Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
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il dialogo bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzere associazioni cristiane lavoratori internazionali Europa: dove vai? aprile 2014 numero 2 - anno XXIV
La vignetta di Daria Lepori Impressum il dialogo Bimestrale delle ACLI Svizzera Distribuito in abbonamento Stampa 5000 copie Direttore responsabile: Luigi Zanolli Comitato di redazione: Luciano Alban, Antonio Cartolano, Simone Dimasi, Fra Martino Dotta, Francesco Genova, Moreno Macchi, Franco Narducci, Alfonsina Oftinger, Francesco Onorato, Franco Plutino, Aldo Ragusa, Giuseppe Rauseo, Giuseppe Rondinelli Responsabili di zona: AG: Gaetano Vecchio BA-BE-SO: Samantha Vecchio GE-VD: Costanzo Veltro ZH-LU-SG-SZ-TG: Salvatore Dugo TI: Ivana Caldelari Redazione e recapito: Redazione il dialogo Via Contrada Nuova 1 6982 Agno telefono 091 921 47 94 segreteria@acli.ch Stampa: www.acli.ch TBS La Buona Stampa SA Pregassona (TI) Grafica: Daria Lepori Coordinamento e impaginazione: Ivana Caldelari È possibile abbonarsi: sei numeri annuali a fr. 20.- CCP 65 - 272444 - 7 Il prossimo numero sarà recapitato a metà giugno 2014. La chiusura di redazione per contributi scritti è fis- sata per metà maggio 2014. News, eventi ed attività sul sito internet delle ACLI della Svizzera. 2 il dialogo 2/14
EDITORIALE Europa, dove vai? Sommario numero 2 - anno XXIV La risposta la dà l’Europa stessa: Il cuore e la mano “Dove mi portano i suoi cittadi- L’Europa, un gigante ni”. Perché siamo in una situazione dai piedi d’argilla? pag. 4 nella quale i cittadini “europei” sono perplessi, divisi, contrari addirittura AcliFai alla realizzazione di un’Europa Un 2014 importante per la FAI pag. 5 tanto voluta dai Padri fondatori, da Altiero Spinelli a De Gasperi, a Europa Schumann, a Spaak, ad Adenauer, Non lasciamoci rubare persone che sognavano un’Europa in la speranza pag. 6 cui i mercati, l’economia, la finanza Percorsi di solidarietà pag. 8 avrebbero dovuto servire i cittadini, L’Europa verso le elezioni pag. 9 un’Europa nella quale i sogni potesse- ro divenire realtà: un’Europa di pace, “No all’inequità che genera di solidarietà, di accoglienza, di svi- violenza” pag. 10 re i valori offuscati di libertà, di demo- luppo. crazia, di rispetto della persona, di L’UE vista dalla Svizzera pag. 11 Oggi ci troviamo di fronte ad una serie impegno per il bene comune, come non di problemi ai quali la “nostra” solo è scritto nel nostro Statuto, ma è ENAIP Europa non riesce a dare delle rispo- realizzato con la presenza concreta e Quattro nuovi corsi di lingua pag. 12 ste: quelli di un welfare pieno di diffi- quotidiana nel mondo in cui viviamo coltà, di un lavoro dal quale è esclusa ed operiamo. Filo diretto con Syna una così significativa massa di lavora- E lo facciamo in questo momento di Dopo il voto del 9 febbraio pag. 13 tori, a partire dai giovani ormai rasse- grande preoccupazione in vista delle gnati, di un prevaricare della finanza prossime elezioni europee, che rischia- Patronato sulla politica, di una povertà che va no di vedere il prevaricare di forze Pensioni e fisco per chi crescendo a vista d’occhio, di un rigur- nazionaliste e qualunquiste e, peggio risiede in Italia pag. 14 gito di forze nazionaliste e nostalgiche ancora, nostalgiche, che con preoccu- Grazie a Alfonsina, Maria e populiste, che son diametralmente pante crescita rischiano di abbattere il e Mirella pag. 15 all’opposto del sogno europeo. sacrificio che tanti uomini e donne di Noi non possiamo accettare queste buona volontà hanno compiuto. La vita delle ACLI cose: non è nel nostro DNA. E questo potrebbe accadere non per Grande fermento al Consolato Pur tenendo presenti tutti i problemi colpa di un’Europa malata, ma per la di Zurigo pag. 16 succitati (e quanti altri se ne potrebbe- volontà di noi cittadini, che con perico- Il Convegno delle Donne ACLI ro elencare!) non possiamo fare altro losa indifferenza ci priviamo del dirit- sull’integrazione pag. 17 che guardare avanti, alla luce dei passi to di esprimere le nostre scelte, rinun- Ricordo di p. Graziano Tassello, pag. 18 positivi che l’Europa ha compiuto nel ciando al dovere del voto a causa di Camillo Monti e Laura Zottarelli campo della cultura, dell’apertura una astensione inopportuna, pericolosa Lo sviluppo economico rende delle frontiere (almeno al suo interno), e… criminale. più umani? pag. 19 delle opportunità offerte ai giovani di Ecco perché riteniamo giusto chiedere Frauenfeld, 50 anni di Circolo pag. 20 conoscere altre realtà arricchendo la non all’Europa “Dove vai?” ma a propria, dell’offerta agli Stati nazio- Frick, Carnevale con le ACLI pag. 20 noi suoi cittadini: “Che cosa nali, soprattutto a quelli dell’oriente Zurigo, nuovo Circolo ACLI pag. 21 vogliamo fare dell’Europa?” europeo,che hanno bussato alle sue Ticino, nuovi uffici di porte, di recuperare quella libertà che è Luigi Zanolli corrispondenza consolare pag. 21 alla base delle giustizia e della realiz- Vice presidente FAI-Acli Renens, il Circolo festeggia pag. 22 zazione di una vera società e di Direttore de Il Dialogo Lugano, le ACLI dal vescovo pag. 22 un’Europa dei popoli. Lugano, il Coro in trasferta pag. 23 In questo numero de “il dialogo” vogliamo parlare di un’Europa come Sale e Pepe la sognamo noi delle ACLI, che in Casarecce tonno rosso, melanzane e Europa sono presenti e radicate, con mentuccia pag. 23 la speranza di contribuire a recupera- 3 il dialogo 2/14
IL CUORE E LA MANO L’ E u r o p a , u n g i g a n t e d a i p i e d i d ’ a r g i l l a ? La prima immagine che l’Unione Europea e l’Europa nel suo che e giuridiche suona come una musica triste, insieme evocano in me è quella biblica (del Libro di Daniele) monotona e priva di struttura. della statua gigante di metallo e sasso, ma dai piedi d’argilla. Ad Noi svizzeri non possiamo ovviamente non pro- un certo punto del racconto profetico, contro di essa precipi- vare pena per una simile situazione. A ben vede- ta un masso, che travolge la statua e la fa crollare. Anche la figu- re, seppur in altre dimensioni, rispecchia non ra della casa costruita sulla sabbia, senza fondamenta e deva- poco le nostre difficoltà a garantire non tanto la stata da acqua e vento, usata da Gesù in una sua famosa para- coesione nazionale (in fondo, nessuna regione del bola, a mio giudizio ben calza al cantiere continentale. paese aspira all’indipendenza, come invece avvie- ne in altre province europee), bensì un progetto di fra Martino Dotta, assistente spirituale ACLI Svizzera sociale, politico e culturale a favore di tutti gli abi- tanti. Misconoscere le proprie radici spirituali, Neppure la sua (potenziale) forza economica declinate nel tessuto individuale e collettivo quo- sembra essere in grado di contenere le crescenti tidiano, comporta il pericolo di un progressivo disillusioni espresse