Lamberto Tacoli confermato alla guida di Nautica Italiana

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Lamberto Tacoli confermato alla guida di Nautica Italiana
16 Luglio 2019 -

Lamberto Tacoli confermato alla guida
di Nautica Italiana

MILANO – Lamberto Tacoli è stato riconfermato dai soci di Nautica Italiana,
riuniti in Assemblea a Milano, alla guida dell’Associazione per i prossimi
tre anni. Una decisione che garantisce continuità e che rappresenta un
importante riconoscimento per l’operato svolto dalla Presidenza nel triennio
appena trascorso.

Riconfermati alla vice presidenza Michele Gavino, vice presidente vicario con
delega al Bilancio, alle relazioni B2B fra soci grandi e Pmi, alla Qualità
della Filiera e Giovanna Vitelli, vice presidente con delega alle Relazioni
istituzionali, ai Rapporti con Altagamma e al Design. Tra le new entry

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Claudio Galbo, vice presidente con delega a Comunicazione, Eventi e Rapporti
con altre associazioni, Daniele Guidi, vice presidente con delega agli
Accessoristi e alla Sostenibilità e Matteo Italo Ratti, vice presidente con
delega al Legislativo, Marine e Servizi.

L’Assemblea ha poi eletto anche i consiglieri, in rappresentanza trasversale
di tutte le aree settoriali che compongono l’Associazione: Alberto Amico,
Cataldo Aprea, Fabio Pesto, Dino Salvemini, Enrico Sgarbi e Giancarlo
Galeone. In questo senso, la nomina dei consiglieri risulta rappresentativa
di tutte le aree di interesse dell’Associazione: dalla cantieristica al
refitting, dalle marine ai servizi, dai Rib agli accessoristi, dal design
agli studi di progettazione.

“Sono particolarmente orgoglioso di accettare la conferma a presidente di
Nautica Italiana e grato a tutte le Aziende associate per aver voluto
accordare la propria fiducia non solo a me e al nuovo Comitato di presidenza,
ma alla continuità di un progetto innovativo, strategico per il presente ed
il futuro del nostro comparto, galvanizzato sì dalla ripresa dei mercati, ma
anche chiamato a fronteggiare nuove e complesse sfide.

In tal senso, lo spirito del nuovo mandato sarà improntato ad alcuni
obiettivi per noi da sempre fondamentali: piena trasversalità nella
rappresentanza di tutta la filiera d’eccellenza del made in Italy nautico;
tutelare e al tempo stesso connettere la nostra tradizione con i mercati
globali e supportare in particolar modo le piccole e medie imprese e i
territori; mano tesa a tutte le altre forze, istituzionali e associative, che
vogliano collaborare per rimettere la nautica al centro dell’agenda nazionale
ed europea”, ha dichiarato Lamberto Tacoli.

A Milano, gli oltre 110 soci di Nautica Italiana, rappresentativi dell’intera
filiera produttiva italiana, hanno avuto modo di ripercorrere i successi
significativi dell’Associazione nell’ultimo triennio. Tra gli altri, da
segnalare, le prime due edizioni del Versilia Yachting Rendez-vous che nella
sua seconda edizione ha registrato un’affluenza di 22.000 visitatori, 9.000
dei quali professionisti del settore.

Il B2B Day che ha messo per la prima volta a confronto le aziende associate a
Nautica Italiana, facendo incontrare produttori e fornitori. Il progetto
Nautica Italiana Academy che vede l’Associazione partner di prestigiosi

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atenei come il Diten di La Spezia, la Bologna Business School, il Politecnico
di Milano, insieme ai quali sarà in grado di offrire ai soci servizi nei
campi della ricerca e sviluppo, del talent acquisition e della formazione. Il
Market Monitor Deloitte, che ha visto una nuova presentazione nel 2018 al
Versilia Yachting Rendez-vous. La partnership con il gruppo cinese Visun, che
potrà supportare le nostre Pmi nella penetrazione del mercato cinese. Ed,
infine, le collaborazioni con Rina, Navigo, Lega Navale e Assonautica, per
beneficiare di un network sinergico di opportunità e servizi che verranno
definiti nel prossimo breve periodo, fino al recente riconoscimento di
Nautica Italiana tra gli esperti della Commissione Europea-DG Enterprise.

