Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera

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Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
il dialogo
  bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzere
  associazioni cristiane lavoratori internazionali

                                           Europa:
                                           dove vai?

aprile 2014
numero 2 - anno XXIV
Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
La vignetta               di Daria Lepori

Impressum
il dialogo
Bimestrale delle ACLI Svizzera
Distribuito in abbonamento
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Direttore responsabile:
Luigi Zanolli

Comitato di redazione:
Luciano Alban, Antonio Cartolano,
Simone Dimasi, Fra Martino Dotta,
Francesco Genova, Moreno Macchi,
Franco Narducci, Alfonsina Oftinger,
Francesco Onorato, Franco Plutino,
Aldo Ragusa, Giuseppe Rauseo,
Giuseppe Rondinelli

Responsabili di zona:
AG: Gaetano Vecchio
BA-BE-SO: Samantha Vecchio
GE-VD: Costanzo Veltro
ZH-LU-SG-SZ-TG: Salvatore Dugo
TI: Ivana Caldelari

Redazione e recapito:
Redazione il dialogo
Via Contrada Nuova 1
6982 Agno
telefono 091 921 47 94
segreteria@acli.ch

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TBS La Buona Stampa SA
Pregassona (TI)

Grafica:
Daria Lepori
Coordinamento
e impaginazione:
Ivana Caldelari

È possibile abbonarsi:
sei numeri annuali a fr. 20.-
CCP 65 - 272444 - 7

Il prossimo numero sarà recapitato a
metà giugno 2014. La chiusura di
redazione per contributi scritti è fis-
sata per metà maggio 2014.

                                          News, eventi ed attività sul sito internet delle ACLI della Svizzera.

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          il dialogo 2/14
Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
EDITORIALE

Europa, dove vai?                                                                        Sommario
                                                                                         numero 2 - anno XXIV
La risposta la dà l’Europa stessa:                                                       Il cuore e la mano
“Dove mi portano i suoi cittadi-                                                         L’Europa, un gigante
ni”. Perché siamo in una situazione                                                      dai piedi d’argilla?               pag. 4
nella quale i cittadini “europei” sono
perplessi, divisi, contrari addirittura                                                  AcliFai
alla realizzazione di un’Europa                                                          Un 2014 importante per la FAI pag. 5
tanto voluta dai Padri fondatori, da
Altiero Spinelli a De Gasperi, a                                                         Europa
Schumann, a Spaak, ad Adenauer,                                                          Non lasciamoci rubare
persone che sognavano un’Europa in                                                       la speranza                        pag. 6
cui i mercati, l’economia, la finanza
                                                                                         Percorsi di solidarietà            pag. 8
avrebbero dovuto servire i cittadini,
                                                                                         L’Europa verso le elezioni         pag. 9
un’Europa nella quale i sogni potesse-
ro divenire realtà: un’Europa di pace,                                                   “No all’inequità che genera
di solidarietà, di accoglienza, di svi-                                                  violenza”                         pag. 10
                                            re i valori offuscati di libertà, di demo-
luppo.                                      crazia, di rispetto della persona, di        L’UE vista dalla Svizzera         pag. 11
Oggi ci troviamo di fronte ad una serie     impegno per il bene comune, come non
di problemi ai quali la “nostra”            solo è scritto nel nostro Statuto, ma è      ENAIP
Europa non riesce a dare delle rispo-       realizzato con la presenza concreta e        Quattro nuovi corsi di lingua     pag. 12
ste: quelli di un welfare pieno di diffi-   quotidiana nel mondo in cui viviamo
coltà, di un lavoro dal quale è esclusa     ed operiamo.                                 Filo diretto con Syna
una così significativa massa di lavora-     E lo facciamo in questo momento di           Dopo il voto del 9 febbraio       pag. 13
tori, a partire dai giovani ormai rasse-    grande preoccupazione in vista delle
gnati, di un prevaricare della finanza      prossime elezioni europee, che rischia-      Patronato
sulla politica, di una povertà che va       no di vedere il prevaricare di forze         Pensioni e fisco per chi
crescendo a vista d’occhio, di un rigur-    nazionaliste e qualunquiste e, peggio        risiede in Italia                 pag. 14
gito di forze nazionaliste e nostalgiche    ancora, nostalgiche, che con preoccu-        Grazie a Alfonsina, Maria
e populiste, che son diametralmente         pante crescita rischiano di abbattere il     e Mirella                         pag. 15
all’opposto del sogno europeo.              sacrificio che tanti uomini e donne di
Noi non possiamo accettare queste           buona volontà hanno compiuto.                La vita delle ACLI
cose: non è nel nostro DNA.                 E questo potrebbe accadere non per           Grande fermento al Consolato
Pur tenendo presenti tutti i problemi       colpa di un’Europa malata, ma per la         di Zurigo                        pag. 16
succitati (e quanti altri se ne potrebbe-   volontà di noi cittadini, che con perico-    Il Convegno delle Donne ACLI
ro elencare!) non possiamo fare altro       losa indifferenza ci priviamo del dirit-     sull’integrazione                pag. 17
che guardare avanti, alla luce dei passi    to di esprimere le nostre scelte, rinun-     Ricordo di p. Graziano Tassello, pag. 18
positivi che l’Europa ha compiuto nel       ciando al dovere del voto a causa di         Camillo Monti e Laura Zottarelli
campo della cultura, dell’apertura          una astensione inopportuna, pericolosa       Lo sviluppo economico rende
delle frontiere (almeno al suo interno),    e… criminale.                                più umani?                       pag. 19
delle opportunità offerte ai giovani di     Ecco perché riteniamo giusto chiedere        Frauenfeld, 50 anni di Circolo pag. 20
conoscere altre realtà arricchendo la       non all’Europa “Dove vai?” ma a
propria, dell’offerta agli Stati nazio-                                                  Frick, Carnevale con le ACLI     pag. 20
                                            noi suoi cittadini: “Che cosa
nali, soprattutto a quelli dell’oriente                                                  Zurigo, nuovo Circolo ACLI       pag. 21
                                            vogliamo fare dell’Europa?”
europeo,che hanno bussato alle sue                                                       Ticino, nuovi uffici di
porte, di recuperare quella libertà che è                        Luigi Zanolli           corrispondenza consolare         pag. 21
alla base delle giustizia e della realiz-            Vice presidente FAI-Acli            Renens, il Circolo festeggia     pag. 22
zazione di una vera società e di                      Direttore de Il Dialogo            Lugano, le ACLI dal vescovo      pag. 22
un’Europa dei popoli.                                                                    Lugano, il Coro in trasferta     pag. 23
In questo numero de “il dialogo”
vogliamo parlare di un’Europa come                                                       Sale e Pepe
la sognamo noi delle ACLI, che in                                                        Casarecce tonno rosso, melanzane e
Europa sono presenti e radicate, con                                                     mentuccia                    pag. 23
la speranza di contribuire a recupera-

                                                                                                                            3
                                                                                                         il dialogo 2/14
Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
IL CUORE E LA MANO

