Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana

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Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
               Numero 49 – Luglio 2019

  Vertici internazionali: servono veramente ai poveri?

   Nazioni Unite | Agenda 2030 | Obiettivi per lo sviluppo sostenibile
Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
INDICE                                                              DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
                                                                    Numero 49 | Maggio 2019
                                                                    VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO
                                                                    VERAMENTE AI POVERI?
                                                                    Nazioni Unite | Agenda 2030 |
                                                                    Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile

     Introduzione                                                                                            3

     1. Alla ricerca di una prospettiva di sviluppo sostenibile                                             4

     2. L’Agenda 2030: una leva per il cambiamento?                                                          7
              Il contenuto dell’Agenda
              Mettere in pratica l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
              I risultati ad oggi: a che punto siamo?
              L’Italia e il piano nazionale per lo sviluppo sostenibile

     3. Cos’è veramente lo sviluppo sostenibile?                                                            13
              Un reticolo di obiettivi e target
              Obiettivi e oltre
              Cosa è ”sostenibile”?

     4. Politiche coerenti per uno sviluppo realmente sostenibile                                           16
              Produttori di “armi sostenibili”
              La gestione delle migrazioni
              Guardare i nessi, per fare scelte di giustizia

     5. Il problema della governance                                                                        23
              Un dialogo di “interessi” o di “diritti”?
              Gli spazi della società civile

     6. L’impegno della Caritas a livello continentale e globale                                            26
              Caritas Europa
              Caritas Internationalis

     7. Glossario                                                                                           28

     Note                                                                                                   29

A cura di: don Francesco Soddu | Massimo Pallottino | Paolo Beccegato

Testi: Massimo Pallottino

Foto: ONU | ASviS | Caritas Ambrosiana
Grafica e impaginazione: Danilo Angelelli
Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
Introduzione

«L’Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, ap-
provati da oltre 190 nazioni nel settembre 2015, sono
stati un grande passo avanti per il dialogo globale, nel
segno di una necessaria “nuova solidarietà universale”
(Laudato Si’, 14). Diverse tradizioni religiose, compresa
quella cattolica, hanno accolto gli Obiettivi di sviluppo
sostenibile perché sono il risultato di processi partecipa-
tivi globali che, da un lato, riflettono i valori delle persone
e, dall’altro, sono sostenuti da una visione integrale dello
sviluppo» 1.                                                      il rischio di sviluppare una routine burocratizzata, che
                                                                  non genera alcun cambiamento. Lo stesso papa Fran-
La visione dello sviluppo umano integrale, fondato                cesco in occasione dell’approvazione dell’Agenda
sulla dignità della persona e dello sviluppo «di tutto            2030 avvertiva con lucidità: «La molteplicità e com-
l’uomo e di tutti gli uomini» (Populorum Progressio) va           plessità dei problemi richiede di avvalersi di strumenti
al di là dell’orizzonte dello sviluppo sostenibile accet-         tecnici di misurazione. Questo, però, comporta un du-
tato dalla comunità internazionale il 25 settembre                plice pericolo: limitarsi all’esercizio burocratico di re-
2015, con l’adozione della dichiarazione Trasformare              digere lunghe enumerazioni di buoni propositi –
il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sosteni-           mete, obiettivi e indicazioni statistiche –, o credere
bile. Ma, pur nella necessità di dover valorizzare tutti          che un’unica soluzione teorica e aprioristica darà ri-
gli elementi di un umanesimo realmente integrale ed               sposta a tutte le sfide. Non bisogna perdere di vista,
evangelico, l’Agenda 2030 rappresenta una conver-                 in nessun momento, che l’azione politica ed econo-
genza importante e da valorizzare: essa riconosce in-             mica è efficace solo quando è concepita come un’at-
fatti per la prima volta la necessità di un programma             tività prudenziale, guidata da un concetto perenne di
di cambiamento esteso a tutti i Paesi del mondo. La               giustizia e che tiene sempre presente che, prima e al
connessione tra l’Agenda 2030 per lo sviluppo soste-              di là di piani e programmi, ci sono donne e uomini
nibile e la prospettiva dello sviluppo umano integrale            concreti, uguali ai governanti, che vivono, lottano e
in un quadro di “conversione ecologica” è sviluppata              soffrono, e che molte volte si vedono obbligati a vi-
nel documento Agenda 2030 e Laudato Si’ (vedi box),               vere miseramente, privati di qualsiasi diritto» 2.
che sarà presto disponibile sul sito di Caritas Italiana.              La sfida è dunque quella di tenere insieme la giusta
    Le sfide all’attenzione dell’umanità richiedono               attenzione dovuta agli elementi tecnici e di dettaglio
grande sforzo e mobilitazione da parte di tutti. In una           senza perdere però di vista il progresso del quadro di
prospettiva complessa come quella disegnata dal-                  insieme verso una dimensione di maggiore giustizia
l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, è però facile          globale e maggiore dignità umana 3.

                                               AGENDA 2030 E “LAUDATO SI’”
  L’orizzonte dello sviluppo umano integrale in un’ottica di conversione ecologica è il             Impegnarsi
  riferimento della dottrina sociale della Chiesa, che a partire da alcune grandi encicli-          con l’Agenda 2030
                                                                                                    nella prospettiva
  che (come la Populorum Progressio, del 1967) ha trovato la sua articolazione più at-              della Laudato Si’

  tenta allo stato attuale dell’umanità e del pianeta con l’enciclica Laudato Si’, del 2015.
  Il documento Impegnarsi con l’Agenda 2030 nella prospettiva della Laudato Si’
  (luglio 2019) è stato elaborato da un gruppo di Caritas sotto la guida di CAFOD. La
  versione italiana, adattata, è stata curata da Caritas Italiana (a destra la copertina).
  Questo documento identifica nove grandi ambiti di riflessione esaminando anche
  criticamente il modo in cui essi sono affrontati nell’Agenda 2030. Gli stessi temi                                    Luglio 2019

  sono poi ripresi alla luce della Laudato Si’ e della dottrina sociale della Chiesa, met-
  tendo in evidenza i punti su cui è possibile costruire una convergenza con la pro-
                                                                                                   Scarica il documento:
  spettiva delineata dalla comunità internazionale con l’Agenda 2030, e quelli a
                                                                                                  https://bit.ly/32s6htH
  partire dai quali è necessario chiedersi come andare ancora oltre.

                                                                            VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI?      3
Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
1. Alla ricerca di una prospettiva
di sviluppo sostenibile

Lo sviluppo sostenibile sta diventando sempre di più
l’orizzonte di riferimento per coloro che si interessano
della realizzazione del bene comune. Si tratta di una
prospettiva positiva e benvenuta, a cui contribuiscono
numerose iniziative pubbliche e private; tra le più im-
portanti iniziative che hanno avuto luogo nel nostro
Paese negli ultimi anni, il Festival dello sviluppo soste-
nibile (vedi box) ha offerto un grande contributo nello
stimolare e nel dare un orizzonte comune a numerosis-              diluita all’interno di una comprensione più larga ma
sime iniziative diffuse sul territorio. Altre organizzazioni       meno specifica e soprattutto meno “disturbante”.
della società civile, come il Forum del Terzo settore,             Esiste, infine, la questione di come questi elementi
hanno aperto al proprio interno una riflessione sulla              “trasformativi” possono realmente essere assunti al-
questione, mentre reti come la GCAP (Global Call to Ac-            l’interno dei processi decisionali, e tradursi dunque
tion Agains Poverty) Italia contribuiscono ad alimentare           in pratica, in esperienze, in progetti, in politiche
un dibattito su come i diversi obiettivi, target e principi        pubbliche.
debbano trovare un orizzonte coerente e sinergico.                     Ma l’elemento di maggiore importanza al fine di
    Se, dunque – e questa è una buona notizia –                    proporre una “ricentratura” rispetto al contributo del
l’idea di sviluppo sostenibile permea in modo sem-                 tema dello sviluppo sostenibile nel dibattito pubblico
pre più pervasivo il dibattito pubblico, ogni idea che             e nel processo di formulazione delle politiche pubbli-
si afferma in modo così ampio e trasversale affronta               che viene da una domanda di fondo: in che misura
qualche rischio: in primo luogo quello di vedere la                fino ad ora il mondo ha sfruttato l’occasione per pro-
sua portata realmente innovativa in qualche modo                   muovere un mondo più sostenibile, più pacifico, più
                                                                   accogliente per i suoi abitanti, più rispettoso dei diritti
                                                                   di sopravvivenza delle generazioni future?

