Diritto d'autore e copyright - CISL FP
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Sommario EDITORIALE 03 CONSULENZA FISCALE 18 PEOPLE 04 VIAGGI 19 NEWS 07 CULTURA 20 CISL PUBBL IMPIEGO 16 Mensile | Febbraio 2019, n. 24 Direttore responsabile Redazione Corrado Tiberti Rufo, Menelao, Montanaro, Santulli, Il Previdente è una testata di libera in- Struttura aziendale Cisl Inps Petrucci, Riccardi, Nicastro, De Angelis, formazione senza fini di lucro e conse- Cenci, Petri, Luise, Marino, Favaloro, guentemente le collaborazioni sono Capo redattore Curatolo, Verini, Severini, Lapiccirella fornite assolutamente a titolo gratuito. Alessandro Terradura Hanno collaborato Se vuoi collaborare con la redazione e Vice Capo redattore Patrizia D’Attanasio, Milena Vittucci, rendere sempre più ricchi i contenuti e Massimo Raffaele Favoloro, Francesca Caracò, Guido Bachetti, accrescere la qualità del servizio offerto, Carlo Marino, Patrizia D’Attanasio Carlo Marino, Gianfranco Nitti, Massimo inviaci articoli, segnalazioni e note per la Petrucci, Asiman Asidov. eventuale pubblicazione. Responsabile settore cultura Carlo Marino Foto Foto di copertina: Celebrazione Redazione dei Novanta anni dei Patti Lateranensi Via Ciro il Grande 21 (foto Courtesy Carlo Marino) 00144 ROMA ilprevidente.redazione@yahoo.com 2 • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24
E EDITORIALE di ALESSANDRO TERRADURA Per la prima volta in Italia, Facebook è stata condannata dal tribunale di Roma per violazione del diritto d’autore e per diffamazione, illeciti commessi ospitando link non autorizzati sulle pagine della propria piattaforma. Mediaset avviò la causa contro la piattaforma di social networking, un contenzioso dal valore economico modesto ma cruciale nei principi che intendeva tutelare e dai risvolti delicati per il precedente che crea. Si tratta di una svolta nella giurisprudenza italiana a tutela del copyright, del diritto d’autore. Con sentenza n. 3512/2019 del tribunale di Roma, i giudici hanno condannato Facebook sia per diffamazione sia per violazione del diritto di autore. È il primo caso in Italia in cui si riconosce giuridicamente la responsabilità di un social network per una violazione avvenuta anche solo attraverso il cosiddetto ‘linking’, ovvero la pubblicazione di link a pagine esterne alla propria piattaforma, recependo l’ormai consolidata giurisprudenza europea in materia di violazioni del copyright. È auspicabile che la direttiva europea sul diritto d’autore nel digitale venga, quindi, approvata per dare un quadro definitivo alla difesa dei contenuti, frutto dell’ingegno e della creatività degli editori. Il dibattito politico è incandescente, e molti governi hanno presentato la loro ricetta. Questo mese parliamo di copyright e non solo. • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24 3
PEOPLE CELEBRATI A ROMA I 90 ANNI DEI PATTI LATERANENSI di CARLO MARINO Il 14 febbraio sono stati celebrati all’Ambasciata Italiana presso la Santa Sede i Novanta anni dei Patti Lateranensi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Cardinale Segretario di Stato Parolin e delle più alte cariche istituzionali italiane e vaticane. C on la firma dei Patti Lateranensi, accordi stipulati nel 1929 esecutivo con la l. n. 121/1985) e un successivo Protocollo del 1984 (reso e resi esecutivi con la l. n. 810/1929, si volle porre fine alla esecutivo con la l. n. 206/1985). Il nuovo Concordato, pur abolendo cosiddetta questione romana, ossia al conflitto nato tra una serie di privilegi della Chiesa cattolica incompatibili con uno Stato Stato e Chiesa sulla supremazia e governo della città di laico e pluralista (in primis, non viene più riprodotta la previsione della Roma. Numerose furono le polemiche di quanti considerarono tali religione cattolica come «sola religione dello Stato»), ne garantisce, nel accordi incostituzionali. Infatti, la Costituzione repubblicana, accanto contempo, gli spazi di libertà (ad esempio, in ambito scolastico). I Patti all’affermazione per cui «lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel presero il nome del palazzo di San Giovanni in Laterano, dove furono proprio ordine, indipendenti e sovrani» (art. 7, co. 1, Cost.; Laicità dello firmati gli accordi. I Patti furono firmati dal cardinale Segretario di Stato Stato) ha espressamente richiamato i Patti lateranensi all’art. 7, co. 2, Pietro Gasparri per conto della Santa Sede e Benito Mussolini, capo del Cost., prevedendo, inoltre, che una loro modificazione, accettata da Fascismo, come primo ministro italiano. I Patti si dividono in tre diversi entrambe le parti, non avrebbe richiesto il ricorso al procedimento documenti: un Trattato, una Convenzione finanziaria ed un Concordato. di revisione costituzionale. A tale proposito, i giuristi si sono divisi Otre a mettere fine alla questione romana, che dal 1870 aveva causato sul fatto se la loro menzione abbia comportato una pura e semplice non pochi disagi alla città di Roma, con questi accordi Mussolini mirava costituzionalizzazione dei Patti lateranensi del 1929, ovvero del c.d. ad allargare il consenso del popolo, mentre la Chiesa riuscì a legittimare principio concordatario o di quello c.d. pattizio. E fu per tale motivo la propria indipendenza e libertà autoritaria all’interno del nascente che con il Governo Craxi si stipulò un nuovo Concordato nel 1984 (reso Stato Città del Vaticano. Approfondimenti: VIDEO DELLA GIORNATA https://www.youtube.com/watch?v=rKyoYlugiGw&t=10s TESTO INTEGRALE http://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/archivio/documents/ rc_seg-st_19290211_patti-lateranensi_it.html (foto Courtesy Carlo Marino) 4 • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24
PEOPLE SANITÀ Soluzioni digitali integrate per facilitare il colloquio tra cittadini ed operatori sanitari di PATRIZIA D’ATTANASIO L a capacità di informare e comunicare in ambito sanita- so-paziente, basato su servizi accessibili e innovativi, per esempio rio è un fattore fondamentale. In questo settore, adottare relativi alla prenotazione e gestione di appuntamenti e visite, ai tecnologie, che migliorano la comunicazione e la colla- sistemi di telemedicina e assistenza da remoto o d’integrazione borazione tra operatori sanitari e pazienti è un passo es- dati e automatizzazione dei percorsi di cura. Nei processi interni senziale e necessario per facilitare l’accesso ai servizi e al percorso superare la logica di duplicazione di sforzi amministrativi e spreco di assistenza, rafforzare la qualità della vita e l’efficacia delle cure, di risorse, alleggerendo con l’automazione il tempo impiegato per ridurre i costi e aumentare l’efficienza. Quali sono le soluzioni digi- eseguire attività ripetitive e di routine può consentire agli operatori tali idonee a favorire un salto di qualità nel sistema sanitario? Sicu- sanitari di focalizzare tempistica d’intervento ed attenzione nelle ramente quelle basate sulla parola d’ordine “integrazione” tra dati, attività professionali prioritarie. persone, processi e strumenti, che dialogano con esiti sia esterni che interni. Indispensabile per il miglioramento del rapporto tra Nel Rapporto di coordinamento di Finanza pubblica 2018 della cittadini-pazienti ed operatori-enti sanitari è l’offerta di un percor- Corte dei Conti la spesa pubblica sanitaria è registrata a 113,6 mld, • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24 5
