MILANO EXPO 2015 PER PETRARCA - SULLE ORME DI FRANCESCO PETRARCA

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MILANO EXPO 2015 PER PETRARCA - SULLE ORME DI FRANCESCO PETRARCA
Milano Expo 2015
   per Petrarca
Sulle orme di Francesco Petrarca
     Saggio storico divulgativo

        Milano, settembre 2012
MILANO EXPO 2015 PER PETRARCA - SULLE ORME DI FRANCESCO PETRARCA
Ad Anna Andreoli,
    cara amica dell’associazione
     “Amitiés Franco-Italiennes”
     e indimenticabile paladina
       della difesa ad oltranza
     della Solitudine di Linterno
             petrarchesca

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Milano Expo 2015
                 per Petrarca
                                                              Indice
            Sulle orme di Francesco Petrarca
                                                              Premessa. Una mostra permanente
                                                              dedicata a Petrarca
               Saggio storico divulgativo
                                                              a cura degli autori                    5
 Progetto grafico, R edazione e R icerche iconografiche
                   M assimo de R igo                          Tracce di Petrarca a Milano.
                                                              I luoghi della memoria
                Illustrazione di copertina                    di Anna Andreoli                       7
                      Theo de R igo                           Francesco Petrarca
                                                              primo umanista e poeta europeo
                 Autori degli articoli :                      di Roberto Gariboldi                   9
                    A nna A ndreoli
                   Roberto Gariboldi                          Villa Linterno.
                    M assimo de R igo                         La deliziosa Solitudine di Petrarca
                   M arco A. R ighini                         di Massimo de Rigo                    25
                 M arco Giulio Castelli
                   Gianbattista Vida                          Vivere i sentieri del Petrarca.
                                                              Una passeggiata ad ovest di Milano
                     Si ringraziano:                          di Marco A. Righini                   39
        Giuseppe Frasso per i brani della Premessa
tratti da “Francesco P etrarca. L a biografia per immagini”   Progetto
                                                              “Museino” di Cascina Linterno
                 Mons. Giovanni Balconi                       di Marco Giulio Castelli              41
                     Nerio de Carlo
                     R enato Bosoni                           Un viaggio di mille anni.
                     Sergio Corada                            Linterno (Infernum) nei secoli
                   Gian Carlo Dalto                           di Gianbattista Vida                  43
                    Daniele de R igo
                    M aria M affucci                          Dell’abitare Petrarchesco,
                      Tina Ghilardi                           in forma di sintetica Biografia
                    Eraldo A lenghi                           di Roberto Gariboldi                  44
                    Fabrizio Minunni
                   Isidoro Spirolazzi                         Cronologia
                   M assimo M ainardi                         Petrarca - Linterno /Garegnano
                     Simone Sellerio                          di Roberto Gariboldi                  47
                      Siro Palestra
                      Paolo Zaffina                           Scheda delle principali località
                  Luigi Santambrogio                          legate al Petrarca
                   M arco Ermentini                           di Massimo de Rigo                    52
                   M arco Giachetti
                    M ario Colombo                            Prima A ppendice.
                                                              alcune fonti                          54
        Un sentito ringraziamento ai volontari
  del CSA Comitato Salvaguardia A mbiente e Cultura
                                                              Seconda A ppendice.
       e a tutti coloro che hanno lottato contro
                                                              L’anima del Poeta                     59
        la distruzione della dimora petrarchesca.

                  Milano, maggio 2012

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Petrarca e la sua “Infernum” in una lettera autografa                                                                            Premessa.Una mostra permanente dedicata a Petrarca
                                                                                                                                   Lo scopo del saggio storico “Milano              Una biografia in progressivo
                                                                                                                                   Expo 2015 per Petrarca” che viene                restauro.
