Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? - DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE - Caritas Italiana
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DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE Numero 49 – Luglio 2019 Vertici internazionali: servono veramente ai poveri? Nazioni Unite | Agenda 2030 | Obiettivi per lo sviluppo sostenibile
INDICE DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE Numero 49 | Maggio 2019 VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? Nazioni Unite | Agenda 2030 | Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile Introduzione 3 1. Alla ricerca di una prospettiva di sviluppo sostenibile 4 2. L’Agenda 2030: una leva per il cambiamento? 7 Il contenuto dell’Agenda Mettere in pratica l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile I risultati ad oggi: a che punto siamo? L’Italia e il piano nazionale per lo sviluppo sostenibile 3. Cos’è veramente lo sviluppo sostenibile? 13 Un reticolo di obiettivi e target Obiettivi e oltre Cosa è ”sostenibile”? 4. Politiche coerenti per uno sviluppo realmente sostenibile 16 Produttori di “armi sostenibili” La gestione delle migrazioni Guardare i nessi, per fare scelte di giustizia 5. Il problema della governance 23 Un dialogo di “interessi” o di “diritti”? Gli spazi della società civile 6. L’impegno della Caritas a livello continentale e globale 26 Caritas Europa Caritas Internationalis 7. Glossario 28 Note 29 A cura di: don Francesco Soddu | Massimo Pallottino | Paolo Beccegato Testi: Massimo Pallottino Foto: ONU | ASviS | Caritas Ambrosiana Grafica e impaginazione: Danilo Angelelli
Introduzione «L’Agenda 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, ap- provati da oltre 190 nazioni nel settembre 2015, sono stati un grande passo avanti per il dialogo globale, nel segno di una necessaria “nuova solidarietà universale” (Laudato Si’, 14). Diverse tradizioni religiose, compresa quella cattolica, hanno accolto gli Obiettivi di sviluppo sostenibile perché sono il risultato di processi partecipa- tivi globali che, da un lato, riflettono i valori delle persone e, dall’altro, sono sostenuti da una visione integrale dello sviluppo» 1. il rischio di sviluppare una routine burocratizzata, che non genera alcun cambiamento. Lo stesso papa Fran- La visione dello sviluppo umano integrale, fondato cesco in occasione dell’approvazione dell’Agenda sulla dignità della persona e dello sviluppo «di tutto 2030 avvertiva con lucidità: «La molteplicità e com- l’uomo e di tutti gli uomini» (Populorum Progressio) va plessità dei problemi richiede di avvalersi di strumenti al di là dell’orizzonte dello sviluppo sostenibile accet- tecnici di misurazione. Questo, però, comporta un du- tato dalla comunità internazionale il 25 settembre plice pericolo: limitarsi all’esercizio burocratico di re- 2015, con l’adozione della dichiarazione Trasformare digere lunghe enumerazioni di buoni propositi – il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sosteni- mete, obiettivi e indicazioni statistiche –, o credere bile. Ma, pur nella necessità di dover valorizzare tutti che un’unica soluzione teorica e aprioristica darà ri- gli elementi di un umanesimo realmente integrale ed sposta a tutte le sfide. Non bisogna perdere di vista, evangelico, l’Agenda 2030 rappresenta una conver- in nessun momento, che l’azione politica ed econo- genza importante e da valorizzare: essa riconosce in- mica è efficace solo quando è concepita come un’at- fatti per la prima volta la necessità di un programma tività prudenziale, guidata da un concetto perenne di di cambiamento esteso a tutti i Paesi del mondo. La giustizia e che tiene sempre presente che, prima e al connessione tra l’Agenda 2030 per lo sviluppo soste- di là di piani e programmi, ci sono donne e uomini nibile e la prospettiva dello sviluppo umano integrale concreti, uguali ai governanti, che vivono, lottano e in un quadro di “conversione ecologica” è sviluppata soffrono, e che molte volte si vedono obbligati a vi- nel documento Agenda 2030 e Laudato Si’ (vedi box), vere miseramente, privati di qualsiasi diritto» 2. che sarà presto disponibile sul sito di Caritas Italiana. La sfida è dunque quella di tenere insieme la giusta Le sfide all’attenzione dell’umanità richiedono attenzione dovuta agli elementi tecnici e di dettaglio grande sforzo e mobilitazione da parte di tutti. In una senza perdere però di vista il progresso del quadro di prospettiva complessa come quella disegnata dal- insieme verso una dimensione di maggiore giustizia l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, è però facile globale e maggiore dignità umana 3. AGENDA 2030 E “LAUDATO SI’” L’orizzonte dello sviluppo umano integrale in un’ottica di conversione ecologica è il Impegnarsi riferimento della dottrina sociale della Chiesa, che a partire da alcune grandi encicli- con l’Agenda 2030 nella prospettiva che (come la Populorum Progressio, del 1967) ha trovato la sua articolazione più at- della Laudato Si’ tenta allo stato attuale dell’umanità e del pianeta con l’enciclica Laudato Si’, del 2015. Il documento Impegnarsi con l’Agenda 2030 nella prospettiva della Laudato Si’ (luglio 2019) è stato elaborato da un gruppo di Caritas sotto la guida di CAFOD. La versione italiana, adattata, è stata curata da Caritas Italiana (a destra la copertina). Questo documento identifica nove grandi ambiti di riflessione esaminando anche criticamente il modo in cui essi sono affrontati nell’Agenda 2030. Gli stessi temi Luglio 2019 sono poi ripresi alla luce della Laudato Si’ e della dottrina sociale della Chiesa, met- tendo in evidenza i punti su cui è possibile costruire una convergenza con la pro- Scarica il documento: spettiva delineata dalla comunità internazionale con l’Agenda 2030, e quelli a https://bit.ly/32s6htH partire dai quali è necessario chiedersi come andare ancora oltre. VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? 3
