Cultura e consapevolezza per debellare il fenomeno della violenza
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«Cultura e consapevolezza per debellare il fenomeno della violenza» di Giovanna Naddeo Violenza di genere e pari opportunità sotto la lente d’ingrandimento di studenti e docenti dell’Università di Salerno. Giunge all’ottava edizione “La violenza spiegata”, seminario di formazione promosso dall’Osservatorio interdipartimentale per gli studi di Genere e le Pari Opportunità (Ogepo) dell’Ateneo, in collaborazione con enti ed istituzioni del territorio regionale e nazionale. Fino a mercoledì, presso il campus di Fisciano, spazio a incontri e laboratori multidisciplinari, con l’obiettivo di indagare i mille volti della violenza. «Violenza intesa non solo come sopraffazione fisica e sessuale, ma anche economica, psicologica e simbolica, legata agli stereotipi e a tutti quei comportamenti che causano un danno di natura sia fisica che psicologica ed esistenziale». Così la professoressa Maria Rosaria Pellizzari, direttrice dell’Osservatorio. Professoressa, anche quest’anno Unisa porta avanti il suo impegno di studio e analisi sulla violenza di genere. Quali gli obiettivi di questa nuova edizione di attività seminariali e laboratoriali? «Puntiamo a diffondere una cultura della non discriminazione e della non violenza. Violenza intesa non solo come sopraffazione fisica e sessuale, ma anche economica, psicologica e simbolica, legata agli stereotipi e a tutti quei comportamenti che causano un danno di natura sia fisica che psicologica ed esistenziale. Anche quest’anno abbiamo coinvolto docenti di vari dipartimenti, i quali hanno scelto un argomento da trattare nell’ottica dello studio della
violenza di genere, e anche quest’anno non sta mancando la grande partecipazione degli studenti. Una partecipazione attiva, matura e consapevole. Spesso sono loro a impugnare il microfono e testimoniare esperienze vissute in prima persona o di amici e parenti». Spot pubblicitari, campagne di sensibilizzazione, docufilm: in questi anni si è davvero scritto e parlato molto sul fenomeno, su ogni canale di comunicazione. A suo giudizio, a che punto è l’Italia? «Ritengo bisogni sfatare la voce secondo la quale le violenze siano in aumento. Registriamo un numero crescente di denunce perché c’è maggior conoscenza e consapevolezza del fenomeno. Le donne non sono più disposte a subire abusi, decidono di parlare e denunciare i loro aggressori. E’ un fenomeno culturale ancora oggi questione drammaticamente attuale, caratterizzato da una varietà di aspetti che si manifestano in momenti e luoghi diversi. Per questo motivo, occorre continuare a puntare sulla cultura per smuovere le coscienze e cambiare mentalità». A tal proposito, si parla sempre di violenza sulle donne, eppure la cronaca ci parla anche di uomini maltrattati. «Siamo di fronte a due fenomeni differenti. Gli uomini maltrattanti sono la maggioranza, e con piacere -ci tengo a sottolinearlo- noto sempre un maggior numero di studenti di sesso maschile partecipanti alle nostre iniziative, a proposito della necessità di smuovere le coscienze di cui sopra. Detto ciò, a mio avviso il nocciolo del problema sta nell’asimmetria nella coppia (sia etero che omosessuale), quell’asimmetria tra il soggetto debole e il soggetto forte che tende a predominare. Occorre un sano bilanciamento tra i due ruoli». Tornando a Unisa, quanto può incidere l’università nella comprensione del fenomeno?
«Moltissimo. E’ qui, negli spazi del campus, che avviene quel necessario scambio di saperi, attraverso l’utilizzo di strumenti storiografici, giuridici, sociologici, artistici e letterari, in una prospettiva, appunto, interdisciplinare. E’ importante lavorare in rete, collocando il fenomeno sulla linea del tempo, in una prospettiva storica che guardi al passato, e non soltanto all’attimo, al momento puntuale, al presente». A Vietri sul Mare il dibattito “Cinema e territorio” per la promozione del borgo costiero Promuovere il patrimonio architettonico e culturale attraverso l’arte cinematografica, nell’ottica di una promozione turistica dinamica e al passo con i tempi. E’ l’obiettivo della Pro Loco di Vietri sul Mare che ha organizzato per il prossimo sabato 30 novembre un dibattito dal titolo “Cinema e territorio: riconoscere il patrimonio culturale di un territorio, conservarlo e promuoverlo attraverso le immagini”. All’incontro, in programma presso i locali dell’Unione Sportiva Vietrese in Corso Umberto alle ore 18, prenderanno parte il primo cittadino, Giovanni De Simone; Mario Ferrara, del Giffoni Film Festival e della Fondazione Giffoni; Andrea Ferraioli, presidente della rete di sviluppo “Costa d’Amalfi”; Antonello Capozzolo, assessore al turismo di Vietri sul Mare. Il tavolo sarà moderato dal giornalista Andrea Pellegrino.