                                                                                                                                   dedicato alla compianta Anna An-                 di Giuseppe Billanovich (1913-2000)
                                                                                                                                   dreoli, è principalmente quello di
                                                                                                                                   fornire un compendio di anni di ri-                G
                                                                                                                                                                                    “... li uomini sono animali
                                                                                                                                   cerche, al fine di dare visibilità alla          abitudinari; e perciò si convertono
                                                                                                                                   dimora agreste milanese di France-               con lento sforzo a nuovi pensieri e
                                                                                                                                   sco Petrarca in occasione dell’evento            nuove abitudini. Se per le bisnonne
                                                                                                                                   mondiale EXPO 2015.                              fu “nuovissima cosa” farsi “ritrarre
                                                                                                                                   L’insieme dell’opera si suddivide in             in fotografia” e invece le foto sono
                                                                                                                                   argomenti diversificati.                         per noi tutti fonte usuale di cari
                                                                                                                                   Predominante è la componente storica             ricordi e per gli scienziati strumenti
                                                                                                                                   scientifica, ricca di note e riferimenti         di continuo impiego, i cultori
                                                                                                                                   bibliografici per consentire ulteriori           delle discipline umanistiche, se si
                                                                                                                                   approfondimenti.                                 eccettuano gli storici dell’arte, gli
                                                                                                                                   Nell’ambito di questa ricerca, si alle-          epigrafisti e i paleografi, ancora fanno
                                                                                                                                   gano documenti e fonti iconografiche             delle fotografie un uso tanto parco,
                                                                                                                                   riscoperte negli archivi e sul territorio.       che solo adesso, con una Mostra
                                                                                                                                   Viene descritto il contesto storico-             permanente “Itinerari con Francesco
                                                                                                                                   ambientale del Parco delle Cave                  Petrarca” riassunti nel libro parallelo
                                                                                                                                   che si identifica nel contado medie-             “Peregrinus ubique”, si tenta di
                                                                                                                                   vale di Milano.                                  costruire una biografia per immagini
                                                                                                                                   Si propongono, quindi, idee e suggeri-           di Francesco Petrarca (...)
                                                                                                                                   menti progettuali nel rispetto dell’es-          La vita di Petrarca fu piena di episodi
                                                                                                                                   senza millenaria di Cascina Linterno.            tanto attraenti quanto i suoi più bei
                                                                                                                                   Infine, per dare un’anima petrarche-             sonetti: “Io son sì stanco sotto ‘l fascio
          Amantissime Modi. Perfudisti me stupore et gaudio, dum audivi te tam prope esse, quem longe absentem estimabam.          sca alla nostra fatica, abbiamo inse-            antico/delle mie colpe...”; e già l’autore
          Et quid tibi vis dicam? Mille res haberem scribere; tempus vetat et spes te de proximo videndi. Si enim dominus venit,   rito una componente divulgativa con              del “Secretum” e della “Familiare” con
          ut fama est, sequar eum statim, aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius ethimologiam tibi committo.
          Ego quidem Infernum dicere soleo, paratus tamen in hoc te, ut in multis, sequi. Utinam vero tibi possem ostendere        alcune rime e canzoni del Poeta.                 la descrizione della salita al monte
          Elicona alterum, quem tibi et Musis Euganeo in colle congessi: nunquam credo inde velles abscedere. Non sum nunc         Nello spirito di questa premessa ci              Ventoso, tenendo sempre gli occhi
          aliud dicturus, nisi ut si forte me non viso abires, recommendes me domine mee carissime, que, non dubito, de me
          queritur; sed Christum testor, segnities et tarditas quedam naturalis et annis aucta me detinet, non mutatio affectus.   è parso doveroso ricordare un’ini-               fissi ai posteri, cercò di modellare
          Vale felix, nostri memor.                    Papie, XX iunii ad vesperum, raptim.                      Franciscus tuus   ziativa poco conosciuta a Milano:                la sua biografia, o almeno la sua
                                                                                                                                   la fondazione a Padova (1970)                    leggenda, sullo schema altissimo
                                                                                                                                   del Centro Studi Petrarcheschi                   della biografia di sant’Agostino. Le
                                                                                                                                   e dell’Ente Nazionale Francesco                  vicende, molto intricate, del Petrarca
                                                                                                                                   Petrarca, regolamentato da un ap-                sono state ricomposte da biografi
                                                                                                                                   posito statuto. Nell’occasione venne             diligenti e intelligenti: dal remoto De
                                                                                                                                   apprestata una Mostra fotografica                Sade ai recenti degnissimi Arnaldo
                                                                                                                                   permanenente per offrire a livello               Foresti ed Ernest H. Wilkins. Ma
                                                                                                                                   divulgativo, ma scientificamente                 questa biografia, per nuove scoperte,
                           Lettera al Moggio (Var. 46) Modio meo exoptatissimo. F.                                                 fondato, una rassegna sulla vita, le             si completa e si perfezione di anno
Documento autografo di Petrarca: “Lettera al Moggio (Modius de Modiis) - Papie, XX iunii ad vesperum, raptim”                      opere e il tempo del Poeta.                      in anno, all’esterno e all’interno,
con un preciso riferimento ad ad “Infernum /Linterno”: “aliquot dies, si dabitur, tranquillos rure acturus, cuius                  Uno spunto prezioso per le linee pro-            con novità tanto numerose e
          ethimologiam tibi committo. Ego quidem Infernum dicere solèo” (se sarà possibile, trascorrerò
  alcuni giorni tranquilli in campagna, di cui ti allego l’etimologia. Veramente, sono solito chiamarla Infernum).                 gettuali del Comune di Milano.                   impressionanti quanto nemmeno
      Dal codice autografo di Francesco Petrarca “PLUT.LIII,35”, Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze                           Gli autori                                       possono immaginare i profani...”
