sacerdotale non porterà lo rende grande, pronuncia facile, ma a un prezzo troppo bracciasse il Papa. Non sol- da nessuna parte; certamen- di fronte a Cristo: «Signore, alto: perdere Cristo. Perché, tanto come gesto di affetto in te, non servirà a cancellare le tu sai tutto. Tu sai che io ti ricorda il Papa, “è nella co- amo». La moralità scaturisce munione della Chiesa che in- da questa risposta che dà Pie- contriamo la persona di Gesù L’UOMO DI APRILE tro, da questa adesione che Cristo”. E per questo, con- (dedicata a Benedetto XVI) orienta tutta la personale affe- sapevole della difficoltà di zione verso Cristo. Vogliamo vittime e colpevoli a “perdo- Il vento di Aprile in un giorno di sole stringerci attorno a Benedetto nare o essere riconciliati con ha sfogliato il sacro libro del soglio di Pietro XVI perché lontano da Pietro la Chiesa”, osa pregare per- su di te si è fermato, figlio della Renania, non può esserci riconcilia- ché, avvicinandosi a Cristo terra di tormentata storia. zione, non può esserci unità, e partecipando alla vita della Con te hai portato studi profondi, non può esserci moralità. È Chiesa, possano “arrivare a un cappello scarlatto, scritto: «A te darò le chiavi riscoprire l’infinito amore di la candida tunica: del regno dei cieli, e tutto ciò Cristo per ciascuno di voi”, una vita donata all’Agnello immolato. che legherai sulla terra sarà l’unico in grado di sanare le legato anche nei cieli, e tutto loro ferite e ricostruire la loro Negli occhi: sequenze di storia di incontri, ciò che scioglierai sulla terra vita». di volti e di eventi. sarà sciolto nei cieli». Voglia- P. T. Oggi in un gelido giorno di Aprile il dolore ha trafitto il tuo cuore; come perle sfilate a collane preziose le tue lacrime han sfiorato tenere gote di figli violati. Ieri Cristo ha portato nel cuore ferito il dolore dell’odio di chi lo accusava; le lacrime in Croce son state lavacro del male: Oggi nessuno si accorge di un uomo che soffre...? con un cuore di carne, un animo affranto e che nel sangue ha la brama della grazia e il perdono. Marta Natale
LOGOS Le ragioni della verità CHI AMA EDUCA Si conclude l’anno sociale della pastorale scolastica Giuditta Coretti I n diverse città della diocesi, Bernalda, Marconia, Ferran- dina, Pomarico - Miglionico e no può educare se prima non fa esperienza di un Amore più grande. Solo così l’educazio- loro grido è spesso una richie- è il fatto che, in un mondo do- sta d’aiuto per una speranza minato dal relativismo, uomini di realizzazione della propria e donne adulti, si muovano e si Matera, maestri e professori, ne non è più, per i ragazzi, un vita, che non è semplicemente mettano insieme per un’opera genitori, dirigenti, ammini- peso da subire passivamente e l’andar bene negli studi, trova- grande, la più bella e impor- stratori e collaboratori, che a solo così l’insegnamento non re o inventare un lavoro, met- tante di tutte: cercare il senso settembre erano tornati tra i finisce nell’amarezza del fal- ter su famiglia. Al di là delle della vita. banchi di scuola, concludono, limento ed è capace di comu- nozioni, infatti, proprio in questi giorni, la loro nicare una proposta vera. Lo quello che inte- formazione annuale. Sono or- scambio di aiuto tra colleghi ressa ai giovani, mai sei anni che l’avventura apre la mente ad orizzonti più è l’essere accolti educativa di adulti, inizia- vasti e profondi e, al contempo, e compresi, in- ta per la passione del nostro indica una via concreta di bene tuire la grandez- Vescovo e coordinata da suor per la propria vita e per quella za della propria Maria Roversi, continua il suo dei nostri figli. L’urgenza edu- umanità, guar- cammino in sintonia con la cativa è emersa ad un livello dando testimoni sfida lanciata dalla Cei a li- ancora più acuto nei labora- credibili. Anche vello nazionale. Il laboratorio tori dei genitori, guidati dalle i collaboratori per docenti “Chi ama educa”, dott.sse Pina della Speranza, scolastici, gli as- è stato egregiamente condotto Celeste Molinari, Rosalia Pa- sistenti e i segre- da don Leo Santorsola. Mate- radiso. Mamme e papà hanno tari, che si sono rie di studio: persona, cultura e affrontato con coraggio in pri- confrontati con “Primi passi“, la tela di Van Gogh del 1889, è considerata l’icona dell’educazione. scuola. Metodo di lavoro: ana- ma persona, senza deleghe in il coordinamen- Tornato dalla campagna, il papà, sorpreso lisi e applicazione delle risor- bianco, questa grande respon- to del dirigente dalla novità, abbandona il carretto, lascia se della fede, della speranza, sabilità. La cura dell’altro, più prof. Nunzio cadere la vanga sugli ortaggi che in genere della carità. Si è andati insie- piccolo, fa emergere quoti- Nicola Pietro- cura con grande attenzione, e si china per me alla scoperta di quel tesoro dianamente la percezione dei matera, ne sono accogliere e sollevare la figlioletta che fa i che la tradizione offre e che le limiti e la necessità di regole convinti. Il dato primi passi, sostenuta dalla mamma. Van moderne scienze pedagogiche semplici e chiare, che aiutino più evidente che Gogh dipinge questo quadro da “figlio”, confermano come valido ed i giovani a far discernimento possiamo regi- ispirandosi all’opera di un maestro, il pittore efficace, per produrre percorsi e li rafforzino nell’autostima. strare, allora, di francese François Millet. Per essere bravi didattici ed educativi di eccel- In famiglia o a scuola, i figli questa attività genitori, bisogna ricordarsi di essere figli. lenza. Chi ama educa. Nessu- ci sono, e si fanno sentire. Il pastorale in atto, FUTURO SENZA DUBBI E INCERTEZZE Convegno della Compagnia delle Opere sulla sfida educativa Promosso dalla Compagnia delle scopale. L’Arcivescovo ha posto trasmissione del sapere non può responsabilità da parte di tutti a Opere di Basilicata e da Diesse l’accento, particolarmente, sul- essere prodotta da meccanismi sostegno dei giovani