Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano

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Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano
PERIODICO MENSILE DI CULTURA E INFORMAZIONE . N.1 MARZO 2018 - Spedizione in abb. Postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.40) art.1, comma 2 Dir. Business - Savona

              Giornale della Comunità
              parrocchiale SAN PIO X
              Via Bergamo 10 - 17025 Loano (SV) 019.670322 (chiesa) 019.67.79.679 (fax) 019.67.79.680 (viceparroco)
           e-mail sanpio10@libero.it sito web www.sanpiodecimoloano.it c.c.postale 59735928 - Parrocchia S. Pio X Loano

   APPUNTAMENTI IMPORTANTI DA RICORDARE:
   Domenica 29 aprile 2018 : ore 11 Sante Cresime dei ragazzi di II media
   Domenica 20 maggio 2018 : ore 11 Festa delle Famiglie
   Domenica 13 maggio2018 : ore 11 S. Messa delle Prime Comunioni dei bambini di IV elementare
   Sabato 5 maggio 2018 : ore 15.30 Prime Confessioni dei bambini di III elementare
   Campo parrocchiale a Nava dal 22 luglio al 29 luglio 2018

                                                                                   MESSAGGIO DEL VESCOVO
                                                                           PER LA SANTA PASQUA DI RISURREZIONE 2018
                                                                                      Il fuoco della Pasqua
                                                            Carissimi fratelli e sorelle,
                                                            1. ancora una volta ci è donato di vivere la Solennità della Pasqua del
                                                            Signore, “festa delle feste”, “solennità delle solennità”; Sant' Atanasio
                                                            la chiama “la grande domenica”! La notte di Pasqua per antichissima
                                                            tradizione è “la notte di veglia in onore del Signore” (Es 12,42) e
                                                            giustamente definita “la veglia madre di tutte le veglie”
                                                            (S.AGOSTINO); in essa rivivremo il suggestivo rito dell'accensione
                                                            del cero pasquale: attinta dal “fuoco nuovo”, la luce a poco a poco
                                                            scaccerà il buio e rischiarerà l'assemblea liturgica. ll braciere, che
                                                            arde fuori della chiesa e da cui si accende il cero pasquale, attrae
                                                            la nostra attenzione e tutti attendiamo al buio di poter accendere
                                                            la nostra candela. Il trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul
                                                            freddo, della vita sulla morte, è espresso dal fuoco nuovo, intorno
                                                            al quale si riunisce la comunità mentre il sacerdote compie i riti di
                                                            accensione del cero. La preghiera che accompagna la benedizione
                                                            del fuoco è davvero espressiva: "O Padre, che per mezzo del tuo
                                                            Figlio ci hai comunicato la fiamma viva della tua gloria, benedici
                                                            questo fuoco nuovo, fa che le feste pasquali accendano in noi il
                                                            desiderio del cielo, e ci guidino, rinnovati nello spirito, alla festa dello
                                                            splendore eterno” (Dal Messale Romano). Il Santo Padre Francesco
                                                            nel suo Messaggio per la Quaresima 2018 ha voluto sottolineare
questo simbolismo del “fuoco nuovo” della Pasqua, sottolineatura che mi piace riprendere e sviluppare nel messaggio
augurale che offro alla nostra comunità diocesana in occasione della Pasqua di Risurrezione 2018.
2. Partendo da una frase dell'evangelista Matteo, “per il dilagare dell'iniquità l'amore di molti si raffredderà” (24,12), il Papa
ci invita a considerare la situazione di 'raffreddamento dei cuori' che caratterizza il tempo attuale; Gesù la pronuncia nel
discorso sulla fine dei tempi a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi mentre risponde a una domanda dei discepoli che gli
chiedono quando accadrà la distruzione del Tempio, quale sarà il segno della sua venuta e della fine del mondo. Gesù li
mette in guardia dai falsi profeti e annuncia una grande tribolazione descrivendo la situazione in cui potrebbe trovarsi la
comunità dei credenti: di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere
nei cuori la carità che è il centro e cuore di tutto il Vangelo.
3. Purtroppo non mancano eventi dolorosi che rattristano i nostri giorni e neppure mancano i falsi profeti! Ma chi sono