                                                                   6                                                                                                            7
Tracce di Petrarca a Milano. I luoghi della memoria.
Ricordando                                    anni. L’arcivescovo Giovanni             di Anna Andreoli                               La casa di San Simpliciano ha
Giuseppe Billanovich                          Visconti, signore della città, inviso                                                   il vantaggio di avere un’uscita
e la nascita di                               ai comuni dell’Italia settentrionale     Francesco Petrarca, parlando dello             di servizio posteriore, che dà
“Itinerari con Francesco                      e più ancora a Firenze per               stato di abbandono dei monumenti               direttamente sui campi.
                                              le sue mire espansionistiche,            romani, scriveva in una lettera                Ma “all’avvicinarsi dell’estate” cerca
Petrarca”                                     accolse cortesemente il poeta,           a Cola di Rienzo: “Così a poco a               rifugio nella Certosa di Garegnano,
di Giuseppe Frasso                            invitandolo a stabilirsi a Milano,       poco non solo i monumenti, ma le               “circondata da tutte le parti da fonti e
                                              assicurandogli la più completa
  Q
“... uella mostra poteva giovare              libertà, offrendogli alloggio presso
                                                                                       stesse rovine se ne vanno. Così si
                                                                                       perdono testimonianze ingenti delle
                                                                                                                                      ruscelli”. “Avevo stabilito di rinserrarmi
                                                                                                                                      dentro le mura dello stesso cenobio...”,
davvero a unire letteratura e cultura,        la basilica di Sant’Ambrogio; la
a scalzare l’immagine oleografica e                                                    grandezze dei padri e voi ... faceste e        ma ci sono i problemi dei cavalli,
                                              vista spaziava sulle mura della          lasciaste che si facesse strazio della         dello schiamazzo dei servi... “così ho
vulgata - certamente riduttiva - di           città, su grandi distese di boschi e
un Petrarca poeta innamorato che                                                       madre comune”.                                 preferito avere una casa vicino a loro...”.
                                              prati, sulle Alpi che si profilavano     In questo passo c’è una grande                 Nel giugno del 1360 scrive a Moggio
s’avventura solitario per selve e             in lontananza (...)
piagge; giovava invece a disegnare                                                     lezione per mantenere, per                     da Parma per invitare Azzo da
                                              Verso il 1356 si recò a Basilea
si l’immagine del poeta eccelso, e                                                     ricordare, per “non perdere le                 Correggio “a vivere con lui quattro
                                              e a Praga in missione presso
però dottissimo, ma anche - e forse           l’imperatore Carlo IV, e si              testimonianze della grandezza dei              giorni di pace nella villa di cui
soprattutto - del grande letterato che,       conquistò la stima dell’imperatrice      padri”.                                        lascio a te divinare l’etimologia:
come pochi altri, aveva contribuito,          Anna, dell’arcivescovo Arnost z          E noi allora torniamo sulle tracce di          Io soglio chiamarla Infernum...”
con la sua passione per l’antichità           Pardubic e di Jan Ocko, vescovo          Petrarca a Milano, per ritrovarlo, per         (Variae, 46).
classica, latina in particolare, a            di Olomouc. Ricevette in                 ritrovare noi stessi e la nostra storia.       Bisogna ricordare che Petrarca,
cambiare un’epoca, guidando la                quest’occasione anche il titolo di       Petrarca arriva a Milano dalla                 qualche tempo prima aveva
transizione dall’età gotica all’età           conte palatino, cui erano legati         Francia nel 1353, dopo un                      scritto a Guido Sette come amava
del’umanesimo...”                             particolari privilegi, come nominare     commosso e commovente saluto                   Milano e come a Milano si sentiva
                                              notai e giudici e legittimare            all’Italia, dove ormai vuole restare           amato ed apprezzato; “dall’aere,
Itinerari                                     persone di nascita illegittima. Ma,      come “incola perpetuus”.                       dalle mura, dalle pareti stesse di
con Francesco Petrarca                        dopo i viaggi faticosi e i colloqui      E anche per questo, forse, ha                  questa città, ancora che volessi non
di Giuseppe Frasso                            impegnativi, c’era la tranquillità di    accettato l’invito dei Visconti, pur           potrei mai distaccarmi...”.