PEOPLE corrispondente al 6.6% del PIL, che arriva all’8,9% aggiungendo il Ma come colmare lo spazio tra bisogni e risorse? privato, con una spesa pro capite di 3.391 dollari, sotto la media Ocse di 4.003 dollari insieme a Spagna, i paesi dell’Est, Sud Ameri- Il rinnovamento organizzativo e tecnologico, l’empowerment cioè ca, Nuova Zelanda ed Israele. Le risorse pubbliche disponibili sono la consapevolezza del cittadino-paziente, lo sviluppo di nuove limitate e la spesa sanitaria italiana è tra le più basse d’Europa. competenze tra gli operatori sanitari, l’utilizzo di Telemedicina, Big I cittadini italiani godono di un’aspettativa di vita elevata, equiva- Data Analytics, Cartella Clinica Elettronica, accesso al Fascicolo lente a 83,3 anni (81 anni per gli uomini e 85,6 per le donne), che Sanitario Elettronico, App per il monitoraggio della salute e comu- presenta nel prolungamento degli anni da vivere effetti e con- nicazioni con il proprio medico, apprendimento on the job anche seguenze per l’insorgenza di eventuali limitazioni nelle attività per nuove figure professionali come il leader dell’Innovazione in a partire dai 65 anni d’età: tra gli uomini 10,4 anni (appena sopra Sanità sono soluzioni per la presa in carico e la continuità di cura. la media UE28) e le donne 10,1 anni (in linea con la media UE28) D’altra parte c’è una crescita del 2% della spesa per la Sanità Digi- “Health ata Glance: Europe 2018”–OCSE. Nei prossimi anni l’invec- tale, che si attesta su 1,3 mld di euro, 8 cittadini su 10 non usano chiamento demografico e l’aumento della speranza di vita faranno ancora i servizi sanitari via web e la maggior parte delle persone ulteriormente crescere la domanda di cura. L’esiguità di risorse del preferisce rivolgersi di persona per consulto medico 86%, paga- SSN, l’incremento della domanda di cura per la longevità e la cri- mento prestazioni 83% e ritiro referti 80%. Solo il 15% comunica si economica possono incidere sull’accesso alle prestazioni con la per email con il medico, il 13% via sms e il 12% con WhatsApp. I conseguente riduzione della qualità dei servizi ed il rischio di acuire medici sono più digitalizzati: email utilizzata dal 77% di specialisti e diseguaglianze sociali e territoriali. 83% medici di famiglia, rispettivamente il 52% e 63% WhatsApp per scambio dati, immagini diagnostiche ed informazioni (Osservatorio ICT in Sanità del PoliMi2018). Ma quali sono le opportunità di diagnosi e cura e cosa ne pen- Al centro di questa sfida di cambiamento sono le Aziende Sanitarie, sano al riguardo gli italiani? fulcro del SSN, sulle quali si concentrano le attese dei cittadini per ottenere risposta alla domanda di salute. Dal 52° Rapporto CENSIS emerge questa rilevazione statistica: il 54,7% degli italiani pensa che in Italia non si abbiano le stesse op- L’Azienda Sanitaria dei prossimi anni quindi dovrà rispondere ai portunità (58,3% dei residenti al Nord-Est, 53,9% al Sud, 54,1% al nuovi bisogni di cura di pazienti cronici e alle modalità ed esigenze Centro e 53,3% al Nord-Ovest); il 62,3% è soddisfatto del Servizio dei cittadini “digitali”, confrontarsi con il mercato accedendo alle sanitario della propria Regione (77% Nord-Ovest,79,4% al Nord-Est, migliori capacità innovative, collocarsi in un sistema di governance 61,8% al Centro,40,6% al Sud e nelle isole). Il tracciato, da attuare collaborativo sia regionale che nazionale, adottare un approccio per trovare soluzioni all’emergenza e adeguarsi ai cambiamenti per multidisciplinare, che gestisca aspetti di tipo organizzativo, tecno- assolvere le necessità e le richieste dell’utenza, è orientato all’inno- logico, culturale, giuridico e clinico. vazione. Le malattie rare incidono per cento milioni all’anno sulla Sanità e la previdenza pubblica È quanto emerge da un’analisi sui costi sociali delle malattie rare, presentata al Montecitorio Mee- ting Center di Roma. La ricerca è stata condotta dall’ Economic Evaluation and HTA del Ceis (Centre for Economic and International Studies) della Facoltà di Economia dell’Universita’ degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Per approfondire gli aspetti dell’analisi è stato organizzato un workshop - “Dalla parte degli invisibili. Le malattie rare tra tutele e sostenibilità” organizzato dal network PreSa Prevenzione e Salute. La ricerca, coordinata dal Prof. Francesco Saverio Mennini, researcher director Eehta del Ceis, ha preso in analisi 23 malattie rare e 7 tumori rari, avvalendosi della banca dati Inps. Nel periodo considerato (2009-2015) è stata stimata una spesa di circa 600 mln di euro, una media di 100 mln ogni anno. Il gruppo di malattie rare ha determinato, per gli assegni ordinari d’invalidita’, riconosciuti ai lavora- tori con un grado d’invalidita’ tra il 67% e il 99%, un costo medio annuo di 13,5 milioni di euro; con un incremento medio annuo di costi del 6,7%. (ITALPRESS)- 21-Feb-19 15:30 6 • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24
NEWS SULLE NUOVE REGOLE UE SUL COPYRIGHT NELL’ERA DIGITALE C’È UN ACCORDO di CARLO MARINO L a riforma del copyright è stata proposta nel 2016 dall’al- YouTube, Facebook e Google News sono tra le aziende più diretta- lora Commissario europeo per l’agenda digitale dell’UE mente interessate da tale legislazione. Al momento, le società di Günther Oettinger ed è stata concepita per adattare la internet sono poco incentivate a firmare accordi di licenza equi con legge sul copyright all’era digitale. Per mesi si sono susse- i titolari dei diritti, in quanto non sono ritenute responsabili dei con- guiti dibattiti, soprattutto in Germania. Le associazioni di lobbying tenuti che i loro utenti caricano. Sono soltanto obbligate a rimuo- hanno messo in guardia contro la censura, contro la fine di Internet vere i contenuti che violano i diritti su richiesta degli autori. Tale e contro la fine della stampa indipendente. Google e Wikipedia si situazione, nondimeno, costituisce un onere per gli autori e non sono schierate pubblicamente contro parti della riforma. garantisce loro un reddito equo. L’introduzione della responsabilità per le società online aumenterà le possibilità dei titolari dei diritti Il Copyright stabilisce una riserva del diritto d’autore, che viene (in particolare musicisti, interpreti e sceneggiatori, nonché editori esplicitamente dichiarata dall’editore o dall’autore stesso, anche di notizie e giornalisti) di ottenere accordi di licenza giusti, con una con la