in varie forme dai cittadini inaridimento. Oltre a ciò, rallegrarsi del fallimen- europei. L’assenza di una visione politica vera- to europeo sarebbe come gioire della propria mente partecipativa e innovativa sembra ricorda- incapacità a rimettersi di continuo in discussio- re le aspirazioni imperialistiche e centraliste d’al- ne… tri tempi. In realtà, al di là delle buone intenzioni (ma chi ricorda ancora le idee di base, ispirate al D’altronde, sia la statua del testo di Daniele, sia la Vangelo, dei Fondatori del castello istituzionale casa della parabola evangelica ci mettono in guar- europeo?) e al di qua di normative d’avanguardia dia contro le tentazioni dell’individualismo e della (ad esempio, nella salvaguardia dei diritti umani, sufficienza. Rallegrarsi del successo dell’iniziativa del benessere condiviso, della ridistribuzione di contro l’immigrazione di massa, dal profilo opportunità e risorse), la carenza di un’autentica umano e spirituale, è pari alla classica erba taglia- linea guida e di chiare prospettive, accompagnata ta sotto i piedi. Prima o dopo, le nostre pecore dalla crisi finanziaria e industriale mordente, non non disporranno più di pascolo! consentono agli europei di dare fiducia all’Unione Europea. L’affidarsi ai capricci dei Che ci piaccia o no, anche come credenti non sol- mercati borsistici per determinare le scelte politi- tanto siamo interconnessi e globalizzati, bensì realmente partecipi “delle gioie e delle sofferen- ze” dell’intera umanità e dell’universo nel suo complesso. La regola dei vasi comunicanti ha una valenza religiosa specifica, poiché tutti siamo parte del tutto, sin dal piano organico. D’altronde, è l’esperienza compiuta già dai primi cristiani di preoccuparsi gli uni degli altri e di provvedere insieme ai bisogni altrui, senza esclu- dere nessuno. È stata la modalità scelta dalla comunità apostolica per far sì che, al suo interno, non ci fossero poveri. È la vocazione che ci tocca, se vogliamo per davvero essere discepoli del Predicatore di Galilea. Una volta ancora l’ap- pello alla condivisione (spirituale e materiale!) fa rima con conversione dei cuori e delle menti, tra- sformazione profonda delle relazioni sociali, pro- mozione della vera giustizia. Il gigante europeo merita di sicuro un nostro maggiore impegno per consolidare le sue fondamenta etiche e legali, a partire da un’accresciuta consapevolezza dei risvolti concreti del nostro vivere cristiano.3 4 il dialogo 2/14
ACLIFAI U n 2 0 1 4 i m p o r t a n t e p e r l a FA I È l’anno del Congresso, che si terrà in autunno, ed è un momento di grande importanza per la nostra rete in Europa e nel Mondo. di Franco Plutino, presidente ACLI Svizzera Si sono appena completati i Congressi nazionali in hanno rappresentato il collante, per decenni, della Francia e Germania, gli ultimi da celebrare, e per- presenza italiana nel mondo e hanno dato forza a tanto i nuovi gruppi dirigenti sono chiamati a innumerevoli battaglie per il riconoscimento di guardare e costruire il futuro in un mondo che diritti fondamentali, di giustizia e in definitiva di viaggia a forte velocità e con esso cambiano e si cittadinanza attiva... serve un grande incontro con sommano le questioni sociali, economiche, politi- il carattere di Stati generali dell’associazionismo che ed istituzionali. italiano all’estero, per far ripartire e ridare fiducia ai Al Convegno di Basilea dell’8 febbraio scorso, il protagonisti di ieri e di oggi”. sistema ACLI europeo si è trovato a discutere e Questi temi sono dibattuti in tutte le ACLI euro- confrontarsi sulle nuove mobilità, sulla crisi del- pee e nel mondo ed è importante giungere agli l’occupazione giovanile e non soltanto, su quale appuntamenti FAI di quest’anno “responsabili ruolo le ACLI e i suoi Servizi possono e devono insieme” per progettare il futuro ed operare nel lavorare. solco della nostra radicata tradizione associativa, rinfrescata e al passo con i tempi. Paola Vacchina, presidente di Patronato ed ENAIP, in un passaggio del suo intervento a Il Patronato ACLI è stato e resta fondamentale per Basilea ha sottolineato “…che un le ACLI all’estero. A Basilea è anco- ricambio generazionale è avvenuto ra apparso evidente e si è approfitta- anche nelle ACLI. Dentro i nostri to dell’incontro per una seria e posi- servizi, forse ancor più che nella stes- tiva discussione. La mia esperienza sa associazione, il ricambio ha attinto quotidiana di presidente nazionale in parte anche da questa stessa mobi- delle ACLI in Svizzera mi ha convi- lità giovanile, attraverso il servizio to di quanto sia preziosa la comple- civile, per esempio... oggi c’è la mentarietà del lavoro volontario che necessità di lasciare spazi di proget- normalmente si svolge nei fine-setti- tualità, di impegno e di responsabili- mana e nelle ore serali, con l’attività tà anche nel movimento a quaranten- di specialisti (di Patronato e di ni e a giovani migranti. Questa è la ENAIP) che operano in orario d’uf- sfida per il futuro delle ACLI in ficio e raggiungono una grande Europa, una sfida cui dobbiamo con- quantità di persone. Se il sistema correre tutti, movimento e servizi, sia ACLI è ancora vivo e radicato nelle Patronato che ENAIP, il più possibile insieme”. nostre nazioni, lo si deve alla capacità di offrire Dal presidente Gianni Bottalico abbiamo sentito buoni servizi e di svolgere un ruolo politico ed che “… dobbiamo mettere a confronto la realtà associativo sul territorio con equilibrio e consape- europea delle ACLI per trovare insieme una nuova volezza. capacità di lettura e di iniziativa in un momento Dare efficacia di sistema alle nostre ACLI ed alle che vede l'intera Europa subire gli effetti della crisi. loro espressioni di servizio e di presenza sul terri- Da Basilea, luogo in qualche modo “neutrale” ma torio, maturare e fare scattare un processo di rin- non distaccato, insieme agli amici delle ACLI della novamento generazionale nei nostri gruppi diri- Svizzera, possiamo riflettere su un nuovo modo di genti, promuovere e diffondere una linea politica vivere l'associazionismo in Europa alla luce delle ben profilata sui temi sociali e politici oggi sul trasformazioni in atto”. tavolo a livello europeo, sono questi i temi su cui nelle sedi nazionali stiamo ragionando e che dalle Narducci ha lanciato l’appello “…a tutte le forze varie parti dell’Europa e del mondo le ACLI si vive dell’associazionismo affinché rilancino con spera portino al prossimo congresso FAI per forza il senso dell’impegno, del volontariato e dello costruire il futuro e continuare una presenza inter- stare assieme per costruire. Sono i valori che nazionale carica di storia e di efficace servizio.3 5 il dialogo 2/14