questi falsi profeti? “Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere
schiave le persone e portarle dove vogliono loro. Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi
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istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall'illusione del denaro, che li rende
in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della
solitudine!” (FRANCESCO, Messaggio per la Quaresima 2018)
4. Falsi profeti “sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però
completamente inefficaci: a quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni “usa e getta”, di guadagni facili
ma disonesti! Quanti ancora sono irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci
per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso! Questi truffatori, che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è
più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare. E' l'inganno della vanità, che ci porta a fare la figura dei
pavoni… per cadere poi nel ridicolo; e dal ridicolo non si torna indietro. Non fa meraviglia: da sempre il demonio, che è
«menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44), presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore
dell'uomo” (FRANCESCO, c.s).
5. Dante Alighieri, nella sua descrizione dell'inferno, immagina e presenta il diavolo seduto su un trono di ghiaccio (“Lo
'mperador del doloroso regno / da mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia” (Inferno XXXIV, 28-29)) egli abita nel gelo
dell'amore soffocato. Il cuore freddo è immagine forte e inquietante che rende molto bene l'idea di un uomo chiuso nella
sua solitudine egoista ed incapace di prossimità calda e fraterna. A Pasqua possiamo chiederci che cosa raffredda il cuore
dell'uomo e possiamo rispondere che di certo “ciò che spegne la carità è anzitutto l'avidità per il denaro, «radice di tutti i
mali» (1 Tm 6,10); ad essa segue il rifiuto di Dio e dunque di trovare consolazione in Lui, preferendo la nostra desolazione
al conforto della sua Parola e dei Sacramenti. Tutto ciò si tramuta in violenza che si volge contro coloro che sono ritenuti
una minaccia alle nostre “certezze”: il bambino non ancora nato, l'anziano malato, l'ospite di passaggio, lo straniero, ma
anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese” (FRANCESCO, c.s.).
6. Anche nelle nostre comunità l'amore può raffreddarsi: i segni più evidenti di questa mancanza di amore sono:
l'accidia egoista, il pessimismo sterile, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità
mondana che induce ad occuparsi solo di ciò che è apparente: è quella chiamano “l'età del caos” (F.Rampini) o “l'età della
rabbia” (P. Mishra); è chiaro che oscurate le coscienze e raffreddati i cuori si riduce l'ardore missionario (cfr Evangelii
gaudium, 76-109); anche la nostra comunità diocesana rischia il raffreddamento quando si lascia andare alle prassi di
sempre e non osa la fantasia della carità e della missionarietà, quando teme percorsi nuovi e permane nelle sue
consuetudini e tradizioni prosciugate dal calore della fede e della carità. I tempi attuali sono difficili, ma affascinanti: ci è
richiesto un soprassalto di missionarietà, un sollevarsi dal torpore e dall'indolenza che raffredda la nostra
stagione storica, un riprendersi dallo scoraggiamento, un superamento della confusione e della rabbia, un germogliare
vigoroso di una voglia di comunione che veda tutti corresponsabilmente costruttori della Chiesa radicati in Cristo Gesù,
Redentore dell'uomo e “centro del cosmo e della storia” (SAN GIOVANNI PAOLO II, Redemptor Hominis,1); un
divampare del fuoco nuovo della Pasqua che è il divampare della speranza che non è fatuo ottimismo, dettato
dall'ingenua fiducia che il futuro sia necessariamente migliore del passato, ma che si basa sul fatto certo di Gesù
Risorto, Speranza e fiducia nostra. Speranza e fiducia sono la premessa di una responsabile e amorosa operosità. Il
fuoco è simbolo di vitalità. Il fuoco della Pasqua incendi i nostri cuori della Speranza che non delude (cfr Rm 5,5).
Lasciamoci incendiare dallo Spirito del Risorto che apre le porte sbarrate dalla paura che raffredda il cuore e ci libera dalla
prigionia dell'io impegnato ad accudire se stesso.
7.“O Dio dell'alleanza antica e nuova, che ti sei rivelato nel fuoco della santa montagna e nella Pentecoste del tuo Spirito,
fa' un rogo solo dei nostri orgogli, e distruggi gli odi e le armi di morte; accendi in noi la fiamma della tua carità,
perché il nuovo Israele radunato da tutti i popoli accolga con
gioia la legge eterna del tuo amore (Messale Romano,
Orazione Veglia di Pentecoste)”.
8. Buona Pasqua di Risurrezione a tutta la nostra comunità!
Arda di bruciante carità e accolga la consolazione del Risorto
come l'accolsero i discepoli di Emmaus; con il profeta Geremia
possa esclamare “nel mio cuore c'era come un fuoco ardente,
chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non
potevo”(Ger 20,9).Atutti la mia benedizione,

                         Guglielmo Borghetti, vescovo
                                                                                    Galilea: la chiesa del Primato

