CLIMATE CHANGE - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco
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Anno IX n. 2/2021 RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO DEL CORPO NAZIONALE CLIMATE CHANGE CORPO NAZIONALE ANNIVERSARI ASSOCIAZIONE MEMORIA STORICA GUIDO PARISI NUOVO LA DIOSSINA UN ASSEGNO POMPIERI CAPO DEL CORPO DI SEVESO PER L’UNICEF E PANDEMIE 001 Copertina 1 2021.indd 1 15/11/21 15:02
Sommario SERVIZI IL VIGILE DEL FUOCO RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO 6 GUIDO PARISI NUOVO DEL CORPO NAZIONALE CAPO DEL CORPO WWW.ANVVF.IT 10 Il SALUTO DI DATTILO 13 INCENDI BOSCHIVI E CAMBIAMENTI CLIMATICI 18 POMPIERI E PANDEMIE Anno IX n. 2/2021 22 SEVESO, 45 ANNI DOPO Pubblicazione trimestrale Registrazione Tribunale di Roma 24 UN ASSEGNO PER L’UNICEF n. 197 del 02/12/2015 26 LA PRIMA UNIFORME Iscrizione al ROC n. 26136/2016 DEL CORPO NAZIONALE/2 Direttore Responsabile Andrea Pucci 31 IL SALUTO DI SANTANGELO Editore Editoriale Idea Srl 33 INSERTO SOLIDARIETÀ Via A. Gandiglio, 81 - 00151 Roma 33 I piani di emergenza inclusivi Tel. 06 65797535 - Fax 06 65741338 familiari/2 www.editorialeidea.it info@editorialeidea.it 36 L’interazione comunicativa nella Didattica a Distanza (DAD) Pubblicità 38 Come i genitori possono aiutare Alessandro Caponeri i figli a vivere meglio la scuola caponeri@editorialeidea.it 40 Ambra Sabatini, lo sport Abbonamenti non ha disabilità Per tutti i Soci ANVVF l’abbonamento è compreso 45 AUGURI PER S. BARBARA nel costo della tessera annuale. 46 CARLO GALIMBERTI: Nessuna azienda è stata autorizzata alla raccolta degli abbonamenti. SPORTIVO, POMPIERE ED EROE Stampa Arti Grafiche La Moderna Srl 48 CHE COSA PENSANO Via Enrico Fermi, 13-17 DI NOI 00012 Guidonia Montecelio (RM) 51 IL RADUNO DI VITERBO Stampato a novembre 2021 52 BORSE DI STUDIO Foto e articoli, anche se non pubblicati, non si restituiscono. 54 IL CONCORSO ARTISTICO Ogni collaborazione 56 IL BILANCIO 2020 è volontaria e gratuita RUBRICHE 61 Vita dell’Associazione MAGGIO>DICEMBRE/2021 3 003 Sommario.indd 3 15/11/21 15:02
Editoriale Riprendiamo il cammino… Antonio Grimaldi, Presidente L dell’Associazione Nazionale Vigili a pandemia ha messo in crisi tutta la società, italiana e mondiale, soprat- del Fuoco del Corpo Nazionale tutto negli ambiti: sanitario, economico e sociale. Diverse sono state le risposte messe in campo per fronteggiare una situazione critica che ha coinvolto tutti, anziani e giovani, e soprattutto le donne. Mi tornano alla mente le parole di un carissimo amico della nostra Associazio- ne, l’architetto Giulio Capuano, Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brindisi: «…le persone che hanno speso la propria vita per garantire la si- curezza del cittadino in ogni occasione, che hanno garantito la continuità dei servizi essenziali per assolvere ai compiti di Difesa Civile, restare oggi fermi, inattivi a osservare altri soccorritori che si adoperano con grande sacrificio, significa vivere una condizione di estrema sofferenza. Purtroppo, la prudenza in questo caso è oltremodo dovuta e giustificata, soprattutto perché, questa volta, per questa emergenza, non si conoscono esattamente le regole del gioco. Un terremoto, un’alluvione, una qualsiasi calamità naturale, sono nemici a noi noti, conosciuti, con i quali sappiamo e possiamo confrontarci a viso aperto e combattere ad armi pari. Purtroppo, in questa circostanza, il nemico non è così leale e colpisce, principalmente, soggetti con patologie che presentano un certo grado di debolezza fisica generata dal limite biologico imposto dalla natura, dalla vita…». In questo contesto e in considerazione di ciò, anche la nostra Associazione ha dovuto necessariamente pensare a un piano di resilienza mediante l’utilizzo della tecnologia informatica, che ci ha permesso di modellare e sperimentare un nuovo sistema di comunicazione efficace (la videoconferenza), che certa- mente non può e non deve essere sostitutivo di quello in presenza. Nonostante tutte le difficoltà, la risposta a tale cambiamento è stata soddisfa- cente, tanto da non averci allontanato dall’obiettivo scaturito dal dibattito con- gressuale del 2019. Certo, non si può negare la fatica delle Sezioni Provinciali per assicurare un minimo di attività, che comunque si è caratterizzata quale reazione positiva allo shock pandemico. C omunque, tutto questo non mi esime dal soffermarmi su un momento di sintesi di questo primo biennio del mandato congressuale, e su una rifles- sione di prospettiva su cui rivolgere la nostra attenzione in questo secondo periodo. 4 IL VIGILE DEL FUOCO 004-005 editoriale.indd 4 15/11/21 15:03
Mi sento di rivolgere a tutti gli Organi sociali un plauso per l’impegno che hanno profuso e profondono affinché la nostra Associazione possa trovarsi in regola e pronta all’atto della pubblicazione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) per essere inserita nel Settore delle ODV Rete Associativa. Nonostante tutte le difficoltà contingenti, abbiamo continuato a mantenere un rapporto co- struttivo con il Corpo Nazionale, che si è concretizzato nella sottoscrizione di due importanti atti, quali: 1. l’accordo di programma per il raggiungimento dell’obiettivo comune di realizzare l’Ar- chivio Storico Diffuso dei Vigili del Fuoco e il relativo Catalogo unico condiviso; 2. il Protocollo operativo inerente l’attività di collaborazione tecnico-logistico durante le calamità. Non meno importante è stata la sottoscrizione del Protocollo d’intesa con il Comitato Italiano per l’Unicef Onlus, con cui siamo stati nominati Goodwill Ambassador dell’Unicef Italia. L’ultimo Raduno nazionale, tenutosi nella città di Matera, ha confermato e rafforzato il sen- timento più profondo che ci lega alla popolazione, soprattutto quella di età scolare: la grati- tudine verso i nostri colleghi in servizio e verso quelli in quiescenza, che per sentimento di appartenenza restano legati al Corpo Nazionale Vigili del Fuoco tramite l’Associazione. Nell’ambito della divulgazione della cultura della sicurezza negli ambienti di vita quotidiana, dobbiamo invece registrare un notevole rallentamento a causa della pandemia, anche se ci sono state svariate iniziative intraprese dalle Sezioni provinciali mediante la videoconferenza. Infine, desidero ricordare le molteplici iniziative di solidarietà a livello locale e nazionale, non ultima quella di devolvere all’Unicef Italia i contributi raccolti in occasione della distribuzione del Calendario istituzionale 2021 che abbiamo realizzato assieme al Corpo. Q uesto è il quadro con cui oggi ci apprestiamo ad affrontare il secondo tempo del nostro mandato, durante il quale tutti, ne sono certo, esprimeremo il meglio di noi per consolidare quanto abbiamo costruito fino a oggi, attraverso uno sforzo comune inteso a rilanciare nuove iniziative in tutti gli ambiti e per ritornare a essere presenti tra la gente, in particolare nelle scuole a parlare di sicurezza. Dobbiamo ancor più dimostrare che siamo un’Associazione che vuole essere protagonista nel rilancio sociale, dopo una situazione che ci ha costretti a limitare, se non annullare, in molti casi le nostre iniziative. Dopo aver superato momenti di naturale fragilità, per ritornare alla normalità è necessario “fare appello” con forza, da Pompieri quali siamo, al nostro spirito di squadra, forse attutito ma mai soffocato dalla pandemia. Siamo pronti a riprendere il cammino, l’importante è non mollare mai, così come abbiamo sempre fatto negli anni di servizio. Il futuro è nostro, la pandemia sarà solo un ricordo! Con l’occasione, a nome di tutto l’Ufficio di Presidenza, invio a voi e ai vostri cari i migliori auguri per un felice e sereno Natale. Antonio Grimaldi MAGGIO>DICEMBRE/2021 5 004-005 editoriale.indd 5 15/11/21 15:03