                                              Milano dove la vita passava tra la       sottolineando sempre e fieramente              E nel testamento del 1355 aveva
   D
“... all’estate del 1351 alla                 benevolenza dei signori e il rispetto    la sua libertà: “Io sto con loro, ma           addirittura lasciato detto di
primavera del 1353 Francesco                  del popolo, tra studi intensissimi,      non sotto di loro...”.                         voler essere sepolto a Milano.
Petrarca restò a Valchiusa per                lontano da noie e fastidi, tra sincere   All’inizio Petrarca risiede in                 Fu costretto ad allontanarsi da
piccoli spostamenti ad Avignone               conversazioni di amici. (...)            una casa vicino alla basilica di               Milano a causa della peste.
e nei dintorni (...) Il soggiorno in          La Mostra ha sede a brevissima
Provenza non soddisfaceva più                                                          Sant’Ambrogio, attualmente                     Io credo proprio che Petrarca
                                              distanza dalla casa in cui il Petrarca   incorporata nel monastero delle                avesse deciso di diventare “incola
il maturo poeta, che decise di                trascorse i suoi anni estremi e
trasferirsi definitivamente in Italia.                                                 Orsoline in via Lanzone,                       perpetuus” di Milano.
                                              incontrò la morte.                       “una casa sul lato sud della                   A pensarci bene, è proprio quel
Partì nel maggio del 1353,                    Così il pellegrinaggio ad Arquà è
portando con sé i suoi libri (...)                                                     chiesa..., e sull’ultimo orizzonte le          “io soglio chiamarla Inferno” ...
                                              sempre un ritorno incantevole alla       Alpi che, appena passata l’estate,             “lascio a te divinare l’etimologia”
Passate le Alpi, Petrarca fece                bellezza e all’arte; e, per chi non
sosta a Milano, dove giunse                                                            biancheggiano tutte di neve”                   che mi porta a questa riflessione.
                                              abbia mente per intenderlo, alla
alla metà di giugno: e con una                                                         (Petrarca, Familiari).                         Dice lo studioso francese
                                              saggezza.”
decisione inaspettata, che suscitò                                                     In città, poi, si trasferirà a San             Marc Fumaroli: “Petrarca est
lo scandalo grave di Boccaccio e              (I brani sono tratti da: “Francesco      Simpliciano. A Milano è già                    l’humaniste, l’homme de lettres
di altri amici, trasformò questa              Petrarca. La biografia per immagini”     troppo conosciuto; quando esce                 européen moderne” (“dans tuote
tappa “presso i tiranni lombardi”             a cura di Giuseppe Frasso 2004,          di casa tutti lo salutano, molta               sa liberté inquiète et sa singularité
in una lunga permanenza: di otto              Umberto Allemandi & C. SpA, Torino)      gente lo ferma per parlare con lui.            courageusement acceptée”).
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Francesco Petrarca primo umanista e poeta europeo.