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Impostata la Seven Seas Splendor

TRIESTE – Impostata la Seven Seas Splendor nel bacino dello stabilimento di
Ancona. E’ la seconda nave da crociera extra lusso che Fincantieri realizzerà
per la società armatrice Regent Seven Seas Cruises, brand del gruppo
Norwegian Cruise Line Holdings Ltd. La consegna è prevista per il 2020.

Per la società armatrice, tra gli altri, era presente Jason Montague,
presidente e Ceo di Regent Seven Seas Cruises, accolto da Giovanni Stecconi,
direttore dello stabilimento Fincantieri di Ancona.

Come la gemella “Seven Seas Explorer”, consegnata da Fincantieri nello
stabilimento di Sestri Ponente nel 2016, la nuova unità avrà 55.000
tonnellate di stazza lorda e potrà ospitare a bordo 750 passeggeri. Sarà
costruita adottando le più avanzate tecnologie in tema di protezione
ambientale. L’allestimento sarà particolarmente ricercato e sarà prestata
molta attenzione al comfort per i passeggeri.

“Seven Seas Explorer ha ottenuto notevoli consensi sin dal suo debutto nel
2016 come la nave più lussuosa mai costruita. La sua gemella, Seven Seas
Splendor, si basa su questo successo, cercando di perfezionare ulteriormente
l’idea di lusso senza compromessi sul mare”, ha dichiarato Jason Montague,
presidente e amministratore delegato di Regent Seven Seas Cruises.

“Nella continua ricerca per superare le aspettative dei nostri ospiti stiamo
creando un’opera d’arte, da prua a poppa. Ovunque ti volti su Seven Seas
Splendor sarai circondato da eleganza, comfort e accoglienza”.

Luigi Matarazzo, direttore New Building-Direzione Navi Mercantili di
Fincantieri, ha dichiarato: “Avere l’opportunità di collaborare per la
seconda volta con un armatore come Regent Seven Seas Cruises è motivo di
grande soddisfazione, perché significa aver soddisfatto le aspettative di una
società che ha fatto della qualità e della ricercatezza le cifre distintive
della propria attività. Sono certo che questa costruzione rappresenterà un
altro successo per il nostro stabilimento di Ancona, che conferma la missione
nel segmento delle navi di lusso di media dimensione, ma anche per il Gruppo
Fincantieri, sempre più leader del mercato crocieristico”.

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Grimaldi precisa sul “caro traghetti”

NAPOLI – In riferimento a notizie apparse negli ultimi giorni su organi di
stampa circa un presunto “caro traghetti” sulla Sardegna, il Gruppo Grimaldi
si trova costretto a fare alcune precisazioni in merito.

Le tariffe passeggeri offerte dal Gruppo Grimaldi nel 2018 su tutte le tratte
da e verso la Sardegna (Civitavecchia-Porto Torres, Civitavecchia-Olbia e

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Livorno-Olbia) sono rimaste mediamente immutate rispetto all’anno scorso. Non
trovano perciò alcun fondamento le informazioni circa presunti aumenti di
prezzi applicati dalla Compagnia.

In particolare, con riferimento alla linea giornaliera Livorno-Olbia-Livorno
il nolo medio, dall’inizio dell’anno e fino alla scorsa settimana (al 24
Giugno), è stato di circa 29 euro a passeggero mentre quello per le auto al
seguito di circa 10 euro a veicolo. Dall’inizio del 2018, sulla suddetta
linea sono stati trasportati 157 mila passeggeri e 54mila veicoli al seguito,
con un incasso, rispettivamente, di 4.780.000 euro e 569.000 euro.
Sempre nello stesso periodo e a dimostrazione della convenienza delle tariffe
applicate, sul collegamento Livorno-Olbia-Livorno i passeggeri trasportati
sono stati 60 mila in più rispetto all’anno scorso, pari ad una crescita del
60%.
Inoltre, i servizi offerti a bordo sono di alta qualità, grazie all’impiego
di due navi traghetto di ultima generazione, il cui valore di costruzione è
pari a 100 milioni di euro ciascuna.