semplice apposizione del caratteristico simbolo ©, in ogni remunerazione più equa per l’utilizzo delle loro opere sfruttate in sua pubblicazione, per evitare riproduzioni non autorizzate dell’o- forma digitale. La regola generale dell’accordo è che la condivisione pera. di frammenti di articoli non sarà soggetta al diritto d’autore. Tutta- via, l’accordo contiene anche misure per evitare che gli aggregatori Nei sistemi giuridici anglosassoni il termine sta ad indicare il diritto di notizie abusino di tale licenza. Il cosiddetto “snippet” potrà quindi di utilizzazione di un’opera dell’ingegno, così come nella legislazio- continuare ad apparire nel newsfeed di Google News, ad esempio, ne italiana avviene per il diritto d’autore. Secondo la legge statuni- o ad essere condiviso su Facebook, a condizione che il testo sia tense, per esempio, per poter godere negli USA del diritto d’autore “molto breve”. occorre che la pubblicazione, oltre che essere depositata, faccia esplicita menzione della riserva del diritto stesso (con la formula Il caricamento di opere protette a scopo di citazione, critica, recen- copyright seguita dalla data dalla quale si intende esercitare il di- sione, caricatura o parodia è protetto, assicurando che meme e GIF ritto). continuino ad essere disponibili e condivisibili sulle piattaforme online. Nel mese di febbraio 2019 è stato raggiunto un accordo tra i ne- goziatori del Parlamento europeo e del Consiglio che punta a ga- I co-legislatori si sono inoltre impegnati a garantire che Internet ri- rantire che i diritti e gli obblighi derivati dal copyright si applichino manga uno spazio di libera espressione. I frammenti degli articoli di anche a Internet. cronaca potranno così continuare ad essere condivisi senza violare il diritto d’autore, così come le GIF e i meme. L’accordo dovrà esse- http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/plmrep/ re approvato dai rappresentanti del Consiglio, dalla commissione COMMITTEES/CJ24/DT/2019/02-20/1098862FR.pdf parlamentare per gli affari giuridici e dalla plenaria del Parlamento. • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24 7
NEWS La nuova direttiva sul copyright ha l’obiettivo di aggiornare le regole definita dai contrari, e sostengono che aiuterebbe gli editori tute- sul diritto d’autore nell’Unione Europea, ferme al 2001 quando In- lando al tempo stesso i cittadini e il loro diritto a essere informati. ternet era una cosa piuttosto diversa rispetto a oggi. L’iniziativa ha il pregio di volere armonizzare le leggi nei singoli stati sul copyright, In un’alleanza piuttosto insolita, contro l’articolo 11 ci sono sia le fornendo basi comuni più chiare sulle quali ogni stato può poi ela- grandi piattaforme come Google e Facebook sia le organizzazioni borare i proprio regolamenti. Il problema è che diversi articoli della per la tutela della libertà su Internet, a partire dall’Electronic Fron- direttiva sono scritti in modo vago, cosa che potrebbe lasciare spazi tier Foundation, di norma sfavorevoli alle grandi aziende online. a interpretazioni più o meno creative da parte degli stati membri, Google e gli altri non vogliono essere indotti a pagare per le ante- rendendo più difficile il processo di armonizzazione. Il dibattito si è prime, anche perché essendone i principali utilizzatori dovrebbero fatto incandescente soprattutto su due articoli, l’11 e il 13, che per sborsare molto denaro creando precedenti per il resto del mondo. alcuni potrebbero avere conseguenze pericolose per la libera cir- Essendo molto ricca e potente, Google non avrebbe problemi a pa- colazione delle informazioni online, mentre per altri sarebbero la gare per le anteprime, le aziende più piccole e le startup potrebbero giusta soluzione per tutelare i produttori di contenuti come editori invece fare fatica. e case discografiche. Se da un lato è vero che Google e Facebook sono i due principali http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/pl- punti di accesso ai siti d’informazione, dall’altro è altrettanto vero mrep/AUTRES_INSTITUTIONS/COMM/COM/2019/02-20/COM_ che in questi anni le piattaforme hanno ampiamente sfruttato la COM20150634_FR.pdf grande quantità di articoli e contenuti offerti dai giornali per i loro servizi online, sui quali guadagnano grandi cifre grazie alla pubbli- Uno degli obiettivi della nuova direttiva sul copyright è il tentativo cità. In molti casi agli utenti bastano le anteprime degli articoli vi- di equilibrare meglio il rapporto tra le piattaforme online, quali Go- ste nel Newsfeed su Facebook o nella sezione Notizie di Google, e ogle, Facebook e Microsoft, e gli editori, i cui contenuti sono sfrut- non si avventurano nemmeno sulle pagine cui linkano riferimento tati dalle prime all’interno dei loro servizi. Si tratta di un problema per approfondire e leggere l’articolo integralmente. Molto traffico controverso e annoso: da un lato ci sono gli editori che imputano ai rimane quindi sulle piattaforme, cosa che incentiva chi vuole farsi social network e motori di ricerca la colpa dell’utilizzo dei loro con- pubblicità a mettere gli annunci direttamente su Facebook e Go- tenuti, per esempio le anteprime degli articoli, senza offrire in cam- ogle, dove la resa è maggiore rispetto a quella dei siti dei giornali. bio nessuna forma di compensazione economica. Le piattaforme, a Il sistema delle compensazioni appoggiato da molti editori ha l’a- loro volta, sostengono di fare già gli interessi degli editori, visto che spetto di un escamotage che non affronta i problemi strutturali e i il loro traffico arriva in buona parte dalle anteprime pubblicate sui temi di sostenibilità di un settore in difficoltà, e che ha fatto fatica social network, oppure dalle pagine dei risultati dei motori di ricer- ad aggiornare i suoi modelli di business. ca. Un editore, comunque, può sempre scegliere di farsi escludere dai risultati di Google, per esempio, se non vuole siano sfruttati i L’altro articolo molto discusso della direttiva europea sul copyright suoi contenuti. Comunque la futura direttiva sul copyright sembra è il 13, ed è quello che ha destato le maggiori apprensioni per la essere a favore degli editori. libera circolazione dei contenuti. Esso contempla l’esercizio di una sorta di controllo da parte delle piattaforme online su ciò che viene L’articolo 11 sostiene che ogni stato membro deve assicurarsi che caricato dai loro utenti, in modo da escludere la pubblicazione di gli editori dei siti di notizie ricevano una “consona ed equa remune- contenuti protetti dal copyright e sui quali non si detengono diritti. razione” per l’uso dei loro materiali da parte dei “fornitori di servizi Il sistema dovrebbe più o meno funzionare come “Content ID”, la nella società dell’informazione”, cioè da parte delle piattaforme. tecnologia utilizzata da YouTube proprio per scludere il caricamen- Il testo è stato cambiato e integrato a fine giugno per chiarire che