che vedono – Didattica e innovazione scola- l’importanza della famiglia, pri- automatici, dall’applicazione di il futuro della scuola alquanto stica – il 19 aprile, in mediateca ma comunità educativa. regole, ma come aiuto a ricono- nebuloso. si è tenuto un incontro sul tema Fabrizio Foschi ha esposto l’idea scere il bene, come aiuto al giu- Per Lucrezia Stellacci profonda “Una scuola che parla al futu- dell’educazione come “avventu- dizio; è il metodo di provocare è stata l’azione riformatrice sul ro”. Relatori Lucrezia Stellacci, ra della conoscenza”: «L’edu- la libertà del giovane a giudicare sistema scolastico i cui capisal- Direttore Generale dell’Ufficio cazione nasce dal desiderio di la realtà. La nostra scuola, fortu- di sono l’autonomia e la parità scolastico regionale per la Puglia trasmettere ad altri il bene che natamente, non ha abbandonato scolastica, ma la scuola è pur- e Fabrizio Foschi, Presidente na- ci affascina. Educare significa questo metodo dell’educazione troppo ancora condizionata pe- zionale dell’associazione Dies- trasmettere la sovrabbondan- al giudizio. santemente da costi molto alti e se. Era presente anche l’Arcive- za del bene, della bellezza che Ha coordinato i lavori Assunta da una scarsa produttività. Non scovo, mons. Salvatore Ligorio, ci viene offerta, che si presenta Gallotta, presidente della Com- può esistere una buona società il quale, rivolgendo un saluto nell’esperienza e che bisogna pagnia delle Opere di Basilica- senza una buona scuola. La vita- ai partecipanti, ha voluto sotto- educarsi a riconoscere». Che ta che ha dato la parola, tra gli lità della nostra società dipende- lineare la sintonia del dibattito società avremmo – si è chiesto altri, a Ferdinando Mirizzi, del- rà dai giovani e dalla capacità di con il tema della sfida educativa, Foschi – se si togliesse l’espe- l’Università della Basilicata, il guardare al loro futuro. proposto dalla Conferenza Epi- rienza di un bene comune? La quale ha richiamato al senso di Paolo Tritto
vita ecclesiale Le ragioni della verità LOGOS I Vescovi italiani riconsegnano alle comunità il Documento di base LA SFIDA DELLA NUOVA CATECHESI A 40 anni dal Documento di base, nuove dinamiche sociali e formative Vito Serritella volto ad offrire a tutti la pos- l’uomo. La dottrina si inne- È sicuramente “necessario sibilità di accedere alla fede sta qui come luce che guida educare la coscienza missio- (cfr. n. 14). la via. Succubi di una men- naria della comunità tutta in- Il primo degli obiettivi non talità post-sessantottina che tera, stimolandola a diventa- raggiunti è la percezione del faceva vedere ciò che è dot- re attraente, accogliente ed e ruolo della Chiesa locale, e trinario come antiquato, oc- educante” (n. 12), per passa- poi della comunità parroc- corre portare alla nostra me- re da una chiale, nei confronti della moria quanto affermava san catechesi; il secondo degli Josemaria Escrivà: “Aposto- obiettivi disattesi è la for- lato della dottrina: que- mazione di cristiani adulti, sto sarà sempre il tuo capaci di render ragione e apostolato (Solco, n. Q uesta lettera è destina- ta in primis e significa- tivamente alle comunità e, fondamento della loro fede con la vita e le parole (cfr. 225)” Il secondo dilem- n. 12). ma è “conti- quindi, ai presbiteri e ai ca- Prima di considerare e ri- nuiamo a usare techisti da parte dei Vescovi badire le finalità della ca- il sistema sco- italiani. techesi vorrei dibattere su lastico nella I vescovi hanno voluto fare tre antinomie che possiamo conduzione il punto della situazione a intravedere tra le righe del- degli incon- quarant’anni dal “Documen- la Lettera. Sono quaestiones tri cercando to di base” per la catechesi disputatae tra gli specialisti di trasmettere in Italia. della materia, ma che parto- dei contenuti Il documento fa anzitutto no da un’epistemologia che o dobbiamo at- un’analisi della situazione può deviare. tuare il percor- sociologica attuale la quale La prima antinomia è “la ca- so catecumenale è caratterizzata dal raziona- techesi è esperienza o è dot- cercando di produr- lismo, dallo scientismo, dal trina?”. re una mentalità di relativismo, dal materiali- Dopo aver sperimentato vari fede?” smo consumista, dall’indif- modelli (kerygmatico, an- La novità nasce sempre da ferenza religiosa, dal sog- tropologico, scuola di Mo- una Tradizione. “Pertanto i gettivismo, dalla riduzione naco), il metodo teologico catechisti, oltre a narrare e c a - privatistica del sentimento del “discernimento” è quello spiegare il messaggio cristia- techesi di en- ca- religioso (cfr. nn. 7-9). che risulta esser più adegua- no (traditio), devono preoc- drement o trasmissiva a una Successivamente analizza to e conveniente (cum-veni- cuparsi di fornire a ciascuno catechesi di engendrement gli obiettivi non raggiunti in re) per dar ragione ed esser gli strumenti espressivi, per- o generativa della fede per questi quattro decenni, sep- fedeli sia a Dio che all’uomo ché possano riesprimere con contemplare (che non è mera pur ricchi di tante iniziative in quanto con l’aiuto dello la vita e la parola ciò che visione estatica, ma è theo- per rivitalizzare un settore Spirito possiamo capire cosa hanno ricevuto (redditio)” ria, vedere partecipando) centrale della vita ecclesiale sia più giusto domandare per (n. 17). sempre lo stesso Mistero. La Settimana della Comunicazione, che si terrà quest’anno dal 9 al 16 maggio, è la manifestazione nazionale che prepara la celebrazione del- la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e promuove i valori espressi nel Messaggio che il Papa pubblica per questa occasione. Il tema indicato quest’anno da papa Benedetto XVI è “Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”. Nata dall’impegno delle Paoline e dei Paolini, la Settimana della Comunicazione occupa i sette giorni antecedenti alla solennità dell’Ascensione, attraverso una serie di eventi culturali rivolti al grande pubblico. Per la quinta edizione non mancheranno gli appuntamenti che hanno riscosso maggior gradimento negli anni precedenti: gli Happy book, l’invito rivolto a bambini e ragazzi a conoscere le Librerie Paoline e San Paolo; il concorso “Premio don Alberio- ne”, per le scuole; il Festival della Comunicazione, che quest’anno si terrà a Caserta. Per consultare il programma www.settimanadellacomunicazione.it