L’ E u r o p a , u n g i g a n t e d a i p i e d i d ’ a r g i l l a ?
La prima immagine che l’Unione Europea e l’Europa nel suo                 che e giuridiche suona come una musica triste,
insieme evocano in me è quella biblica (del Libro di Daniele)             monotona e priva di struttura.
della statua gigante di metallo e sasso, ma dai piedi d’argilla. Ad       Noi svizzeri non possiamo ovviamente non pro-
un certo punto del racconto profetico, contro di essa precipi-            vare pena per una simile situazione. A ben vede-
ta un masso, che travolge la statua e la fa crollare. Anche la figu-      re, seppur in altre dimensioni, rispecchia non
ra della casa costruita sulla sabbia, senza fondamenta e deva-            poco le nostre difficoltà a garantire non tanto la
stata da acqua e vento, usata da Gesù in una sua famosa para-             coesione nazionale (in fondo, nessuna regione del
bola, a mio giudizio ben calza al cantiere continentale.                  paese aspira all’indipendenza, come invece avvie-
                                                                          ne in altre province europee), bensì un progetto
 di fra Martino Dotta, assistente spirituale ACLI Svizzera                sociale, politico e culturale a favore di tutti gli abi-
                                                                          tanti. Misconoscere le proprie radici spirituali,
                  Neppure la sua (potenziale) forza economica             declinate nel tessuto individuale e collettivo quo-
                  sembra essere in grado di contenere le crescenti        tidiano, comporta il pericolo di un progressivo
                  disillusioni espresse in varie forme dai cittadini      inaridimento. Oltre a ciò, rallegrarsi del fallimen-
                  europei. L’assenza di una visione politica vera-        to europeo sarebbe come gioire della propria
                  mente partecipativa e innovativa sembra ricorda-        incapacità a rimettersi di continuo in discussio-
                  re le aspirazioni imperialistiche e centraliste d’al-   ne…
                  tri tempi. In realtà, al di là delle buone intenzioni
                  (ma chi ricorda ancora le idee di base, ispirate al     D’altronde, sia la statua del testo di Daniele, sia la
                  Vangelo, dei Fondatori del castello istituzionale       casa della parabola evangelica ci mettono in guar-
                  europeo?) e al di qua di normative d’avanguardia        dia contro le tentazioni dell’individualismo e della
                  (ad esempio, nella salvaguardia dei diritti umani,      sufficienza. Rallegrarsi del successo dell’iniziativa
                  del benessere condiviso, della ridistribuzione di       contro l’immigrazione di massa, dal profilo
                  opportunità e risorse), la carenza di un’autentica      umano e spirituale, è pari alla classica erba taglia-
                  linea guida e di chiare prospettive, accompagnata       ta sotto i piedi. Prima o dopo, le nostre pecore
                  dalla crisi finanziaria e industriale mordente, non     non disporranno più di pascolo!
                  consentono agli europei di dare fiducia
                  all’Unione Europea. L’affidarsi ai capricci dei         Che ci piaccia o no, anche come credenti non sol-
                  mercati borsistici per determinare le scelte politi-    tanto siamo interconnessi e globalizzati, bensì
                                                                          realmente partecipi “delle gioie e delle sofferen-
                                                                          ze” dell’intera umanità e dell’universo nel suo
                                                                          complesso. La regola dei vasi comunicanti ha una
                                                                          valenza religiosa specifica, poiché tutti siamo
                                                                          parte del tutto, sin dal piano organico.
                                                                          D’altronde, è l’esperienza compiuta già dai primi
                                                                          cristiani di preoccuparsi gli uni degli altri e di
                                                                          provvedere insieme ai bisogni altrui, senza esclu-
                                                                          dere nessuno. È stata la modalità scelta dalla
                                                                          comunità apostolica per far sì che, al suo interno,
                                                                          non ci fossero poveri. È la vocazione che ci
                                                                          tocca, se vogliamo per davvero essere discepoli
                                                                          del Predicatore di Galilea. Una volta ancora l’ap-
                                                                          pello alla condivisione (spirituale e materiale!) fa
                                                                          rima con conversione dei cuori e delle menti, tra-
                                                                          sformazione profonda delle relazioni sociali, pro-
                                                                          mozione della vera giustizia. Il gigante europeo
                                                                          merita di sicuro un nostro maggiore impegno per
                                                                          consolidare le sue fondamenta etiche e legali, a
                                                                          partire da un’accresciuta consapevolezza dei
                                                                          risvolti concreti del nostro vivere cristiano.3

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          il dialogo 2/14
Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
ACLIFAI

U n 2 0 1 4 i m p o r t a n t e p e r l a FA I
È l’anno del Congresso, che si terrà in autunno, ed è un momento di grande importanza per la
nostra rete in Europa e nel Mondo.
 di Franco Plutino, presidente ACLI Svizzera

Si sono appena completati i Congressi nazionali in         hanno rappresentato il collante, per decenni, della
Francia e Germania, gli ultimi da celebrare, e per-        presenza italiana nel mondo e hanno dato forza a
tanto i nuovi gruppi dirigenti sono chiamati a             innumerevoli battaglie per il riconoscimento di
guardare e costruire il futuro in un mondo che             diritti fondamentali, di giustizia e in definitiva di
viaggia a forte velocità e con esso cambiano e si          cittadinanza attiva... serve un grande incontro con
sommano le questioni sociali, economiche, politi-          il carattere di Stati generali dell’associazionismo
che ed istituzionali.                                      italiano all’estero, per far ripartire e ridare fiducia ai
Al Convegno di Basilea dell’8 febbraio scorso, il          protagonisti di ieri e di oggi”.
sistema ACLI europeo si è trovato a discutere e            Questi temi sono dibattuti in tutte le ACLI euro-
confrontarsi sulle nuove mobilità, sulla crisi del-        pee e nel mondo ed è importante giungere agli
l’occupazione giovanile e non soltanto, su quale           appuntamenti FAI di quest’anno “responsabili
ruolo le ACLI e i suoi Servizi possono e devono            insieme” per progettare il futuro ed operare nel
lavorare.                                                  solco della nostra radicata tradizione associativa,
                                                           rinfrescata e al passo con i tempi.
Paola Vacchina, presidente di Patronato ed
ENAIP, in un passaggio del suo intervento a                Il Patronato ACLI è stato e resta fondamentale per
Basilea ha sottolineato “…che un                                           le ACLI all’estero. A Basilea è anco-
ricambio generazionale è avvenuto                                          ra apparso evidente e si è approfitta-
anche nelle ACLI. Dentro i nostri                                          to dell’incontro per una seria e posi-
servizi, forse ancor più che nella stes-                                   tiva discussione. La mia esperienza
sa associazione, il ricambio ha attinto                                    quotidiana di presidente nazionale
in parte anche da questa stessa mobi-                                      delle ACLI in Svizzera mi ha convi-
lità giovanile, attraverso il servizio                                     to di quanto sia preziosa la comple-
civile, per esempio... oggi c’è la                                         mentarietà del lavoro volontario che
necessità di lasciare spazi di proget-                                     normalmente si svolge nei fine-setti-
tualità, di impegno e di responsabili-                                     mana e nelle ore serali, con l’attività
tà anche nel movimento a quaranten-                                        di specialisti (di Patronato e di
ni e a giovani migranti. Questa è la                                       ENAIP) che operano in orario d’uf-
sfida per il futuro delle ACLI in                                          ficio e raggiungono una grande
Europa, una sfida cui dobbiamo con-                                        quantità di persone. Se il sistema
correre tutti, movimento e servizi, sia                                    ACLI è ancora vivo e radicato nelle
Patronato che ENAIP, il più possibile insieme”.            nostre nazioni, lo si deve alla capacità di offrire
Dal presidente Gianni Bottalico abbiamo sentito            buoni servizi e di svolgere un ruolo politico ed
che “… dobbiamo mettere a confronto la realtà              associativo sul territorio con equilibrio e consape-
europea delle ACLI per trovare insieme una nuova           volezza.
capacità di lettura e di iniziativa in un momento          Dare efficacia di sistema alle nostre ACLI ed alle
che vede l'intera Europa subire gli effetti della crisi.   loro espressioni di servizio e di presenza sul terri-
Da Basilea, luogo in qualche modo “neutrale” ma            torio, maturare e fare scattare un processo di rin-
non distaccato, insieme agli amici delle ACLI della        novamento generazionale nei nostri gruppi diri-
Svizzera, possiamo riflettere su un nuovo modo di          genti, promuovere e diffondere una linea politica
vivere l'associazionismo in Europa alla luce delle         ben profilata sui temi sociali e politici oggi sul
trasformazioni in atto”.                                   tavolo a livello europeo, sono questi i temi su cui
                                                           nelle sedi nazionali stiamo ragionando e che dalle
Narducci ha lanciato l’appello “…a tutte le forze          varie parti dell’Europa e del mondo le ACLI si
vive dell’associazionismo affinché rilancino con           spera portino al prossimo congresso FAI per
forza il senso dell’impegno, del volontariato e dello      costruire il futuro e continuare una presenza inter-
stare assieme per costruire. Sono i valori che             nazionale carica di storia e di efficace servizio.3