CORPO NAZIONALE Guido Parisi, Innovazione e Tradizione Per il nuovo Capo del Corpo Nazionale, fondamentali sono la formazione e la prevenzione dei rischi di Giusy Federici “N el mio percorso pro- fessionale e di cre- scita, caratterizzato da un’attenzione per l’innovazio- ne nella tradizione, ho avuto an- che l’opportunità di poter lavora- re 4 anni, in qualità di funzionario, all’Ispettorato formazione profes- sionale, di aver diretto per un an- no e mezzo la ripartizione didatti- ca delle Scuole Centrali Antincen- di e di aver guidato per 4 anni una incisiva e significativa ristruttura- zione dell’Istituto Superiore Antin- cendi. Per me, la formazione è fon- damentale. Come dico sempre, la formazione è il primo dispositivo di protezione individuale di un Vi- gile del Fuoco; è un elemento es- senziale, soprattutto per un orga- no tecnico come il nostro”. Guido Parisi è il nuovo Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Ingegnere, romano di ori- gini calabresi, classe 1958, ha ri- coperto diversi ruoli dirigenzia- li: da Direttore I.S.A. a Coman- dante VVF di Roma, dal Direttore blemi: qualità che saprà mettere in mo sempre in emergenza. I Vigi- Regionale VVF Calabria e Cam- campo anche nel suo nuovo ruolo li del Fuoco che contributo pos- pania fino a capo della Direzione di comando, a Capo del Corpo Na- sono dare alla cultura della pre- Centrale per l’Emergenza, il Soc- zionale. venzione? corso tecnico e l’Antincendio Bo- Da un lato registriamo una gestio- schivo. Parisi porta con sé la sua Problematicità del territorio ita- ne del territorio un po’ trascurata grande esperienza di operativo ca- liano: tra nubifragi, smottamenti, e dall’altro dei fenomeni più inten- pace di pianificare e risolvere i pro- incendi spesso dolosi e crolli sia- si per quanto riguarda il clima, tra 6 IL VIGILE DEL FUOCO 006-009 Guido Parisi.indd 6 15/11/21 15:04
periodi di forte siccità che si alter- verse situazioni: dall’alluvione mo insieme al personale sanita- nano a forti precipitazioni. La si- dell’Aniene e del Tevere, agli inci- rio. Il poter prevedere la presenza tuazione complessiva fa emerge- denti della metropolitana a piaz- del personale medico e infermie- re un quadro di indubbia fragilità. za Vittorio o incendi rilevanti co- ristico dell’ambulanza del 118 già Abbiamo, ad esempio, zone dove me ad esempio quello degli studios nelle nostri sedi, crea occasioni di c’è stato un abbandono di aree col- di Cinecittà. Sono diversi gli sce- confronto nei momenti diversi da tivate e dove forse bisogna tornare nari che mi porto dietro. E poi ho quelli critici, il che favorisce poi a un maggior controllo del territo- avuto l’occasione di dirigere strut- una migliore e maggiore compren- rio da parte di cittadini. Per quan- ture del sud, soprattutto in Cala- sione e intesa anche sull’interven- to riguarda altri tipi di rischi, nel bria e in Campania, dove le critici- to, creando un affiatamento che è campo della prevenzione incendi tà sono accentuate da un territorio indispensabile in situazioni dove i Vigili del Fuoco sono i primi at- particolarmente fragile, dove ab- in pochi istanti si deve prendere la tori e, come è ormai noto, il nostro biamo collaborato per predispor- decisione più giusta, migliorando modello prevede che il soccorrito- re i piani di emergenza, ad esem- i tempi di risposta e non viceversa. re sia anche l’uomo che controlla pio, per il Vesuvio, o per far fronte In questo senso, anche il numero in maniera preventiva le attività a a diversi rischi industriali in Cam- unico dell’emergenza, il 112, all’i- rischio incendio. Aver concentrato pania. In Calabria, poi, abbiamo nizio molto criticato, ha invece da- su un unico ente sia la prevenzio- to un impulso all’integrazione tra ne che il soccorso tecnico urgente in Italia ha dato i suoi risultati. La LA FORMAZIONE È le diverse componenti: ha permes- so a tutte le sale operative di condi- nostra è una realtà che all’estero IL PRIMO DISPOSITIVO videre sin dal momento iniziale le guardano con interesse e un cer- to senso di emulazione. In relazio- DI PROTEZIONE diverse informazioni e, cosa molto importante, anche la geolocalizza- ne poi agli altri aspetti di gestione INDIVIDUALE DI UN zione dell’evento incidentale. Tutti del territorio, la scelta, a livello di norme costituzionali, è stata quel- VIGILE DEL FUOCO: È UN condividono le stesse informazioni indispensabili nei primi momenti la di demandarli alla competenza ELEMENTO ESSENZIALE, di richiesta di soccorso. degli enti locali, che sono in grado di esercitare un potere di control- SOPRATTUTTO PER UN Quindi, in Protezione Civile, si lo più capillare. In questo campo, ORGANO TECNICO riesce a fare sistema tra le varie comunque, restano ferme le nostre importanti prerogative: anche l’ul- COME IL NOSTRO componenti? Nel passato ci sono stati attriti e incomprensioni… tima modifica al Codice di Prote- Ora, con le linee guida dei piani di zione Civile ci conferisce un ruolo istituito una scuola di formazione emergenza, i diversi attori sono in fondamentale nella gestione del- antincendio boschivo per il perso- un certo senso costretti a mettersi le emergenze, meno significati- nale VVF, ma non solo. Lì, all’epo- attorno a un tavolo. Personalmen- vo nella previsione e prevenzione, ca, facevamo classi miste di Vigi- te, mi vanto di aver portato a ter- sebbene il nostro contributo possa li del Fuoco, tecnici del Corpo fo- mine anche delle intese con le di- invece rivelarsi fondamentale an- restale dello Stato e tecnici degli verse componenti. Ad esempio, noi che nella prevenzione, per l’espe- enti locali della Regione e dei Co- Vigili del Fuoco abbiamo un accor- rienza maturata nell’analisi dei di- muni: un validissimo esercizio di do con le Regioni, con i Comuni; sastri e le loro cause principali e integrazione tra le diverse compo- accordi e convenzioni con alcune nella gestione delle criticità. nenti del sistema di Protezione Ci- strutture sanitarie e abbiamo rin- vile. Penso che la strada del futu- novato quello con la Croce Rossa In questo si porta dietro l’espe- ro sia questa: far dialogare tra lo- Italiana. Abbiamo fatto degli ac- rienza da operativo… ro i vari operatori prima che arrivi cordi anche con Carabinieri, Fi- Ho avuto la fortuna di prestare ser- un’emergenza. Ricordo, ad esem- nanza, Polizia di Stato, per poter vizio prima a Brescia, poi a Tera- pio, l’esperienza fatta al Comando svolgere attività comuni sia nella mo, Asti e a Roma come Coman- di Roma, dove aprimmo nei nostri formazione, sia nelle esercitazio- dante, dove ho avuto modo di ma- Distaccamenti le sedi per il per- ni. È tutto il sistema che favorisce turare una grande esperienza con sonale del 118. Perché noi, quasi la perfetta integrazione tra i vari diverse emergenze gestite in di- sempre, sugli interventi lavoria- protagonisti in campo. MAGGIO>DICEMBRE/2021 7 006-009 Guido Parisi.indd 7 15/11/21 15:04