LOGOS Le ragioni della verità vita ecclesiale I Sacerdoti: PARROCO E POETA ISPIRATO l’amore del cuore di Gesù Marcello Morelli: il sacerdote, lo storico, il poeta Maria Teresa Cascione L a figura di Marcello Morelli può sen- za dubbio essere definita poliedrica. Nato a Matera nel 1886, egli fu ordinato ta, delle quali fu un appassionato e instan- cabile studioso. Numerose e sempre mol- to apprezzate furono le sue pubblicazioni, pubblicato dalla Società Editrice Inter- nazionale. L’estrema sensibiltà del mite sacerdote si può intuire leggendo i versi sacerdote nel 1910; conseguite negli anni tra le quali si ricordano “Itinerari lucani. da lui scritti, come quelli con i quali de- successivi la laurea in Teologia Domma- Pagine di arte e di storia”, “La Cattedrale scrive la notte: “Che fitto fitto brulichio di tica e quella in Lettere, fu poi professore di Matera ha 700 anni”, “Vita di S. Gio- stelle!/Pur tremola là giù verso occidente/ di italiano presso l’Istituto Magistrale “T. vanni da Matera” e la celeberrima “Storia un che di perla tra le dense ombrelle./Nel Stigliani” il Liceo Classico “E. Duni” di di Matera”, che, dopo il 1963, anno della maneggiar de l’alte spighe, i grilli/strido- Matera. Dal 1924 al 1953 egli fu l’ama- sua pubblicazione, fu ristampata svariate no a lungo faticosamente,/con un tremor tissimo parroco di S. Giovanni Battista e volte. Nei rari momenti di riposo che le di vividi zampilli./Fresca è la notte e im- riversò su tutti le sue premure, cercando giornate potevano offrirgli, padre Marcel- mobilmente tace/su’ l colle che verdeggia sempre di alleviare le difficoltà e la po- lo, che intratteneva anche rapporti episto- di corimbi,/su la città che s’addormenta vertà in cui versavano molte famiglie in lari con vari intellettuali, tra cui Nicola in pace,/tra un lontanante ridere di bimbi. quel difficile periodo, senza trascurare la Festa, amava moltissimo trasformare i [...]”. Il Decano Morelli, che morì a Ma- conservazione delle due chiese di S. Do- propri pensieri in versi. Nacquero, in tal tera il 6 giugno 1972, ricevette durante la menico e di S. Giovanni, per il restauro modo, poesie dalla rara e delicata bellez- sua vita prestigiosi riconoscimenti, come delle quali profuse tutto il suo impegno. za e che risentono di un’eco carducciana, la medaglia d’oro al merito della Scuola, Marcello Morelli, nominato nel 1953 composte “nel nostro buon metro italico, della Cultura e dell’Arte, le nomine a Ca- Vicario Generale e Decano del Capitolo senza ermetismi e strane arditezze d’im- valiere della Corona d’Italia e a Cavaliere Metropolitano, fu, infatti, sempre molto magini”, come egli stesso scrisse nella di Vittorio Veneto e la sua menzione nel sensibile alle tematiche legate all’arte e prefazione di uno dei suoi numerosi libri Dizionario della Letteratura Mondiale del alla storia della sua città e della Basilica- di poesie, “I canti della mia solitudine”, secolo XX, edito dalla SAIE. C’era una volta il “mese di maggio”… A PICCIANO A PIEDI SCALZI Luogo privilegiato di preghiera e conversione, il San- …e c’è ancora, perché l’amore per Maria da parte del popolo di Dio tuario della Madonna di Picciano accoglie ogni giorno non è venuto né verrà mai meno. La devozione a Maria, la Madre decine di pellegrini. Ma è nel mese di Maggio, in parti- di Gesù, è essenziale alla fede cristiana. Potremmo dire che non si colare, che la devozione alla Santa Madre di Dio diventa può essere cristiani se non si è mariani. E’ essenziale per un disegno palpabile, attraverso la partecipazione di devoti ai pel- divino, perché Dio stesso l’ha scelta e l’ha resa necessaria per la in- legrinaggi a piedi da Matera verso il monte. L’origine di carnazione del suo Figlio Gesù. E’ essenziale perché costituisce un queste manifestazioni devozionali è radicata nei secoli; modello concreto e umano della possibilità di seguire Gesù, di essere le prime notizie, ad opera del cronista materano Eusta- suoi discepoli, di vivere la beatitudine della fede nella totale disponi- chio Verricelli, risalgono al 1595. Inizialmente tali mani- bilità a Dio. E’ essenziale perché, essendo “piena di grazia”, è anche festazioni erano legate soprattutto alla solennità dell’An- mediatrice di tutte le grazie necessarie al cristiano per realizzare la sua nunciazione (25 Marzo) ed erano frutto dell’impegno e vocazione, la sua lotta contro il male e il peccato, la sua santificazione. della devozione dei pastori Abruzzesi a cui era noto il Maria si affianca a ogni cristiano con la stessa passione e umiltà, con luogo poiché di passaggio nei periodi di transumanza. la stessa discrezione e fedeltà con cui si è associata alla missione di Ben presto l’uso di raggiungere il Santuario a piedi si Gesù: lo ha portato nel grembo, lo ha allevato, lo ha accompagnato diffuse tra le popolazioni delle vicine Puglie (Santeramo, nella crescita e poi Maria quasi esce di scena per ritornare a seguire Gravina, Altamura) e ovviamente di Matera. Tra i ricordi dei nonni materani le donne “scapigliate” che, a piedi Gesù nella passione, sotto la Croce e alla nascita della Chiesa nella nudi, si avviavano alle tre del mattino dall’edicola di Vil- Pentecoste. Così Maria si affianca a ogni cristiano nella quotidianità la Longo alla volta del Santuario chiedendo l’interces- della vita, come donna feriale, nella fedeltà al proprio compito di ma- sione della Vergine, grazie alla quale venivano concesse dre, sorella, amica, nelle vicende normali e straordinarie, a