MILANO EXPO 2015 PER PETRARCA - SULLE ORME DI FRANCESCO PETRARCA
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Milano Expo 2015 per Petrarca Sulle orme di Francesco Petrarca Saggio storico divulgativo Milano, settembre 2012
Ad Anna Andreoli, cara amica dell’associazione “Amitiés Franco-Italiennes” e indimenticabile paladina della difesa ad oltranza della Solitudine di Linterno petrarchesca 3
Milano Expo 2015 per Petrarca Indice Sulle orme di Francesco Petrarca Premessa. Una mostra permanente dedicata a Petrarca Saggio storico divulgativo a cura degli autori 5 Progetto grafico, R edazione e R icerche iconografiche M assimo de R igo Tracce di Petrarca a Milano. I luoghi della memoria Illustrazione di copertina di Anna Andreoli 7 Theo de R igo Francesco Petrarca primo umanista e poeta europeo Autori degli articoli : di Roberto Gariboldi 9 A nna A ndreoli Roberto Gariboldi Villa Linterno. M assimo de R igo La deliziosa Solitudine di Petrarca M arco A. R ighini di Massimo de Rigo 25 M arco Giulio Castelli Gianbattista Vida Vivere i sentieri del Petrarca. Una passeggiata ad ovest di Milano Si ringraziano: di Marco A. Righini 39 Giuseppe Frasso per i brani della Premessa tratti da “Francesco P etrarca. L a biografia per immagini” Progetto “Museino” di Cascina Linterno Mons. Giovanni Balconi di Marco Giulio Castelli 41 Nerio de Carlo R enato Bosoni Un viaggio di mille anni. Sergio Corada Linterno (Infernum) nei secoli Gian Carlo Dalto di Gianbattista Vida 43 Daniele de R igo M aria M affucci Dell’abitare Petrarchesco, Tina Ghilardi in forma di sintetica Biografia Eraldo A lenghi di Roberto Gariboldi 44 Fabrizio Minunni Isidoro Spirolazzi Cronologia M assimo M ainardi Petrarca - Linterno /Garegnano Simone Sellerio di Roberto Gariboldi 47 Siro Palestra Paolo Zaffina Scheda delle principali località Luigi Santambrogio legate al Petrarca M arco Ermentini di Massimo de Rigo 52 M arco Giachetti M ario Colombo Prima A ppendice. alcune fonti 54 Un sentito ringraziamento ai volontari del CSA Comitato Salvaguardia A mbiente e Cultura Seconda A ppendice. e a tutti coloro che hanno lottato contro L’anima del Poeta 59 la distruzione della dimora petrarchesca. Milano, maggio 2012 4 5
Petrarca e la sua “Infernum” in una lettera autografa Premessa.Una mostra permanente dedicata a Petrarca Lo scopo del saggio storico “Milano Una biografia in progressivo Expo 2015 per Petrarca” che viene restauro. dedicato alla compianta Anna An- di Giuseppe Billanovich (1913-2000) dreoli, è principalmente quello di fornire un compendio di anni di ri- G “... li uomini sono animali cerche, al fine di dare visibilità alla abitudinari; e perciò si convertono dimora agreste milanese di France- con lento sforzo a nuovi pensieri e sco Petrarca in occasione dell’evento nuove abitudini. Se per le bisnonne mondiale EXPO 2015. fu “nuovissima cosa” farsi “ritrarre L’insieme dell’opera si suddivide in in fotografia” e invece le foto sono argomenti diversificati. per noi tutti fonte usuale di cari Predominante è la componente storica ricordi e per gli scienziati strumenti scientifica, ricca di note e riferimenti di continuo impiego, i cultori bibliografici per consentire ulteriori delle discipline umanistiche, se si approfondimenti. eccettuano gli storici dell’arte, gli Nell’ambito di questa ricerca, si alle- epigrafisti e i paleografi, ancora fanno gano documenti e fonti iconografiche delle fotografie un uso tanto parco, riscoperte negli archivi e sul territorio. che solo adesso, con una Mostra Viene descritto il contesto storico- permanente “Itinerari con Francesco ambientale del Parco delle Cave Petrarca” riassunti nel libro parallelo che si identifica nel contado medie- “Peregrinus ubique”, si tenta di vale di Milano. costruire una biografia per immagini Si propongono, quindi, idee e suggeri- di Francesco Petrarca (...) menti progettuali nel rispetto dell’es- La vita di Petrarca fu piena di episodi senza millenaria di Cascina Linterno. tanto attraenti quanto i suoi più bei Infine, per dare un’anima petrarche- sonetti: “Io son sì stanco sotto ‘l fascio Amantissime Modi. Perfudisti me stupore et gaudio, dum audivi te tam prope esse, quem longe absentem estimabam. sca alla nostra fatica, abbiamo inse- antico/delle mie colpe...”; e già l’autore Et quid tibi vis dicam? Mille res haberem scribere; tempus vetat et spes te de proximo videndi. Si enim dominus venit, rito una componente divulgativa con del “Secretum” e della “Familiare” con ut fama est, sequar eum statim, aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum dicere soleo, paratus tamen in hoc te, ut in multis, sequi. Utinam vero tibi possem ostendere alcune rime e canzoni del Poeta. la descrizione della salita al monte Elicona alterum, quem tibi et Musis Euganeo in colle congessi: nunquam credo inde velles abscedere. Non sum nunc Nello spirito di questa premessa ci Ventoso, tenendo sempre gli occhi aliud dicturus, nisi ut si forte me non viso abires, recommendes me domine mee carissime, que, non dubito, de me queritur; sed Christum testor, segnities et tarditas quedam naturalis et annis aucta me detinet, non mutatio affectus. è parso doveroso ricordare un’ini- fissi ai posteri, cercò di modellare Vale felix, nostri memor. Papie, XX iunii ad vesperum, raptim. Franciscus tuus ziativa poco conosciuta a Milano: la sua biografia, o almeno la sua la fondazione a Padova (1970) leggenda, sullo schema altissimo del Centro Studi Petrarcheschi della biografia di sant’Agostino. Le e dell’Ente Nazionale Francesco vicende, molto intricate, del Petrarca Petrarca, regolamentato da un ap- sono state ricomposte da biografi posito statuto. Nell’occasione venne diligenti e intelligenti: dal remoto De apprestata una Mostra fotografica Sade ai recenti degnissimi Arnaldo permanenente per offrire a livello Foresti ed Ernest H. Wilkins. Ma divulgativo, ma scientificamente questa biografia, per nuove scoperte, Lettera al Moggio (Var. 46) Modio meo exoptatissimo. F. fondato, una rassegna sulla vita, le si completa e si perfezione di anno Documento autografo di Petrarca: “Lettera al Moggio (Modius de Modiis) - Papie, XX iunii ad vesperum, raptim” opere e il tempo del Poeta. in anno, all’esterno e all’interno, con un preciso riferimento ad ad “Infernum /Linterno”: “aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius Uno spunto prezioso per le linee pro- con novità tanto numerose e ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum dicere solèo” (se sarà possibile, trascorrerò alcuni giorni tranquilli in campagna, di cui ti allego l’etimologia. Veramente, sono solito chiamarla Infernum). gettuali del Comune di Milano. impressionanti quanto nemmeno Dal codice autografo di Francesco Petrarca “PLUT.LIII,35”, Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze Gli autori possono immaginare i profani...” 6 7
