Cultura e consapevolezza per debellare il fenomeno della violenza

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Cultura e consapevolezza per debellare il fenomeno della violenza
«Cultura e consapevolezza per
debellare il fenomeno della
violenza»
di Giovanna Naddeo

Violenza di genere e pari opportunità sotto la lente
d’ingrandimento di studenti e docenti dell’Università di
Salerno. Giunge all’ottava edizione “La violenza spiegata”,
seminario di formazione promosso dall’Osservatorio
interdipartimentale per gli studi di Genere e le Pari
Opportunità (Ogepo) dell’Ateneo, in collaborazione con enti ed
istituzioni del territorio regionale e nazionale. Fino a
mercoledì, presso il campus di Fisciano, spazio a incontri e
laboratori multidisciplinari, con l’obiettivo di indagare i
mille volti della violenza. «Violenza intesa non solo come
sopraffazione fisica e sessuale, ma anche economica,
psicologica e simbolica, legata agli stereotipi e a tutti quei
comportamenti che causano un danno di natura sia fisica che
psicologica ed esistenziale». Così la professoressa Maria
Rosaria Pellizzari, direttrice dell’Osservatorio.

Professoressa, anche quest’anno Unisa porta avanti il suo
impegno di studio e analisi sulla violenza di genere. Quali
gli obiettivi di questa nuova edizione di attività seminariali
e laboratoriali?

«Puntiamo a diffondere una cultura della non discriminazione e
della non violenza. Violenza intesa non solo come
sopraffazione fisica e sessuale, ma anche economica,
psicologica e simbolica, legata agli stereotipi e a tutti quei
comportamenti che causano un danno di natura sia fisica che
psicologica ed esistenziale. Anche quest’anno abbiamo
coinvolto docenti di vari dipartimenti, i quali hanno scelto
un argomento da trattare nell’ottica dello studio della
Cultura e consapevolezza per debellare il fenomeno della violenza
violenza di genere, e anche quest’anno non sta mancando la
grande partecipazione degli studenti. Una partecipazione
attiva, matura e consapevole. Spesso sono loro a impugnare il
microfono e testimoniare esperienze vissute in prima persona o
di amici e parenti».

Spot pubblicitari, campagne di sensibilizzazione, docufilm: in
questi anni si è davvero scritto e parlato molto sul fenomeno,
su ogni canale di comunicazione. A suo giudizio, a che punto è
l’Italia?

«Ritengo bisogni sfatare la voce secondo la quale le violenze
siano in aumento. Registriamo un numero crescente di denunce
perché c’è maggior conoscenza e consapevolezza del fenomeno.
Le donne non sono più disposte a subire abusi, decidono di
parlare e denunciare i loro aggressori. E’ un fenomeno
culturale ancora oggi questione drammaticamente attuale,
caratterizzato da una varietà di aspetti che si manifestano in
momenti e luoghi diversi. Per questo motivo, occorre
continuare a puntare sulla cultura per smuovere le coscienze e
cambiare mentalità».

A tal proposito, si parla sempre di violenza sulle donne,
eppure la cronaca ci parla anche di uomini maltrattati.

«Siamo di fronte a due fenomeni differenti. Gli uomini
maltrattanti sono la maggioranza, e con piacere -ci tengo a
sottolinearlo- noto sempre un maggior numero di studenti di
sesso maschile partecipanti alle nostre iniziative, a
proposito della necessità di smuovere le coscienze di
cui sopra. Detto ciò, a mio avviso il nocciolo del problema
sta nell’asimmetria nella coppia (sia etero che omosessuale),
quell’asimmetria tra il soggetto debole e il soggetto forte
che tende a predominare. Occorre un sano bilanciamento tra i
due ruoli».

Tornando a Unisa, quanto può incidere l’università nella
comprensione del fenomeno?
Cultura e consapevolezza per debellare il fenomeno della violenza
«Moltissimo. E’ qui, negli spazi del campus, che avviene quel
necessario scambio di saperi, attraverso l’utilizzo di
strumenti storiografici, giuridici, sociologici, artistici e
letterari, in una prospettiva, appunto, interdisciplinare. E’
importante lavorare in rete, collocando il fenomeno sulla
linea del tempo, in una prospettiva storica che guardi al
passato, e non soltanto all’attimo, al momento puntuale, al
presente».