Per quello che riguarda la stagione estiva ed, in particolare il mese di
Agosto, tra il continente e la Sardegna oggi è possibile prenotare un
biglietto Grimaldi Lines per due persone in passaggio ponte con auto al
seguito a partire da 60,80 euro (diritti fissi inclusi) e da 128 euro se si
opta per la sistemazione in cabina.

Grazie ai vari collegamenti offerti tra il continente e la Sardegna e
all’applicazione di tariffe altamente competitive nonché di promozioni ad
hoc, il Gruppo Grimaldi sta sostenendo concretamente lo sviluppo
dell’economia turistica dell’isola. Tutto ciò viene effettuato senza alcun
contributo statale che, invece, viene erogato ad alcuni concorrenti del
Gruppo Grimaldi. Ferma posizione del gruppo partenopeo è che l’attuale regime
di contributi statali a sostegno della continuità territoriale debba essere
abolito o drasticamente ridotto ad una frazione di quello attuale, perché
genera uno sperpero di denaro pubblico oltre che una ingiusta distorsione
della concorrenza.

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Presentato a Chioggia River
Information Services

CHIOGGIA – River Information Services. Una vera e propria ”single window”
digitale attraverso la quale chi utilizza le vie navigabili interne ha, in
tempo reale, tutte le informazioni di cui necessita per una navigazione
sicura e ben pianificata. Allo stesso modo, il gestore del traffico della
rete idroviaria, ha in tempo reale la completa visione della navigazione su
tutta la rete.

È questa in estrema sintesi RIS II il sistema di servizi di informazione
fluviale presentato a Chioggia e frutto di un progetto cofinanziato
dall’Unione Europea (con il 50% di 2.390.000 euro) e realizzato da Sistemi

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Territoriali nel ruolo di lead partner e coordinatore insieme a Agenzia
Interregionale per il fiume Po (AIPo), MIT attraverso RAM Spa, provincia di
Mantova, Azienda Speciale per il Porto di Chioggia (ASPO) e le regioni
Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.

Sistemi territoriali ed AIPo, con il partner tecnico Elman srl, hanno
elaborato un sistema RIS di informazione fluviale per la gestione del
traffico e dei trasporti del sistema idroviario nazionale prendendo a
riferimento la direttiva europea 44/2005 e le sue successive implementazioni.
Il RIS II italiano è così perfettamente in linea con i RIS adottati in tutte
le altre nazioni europee coinvolte nella navigazione fluviale.

L’area d’interesse per il RIS nazionale, nella versione finale presentata, è
sostanzialmente il bacino del fiume Po nella sua parte navigabile (il
sistema, tecnicamente, lo copre fino a Pavia), l’idrovia ferrarese, l’idrovia
Fissero-Tartaro-Canalbianco attraverso la quale si giunge fino a Chioggia e
alla laguna veneta. A questa si aggiunge la fascia costiera da Ravenna a
Trieste.

Attraverso un unico sistema digitale, RIS II aumenta la sicurezza della
navigazione e rende disponibili in tempo reale tutte le informazioni
necessarie ad una migliore pianificazione della navigazione (ad esempio
appuntamenti con le conche) ovviando all’attuale sistema diversificato e
complicato di condivisione dei dati. Il sistema tra gli altri, fornisce anche
i dati sul livello dell’acqua (fondamentale per il Po che è a flusso libero),
shallow section e NtS (Notice to Skipper).

Ma il RIS II realizzato grazie a questo progetto, ha anche alcune eccellenze
che lo rendono sicuramente il sistema più avanzato in Europa.

Innanzitutto è utilizzabile anche dai piccoli natanti sia commerciali che ad
uso diportistico, molto frequenti sui canali, perché è reso disponibile, in
modo gratuito a tutti, attraverso una app che può essere installata su
smartphone o tablet in ambiente Android.
I natanti più grandi ricevono invece le informazioni attraverso gli apparati
AIS (Automatic Identification System) e il visualizzatore Inland ECDIS (per
la cartografia digitale) di bordo. Si tratta di un vantaggio non da poco
soprattutto per la sicurezza della navigazione, perché ogni natante, di
qualsiasi stazza e dimensione, vede sulla cartografia digitale, oltre la

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propria posizione anche quella di tutti gli altri.

