DONALD SUTHERLAND-XXVI-Percorsi di Villa Brunati - a cura di - Comune di Desenzano del Garda

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DONALD SUTHERLAND-XXVI-Percorsi di Villa Brunati - a cura di - Comune di Desenzano del Garda
Percorsi di Villa Brunati
          -XXVI-

  DONALD
SUTHERLAND
       Il grande sottovalutato

          a cura di
      Artur Alipkaliyev

               2018
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DONALD SUTHERLAND-XXVI-Percorsi di Villa Brunati - a cura di - Comune di Desenzano del Garda
Ricerca realizzata da Artur Alipkaliyev nell’ambito del tirocinio universitario svolto nella Biblioteca Civica
A. Anelli di Desenzano del Garda (convenzione con l’Università degli studi di Torino n. 2404 del
07.12.2017)

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Il grande sottovalutato

                                       Capita spesso di incontrare una persona che svolge
                                       brillantemente il proprio lavoro, ma che per qualche
                                       motivo non ottiene il giusto riconoscimento. Per
                                       quanto riguarda il cinema, il primo nome che viene in
                                       mente è Donald Sutherland, attore canadese assunto
                                       oramai al rango di leggenda vivente. Nella sua
                                       lunghissima carriera, cominciata all’inizio degli anni
                                       Sessanta, Sutherland ha recitato in 180 film, sotto la
                                       regia di autori canadesi, americani, inglesi, italiani, ecc.
                                       È passato con disinvoltura dal cinema impegnato
                                       (dallo status di attore protagonista sotto la regia di
                                       Robert Altman, Federico Fellini, Bernardo Bertolucci)
                                       ai puri blockbuster hollywoodiani come la saga di Hunger
                                       Games con Jennifer Lawrence; ed è sempre stato
                                       elogiato da critica e pubblico. È inutile nasconderlo:
Donald Sutherland è un beniamino dei cinefili e dei critici di tutto il mondo. Se in parte
ciò è dovuto alle sue qualità recitative, l’altra spiegazione risiede nel fatto che lui non è mai
stato candidato all’Oscar, al premio cinematografico più importante del mondo, al trionfo
a cui ogni attore, Sutherland compreso, aspira sin dal proprio debutto. E non sono pochi
i film per i quali l’attore canadese avrebbe meritato almeno la nomination. I motivi di tale
esclusione sono ignoti: competizione troppo serrata, non ha fatto la giusta campagna (in
America la strada verso l’Oscar è considerata come un’autentica campagna elettorale)
oppure semplice sfortuna? Nel 2017 l’Academy ha voluto rimediare a questa mancanza e
assegnargli il prestigioso Oscar alla carriera, in riconoscimento di una carriera prolungatasi
per sei decenni e sempre di alto livello. Il suo ultimo film, Ella & John, diretto dall’italiano
Paolo Virzì e col premio Oscar Helen Mirren, è uscito nelle sale italiane nel 2018 ed è stato
presentato con successo all’ultima Mostra di Venezia, dove è stato accolto con una lunga
standing ovation, che ha portato alla commozione l’ottantaduenne Sutherland. La biblioteca
di Desenzano vuole rendere omaggio alla carriera di questo leggendario attore in occasione
del meritato Oscar alla carriera, che gli è stato assegnato l’11 novembre 2017. Durante tale
occasione gli altri premiati sono stati il regista afroamericano Charles Burnett, il direttore
della fotografia Owen Roizman e la regista belga Agnes Varda.

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Il profilo di uno stacanovista