to di video che infrangano il copyright. In tal modo il caricamento riguarda in particolar modo le piattaforme e che sono esclusi gli potrebbe essere bloccato ancora prima della diffusione di un video, utilizzi privati dei link e il loro uso non commerciale, come avvie- di un file musicale o di altri contenuti, scongiurando la violazione ne nel caso di Wikipedia e degli altri progetti “wiki” di conoscenza del diritto d’autore. condivisa. I chiarimenti sono serviti per evitare che si mantenessero formulazioni troppo vaghe nell’articolo 11, che avrebbero potuto Gran parte delle più importanti etichette musicali e delle case di portare a interpretazioni creative da parte dei singoli stati membri, produzione cinematografica sono favorevoli all’art. 13, che potreb- con rischi per la libera circolazione delle informazioni online. be permettere la riduzione della diffusione della pirateria che com- promette i loro affari. Le proposte contenute nell’articolo 11 sono naturalmente ben vi- ste dalla maggior parte dei gruppi editoriali, che devono fare i conti con la crisi del loro settore e le difficoltà a portare avanti proget- ti redditizi di informazione online. Le cospicue quantità di denaro che le piattaforme potrebbero ricevere ogni anno consentirebbero di compensare le perdite, rendendo più sostenibili i loro modelli di business. Le modifiche all’articolo 11 hanno anche portato a chiari- re che i link inseriti negli articoli e nei testi sono esclusi dal sistema delle compensazioni, e che la direttiva non avrà effetti retroattivi. I promotori della legge, a cominciare da Axel Voss (CDU / Partito Po- polare Europeo), negano che introduca una “link tax”, come è stata 8 • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24
NEWS LA DIRETTIVA SUL COPYRIGHT, ED IN PARTICOLARE LA QUESTIONE DEL “VALUE GAP” (ART.13 ) riguarda la modificazione di una sorta di vuoto legisla- Parlamento Europeo, Axel Voss (CDU), “La protezione del copyright tivo utilizzato da un determinato tipo di business concernente i digitale mette fine al selvaggio West su Internet, dove fino ad oggi i ti- servizi online che si rifiuta di offrire una licenza equa per contenuti tolari dei diritti sono spesso in situazione di debolezza, mentre adesso creativi (musica, software, foto, film, giochi, libri, e-book, TV ecc. ). possiamo essere all’altezza delle nuove realtà e modelli di business La questione risale all’epoca dell’introduzione della direttiva sul dell’era digitale”. In Germania la Bundesverband Deutscher Zeitun- commercio elettronico che stabilì l’assenza di responsabilità per gsverleger (BDZV- L’Associazione degli editori tedeschi di giornali) gli intermediari neutrali e passivi (ovvero le telecommunications e La Verband Deutscher Zeitschriftenverleger (VDZ- l’Associazione company dell’epoca) rispetto ai contenuti scambiati dagli utenti. degli editori tedeschi di riviste) hanno accolto positivamente l’ac- Purtroppo in tale vuoto normativo hanno prosperato anche piat- cordo. Le imprese che abbiano un’attività inferiore a tre anni, con taforme UUC (user upload content) quali YouTube, che tutto sono un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro e meno di cinque tranne che neutrali e passive. Il Value Gap continua a generare milioni di utenti al mese, sarebbero esentate dall’articolo 13. Il danni ed uno squilibrio di mercato vasto e strutturale (YouTube Parlamento aveva effettivamente chiesto eccezioni per tutte le so- paga 20 volte meno di Spotify per utente all’anno, situazione esa- cietà fino a un fatturato annuo di 20 milioni di euro. Le start-up e le sperata dal fatto che YouTube ha 2 miliardi di utenti, mentre Spoti- piccole imprese in tal modo dovrebbero essere protette. L’accor- fy ha 70 milioni di abbonati paganti). Si tratta oggi della questione do prevede attualmente che i motori di ricerca di notizie possano numero uno per le industrie culturali e creative in Europa. continuare a visualizzare collegamenti ipertestuali, parole singole e stralci di testo molto brevi. Critiche, tra l’altro, sono arrivate dal Max Planck Institute, in Germa- nia, secondo i cui esperti l’articolo 13 potrebbe minacciare le libertà Sarà vietato pubblicare titoli o frasi intere. di espressione e d’informazione contenute nella Convenzione euro- pea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo. Per il negoziatore del LEGGE SUL COPYRIGHT Primi passi verso la protezione della creatività europea di MILENA VITUCCI D opo la burrascosa parentesi che aveva coinvolto Goo- Wikipedia, invece, avrebbe reagito alla “manovra d’assalto” oscu- gle News, lo scorso gennaio, con la minaccia di voler rando alcune delle sue pagine ed anche Youtube, lo scorso ottobre, lasciare l'Europa davanti alla tanto temuta quanto atte- avrebbe pesantemente criticato la legge: la piattaforma sembre- sa legge sul copyright, l’accordo sulla direttiva, ad oggi, rebbe penalizzata, in particolar modo, dal tanto discusso articolo sembrerebbe essere stato raggiunto a livello europeo, nonostante 13 e sarebbe tenuta a siglare intese con artisti e editori. I nuovi ac- la manovra di arresto dell’Italia. La nuova normativa concedereb- cordi raggiunti pochi giorni fa dal Parlamento Europeo, dopo una be, agli editori, il diritto di richiedere delle somme di denaro per i diatriba durata circa tre anni, garantirebbero maggiori diritti ed una contenuti pubblicati sulle grandi piattaforme. Tale legge, però, sem- remunerazione più equa a giornalisti, artisti, autori e editori, nei brerebbe esser stata fatta appositamente su misura per i “grandi”: confronti delle grandi piattaforme online come Google, Facebook a pagarne le spese, infatti, sarebbero soprattutto le piccole azien- o Youtube. Il Presidente dell’europarlamento Antonio Tajani, soddi- de. Le nuove decisioni, dunque, mirano a spingere le grandi piat- sfatto, si è così esposto in merito alla questione: "Con l'accordo ap- taforme ad accettare soltanto i contenuti prodotti da un ristretto pena raggiunto sulla direttiva del copyright proteggiamo la creativi- gruppo di grandi aziende. Di lasciare l’Europa, però, non se ne è tà europea. Musicisti, attori, scrittori, giornalisti, audiovisivi, avranno più parlato per Google News, che è attualmente tenuto a conclu- diritto a una giusta remunerazione anche dai giganti del web" (vedi dere accordi relativi alla questione licenze: la mossa sarebbe stata https://www.repubblica.it/economia/2019/02/13/news/copyri- troppo azzardata perché avrebbe potuto drasticamente impatta- ght_accordo_ue-219066270 ). re sul traffico ed avrebbe potuto dare mano libera a concorrenti come Apple News o ad altri canali social (vedi https://www.start- mag.it/innovazione/riforma-europea-copyright-google). • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24 9