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Santa Pasqua 2018
                                                                               passo di Zaccheo e visitato Qumran, un luogo molto
                                                                               importante dove si sono ritrovati scritti della Bibbia risalenti
                                                                               al tempo di Gesù e degli Apostoli. Il Mar Morto, 400 metri
                                                                               sotto il livello del mare, è un luogo suggestivo: l'acqua è
                                                                               talmente salata che costringe a stare a galla, ed ha tante
                                                                               qualità curative. È anche l'inizio del deserto della Giudea
                                                                               dove Gesù si è recato spesso, specialmente all'inizio del suo
                                                                               ministero dove ha vissuto le tentazioni.
                                                                               Da domenica 11 marzo a martedì 13 ci siamo recati nei
                                                                               luoghi più significativi della Terra Santa: Gerusalemme e
Quest'anno la S. Pasqua, per me e per alcuni fedeli, è
preceduta dal viaggio in terra Santa. È sempre una grande
emozione e una grande gioia visitare i luoghi dove Gesù ha
vissuto e di cui il vangelo ci parla. Le città, le strade, le case e
soprattutto le persone ci parlano di Gesù.

                                                                               Betlemme. Ad Ain Karen abbiamo rivissuto la Visita di Maria
                                                                               alla cugina Elisabetta e il Magnificat. La Nascita di Giovanni
                                                                               Battista e il Benedictus.ABetlemme ci siamo recati al campo
                                                                               dei pastori e poi alla Basilica della Natività dove una grande
                                                                               stella, sul pavimento, indica il luogo dove è nato Gesù. A
Nelle nostre parrocchie siamo abituati al calendario liturgico                 Gerusalemme il luogo più significativo è senz'altro il S.
con scadenze precise. In Terra Santa il calendario si adatta                   Sepolcro: una grande basilica dove è racchiuso il luogo della
al luogo che si visita. Mi spiego: il giorno in cui si visita la               Crocifissione e il luogo della Risurrezione di Gesù. Un altro
Basilica di Betlemme si celebra il S. Natale, così come nella                  luogo commovente è il Monte degli Ulivi con il Cenacolo, e
visita del S. Sepolcro si celebra la Pasqua, e così in tutti gli               l'Orto del Getzemani dove Gesù ha vissuto le ore più
altri luoghi. Inoltre nel luogo dove si celebra si dice anche:                 drammatiche.
“qui”. Ad esempio a Betlemme si dice: Qui Gesù è nato.                         Gli ultimi due giorni li abbiamo riservati al Deserto del Negev,
Questo linguaggio liturgico aiuta molto ad immedesimarsi                       un luogo quasi disabitato, ma ricco di bellezze naturali e
con le pagine del vangelo!                                                     testimonianze cristiane, tra cui il Cratere (si dice formato da
                                                                               un meteorite) di Mitzpe Ramon.