                                         Donald Sutherland è nato nel 1935, a Saint John,
                                         nell’estremo Oriente del Canada. La sua famiglia è
                                         di origini scozzesi, tedesche e inglesi, suo padre era
                                         un tuttofare: si occupava di gas, elettricità e
                                         autobus. Di salute cagionevole sin da bambino,
                                         Sutherland ottenne il suo primo lavoro all’età di 14
                                         anni come giornalista presso la stazione radio della
                                         propria città. Si è laureato due volte: prima come
                                         ingegnere, poi presso la facoltà di Dramma. Nel
                                         1957 si è trasferito a Londra per studiare presso la
                                         London Academy of Music and Dramatic Art.
                                         Non finì gli studi nella capitale britannica e andò a
                                         vivere in Scozia, lavorando nei teatri di quella
                                         zona. Iniziò a recitare in qualche serie televisiva e
film per il piccolo schermo, soprattutto della BBC, e collaborò con due attori molto
popolari all’epoca: Christopher Lee e Roger Moore. Fu proprio quest’ultimo ad aiutare
Sutherland ad ottenere una parte che lo avrebbe lanciato verso la popolarità: Quella sporca
dozzina (1967). La pellicola ebbe un successo mondiale e Sutherland divenne un volto noto.
Si trasferì a Hollywood e cominciò a costruire la sua lunga e impressionante carriera sul
grande schermo. Grazie a film cult come MASH di Robert Altman e I guerrieri con Clint
Eastwood e Don Rickles, l’attore canadese si erse come l’emblema del cinema di guerra,
ma sempre con forti elementi di satira e commedia, e anticonformista. I suoi personaggi
erano fuori dalle righe, insofferenti verso la rigida disciplina militare, pronti ad affrontare
i superiori con una battuta. Questo ebbe anche delle ripercussioni sulla sua vita reale.
Sutherland è un noto pacifista e si è sempre schierato contro l’uso delle armi e le guerre.
Ha manifestato contro la lobby delle armi e nelle sue interviste ha affermato che la guerra
è «voluta solo da un’élite dominante e mai per democrazia».
Dopo la breve parentesi nella pura commedia in Fate la rivoluzione senza di noi (1970) con
Gene Wilder, Sutherland s’impose nel noir e giallo con Una squillo per l’ispettore Klute (1971),
diretto da Alan J. Pakula. Sul set scoppiò una storia d’amore tra lui e la coprotagonista
Jane Fonda, che per questo film vinse il suo primo Oscar come miglior attrice
protagonista. Fonda, figlia del leggendario divo Henry Fonda, è molto vicina a Sutherland
per idee politiche e impegno antibellico. I due unirono le proprie forze per produrre e
recitare nel documentario FTA contro la guerra del Vietnam, con interviste ai soldati
americani che si trovavano nell’Oceano Pacifico.
Negli anni Settanta Sutherland consolidò il suo status da attore protagonista con l’horror
psicologico A Venezia… un dicembre rosso shocking (1971) con Julie Christie, il bellico La notte
dell’aquila (1976) di John Sturges e con Michael Caine e lo spionistico La cruna dell’ago
(1981).
Donald Sutherland è sempre stato innamorato dell’Italia, soprattutto del suo cinema. Nella
sua carriera ha lavorato spesso con registi italiani, l’ultimo dei quali è Paolo Virzì.
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Nel 1976 l’attore canadese ha lavorato con Federico Fellini e, per giunta, nel ruolo
principale: fu Giacomo Casanova in Casanova di Federico Fellini. Trascorse l’intero anno in
Italia, visto che girò precedentemente Novecento di Bernardo Bertolucci, con Robert De
Niro e Gerard Depardieu. Ottenne il plauso della critica e dei due registi italiani. Poi tornò
a Hollywood, cambiato e più maturo, professionalmente e umanamente.
Dopo questa parentesi memorabile, Sutherland si immerse nell’horror fantascientifico con
ottimi risultati: Terrore dallo spazio profondo (1978) di Philip Kaufman, con due abitudinari
del genere come Leonard Nemoy e Jeff Goldblum, impreziosito dai camei di Robert
Duvall e Don Siegel, il regista preferito di Clint Eastwood.
Nel 1978 l’attore canadese entrò nel cuore delle ultime generazioni grazie alla sua
performance nei panni del professor Dave Jennings nella commedia demenziale e
campione d’incassi Animal House con l’indimenticabile John Belushi.
Quando si parla del suo status di sottovalutato da parte dell’Academy, il fatto più eclatante
risale al 1980 con Gente comune di Robert Redford. Il film fu molto amato dai membri
dell’Academy: gli assegnarono l’Oscar al miglior film, regia, attore non protagonista al
giovanissimo Timothy Hutton e miglior sceneggiatura non originale (il copione è tratto
                                           dall’omonimo romanzo di Judith Guest). La
                                           protagonista Mary Tyler Moore fu candidata, ma
                                           perse da grande favorita contro Sissy Spacek per La
                                           ragazza di Nashville. Perfino Judd Hirsch ricevette
                                           una nomination come miglior attore non
                                           protagonista per il breve ruolo dello psicologo. Ma
                                           niente per Donald Sutherland, che è forse il
                                           personaggio più interessante della storia.
                                           Deluso e sconfortato, Sutherland andò avanti
                                           mischiando il più possibile i generi dei suoi film. Nel
                                           1989 recitò in un film contro l’apartheid, Un’arida
                                           stagione bianca, a fianco di Susan Sarandon, un’altra
                                           celebre attivista dei diritti umanitari. Ma, anche qui,
                                           ad essere sotto la luce dei riflettori non fu l’attore
                                           canadese, ma il redivivo Marlon Brando, che per
                                           pochi, ma fondamentali, minuti si guadagnò la sua
                                           nona e ultima nomination all’Oscar, questa volta
                                           come attore non protagonista.
                                           Nello stesso anno Sutherland si tolse lo sfizio di
recitare in un puro film d’azione: Sorvegliato speciale, questa volta nel ruolo di un sadico
direttore di una prigione statunitense e opposto ad uno dei più celebri rappresentanti del
genere action, Sylvester Stallone. L’opera fu accolta con recensioni contrastanti, ma ancora
oggi rimane uno dei film d’azione più popolari e visti dal grande pubblico.
Desideroso di esplorare il genere action e sempre disponibile a lavorare con registi giovani,
nel 1991 recitò nel primo successo commerciale del futuro regista premio Oscar (e
protagonista della popolare serie tv Happy Days) Ron Howard: Fuoco assassino con pezzi da
novanta come Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh e Robert De Niro. Anche qui Sutherland
interpretò l’antagonista della storia. Con il passare degli anni l’attore canadese recitò spesso
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personaggi negativi, quasi sempre legati ad una posizione di autorità e potere. Ma forse i
suoi ruoli più celebri rimangono quelli positivi: padri amorevoli, nonni premurosi, mariti
tranquilli.
Non bisogna dimenticare che Sutherland cominciò la propria carriera in teatro ed è
comprensibile la sua scelta di recitare in un film tratto da un’apprezzata opera teatrale: 6
gradi di separazione di John Guare e con Will Smith, che in quegli anni era all’apice della
propria fama grazie alla sit-com Willy, il principe di Bel-Air.
Nel 1991 Sutherland lavorò con uno dei registi più importanti e controversi del
Novecento: Oliver Stone. La loro collaborazione avvenne in JFK - Un caso ancora aperto
sulle indagini relative all’uccisione del presidente John Fitzgerald Kennedy. Riempito di
stelle di prima grandezza, il film divenne un successo planetario, molto amato
dall’Academy, che gli conferì due Oscar per la fotografia e montaggio, oltre ad altre sei
nomination, tra cui film, regia e attore non protagonista a Tommy Lee Jones. Sutherland
interpretò il misterioso mister X, presumibilmente un ex agente segreto con qualche
segreto da rivelare.
Gli anni Novanta per Sutherland furono concentrati quasi esclusivamente a Hollywood e
con collaborazioni con attori di prima fascia dell’industria cinematografica americana. Ha
recitato fianco a fianco con attori premio Oscar come Michael Douglas, Dustin Hoffman,
Morgan Freeman, Denzel Washington, Matthew McConaughey, Sandra Bullock, Ben
Kingsley, Anthony Hopkins e Cuba Gooding Jr. E nonostante lui non avesse nel suo
curriculum nemmeno una nomination all’Oscar, Sutherland uscì sempre a testa alta agli
occhi del pubblico e della critica. In molti casi aveva poche scene e riusciva a renderle
memorabili con pochi gesti, con il suo stile di recitazione mai enfatica, dotando i suoi
personaggi anche di un piccolo elemento che rimane impresso nella mente dello
spettatore.
Con l’inizio del nuovo secolo, Sutherland transita con disinvoltura verso il cinema della
“terza età”, puntando sui personaggi di supporto e centellinando il suo status di
leggendario caratterista. L’amicizia con Clint Eastwood lo porta ad un grande successo del
2000 come Space Cowboys, inno alla saggezza della vecchiaia. Ritorna anche al cinema di
pura denuncia sociale con Piazza delle cinque lune sull’omicidio di Aldo Moro e American Gun
sull’uso e sulla diffusione delle armi negli Stati Uniti. Non si dimentica neanche di dire la
sua nei vertici alti del box office mondiale con The Italian Job con una parte breve, ma
fondamentale per lo sviluppo della narrazione. Ma il primo decennio del XXI secolo sarà
legato per Sutherland a due successi clamorosi (e forse inaspettati), entrambi tratti da due
celebri opere letterarie: Ritorno a Cold Mountain (2003) e Orgoglio e pregiudizio (2005).
Ambientati in epoche e luoghi differenti, i due film hanno un punto in comune, che risiede
proprio in Sutherland. Sembra che lui abbia interpretato lo stesso personaggio: padre
amorevole e protettivo verso le proprie figlie. E non importa se in un film è genitore di
Nicole Kidman e nell’altro di Keira Knightley. Alla fine emerge sempre il ritratto di un
padre modello.

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Scoccato il 2010, molti si sono
chiesti che piega avrebbe preso la
carriera di Sutherland. Il giudizio
comune           per          qualsiasi
attore/attrice/regista quasi o ultra
ottantenne punta su un fantomatico
viale del tramonto, dove l’unica
preoccupazione è quella di chiudere
degnamente la propria carriera. La
fama di Sutherland, aumentata
dopo il successo de La migliore offerta
(2013) di Giuseppe Tornatore, era
indiscutibile nei cineforum, tra i critici, cinefili e spettatori adulti, per non parlare degli
anziani. Ma c’era ancora un target di riferimento per cui Donald Sutherland era un nome
praticamente sconosciuto: i giovani. E il protagonista di questo percorso ha pensato di
colmare anche questa lacuna. Con la saga di Hunger Games (2012-2015) l’attore canadese
divenne un volto noto in tutto il mondo, soprattutto tra gli adolescenti. La sua
interpretazione del presidente Snow è stata una
delle punte più alte dell’intera saga, che ha dominato
i box office mondiali per quattro anni.
E cosa attende il futuro per lui? Il successo di Ella
& John (2017), diretto da Paolo Virzì e con Helen
Mirren, continua a prolungarsi anche nel 2018,
anno dei suoi 83 anni, poco dopo aver ricevuto un
meritato Oscar alla carriera, ma non sembra voler
ritirarsi e andare in pensione. Appartiene alla
vecchia scuola, dove si va avanti fino a quando si
può, dove si prova piacere a lavorare con i giovani
e magari a insegnare loro i trucchi del mestiere,
appresi in più di 60 anni di carriera. Sutherland
continua a lavorare, come i suoi amici Christopher
Plummer (88 anni) e Clint Eastwood (87).
Inarrestabili leggende, che continuano ad andare
avanti, finché morte non li separi dal loro lavoro,
dalla loro passione.