Nel corso dell’evento, inoltre, verrà proiettato il cortometraggio “Sei ore notte” della Hitch2 Produzioni, per la regia di Umberto Rinaldi e ambientato a Marina di Vietri. Il corto è stato realizzato con il contributo della regione Campania della Fondazione Film Commission Regione campania. “La particolarità di questi piccoli film” afferma il regista Umberto Rinaldi “sta nella la loro capacità di assorbire dal territorio la realtà raccontata, al punto tale da rendere difficile immaginare quelle storie senza territorio e quel territorio senza quelle storie. Un approccio a metà tra il documentaristico e la fiction. La stessa magia la proietta “Sei ore notte”, un racconto che respira e prende forma attraverso il territorio, instaurando con esso un legame inscindibile”. E poi: “L’idea di realizzare il progetto a Vietri sul Mare si è sostanziato, in tutta la sua interezza, quando -la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2016- abbiamo vissuto, per la prima volta, i falò dell’Immacolata”. “L’idea è proprio quella di prendere spunto dalla proiezione del cortometraggio” dichiara Cosmo di Mauro, presidente della Pro Loco di Vietri “per allargare la discussione ad un tema che può offrire delle opportunità: cinema e territorio. Abbiamo volentieri aderito e supportato questo progetto quando -qualche anno fa- ci è stato proposto, consapevoli che si trattasse di una opportunità di promozione turistica dinamica, al passo con i tempi. Il corto, ambientato totalmente a Vietri sul Mare, fa risaltare alcune tra le più importanti tradizioni
e consuetudini di folclore, cultura ed identità Vietresi, come la antichissima festa dell’Immacolata.” La Costiera ha da sempre, nelle sue corde, una vocazione cinematografica: dal film “Menzogna“, girato tra Vietri sul mare e Cetara nel 1952 a “Cerasella”, commedia comico- sentimentale del 1959, con protagonisti Mario Girotti (divenuto in seguito celebre con lo pseudonimo Terence Hill) e Claudia Mori, quindicenne, al debutto come attrice. Ad alcune scene de “La principessa Sissi” girate a Villa Cimbrone: quando Ravello “interpretava” Corfù. Alla fiction “Capri”, che è stata girata tra le meraviglie di Vietri sul Mare e Cetara. Ed ancora si rammentano: “Sotto il sole della Toscana” con Diane Lane e “Si accettano miracoli” di e con Alessandro Siani. “Quando un territorio diventa location cinematografica” prosegue Di Mauro “si attivano processi virtuosi diversificati che alimentano l’economia nell’immediato e -attraverso le immagini- creano delle suggestioni che danno un più ampio respiro al turismo”. A Vietri sul Mare un seminario dedicato al gas
radon I nuovi obblighi di misurazione del radon al centro di un seminario informativo promosso dall’amministrazione comunale di Vietri sul Mare. Si terrà giovedì 28 novembre alle ore 16, presso l’aula consiliare di Palazzo di Città, l’incontro dal titolo Radon: le nuove criticità, alla luce della Legge Regionale n.13 del 08/07/2019 che ha imposto l’obbligo di misurare la concentrazione di gas radon in tutte le attività a piano terra. Inteverranno il sindaco di Vietri sul Mare, Giovanni De Simone, il vicepresidente Cepi e d.g. di Federcomtur, Claudio Pisapia, il fisico nucleare Gianluca Simone, il past director Medicina del Lavoro presso l’Asl di Salerno, Ferdinando Crescenzi, nonchè i tecnici abilitati, gli architetti Irene Pecoraro, Caterina Tedesco e Giancarlo Satelliti.
Vietri sul Mare, assessore Raimondi: «Al vaglio apertura centro antiviolenza» . Sono le parole dell’assessore alle pari opportunità del comune di Vietri sul Mare, Annalaura Raimondi. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Raimondi sottolinea l’importanza delle campagne di informazione e sensibilizzazione per sconfiggere il fenomeno. sottolinea Raimondi. .