Nazareth Grazie e Miracoli. Ancora oggi il richiamo di Maria alla come a Cana, sotto la Croce e nella Risurrezione, come donna di casa, preghiera e alla riconciliazione con Dio, induce migliaia dedita alla famiglia e al vicinato, innamorata del suo Dio e innamorata di fedeli a partecipare ai numerosi pellegrinaggi a piedi di tutti gli uomini e le donne, perché amati da Dio. Per questo nel mese verso il monte, organizzati nelle domeniche di Maggio di maggio il popolo di Dio esprime con particolare affetto il suo amo- dalle parrocchie o da gruppi liberi di devoti. Le preghie- re alla Madonna con la recita del rosario, la predicazione, iniziative re che accompagnano i pellegrini lungo il tragitto, pre- missionarie con messe nei quartieri, per sentirla più vicina, dentro una parano alla celebrazione della Santa Messa che accoglie storia che ha bisogno di purificazione, di redenzione, di riscatto, di fi- i pellegrini all’arrivo. Come sempre Maria riconduce i ducia e di speranza. Torneremo a parlare di Maria nei prossimi numeri, fedeli a Dio. A Picciano essa li attende a braccia aperte ma fin da ora permettiamole di parlare al nostro cuore per ricevere da proprio dietro l’altare, un passo dietro il sacerdote che lei il suo abbraccio di madre e il sorriso di Dio. P.R. celebra l’Eucarestia, il dono di Gesù vivo tra noi. A.M.
vita ecclesiale Le ragioni della verità LOGOS RIBELLE CONTRO IL MALE La vita di Caterina da Siena, animata dal fuoco santo Giuditta Coretti E rano tem- pi duri della Penitenza, che vivevano in famiglia, si riunivano per la preghiera comune, assiste- vano poveri e malati. Il popolo le chiamava dopo settant’anni di esilio avignonese. Rappacificò Firenze con lo Stato Pontifi- cio, da tempo in guerra fra loro, gettò le quelli di le Mantellate, per via dell’umile vestito e basi per la riforma della Chiesa, difese effi- Caterina, della loro presenza discreta e operosa tra cacemente il pontificato nel grande scisma simili ai le vie della città. Una grazia particolare le d’Occidente, esortò l’Europa, lacerata da nostri. consentì d’imparare a leggere il breviario e guerre fratricide, ad unirsi nel nome di Cri- È utile la Bibbia. Così come i suoi occhi vedevano sto. La Chiesa l’ha proclamata santa per le perciò al dito, l’anello con cui Cristo l’aveva spo- sue virtù, compatrona di Roma per l’amore guardare sata. I suoi numerosi carismi - il discerni- al papa, compatrona delle infermiere per questa giovane donna che si è mossa da mento degli spiriti, la profezia, il dono dei l’assistenza ai malati, patrona d’Italia per protagonista in un mondo confuso da mille miracoli, il potere di convertire i peccatori la sua azione pacificatrice, dottore della veleni d’odio che facevano strage di anime più induriti - la mettevano, suo malgrado al chiesa per la dottrina, acquisita per divi- e di corpi. Caterina non si scandalizzava né centro della scena e molti la consideravano na ispirazione e accolta con intelligenza e si ritraeva di fronte al male ma, semplice e un’ipocrita e un’esaltata. Tante chiacchie- volontà. Dal 1999, Caterina è compatrona sicura, entrava disarmata nelle case dei po- re dissero sul suo conto, che i religiosi si d’Europa. Giovanni Paolo II, il Papa, nella tenti, nei lazzaretti e negli ospedali per ser- ritennero in dovere di esaminarla. Anziché “Mulieris dignitatem”, pose questa ragazza vire, consolare, convertire, aiutare. Nessu- confonderla, quanti ebbero relazioni con a faro e protezione per l’Europa da poco no resisteva al fuoco santo che l’animava. lei, attestarono l’ortodossia del suo agire e riunitasi dopo il crollo dei regimi totalita- La nostra Povera Italia, il nostro Bel Paese, si posero alla sua sequela. La bella brigata ri. Nella complessità dei tempi correnti, ha davvero una grande patrona. Nata a Sie- della “dolcissima mamma” era composta contraddistinti da odi e maldicenze tra fa- na nel 1347, figlia di un modesto tintore di da una settantina di persone provenienti da zioni che portano alla distrazione dal bene pelli, a sei anni Caterina vide Gesù Cristo ogni ceto sociale. Nei suoi trentatre anni di comune e allo sfascio della società civile, nelle vesti del suo vicario, il papa. A sette vita, Caterina toccò la perfezione spiritua- Caterina indica un modo di essere e di fare anni emise segretamente voto di verginità; le, fu ascoltata da papi, cardinali, sovrani efficace, oggi più che mai, per vivere in a dieci rifiutò le nozze, tagliandosi i capelli. e capi di stato dell’intera Europa. Ottenne lieta baldanza la sfida che il cristianesimo Appena sedicenne, fu accolta tra le Sorelle il trasferimento della sede papale in Roma, pone al mondo. Il rione Piccianello festeggia Maria SS. Annunziata Una festa che rievoca il passato Nunzio Armandi Dal 6 al 9 maggio 2010 la steggiamenti, nella prima domenica di maggio, della Vergine parrocchia Maria SS. An- venerata presso il Santuario di Picciano, dove si custodisce nunziata celebra la festa di l’immagine di “Maria SS. Annunziata”, ritrovata da un vac- quartiere. I materani sono caro sotto un querceto in contrada Picciano in data non cono- molto devoti alla Madonna sciuta. Un’altra statua simile a quella di Picciano, realizzata Annunziata e tutti ricor- in un momento successivo viene custodita nella parrocchia di dano le gioie che questa Piccianello. La festa fu fissata la seconda domenica di mag- festa ha sempre portato ai gio per permettere ai materni che erano impediti di raggiun- bambini, ai giovani e agli gere Picciano, distante circa 18 km da Matera, di venerare la anziani. Per le famiglie era Madonna. Il Santuario di Picciano possedeva una confrater- la prima festa dell’anno de- nita che portava il titolo “Maria Santissima dell’Annunziata dicata alla Madonna che si di Picciano” attiva anche a Matera. La sua istituzione risale svolgeva in piena periferia al 1835. Fra i compiti che assolveva la confraternita c’era di Matera ed era di auspicio