Tracce di Petrarca a Milano. I luoghi della memoria. Ricordando anni. L’arcivescovo Giovanni di Anna Andreoli La casa di San Simpliciano ha Giuseppe Billanovich Visconti, signore della città, inviso il vantaggio di avere un’uscita e la nascita di ai comuni dell’Italia settentrionale Francesco Petrarca, parlando dello di servizio posteriore, che dà “Itinerari con Francesco e più ancora a Firenze per stato di abbandono dei monumenti direttamente sui campi. le sue mire espansionistiche, romani, scriveva in una lettera Ma “all’avvicinarsi dell’estate” cerca Petrarca” accolse cortesemente il poeta, a Cola di Rienzo: “Così a poco a rifugio nella Certosa di Garegnano, di Giuseppe Frasso invitandolo a stabilirsi a Milano, poco non solo i monumenti, ma le “circondata da tutte le parti da fonti e assicurandogli la più completa Q “... uella mostra poteva giovare libertà, offrendogli alloggio presso stesse rovine se ne vanno. Così si perdono testimonianze ingenti delle ruscelli”. “Avevo stabilito di rinserrarmi dentro le mura dello stesso cenobio...”, davvero a unire letteratura e cultura, la basilica di Sant’Ambrogio; la a scalzare l’immagine oleografica e grandezze dei padri e voi ... faceste e ma ci sono i problemi dei cavalli, vista spaziava sulle mura della lasciaste che si facesse strazio della dello schiamazzo dei servi... “così ho vulgata - certamente riduttiva - di città, su grandi distese di boschi e un Petrarca poeta innamorato che madre comune”. preferito avere una casa vicino a loro...”. prati, sulle Alpi che si profilavano In questo passo c’è una grande Nel giugno del 1360 scrive a Moggio s’avventura solitario per selve e in lontananza (...) piagge; giovava invece a disegnare lezione per mantenere, per da Parma per invitare Azzo da Verso il 1356 si recò a Basilea si l’immagine del poeta eccelso, e ricordare, per “non perdere le Correggio “a vivere con lui quattro e a Praga in missione presso però dottissimo, ma anche - e forse l’imperatore Carlo IV, e si testimonianze della grandezza dei giorni di pace nella villa di cui soprattutto - del grande letterato che, conquistò la stima dell’imperatrice padri”. lascio a te divinare l’etimologia: come pochi altri, aveva contribuito, Anna, dell’arcivescovo Arnost z E noi allora torniamo sulle tracce di Io soglio chiamarla Infernum...” con la sua passione per l’antichità Pardubic e di Jan Ocko, vescovo Petrarca a Milano, per ritrovarlo, per (Variae, 46). classica, latina in particolare, a di Olomouc. Ricevette in ritrovare noi stessi e la nostra storia. Bisogna ricordare che Petrarca, cambiare un’epoca, guidando la quest’occasione anche il titolo di Petrarca arriva a Milano dalla qualche tempo prima aveva transizione dall’età gotica all’età conte palatino, cui erano legati Francia nel 1353, dopo un scritto a Guido Sette come amava del’umanesimo...” particolari privilegi, come nominare commosso e commovente saluto Milano e come a Milano si sentiva notai e giudici e legittimare all’Italia, dove ormai vuole restare amato ed apprezzato; “dall’aere, Itinerari persone di nascita illegittima. Ma, come “incola perpetuus”. dalle mura, dalle pareti stesse di con Francesco Petrarca dopo i viaggi faticosi e i colloqui E anche per questo, forse, ha questa città, ancora che volessi non di Giuseppe Frasso impegnativi, c’era la tranquillità di accettato l’invito dei Visconti, pur potrei mai distaccarmi...”. Milano dove la vita passava tra la sottolineando sempre e fieramente E nel testamento del 1355 aveva D “... all’estate del 1351 alla benevolenza dei signori e il rispetto la sua libertà: “Io sto con loro, ma addirittura lasciato detto di primavera del 1353 Francesco del popolo, tra studi intensissimi, non sotto di loro...”. voler essere sepolto a Milano. Petrarca restò a Valchiusa per lontano da noie e fastidi, tra sincere All’inizio Petrarca risiede in Fu costretto ad allontanarsi da piccoli spostamenti ad Avignone conversazioni di amici. (...) una casa vicino alla basilica di Milano a causa della peste. e nei dintorni (...) Il soggiorno in La Mostra ha sede a brevissima Provenza non soddisfaceva più Sant’Ambrogio, attualmente Io credo proprio che Petrarca distanza dalla casa in cui il Petrarca incorporata nel monastero delle avesse deciso di diventare “incola il maturo poeta, che decise di trascorse i suoi anni estremi e trasferirsi definitivamente in Italia. Orsoline in via Lanzone, perpetuus” di Milano. incontrò la morte. “una casa sul lato sud della A pensarci bene, è proprio quel Partì nel maggio del 1353, Così il pellegrinaggio ad Arquà è portando con sé i suoi libri (...) chiesa..., e sull’ultimo orizzonte le “io soglio chiamarla Inferno” ... sempre un ritorno incantevole alla Alpi che, appena passata l’estate, “lascio a te divinare l’etimologia” Passate le Alpi, Petrarca fece bellezza e all’arte; e, per chi non sosta a Milano, dove giunse biancheggiano tutte di neve” che mi porta a questa riflessione. abbia mente per intenderlo, alla alla metà di giugno: e con una (Petrarca, Familiari). Dice lo studioso francese saggezza.” decisione inaspettata, che suscitò In città, poi, si trasferirà a San Marc Fumaroli: “Petrarca est lo scandalo grave di Boccaccio e (I brani sono tratti da: “Francesco Simpliciano. A Milano è già l’humaniste, l’homme de lettres di altri amici, trasformò questa Petrarca. La biografia per immagini” troppo conosciuto; quando esce européen moderne” (“dans tuote tappa “presso i tiranni lombardi” a cura di Giuseppe Frasso 2004, di casa tutti lo salutano, molta sa liberté inquiète et sa singularité in una lunga permanenza: di otto Umberto Allemandi & C. SpA, Torino) gente lo ferma per parlare con lui. courageusement acceptée”). 8 9
Francesco Petrarca primo umanista e poeta europeo. “Changeant souvent de résidence, a noi: “Infernum, Linterno appunto, di Roberto Gariboldi (a) fascismo, la critica letteraria su il réunit chaque fois autour de lui Linterno per sempre”. questa scia ha continuato ad usare des amis, des disciples. Il a sans Cicerone, uno dei grandi Maestri U n’importante conferenza è l’Alighieri come figura patriottica cesse constitué autour de lui une cui Petrarca guardava, aveva stata organizzata per presentare il di riferimento, dimenticando, communauté fondée sur les affinités scritto, quando ventisettenne aveva volume edito, con il patrocinio del fra l’altro, la fortissima tensione de vocation et de gouts et sur l’amitié, visitato i luoghi della Scuola di Comune di Milano, nel 2007 dal patriottica e l’intenso amore “une academie”” (Marc Fumaroli, Atene, dell’Accademia di Platone: titolo: “Petrarca a Milano. La vita, i per l’Italia che il nostro Petrarca “Trois institutions littéraires”). “I luoghi hanno potere di richiamo e, luoghi e le opere”. portava alla sua patria. Anche uno In questa sua casa, che diventa non senza ragione, li si utilizzano per Questo volume di 241 pagine, dei padri del nostro Risorgimento “sito letterario”, nasce l’umanesimo creare un’arte della memoria”. raccoglie il lavoro di anni di studi e non sfuggì a questa moda: difatti e la modernità. Alcuni luoghi petrarcheschi convegni a partire dal 1988, aventi nel 1827 il giovane Giuseppe La riflessione sui classici, la ricerca (Arezzo, Selvapiana, Arquà e come tema il periodo passato da Mazzini scrisse un lavoro su Dante filologica diventa tutt’uno con la persino Vaucluse in Francia) Francesco Petrarca a Milano: sono in Alighieri dal titolo: “Dell’amor ricerca profonda di se stessi. sono già diventati “luoghi della tutto 24 contributi e costituiscono patrio di Dante”(1). E’ questa la grande “scoperta” di memoria”, con una precisa il meglio di quanto si può trovare su Naturalmente anche i programmi Petrarca. Non è solo l’inseguimento funzione culturale e civile. questo particolare argomento. scolastici a tutti livelli, si sono di un parallelismo, ma la ricerca Perché proprio Milano non vuole Cogliendo questa felice occasione adeguati a questa linea di pensiero della nostra anima più profonda, “creare un’arte della memoria”, di desidero lanciare un appello ai e, purtroppo, ancora oggi questi dal passato al futuro, senza un italiano grande, grandissimo, critici letterari e agli insegnanti di programmi non sono stati soluzione di continuità. che per un attimo aveva voluto letteratura e storia, invitandoli a aggiornati e la figura di Francesco Da Scipione l’Africano, a Petrarca, essere “milanese”? ridare a questo Poeta il posto che