La seconda importante novità è che il sistema è interconnesso con quello
marittimo: in questo modo si realizza una integrazione che facilita la
navigazione quando i natanti passano da un area di navigazione di competenza
fluviale a quella di competenza marittima e viceversa. RIS II riconosce
automaticamente in quale ambito il natante è in navigazione e commuta
automaticamente il dispositivo.

La gestione del sistema RIS è in capo a AIPo per l’area del Po e dell’idrovia
ferrarese, a sistemi territoriali per il resto della rete idroviaria.

Il progetto s’inserisce nelle azioni di sviluppo del sistema idroviario
nazionale, permettendo la navigazione ai natanti della V classe e potenziando
le interconnessioni intermodali con strada e ferrovia oltre che con i porti
dell’Adriatico.

È un obiettivo che è coerente anche alla realizzazione dei corridoi TEN-T che
l’Unione Europea auspica siano multimodali, e non da ultimo, mira a far
crescere una modalità di trasporto merci e passeggeri che ha un impatto
ambientale molto contenuto.

Già oggi sono numerose le imprese che svolgono attività turistica e di
trasporto merci con motonavi sia sul Po che lungo le idrovie, e tutte hanno
convenuto che il sistema, oltre ad aumentare la sicurezza della navigazione,
ha una positiva ricaduta sulla pianificazione e gestione dei viaggi con un
indubbio vantaggio economico.

Il sistema quindi pur non avendo questa finalità diretta, contribuisce
certamente a creare quella qualità di servizi alla navigazione in tutto il
sistema idroviario nazionale che è una condizione importante perché armatori
e imprese manifatturiere, cedano del trasporto fluviale una credibile e
sicura alternativa a strada e ferrovia.

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Rinnovo consiglio direttivo
Federagenti

NAPOLI – La Campania in prima linea tra i vertici nazionali di Federagenti,
Federazione nazionale di agenti, raccomandatari marittimi e mediatori
marittimi. Nel rinnovo del direttivo nazionale emergono infatti grandi
novità. In primo luogo Stefano Sorrentini, presidente Assoagenti Campania, è
stato riconfermato nel consiglio direttivo assumendo la presidenza della

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commissione mediatori marittimi.

Umberto Masucci e Michele Pappalardo, entrambi ex presidenti di Federagenti e
Assoagenti Campania, sono stati rieletti membri dell’ufficio di presidenza di
Federagenti. Pappalardo è stato inoltre nominato presidente della commissione
porti e navigazione. Andrea Mastellone confermato consigliere Federagenti con
cariche di vicepresidente F.A.MA. e consigliere della cassa mutua agenti
marittimi.

“Sono lieto della considerazione che gode Assoagenti Campania in ambito
nazionale – dice soddisfatto Stefano Sorrentini – si tratta di riconoscimenti
prestigiosi, che testimoniano l’apprezzamento per il lavoro svolto negli
ultimi anni e per il ruolo di rilievo della portualità campana. Ringrazio il
presidente Duci ed i colleghi del consiglio direttivo per la fiducia
dimostrata nei confronti della componente napoletana del direttivo”.

Assoagenti Campania ha festeggiato proprio quest’anno, lo scorso Maggio, i
suoi 70 anni di attività. Nata a Napoli nel 1948, l’associazione ha avuto il
contributo di aziende storiche, come primo ente associativo di agenti
marittimi napoletani.

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Onorato: ”L’Italia segua il Jones Act
del 1920”

MILANO – 14 miliardi di dollari di fatturato e 84.000 posti di lavoro nei
cantieri americani.
70.000 posti di lavoro per marittimi americani a bordo delle navi Usa.
Più di 39.000 navi che battono la bandiera a stelle e strisce.