                                                                                                                                 5
                                                                                                               il dialogo 2/14
Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
EUROPA

Non lasciamoci rubare la speranza
Da qualche tempo viviamo con un sempre più evidente                         cessa di crescere ogni mese (ora stiamo andando
paradosso: coloro che parlano dell’Europa con maggiore                      verso i 27 milioni, con un numero rilevantissimo di
passione sono i suoi detrattori. Il club dei demolitori del-                giovani ), così come quello delle persone a rischio
l’integrazione europea avanzano in ordine sparso, ma sem-                   povertà (ormai un quarto delle famiglie europee)
                                                                            mentre nella stragrande maggioranza dei paesi le
pre più numerosi ed ascoltati. Persino nel campo degli
                                                                            piccole e medie imprese, che sono il nerbo dell’e-
amici dell’Europa, vi è chi pensa che bisogna ricorrere al
                                                                            conomia del continente, continuano a fallire in
cosiddetto “populismo buono” (una stoccata contro le                        numero maggiore di quelle che vengono aperte e
aride burocrazie di Bruxelles non fa mai male in un discor-                 tutte hanno problemi strutturali di accesso al cre-
so e l’effetto mediatico è assicurato) per riconquistare le                 dito, che da sei anni non accenna a risolversi.
opinioni pubbliche sempre più distanti, disamorate e viep-                  Persino in un paese come la Germania, il
più critiche. Ahinoi!                                                       Presidente degli industriali tedeschi ammonisce il
                                                                            nuovo Parlamento tedesco a non azzardare troppe
 di Luca Jahier *                                                           innovazioni sociali, perché le ragioni di crisi e di
                                                                            squilibri del sistema economico e delle finanze
                 Del resto, fu lo stesso premier Enrico Letta, non          tedeschi è quantomai preoccupante anche lì, come
                 più tardi di qualche mese fa, in un suo magistrale         rilevato recentemente dalla stessa Commissione.
                 discorso alla Sorbona di Parigi, a dire che la colpa
                 della crisi è il fatto che finora c’è stata troppo poca    È inutile cincischiare ancora, perché salvo la
                 Europa ed a ribadire che “senza un vero sopras-            Germania dove il partito al Governo ha vinto le
                 salto di coraggio politico e culturale, cercando           ultime elezioni e per ora gli antieuropeisti sono
                 nuove idee e nuove politiche, sarà la catastrofe           stati largamente contenuti, in molti altri paesi non
                 per tutti!”                                                è certamente il caso, basti citare il Belgio,
                 Ma il vero problema è appunto che da due anni a            l’Ungheria, la Gran Bretagna, la stessa Francia
                 questa parte sono proprio tutti gli autorevoli mem-        dove i recenti risultati delle amministrative hanno
                 bri del Consiglio europeo ad essere troppo timi-           indicato il FN di Marine Le Pen come il terzo par-
                 di ed usi alla ben nota e italica politica del rinvio.     tito, e l’Italia, dove solo basandosi sulle ultime ele-
                 Se non dalle leadership nazionali, con una                 zioni politiche, siamo già ad oltre il 30% di partiti
                 Commissione sfiancata ed un Parlamento europeo             antieuropei (Grillo e la Lega), cui si aggiungono
                 in fin di mandato, chi dovrebbe farsi carico di            frange della sinistra e una buona parte della rinata
                 questo soprassalto di fantasia e di coraggio?              Forza Italia, che in fondo torna a sentimenti mai
                                                                            sopiti nel suo seno.
                 L’ultimo Eurobarometro dice con inusitata chia-
                 rezza che solo il 31% degli Europei crede anco-            Per evitare il disastro, c’è bisogno urgente di cam-
                 ra che l’Unione europea sia la soluzione, mentre           biare registro, per cercare di rovesciare questa peri-
                 il 60% degli europei (con ben poche eccezioni)             colosa deriva. O si pongono sin d’ora le condizio-
                 ritiene che l’UE sia il problema o non sia più la          ni, visibili e concordi, per una vera svolta di legis-
                 soluzione. Un dato tragico. Mentre la politica con-        latura, oppure ciò che abbiamo costruito in 70
Luca Jahier      tinua a trastullarsi in troppi giochi tattici e le solu-   anni di pace, progresso e prosperità è semplice-
                                      zioni di sistema messe in campo       mente destinato a soccombere.
                                      finora non solo non sembrano
                                      dare i risultati attesi, ma, gene-    In primis, è necessario prendere decisioni che pro-
                                      ralmente parlando, hanno in           ducano risultati, che escano dalla complicazione
                                      moltissimi casi aggravato le          delle sigle e tornino a parlare alla vita reale delle
                                      condizioni di crisi sociale e reso    persone, delle famiglie e delle imprese. Basta guar-
                                      più difficile la ripresa economi-     dare ancora cosa dice il citato Eurobarometro. I
                                      ca.                                   cittadini europei interrogati su quali dovrebbero
                                      Basti pensare al contatore dei        essere le principali priorità del prossimo bilancio
                                      disoccupati europei, che non          europeo, dicono: 50% sicurezza sociale e occupa-
* Presidente del Gruppo “Interessi diversi”                                 zione; 48% crescita economica, 43% educazione e
del Comitato Economico e Sociale Europeo CESE                               formazione; 41% salute e assistenza. Più chiaro di

   6
         il dialogo 2/14
Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
EUROPA