EUROPA Non lasciamoci rubare la speranza Da qualche tempo viviamo con un sempre più evidente cessa di crescere ogni mese (ora stiamo andando paradosso: coloro che parlano dell’Europa con maggiore verso i 27 milioni, con un numero rilevantissimo di passione sono i suoi detrattori. Il club dei demolitori del- giovani ), così come quello delle persone a rischio l’integrazione europea avanzano in ordine sparso, ma sem- povertà (ormai un quarto delle famiglie europee) mentre nella stragrande maggioranza dei paesi le pre più numerosi ed ascoltati. Persino nel campo degli piccole e medie imprese, che sono il nerbo dell’e- amici dell’Europa, vi è chi pensa che bisogna ricorrere al conomia del continente, continuano a fallire in cosiddetto “populismo buono” (una stoccata contro le numero maggiore di quelle che vengono aperte e aride burocrazie di Bruxelles non fa mai male in un discor- tutte hanno problemi strutturali di accesso al cre- so e l’effetto mediatico è assicurato) per riconquistare le dito, che da sei anni non accenna a risolversi. opinioni pubbliche sempre più distanti, disamorate e viep- Persino in un paese come la Germania, il più critiche. Ahinoi! Presidente degli industriali tedeschi ammonisce il nuovo Parlamento tedesco a non azzardare troppe di Luca Jahier * innovazioni sociali, perché le ragioni di crisi e di squilibri del sistema economico e delle finanze Del resto, fu lo stesso premier Enrico Letta, non tedeschi è quantomai preoccupante anche lì, come più tardi di qualche mese fa, in un suo magistrale rilevato recentemente dalla stessa Commissione. discorso alla Sorbona di Parigi, a dire che la colpa della crisi è il fatto che finora c’è stata troppo poca È inutile cincischiare ancora, perché salvo la Europa ed a ribadire che “senza un vero sopras- Germania dove il partito al Governo ha vinto le salto di coraggio politico e culturale, cercando ultime elezioni e per ora gli antieuropeisti sono nuove idee e nuove politiche, sarà la catastrofe stati largamente contenuti, in molti altri paesi non per tutti!” è certamente il caso, basti citare il Belgio, Ma il vero problema è appunto che da due anni a l’Ungheria, la Gran Bretagna, la stessa Francia questa parte sono proprio tutti gli autorevoli mem- dove i recenti risultati delle amministrative hanno bri del Consiglio europeo ad essere troppo timi- indicato il FN di Marine Le Pen come il terzo par- di ed usi alla ben nota e italica politica del rinvio. tito, e l’Italia, dove solo basandosi sulle ultime ele- Se non dalle leadership nazionali, con una zioni politiche, siamo già ad oltre il 30% di partiti Commissione sfiancata ed un Parlamento europeo antieuropei (Grillo e la Lega), cui si aggiungono in fin di mandato, chi dovrebbe farsi carico di frange della sinistra e una buona parte della rinata questo soprassalto di fantasia e di coraggio? Forza Italia, che in fondo torna a sentimenti mai sopiti nel suo seno. L’ultimo Eurobarometro dice con inusitata chia- rezza che solo il 31% degli Europei crede anco- Per evitare il disastro, c’è bisogno urgente di cam- ra che l’Unione europea sia la soluzione, mentre biare registro, per cercare di rovesciare questa peri- il 60% degli europei (con ben poche eccezioni) colosa deriva. O si pongono sin d’ora le condizio- ritiene che l’UE sia il problema o non sia più la ni, visibili e concordi, per una vera svolta di legis- soluzione. Un dato tragico. Mentre la politica con- latura, oppure ciò che abbiamo costruito in 70 Luca Jahier tinua a trastullarsi in troppi giochi tattici e le solu- anni di pace, progresso e prosperità è semplice- zioni di sistema messe in campo mente destinato a soccombere. finora non solo non sembrano dare i risultati attesi, ma, gene- In primis, è necessario prendere decisioni che pro- ralmente parlando, hanno in ducano risultati, che escano dalla complicazione moltissimi casi aggravato le delle sigle e tornino a parlare alla vita reale delle condizioni di crisi sociale e reso persone, delle famiglie e delle imprese. Basta guar- più difficile la ripresa economi- dare ancora cosa dice il citato Eurobarometro. I ca. cittadini europei interrogati su quali dovrebbero Basti pensare al contatore dei essere le principali priorità del prossimo bilancio disoccupati europei, che non europeo, dicono: 50% sicurezza sociale e occupa- * Presidente del Gruppo “Interessi diversi” zione; 48% crescita economica, 43% educazione e del Comitato Economico e Sociale Europeo CESE formazione; 41% salute e assistenza. Più chiaro di 6 il dialogo 2/14
EUROPA così…! E allora che ci vuole a fare un reale fondo di garanzia europea per il credito alle PMI, che Luca Jahier consenta, ai 3 milioni di PMI che in Europa sono (al centro) oggi censite, avere un potenziale di crescita, di durante la poter investire e creare nuovi posti di lavoro e ric- Presidenza Greca ad Atene chezza (5 nuovi posti per ciascuna in un anno con il vicepri- fanno 15 milioni di posti di lavoro…). Qualcosa mo-ministro dopo anni di parole e impegni verbali si è final- Venizelos e il mente cominciato a vedere nell’ultimo Consiglio capo della mis- europeo. Ovvero incrementare gli investimenti sione UE ad Atene. sull’“economia verde”, che tutti ritengono in grado di produrre 20 milioni di posti di lavoro sta- orientali dell’Unione una urgenza strategica. Poi bili nei prossimi 5 anni. O ancora investire sulla c’è il Mediterraneo, dove abbiamo perso 20 anni creatività e l’innovazione delle imprese sociali, che e di cui ci accorgiamo solo quando c’è la Libia da in tutta Europa sono cresciute in media del 30% in bombardare, qualche barcone che affonda nel termini di fatturato e occupati in questi anni di mare nostrum, o il rischio di guerra in Siria. Lì oggi crisi, dimostrando di sapersi fare carico seriamen- ci sono i rischi maggiori per la nostra sicurezza, ma te della crisi generale delle politiche sociali di tutto anche il nostro futuro. E infine l’opportunità il continente. aperta dal nuovo negoziato commerciale con gli Stati Uniti, che a molti fa paura, ma che invece Ma tutto ciò non basta, gli europei hanno bisogno rappresenta l’unica vera opportunità perché i di capire e percepire con chiarezza una direzione nostri sistemi democratici ed economici possano politica per i prossimi anni, con mete strategiche e ancora giocare un ruolo leader nel mondo multi- che affrontino seriamente il nodo di ciò che questa polare, rilanciando potenzialità di crescita e di Unione vuole essere e che ruolo vuole giocare nel innalzamento degli standard sociali e ambientali mondo nei prossimi dieci anni. Non si può solo propri della nostra tradizione, su scala planetaria. vivere di aggiustamenti delle grandi politiche del passato e di contenimento dei deficit di bilancio! Non credo di essere un visionario e neppure un illuso se dico che è su questo terreno che devono Io vedo con chiarezza 4 grandi politiche europee ricollocarsi le forze politiche che vogliono dare che possono diventare l’elemento trainante delle battaglia per una Europa dei popoli, le forze socia- nostre economie e società e sono chiaramente li che vogliono