“Changeant souvent de résidence,                a noi: “Infernum, Linterno appunto,       di Roberto Gariboldi (a)                       fascismo, la critica letteraria su
il réunit chaque fois autour de lui             Linterno per sempre”.                                                                    questa scia ha continuato ad usare
des amis, des disciples. Il a sans              Cicerone, uno dei grandi Maestri          U   n’importante conferenza è                  l’Alighieri come figura patriottica
cesse constitué autour de lui une               cui Petrarca guardava, aveva              stata organizzata per presentare il            di riferimento, dimenticando,
communauté fondée sur les affinités             scritto, quando ventisettenne aveva       volume edito, con il patrocinio del            fra l’altro, la fortissima tensione
de vocation et de gouts et sur l’amitié,        visitato i luoghi della Scuola di         Comune di Milano, nel 2007 dal                 patriottica e l’intenso amore
“une academie”” (Marc Fumaroli,                 Atene, dell’Accademia di Platone:         titolo: “Petrarca a Milano. La vita, i         per l’Italia che il nostro Petrarca
“Trois institutions littéraires”).              “I luoghi hanno potere di richiamo e,     luoghi e le opere”.                            portava alla sua patria. Anche uno
In questa sua casa, che diventa                 non senza ragione, li si utilizzano per   Questo volume di 241 pagine,                   dei padri del nostro Risorgimento
“sito letterario”, nasce l’umanesimo            creare un’arte della memoria”.            raccoglie il lavoro di anni di studi e         non sfuggì a questa moda: difatti
e la modernità.                                 Alcuni luoghi petrarcheschi               convegni a partire dal 1988, aventi            nel 1827 il giovane Giuseppe
La riflessione sui classici, la ricerca         (Arezzo, Selvapiana, Arquà e              come tema il periodo passato da                Mazzini scrisse un lavoro su Dante
filologica diventa tutt’uno con la              persino Vaucluse in Francia)              Francesco Petrarca a Milano: sono in           Alighieri dal titolo: “Dell’amor
ricerca profonda di se stessi.                  sono già diventati “luoghi della          tutto 24 contributi e costituiscono            patrio di Dante”(1).
E’ questa la grande “scoperta” di               memoria”, con una precisa                 il meglio di quanto si può trovare su          Naturalmente anche i programmi
Petrarca. Non è solo l’inseguimento             funzione culturale e civile.              questo particolare argomento.                  scolastici a tutti livelli, si sono
di un parallelismo, ma la ricerca               Perché proprio Milano non vuole           Cogliendo questa felice occasione              adeguati a questa linea di pensiero
della nostra anima più profonda,                “creare un’arte della memoria”, di        desidero lanciare un appello ai                e, purtroppo, ancora oggi questi
dal passato al futuro, senza                    un italiano grande, grandissimo,          critici letterari e agli insegnanti di         programmi non sono stati
soluzione di continuità.                        che per un attimo aveva voluto            letteratura e storia, invitandoli a            aggiornati e la figura di Francesco
Da Scipione l’Africano, a Petrarca,             essere “milanese”?                        ridare a questo Poeta il posto che             Petrarca, e non solo, rimane
                                                                                          gli spetta nell’empireo della nostra           ingiustamente in secondo piano.
                                                                                          letteratura.                                   Eppure il nostro poeta ha un
                                                                                          I critici e gli insegnanti sono rimasti        itinerario artistico di tutto rispetto:
                                                                                          “dantocentrici”, ancora affascinati            a 38 anni è incoronato poeta in
                                                                                          dalla grandiosa presenza di Dante              Campidoglio. Dante, anche se
                                                                                          Alighieri, considerato troppo                  spesso raffigurato con l’alloro, non
                                                                                          spesso l’unico vate di riferimento             ha ricevuto questo riconoscimento;
                                                                                          della nostra lingua e della nostra             Petrarca già in vita è riconosciuto
                                                                                          letteratura, dimenticando che                  grande poeta e le sue opere sono
                                                                                          proprio Francesco Petrarca per                 ricercate e ricopiate e diffuse in
                                                                                          secoli fu l’unico italiano conosciuto          tutta Europa.
                                                                                          in tutta Europa per quanto                     Petrarca è riconosciuto come uomo
                                                                                          riguarda la letteratura e la poesia,           di cultura ed è conteso dalle varie
                                                                                          da prendere sempre come esempio,               Signorie italiane, che lo vogliono
                                                                                          tanto da generare anche il termine             alla loro corte; l’imperatore del
                                                                                          di “petrarchismo” come categoria               Sacro Romano Impero Carlo
                                                                                          letteraria.                                    IV lo nomina conte palatino.
                                                                                          La figura di Dante Alighieri è                 Bisognerà aspettare il XVI secolo
                                                                                          tornata prepotentemente alla                   per vedere un altro artista ricevere
                                                                                          ribalta con il romanticismo                    questo onore (si tratta di Tiziano,
                                                                                          ottocentesco, la sua biografia,                che ricevette lo stesso titolo
                                                                                          dai contorni più drammatici e                  dall’imperatore Carlo V).