A   Vietri    sul   Mare   il
dibattito       “Cinema     e
territorio” per la promozione
del borgo costiero
Promuovere il patrimonio architettonico e culturale attraverso
l’arte cinematografica, nell’ottica di una         promozione
turistica dinamica e al passo con i tempi.

E’ l’obiettivo della Pro Loco di Vietri sul Mare che ha
organizzato per il prossimo sabato 30 novembre un dibattito
dal titolo “Cinema e territorio: riconoscere il patrimonio
culturale di un territorio, conservarlo e promuoverlo
attraverso le immagini”.

All’incontro, in programma presso i locali dell’Unione
Sportiva Vietrese in Corso Umberto alle ore 18, prenderanno
parte il primo cittadino, Giovanni De Simone; Mario Ferrara,
del Giffoni Film Festival e della Fondazione Giffoni; Andrea
Ferraioli, presidente della rete di sviluppo “Costa d’Amalfi”;
Antonello Capozzolo, assessore al turismo di Vietri sul Mare.
Il tavolo sarà moderato dal giornalista Andrea Pellegrino.
Nel corso dell’evento, inoltre, verrà proiettato il
cortometraggio “Sei ore notte” della Hitch2 Produzioni, per la
regia di Umberto Rinaldi e ambientato a Marina di Vietri. Il
corto è stato realizzato con il contributo della regione
Campania della Fondazione Film Commission Regione campania.

“La particolarità di questi piccoli film” afferma il regista
Umberto Rinaldi “sta nella la loro capacità di assorbire dal
territorio la realtà raccontata, al punto tale da rendere
difficile immaginare quelle storie senza territorio e quel
territorio senza quelle storie. Un approccio a metà tra il
documentaristico e la fiction. La stessa magia la proietta
“Sei ore notte”, un racconto che respira e prende forma
attraverso il territorio, instaurando con esso un legame
inscindibile”.

E poi: “L’idea di realizzare il progetto a Vietri sul Mare si
è sostanziato, in tutta la sua interezza, quando -la notte tra
il 7 e l’8 dicembre del 2016- abbiamo vissuto, per la prima
volta, i falò dell’Immacolata”.

“L’idea è proprio quella di prendere spunto dalla proiezione
del cortometraggio” dichiara Cosmo di Mauro, presidente della
Pro Loco di Vietri “per allargare la discussione ad un tema
che può offrire delle opportunità: cinema e territorio.
Abbiamo volentieri aderito e supportato questo progetto quando
-qualche anno fa- ci è stato proposto, consapevoli che si
trattasse di una opportunità di promozione turistica dinamica,
al passo con i tempi. Il corto, ambientato totalmente a Vietri
sul Mare, fa risaltare alcune tra le più importanti tradizioni
e consuetudini di folclore, cultura ed identità Vietresi, come
la antichissima festa dell’Immacolata.”
La Costiera ha da sempre, nelle sue corde, una vocazione
cinematografica: dal film “Menzogna“, girato tra Vietri sul
mare e Cetara nel 1952 a “Cerasella”, commedia comico-
sentimentale del 1959, con protagonisti        Mario Girotti
(divenuto in seguito celebre con lo pseudonimo Terence Hill) e
Claudia Mori, quindicenne, al debutto come attrice. Ad alcune
scene de “La principessa Sissi” girate a Villa Cimbrone:
quando Ravello “interpretava” Corfù. Alla fiction “Capri”, che
è stata girata tra le meraviglie di Vietri sul Mare e Cetara.
Ed ancora si rammentano: “Sotto il sole della Toscana” con
Diane Lane e “Si accettano miracoli” di e con Alessandro
Siani.

“Quando un territorio diventa location cinematografica”
prosegue Di Mauro “si attivano processi virtuosi diversificati
che alimentano l’economia nell’immediato e -attraverso le
immagini- creano delle suggestioni che danno un più ampio
respiro al turismo”.