Questo il Jones Act del 1920, una norma che dura da quasi un secolo e che
rappresenta tutt’oggi l’asse portante dell’industria e dei trasporti
marittimi americani. Una legge che – secondo Vincenzo Onorato, promotore non

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solo di una campagna a difesa dell’occupazione marittima sulle navi italiane,
ma anche di uno studio sul dramma della disoccupazione giovanile nel nostro
Paese – potrebbe e dovrebbe essere mutuata in Italia.

A più riprese, in un secolo di storia, riconosciuto come una legge
tipicamente protezionistica, il Jones Act non è mai stato seriamente indicato
come una norma da abrogare; anzi è accaduto il contrario, anche perché
l’intera economia del mare è sopravvissuta negli Stati Uniti proprio grazie
allo Jones Act del 1920.
E perché a questo assetto gli Stati Uniti hanno legato una sommatoria di
valori considerati dalla stragrande maggioranza dei cittadini assolutamente
prioritari: valori che vanno da quelli sociali di salvaguardia dei diritti
prioritari dei lavoratori e delle famiglie americane, sino a quelli di
sicurezza e di prevenzione e tutela anche dai rischi di terrorismo (o di
immigrazione clandestina) attraverso le coste degli Stati Uniti.

“È vero – sottolinea Onorato – questa fermezza sulla americanità dei
trasporti marittimi ha generato e genera un prezzo che è stato pagato dall’
economia e quindi dai caricatori, dalle imprese e dalla collettività tutta,
che se ne è fatta carico per un secolo e continua a farsene carico
all’insegna della difesa di un interesse collettivo superiore. Si potrebbe
affermare che ai cassa integrati e ai giovani senza lavoro è stata preferita
una scelta protezionista? È vero. Ma questa scelta ha pagato, eccome.

Da noi invece, se si esclude l’eccellenza di Fincantieri, dovuta in
particolare al genio e alla volontà di un uomo, l’ad, Giuseppe Bono che ha
saputo interpretare al meglio il know how e la cultura della cantieristica
italiana, per il resto rischia di essere solo un deserto”.
In grande sintesi, il Jones Act, prevede che tutti i servizi di collegamento
marittimo, merci e passeggeri, fra porti americani siano svolti da navi
battenti bandiera americana, di proprietà di compagnie Usa, costruite in
cantieri americani e dotate di equipaggi tutti americani.

“Crediamo che anche per l’Italia – sottolinea ancora – sia venuto il momento
di seguire questo esempio, ponendo fine ad abusi che si traducono in un
confronto impietoso: 60 mila marittimi italiani senza lavoro; 70 mila
marittimi americani impegnati sulle navi che operano nel cabotaggio fra porti
americani. Ci batteremo con il nuovo governo proponendo con forza una
soluzione che imponga solo navi costruite in cantieri comunitari e armate con

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equipaggi comunitari dimostrando, numeri alla mano, come le scelte di
presunta liberalizzazione senza norme o con violazione sistematica delle
norme (violazione confermata anche in questi giorni post approvazione della
Legge Cociancich), siano state e siano prima di tutto una follia economica e
sociale”.

Royal Caribbean “a tutta Cuba”

MILANO – A tutta Cuba per Royal Caribbean International che anche per il
prossimo anno conferma la Isla Grande nella sua programmazione, rinnovandola
e rafforzandola con l’inserimento degli scali di Santiago de Cuba e di

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Cienfuegos, unica tra le grandi compagnie di crociere.

Si amplia dunque la gamma di prodotto Royal che da Novembre offrirà nell’area
crociere per tutti i gusti e tutte le tasche: da 3 fino a 8 notti a bordo di
due navi – Empress of the Seas e Majesty of the Seas – che fin dal programma
di bordo offriranno agli ospiti un assaggio di Cuba con musica, cibo, lezioni
di ballo, lingua e cultura cubana.

I porti di imbarco saranno Miami e Fort Lauderdale per crociere che
scaleranno, in varie combinazioni, anche Florida Keys, Bahamas, Messico.

Numerose le crociere che prevedono il pernottamento a L’Avana, per consentire
ai crocieristi di scoprire e apprezzare con maggiore calma la più grande
capitale dei Caraibi e la sua leggendaria vita notturna, che oggi si sta
rinnovando pur conservando il suo fascino unico al mondo.