Petrarca, e non solo, rimane gli spetta nell’empireo della nostra ingiustamente in secondo piano. letteratura. Eppure il nostro poeta ha un I critici e gli insegnanti sono rimasti itinerario artistico di tutto rispetto: “dantocentrici”, ancora affascinati a 38 anni è incoronato poeta in dalla grandiosa presenza di Dante Campidoglio. Dante, anche se Alighieri, considerato troppo spesso raffigurato con l’alloro, non spesso l’unico vate di riferimento ha ricevuto questo riconoscimento; della nostra lingua e della nostra Petrarca già in vita è riconosciuto letteratura, dimenticando che grande poeta e le sue opere sono proprio Francesco Petrarca per ricercate e ricopiate e diffuse in secoli fu l’unico italiano conosciuto tutta Europa. in tutta Europa per quanto Petrarca è riconosciuto come uomo riguarda la letteratura e la poesia, di cultura ed è conteso dalle varie da prendere sempre come esempio, Signorie italiane, che lo vogliono tanto da generare anche il termine alla loro corte; l’imperatore del di “petrarchismo” come categoria Sacro Romano Impero Carlo letteraria. IV lo nomina conte palatino. La figura di Dante Alighieri è Bisognerà aspettare il XVI secolo tornata prepotentemente alla per vedere un altro artista ricevere ribalta con il romanticismo questo onore (si tratta di Tiziano, ottocentesco, la sua biografia, che ricevette lo stesso titolo dai contorni più drammatici e dall’imperatore Carlo V). “gotici”, è stata messa al servizio Il nostro poeta è stato il primo del Risorgimento prima e poi del umanista della storia della cultura 10 (a) email: roberto.romilde@alice.it 11
europea, ha recuperato il culto presiedettero insieme/ ci permettono di conoscere qualche parte, cercava sempre una degli autori della romanità l’arte e la natura, facendoti maestra praticamente tutto della sua vita, casa che gli offrisse la possibilità classica, studiandoli e facendoceli del mondo./ cosa che ci porta ad apprezzare di tenere un orto, difatti lasciò conoscere, la sua biblioteca era A te ora cupidamente ritorno, dopo l’avventura di una vita dedicata alla la casa presso Sant’Ambrogio la più importante del tempo, una lunga assenza/ ricerca culturale e alo scrivere. proprio perché non aveva un orto escludendo le raccolte monastiche per abitarti per sempre; tu alla mia Nella sua “Vita del Petrarca” da coltivare. o principesche. Petrarca è stato il vita stanca/ (pag. 298), il grande petrarchista Nelle sue lettere spesso parla dei primo intellettuale a tempo pieno, concederai un grato riposo, tu mi statunitense Ernest Wilkins così suoi esperimenti agricoli, delle sue che ha dedicato la sua vita allo darai infine le zolle/ scriveva sul legame che aveva coltivazioni e della sua passione per studio, alla ricerca, al lavoro poetico che bastino a coprire le mie membra con la famiglia e soprattutto con il lavoro nell’orto; questa passione lo e letterario. esangui. Tu gioioso contemplo/ gli amici: “Il tratto dominante del completava, lo metteva in contatto Giuseppe Billanovich nel 1984 così o Italia, dall’alto del Monginevro carattere di Petrarca fu il desiderio diretto con la natura, ricaricandolo e scrive: “Fabbro del parlar moderno, frondoso./ costante di amare ed essere amato, dandogli la forza per nuove imprese egli entusiasmò subito gli amici e i Le nubi restano alle mie spalle; un un desiderio che trovò espressione poetiche. Si può considerare come discepoli che condusse, frastornati e dolce vento mi colpisce il viso/ non solo nel suo amore per Laura, l’inventore del paesaggio come lenti, fuori dalla selva gotica verso le E l’aria salendo con soffi leggeri, mi si ma anche in quello per membri della categoria culturale. praterie umanistiche”.(2) fa incontro/ sua famiglia e, in modo ancor più Dopo aver lasciato la Provenza, La critica letteraria mette in risalto E mi accoglie. Riconosco la mia tipico, in quello per gli amici… Mai a partire dal 1353 per otto anni l’indubitabile patriottismo di patria e gioiosa mento la saluto./ nessun altro uomo formò e coltivò abitò a Milano: quando arrivò Dante Alighieri, dimenticandosi Salve, mia bella madre, gloria del una riserva più ricca di amicizia aveva 49 anni, era nel pieno della invece di Petrarca, il quale amava mondo, salve.” di quella che ebbe Petrarca; mai sua maturità, questo per lui fu un l’Italia di una passione intensa, Molte altre volte Petrarca cita nessun altro uomo godette di una periodo intenso; sempre il Wilkins tanto da lasciare la sua amata con infinito amore l’Italia, nelle così profonda devozione da parte nella opera citata così si esprime Valchiusa ed Avignone dove i papi sue rime, nelle lettere e nelle altre degli amici, mai nessun altro riservò circa il periodo milanese: gli avevano offerto ampie sinecure, opere latine e volgari, ovunque loro un così profondo attaccamento. “Quello di Milano, durato otto anni, ma da lui rifiutate per andare a straripa questa passione per il suo Sempre volle che i suoi amici fossero fu il periodo più lungo passato da vivere in Italia. Commovente è paese natio, senza trascurare di anche amici fra loro.” Petrarca in modo pressoché continuo il suo inno all’Italia, composto in elencarne i difetti e le disavventure. Questa rete di amicizie ci ha dato nello stesso luogo, a prescindere dal occasione del suo ritorno definitivo Il patriottismo di Petrarca è perciò la grande messe di lettere che lui periodo di residenza giovanile ad nella patria natia: indubitabile ed intenso: non ha scriveva per mantenere i rapporti Avignone… Inoltre fu in grado di “Salve, terra santissima, cara a Dio, nulla da invidiare a quello di Dante con gli amici sparsi per tutta Italia occuparsi costantemente dei suoi salve/ Alighieri, il suo amore per la terra e parte dell’Europa. studi e dei suoi scritti. Continuò terra sicuro rifugio ai buoni, terra italiana è sereno e senza angosce, Altra caratteristica di Petrarca era progressivamente ad allargare il temibile per i superbi/ cosa che gli permette di vedere e la curiosità; egli fu uno dei primi, territorio già vasto della sua erudizione terra molto più generosa di ogni altra analizzare anche i difetti dell’Italia se non il primo, a viaggiare solo soprattutto per mezzo del frequente più nobile/ e degli italiani. per il gusto di conoscere; ovunque acquisto di libri. A Milano scrisse la terra più fertile di tutte, terra di tutte Della vita di Francesco Petrarca andava lasciava testimonianze del più lunga delle sue opere, il “De rimedis più bella/ conosciamo moltissimo, al suo passaggio, descrivendo i suoi utriusque fortune”; scrisse inoltre cinta da due mari gemelli, celebre per contrario di Dante che nella viaggi nelle lettere indirizzate agli alcune nuove poesie e moltissime lettere il suo celebre giogo/ sua biografia ha diverse lacune; amici. e si occupò della revisione dei numerosi veneranda per la gloria delle armi e questa conoscenza è dovuta alla Petrarca amava intensamente suoi scritti in versi e in prosa, composti delle sacre leggi/ meticolosa attenzione che pose la natura: questo amore non si in precedenza; fece quindi notevoli dimora delle Muse, ricca di tesori e sempre nel documentare le varie limitava alle espressioni poetiche, progressi nella preparazione delle sue di eroi/ fasi della sua vita: le numerose ma si concretizzava in lavoro vero due grandi raccolte, il Canzoniere e le alle cui altissime imprese lettere e i suoi scritti biografici e proprio. Quando si stabiliva da Familiari.” (pag. 213) 12 13