così…! E allora che ci vuole a fare un reale fondo
di garanzia europea per il credito alle PMI, che                                                                    Luca Jahier
consenta, ai 3 milioni di PMI che in Europa sono                                                                    (al centro)
oggi censite, avere un potenziale di crescita, di                                                                   durante la
poter investire e creare nuovi posti di lavoro e ric-                                                               Presidenza
                                                                                                                    Greca ad Atene
chezza (5 nuovi posti per ciascuna in un anno                                                                       con il vicepri-
fanno 15 milioni di posti di lavoro…). Qualcosa                                                                     mo-ministro
dopo anni di parole e impegni verbali si è final-                                                                   Venizelos e il
mente cominciato a vedere nell’ultimo Consiglio                                                                     capo della mis-
europeo. Ovvero incrementare gli investimenti                                                                       sione UE ad
                                                                                                                    Atene.
sull’“economia verde”, che tutti ritengono in
grado di produrre 20 milioni di posti di lavoro sta-       orientali dell’Unione una urgenza strategica. Poi
bili nei prossimi 5 anni. O ancora investire sulla         c’è il Mediterraneo, dove abbiamo perso 20 anni
creatività e l’innovazione delle imprese sociali, che      e di cui ci accorgiamo solo quando c’è la Libia da
in tutta Europa sono cresciute in media del 30% in         bombardare, qualche barcone che affonda nel
termini di fatturato e occupati in questi anni di          mare nostrum, o il rischio di guerra in Siria. Lì oggi
crisi, dimostrando di sapersi fare carico seriamen-        ci sono i rischi maggiori per la nostra sicurezza, ma
te della crisi generale delle politiche sociali di tutto   anche il nostro futuro. E infine l’opportunità
il continente.                                             aperta dal nuovo negoziato commerciale con gli
                                                           Stati Uniti, che a molti fa paura, ma che invece
Ma tutto ciò non basta, gli europei hanno bisogno          rappresenta l’unica vera opportunità perché i
di capire e percepire con chiarezza una direzione          nostri sistemi democratici ed economici possano
politica per i prossimi anni, con mete strategiche e       ancora giocare un ruolo leader nel mondo multi-
che affrontino seriamente il nodo di ciò che questa        polare, rilanciando potenzialità di crescita e di
Unione vuole essere e che ruolo vuole giocare nel          innalzamento degli standard sociali e ambientali
mondo nei prossimi dieci anni. Non si può solo             propri della nostra tradizione, su scala planetaria.
vivere di aggiustamenti delle grandi politiche del
passato e di contenimento dei deficit di bilancio!         Non credo di essere un visionario e neppure un
                                                           illuso se dico che è su questo terreno che devono
Io vedo con chiarezza 4 grandi politiche europee           ricollocarsi le forze politiche che vogliono dare
che possono diventare l’elemento trainante delle           battaglia per una Europa dei popoli, le forze socia-
nostre economie e società e sono chiaramente               li che vogliono dare voce ad una seria partecipa-
comprensibili a tutti. In primo luogo l’Europa ha          zione dei cittadini e non solo farsi eco di qualche
bisogno di una strategia di sviluppo e crescita,           interesse settoriale o di qualche pur ragionevole e
che sia anche dotata di strumenti adeguati e che           motivata protesta, assieme al ruolo cruciale di sti-
bilanci investimenti sull’industria, sulle reti, ma        molo e di costruzione delle opinioni pubbliche
anche sulle infrastrutture sociali. Si chiama Europa       rappresentato dai media. Solo uno sforzo generale
2020. Smettiamo di tenerla nel cassetto e faccia-          e collegiale delle classi dirigenti di tutta Europa
mone un politica chiave e comune sul serio, come           può generare nuova fiducia e scommessa sul
fu in passato la costruzione del mercato interno o         nostro comune futuro.
la Politica agricola o la politica di coesione regio-      Del resto continua ad essere troppo semplice
nale. Uno strumento importante già esiste: l’anali-        ricordare i nodi critici (e ci sono) o le grandi svol-
si delle leggi di Bilancio degli Stati membri affida-      te incompiute (l’Unione politica, per non citarne
ta dal Consiglio alla Commissione nel quadro delle         che una). Ma dovremo anche ricordare quei bene-
nuove norme stabilite dal Six Pact non si faccia           fici, che tutti diamo troppo per scontati: la pace e
solo sotto la lente della tenuta dei conti pubblici,       tutt’ora lo spazio economico più prospero e inte-
ma anche e soprattutto di quelle chiavi, dando così        grato del mondo, luoghi di lavoro migliori e più
il senso di una svolta. Poi c’è il tema dell’energia,      sicuri, aria meno inquinata, alimenti controllati,
con tutte le sue implicazioni in termini di sicurez-       sicurezza alimentare, giocattoli sicuri, viaggi più
za, di rapporti internazionali e di diversificazione       semplici, telefonate meno care, fine delle dogane
delle fonti, di risparmio e della riduzione degli          interne, libertà di movimento e tanto altro.
sprechi che restano immensi. Un business che da            E allora non lasciamoci rubare la speranza dei
solo può cambiar e il volto del continente e dopo          nostri Padri: essa è ancora una buona speranza per
le vicende che hanno infiammato le frontiere               noi e per i nostri figli.3

                                                                                                                              7
                                                                                                           il dialogo 2/14
Il dialogo Europa: dove vai? - ACLI Svizzera
EUROPA

Pe rcorsi di sol i dari e tà, l ’ UE i n cammi no
L’Europa deve ritrovare la sua anima e realizzare percorsi culturali e industriali. Dal 2015, questo capitolo di
di solidarietà e di dialogo che diano nuovo impulso alla bilancio potrà diventare permanente.
democrazia, allo sviluppo, e alla pace.                    In ambito intergovernativo, infatti, una significati-
                                                                             va svolta è stata l’approvazione nel dicembre 2010
 di Silvia Costa *                                                           dell’Accordo parziale allargato(EPA) tra il
                                                                             Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sul
                               Gli itinerari culturali europei, percorsi     Programma degli itinerari culturali che già oggi
                               quotidianamente da milioni di pelle-          riunisce 22 Stati, tra cui l’Italia che ne è stata fon-
                               grini e camminatori, rappresentano            datrice ed è uno dei maggiori contribuenti.
                               insieme una metafora e una realtà di          Nelle scorse settimane, ho chiesto al Commissario
                               questa costruzione dal basso della cit-       Tajani di avviare le procedure per rendere possibi-
                               tadinanza europea, ma anche del sape-         le che la UE entri a pieno titolo nel governing
                               re andare oltre i confini politici e terri-   board dell’accordo anche per fare degli itinerari
                               toriali.                                      culturali un asset di sviluppo territoriale, di valo-
                               Per conseguire questo obiettivo,              rizzazione del patrimonio religioso, culturale e arti-
                               occorre una nuova stagione di coope-          stico e del turismo europeo.
                 razione e di lavoro comune tra Consiglio d’Europa           In questo quadro, inoltre, assume una particolare
                 e Unione Europea, tra Governi e istituzioni locali,         rilevanza la programmazione 2014-2020
                 ma soprattutto serve un forte riconoscimento del            dell’Unione Europea nell’ambito della Strategia
                 ruolo insostituibile dell’associazionismo impegna-          Europa 2020. Mi sono fortemente impegnata per-
                 to nella valorizzazione degli itinerari, nonché delle       ché il Parlamento Europeo, accanto al programma
                 migliori pratiche di governance e di programma-             Europa Creativa di cui sono relatore, integrasse la
                 zione degli interventi che rendano il cammino               dimensione culturale nei più importanti program-
                 un’esperienza accessibile, praticabile, formativa e         mi pluriennali presentati dalla Commissione che
                 con ricadute di sviluppo territoriale.                      riservavano un’attenzione molto marginale a tali
                 Serve anche rilanciare la prospettiva di dare ulte-         tematiche.
                 riori traguardi a percorsi già tracciati, come la rea-      Un risultato significativo di tale azione, che potrà
                 lizzazione della Francigena del Sud lungo l’Italia          avere un impatto importante sul sostegno e il rilan-
                 meridionale fino a Gerusalemme, o di irrobustire            cio degli itinerari culturali europei, è costituito dal-
                 le infrastrutture di cammini già noti.                      l’inserimento della valorizzazione del patrimonio
                 La grande intuizione che più di 25 anni fa fu alla          culturale come azione chiave nei nuovi Fondi
                 base della decisione del Consiglio d’Europa di dar          Strutturali, insieme al sostegno alla PMI culturali e
                 via al programma degli itinerari culturali europei,         creative, nonché dalla possibilità di accedere al
                 di cui la Francigena è uno dei due grandi itinerari         programma pluriennale Horizon 2020 per la ricer-
                 insieme al cammino di Santiago di Compostela, in            ca in ambito culturale. Come relatrice di Europa
                 questi ultimi tre anni ha fatto significativi passi         Creativa, ho voluto che le “cultural routes” fosse-
                 avanti proprio in questa direzione.                         ro incluse nel programma, ma grazie alla battaglia
                 A cominciare dalla rinnovata volontà - cui sono             del Parlamento per l’inserimento della cultura nelle
                 felice di aver dato impulso - di una più forte e stra-      Politiche di Coesione, gli itinerari culturali potran-
                 tegica collaborazione tra Consiglio d’Europa,               no essere sostenuti anche con le risorse europee
                 Parlamento europeo e Commissione. Anche grazie              destinate dagli Stati Membri allo sviluppo territo-
                 alle nuove competenze della UE, il turismo cultu-           riale. Questo impegno va incoraggiato con l’obiet-
                 rale ha trovato pieno riconoscimento nella prima            tivo di rendere questi percorsi sempre più accessi-
                 Comunicazione della Commissione sulla sua stra-             bili e conosciuti ma anche per salvaguardarne la
                 tegia complessiva, mentre il Parlamento ha propo-           dimensione europea.
                 sto e ottenuto l’avvio dal 2010 di una azione con-          In quest’ottica, è una buona notizia che nella legge
                 giunta con bandi pilota che per tre anni hanno              Destinazione Italia sia stato previsto un fondo di
                 finanziato progetti e servizi per itinerari turistici,      500 milioni di euro destinato ai progetti presentati
                                                                             da Comuni - anche in partnership - per la valoriz-
* Parlamentare Europea, componente della Commissione                         zazione del patrimonio, anche in linea con le azio-
Istruzione e Cultura. Relatore del Programma Europa Creativa                 ni per EXPO 2015. L’Italia e l’Europa si rimetto-
2014-2020                                                                    no in cammino.3