Tutti i film di questa rassegna sono disponibili sul Catalogo della Rete Bibliotecaria
Bresciana e Cremonese
https://opac.provincia.brescia.it

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LE CINQUE CHIAVI DEL TERRORE
                                      un film di Freddie Francis
                                      con Christopher Lee, Donald Sutherland, Max Adrian,
                                      Ann Bell, Michael Gough
                                      titolo originale: Dr. Terror’s House of Horrors
                                      HORROR, durata 93 min., Gran Bretagna, 1965

                                      In uno scompartimento di un treno, che sta per partire
                                      da Londra, si siedono sei uomini. Fra cinque di loro si
                                      instaura un rapporto di cortesia e gentilezza, solo uno
                                      se ne sta per conto suo e legge un libro in maniera
                                      altezzosa. Ad un certo punto, uno dei passeggeri
                                      afferma di essere un cartomante. A questa notizia gli
                                      altri s’incuriosiscono e gli chiedono di predire il loro
                                      futuro. Il vecchio signore racconta il destino di ognuno
                                      di loro tramite delle carte speciali e ogni storia si rivela
legata all’orrore e al paranormale.

Curiosità
Questo è il primo film prodotto da Amicus, casa di produzione cinematografica britannica,
attiva negli anni Sessanta e Settanta, specializzata nel genere horror. Lo sceneggiatore Milton
Subotsky aveva scritto inizialmente questa storia per una serie televisiva e s’ispira a Incubi
notturni (1945), il film dell’orrore preferito di Subotsky. La pellicola fu girata interamente
nei famosi Shepperton Studios, con un budget bassissimo e in meno di due mesi. Donald
Sutherland, al suo quarto film, fu pagato solo 1000 sterline, nonostante un ruolo da
coprotagonista.

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QUELLA SPORCA DOZZINA
                           un film di Robert Aldrich
                           con Lee Marvin, Charles Bronson, John Cassavetes, Donald
                           Sutherland, Telly Savalas
                           titolo originale: The Dirty Dozen
                           GUERRA, AZIONE, durata: 145 min., Gran Bretagna/USA,
                           1967

                           Francia, 1944. L’intero Paese transalpino è occupato dai nazisti
                           e lo sbarco in Normandia non è ancora avvenuto. In un castello
                           risiedono gli alti ufficiali dell’esercito di Hitler e gli Alleati
                           progettano la presa dell’edificio. La missione è molto rischiosa
                           e pochi vogliono averci a che fare. Per questo motivo, a un
                           gruppo di galeotti viene promessa la libertà in cambio della
buona riuscita della spedizione. Ma il lavoro collettivo è difficile per questi criminali e ben
presto emergono ostilità ed egoismi. Al maggiore John Reisman (Marvin) spetta l’arduo
compito di ricompattare il gruppo e portare a termine la missione militare a qualunque
costo.

Curiosità
Ispirato ad una storia vera della
Seconda guerra mondiale, il film attirò
l’attenzione della stampa e del pubblico
per l’impressionante cast corale, con
alcune delle più grandi stelle dei film
d’azione del momento. Sutherland era
uno sconosciuto, al suo primo ruolo in
un importante film americano: un
successo incredibile e al di là delle più
rosee più aspettative. La sua carriera
ebbe un punto di svolta. La pellicola fu
innovativa per il grande uso della violenza e per la rappresentazione dei soldati, che non
combattono per nessun ideale patriottico, ma per un semplice tornaconto personale. Lo
sceneggiatore Quentin Tarantino si ispirò a Quella sporca dozzina per Bastardi senza gloria
(2009) e lo stesso fece Sylvester Stallone per la sua saga de I mercenari (2010-2014). Il film
di Aldrich generò tre sequel per la televisione e una serie tv, tutti dimenticati. Nel 1968
Quella sporca dozzina vinse l’Oscar per il miglior montaggio sonoro e fu candidato in altre
categorie: miglior attore non protagonista a John Cassavetes (più famoso e apprezzato
come regista), montaggio e sonoro.

Tratto dal libro
Quella sporca dozzina di E. M. Nathanson
Titolo originale: The Dirty Dozen
Uscito negli USA nel 1965 e in Italia nel 1970

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DONALD SUTHERLAND-XXVI-Percorsi di Villa Brunati - a cura di - Comune di Desenzano del Garda
M*A*S*H
                                    un film di Robert Altman
                                    con Donald Sutherland, Elliot Gould, Sally Kellerman,
                                    Robert Duvall, Tom Skerritt
                                    COMMEDIA, GUERRA, durata: 116 min., USA, 1970

                                    In un ospedale militare da campo, durante la guerra di
                                    Corea, tre giovani ufficiali chirurghi, pur essendo bravi
                                    nel proprio lavoro, sono insofferenti verso la disciplina
                                    militare e irriverenti verso i superiori. Cercano di
                                    nascondere l’orrore che li circonda con scherzi, alcol e
                                    corteggiamenti alle infermiere. Ma l’ambiente goliardico
                                    del loro ospedale viene presto preso di mira dalle alte
                                    cariche dell’esercito e per non finire davanti alla corte
                                    marziale i tre chirurghi escogitano un piano inusuale e
                                    straordinario.

Curiosità
Dopo il grande successo di Quella sporca dozzina, la
carriera di Sutherland non decollò come lui
sperava. Si era ritrovato al verde, non aveva soldi
«nemmeno per un caffè». Robert Altman ingaggiò
Sutherland, che accettò di buon grado. Ma
l’ambiente goliardico del set e l’apparente anarchia
imposta da Altman non convincevano l’attore
canadese, che ebbe un rapporto freddo con il
regista e, assieme al suo collega Elliot Gould,
chiese il licenziamento di Altman ai produttori.
Questi ultimi ignorarono le lamentele del cast e
diedero fiducia al regista. Alla fine, Altman finì di
girare prima del previsto e non sforò il budget, ma non volle ricucire rapporti con i due
attori protagonisti. Dopo anni e in seguito al successo strepitoso della pellicola, i toni si
smorzarono e tutti e tre espressero dichiarazioni di rispetto.
MASH vinse l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale al veterano Ring Lardner
jr., anche se lui si lamentò pubblicamente di Altman, perché quest’ultimo aveva cambiato
totalmente la sua sceneggiatura. Il film fu candidato in quattro categorie: miglior film, regia,
attrice non protagonista a Kellerman e montaggio.

Tratto dal libro
MASH di Richard Hooker
Titolo originale: MASH, A Novel About Three Army Doctors
Uscito negli USA nel 1968, in Italia nel 1970

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I GUERRIERI
                              un film di Brian G. Hutton
                              con Clint Eastwood, Don Rickles, Donald Sutherland, Telly
                              Savalas, Carroll O’Connor
                              titolo originale: Kelly’s Heroes
                              GUERRA, COMMEDIA, durata: 144 min., USA, 1970

                             Europa, 1944. Il soldato semplice dell’esercito americano
                             Kelly (Eastwood) viene a conoscenza di un bottino di
                             14.000 lingotti d’oro, custodito dai tedeschi in una banca di
                             una piccola cittadina francese. Assieme al suo amico Big Joe
                             (Savalas) escogita un piano per derubare i nazisti, ma non
                             sarà facile nascondere il misfatto ai propri ufficiali. Per
                             questo motivo, chiede aiuto, uomini e munizioni a qualche
                             membro dell’esercito americano, desideroso di portarsi a
casa qualche lingotto. Tra questi ci sono Rubamazzo (Rickles), addetto alla sussistenza, e
Testamatta (Sutherland), che garantisce la buona riuscita della missione con una copertura
di carri armati.

Curiosità
Dopo aver lavorato assieme in
Dove osano le aquile (1968),
Eastwood e Brian G. Hutton si
ritrovarono per un altro film di
guerra, questa volta con forti
venature comiche. Ad innalzare il
divertimento ci pensa il celebre
comico statunitense Don Rickles,
grande amico di Eastwood nella
vita reale e morto nel 2017 all’età
di 90 anni. Il film viene ricordato
anche perché fu interamente girato
in Jugoslavia, a pochi chilometri dall’Italia. La presenza di una produzione cinematografica
hollywoodiana aiutò parecchio la debole economia di quel paese. Nella troupe del film
figura anche un giovane John Landis come assistente di produzione. Landis divenne un
regista famoso grazie a The Blues Brothers (1978) e diresse Donald Sutherland nel demenziale
Animal House (1978).