Così come unica è Santiago de Cuba, la capitale dell’Est, la “città ribelle”
ai piedi della Sierra Maestra, culla della rivoluzione e anima più
autenticamente caraibica di tutta la Isla.

Dolcissima, accogliente e solare è, infine, Cienfuegos, la “Perla del Sur”,
in stile coloniale francese, affacciata sulla Bahia de Jagua, celebre per il
suo ricco ecosistema e le spiagge da sogno, nonché porto d’accesso per la
città gioiello di Trinidad.

In tutti gli scali Royal Caribbean propone escursioni selezionate, ognuna
delle quali offrirà un’autentica esperienza cubana, addentrandosi nelle
tradizioni della popolazione, nella musica, nell’arte, nella storia e nella
cultura dell’Isola.

Come sempre voli di linea per i trasferimenti da diversi aeroporti italiani e
possibilità di soggiorni pre e post-cruise con hotel e servizi a terra
garantiti da Royal Caribbean.

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Assemblea Confitarma: l’intervento del
presidente

ROMA – Si è tenuta ieri a Roma la sessione privata dell’ Assemblea della
Confitarma (Confederazione Italiana Armatori) presieduta da Mario Mattioli,
che ha proceduto all’approvazione del bilancio e della relazione annuale
sull’anno 2017.

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“Oggi la flotta di bandiera italiana è tra le principali al mondo – ha
affermato il presidente di Confitarma – con 16,3 milioni di tonnellate di
stazza e posizioni di leadership o di assoluto rilievo nei settori più
sofisticati quali unità ro-ro, navi da crociera, navi per prodotti chimici.
Grazie agli oltre 30 miliardi di euro investiti negli ultimi 10 anni dagli
armatori italiani, la flotta è cresciuta in quantità e migliorata in qualità
e nel panorama mondiale è una delle più giovani e moderne”.

“Ieri è stata celebrata la Giornata mondiale del marittimo – ha aggiunto
Mario Mattioli – e gli armatori italiani esprimono apprezzamento e
gratitudine per la “gente di mare”, consci del fatto che la risorsa umana è
il fattore determinante per un trasporto sicuro ed efficace. Da anni stiamo
investendo nella formazione di personale qualificato e specializzato, dei
professionisti del futuro, offrendo posti di lavoro e percorsi di carriera
promettenti a bordo, a terra e dando opportunità di occupazione non solo
negli altri comparti del cluster marittimo ma anche all’estero”.

Il presidente Mattioli ha poi ribadito come lo scopo primario sia quello di
rappresentare tutta l’industria armatoriale italiana e in quest’ottica, ed
anche per celebrare i 20 anni del Registro internazionale che ha consentito
alle navi di essere competitive, “abbiamo voluto aggiornare il nostro logo
associativo con una chiara indicazione del carattere italiano, non solo della
nostra flotta, ma di questa organizzazione, degli armatori che la compongono,
del territorio da cui operiamo su tutti i mercati marittimi”.

Al termine dei lavori, per celebrare appunto il ventesimo anniversario della
legge n. 30 del 1998, partenza per il rilancio competitivo della flotta
mercantile italiana, l’Assemblea è stata aperta ad altri armatori e a
rappresentanti di istituzioni pubbliche e private.

“Celebrare un anniversario – ha affermato il presidente Mattioli – vuol dire
che dobbiamo far tesoro di quello che abbiamo imparato, riflettere sul
presente e soprattutto prepararsi al futuro. Grazie a quella legge,
istitutiva del Registro internazionale, oggi la flotta mercantile è
competitiva, giovane e composta di navi di nuova tecnologia ed eco-
compatibili e possiamo contare su un cluster marittimo di grande rilevanza
per l’economia e l’occupazione del nostro Paese”.