Alternava al soggiorno in città, Francesco Petrarca e superficiale; i libri dilettano nel attingere il sapere da trasmettere prima presso la basilica di e la sua privata libraria fondo dell’animo, parlano con noi, agli amici e ai posteri. Eredita l’amore per i libri in parte sant’Ambrogio e poi presso la basilica di san Simpliciano, D edichiamoci ora ad approfondire ci consigliano e con noi si uniscono con viva e vivace familiarità; né dal padre ser Petracco: anche una delle grandi passioni petrache- solamente ciascuno di essi penetra lui amava raccogliere libri e il a quello presso la sua villa di sche, l’intenso amore per i libri: nell’animo del lettore, ma suggerisce primissimo nucleo della biblioteca campagna, chiamata Linterno. “Ma perché tu non mi creda libero il nome di altri; e l’uno gli dà il proviene dall’eredità paterna. Per A Milano morì di peste nel da ogni umano difetto, sappi che desiderio dell’altro… E tu, se davvero Petrarca ogni occasione era buona 1362 suo figlio scapestrato io sono dominato da una passione mi vuoi bene, a qualcuno dei tuoi per incrementare la sua raccolta, Giovanni, così scrisse sul codice insaziabile,. Che fino ad oggi non colti amici dà quest’incarico; che ogni viaggio era l’occasione per una virgiliano ora conservato presso la ho potuto ne voluto frenare, convinto vadano in cerca per la Toscana, ricerca affannosa di codici antichi, Biblioteca Ambrosiana: “Il nostro come sono che il desiderio di cose frughino negli scaffali de’ religiosi e ogni lettera era una richiesta di libri, Giovanni, nato per il tormento e oneste non può essere disonesto, degli altri uomini studiosi, se possa ogni incontro era l’occasione per per il mio dolore mi ha procurato Vuoi tu sapere di che malattia si uscirne fuori qualcosa che valga non parlare di libri. costanti preoccupazioni finché visse tratti? Non mi sazio mai di libri. so se ad acquietare o ad acuire la Vale la pena citare un aneddoto e mi ha ferito con acerbo dolore Eppure, ne ho più del bisogno; ma mia sete. Del resto, sebbene non ti sia sulla sua passione per il libri: il suo quando morì.” accade dei libri come delle altre ignoto in quali luoghi io soglia pescare amico Philippe de Cabassoles (4) In questo volume il nostro cose: il riuscire a fare denaro è o in quali boschetti uccellare, tuttavia, lo convinse a consegnargli, per Francesco amava registrare sprone all’avarizia. Anzi, né libri c’è perché tu non t’inganni, aggiungo qui dieci giorni, la chiave dell’“armario” i fatti salienti della sua vita, qualcosa di singolare: loro, l’argento, separatamente la nota di quel che dove conservava il suoi codici, perciò questo codice riveste una le vesti di porpora, le case adorne maggiormente desidero; e perché tu vi per vedere se riusciva a resistere particolare importanza nella storia di marmi, i campi ben coltivati, i metta più impegno, sappi ch’io ho fatto per questi giorni senza leggere, al petrarchesca, in quanto ci permette cavalli ben bardati, e le altre cose di la stessa preghiera ad altri amici in secondo giorno già accusava mal di di conoscere le date di morte di questo genere danno un piacere muto Inghilterra, in Francia, in Spagna. Fa’ testa, il terzo giorno ha un attacco molti dei suoi amici e altre notizie importanti della sua vita. dunque in modo che tu non sembri per febbrile e così il suo amico Philippe Nell’anno successivo si sposò a amicizia e buona volontà inferiore ad è costretto a restituirgli le chiavi 19 anni sua figlia Francesca con altri; e sta’ bene.” (3) anzitempo. Francescuolo da Brosssano, che Con questa dichiarazione Nelle lettere delle Familiari e Petrarca considerò sempre come Francesco Petrarca si pone senza delle Senili spesso si tocca questo un figlio, tanto da nominarlo suo dubbio come il patrono laico dei argomento, a titolo di esempio esecutore testamentario. bibliomani e bibliofili, le parole cito alcuni brani tratti solo dalle La ricchezza di documentazione che abbiamo appena ascoltato, Familiari: di Giovanni dell’Incisa che lui stesso ci ha fornito, ci indirizzate al suo amico Giovanni abbiamo già parlato all’inizio, in una permette di studiarlo al meglio, dell’Incisa, sono l’autoritratto lettera a Dionigi di San Sepolcro e questo ci ha permesso di del Petrarca innamorato dei libri, così scrive (5): “Mi venne in mente di conoscere una persona unica nella ma non di un amore egoista ed consultare le Confessioni di Agostino, storia della cultura mondiale, il esclusivo, legato unicamente al dono della tua amicizia, libro che, in suo nome è conosciuto, studiato semplice possesso, ma di un amore memoria dell’autore e del donatore, e rispettato in tutto il mondo, che vede nel libro lo strumento per porto sempre con me e sempre ho tra molto più che in Italia, la sua apprendere e crescere, Petrarca vede mano, libretto di piccola mole, ma grande statura intellettuale e il suo in questo oggetto l’arma invincibile pieno di dolcezza.” (6) stile è stato per secoli oggetto di della cultura che eleva l’essere In una lettera a suo fratello imitazione in tutta Europa, dalla umano, il codice manoscritto è la Gherardo(7) scrive: “Ti mando Polonia all’Inghilterra, dai paesi chiave che gli permette di entrare con questa lettera il libro delle slavi alla Spagna. nelle sacre sale della cultura e da qui Confessioni di Agostino che ti avevo 14 15
promesso.” (8) In un’altra al suo caro accadde che inavvertitamente con un po’ più ispida della parte interna, successivamente la penna animale, amico Boccaccio (9): “Mi hai riempito un lembo della mia tunica spinsi il lato carne, e passando leggermente l’inchiostro lavabile a base di di gioia col tuo dono bello e grande, libro, e questo, cadendo, mi percosse la mano in contropelo si può ancora gomma o a base di sostanze ormai, io potrò più sicuro navigare con lieve colpo la gamba sinistra…. avvertire una certa ruvidità. La parte acide che intacca leggermente pel mare davidico….A questo dono ma sebbene per i replicati urti nel migliore per la scrittura è il lato più la superficie, il calamaio per della tua amicizia accrescono valore, medesimo punto la pelle si fosse liscio, quello interno, e infatti negli contenere l’inchiostro, il Regolo, oltre la mole di cui parlo, l’eleganza lacerata formando un’ulcera non atti su un solo foglio il testo si antenato del nostro righello, del volume, la bellezza della scrittura disprezzabile, io non me ne curai…” (18) trovava protetto all’interno sul la pietra pomice per grattare e antica e la sobrietà degli ornamenti.”(10) Si tratta di esempi scelti a caso fra lato carne, mentre il lato pelo cancellare gli errori. A Lapo di Castiglioncello(11): i numerosissimi che si potrebbero rimaneva all’esterno e qualche La copiatura era fatta su “Ho ricevuto, col resto, anche la scegliere, come si può constatare volta veniva usato per scrivervi ordinazione: a volte chi richiedeva Miloniana di Cicerone; e ti ringrazio. l’oggetto “libro” è frutto di scambi, una specie di titolo che segnalava la copia forniva anche il testo da Non ora per la prima volta che tu mi di affannose ricerche, di prestiti al lettore l’argomento dell’atto, copiare, altre volte era il copista dai prova della tua cortesia, lo farò per poterli copiare, di doni, è evitandogli di dover aprire ogni stesso che doveva rintracciare un copiare e te lo rimanderò.”