                                                Arrivato alla sua terza edizione, il Festival, promosso da ASviS, l’Alle-
                                                anza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, è la più grande iniziativa ita-
                                               liana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni,
                                               imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica,
                                  sociale e ambientale, diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambia-
    mento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17
    Obiettivi di sviluppo sostenibile. A testimoniare l’importanza di questa iniziativa, la candidatura dell’ASviS con
    il Festival 2018 tra i tre finalisti del premio istituito dal Segretariato delle Nazioni Unite SDG Action Awards
    (nella categoria Connector), che si rivolge a iniziative innovative e d’impatto per coinvolgere il pubblico e per
    costruire reti, al fine di stimolare il cambiamento richiesto dall’Agenda 2030.
    Il Festival ASviS 2019 si è svolto in tutta Italia, dal 21 maggio al 6 giugno. 17 giorni, tanti quanti sono gli Obiettivi
    di sviluppo sostenibile, e altri eventi nei Dintorni del Festival (14-20 maggio; 7-13 giugno). Il Festival è organiz-
    zato dall’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), con i suoi oltre 200 aderenti e il supporto dei par-
    tner. Nel 2018 gli eventi furono 702, mentre nel 2019 sono passati a 1059, promossi dalle università e dalle
    scuole, da molte città, imprese, amministrazioni pubbliche e organizzazioni non governative, oltre che dal Se-
    gretariato dell’Alleanza e dai suoi Gruppi di lavoro.

   Valutare lo stato e le prospettive dello sviluppo del           cisione i problemi di un pianeta dove la lotta alla po-
pianeta è un compito molto complesso. Da una parte                 vertà non progredisce certo alla velocità sperata, e
è importante riconoscere i progressi che sono stati                dove non sempre le statistiche internazionali aiutano
fatti negli ultimi decenni, e che hanno permesso a                 a costruirsi una opinione pienamente rispettosa delle
molte donne e uomini di migliorare le condizioni in                tensioni e delle contraddizioni esistenti sul pianeta. Le
cui vivono. Ma è anche necessario affrontare con de-               statistiche spesso utilizzate, quelle che definiscono la

4    CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
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povertà estrema con una soglia di 1,90 USD PPP (Pur-              dalla statistica la sola Cina 3? Oltre a notare l’impatto
chase Power Parity – Parità di Potere di Acquisto) 1, of-         davvero catastrofico delle politiche di aggiustamento
frono della situazione della povertà nel mondo un                 strutturale che hanno dominato la scena globale fino
quadro relativamente incoraggiante come nella figura              alla fine del secolo scorso 4, il risultato di questa analisi
che segue: un fenomeno in rapida e per certi versi ine-           è sorprendente: si evidenzia con chiarezza che il nu-
luttabile calo.                                                   mero dei poveri sul pianeta, al netto del contributo
                                                                               della Cina, non è affatto diminuito ma è ri-
                  PERSONE CHE VIVONO CON MENO                                  masto praticamente stabile a partire dal
             DI 1,90 DOLLARI AL GIORNO (IN MILIONI)                            2000.
                                                                                  Anche l’incidenza della povertà in per-
2.000     Mondo                                                                centuale,  dal 1981 a oggi non è diminuita
                                                                               di più di 22 punti percentuali (dal 65,24%
1.800
                                                                               al 43,13%) ma di appena 7 (dal 55,09% al
1.600                                                                          48,06%). Tali dati, rappresentati nella figura
                                                                               della pagina seguente, non hanno l’obiet-
1.400                                                                          tivo di oscurare i progressi che ci sono
1.200                                                                          stati, ma di sottolineare la necessità di an-
          Asia orientale e Pacifico
                                                                               dare oltre statistiche spesso presentate
1.000                                                                          frettolosamente, forse proprio con lo
                                                                               scopo di rassicurare la pubblica opinione
  800
                                                                               sul fatto che “siamo sulla buona strada”.
  600     Sud-est asiatico                                                     Anche i dati FAO, che nel 2018 hanno con-
          Africa subsahariana                                                  fermato un aumento del numero delle
  400                                                                          persone che soffrono la fame per il terzo
  200                                                                          anno consecutivo, contribuiscono a richie-
          America latina e Caraibi                                             dere uno sguardo sullo stato del pianeta
    0                                                                          che dovrebbe essere improntato al lucido
        1990 1993 1996 1999 2002 2005 2008 2010 2011 2012 2013 2015            riconoscimento dei fenomeni e delle loro
                                                                               cause, piuttosto che su una retorica sem-
        Fonte: elaborazione propria su dati PovCalNet USD 2011 costanti,
                                                                               pre e comunque ottimista.
                                        e World Population Prospects 2019

    Tale soglia è però giudicata del
tutto insufficiente da molti eco-
nomisti, che suggeriscono di
adottare misure diverse. Ammes-
so che la sola soglia del reddito
pro capite possa rappresentare
una misura esaustiva, molti stu-
diosi concordano che essa an-
drebbe alzata almeno a 5 USD
PPP al giorno 2. Nel valutare le sta-
tistiche, occorre prendere in con-
siderazione che le medie mondia-
li e regionali nascondono delle
enormi disparità: la maggior par-
te degli avanzamenti in termini di
lotta alla povertà sono stati in re-
altà registrati in pochissimi Paesi,
come la Cina, l’India e l’Indonesia.
Che cosa succede se si prova a
rappresentare la situazione della
povertà prendendo in considera-
zione la soglia dei 5 USD PPP al
giorno, e provando a togliere

                                                                              VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI?   5
Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
ANDAMENTO STORICO DELLA POVERTÀ NEL MONDO
                       Numeri assoluti e percentuale sulla popolazione, confronto con e senza la Cina
 4.000                                                                                                                     100,00%

 3.500
                                                                                                                           90,00%
 3.000
                                                                                                                           80,00%
 2.500

 2.000                                                                                                                     70,00%

 1.500
                                                                                                                           60,00%
 1.000
                                                                                                                           50,00%
    500

      0                                                                                                                    40,00%
          1981    1984     1987     1990    1993     1996   1999   2002   2005   2008   2010   2011   2012   2013   2015

                 Persone povere
Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
2. L’Agenda 2030: una leva per
il cambiamento?                   1