All’incontro intitolato “Il Registro Internazionale: 20 anni di straordinaria

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attualità”, oltre ai precedenti presidenti Nicola Coccia, Paolo d’Amico ed
Emanuele Grimaldi, a tutti i presidenti delle commissioni confederali, Carlo
Cameli, Angelo D’Amato, Guido Grimaldi, Beniamino Maltese e Lorenzo Matacena,
sono intervenuti gli armatori Giuseppe e Michele Bottiglieri e i
rappresentanti del Gruppo Fagioli, Vincenzo Petrone, presidente Assonave,
Luigi Robba direttore generale di Assiterminal, nonché gli ex direttori
generali di Confitarma Giuseppe Perasso e Gennaro Fiore.

“Sono poche le organizzazioni di categoria che possono vantare, come la
Confederazione Italiana Armatori, 117 anni di età nel corso dei quali la
priorità è sempre stata la tutela degli interessi marittimi nazionali,
fronteggiando e vincendo ogni sfida ha aggiunto Mario Mattioli – La storia ha
dimostrato che le sfide si vincono se si è uniti. Per questo continueremo a
lavorare per essere sempre il punto di riferimento, in Italia e all’estero,
dell’intero cluster marittimo, nazionale e internazionale.

L’Amm. Isp. Capo Giovanni Pettorino, comandante generale del corpo delle
capitanerie di porto ha ribadito la vicinanza all’armamento italiano
ricordando il suo straordinario sforzo nel salvataggio di migliaia di vite
umane che non ha precedenti nella storia della marina mercantile e affermando
il suo appoggio affinché gli equipaggi della marina mercantile italiana siano
insisgniti della Medaglia d’oro al valore della Marina. Inoltre, ha
ricordato la stretta sinergia che lega gli armatori alle capitanerie di porto
ed il ruolo di queste ultime affinché le navi italiani continuino a mantenere
il loro primato di qualità nel mondo.

Concludendo, il presidente Mattioli dopo aver ringraziato tutti i presenti ha
affermato che “l’incontro odierno vuole anche essere un’occasione per
ribadire alcune preoccupazioni che scaturiscono da numerose e disordinate
iniziative mediatiche – che oserei definire anche un po’ maliziose – che,
prendendo strumentalmente spunto da preoccupazioni di natura occupazionale,
rischiano di compromettere le basi dello sviluppo della nostra flotta”.

“Come presidente di Confitarma non sono alla ricerca di consensi ma per
riconoscere e celebrare il successo di tutti noi e di tutti voi. Per questo
ho il dovere di dire che un irrigidimento della composizione degli equipaggi
in termini di nazionalità, pur con apparenti benefici conseguenti soprattutto
per la media e bassa forza, in realtà appesantirebbero il gap competitivo già
esistente tra la nostra e le altre bandiere comunitarie, spingendo il nostro

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naviglio all’estero. Pertanto, ci raccomandiamo con gli alti rappresentanti
dell’amministrazione di monitorare le future iniziative che potrebbero
incanalarsi nella prossima manovra finanziaria al fine di scongiurare un tale
esiziale pericolo”.

In conclusione il presidente Mattioli ha annunciato che insieme al professor
Margelletti, “abbiamo pensato di creare un Think tank del mare nell’ambito
del quale elaborare proposte per un ulteriore sviluppo della flotta
mercantile e di tutto il cluster marittimo italiano che ruota intorno ad
essa”, con l’auspicio che possa nascere in tempi brevi una “governance del
mare”.

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16 Luglio 2019 -

Federagenti: varato il rinnovo al
vertice

ROMA – Federagenti rinnova il suo Consiglio direttivo, anche attraverso la
cooptazione di tre nuovi componenti, e registra l’ingresso di due nuovi vice-
presidenti, Giancarlo Acciaro, presidente dell’Associazione degli Agenti
Marittimi di Sardegna, che sostituisce Gaspare Panfalone, e di Giorgia
Bucchioni, protagonista di un touch-down tutto spezzino con il vice-
presidente uscente, Andrea Fontana, che alle ultime elezioni ha lasciato la
presidenza dell’Associazione Agenti Marittimi di La Spezia. Confermati gli
altri due vice-presidenti, Alessandro Santi (Venezia) e Vito Totorizzo
(Puglia).
Fra i tre cooptati, oltre a Giorgia Bucchioni, figurano Aldo Negri (Genova) e
Vincenzo Prencipe (Agenti della Puglia).
L’ufficio di presidenza della Federazione, guidata da Gian Enzo Duci, risulta
quindi composto, oltre che dal presidente Duci, da Michele Pappalardo (Past
President), Filippo Gallo (Past President), Umberto Masucci (Past President),
dai quattro vicepresidenti (Alessandro Santi, Vito Totorizzo, Giancarlo
Acciaro e Giorgia Bucchioni) quindi da Giovanni Gasparini, Presidente Sezione
Yacht.
Saranno invitati permanenti al comitato di presidenza, i presidenti pro
tempore dell’Ente Bilaterale e della Cassa Mutua, quando espressione di
Federagenti.