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E JOHNNY PRESE IL FUCILE
                                   un film di Dalton Trumbo
                                   con Timothy Bottoms, Jason Robards, Kathy Fields,
                                   Donald Sutherland, Marsha Hunt
                                   titolo originale: Johnny Got His Gun
                                   DRAMMATICO, GUERRA, durata: 111 min., USA,
                                   1971

                                    Il giovane Joe Bonham (Bottoms) viene ferito
                                    gravemente in una trincea durante la Prima guerra
                                    mondiale. Il caso è molto grave: il ragazzo perde le
                                    gambe, le braccia, gli occhi, il naso, le orecchie. Non
                                    riesce a vedere, sentire o parlare. Viene tenuto in vita
                                    solo da un complesso macchinario, grazie a cui mangia
                                    e respira. Non c’è nulla da fare, eppure i dottori lo
                                    vogliono tenere in vita per esaminarlo e fare le proprie
ricerche su di lui. Passano mesi, forse anni, e il ragazzo soffre enormemente perché riesce
a pensare e ricordare il proprio passato. Nella sua testa scorrono ricordi e visioni sulla sua
infanzia, il primo amore e conversazioni con un personaggio misterioso, forse Gesù Cristo
(Sutherland). Il paziente vuole morire, ma deve trovare un modo per comunicarlo
all’esterno.

Curiosità
Dalton Trumbo è un famoso sceneggiatore, vincitore di due premi Oscar, tra cui uno per
il soggetto di Vacanze romane (1953) con Audrey Hepburn e Gregory Peck. E’ celebre anche
perché è stato condannato dal Congresso per la sua appartenenza al partito comunista,
trascorse 11 mesi in una prigione e fu
ostracizzato da Hollywood, anche se
continuò a lavorare sotto falsi nomi grazie
all’aiuto di produttori e attori che avevano
bisogno del suo enorme talento. Ma prima
di tutto, nel 1939, egli scrisse il suo unico
romanzo E Johnny prese il fucile, che gli valse
numerosi premi e una fama duratura. Nel
1971 diresse questo adattamento
cinematografico, il suo unico exploit da
regista.

Tratto dal libro
E Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo
titolo originale: Johnny Got His Gun
Uscito negli USA nel 1939 e in Italia nel 1949

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IL GIORNO DELLA LOCUSTA
                               un film di John Schlesinger
                               con Donald Sutherland, Karen Black, Burgess Meredith,
                               Geraldine Page
                               titolo originale: The Day of the Locust
                               DRAMMATICO, durata: 144 min., USA, 1975

                               Hollywood, fine anni Trenta. Alcuni personaggi si
                               barcamenano nella Mecca del cinema tra sogni, speranze,
                               amori e delusioni. La bella e provocante Faye (Black) fa
                               perdere la testa ad alcuni suoi vicini e conoscenti, tra cui un
                               attempato contabile sessualmente represso (Sutherland). La
                               tensione sale vertiginosamente e i contendenti di Faye
                               vogliono sapere chi lei sceglierà.

Curiosità
Il film è diretto da John Schlesinger, vincitore dell’Oscar alla miglior regia nel 1970 per Un
uomo da marciapiede con
Jon Voight e Dustin
Hoffman. La pellicola
ottenne               due
nomination all’Oscar
nel 1976: miglior attore
non protagonista a
Burgess Meredith e
miglior fotografia.

Tratto dal libro
Il giorno della locusta di
Nathanael West
Titolo originale: The
Day of the Locust
Uscito negli USA nel 1939 e in Italia nel 1952

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NOVECENTO
                                 un film di Bernardo Bertolucci
                                 con Robert De Niro, Gerard Depardieu, Donald
                                 Sutherland, Burt Lancaster, Alida Valli
                                 DRAMMATICO, STORICO, durata: 310 min., Italia,
                                 Francia, Germania Ovest, 1976

                                 In un paese della Bassa Emiliana nascono, agli albori del
                                 '900, Alfredo Berlinghieri (De Niro) e Olmo Dalcò
                                 (Depardieu): il primo, futuro erede dei beni terrieri di
                                 famiglia, nonostante i privilegi di casta si lega al secondo,
                                 figlio di una contadina e di padre ignoto. L'amicizia dura,
                                 nonostante le vicende familiari e sociali di mezzo secolo
                                 traccino un solco sempre più profondo fra padroni e
                                 braccianti.

Curiosità
Novecento fa parte della lista dei “100 film italiani da salvare” per il suo valore artistico e
storico. Le riprese si svolsero interamente in Italia, in particolare in Emilia-Romagna,
Lombardia meridionale e Toscana. Dal punto di vista commerciale, il film non ebbe
successo per la sua smisurata durata. In Italia fu diviso in due atti, proposti separatamente
nei cinema. Negli Stati Uniti fu proposta una versione unica e ridotta di quattro ore, ma il
risultato fu un fiasco. Il film fu condannato e ritirato dal commercio per blasfemia e
oscenità. Qualche anno
dopo la sentenza fu tolta
e il capolavoro di
Bertolucci tornò in
circolazione.
Nella pellicola Donald
Sutherland       interpreta
uno dei suoi più famosi e
riusciti        personaggi
negativi, in questo caso
violento      e     sadico,
perfetta rappresentazione
del fascismo.

                                              14
IL CASANOVA DI FEDERICO FELLINI
                                   un film di Federico Fellini
                                   con Donald Sutherland, Mario Cencelli, Tina Aumont,
                                   Cicely Browne, Carmen Scarpitta
                                   GROTTESCO, DRAMMATICO, STORICO, durata:
                                   170 min., Italia, 1976

                                   Vecchio e trasandato, Giacomo Casanova (Sutherland),
                                   bibliotecario in un castello di Boemia, rievoca la sua vita
                                   densa di amori e di avventure. Prima, da giovane, a
                                   Venezia dove, incarcerato per le sue sregolatezze, evade
                                   dai Piombi e comincia a vagare per le corti europee
                                   conducendo una vita brillante, ricca di amori, di truffe,
                                   di onori. Con il passare del tempo però il suo successo
                                   si va appannando; molte porte gli si chiudono in faccia,
                                   la degradazione fisica e morale va accentuandosi con
sempre maggiore celerità.

Curiosità
La pellicola fu interamente girata in un teatro di posa di Cinecittà. Il costumista Danilo
Donati vinse l’Oscar per i migliori costumi, Fellini e Bernardino Zapponi furono candidati
per la miglior sceneggiatura non originale. Il capolavoro di Fellini viene ricordato per la
sua estrema precisione storica. Il regista e gli sceneggiatori rimasero molto fedeli
all’autobiografia di Casanova e Sutherland fu scelto per la sua incredibile somiglianza con
il personaggio. Leggendaria è diventata la produzione del film: molto lunga e
contrassegnata da continuati dissidi tra Fellini e i produttori. Il primo produttore della
pellicola, Dino De Laurentiis, mollò il progetto perché Fellini non voleva Robert Redford
come protagonista e non voleva girare in lingua inglese. Altri produttori non
s’interessarono al film perché i costi di produzione erano molto alti e per l’ostinazione di
Fellini nel voler girare in italiano. Il regista italiano considerava questo progetto come il
suo probabile capolavoro, il film per il quale lui sarebbe stato ricordato anche dopo la sua
morte. Ma, alla fine, dovette soccombere alle richieste, ridimensionare il budget e girare in
inglese. La lavorazione fu molto tribolata: scioperi, licenziamento e riassunzione di tutta
la troupe, denunce e processi in tribunale, mancanza di soldi, ritardi sulla tabella di marcia.
Fellini: «(…) Ho scelto per interpretarlo Donald Sutherland, un attore dalla faccia
cancellata, vaga, acquatica, che fa venire in mente Venezia. Con quegli occhi celestini da
neonato, Sutherland esprime bene l'idea di un Casanova incapace di riconoscere il valore
delle cose e che esiste soltanto nelle immagini di sé riflesse nelle varie circostanze».