quello dell’allestimento della festa dell’Annunziata celebrata per un buon raccolto, frutto a Matera e coordinata con la festa di Picciano. La parrocchia di un anno di lavoro. La tradizione vuole che i festeggiamen- Maria SS. Annunziata di Piccianello oggi è la parrocchia dei ti siano realizzati nella seconda domenica di maggio che è poveri. Infatti dedica il suo tempo alla carità garantendo tutti il mese dedicato alla Madonna. Poiché l’Annunciazione del i giorni un pranzo ai bisognosi e un servizio per l’ascolto. Signore cade il 25 marzo, in un periodo stagionale freddo e La parrocchia, attenta ai problemi sociali, in occasione della piovoso, la festa venne trasferita all’inizio di maggio anche festa religiosa, organizza una tavola rotonda sul tema: “Edu- perché per la vita contadina è il mese più libero dagli impe- cazione e politica per la crescita del mezzogiorno: l’impegno gni di campagna. Perché i materani hanno scelto la seconda dei cristiani” che si terrà presso l’aula magna della scuola domenica di maggio per questa festa? La scelta è legata ai fe- elementare “G. Marconi” alle ore 19,15 del 7 maggio.
LOGOS Le ragioni della verità vita ecclesiale I POVERI ACCANTO A NOI La soglia di sopravvivenza è una realtà in Basilicata, seconda regione in difficoltà in Italia Lucia Surano “T utti, mi si dirà, cono- scono la povertà […], essendo la povertà una delle fatta su base convenzionale. La soglia o linea di povertà è costituita per una famiglia - la produzione di azioni concrete in seguito alla defi- nizione di strategie multidi- cose più antiche al mondo ed di due persone da una soglia mensionali tese a prevenire e essendo tuttora non così in- di spesa mensile pari, per il a ridurre la povertà. frequente da dover pensare 2008, a 999,67 euro per per- E la Chiesa? Nell’enciclica che si debba scoprire”. sona (più 1.4) rispetto alla Centesimus annus Giovanni Così scrive Yona Friedman soglia del 2007. Una per- Paolo II ammoniva circa la nel testo “L’architettura di sona che presenti una spesa necessità di “abbandonare la sopravvivenza. Una filosofia mensile inferiore alla soglia mentalità che considera i po- della povertà”, pubblicato indicata entra a far parte del- veri – persone e popoli – come per la prima volta nel 1978 e l’area della povertà relativa. un fardello e come fastidiosi poi di nuovo nel 2009, non a La percentuale nazionale del importuni, che pretendono di caso in due momenti storici 13,6% si riparte nel seguente consumare quanto altri han- in cui il tema della povertà si modo: Nord - 4.9%, Centro - no prodotto”. “I poveri – egli è ripresentato con particolare 6,7%, Mezzogiorno - 23,8%. scriveva – chiedono il diritto vigore e con caratteristiche Il dato sociale drammatico di partecipare al godimento ogni volta differenti. Proprio è che la povertà relativa nel dei beni materiali e di mette- per questo “la povertà deve Mezzogiorno è quasi 5 volte re a frutto la loro capacità di essere scoperta concreta- superiore a quella del resto lavoro, creando così un mon- mente e riscoperta periodi- del paese. do più giusto e per tutti più camente, perché essa non si Nell’ordine la Basilicata si prospero”. Anche don Vitto- manifesta allo stesso modo trova al secondo posto delle rio Nozza, Direttore di Ca- nelle varie epoche”. A questo Regioni più povere d’Ita- ritas Italiana, ricorda che “Il proposito è opportuno riferi- lia con una percentuale del programma del cristiano - il re qualche dato: attualmente 28,8% in rapporto ai dati na- programma del buon Sama- ci sono 1,2 miliardi di perso- zionali. ritano, il programma di Gesù ne che vivono con meno di In quest’ottica il 2010 è sta- - è «un cuore che vede». un dollaro al giorno, mentre to proclamato “Anno euro- Questo cuore vede dove c’è circa metà della popolazio- peo della lotta alla povertà bisogno di amore e agisce in ne mondiale sopravvive con e all’esclusione sociale” per modo conseguente”. L’Anno meno di due dollari al gior- promuovere e dare impulso europeo della lotta alla po- no. Avendo poche possibilità a politiche di inclusione at- vertà e all’esclusione socia- di scelta o opportunità, essi tive in quanto strumenti di le, quindi assume un’impor- sono condannati a vivere prevenzione della povertà e tanza del tutto particolare per delle vite soggette a fame, dell’emarginazione. le Caritas diocesane che, con malattia, analfabetismo, di- In estrema sintesi i temi su il loro impegno quotidiano soccupazione e mancanza di cui l’iniziativa europea pro- e silenzioso, rappresentano speranza. Molto frequente- pone di lavorare sono: una presenza forte, costante, mente, essi non dispongono - il riconoscimento dei di- e spesso unica, nell’offrire di cibo, acqua potabile, ser- ritti attraverso la parità di punti di riferimento certi a vizi sanitari di base, istruzio- accesso a risorse e servizi chi è maggiormente esposto ne, assistenza sanitaria e mo- adeguati; al rischio ed alla fragilità derni servizi energetici. - la responsabilità condivi- dello sradicamento sociale. In Italia, nel 2008, le famiglie sa attraverso la partecipazio- La posta in gioco è certa- che si trovano in condizioni ne di attori privati, a fianco di mente alta ma l’Anno Euro- di povertà relativa sono sti- quelli pubblici, all’attuazione peo della Lotta alla Povertà mate in 2 milioni 737 mila e di interventi di contrasto alla e all’Esclusione Sociale per rappresentano l’11,3% delle povertà; la Caritas non sembra però famiglie residenti. Nel com- - la coesione attraverso la essere un banco di prova, plesso sono 8 milioni 78 mila sensibilizzazione della col- ma piuttosto una richiesta: gli individui poveri, il 13,6% lettività rispetto ai vantag- di ascolto, di osservazione, dell’intera popolazione. gi derivanti dalla riduzione di discernimento secondo lo La definizione della condizio- delle situazioni di povertà ed stile e il metodo della Cari- ne di povertà relativa viene esclusione sociale; tas.