Il contenuto dell’Agenda
    L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile rappre-
senta l’orizzonte adottato dalla comunità globale per
fare fronte alle sfide sopra brevemente ricordate. Il 25
settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite approvò all’unanimità la dichiarazione dal titolo
Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo svi-
luppo sostenibile. Questa agenda è entrata ufficial-
mente in vigore l’1 gennaio 2016 e rappresenta il                 sistenti e sostenibili e dove ci sia un accesso universale
consenso globale per lo sviluppo fino al 2030. Una di-            ad un’energia economicamente accessibile, affidabile e
chiarazione ampia, che prevede un vero e proprio                  sostenibile.
cambio di passo in come lo sviluppo dovrebbe essere                    8. Il mondo che immaginiamo è un mondo dove vige
inteso dalla comunità internazionale: un programma                il rispetto universale per i diritti dell’uomo e della sua di-
universale applicabile a tutti i Paesi; il richiamo alla ne-      gnità, per lo Stato di diritto, per la giustizia, l’uguaglianza
cessità di una integrazione tra elementi di tipo am-              e la non discriminazione; dove si rispettano la razza, l’et-
bientale, di protezione e sradicamento della povertà,             nia e la diversità culturale e dove vi sono pari opportu-
e di sostenibilità economica; la promozione della par-            nità per la totale realizzazione delle capacità umane e
tecipazione diffusa di tutti i gruppi sociali; un approc-         per la prosperità comune. Un mondo che investe nelle
cio che affronta il tema delle diseguaglianze e assume            nuove generazioni e in cui ogni bambino può crescere
con particolare attenzione il principio del “non lasciare         lontano da violenza e sfruttamento. Un mondo in cui
nessuno indietro”.                                                ogni donna e ogni ragazza può godere di una totale
                                                                  uguaglianza di genere e in cui tutte le barriere all’eman-
   L’agenda è composta da cinque parti:                           cipazione (legali, sociali ed economiche) vengano ab-
      1. Il preambolo                                             battute. Un mondo giusto, equo, tollerante, aperto e
      2. La dichiarazione                                         socialmente inclusivo che soddisfi anche i bisogni dei più
      3. Gli Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile (OSS)          vulnerabili.
          (Sustainable Development Goals – SDGs)                       9. Il mondo che immaginiamo è un mondo in cui ogni
      4. I mezzi di attuazione e il partenariato globale          Paese gode di una crescita economica duratura, aperta
      5. I meccanismi di follow-up e revisione                    a tutti e sostenibile, e in cui vi è un lavoro dignitoso per
                                                                  ciascuno. Un mondo in cui i consumi, i processi di produ-
    Il preambolo e la dichiarazione esprimono i principi          zione e l’uso delle risorse naturali (dall’aria alla terra, dai
fondamentali dell’Agenda 2030 per lo sviluppo soste-              fiumi, i laghi e le falde acquifere ai mari e agli oceani),
nibile, alla cui luce vanno letti i 17 OSS e i 169 “tra-          sono sostenibili. Un mondo dove democrazia, buon go-
guardi” target. Alcuni dei principi fondamentali dell’A-          verno e Stato di diritto, così come un ambiente favore-
genda sono bene espressi dai paragrafi 7-9 della di-              vole a livello internazionale e nazionale, sono essenziali
chiarazione:                                                      per lo sviluppo sostenibile: per una crescita economica
    7. In questi Obiettivi e traguardi, esponiamo una vi-         sostenibile e inclusiva, per lo sviluppo sociale, per la tu-
sione sommamente ambiziosa e trasformativa. Noi im-               tela dell’ambiente e per sconfiggere la fame e la povertà.
maginiamo un mondo libero dalla povertà, dalla fame,              Un mondo in cui lo sviluppo e l’impiego della tecnologia
dalla malattia e dalla mancanza, dove ogni vita possa             sono sensibili al clima, rispettano la biodiversità e sono
prosperare. Immaginiamo un mondo libero dalla paura               resilienti. Un mondo in cui l’umanità vive in armonia con
e dalla violenza. Un mondo universalmente alfabetiz-              la natura e in cui la fauna selvatica e le altre specie vi-
zato. Un mondo con accesso equo e universale a un’edu-            venti sono protette.
cazione di qualità a tutti i livelli, a un’assistenza sanitaria        L’Agenda è costruita su tutte le precedenti elabo-
e alla protezione sociale, dove il benessere fisico, mentale      razioni concordate in seno alle Nazioni Unite, e sui
e sociale venga assicurato. Un mondo dove riaffer-                processi che sono ancora in corso, come ad esempio
miamo il nostro impegno per il diritto all’acqua potabile         le negoziazioni sul cambiamento climatico. Per que-
e a servizi igienici sicuri e dove ci sia un’igiene migliore; e   sta ragione si può dire che i risultati dell’Accordo di
dove il cibo sia sufficiente, sicuro, accessibile e nutriente.    Parigi sul cambiamento climatico, negoziati pochi
Un mondo dove gli insediamenti umani siano sicuri, re-            mesi dopo l’adozione dell’Agenda 2030, siano da con-

                                                                             VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI?   7
Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
siderare parte integrante di essa. È inoltre importante             nomico. Il sistema degli OSS è piuttosto complesso, e
notare che l’Agenda deve essere considerata come                    la misurazione dei progressi è affidata a 232 indicatori,
unica e interconnessa, e nessuna sua singola parte                  sulla cui precisa definizione statistica è al lavoro un
può essere considerata in qualche modo autosuffi-                   gruppo di esperti internazionali 2. Il sistema di obiet-
ciente.                                                             tivi, target e indicatori è estremamente complesso, e
   I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (box pagina               di non facile gestione. Risulta forse più utile richiamare
successiva) coprono, in modo più o meno completo,                   quelle che secondo il preambolo dell’Agenda sono le
una vasta gamma di problemi tra cui: istruzione, assi-              cinque aree definite «di importanza cruciale per
stenza sanitaria, sociale, protezione, migrazione, pace             l’umanità» e in cui ci si aspetta che l’Agenda 2030 pro-
e giustizia, oceani, foreste, agricoltura sostenibile,              muova un vero miglioramento.
cambiamenti climatici, lavori dignitosi e sviluppo eco-                 Eccole:

                                                           LE CINQUE “P”

    P  ersone | Siamo determinati a porre fine alla povertà e alla fame, in tutte le loro forme e dimensioni, e ad
       assicurare che tutti gli esseri umani possano realizzare il proprio potenziale con dignità e uguaglianza in
    un ambiente sano.

    P  ianeta | Siamo determinati a proteggere il pianeta dal degrado, attraverso un consumo e una produzione
       consapevoli, gestendo le sue risorse naturali in maniera sostenibile e adottando misure urgenti riguardo il
    cambiamento climatico, in modo che esso possa soddisfare i bisogni delle generazioni presenti e di quelle future.

    P   rosperità | Siamo determinati ad assicurare che tutti gli esseri umani possano godere di vite prosperose
        e soddisfacenti e che il progresso economico, sociale e tecnologico avvenga in armonia con la natura.

    P   ace | Siamo determinati a promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive che siano libere dalla paura e
        dalla violenza. Non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace, né la pace senza sviluppo sostenibile.

    P   artnership Collaborazione | Siamo determinati a mobilitare i mezzi necessari per implementare questa
        Agenda attraverso una Collaborazione globale per lo sviluppo sostenibile, basata su uno spirito di rafforzata
    solidarietà globale, concentrato in particolare sui bisogni dei più poveri e dei più vulnerabili e con la parteci-
    pazione di tutti i Paesi, di tutte le parti in causa e di tutte le persone.