CORPO NAZIONALE Quello dei VVF è un mondo pie- no di competenze che vanno co- stantemente aggiornate, ma ci sono abbastanza fondi per tutto questo? Come Corpo tecnico con quasi mil- le unità tra ingegneri e architetti, siamo persone predisposte all’in- novazione tecnologica. Devo di- re che gli ultimi governi ci hanno consentito di poter fare una piani- ficazione pluriennale, per cui pos- siamo dire di avere a disposizione dei fondi per lo sviluppo di questo settore. Da quando ho avuto il pri- vilegio di svolgere il ruolo di Diret- tore Centrale per le Risorse Logi- stiche e Strumentali, e poi per l’E- mergenza, ho impostato a gestire tutta la programmazione e pianifi- cazione degli acquisti, verificando, dati alla mano, l’età media dei no- stri mezzi, l’esigenza di migliora- re il servizio. E’ iniziato quindi un piano che prevede, da qui ai pros- simi 15 anni, stanziamenti annua- lizzarli sui nostri simulatori, pro- ne a distanza. Avevo iniziato 20 li che sono triplicati rispetto al pas- vandoli quindi per incendi di va- anni fa, quando ho diretto l’Isti- sato. Questo lo dobbiamo alla cul- ria tipologia, dalle balle di fieno tuto Superiore Antincendi, inco- tura della programmazione, che a alle materie plastiche, alle batte- raggiandola a livello di dirigen- volte è mancata nel sistema Italia rie elettriche fino agli incendi in ti e funzionari direttivi, tecnici e a una fornitura di dati concreti galleria o dentro un aereo. Abbia- ed amministrativi. Invece, abbia- che ha convinto chi di dovere. Cer- mo fatto queste simulazioni con le mo capito che diventa uno stru- tamente questi dati vanno monito- proposte innovative che ci veniva- mento fondamentale anche per il rati: ad esempio, anche nel piano no dal mondo dell’industria. Siamo personale operativo, sia per i Vi- dei fondi PNRR (Piano nazionale quindi andati ben oltre la partner- gili che per i Capi squadra. Ab- di ripresa e resilienza, ndr), abbia- ship: direi che abbiamo messo in biamo istituito un gruppo di lavo- mo presentato un progetto credi- competizione le diverse aziende. ro per migliorare l’offerta formati- bile per la decarbonizzazione dei va all’interno del Corpo Naziona- nostri mezzi e iniziato un percorso Competenza e formazione: il le, facendo ricorso alla didattica che porterà alla loro sostituzione, Corpo Nazionale dispone di suf- a distanza. Da elemento di criti- da quelli a gasolio a quelli ibridi o ficienti formatori? cità durante la pandemia, la for- alimentati elettricamente. Come ho detto, la formazione per mazione, in nuove e diverse for- me è fondamentale. Per quanto ri- me, la stiamo trasformando in op- Le risorse, i fondi, sono solo pub- guarda gli istruttori, abbiamo isti- portunità. Abbiamo anche trovato blici o ci sono anche investimenti tuito degli albi professionali inter- dei fondi di investimento per que- da parte di privati? ni, proprio per poterli qualificare. sto settore, e mi auguro, nel giro di Proprio l’anno scorso, abbiamo fat- Certamente, dobbiamo ancora in- un anno, di avere una piattaforma to delle esercitazioni, nella nostra sistere per mantenere alta la qua- dedicata. Il massimo sarebbe con- Scuola di Formazione Operativa a lità del personale istruttore e do- dividerla con gli altri enti, propor- Montelibretti, dove abbiamo invi- cente e devo dire che la pande- la come offerta formativa per l’e- tato aziende private a presentarci i mia, indirettamente, ci ha dato un sterno. Con gli ordini professiona- loro prodotti di eccellenza per uti- ulteriore stimolo per la formazio- li, nel campo della prevenzione e 8 IL VIGILE DEL FUOCO 006-009 Guido Parisi.indd 8 15/11/21 15:04
protezione, noi puntiamo all’e- ti anche giovani, di 58 anni e che del Fuoco, perché loro hanno già sterno, a preparare architetti, in- hanno ancora molto da dare alla vissuto le emergenze e sanno co- gegneri, geologi, periti, geometri, collettività, con un linguaggio più sa possa servire in certe situazio- agronomi, etc, ovvero tutti quegli vicino ai ragazzi. E anche quel- ni. Possono dare un fondamentale interlocutori esterni che posso- li “meno giovani”, forti della loro supporto rispetto alle nostre fun- no essere meglio preparati nella esperienza, possono contribuire zioni logistiche, consentendo co- prevenzione e protezione dai ri- ad aumentare e diffondere la cul- sì al personale operativo di dedi- schi. E anche qui stiamo pensan- tura della sicurezza, anche nel- carsi alla gestione dell’evento già do a momenti di formazione con- le scuole professionali. Sì, perché nelle prime fasi, senza distrazioni. giunta e condivisa tra professio- una delle grosse carenze che ab- nisti e i nostri funzionari tecnici, biamo in Italia è che sta scarseg- L’Associazione porta avanti, con per parlare tutti un linguaggio co- giando sempre di più la manua- il Corpo Nazionale, da tempo, il mune nel campo della sicurezza lità, l’attenzione all’artigianato. progetto di diventare una com- antincendio. È un’esperienza di E sicuramente, con i nostri Vigi- ponente permanente dello stesso classi miste che avevo già realiz- li del Fuoco in congedo, che inve- Corpo, componente volontaria, zato da Direttore Regionale VVF ce sono stati dei grandi artigia- con ruoli diversi dal servizio at- per la Campania, e che mi ha da- ni in passato all’interno del Cor- tivo ma permanente. La cosa po- to grande soddisfazione. po Nazionale, potremmo far cre- trà concretizzarsi a breve? scere il gusto della manualità tra Aldilà di ogni suggestione che Della formazione, nelle proprie i più giovani. L’Associazione, poi, possa provenire dall’aggettivo, competenze nell’ambito del terzo può dare un contributo anche in c’è da dire che, storicamente, il settore, il volontariato, potrebbe caso di emergenze: in questo sen- Corpo Nazionale è costituito dal- occuparsi l’ANVVF? so è stato siglato protocollo d’in- la componente permanente, con il Il ruolo dell’Associazione Nazio- tesa per quanto riguarda i campi personale professionista di ruolo, nale dei Vigili del Fuoco è fonda- base, ed abbiamo già individuato, e da quella volontaria. La funzio- mentale: la formazione e la sen- quando ero Direttore Centrale per ne dell’Associazione è di continui- sibilizzazione sui temi della sicu- l’Emergenza, quali possano esse- tà, e noi dobbiamo trovare la paro- rezza sono argomenti di cui l’As- re i loro