(12) un universo che coinvolge tutti volta il documento per conoscerne esemplare dell’opera richiesta A Nicola Sigerio(13):“Poiché dall’Estremo i suoi amici o interlocutori, e ci il contenuto. quindi riprodurlo. dell’Europa tu mi inviasti un dono, fa capire come il volume fosse L’uso di codici in forma di libro A copia finita, il testo passava nelle di cui altro non poteva essere né di te considerato veramente un oggetto permette anche delimitare con mani del decoratore (miniatore) che più degno, né a me più gradito, né in prezioso, da trattare con la massima precisione i bordi del foglio provvedeva a realizzare le iniziali se stesso più nobile.” (14) A Giovanni considerazione e rispetto. individuando la zona in cui è ornate con disegni che spesso si da Certaldo cioè il suo amato Bisogna tenere presente che non si possibile scrivere. La rigatura di richiamano al contenuto del testo Boccaccio: “La tua cortesia soprafà parla di libri nel senso moderno del preparazione veniva fatta a secco (col stesso. Poi venivano realizzati in la mia penna; ché prima io sarò termine: produrre un libro prima pennino asciutto), a piombo (con un rosso i titoli dell’opera, dei capitoli stanco dei favori che ti di elargirmeli. dell’invenzione della stampa, era punta di piombo) o con inchiostro e le altre iniziali. Il testo ormai Ecco che io ricevo ancora da te un’opera impegnativa e costosa, molto diluito. Il copista non scriveva finito era mondato da eventuali un libro di operette belle e rare di bisognava procurarsi il materiale, il le iniziali dei capitoli né le iniziali errori e finalmente rilegato. Varrone e Cicerone… cresce valore al copista, tanto tempo e disponibilità ornate, ma si limitava a tracciare dei Prima di iniziare la copia, si volume l’esser scritto di tua mano.”(15) economica. Anche se in altre sottilissimi caratteri (lettere guida) realizzavano fascicoletti di quattro- In un’altra lettera allo stesso epoche storiche sono stati usati che indicavano al decoratore le lettere cinque fogli (otto-dieci carte), poi destinatario: “Ho ricevuto i libri che diversi materiali come base della da realizzare in quel punto. si eseguiva la copia e infine li si mi hai donato e quelli che mi hai scrittura, all’epoca di Petrarca, Il lavoro di scrittura poteva iniziare “legava” nel vero senso della parola. rimandato”. (16) è opportuno parlare di ciò che solo dopo la fascicolatura. Se si I fascicoletti venivano impilati Curioso il caso, riguardante un riguarda il materiale allora più in trattava della composizione di e sul loro dorso si incidevano voluminoso codice contenente uso, ovvero la pergamena. Questa è un’opera nuova, l’autore dettava alcune piccole fessure a “V”. Poi li scritti di Cicerone, raccontato una superficie sottile ottenuta dalla ad un suo assistente il quale si poneva su un particolare telaio in una lettera indirizzata a Neri pelle di alcuni animali, trattata in provvedeva a scrivere. che serviva a tendere i nervi di Morando da Forlì (17) : “Io posseggo modo da renderla liscia, uniforme Per questo motivo non si trovano animale. Si facevano entrare i nervi un grosso volume delle sue epistole, e bianca. La pelle trattata, a fine autografi di alcuni testi antichi: nelle fessure e quindi si cucivano che, essendo l’esemplare difficile ai lavorazione ha una forma irregolare l’autore non li scriveva quasi mai i fascicoli ai nervi con ago e filo copisti, copiai di mia mano mentre motivo per cui i fogli andavano di suo pugno. L’uso di scrivere di di cotone. Una volta legati tutti ero malato. Questo libro, per averlo “ritagliati” secondo la misura propria mano le opere letterarie i fascicoli si annodavano i nervi sempre a mano, io l’avevo collocato, desiderata, cosa che comportava inizia solo con XII secolo. e si applicava il piatto, cioè una come tu vedesti, sulla porta della una certa quantità di scarti. I materiali usati, come abbiamo tavoletta che serviva a tenere mia biblioteca, appoggiato allo stipite. La parte esterna della pelle, lato pelo, visto, oltre alla pergamena, erano il rigida la copertina. Nella legatura Mentre un giorno, pensando ad altro, rimane sempre un po’ più scura e calamo, una cannuccia appuntita, e antica questa era fatta da tavolette 16 17
di legno ricoperte di cuoio o visse a Milano non sono arrivati uno dei suoi seguaci, Lombardo sia scrittura: Chiarezza, fermezza, stoffa, con l’aggiunta di fermagli sino a noi: Sant’Ambrogio e San della Seta, completò l’Epitome e il imperturbabile regolarità, e in ornati per tenere chiuso il codice Simpliciano non conservano più Compendium del De viris illustribus ogni riga e in ogni schiera di righe o guarnizioni di ferro e talvolta nulla, la Certosa di Garegnano e fece allestire molti codici delle quella volontà che, versi o prosa, abbellita con pietre preziose. fu solo un luogo di passaggio opere del maestro, che da Padova anche l’apparenza delle parole sia Questo importante lavoro di anche se da lui molto amato e furono largamente diffusi in Italia e compatta e incrollabile come la loro copiatura, per secoli è stato svolto proprio per questa ragione l’unica in Europa. sostanza. E’ la dichiarazione di nei monasteri. Soltanto dal XIII dimora sopravvissuta ai nostri Dei libri posseduti da Petrarca, e di quello che nella vita il Petrarca si secolo, al sorgere delle università, giorni dovrebbe essere valorizzata quelli preparati da Lombardo, una proponeva di essere, anche se non vi si organizzò il lavoro di copiatura in questo senso: gli spazi non parte cospicua arricchì la biblioteca riusciva sempre, perché è più facile e sorsero delle imprese che mancano e l’ambiente naturale del signore di Padova, Francesco alla fine dominare la mano sulla eseguivano la copia in serie: un libro si presta a questa destinazione. da Carrara, che nel 1388 passò a penna che nell’azione dell’animo.”. era composto di fascicoli, e invece Speriamo che le istituzioni quella di Pavia, dei Visconti, poi La biblioteca petrarchesca arrivò di un solo copista che copiasse tutti recepiscano questo invito, dando degli Sforza, e infine a quella del a superare i trecento volumi, il i fascicoli ogni impresa disponeva agli studiosi e ai cittadini uno re di Francia Luigi XII; dove si che non vuol dire trecento titoli, di molti copisti che eseguivano, spazio dedicato a questo grande conservano ora nella Biblioteca in quanto i codici manoscritti ciascuno, la copia di un fascicolo personaggio italiano . Nazionale di Parigi.(20) contenevano più opere, diventando accorciando in tal modo i tempi Nonostante l’intensa azione Per fortuna altri libri appartenuti spesso delle vere e proprie complessivi di produzione. politica, il periodo milanese di a Petrarca seguirono vie diverse, miscellanee. Non scrisse mai L’impresa faceva capo a un libraio Petrarca è uno dei più fecondi ricercati con interesse dovunque un vero catalogo dei libri in suo autorizzato dall’Università. dal punto di vista letterario: qui da ammiratori di Petrarca e da possesso, in diverse sue lettere Petrarca non si separava mai dai scrisse o portò a termine, fra umanisti; alcuni di essi furono elenca opere di autori classici, ma suoi libri. Nei suoi spostamenti, l’altro, i De remediis utriusque scritti o commentati direttamente non si riesce a capire se si tratta con lui c’era sempre una fortune e i Triumphi. da Petrarca, il fascino dei codici di libri effettivamente posseduti processione di muli carichi della Nel 1362, incalzato dalla con postille petrarchesche, sono oppure di volumi desiderati, questa sua preziosa biblioteca. Appena pestilenza, che lo privò del figlio una fonte inesauribile di spunti lacuna ha reso difficile rintracciare decise di stabilirsi a Milano e poi Giovanni, tornò a Padova e di là culturali e ci fanno scoprire con precisione i codici della sua per sempre in Italia, si preoccupò a Venezia, dove la Repubblica gli l’immensità della cultura e degli biblioteca. di far arrivare parte della sua concesse una casa sulla Riva degli interessi petrarcheschi. Cosciente dell’importanza libreria da Valchiusa, in seguito Schiavoni. Qui si fece raggiungere Di Petrarca si possiedono numerosi culturale