1. Alla ricerca di una prospettiva di sviluppo sostenibile Lo sviluppo sostenibile sta diventando sempre di più l’orizzonte di riferimento per coloro che si interessano della realizzazione del bene comune. Si tratta di una prospettiva positiva e benvenuta, a cui contribuiscono numerose iniziative pubbliche e private; tra le più im- portanti iniziative che hanno avuto luogo nel nostro Paese negli ultimi anni, il Festival dello sviluppo soste- nibile (vedi box) ha offerto un grande contributo nello stimolare e nel dare un orizzonte comune a numerosis- diluita all’interno di una comprensione più larga ma sime iniziative diffuse sul territorio. Altre organizzazioni meno specifica e soprattutto meno “disturbante”. della società civile, come il Forum del Terzo settore, Esiste, infine, la questione di come questi elementi hanno aperto al proprio interno una riflessione sulla “trasformativi” possono realmente essere assunti al- questione, mentre reti come la GCAP (Global Call to Ac- l’interno dei processi decisionali, e tradursi dunque tion Agains Poverty) Italia contribuiscono ad alimentare in pratica, in esperienze, in progetti, in politiche un dibattito su come i diversi obiettivi, target e principi pubbliche. debbano trovare un orizzonte coerente e sinergico. Ma l’elemento di maggiore importanza al fine di Se, dunque – e questa è una buona notizia – proporre una “ricentratura” rispetto al contributo del l’idea di sviluppo sostenibile permea in modo sem- tema dello sviluppo sostenibile nel dibattito pubblico pre più pervasivo il dibattito pubblico, ogni idea che e nel processo di formulazione delle politiche pubbli- si afferma in modo così ampio e trasversale affronta che viene da una domanda di fondo: in che misura qualche rischio: in primo luogo quello di vedere la fino ad ora il mondo ha sfruttato l’occasione per pro- sua portata realmente innovativa in qualche modo muovere un mondo più sostenibile, più pacifico, più accogliente per i suoi abitanti, più rispettoso dei diritti di sopravvivenza delle generazioni future? Arrivato alla sua terza edizione, il Festival, promosso da ASviS, l’Alle- anza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, è la più grande iniziativa ita- liana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, diffondere la cultura della sostenibilità e realizzare un cambia- mento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e centrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. A testimoniare l’importanza di questa iniziativa, la candidatura dell’ASviS con il Festival 2018 tra i tre finalisti del premio istituito dal Segretariato delle Nazioni Unite SDG Action Awards (nella categoria Connector), che si rivolge a iniziative innovative e d’impatto per coinvolgere il pubblico e per costruire reti, al fine di stimolare il cambiamento richiesto dall’Agenda 2030. Il Festival ASviS 2019 si è svolto in tutta Italia, dal 21 maggio al 6 giugno. 17 giorni, tanti quanti sono gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, e altri eventi nei Dintorni del Festival (14-20 maggio; 7-13 giugno). Il Festival è organiz- zato dall’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), con i suoi oltre 200 aderenti e il supporto dei par- tner. Nel 2018 gli eventi furono 702, mentre nel 2019 sono passati a 1059, promossi dalle università e dalle scuole, da molte città, imprese, amministrazioni pubbliche e organizzazioni non governative, oltre che dal Se- gretariato dell’Alleanza e dai suoi Gruppi di lavoro. Valutare lo stato e le prospettive dello sviluppo del cisione i problemi di un pianeta dove la lotta alla po- pianeta è un compito molto complesso. Da una parte vertà non progredisce certo alla velocità sperata, e è importante riconoscere i progressi che sono stati dove non sempre le statistiche internazionali aiutano fatti negli ultimi decenni, e che hanno permesso a a costruirsi una opinione pienamente rispettosa delle molte donne e uomini di migliorare le condizioni in tensioni e delle contraddizioni esistenti sul pianeta. Le cui vivono. Ma è anche necessario affrontare con de- statistiche spesso utilizzate, quelle che definiscono la 4 CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
povertà estrema con una soglia di 1,90 USD PPP (Pur- dalla statistica la sola Cina 3? Oltre a notare l’impatto chase Power Parity – Parità di Potere di Acquisto) 1, of- davvero catastrofico delle politiche di aggiustamento frono della situazione della povertà nel mondo un strutturale che hanno dominato la scena globale fino quadro relativamente incoraggiante come nella figura alla fine del secolo scorso 4, il risultato di questa analisi che segue: un fenomeno in rapida e per certi versi ine- è sorprendente: si evidenzia con chiarezza che il nu- luttabile calo. mero dei poveri sul pianeta, al netto del contributo della Cina, non è affatto diminuito ma è ri- PERSONE CHE VIVONO CON MENO masto praticamente stabile a partire dal DI 1,90 DOLLARI AL GIORNO (IN MILIONI) 2000. Anche l’incidenza della povertà in per- 2.000 Mondo centuale, dal 1981 a oggi non è diminuita di più di 22 punti percentuali (dal 65,24% 1.800 al 43,13%) ma di appena 7 (dal 55,09% al 1.600 48,06%). Tali dati, rappresentati nella figura della pagina seguente, non hanno l’obiet- 1.400 tivo di oscurare i progressi che ci sono 1.200 stati, ma di sottolineare la necessità di an- Asia orientale e Pacifico dare oltre statistiche spesso presentate 1.000 frettolosamente, forse proprio con lo scopo di rassicurare la pubblica opinione 800 sul fatto che “siamo sulla buona strada”. 600 Sud-est asiatico Anche i dati FAO, che nel 2018 hanno con- Africa subsahariana fermato un aumento del numero delle 400 persone che soffrono la fame per il terzo 200 anno consecutivo, contribuiscono a richie- America latina e Caraibi dere uno sguardo sullo stato del pianeta 0 che dovrebbe essere improntato al lucido 1990 1993 1996 1999 2002 2005 2008 2010 2011 2012 2013 2015 riconoscimento dei fenomeni e delle loro cause, piuttosto che su una retorica sem- Fonte: elaborazione propria su dati PovCalNet USD 2011 costanti, pre e comunque ottimista. e World Population Prospects 2019 Tale soglia è però giudicata del tutto insufficiente da molti eco- nomisti, che suggeriscono di adottare misure diverse. Ammes- so che la sola soglia del reddito pro capite possa rappresentare una misura esaustiva, molti stu- diosi concordano che essa an- drebbe alzata almeno a 5 USD PPP al giorno 2. Nel valutare le sta- tistiche, occorre prendere in con- siderazione che le medie mondia- li e regionali nascondono delle enormi disparità: la maggior par- te degli avanzamenti in termini di lotta alla povertà sono stati in re- altà registrati in pochissimi Paesi, come la Cina, l’India e l’Indonesia. Che cosa succede se si prova a rappresentare la situazione della povertà prendendo in considera- zione la soglia dei 5 USD PPP al giorno, e provando a togliere VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? 5
ANDAMENTO STORICO DELLA POVERTÀ NEL MONDO Numeri assoluti e percentuale sulla popolazione, confronto con e senza la Cina 4.000 100,00% 3.500 90,00% 3.000 80,00% 2.500 2.000 70,00% 1.500 60,00% 1.000 50,00% 500 0 40,00% 1981 1984 1987 1990 1993 1996 1999 2002 2005 2008 2010 2011 2012 2013 2015 Persone povere