Dopo l’appoggio a Servalli i socialisti tirano le somme di Erika Noschese “Nessun retroscena, abbiamo solo voluto ribadire ciò che è palese”. Dopo la nota diffusa nei giorni scorsi dal Psi di Cava de’Tirreni l’assessore Antonella Garofalo e il consigliere Enrico Farano hanno messo le cose in chiaro, spiegando che ad oggi nulla è cambiato. Assessore, nei giorni scorsi avete ribadito il sostegno al sindaco Servalli, cosa è accaduto? “Nessun retroscena, come in un rapporto matrimoniale già consolidato è necessario ribadire un rapporto di fiducia che c’è e continuerà ad esserci. Molti hanno letto dei retroscena che non ci sono”. Per l’assessore alle Politiche Sociali di Cava de’Tirreni, dunque, si tratta solo di coerenza. “Io sono ancora assessore in maggioranza, c’è un consigliere di maggioranza, condividiamo quelle che sono le linee guida anche per la prossima legislatura e confermiamo il nostro appoggio”, ha spiegato poi la Garofalo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere socialista Farano che elimina ogni dubbio a riguardo. “È palese il nostro sostegno a Servalli, siamo in maggioranza ma, con l’avvicinarsi delle elezioni, si tirano le somme e noi abbiamo maturato l’idea di stare ancora con Servalli, a meno che prima delle elezioni non succeda l’impossibile”. Il psi dunque ha solo voluto confermare il suo impegno nei confronti dell’attuale primo cittadino della città metelliana. “Abbiamo voluto approfittarne per annunciare quelle che saranno le nostre linee programmatiche per il futuro”, ha poi spiegato Farano secondo cui il psi si appresta ad affrontare tematiche importanti quali ambiente, sicurezza, lavoro e politiche sociali. Per entrambi gli esponenti del Partito Socialista italiano della locale sezione nulla da rimproverare a Servalli, fermo restando che tante sono ancora le cose da
portare a termine prima della fine della legislatura: “si devono chiudere quelle che sono le opere più importanti, bisogna completare il discorso di San Giovanni, dare uno sguardo in più all’ospedale e completare la mobilità anche rispetto alla nuova apertura del sottovia veicolare”, ha poi spiegato il consigliere Socialista. E in vista dei prossimi appuntamenti elettorali i socialisti sembrano decisi a rinnovare la fiducia a Servalli. Dunque, nessun colpo di scena per Servalli che vede la sua squadra compatta, anche per i prossimi appuntamenti elettorali. Omicidio D’Onofrio resta in carcere il fratello di Siniscalchi di Pina Ferro Accusato, insieme al fratello dell’omicidio di Ciro D’Onofrio, resta in carcere G.S., oggi 19enne (17enne all’epoca dei fatti). Il tribunale del Riesame ha respinto l’istanza, presentata dal difensore, avversa all’ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dal magistrato titolare del
fascicolo sull’omicidio e firmata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno. Il giovane, per il Riesame, deve restare nel carcere di Airola, in provincia di Benevento. G.S., di San Mango Piemonte, era stato ammanettato lo scorso 17 ottobre dagli uomini della Squadra Mobile di Salerno agli ordini del vice questore aggiunto Marcello Castello che lo avevano raggiunto presso una comunità per minori di Manfredonia, in provincia di Foggia. L’arresto avvenne in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emessa dai giudici del Tribunale di Riesame a cui si era rivolto il magistrato della Procura dei minori che si era visto respingere la richiesta di arresto dal Gip. Lo scorso 29 luglio, la stessa ordinanza di custodia cautelare era stata notificata ad Eugenio Siniscalchi, 28 anni, già detenuto per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e fratello maggiore 19enne. Ciro D’Onofrio fu ferito mortalmente da almeno tre colpi di pistola esplosi da due persone in sella a uno scooter. Era la sera del 30 luglio del 2017 quando a Pastena avvenne l’esecuzione. Sopralluoghi, sequestri, testimonianze e immagini di sistemi di videosorveglianza hanno contributo a individuare gli autori di quel delitto. L’omicidio sarebbe maturato in un contesto di gestione e spaccio di droga a Salerno. Al 28enne, il Gip, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, contestava l’omicidio volontario aggravato da premeditazione in concorso, la detenzione e il porto illegale di una pistola calibro 9. D’Onofrio morì a causa delle lesioni a polmoni e cuore. Per gli inquirenti, gli autori dell’omicidio avrebbero dato un appuntamento alla vittima circa tre minuti prima dell’agguato in un luogo ritenuto “estremamente familiare” al 28enne. Il procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Salerno, Patrizia Imperato, in una nota sottolineò, che si era arrivati all’individuazione dei due indagati “nonostante il clima di evidente omertà” che ha caratterizzato l’inchiesta. Fondamentali si sono rivelate sia l’analisi dei tabulati telefonici in uso alla vittima e agli indagati, sia le indagini svolte dal Servizio Centrale