Le ragioni della verità LOGOS DIGNITÀ UMANA NEL NOME DEL LAVORO Il primo maggio all’insegna della tutela dell’occupazione perduta Serena Vigoriti E quando il lavoro c’è, spesso è sottoposto a condizioni di irregolarità o è utilizzato CIMA E MAGGIO come un’arma di ricatto che sbiadisce ogni SI INCONTRANO libertà, rendendoci schiavi di chi senza Il Maggio di san Giuliano scrupoli persegue i propri interessi, di chi ad Accettura rende il lavoro una merce di scambio. Festeggiare oggi questa giornata signifi- La celebrazione del Maggio di san ca unirsi a tutti coloro che da festeggiare Giuliano ogni anno rinnova la tradi- hanno ben poco: l’intera comunità deve zione dell’antica festa pagana di pri- responsabilmente sentire come proprie le mavera, ricordata attraverso un tipico vicende dei cassintegrati, dei disoccupati, rito arboreo, e il culto di san Giuliano, di chi si trova in condizioni di lavoro irre- protettore del paese lucano. Simbolo golare, di chi nel lavoro perde la propria di fertilità e auspicio di abbondan- dignità. za, l’antico matrimonio tra la sposa, Sono passati undici anni da quel primo un agrifoglio scelto nella domeni- maggio del 2000, quando Giovanni Paolo ca della Pentecoste da un gruppo di II, in occasione del Giubileo dei Lavora- cimaioli e lo sposo, un cerro di alto tori, lanciò un appello per «una coalizione fusto denominato il “maggio”, è san- cito al cospetto di San Giuliano. La P rimo maggio, il calendario indica mondiale in favore del lavoro decente». questo giorno con il rosso delle ricor- Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas renze: è la festa del lavoro! Si ricordano i in Veritate ci dice: «Che cosa significa la cima, condotta a spalla per non essere sciupata, e il cerro, trasportato da ol- tre cinquanta coppie di buoi, vengono traguardi raggiunti attraverso le numerose parola “decente” applicata al lavoro? Si- portati processionalmente in paese e lotte operaie che hanno attraversato la sto- gnifica un lavoro che, in ogni società, sia preparati per essere innestati e innal- ria e che ancora oggi vanno difese, anche l’espressione della dignità essenziale di zati insieme il martedì di Pentecoste. in uno scenario difficile come quello at- ogni uomo e di ogni donna: un lavoro scel- La festa prosegue tra processioni, tiri tuale. Lavorare sembra essere diventato il to liberamente, che associ efficacemente i al bersaglio e la scalata del maggio. Il privilegio di pochi. Nelle nostre famiglie lavoratori, uomini e donne, allo sviluppo fascino dell’antico, il rituale del culto, ci confrontiamo quotidianamente con le della loro comunità; un lavoro che, in que- la profondità del sentimento religio- aspettative di chi comincia timidamente a sto modo, permetta ai lavoratori di essere so, rivivono in questi giorni di festa mandare il proprio curriculum sempre più rispettati al di fuori di ogni discriminazio- in cui i boschi, i tratturi, le piazze di- lontano, sempre più al nord o con le dif- ne; un lavoro che consenta di soddisfare le ventano i luoghi di una celebrazione ficoltà di chi il lavoro lo ha perso e ora, a necessità delle famiglie e di scolarizzare i umana e religiosa. cinquant’anni, si ritrova a reinventarsi le figli, senza che questi siano costretti essi proprie giornate, a valutare timide ipote- stessi a lavorare; un lavoro che permetta Le date del 2010 si di nuove emigrazioni. Perché perdere ai lavoratori di organizzarsi liberamente e • 13 maggio - Taglio; • 23 maggio - il lavoro qui al sud non significa avere la di far sentire la loro voce; un lavoro che Esbosco; • 23/24/25 maggio - Festa del possibilità di cercare e trovare una nuova lasci uno spazio sufficiente per ritrovare le maggio; • 6 giugno - Abbattimento. azienda, una nuova realtà produttiva, una proprie radici a livello personale, familiare Per info: www.ilmaggiodiaccettura.it nuova opportunità professionale. Nella e spirituale; un lavoro che assicuri ai lavo- nostra realtà perdere il lavoro significa ratori giunti alla pensione una condizione spesso decidere di andar via perché manca dignitosa». qualsiasi alternativa. Che questo momento di crisi ci aiuti a ri- scoprire il significato Nel 1955 Pio XII istituì la memo- più autentico della ria liturgica di San Giuseppe dimensione lavorati- nel contesto della festa dei la- va nelle nostre vite, a voratori: nel Vangelo Gesù è valutarne la preziosi- chiamato “il figlio del car- tà quando non c’è e a pentiere” e a San Giuseppe considerarne la limi- è riconosciuta la dignità del tatezza quando c’è: lavoro umano, come dovere «il primo capitale da e perfezionamento dell’uo- salvaguardare e va- mo, esercizio benefico del lorizzare è l’uomo, la suo dominio sul creato, servi- persona, nella sua in- zio della comunità. tegrità».