dare voce ad una seria partecipa- comprensibili a tutti. In primo luogo l’Europa ha zione dei cittadini e non solo farsi eco di qualche bisogno di una strategia di sviluppo e crescita, interesse settoriale o di qualche pur ragionevole e che sia anche dotata di strumenti adeguati e che motivata protesta, assieme al ruolo cruciale di sti- bilanci investimenti sull’industria, sulle reti, ma molo e di costruzione delle opinioni pubbliche anche sulle infrastrutture sociali. Si chiama Europa rappresentato dai media. Solo uno sforzo generale 2020. Smettiamo di tenerla nel cassetto e faccia- e collegiale delle classi dirigenti di tutta Europa mone un politica chiave e comune sul serio, come può generare nuova fiducia e scommessa sul fu in passato la costruzione del mercato interno o nostro comune futuro. la Politica agricola o la politica di coesione regio- Del resto continua ad essere troppo semplice nale. Uno strumento importante già esiste: l’anali- ricordare i nodi critici (e ci sono) o le grandi svol- si delle leggi di Bilancio degli Stati membri affida- te incompiute (l’Unione politica, per non citarne ta dal Consiglio alla Commissione nel quadro delle che una). Ma dovremo anche ricordare quei bene- nuove norme stabilite dal Six Pact non si faccia fici, che tutti diamo troppo per scontati: la pace e solo sotto la lente della tenuta dei conti pubblici, tutt’ora lo spazio economico più prospero e inte- ma anche e soprattutto di quelle chiavi, dando così grato del mondo, luoghi di lavoro migliori e più il senso di una svolta. Poi c’è il tema dell’energia, sicuri, aria meno inquinata, alimenti controllati, con tutte le sue implicazioni in termini di sicurez- sicurezza alimentare, giocattoli sicuri, viaggi più za, di rapporti internazionali e di diversificazione semplici, telefonate meno care, fine delle dogane delle fonti, di risparmio e della riduzione degli interne, libertà di movimento e tanto altro. sprechi che restano immensi. Un business che da E allora non lasciamoci rubare la speranza dei solo può cambiar e il volto del continente e dopo nostri Padri: essa è ancora una buona speranza per le vicende che hanno infiammato le frontiere noi e per i nostri figli.3 7 il dialogo 2/14
EUROPA Pe rcorsi di sol i dari e tà, l ’ UE i n cammi no L’Europa deve ritrovare la sua anima e realizzare percorsi culturali e industriali. Dal 2015, questo capitolo di di solidarietà e di dialogo che diano nuovo impulso alla bilancio potrà diventare permanente. democrazia, allo sviluppo, e alla pace. In ambito intergovernativo, infatti, una significati- va svolta è stata l’approvazione nel dicembre 2010 di Silvia Costa * dell’Accordo parziale allargato(EPA) tra il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sul Gli itinerari culturali europei, percorsi Programma degli itinerari culturali che già oggi quotidianamente da milioni di pelle- riunisce 22 Stati, tra cui l’Italia che ne è stata fon- grini e camminatori, rappresentano datrice ed è uno dei maggiori contribuenti. insieme una metafora e una realtà di Nelle scorse settimane, ho chiesto al Commissario questa costruzione dal basso della cit- Tajani di avviare le procedure per rendere possibi- tadinanza europea, ma anche del sape- le che la UE entri a pieno titolo nel governing re andare oltre i confini politici e terri- board dell’accordo anche per fare degli itinerari toriali. culturali un asset di sviluppo territoriale, di valo- Per conseguire questo obiettivo, rizzazione del patrimonio religioso, culturale e arti- occorre una nuova stagione di coope- stico e del turismo europeo. razione e di lavoro comune tra Consiglio d’Europa In questo quadro, inoltre, assume una particolare e Unione Europea, tra Governi e istituzioni locali, rilevanza la programmazione 2014-2020 ma soprattutto serve un forte riconoscimento del dell’Unione Europea nell’ambito della Strategia ruolo insostituibile dell’associazionismo impegna- Europa 2020. Mi sono fortemente impegnata per- to nella valorizzazione degli itinerari, nonché delle ché il Parlamento Europeo, accanto al programma migliori pratiche di governance e di programma- Europa Creativa di cui sono relatore, integrasse la zione degli interventi che rendano il cammino dimensione culturale nei più importanti program- un’esperienza accessibile, praticabile, formativa e mi pluriennali presentati dalla Commissione che con ricadute di sviluppo territoriale. riservavano un’attenzione molto marginale a tali Serve anche rilanciare la prospettiva di dare ulte- tematiche. riori traguardi a percorsi già tracciati, come la rea- Un risultato significativo di tale azione, che potrà lizzazione della Francigena del Sud lungo l’Italia avere un impatto importante sul sostegno e il rilan- meridionale fino a Gerusalemme, o di irrobustire cio degli itinerari culturali europei, è costituito dal- le infrastrutture di cammini già noti. l’inserimento della valorizzazione del patrimonio La grande intuizione che più di 25 anni fa fu alla culturale come azione chiave nei nuovi Fondi base della decisione del Consiglio d’Europa di dar Strutturali, insieme al sostegno alla PMI culturali e via al programma degli itinerari culturali europei, creative, nonché dalla possibilità di accedere al di cui la Francigena è uno dei due grandi itinerari programma pluriennale Horizon 2020 per la ricer- insieme al cammino di Santiago di Compostela, in ca in ambito culturale. Come relatrice di Europa questi ultimi tre anni ha fatto significativi passi Creativa, ho voluto che le “cultural routes” fosse- avanti proprio in questa direzione. ro incluse nel programma, ma grazie alla battaglia A cominciare dalla rinnovata volontà - cui sono del Parlamento per l’inserimento della cultura nelle felice di aver dato impulso - di una più forte e stra- Politiche di Coesione, gli itinerari culturali potran- tegica collaborazione tra Consiglio d’Europa, no essere sostenuti anche con le risorse europee Parlamento europeo e Commissione. Anche grazie destinate dagli Stati Membri allo sviluppo territo- alle nuove competenze della UE, il turismo cultu- riale. Questo impegno va incoraggiato con l’obiet- rale ha trovato pieno riconoscimento nella prima tivo di rendere questi percorsi sempre più accessi- Comunicazione della Commissione sulla sua stra- bili e conosciuti ma anche per salvaguardarne la tegia complessiva, mentre il Parlamento ha propo- dimensione europea. sto e ottenuto l’avvio dal 2010 di una azione con- In quest’ottica, è una buona notizia che nella legge giunta con bandi pilota che per tre anni hanno Destinazione Italia sia stato previsto un fondo di finanziato progetti e servizi per itinerari turistici, 500 milioni di euro destinato ai progetti presentati da Comuni - anche in partnership - per la valoriz- * Parlamentare Europea, componente della Commissione zazione del patrimonio, anche in linea con le azio- Istruzione e Cultura. Relatore del Programma Europa Creativa ni per EXPO 2015. L’Italia e l’Europa si rimetto- 2014-2020 no in cammino.3 8 il dialogo 2/14