8    CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
BIETTIVI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

                           2. Porre fine alla fame, raggiungere
                           la sicurezza alimentare, migliorare
                           la nutrizione e promuovere           3. Assicurare la salute
                           un’agricoltura sostenibile           e il benessere per tutti            4. Fornire
1. Porre fine
                                                                e per tutte le età                  un’educazione
ad ogni forma di povertà
nel mondo                                                                                           di qualità, equa
                                                                                                    ed inclusiva,
                                                                                                    e opportunità
                                                                                                    di apprendimento
                                                                                                    per tutti

                   6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile
                   dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie

5. Raggiungere l’uguaglianza                7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia
di genere ed emancipare                     economici, affidabili, sostenibili e moderni      8. Incentivare una
tutte le donne e le                                                                                crescita economica
ragazze                                                                                            duratura, inclusiva
                                                                                                   e sostenibile,
                                                                                                   un’occupazione
                                                                                                   piena e produttiva
                                                                                                   ed un lavoro
                                                                                                   dignitoso per tutti
                                                           11. Rendere le città
9. Costruire un'infrastruttura          10. Ridurre        e gli insediamenti
resiliente e promuovere                 l’ineguaglianza    umani inclusivi,    12. Garantire modelli sostenibili
l’innovazione e una                     all’interno di e   sicuri, duraturi    di produzione e di consumo
industrializzazione equa,               fra le nazioni     e sostenibili
responsabile e
sostenibile

13. Promuovere azioni, a tutti i livelli,            15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso
per combattere il cambiamento climatico              sostenibile dell’ecosistema terrestre
     14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani,      16. Promuovere società pacifiche e inclusive
     i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile       per uno sviluppo sostenibile

                                                                 17. Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare
                                                            il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

                                                                       VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI?   9
Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
Mettere in pratica l’Agenda 2030 per lo sviluppo                              su alcuni tra gli obiettivi, concentrando l’attenzione
sostenibile                                                                   su alcune tematiche particolari (con il rischio però di
   Ma in che modo i diversi Paesi dovrebbero mettere                          contribuire alla segmentazione dell’Agenda…).
in pratica l’Agenda 2030? Chi dovrebbe promuoverla?                               In secondo luogo è l’occasione per i Paesi che lo de-
Sotto la responsabilità di quali istituzioni? Una delle                       siderino di presentare la propria Voluntary National Re-
novità più importanti dell’Agenda 2030 per lo svi-                            view (VNR) 4, in cui esprimere lo stato dell’arte con rife-
luppo sostenibile è che si tratta di un programma per                         rimento al proprio programma nazionale di sviluppo
tutti i Paesi del pianeta, e non soltanto per i cosiddetti                    sostenibile. La presentazione delle VNR avviene tuttavia
“Paesi poveri”: in questo modo si riconosce che il fu-                        secondo un calendario molto serrato, e con poco
turo dell’umanità è responsabilità di tutti. Si tratta di                     tempo a disposizione; si prevede in alcuni casi un bre-
un cambiamento molto significativo rispetto al pas-                           vissimo intervento di qualche rappresentante della so-
sato, dove la questione fondamentale era quella dei                           cietà civile del Paese che effettua la presentazione, ma
“poveri” che dovevano in qualche misura affrettarsi a                         non è possibile in questo contesto fare una discussione
cambiare la loro situazione.                                                  minimamente approfondita. Oltre agli eventi relativi
   Questo significa che tutti i Paesi del mondo de-                           agli obiettivi sotto esame e le VNR esiste un folto pro-
vono preparare un Piano nazionale per lo sviluppo                             gramma di eventi paralleli (side events) ufficiali e non
sostenibile, che viene presentato alle Nazioni Unite,                         ufficiali, in cui qualsiasi organizzazione può presentare
nel corso dell’High Level Political Forum on Sustaina-                        una riflessione su una delle questioni in discussione.
ble Development (HLPF) 3, che si svolge ogni anno nel                             Nel corso dell’anno che intercorre tra gli appunta-
mese di luglio a New York sotto gli auspici dell’ECO-                         menti a New York, vengono organizzati degli incontri
SOC (il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni                           tematici che hanno lo scopo di approfondire aspetti
Unite). Quanto avviene nel corso dell’HLPF di ogni                            specifici. Tali eventi sono delle occasioni importanti
anno (nel box, un sommario dei temi in discussione nel                        per effettuare delle discussioni in profondità; tuttavia
corso dell’HLPF 2019) è importante sotto diversi punti                        le modalità di organizzazione e partecipazione non
di vista. In primo luogo è l’occasione per fare il punto                      sono sempre completamente trasparenti 5.

                HIGH-LEVEL POLITICAL FORUM
                ON SUSTAINABLE DEVELOPMENT
  Incontro del Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile del 2019, riunito sotto gli auspici del
  Consiglio economico e sociale (da martedì 9 a giovedì 18 luglio 2019), sul tema Dare potere alle persone
  e assicurare inclusività e uguaglianza.
  L’insieme degli obiettivi da rivedere in profondità è il seguente:

  Obiettivo 4. Garantire un’istruzione di qualità inclusiva                     Obiettivo 8. Promuovere una crescita economica
  ed equa e promuovere opportunità di apprendimento                             sostenuta, inclusiva e sostenibile, un'occupazione
  permanente per tutti.                                                         piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.

  Obiettivo 10.
                                                                                                                           Obiettivo 17.
  Ridurre le
                                                                                                                       Rafforzare i mezzi
  disuguaglianze
                                                                                                                          di attuazione e
  all’interno
                                                                                                                           rivitalizzare il
  e tra i Paesi.
                                                                                                                     partenariato globale
                                                           Obiettivo 16. Promuovere società pacifiche
       Obiettivo 13. Agire con urgenza                                                                                    per lo sviluppo
                                                           e inclusive per lo sviluppo sostenibile, fornire
        per combattere il cambiamento                                                                                         sostenibile.
                                                           l’accesso alla giustizia per tutti e creare istituzioni
              climatico e i suoi impatti.                  efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli.

  Nel 2019, 47 Paesi (7 per la seconda volta) si sono offerti volontari per presentare i loro piani nazionali (VNR)
  all’HLPF. Il 2019 è inoltre il quarto anno del “ciclo di implementazione”, e in coincidenza con l’Assemblea Ge-
  nerale delle Nazioni Unite, che avrà luogo nel mese di settembre 2019, si terranno cinque eventi speciali,
  con lo scopo di fornire elementi per una revisione più generale della strategia.

