CTB per la scuola stagione - Centro Teatrale Bresciano
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Teatro di rilevante interesse culturale contatti: Franca Ferrari tel 030 2928616 - fax 030 2928619 ferrari@centroteatralebresciano.it
sommario stage sui linguaggi teatrali 4 scuola secondaria di I e II grado 6 abbonamenti speciale scuola 6 repliche scolastiche 10 spettacoli serali a prezzo ridotto 14 mattinate al CTB 28 sulle tracce del divino Dante 31 I Promessi Sposi 2.0 32 le collaborazioni 34 3
laboratorio teatrale per insegnanti stage sui linguaggi teatrali contenuti Le Magnifiche Lavorare sul Femminile nei grandi testi teatrali, Le figure femminili in Shakespeare significa lavorare su ciò che, come civiltà, per Il mito del personaggio teatrale millenni abbiamo sommerso e sul lato “ombra” di ognuno di noi. L’ombra ci richiama alle Corso di aggiornamento per docenti delle scuole nostre “profondità” e a ciò che nel profondo, di ogni ordine e grado, promosso ai sensi della costruisce la nostra anima collettiva, un humus Legge n. 107 del 13/07/2015. fortemente generativo sia per l’individuo che per la comunità (la comunità in termini scenici è il condotto da Lucilla Giagnoni “coro”). Sondare il mito di cui ogni personaggio teatrale è portatore, interpretarlo, incarnarlo, portarlo alla luce, sarà una delle finalità principali del laboratorio. Diventare narratori e interpreti di personaggi e di miti, significa non solo apprendere tecniche teatrali e letterarie, ma soprattutto integrare ogni nostro lato buio, imparare a riconoscerne la forza creativa, lavoro di cui i giovani studenti sono, spesso senza rendersene conto, affamati. L’insegnante/educatore forse più di altri ha bisogno di attingere a questa ricerca, di prendere coscienza di che cosa è l‘energia Femminile (forse non è un caso che la maggior parte degli insegnanti siano donne, così come la finalità del progetto maggior parte dei partecipanti ai laboratori). Dopo aver svolto per due anni consecutivi un Evidentemente questo ragionamento non vuole percorso di formazione sul coro, in attesa di escludere gli uomini anzi, è un invito ancora più concluderlo con le operette Morali di Giacomo forte a dare il loro fondamentale contributo e Leopardi, per il prossimo anno scolastico si è a lavorare sull’integrazione di Luce e Ombra, di pensato ad una deviazione, che in realtà è solo Energia maschile e femminile. apparente, e di proporre un lavoro sul Femminile nei grandi testi teatrali di Shakespeare. obiettivi Lo spunto ci è dato dallo spettacolo Magnificat, ultimo lavoro teatrale di Lucilla Giagnoni con il • Acquisizione di tecniche espressive relative quale si concludono le due trilogie, quella sulla al linguaggio teatrale Spiritualità e quella sull’Umanità, in cartellone la • Acquisizione delle regole fondanti l’uso prossima stagione al Teatro Sociale. della parola Tema di Magnificat è il Femminile inteso • Acquisizione di tecniche basilari di dizione come energia presente in tutto il Mondo, che e vocalità appartiene alla Donna e in una certa misura • Acquisizione delle regole fondanti la propria anche all’Uomo. Lavorare sul Femminile nei presenza naturale e quella scenica grandi testi teatrali, significa lavorare sul lato • Acquisizione degli elementi fondanti “ombra” di ognuno di noi. una buona narrazione 4
• Acquisizione degli elementi fondanti Agli iscritti si richiede di imparare a memoria a un monologo e un dialogo scelta un monologo anche breve di uno di questi • Acquisizione di contenuti didattici personaggi. Chi poi volesse cimentarsi in un sull’opera shakespeariana dialogo a due (tra i personaggi indicati qui sopra) • Acquisizione di contenuti didattici sul testo sarà molto apprezzato. teatrale • Potenziare le capacità di spiegazione e di monte ore 28 ore (8 incontri) racconto, acquisire contenuti narrativi da poter condividere con i ragazzi, individuando sede del corso gli elementi di “contemporaneità” nei grandi classici Spazio Guillaume di Brescia • Acquisizione di una maggiore consapevolezza Piazza Bruno Boni, 7 (di fianco all’entrata artisti di sé attraverso l’atto performativo del Teatro Sociale) programma calendario degli incontri • Esercizi sullo spazio, sul corpo, sul ritmo, 1. lunedì 16 settembre 2019 sulla voce 2. martedì 17 settembre 2019 • Apprendere come imparare a memoria 3. mercoledì 18 settembre 2019 • Analisi e lettura del testo 4. lunedì 23 settembre 2019 • Contributi narrativi personali intorno al testo 5. martedì 24 settembre 2019 shakespeariano 6. mercoledì 25 settembre 2019 • Lavoro sul personaggio 7. lunedì 30 settembre 2019 • Incarnare un personaggio 8. martedì 1 ottobre 2019 • Trovare la propria presenza ed esplorare le proprie caratteristiche teatrali Tutti gli incontri si svolgeranno dalle ore 15.00 alle ore 18.30 struttura del corso destinatari La scansione del corso prevede otto incontri di tre ore e mezza in cui esercizi pratici si alterneranno a Il corso è destinato agli insegnanti di tutte le momenti di analisi e studio del testo. scuole di ogni ordine e grado della provincia di Brescia, per un massimo di 25 partecipanti. modalità d’attuazione quota di iscrizione € 155,00 Si richiede ai partecipanti di presentarsi con abiti comodi che permettano il movimento nello spazio. L’iscrizione al corso e il versamento della quota Il lavoro si svolgerà a partire da alcuni di partecipazione devono essere effettuate personaggi femminili di Shakespeare qui entro il 6 settembre 2019. segnalati (si prega di scegliere fra questi): Giulietta e/o Balia (da Giulietta e Romeo), Ofelia Direttore del corso (da Amleto), Cordelia (da Re Lear), Lady Macbeth (da Macbeth), Desdemona e/o Emilia (da Othello), Gian Mario Bandera Caterina e/o Bianca (da La bisbetica domata). Direttore Centro Teatrale Bresciano 5
scuola secondaria di I e II grado abbonamenti speciali scuola Economicità della proposta di ogni singolo istituto. La certificazione deve essere richiesta al momento della sottoscrizione 6 spettacoli a € 57,00 dell’abbonamento. Sempre in ottimi posti! Facilitazioni per gli accompagnatori Agli insegnanti accompagnatori viene Comodità della sottoscrizione offerto un carnet-spettacoli in omaggio, ogni È sufficiente che il professore accompagnatore gruppo scuola. Per eventuali altri insegnanti o uno studente incaricato, prenotino con una accompagnatori è previsto un biglietto di telefonata all’ufficio scuola del CTB al numero: ingresso a € 3,00 per il quale è possibile chiedere 030 2928616. il rimborso dalla dote scuola. Per facilitare la sottoscrizione agli studenti Ampia possibilità di scelta dei titoli provenienti dalla provincia, viene data la Nel rispetto delle modalità stabilite dal CTB, possibilità al genitore accompagnatore di è possibile comporre il proprio abbonamento assistere agli stessi spettacoli scelti dal figlio ad scegliendo sia fra gli spettacoli della stagione di un prezzo scontatissimo. prosa che delle rassegne altri percorsi, brescia contemporanea, la palestra del teatro Non si fanno code Il ritiro e il pagamento degli abbonamenti si È possibile inserire in abbonamento anche i effettua all’ufficio scuola del CTB evitando così seguenti spettacoli: Il fu Mattia Pascal, Berlino noiose perdite di tempo. – Cronache del muro, Il Memorioso, Perlasca, il rumore del silenzio. Orari degli spettacoli Feriali: inizio spettacoli alle h 20.30 Utilità scolastica Domenica: inizio spettacoli alle h 15.30 L’abbonamento può valere per i crediti formativi o scolastici se deliberato dagli organi collegiali componi il tuo abbonamento con 1 spettacolo del CTB obbligatorio a scelta tra questi due titoli: dal 22 ottobre al 3 novembre 2019 dal 21 aprile al 4 maggio 2020 - Teatro Sociale - Teatro Sociale Falstaff e il suo servo Ecuba di Nicola Fano, regia Antonio Calenda di Marina Carr, regia Andrea Chiodi da William Shakespeare con Elisabetta Pozzi con Franco Branciaroli e Roberto Herlitzka e con Fausto Cabra e Federica Fracassi 6