Tratto dal libro
Storia della mia vita di Giacomo Casanova
Uscito in Italia nel 1825

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RIDERE PER RIDERE
                                un film di John Landis
                                con George Lazenby, Anne Crawford, Joe Medalis, Ed
                                Griffith, Donald Sutherland
                                titolo originale: The Kentucky Fried Movie
                                COMMEDIA, durata: 90 min., USA, 1977

                                Un delirante palinsesto, con una ventina di sketch di varia
                                lunghezza, che vanno dalla semplice battuta allo spezzone di
                                qualche metraggio, concernenti la televisione, gli inserti
                                pubblicitari o il riferimento a taluni filoni (un po' horror, un
                                po' porno) e così via.

Curiosità
Seconda regia di John Landis per questa commedia demenziale ad episodi, assorto a rango
di cult e apripista del genere e del film come L’aereo più pazzo del mondo (1980) e Una pallottola
spuntata (1988). Per anni si è creduto che Woody Allen avesse fatto un cameo nel film, ma
in realtà si tratta di un attore molto simile al regista e sceneggiatore newyorchese. Questa
incomprensione fu volutamente cercata dai produttori e dal regista del film. Gli
sceneggiatori del film proposero il loro progetto a tutta Hollywood, ma nessun produttore
voleva investire i soldi in un film composto solo di sketch. Alla fine decisero di produrre
da soli la pellicola, che diede avvio a numerose carriere. Donald Sutherland appare in un
cameo di pochi secondi.

                                               16
UNICO INDIZIO, UN ANELLO DI
                                  FUMO
                                  un film di Stuart Cooper
                                  con Donald Sutherland, Francine Racette, John Hurt,
                                  Christopher Plummer
                                  titolo originale: The Disappearance
                                  THRILLER, durata: 100 min., Regno Unito, Canada,
                                  1977

                                  Ja Mallory (Sutherland), un killer al servizio di
                                  un’organizzazione criminale canadese, viene lasciato
                                  dalla moglie (Racette). Frustrato e deluso, accetta di
                                  compiere una nuova missione in Inghilterra. Qui scopre
                                  che colui che deve uccidere è Roland Deverell
                                  (Plummer), l'uomo che gli ha portato via la moglie.

Curiosità
Il film segna la collaborazione tra due giganti della recitazione made in Canada: Sutherland
e il premio Oscar Christopher Plummer. Fra i due nacque una lunga amicizia, che perdura
ancora oggi. Infatti, durante il suo discorso di ringraziamento per l’Oscar alla carriera nel
novembre del 2017, Sutherland citò anche Plummer fra i suoi amici più cari.

Tratto dal libro
Unico indizio: un anello di fumo di Derek Marlowe
titolo originale: Echoes of Celandine
Uscito in Italia nel 1981

                                             17
ANIMAL HOUSE
                                   un film di John Landis
                                   con John Belushi, Tom Hulce, Kevin Bacon, Donald
                                   Sutherland, Tim Matheson
                                   titolo originale: National Lampoon’s Animal House
                                   COMMEDIA, durata: 105 min., USA, 1978

                                     Presso un’università americana, nel 1962, due ragazzi si
                                     sono appena iscritti e sono entusiasti di partecipare alle
                                     varie proposte dell’istituzione accademica. Come prima
                                     cosa vogliono entrare in una confraternita e puntano a
                                     quella più famosa: Omega Theta Phi, composta dagli
                                     studenti più popolari, ricchi e snob dell’intero campus. A
                                     loro malgrado, vengono rifiutati, ma vengono accettati
                                     tra le file di Delta Tau Chi, di cui fanno parte degli
                                     autentici festaioli, con un rendimento accademico molto
basso, ma che sono famosi per le loro azioni goliardiche. Gli scherzi e la rivalità con
Omega Theta Phi proseguono senza sosta e senza esclusioni di colpi. Ma il culmine viene
presto superato e i dirigenti dell’università cercano di chiudere la sgangherata confraternita
in tutti i modi possibili.

Curiosità
Nello stesso anno, John Landis e John Belushi si sarebbero riuniti di nuovo per il
capolavoro The Blues Brothers, con Dan Aykroyd. Nel 2000 l’American Film Institute ha
inserito Animal House al trentaseiesimo posto nella lista delle “100 migliori commedie
americane di tutti i tempi”. Inizialmente il film doveva essere girato presso l’università del
Missouri, ma il rettore di quella università lesse la sceneggiatura e negò il permesso. Così i
produttori si rivolsero all’università dell’Oregon. Il rettore accettò la proposta senza
nemmeno leggere il copione perché qualche
anno prima aveva detto di no alle riprese de
Il laureato (1967) di Mike Nichols e con
Dustin Hoffman, un film considerato un
capolavoro anche dallo stesso rettore. Animal
House divenne un clamoroso successo anche
commerciale: a fronte di un budget di soli 3
milioni di dollari, la pellicola ne guadagnò
146.
Donald Sutherland interpretò un altro dei
suoi personaggi negativi più memorabili e
confermò la sua predilezione nel lavorare col
regista John Landis.

                                              18
TERRORE DALLO SPAZIO PROFONDO
                                      un film di Philip Kaufman
                                      con Donald Sutherland, Leonard Nimoy, Jeff
                                      Goldblum, Brooke Adams
                                      titolo originale: Invasion of the Body Snatchers
                                      FANTASCIENZA, HORROR, durata: 115 min., USA,
                                      1978

                                  Elizabeth Driscoll (Adams), da alcuni giorni, nota un
                                  comportamento insolito nel marito Geoffrey e scopre i
                                  misteriosi incontri dello stesso con sconosciuti. Legata
                                  da amicizia e da impegni professionali a Matthew
                                  Bennell (Sutherland), vice-ispettore della Pubblica
                                  Sanità, la donna gli manifesta le sue preoccupazioni.
                                  Nello stesso tempo, anche i coniugi Nancy e Jack
                                  (Veronica Cartwright e Jeff Goldblum), gestori di uno
stabilimento per bagni termali e massaggi, fanno presente a Matthew ed Elizabeth delle
anomalie riscontrate nel loro locale.

Curiosità
Nel film recitano
due abitudinari del
genere
fantascientifico:
Leonard Nimoy, il
celebre Spock nella
saga di Star Trek, e
Jeff Goldblum, il
protagonista de La
mosca (1986) di
David Cronenberg.
Inoltre, fanno dei
piccoli camei nella
pellicola: il premio
Robert Duvall, Don Siegel, il regista preferito di Clint Eastwood, e Kevin McCarthy, il
protagonista de L’invasione degli ultracorpi (1956), di cui Terrore dallo spazio profondo è il remake.

Tratto dal libro
L’invasione degli ultracorpi (conosciuto anche come Gli invasati) di Jack Finney
titolo originale: The Body Snatchers
Uscito negli Usa nel 1954 e in Italia nel 1956

                                                 19
1855 - LA PRIMA GRANDE RAPINA AL
                              TRENO
                              un film di Michael Crichton
                              con Sean Connery, Donald Sutherland, Lesley-Anne Down,
                              Alan Webb, Pamela Salem
                              titolo originale: The First Great Train Robbery
                              AVVENTURA, COMMEDIA, durata: 110 min., Gran
                              Bretagna, USA, 1979

                             A metà dell’Ottocento le grandi quantità di denaro vengono
                             trasportate sui treni, ritenuti veloci, affidabili e inattaccabili,
                             soprattutto se a bordo ci sono tante guardie. Su uno di questi
                             mezzi di locomozione vengono trasportati tanti soldi per gli
                             stipendi dei soldati inglesi, che si trovano in Crimea. Nessuno
                             è mai riuscito a rapinare un treno, pochi ci pensano e
pochissimi ci provano. Ma Edward Pierce (Connery) vuole tentare l’impresa e per questo
motivo assolda per la rischiosa missione una squadra, piccola, ma molto efficiente.