10   CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
Il 2019 è un anno particolare: ogni quattro anni av-       spetto ai Paesi medio-alti e oltre tredici volte il livello
viene infatti una revisione complessiva dello stato di         del gruppo a basso reddito (a due tonnellate pro ca-
avanzamento dell’Agenda 2030, con l’esame più ap-              pite)» 8.
profondito dei meccanismi di attuazione e di moni-                 L’aumento dei conflitti e dell’instabilità, l’aumento
toraggio. Quest’anno si terrà dunque il primo SDG              delle perdite dovute all’intensificarsi di disastri natu-
Summit, in coincidenza con l’Assemblea Generale                rali, una situazione economica ancora non stabilizzata
delle Nazioni Unite (UNGA), sempre a New York il 24            rappresentano gli ostacoli maggiori a livello globale.
e il 25 settembre, insieme ad altri eventi destinati ad        È importante riconoscere i progressi, laddove ce ne
approfondire questioni specifiche, come il Summit              siano; ma questo non deve impedirci di osservare la
sull’azione per il clima e il Summit sul percorso Fi-          situazione che nell’insieme sembra richiedere una
nanza per lo sviluppo (Finance for Development –               sterzata abbastanza importante, se si intende che la
FFD).                                                          prospettiva dello sviluppo sostenibile possa impri-
                                                               mere un impulso di reale trasformazione nel mondo
I risultati ad oggi: a che punto siamo?                        in cui viviamo. Come ancora riconosce l’ECOSOC,
    Tutto il meccanismo di messa in opera dell’Agenda          «[l]’aumento del reddito e la disuguaglianza di ric-
2030 non ha naturalmente un valore in sé. La sua effi-         chezza rischiano di minare gli sforzi per raggiungere
cacia si misura nella sua capacità di imprimere una            gli OSS. Minacciano di erodere la coesione sociale,
svolta rispetto ad una opzione di “sviluppo sostenibile”       consolidare l’insicurezza e smorzare la crescita della
che deve essere assunta in una modalità sempre più             produttività. L’aumento dell’intolleranza in molte parti
piena dall’intera comunità globale. La situazione at-          del mondo minaccia i diritti umani fondamentali e il
tuale sembra però offrire più di qualche motivo di pre-        progresso umano. Il nesso tra disuguaglianza, ingiu-
occupazione, sia sotto il profilo delle tendenze com-          stizia, insicurezza e mancanza di sufficiente fiducia nei
plessive che si manifestano sul pianeta, che sul piano         governi e nelle istituzioni possono ulteriormente ag-
degli impegni assunti dagli Stati in una prospettiva di        gravare le condizioni necessarie per promuovere lo
sviluppo sostenibile.                                          sviluppo sostenibile» 9.
    Secondo il World Data Lab 6, per raggiungere gli               L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile rappre-
obiettivi di riduzione della povertà menzionati dal-           senta una opportunità importante. Ma il contesto at-
l’obiettivo 1 dell’Agenda 2030 sa-
rebbe necessario un tasso di uscita         Possiamo illuderci che saranno soltanto i più poveri a pa-
netta della povertà più di tre volte        gare i costi del cambiamento, e che noi non saremo tra
superiore a quello attuale (che vede,
tra l’altro, anche un rallentamento         quelli; ma ne va invece del futuro di tutti noi, e delle ge-
negli ultimi anni). Ma anche dall’in-       nerazioni che verranno
terno delle Nazioni Unite i dubbi
sembrano moltiplicarsi. In un rapporto pubblicato in        tuale ci richiama con maggiore forza alla necessità di
previsione dell’HLPF 2019, si avverte: «Non si può          un impegno ancora più determinato: possiamo illu-
sfuggire al fatto che il panorama globale per l’attua-      derci che saranno soltanto i più poveri a pagare i costi
zione dei 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile, (OSS)   del cambiamento, e che noi non saremo tra quelli; ma
è generalmente peggiorato dal 2015, ostacolando gli         ne va invece del futuro di tutti noi, e delle generazioni
sforzi dei governi e degli altri partners» 7. Secondo il    che verranno.
commento di Roberto Bissio, coordinatore di Social
Watch, il problema è anche quello di dare una valuta-       L’Italia e il piano nazionale per lo sviluppo soste-
zione che non tiene conto delle diversità tra Paesi e       nibile 10
tra regioni: questo rapporto non menziona tra l’altro           Il nostro Paese ha presentato la propria VNR nel
il fatto che la povertà in molti Paesi dell’Africa subsa-   2017, sulla base di un piano nazionale per lo sviluppo
hariana sta in effetti aumentando.                          sostenibile formulato in un percorso coordinato dal
    Tale ”passione per le medie” produce anche l’effetto    Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e
di oscurare le responsabilità dei Paesi ricchi: il rap-     del Mare (MATTM) per la parte “interna” (identificata
porto in questione cita il valore globale medio pro ca-     con gli obiettivi 1-16), e dal Ministero degli Affari esteri
pite di 12 tonnellate di risorse estratte a persona nel     e Cooperazione internazionale (MAECI) per la parte
2015 (rispetto a 8 tonnellate nel 1990), ma non men-        “esterna” (obiettivo 17). Questa articolazione tra stra-
ziona cosa dice la fonte di questo dato (UNEP, Global       tegia “interna” ed “esterna” ha rappresentato sin dal-
Resources Outlook 2019) nel paragrafo successivo: «I        l’inizio una caratteristica fondamentale dell’approccio
Paesi ad alto reddito consumano in media 27 tonnel-         italiano: questo tipo di prospettiva si può considerare
late di materiali (pro capite), il 60 per cento in più ri-  certamente un limite importante, poiché è in contrad-

                                                                        VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI?   11
dizione con il principio dell’unicità dell’agenda. Tale      ricerca) 12. Questa articolazione presuppone ancora
ripartizione entra in contraddizione anche con la ne-        una volta di lasciare la partnership alle cure del MAECI,
cessità di cogliere le ripercussioni “esterne” di moltis-    in quanto relativa alla dimensione “esterna” del-
sime delle politiche di carattere interno.                   l’Agenda.
    Nel quadro della Conferenza Nazionale per la Coo-            Al momento attuale non vi sono elementi certi sulle
perazione allo Sviluppo (istituita con la legge 125/         modalità con cui il costituendo Forum per lo sviluppo
2014) era stato costituito un gruppo di lavoro (GdL)         sostenibile (FSS) dialogherà direttamente con i diversi
che tra le sue attribuzioni portava anche quella rela-       ministeri (responsabili per le politiche in qualche modo
tiva allo “sviluppo sostenibile”. Con l’adozione formale     collegate con gli OSS), e con le realtà territoriali che
dell’Agenda 2030 a livello internazionale, in tale grup-     stanno costituendo i Forum regionali per lo sviluppo
po di lavoro era stato sviluppato un dialogo sulla stra-     sostenibile. Non è inoltre ancora chiaro se all’interno del
tegia triennale della cooperazione italiana, che confluì     Forum per lo sviluppo sostenibile sarà possibile stabilire
poi nella definizione della parte relativa all’obiettivo     dei collegamenti che riescano a garantire l’unicità del-
17 della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile     l’Agenda e le sue interconnessioni. Sia il GdL della CNCS
(presentata all’High Level Political Forum nel 2017). La     che il FSS (per quello che è stato finora definito) sono
riflessione sugli altri 16 obiettivi fatta in occasione      però degli ambiti di dialogo sulle politiche ”ex-post”,
della preparazione della prima strategia italiana per lo     che sembrano decisamente non in grado di incidere
sviluppo sostenibile venne invece coordinata dal Mi-         nella fase di formulazione delle politiche pubbliche.
nistero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del        La vera novità dell’ultima fase è, però, quella rela-
Mare (MATTM), con una consultazione abbastanza               tiva alla recentissima costituzione di una Cabina di
ampia presso la società civile 11.                           Regia “Benessere Italia” presso la Presidenza del Con-
    Dopo la prima fase, svolta peraltro in una situa-        siglio dei Ministri 13. Tale Cabina di Regia dovrebbe fa-
zione di riconoscibile incertezza normativa, e anche a       vorire una maggiore interazione delle diverse sezioni
seguito del chiarimento di quest’ultima, si stanno pro-      dell’agenda, offrendo una risposta ai rischi di parcel-
prio in questi mesi consolidando le strutture formali        lizzazione sopra brevemente menzionati, pur re-
che saranno responsabili per il monitoraggio e la riat-      stando i due ambiti di riferimento per la strategia
tualizzazione della strategia nazionale. Il MATTM sta        “esterna” e “interna”, in capo rispettivamente al MAECI
attualmente promuovendo la costituzione di un                e al MATTM. La Cabina di Regia “Benessere Italia” pro-
Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile, che do-         mette di rappresentare un interlocutore significativo
vrebbe strutturare in maniera permanente la consul-          proprio nella fase di formulazione delle politiche; le
tazione con gli attori della società civile, nella sua       informazioni disponibili segnalano una sua costitu-
parte detta “interna”. I lavori del FSS saranno articolati   zione fortemente istituzionale e tecnica, ma senza
in cinque gruppi di lavoro: Persone, Pianeta, Prospe-        una esplicita previsione di meccanismi di dialogo
rità, Pace, e Vettori di sostenibilità (comunicazione e      con la società civile (ad esempio il già citato FSS).