EUROPA L’ E urop a ver so l e e l e zi oni Le elezioni europee del prossimo 25 maggio rischiano di trasformarsi in una competizione tra forze favorevoli all'integrazione europea e formazioni euroscettiche. L’esito delle ultime elezioni amministrative francesi rafforza questi timori ma allo stesso tempo costituisce una sfida per quanti credono nel progetto europeo. di Gianni Bottalico, presidente Acli-Fai Le ACLI hanno aderito all’Iniziativa dei Cittadini Europei per un piano straordinario europeo per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione, insieme a forze sociali e sindacali di vari Paesi europei, con cui sosteniamo che “non siamo più disposti ad accettare questa Europa della disoccupazione, del lavoro precario e sottopagato, del taglio delle pro- tezioni sociali, della povertà crescente, del declino economico e sociale, della fine delle speranze”. Non vogliamo che l’Europa sia unità nella pover- e dei lavoratori frontalieri, ed auspica che le rela- tà, ma nella solidarietà, nello sviluppo sostenibile, zioni fra Berna e Bruxelles possano al più presto nella democrazia. L’Europa attuale con 120 milio- superare i problemi posti da questo referendum, ni di poveri o a rischio di esclusione sociale ed una riaffermando il diritto alla libera circolazione delle classe media in caduta libera, invoca politiche di persone. sviluppo ed il superamento di una austerità fine a Ma in questo delicatissimo passaggio storico vi se stessa, nociva tanto sul piano sociale che su sono altre sfide decisive che investono l'Europa. quello economico. Le ACLI sostengono con deci- Una riguarda l’accordo di libero scambio tra Stati sione la necessità di una svolta politica di questa Uniti e Unione Europea (TTIP), con il rischio di portata con tutto ciò che ne consegue per rendere veder aggirate le norme europee sul lavoro, sulla concreto questo intento. salute, sull’ambiente, sugli ogm, sacrificate sull’al- L’Europa ha un futuro se saprà continuare a difen- tare degli interessi delle multinazionali e delle gran- dere e ad affermare il suo patrimonio di valori e di di banche d’affari. L’Europa, rafforzata dall’ado- leggi a tutela degli interessi economici europei, zione di una moneta unica, che deve esser gestita della salute dei consumatori, della dignità del lavo- però in modo più solidale, deve decidere sulla sua ro. In particolare le ACLI invocano l’adozione di autonomia, se vuole ancora essere un soggetto in una certificazione sociale dei prodotti che vengo- grado di partecipare alla gestione multipolare della no immessi nel mercato comunitario, che attesti politica mondiale, o se invece, rinunciando alla che in tutta la sua filiera produttiva un prodotto propria missione ed ai propri interessi, si farà non sia stato realizzato facendo ricorso al lavoro assorbire in una pericolosa nuova polarizzazione schiavo. Occorre altresì perseguire l'obiettivo di del mondo i cui prodromi si sono avvertiti nelle una riduzione in Europa degli squilibri riguardanti vicende che hanno scosso l’Ucraina. il costo del lavoro ed i regimi fiscali non solo fra L’Europa deve soffocare sul nascere questi germi Paesi UE ma anche con gli altri stati legati da di nuova guerra fredda, per non fare da teatro accordi di associazione, come la Confederazione ancora a tragedie come quelle avvenute nei Elvetica. La latitanza della politica su questi temi Balcani. Il dialogo ecumenico e quello interreligio- conduce a situazioni come quella che ha reso pos- so possono grandemente contribuire alla pace e sibile il referendum svizzero del febbraio scorso all’unità del nostro continente, insieme al rilancio sull’immigrazione. del progetto di uno spazio economico comune La Fai ha condiviso il rammarico delle ACLI della con la Russia, un mercato da Lisbona a Svizzera sull’esito di quel voto, ed è a fianco dei Vladivostok. La geografia, i nostri interessi, il cittadini italiani che lavorano in territorio elvetico, nostro futuro ce lo chiedono.3 9 il dialogo 2/14
EUROPA “NO al l ’ i n eq ui t à che ge ne ra vi ol en za”. D ove è fi n i t a l a tradi zi one u man i tari a svi zzer a? La Svizzera, nel cuore dell’Europa, è talvolta vittima di profonde rale dovesse decidere di vendere a governi che vio- contraddizioni. Da una parte, come sede di istituzioni umanita- lano i diritti umani in modo grave e sistematico lo rie, ha il grande merito di operare per la difesa della dignità della farebbe per assicurarsi una porzione molto reddi- persona e contribuisce a costruire ponti di pace, dall’altra mette tizia dell’ultimo grande mercato di materiale belli- in discussione la sua tradizione umanitaria con decisioni con- co in piena crescita, l’Arabia Saudita. Con 56.7 tradditorie e generatrici di violenza. miliardi di USDOLL, questo paese era nel 2012 al Ecco un esempio di queste contraddizioni che, d’altronde, colpi- 7° posto mondiale per quanto concerne le spese scono anche l'Europa nei suoi Stati. d’armamento e deve situarsi all’incirca allo stesso posto per quanto concerne la violazione dei diritti di Lavinia Sommaruga Bodeo, Alliance Sud * umani. La discriminazione delle donne e dei lavo- Parità. È così che il 6 marzo 2014 è terminata la ratori stranieri sono solo due esempi tra gli altri. votazione in Consiglio nazionale sull’ordinanza Secondo la statistica pubblicata il 28 febbraio dalla concernente il materiale bellico, con la mozione Seco le esportazioni di armi, dopo un boom tra il “Porre fine alla discriminazione dell’industria sviz- 2008 e il 2012, sono diminuite l’anno scorso. Nel zera degli armamenti”. In questa situazione di 2012, la Svizzera ha esportato materiale da guerra parità di voti, secondo la Legge federale per circa 700 milioni di franchi. Nel 2013, invece, sull’Assemblea federale, il presidente che non par- erano “solamente” 461 milioni di franchi. tecipa alla votazione decide. Così il presidente della Rammentiamoci: negli anni 90 erano mediamente camera bassa, Ruedi Lustenberger (PPD) ha vota- 250 milioni di franchi per anno. to Sì e ha preferito tenere conto della proposta della Commissione di politica di sicurezza del Invece di rimpiangere la diminuzione della doman- Consiglio nazionale che, con 13 voti contro 9 e 2 da di armamenti sul mercato europeo, la Svizzera astenuti, ha proposto di adottare la mozione. farebbe meglio ad orientare la sua economia verso Sembra che a Palazzo federale si agevolino piutto- la produzione di beni civili che hanno futuro, con- sto gli interessi economici che la reputazione inter- solidandola con regole forti. nazionale. Anche con la “severa” ordinanza in vigore finora, nessun ufficio federale ha impedito che il materia- Non è che la tradizione umanitaria Svizzera le bellico esportato verso l’Arabia Saudita facesse sia stata banalizzata con questa