componi il tuo abbonamento con 1 spettacolo a scelta tra le seguenti produzioni CTB: dal 22 ottobre al 3 novembre 2019 dal 4 al 6 febbraio 2020 - Teatro Sociale - Teatro Mina Mezzadri Falstaff e il suo servo 124 secondi da William Shakespeare testo e regia Angelo Facchetti di Nicola Fano, regia Antonio Calenda con Alessandro Mor e Alessandro Quattro con Franco Branciaroli e Roberto Herlitzka dal 28 febbario all'8 marzo 2020 dal 19 al 22 novembre 2019 - Teatro Mina Mezzadri - Teatro Sociale Prima della pensione, Magnificat ovvero cospiratori di e con Lucilla Giagnoni di Thomas Bernhard, progetto, scene, regia ed interpretazione Elena Bucci e Marco Sgrosso dal 26 novembre al 22 dicembre 2019 - Teatro Mina Mezzadri dal 17 al 29 marzo 2020 Viaggio al centro della Terra - Teatro Mina Mezzadri da Jules Verne La monaca di Monza regia Elisabetta Pozzi di Giovanni Testori adattamento e regia con Graziano Piazza Valter Malosti con Federica Fracassi Vincenzo Giordano, Giulia Mazzarino dal 3 all'8 dicembre 2019 - Teatro Sociale dal 21 aprile al 4 maggio 2020 La parola giusta - Teatro Sociale di Marco Archetti, con la collaborazione Ecuba di Lella Costa e Gabriele Vacis di Marina Carr, regia Andrea Chiodi, con regia Gabriele Vacis, con Lella Costa Elisabetta Pozzi e con Fausto Cabra e Federica Fracassi dal 14 al 19 gennaio 2020 - Teatro Mina Mezzadri dal 5 al 10 maggio 2020 Fuoriusciti - Teatro Mina Mezzadri di Giovanni Grasso Racconto d'estate regia e scene Piero Maccarinelli di Fabrizio Sinisi, regia Claudio Autelli con Luciano Virgilio e Luigi Diberti dal 18 al 28 maggio 2020 dal 21 al 26 gennaio 2020 - Teatro Mina Mezzadri - Teatro Sociale La materia oscura Manuale di volo per uomo di Davide Carnevali, regia Carmelo Rifici e di Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi, Proxima Rex, con Caterina Carpio, Tindaro regia Antonio Calenda con Simone Cristicchi Granata, Emiliano Masala, Francesca Porrini 7
scuola secondaria di I e II grado componi il tuo abbonamento con 4 spettacoli tra i seguenti spettacoli della stagione: 24 e 26 ottobre 2019 - ore 11.00 regia Franco Però, con Elena Radonicich e 25 ottobre 2019 - ore 14.30 Peppino Mazzotta e la Compagnia del Teatro - Teatro Mina Mezzadri Stabile del Friuli Venezia Giulia Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, adattamento repliche scolastiche dal 21 al 25 gennaio 2020 Alberto Oliva e Mino Manni, regia Alberto Oliva - Teatro Mina Mezzadri Il Memorioso 9 novembre 2019 di Paola Bigatto e Massimilano Speziani - Teatro Sociale regia Paola Bigatto con Massimiliano Speziani Tordre dai testi di Gabriele Nissim ideazione e coreografia Rachid Ouramdane con Annie Hanauer e Lora Juodkaite 27 gennaio 2020 - ore 11.00 – ore 20.30 - Teatro Sociale dal 13 al 17 novembre 2019 Perlasca. Il coraggio di dire no - Teatro Sociale di e con Alessandro Albertin 1984 regia Michela Ottolini di George Orwell, adattamento e traduzione Matthew Lenton e Martina Folena dal 29 gennaio al 2 febbraio 2020 regia Matthew Lenton - Teatro Sociale Tango del calcio di rigore dall'11 al 15 dicembre 2019 testo e regia Giorgio Gallione replica scolastica 12 dicembre - ore 14.30 con Neri Marcoré, Ugo Dighero, Rosanna Naddeo, - Teatro Sociale Fabrizio Costella, Alessandro Pizzuto Mastro don Gesualdo di Giovanni Verga, regia Guglielmo Ferro dal 5 all'8 febbraio 2020 con Enrico Guarneri - Teatro Sociale La casa nova 17 dicembre 2019 di Carlo Goldoni, regia Giuseppe Emiliani - Teatro Sociale con Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli, Berlino, cronache del muro Lucia Schierano e la compagnia del Teatro messa in scena Carmen Manti, scrittura e Stabile del Veneto narrazione Ezio Mauro, interpretazione e voce off Massimiliano Briavara 10 e 11 febbraio 2020 - Teatro Mina Mezzadri dall'8 al 12 gennaio 2020 TRIEB_L'indagine - Teatro Sociale coreografia ed interpretazione Chiara Ameglio Molière/Il Misantropo regia e drammaturgia Chiara Ameglio di Molière, versione italiana e adattamento e Marco Bonadei Fabrizio Sinisi e Valter Malosti di e con Valter Malosti dall'11 al 14 febbraio 2020 - Teatro Sociale dal 16 al 19 gennaio 2020 La classe - Teatro Sociale di Vincenzo Manna, regia Giuseppe Marini L'onore perduto di Katharina Blum con Claudio Casadio, Andrea Paolotti, di Heinrich Böll, adattamento Letizia Russo Brenno Placido 8
dal 17 al 19 febbraio 2020 dal 18 al 22 marzo 2020 - Teatro Mina Mezzadri - Teatro Sociale Il Maestro e Margherita Misura per misura da Michail Bulgakov, drammaturgia di William Shakespeare Fabrizio Sinisi, regia Paolo Bignamini traduzione Masolino D'Amico regia Paolo Valerio, con Massimo Venturiello dal 19 al 23 febbraio 2020 - Teatro Sociale 23 marzo 2020 Lo strano caso del cane ucciso - Teatro Sociale a mezzanotte Il rumore del silenzio dal romanzo di Mark Haddon, di Simon Stephens testo e regia Renato Sarti regia Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani con Laura Curino e Renato Sarti 22 e 23 febbraio 2020 dal 25 al 29 marzo 2020 - Teatro Mina Mezzadri - Teatro Sociale Gioànn Brera Salomé di Sabina Negri, regia Bebo Storti di Oscar Wilde, traduzione Gianni Garrera con Sabina Negri, Bebo Storti adattamento e regia Luca De Fusco con Eros Pagni, Gaia Aprea, Anita Bartolucci 25 e 26 febbraio 2020 - Teatro Sociale 31 marzo e 1 aprile 2020 Misericordia - Teatro Sociale scritto e diretto da Emma Dante Va pensiero di Marco Martinelli, ideazione e dal 4 all'8 marzo 2020 regia Marco Martinelli e Ermanna Montanari - Teatro Sociale Arlecchino servitore dal 2 al 4 aprile 2020 di due padroni - Teatro Mina Mezzadri di Carlo Goldoni, regia Valerio Binasco Nel nome del padre con Natalino Balasso di Luigi Lunari, regia e scene Alfio Scuderi con Paolo Briguglia e Silvia Ajelli 10 e 11 marzo 2020 - Teatro Sociale 6 e 7 aprile 2020 I Promessi Sposi alla prova - Teatro Mina Mezzadri di Giovanni Testori Il dolore: diari della guerra adattamento e regia Andrée Ruth Shammah tratto da testi di Marguerite Duras e Peter Weiss con Luca Lazzareschi, Laura Marinoni regia Elena Arvigo con Elena Arvigo 10 e 11 marzo 2020 13 maggio 2020 - Teatro Mina Mezzadri - Teatro Mina Mezzadri Generazione XX L'avversario di Anton Giulio Calenda di Emmanuel Carrère regia Alessandro Di Murro traduzione Eliana Vicari Fabris lettura scenica a cura di Invisibile Kollettivo dal 12 al 15 marzo 2020 - Teatro Sociale Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, adattamento Antonio Piccolo regia e interpretazione Arturo Cirillo 9