12   CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
3. Cos’è veramente lo sviluppo
sostenibile?

Il fatto che il tema dello sviluppo sostenibile sia en-
trato in modo così importante nel dibattito pubblico,
è senza dubbio una buona notizia. Allo stesso tempo,
all’ampia diffusione di un’idea si accompagna spesso
qualche forma di assimilazione o diluizione del suo
contenuto, soprattutto laddove questo può risultare
di difficile recepimento, vuoi perché complesso in sé,
vuoi perché il suo contenuto si presenta come ecces-
sivamente ”sfidante” rispetto allo status quo. Non è dif-       rebbe necessario rappresentare; dall’altro sono, essi
ficile riconoscere nell’Agenda 2030 per lo sviluppo             stessi, frutto di un certo grado di compromesso tra vi-
sostenibile entrambe queste caratteristiche. Il rischio         sioni non sempre convergenti. Esistono molti esempi
è dunque che passi nell’accezione comune l’idea di              che possono essere fatti per illustrare questo punto.
uno “sviluppo sostenibile passepartout”, in qualche             Nell’obiettivo 2, dedicato alla lotta contro la fame, pre-
modo buono per tutte le occasioni ma privo di ele-              vale una lettura molto incentrata sulla produzione, e
menti significativamente incisivi.                              con molta minore attenzione ai temi cruciali dell’ac-
    È sufficiente, come si sente in molti casi, dichiarare      cesso e della distribuzione del cibo: come nel target
di contribuire ad esempio al-                                                                        2.3, che prevede il
l’obiettivo 2, per porsi realmen-                  INTERAZIONI TRA OBIETTIVO 2                       raddoppio della pro-
te in una prospettiva di svilup-                     E ALTRI OBIETTIVI E TARGET                      duttività e del red-
po sostenibile? Se da una par-                                                                       dito per i piccoli
te è del tutto comprensibile                                                                         produttori. Ma è
che si mantenga in alcuni casi                                                                       chiaro che il rad-
una prospettiva settoriale, è                                                                        doppio della pro-
necessario che i confini di ogni                                                                     duttività può non
settore non diventino ostacoli                                                                       essere un obiettivo
invalicabili, che impediscono                                                                        utile, dove il pro-
di cogliere le trasversalità, le si-                                                                 blema è più quello
nergie, ma anche le tensioni e                                                                       di stabilità e affida-
le contraddizioni tra i diversi                                                                      bilità della produ-
obiettivi e target, tra essi e i                                                                     zione, piuttosto che
principi. La stessa idea per cui                                                                     del suo livello asso-
abbracciare la prospettiva del-                                                                      luto; già da molti
lo sviluppo sostenibile si tra-                                                                      anni, grazie anche
duca nel “mettere in pratica gli                                                                     agli studi di Amar-
SDGs” ci appare come una                                                                             tya Sen, è patrimo-
semplificazione assai poco ri-                                                                       nio comune che le
spettosa della realtà. Ma se da                                                                      carestie abbiano
una parte è necessario sfug-                                                                         molto meno a che
gire al pericolo dell’eccessiva                                                                      fare con la quantità
semplificazione, dall’altra è ne-                                                                    di cibo disponibile
cessario darsi gli strumenti per                                                                     di quanto non ab-
utilizzare un quadro di riferi-                                                                      biano a che fare
mento comunque complesso                                                                             con l’accesso dei
e impegnativo.                                                                   Fonte: ICSU 2017    più poveri alle ri-
                                                                                                     sorse esistenti.
Un reticolo di obiettivi e target                                  Anche per quanto riguarda l’obiettivo 10, dedi-
    Per quanto frutto di un lavoro attento, e già inseriti      cato alle diseguaglianze, alcuni notano il fatto che si
in un quadro abbastanza complesso, i 17 obiettivi, i            adotti un approccio ”orizzontale”, vale a dire incentrato
169 target, misurati da 232 indicatori, da una parte            sull’inclusione di gruppi marginali; ma si eluda com-
non riescono a catturare tutte le dimensioni che sa-            pletamente il tema delle disuguaglianze estreme “ver-

                                                                          VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI?   13
ticali” che porrebbe in discussione in modo radicale il        questo, è chiaro che il tema della relazione tra obiettivi
modello di sviluppo corrente (e gli equilibri di potere        e target non è certo sufficiente ad esaurire la que-
tra gli attori sociali che di questo modello sono garanti      stione. Il bisogno di “prendere sul serio” il radicamento
e beneficiari) 1. Nell’obiettivo 16, relativo alla pace e      necessario sui diritti umani, e di assumere in modo
alla sicurezza, il target 16.4 si propone di arrestare i       pieno la complessità delle relazioni tra ambiti di poli-
flussi di armi “illeciti”: come se i conflitti condotti con    tiche settoriali diverse eppure profondamente inter-
armi “lecite” siano meno distruttivi.                          connesse è alla base dell’iniziativa promossa dalla
    Una certa lucidità nel riconoscere questi limiti non       GCAP Italia.
ha lo scopo di porre in discussione l’importanza di una            Con il rapporto presentato all’inizio di luglio (vedi
convergenza di tutta la comunità globale rispetto ad           box sotto), GCAP Italia approfondisce il tema dello svi-
una prospettiva comune di sviluppo sostenibile. Ma             luppo sostenibile proprio a partire dalla questione del
certamente dovrebbe alimentare un certo spirito cri-           diritto al cibo. Il dossier affronta l’interrelazione tra di-
tico su una prospettiva che limita il nostro impegno           versi ambiti di politiche pubbliche che impattano in
sullo sviluppo sostenibile all’idea del “raggiungimento        modo più o meno forte sui sistemi alimentari, con una
degli SDGs”.                                                   prospettiva che intende restituire centralità alla que-
    Accanto a questo, va posta sempre maggiore at-             stione dei diritti (rispetto a quella degli “interessi”). La
tenzione a come nessuno degli obiettivi possa essere           capacità di “portatori di diritti” (rightholders) e “porta-
considerato in isolamento, e come le interazioni tra           tori di interessi” (stakeholders) di impattare sulle deci-
obiettivi e target non mostrino sempre delle sinergie:         sioni finali dipende dai quadri di regolazione, dalle
una recente pubblicazione del Consiglio internazio-            istituzioni, dagli spazi di dialogo e di decisione che
nale per la Scienza 2 propone di assegnare a ogni col-         vengono posti in essere.
legamento identificabile tra due obiettivi/target un               Sono dunque chiare le due attenzioni che emer-
punteggio che va da 3 (massima interazione positiva,           gono da questo tipo di ragionamento: in primo luogo
indivisibilità) a -3 (massima interazione negativa,            è necessario prestare la massima attenzione alle rela-
mutua esclusione). Lo stesso documento sviluppa                zioni tra i diversi ambiti delle politiche; in secondo
un’analisi più approfondita proprio sull’obiettivo 2           luogo l’affermazione del primato dei diritti passa at-
(lotta contro la fame), cogliendo tutta una serie di in-       traverso la costruzione di quadri di decisione, consul-
terazioni con altri obiettivi e target, in parte di sinergia   tazione e regolazione che riescano a porre in una
e di mutuo sostegno, in parte di conflitto e competi-          giusta prospettiva la partecipazione dei diversi attori
zione. Perché obiettivi e target potrebbero trovarsi in        sociali, nella consapevolezza che la debolezza o la
tensione tra di loro? Molto banalmente, perché la loro         “spontaneità” di tali quadri di dialogo conducono ine-
realizzazione sollecita interessi diversi a breve e a          vitabilmente al prevalere di alcuni interessi più forti e
lungo termine. Un esempio concreto è quello del già            più strutturati, su coloro che sono titolari di “diritti” ma
citato target 2.3 (raddoppio produttività e reddito pic-       la cui voce rischia in molti casi di trovarsi in una con-
coli agricoltori), che proprio il documento dell’ICSU          dizione di svantaggio.
nota in forte tensione con diversi altri obiettivi: l’au-
mento di produttività spinta in agricoltura può ad
esempio facilmente entrare in conflitto con l’uso so-            Rapporto GCAP Italia 2019
stenibile delle risorse (terra, acqua). Si tratta in questo      Indice
caso di una potenziale tensione tra interessi di conta-
                                                                  1. Il diritto al cibo
dini “commerciali” (la cui produzione cioè è orientata
a soddisfare i bisogni del mercato) e quelli delle co-            2. Il diritto al cibo
munità che vivono su quei territori.                                 e alla salute
    La vicenda della “rivoluzione verde” che ha profon-           3. Commercio
damente cambiato il volto dell’agricoltura in Asia e in              e agricoltura
altre regioni del mondo a partire dagli anni ’60, rac-                                                   Diritto al
                                                                                                                 a cibo
                                                                                                         Lo sviluppo sostenibile
                                                                                                                      s