2. L’Agenda 2030: una leva per il cambiamento? 1 Il contenuto dell’Agenda L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile rappre- senta l’orizzonte adottato dalla comunità globale per fare fronte alle sfide sopra brevemente ricordate. Il 25 settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò all’unanimità la dichiarazione dal titolo Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo svi- luppo sostenibile. Questa agenda è entrata ufficial- mente in vigore l’1 gennaio 2016 e rappresenta il sistenti e sostenibili e dove ci sia un accesso universale consenso globale per lo sviluppo fino al 2030. Una di- ad un’energia economicamente accessibile, affidabile e chiarazione ampia, che prevede un vero e proprio sostenibile. cambio di passo in come lo sviluppo dovrebbe essere 8. Il mondo che immaginiamo è un mondo dove vige inteso dalla comunità internazionale: un programma il rispetto universale per i diritti dell’uomo e della sua di- universale applicabile a tutti i Paesi; il richiamo alla ne- gnità, per lo Stato di diritto, per la giustizia, l’uguaglianza cessità di una integrazione tra elementi di tipo am- e la non discriminazione; dove si rispettano la razza, l’et- bientale, di protezione e sradicamento della povertà, nia e la diversità culturale e dove vi sono pari opportu- e di sostenibilità economica; la promozione della par- nità per la totale realizzazione delle capacità umane e tecipazione diffusa di tutti i gruppi sociali; un approc- per la prosperità comune. Un mondo che investe nelle cio che affronta il tema delle diseguaglianze e assume nuove generazioni e in cui ogni bambino può crescere con particolare attenzione il principio del “non lasciare lontano da violenza e sfruttamento. Un mondo in cui nessuno indietro”. ogni donna e ogni ragazza può godere di una totale uguaglianza di genere e in cui tutte le barriere all’eman- L’agenda è composta da cinque parti: cipazione (legali, sociali ed economiche) vengano ab- 1. Il preambolo battute. Un mondo giusto, equo, tollerante, aperto e 2. La dichiarazione socialmente inclusivo che soddisfi anche i bisogni dei più 3. Gli Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile (OSS) vulnerabili. (Sustainable Development Goals – SDGs) 9. Il mondo che immaginiamo è un mondo in cui ogni 4. I mezzi di attuazione e il partenariato globale Paese gode di una crescita economica duratura, aperta 5. I meccanismi di follow-up e revisione a tutti e sostenibile, e in cui vi è un lavoro dignitoso per ciascuno. Un mondo in cui i consumi, i processi di produ- Il preambolo e la dichiarazione esprimono i principi zione e l’uso delle risorse naturali (dall’aria alla terra, dai fondamentali dell’Agenda 2030 per lo sviluppo soste- fiumi, i laghi e le falde acquifere ai mari e agli oceani), nibile, alla cui luce vanno letti i 17 OSS e i 169 “tra- sono sostenibili. Un mondo dove democrazia, buon go- guardi” target. Alcuni dei principi fondamentali dell’A- verno e Stato di diritto, così come un ambiente favore- genda sono bene espressi dai paragrafi 7-9 della di- vole a livello internazionale e nazionale, sono essenziali chiarazione: per lo sviluppo sostenibile: per una crescita economica 7. In questi Obiettivi e traguardi, esponiamo una vi- sostenibile e inclusiva, per lo sviluppo sociale, per la tu- sione sommamente ambiziosa e trasformativa. Noi im- tela dell’ambiente e per sconfiggere la fame e la povertà. maginiamo un mondo libero dalla povertà, dalla fame, Un mondo in cui lo sviluppo e l’impiego della tecnologia dalla malattia e dalla mancanza, dove ogni vita possa sono sensibili al clima, rispettano la biodiversità e sono prosperare. Immaginiamo un mondo libero dalla paura resilienti. Un mondo in cui l’umanità vive in armonia con e dalla violenza. Un mondo universalmente alfabetiz- la natura e in cui la fauna selvatica e le altre specie vi- zato. Un mondo con accesso equo e universale a un’edu- venti sono protette. cazione di qualità a tutti i livelli, a un’assistenza sanitaria L’Agenda è costruita su tutte le precedenti elabo- e alla protezione sociale, dove il benessere fisico, mentale razioni concordate in seno alle Nazioni Unite, e sui e sociale venga assicurato. Un mondo dove riaffer- processi che sono ancora in corso, come ad esempio miamo il nostro impegno per il diritto all’acqua potabile le negoziazioni sul cambiamento climatico. Per que- e a servizi igienici sicuri e dove ci sia un’igiene migliore; e sta ragione si può dire che i risultati dell’Accordo di dove il cibo sia sufficiente, sicuro, accessibile e nutriente. Parigi sul cambiamento climatico, negoziati pochi Un mondo dove gli insediamenti umani siano sicuri, re- mesi dopo l’adozione dell’Agenda 2030, siano da con- VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? 7
siderare parte integrante di essa. È inoltre importante nomico. Il sistema degli OSS è piuttosto complesso, e notare che l’Agenda deve essere considerata come la misurazione dei progressi è affidata a 232 indicatori, unica e interconnessa, e nessuna sua singola parte sulla cui precisa definizione statistica è al lavoro un può essere considerata in qualche modo autosuffi- gruppo di esperti internazionali 2. Il sistema di obiet- ciente. tivi, target e indicatori è estremamente complesso, e I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (box pagina di non facile gestione. Risulta forse più utile richiamare successiva) coprono, in modo più o meno completo, quelle che secondo il preambolo dell’Agenda sono le una vasta gamma di problemi tra cui: istruzione, assi- cinque aree definite «di importanza cruciale per stenza sanitaria, sociale, protezione, migrazione, pace l’umanità» e in cui ci si aspetta che l’Agenda 2030 pro- e giustizia, oceani, foreste, agricoltura sostenibile, muova un vero miglioramento. cambiamenti climatici, lavori dignitosi e sviluppo eco- Eccole: LE CINQUE “P” P ersone | Siamo determinati a porre fine alla povertà e alla fame, in tutte le loro forme e dimensioni, e ad assicurare che tutti gli esseri umani possano realizzare il proprio potenziale con dignità e uguaglianza in un ambiente sano. P ianeta | Siamo determinati a proteggere il pianeta dal degrado, attraverso un consumo e una produzione consapevoli, gestendo le sue risorse naturali in maniera sostenibile e adottando misure urgenti riguardo il cambiamento climatico, in modo che esso possa soddisfare i bisogni delle generazioni presenti e di quelle future. P rosperità | Siamo determinati ad assicurare che tutti gli esseri umani possano godere di vite prosperose e soddisfacenti e che il progresso economico, sociale e tecnologico avvenga in armonia con la natura. P ace | Siamo determinati a promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive che siano libere dalla paura e dalla violenza. Non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace, né la pace senza sviluppo sostenibile. P artnership Collaborazione | Siamo determinati a mobilitare i mezzi necessari per implementare questa Agenda attraverso una Collaborazione globale per lo sviluppo sostenibile, basata su uno spirito di rafforzata solidarietà globale, concentrato in particolare sui bisogni dei più poveri e dei più vulnerabili e con la parteci- pazione di tutti i Paesi, di tutte le parti in causa e di tutte le persone. 8 CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