Operativo (Sco). Violenza sulle donne, finalmente hanno il coraggio di denunciare di Erika Noschese Nel salernitano, dall’inizio del 2019 ad oggi, sono aumentati i casi di violenza sulle donne. A renderlo noto le associazioni che da sempre si battono per la tutela delle donne. Oggi, infatti, si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno. Tra queste spicca Manden, l’associazione guidata dalla salernitana Grazia Biondi, simbolo delle donne che sono state maltrattate dai loro compagni ma che hanno avuto il coraggio di denunciare e ricominciare una nuova vita. «Rispetto al 2018 sono aumentati i casi perché, oggi, le donne denunciano di più», ha spiegato la Biondi sottolineando come le vittime di violenza, soprattutto in questo particolare momento storico vivono una sfiducia nei confronti della giustizia e di chi dovrebbe tutelarle. Esempio lampante è Filomena Lamberti, la donna salernitana sfigurata con l’acido da suo marito. La sua colpa? Voleva chiedere il divorzio. Dopo una lunga battaglia giudiziaria è stato il tribunale di Salerno ha mettere la parola fine, condannano l’uomo a soli 15 mesi di reclusione. Per la Biondi tante sono ancora oggi le cause che spingono una donna a vivere sotto lo stesso tetto del loro carnefice, senza
il coraggio di ribellarsi, tra queste la dipendenza affettiva. Ad oggi, dati certi non ce ne sono, ad eccezione di quelli forniti dall’Istat e il rapporto dell’Eures 2019 che parlano di un fenomeno in aumento. «Non c’è un osservatorio specifico sulla volenza, pur chiedendolo da tempo per avere un quadro più preciso della situazione», ha spiegato Manuela Campitelli, vice presidente di Reama Rete per l’Empowerment e l’Auto Mutuo Aiuto – Sportello Antiviolenza online. Si tratta, di fatti, di una rete di associazioni mirate ad aiutare le donne vittime di violenza e a garantire loro sicurezza e protezione dopo un’eventuale denuncia. Sempre più spesso, le donne sono costrette a vivere con i loro carnefici per non subire ricatti anche di natura economica che le potrebbero portare lontano dai loro figli. Nasce così Codice Rosso, la legge che innova e modifica la disciplina penale, sia sostanziale che processuale, della violenza domestica e di genere, corredandola di inasprimenti di sanzione. “Non si possono fare leggi che non tengono conto della realtà”, spiega la Campitelli, secondo cui, ad oggi, sussistono problemi strutturali. La soluzione potrebbe essere semplice. Per la vice presidente di Reama, bisogna implementare gli strumenti per garantire protezione e sicurezza alle donne che denunciano. In quest’ottica, dunque, necessario è dare ai centri antiviolenza e agli sportelli maggiori fondi. Della stessa opinione anche Filomena Avagliano, presidentessa dell’Associazione Agorà di Cava de’ Tirreni, che con il progetto “resilienza” si sta occupando della violenza sulle donne. Per la Avagliano, si tratta di “una legge non aiuta a debellare il fenomeno. Bisognerebbe, di fatti, fare in modo che la politica si interessi di questi casi. Per la presidente di Agorà, a livello nazionale, vi è stato un implemento dell’1%, con un aumento relativo al fenomeno dello stalking e della violenza sessuale mentre diminuisce l’età di chi commette o subisce questo tipo di reato. Nel salernitano, dal mese di gennaio 2019 ad oggi sono aumentate le richieste perché “le donne legano di più, fanno più rete”. Importante è anche la formazione nelle scuole, sensibilizzando ragazzi e