NEWS IL NUOVO COPYRIGHT Differenze con diritto d’autore, le novità, copyright e privacy di FRANCESCA CARACÒ Al centro delle polemiche nente della legge nel guidare le decisioni della magistratura che deve applicarla. Pertanto, la fonte primaria del diritto è la legge. gli artt. 11 e 16 della Direttiva, al di là dei fronti del “no” e del “si” Nella fattispecie, la Legge 633 del 22 Aprile 1941 regola e protegge il diritto d’autore La norma tutela i frutti dell’attività intellettuale e questo articolo vuole evidenziare consente all’autore e ai suoi eredi di ricevere i compensi attraverso le novità e le differenze la vendita di copie o l’utilizzo delle opere stesse. L’autore, inoltre, può rivendicare la paternità, disponendone in via esclusiva: può de- dal punto di vista giuridico. cidere se pubblicare o meno, può opporsi ad ogni modifica che altri vogliano apportarvi. Se vi sono più autori tutti si dividono i compen- S si e tutti possono intervenire sulle decisioni sopra esposte. penta l’eco dell’emanazione del GDPR privacy, il 12 set- L’articolo 2 della legge 633/1941 elenca le opere protette tembre 2018 il Parlamento Europeo ha votato a favore (N.d.R.: dal sito Normattiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri): della nuova Direttiva Europea sul Copyright, in una nuo- va versione rispetto a quella bocciata a luglio dello stesso 1) le opere letterarie, drammatiche, scientifiche, didattiche, religio- anno. Il testo dell’europarlamentare tedesco Axel Voss ha riscosso se, tanto se in forma scritta quanto se orale; 438 voti favorevoli, 226 contrari e 39 astenuti. Non si tratta però 2) le opere e le composizioni musicali, con o senza parole, le opere del testo legislativo finale, perché questo vedrà la sua defini- drammatico-musicali e le variazioni musicali costituenti di per sé zione solo al termine dei negoziati tra Parlamento, Consiglio opera originale; e Commissione Ue. Il testo della proposta è stato modificato. Prima di affrontare le correzioni al testo dobbiamo capire quali 3) le opere coreografiche e pantomimiche, delle quali sia fissata la sono le differenze sostanziali fra copyright e diritto di autore, infatti, traccia per iscritto o altrimenti; impropriamente le due fattispecie vengono usate come sinonimi. 4) le opere della scultura, della pittura, dell’arte del disegno, della In Italia, vige il diritto di origine romana, che in Europa è denomi- incisione e delle arti figurative similari, compresa la scenografia; nato Civil Law, si basa sul diritto codificato, tende a tutelare i diritti 5) i disegni e le opere dell’architettura; sia sotto il profilo legislativo-parlamentare che sotto l’aspetto della 6) le opere dell’arte cinematografica, muta o sonora, sempreché funzione giurisdizionale. Questo modello riconosce il ruolo premi- non si tratti di semplice documentazione protetta ai sensi delle 10 • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24
NEWS norme del capo quinto del titolo secondo. una licenza e di essere remunerati per la diffusione online delle loro 7) le opere fotografiche e quelle espresse con procedimento analo- opere, il che potrebbe mettere a rischio lo sviluppo della creatività go a quello della fotografia sempre che non si tratti di semplice europea e la produzione di contenuti creativi. Occorre perciò garanti- fotografia protetta ai sensi delle norme del capo V del titolo II. re che gli autori e i titolari di diritti ricevano una quota equa del valore generato dall’utilizzo delle loro opere e di altro materiale. 8) i programmi per elaboratore, in qualsiasi forma espressi purché Inoltre, si spiega che sono state contemplate misure volte a mi- originali quale risultato di creazione intellettuale dell’autore. Re- gliorare la posizione dei titolari di diritti all’atto della negoziazione stano esclusi dalla tutela accordata dalla presente legge le idee e della remunerazione per lo sfruttamento dei contenuti di loro e i principi che stanno alla base di qualsiasi elemento di un pro- proprietà da parte di servizi online che danno accesso a contenu- gramma, compresi quelli alla base delle sue interfacce. Il termine ti caricati dagli utenti. È prevista un’equa ripartizione del valore programma comprende anche il materiale preparatorio per la per garantire la sostenibilità del settore dell’editoria giornalistica. progettazione del programma stesso. Quindi, gli editori di giornali, vedono l’introduzione di un nuovo 9) Le banche di dati di cui al secondo comma dell’articolo 1, inte- diritto che mira a facilitare la concessione di licenze online per le se come raccolte di opere, dati o altri elementi indipendenti si- pubblicazioni, il recupero dell’investimento e il rispetto dei diritti. Il stematicamente o metodicamente disposti ed individualmente legislatore ha affrontato anche la questione dell’attuale incertezza accessibili mediante mezzi elettronici o in altro modo. La tutela giuridica quanto alla possibilità per tutti gli editori di ricevere una delle banche di dati non si estende al loro contenuto e lascia im- quota del compenso previsto per l’utilizzo di opere in virtù di un’ec- pregiudicati diritti esistenti su tale contenuto. cezione. Infine, ha previsto misure volte a migliorare la trasparenza 10) Le opere del disegno industriale che presentino di per sé carat- e ad instaurare rapporti contrattuali più equilibrati tra gli autori e gli tere creativo e valore artistico. artisti (interpreti o esecutori) e coloro cui essi cedono i loro diritti. Il legislatore europeo ha voluto garantire il buon funzionamento del Nei Paesi anglosassoni (Gran Bretagna – Stati Uniti), invece vige mercato per il diritto d’autore, ottenendo un impatto positivo sulla la Common Law, che costruisce il diritto sulle sentenze giurispru- produzione e sulla disponibilità di contenuti, nonché sul pluralismo denziali, si è sviluppato infatti nelle Corti Regie di giustizia, gli stes- dei mezzi di comunicazione, il che, in definitiva, andrà a beneficio si giudici, basandosi sulle sentenze del passato, attraverso le loro dei consumatori. pronunce, creano ed evolvono il diritto, ponendo quindi vincoli alle Gli articoli 11 e 13 sono i più controversi della Direttiva e sono stati sentenze future. approvati con modifiche. L’articolo 11 va contro gli interessi dei gi- L’istituto del Copyright vede la sua origine nel XVI secolo, con lo ganti dei social media, quali Google, Facebook, YouTube, Microsoft Statuto della Regina Anna, è stato introdotto con l’invenzione della ecc. Infatti, la proposta di riforma, denominata “Link Tax”, vuole ri- stampa. Il cui significato sostanziale del Copyright è il “diritto di co- solvere l’annosa problematica del compenso per le pubblicazioni pia”, diritto dell’editore. degli editori su queste piattaforme e propone per loro compensi più consoni ed equi. Inoltre i colossi del web diventano responsabili delle violazioni sul diritto d’autore e dei contenuti da loro ospitati. Le PMI, piccole piattaforme sono escluse dal campo di applicazione LE NOVITÀ DELLA DIRETTIVA della direttiva, così pure Wikipedia, piattaforma dedicata alla cono- La