BIETTIVI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE 2. Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere 3. Assicurare la salute un’agricoltura sostenibile e il benessere per tutti 4. Fornire 1. Porre fine e per tutte le età un’educazione ad ogni forma di povertà nel mondo di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti 6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie 5. Raggiungere l’uguaglianza 7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia di genere ed emancipare economici, affidabili, sostenibili e moderni 8. Incentivare una tutte le donne e le crescita economica ragazze duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti 11. Rendere le città 9. Costruire un'infrastruttura 10. Ridurre e gli insediamenti resiliente e promuovere l’ineguaglianza umani inclusivi, 12. Garantire modelli sostenibili l’innovazione e una all’interno di e sicuri, duraturi di produzione e di consumo industrializzazione equa, fra le nazioni e sostenibili responsabile e sostenibile 13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, 15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso per combattere il cambiamento climatico sostenibile dell’ecosistema terrestre 14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, 16. Promuovere società pacifiche e inclusive i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile per uno sviluppo sostenibile 17. Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? 9
Mettere in pratica l’Agenda 2030 per lo sviluppo su alcuni tra gli obiettivi, concentrando l’attenzione sostenibile su alcune tematiche particolari (con il rischio però di Ma in che modo i diversi Paesi dovrebbero mettere contribuire alla segmentazione dell’Agenda…). in pratica l’Agenda 2030? Chi dovrebbe promuoverla? In secondo luogo è l’occasione per i Paesi che lo de- Sotto la responsabilità di quali istituzioni? Una delle siderino di presentare la propria Voluntary National Re- novità più importanti dell’Agenda 2030 per lo svi- view (VNR) 4, in cui esprimere lo stato dell’arte con rife- luppo sostenibile è che si tratta di un programma per rimento al proprio programma nazionale di sviluppo tutti i Paesi del pianeta, e non soltanto per i cosiddetti sostenibile. La presentazione delle VNR avviene tuttavia “Paesi poveri”: in questo modo si riconosce che il fu- secondo un calendario molto serrato, e con poco turo dell’umanità è responsabilità di tutti. Si tratta di tempo a disposizione; si prevede in alcuni casi un bre- un cambiamento molto significativo rispetto al pas- vissimo intervento di qualche rappresentante della so- sato, dove la questione fondamentale era quella dei cietà civile del Paese che effettua la presentazione, ma “poveri” che dovevano in qualche misura affrettarsi a non è possibile in questo contesto fare una discussione cambiare la loro situazione. minimamente approfondita. Oltre agli eventi relativi Questo significa che tutti i Paesi del mondo de- agli obiettivi sotto esame e le VNR esiste un folto pro- vono preparare un Piano nazionale per lo sviluppo gramma di eventi paralleli (side events) ufficiali e non sostenibile, che viene presentato alle Nazioni Unite, ufficiali, in cui qualsiasi organizzazione può presentare nel corso dell’High Level Political Forum on Sustaina- una riflessione su una delle questioni in discussione. ble Development (HLPF) 3, che si svolge ogni anno nel Nel corso dell’anno che intercorre tra gli appunta- mese di luglio a New York sotto gli auspici dell’ECO- menti a New York, vengono organizzati degli incontri SOC (il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni tematici che hanno lo scopo di approfondire aspetti Unite). Quanto avviene nel corso dell’HLPF di ogni specifici. Tali eventi sono delle occasioni importanti anno (nel box, un sommario dei temi in discussione nel per effettuare delle discussioni in profondità; tuttavia corso dell’HLPF 2019) è importante sotto diversi punti le modalità di organizzazione e partecipazione non di vista. In primo luogo è l’occasione per fare il punto sono sempre completamente trasparenti 5. HIGH-LEVEL POLITICAL FORUM ON SUSTAINABLE DEVELOPMENT Incontro del Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile del 2019, riunito sotto gli auspici del Consiglio economico e sociale (da martedì 9 a giovedì 18 luglio 2019), sul tema Dare potere alle persone e assicurare inclusività e uguaglianza. L’insieme degli obiettivi da rivedere in profondità è il seguente: Obiettivo 4. Garantire un’istruzione di qualità inclusiva Obiettivo 8. Promuovere una crescita economica ed equa e promuovere opportunità di apprendimento sostenuta, inclusiva e sostenibile, un'occupazione permanente per tutti. piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti. Obiettivo 10. Obiettivo 17. Ridurre le Rafforzare i mezzi disuguaglianze di attuazione e all’interno rivitalizzare il e tra i Paesi. partenariato globale Obiettivo 16. Promuovere società pacifiche Obiettivo 13. Agire con urgenza per lo sviluppo e inclusive per lo sviluppo sostenibile, fornire per combattere il cambiamento sostenibile. l’accesso alla giustizia per tutti e creare istituzioni climatico e i suoi impatti. efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli. Nel 2019, 47 Paesi (7 per la seconda volta) si sono offerti volontari per presentare i loro piani nazionali (VNR) all’HLPF. Il 2019 è inoltre il quarto anno del “ciclo di implementazione”, e in coincidenza con l’Assemblea Ge- nerale delle Nazioni Unite, che avrà luogo nel mese di settembre 2019, si terranno cinque eventi speciali, con lo scopo di fornire elementi per una revisione più generale della strategia. 10 CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
Il 2019 è un anno particolare: ogni quattro anni av- spetto ai Paesi medio-alti e oltre tredici volte il livello viene infatti una revisione complessiva dello stato di del gruppo a basso reddito (a due tonnellate pro ca- avanzamento dell’Agenda 2030, con l’esame più ap- pite)» 8. profondito dei meccanismi di attuazione e di moni- L’aumento dei conflitti e dell’instabilità, l’aumento toraggio. Quest’anno si terrà dunque il primo SDG delle perdite dovute all’intensificarsi di disastri natu- Summit, in coincidenza con l’Assemblea Generale rali, una situazione economica ancora non stabilizzata delle Nazioni Unite (UNGA), sempre a New York il 24 rappresentano gli ostacoli maggiori a livello globale. e il 25 settembre, insieme ad altri eventi destinati ad È importante riconoscere i progressi, laddove ce ne approfondire questioni specifiche, come il Summit siano; ma questo non deve impedirci di osservare la sull’azione per il clima e il Summit sul percorso Fi- situazione che nell’insieme sembra richiedere una nanza per lo sviluppo (Finance for Development – sterzata abbastanza importante, se si intende che la FFD). prospettiva dello sviluppo sostenibile possa impri- mere un impulso di reale trasformazione nel mondo I risultati ad oggi: a che punto siamo? in cui viviamo. Come ancora riconosce l’ECOSOC, Tutto il meccanismo di messa in opera dell’Agenda «[l]’aumento del reddito e la disuguaglianza di ric- 2030 non ha naturalmente un valore in sé. La sua effi- chezza rischiano di minare gli sforzi