repliche scolastiche giovedì 24 ottobre 2019 - ore 11.00 venerdì 25 ottobre 2019 - ore 14.30 sabato 26 ottobre 2019 - ore 11.00 – Teatro Mina Mezzadri Il fu Mattia Pascal L’uomo che visse due volte In questo grande romanzo sulla crisi dell’identità, contro un fondale bianco come le apparizioni spet- Pirandello mette in campo il desiderio di cambia- trali del Mito della caverna di Platone. re identità, di avere una seconda possibilità dalla Il magico ed evocativo linguaggio del teatro delle vita, che ci consenta di cancellare tutto il passato ombre nel suo dialogo con gli attori in carne ed e ricominciare da zero una nuova esistenza. ossa ci aiuterà a dare vita a tutte le illusioni di E’ il sogno di azzerare la memoria e ripartire, più Mattia-Adriano nella sua vana ricerca di una nuo- leggeri e liberi dal fardello di quello che è accadu- va vita. to prima, ma forti di una coscienza di vita, che ci Oggi nel linguaggio delle nuove tecnologie, si consenta di non commettere più gli stessi errori. direbbe “resettare il sistema”. Il mondo di cui Mattia Pascal è prigioniero è un Sono proprio le nuove tecnologie ad averci dato mondo di ombre, marionette nere che si agitano l’illusione di poter vivere una vita diversa da quella che stiamo realmente vivendo. Le piattaforme social come Facebook e Instagram sono invase dai cosiddetti “profili fake”, ovvero identità inesistenti dietro cui si celano persone molto diverse dall’immagine virtuale che vogliono dare di se stesse. di Luigi Pirandello drammaturgia Alberto Oliva e Mino Manni regia di Alberto Oliva con Mino Manni, Marco Balbi, Letizia Bravi, Alessandro Castellucci, Gianna Coletti produzione Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con Compagnia I Demoni offerta: posto unico € 10,00 10
giovedì 12 dicembre 2019 ore 14.30 – Teatro Sociale Mastro don Gesualdo In scena un uomo sull’orlo della vita, stremato da una Verga narra l’amara parabola di un manovale duro solitudine ergastolana, che passa a setaccio il suo e testardo che è riuscito a 'farsi' da solo, divenendo passato, torcendosi l'anima alla ricerca del perché ricco, ma che sarà sempre trattato con disprezzo dal- incomprensione e mancanza d'amore hanno con- la società nobiliare di cui vorrebbe ostinatamente trassegnato la sua esistenza. far parte. Quest’uomo è Mastro don Gesualdo, le cui vicende Avvinghiato alla roba che ha conquistato sfacchinan- il regista Guglielmo Ferro ha rielaborato con fedeltà do senza tregua, il parvenu Gesualdo è incapace di e passione per il teatro, affidando il ruolo del pro- sentire e donare felicità. La sua è un’esistenza osses- tagonista alla magistrale interpretazione di Enrico sivamente costruita sulla volontà di riscatto, priva Guarneri, già acclamato interprete de I Malavoglia di affetti e destinata alla solitudine e al fallimento: nella Stagione 2017/2018. dall’infanzia di bestiale miseria al matrimonio con Bianca Trao, nobile impoverita e disonorata che accetta di sposarlo scansando con tremore e gelo le sue carezze, fino al turbine di cinici e spietati per- sonaggi che si serviranno o si prenderanno gioco di lui, odiandolo e deridendolo. Unica luce possibile di sentimento è la fedele serva Diodata, sempre umi- liata e respinta. Una rilettura avvincente che dipinge un mondo spietato, improntato all’interesse e al materialismo, dove chi tenta di emergere dalla propria condizione è destinato all’isolamento e allo scacco, marionetta nelle mani di un destino immutabile e beffardo. rielaborazione drammaturgica Micaela Miano regia Guglielmo Ferro con Enrico Guarneri e con Rosario Marco Amato, Pietro Barbaro, Giovanni Fontanarosa, Rosario Minardi, Vincenzo Volo produzione Progetto Teatrando ph Francesco Maria Attardi offerta: platea € 13,00 gallerie € 10,00 11
repliche scolastiche In occasione della Giornata Mondiale della Memoria martedì 21 gennaio 2020 - ore 9.00 e ore 11.30 mercoledì 22 gennaio 2020 - ore 11.00 e ore 14.30 giovedì 23 gennaio 2020 - ore 9.00 e ore 11.30 venerdì 24 gennaio 2020 - ore 9.00 e ore 11.30 sabato 25 gennaio 2020 - ore 11.00 – Teatro Mina Mezzadri Il Memorioso Breve guida alla memoria del bene Un uomo dedicò la vita, come a una missione, al la storia in Il tribunale del bene, mettendo in risalto ricordo del bene: si tratta di Moshe Bejski, per anni l’appassionato e incessante lavoro di Bejski, e il suo presidente della Commissione dei Giusti presso il continuo interrogarsi sulle caratteristiche che fanno Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme. Questo di un’azione l’azione di un uomo giusto. paradossale tribunale si poneva l’obiettivo di rintrac- Hannah Arendt scopre, seguendo il processo ad Eich- ciare tutti quegli uomini che avevano rischiato la vita mann, la possibilità dell’uomo di compiere il male sen- per aiutare gli ebrei durante la persecuzione nazista, za sadismo, malvagità o patologia, ma come la conse- e di ricordarli per sempre attraverso il radicamento di guenza della comoda obbedienza a un’ideologia. La un albero nel giardino del Memoriale stesso. Moshe Arendt si chiede allora chi siano coloro che, in tempi Bejski, uno dei nomi della celebre lista di Schindler, bui, siano riusciti a non seguire l’ideologia dominante, si batte con pazienza, dedizione e caparbietà per rac- ma abbiano osato “giudicare personalmente”. Apre la cogliere e ricordare i nomi di questi Giusti, sognando strada, quindi, e addita come necessaria, la riflessione un’enciclopedia che ne raccogliesse le storie e li ren- sui Giusti. desse popolari e amati dai giovani come le rock star Dopo anni di repliche della lezione/spettacolo La e i divi del cinema. Gabriele Nissim ne ha raccontato banalità del male, Paola Bigatto ha riconosciuto nella storia di Bejski raccontata ne Il tribunale del bene la naturale prosecuzione della riflessione sulla libertà dell’uomo, e ha proposto a Massimiliano Speziani un lavoro a quattro mani. Lo spettacolo Il Memorioso si propone di raccontare alcune storie di Giusti contenute ne Il Tribunale del Bene e La Bontà insensata; storie esemplari perché mettono in luce l’ambiguità del bene e l’impossibilità a darne una definizione rassicurante. di Paola Bigatto e Massimiliano Speziani dai testi di Gabriele Nissim regia Paola Bigatto con Massimiliano Speziani produzione Katzenmacher con il sostegno di Gariwo ph Giovanni Tammaro offerta: posto unico € 10,00 12