ragazze. Intanto, già nella giornata di oggi potrebbero essere sbloccati i fondi per i figli delle vittime di femminicidio, ad oggi non attivi eppure ci sia la legge. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtiero ha infatti annunciato lo stanziamento di 12 milioni di euro a sostegno dei minori in difficoltà familiare. Donne simbolo: Hanno avuto il coraggio di ribellarsi e dire basta Esempio per tante vittime Grazia Biondi, Filomena Avagliano, Filomena Lamberti. Sono alcune delle donne salernitane diventate simbolo di questo 25 novembre. Si tratta di donne che hanno avuto il coraggio di ricominciare una nuova vita, come nel caso della Biondi o della Lamberti o di donne che hanno messo la loro vita, personale e professionale, a servizio delle vittime. Grazia Biondi, per 9 anni, ha subito violenza fisica, psicologica ed economica. L’uomo che avrebbe dovuto proteggerla e tutelarla l’ha segregata in casa per anni. Nel 2011 decide di denunciarlo ma la giustizia non sembra fare il suo corso. Dopo una serie di rinvii, un iter giudiziario che quasi ha trasformato Grazia in carnefice e il marito in vittima, quest’ultimo è stato condannato a 10 mesi di reclusione. Sorte simile è capitata a Filomena Lamberti. Dopo 30 anni di violenza e divieti ha deciso di dire basta. Nel 2011, Filomena disse al marito che avrebbe voluto separarsi da lui, ma che avrebbe aspetattato il matrimonio del figlio. Tutto sembrava andare per il verso giusto fino a quando il 28 maggio 2012 suo marito Vittorio le lancia addosso acido muriatico. Per la donna 30 operazioni chirurgiche per salvarsi la vita. Eppure, mentre lei era ancora al Ruggi ricoverata suo marito torna in libertà: aveva scontato, patteggiando, una pena di 15 mesi. Due storie simbolo di questa giornata contro la violenza sulle donne. E Salerno può cantare, tra i protagonisti, Filomena Avagliano, psicologa e presidente dell’associazione Agorà. Forse il suo operato infastidisce, forse qualcuno ha voluto lanciare un messaggio. Fatto sta che pochi mesi fa, ignoti
hanno fatto esplodere un grosso petardo distruggendo la sua automobile. Filomena Filomena Lamberti Avagliano Grazia Biondi Coalizione De Luca: dal Pd a Pomicino Italia Viva lascia la porta aperta a Mara di Andrea Pellegrino Definite in parte le leadership, è già tempo di pensare alle liste a supporto dei candidati alla presidenza della Regione Campania. Vincenzo De Luca ci lavora già da un po’. Per ora può contare su uno schieramento imponete che va dal Pd fino a Ciriaco De Mita e Paolo Cirino Pomicino. Naturalmente passando per l’Italia Viva di Matteo Renzi che lascia anche uno spiraglio aperto a Carfagna e ai suoi affezionati. Tra i renziani pronti a scendere in campo alle prossime regionali ci
sono sicuramente Nicola Caputo, ex europarlamentare del Pd e l’ex sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando nel mentre prepara una nuova discesa in campo anche l’ex consigliere regionale e già sindaco di Nocera Superiore, Peppe Manzo, promotore della nascita del circolo renziano a Roccapiemonte che si presenterà il 2 dicembre alla presenza di Gennaro Migliore. Dai deluchiani la linea è: coinvolgere quante più persone possibili. Anche e soprattutto ex avversari, con la campagna acquisti che aumenterà in prossimità delle vacanze natalizie. Tra gli alleati certi ci sono i socialisti di Enzo Maraio anche, in considerazione delle ultime dichiarazioni, gli esponenti di Più Europa di Emma Bonino. Da sciogliere, invece, il nodo Calenda. FIBRILLAZIONE A PALAZZO DI CITTA’ Tutti attendono il loro turno. Per ora il candidato blindato (nella lista De Luca presidente) è solo Nino Savastano, attuale assessore alla politiche sociali. Mimmo De Maio, invece, assessore alla mobilità dovrà traslocare a Napoli per spuntare un posto in Campania Libera. Non si esclude la candidatura anche dell’attuale vicesindaco Eva Avossa che per un soffio non ha conquistato un seggio parlamentare. Confermati, poi, gli uscenti: Picarone (Pd), Fiore (Campania Libera), Cascone (De Luca presidente). Ma dalla maggioranza Napoli al Comune di Salerno non si escludono sorprese ed avvicinamenti alle liste del centrodestra. EBOLI CAPUT MUNDI Molti movimenti nella città di Eboli. La famiglia Conte si è già mossa preparando un suo movimento che sarà, al 90 per cento, a sostegno di Vincenzo De Luca. Ma c’è anche il ritorno di Tonino Cuomo che, insieme a Montemarano e D’Anna, avrebbe intenzione di comporre una propria lista che vada, sempre al 90 cento, verso Stefano Caldoro. I Cardiello, invece, potrebbero trovare spazio nella civica del presidente Caldoro.