I luoghi che abbiamo visitato ci hanno ricordato nei primi                     La Pasqua che viviamo insieme è geograficamente situata
giorni la Galilea: terra in cui Gesù ha dimorato con Maria e                   nei luoghi santi, dove Gesù ha dato origine alle radici della
Giuseppe i suoi primi 30 anni, e poi i primi anni del ministero.               nostra fede. E noi che abbiamo avuto la fortuna di visitare i
A Nazareth abbiamo celebrato e vissuto l'Annunciazione                         luoghi santi vorremmo donare a tutti la bellezza e la
dell'Angelo a Maria. Al Lago di Tiberiade i tanti incontri con i               testimonianza di un vangelo che ancora oggi suscita nuovi
discepoli e con le folle. Al Monte delle Beatitudini: il Discorso              cristiani
della Montagna e la Preghiera di Gesù. A Cafarnao i vari
miracoli che sono avvenuti nel paese di Pietro, dove si                        Buona Pasqua
trovano ancora i resti della sinagoga e della casa.
Un secondo tratto del nostro pellegrinaggio è trascorso                                                                    Don Luciano
presso il Mar Morto, dove si trova Gerico. Lì abbiamo letto il
                                                                       Pag.3
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La Marcia della Pace
La nostra parrocchia ha ospitato, il 28 gennaio                Presentazione ma per anni, oltre che tesserata
scorso, la Festa della Pace che l'ACR organizza                A.C., col marito Pino validi aiuti per Don Luciano
ogni anno a conclusione del mese di gennaio,                   durante le celebrazioni liturgiche.
periodo dedicato a questo tema.                                Il pranzo, piatto caldo e abbondante e dolce offerto
La festa ha dimensione diocesana, perciò i gruppi              dalla nostra parrocchia, è stato un'occasione per
ACR delle varie parrocchie si ritrovano in quella              socializzare con persone di altre parrocchie,
ospitante per fare giochi, momenti di riflessione e,           genitori diACRini, ragazzini e giovani.
se il tempo lo permette, la marcia, concludendo poi            Alle 14.30 ci siamo radunati nel nostro campetto
con una celebrazione.                                          per dare inizio alla marcia, per la quale gli educatori
Quest'anno la festa ha avuto carattere unitario, ha            con i ragazzini avevano preparato cartelloni sulla
coinvolto cioè le varie età presenti                           Pace e piccoli omaggi sullo stesso tema che, lungo
nell'associazione: oltre ai ragazzini (ACR), i                 il tragitto, hanno offerto alle persone che
giovanissimi, i giovani e gli adulti.                          incontravamo.
Sono sempre belle le occasioni in cui ci ritroviamo            La marcia si è conclusa alla chiesa di S. Giovanni
uniti! Noi adulti, con un pò di orgoglio perché ci             Battista che ha visto entrare una folla di bambini e
sentiamo di esempio, la presenza dei più giovani ci            adulti ancora intenti a cantare le canzoni che ci
infonde coraggio e ci stimola ad essere ancora più             hanno accompagnato durante il percorso, ma che
attivi.                                                        ha saputo ritrovare il silenzio e l'attenzione per la
Ci lasciamo così piacevolmente coinvolgere dalle               celebrazione conclusiva condotta dai nostri
bans e dai canti, senza fatica, ma pieni di speranza           assistenti sacerdoti.
nel vedere giovani appassionati alla fede!                     Non poteva mancare la merenda che è
La giornata è iniziata con un momento di                       prontamente arrivata dalla S. Pio X, all'uscita dalla
accoglienza e poi le diverse età si sono divise per            chiesa: più sacchi contenenti tanti gustosi panini!
attività differenti. Noi adulti abbiamo avuto un               Dall'entusiasmo dei nostri reciproci saluti, era
interessante incontro col Vice Presidente                      evidente che avevamo trascorso una piacevole
nazionale di A.C. Giuseppe Notarstefano, che si è              giornata, che la temperatura mite ed il sole, sia
concluso poco prima della celebrazione della S.                pure invernale, ha permesso di svolgere secondo il
Messa. Al termine della S. Messa è stato conferito             programma ben preparato per dare risalto al tema
un attestato al socio più giovane e a quello più               impegnativo della Pace, e di farci desiderare la
vecchio di ogni parrocchia. Per la nostra S. Pio X è           partecipazione ad altre iniziative che l'A.C. quanto
toccato a Giovanni Mandara e di Giulia, figlio del             prima ci offrirà!
nostro Presidente diocesano Gianmaria, e alla
Nunziatina Amorosi, ora ospite della                                                         M. Paola Delfino

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Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano
Pasqua alle porte
                                           Ricordo con molta tenerezza il periodo pasquale della mia infanzia. Era uso, durante
                                           la settimana santa, di preparare le uova sode ce, mia madre, con tanta pazienza ci
                                           faceva colorare con colori vegetali.
                                           Per me e le mie sorelline era una data attesa, anche perché mia madre, dopo aver
                                           ottenuto il risultato di una dozzina di uova colorate: giallo, verde, rosso, porpora
                                           provvedeva con sapiente maestria al confezionamento di alcune ciambelle dove un
                                           intreccio di pasta formava un canestrello che imprigionava l'uovo. Per l'epoca era il
                                           massimo del dolce che unito all'uovo di cioccolata rendeva festa la domenica della
                                           Pasqua.
                                           Questo è un piccolo episodio per rimarcare quanto entusiasmo il periodo pasquale ha
                                           prodotto nelle tradizioni nelle nostre famiglie e nella nostre città.
                                           Girando un pochino per l'Italia possiamo trovare tante tradizioni sacre e altro.
                                           In Sardegna, a Ogliena, è tradizione portare in processione la Statua della Madonna
                                           velata e del Cristo risorto. La mattina di Pasqua si snodano diverse processioni, si
                                           intersecano per le vie del paese fino a causare l'incontro della Madonna vestita a lutto
che incontra la statua del Cristo. Lungo le strade la gente si dispone su due lati e dalle terrazze, per tutta la durata del percorso,
si spara a salve per festeggiare. I fedeli seguono la processione vestiti in costume sardo dando un aspetto di festa e
folclore alla manifestazione dando un calore festoso al rito del s' Incontru.
Qualche cosa del genere avviene in Calabria. A Reggio l'Affruntata consiste nel portare in processione le statue di Gesù e di
San Giovanni e della Madonna. Velata in segno di lutto, viene portata in processione e animata dai portantini in corse lungo
le strade cittadine al fine di simboleggiare l'annuncio che Cristo è vivo e risorto.
ACaltanissetta , in una atmosfera piuttosto tetra, portano in processione il Cristo, accompagnato da tradizionali canti, La città in
penombra, illuminata solo di candele, vive una suggestiva atmosfera.
Anche nell'Italia più settentrionale non mancano le manifestazioni e le tradizioni
pasquali.
Dalle processioni del Venerdì Santo, ogni due anni a Savona è famosa la tradizionale
processione che coinvolge le varie casse custodite dalle numerose Confraternite
cittadine, al la Processione in Friuli che risale al 1600 e coinvolge tutta la diocesi con
il Vescovo in testa per una grandiosa manifestazione religiosa, anche lì vengono
proposte alcune varianti del gioco delle uova colorate. Si potrebbe ricercare su tutto il
territorio nazionale e si troverebbero altre mille manifestazioni che si basano sulla
partecipazione dei fedeli, personaggi importanti nella scena delle varie proposte
religiose e non.
A me basta pensare alle migliaia di persone che si avvicinano alle rappresentazioni
della Settimana Santa per portare il messaggio della Passione del Cristo. A loro
modo tutti pregano per l'evento Santo della Pasqua.