LOGOS Le ragioni della verità IL SUD CRESCE CON RESPONSABILITÀ Prospettive e strumenti analizzati in un convegno di Azione Cattolica Eustachio Disimine Q uando si affronta il tema dello sviluppo del Sud, solitamente si confrontano due altro genere. Occorre investi- re anche nella formazione del capitale umano cioè di perso- Chiesa. Lo ha evidenziato la relazione del prof. Diotallevi, vice presidente del Comitato le responsabilità richieste dal momento storico che si vive. E questa responsabilità non è tesi opposte: una, secondo la ne che abbiano competenze Organizzatore delle Settimane solo di alcuni, ma è di tutti i quale i fondi destinati al Sud specifiche, ma anche passione Sociali. Il contributo specifico membri della comunità. La sarebbero troppo pochi, l’altra ed entusiasmo, ovvero compe- dei cattolici alla vita del Paese stessa idea di bene comune secondo la quale sono già tan- tenze ‘spirituali’. Lo sviluppo, e, in particolare, del Sud, non che i cattolici propongono alla ti e vengono sprecati. In real- inoltre, dev’essere sostenuto è tanto un contributo di idee o società, è comune non solo tà, il capitale finanziario non dal capitale relazionale, cioè di cose da fare, bensì prima- perché riguarda tutti, ma anche è l’unico capitale necessario dalla capacità delle persone di riamente quello di favorire la perché deve essere costruito per garantire lo sviluppo di un creare reti e sistemi, di metter- cultura della partecipazione. con il contributo di tutti. La territorio, come ha spiegato il si insieme creando relazioni e La partecipazione ha caratte- radice e la forza di questa idea prof. Schiuma, dell’Università comunità, mettendo da parte la rizzato il contributo offerto dai sono da rintracciare nell’Eu- di Basilicata, nella sua relazio- gelosia e l’individualismo. In- cattolici alla vita del Paese. carestia che rende la Chiesa ne al secondo incontro orga- fine, non bisogna trascurare il Basti pensare all’esperienza ‘segno e strumento dell’intima nizzato a Matera dall’Azione capitale intangibile: per svilup- del Partito Popolare e della unione con Dio e dell’unità di Cattolica diocesana in prepa- pare un territorio è necessaria Dc che hanno dimostrato la tutto il genere umano’. razione alla prossima Settima- una cultura della libertà, della compatibilità tra democrazia e La Chiesa è chiamata ad assu- na Sociale dei Cattolici. creatività e dell’innovazione. partecipazione popolare, in al- mere la sfida educativa anche Per poter garantire alle nostre Questo significa abbandonare ternativa alle forme autoritarie in relazione alla diffusione di regioni lo sviluppo auspicato, la cultura del controllo e del del fascismo e del socialismo una cultura del bene comune, ha sostenuto Schiuma, occor- consenso che blocca le energie o alla cultura elitaria che pure della responsabilità e della re accompagnare i necessari migliori e che è stata purtroppo ha caratterizzato la nascita del- partecipazione, assicurando investimenti in infrastrutture, favorita da una certa classe po- l’Italia unitaria. anche al Mezzogiorno le fon- che costituiscono il capitale litica. In questo ambito si apre Per partecipare occorre di- damenta solide di uno svilup- tangibile, con investimenti di uno spazio di impegno per la scernimento, cioè assumersi po autentico ed integrale. NESSUNO È STRANIERO IN QUESTA CITTÀ Il progetto Mani Tese di Lions, Asm e Kafila per l’inserimento degli immigrati Mariangela Lisanti Momenti di socializzazione e scambio ha dichiarato Luisa Fasano, vice questore anno, il 70% dei quali vive nei Paesi in culturale, inserimento sociale e preven- aggiunto della Polizia di Stato, è una città via di sviluppo. Qui in Italia ce n’è una zione dell’isolamento dei cittadini stra- con una grande apertura mentale, pronta porzioncina: sono circa 4 milioni, nelle nieri, provenienti da varie nazioni e che all’accoglienza. “Il fenomeno dell’immi- stime ufficiali, gli immigrati regolarmen- si propongono come assistenti familiari grazione – ha detto la Fasano – ti coinvol- te presenti nel territorio italiano. Siamo nella cura di persone anziane o ammala- ge sotto il profilo umano; gli immigrati coscienti delle grandi trasformazioni in te. Queste le motivazioni che hanno spin- danno molto al Paese, arricchendolo cul- atto: la società si configura sempre più to i responsabili del “Lions Club Matera turalmente. Essere a contatto ogni gior- multietnica, multiculturale e anche multi- Host”, dell’Azienda Sanitaria di Matera no con persone, che si recano nel nostro religiosa. La Chiesa deve effettivamente e dell’associazione “Kafila” a realizzare Ufficio per regolarizzare la loro presenza apparire come il luogo dello Spirito, dove il Progetto “Mani tese”, che si è concre- nel nostro Paese, è un’esperienza davvero si manifestano vincoli che trascendono la tizzato in un corso di formazione, a cui straordinaria. Non dobbiamo mai dimen- nazionalità, la lingua, la cultura. In tale hanno preso parte 35 badanti, di cui 28 ticare che noi italiani ci siamo trovati nelle prospettiva le parrocchie sono chiamate bulgare, un’egiziana, due marocchine, stesse condizioni in passato”. Interessan- ad essere segno di unità e di mediazione un’eritrea, due senegalesi e una somala, te e ricca di riflessioni è stata la relazione per la società; luoghi in cui il pluralismo diplomate e laureate. A conclusione del di don Michele Palumbo, direttore della non è visto come un male necessario, ma percorso formativo è stato organizzato il Commissione Migranti della CEB. “Il come un bene che porta al di più. La di- convegno “Il lavoro di rete per l’integra- mondo delle migrazioni – ha detto don versità va difesa e promossa in vista di zione dello straniero”, nel corso del quale Michele - è chiamato, con un’espressio- un’unità più piena. Il migrante deve esse- è emerso che i cittadini stranieri, prove- ne che non mi piace ma che rende l’idea, re fiero della sua cultura, della sua lingua, nienti da varie nazioni, non sempre rie- il “Quarto Mondo”, perché notevole è il delle sue espressioni religiose, perché scono ad integrarsi nella comunità. Que- numero delle persone coinvolte nella mo- solo da una posizione di forza e non di sto non accade, però, a Matera che, come bilità: circa 200 milioni di persone ogni debolezza è possibile l’integrazione”. 10