NEL CENTRODESTRA I caldoriani corteggiano gli ex. Eva Longo, Salvatore Gagliano e quindi Franco Cardiello. Per loro c’è un posto in lista Caldoro. Amatruda o Fasolino saranno in quota “Nuovo Psi” mentre è quasi fatta per Pasquale D’Acunzi, per anni riferimento di Clemente Mastella nel salernitano. L’uscente Monica Paolino conduce in Forza Italia. Poi ci saranno Lello Ciccone e il capogruppo consiliare di Forza Italia Salerno Roberto Celano. Trattative in corso per Costabile Spinelli, sindaco di Castellabate. Elenco lungo in casa Lega, dove ci sono già l’ex rettore Aurelio Tommasetti ed Ernesto Sica. Attendono un posto anche Peppe Zitarosa (consigliere comunale a Salerno), Attilio Pierro (ex assessore provinciale), Pia Napoli e il sindaco di Positano Michele De Lucia. Tra i certi in casa Fratelli d’Italia, Imma Vietri e Gennaro Esposito (già candidato alla camera dei deputati) mentre ci ritenterà anche Nunzio Carpentieri. «Da dieci anni nessun aggiornamento sul rischio idrogeologico a Salerno» di Andrea Pellegrino «Da oltre 10 anni il Comune di Salerno non aggiorna la situazione del rischio idrogeologico del territorio di Salerno, che come è noto è interessato dalla presenza di molti corsi d’acqua». L’allarme è dell’associazione “Liberamente Insieme” che, in considerazione dell’ultima eccezionale ondata di maltempo e dei disagi provocati, solleva il rischio idrogeologico. I torrenti presenti sul territorio di Salerno,
sono il Rafastia, il Fusandola, il Conca ed Orefice, il Pamentiello, il Marziello, il Cavolella, il Mariconda, il Grancano, il Sordina ed il Fuorni, oltrechè i fiumi Irno ed il Picentino. «Durante gli anni si sono verificati numerosi fenomeni di esondazione dei torrenti nel territorio comunale – spiegano – Nel 2003 si verificò l’esondazione del torrente Cavolella. Nel 2005 si è verificata la frana in località Sala Abbagnano, laddove si sono registrati crolli ed il dissesto complessivo del versante che ha coinvolto la sovrastante Strada Provinciale. Nel 2006 la città è stata investita da precipitazioni atmosferiche di eccezionale intensità che hanno determinato, interessando tutto il territorio comunale, danni di notevole entità. In particolare è stata colpita, più gravemente, la zona compresa tra la collina di Giovi, la bretella di raccordo della tangenziale all’altezza di via S. Allende, la linea di costa, la direttrice tra l’uscita della tangenziale di Pastena-S. Margherita. I danni maggiori si sono determinati a causa della fuoriuscita, in più punti, del torrente Mariconda determinando gravi danni per le zone limitrofe. Il Parco Arbostella è stato investito da una rilevantissima quantità di fango e detriti riversatisi nei locali a piano terra degli edifici, nei garage interessati, interessando pesantemente anche la viabilità». «L’ingente quantità d’acqua riversatasi in tali aste torrentizie, ha determinato il verificarsi di colate e di trasporto di materiale lapideo anche di grosse dimensioni, che hanno determinato gravissimi inconvenienti agli abitanti della città. L’attività di urbanizzazione imperterrita negli anni determina sempre più problematiche del rischio idrogeologico. Non solo mancanza di prevenzione e di attenzione sui corsi d’acqua ma addirittura si continua a cementificare sugli stessi», proseguono. Il caso attuale e più eclatante è la ben nota cementificazione dell’area di S. Teresa, con la abusiva deviazione del torrente Fusandola, parzialmente tombinato, che come ha accertato il consulente della Procura della Repubblica di Salerno determina pericolo di esondazione proprio nel centro storico della città. Il consumo del suolo continua ad