   8
         il dialogo 2/14
EUROPA

L’ E urop a ver so l e e l e zi oni
Le elezioni europee del prossimo 25 maggio
rischiano di trasformarsi in una competizione
tra forze favorevoli all'integrazione europea e
formazioni euroscettiche. L’esito delle ultime
elezioni amministrative francesi rafforza questi
timori ma allo stesso tempo costituisce una sfida
per quanti credono nel progetto europeo.

 di Gianni Bottalico, presidente Acli-Fai

Le ACLI hanno aderito all’Iniziativa dei Cittadini
Europei per un piano straordinario europeo per lo
sviluppo sostenibile e l’occupazione, insieme a
forze sociali e sindacali di vari Paesi europei, con
cui sosteniamo che “non siamo più disposti ad
accettare questa Europa della disoccupazione, del
lavoro precario e sottopagato, del taglio delle pro-
tezioni sociali, della povertà crescente, del declino
economico e sociale, della fine delle speranze”.
Non vogliamo che l’Europa sia unità nella pover-          e dei lavoratori frontalieri, ed auspica che le rela-
tà, ma nella solidarietà, nello sviluppo sostenibile,     zioni fra Berna e Bruxelles possano al più presto
nella democrazia. L’Europa attuale con 120 milio-         superare i problemi posti da questo referendum,
ni di poveri o a rischio di esclusione sociale ed una     riaffermando il diritto alla libera circolazione delle
classe media in caduta libera, invoca politiche di        persone.
sviluppo ed il superamento di una austerità fine a        Ma in questo delicatissimo passaggio storico vi
se stessa, nociva tanto sul piano sociale che su          sono altre sfide decisive che investono l'Europa.
quello economico. Le ACLI sostengono con deci-            Una riguarda l’accordo di libero scambio tra Stati
sione la necessità di una svolta politica di questa       Uniti e Unione Europea (TTIP), con il rischio di
portata con tutto ciò che ne consegue per rendere         veder aggirate le norme europee sul lavoro, sulla
concreto questo intento.                                  salute, sull’ambiente, sugli ogm, sacrificate sull’al-
L’Europa ha un futuro se saprà continuare a difen-        tare degli interessi delle multinazionali e delle gran-
dere e ad affermare il suo patrimonio di valori e di      di banche d’affari. L’Europa, rafforzata dall’ado-
leggi a tutela degli interessi economici europei,         zione di una moneta unica, che deve esser gestita
della salute dei consumatori, della dignità del lavo-     però in modo più solidale, deve decidere sulla sua
ro. In particolare le ACLI invocano l’adozione di         autonomia, se vuole ancora essere un soggetto in
una certificazione sociale dei prodotti che vengo-        grado di partecipare alla gestione multipolare della
no immessi nel mercato comunitario, che attesti           politica mondiale, o se invece, rinunciando alla
che in tutta la sua filiera produttiva un prodotto        propria missione ed ai propri interessi, si farà
non sia stato realizzato facendo ricorso al lavoro        assorbire in una pericolosa nuova polarizzazione
schiavo. Occorre altresì perseguire l'obiettivo di        del mondo i cui prodromi si sono avvertiti nelle
una riduzione in Europa degli squilibri riguardanti       vicende che hanno scosso l’Ucraina.
il costo del lavoro ed i regimi fiscali non solo fra      L’Europa deve soffocare sul nascere questi germi
Paesi UE ma anche con gli altri stati legati da           di nuova guerra fredda, per non fare da teatro
accordi di associazione, come la Confederazione           ancora a tragedie come quelle avvenute nei
Elvetica. La latitanza della politica su questi temi      Balcani. Il dialogo ecumenico e quello interreligio-
conduce a situazioni come quella che ha reso pos-         so possono grandemente contribuire alla pace e
sibile il referendum svizzero del febbraio scorso         all’unità del nostro continente, insieme al rilancio
sull’immigrazione.                                        del progetto di uno spazio economico comune
La Fai ha condiviso il rammarico delle ACLI della         con la Russia, un mercato da Lisbona a
Svizzera sull’esito di quel voto, ed è a fianco dei       Vladivostok. La geografia, i nostri interessi, il
cittadini italiani che lavorano in territorio elvetico,   nostro futuro ce lo chiedono.3

                                                                                                                             9
                                                                                                           il dialogo 2/14
EUROPA

“NO al l ’ i n eq ui t à che ge ne ra vi ol en za”.
D ove è fi n i t a l a tradi zi one u man i tari a svi zzer a?
La Svizzera, nel cuore dell’Europa, è talvolta vittima di profonde          rale dovesse decidere di vendere a governi che vio-
contraddizioni. Da una parte, come sede di istituzioni umanita-             lano i diritti umani in modo grave e sistematico lo
rie, ha il grande merito di operare per la difesa della dignità della       farebbe per assicurarsi una porzione molto reddi-
persona e contribuisce a costruire ponti di pace, dall’altra mette          tizia dell’ultimo grande mercato di materiale belli-
in discussione la sua tradizione umanitaria con decisioni con-              co in piena crescita, l’Arabia Saudita. Con 56.7
tradditorie e generatrici di violenza.                                      miliardi di USDOLL, questo paese era nel 2012 al
Ecco un esempio di queste contraddizioni che, d’altronde, colpi-            7° posto mondiale per quanto concerne le spese
scono anche l'Europa nei suoi Stati.                                        d’armamento e deve situarsi all’incirca allo stesso
                                                                            posto per quanto concerne la violazione dei diritti
 di Lavinia Sommaruga Bodeo, Alliance Sud *                                 umani. La discriminazione delle donne e dei lavo-
                  Parità. È così che il 6 marzo 2014 è terminata la         ratori stranieri sono solo due esempi tra gli altri.
                  votazione in Consiglio nazionale sull’ordinanza           Secondo la statistica pubblicata il 28 febbraio dalla
                  concernente il materiale bellico, con la mozione          Seco le esportazioni di armi, dopo un boom tra il
                  “Porre fine alla discriminazione dell’industria sviz-     2008 e il 2012, sono diminuite l’anno scorso. Nel
                  zera degli armamenti”. In questa situazione di            2012, la Svizzera ha esportato materiale da guerra
                  parità di voti, secondo la Legge federale                 per circa 700 milioni di franchi. Nel 2013, invece,
                  sull’Assemblea federale, il presidente che non par-       erano “solamente” 461 milioni di franchi.
                  tecipa alla votazione decide. Così il presidente della    Rammentiamoci: negli anni 90 erano mediamente
                  camera bassa, Ruedi Lustenberger (PPD) ha vota-           250 milioni di franchi per anno.
                  to Sì e ha preferito tenere conto della proposta
                  della Commissione di politica di sicurezza del            Invece di rimpiangere la diminuzione della doman-
                  Consiglio nazionale che, con 13 voti contro 9 e 2         da di armamenti sul mercato europeo, la Svizzera
                  astenuti, ha proposto di adottare la mozione.             farebbe meglio ad orientare la sua economia verso
                  Sembra che a Palazzo federale si agevolino piutto-        la produzione di beni civili che hanno futuro, con-
                  sto gli interessi economici che la reputazione inter-     solidandola con regole forti.
                  nazionale.                                                Anche con la “severa” ordinanza in vigore finora,
                                                                            nessun ufficio federale ha impedito che il materia-
                         Non è che la tradizione umanitaria Svizzera        le bellico esportato verso l’Arabia Saudita facesse
                         sia stata banalizzata con questa votazione?        la sua apparizione in zone di crisi come Siria e
                         Noi Svizzeri abbiamo una responsabilità            Libia, o che l’aiuto dei carri d’assalto Mowag e dei
                         visto che siamo depositari delle                   fucili di precisione svizzeri contribuissero a com-
                         Convenzioni del diritto umanitario con le          battere i movimenti pro-democratici nel Bahrein e
                         quattro Convenzioni di Ginevra e i tre pro-        in Ucraina.
                         tocolli aggiuntivi. I disastri fatti dagli arma-
                         menti di tutto il mondo sono sotto i nostri        Papa Francesco ci invita a porre dei segni “No
                  occhi: questi disastri non dovrebbero farci riflette-     all’inequità che genera violenza. Oggi da molte
                  re di più sulle decisioni prese e indirizzare mag-        parti si reclama maggiore sicurezza. Ma fino a
                  giormente il nostro pensiero ai diritti umani?            quando non si eliminano l’esclusione e l’inequità
                  La lobby svizzera dell’industria degli armamenti ha       nella società e tra i diversi popoli sarà impossibile
                  svolto il suo lavoro e in parlamento si è giocato sul     sradicare la violenza. Si accusano della violenza i
                  tema del lavoro e della disoccupazione (settore           poveri e le popolazioni più povere, ma, senza
                  industriale degli armamenti irrilevante che rappre-       uguaglianza di opportunità, le diverse forme di
                  senta a malapena lo 0.33% di tutte le esportazioni        aggressione e di guerra troveranno un terreno fer-
                  svizzere) a scapito della pace e della democrazia.        tile che prima o poi provocherà l’esplosione ”.
                  Secondo il Parlamento si potrà compensare il calo         La decisione del 6 marzo, presa dal Parlamento,
                  del mercato in Europa con la vendita di armi ai           proprio nel 150° anniversario della prima
                  Paesi in sviluppo più poveri. Se il Consiglio fede-       Convenzione di Ginevra, è evidentemente un
                                                                            mancato contributo sostenibile alla risoluzione
* Comunità di lavoro Swissaid, Sacrificio Quaresimale, Pane per             delle crisi nel mondo. Un gran peccato!3
Tutti, Helvetas, Caritas, Aces; www.alliancesud.ch