conta una storia di aumento della produttività, di con-           4. Finanza e cibo                      a partire dai sistemi alime
                                                                                                                                   entari

centrazione della proprietà della terra e della ric-              5. Sistemi alimentari
chezza, di accelerazione nell’esodo rurale-urbano, di                e migrazioni
fortissima pressione sulle risorse naturali 3.
                                                                  6. La questione
Obiettivi e oltre…                                                   della governance/
                                                                     democrazia dei             Scarica il Rapporto:
  Il problema è dunque in base a che cosa i (legitti-                                         https://bit.ly/2Sp1ViA
mamente) diversi interessi dei vari attori sociali de-               sistemi alimentari
vono trovare una composizione. Proprio in base a

14   CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
Cosa è “sostenibile”?                                                 sciare indietro nessuno”, consapevoli delle sue im-
   Cosa è “sostenibile” dunque? È possibile identificare              plicazioni di carattere “sistemico” in termini di dise-
alcune caratteristiche da ricercare, al fine di ricono-               guaglianze;
scere un percorso genuinamente (o almeno tenden-                     riconoscono le relazioni tra livelli locali, nazionali,
zialmente) sostenibile. Percorsi, iniziative, politiche si            regionali e globali, e che i confini tra questi livelli
possono definire coerenti con i principi dell’Agenda                  sono porosi e mobili;
2030 quando:                                                         sono consapevoli della necessità di una iniziativa a
 concepiscono gli obiettivi di sostenibilità econo-                  più livelli: locale, nazionale, regionale, globale;
   mica, sociale e ambientale come indissolubilmente                 riconoscono la necessità di una prospettiva e di
   collegati;                                                         un’azione condivisa e multilaterale;
 si definiscono in modo trasversale ai singoli obiet-               vengono elaborate, realizzate e valutate nella
   tivi, cogliendo le relazioni tra i diversi obiettivi e tar-        piena partecipazione degli attori sociali, rendendo
   get;                                                               conto in particolare ai “portatori di diritti” (righthol-
 sono profondamente radicati sui diritti umani; in                   ders);
   questo, sono incluse tutte le necessarie attenzioni               sono consapevoli della portata “trasformativa”
   relative ai diritti sociali, e le responsabilità ad essi           dell’Agenda 2030 (come dichiarata nel titolo della
   collegate;                                                         dichiarazione adottata dalle Nazioni Unite Trasfor-
 riconoscono e applicano il principio del “non la-                   mare il nostro mondo).

                           SCHEMA DELL’APPROCCIO, RAPPORTO GCAP ITALIA SU SVILUPPO
                                SOSTENIBILE A PARTIRE DAI SISTEMI ALIMENTARI

                                     Quadri di regolazione, istituzioni,
                                      spazi di dialogo e di decisioni

                                 SVILUPPO SOSTENIBILE
                                               DIRITTO AL CIBO

                                                                 Fonte: elaborazione propria

                                                                            VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI?   15
4. Politiche coerenti per uno
sviluppo realmente sostenibile

La prospettiva dello sviluppo sostenibile è una pro-
spettiva complessa, che non può essere affrontata
segmentando l’attenzione tra diversi obiettivi. È ne-
cessario invece identificare una dimensione di “coe-
renza” in cui le possibili tensioni e contraddizioni tra
obiettivi e target sono riconosciute e gestite alla luce
dei principi fondanti dell’Agenda 2030. Questo è il
concetto di «coerenza delle politiche per lo sviluppo
sostenibile» 1, citato dal target 14.4 (pur senza alcuna        in operazioni di bombardamento che coinvolgono ci-
definizione precisa), e sviluppato con una riflessione          vili.
che ha avuto luogo principalmente in seno all’OECD 2.               La situazione dello Yemen è una delle più tragiche
    Si tratta di una riflessione ancora aperta 3 che, al di     presenti attualmente sul pianeta: a una guerra più
là degli elementi tecnici, cerca di trovare un contorno         volte stigmatizzata da Nazioni Unite e Parlamento Eu-
formale a una idea di fondo relativamente intuitiva:            ropeo a causa delle ripetute violazioni delle leggi in-
una politica per lo sviluppo sostenibile non può essere         ternazionali di guerra e dei diritti umani, si aggiunge
definita tale se alcuni suoi elementi contraddicono             una situazione di ormai cronica carestia e una epide-
aspetti qualificanti dell’Agenda 2030. Ma proprio per-          mia di colera devastante. La fabbricazione delle armi
ché quest’ultima rappresenta una prospettiva com-               (utilizzate in tale conflitto) rappresenta un problema
plessa, costituita da elementi che danno vita a inte-           di sviluppo sostenibile? Oppure, detto in altri termini,
razioni tutt’altro che lineari e armoniche, è necessario        può essere considerato realmente sostenibile un mo-
mantenere uno sguardo altrettanto articolato: sull’in-          dello di sviluppo economico che non tenga conto
terazione tra obiettivi e target; tra questi ultimi e i prin-   delle ricadute, anche in termini ampi, delle attività che
cipi; sulle implicazioni a livello locale
e globale; sulle implicazioni interge-        È necessario identificare una dimensione di “coerenza” in
nerazionali. È chiaro che in una tale
complessa interazione occorre un              cui le possibili tensioni e contraddizioni tra obiettivi e tar-
punto di sintesi: e questo non può            get sono riconosciute e gestite alla luce dei principi del-
essere che nei principi di fondo              l’Agenda 2030. Questo è il concetto di «coerenza delle
dell’Agenda 2030 e in particolare nel
radicamento nei diritti umani. È              politiche per lo sviluppo sostenibile», citato dal target 14.4
dunque importante cogliere il ragio-
namento di fondo, che può essere illustrato attraverso          generano posti di lavoro, nel caso di comunità dura-
un certo numero di casi concreti.                               mente colpite dalla crisi economica e che da queste
                                                                attività economiche traggono il reddito necessario a
Produttori di “armi sostenibili” 4                              vivere? Tale dilemma si applica in particolare alla que-
    Il primo esempio è quello relativo alla produzione          stione della produzione e del commercio delle armi;
delle armi, che avviene in un contesto altamente con-           ma deve essere posta in maniera molto più ampia, ri-
troverso, nelle fabbriche della RWM Italia, a Domusno-          flettendo sulle tensioni che possono esistere tra atti-
vas, in Sardegna. Si tratta di uno dei pochi stabilimenti       vità economiche formalmente “legali” (sebbene l’ele-
produttivi di una delle aree più svantaggiate e vulne-          mento di “legalità” sia controverso e contestato) e i
rabili della penisola, che ha riutilizzato in questo modo       loro effetti in termini di “bene pubblico” a livello locale
impianti industriali dell’indotto minerario (settore che        e globale.
dopo decenni di crisi, risulta ormai praticamente estin-            Per esaminare quanto questo tipo di attività siano
to). Il caso, negli ultimi mesi ormai noto anche al gran-       coerenti con una prospettiva di sviluppo sostenibile,
de pubblico, è relativo al fatto che gli armamenti              si può partire esaminando il contenuto dell’obiettivo
costruiti a Domusnovas, in particolare bombe d’aereo,           16, dedicato ai temi della pace, della sicurezza, dello
sono regolarmente esportati in Arabia Saudita; tali             Stato di diritto. L’enfasi sulla misurabilità dei target e
bombe, come attestano numerosi riscontri giornali-              degli obiettivi previsti è dettata dal tentativo di otte-
stici, sono impiegate nella guerra condotta da una              nere una lettura trasversale e globale dei percorsi di
coalizione a guida saudita in Yemen, e utilizzate anche         sviluppo sostenibile. Se da una parte è certamente im-