della sua biblioteca, il fece arrivare il resto rimasto in dalla figlia Francesca e dal marito, autografi (a cominciare dal codice Petrarca si cominciò a preoccupare Francia. Viene così naturale pensare Francescuolo da Brossano, con dei Rerum vulgarium fragmenta, per la sorte dei suoi libri post che anche la Cascina Linterno i quali nel 1370 si ritirò in una manoscritto Vaticano Latino 3195, mortem. Scrivendo al Boccaccio abbia ospitato a suo tempo i villetta ad Arquà sui colli Euganei, scritto da lui personalmente e in nella primavera del 1362, gli preziosi volumi di Petrarca: perché ove soggiornò di preferenza negli parte sotto la sua sorveglianza), manifestava il desiderio di allora non pensare che questo ultimi anni della sua vita. Superata i quali consentono di seguire individuare un «Luogo pio» dove spazio che conserva, tuttora, una sincope che nel 1370 l’aveva l’evoluzione della sua scrittura, nei potesse, mantenendosi integra, il fascino di questa grandiosa colto a Ferrara, continuò a scrivere testi e nelle glosse, che prepara di continuare a svolgere la sua presenza, possa tornare ad ospitare indefessamente, fino alla morte, lontano la libraria umanistica, e si funzione di stimolo per gli studiosi una Biblioteca del Poeta diventando sempre nel 1370 a Padova aveva suole ora indicare con il nome di futuri. Quando, pochi mesi dopo, una sorta di punto di riferimento dettato il suo testamento. Muore “semigotica”, la scrittura di Petrarca si trasferiva a Venezia, decise di degli studi petrarcheschi a Milano.(19) come sempre aveva desiderato, arrivò ad entusiasmare anche i proporre al governo veneziano la Non si capisce come mai gli anni nel suo studio in mezzo ai libri, contemporanei, così scrive nel 1931 donazione della biblioteca dopo la trascorsi a Milano da questo poeta nella notte fra il 18 e il 19 luglio Ugo Ojetti (21): “Chi non ha veduto un propria morte, perché diventasse siano così trascurati. I luoghi dove del 1374. Dopo la sua morte, autografo del Petrarca, non sa che a tempo debito il nucleo di una 18 19
pubblica libreria e ottenere in di vista legale avrebbe dovuto essere sua splendida biblioteca. gli autografi, rimase in possesso cambio la concessione vitalizia di pur sempre la contropartita per Di famiglia milanese, Francescuolo del Brossano, che partecipò quindi un asilo conveniente per sé e per l’ospitalità almeno in parte ricevuta. nacque nella capitale lombarda all’opera di diffusione degli scritti i propri libri: non può sfuggire la Ritornata allo status di patrimonio in data imprecisata. Nel 1361 del Petrarca. A Francescuolo portata del progetto, consistente personale, l’eccelsa biblioteca del sposò Francesca, figlia naturale si dovevano rivolgere amici e nell’individuare, non un organismo Petrarca, neanche nominata nel del Petrarca, nata da una donna ammiratori che volessero trarre ecclesiastico o un fondo signorile, testamento del Poeta, finirà affidata sconosciuta nel 1343. Avveduto copie o anche solo leggere opere ma una pubblica istituzione alle cure del genero Francescuolo da uomo d’affari, marito e padre del poeta. Egli ebbe cura di questo laica come custode del proprio Brossano, come un oggetto fra tanti. affettuoso, fu caro al poeta; il patrimonio, ma alla sua morte la patrimonio librario. Venezia aveva Francesco Petrarca stese il suo Boccaccio così dice di lui in una biblioteca soffrì la dispersione. inoltre il vantaggio, agli occhi del testamento il 4 aprile 1370, dopo lettera del 1367: «Pergrandem hominis Dopo la morte del Petrarca la vita poeta, di una sicurezza interna aver raccomandato la propria formam [miratus sum], placidam del Brossano e famiglia si svolse maggiore di quella degli altri stati anima a Dio; il Poeta si occupa faciem, composita verba, mitesque prevalentemente tra Padova e italiani; da parte sua, il Senato della questione della sepoltura mores» (“la statura assai grande, Treviso. Morì nel 1405. dovette intravedere i benefici di da dare al suo corpo, ed elenca l’aspetto placido, l’atteggiamento Di molti poeti, per esempio Dante politica culturale e di prestigio che sette località: Padova, Arquà, mite”). Si trasferirono a Venezia Alighieri, non abbiamo nemmeno potevano venire alla Repubblica Venezia, Milano, Pavia, Roma e presso il Petrarca nel 1363. Il un autografo, eccezionalmente dalla transazione. Con la Parma e per ognuna di esse indica Brossano si allontanava spesso da fortunata invece la situazione mediazione dell’amico Beninendi la chiesa nella quale o presso la Venezia per affari: nel maggio per Petrarca. Di lui abbiamo a di Ravagnani (cui il poeta scriveva quale desidera essere seppellito, 1367 era a Pavia e vi accoglieva, disposizione, in un codice da il 28 agosto 1362 la Varia 43, in elenca alcuni lasciti destinati a suo nella casa del Petrarca, il giovane lui approvato, e in parte scritto, cui sottolineava il valore storico fratello e agli amici, elencando le discepolo Giovanni Malpaghini, nientemeno che il Canzoniere, che dell’evento); il Maggior Consiglio donazioni da fare alla sua morte: deluso e pentito di un velleitario intitolò in latino, Rerum vulgarium deliberava positivamente il 4 la sua splendida Madonna di tentativo d’indipendenza; poco fragmenta. Negli stessi anni, non settembre dello stesso anno: «si Giotto («la cui bellezza gli ignoranti dopo, ripartendo di nuovo da è da meno il Boccaccio, grande accetti la sua donazione secondo non comprendono, ma i maestri la Venezia, s’incontrava col Boccaccio, copista oltre che scrittore. Ci ha la formula della cedula scritta di trovano stupenda») a Francesco che vi giungeva sebbene ne sapesse lasciato, di sua mano, il Decameron, suo pugno e riportata sotto [...]». da Carrara; cavalli e una coppa assente il Petrarca. Il Boccaccio ci il Teseida e altri suoi scritti. Tutte Qualcosa, tuttavia, non dovette d’argento al fido Tullio Lombardo; descrive le affettuose accoglienze opere di cui abbiamo dunque un funzionare, pur essendosi il Petrarca a Tommaso Bombasi il suo liuto, di Francesca e della figlia Eletta. testo sicuro, da leggere o studiare effettivamente trasferito a Venezia da suonare «non per la vanità del Alla fine del 1367, il Brossano senza incertezze. Comunque il già una settimana dopo la delibera mondo, ma a lode eterna di Dio»; si trasferisce con la famiglia a Petrarca, che possedeva molti e del Consiglio. Sulla scelta di a Giovanni Boccaccio, memore Pavia. Nel 1372 si riuniscono al importanti codici latini, conservava recedere dalla decisione influì forse delle sue ristrettezze economiche, Petrarca ad Arquà: qui e a Padova anche con gelosa cura i propri, un ripensamento sulle effettive cinquanta fiorini d’oro per trascorrono gli ultimi anni del poeta, persino le prime stesure del capacità di comprensione degli comprarsi una veste invernale con circondato dall’affetto dei suoi Canzoniere, giunte parzialmente ambienti intellettuali e sociali cui cui affrontare le veglie di studio, cari. Il testamento petrarchesco del sino a noi insieme con la raccolta aveva rivolto il suo messaggio, la al fratello Gherardo, ad altri amici 1370 istituiva Francescuolo erede definitiva. Gli studiosi possono natura cioè della cultura veneziana, e ancora al servo. Tutto il resto universale. Di qui l’importanza di seguire le fasi d’elaborazione di impregnata di aristotelismo andrà a Francescuolo da Brossano: questo «bonario e incolto» ufficiale molti componimenti, di stesura in scolatico (come prova lo scontro «Non solum ut heredem, sed ut dell’amministrazione carrarese, stesura: una storia di perfezione. con i quattro aristotelici che filium carissimum» (“Non solo come che si trovò a gestire la prestigiosa Il Canzoniere è un magnifico originò il De sui ipsium et multorum erede, ma come figlio dilettissimo”). biblioteca del Petrarca, una parte manoscritto di pergamena di ignorantia). Né la Repubblica L’unica cosa di cui non si fa parola, della quale passò subito al castello settantadue fogli (144 pagine), protestò, per quella che dal punto particolare veramente curioso, è la dei da Carrara, ma il resto, tra cui più fogli di guardia ed indici. Fu 20 21