   10
          il dialogo 2/14
EUROPA

L’UE vista dalla Svizzera: tante contraddizioni
Il punto di vista svizzero verso l’UE è stato sempre segnato da una grande spaccatura nella popolazione che comun-
que, rispetto ad una adesione è sempre stata maggioritariamente contraria. Il Consiglio Federale nel maggio 1992
aveva infatti posto una domanda di adesione alla CEE (Comunità Economia Europea), mentre il popolo sei mesi dopo
aveva respinto con il 50,3% di NO l’ingresso nello SEE (Spazio Economico Europeo). Seguirono quindi gli anni dei
negoziati bilaterali, fino a qualche mese fa, molto produttivi anche per la Svizzera, che ha potuto godere di porte aper-
te verso un mercato di 503 milioni di persone (relativa all’UE-27, fonte Eurostat 2013).

 di Aldo Ragusa e Giuseppe Rauseo *
Tra tutti gli accordi con l’UE, oggi quello che maggiormen-            il messaggio che giunge da molte parti dell’Europa: troppa
te pone grandi difficoltà è quello sulla libera circolazione           burocrazia in mano ai funzionari di Bruxelles; troppo pote-
delle persone. Riguardo a questo accordo però, le vedute in            re della BCE che a volte strozza le iniziative di alcuni Paesi;
Svizzera sono molteplici. Le grandi aziende vedono nella               disaffezione diffusa tra gli stessi cittadini dell’UE verso le
libera circolazione l’enorme potenziale di manodopera for-             loro istituzioni; parecchi Paesi troppo indebitati e sull’orlo
mata e disponibile relativamente a basso costo (sempre di              del fallimento. Il secondo motivo è legato a un errore di
più anche in quei settori professionali non sottoposti a con-          comunicazione da parte del Consiglio Federale e della
tratti collettivi di lavoro); le piccole imprese spesso risento-       SECO (Segreteria di Stato dell’Economia), che fino a poco
no della concorrenza di padroncini che a volte sfruttano le            tempo fa affermavano che la libera circolazione NON ha
                               zone d’ombra del diritto trans-         portato in Svizzera grandi proble-
                               frontaliero (esenzione dell’IVA         mi. Questo la popolazione non
                               sotto i 10 mila franchi, le difficol-   l’ha capito, perché non è stato spie-
                               tà di verifiche fiscali, ecc).          gato e perché i cittadini vedono le
                               Anche tra i Cantoni la visione non      difficoltà dei propri figli ad entrare
                               è uniforme. Nelle aree zurighese        nel mondo del lavoro. A queste
                               di Zurigo e Basilea per esempio, la     persone non può essere detto sem-
                               Germania garantisce un grande           plicemente che va tutto bene per-
                               mercato vivace e la conseguente         ché hanno diritto a delle risposte
Aldo Ragusa                    possibilità di crescita e sviluppo.     coerenti con i loro problemi. Forse           Giuseppe Rauseo.
                               Nella regione di Ginevra altrettan-     bisognava dire che per qualcuno, e
to, la Francia consente uno sfogo a tanti svizzeri che vanno           per l’economia in genere, è andata benissimo e per altri
a vivere oltre frontiera e fanno i frontalieri al contrario, aggi-     invece non sta andando proprio tutto bene. Sta andando
rando i grandi problemi di penuria di alloggi nell’area attor-         bene per l’AVS che registra la tenuta delle entrate per con-
no a Lemano. In Ticino, regione svizzera mediamente più                tributi versati dai tanti lavoratori esteri che per il momento
debole dal lato economico, la libera circolazione sta invece           non percepiscono rendite. Sta andando bene per la ricerca
portando a fenomeni di forte pressione sui salari dei lavo-            scientifica svizzera che grazie alla sua grande capacità inno-
ratori indigeni per almeno due motivi: l’uso distorto degli            vativa, riceve forti finanziamenti anche dall’Europa. Un po’
accordi bilaterali da parte di certe imprese, a danno dei lavo-        meno bene va dal lato del territorio e dell’ambiente per il
ratori locali e la crisi italiana ormai molto acuta. Il dumping        forte impatto del traffico e degli insediamenti industriali che
salariale limita l’efficacia dell’azione sindacale a tutela dei        occupano molte aree in regioni a volte molto ristrette.
contratti di lavoro in quanto spesso il lavoratore accetta             Adesso tutte le contraddizioni nelle diverse visioni sono
condizioni peggiori pur di salvaguardare il posto di lavoro.           esplose contemporaneamente e il lavoro di ricerca di solu-
Inoltre si verificano casi in cui i salariati denunciano salari        zioni praticabili è ancora più difficile.
maggiori di quelli effettivamente ricevuti e purtroppo affio-          In questo senso, non possiamo dimenticare che il prossimo
rano anche casi di caporalato. È altrettanto opportuno sape-           18 maggio i cittadini svizzeri saranno chiamati ad esprimer-
re se le entrate di manodopera estera non siano state prece-           si sull’introduzione del salario minimo, una misura che se
dute da allontanamenti di manodopera locale in un proces-              accettata avrà certamente dei contraccolpi sul mercato del
so di effettiva sostituzione.                                          lavoro, sia sul fronte delle imprese, sia su quello dei lavora-
Da qui i risultati dell’ultima consultazione popolare del 9            tori - residenti o frontalieri che siano. Una questione, che
febbraio che ha visto proprio il Ticino protagonista della             interferirà con il lavoro di rinegoziazione con l’UE avviato
vittoria dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa.               dal Consiglio federale.3
Bisogna dire che almeno due aspetti negli ultimi anni hanno            * Aldo Ragusa, formatore sindacato OCST
rafforzato una certa visione negativa verso l’UE. Il primo è           Giuseppe Rauseo, vice presidente ACLI Svizzera