Curiosità
Michael Crichton, qui nelle vesti di
regista e sceneggiatore, ha portato sul
grande schermo uno dei suoi romanzi. In
generale, Crichton è celebre in tutto il
mondo per aver scritto il libro Jurassic
Park, da cui è stata tratta una delle saghe
cinematografiche di maggior successo. Il
romanzo e il film si basano su una storia
vera, che fu molto romanzata da
Crichton: i veri rapinatori non dovettero
affrontare tutti questi problemi
rappresentati nel film. L’attrice Lesley-
Anne Down fu una sorta di sex symbol degli anni Settanta, però la sua fama è legata
soprattutto alla televisione: dal 2003 al 2012 ha recitato nella soap opera Beautiful.

Tratto dal libro
La grande rapina al treno di Michael Crichton
titolo originale: The Great Train Robbery
Uscito negli USA nel 1975 e in Italia nel 1976

                                              20
GENTE COMUNE
                                    un film di Robert Redford
                                    con Mary Tyler Moore, Donald Sutherland, Timothy
                                    Hutton, Elizabeth McGovern, Judd Hirsch
                                    titolo originale: Ordinary People
                                    DRAMMATICO, durata: 124 min., USA, 1980

                                     Nella periferia di Chicago vive una famiglia borghese
                                     con uno stile di vita normale e tranquillo. Calvin e Beth
                                     (Sutherland e Moore) sono felicemente sposati da tanti
                                     anni e hanno due figli, destinati ad un futuro roseo e
                                     privo di problemi. Ma la loro vita viene scossa quando
                                     il primogenito muore in un incidente e il figlio minore
                                     (Hutton) cerca di suicidarsi perché si sente responsabile
                                     per la sua morte. La famiglia è allo sbando e solo il padre
                                     prova a far tornare la normalità con un grande sforzo
personale. Il figlio minore inizia le sedute di terapia con uno psichiatra (Hirsch) e si trova
una ragazza (McGovern) che gli riporta la serenità. Ma il suo rapporto con la madre è
incrinato. Beth si dimostra fredda e distaccata col proprio figlio e all’apparenza non c’è
una via d’uscita.

Curiosità
L’esordio alla regia del divo hollywoodiano per eccellenza, Robert Redford, è andato
meglio di ogni più rosea aspettativa grazie alla vittoria di quattro premi Oscar: miglior film,
regia (l’unico Oscar in competizione vinto da Redford nella sua carriera), attore non
protagonista all’allora ventunenne Hutton e sceneggiatura non originale al veterano Alvin
Sargent, classe 1927 e ancora oggi in attività. Inoltre, la pellicola ottenne due nomination
per l’attrice comica Moore, qui nelle inconsuete vesti drammatiche, come attrice
protagonista e per Hirsch come attore non protagonista. L’unico a non essere stato
nemmeno candidato è Donald Sutherland e ancora oggi non si spiega questa esclusione.
La performance di Sutherland è al limite della perfezione, in bilico tra il dolore e la voglia
di andare avanti. Il suo personaggio è il collante della storia, che tiene uniti tutti gli
personaggi del film. Quando si parla dell’attore canadese come di un attore sottovalutato,
ci si riferisce soprattutto al mancato riconoscimento da parte dell’Academy nei suoi
confronti per Gente comune.

Tratto dal libro
Gente senza storia di Judith Guest
titolo originale: Ordinary People
Uscito negli USA nel 1976 e in Italia nel 1977

                                              21
LA CRUNA DELL’AGO
                                    un film di Richard Marquand
                                    con Donald Sutherland, Kate Nelligan, Christopher
                                    Cazenove
                                    titolo originale: Eye of the Needle
                                    THRILLER, SPIONISTICO, durata: 112 min., USA,
                                    1981

                                    Una spia nazista (Sutherland) è incaricata di raccogliere
                                    informazioni sulle mosse degli inglesi e degli alleati
                                    nell'imminenza dello sbarco in Normandia. In attesa,
                                    l'uomo incontra una donna (Nelligan) e se ne innamora.
                                    Ma è troppo pericoloso svelare la sua vera identità.

Curiosità
Il film è tratto da un romanzo di Ken Follett, che è
stato criticato per il finale troppo macabro e violento.
I critici cinematografici accolsero con qualche riserva
l’adattamento sul grande schermo, ma osannarono la
performance di Sutherland, considerato il vero punto
di forza del film. Gli storici attaccarono la pellicola per
la sua esigua veridicità storica, soprattutto per quanto
riguarda la presenza di alcune auto, moto e elicotteri,
che non esistevano durante la Seconda guerra
mondiale.
Il personaggio di Sutherland ricorda tantissimo il suo
ruolo ne La notte dell’aquila: spia nazista in territorio
nemico, che s’innamora di una donna del posto.

Tratto dal libro
La cruna dell’ago di Ken Follett
titolo originale: The Eye of the Needle
Uscito in Gran Bretagna nel 1978 e in Italia nel 1985

                                               22
PROVA D’INNOCENZA
                                    un film di Desmond Davis
                                    con Donald Sutherland, Faye Dunaway, Christopher
                                    Plummer, Sarah Miles
                                    titolo originale: Ordeal by Innocence
                                    THRILLER, durata: 90 min., Regno Unito, 1985

                                    Prima di partire con una spedizione scientifica per
                                    l'Antartide, il dottor Calgary (Sutherland), un
                                    paleontologo americano, dà un passaggio in macchina
                                    ad un giovane, Jack Argyle. E, poiché l'agenda di
                                    quest'ultimo è scivolata sul pavimento della vettura, solo
                                    a missione ultimata, e cioè due anni dopo, Calgary si fa
                                    carico di recarsi nel Devon, in Inghilterra, per restituirla
                                    al proprietario. Ma questi è morto, impiccato per
                                    matricidio. Jack aveva, sì, affermato che quella sera,
nell'ora del delitto, egli si trovava altrove ed in auto con uno sconosciuto, ma senza la
minima possibilità di prove non era stato creduto. Calgary, turbato dall’idea che la propria
testimonianza avrebbe salvato il giovane, si mette in testa di chiarire l'accaduto e, con
l'agenda del morto alla mano, comincia a contattare ambienti e persone: ma incontra non
solo mille ostacoli (e con sua grande sorpresa) da parte dei vari membri della famiglia
Argyle, ma anche il disinteresse e l'avversione della stessa polizia.

Curiosità
Tratto dal romanzo Le due verità di
Agatha Christie, il film rispetta tutte le
convenzioni del genere. Caduta nel
dimenticatoio nel corso degli anni, la
pellicola    resta       celebre      per
l’impressionante cast. Infatti, oltre a
Sutherland, ci sono due giganti della
recitazione e due premi Oscar come
Faye Dunaway e Christopher Plummer.

Tratto dal libro:
Le due verità di Agatha Christie
titolo originale: Ordeal by Innocence
Uscito in Gran Bretagna e in Italia nel 1958

                                              23
REVOLUTION
                                   un film di Hugh Hudson
                                   con Al Pacino, Nastassja Kinski, Donald Sutherland,
                                   Joan Plowright
                                   DRAMMATICO, STORICO, durata: 111 min., Regno
                                   Unito, Norvegia, 1985

                                    Nel 1776 cominciano ad essere abbattute nel New
                                    England le statue di Giorgio III d'Inghilterra. I coloni
                                    nordamericani, gente immigrata da molti Paesi, stremati
                                    dall'esoso fiscalismo inglese oltre che dalla sprezzante
                                    arroganza degli ufficiali di Sua Maestà, si rivoltano
                                    contro le odiate Giubbe Rosse, aiutati in questo anche
                                    da una parte delle tribù indiane. Sono i primi fermenti di
                                    quella rivoluzione che, accesa nel focolaio di Boston,
                                    porterà George Washington, con l'ausilio del francese
Lafayette, alla gloria e l'America sulle nuove frontiere dell'indipendenza, della democrazia
e della libertà.