                                                                           Berton Bruno

                                            Una vita da donatore
Si proprio una vita. Sono arrivato alla 102° donazione e la cosa non mi sembra vera!!!!!! Da giovane, un mio collega di
lavoro più anziano mi parlava spesso dell'AVIS. Mi raccontava quello che faceva con grande fervore, così parlando e
riparlando anche io sono stato contagiato dal suo entusiasmo e ho cominciato a donare sangue iscrivendomi all'AVIS
di Finale Ligure. Da quel momento la mia vita è cambiata: perché essere donatore comporta a volte qualche piccola
rinuncia per poi poter donare e essere cosi di aiuto alle persone in difficoltà. Ma questo non ci rende eroi, tutti lo
possono fare! E spero un giorno di poter passare il testimone a tanti giovani che come me credono in questo gesto.

Buona Pasqua!!!!                                                                                                           Mario T.

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Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano
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Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano
Centro Turistico Giovanile - Loano

                        PELLEGRINAGGIO A LOURDES
                            NEL MESE MARIANO

                                  LOURDES
                                     dal 04 al 07 Maggio 2018
                                          in bus da Loano

1° giorno venerdì: Partenza dai luoghi concordati in prima mattinata e viaggio verso la Francia con soste in
autogrill lungo il percorso. Pranzo libero. In serata arrivo a Lourdes, sistemazione in hotel, cena e
pernottamento. Dopo cena possibilità di partecipare alla processioneAu Flambeau.

2° giorno Sabato - 3° giorno Domenica: Pensione completa in hotel. Programma inerente al luogo con la
partecipazione alle funzioni religiose e tempo a disposizione.

4° giorno Lunedì: Dopo la prima colazione in hotel partenza per il viaggio di rientro. Sosta per il pranzo in
Ristorante a Narbonne .Arrivo previsto in serata

                                      Iscrizioni entro marzo
                                   Informazioni e iscrizioni:
            C.T.G. LOANO info@ctgloano.it 019 - 670247 - 019 - 675070 - 333-2177900

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Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano
Carramba...che sorpresa!!!
Un folto gruppo di persone: mamme, papà, nonni, bambini,                  Raffaella e Federica ai generi Roberto e Samuele, dai nipoti
sono nascosti dietro il sipario del palco, nel salone                     Nicole, Leonardo, Gaia e Mattia alle varie sagre
parrocchiale della San Pio.                                               gastronomiche.
E' domenica (25/2/2018) pomeriggio, fa' un freddo polare, il              Don Luciano non dovrà confessarsi per aver detto una
cielo è grigio, sui monti nevica. Tutti quelli che stanno sul             bugia: ha parlato di una festa nel salone, di gente al buio, ed
palco sono in silenzio, qualcuno sussurra, i bambini                      era tutto buio, se ha detto che forse c'era un guasto è
rimproverano quelli che chiacchierano o fanno luce col                    perdonato perché l'ha fatto per rendere speciale questa
cellulare: tutto dev'essere spento e silenzioso!                          festa!
Intanto Don Luciano, in canonica, è preoccupato perché c'è                L'occasione è giusta per ringraziare Sergio e, insieme a lui
una festa nel salone ma è tutto buio. Sarà saltata la corrente            tutti quelli (e sono tanti) che col loro servizio in apparenza
elettrica? Decide, visto che sono le 16 e forse il tempo della            non “ecclesiale” (pulizia, manutenzione, fotocopiatura,
pennichella è finito, e telefona a Sergio Boselli, il tuttofare           aggiornamento del sito, contabilità, ecc.) rendono possibile
della Parrocchia, quello che sa dove mettere le mani e                    la vita della Parrocchia. Dai bambini, dai ragazzi, dai
spesso risolve i problemi. Sergio non si spazientisce, sa                 giovani, dalle famiglie e da noi che seguiamo a ruota
che Don Luciano non lo disturberebbe per cose da niente la                anagraficamente Sergio
domenica pomeriggio. Prende il suo motocarro e corre alla                 GRAZIE!?!?!
San Pio. Sul sagrato lo aspetta Vittorio, suo collaboratore                                                                Giosetta
prezioso, e insieme scendono nel salone per verificare
l'eventuale guasto.
Entrano e li accoglie un boato: sono auguri di buon
compleanno! Si aprono le tende ed ecco la moglie, le figlie,
i nipoti, parenti ed amici che applaudono proprio lui, Sergio,
sì perché, nonostante le apparenze, ha compiuto 80 anni.
Lui resta sorpreso, poi capisce ed accoglie contento gli
auguri!
E' stata una bella festa farcita da cose buone dolci e salate
preparate da Bianca, Raffaella, Federica e da amiche, e da
una proiezione di foto dei momenti salienti della vita di
Sergio, dall'infanzia al matrimonio con Bianca, dalle figlie