In occasione della Giornata Mondiale della Memoria lunedì 27 gennaio 2020 ore 11.00 – Teatro Sociale Perlasca Il coraggio di dire no Budapest, 1944. Giorgio Perlasca, un commerciante un coraggio da eroe, evita la morte ad almeno 5.200 di carni italiano, è ricercato dalle SS. La sua colpa è persone. quella di non aver aderito alla Repubblica di Salò. Per A guerra conclusa torna in Italia e conduce una vita i tedeschi è un traditore e la deve pagare. In una tasca normalissima, non sentendo mai la necessità di della sua giacca c’è una lettera firmata dal generale raccontare la sua storia, se non a pochi intimi. Vive spagnolo Francisco Franco che lo invita, in caso di nell’ombra fino al 1988, quando viene rintracciato da bisogno, a presentarsi presso una qualunque amba- una coppia di ebrei ungheresi che gli devono la vita e sciata spagnola. solo allora, la sua storia torna alla luce. In pochi minuti diventa Jorge Perlasca e si mette al Oggi il suo nome è scritto nel giardino di Gerusa- servizio dell’ambasciatore Sanz Briz per salvare dalla lemme come “Un giusto tra le nazioni”. Un esempio deportazione quanti più ebrei possibile. straordinario, il suo, raccontato in uno spettacolo che Quando Sanz Briz, per questioni politiche, è costret- accompagna lo spettatore a riflettere sul fatto che to a lasciare Budapest, Perlasca assume indebita- sempre abbiamo una scelta, che sempre possiamo mente il ruolo di ambasciatore di Spagna. In soli 45 cambiare la nostra storia. giorni, sfruttando straordinarie doti diplomatiche e Alessandro Albertin porta in scena, pur se in forma di monologo, una decina di personaggi che, nel bene e nel male, hanno affiancato Perlasca nella sua straordinaria avventura nella Budapest dell’inverno 1944-45. Un’avventura che è necessario conoscere. In quanto italiani. In quanto uomini. Per scrivere il testo della pièce, Albertin si è consul- tato con la Fondazione Giorgio Perlasca, fondata dal figlio dell’eroe padovano. di e con Alessandro Albertin regia Michela Ottolini luci Emanuele Lepore produzione Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con Overlord Teatro e col patrocinio della Fondazione Giorgio Perlasca produzione Teatro de Gli Incamminati offerta: posto unico € 10,00 13
spettacoli serali a prezzo ridotto dal 22 ottobre al 3 novembre 2019 feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30 – Teatro Sociale Falstaff e il suo servo Falstaff, uomo di disperata vitalità, è uno dei per- e Roderigo, Antonio e Shylock) e della letteratura sonaggi più popolari del canone shakespeariano. teatrale in genere (da Don Giovanni e Sganarello a Alter ego di ogni grande protagonista del teatro di Vladimiro e Estragone). Shakespeare, il suo ossessivo ottimismo (quasi un Lo spettacolo, ripercorrendo gli ultimi giorni di vita Candido ante litteram) sconvolge il conflitto tra di Falstaff evoca tutte le sue avventure: un teatro nel volontà e destino che permea tutto il canone. «La teatro nel quale il Servo assume il ruolo di regista volontà e il destino hanno vie differenti, e sempre demiurgo e Falstaff quello di eroe tragicomico, biglia i nostri calcoli sono buttati all’aria: i pensieri son impazzita nel gioco della vita. nostri, non già gli esiti loro» fa dire Amleto a uno dei Ne viene fuori un catalogo delle beffe (tutto il mon- suoi attori e in questa dicotomia - se sia più saggio do è beffa, dirà lucidamente il Falstaff di Verdi/Boito) assecondare il Caso oppure opporvisi con le armi subite dal personaggio fino all’epilogo drammatico: della Ragione - si consumano tutti i testi di Shake- la rottura con l’amico/allievo di sempre Enrico e l’ab- speare. Il regista Antonio Calenda, con la complicità bandono in solitudine, lontano da quella guerra di del drammaturgo Nicola Fano, ha trasferito questo Agincourt dove tutti gli altri – non lui – conquiste- duello nel cuore delle avventure di Falstaff (un uomo ranno gloria eterna. che confonde i piaceri con la natura, la furbizia con il Naturalmente, in questa cavalcata nella propria vita, caso) ponendogli di fronte un Servo che, come Iago, Falstaff avrà accanto i sodali che Shakespeare gli crede di poter addomesticare la realtà; o che, come aveva assegnato: le comari di Windsor, l’Ostessa, ma Puck, pensa di poter «mettere una cintura al mondo». anche i compagni di bevute Bardolph e Francis. Anzi, E il conflitto fra questi due personaggi interpretati da saranno proprio loro a issarlo su un grande cavallo due fuoriclasse come Franco Branciaroli e Roberto dal quale egli cadrà definitivamente nella polvere, Herlitzka, evoca anche tante altre coppie celebri assecondando il piano terribile del Servo che, grazie del teatro shakespeariano (Lear e il suo Matto, Iago a lui, cercherà di trasformarsi definitivamente in un padrone…. Sarà uno spettacolo comico e drammatico insieme: una cavalcata nelle atmosfere shakespeariane, rie- laborate per un pubblico di oggi, in grado di cogliere l’eternità del duello tra Caso e Ragione. di Nicola Fano e Antonio Calenda da William Shakespeare regia di Antonio Calenda con Franco Branciaroli e Roberto Herlitzka produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati, TSA Teatro Stabile d’Abruzzo quadro di Adolf Schrödter offerta: platea € 15,00 14
dal 19 al 22 novembre 2019 ore 20.30 – Teatro Sociale Magnificat “Femminile” e “Maschile” sono degli archetipi, cioè ranea, la forza generatrice del “Femminile”, fanno stanno all’origine di ogni pensiero conscio e incon- riferimento le ultime parole di un’altra straordina- scio, iscritti nel nostro codice più profondo, sono il ria preghiera/poesia, che è anche il finale di Furiosa substrato di tutta l’umanità, di tutta la vita. Mente. “Laudato sii mi signore per sora nostra matre Le fiabe che ci sono state narrate da bambini sono Terra” - canta San Francesco. Terra è Humus, da cui scrigni di archetipi. la parola Homo, e non invece Donna che viene da La fiaba in cui la “fanciulla” circondata dalle benedi- Domina, Signora, quasi a compensare con un titolo zioni e maledizioni delle fate si punge col fuso e cade ciò che non è. O non è ancora. Come non è che Homo, addormentata per cento anni, parla di un archetipo Humus, conosca e pratichi l’Humilitas, l’umiltà, cioè del “Femminile” addormentato, nascosto, coperto l’essere in armonia con la Terra. E così, dopo l’invi- da rovi (che in alcune versioni mentre è addormen- to alla lode, al rendere grazie e alla cura, è proprio tato viene addirittura stuprato e genera figli). l’umiltà ciò a cui ci chiama il Cantico delle creature: Anche gli antichi miti sono depositi di archetipi: la "Laudate e benedicete mi signore e rengraziate e ser- dea della terra e delle messi vaga per il mondo pian- viateli cum grande Humilitate". gendo il rapimento della figlia prigioniera nel mondo Ma l’umiltà, insieme alla lode, al ringraziamento, al di sotto, quello dei morti, ma viene risvegliata dal suo servizio è tra le prime parole di una preghiera/ poesia dolore e ride solo quando una vecchia contadina le ancora più antica: il Magnificat. “L’anima mia magnifi- mostra il suo seno e il sesso. ca il signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore A questa Terra che custodisce dentro di sé, sotter- perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Proprio perché Serva è Signora e Regina. Vergine, Madre. “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno bea- ta”. Felice cioè “grande” in greco. Forse, questa è una risposta: le Generazioni, cioè la Storia, cioè il nostro agire, dovranno d’ora in poi riconoscere tutto questo. Solo se dalla Terra riemer- gerà il “Femminile”, ci sarà una possibilità per tutti di futura convivenza, non solo nella sopravvivenza, ma nella beatitudine, cioè nella felicità. di Lucilla Giagnoni collaborazione ai testi di Maria Rosa Panté con Lucilla Giagnoni produzione Centro Teatrale Bresciano, TPE Teatro Piemonte Europa offerta: platea € 15,00 15