Curiosità
Il film fu stroncato dalla critica, che lo bollò come
degno di un insignificante film per la televisione. In
particolare, furono criticati i dialoghi e la
monodimensionalità dei personaggi. Nonostante la
storia sia ambientata negli Stati Uniti, le riprese si
svolsero in Inghilterra, altro fatto che fece storcere il
naso a parecchi. Deluso dal risultato e dall’accoglienza,
Al Pacino si prese una pausa di quattro anni prima di
tornare a recitare.
Il regista Hugh Hudson è famoso per aver diretto
Momenti di gloria, vincitore dell’Oscar come miglior film
nel 1982. Nel 2009 Hudson propose la versione
Director’s Cut di Revolution, in modo da far capire che la
versione precedente era voluta dai produttori e fu
messa in circolazione in gran fretta solo per farlo
candidare agli Oscar, cosa che naturalmente non avvenne.

                                             24
SORVEGLIATO SPECIALE
                                   un film di John Flynn
                                   con Sylvester Stallone, Donald Sutherland, John Amos
                                   titolo originale: Lock Up
                                   DRAMMATICO, THRILLER, AZIONE, durata: 109
                                   min., USA, 1989

                                   Il quarantenne Frank Leone (Stallone), detenuto
                                   modello, appena tornato da una licenza premio,
                                   trascorsa con la fidanzata Melissa, è ormai prossimo alla
                                   scarcerazione definitiva, quando viene prelevato di notte
                                   dalla sua cella e trasferito in un'altra prigione, assai più
                                   dura, diretta dallo spietato Warden Drumgoole
                                   (Sutherland). Costui lo odia perché in passato riuscì ad
                                   evadere dal penitenziario, che egli allora dirigeva,
                                   danneggiandogli la carriera, e ora vuole vendicarsi.

Curiosità
Girato in circa tre mesi, il film impiegò dei veri detenuti
come comparse nelle scene di massa. Per rendere la
situazione sicura, anche degli agenti di sicurezza stavano in
mezzo alla folla. I veri detenuti e le vere guardie del carcere
venivano pagati con uno stipendio: 26 dollari al giorno per
i carcerati, 93 per i poliziotti. Stallone guadagnò 15 milioni
di dollari, ma si ruppe una gamba durante le riprese. Il
budget totale della pellicola è di 24 milioni, quindi lo
stipendio del protagonista occupa più di metà delle spese.
Gli incassi furono deludenti e non riuscirono a pareggiare il
budget, non particolarmente alto per un film
hollywoodiano. Fu giudicata buona l’interpretazione del
cast, soprattutto fu Sutherland a prendersi gli elogi dei
critici.

                                              25
UN’ARIDA STAGIONE BIANCA
                                    un film di Euzhan Palcy
                                    con Donald Sutherland, Susan Sarandon, Marlon
                                    Brando
                                    titolo originale: A Dry White Season
                                    DRAMMATICO, durata: 107 min., USA, 1989

                                    Il professor Benjamin Du Toit vive con i suoi cari in
                                    Sudafrica. Durante una pacifica dimostrazione
                                    giovanile, la polizia di Botha spara brutalmente sulla
                                    folla e, tra molti altri, uccide Jonathan, figlio di Gordon,
                                    suo giardiniere di colore. Questi cerca invano le spoglie
                                    del bambino, seppellito in fretta non si sa dove, ma le
                                    sue disperate indagini ne decretano la tortura e la morte.
                                    Il tranquillo Du Toit comincia a rendersi conto dei
                                    metodi e delle crudeltà dei propri compatrioti, sempre
ossessionati dalla paura dell'eversione e delle ansie di libertà dei nativi.

Curiosità
Le due star del film, Donald Sutherland e Marlon
Brando, vollero come stipendio il minimo sindacale:
4000 dollari. Entrambi rimasero colpiti dal libro, da cui
è tratto il film, e dall’argomento di chiara denuncia
sociale in un periodo storico, in cui la questione del
Sudafrica era molto importante. Se ciò non stupisce per
Sutherland (celebre attivista per i diritti dell’uomo), lo
fa per quanto riguarda Brando, che era solito chiedere
cifre esorbitanti anche per apparire per pochi minuti in
qualsiasi film. Alla fine, fu proprio quest’ultimo a
prendersi le luci della ribalta guadagnandosi la sua nona
e ultima nomination all’Oscar.

Tratto dal libro
Un’arida stagione bianca di André Brink
Titolo originale: A Dry White Season
Uscito in Sudafrica nel 1979 e in Italia nel 1989

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FUOCO ASSASSINO
                                  un film di Ron Howard
                                  con William Baldwin, Kurt Russell, Robert De Niro,
                                  Donald Sutherland, Jennifer Jason Leigh
                                  titolo originale: Backdraft
                                  DRAMMATICO, THRILLER, durata: 135 min., USA,
                                  1991

                                 A Chicago, il tenente Stephen McCaffrey (Russell)
                                 comanda la squadra n. 17, ritenuta la più efficiente del
                                 Corpo dei Vigili del fuoco. Stephen ha un fratello
                                 minore, Brian (Baldwin), che, avendo assistito da
                                 piccolo all’atroce morte del padre, anche lui vigile, per
                                 salvare un bambino, è insieme respinto ed affascinato
                                 dal fuoco. Brian, deciso a seguire le orme del padre,
                                 entra nella squadra di Stephen, che mette sotto di sé il
"novellino", un po' scoraggiandolo, un po' proteggendolo.

Curiosità
Il film rappresenta il primo successo commerciale di Ron Howard, regista premio Oscar
per A Beautiful Mind (2001) e l’indimenticabile protagonista della serie tv Happy Days. La
pellicola fu accolta positivamente dal pubblico, ma non dalla critica, che elogiò le scene
d’azione, ma bacchettò la sceneggiatura approssimativa e l’insufficiente caratterizzazione
dei personaggi. Fu accentuata la poca verosimiglianza rispetto alle vere condizioni di
lavoro dei vigili del fuoco. I due divi Robert De Niro e Donald Sutherland appaiono in
poche scene e solo per avere i loro nomi sui cartelloni e nelle pubblicità. Fuoco assassino
ottenne tre nomination agli Oscar: miglior sonoro, montaggio sonoro ed effetti speciali.

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GRIDO DI PIETRA
                                   un film di Werner Herzog
                                   con Vittorio Mezzogiorno, Donald Sutherland, Brad
                                   Dourif
                                   titolo originale: Cerro Torre: Schrei aus Stein
                                   DRAMMATICO, durata: 105 min., Canada, Francia,
                                   Germania, 1991

                                    Al campionato mondiale di free climbing indoor
                                    (arrampicata libera al coperto) l'organizzatore, Ivan
                                    Rodanovic (Sutherland), che la commenta per la
                                    televisione,     ha    invitato   Roccia       Innerkofler
                                    (Mezzogiorno), il più celebre alpinista del mondo.
                                    Competono Martin Edelmeier, un tedesco, campione in
                                    carica, e un californiano. Durante la vittoriosa prova del
                                    tedesco, Roccia esprime il parere di trovarsi di fronte ad
acrobati, più che alpinisti, e in una successiva intervista-scontro mette in dubbio che un
free climber possa affrontare una "vera" montagna. Così Martin decide di seguire Roccia
nella sua spedizione al Cerro Torre e sfidarlo sul leggendario picco patagonico.

Curiosità
Pur non essendo il primo film nella leggendaria filmografia di Werner Herzog, Grido di
pietra segna molte novità nella carriera del regista tedesco: è il suo primo film per il quale
non ha scritto lui stesso la
sceneggiatura ed è la prima volta che
usò uno storyboard. La storia fu
ideata dall’alpinista italiano Reinhold
Messner e il copione fu scritto dal
produttore Walter Saxer, alla sua
prima sceneggiatura. La pellicola si
ispira ad una vera spedizione al Cerro
Torre nel 1959. Il film ricevette quasi
esclusivamente recensioni negative, lo
stesso     Herzog       considerò      la
sceneggiatura debole e con dialoghi
scadenti. Nel corso degli anni il regista
non volle riconoscerlo come un suo
film.