A   Vietri  sul  Mare                                   un
seminario dedicato al                                  gas
radon
I nuovi obblighi di misurazione del radon al centro di un
seminario informativo promosso dall’amministrazione comunale
di Vietri sul Mare.

Si terrà giovedì 28 novembre alle ore 16, presso l’aula
consiliare di Palazzo di Città, l’incontro dal titolo Radon:
le nuove criticità, alla luce della Legge Regionale n.13 del
08/07/2019 che ha imposto     l’obbligo di misurare la
concentrazione di gas radon in tutte le attività a piano
terra.

Inteverranno il sindaco di Vietri sul Mare, Giovanni De
Simone, il vicepresidente Cepi e d.g. di Federcomtur, Claudio
Pisapia, il fisico nucleare Gianluca Simone, il past director
Medicina del Lavoro presso l’Asl di Salerno, Ferdinando
Crescenzi, nonchè i tecnici abilitati, gli architetti Irene
Pecoraro, Caterina Tedesco e Giancarlo Satelliti.
Vietri sul Mare, assessore
Raimondi: «Al vaglio apertura
centro antiviolenza»
.

Sono le parole dell’assessore alle pari opportunità del comune
di Vietri sul Mare, Annalaura Raimondi.

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle
donne, Raimondi sottolinea l’importanza delle campagne di
informazione e sensibilizzazione per sconfiggere il fenomeno.

 sottolinea Raimondi.

.
Dopo l’appoggio a Servalli i
socialisti tirano le somme
di Erika Noschese

“Nessun retroscena, abbiamo solo voluto ribadire ciò che è
palese”. Dopo la nota diffusa nei giorni scorsi dal Psi di
Cava de’Tirreni l’assessore Antonella Garofalo e il
consigliere Enrico Farano hanno messo le cose in chiaro,
spiegando che ad oggi nulla è cambiato. Assessore, nei giorni
scorsi avete ribadito il sostegno al sindaco Servalli, cosa è
accaduto? “Nessun retroscena, come in un rapporto matrimoniale
già consolidato è necessario ribadire un rapporto di fiducia
che c’è e continuerà ad esserci. Molti hanno letto dei
retroscena che non ci sono”. Per l’assessore alle Politiche
Sociali di Cava de’Tirreni, dunque, si tratta solo di
coerenza. “Io sono ancora assessore in maggioranza, c’è un
consigliere di maggioranza, condividiamo quelle che sono le
linee guida anche per la prossima legislatura e confermiamo il
nostro appoggio”, ha spiegato poi la Garofalo. Sulla stessa
lunghezza d’onda anche il consigliere socialista Farano che
elimina ogni dubbio a riguardo. “È palese il nostro sostegno a
Servalli, siamo in maggioranza ma, con l’avvicinarsi delle
elezioni, si tirano le somme e noi abbiamo maturato l’idea di
stare ancora con Servalli, a meno che prima delle elezioni non
succeda l’impossibile”. Il psi dunque ha solo voluto
confermare il suo impegno nei confronti dell’attuale primo
cittadino della città metelliana. “Abbiamo voluto
approfittarne per annunciare quelle che saranno le nostre
linee programmatiche per il futuro”, ha poi spiegato Farano
secondo cui il psi si appresta ad affrontare tematiche
importanti quali ambiente, sicurezza, lavoro e politiche
sociali. Per entrambi gli esponenti del Partito Socialista
italiano della locale sezione nulla da rimproverare a
Servalli, fermo restando che tante sono ancora le cose da
portare a termine prima della fine della legislatura: “si
devono chiudere quelle che sono le opere più importanti,
bisogna completare il discorso di San Giovanni, dare uno
sguardo in più all’ospedale e completare la mobilità anche
rispetto alla nuova apertura del sottovia veicolare”, ha poi
spiegato il consigliere Socialista. E in vista dei prossimi
appuntamenti elettorali i socialisti sembrano decisi a
rinnovare la fiducia a Servalli. Dunque, nessun colpo di scena
per Servalli che vede la sua squadra compatta, anche per i
prossimi appuntamenti elettorali.