per raggiungere cacia si misura nella sua capacità di imprimere una gli OSS. Minacciano di erodere la coesione sociale, svolta rispetto ad una opzione di “sviluppo sostenibile” consolidare l’insicurezza e smorzare la crescita della che deve essere assunta in una modalità sempre più produttività. L’aumento dell’intolleranza in molte parti piena dall’intera comunità globale. La situazione at- del mondo minaccia i diritti umani fondamentali e il tuale sembra però offrire più di qualche motivo di pre- progresso umano. Il nesso tra disuguaglianza, ingiu- occupazione, sia sotto il profilo delle tendenze com- stizia, insicurezza e mancanza di sufficiente fiducia nei plessive che si manifestano sul pianeta, che sul piano governi e nelle istituzioni possono ulteriormente ag- degli impegni assunti dagli Stati in una prospettiva di gravare le condizioni necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile. sviluppo sostenibile» 9. Secondo il World Data Lab 6, per raggiungere gli L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile rappre- obiettivi di riduzione della povertà menzionati dal- senta una opportunità importante. Ma il contesto at- l’obiettivo 1 dell’Agenda 2030 sa- rebbe necessario un tasso di uscita Possiamo illuderci che saranno soltanto i più poveri a pa- netta della povertà più di tre volte gare i costi del cambiamento, e che noi non saremo tra superiore a quello attuale (che vede, tra l’altro, anche un rallentamento quelli; ma ne va invece del futuro di tutti noi, e delle ge- negli ultimi anni). Ma anche dall’in- nerazioni che verranno terno delle Nazioni Unite i dubbi sembrano moltiplicarsi. In un rapporto pubblicato in tuale ci richiama con maggiore forza alla necessità di previsione dell’HLPF 2019, si avverte: «Non si può un impegno ancora più determinato: possiamo illu- sfuggire al fatto che il panorama globale per l’attua- derci che saranno soltanto i più poveri a pagare i costi zione dei 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile, (OSS) del cambiamento, e che noi non saremo tra quelli; ma è generalmente peggiorato dal 2015, ostacolando gli ne va invece del futuro di tutti noi, e delle generazioni sforzi dei governi e degli altri partners» 7. Secondo il che verranno. commento di Roberto Bissio, coordinatore di Social Watch, il problema è anche quello di dare una valuta- L’Italia e il piano nazionale per lo sviluppo soste- zione che non tiene conto delle diversità tra Paesi e nibile 10 tra regioni: questo rapporto non menziona tra l’altro Il nostro Paese ha presentato la propria VNR nel il fatto che la povertà in molti Paesi dell’Africa subsa- 2017, sulla base di un piano nazionale per lo sviluppo hariana sta in effetti aumentando. sostenibile formulato in un percorso coordinato dal Tale ”passione per le medie” produce anche l’effetto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e di oscurare le responsabilità dei Paesi ricchi: il rap- del Mare (MATTM) per la parte “interna” (identificata porto in questione cita il valore globale medio pro ca- con gli obiettivi 1-16), e dal Ministero degli Affari esteri pite di 12 tonnellate di risorse estratte a persona nel e Cooperazione internazionale (MAECI) per la parte 2015 (rispetto a 8 tonnellate nel 1990), ma non men- “esterna” (obiettivo 17). Questa articolazione tra stra- ziona cosa dice la fonte di questo dato (UNEP, Global tegia “interna” ed “esterna” ha rappresentato sin dal- Resources Outlook 2019) nel paragrafo successivo: «I l’inizio una caratteristica fondamentale dell’approccio Paesi ad alto reddito consumano in media 27 tonnel- italiano: questo tipo di prospettiva si può considerare late di materiali (pro capite), il 60 per cento in più ri- certamente un limite importante, poiché è in contrad- VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? 11
dizione con il principio dell’unicità dell’agenda. Tale ricerca) 12. Questa articolazione presuppone ancora ripartizione entra in contraddizione anche con la ne- una volta di lasciare la partnership alle cure del MAECI, cessità di cogliere le ripercussioni “esterne” di moltis- in quanto relativa alla dimensione “esterna” del- sime delle politiche di carattere interno. l’Agenda. Nel quadro della Conferenza Nazionale per la Coo- Al momento attuale non vi sono elementi certi sulle perazione allo Sviluppo (istituita con la legge 125/ modalità con cui il costituendo Forum per lo sviluppo 2014) era stato costituito un gruppo di lavoro (GdL) sostenibile (FSS) dialogherà direttamente con i diversi che tra le sue attribuzioni portava anche quella rela- ministeri (responsabili per le politiche in qualche modo tiva allo “sviluppo sostenibile”. Con l’adozione formale collegate con gli OSS), e con le realtà territoriali che dell’Agenda 2030 a livello internazionale, in tale grup- stanno costituendo i Forum regionali per lo sviluppo po di lavoro era stato sviluppato un dialogo sulla stra- sostenibile. Non è inoltre ancora chiaro se all’interno del tegia triennale della cooperazione italiana, che confluì Forum per lo sviluppo sostenibile sarà possibile stabilire poi nella definizione della parte relativa all’obiettivo dei collegamenti che riescano a garantire l’unicità del- 17 della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile l’Agenda e le sue interconnessioni. Sia il GdL della CNCS (presentata all’High Level Political Forum nel 2017). La che il FSS (per quello che è stato finora definito) sono riflessione sugli altri 16 obiettivi fatta in occasione però degli ambiti di dialogo sulle politiche ”ex-post”, della preparazione della prima strategia italiana per lo che sembrano decisamente non in grado di incidere sviluppo sostenibile venne invece coordinata dal Mi- nella fase di formulazione delle politiche pubbliche. nistero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del La vera novità dell’ultima fase è, però, quella rela- Mare (MATTM), con una consultazione abbastanza tiva alla recentissima costituzione di una Cabina di ampia presso la società civile 11. Regia “Benessere Italia” presso la Presidenza del Con- Dopo la prima fase, svolta peraltro in una situa- siglio dei Ministri 13. Tale Cabina di Regia dovrebbe fa- zione di riconoscibile incertezza normativa, e anche a vorire una maggiore interazione delle diverse sezioni seguito del chiarimento di quest’ultima, si stanno pro- dell’agenda, offrendo una risposta ai rischi di parcel- prio in questi mesi consolidando le strutture formali lizzazione sopra brevemente menzionati, pur re- che saranno responsabili per il monitoraggio e la riat- stando i due ambiti di riferimento per la strategia tualizzazione della strategia nazionale. Il MATTM sta “esterna” e “interna”, in capo rispettivamente al MAECI attualmente promuovendo la costituzione di un e al MATTM. La Cabina di Regia “Benessere Italia” pro- Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile, che do- mette di rappresentare un interlocutore significativo vrebbe strutturare in maniera permanente la consul- proprio nella fase di formulazione delle politiche; le tazione con gli attori della società civile, nella sua informazioni disponibili segnalano una sua costitu- parte detta “interna”. I lavori del FSS saranno articolati zione fortemente istituzionale e tecnica, ma senza in cinque gruppi di lavoro: Persone, Pianeta, Prospe- una esplicita previsione di meccanismi di dialogo rità, Pace, e Vettori di sostenibilità (comunicazione e con la società civile (ad esempio il già citato FSS). 12 CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