Le ragioni della verità LOGOS SOCIAL NETWORK, SPECCHIO DELLA SOCIETÀ? Facebook e internet compagni-surrogato per i giovani Domenico Infante N el corso di una lezione, tenuta nei giorni scor- si ad alcune quinte classi di verità. La prima ci dimostra che questa società non riesce a creare presupposti pedago- nella evoluzione dei costumi sociali. Chi sono i veri maestri di questa generazione? I valori non credono e non hanno più fiducia in nessuno, perché tutti sono inaffidabili, tutti approfit- una scuola superiore sul tema gici adeguati per esercitare di riferimento sono profonda- tano delle situazioni, tutti cer- “Rischi in internet. I social un’educazione efficace adatta mente mutati con l’avvento cano un “vantaggio” network”, sono emerse alcune al progresso tecnologico che si delle nuove tecnologie me- personale. riflessioni a seguito di una mia verifica soprattutto nel campo diali le quali, tuttavia, hanno Dalle domanda sull’uso che fanno gli delle comunicazioni mediali. solo dato voce, hanno fatto adolescenti dei social network In particolare si evidenzia, e in da megafono, producendo un e della propria privacy. Due qualche maniera si dimostra, effetto virale che ha contagia- ragazze hanno dato queste ri- l’inadeguatezza dei principali to l’intera società. Un valo- sposte: la prima ha detto che attori del processo formativo re negativo divulgato dai non ha problemi di privacy delle giovani generazioni cioè media, senza dubbio, è il perché inserisce nel suo pro- i genitori e gli insegnanti. Gli consumismo che ha spinto filo su Facebook tutto ciò che educatori adulti, definiti molto l’uomo a “volere” a tutti i le passa per la testa; la secon- opportunamente “emigranti di- costi, a “possedere” quello da, invece, non si preoccupa gitali”, non riescono a svolgere che tutti hanno, a persegui- eccessivamente delle conse- il loro ruolo con competenza re obiettivi specifici anche guenze che eventuali foto o perché sono pigri nel volersi illecitamente, a costruirsi post possono portare per il aggiornare, sono schermati e un menage familiare coerente futuro perché, a suo giudizio, impermeabili alle innovazioni con un sistema di valori, spes- la società si evolve continua- tecnologiche, sono resistenti so vuoto, che non tiene conto mente non solo nella tecnica alla comprensione dei proces- della propria identità, della tra- ma anche nei costumi per cui si di cambiamento culturale propria storia e religione. Sono smis- certe cose che oggi scandaliz- in atto. D’altra parte è proprio gli effetti della postmodernità, sioni televisive zano un domani potrebbero questo il punto di partenza di cui tanto si parla, si discute, emergono sempre più catti- essere normali. Queste due af- per comprendere la portata ma poco si fa sul piano del- vi maestri, che privilegiano fermazioni mi hanno creato un della risposta della seconda l’efficacia educativa. I genitori l’aspetto estetico su quello eti- certo turbamento, ma non mi ragazza, la quale non fa altro e gli insegnanti non sono più co, pontificano, dettano “rego- hanno scandalizzato perché ri- che esprimere un giudizio di riferimenti certi; i media sono le”, valori e stili di vita che non flettono due facce della stessa fondo su una tendenza in atto i nuovi veri maestri. I giovani aiutano i giovani a crescere. DIVISE DIVERSE MA CUORI UGUALI In una mostra le immagini dell’Armata Polacca di stanza a Matera tra il ’44 e il ’46 Antonella Ciervo Quando, fra il 1944 e il 1946, il Secondo Matera”, promosso dalla Fondazione “Eli- Fondazione Sprinter, è importante che que- Corpo d’armata polacco decise di creare a sa Springer A 24020” presieduta da Fran- ste testimonianze diventino parte integran- Matera un centro di addestramento per al- cesca Lopane. L’esposizione è stata curata te di un percorso di formazione. Obiettivo lievi ufficiali e istituì alcune scuole di spe- da Francesco Ambrico, figlio di Mario da centrale dell’attività dell’associazione è cializzazione, nessuno immaginava che sempre impegnato nel recupero della me- quello di creare un Museo della Memoria quella presenza avrebbe segnato in modo moria storica della città. Le scuole mili- e dei diritti umani. La mostra di Palazzo significativo la vita di una cittadina preva- tari per allievi ufficiali polacchi a Matera Lanfranchi è stata legata ad un convegno, lentemente rurale quale era Matera durante rappresentarono una realtà inserita a pieno il 26 aprile in mediateca, sullo stesso tema il Secondo conflitto. I volti, le immagini, il nel contesto cittadino. Tutti gli istituti (nei al quale hanno preso parte esponenti di racconto di quel periodo sono stati ferma- settori Fanteria, Artiglieri, Trasmissioni, grande rilievo fra cui Marta Herling, figlia ti dai fotografi dell’unità cinematografica Rifornimenti e Trasporti) furono ospitati del celebre scrittore Gustaw e nipote di polacca che seguirono il gruppo di Armate negli edifici della scuola Padre Minozzi, Benedetto Croce, attuale segretario gene- alleate che arrivò in Italia. Le 40 foto che di Palazzo Lanfranchi e dell’ex istituto rale dell’Istituti italiano per gli studi storici giungono dagli archivi del Polish Institute femminile di via Riscatto. In un periodo di Napoli e Wojchiech Narebski, ex uffi- & Sikorski Museum di Londra , sono sta- storico in cui il revisionismo e la scarsa ciale , professore emerito dell’Accademia te esposte alla Mediateca fino all’8 mag- propensione a sviluppare la memoria stori- polacca delle Scienze e presidente della gio in una mostra dal titolo “Il 2°Corpo ca, rappresentano il pericolo più concreto, sezione Cracoviana dell’associazione dei d’armata polacco e le sue scuole militari a come ha sottolineato la presidente della veterani di guerra nei Paesi occidentali. 11
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