Omicidio D’Onofrio resta in
carcere   il  fratello   di
Siniscalchi
di Pina Ferro

Accusato, insieme al fratello dell’omicidio di Ciro D’Onofrio,
resta in carcere G.S., oggi 19enne (17enne all’epoca dei
fatti). Il tribunale del Riesame ha respinto l’istanza,
presentata dal difensore, avversa all’ordinanza di custodia
cautelare in carcere richiesta dal magistrato titolare del
fascicolo sull’omicidio e firmata dal giudice per le indagini
preliminari del tribunale di Salerno. Il giovane, per il
Riesame, deve restare nel carcere di Airola, in provincia di
Benevento. G.S., di San Mango Piemonte, era stato ammanettato
lo scorso 17 ottobre dagli uomini della Squadra Mobile di
Salerno agli ordini del vice questore aggiunto Marcello
Castello che lo avevano raggiunto presso una comunità per
minori di Manfredonia, in provincia di Foggia. L’arresto
avvenne in esecuzione di un ordine di custodia cautelare
emessa dai giudici del Tribunale di Riesame a cui si era
rivolto il magistrato della Procura dei minori che si era
visto respingere la richiesta di arresto dal Gip. Lo scorso 29
luglio, la stessa ordinanza di custodia cautelare era stata
notificata ad Eugenio Siniscalchi, 28 anni, già detenuto per
reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e fratello
maggiore 19enne. Ciro D’Onofrio fu ferito mortalmente da
almeno tre colpi di pistola esplosi da due persone in sella a
uno scooter. Era la sera del 30 luglio del 2017 quando a
Pastena avvenne l’esecuzione. Sopralluoghi, sequestri,
testimonianze e immagini di sistemi di videosorveglianza hanno
contributo a individuare gli autori di quel delitto.
L’omicidio sarebbe maturato in un contesto di gestione e
spaccio di droga a Salerno. Al 28enne, il Gip, nell’ordinanza
di custodia cautelare in carcere, contestava l’omicidio
volontario aggravato da premeditazione in concorso, la
detenzione e il porto illegale di una pistola calibro 9.
D’Onofrio morì a causa delle lesioni a polmoni e cuore. Per
gli inquirenti, gli autori dell’omicidio avrebbero dato un
appuntamento alla vittima circa tre minuti prima dell’agguato
in un luogo ritenuto “estremamente familiare” al 28enne. Il
procuratore della Repubblica presso il tribunale per i
minorenni di Salerno, Patrizia Imperato, in una nota
sottolineò, che si era arrivati all’individuazione dei due
indagati “nonostante il clima di evidente omertà” che ha
caratterizzato l’inchiesta. Fondamentali si sono rivelate sia
l’analisi dei tabulati telefonici in uso alla vittima e agli
indagati, sia le indagini svolte dal Servizio Centrale
Operativo (Sco).

Violenza      sulle   donne,
finalmente hanno il coraggio
di denunciare
di Erika Noschese