trascritto in parte, fra il 1366 e il petrarchesco, indicandolo nelle cui sono tratti i testi variano da episodio legato al suo carissimo 1367, da Giovanni Malpaghini, “Prose della volgar lingua” (1525) un’opera all’altra. L’operazione amico Giovanni Boccaccio. discepolo e copista di Petrarca. come modello della lingua italiana, dovette avvenire durante la breve Il monaco certosino Pietro Petroni, Poi successe qualcosa che non ed esaminandone l’irraggiungibile permanenza avignonese del 1325, famoso ai suoi tempi per la suo sappiamo: il Malpaghini si licenziò, qualità stilistica. Acquistato poi da poiché l’anno successivo, tornando intensa spiritualità e per le sue lasciando Petrarca a lamentarsi del un altro erudito, Fulvio Orsini, fu definitivamente da Bologna per visioni, mandò un incaricato da tradimento con gli amici; tornò lasciato alla Biblioteca Vaticana, la morte del padre, il Petrarca non Boccaccio per invitarlo a cambiare ancora per un breve periodo, ma si che tuttora ospita il cimelio. Ma ritroverà il volume, sottrattogli dagli vita e dedicarsi alle buone opere in dedicò ad altro. Fu allora Petrarca alla Vaticana, sembra incredibile, il esecutori testamentari, come lui attesa della morte che considerava stesso a copiare lentamente in bella codice giacque a lungo dimenticato stesso nota sul foglio di guardia del prossima. Giovanni Boccaccio il resto del Canzoniere, proseguendo dagli studiosi, sinché nel 1886 due codice, recuperato molti anni dopo: rimase assai colpito da questo invito sino alla morte, nel 1374. Neanche filologi, Pierre de Nolhac e Arthur “Liber hic furto michi subreptus fuerat e ne scrisse preoccupato al suo il cuore più duro può resistere all’ Pakscher, lo riscoprirono e lo fecero anno Domini M° CCCc XXVI amico Francesco Petrarca, la riposta emozione leggendo, nella scrittura conoscere al mondo. in Kalendis Novembris ac deinde non si fece attendere, è una lunga del poeta, sonetti come quelli dell’ Uno dei codici più amati da Petrarca restitutus anno M° IIIc XXXVIII° lettera, molto bella, sentita e piena «aura», e canzoni come «Standomi fu il Virgilio, manoscritto S.P. 10/27 die xvii Aprilis apud Avinionem” di partecipazione. un giorno solo a la fenestra» o della Biblioteca Ambrosiana di (“Questo libro mi era stato rubato Gli elenca pronostici mai avveratisi, «Vergine bella». Il codice è di una Milano. Qui Petrarca vi riunì l’opera il primo novembre del 1326 e mi fu invitandolo a pendere quello che lo rara perfezione. Ornato solo da maggiore di Virgilio: Bucoliche (cc. poi restituito il diciassette aprile del riguarda con la serenità che si deve due piccole miniature, all’inizio di 2r-16v), Georgiche (cc. 16v-52r), 1338 presso Avignone”). Fu questo avere nei vari passaggi della vita e ognuna delle sue parti, prosegue con Eneide (cc. 52r-233r), con il forse il libro più caro al poeta: soprattutto dicendogli che non vale scrittura calligrafica, impeccabile, commento canonico di Servio; qui appose la nota con la data di la pena di sospendere gli studi, in inserendo tra i sonetti, che hanno l’Achilleide di Stazio (233v-248v), morte di Laura nel 1348, e quelle quanto non sono d’ostacolo alla iniziali alternate blu e rosse, le con commento; quattro odi di del figlio Giovanni (1361) e degli salvezza dell’anima. Fra le altre cose altre forme metriche, soprattutto Orazio (II, 3, 10, 16 e IV, 7) “con amici più cari; su questo libro Boccaccio gli proponeva l’acquisto canzoni. I sonetti costituiscono scoli” (249r-250v); due commenti continuò a studiare Virgilio per della sua biblioteca; questo invito blocchi di sette righe (due versi al terzo libro dell’”Ars maior” di tutta la vita, come testimoniano le non sfugge certo all’amico per riga), quattro per ogni facciata: Donato (251r-269v). La varietà numerosissime postille databili a bibliofilo, che così gli risponde: un’armoniosa architettura, da e la qualità dei testi (si pensi alle epoche diverse della sua esistenza. “E sebbene mi sembra di star per far invidia ai migliori tipografi. Odi di Orazio, quasi sconosciute Alla sua morte il codice, miniato comprare qualcosa che è già mio, non L’occhio gioisce prima ancora di a quel tempo), nonché i numerosi nel suo primo foglio da Simone vorrei mai che i libri di tanto uomo leggere. Quando ci sono canzoni, interventi di restauro condotti sul Martini, fu ereditato dal suo vadano dispersi o, come accade, la geometria diventa più mossa testo virgiliano rivelano il precoce protettore Francesco da Carrara, violati da mani profane. Come e ariosa. Minimi cambiamenti di genio del Petrarca. Per allestire il per poi passare nella biblioteca dei dunque, anche se in due corpi diversi, calligrafia o d’ inchiostro sono segni volume Francesco e Petracco (22) Visconti a Pavia, dove lo sfogliarono noi siamo stati un animo solo, così delle soste e dei riposi durante impiegarono un solo copista. Un molti dei maggiori umanisti, iddio esaudisca questo mio voto: la trascrizione, la quale, come italiano, anzi, per intima esigenza da Pier Candido Decembrio a che dopo di noi, questo patrimonio s’è visto, occupò quasi otto anni. di Francesco e anche di Petracco, Girolamo Squarciafico, per giungere dei nostri studi, possa approdare, Il manoscritto del Canzoniere, italiano del centro, che quindi seppe infine, dopo molte vicissitudini indiviso e in un medesimo tempo, in conservato gelosamente dagli mantenere un’ortografia pulita all’Ambrosiana di Milano, qualche luogo santo, devoto e memore eredi, finì nelle mani sapienti di e sufficientemente omogenea. acquistato nel 1600 per conto del per sempre di noi. Così infatti ho Pietro Bembo. Su quel codice, del È un professionista toscano, che cardinale Borromeo, fondatore della stabilito da quando è morto colui resto, Bembo si era già fondato, per realizzare l’opera dovette Biblioteca stessa. che avevo sperato potesse essere il nel 1501, per pubblicare, presso ricorrere a una grande quantità Concludo queste note sulla continuatore dei miei studi. Quanto Aldo Manuzio, il capolavoro di esemplari, poiché le copie da “Libraria” petrarchesca con un poi al fissare il prezzo dei tuoi libri, 22 23