relazione della Direttiva Europea sul Copyright presenta le mo- scenza condivisa, i cui link hanno un utilizzo non commerciale, ne tivazioni che hanno spinto il Parlamento Europeo a formulare una è esente. nuova regolamentazione su questa materia controversa. Da un lato Altro articolo discusso, denominato “bavaglio del web”, si riferisce al si vuole continuare a tutelare il diritto di autore, dall’altro sorgono controllo che i giganti possono esercitare sui contenuti caricati da- nuovi diritti: quelli degli utenti delle tecnologie digitali che con la gli utenti escludendo la pubblicazione di quelli protetti dal Copyri- loro evoluzione hanno “cambiato il modo in cui le opere e altro ma- ght, sul quale gli stessi utenti non possiedono il diritto d’autore. Su teriale protetto sono creati, prodotti, distribuiti e sfruttati Sono emersi questo si è pronunciato anche il Garante Privacy, Antonello Soro, nuovi usi, nuovi attori e nuovi modelli di business. Nell’ambiente di- esprimendo il suo timore che “il testo della riforma Ue rischia di affi- gitale gli utilizzi transfrontalieri sono inoltre aumentati e, per i con- dare ai gestori delle piattaforme social il rubinetto dell’informazione, sumatori, si sono aperte nuove opportunità di accesso a contenuti cambiando così la natura di Internet”. protetti dal diritto d’autore. Sebbene gli obiettivi e i principi stabiliti Dal punto di vista del GDPR privacy, è da notare che l’articolo 13 dal quadro UE in materia di diritto d’autore rimangano tuttora va- prevede un divieto di identificazione, infatti, è previsto che nel caso lidi, occorre adattarsi a queste nuove realtà. Un intervento a livello in cui i titolari dei diritti non desiderano concludere accordi di licenza, dell’UE si rende necessario anche per evitare una frammentazione i prestatori di servizi di condivisione di contenuti online e i titolari dei del mercato interno”. diritti cooperano in buona fede per garantire che non siano dispo- È stato ritenuto necessario quindi assorbire le differenze tra i diver- nibili nei loro servizi opere o altro materiale protetti non autorizzati. si regimi nazionali del diritto di autore e aggiornare in un quadro La cooperazione tra i prestatori di servizi di condivisione di contenuti normativo più moderno e più europeo tale diritto. La Relazione online e i titolari dei diritti non comporta l’indisponibilità delle opere continua evidenziando che “L’evoluzione delle tecnologie digitali ha o di altro materiale protetti che non violano il diritto d’autore o i diritti fatto emergere nuovi modelli di business e ha rafforzato il ruolo di connessi, compresi quelli coperti da un’eccezione o limitazione ai di- Internet quale principale mercato per la distribuzione e l’accesso ai ritti d’autore. Tale cooperazione non comporta l’identificazione contenuti protetti dal diritto d’autore. Nel nuovo contesto i titolari di dei singoli utenti o il trattamento dei loro dati personali. diritti incontrano difficoltà nel momento in cui cercano di concedere • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24 11
NEWS Dall’analisi del documento P8_TA-PROV(2018)0337 - Il diritto d’autore nel mercato unico digitale ***I “Emendamenti del Parlamento europeo, approvati il 12 settembre 2018, alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul diritto d’autore nel mercato unico digitale (COM(2016)0593 – C8-0383/2016 – 2016/0280(COD))1” gli emendamenti che hanno apportato le modifiche all’articolo 11 sono il 151, 152, 153, 154 e 155. IN GRASSETTO LE NOVITÀ ART. 11. Per quanto riguarda l’art. 13 gli emenda- soggetti a verifica umana. I titolari dei Protezione delle pubblicazioni di carat- menti sono il 156, 157,158, 159, 160 e 161. diritti giustificano ragionevolmente le tere giornalistico in caso di utilizzo digi- loro decisioni onde evitare che i reclami tale: siano rigettati arbitrariamente. Inoltre, conformemente alla direttiva 95/46/CE, 1. Gli Stati membri riconoscono agli editori ART. 13. alla direttiva 2002/58/CE e al regolamen- di giornali i diritti di cui all’art. 2 e all’art. 3, Utilizzo di contenuti protetti da parte to generale sulla protezione dei dati, la paragrafo 2, della Direttiva 2001/29/CE di di prestatori di servizi di condivisione cooperazione non comporta l’identifica- modo che gli editori possano ottenere di contenuti online che memorizzano e zione dei singoli utenti o il trattamento una remunerazione equa e proporziona- danno accesso a grandi quantità di ope- dei loro dati personali. Gli Stati membri ta per l’utilizzo digitale delle loro pubblica- re e altro materiale caricati dagli utenti provvedono altresì a che gli utenti pos- zioni di carattere giornalistico da parte dei 1. Fatti salvi l’articolo 3, paragrafi 1 e 2, sano adire un organismo indipendente prestatori di servizi della società dell’in- della direttiva 2001/29/CE, i prestatori di per la risoluzione di controversie, oltre formazione. servizi di condivisione di contenuti onli- al giudice o un’altra autorità giudiziaria 1.bis I diritti di cui al paragrafo 1 non ne svolgono un atto di comunicazione al competente, per far valere l’applicazio- impediscono l’uso legittimo privato e pubblico. Essi concludono pertanto accor- ne di un’eccezione o di una limitazione non commerciale delle pubblicazioni di di equi e adeguati di licenza con i titolari alla normativa sul diritto d’autore. carattere giornalistico da parte dei sin- dei diritti. 3. A decorrere dal [data di entrata in vi- goli utenti. 2. Gli accordi di licenza conclusi dai pre- gore della presente direttiva], la Com- 2. I diritti di cui al paragrafo 1 non modifi- statori di servizi di condivisione di con- missione e gli Stati membri organizza- cano e non pregiudicano in alcun modo tenuti online con titolari dei diritti degli no dialoghi tra le parti interessate per quelli previsti dal diritto dell’Unione per gli atti di comunicazione di cui al paragrafo armonizzare e definire le migliori prassi autori e gli altri titolari di diritti relativamen- 1 disciplinano la responsabilità per le e definire orientamenti per garantire il te ad opere e altro materiale inclusi in una opere caricate dagli utenti di tali servizi funzionamento degli accordi di licenza pubblicazione di carattere giornalistico. Essi di condivisione di contenuti online con- e la cooperazione tra i prestatori di ser- non possono essere invocati contro tali au- formemente alle condizioni enunciate vizi di condivisione dei contenuti online tori e altri titolari di diritti e, in particolare nell’accordo di licenza, purché detti e i titolari dei diritti per l’utilizzo delle non possono privarli del diritto di sfruttare utenti non perseguano scopi commer- loro opere o di altro materiale ai sensi le loro opere e altro materiale in modo in- ciali. della presente direttiva. Nel definire le dipendente dalla pubblicazione di carattere 2 bis. Gli Stati membri dispongono che migliori prassi, si tiene conto in partico- giornalistico in cui sono inclusi. se i titolari dei diritti non desiderano lare dei diritti fondamentali, del ricorso 2 bis. I diritti di cui al paragrafo 1 non concludere accordi di licenza, i prestato- ad eccezioni e limitazioni, garantendo si estendono ai semplici collegamenti ri di servizi di condivisione di contenuti che l’onere gravante sulle PMI rimanga ipertestuali accompagnati da singole online e i titolari dei diritti cooperano in adeguato e che sia evitato il blocco au- parole. buona fede per garantire che non siano tomatico dei contenuti. 