Nel salernitano, dall’inizio del 2019 ad oggi, sono aumentati
i casi di violenza sulle donne. A renderlo noto le
associazioni che da sempre si battono per la tutela delle
donne. Oggi, infatti, si celebra la giornata mondiale contro
la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite,
invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong
a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione
pubblica in quel giorno. Tra queste spicca Manden,
l’associazione guidata dalla salernitana Grazia Biondi,
simbolo delle donne che sono state maltrattate dai loro
compagni ma che hanno avuto il coraggio di denunciare e
ricominciare una nuova vita. «Rispetto al 2018 sono aumentati
i casi perché, oggi, le donne denunciano di più», ha spiegato
la Biondi sottolineando come le vittime di violenza,
soprattutto in questo particolare momento storico vivono una
sfiducia nei confronti della giustizia e di chi dovrebbe
tutelarle. Esempio lampante è Filomena Lamberti, la donna
salernitana sfigurata con l’acido da suo marito. La sua colpa?
Voleva chiedere il divorzio. Dopo una lunga battaglia
giudiziaria è stato il tribunale di Salerno ha mettere la
parola fine, condannano l’uomo a soli 15 mesi di reclusione.
Per la Biondi tante sono ancora oggi le cause che spingono una
donna a vivere sotto lo stesso tetto del loro carnefice, senza
il coraggio di ribellarsi, tra queste la dipendenza affettiva.
Ad oggi, dati certi non ce ne sono, ad eccezione di quelli
forniti dall’Istat e il rapporto dell’Eures 2019 che parlano
di un fenomeno in aumento. «Non c’è un osservatorio specifico
sulla volenza, pur chiedendolo da tempo per avere un quadro
più preciso della situazione», ha spiegato Manuela Campitelli,
vice presidente di Reama Rete per l’Empowerment e l’Auto Mutuo
Aiuto – Sportello Antiviolenza online. Si tratta, di fatti, di
una rete di associazioni mirate ad aiutare le donne vittime di
violenza e a garantire loro sicurezza e protezione dopo
un’eventuale denuncia. Sempre più spesso, le donne sono
costrette a vivere con i loro carnefici per non subire ricatti
anche di natura economica che le potrebbero portare lontano
dai loro figli. Nasce così Codice Rosso, la legge che innova e
modifica la disciplina penale, sia sostanziale che
processuale, della violenza domestica e di genere,
corredandola di inasprimenti di sanzione. “Non si possono fare
leggi che non tengono conto della realtà”, spiega la
Campitelli, secondo cui, ad oggi, sussistono problemi
strutturali. La soluzione potrebbe essere semplice. Per la
vice presidente di Reama, bisogna implementare gli strumenti
per garantire protezione e sicurezza alle donne che
denunciano. In quest’ottica, dunque, necessario è dare ai
centri antiviolenza e agli sportelli maggiori fondi. Della
stessa opinione anche Filomena Avagliano, presidentessa
dell’Associazione Agorà di Cava de’ Tirreni, che con il
progetto “resilienza” si sta occupando della violenza sulle
donne. Per la Avagliano, si tratta di “una legge non aiuta a
debellare il fenomeno. Bisognerebbe, di fatti, fare in modo
che la politica si interessi di questi casi. Per la presidente
di Agorà, a livello nazionale, vi è stato un implemento
dell’1%, con un aumento relativo al fenomeno dello stalking e
della violenza sessuale mentre diminuisce l’età di chi
commette o subisce questo tipo di reato. Nel salernitano, dal
mese di gennaio 2019 ad oggi sono aumentate le richieste
perché “le donne legano di più, fanno più rete”. Importante è
anche la formazione nelle scuole, sensibilizzando ragazzi e
ragazze. Intanto, già nella giornata di oggi potrebbero essere
sbloccati i fondi per i figli delle vittime di femminicidio,
ad oggi non attivi eppure ci sia la legge. Il ministro
dell’Economia Roberto Gualtiero ha infatti annunciato lo
stanziamento di 12 milioni di euro a sostegno dei minori in
difficoltà familiare.

Donne simbolo: Hanno avuto il coraggio di ribellarsi e dire
basta Esempio per tante vittime

Grazia Biondi, Filomena Avagliano, Filomena Lamberti. Sono
alcune delle donne salernitane diventate simbolo di questo 25
novembre. Si tratta di donne che hanno avuto il coraggio di
ricominciare una nuova vita, come nel caso della Biondi o
della Lamberti o di donne che hanno messo la loro vita,
personale e professionale, a servizio delle vittime. Grazia
Biondi, per 9 anni, ha subito violenza fisica, psicologica ed
economica. L’uomo che avrebbe dovuto proteggerla e tutelarla
l’ha segregata in casa per anni. Nel 2011 decide di
denunciarlo ma la giustizia non sembra fare il suo corso. Dopo
una serie di rinvii, un iter giudiziario che quasi ha
trasformato Grazia in carnefice e il marito in vittima,
quest’ultimo è stato condannato a 10 mesi di reclusione. Sorte
simile è capitata a Filomena Lamberti. Dopo 30 anni di
violenza e divieti ha deciso di dire basta. Nel 2011, Filomena
disse al marito che avrebbe voluto separarsi da lui, ma che
avrebbe aspetattato il matrimonio del figlio. Tutto sembrava
andare per il verso giusto fino a quando il 28 maggio 2012 suo
marito Vittorio le lancia addosso acido muriatico. Per la
donna 30 operazioni chirurgiche per salvarsi la vita. Eppure,
mentre lei era ancora al Ruggi ricoverata suo marito torna in
libertà: aveva scontato, patteggiando, una pena di 15 mesi.
Due storie simbolo di questa giornata contro la violenza sulle
donne. E Salerno può cantare, tra i protagonisti, Filomena
Avagliano, psicologa e presidente dell’associazione Agorà.
Forse il suo operato infastidisce, forse qualcuno ha voluto
lanciare un messaggio. Fatto sta che pochi mesi fa, ignoti
hanno fatto esplodere un grosso petardo distruggendo la sua
automobile.