ambiti di collaborazione la giusta che, pur non riprenden- sociazione, secondo me, può e in caso di eventi critico. C’è tut- do l’attributo “permanente”, ne deve occuparsi, a fianco del Cor- to un settore, per quanto riguar- identifichi il costante ruolo svolto po Nazionale. Abbiamo pensiona- da i campi base, dove l’Associa- nei fatti. È quindi un nostro impe- zione può darci una grande ma- gno fare in maniera tale che ci sia Il saluto tra Guido Parisi e Mario Draghi no grazie all’esperienza da Vigile una cabina di regia di coordina- mento congiunto, e in continuità con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Non è semplice, in re- altà, trovare un aggettivo che non crei qualche “malessere” intorno a noi. Io dico che non bisogna di- menticare il passato per avere un futuro, ma piuttosto far leva su un presente capace di innovare. Allo- ra, se riusciamo a innovare il pre- sente, togliendo qualche piccola remora del passato, forse riuscia- mo a fare quel salto di qualità che un’organizzazione come il Corpo Nazionale merita. E, dal mio pun- to di vista, ci sono tutte le condi- zioni per poterlo fare questo salto che sarà caratterizzato dalla “in- novazione nella tradizione”. MAGGIO>DICEMBRE/2021 9 006-009 Guido Parisi.indd 9 15/11/21 15:04
CORPO NAZIONALE Il saluto dell’ex Capo del Corpo Fabio Dattilo C arissimi colleghi e amici, non ho mai contato i miei anni di lavoro e ora scopro che ne sono trascorsi oltre trenta- sette e che ormai vado in pensione. Una vita professionale vissuta con trasporto, assaporandone ogni at- timo, ogni emozione e ogni espe- rienza nella sua unicità. In questo lungo viaggio ho incon- trato tantissime persone di valore, molti appartenenti al Corpo, che hanno saputo, a ogni livello, inter- pretare il proprio ruolo con com- petenza, onestà e rettitudine. Donne e uomini professionalmen- te ineccepibili, ma anche esempi di umana sensibilità. Donne e uo- mini che sanno arrivare al cuo- re del loro prossimo con generosi- tà e gratuità. Da ciascuno di loro ho appreso un insegnamento, da idee e progetti nuovi. Alcuni se- Ho capito subito che la mia laurea ognuno ho ricevuto un contributo mi stanno germinando, molti so- e le mie esperienze pregresse era- che si è poi rivelato fondamentale no già divenuti frutti maturi, al- no solo un punto di partenza, e che nel mio percorso. tri ancora lo diventeranno, poco a avrei dovuto imparare tante altre poco, e daranno risultati e raccol- cose, come il soccorso tecnico ur- H o conosciuto dei rappresen- tanti del personale, territo- riali e centrali, a cui sta veramen- ti in abbondanza. In fondo, quando sei parte di una grande storia, senti di dover an- gente, l’ingegneria antincendio, la capacità di riconoscere e gestire le emozioni sia di valorosi Vigili del te a cuore il benessere degli ap- dare per forza oltre gli ostacoli e, Fuoco, sia delle persone che aiu- partenenti al Corpo e a loro va il personalmente, questo richiamo, tiamo quotidianamente. mio grazie, per il leale e sempre l’ho sentito sin dall’inizio. Quan- costruttivo confronto. Ho avuto la fortuna di lavorare sempre con squadre formidabili, do entrai nei ruoli del CNVVF nel 1984, non immaginavo in quale fortuna mi fossi imbattuto. H o imparato, pian piano, a mantenere la calma e la luci- dità negli scenari complessi, co- come quella che mi ha supportato A 27 anni non solo avevo trovato sì come a valutare con serenità le in questi ultimi due anni, e a cui un lavoro stabile ma, soprattutto, critiche, riuscendo a distinguere rinnovo la mia stima e la mia gra- un’organizzazione caratterizzata quelle che aiutano a crescere da titudine. da un marcato profilo professio- quelle che portano vantaggio solo Anni segnati dalla pandemia che, nale e umano in cui, nel momen- a chi astutamente le genera. di sicuro, ci ha costretti a rivedere to cruciale dell’intervento, ognu- Ho imparato che mettere il cuo- programmi e procedure, ma non no dà il meglio di se stesso, a pre- re nel lavoro ti permette di tirare ci ha impedito di tracciare nuovi scindere dal grado e dall’incari- fuori forze inaspettate proprio nei solchi, seminando con passione co ricoperto. momenti del bisogno. 10 IL VIGILE DEL FUOCO 010-011 Dattilo.indd 10 15/11/21 15:26
Ho imparato cosa significa prova- ta al risultato, che adotta proce- l’arrivo di cospicue risorse da uti- re empatia verso chi stai soccor- dure collaudate ma flessibili. Che lizzare per il rinnovo completo del rendo. punta su quell’approfondimento parco automezzi, compresi quelli Ho imparato a spiegare la gravi- continuo che ci aiuta a valorizza- delle colonne mobili, delle attrez- tà di certe situazioni difficili, por- re le risorse umane, nella misura zature e degli elicotteri in servi- tando quella verità da cui si vor- in cui conserviamo il coraggio di zio; cospicue risorse da destinare rebbe solo scappare. innovare. Un Corpo che già utiliz- alla costruzione o il mantenimen- Ho imparato a condividere il do- za le più moderne tecnologie e si to degli edifici destinati a sedi di lore per la perdita di uno di noi, orienta sempre di più alla digita- servizio; l’adozione di nuove mo- stringendomi ai familiari e agli af- lizzazione. Un Corpo che sa guar- derne tecniche di spegnimento, di fetti più cari, insieme ai colleghi. dare al futuro, che è l’unico tem- nuove tecniche di intervento spe- Ho imparato quanto sia importan- po plasmabile, senza mai dimen- rimentate con importanti eserci- te, in un mondo che agevola una ticare la propria altissima e glorio- tazioni apprezzate dal personale; comunicazione superficiale anche sa tradizione. nuove forme di reclutamento con su argomenti complessi e delicati, Ora, giunto a questo traguardo, l’abbassamento della soglia d’età studiare, approfondire e confron- penso che rifarei tutto quello che a 26 anni per l’accesso al ruolo dei tarsi per immaginare strategie di ho fatto, orgoglioso di lasciare ai Vigili del Fuoco e una contestua- ampio respiro e di crescita del Cor- miei ottimi compagni di viaggio le richiesta di manualità, divenu- po, in tutte le sue componenti. la possibilità di proseguire il la- ta ormai fondamentale nel nostro Ho sperimentato che – come dice- voro, di fare cose grandi e, perché mestiere. va il Mahatma Gandhi – «la vita no, di sbagliare come tutti. Inoltre, nel campo della preven- non è aspettare che passi la tem- zione incendi, è stato completato pesta, ma imparare a ballare sot- il quadro di semplificazione delle to la pioggia». HO AVUTO CONFERMA normative in tutti i settori, com- E noi, durante la tempesta Covid, abbiamo ballato e lavorato, riso e CHE, QUANDO SERVE, preso quello energetico, per esse- re pronti alle sfide che il PNRR ci sofferto. Ma abbiamo anche pian- CI RITROVIAMO TUTTI impone. to, per la vita che ci è mancata e, ancor di più, per le vite che sono DIETRO LA NOSTRA Per chi lo vorrà, i dettagli sono ri- portati nella relazione che pubbli- mancate. GLORIOSA BANDIERA, cata sul sito internet dei Vigili del Ho avuto conferma che, quando serve, ci