              Incontro formativo educatori dell’Azione Cattolica
La parrocchia di San Pio X da sempre ha aderito con entusiasmo all'Azione Cattolica, un'associazione nazionale
laicale che si propone come esperienza di evangelizzazione e di accompagnamento nel cammino di fede,
prendendosi cura della formazione cristiana in maniera creativa e vicina alle esigenze della persona (con una
particolare attenzione rivolta ad adolescenti e bambini).

Dopo questa doverosa introduzione, nel fine settimana del 17 e 18 febbraio, gli educatori provenienti da diverse
parrocchie della diocesi, si sono incontrati per fare formazione sull'Azione Cattolica. Per essere in grado di far
conoscere ai nostri bambini le bellezze di questa associazione. E' stato un incontro molto bello poiché con attività
stimolanti ci hanno spiegato quanto sia importante il ruolo dell'educatore per l'A.C.: quello di orientare i nostri ragazzi
nel loro percorso di crescita e di fede. Questo viaggio di accompagnamento, diventa fruttuoso solamente con la
testimonianza, la vicinanza e la relazione con i bambini.
Per essere buoni testimoni abbiamo compreso quanto sia indispensabile la formazione affinché il servizio educativo
possa essere realizzato nella maniera migliore. Si tratta di “formazione organica”, che ha come obbiettivo rispondere
alle esigenze dell'educatore: dare una maggiore consapevolezza dei propri limiti e talenti, dare risposte ai propri
dubbi, dare importanza alle relazioni con gli altri.

Da questa due giorni di formazione, posso dedurre come la missione educativa debba essere fatta con gioia,
entusiasmo e coesione, presenti con i nostri bambini e pronti ad accogliere nuovi educatori in questo servizio. A questi
ultimi, l'unico suggerimento che mi sento di dare è questo: tanto ti verrà richiesto ma altrettanto ti verrà donato.