       Filomena
                        Filomena Lamberti
       Avagliano                              Grazia Biondi

Coalizione De Luca: dal Pd a
Pomicino Italia Viva lascia
la porta aperta a Mara
di Andrea Pellegrino

Definite in parte le leadership, è già tempo di pensare alle
liste a supporto dei candidati alla presidenza della Regione
Campania. Vincenzo De Luca ci lavora già da un po’. Per ora
può contare su uno schieramento imponete che va dal Pd fino a
Ciriaco De Mita e Paolo Cirino Pomicino. Naturalmente passando
per l’Italia Viva di Matteo Renzi che lascia anche uno
spiraglio aperto a Carfagna e ai suoi affezionati. Tra i
renziani pronti a scendere in campo alle prossime regionali ci
sono sicuramente Nicola Caputo, ex europarlamentare del Pd e
l’ex sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando nel
mentre prepara una nuova discesa in campo anche l’ex
consigliere regionale e già sindaco di Nocera Superiore, Peppe
Manzo, promotore della nascita del circolo renziano a
Roccapiemonte che si presenterà il 2 dicembre alla presenza di
Gennaro Migliore. Dai deluchiani la linea è: coinvolgere
quante più persone possibili. Anche e soprattutto ex
avversari, con la campagna acquisti che aumenterà in
prossimità delle vacanze natalizie. Tra gli alleati certi ci
sono i socialisti di Enzo Maraio anche, in considerazione
delle ultime dichiarazioni, gli esponenti di Più Europa di
Emma Bonino. Da sciogliere, invece, il nodo Calenda.

FIBRILLAZIONE A PALAZZO DI CITTA’

Tutti attendono il loro turno. Per ora il candidato blindato
(nella lista De Luca presidente) è solo Nino Savastano,
attuale assessore alla politiche sociali. Mimmo De Maio,
invece, assessore alla mobilità dovrà traslocare a Napoli per
spuntare un posto in Campania Libera. Non si esclude la
candidatura anche dell’attuale vicesindaco Eva Avossa che per
un soffio non ha conquistato un seggio parlamentare.
Confermati, poi, gli uscenti: Picarone (Pd), Fiore (Campania
Libera), Cascone (De Luca presidente). Ma dalla maggioranza
Napoli al Comune di Salerno non si escludono sorprese ed
avvicinamenti alle liste del centrodestra.

EBOLI CAPUT MUNDI

Molti movimenti nella città di Eboli. La famiglia Conte si è
già mossa preparando un suo movimento che sarà, al 90 per
cento, a sostegno di Vincenzo De Luca. Ma c’è anche il ritorno
di Tonino Cuomo che, insieme a Montemarano e D’Anna, avrebbe
intenzione di comporre una propria lista che vada, sempre al
90 cento, verso Stefano Caldoro. I Cardiello, invece,
potrebbero trovare spazio nella civica del presidente Caldoro.
NEL CENTRODESTRA