3. Cos’è veramente lo sviluppo sostenibile? Il fatto che il tema dello sviluppo sostenibile sia en- trato in modo così importante nel dibattito pubblico, è senza dubbio una buona notizia. Allo stesso tempo, all’ampia diffusione di un’idea si accompagna spesso qualche forma di assimilazione o diluizione del suo contenuto, soprattutto laddove questo può risultare di difficile recepimento, vuoi perché complesso in sé, vuoi perché il suo contenuto si presenta come ecces- sivamente ”sfidante” rispetto allo status quo. Non è dif- rebbe necessario rappresentare; dall’altro sono, essi ficile riconoscere nell’Agenda 2030 per lo sviluppo stessi, frutto di un certo grado di compromesso tra vi- sostenibile entrambe queste caratteristiche. Il rischio sioni non sempre convergenti. Esistono molti esempi è dunque che passi nell’accezione comune l’idea di che possono essere fatti per illustrare questo punto. uno “sviluppo sostenibile passepartout”, in qualche Nell’obiettivo 2, dedicato alla lotta contro la fame, pre- modo buono per tutte le occasioni ma privo di ele- vale una lettura molto incentrata sulla produzione, e menti significativamente incisivi. con molta minore attenzione ai temi cruciali dell’ac- È sufficiente, come si sente in molti casi, dichiarare cesso e della distribuzione del cibo: come nel target di contribuire ad esempio al- 2.3, che prevede il l’obiettivo 2, per porsi realmen- INTERAZIONI TRA OBIETTIVO 2 raddoppio della pro- te in una prospettiva di svilup- E ALTRI OBIETTIVI E TARGET duttività e del red- po sostenibile? Se da una par- dito per i piccoli te è del tutto comprensibile produttori. Ma è che si mantenga in alcuni casi chiaro che il rad- una prospettiva settoriale, è doppio della pro- necessario che i confini di ogni duttività può non settore non diventino ostacoli essere un obiettivo invalicabili, che impediscono utile, dove il pro- di cogliere le trasversalità, le si- blema è più quello nergie, ma anche le tensioni e di stabilità e affida- le contraddizioni tra i diversi bilità della produ- obiettivi e target, tra essi e i zione, piuttosto che principi. La stessa idea per cui del suo livello asso- abbracciare la prospettiva del- luto; già da molti lo sviluppo sostenibile si tra- anni, grazie anche duca nel “mettere in pratica gli agli studi di Amar- SDGs” ci appare come una tya Sen, è patrimo- semplificazione assai poco ri- nio comune che le spettosa della realtà. Ma se da carestie abbiano una parte è necessario sfug- molto meno a che gire al pericolo dell’eccessiva fare con la quantità semplificazione, dall’altra è ne- di cibo disponibile cessario darsi gli strumenti per di quanto non ab- utilizzare un quadro di riferi- biano a che fare mento comunque complesso con l’accesso dei e impegnativo. Fonte: ICSU 2017 più poveri alle ri- sorse esistenti. Un reticolo di obiettivi e target Anche per quanto riguarda l’obiettivo 10, dedi- Per quanto frutto di un lavoro attento, e già inseriti cato alle diseguaglianze, alcuni notano il fatto che si in un quadro abbastanza complesso, i 17 obiettivi, i adotti un approccio ”orizzontale”, vale a dire incentrato 169 target, misurati da 232 indicatori, da una parte sull’inclusione di gruppi marginali; ma si eluda com- non riescono a catturare tutte le dimensioni che sa- pletamente il tema delle disuguaglianze estreme “ver- VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? 13
ticali” che porrebbe in discussione in modo radicale il questo, è chiaro che il tema della relazione tra obiettivi modello di sviluppo corrente (e gli equilibri di potere e target non è certo sufficiente ad esaurire la que- tra gli attori sociali che di questo modello sono garanti stione. Il bisogno di “prendere sul serio” il radicamento e beneficiari) 1. Nell’obiettivo 16, relativo alla pace e necessario sui diritti umani, e di assumere in modo alla sicurezza, il target 16.4 si propone di arrestare i pieno la complessità delle relazioni tra ambiti di poli- flussi di armi “illeciti”: come se i conflitti condotti con tiche settoriali diverse eppure profondamente inter- armi “lecite” siano meno distruttivi. connesse è alla base dell’iniziativa promossa dalla Una certa lucidità nel riconoscere questi limiti non GCAP Italia. ha lo scopo di porre in discussione l’importanza di una Con il rapporto presentato all’inizio di luglio (vedi convergenza di tutta la comunità globale rispetto ad box sotto), GCAP Italia approfondisce il tema dello svi- una prospettiva comune di sviluppo sostenibile. Ma luppo sostenibile proprio a partire dalla questione del certamente dovrebbe alimentare un certo spirito cri- diritto al cibo. Il dossier affronta l’interrelazione tra di- tico su una prospettiva che limita il nostro impegno versi ambiti di politiche pubbliche che impattano in sullo sviluppo sostenibile all’idea del “raggiungimento modo più o meno forte sui sistemi alimentari, con una degli SDGs”. prospettiva che intende restituire centralità alla que- Accanto a questo, va posta sempre maggiore at- stione dei diritti (rispetto a quella degli “interessi”). La tenzione a come nessuno degli obiettivi possa essere capacità di “portatori di diritti” (rightholders) e “porta- considerato in isolamento, e come le interazioni tra tori di interessi” (stakeholders) di impattare sulle deci- obiettivi e target non mostrino sempre delle sinergie: sioni finali dipende dai quadri di regolazione, dalle una recente pubblicazione del Consiglio internazio- istituzioni, dagli spazi di dialogo e di decisione che nale per la Scienza 2 propone di assegnare a ogni col- vengono posti in essere. legamento identificabile tra due obiettivi/target un Sono dunque chiare le due attenzioni che emer- punteggio che va da 3 (massima interazione positiva, gono da questo tipo di ragionamento: in primo luogo indivisibilità) a -3 (massima interazione negativa, è necessario prestare la massima attenzione alle rela- mutua esclusione). Lo stesso documento sviluppa zioni tra i diversi ambiti delle politiche; in secondo un’analisi più approfondita proprio sull’obiettivo 2 luogo l’affermazione del primato dei diritti passa at- (lotta contro la fame), cogliendo tutta una serie di in- traverso la costruzione di quadri di decisione, consul- terazioni con altri obiettivi e target, in parte di sinergia tazione e regolazione che riescano a porre in una e di mutuo sostegno, in parte di conflitto