16   CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
portante che il tema del conflitto violento (delle sue          al 115 o posto (era al 102 o posto nel 2017) nella lista
cause e implicazioni, incluso quanto relativo a com-            disaggregata per la sola componente “militarizza-
mercio/traffico delle armi) sia esplicitato e riconosci-        zione”. Non si tratta di un risultato particolarmente
bile nell’obiettivo 16, ciò avviene in un contesto              sorprendente: la maggior parte dei Paesi industria-
piuttosto eterogeneo e non molto incisivo, soprat-              lizzati mostrano indici di militarizzazione e di coin-
tutto se si osservano i target in cui esso è articolato.        volgimento nel commercio ”legale” di armi superiore
     Si tratta in particolare del target 16.1, che viene        a quello dell’Italia.
misurato attraverso quattro distinti indicatori, uno                Più che un ”cortocircuito” segnalato dal confronto
dei quali è definito in termini di «morti verificatesi in       dei dati, ci si trova qui in presenza di una macrosco-
relazione a conflitti per 100.000 abitanti, per sesso,          pica evidenza: i Paesi più ricchi sono anche quelli che
età e causa di morte» (16.1.2); e del target 16.4 5, in         maggiormente contribuiscono alla produzione e al
cui uno degli indicatori proposti richiede di misurare          commercio di armi. Si tratta di una tensione eviden-
la «proporzione di armi confiscate, trovate o conse-            te, che segnala anche un elemento di forte debo-
gnate, la cui origine o contesto illecito sia stata trac-       lezza del quadro di riferimento proposto dagli OSS:
ciata o dimostrata da una autorità competente in                ogni Paese può reclamare uno stato di avanzamento
linea con strumenti internazionali» (16.4.2). Entrambi          nella propria condizione di sviluppo sostenibile
questi indicatori sono definiti come appartenenti al            anche a dispetto di un elevato grado di militarizza-
                  6
“terzo strato” di indicatori: quelli cioè che indicano          zione della propria economia, nonostante l’Agenda
in maniera ancora non definitiva grandezze che de-              2030 segnali come «la crescita vertiginosa dei con-
vono essere misurate, e per le quali non esiste an-             flitti, le minacce violente, il terrorismo, le crisi uma-
cora nessun consenso globale quanto a metodo-                   nitarie e lo sfollamento forzato delle popolazioni che
logia.                                                          ne consegue, minacciano tutti i progressi allo svi-
     Non è difficile cogliere un certo livello di “corto-       luppo degli ultimi decenni».
circuito” tra questi due target: è chia-
ro infatti che la mortalità collegata
                                              Ogni Paese può reclamare uno stato di avanzamento
ai conflitti non dipende esclusiva-
mente dai flussi “illegali” di armi: a        nella propria condizione di sviluppo sostenibile anche a
partire dal fatto che quasi tutte le          dispetto di un elevato grado di militarizzazione della
armi iniziano la vita in modo “legale”,
                                              propria economia, nonostante l’Agenda 2030 segnali
i flussi “illegali” (peraltro assai difficili
da monitorare, proprio in ragione             come «la crescita vertiginosa dei conflitti, le minacce vio-
della loro natura) non rappresen-             lente, il terrorismo, le crisi umanitarie e lo sfollamento
tano che una frazione degli arma-
                                              forzato delle popolazioni che ne consegue, minacciano
menti usati nei conflitti. Il monito-
raggio dei flussi legali offrirebbe           tutti i progressi allo sviluppo degli ultimi decenni»
senza dubbio una panoramica più
realistica rispetto all’impegno in ogni Paese di pro-               Occorre notare che il riconoscimento del cata-
muovere un modello di sviluppo orientato alla pace              strofico impatto dei conflitti sulla popolazione del
globale. Le armi destinate allo Yemen, in ogni caso,            pianeta, e il fatto di volerlo misurare attraverso una
non rispettano i criteri (si tratta di flussi “legali” an-      conta delle vittime di esso e attraverso una (precaria)
corché controversi), per assumere rilevanza in ter-             misura dei flussi di armi illegali implica il trasferire
mini di sviluppo ”sostenibile”.                                 l’onere della prova dai Paesi dove i conflitti hanno in
     Sul tema, orientamento ben diverso viene svilup-           qualche modo radice a quelli che dei conflitti sono
pato nella compilazione del Global Peace Index                  vittime. È lo stesso tipo di strabismo che si riproduce
(GPI) 7, utilizzato per misurare il grado di “orienta-          laddove si evita di contare gli elementi di coinvolgi-
mento alla pace” in ogni Paese. Si tratta di un indice          mento all’interno di conflitti (pure presi in conside-
composito globale costruito con 23 indicatori rag-              razione da GPI): i Paesi più ricchi hanno un numero
gruppati in tre ambiti: il grado di coinvolgimento di           di vittime da conflitto molto limitato (se ne hanno, e
ogni Paese in situazioni di conflitto; il grado di sicu-        per di più raramente civili), pur contando importanti
rezza dei cittadini e dei residenti; il grado di milita-        e “qualificati” elementi di coinvolgimento in conflitti
rizzazione. Ed è proprio all’interno di quest’ultimo            combattuti dall’altra parte del pianeta.
gruppo che il GPI ricomprende sia i livelli di impor-               In questo quadro, apparirebbe dunque ”sosteni-
tazione che i livelli di esportazione “legale” di armi. È       bile” un Paese che produce ed esporta legalmente
interessante notare che se l’Italia appare in 39 a po-          molti armamenti e che è coinvolto direttamente in
                                         a
sizione nel GPI del 2019 (era la 39 nel 2017), scivola          conflitti lontani dal proprio territorio; mentre poco

                                                                         VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI?   17
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