I caldoriani corteggiano gli ex. Eva Longo, Salvatore Gagliano
e quindi Franco Cardiello. Per loro c’è un posto in lista
Caldoro. Amatruda o Fasolino saranno in quota “Nuovo Psi”
mentre è quasi fatta per Pasquale D’Acunzi, per anni
riferimento di Clemente Mastella nel salernitano. L’uscente
Monica Paolino conduce in Forza Italia. Poi ci saranno Lello
Ciccone e il capogruppo consiliare di Forza Italia Salerno
Roberto Celano. Trattative in corso per Costabile Spinelli,
sindaco di Castellabate. Elenco lungo in casa Lega, dove ci
sono già l’ex rettore Aurelio Tommasetti ed Ernesto Sica.
Attendono un posto anche Peppe Zitarosa (consigliere comunale
a Salerno), Attilio Pierro (ex assessore provinciale), Pia
Napoli e il sindaco di Positano Michele De Lucia. Tra i certi
in casa Fratelli d’Italia, Imma Vietri e Gennaro Esposito (già
candidato alla camera dei deputati) mentre ci ritenterà anche
Nunzio Carpentieri.

«Da   dieci   anni   nessun
aggiornamento sul rischio
idrogeologico a Salerno»
di Andrea Pellegrino

«Da oltre 10 anni il Comune di Salerno non aggiorna la
situazione del rischio idrogeologico del territorio di
Salerno, che come è noto è interessato dalla presenza di molti
corsi d’acqua». L’allarme è dell’associazione “Liberamente
Insieme” che, in considerazione dell’ultima eccezionale ondata
di maltempo e dei disagi provocati, solleva il rischio
idrogeologico. I torrenti presenti sul territorio di Salerno,
sono il Rafastia, il Fusandola, il Conca ed Orefice, il
Pamentiello, il Marziello, il Cavolella, il Mariconda, il
Grancano, il Sordina ed il Fuorni, oltrechè i fiumi Irno ed il
Picentino. «Durante gli anni si sono verificati numerosi
fenomeni di esondazione dei torrenti nel territorio comunale –
spiegano – Nel 2003 si verificò l’esondazione del torrente
Cavolella. Nel 2005 si è verificata la frana in località Sala
Abbagnano, laddove si sono registrati crolli ed il dissesto
complessivo del versante che ha coinvolto la sovrastante
Strada Provinciale. Nel 2006 la città è stata investita da
precipitazioni atmosferiche di eccezionale intensità che hanno
determinato, interessando tutto il territorio comunale, danni
di notevole entità. In particolare è stata colpita, più
gravemente, la zona compresa tra la collina di Giovi, la
bretella di raccordo della tangenziale all’altezza di via S.
Allende, la linea di costa, la direttrice tra l’uscita della
tangenziale di Pastena-S. Margherita. I danni maggiori si sono
determinati a causa della fuoriuscita, in più punti, del
torrente Mariconda determinando gravi danni per le zone
limitrofe. Il Parco Arbostella è stato investito da una
rilevantissima quantità di fango e detriti riversatisi nei
locali a piano terra degli edifici, nei garage interessati,
interessando pesantemente anche la viabilità». «L’ingente
quantità d’acqua riversatasi in tali aste torrentizie, ha
determinato il verificarsi di colate e di trasporto di
materiale lapideo anche di grosse dimensioni, che hanno
determinato gravissimi inconvenienti agli abitanti della
città. L’attività di urbanizzazione imperterrita negli anni
determina sempre più problematiche del rischio idrogeologico.
Non solo mancanza di prevenzione e di attenzione sui corsi
d’acqua ma addirittura si continua a cementificare sugli
stessi», proseguono. Il caso attuale e più eclatante è la ben
nota cementificazione dell’area di S. Teresa, con la abusiva
deviazione del torrente Fusandola, parzialmente tombinato, che
come ha accertato il consulente della Procura della Repubblica
di Salerno determina pericolo di esondazione proprio nel
centro storico della città. Il consumo del suolo continua ad
aumentare, amplificando il processo di impermeabilizzazione
del territorio. Ma i fiumi – abbiamo verificato a nostre spese
anche a Salerno – non sono corpi «morti», ma «vivi». L’acqua
che non può più scendere verso le falde sotterranee perché
bloccata da cemento e asfalto, da qualche parte deve pur
andare. Se piove molto, l’acqua che prima scorreva in un alveo
fluviale di cento metri, con le obbligatorie aree golenali,
non ce la fa a passare dentro un canale sotterraneo largo 10
metri. L’acqua che giunge nella strettoia del fiume tombato,
«esplode», e va dove ci sono le case e le persone».