votazione? la sua apparizione in zone di crisi come Siria e Noi Svizzeri abbiamo una responsabilità Libia, o che l’aiuto dei carri d’assalto Mowag e dei visto che siamo depositari delle fucili di precisione svizzeri contribuissero a com- Convenzioni del diritto umanitario con le battere i movimenti pro-democratici nel Bahrein e quattro Convenzioni di Ginevra e i tre pro- in Ucraina. tocolli aggiuntivi. I disastri fatti dagli arma- menti di tutto il mondo sono sotto i nostri Papa Francesco ci invita a porre dei segni “No occhi: questi disastri non dovrebbero farci riflette- all’inequità che genera violenza. Oggi da molte re di più sulle decisioni prese e indirizzare mag- parti si reclama maggiore sicurezza. Ma fino a giormente il nostro pensiero ai diritti umani? quando non si eliminano l’esclusione e l’inequità La lobby svizzera dell’industria degli armamenti ha nella società e tra i diversi popoli sarà impossibile svolto il suo lavoro e in parlamento si è giocato sul sradicare la violenza. Si accusano della violenza i tema del lavoro e della disoccupazione (settore poveri e le popolazioni più povere, ma, senza industriale degli armamenti irrilevante che rappre- uguaglianza di opportunità, le diverse forme di senta a malapena lo 0.33% di tutte le esportazioni aggressione e di guerra troveranno un terreno fer- svizzere) a scapito della pace e della democrazia. tile che prima o poi provocherà l’esplosione ”. Secondo il Parlamento si potrà compensare il calo La decisione del 6 marzo, presa dal Parlamento, del mercato in Europa con la vendita di armi ai proprio nel 150° anniversario della prima Paesi in sviluppo più poveri. Se il Consiglio fede- Convenzione di Ginevra, è evidentemente un mancato contributo sostenibile alla risoluzione * Comunità di lavoro Swissaid, Sacrificio Quaresimale, Pane per delle crisi nel mondo. Un gran peccato!3 Tutti, Helvetas, Caritas, Aces; www.alliancesud.ch 10 il dialogo 2/14
EUROPA L’UE vista dalla Svizzera: tante contraddizioni Il punto di vista svizzero verso l’UE è stato sempre segnato da una grande spaccatura nella popolazione che comun- que, rispetto ad una adesione è sempre stata maggioritariamente contraria. Il Consiglio Federale nel maggio 1992 aveva infatti posto una domanda di adesione alla CEE (Comunità Economia Europea), mentre il popolo sei mesi dopo aveva respinto con il 50,3% di NO l’ingresso nello SEE (Spazio Economico Europeo). Seguirono quindi gli anni dei negoziati bilaterali, fino a qualche mese fa, molto produttivi anche per la Svizzera, che ha potuto godere di porte aper- te verso un mercato di 503 milioni di persone (relativa all’UE-27, fonte Eurostat 2013). di Aldo Ragusa e Giuseppe Rauseo * Tra tutti gli accordi con l’UE, oggi quello che maggiormen- il messaggio che giunge da molte parti dell’Europa: troppa te pone grandi difficoltà è quello sulla libera circolazione burocrazia in mano ai funzionari di Bruxelles; troppo pote- delle persone. Riguardo a questo accordo però, le vedute in re della BCE che a volte strozza le iniziative di alcuni Paesi; Svizzera sono molteplici. Le grandi aziende vedono nella disaffezione diffusa tra gli stessi cittadini dell’UE verso le libera circolazione l’enorme potenziale di manodopera for- loro istituzioni; parecchi Paesi troppo indebitati e sull’orlo mata e disponibile relativamente a basso costo (sempre di del fallimento. Il secondo motivo è legato a un errore di più anche in quei settori professionali non sottoposti a con- comunicazione da parte del Consiglio Federale e della tratti collettivi di lavoro); le piccole imprese spesso risento- SECO (Segreteria di Stato dell’Economia), che fino a poco no della concorrenza di padroncini che a volte sfruttano le tempo fa affermavano che la libera circolazione NON ha zone d’ombra del diritto trans- portato in Svizzera grandi proble- frontaliero (esenzione dell’IVA mi. Questo la popolazione non sotto i 10 mila franchi, le difficol- l’ha capito, perché non è stato spie- tà di verifiche fiscali, ecc). gato e perché i cittadini vedono le Anche tra i Cantoni la visione non difficoltà dei propri figli ad entrare è uniforme. Nelle aree zurighese nel mondo del lavoro. A queste di Zurigo e Basilea per esempio, la persone non può essere detto sem- Germania garantisce un grande plicemente che va tutto bene per- mercato vivace e la conseguente ché hanno diritto a delle risposte Aldo Ragusa possibilità di crescita e sviluppo. coerenti con i loro problemi. Forse Giuseppe Rauseo. Nella regione di Ginevra altrettan- bisognava dire che per qualcuno, e to, la Francia consente uno sfogo a tanti svizzeri che vanno per l’economia in genere, è andata benissimo e per altri a vivere oltre frontiera e fanno i frontalieri al contrario, aggi- invece non sta andando proprio tutto bene. Sta andando rando i grandi problemi di penuria di alloggi nell’area attor- bene per l’AVS che registra la tenuta delle entrate per con- no a Lemano. In Ticino, regione svizzera mediamente più tributi versati dai tanti lavoratori esteri che per il momento debole dal lato economico, la libera circolazione sta invece non percepiscono rendite. Sta andando bene per la ricerca portando a fenomeni di forte pressione sui salari dei lavo- scientifica svizzera che grazie alla sua grande capacità inno- ratori indigeni per almeno due motivi: l’uso distorto degli vativa, riceve forti finanziamenti anche dall’Europa. Un po’ accordi bilaterali da parte di certe imprese, a danno dei lavo- meno bene va dal lato del territorio e dell’ambiente per il ratori locali e la crisi italiana ormai molto acuta. Il dumping forte impatto del traffico e degli insediamenti industriali che salariale limita l’efficacia dell’azione sindacale a tutela dei occupano molte aree in regioni a volte molto ristrette. contratti di lavoro in quanto spesso il lavoratore accetta Adesso tutte le contraddizioni nelle diverse visioni sono condizioni peggiori pur di salvaguardare il posto di lavoro. esplose contemporaneamente e il lavoro di ricerca di solu- Inoltre si verificano casi in cui i salariati denunciano salari zioni praticabili è ancora più difficile. maggiori di quelli effettivamente ricevuti e purtroppo affio- In questo senso, non possiamo dimenticare che il prossimo rano anche casi di caporalato. È altrettanto opportuno sape- 18 maggio i cittadini svizzeri saranno chiamati ad esprimer- re se le entrate di manodopera estera non siano state prece- si sull’introduzione del salario minimo, una misura che se dute da allontanamenti di manodopera locale in un proces- accettata avrà certamente dei contraccolpi sul mercato del so di effettiva sostituzione. lavoro, sia sul fronte delle imprese, sia su quello dei lavora- Da qui i risultati dell’ultima consultazione popolare del 9 tori - residenti o frontalieri che siano. Una questione, che febbraio che ha visto proprio il Ticino protagonista della interferirà con il lavoro di rinegoziazione con l’UE avviato vittoria dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. dal Consiglio federale.3 Bisogna dire che almeno due aspetti negli ultimi anni hanno * Aldo Ragusa, formatore sindacato OCST rafforzato una certa visione negativa verso l’UE. Il primo è Giuseppe Rauseo, vice presidente ACLI Svizzera 11 il dialogo 2/14