ritroviamo tutti dietro la CHE HO AVUTO Fuoco, e dalla quale spero traspa- ia che tutto è stato portato avanti nostra gloriosa bandiera, che ho L’ONORE DI CUSTODIRE non guardando a bisogni contin- avuto l’onore di custodire nel mio Ufficio, con il suo prezioso carico NEL MIO UFFICIO, genti, ma a quelli delle future ge- nerazioni. di medaglie al valore. CON IL SUO PREZIOSO Infine, voglio condividere con Voi Ho scoperto quanto la gente ci ami sinceramente e voglia, in CARICO DI MEDAGLIE la gioia di sapere che il nuovo Ca- po del Corpo, nel segno della con- qualche modo, partecipare al no- AL VALORE tinuità, sarà l’ing. Guido Parisi, stro sviluppo e percorrere un pez- di cui conosco e apprezzo le do- zo di strada con noi, donando gra- ti professionali e umane. Un’otti- tuitamente la propria arte o il pro- prio ingegno. Per quanto mi riguarda, sono fe- P ensando ai traguardi raggiun- ti, voglio ricordare che, grazie alla sinergia tra il personale, l’Am- ma scelta. Ora io esco di scena, ma tutti voi continuerete a “ballare sotto la lice di quanto ho potuto fare per ministrazione e la politica, abbia- pioggia”, per la gente che vi ama, alimentare quell’affetto e penso mo vissuto una stagione che ha vi- e per voi stessi, che avete il privi- che nessun altro lavoro mi avreb- sto un sensibile miglioramento del legio di svolgere questo meravi- be dato così tante soddisfazioni. trattamento economico del perso- glioso lavoro. Per me, il più bello. Il Corpo Nazionale dei Vigili del nale (percorso non ancora ultima- Grazie a ognuno di voi, sono fiero Fuoco ha oltre ottant’anni, ma non to); un aumento delle dotazioni or- di avervi rappresentato. li dimostra, perché è formato da ganiche che consentirà, a regime, una squadra fortemente orienta- un vero potenziamento del Corpo; Viva i Vigili del Fuoco! MAGGIO>DICEMBRE/2021 11 010-011 Dattilo.indd 11 15/11/21 15:26
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ATTUALITÀ Incendi boschivi e cambiamenti climatici Un rischio ambientale che l’abbandono e l’incuria corretta gestione dei nostri boschi con conseguente efficace preven- del territorio, come in Italia, rende sempre più evidente zione. Che ci sia una relazione di- di Lucia Spagnolo* retta tra l’intensità dei grandi in- cendi e le ondate di calore, sem- pre più frequenti anche a latitudi- N egli ultimi anni, l’atten- governo integrato di tutte le cause ni un tempo non interessati da tali zione del Paese si è con- predisponenti, realizzando un’a- fenomeni o almeno non interessa- centrata sul dilagare de- deguata prevenzione a tutto ton- ti in modo così diretto, è indubbio. gli incendi boschivi critici verifi- do, dalla quale dipende anche Il meccanismo che lega questi due catisi in diverse regioni italiane, l’efficacia dell’attività di estinzio- fenomeni è stato spiegato da nu- il segnale di un nuovo interes- ne, facendo formazione a tutti gli merosi scienziati. se da parte dei decisori politici attori coinvolti insieme a corret- che, in una certa misura, segue la maggiore attenzione che l’opi- nione pubblica mostra verso il no- te campagne di comunicazione ri- volte alla cittadinanza. Così facendo, le ingenti risorse U na delle principali sfide del nostro tempo è rappresenta- ta dai cambiamenti climatici (cli- stro capitale naturale, di cui le fo- che attualmente vengono spese mate change), che costituiscono il reste rappresentano la parte più in emergenza nell’estinzione e ri- più grande rischio ambientale a importante. Si sta facendo strada costituzione, potrebbero essere cui oggi l’uomo è esposto. la consapevolezza che la lotta agli drasticamente ridotte se accom- Questi comportano un costante incendi non si realizza solo con la pagnate da una pianificazione del aumento delle temperature glo- repressione dei reati, ma con un territorio forestale che punti a una bali, con variazioni degli indici MAGGIO>DICEMBRE/2021 13 012-017 clima.indd 13 15/11/21 15:27
ATTUALITÀ le emissioni di gas serra, a livello UNA DELLE PRINCIPALI SFIDE DEL NOSTRO TEMPO nazionale e internazionale. È RAPPRESENTATA DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI, I cambiamenti climatici stanno portando, in Europa e in Italia, a CHE COSTITUISCONO IL PIÙ GRANDE RISCHIO un aumento del numero di gior- AMBIENTALE A CUI OGGI L’UOMO È ESPOSTO ni di rischio e di conseguenza, a un prolungamento della stagione antincendi rendendo i nostri bo- delle precipitazioni e conseguen- complicarsi e aggravarsi sempre schi sempre più vulnerabili. Inol- ziale incremento del rischio lega- di più nei prossimi anni. Stiamo tre, è previsto che le annate sicci- to a eventi meteorologici e clima- parlando di un fenomeno che in tose, che in Italia dal 2000 hanno tici estremi. Gli effetti derivanti Europa, dal 2000 al 2017, secon- avuto un periodo di ritorno di cir- da essi varieranno in base alle re- do stime attendibili, ha distrutto ca 4 anni (2003-2007-2012-2017- gioni e alle località, ma in combi- 8,5 milioni di ettari (poco meno di 2021), aumenteranno sottoponen- nazione con gravi periodi di sicci- mezzo milione di ettari ogni an- do i boschi e la vegetazione a in- tà, ondate di calore e tempeste di no), ha causato la perdita di 611 tensi stress prolungati, con perio- vento, che causeranno prevedibili vite umane tra addetti allo spe- di sempre minori per il recupero. incendi boschivi con conseguen- gnimento e civili oltre alla perdi- L’area boscata annuale percorsa ze catastrofiche. ta economica di più di 54 miliar- dagli incendi dovrebbe aumenta- La triste prospettiva del verifi- di di euro. Per scongiurare la ca- re da 3 a 5 volte nell’Europa meri- carsi di incendi boschivi costitui- tastrofe climatica dobbiamo agi- dionale, da qui al 2100. In Italia le sce un serio problema destinato a re ora per ridurre e poi azzerare foreste coprono circa il 36% del- 14 IL VIGILE DEL FUOCO 012-017 clima.indd 14 15/11/21 15:27
la superficie nazionale (10,9 milio- ni di ettari di territorio) e tratten- gono 4,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica al loro interno, quali serbatoi di carbonio. M a, nonostante i numeri ci dicano che le foreste rap- presentino una risorsa essenzia- le nella mitigazione al cambia- mento climatico, solo il 18% del- la superficie forestale italiana può contare su un piano di gestione ad hoc. In generale, le principali cau- se che rendono gli incendi un pe- ricolo sempre maggiore per i no- stri boschi, insieme al riscalda- mento globale, sono il progressi- vo abbandono di aree agricole e di pascolo, la mancanza di gestione PER SCONGIURARE LA CATASTROFE CLIMATICA del territorio e un approccio che DOBBIAMO AGIRE ORA PER RIDURRE E POI si concentra principalmente sulla lotta agli incendi attivi piuttosto AZZERARE LE EMISSIONI DI GAS SERRA, che sulla loro prevenzione. A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE Sarà necessario intraprendere un immediato cambiamento di rot- ta con decisioni politiche tenden- di accompagnamento nella ridu- ti ad accelerare il processo di tran- zione dell’effetto