come mi offri con la tua indulgenza, soprattutto alle centinaia di lettere 5 Dionigi Roberti da Borgo San Sepolcro, mo- e questo mio desiderio perché sarebbe un vero naco agostiniano, insegnò teologia a Parigi. Gra- peccato, un insulto alla nostra tradizione culturale, non conoscendone con esattezza titoli, e alle note scritte sui margini dei zie all’interessamento di re Roberto d’Angiò, se questo reperto medioevale, cioèCascina Linterno numeri e valore, non lo posso fare. suoi libri, che sono state con tanta nel 1339 divenne vescovo di Monopoli, morì dovesse scomparire a causa di ignobili speculazioni nel 1342. edilizie, a Valchiusa non ci si è preoccupati se “la Mandamene per lettera un elenco, devozione studiate – per il fatto che 6 Francesco Petrarca, Familiari, IV, 1. casa di Petrarca” sia effettivamente quella veramen- ma a questa condizione; che quando noi conosciamo le sue esperienze di 7 Gherardo o Gerardo, fratello minore di France- te abitata dal Poeta. Ai francesi quella costruzione riterrai di venire a trascorrere con me vita con molto maggiore profondità serve come spunto per commemorare e valorizza- sco, nasce nel 1307, studia a Bologna con il fratello, re una gloria che considerano come un loro concit- quel poco di vita che ci rimane – cosa che non quelle di qualsiasi altro nel 1343 entrò nella Certosa di Montrieux come tadino. Una città di grandi tradizioni culturali come monaco certosino. che io ho sempre desiderato e che essere umano vissuto prima di lui.”(23) Milano, invece ignora l’esistenza di un monumen- 8 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 5. to nazionale che fu certamente abitato da questo mi è parso che tu mi abbia qualche Queste righe ci donano un ritratto 9 Nelle lettere di Petrarca chiamato Giovanni da personaggio: una delle glorie della poesia italiana. volta promesso – tu li possa trovare sintetico, ma estremamente efficace Certaldo. Questo lo trovo veramente sconcertante. così uniti con quei miei libri che ho di questo gigante della cultura 10 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 3. Qui Pe- 20 È curioso rilevare come i due grandi trasferi- trarca ringrazia l’amico Boccaccio per il dono di un menti della biblioteca petrarchesca siano avvenuti messo insieme, e che non sono meno mondiale. Noi milanesi dobbiamo codice contenente i Salmi. in seguito ad azioni militari: nel 1388 Gian Galeaz- tuoi che miei, da capire che nulla essere orgogliosi di averlo ospitato 11 Lapo di Castiglioncello o Castiglionchio, op- zo Visconti conquista Padova e trasferisce la biblio- teca dei da Carrara al Castello di Pavia, Luigi XII re ti è stato tolto, ma che qualcosa hai per otto anni e dobbiamo sforzarci pure Giacomo da Firenze, fu docente di diritto ca- di Francia nel 1499 conquista il Ducato di Milano e guadagnato.” di coltivare la sua memoria, nonico a Firenze e Padova, morì nel 1381. trasferisce la biblioteca viscontea a Parigi. 12 Francesco Petrarca, Familiari, VII, 16. Per concludere vorrei citare ancora valorizzando i luoghi ove ancora il 13 Nicola Sigerio o Sygeros era un dignitario 21 Ugo Ojetti (Roma 1871-Firenze 1946) scrit- tore e critico d’arte, dal 1923 al 1939 pubblicò una passo della biografia petrarchesca suo spirito passeggia. bizantino, che gli invia un codice in greco con le sette volumi intitolati “Cose viste”, si tratta di una del Wilkins, nella Prefazione così Forse è il momento di uscire dalla opere di Omero. raccolta di articoli pubblicati per il “Corriere della Sera”, furono riediti integralmente da Mondadori scrive (pag. 3): “Francesco Petrarca sterile abitudine italica di ragionare 14 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 2. nel 1960, da questa edizione è tratta la citazione 15 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 4. fu l’uomo più grande del suo tempo; per figure contrapposte. 16 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 15. sopra riportata. ed è uno degli uomini più grandi di Non esiste la questione Dante 17 Neri Morando da Forlì era un funzionario del- 22 Ser Petracco dell’Incisa (1267-1326), padre di Francesco Petrarca, amico di Dante Alighieri, tutti i tempi. Fu ed è grande la sua contro Petrarca, ma bisogna la cancelleria della Repubblica di Venezia. fu esiliato dalla Repubblica di Firenze, visse ad consapevolezza con cui partecipò sullo imparare a valorizzare tutti i nostri 18 Francesco Petrarca, Familiari, XXI, 10. Arezzo per qualche tempo, dove nacque il figlio sfondo ampio di tutto un continente, tesori, che sono immensi. 19 Posso capire che in un saggio esprimere opi- Francesco, si trasferì ad Avignone esercitando la nioni personali possa essere considerato non orto- professione notarile. al dramma della vita europea allora È assurdo e illogico mettere in dosso, ma ho voluto inserire questa mia opinione 23 Francesco Petrarca, Le Senili, I, 5, Roma, 1993. in atto; per la consapevolezza che ebbe competizione questi due numi dei tempi passati e dei tempi a venire; tutelari della nostra cultura, ciascuno Riferimenti bibliografici La bibliografia petrarchesca è sterminata, da sette secoli incessantemente si scrive di lui, perciò dare un per l’ampiezza e la varietà dei suoi con una sua storia personale, rendiconto sulla sterminata produzione di studi sull’opera e la vita del nostro poeta è particolarmente interessi (egli fu, fra le molte altre cose, ciascuno con una sua caratteristica complicato, mi limito a segnalare alcuni testi recenti o di particolare importanza: Berté Monica, “Intendami chi può”. Il sogno del Petrarca nazionale nelle ricorrenze dall’unità d’Italia giardiniere, pescatore e liutista); per artistica, ambedue gemme luminose ad oggi. Luoghi, tempi e forme di un culto, Ed. dell’Altana, Roma, 2004 l’elevata perfezione dei suoi scritti; per della cultura mondiale. Billanovich Giuseppe, “Petrarca letterato-Lo scrittoio del Petrarca”, Antenore, Padova, 1995 la fede che ebbe costantemente in Roma Boccaccio Giovanni, “Vita di Petrarca”, Salerno Ed., Roma, 2004 come capitale legittima di un mondo Note Cavalieri Raffaella, “Petrarca il viaggiatore,” Robin Ed., Roma, 2007 1 Il lavoro di Mazzini rimase inedito sino al 1837 Cerchi Paolo, Verso la chiusura. Saggio sul “Canzoniere” di Petrarca, Il Mulino, Bologna, 2008 unificato, governato politicamente quando venne pubblicato a cura di Nicolò Tommaseo. Cossutta Fabio a cura, “Ruolo e mito del Petrarca nelle lettere italiane”, Carabba, Lanciano, 2006 dall’imperatore e spiritualmente dal 2 Giuseppe Billanovich,“Tito Livio, Petrarca, Boc- de Rigo Massimo e AA. VV., “La Solitudine di Linterno”, Milano, 2004 papa; per la precocità della sua attività caccio-Il Boccaccio tra latino e volgare”, Ed. Archivio Dotti Ugo, “Petrarca a Parma”, Diabasis Ed., Reggio Emilia, 2006 Storico Ticinese, Bellinzona, 1984. di filologo e la coraggiosa operosità 3 Francesco Petrarca, Familiari, III, 19, il testo di Dotti Ugo, “Petrarca civile. Alle origini dell’intellettuale moderno”, Donzelli, Roma, 2001 dei suoi ultimi anni; per gli onori che riferimento dal quale sono tratte le citazioni del- Dotti Ugo, “Vita di Petrarca”, Laterza, Bari, 2004 ricevette e gli antagonismi che suscitò; le Familiari inserite nel testo è: Francesco Petrarca, Foresti Arnaldo, “Aneddoti della vita di Francesco Petrarca”, Antenore, Padova, 1977 Opere. Canzoniere - Trionfi - Familiarum Rerum Li- Longo Nicola, “Petrarca: geografia e letteratura. Da Arezzo ad Arquà, da Parigi a Praga, passando per la fedeltà agli studi e all’attività bri, Firenze, 1992. Fra Giovanni Anchiseo dell’Incisa per Roma”, Salerno Ed., Roma, 2007 letteraria, che furono la sua più era frate domenicano, maestro di sacra teologia e Marcozzi Luca, “Bibliografia petrarchesca 1989-2003”, Olschki, Firenze, 2005 priore del convento di San Marco a Firenze. importante occupazione; e soprattutto 4 Philippe de Cabassoles fu vescovo di Cavaillon Petrella Giancarlo, “Il Fondo petrarchesco della Biblioteca Trivulziana. Manoscritti ed edizioni a stampa (sec. XV-XX)”, Vita e Pensiero, Milano, 2006 per la ricca varietà, la sentita lealtà, la dal 1334, legato pontificio in Germania nel 1352 Ritter Santini Lea, “Sorte e ragione: Petrarca in Europa”, Aragno Ed., Torino, 2008 costante devozione delle sue amicizie. e 1357, patriarca di Gerusalemme nel 1361, ven- ne nominato cardinale da papa Urbano V, quindi Tosco Carlo, “Petrarca: paesaggi, città, architetture”, Quodlibet Ed., Macerata, 2011 Egli è anche grande – grazie governatore dell’Umbria. Morì a Perugia nel 1372. Wilkins Ernest Hatch, “Vita del Petrarca”, Feltrinelli, Milano, 2003 (II° ed.) 24 25
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