spettacoli serali a prezzo ridotto dal 26 novembre al 22 dicembre 2019 feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30 – Teatro Mina Mezzadri Viaggio al centro della Terra Il romanzo di Jules Verne è uno dei capisaldi della cul- naggio, vivendo numerose peripezie, diventa uomo. tura europea moderna, una grande narrazione senza Viaggio al centro della Terra è un testo che si presta al tempo che continua ad attraversare le generazioni, teatro per la sua straordinaria dimensione immagi- costruendo lettore dopo lettore un mito popolare nifica; allestirlo per il palcoscenico è dunque anche legato ai temi dell’avventura, del mistero, della sco- un felice pretesto per affascinare e far riflettere sulle perta e del superamento dei limiti… infinite possibilità del teatro. Portarlo in scena è innanzitutto una grande sfida Elisabetta Pozzi, tra le maggiori artiste della scena drammaturgica ed attoriale; si tratta di restituire italiana, si cimenta nella scrittura drammaturgica e in modo originale il grande magma di situazioni, nella regia grazie al sodalizio artistico con il compo- immagini e piani di lettura che attraversano l‘ope- sitore Daniele D’Angelo. Insieme hanno ideato un‘af- ra, trovando una chiave d’interpretazione efficace fascinante partitura di parole e suoni che intreccia per l’incredibile avventura vissuta dal protagonista, alla trama principale di Verne frammenti e inserti da che lo porterà ad avere una percezione limpida ed grandi testi della Letteratura di ogni tempo, per far inaspettata di sé e del mondo. riverberare e moltiplicare gli echi filosofici di que- Fulcro del romanzo è infatti il viaggio come categoria sto straordinario viaggio nelle viscere del pianeta, fisica e mentale di crescita umana del protagonista, e metafora di morte e rinascita dell’essere umano dal nello stesso tempo come mezzo di riscoperta dell’en- grande grembo materno della Terra. tusiasmo fanciullesco per l’avventura. Un progetto che unisce prosa, narrazione e musica Un intrecciarsi di piani in cui l’autore narrando torna realizzato con la complicità di un grande attore come bambino e contemporaneamente il giovane perso- Graziano Piazza, protagonista di questo innovativo melologo. La musica ha infatti un ruolo fondamen- tale in questo allestimento, per veicolare la potenza e la suggestione del testo; attraverso una tessitura sonora originalissima che accompagna le avventu- rose storie del narratore/personaggio le parole di Verne potranno riecheggiare ad un livello ancora più profondo, dove la comprensione e l’emozione si esaltano vicendevolmente. Una grande favola per il palcoscenico, per rivivere assieme la prismatica, iridescente fantasia del gran- de romanziere francese. da Jules Verne drammaturgia e regia di Elisabetta Pozzi idea scenica e musiche Daniele D’Angelo con Graziano Piazza Illustrazione di Édouard Riou produzione Centro Teatrale Bresciano offerta: posto unico € 10,00 16
dal 3 all'8 dicembre 2019 feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30 – Teatro Sociale con il patrocinio di: La parola giusta “Trovare la parola giusta / che sia nel pieno delle forze / con i fatti di Milano e di Brescia, e che dopo molti anni non sia isterica / non abbia la febbre / non abbia detto sente l’esigenza di ritornare dentro di sé su quegli che il nero è bianco / Trovare le parole che permettano eventi e quegli anni, su ciò che ha sperato, sofferto di sollevarsi almeno di un millimetro / su tutto questo”. e amato... Dall’impatto con le vicende del 12 dicem- bre 1969 e del 28 maggio 1974 scaturiranno per la Recita così la poesia di Ryszard Kapuściński che ha protagonista dolore, rabbia e un’onda immensa di suggerito il titolo a questo monologo civile scritto a interrogativi. Ma sarà altrettanto forte la sua voglia di quattro mani da Marco Archetti e Lella Costa e diretto riscatto, la volontà di cercare risposte, e il bisogno di da Gabriele Vacis. Lo spettacolo prende spunto dagli fiducia nelle persone e nel futuro, nonostante tutto. avvenimenti che hanno attraversato l’Italia repub- Da eventi e ricordi luttuosi fluisce un sommesso, blicana negli anni dello stragismo: la lotta politica forse inaspettato, ma deciso canto alla vita: un inno e l’eversione, le bombe e i depistaggi, ma anche la alla speranza, alla felicità possibile e necessaria, alla determinazione nel difendere i valori democratici capacità di resistenza e riscatto che è nella natura e la ricerca tenace della verità politica e giudiziaria. degli esseri umani, e delle donne innanzitutto. Proprio a partire da due ferite ancora aperte, le Stragi Un commosso, lieve, appassionato monologo che si di Piazza Fontana e di Piazza della Loggia, La parola trasforma in continuazione, quasi per necessità, in giusta prova a ripercorrere un periodo straordina- un dialogo: con sé stessa, con suo marito, con una riamente complesso e contraddittorio della nostra folla di persone di ieri e di oggi, e soprattutto con sua storia recente, intriso di grandi speranze e di lace- figlia, con il futuro che la aspetta e con tutto quello ranti tensioni umane, politiche e sociali. Il punto di che c’è ancora da fare e immaginare - lune da conqui- vista non è però quello della Storia, bensì quello di stare comprese, viaggi non illusori per i quali valga una persona comune, di una donna che per alcune ancora la pena fare la valigia... Sempre alla ricerca coincidenze ha incrociato il suo destino personale delle parole giuste, quelle che permettano di “sol- levarsi su tutto questo”, perché ogni nostra storia si riflette inevitabilmente in tutte le altre. A dar voce a questa donna coraggiosa, allegra e malinconica, fragile e forte al tempo stesso, non poteva che essere un’attrice di straordinaria bravura e vibrante passio- ne civile come Lella Costa. Lo spettacolo si inserisce nelle commemorazioni delle stragi di Piazza della Loggia e di Piazza Fontana di Marco Archetti, con la collaborazione di Lella Costa e Gabriele Vacis regia Gabriele Vacis, con Lella Costa produzione Centro Teatrale Bresciano, Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa ph Poldi Pezzoli offerta: platea € 15,00 17