serra, conside- sizione energetica e decarboniz- rando che la quantità di CO2 im- zazione dell’economia; mitiga- messa nell’atmosfera, attraverso re i rischi di incendi accrescendo la combustione di biomassa fore- la resilienza dei nostri ecosistemi stale, è più che rilevante. forestali; passare da un approccio Servirà integrare l’estinzione con emergenziale a uno di prevenzio- la pianificazione forestale e quel- ne; migliorare il monitoraggio e la territoriale, l’educazione am- la raccolta dei dati; rafforzare la bientale rivolta innanzitutto alle preparazione delle comunità lo- scuole e la prevenzione attraverso cali, attraverso attività di sensibi- la cura del bosco, bene insostitu- lizzazione e una migliore proget- ibile per migliorare il benessere e tazione delle strutture abitative a la qualità della vita. Ed è davvero contatto con le zone boschive. necessario trovare al più presto la Sarà necessario curare i boschi, giusta rotta perché stiamo già vi- realizzare interventi pianificati e vendo le prime conseguenze dei integrati con le esigenze dell’am- cambiamenti climatici. biente e delle aree protette. La stagione del “rischio incendi” Sarà necessario gestire il territo- non si è ancora conclusa e abbia- rio anche attraverso il recupero mo capito che diventerà sempre di aree agricole e di pascoli mon- ti del fuoco e tutte quelle aree di più una costante l’intensità con tani. Si dovrà fare prevenzione in bosco a contatto con le aree abi- la quale il fuoco si esprimerà ne- quelle zone del territorio, nelle tate (interfaccia urbano foresta). gli anni a venire. L’insegnamento quali gli incendi subiscono acce- Il controllo degli incendi appare più grande che possiamo e dob- lerazioni, moltiplicazioni dei fron- quindi una irrinunciabile misura biamo ricavare da questa grande MAGGIO>DICEMBRE/2021 15 012-017 clima.indd 15 15/11/21 15:27
ATTUALITÀ li per evitare scollamenti e favori- re azioni sinergiche. I l climate change ha dunque una grande rilevanza, non solo sul piano ambientale, ma per le sue ricadute a livello economico, po- litico e sociale e di tutti i possibili riflessi anche a livello di sicurez- za. Non interessa solo le regioni o i paesi colpiti, ma tutto il mondo, avendo un potenziale impatto sot- to molti punti di vista e sulla salute globale, come hanno dimostrato in passato i gravi incendi austra- liani, brasiliani, americani e na- zionali. Mai come prima e adesso più che mai è da considerare che e terribile lezione è che le cono- non ci consentono di farci trovare “prevenire è meglio che curare”. scenze, le competenze e le tecno- impreparati. Bisogna quindi cer- logie che abbiamo a disposizione, care di essere incisivi e lavorare * D.V.D. A.I.B Comando sia a livello locale che nazionale, con gli enti e le autorità territoria- Provinciale VVF Salerno 16 IL VIGILE DEL FUOCO 012-017 clima.indd 16 15/11/21 15:27
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MEMORIA STORICA Pompieri e pandemie Sempre, nella storia, i “pompieri” hanno aiutato NAPOLI, 1837 la popolazione durante le varie epidemie che hanno In ordine cronologico, il primo in- colpito l’Italia nel corso dei secoli tervento per un’epidemia di cui si ha notizia certa nella storia dei di Michele Maria La Veglia* Pompieri fu effettuato nella capi- tale del Regno delle Due Sicilie dalla Compagnia dei Pompieri di Q uesto appassionante lavoro tale la lettera “B” del biologico, Napoli, se non altro perché qui fu di ricerca storica, testimo- dell’esperienza dei Nuclei NBCR fondato il primo Corpo dell’Italia nia le innumerevoli volte in vent’anni di impegno per in- preunitaria già nel 1806. L’inter- che i vari Corpi dei civici pompie- terventi sul territorio nazionale e vento riguarda l’epidemia di cho- ri sono intervenuti a supporto della missioni internazionali. A partire lera morbus del 1836, nella qua- popolazione per le tante pestilenze dal mese di marzo del 2020, infat- le persero la vita oltre 30mila per- che hanno flagellato il nostro Pae- ti, tutti i Comandi provinciali so- sone, tra i quali il poeta Giacomo se negli ultimi due secoli. no stati allertati per mettersi a di- Leopardi nella seconda ondata del Vengono illustrate strategie di sup- sposizione di Comuni e Prefetti, 1837. Anche in quel caso il conta- porto sanitario, interventi di disin- e il Capo del Corpo ricordò a tut- gio era partito da est: dall’India si fezione e molto altro, messi in cam- te le strutture periferiche di esse- era propagato nel resto dell’Asia, e po dai pompieri per fronteggiare re «componente fondamentale del attraverso le rotte commerciali era pestilenze di ogni tipo. Sistema Nazionale di Protezione entrato in Europa. Dopo aver de- A marzo 2020, viene dichiara- Civile». vastato gli stati dell’alta Italia ave- ta l’emergenza Covid-19 e i Vigi- Ma andando indietro nel tempo, va raggiunto i confi ni del Regno, li del Fuoco subito sono schierati possiamo ricordare le innumere- travolgendo il governo del giova- a fianco delle strutture sanitarie. voli volte che i Vigili del Fuoco, e ne Ferdinando II di Borbone. I primi impegni sono stati quelli ancor prima i vari Corpi e le com- Di grande rilievo la figura di Carlo d’igienizzare e disinfettare stra- pagnie dei pompieri, sono interve- Diversi, primo Direttore dei pom- de, luoghi aperti, locali pubblici, nuti a supporto della popolazione pieri di Napoli, ingegnere e archi- edifici come scuole e uffici e aree per le tante epidemie che hanno tetto, che fu incaricato di proget- esterne. E si è rivelata fondamen- flagellato il nostro Paese. tare il lazzaretto di Bacoli, su un isolotto con una cinta di mura a pianta ottagonale. I pompieri di Napoli, valenti artigiani, furono impiega- ti inoltre nei «Lavori per gli ospedali cholerici dei villag- gi», in particolare nella co- struzione di letti in legno per i malati. Lo stesso avvenne, su impulso del comandante Francesco del Giudice, ingegnere Direttore, nella nuova epidemia del 1854, in cui si contarono «450 letti co- struiti con la mano d’opera de- gli individui del Corpo de’ Pom- pieri di Napoli» con legname fornito direttamente dall’Uffi zio della Regia Intendenza. 18 IL VIGILE DEL FUOCO 018-021Pompieri Pandemia.indd 18 15/11/21 15:28