3. Gli articoli da 5 a 8 della direttiva 2001/29/ disponibili nei loro servizi opere o altro L’iter della proposta non è finito qui, il Par- CE e la direttiva 2012/28/UE si applicano, materiale protetti non autorizzati. La lamento Europeo ha dato via libera affinché mutatis mutandis, ai diritti di cui al paragra- cooperazione tra i prestatori di servizi il Consiglio e la Commissione UE adoperino fo 1. di condivisione di contenuti online e i ti- tutte le trattative necessarie per addiveni- tolari dei diritti non comporta l’indispo- re alla definizione del testo definitivo, che 4. I diritti di cui al paragrafo 1 scadono 5 nibilità delle opere o di altro materiale metta d’accordo il Parlamento Europeo e anni dopo l’uscita della pubblicazione di protetti che non violano il diritto d’au- il Consiglio. Tale testo sarà poi votato in carattere giornalistico. Tale termine è cal- tore o i diritti connessi, compresi quelli seduta plenaria dal Parlamento Europeo. colato a decorrere dal 1° gennaio dell’anno coperti da un’eccezione o limitazione ai A questo punto gli Stati membri avranno successivo alla data di pubblicazione. I di- diritti d’autore. l’obbligo, a scanso di procedura d’infrazio- ritti di cui al paragrafo 1 non si applicano 2 ter. Gli Stati membri provvedono a che ne, di recepire la Direttiva, ma proprio per con effetto retroattivo. i prestatori di servizi di condivisione di la diversificazione del loro ordinamento, di 4 bis. Gli Stati membri provvedono a che cui sopra detto, potrebbero apportare delle gli autori ricevano una quota adeguata contenuti online di cui al paragrafo 1 istituiscano meccanismi di reclamo e modifiche da discutere, pertanto, come per dei proventi supplementari percepiti da- il GDPR privacy, dovremo aspettare diversi gli editori per l’utilizzo di pubblicazioni ricorso celeri ed efficaci a disposizione degli utenti qualora la cooperazione mesi prima che possa essere promulgata di carattere giornalistico da parte dei definitivamente sia la Direttiva che la Legge prestatori di servizi della società dell’in- di cui al paragrafo 2 bis conduca alla rimozione ingiustificata dei loro conte- di recepimento. formazione. nuti. I reclami presentati a norma di tali meccanismi sono trattati senza indugi e 12 • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24
NEWS Indice di percezione della corruzione 2018: Italia al 53° posto nel mondo di GIANFRANCO NITTI (giornalista Stampa Estera) L’Indice di Percezione della Corruzione 2018 (CPI) appena DOVE BISOGNA MIGLIORARE pubblicato da Transparency International vede l’Italia al 53° posto “Alti livelli di corruzione e scarsa trasparenza di chi gestisce la cosa nel mondo con un punteggio di 52 punti su 100, di due punti pubblica, conflitti di interesse tra finanza, politica, affari e istituzioni, migliore rispetto all’anno precedente. Si conferma il trend in lenta rappresentano una minaccia alla stabilità e al buon funzionamento crescita del nostro Paese nella classifica globale e in quella europea, di un Paese. Le istituzioni, sia nazionali che europee, devono per prima dove ci stiamo gradualmente allontanando dagli ultimi posti. cosa riacquistare la fiducia dei cittadini, mostrandosi trasparenti, “Il CPI ci dice che, con fatica e lentamente, la reputazione del nostro credibili e inattaccabili sul piano dell’integrità” ha sottolineato Davide Paese sta migliorando. Siamo sulla strada giusta ma non dobbiamo Del Monte, direttore di Transparency International Italia “Le nuove assolutamente accontentarci” ha dichiarato Virginio Carnevali, norme sul finanziamento alla politica vanno in questa direzione ma, Presidente di Transparency International Italia “C’è ancora molto senza regole sulla trasparenza di chi cerca di influenzare la decisioni da fare, a partire dall’implementazione della recentissima legge pubbliche e quindi delle attività di lobbying, non potranno mai essere anticorruzione, una legge che andrà valutata sulla sua capacità di pienamente efficaci. Ci auguriamo quindi che il governo intervenga incidere concretamente nel Paese”. al più presto anche su questo tema”. I risultati sono stati commentati nel corso dell’evento di presentazione che svoltosi a Roma, presso la sede dell’Autorità I risultati, le grafiche e i materiali Nazionale Anticorruzione. Sono intervenuti alla presentazione il di approfondimento sono disponibili sul sito Presidente di Transparency International Italia, Virginio Carnevali, www.transparency.it/indice-percezione-corruzione. il Presidente di ANAC, Raffaele Cantone, e la Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, Giulia Sarti. A PROPOSITO DELL’INDICE DI PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE I RISULTATI 2018 Fin dalle sue origini nel 1995, l’Indice di Percezione della Il CPI 2018 si basa su 13 sondaggi e valutazioni di esperti sulla Corruzione (Corruption Perceptions Index – CPI) è la più importante corruzione nel settore pubblico, ognuno dei quali assegna un pubblicazione di Transparency International ed è diventato punteggio da 0 (altamente corrotto) a 100 (per niente corrotto). I l’indicatore globale più noto della corruzione nel settore pubblico. risultati completi sono disponibili qui https://www.transparency. L’Indice offre una fotografia del livello di corruzione percepita it/indice-percezione-corruzione/ . Oltre due terzi dei Paesi analizzati nei Paesi che classifica a livello globale. Nel 2012, Transparency ha un punteggio inferiore a 50. Dal 2012 solo 20 Paesi hanno visto International ha rivisto la metodologia utilizzata nella costruzione migliorare in maniera significativa il loro punteggio e tra questi vi è dell’Indice per permettere la comparazione dei punteggi di anno l’Italia con uno degli incrementi maggiori (+10 punti). Sono invece 16 in anno. Transparency International Italia è il capitolo italiano di i Paesi che hanno subito un forte peggioramento, tra cui l’Australia, Transparency International l’organizzazione non governativa leader l’Ungheria e la Turchia. Danimarca, Nuova Zelanda e Finlandia sono nel mondo nella lotta alla corruzione. anche quest’anno in cima alla classifica,con rispettivamente 88, 87 e 85 punti. Nessuna sorpresa anche nelle parti basse del ranking: Per gli ultimi aggiornamenti: Somalia, Sud Sudan e Siria si posizionano agli ultimi posti con Twitter: twitter.com/transparency_it | Facebook: www.facebook. rispettivamente 10, 13 e 13 punti. L’area dell’Europa occidentale e com/TransparencyItalia | YouTube: www.youtube.com/ dei Paesi dell’Unione Europea è quella che ha il punteggio medio TransparencyItalia | www.transparency.it più elevato (66 punti), mentre la regione dell’Africa sub-sahariana (con 32 punti) e dell’Europa dell’est e Asia Centrale (con 35) sono le aree con il punteggio medio più basso. • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24 13