spettacoli serali a prezzo ridotto martedì 17 dicembre 2019 ore 20.30 – Teatro Sociale Berlino, cronache del muro Le vicende che hanno segnato la storia Il 13 agosto 1961 i cittadini di Berlino si svegliarono un momento che ha segnato una svolta storica per in una città tagliata a metà. il mondo, fino ad allora diviso tra Est e Ovest. Alla separazione ideale delle zone d’influenza, che Lo fa ripercorrendo con passione e precisione tutte perdurava dal dopoguerra, si sostituiva la concre- le fasi della vicenda, da quel dopoguerra che ha divi- tezza di un lungo muro, più di 156 chilometri per so la Germania in quattro zone amministrate dalle quasi 4 metri di altezza: un’arma, non soltanto una quattro potenze vittoriose, consegnando all’Unione barriera, un simbolo dell’assolutismo e non solo Sovietica più del 30 per cento del Paese, al blocco una trincea, una prigione ben più che una separa- dei rifornimenti imposto dai russi, passando per i zione. tentativi di fuga dei berlinesi fino alla caduta e a ciò La notte del 9 novembre 1989, dopo 28 anni di divi- che oggi la Berlino conserva a memoria di uno dei sione, la città si riunisce ai due lati del Muro per salu- suoi periodi più bui. tarne il crollo e con esso la fine di un’epoca. “Oggi tutto è ricomposto, la città e il Paese, la sto- Oggi, a distanza di 30 anni da quegli eventi, Ezio ria e la tragedia – racconta Ezio Mauro - come se la Mauro, giornalista e scrittore, ex direttore de La caduta del muro contenesse il principio ordinatore Stampa e La Repubblica, racconta in forma di con- della nuova Europa, finalmente libero dal sortile- ferenza teatrale la caduta del sistema comunista, gio che lo imprigionava. Un miraggio purtroppo già svanito.” scrittura e narrazione Ezio Mauro concept e messa in scena Carmen Manti interpretazione e voce off Massimiliano Briavara identità grafica Massimo Pastore animazioni video ROOF design produzione Elastica srl. offerta: platea € 18,00 galleria centrale € 13,00 galleria laterale € 11,00 18
dal 14 al 19 gennaio 2020 feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30 – Teatro Mina Mezzadri Fuoriusciti Brooklyn, New York, 1944. Uno di fronte all’altro Don de, li infiamma... Fra loro la discussione si accende, Sturzo - il grande fautore dell’impegno dei cattolici diverse sono le loro posizioni ideologiche e diverse le nell’arco politico istituzionale e fondatore del Parti- analisi politiche in particolare sul ruolo e l’influenza to Popolare Italiano - e Gaetano Salvemini - l’illustre della Chiesa nello sviluppo dello stato italiano, sulla storico di fama internazionale e deputato Socialista controversa e annosa questione meridionale, sul- di straordinaria influenza. la maturità e responsabilità della classe dirigente I due grandi esuli politici, fieri oppositori del regime postunitaria, così poco avvezza a confrontarsi con fascista, si ritrovano a discutere delle sorti della il bene comune... Ma alla base del loro rapporto sta patria lontana, ancora occupata al nord dai nazifasci- una immensa stima reciproca, la capacità di com- sti e già liberata al sud dagli alleati angloamericani. prensione delle ragioni dell’altro, una fiducia con- Sono due uomini già molto avanti negli anni, segna- divisa nel tentativo di trovare una soluzione per la ti da durissime esperienze personali e politiche; ma rinascita di un paese piegato dalla guerra e dalla non per questo sconfitti o rinunciatari. Ciò che avvie- dittatura. ne in Italia, le origini storiche e culturali lontane e Le loro posizioni, apparentemente così lontane e recenti dell’involuzione dittatoriale, il futuro incerto inconciliabili, sono fatte della stessa pasta. Una del loro amato paese ancora li appassiona, li divi- pasta dura, ostinata, che crede nella libertà e nella democrazia e ha fede nell’uomo. Il regista Piero Maccarinelli e lo scrittore Giovanni Grasso danno corpo drammatico, grazie a due otti- mi attori come Luciano Virgilio e Luigi Diberti, alla difficile conciliazione fra l’anima liberalsocialista e quella cattolica, che da allora fino ai nostri giorni non ha cessato di dialogare, scontrarsi e nuovamente rin- contrarsi, alla ricerca di una possibile sintesi in nome degli interessi generali del paese. Uno spettacolo civile che fa rivivere davanti ai nostri occhi quelle grandi aspirazioni e pensieri che sono all’origine della nostra Costituzione Repubblicana e alla base della possibile convivenza democratica nel nostro Paese. di Giovanni Grasso regia e scene Piero Maccarinelli con (in o.a.) Luigi Diberti e Luciano Virgilio musiche Antonio Di Pofi, luci Cesare Agoni produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale ph Berenice Abbott offerta: posto unico € 10,00 19
spettacoli serali a prezzo ridotto dal 21 al 26 gennaio 2020 feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30 – Teatro Sociale Manuale di volo per uomo ph Massimo Battista Dopo il grande successo di Magazzino 18 e de Il paradiso della Ferramenta dove tutto è catalogato secondo figlio di Dio, Simone Cristicchi continua alla perfezione; e poi meccanici romantici, a stupire il pubblico teatrale con una nuova emarginati invisibili, terribili guardiani di garage. invenzione drammaturgica, stavolta ambientata Manuale di volo per uomo è una poetica mappa nel mondo attuale, una favola metropolitana geografica dell’anima, che aiuterà Raffaello a ricca di emozioni e poesia. trovare il suo posto nel mondo. Cristicchi interpreta un quarantenne rimasto Perché forse volare significa proprio non sentirsi bambino, con un problema preoccupante: soli, avere il coraggio di buttarsi nella vita, qualunque cosa guardino i suoi occhi - dal fiore di mantenendo intatto il bambino dentro di noi. tarassaco cresciuto sull’asfalto, ai grandi palazzi E non lasciarsi sfuggire mai la bellezza che ci di periferia - tutto è stupefacente, affascinante, circonda. meraviglioso! Per molti è un “ritardato” da compatire, per alcuni un genio. Sicuramente è un tipo strano, che ama dipingere un mondo tutto scritto da Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi, suo, contare le lettere che formano le parole delle con la collaborazione di Nicola Brunialti frasi, camminare lentissimo seguendo una sua regia Antonio Calenda, con Simone Cristicchi indecifrabile traiettoria. In realtà, Raffaello è un aiuto regia Ariele Vincenti, scene e costumi “Super-Sensibile”, e in quanto eroe possiede dei Domenico Franchi, musiche originali poteri speciali: la sua mente fotografica è dotata Gabriele Ortenzi, disegno luci Cesare Agoni di una lente di ingrandimento che mette a fuoco produzione Centro Teatrale Bresciano, i dettagli che sfuggono agli altri esseri umani; Teatro Stabile d’Abruzzo cose minuscole e apparentemente insignificanti che nascondono però un’infinita bellezza, forse perché “niente è più grande delle piccole cose”. offerta: Nel racconto del suo microcosmo, Raffaello platea € 15,00 descrive vicende minime ed universali del suo affollato quartiere, la grande città che fa paura, il 20