Il Consiglio Federagenti ha provveduto anche alle nomine di Presidenza delle
Commissioni Tecniche, che risultano così articolate:

–   Education and Training – Eugenio De Paolis
–   EGO – Gian Enzo Duci con delega a Pietro Busan
–   Fonasba / Ecasba – Alberto Banchero
–   Informatica – Norberto Bezzi
–   Manning – Enrico Bonistalli
–   Mediatori Marittimi – Stefano Sorrentini
–   Sindacale e Fiscale – Filippo Gallo
–   Porti e Navigazione – Michele Pappalardo

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–   Contenitori e logistica – Filippo Gallo
–   Traghetti e Crociere – Andrea Morandi
–   Yacht – Giovanni Gasperini
–   Tramp – Roberto De Marchi

Del Collegio dei Revisori dei Conti fanno parte come componenti effettivi:
Vincenzo Brandi (Sardegna); Saverio De Girolamo (Puglia) e Luigi Morana
(Sicilia). I supplenti sono:
Francesco Ricci (Genova) e Teodoro Titi (Puglia).
Il Collegio dei Probi Viri risulta composto per gli effettivi da: Norberto
Bezzi (Emilia Romagna), Pietro Busan (Friuli Venezia Giulia) e da Roberto
Rimassa (Genova). I supplenti sono: Alessandro Archibugi (Marche e Abruzzo) e
Ugo Speciale (Sicilia).

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Fincantieri Vard: tre navi per la

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16 Luglio 2019 -

Norvegia

TRIESTE – La controllata di Fincantieri Vard Holdings Limited (”Vard” o
”Company”), fra le principali società al mondo per la progettazione e
costruzione di navi speciali, ha annunciato di aver firmato un nuovo
contratto per la realizzazione di tre navi della guardia costiera con il
Norwegian Defence Materiel Agency, l’agenzia del ministero della Difesa che
ha il compito di sviluppare e modernizzare le Forze Armate nazionali. Il
valore del contratto supera i 5 miliardi di corone norvegesi, per un
controvalore in euro di circa 550 milioni. L’efficacia del contratto è
soggetta al soddisfacimento di determinate condizioni.

Il governo norvegese aveva originariamente annunciato i piani per la
costruzione di tre nuove navi della guardia costiera nel Settembre del 2016,
e in seguito alla revisione delle offerte Vard è stata selezionata per
continuare i negoziati nell’ottobre del 2017. Il parlamento norvegese ha
infine approvato l’investimento all’inizio di Giugno del 2018.

Le unità saranno costruite nell’ambito del network produttivo della società,
con consegne programmate a Langsten, in Norvegia, nel primo trimestre
rispettivamente del 2022, 2023 e 2024.

Le nuove navi, che sostituiranno quelle della classe Nordkapp, saranno
sviluppate per operazioni in tutto il mondo e in tutte le condizioni
meteorologiche e marine, sia costiere che offshore. Progettate appositamente
per resistere alle operazioni nelle regioni artiche, avranno uno scafo
rinforzato e la notazione ice-class, e saranno costruite secondo gli ultimi
requisiti per questo genere di navi e secondo quanto richiesto dall’agenzia
norvegese. Con una lunghezza di 136 metri e una larghezza di 22, le navi
saranno ottimizzate per transiti oceanici di lunga distanza, operazioni di
ricerca e soccorso, sorveglianza e recupero di petrolio sversato.

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