                                                                                                                                11
                                                                                                              il dialogo 2/14
ENAIP

Q uattro nu ovi f i ori ne l bou que t di E n ai p
In arrivo una piccola rivoluzione con l’aggiunta di nuovi corsi di lingua, men-
tre quelli di tedesco fanno registrare un record di iscrizioni, a testimonian-
za dell’ottimo lavoro svolto e della soddisfazione degli studenti. Il tutto in
attesa di conoscere gli effetti concreti del referendum sull’immigrazione.

di Fabio Urbisaglia

Libera circolazione, Schengen, mone-        bisogni dell’economia. Questo
ta unica. Capisaldi di un’aggregazio-       potrebbe avere delle ripercussioni
ne, quella dei 28 stati europei che         importanti sul mercato del lavoro in
costituiscono L’Unione. Tutti a lezio-      tutto il territorio svizzero. I trattati
ne di Economia. Sì ma come la met-          internazionali contrari a queste rego-      Tedesco (Svizzera tedesca) ed italiano
tiamo con la comunicazione? Si può          le, come l’Accordo di libera circola-       (Ticino) gli studenti vengono valutati
pensare di abbattere le barriere senza      zione delle persone con l’Unione            ed inseriti nell’ambiente giusto per il
preoccuparsi di permettere agli indi-       europea (UE), dovranno essere rine-         rispettivo grado di preparazione, con
vidui di esprimersi, di intendersi. La      goziati. Su quest’ultimo aspetto, ad        livelli ideali per ogni esigenza. Dai
risposta, va da sé, è no. E quindi?         esempio, puntano molto coloro i             neofiti a chi ambisce al perfeziona-
In un Paese come la Svizzera, mai           quali credono che gli effetti della         mento dell’idioma, il denominatore
così fuori dall’alleanza continentale,      riforma potrebbero presto essere            comune è sempre lo stesso: l’atten-
ma di fatto esempio di cosa sia una         ridimensionati.                             zione estrema alle necessità dei nostri
confederazione e di come si possano                                                     iscritti.
far convivere e coesistere diversità        Il nostro ente è comunque buono per         Gli insegnanti sono qualificati ed in
linguistiche, integrazione fa rima con      tutte le stagioni, adatto ad ogni scena-    grado di seguire i bisogni dei singoli
formazione. Ed è perciò che i corsi         rio. La struttura offre infatti una vasta   valorizzandone le abilità. Il coinvolgi-
ENAIP sono pensati ed elaborati per         gamma di corsi. L’offerta prevede           mento degli studenti è di primaria
abbattere ogni forma di barriera; lin-      laboratori di informatica, pensati per      importanza, favorito da una metodo-
guistica,        dunque        culturale.   introdurre a questa materia chi ha          logia di insegnamento dinamica,
Professionale, quindi sociale. Questo       poca dimestichezza o chi ha bisogno         intenta a creare ambienti positivi,
a prescindere dal numero di stranieri       di colmare le proprie lacune davanti        dove all’apprendimento si unisce un
ospitati dal Paese.                         ad un monitor. Corsi professionali,         confronto culturale costruttivo, tra
L’iniziativa del 9 febbraio scorso          utilissimi per chiunque desideri            persone con matrici, età, professioni
“contro l'immigrazione di massa” ha         aumentare la propria preparazione e         e religioni diverse. E se per caso si
infatti stabilito che entro tre anni la     fare un salto di qualità migliorando la     dovesse decidere o ci si trovasse
Confederazione dovrà fissare dei tetti      propria posizione lavorativa. Quelli di     costretti ad abbandonare questo
massimi per i permessi di dimora,           lingua, che hanno fatto registrare          Paese, o magari capitasse un’opportu-
nonché contingenti annuali per tutti        negli ultimi mesi un vero e proprio         nità di lavoro altrove, meglio farsi tro-
gli stranieri, calcolati in funzione dei    bum di iscrizioni. Nelle classi di          vare pronti.
                                                                                        ENAIP a strettissimo giro di posta
                                                                                        offrirà un ventaglio di corsi di lingua
                                                                                        ancora più ampio. Con l’avvento della
                                                                                        primavera sono in arrivo grandi novi-
                                                                                        tà. Pronte a fare il loro esordio quat-
                                                                                        tro nuove lingue: inglese, spagnolo,
                                                                                        italiano e russo.
                                                                                        Invitiamo dunque chiunque fosse
                                                                                        interessato ad informarsi presso la
                                                                                        nostra segreteria, sempre a disposi-
                                                                                        zione per delucidazioni (tel. 043 322
                                                                                        10 80). Ricordiamo inoltre la possi-
                                                                                        bilità di consultare il nostro sito
                                                                                        internet www.enaip.ch.
                                                                                        Buona primavera a tutti. 3

   12
          il dialogo 2/14
FILO DIRETTO CON SYNA

Dopo voto del 9 febbraio: come procedere?
Quasi ogni giorno si susseguono notizie sulle conseguenze dei risultati della votazione del 9 febbraio scorso. Il sì
all’iniziativa contro l’immigrazione di massa preoccupa l’opinione pubblica e ha effetti negativi anche e soprattutto
sulle regioni dove quotidianamente varcano il confine migliaia di frontalieri.

 di Sabine Hunger, Politiche sociali SYNA

L'insicurezza è palpabile in tutto il Paese, dal Ticino
alla Svizzera romanda e dalla Svizzera nord-occi-
dentale a quella orientale: come procedere dunque
dopo la votazione? Certo, c’è ancora questo famo-
so periodo transitorio di tre anni. Per risolvere il
problema e valutarne le conseguenze, i partner
sono tuttavia chiamati ad agire già ora.