dal 4 al 6 febbraio 2020 ore 20.30 – Teatro Mina Mezzadri 124 secondi La sera del 22 giugno 1938 l'incontro di boxe tra il la propria fazione. tedesco Max Schmelling e l'americano Joe Louis L’epica stessa del pugilato è travolta da fini che non assurge ad emblema della lotta tra il nazismo in hanno niente a che fare con l’evento sportivo: le ascesa e la democrazia occidentale. scommesse, il malaffare, gli interessi politici dell'una Una democrazia giovane come quella statunitense, e dell'altra parte… ma che poggia su antiche contraddizioni sociali e un In questo frastornante circo mediatico l'unico ele- diffuso razzismo, si contrappone al regime di Hitler mento di verità e limpidezza rimane l'amicizia tra i e alla propaganda di Goebbels. Lo scontro sul ring due pugili: due combattenti, rivali sul ring ma anche tra i due campioni sportivi assume nell’immaginario due uomini che sapranno sorprendentemente collettivo i contorni di una lotta tra civiltà. superare tutte le barriere costruite attorno alla loro Lo spettacolo si avvale della bravura di due interpreti vicenda per incontrarsi e aiutarsi nel momento del come Alessandro Mor e Alessandro Quattro per rac- bisogno, nella vita reale, ad anni di distanza da quei contare, a partire dall’affascinante mondo della boxe giorni così gloriosi e nefasti. di inizio secolo, come un evento sportivo possa esse- re manipolato, enfatizzato e strumentalizzato a fini propagandistici. I due narratori ripropongono sulla drammaturgia e regia Angelo Facchetti scena la ridda di informazioni, commenti ed opinio- con Alessandro Mor e Alessandro Quattro ni che hanno accompagnato l'ascesa e la caduta dei aiuto regia Giovanni Rossi due rivali fuori e dentro il ring. consulenza filosofica Silvia Mazzini L'incredibile quantità di notizie che accompagna produzione Centro Teatrale Bresciano, l'incontro prima e dopo il suo svolgimento produce Teatro Telaio una tale massa di parole da lasciare frastornato lo spettatore: i fatti realmente accaduti e i protagoni- sti stessi dell’evento perdono di spessore e realtà, offerta: diventano contradditori e opachi, poiché tutto è posto unico € 10,00 narrato e descritto dai mezzi di informazione e pro- paganda in funzione di trascinare il pubblico verso 21
spettacoli serali a prezzo ridotto dal 28 febbraio all'8 marzo 2020 feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30 – Teatro Mina Mezzadri Prima della pensione ovvero cospiratori In una casa austera, semibuia e impolverata dagli fotografico risfogliato nostalgicamente anno dopo anni, con finestre socchiuse verso un esterno che anno, si consuma un gioco-rito fuori tempo tra tre li affascina e spaventa con il suo continuo mutare, dannati, che precipita verso un finale sospeso tra i fratelli Rudolf, Vera e Clara vivono prigionieri di riti dramma e tragica ironia, elementi di cui è intrisa ed abitudini rigorose, che scandiscono il senso della tutta la commedia stessa, definita da Benjamin loro esistenza e dei loro rapporti. Heinrichs “il più complicato, il più sinistro, il testo Ogni 7 ottobre, anniversario del compleanno di Him- migliore di Bernhard”. mler, Rudolf, giudice del tribunale ormai prossimo I tre paiono trovare una ragione di vita soltanto nel alla pensione ed ex ufficiale delle SS - uomo infles- morboso incatenarsi l’uno all’altro, fantasmi nevro- sibile, acuto ed intransigente ed al tempo stesso tici che sbiadiscono se lasciati in solitudine, immersi tronfio, volgare e paranoico - celebra regolarmente in fiumi di gesti e parole che si ripetono e contraddi- nel segreto delle mura domestiche la ricorrenza più cono, incapaci di salvarli da loro stessi e dal cumulo amata con una sontuosa cena, allestita con cura da di menzogne e orrori che li abitano. sua sorella Vera - amante incestuosa e musa devota, Bernhard, senza nulla risparmiare al loro cieco fana- creatura amabile e perfida, docile e abietta al tem- tismo e alla loro mostruosità morale, riesce a ren- po stesso - alla quale partecipa anche la glaciale e derci i fratelli Holler vicini, a tratti paradossalmente tagliente Clara, la sorella minore inferma, vittima e empatici, proprio rivelando con una perizia magistra- implacabile guastafeste dell’idillio nazista in salsa le tutta la loro miseria, il tragicomico infantilismo, la familiare dei suoi fratelli, ma anche loro complice e disperata angoscia e l’aridità grottesca che li divora. carnefice. Elena Bucci e Marco Sgrosso, con questo perfido Tra recriminazioni incrociate, agghiaccianti rievo- dramma nero che si rovescia continuamente in comi- cazioni di memorie d’infanzia e di guerra, ridicole ca farsa, rendono un omaggio indimenticabile, dai mascherate, brindisi spettrali e un sinistro album toni stralunati e spettrali, a uno dei maggiori autori teatrali del Novecento, capace di leggere in profon- dità l’animo umano e di registrarne le contraddizioni, fino a farle esplodere in tragedia e in riso raggelato, attraverso una scrittura ironica, tagliente, asciutta. di Thomas Bernhard traduzione Roberto Menin progetto, scene e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Elisabetta Vergani produzione Centro Teatrale Bresciano, ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Le Belle Bandiere ph Luca Dal Pia offerta: posto unico € 10,00 22
dal 17 al 29 marzo 2020 feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30 – Teatro Mina Mezzadri La Monaca di Monza Il personaggio della Monaca di Monza è entrato e condannati a raccontare - come in una tremenda nell’immaginario collettivo per il ritratto nero ed ed ipnotica sessione giudiziaria - i fatti, le pulsioni e inquietante che ne fece Manzoni nel suo romanzo. le tragiche conseguenze che hanno segnato le loro Un ritratto magistrale ma volutamente omissivo, esistenze dissipate. che tacque gli aspetti più feroci e scabrosi della vita Oggi un regista del calibro di Valter Malosti riallesti- tragica di una donna realmente esistita. Quella don- sce questo capolavoro testoriano, realizzando un na era Suor Virginia, al secolo Marianna De Leyva, efficace adattamento a tre attori che illumina l’an- figlia di un potentissimo casato nobiliare spagnolo damento da feroce confessione del testo, l’urgenza insediatosi a Milano. spasmodica di raccontare dei personaggi, e inchioda Giovanni Testori – sulla scorta della pubblicazione lo spettatore alla sedia, come se fosse il primo con- negli anni Sessanta degli atti del processo che subì fessore di questa infernale e troppo umana storia. Marianna per i suoi delitti, e che la consegnò per 14 In una cornice scenica che sigilla i personaggi in anni alla segregazione in una cella dalla porta mura- tre nere teche-acquario - attraversata da luci livide ta – volle posare il suo sguardo inquieto e poetico su spettrali e da una partitura sonora inquietante - si quelle vicende, per restituire voce e corpo alla vita dipana