NEWS ITALY’S MIGRANT TAX di CARLO MARINO I taly has decided, from the 1st of January 2019, Law Romania is confirmed at the top of the list of countries that re- no.23.10.2018, n. 119, to tax all transfers of money to countries ceived money flows from Italy. The Romanian community in outside the European Union with a rate of 1.5%. According the Peninsula has sent home about 708 million euros. These re- to the Italian government the taxable earnings are financial mittances will not be taxed because Romania is part of the EU. flows generated in Italy that are transferred abroad. The opinion In second place is Bangladesh with 532 million euros, while the of the government is that it is right this money is spent in Italy and third position is held by the Philippines with 325 million euros. that, in case it is transferred abroad, it is correct to tax it . There There is also a strong risk that with this tax will increase the illegal are also other wealthy countries with large numbers of migrants remittances made through informal channels that are beyond any which are considering to tax outgoing money transfers in order to control. increase their revenue and to discourage illegal immigration. These http://blogs.worldbank.org/peoplemove/why-taxing-remittanc- countries include: Saudi Arabia, Bahrain, the United Arab Emirates, es-bad-idea the United States, Kuwait and Oman. In the United States, Oklaho- ma already taxes remittances up to $ 5 for the first $ 500 and 1% In 2016, remittances from migrant workers to developing coun- beyond; two other states, Georgia and Iowa, are considering taxes tries in the world reached $ 440 billion, more than three times the that could have a wider scope, since they would not only concern amount of official development assistance. For many countries, remittances but also other forms of transfer. these money transfers are the main source of foreign exchange. In India and Mexico, they exceed foreign direct investment. In Egypt, The total volume of remittances from Italy in 2017 has to some ex- they exceed the revenues of the Suez Canal. And in Pakistan, they tent exceeded 5 billion euros. The italian new tax could bring about exceed the country’s international reserves. € 60 million a year into the Italian public coffers but this amount will not ameliorate the precarious Italian public finances. In fact, Since migrant incomes have in principle already been taxed in the this would be 0.004% of GDP in 2017. Or again 0.0034% of the Ital- country of origin, the taxation of remittances is similar to a dou- ian public debt (October 2018). ble taxation for taxable migrants. And since these money transfers are generally intended for the poor families of migrant workers On the other hand, it will further penalize the cost of remittances, who have stayed in the country, they are the ones who will bear already quite high. The law is going to damage migrant workers, a the burden of the taxes in the end. A remittance tax will increase very fragile population, and their families living in generally poor the cost of these transactions, which goes completely against the countries that depend on the regular transfer of remittances for G20’s commitments as well as the Sustainable Development Goal their livelihoods. Poor migrant workers are generally very sensitive of reducing the costs of remittances. Taxation of remittances would to the cost of remittances. A tax on remittances will divert these have an impact on the volume of activity of service providers in the flows into informal and unregulated channels. This law reducing sector, which would result in a reduction in the taxes paid by them. tax revenues, increasing tax administration costs encourages the A tax on remittances could push also expatriate entrepreneurs and use of informal financial channels, thus increasing security risks. employees to turn to other countries where taxes are lower. 14 • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24
NEWS AZERBAIJAN Commemorates 27th anniversary of Khojaly massacre di ASIMAN ASADOV Special Correspondent of Azerbaijan in Italy K hojaly genocide, which was committed by the Arme- ture, the Armenians wanted to wipe out the ancient settlements nians in the Azerbaijani town of Khojaly on the night of of the Azerbaijanis because being an ancient land, Khojaly differed 25-26 February 1992, is considered one of the gravest from other areas with its historic and cultural monuments. With crimes against humanity in the late 20th century. the population of more than 7,000 Azerbaijanis, Khojaly was the largest and ancient residential area (926 square km) surrounded On the night of 25-26 February 1992, the Armenian armed forces by villages inhabited by the Armenians. The ancient monuments in surrounded Khojaly with tanks and armored carriers and infantry the town had survived to modern time. units. Armed with state-of-the-art weapons, the Armenians razed Khojaly to the ground. The town was destroyed and burned by mil- When the Armenian armed forces massacred innocent people in itary hardware, and its civilians were killed with extreme cruelty. Khojaly helped by the Soviet Union`s 366th motor rifle regiment in Most of them were beheaded, had their eyes gouged out, skinned, February 1992, in order to cover their tracks, they resorted to extreme and burned alive. brutality, destroying Khojaly monuments, which had been of unique importance to both the people of Azerbaijan and entire humanity. Official figures prove that as a result of the genocidal act in Kho- Khojaly does not differ from horrific tragedies of Katyn, Lidice, jaly 613 people were killed, including 106 women, 63 children and Oradour-sur-Glane, Holocaust, Songmy, Rwanda and Srebrenica, 70 elderly. As a result of the massacre, 8 families were completely which are etched on the minds of people forever. These atrocities annihilated, 56 people were tortured to death, 27 families had only went down in the history of wars as genocides of civilians that one surviving member, 25 children lost both parents, 130 children shook the world. lost one parent, 230 families lost the breadwinner, 487 people be- came disabled, including 76 minors, 1,275 people were taken hos- tage, 1,165 people were released from captivity, fate of 150 people is still unknown. By committing genocide in Khojaly with extreme cruelty and tor- • Cisl Funzione Pubblica • Febbraio 2019, n. 24 15
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