                                                                                          “gotici”, è stata messa al servizio            Il nostro poeta è stato il primo
                                                                                          del Risorgimento prima e poi del               umanista della storia della cultura
                                           10                                             (a)
                                                                                            email: roberto.romilde@alice.it         11
europea, ha recuperato il culto                   presiedettero insieme/                      ci permettono di conoscere                   qualche parte, cercava sempre una
degli autori della romanità                       l’arte e la natura, facendoti maestra       praticamente tutto della sua vita,           casa che gli offrisse la possibilità
classica, studiandoli e facendoceli               del mondo./                                 cosa che ci porta ad apprezzare              di tenere un orto, difatti lasciò
conoscere, la sua biblioteca era                  A te ora cupidamente ritorno, dopo          l’avventura di una vita dedicata alla        la casa presso Sant’Ambrogio
la più importante del tempo,                      una lunga assenza/                          ricerca culturale e alo scrivere.            proprio perché non aveva un orto
escludendo le raccolte monastiche                 per abitarti per sempre; tu alla mia        Nella sua “Vita del Petrarca”                da coltivare.
o principesche. Petrarca è stato il               vita stanca/                                (pag. 298), il grande petrarchista           Nelle sue lettere spesso parla dei
primo intellettuale a tempo pieno,                concederai un grato riposo, tu mi           statunitense Ernest Wilkins così             suoi esperimenti agricoli, delle sue
che ha dedicato la sua vita allo                  darai infine le zolle/                      scriveva sul legame che aveva                coltivazioni e della sua passione per
studio, alla ricerca, al lavoro poetico           che bastino a coprire le mie membra         con la famiglia e soprattutto con            il lavoro nell’orto; questa passione lo
e letterario.                                     esangui. Tu gioioso contemplo/              gli amici: “Il tratto dominante del          completava, lo metteva in contatto
Giuseppe Billanovich nel 1984 così                o Italia, dall’alto del Monginevro          carattere di Petrarca fu il desiderio        diretto con la natura, ricaricandolo e
scrive: “Fabbro del parlar moderno,               frondoso./                                  costante di amare ed essere amato,           dandogli la forza per nuove imprese
egli entusiasmò subito gli amici e i              Le nubi restano alle mie spalle; un         un desiderio che trovò espressione           poetiche. Si può considerare come
discepoli che condusse, frastornati e             dolce vento mi colpisce il viso/            non solo nel suo amore per Laura,            l’inventore del paesaggio come
lenti, fuori dalla selva gotica verso le          E l’aria salendo con soffi leggeri, mi si   ma anche in quello per membri della          categoria culturale.
praterie umanistiche”.(2)                         fa incontro/                                sua famiglia e, in modo ancor più            Dopo aver lasciato la Provenza,
La critica letteraria mette in risalto            E mi accoglie. Riconosco la mia             tipico, in quello per gli amici… Mai         a partire dal 1353 per otto anni
l’indubitabile patriottismo di                    patria e gioiosa mento la saluto./          nessun altro uomo formò e coltivò            abitò a Milano: quando arrivò
Dante Alighieri, dimenticandosi                   Salve, mia bella madre, gloria del          una riserva più ricca di amicizia            aveva 49 anni, era nel pieno della
invece di Petrarca, il quale amava                mondo, salve.”                              di quella che ebbe Petrarca; mai             sua maturità, questo per lui fu un
l’Italia di una passione intensa,                 Molte altre volte Petrarca cita             nessun altro uomo godette di una             periodo intenso; sempre il Wilkins
tanto da lasciare la sua amata                    con infinito amore l’Italia, nelle          così profonda devozione da parte             nella opera citata così si esprime
Valchiusa ed Avignone dove i papi                 sue rime, nelle lettere e nelle altre       degli amici, mai nessun altro riservò        circa il periodo milanese:
gli avevano offerto ampie sinecure,               opere latine e volgari, ovunque             loro un così profondo attaccamento.          “Quello di Milano, durato otto anni,
ma da lui rifiutate per andare a                  straripa questa passione per il suo         Sempre volle che i suoi amici fossero        fu il periodo più lungo passato da
vivere in Italia. Commovente è                    paese natio, senza trascurare di            anche amici fra loro.”                       Petrarca in modo pressoché continuo
il suo inno all’Italia, composto in               elencarne i difetti e le disavventure.      Questa rete di amicizie ci ha dato           nello stesso luogo, a prescindere dal
occasione del suo ritorno definitivo              Il patriottismo di Petrarca è perciò        la grande messe di lettere che lui           periodo di residenza giovanile ad