un funesto intreccio di passione e morte, che disgraziata e violenta di questa donna e dei per- non lascia spazio ad alcuna redenzione. sonaggi che ruotarono intorno al nero vortice dei Federica Fracassi, una delle più sensibili e talentuo- fatti che la travolsero: il corrotto e corruttore Gian se interpreti della nuova scena, veste con bravura Paolo Osio, l’eroe sconcio e sanguinario della storia sconcertante i panni di Marianna, ripercorrendo la che rapisce Marianna in un amore malato e impos- parabola di una vita dannata sin dal concepimento, sibile; la novizia Caterina, trucidata dai due perché avvenuto con un atto brutale del padre su una delica- non riferisse del loro legame... Testori compie una ta figura di madre, per poi rievocare la monacazione scelta spiazzante: i personaggi sono tutti già morti, imposta dalla famiglia, il disgusto e la tristezza per una scelta forzata e per la privazione della libertà, il rifugio oscuro nella passione divorante e malata per Gian Paolo, gli omicidi reiterati, i complotti, l’orgoglio feroce e disperato della caduta nel male. Una vita tormentata e maledetta, come di una bestia in gabbia, un feroce atto d’accusa al mondo, fino alla estrema, blasfema e disperata chiamata in giudizio di Dio, per aver voluto così com’è l’intera creazione. di Giovanni Testori, adattamento per tre voci e regia di Valter Malosti, con Federica Fracassi e Vincenzo Giordano, Giulia Mazzarino produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Franco Parenti, TPE Teatro Piemonte Europa, Teatro di Dioniso ph Noemi Ardesi offerta: posto unico € 10,00 23
spettacoli serali a prezzo ridotto lunedì 23 marzo 2020 ore 20.30 – Teatro Sociale Il rumore del silenzio Il 12 dicembre del 1969, alle 16 e 37, nella Banca delle vittime delle stragi e dei loro familiari. dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano esplose Altrettanto importante è però ricordare i funerali di una bomba che causò la morte di 17 persone e ne piazza Fontana: quel giorno, centinaia di migliaia di ferì 88. persone confluirono in Piazza Duomo per rendere Si cercò di far ricadere la responsabilità sui gruppi omaggio, ma anche per vigilare e presidiare. E sem- anarchici, si indicò Pietro Valpreda come “il mostro” brò che lanciassero al mondo politico un silente e della strage, anche se gli ideatori e gli autori era- inequivocabile monito: fu probabilmente “il rumo- no da individuare nei gruppi neofascisti di Ordine re del silenzio” di quella marea umana a salvare la Nuovo e in alcuni settori deviati degli apparati dello democrazia, a impedire derive più sanguinose ed Stato. atroci. In seguito ai primi arresti, il 15 dicembre l’anarchico Renato Sarti si farà tramite del dolore dei parenti Giuseppe Pinelli morì precipitando dalla finestra di chi perse la vita nella strage e delle tradizioni di un ufficio situato al quarto piano della Questura del mondo rurale da cui provenivano: il lavoro, la di Milano. fatica, l’attaccamento alla terra, alla famiglia e a Ricordare a cinquant’anni di distanza il tentativo quella Patria alla quale, come soldati, molti ave- della destra eversiva di imporre attraverso le bom- vano dato un contributo di sofferenza durante la be la legge del caos è un atto doveroso nei confronti Guerre Mondiali. Laura Curino, grande interprete del teatro di narra- zione, darà voce a Licia Rognini, moglie di Giuseppe Pinelli, uomo simbolo della tradizione anarchica libertaria che nel 2009 fu riconosciuto dal Presi- dente della Repubblica Giorgio Napolitano come diciottesima vittima della strage. Uno spettacolo per provare a combattere l’oblio della memoria storica, attraverso le parole civili ed umane del teatro. testo e regia Renato Sarti con Laura Curino e Renato Sarti produzione Teatro della Cooperativa in collaborazione con Associazione Familiari Strage di Piazza Fontana e Licia, Claudia e Silvia Pinelli offerta: ph. Stefano Spinelli platea € 18,00 galleria centrale € 13,00 galleria laterale € 11,00 24
dal 21 aprile al 4 maggio 2019 feriali ore 20.30 - domenica ore 15.30 – Teatro Sociale Ecuba Spettacolo ideato e realizzato in Ciclo di Spettacoli occasione del 72° ciclo di spetta- Classici coli classici al Teatro Olimpico Ecuba di Marina Carr, nella efficace traduzione di protagonisti. Un racconto dal ritmo serrato e con- Monica Capuani, è una straordinaria drammaturgia catenato, dove le descrizioni accurate delle azioni, ancora sconosciuta in Italia, che permette attraver- dei delitti, delle passioni e degli affetti rimbalzano da so una scrittura tesa ed ipnotica di approfondire e un personaggio all’altro, tracciando le coordinate di reinventare il grande testo di Euripide, per ritrovarne un mito sanguinoso ed eterno che progressivamen- un messaggio incandescente che continua a parla- te si reinventa e ricostruisce nella lotta verbale dei re all’uomo contemporaneo. Marina Carr compie protagonisti, convocati in un dialogo corale e dolo- un’ardita operazione di rimontaggio dei materiali roso a far riemergere gli eventi dal pozzo profondo della tragedia antica, costruendo una vertigino- del passato, per dar loro nuova vita e voce e dolore. sa narrazione ad incastro tra i personaggi: Ecuba, Dominante e ineluttabile è il grande tema della guer- Agamennone, Cassandra e Polissena, Polimestore, ra. In Ecuba la guerra non è più un fatto solamente Odisseo, Polidoro, Neottolemo diventano i narratori storico o mitologico, ma diviene uno scontro diretto e al tempo stesso interni ed esterni di una vicenda ter- feroce nella mente dei personaggi. Il conflitto diven- ribile e umanissima. In una sorta di luogo sospeso, di ta privato, interiore, interno alle relazioni umane, spazio immaginario fuori dal tempo – come a tutti gli riverberando una violenza inaudita nei rapporti che effetti è il palcoscenico – riaffiorano dalla mente dei innesca una drammatica riflessione sulla capacità personaggi le azioni e le vicende che li hanno visti di sconvolgimento e distruzione che la guerra reca nell’uomo e all’uomo. Nel testo di Marina Carr rivive tutta la tragedia degli antichi e c’è tutta la tragedia dei contemporanei: c’è l’universale disperazione di una madre, la lotta dei figli, la crudeltà del potere, la solitudine e l’umiliazione dei vinti. Un registro stili- stico e narrativo innovativo e potente, a metà tra il racconto ed il vissuto, tra l’essere presente a sé stessi e lo staccarsi dal presente e da sé – forse per la troppa violenza che quel presente rappresenta – che rende questo testo davvero unico e magnetico. di Marina Carr, traduzione di Monica Capuani regia Andrea Chiodi, con Elisabetta Pozzi, Federica Fracassi, Fausto Cabra, Alfonso Veneroso, Valentina Bartolo, Luigi Bignone, Alessandro Bandini e cast in via di definizione scene Matteo Patrucco, luci Cesare Agoni costumi Ilaria Ariemme, musiche Daniele D’Angelo produzione Centro Teatrale Bresciano offerta: platea € 15,00 25
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