La realtà
Fra tre anni non sarà più così facile trovare mano-
dopera, come lo è stato finora. Ed è proprio qui            quando esiste, molti hanno potuto beneficiare della libe-
che casca l’asino e dove nel prossimo futuro si apri-       ra circolazione delle persone, non da ultimo anche il
rà un delicato dibattito. La sanità nella Svizzera          benessere del nostro Stato. Dall’applicazione delle misu-
nord-occidentale, l’industria informatica a Ginevra         re di accompagnamento elementari previste dall'accordo
e il settore dei servizi in Ticino senza frontalieri?       siamo tuttavia ancora molto lontani. La volontà del
Impensabile! Lo schiacciante sì all'iniziativa in           popolo ora ha però posto un freno a questo continuo
Ticino fa trapelare le reali preoccupazioni della           barcamenarsi della classe politica. Tutto questo non
popolazione, quali disoccupazione, dumping sala-            dimostra in maniera lampante che la politica è chiamata
riale e cattive condizioni di lavoro, sempre più sotto      a migliorarsi sia in termini di rapidità che di efficienza?
pressione per i circa 60’000 frontalieri che lavorano       Le proposte non mancano, manca forse la pressione?
nel cantone italofono. A questo proposito ci tenia-
mo a ricordare che sono i datori di lavoro a prefe-         La paura non è d’aiuto
rire i frontalieri alle lavoratrici e ai lavoratori indi-   Mentre molti elettori sono forse stati indotti a porre un
geni. Il fatto che i datori, per motivi di economici-       sì nell'urna da fattori quali troppa crescita, eccessiva edi-
tà, decidano di assumere manodopera frontaliera a           ficazione e continua immigrazione, ora sono i frontalie-
salari più bassi deve pertanto fare suonare i campa-        ri a essere giustamente preoccupati. Molti di loro sono
nelli d’allarme: i mercati del lavoro locali come           disorientati. Le loro esistenze sono minate e i loro otti-
quelli in Ticino, a Ginevra o a Basilea vanno tutela-       mi rapporti con la popolazione svizzera a rischio. Grazie
ti in maniera più efficace. E visto che si tratta di un     a controlli efficienti avremmo l’opportunità di risolvere
problema a livello nazionale, la responsabilità non         la situazione e offrire vantaggi a entrambe le parti. È
ricade soltanto sulla Confederazione, ma anche              arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti per
sulla politica federale e soprattutto sulla Seco.           trovare soluzioni percorribili. Nel quadro di una solu-
                                                            zione a livello nazionale, il Syna è pronto a sedersi al
Volontà politica                                            tavolo delle trattative per cambiare il mercato del lavoro
Né per questa, né tantomeno per l'iniziativa sui            in modo tale da garantire una convivenza priva di reci-
salari minimi, la classe politica è stata in grado di       proci timori. Ci impegneremo pertanto con determina-
presentare una controproposta. Questa passività             zione affinché nei futuri dibattiti siano prese in conside-
non è logorante solo per i lavoratori e i sindacati,        razione le nostre proposte.
ma anche e soprattutto per un popolo che non fa             Il 18 maggio prossimo abbiamo tutti la possibilità di dire
di certo parte dei ceti che continuano ad arricchir-        sì alla tutela del salario minimo, soprattutto nei settori e
si sempre di più. Il fatto che per dichiarare di obbli-     nei rami in cui finora non esistono corrispettive regola-
gatorietà generale un CCL debbano spesso passare            mentazioni. Per combattere con efficacia il dumping
diversi anni e gli ostacoli non accennino a diminui-        salariale urgono un salario minimo e mezzi finanziari
re è del tutto inaccettabile. Il Ticino qui si sente giu-   messi a disposizione dai Cantoni per imporne l’applica-
stamente piantato in asso dalla Berna federale. Da          zione.3

                                                                                                                                13
                                                                                                              il dialogo 2/14
PATRONATO

Pe n s i o n i e f i s c o p e r c h i r i s i e d e i n I t a l i a
Sono definite pensioni estere quelle corrisposte ad un residente in Italia, da          Le pensioni private sono assoggettate
un Ente pubblico o privato di uno Stato straniero, a seguito di lavoro pre-             a tassazione solo in Italia.
stato in quel Paese.                                                                    2. Belgio – Germania
                                                                                        Le pensioni pubbliche sono assog-
 di Domenico Valentino, Patronato ACLI Basilea
                                                                                        gettate a tassazione solo in Italia se il
                                                                                        contribuente ha la nazionalità italiana
In generale tutte le pensioni estere,      te alle rendite INAIL, anche le rendi-       e non anche quella estera. Se il con-
percepite da cittadini italiani residen-   te della SUVA non sono soggette a            tribuente ha anche la nazionalità este-
ti, a prescindere dalla loro natura        tassazione IRPEF per un percettore           ra la pensione viene tassata solo in
(pubbliche o private), dalla loro pro-     residente in Italia.                         tale paese. Le pensioni private sono
venienza (da Stati convenzionati con       Con alcuni Paesi sono in vigore con-         assoggettate a tassazione solo in
l’Italia in materia di doppia imposi-      venzioni per evitare le doppie impo-         Italia.
zione fiscale o meno), dal fatto di        sizioni sul reddito, in base alle quali le   3. Australia
essere tassate o meno alla fonte,          pensioni di fonte estera sono tassate        Sia le pensioni pubbliche, sia le pen-
devono essere dichiarate in Italia con     in modo diverso, a seconda che si            sioni private, sono assoggettate a tas-
esclusione:                                tratti di pensioni pubbliche o di pen-       sazione solo in Italia.
l delle pensioni pubbliche fruite da       sioni private.                               4. Canada
cittadini con la sola nazionalità dello    Sono pensioni pubbliche quelle paga-         Sia le pensioni pubbliche, sia quelle
Stato erogatore;                           te da uno Stato o da una sua suddivi-        private, sono assoggettate a tassazio-
l delle pensioni AVS-AI erogate            sione politica o amministrativa o da         ne solo in Italia se l’ammontare non
dalla Svizzera, e riscosse in Italia;      un ente. Sono pensioni private quelle        supera il più elevato dei seguenti
l delle pensioni estere d’invalidità,      corrisposte da enti, istituti od organi-     importi: 10.000 dollari canadesi o
erogate da organismi non residenti,        smi previdenziali dei paesi esteri pre-      6.197,48 euro. Se viene superato tale
aventi natura analoga alla rendita         posti all’erogazione del trattamento         limite le pensioni sono tassabili sia in
d’infortunio INAIL (esempio: rendi-        pensionistico (ad esempio fondi di           Italia sia in Canada ed in Italia spetta
te erogate dalla SUVA, l’assicurazione     previdenza complementare).                   il credito per l’imposta pagata in
infortuni svizzera).                       Generalmente le pensioni private             Canada in via definitiva.
                                           sono imponibili soltanto nel paese di        5. Svizzera
A tal proposito occorre distinguere,       residenza del beneficiario. Quando           Le pensioni pubbliche (quelle che
ai fini della tassazione, tra indennità    sulle pensioni siano state operate           eroga lo Stato) sono tassate solo in
per inabilità temporanea assoluta e        delle ritenute a titolo definitivo e         Svizzera se il contribuente possiede la
rendita diretta per inabilità perma-       ricorre la condizione di tassazione          nazionalità svizzera. Se il contribuen-
nente. L’assoggettabilità o meno a         concorrente (sia nello Stato di prove-       te non possiede la nazionalità svizze-
tassazione IRPEF va valutata con           nienza della pensione che nello Stato        ra le pensioni pubbliche sono tassate
riferimento alla natura della presta-      di residenza del percettore) è possibi-      solo in Italia. Le rendite corrisposte
zione interessata. In particolare, per     le recuperare, tramite la dichiarazione      da parte dell’assicurazione svizzera
quanto riguarda l’indennità per inabi-     dei redditi, le imposte pagate all’este-     per la vecchiaia e per i superstiti (ren-
lità temporanea assoluta, questa ha        ro, attraverso il meccanismo del cre-        dite AVS), riscosse in Italia, non
sicuramente natura economica e             dito d’imposta.                              devono essere dichiarate in Italia in
costituisce un indennizzo per la man-                                                   quanto già assoggettate a ritenuta alla
cata retribuzione. Ciò significa che       Di seguito ecco uno schema rias-             fonte (nella misura del 5%) a titolo
l’indennità in questione è soggetta a      suntivo della situazione relativa alla       d’imposta. Le pensioni private (per
tassazione IRPEF (poiché in Italia l’i-    tassazione delle pensioni erogate ad         intenderci, quelle INPS) sono invece
stituto INAIL agisce come sostituto        un contribuente residente in Italia          tassate nel luogo di residenza del pen-
d’imposta e la trattenuta viene effet-     da enti pubblici e privati, sulla base
                                                                                        sionato.3
tuata direttamente alla fonte).            delle vigenti convenzioni contro le
Diversa natura ha, invece, la rendita      doppie imposizioni:
diretta per inabilità permanente.          1. Argentina – Regno Unito –
Infatti, pur trattandosi sempre di pre-    Spagna – Stati Uniti – Venezuela
stazione economica, il suo fine è          Le pensioni pubbliche sono assog-
quello di risarcire la diminuita capaci-   gettate a tassazione solo in Italia se il
tà lavorativa e pertanto, analogamen-      contribuente ha la nazionalità italiana.

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          il dialogo 2/14
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