Dopo   la  pausa,   vittoria
esterna   per   i   dragoni.
Indennimeo: “Ancora molto
lavoro da fare, ma dobbiamo
crederci.    Obiettivo    di
giornata raggiunto”
Cinque preziosissimi punti per risalire la classifica. Con
questi presupposti l’Arechi Rugby allenato da coach Indennimeo
esce dal campo Comunale di San Martino Sannita (BN) con il
bottino massimo, realizzando le quattro mete necessarie e
chiudendo con il risultato finale di 17 a 22 per i Dragoni, in
campo con il San Giorgio del Sannio.

Partita resa difficile da un secondo tempo sotto ritmo per i
ragazzi cari al presidente Manzo: i gialloblù infatti, in
vantaggio 17 a 3, si sono fatti rimontare fino al 17 a 17 per
poi realizzare la meta finale che è valsa anche il
preziosissimo punto di bonus, oltre alla vittoria.

Bicchiere mezzo pieno per Luciano Indennimeo, allenatore dei
Dragoni: “Tutte le squadre beneventane sono difficili da
affrontare. L’intera provincia di Benevento ha una tradizione
rugbistica di buon livello e la vicinanza con un club
blasonato come il Benevento Rugby ha aiutato molto lo sviluppo
delle squadre vicine. Anche in questo caso, una minima
disattenzione costa cara e ne stavamo pagando le spese,
facendoci rimontare a causa di alcune nostre disattenzioni.
Proprio per questo voglio complimentarmi con gli avversari,
che hanno reso la partita molto interessante, ma anche e
soprattutto con i miei ragazzi che non hanno mollato e ci
hanno creduto fino alla fine”. L’obiettivo è comunque
raggiunto: “Volevamo i cinque punti, visto il gap che abbiamo
con le altre squadre poiché siamo partiti da -8 in classifica
– commenta coach Indennimeo – e ci siamo riusciti. Dobbiamo
ricordarci di non abbassare mai la guardia, soprattutto ora
che siamo in fase di rivoluzione dell’intera rosa con
moltissimi giocatori che provengono dalle giovanili. Dobbiamo
crescere, c’è tantissimo da lavorare ma la strada è quella
giusta. Questa vittoria, tra l’altro in trasferta, è
importantissima per noi”.

Risultato un po’ più severo per i Dragoni under 18, in
trasferta al Villaggio del Rugby di Napoli per giocare con i
pari età dell’Amatori Napoli: il finale, 43 a 10, non dà
merito alla mole di gioco costruita dai ragazzi allenati dal
duo Stanzione-Falivene che, rimaneggiati a causa di tante
assenze, hanno comunque dato prova di avere carattere e di
potersi togliere non poche soddisfazioni durante il resto
della stagione. Coach Paolo Stanzione, infatti, non ha dubbi
sulle potenzialità dei suoi: “Eravamo in pochi e siamo scesi
in campo con la più forte del nostro campionato. Nonostante
ciò i ragazzi hanno giocato a rugby dal primo all’ultimo
minuto, dando il massimo e senza pensare mai al punteggio.
Hanno dato il massimo per tutta la partita. Siamo rimasti in
inferiorità numerica per quasi un tempo ma i ragazzi hanno
continuato a dare il massimo. Sono sicuramente soddisfatto
nonostante il risultato e fiducioso per il futuro, poiché la
squadra più forte del campionato non ha avuto vita facile con
noi che eravamo fortemente rimaneggiata”.

Sconfitta anche per le ragazze seniores, anche oggi in campo
con le Barbare della Zona Orientale: il concentramento è stato
in realtà a due squadre, complice anche il maltempo. Ad avere
la meglio le ragazze di Campobasso, che vincono per 4 mete a
0. Per coach Maurizio Criscuolo il bicchiere è comunque mezzo
pieno: “Il campo era ai limiti, quasi impraticabile.
Nonostante ciò le ragazze sono scese in campo ma con poca
convinzione, lasciando troppo spazio di manovra alle
avversarie. Dobbiamo sicuramente migliorare, soprattutto in
fase difensiva”.
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