Maschera protettiva e utensili per la disinfezione delle lettere scoperti sull’isola di Poveglia, laguna di Venezia, nel 1889 LODI, 1855 La maschera del medico della pe- VENEZIA, 1866 Nell’epidemia di colera del 1855 i ste aveva un lungo becco all’in- Nel 1866, a Venezia venne nomi- pompieri di Lodi vennero inseriti terno del quale venivano inseriti nata una numerosa Giunta sani- nel drappello di soccorso che muo- fiori secchi, lavanda, timo, mirra, taria di medici e di cittadini che veva alla volta dell’abitazione di ambra, foglie di menta, canfora, «attese a tutti i provvedimen- un infetto. Nei resoconti dell’epo- chiodi di garofano, aglio e spugne ti sanitari propriamente detti e a ca si legge come: «A permanenza imbevute di aceto, tutti elementi i quelli che più particolarmente si vi risiedevano due medici visitato- quali avrebbero dovuto ridurre al riferiscono all’igiene». Fu neces- ri, un sorvegliante agli espurghi, minimo il rischio di contagio per sario operare misure drastiche di un espurgatore e due guardie dei la respirazione di miasmi da par- prevenzione e d’isolamento coat- pompieri (…). Pervenutavi la de- te dei medici to di edifici, nonché di disinfezio- nuncia di un ammalato di colèra ne con cloruro di depositi di ge- di là partivano al momento istes- TRIESTE, 1866 neri alimentari e immondezzai. so un medico, il sorvegliante agli Anche nell’Italia unita le epide- E sembra proprio che fu merito espurghi, l’espurgatore, un pom- mie non mancarono. I Civici pom- della Giunta se la particolare at- piere e il cursore municipale. Ve- pieri di Trieste parteciparono alle tenzione sulle imbarcazioni prove- nuti tutti in un tempo in luogo, se operazioni di decontaminazione e nienti da Trieste, effettuata in ma- il medico riconosceva l’individuo di supporto logistico per fronteg- niera tempestiva, rallentò la diffu- per sospetto, affetto o cadavere, il giare l’epidemia di colera scoppia- sione massiva del morbo. che non di rado in sul bel princi- ta in città nel 1866, anche metten- I pompieri di Venezia collaboraro- pio, per le ubbie generali a ogni do a disposizione i locali, come ri- no con l’autorità militare per tenere paese miseramente accadeva, portano le cronache del tempo: «Le sotto controllo le persone in isola- staccavasi tosto il pompiere con caserme dei pompieri allestivano mento domiciliare e per ispeziona- stampiglia d’ordine pei portanti- contemporaneamente una tettoja e re gli ospedali. Altri compiti affida- ni all’ospitale ove teneano sede; e dei tavolati onde asciugare perfet- ti ai pompieri furono, nell’ambito questi colla portantina n. 1 se trat- tamente le lane dei materassi. L’a- delle misure per evitare la propa- tavasi di sospetto, con quella n. 2 sporto della biancheria dal domi- gazione del colera, quelli di vigi- se di affetto, e finalmente col n. 3 cilio dei cholerosi veniva effettua- lare sugli «arrivi marittimi, terre- se di cadavere era questione, mo- to di notte (…). Le lettighe aventi il stri e fluviali col minor danno pos- veano al luogo indicato (…)». materasso foderato di tela inglese, sibile del commercio». Il Municipio Il pompiere incaricato partecipa- già allestite nell’invasione decor- quindi «mise a disposizione tutti i va poi alle operazioni di disinfe- sa furono, al più sollecito traspor- proprii commessi e gran parte del zione degli ambienti con «soluzio- to dei malati, collocate nei depositi Corpo dei civici pompieri, accioc- ni cloro-calciche». La biancheria dei civici pompieri, alla Dogana, e chè i sequestri fossero rigorosa- del malato veniva disinfettata con in piazza Lipsia: oltre a quelle già mente tenuti». lavaggi, mentre i pagliericci veni- disponibili nel nosocomio maggio- I sequestri degli ambienti infet- vano dati alle fiamme. re e negli ospitali succursali». ti e del controllo dei colerosi ven- MAGGIO>DICEMBRE/2021 19 018-021Pompieri Pandemia.indd 19 15/11/21 15:28
MEMORIA STORICA nero appunto affidato alle Guar- sto servizio suppliva abbondan- die municipali e ai pompieri ci- temente l’acquedotto Nicolay e vi vici. Infatti, «ricevuta appena la erano impiegati i civici pompieri». denuncia di un caso di colera, si Le statistiche pubblicate ci danno recava a visitare il paziente un un’idea dell’impegno del persona- medico dell’Ufficio d’Igiene, ac- le pompieristico schierato a sup- compagnato da un graduato delle porto delle operazioni di disinfe- Guardie municipali o dei Pompie- zione e dei quantitativi di materia- ri (...). Quando non fosse lì pron- li impiegati: «Dal 1 giugno al 30 to il medico, o non potesse im- ottobre venne effettuato il lavag- mediatamente recarsi dal mala- gio di oltre 120 strade, impiegan- to, perché altrimenti impedito, vi do per ogni servizio oltre 40 uomi- andavano per intanto le guardie ni con 69 milioni di litri di acqua o i pompieri, per porvi il seque- dolce e 450.000 litri di acqua sala- stro provvisorio, fino a che il me- ta (...). Come disinfettanti furono dico avesse deciso sul caso». C’è utilizzati decine di quintali di sol- da sottolineare che quando i ca- fato di ferro, cloruro e calce». si raggiunsero un numero eleva- to – e i casi erano sparsi in punti PARMA, 1873 distanti della città – le cronache Sopra, il medico veneziano del 1800 Anche nel 1873 a Parma fu creato riportano come si trovasse «non un comitato che comprendeva «le praticamente necessaria od uti- NAPOLI, 1866 guardie Municipali, i loro capi, il le questa misura vessatoria, limi- La città di Napoli fu di nuovo fla- corpo dei pompieri, tutti gli stipen- tatrice della libertà individuale». gellata dal colera nel 1866. Furo- diati del Comune, (…) e tutti meri- I pompieri effettuarono la disin- no applicate dal Municipio misure tarono elogi per buoni servigi resi, fezione con notevole precisione: di prevenzione e realizzati inter- per l’interesse con che prestaronsi «...si faceva col mettere copia di venti di disinfezione con la parte- ad ogni richiesta, mostrandosi così cloruro di calce nei vasi, e coll’im- cipazione del Corpo dei pompie- dominati dall’idea di corrisponde- mergere per 24 ore le bianche- ri partenopei. re col maggior impegno verso co- rie in una soluzione di sublima- I rapporti delle Commissioni di loro che per la pubblica salute ri- to corrosivo, o più esattamente di Igiene descrivono come «le pub- ponevano in essi intiera fiducia». sale dell’Alembroth (parti egua- bliche vie e le più mal esalanti li di cloruro d’ammonio e biclo- vennero di sovente espurgate me- ROMA 1892 ruro di mercurio) perché più fa- diante copiose effusioni di solfato «Ci piace, a questo proposito, di cilmente solubile. E mentre il Mi- di ferro, in modo che a tal salute- rilevare il merito delle istruzioni quel dice che a distruggere ogni vole uso se ne consumarono circa ministeriali, di avere ridotto i di- germe infezioso basta la soluzio- 700 quintali; e quando in alcuni sinfettanti chimici a tre soli: lat- ne di sublimato all’1:13.000, pur- luoghi s’incontrò mancanza d’ac- te di calce, acido fenico e subli- ché l’immersione sia molto pro- qua, che ostava alla disinfezione, mato corrosivo». Le “Istituzioni di lungata, qui si usava la propor- s’ebbe ricorso alla opera de’ pom- previdenza”, pubblicate in Roma zione di 1:2.000». pieri che, incitati dall’egregio lor nel 1892, fanno il punto sulle pra- E le cronache rimarcano di come Capo cav. del Giudice, vi corsero tiche di disinfezione e sul modo il personale pompieristico incari- pronti sempre ed operosi in aiuto». in cui esse si praticano, auspican- cato facesse grande attenzione al- do il coinvolgimento dei pompieri: la vestizione in sicurezza «...per GENOVA, 1873 «Ci vogliono dei periti disinfetto- queste pratiche tutte, come pure A Genova, fra le misure generali ri, i quali conoscano l’importanza pel trasporto e seppellimento dei adottate «di mondezza e di disin- e la ragione di ciò che fanno e ne cadaveri si aveva un personale e fezione adottate per la circostan- siano responsabili. (…) All’istru- barche apposite. E gli addetti a za, non è da tacersi quella della zione di questi periti disinfettori questi uffici dovevano, quando li lavatura notturna delle strade e potrebbero prestarsi, con compe- compievano, rivestirsi di specia- della immissione di forti colonne tenza particolare, i medici provin- le tunica cerata». d’acqua nelle chiaviche: a que- ciali e gli ufficiali sanitari. Natu- 20 IL VIGILE DEL FUOCO 018-021Pompieri Pandemia.indd 20 15/11/21 15:28