ENAIP Q uattro nu ovi f i ori ne l bou que t di E n ai p In arrivo una piccola rivoluzione con l’aggiunta di nuovi corsi di lingua, men- tre quelli di tedesco fanno registrare un record di iscrizioni, a testimonian- za dell’ottimo lavoro svolto e della soddisfazione degli studenti. Il tutto in attesa di conoscere gli effetti concreti del referendum sull’immigrazione. di Fabio Urbisaglia Libera circolazione, Schengen, mone- bisogni dell’economia. Questo ta unica. Capisaldi di un’aggregazio- potrebbe avere delle ripercussioni ne, quella dei 28 stati europei che importanti sul mercato del lavoro in costituiscono L’Unione. Tutti a lezio- tutto il territorio svizzero. I trattati ne di Economia. Sì ma come la met- internazionali contrari a queste rego- Tedesco (Svizzera tedesca) ed italiano tiamo con la comunicazione? Si può le, come l’Accordo di libera circola- (Ticino) gli studenti vengono valutati pensare di abbattere le barriere senza zione delle persone con l’Unione ed inseriti nell’ambiente giusto per il preoccuparsi di permettere agli indi- europea (UE), dovranno essere rine- rispettivo grado di preparazione, con vidui di esprimersi, di intendersi. La goziati. Su quest’ultimo aspetto, ad livelli ideali per ogni esigenza. Dai risposta, va da sé, è no. E quindi? esempio, puntano molto coloro i neofiti a chi ambisce al perfeziona- In un Paese come la Svizzera, mai quali credono che gli effetti della mento dell’idioma, il denominatore così fuori dall’alleanza continentale, riforma potrebbero presto essere comune è sempre lo stesso: l’atten- ma di fatto esempio di cosa sia una ridimensionati. zione estrema alle necessità dei nostri confederazione e di come si possano iscritti. far convivere e coesistere diversità Il nostro ente è comunque buono per Gli insegnanti sono qualificati ed in linguistiche, integrazione fa rima con tutte le stagioni, adatto ad ogni scena- grado di seguire i bisogni dei singoli formazione. Ed è perciò che i corsi rio. La struttura offre infatti una vasta valorizzandone le abilità. Il coinvolgi- ENAIP sono pensati ed elaborati per gamma di corsi. L’offerta prevede mento degli studenti è di primaria abbattere ogni forma di barriera; lin- laboratori di informatica, pensati per importanza, favorito da una metodo- guistica, dunque culturale. introdurre a questa materia chi ha logia di insegnamento dinamica, Professionale, quindi sociale. Questo poca dimestichezza o chi ha bisogno intenta a creare ambienti positivi, a prescindere dal numero di stranieri di colmare le proprie lacune davanti dove all’apprendimento si unisce un ospitati dal Paese. ad un monitor. Corsi professionali, confronto culturale costruttivo, tra L’iniziativa del 9 febbraio scorso utilissimi per chiunque desideri persone con matrici, età, professioni “contro l'immigrazione di massa” ha aumentare la propria preparazione e e religioni diverse. E se per caso si infatti stabilito che entro tre anni la fare un salto di qualità migliorando la dovesse decidere o ci si trovasse Confederazione dovrà fissare dei tetti propria posizione lavorativa. Quelli di costretti ad abbandonare questo massimi per i permessi di dimora, lingua, che hanno fatto registrare Paese, o magari capitasse un’opportu- nonché contingenti annuali per tutti negli ultimi mesi un vero e proprio nità di lavoro altrove, meglio farsi tro- gli stranieri, calcolati in funzione dei bum di iscrizioni. Nelle classi di vare pronti. ENAIP a strettissimo giro di posta offrirà un ventaglio di corsi di lingua ancora più ampio. Con l’avvento della primavera sono in arrivo grandi novi- tà. Pronte a fare il loro esordio quat- tro nuove lingue: inglese, spagnolo, italiano e russo. Invitiamo dunque chiunque fosse interessato ad informarsi presso la nostra segreteria, sempre a disposi- zione per delucidazioni (tel. 043 322 10 80). Ricordiamo inoltre la possi- bilità di consultare il nostro sito internet www.enaip.ch. Buona primavera a tutti. 3 12 il dialogo 2/14
FILO DIRETTO CON SYNA Dopo voto del 9 febbraio: come procedere? Quasi ogni giorno si susseguono notizie sulle conseguenze dei risultati della votazione del 9 febbraio scorso. Il sì all’iniziativa contro l’immigrazione di massa preoccupa l’opinione pubblica e ha effetti negativi anche e soprattutto sulle regioni dove quotidianamente varcano il confine migliaia di frontalieri. di Sabine Hunger, Politiche sociali SYNA L'insicurezza è palpabile in tutto il Paese, dal Ticino alla Svizzera romanda e dalla Svizzera nord-occi- dentale a quella orientale: come procedere dunque dopo la votazione? Certo, c’è ancora questo famo- so periodo transitorio di tre anni. Per risolvere il problema e valutarne le conseguenze, i partner sono tuttavia chiamati ad agire già ora. La realtà Fra tre anni non sarà più così facile trovare mano- dopera, come lo è stato finora. Ed è proprio qui quando esiste, molti hanno potuto beneficiare della libe- che casca l’asino e dove nel prossimo futuro si apri- ra circolazione delle persone, non da ultimo anche il rà un delicato dibattito. La sanità nella Svizzera benessere del nostro Stato. Dall’applicazione delle misu- nord-occidentale, l’industria informatica a Ginevra re di accompagnamento elementari previste dall'accordo e il settore dei servizi in Ticino senza frontalieri? siamo tuttavia ancora molto lontani. La volontà del Impensabile! Lo schiacciante sì all'iniziativa in popolo ora ha però posto un freno a questo continuo Ticino fa trapelare le reali preoccupazioni della barcamenarsi della classe politica. Tutto questo non popolazione, quali disoccupazione, dumping sala- dimostra in maniera lampante che la politica è chiamata riale e cattive condizioni di lavoro, sempre più sotto a migliorarsi sia in termini di rapidità che di efficienza? pressione per i circa 60’000 frontalieri che lavorano Le proposte non mancano, manca forse la pressione? nel cantone italofono. A questo proposito ci tenia- mo a ricordare che sono i datori di lavoro a prefe- La paura non è d’aiuto rire i frontalieri alle lavoratrici e ai lavoratori indi- Mentre molti elettori sono forse stati indotti a porre un geni. Il fatto che i datori, per motivi di economici- sì nell'urna da fattori quali troppa crescita, eccessiva edi- tà, decidano di assumere manodopera frontaliera a ficazione e continua immigrazione, ora sono i frontalie- salari più bassi deve pertanto fare suonare i campa- ri a essere giustamente preoccupati. Molti di loro sono nelli d’allarme: i mercati del lavoro locali come disorientati. Le loro esistenze sono minate e i loro otti- quelli in