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JFK - UN CASO ANCORA APERTO
                                    un film di Oliver Stone
                                    con Kevin Costner, Tommy Lee Jones, Sissy Spacek,
                                    Gary Oldman, Donald Sutherland, Jack Lemmon,
                                    Walter Matthau, Kevin Bacon, Joe Pesci
                                    STORICO, DRAMMATICO, GIALLO, durata: 188
                                    min., USA, 1991

                                      Nei giorni successivi all’assassinio del presidente John
                                      F. Kennedy, il procuratore distrettuale di New Orleans
                                      Jim Garrison (Costner) vaglia numerose piste per
                                      trovare l’omicida. Ma quando viene arrestato Lee
                                      Harvey Oswald (Oldman), Garrison è convinto che
                                      l’uomo abbia avuto dei complici e riapre le indagini.
                                      Attraverso l’incontro con numerosi esponenti della
                                      politica statunitense, agenti segreti e ricchi uomini
d’affari, il procuratore distrettuale comincia a capire che l’assassinio di Kennedy era voluto
da numerose persone di potere.

Curiosità
Il film è il primo di una trilogia sulla politica americana, voluta, scritta e diretta da Oliver
Stone, regista premio Oscar per Platoon (1986) e Nato il 4 luglio (1989). Gli altri due capitoli
sono Gli intrighi del potere - Nixon (1995) con Anthony Hopkins nei panni del presidente
Richard Nixon e W. (2008) su George W. Bush jr. Per JFK Stone si basò sulla storia vera
del procuratore Garrison e sulle altre tesi non ufficiali sulla morte del presidente
americano. Garrison è l’unico procuratore ad aver portato il caso dell’omicidio di John F.
Kennedy in un tribunale. Dopo la pubblicazione del libro di Garrison nel 1988, Stone
volle incontrarlo, rimase impressionato dalla personalità del procuratore, ritenendolo «una
persona giusta», e comprò i diritti del libro per 250.000 dollari, spendendo i propri soldi.
Il regista affermò che fu da sempre affascinato dall’assassinio di Kennedy e da come
questo cambiò la storia e la coscienza del popolo americano. Prima di scrivere la
sceneggiatura, Stone ingaggiò un team di ricercatori per trovare tutte le versioni non
ufficiali dell’omicidio. Ognuno di loro lesse circa 100 libri sull’argomento. La pellicola
vinse due Oscar: miglior fotografia e montaggio. E ricevette sei nomination: miglior film,
regia, attore non protagonista a Tommy Lee Jones, sceneggiatura non originale, colonna
sonora e sonoro.

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L’OMBRA DEL LUPO
                                   un film di Jacques Dorfmann e Pierre Magny
                                   con Lou Diamond Phillips, Jennifer Tilly, Donald
                                   Sutherland
                                   titolo originale: The Shadow of the Wolf
                                   AVVENTURA, durata: 112 min., Canada, 1992

                                   Una piccola comunità eschimese, gli Inuit, vive
                                   appartata, seguendo antiche leggi e costumi, nelle
                                   remote e ghiacciate pianure dell'Artico. Finche' un
                                   giorno Agaguk, figlio del capo della tribù, uccide un
                                   commerciante di liquori. Il giovane dovrà lottare contro
                                   la giustizia dei bianchi e soprattutto contro un feroce
                                   lupo bianco che nella credenza eschimese rappresenta
                                   l'ira del padre.

Curiosità
Ormai dimenticato anche dai cinefili, il film fu girato interamente in Canada. Sul set nacque
la storia d’amore fra i due protagonisti: Lou Diamond Phillips e Jennifer Tilly, attrice
candidata all’Oscar nel 1994 per Pallottole su Broadway di Woody Allen e una delle più
famose e vincenti giocatrici di poker.

Tratto dal libro
Agaguk - L’ombra del lupo di Yves Thériault
titolo originale: Agaguk
Uscito in Canada nel 1958 e in Italia nel 1962

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SEI GRADI DI SEPARAZIONE
                                   un film di Fred Schepisi
                                   con Will Smith, Donald Sutherland, Stockard Channing,
                                   Ian McKellen
                                   titolo originale: Six Degrees of Separation
                                   DRAMMATICO, durata: 111 min., USA, 1993

                                   Ouisa e Flan (Channing e Sutherland) sono due
                                   commercianti d'arte che aprono le porte del loro attico
                                   a Paul (Smith), un giovane affascinante che è stato ferito
                                   e scippato in Central Park. Affermando di conoscere i
                                   loro figli e di essere nientemeno che il figlio di Sidney
                                   Poitier, Paul incanta i suoi ospiti con racconti esaltanti e
                                   appetitosi manicaretti. Ma quando la rete di nomi buttati
                                   un po' a caso inizierà a fare acqua, egli fornirà ai suoi
                                   ospiti molto più di semplici aneddoti da riciclare durante
i cocktail e metterà addirittura in moto una serie di eventi che muteranno per sempre il
corso della loro vita.

Curiosità
Il film è tratto dall’omonima opera teatrale di John Guare, a sua volta ispirato ad un
episodio veramente accaduto al truffatore David Hampton. L’opera teatrale fu
rappresentata con grande successo a
Broadway. Come al solito, Sutherland svolse
un lavoro eccellente, ma è stata un’altra
persona ad avere le luci della ribalta:
Stockard Channing, candidata all’Oscar
come miglior attrice protagonista per questo
film. Nel cast di supporto figurano alcuni
nomi       interessanti:    Ian    McKellen,
l’indimenticabile Gandalf de Il signore degli
anelli, Oz Perkins, figlio di Anthony Perkins
(il protagonista di Psycho) e J. J. Abrams,
produttore della serie tv Lost e regista dei
reboot/sequel di Star Trek e Star Wars.

Tratto dal libro
Sei gradi di separazione di John Guare
titolo originale: Six Degrees of Separation
Uscito negli USA nel 1990 e in Italia nel 2006

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RIVELAZIONI
                                    un film di Barry Levinson
                                    con Michael Douglas, Demi Moore, Donald Sutherland
                                    titolo originale: Disclosure
                                    THRILLER, DRAMMATICO, durata: 122 min., USA,
                                    1994

                                    Chi detiene il potere può permettersi qualsiasi cosa, così
                                    sembra pensarla Meredith Johnson (Moore), donna
                                    rampante, bella, scaltra e arrivista, che ha appena
                                    scavalcato l'ex-collega ed ex-amante Tom Sanders
                                    (Douglas) nella corsa al successo e che sembra decisa a
                                    mostrargli che è lei a dirigere le regole del gioco.

Curiosità
E’ il secondo film per Donald Sutherland, che è stato tratto da un romanzo di Michael
Crichton (il primo è stato 1855- La prima grande rapina al treno). Questa volta Crichton non
ha diretto la pellicola, ma si è “limitato” a scrivere la sceneggiatura e a produrre. Alla regia
c’è Barry Levinson, regista premio Oscar per Rain Man - L’uomo della pioggia (1988) con
Tom Cruise e Dustin
Hoffman. Crichton era
all’apogeo della propria
fama come scrittore in
quelli      anni       grazie
soprattutto a Jurassic
Park. Riuscì a vendere i
diritti di Rivelazioni ancor
prima di finirlo per un
milione di dollari. Tante
attrici popolari di quel
periodo erano in lizza
per il ruolo della
protagonista: Annette
Bening, Geena Davis e Michelle Pfeiffer. Il film riuscì ad incassare quattro volte di più
rispetto al proprio budget, ma fu accolto negativamente dalla critica, a cui non piacquero
le numerose scene di sesso, ritenute inutili ed esagerate ai fini della narrazione. In generale,
si ritiene che il problema risieda nel romanzo di partenza, giudicato “mediocre e sessista”.

Tratto dal libro
Rivelazioni di Michael Crichton
titolo originale: Disclosure
Uscito negli USA e in Italia nel 1994

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