e competi- giusta prospettiva la partecipazione dei diversi attori zione. Perché obiettivi e target potrebbero trovarsi in sociali, nella consapevolezza che la debolezza o la tensione tra di loro? Molto banalmente, perché la loro “spontaneità” di tali quadri di dialogo conducono ine- realizzazione sollecita interessi diversi a breve e a vitabilmente al prevalere di alcuni interessi più forti e lungo termine. Un esempio concreto è quello del già più strutturati, su coloro che sono titolari di “diritti” ma citato target 2.3 (raddoppio produttività e reddito pic- la cui voce rischia in molti casi di trovarsi in una con- coli agricoltori), che proprio il documento dell’ICSU dizione di svantaggio. nota in forte tensione con diversi altri obiettivi: l’au- mento di produttività spinta in agricoltura può ad esempio facilmente entrare in conflitto con l’uso so- Rapporto GCAP Italia 2019 stenibile delle risorse (terra, acqua). Si tratta in questo Indice caso di una potenziale tensione tra interessi di conta- 1. Il diritto al cibo dini “commerciali” (la cui produzione cioè è orientata a soddisfare i bisogni del mercato) e quelli delle co- 2. Il diritto al cibo munità che vivono su quei territori. e alla salute La vicenda della “rivoluzione verde” che ha profon- 3. Commercio damente cambiato il volto dell’agricoltura in Asia e in e agricoltura altre regioni del mondo a partire dagli anni ’60, rac- Diritto al a cibo Lo sviluppo sostenibile s conta una storia di aumento della produttività, di con- 4. Finanza e cibo a partire dai sistemi alime entari centrazione della proprietà della terra e della ric- 5. Sistemi alimentari chezza, di accelerazione nell’esodo rurale-urbano, di e migrazioni fortissima pressione sulle risorse naturali 3. 6. La questione Obiettivi e oltre… della governance/ democrazia dei Scarica il Rapporto: Il problema è dunque in base a che cosa i (legitti- https://bit.ly/2Sp1ViA mamente) diversi interessi dei vari attori sociali de- sistemi alimentari vono trovare una composizione. Proprio in base a 14 CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
Cosa è “sostenibile”? sciare indietro nessuno”, consapevoli delle sue im- Cosa è “sostenibile” dunque? È possibile identificare plicazioni di carattere “sistemico” in termini di dise- alcune caratteristiche da ricercare, al fine di ricono- guaglianze; scere un percorso genuinamente (o almeno tenden- riconoscono le relazioni tra livelli locali, nazionali, zialmente) sostenibile. Percorsi, iniziative, politiche si regionali e globali, e che i confini tra questi livelli possono definire coerenti con i principi dell’Agenda sono porosi e mobili; 2030 quando: sono consapevoli della necessità di una iniziativa a concepiscono gli obiettivi di sostenibilità econo- più livelli: locale, nazionale, regionale, globale; mica, sociale e ambientale come indissolubilmente riconoscono la necessità di una prospettiva e di collegati; un’azione condivisa e multilaterale; si definiscono in modo trasversale ai singoli obiet- vengono elaborate, realizzate e valutate nella tivi, cogliendo le relazioni tra i diversi obiettivi e tar- piena partecipazione degli attori sociali, rendendo get; conto in particolare ai “portatori di diritti” (righthol- sono profondamente radicati sui diritti umani; in ders); questo, sono incluse tutte le necessarie attenzioni sono consapevoli della portata “trasformativa” relative ai diritti sociali, e le responsabilità ad essi dell’Agenda 2030 (come dichiarata nel titolo della collegate; dichiarazione adottata dalle Nazioni Unite Trasfor- riconoscono e applicano il principio del “non la- mare il nostro mondo). SCHEMA DELL’APPROCCIO, RAPPORTO GCAP ITALIA SU SVILUPPO SOSTENIBILE A PARTIRE DAI SISTEMI ALIMENTARI Quadri di regolazione, istituzioni, spazi di dialogo e di decisioni SVILUPPO SOSTENIBILE DIRITTO AL CIBO Fonte: elaborazione propria VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? 15
4. Politiche coerenti per uno sviluppo realmente sostenibile La prospettiva dello sviluppo sostenibile è una pro- spettiva complessa, che non può essere affrontata segmentando l’attenzione tra diversi obiettivi. È ne- cessario invece identificare una dimensione di “coe- renza” in cui le possibili tensioni e contraddizioni tra obiettivi e target sono riconosciute e gestite alla luce dei principi fondanti dell’Agenda 2030. Questo è il concetto di «coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile» 1, citato dal target 14.4 (pur senza alcuna in operazioni di bombardamento che coinvolgono ci- definizione precisa), e sviluppato con una riflessione vili. che ha avuto luogo principalmente in seno all’OECD 2. La situazione dello Yemen è una delle più tragiche Si tratta di una riflessione ancora aperta 3 che, al di presenti attualmente sul pianeta: a una guerra più là degli elementi tecnici, cerca di trovare un contorno volte stigmatizzata da Nazioni Unite e Parlamento Eu- formale a una idea di fondo relativamente intuitiva: ropeo a causa delle ripetute violazioni delle leggi in- una politica per lo sviluppo sostenibile non può essere ternazionali di guerra e dei diritti umani, si aggiunge definita tale se alcuni suoi elementi contraddicono una situazione di ormai cronica carestia e una epide- aspetti qualificanti dell’Agenda 2030. Ma proprio per- mia di colera devastante. La fabbricazione delle armi ché quest’ultima rappresenta una prospettiva com- (utilizzate in tale conflitto) rappresenta un problema plessa, costituita da elementi che danno vita a inte- di sviluppo sostenibile? Oppure, detto in altri termini, razioni tutt’altro che lineari e armoniche, è necessario può essere considerato realmente sostenibile un mo- mantenere uno sguardo altrettanto articolato: sull’in- dello di sviluppo economico che non tenga conto terazione tra obiettivi e target; tra questi ultimi e i prin- delle ricadute, anche in termini ampi, delle attività che cipi; sulle implicazioni a livello locale e globale; sulle implicazioni interge- È necessario identificare una dimensione di “coerenza” in nerazionali. È chiaro che in una tale complessa interazione occorre un cui le possibili tensioni e contraddizioni tra obiettivi e tar- punto di sintesi: e questo non può get sono riconosciute e gestite alla luce dei principi del- essere che nei principi di fondo l’Agenda 2030. Questo è il concetto di «coerenza delle dell’Agenda 2030 e in particolare nel radicamento nei diritti umani. È politiche per lo sviluppo sostenibile», citato dal target 14.4 dunque importante cogliere il ragio- namento di fondo, che può essere illustrato attraverso generano posti di lavoro, nel caso di comunità dura- un certo numero di casi concreti. mente colpite dalla crisi economica e che da queste attività economiche traggono il reddito necessario a Produttori di “armi sostenibili” 4 vivere? Tale dilemma si applica in particolare alla que- Il primo esempio è quello relativo alla produzione stione della produzione e del