Ticino, a Ginevra o a Basilea vanno tutela- mi rapporti con la popolazione svizzera a rischio. Grazie ti in maniera più efficace. E visto che si tratta di un a controlli efficienti avremmo l’opportunità di risolvere problema a livello nazionale, la responsabilità non la situazione e offrire vantaggi a entrambe le parti. È ricade soltanto sulla Confederazione, ma anche arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti per sulla politica federale e soprattutto sulla Seco. trovare soluzioni percorribili. Nel quadro di una solu- zione a livello nazionale, il Syna è pronto a sedersi al Volontà politica tavolo delle trattative per cambiare il mercato del lavoro Né per questa, né tantomeno per l'iniziativa sui in modo tale da garantire una convivenza priva di reci- salari minimi, la classe politica è stata in grado di proci timori. Ci impegneremo pertanto con determina- presentare una controproposta. Questa passività zione affinché nei futuri dibattiti siano prese in conside- non è logorante solo per i lavoratori e i sindacati, razione le nostre proposte. ma anche e soprattutto per un popolo che non fa Il 18 maggio prossimo abbiamo tutti la possibilità di dire di certo parte dei ceti che continuano ad arricchir- sì alla tutela del salario minimo, soprattutto nei settori e si sempre di più. Il fatto che per dichiarare di obbli- nei rami in cui finora non esistono corrispettive regola- gatorietà generale un CCL debbano spesso passare mentazioni. Per combattere con efficacia il dumping diversi anni e gli ostacoli non accennino a diminui- salariale urgono un salario minimo e mezzi finanziari re è del tutto inaccettabile. Il Ticino qui si sente giu- messi a disposizione dai Cantoni per imporne l’applica- stamente piantato in asso dalla Berna federale. Da zione.3 13 il dialogo 2/14
PATRONATO Pe n s i o n i e f i s c o p e r c h i r i s i e d e i n I t a l i a Sono definite pensioni estere quelle corrisposte ad un residente in Italia, da Le pensioni private sono assoggettate un Ente pubblico o privato di uno Stato straniero, a seguito di lavoro pre- a tassazione solo in Italia. stato in quel Paese. 2. Belgio – Germania Le pensioni pubbliche sono assog- di Domenico Valentino, Patronato ACLI Basilea gettate a tassazione solo in Italia se il contribuente ha la nazionalità italiana In generale tutte le pensioni estere, te alle rendite INAIL, anche le rendi- e non anche quella estera. Se il con- percepite da cittadini italiani residen- te della SUVA non sono soggette a tribuente ha anche la nazionalità este- ti, a prescindere dalla loro natura tassazione IRPEF per un percettore ra la pensione viene tassata solo in (pubbliche o private), dalla loro pro- residente in Italia. tale paese. Le pensioni private sono venienza (da Stati convenzionati con Con alcuni Paesi sono in vigore con- assoggettate a tassazione solo in l’Italia in materia di doppia imposi- venzioni per evitare le doppie impo- Italia. zione fiscale o meno), dal fatto di sizioni sul reddito, in base alle quali le 3. Australia essere tassate o meno alla fonte, pensioni di fonte estera sono tassate Sia le pensioni pubbliche, sia le pen- devono essere dichiarate in Italia con in modo diverso, a seconda che si sioni private, sono assoggettate a tas- esclusione: tratti di pensioni pubbliche o di pen- sazione solo in Italia. l delle pensioni pubbliche fruite da sioni private. 4. Canada cittadini con la sola nazionalità dello Sono pensioni pubbliche quelle paga- Sia le pensioni pubbliche, sia quelle Stato erogatore; te da uno Stato o da una sua suddivi- private, sono assoggettate a tassazio- l delle pensioni AVS-AI erogate sione politica o amministrativa o da ne solo in Italia se l’ammontare non dalla Svizzera, e riscosse in Italia; un ente. Sono pensioni private quelle supera il più elevato dei seguenti l delle pensioni estere d’invalidità, corrisposte da enti, istituti od organi- importi: 10.000 dollari canadesi o erogate da organismi non residenti, smi previdenziali dei paesi esteri pre- 6.197,48 euro. Se viene superato tale aventi natura analoga alla rendita posti all’erogazione del trattamento limite le pensioni sono tassabili sia in d’infortunio INAIL (esempio: rendi- pensionistico (ad esempio fondi di Italia sia in Canada ed in Italia spetta te erogate dalla SUVA, l’assicurazione previdenza complementare). il credito per l’imposta pagata in infortuni svizzera). Generalmente le pensioni private Canada in via definitiva. sono imponibili soltanto nel paese di 5. Svizzera A tal proposito occorre distinguere, residenza del beneficiario. Quando Le pensioni pubbliche (quelle che ai fini della tassazione, tra indennità sulle pensioni siano state operate eroga lo Stato) sono tassate solo in per inabilità temporanea assoluta e delle ritenute a titolo definitivo e Svizzera se il contribuente possiede la rendita diretta per inabilità perma- ricorre la condizione di tassazione nazionalità svizzera. Se il contribuen- nente. L’assoggettabilità o meno a concorrente (sia nello Stato di prove- te non possiede la nazionalità svizze- tassazione IRPEF va valutata con nienza della pensione che nello Stato ra le pensioni pubbliche sono tassate riferimento alla natura della presta- di residenza del percettore) è possibi- solo in Italia. Le rendite corrisposte zione interessata. In particolare, per le recuperare, tramite la dichiarazione da parte dell’assicurazione svizzera quanto riguarda l’indennità per inabi- dei redditi, le imposte pagate all’este- per la vecchiaia e per i superstiti (ren- lità temporanea assoluta, questa ha ro, attraverso il meccanismo del cre- dite AVS), riscosse in Italia, non sicuramente natura economica e dito d’imposta. devono essere dichiarate in Italia in costituisce un indennizzo per la man- quanto già assoggettate a ritenuta alla cata retribuzione. Ciò significa che Di seguito ecco uno schema rias- fonte (nella misura del 5%) a titolo l’indennità in questione è soggetta a suntivo della situazione relativa alla d’imposta. Le pensioni private (per tassazione IRPEF (poiché in Italia l’i- tassazione delle pensioni erogate ad intenderci, quelle INPS) sono invece stituto INAIL agisce come sostituto un contribuente residente in Italia tassate nel luogo di residenza del pen- d’imposta e la trattenuta viene effet- da enti pubblici e privati, sulla base sionato.3 tuata direttamente alla fonte). delle vigenti convenzioni contro le Diversa natura ha, invece, la rendita doppie imposizioni: diretta per inabilità permanente. 1. Argentina – Regno Unito – Infatti, pur trattandosi sempre di pre- Spagna – Stati Uniti – Venezuela stazione economica, il suo fine è Le pensioni pubbliche sono assog- quello di risarcire la diminuita capaci- gettate a tassazione solo in Italia se il tà lavorativa e pertanto, analogamen- contribuente ha la nazionalità italiana. 14 il dialogo 2/14
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