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                                                                  Pag.8
Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano
Un territorio “liquido”
Anche il nostro territorio sta assorbendo anno dopo anno quella che viene chiamata “società liquida”, dove
predominano la precarietà, l'individualismo, le parole e le promesse, ma pochi fatti concreti che affrontano i
problemi reali della gente: questa realtà purtroppo ci rimanda a un domani vago e incerto. Questa liquidità,
che rende tutto provvisorio e passeggero, attraversa la cultura e i rapporti familiari e sociali: conseguenza è
che l'etica non ha più punti di riferimento normativi e stabili, per cui l'io, il suo tornaconto del momento e il
desiderio sfrenato di apparire e valere di fronte agli altri diventano il centro di tutto e il “noi” solo un fattore
utilizzato a proprio uso e consumo.
Sempre più spesso al “Centro” i volontari si scontrano contro l'autoreferenzialità, ovvero quella richiesta,
insistente, di assistenzialismo che va a scapito di una progettualità condivisa dalla stessa persona, che deve
essere aiutata ad aprirsi al territorio, trovando in esso il supporto stabile di riferimento per affrontare i suoi
problemi ed elevare la propria situazione sociale con l'apporto congiunto di sé e degli altri.
La nostra Associazione, e non solo la nostra, sta assumendosi impegni gravosi, anche se sostenuta dalla
volontà dei Volontari. Con grande generosità, infatti, si cerca far fronte al crescente numero di poveri e
borderline e ad un diffuso disagio sociale, che incide anche nella vita delle famiglie e del tessuto sociale
locale. Si percepisce sempre più il rischio di una implosione del tessuto comunitario che ha sempre
rappresentato il valore aggiunto del nostro territorio, e quindi della nostra società.
Quel “camminare insieme” diventa un traguardo che desideriamo riprendere come obiettivo per il domani,
consapevoli che dobbiamo lavorare per smuovere la sfiducia e la chiusura di chi, giorno per giorno, deve
lottare per una vita dignitosa, se non per la propria stessa sopravvivenza. É necessario sempre più fissare i
nostri occhi su coloro che non hanno voce, o la cui voce si perde nel frastuono delle parole e delle promesse
perbeniste di incoraggiamento che ricevono.
Registriamo con fiducia tanti grandi e piccoli segnali positivi che danno speranza di poter resistere a questa
deriva individualistica e ritrovare slancio e vigore nel campo della promozione, a partire proprio dai poveri. Il
nostro Centro di Ascolto può contare su un discreto (anche se insufficiente) numero di volontari, i quali
lavorano per tentare di garantire un domani agli ultimi, anche se oggi questo impegno rischia di essere
indebolito e smantellato, a causa di indirizzi economici che accentuano la spinta al consumo individuale e
diminuiscono risorse per una politica sociale più incisiva da parte degli organismi, associazioni e realtà che
operano in modo permanente con le persone e che garantiscono loro un sostegno ed un rapporto
individualizzato, giorno dopo giorno.
Il rischio che al “Centro” tentiamo di evitare è che si cancelli lo stesso principio di solidarietà tra le diverse
fasce della società, in nome di una ottimizzazione delle risorse. Occorre dunque interrogarsi insieme alle
risorse del territorio non solo sullo Stato sociale, ma prima ancora sul modello di sviluppo del nostro territorio,
sull'organizzazione dei servizi, sul mercato del lavoro, sulle priorità verso le quali far rifluire le risorse
disponibili.
Detto ciò, resta decisivo il mettere sempre e comunque al centro la persona umana, oltre ai suoi bisogni, e
puntare a rendere ciascuno autonomo e responsabile di se stesso e capace di rendersi disponibile a
contribuire con impegno alle proprie necessità, senza restare puramente passivo, fruitore dei servizi altrui.
Papa Francesco parla sovente della “cultura dello scarto”, propria di una società che emargina e confina i più
poveri e deboli al di fuori dell'ordinaria vita comunitaria, non tanto e solo sul piano dei beni materiali, ma dei
diritti che spettano ad ogni persona per giustizia, prima ancora che per carità.
Occorre avere uno sguardo più ampio del nostro oggi e saper avviare strategie di lungo respiro, basate su
scelte essenziali che privilegino la famiglia, gli anziani, i ragazzi e i giovani, i poveri: ma questo non possiamo
farlo da soli, necessita la partecipazione di tutti!
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Giornale della Comunità parrocchiale SAN PIO X - Loano
Queste minute ma importanti determinazioni hanno permesso ai Volontari del “Centro” di agire nell'anno 2017
e certamente saranno ancora parte dell'agire dei prossimi anni.
In sintesi nell'anno 2017 il “Centro” ha sviluppato i seguenti numeri:
     · si sono svolti 1.089 colloqui, riguardanti 294 famiglie e 76 singoli;
     · 43 sono state le nuove conoscenze;
     · circa il 58% delle persone che sono venute al Centro di Ascolto sono italiane di origine e
          cittadinanza;
     · le domande per ottenere aiuti economici per bollette e per problemi sanitari sono state molte:
          molte sono state prese in considerazione;
     · anche il medico, presente il mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 16.00, ha fatto la sua parte: 153
          sono state le presenze;
     · le famiglie e i singoli che continuano mensilmente ad accedere al Centro Servizi per un pacco
          alimentare sono 83 per un numero di componenti pari a 314 persone.
Il 1° e il 3° martedì del mese dalle ore 15.00 alle ore 17.00 coordinamento dei volontari.
Sinteticamente per l'anno 2018, il Centro di Ascolto pensa di realizzare le seguenti attività:
     · Accoglienza e Ascolto
     · Distribuzione generi alimentari
     · Presenza del medico nella propria sede
     · Instaurare una maggiore collaborazione tra le Parrocchie di Loano e apertura alle Parrocchie
          dei Vicariati di Loano e di Pietra Ligure
     · Accrescere la collaborazione con l'Ambito Socio Sanitario di Loano e di Pietra Ligure
     · Avviare la raccolta di farmaci non scaduti
     · Attivarsi per un “people raising” e un “fundraising” qualificato
     · 2 serie di incontri per aggiornamento dei volontari.