ralmente, in tempo di epidemia si nenti, italiani o figli recluterebbero squadre straordi- d’italiani, allo scopo narie di disinfettori fra i pompie- di attenuare i dan- ri; in pochi giorni essi possono im- ni, di lenire i dolori, pratichirsi delle pratiche disinfet- di salvare vite uma- tanti relative al colera, e poscia di- ne in pericolo, dando stribuirsi il lavoro...». costante prova di ar- Nei documenti d’archivio consul- dimento e filantropia tati si trova anche un interessante e tenendo alto, sem- monito che va letto alla luce del- pre ed ovunque, il la recente pandemia: «Ne viene nome d’Italia». di conseguenza che sarà sempre L’excursus stori- sconsigliabile la pratica di rende- co ha evidenzia- re obbligatorio pei malati il tra- to come, ancor pri- sporto all’Ospedale per contagio- ma della costituzio- si (...) Si provveda piuttosto a tale ne del Corpo Nazio- una abbondanza di locali di iso- nale dei Vigili del lamento, di medici e di infermie- Fuoco, i pompieri di ri (…) Guai se nei primi giorni vi tutte le città italia- ha difetto di personale! Alla pau- ne fossero uniti da ra del colera si aggiunge il terrore un unico filo con- del lazzeretto, e l’epidemia molti- duttore nel suppor- plica le sue vittime». to alle misure di sa- E di seguito ancora un interessan- nità pubblica messe te auspicio «E poiché non è pos- in campo per le fre- sibile che gli operai impiegati in quenti epidemie quest’ufficio nei tempi ordinari E, in uno sguardo fi- possano bastare in tempo di gravi nale all’affresco di L’affresco di Mattia Preti a Porta San Gennaro in Napoli, 1656 epidemie, è bene di istruire nella Mattia Preti del 1658 pratica delle disinfezioni un certo recentemente restaurato a Napo- Clemente Esposito, mio maestro numero di pompieri». li, c’è l’invocazione alla Vergine ri- e massimo esperto di acquedotti e volta da tre dei 52 patroni della cit- sottosuolo napoletano, per avermi VALPARAISO, CILE 1933 tà di Napoli, San Gennaro, Santa introdotto nei meandri della ricer- È noto quanto sia stretto il lega- Rosalia e San Francesco Saverio. ca storica. Un grazie sentito anche me tra il Corpo dei Vigili del Fuo- Ma anche qui, oltre al sentimen- al prof. Gennaro Rispoli, grande co italiano e quello cileno. E anche to religioso in un angolo meno ri- esperto in Storia della chirurgia, in questo tema è importante la te- levante rispetto alla scena degli per avermi avvicinato a pubblica- stimonianza dell’impegno a tutto esseri supremi, emerge qualcosa zioni storico-scientifiche-artisti- tondo dei pompieri cileni, anche in di sorprendente, soprattutto agli che come L’ospedale del reame, occasione di emergenze sanitarie. occhi di noi che abbiamo vissuto Gli incurabili di Napoli e La colli- Il Re Vittorio Emanuele II volle, con un’epidemia, e che pare finalmen- na sacra. Infine, un ringraziamen- R.D. del 16 gennaio 1933, concede- te ci stiamo mettendo alle spalle. to particolare a Rosario Martu- re una Medaglia d’argento al Valor Scendendo con lo sguardo in basso sciello, presidente ANVVF della civile alla Compagnia dei pompie- a destra, si vedono i piedi di un ca- sezione di Napoli, il quale, impe- ri “Cristoforo Colombo” di Valpa- davere e una donna che lo trasci- gnato simultaneamente da Vigi- raiso con la motivazione: «Duran- na tirandolo per una corda. Ebbe- le del Fuoco e da volontario sa- te settantacinque anni di vita glo- ne, aguzzando la vista, vedrete che nitario, mi ha inconsapevolmen- riosa in ogni occasione di incendi, quella donna porta una benda su te suggerito l’idea di questa pub- di disastri, di epidemie che colpi- bocca e naso e che è altro che una blicazione. rono la terra cilena, la Compagnia mascherina, anche se del 1600. *Responsabile NBCR si è costantemente prodigata con Mi si consenta di esprimere un della Direzione regionale l’opera spontanea dei suoi compo- riconoscimento perenne all’ing. Campania e socio ANVVF MAGGIO>DICEMBRE/2021 21 018-021Pompieri Pandemia.indd 21 15/11/21 15:28
ANNIVERSARI Quando la Sotto, Roberto Grigoletto con il Capo reparto a riposo Primo Sammarchi, classe 1933. In basso, una parte della zona recintata dopo la contaminazione da diossina morte scese dal cielo Quarantacinque anni fa una nube di Diossina fuggita dall’Icmesa investì Seveso e i comuni limitrofi. Il racconto di chi ha vissuto quei tragici momenti di Roberto Grigoletto* A bitavo con la mia famiglia portante era salire sull’autopom- a Limbiate, a circa 10 km pa e a sirene spiegate correre per di distanza da Seveso. andare a fare qualcosa di straor- Quando è avvenuto il disastro, il dinario senza rendersi conto del- 10 luglio 1976, ero ausiliario di le- le situazioni a cui si partecipava. curezza una parte di grondaia del va e prestavo servizio presso il A quei tempi, l’ausiliario di leva tetto di uno dei tanti capannoni, Distaccamento permanente pro- era parte integrante dell’equipag- utilizzando la scala italiana. Era vinciale di Desio del Comando di gio dell’autopompa, oltre a svol- un luglio molto caldo e numerosi Milano, che dista da Seveso 5 km gere tutte quelle mansioni inter- erano gli interventi per incendio circa. Oggi, il Distaccamento di ne alla caserma come pulizie, tele- di sterpaglie e campi di grano nei Deio si trova alle dipendenze del foni, mensa, etc. Era un importan- territori limitrofi a Seveso, senza neo Comando provinciale VVF di te supporto all’attività di soccorso. protezioni individuali. Monza Brianza. Un giorno, con l’Aps siamo entra- Nel comune di Seveso era com- Ero molto giovane, a quell’età le ti nello stabilimento Icmesa, dopo petente il Distaccamento volonta- sfide non mi intimorivano, l’im- un vento forte, per mettere in si- rio di Seregno, confi nante con il Distaccamento di Desio pertanto, quel 10 luglio del 1976, interven- ne la squadra di Seregno. A og- gi, sono rimasti in pochi quelli che possono raccontare la storia: uno di loro era il Capo distaccamento Pierluigi Valaderio: «con la squa- dra ero in caserma e come al so- lito il sabato stavamo effettuando le pulizie. Intorno alle 12.40, arri- va una chiamata da un cittadino di Seveso che dice di vedere una nu- be provenire molto probabilmen- te dall’Icmesa e che si muove verso sud. Con l’Aps andiamo davanti ai cancelli della fabbrica ma succede l’incredibile, non ci fanno entrare, 22 IL VIGILE DEL FUOCO 022-023Seveso Diossina.indd 22 15/11/21 15:28
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