aumentare, amplificando il processo di impermeabilizzazione del territorio. Ma i fiumi – abbiamo verificato a nostre spese anche a Salerno – non sono corpi «morti», ma «vivi». L’acqua che non può più scendere verso le falde sotterranee perché bloccata da cemento e asfalto, da qualche parte deve pur andare. Se piove molto, l’acqua che prima scorreva in un alveo fluviale di cento metri, con le obbligatorie aree golenali, non ce la fa a passare dentro un canale sotterraneo largo 10 metri. L’acqua che giunge nella strettoia del fiume tombato, «esplode», e va dove ci sono le case e le persone». Dopo la pausa, vittoria esterna per i dragoni. Indennimeo: “Ancora molto lavoro da fare, ma dobbiamo crederci. Obiettivo di giornata raggiunto” Cinque preziosissimi punti per risalire la classifica. Con questi presupposti l’Arechi Rugby allenato da coach Indennimeo esce dal campo Comunale di San Martino Sannita (BN) con il bottino massimo, realizzando le quattro mete necessarie e chiudendo con il risultato finale di 17 a 22 per i Dragoni, in campo con il San Giorgio del Sannio. Partita resa difficile da un secondo tempo sotto ritmo per i ragazzi cari al presidente Manzo: i gialloblù infatti, in vantaggio 17 a 3, si sono fatti rimontare fino al 17 a 17 per poi realizzare la meta finale che è valsa anche il
preziosissimo punto di bonus, oltre alla vittoria. Bicchiere mezzo pieno per Luciano Indennimeo, allenatore dei Dragoni: “Tutte le squadre beneventane sono difficili da affrontare. L’intera provincia di Benevento ha una tradizione rugbistica di buon livello e la vicinanza con un club blasonato come il Benevento Rugby ha aiutato molto lo sviluppo delle squadre vicine. Anche in questo caso, una minima disattenzione costa cara e ne stavamo pagando le spese, facendoci rimontare a causa di alcune nostre disattenzioni. Proprio per questo voglio complimentarmi con gli avversari, che hanno reso la partita molto interessante, ma anche e soprattutto con i miei ragazzi che non hanno mollato e ci hanno creduto fino alla fine”. L’obiettivo è comunque raggiunto: “Volevamo i cinque punti, visto il gap che abbiamo con le altre squadre poiché siamo partiti da -8 in classifica – commenta coach Indennimeo – e ci siamo riusciti. Dobbiamo ricordarci di non abbassare mai la guardia, soprattutto ora che siamo in fase di rivoluzione dell’intera rosa con moltissimi giocatori che provengono dalle giovanili. Dobbiamo crescere, c’è tantissimo da lavorare ma la strada è quella giusta. Questa vittoria, tra l’altro in trasferta, è importantissima per noi”. Risultato un po’ più severo per i Dragoni under 18, in trasferta al Villaggio del Rugby di Napoli per giocare con i pari età dell’Amatori Napoli: il finale, 43 a 10, non dà merito alla mole di gioco costruita dai ragazzi allenati dal duo Stanzione-Falivene che, rimaneggiati a causa di tante assenze, hanno comunque dato prova di avere carattere e di potersi togliere non poche soddisfazioni durante il resto della stagione. Coach Paolo Stanzione, infatti, non ha dubbi sulle potenzialità dei suoi: “Eravamo in pochi e siamo scesi in campo con la più forte del nostro campionato. Nonostante ciò i ragazzi hanno giocato a rugby dal primo all’ultimo minuto, dando il massimo e senza pensare mai al punteggio. Hanno dato il massimo per tutta la partita. Siamo rimasti in
inferiorità numerica per quasi un tempo ma i ragazzi hanno continuato a dare il massimo. Sono sicuramente soddisfatto nonostante il risultato e fiducioso per il futuro, poiché la squadra più forte del campionato non ha avuto vita facile con noi che eravamo fortemente rimaneggiata”. Sconfitta anche per le ragazze seniores, anche oggi in campo con le Barbare della Zona Orientale: il concentramento è stato in realtà a due squadre, complice anche il maltempo. Ad avere la meglio le ragazze di Campobasso, che vincono per 4 mete a 0. Per coach Maurizio Criscuolo il bicchiere è comunque mezzo pieno: “Il campo era ai limiti, quasi impraticabile. Nonostante ciò le ragazze sono scese in campo ma con poca convinzione, lasciando troppo spazio di manovra alle avversarie. Dobbiamo sicuramente migliorare, soprattutto in fase difensiva”.
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