commercio delle armi; delle armi, che avviene in un contesto altamente con- ma deve essere posta in maniera molto più ampia, ri- troverso, nelle fabbriche della RWM Italia, a Domusno- flettendo sulle tensioni che possono esistere tra atti- vas, in Sardegna. Si tratta di uno dei pochi stabilimenti vità economiche formalmente “legali” (sebbene l’ele- produttivi di una delle aree più svantaggiate e vulne- mento di “legalità” sia controverso e contestato) e i rabili della penisola, che ha riutilizzato in questo modo loro effetti in termini di “bene pubblico” a livello locale impianti industriali dell’indotto minerario (settore che e globale. dopo decenni di crisi, risulta ormai praticamente estin- Per esaminare quanto questo tipo di attività siano to). Il caso, negli ultimi mesi ormai noto anche al gran- coerenti con una prospettiva di sviluppo sostenibile, de pubblico, è relativo al fatto che gli armamenti si può partire esaminando il contenuto dell’obiettivo costruiti a Domusnovas, in particolare bombe d’aereo, 16, dedicato ai temi della pace, della sicurezza, dello sono regolarmente esportati in Arabia Saudita; tali Stato di diritto. L’enfasi sulla misurabilità dei target e bombe, come attestano numerosi riscontri giornali- degli obiettivi previsti è dettata dal tentativo di otte- stici, sono impiegate nella guerra condotta da una nere una lettura trasversale e globale dei percorsi di coalizione a guida saudita in Yemen, e utilizzate anche sviluppo sostenibile. Se da una parte è certamente im- 16 CARITAS ITALIANA | DOSSIER CON DATI E TESTIMONIANZE
portante che il tema del conflitto violento (delle sue al 115 o posto (era al 102 o posto nel 2017) nella lista cause e implicazioni, incluso quanto relativo a com- disaggregata per la sola componente “militarizza- mercio/traffico delle armi) sia esplicitato e riconosci- zione”. Non si tratta di un risultato particolarmente bile nell’obiettivo 16, ciò avviene in un contesto sorprendente: la maggior parte dei Paesi industria- piuttosto eterogeneo e non molto incisivo, soprat- lizzati mostrano indici di militarizzazione e di coin- tutto se si osservano i target in cui esso è articolato. volgimento nel commercio ”legale” di armi superiore Si tratta in particolare del target 16.1, che viene a quello dell’Italia. misurato attraverso quattro distinti indicatori, uno Più che un ”cortocircuito” segnalato dal confronto dei quali è definito in termini di «morti verificatesi in dei dati, ci si trova qui in presenza di una macrosco- relazione a conflitti per 100.000 abitanti, per sesso, pica evidenza: i Paesi più ricchi sono anche quelli che età e causa di morte» (16.1.2); e del target 16.4 5, in maggiormente contribuiscono alla produzione e al cui uno degli indicatori proposti richiede di misurare commercio di armi. Si tratta di una tensione eviden- la «proporzione di armi confiscate, trovate o conse- te, che segnala anche un elemento di forte debo- gnate, la cui origine o contesto illecito sia stata trac- lezza del quadro di riferimento proposto dagli OSS: ciata o dimostrata da una autorità competente in ogni Paese può reclamare uno stato di avanzamento linea con strumenti internazionali» (16.4.2). Entrambi nella propria condizione di sviluppo sostenibile questi indicatori sono definiti come appartenenti al anche a dispetto di un elevato grado di militarizza- 6 “terzo strato” di indicatori: quelli cioè che indicano zione della propria economia, nonostante l’Agenda in maniera ancora non definitiva grandezze che de- 2030 segnali come «la crescita vertiginosa dei con- vono essere misurate, e per le quali non esiste an- flitti, le minacce violente, il terrorismo, le crisi uma- cora nessun consenso globale quanto a metodo- nitarie e lo sfollamento forzato delle popolazioni che logia. ne consegue, minacciano tutti i progressi allo svi- Non è difficile cogliere un certo livello di “corto- luppo degli ultimi decenni». circuito” tra questi due target: è chia- ro infatti che la mortalità collegata Ogni Paese può reclamare uno stato di avanzamento ai conflitti non dipende esclusiva- mente dai flussi “illegali” di armi: a nella propria condizione di sviluppo sostenibile anche a partire dal fatto che quasi tutte le dispetto di un elevato grado di militarizzazione della armi iniziano la vita in modo “legale”, propria economia, nonostante l’Agenda 2030 segnali i flussi “illegali” (peraltro assai difficili da monitorare, proprio in ragione come «la crescita vertiginosa dei conflitti, le minacce vio- della loro natura) non rappresen- lente, il terrorismo, le crisi umanitarie e lo sfollamento tano che una frazione degli arma- forzato delle popolazioni che ne consegue, minacciano menti usati nei conflitti. Il monito- raggio dei flussi legali offrirebbe tutti i progressi allo sviluppo degli ultimi decenni» senza dubbio una panoramica più realistica rispetto all’impegno in ogni Paese di pro- Occorre notare che il riconoscimento del cata- muovere un modello di sviluppo orientato alla pace strofico impatto dei conflitti sulla popolazione del globale. Le armi destinate allo Yemen, in ogni caso, pianeta, e il fatto di volerlo misurare attraverso una non rispettano i criteri (si tratta di flussi “legali” an- conta delle vittime di esso e attraverso una (precaria) corché controversi), per assumere rilevanza in ter- misura dei flussi di armi illegali implica il trasferire mini di sviluppo ”sostenibile”. l’onere della prova dai Paesi dove i conflitti hanno in Sul tema, orientamento ben diverso viene svilup- qualche modo radice a quelli che dei conflitti sono pato nella compilazione del Global Peace Index vittime. È lo stesso tipo di strabismo che si riproduce (GPI) 7, utilizzato per misurare il grado di “orienta- laddove si evita di contare gli elementi di coinvolgi- mento alla pace” in ogni Paese. Si tratta di un indice mento all’interno di conflitti (pure presi in conside- composito globale costruito con 23 indicatori rag- razione da GPI): i Paesi più ricchi hanno un numero gruppati in tre ambiti: il grado di coinvolgimento di di vittime da conflitto molto limitato (se ne hanno, e ogni Paese in situazioni di conflitto; il grado di sicu- per di più raramente civili), pur contando importanti rezza dei cittadini e dei residenti; il grado di milita- e “qualificati” elementi di coinvolgimento in conflitti rizzazione. Ed è proprio all’interno di quest’ultimo combattuti dall’altra parte del pianeta. gruppo che il GPI ricomprende sia i livelli di impor- In questo quadro, apparirebbe dunque ”sosteni- tazione che i livelli di esportazione “legale” di armi. È bile” un Paese che produce ed esporta legalmente interessante notare che se l’Italia appare in 39 a po- molti armamenti e che è coinvolto direttamente in a sizione nel GPI del 2019 (era la 39 nel 2017), scivola conflitti lontani dal proprio territorio; mentre poco VERTICI INTERNAZIONALI: SERVONO VERAMENTE AI POVERI? 17
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