                    IL CENTRO DI ASCOLTO HA BISOGNO DI ALCUNI VOLONTARI
                              PER IL SERVIZIO VERSO I BISOGNOSI

                                                                                          Don Renato
                                                                                    per il Centro diAscolto

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Alla scoperta del gruppo Giovanissimi
Il gruppo Giovanissimi di San Pio, è formato dai ragazzi del dopo-Cresima a partire dalla prima superiore fino
alla maggiore età, per prepararli a diventare educatori ed educatrici.
Questo gruppo aiuta i ragazzi ad affrontare la propria vita e a rapportarsi con il mondo esterno attraverso varie
attività. Per esempio andando a trovare gli anziani nelle case di riposo per trascorrere del tempo con loro e
farli divertire.
Dall'anno scorso il gruppo
giovanissimi ha adottato un
bambino a distanza occupandosi di
lui con i soldi ricavati grazie ai piccoli
lavoretti che i ragazzi hanno
realizzato.
Inoltre abbiamo sostenuto le
persone più bisognose donandogli
la felicità e la compagnia iniziando a
comportarci come veri educatori ed
educatrici.

                            Silvia e Lisa

                                                    La Santa Pasqua
Cristo risorgendo ha sconfitto la morte e l’ha resa per noi un riposo.
Siamo giunti infatti a una festa desiderata e salutare, il giorno della risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo , segno di pace,
fonte di riconciliazione; giorno che ha dato fine alla guerra, ha distrutto la morte, ha sconfitto il demonio.
Nel giorno della risurrezione gli uomini si sono riuniti agli angeli, e si sono rivestiti d'un corpo e cantano inni.
Oggi viene abolito il dominio del diavolo, oggi sono spezzati i vincoli della morte, è annientato il trionfo dell'inferno; oggi diciamo
a voce alta: Dov’è o morte, il tuo pungiglione? Dov'è o morte la tua vittoria?
Oggi Cristo, nostro Signore, ha spezzato le porte di bronzo e ha fatto scomparire gli orrori della morte.
Giobbe chiamava la morte il riposo per l' uomo. Chi ne dà la prova è Cristo stesso; che diceva : “Il nostro amico Lazzaro s'è
addormentato, ma io vado a svegliarlo”.
Paolo scrivendo ai Tessalonicesi, dice: “Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti,
Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui”. Oggi per i cristiani è una stupenda vittoria, il Signore dopo aver eretto un
trofeo contro la morte e aver distrutto il potere del demonio, ci ha aperto con la sua risurrezione la via della salvezza.
Oggi regna su tutta la terra la gioia e la letizia spirituale, Oggi la schiera degli angeli e il coro di tutte le potenze celesti esultino per
la salvezza degli uomini. Carissimi celebriamo con gioia questo giorno di festa nel quale il Signore è risorto.
Pace e gioia e Buona e Pasqua.
                                                                                                                    Lucio Telese

                                                                  Pag.11
SANTA PASQUA 2018
                                orari delle celebrazioni

venerdì 23 marzo:
ore 20.30 Celebrazione comunitaria della riconciliazione per giovani, giovanissimi e adulti.
         Prove canti.
         Preparazione delle Palme

Sabato 24 marzo:
ore 14.30 confessioni dei bambini.
ore 20.15 Via Crucis diocesana alla Madonna della Guardia di Alassio.

Domenica 25 marzo: DOMENICA DELLE PALME
Sante Messe ore 8.30 – 10.00 – 11.00 – 18.00

Mercoledì 28 marzo:
ore 19.00 Lettura della Passione per giovani e giovanissimi, medie, sotto gli ulivi.

Giovedì 29 marzo: GIOVEDI’ SANTO
ore 18.00 Santa Messa dell’Ultima Cena e della carità (si portano doni per i poveri),
          lavanda dei piedi ai bambini della Prima Comunione.

Venerdì 30 marzo: VENERDI’ SANTO
ore 18.00 Celebrazione della morte del Signore e adorazione della croce.
ore 21.00 Via Crucis all’aperto. Ritrovo in piazza delle Fornaci, Via Montello, Via Isonzo,
        Via Foscolo, Via Boccaccio, Via Carducci, Via Ponchielli, S. Pio X

Sabato 31 marzo: SABATO SANTO
ore 21.00 Santa Messa di Risurrezione. Segue un momento di festa.

Domenica 1 aprile: PASQUA DI RISURREZIONE
Sante Messe ore 8.30 – 10.00 – 11.00 – 18.00

Lunedì 2 aprile: LUNEDI’ DELL’ANGELO
Sante Messe ore 10.00 – 11.00 – 18.00

                                           ***
              Venerdì e Sabato Santo saranno disponibili per le confessioni
                           sacerdoti a tutte le ore del giorno

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