nella patria natia:                               indubitabile ed intenso: non ha             scriveva per mantenere i rapporti            Avignone… Inoltre fu in grado di
“Salve, terra santissima, cara a Dio,             nulla da invidiare a quello di Dante        con gli amici sparsi per tutta Italia        occuparsi costantemente dei suoi
salve/                                            Alighieri, il suo amore per la terra        e parte dell’Europa.                         studi e dei suoi scritti. Continuò
terra sicuro rifugio ai buoni, terra              italiana è sereno e senza angosce,          Altra caratteristica di Petrarca era         progressivamente ad allargare il
temibile per i superbi/                           cosa che gli permette di vedere e           la curiosità; egli fu uno dei primi,         territorio già vasto della sua erudizione
terra molto più generosa di ogni altra            analizzare anche i difetti dell’Italia      se non il primo, a viaggiare solo            soprattutto per mezzo del frequente
più nobile/                                       e degli italiani.                           per il gusto di conoscere; ovunque           acquisto di libri. A Milano scrisse la
terra più fertile di tutte, terra di tutte        Della vita di Francesco Petrarca            andava lasciava testimonianze del            più lunga delle sue opere, il “De rimedis
più bella/                                        conosciamo moltissimo, al                   suo passaggio, descrivendo i suoi            utriusque fortune”; scrisse inoltre
cinta da due mari gemelli, celebre per            contrario di Dante che nella                viaggi nelle lettere indirizzate agli        alcune nuove poesie e moltissime lettere
il suo celebre giogo/                             sua biografia ha diverse lacune;            amici.                                       e si occupò della revisione dei numerosi
veneranda per la gloria delle armi e              questa conoscenza è dovuta alla             Petrarca amava intensamente                  suoi scritti in versi e in prosa, composti
delle sacre leggi/                                meticolosa attenzione che pose              la natura: questo amore non si               in precedenza; fece quindi notevoli
dimora delle Muse, ricca di tesori e              sempre nel documentare le varie             limitava alle espressioni poetiche,          progressi nella preparazione delle sue
di eroi/                                          fasi della sua vita: le numerose            ma si concretizzava in lavoro vero           due grandi raccolte, il Canzoniere e le
alle cui altissime imprese                        lettere e i suoi scritti biografici         e proprio. Quando si stabiliva da            Familiari.” (pag. 213)
                                             12                                                                                       13
Alternava al soggiorno in città,             Francesco Petrarca                        e superficiale; i libri dilettano nel            attingere il sapere da trasmettere
prima presso la basilica di                  e la sua privata libraria                 fondo dell’animo, parlano con noi,               agli amici e ai posteri.
                                                                                                                                        Eredita l’amore per i libri in parte
sant’Ambrogio e poi presso
la basilica di san Simpliciano,
                                             D   edichiamoci ora ad approfondire
                                                                                       ci consigliano e con noi si uniscono
                                                                                       con viva e vivace familiarità; né                dal padre ser Petracco: anche
                                             una delle grandi passioni petrache-       solamente ciascuno di essi penetra               lui amava raccogliere libri e il
a quello presso la sua villa di
                                             sche, l’intenso amore per i libri:        nell’animo del lettore, ma suggerisce            primissimo nucleo della biblioteca
campagna, chiamata Linterno.
                                             “Ma perché tu non mi creda libero         il nome di altri; e l’uno gli dà il              proviene dall’eredità paterna. Per
A Milano morì di peste nel
                                             da ogni umano difetto, sappi che          desiderio dell’altro… E tu, se davvero           Petrarca ogni occasione era buona
1362 suo figlio scapestrato
                                             io sono dominato da una passione          mi vuoi bene, a qualcuno dei tuoi                per incrementare la sua raccolta,
Giovanni, così scrisse sul codice
                                             insaziabile,. Che fino ad oggi non        colti amici dà quest’incarico; che               ogni viaggio era l’occasione per una
virgiliano ora conservato presso la
                                             ho potuto ne voluto frenare, convinto     vadano in cerca per la Toscana,                  ricerca affannosa di codici antichi,
Biblioteca Ambrosiana: “Il nostro
                                             come sono che il desiderio di cose        frughino negli scaffali de’ religiosi e          ogni lettera era una richiesta di libri,
Giovanni, nato per il tormento e
                                             oneste non può essere disonesto,          degli altri uomini studiosi, se possa            ogni incontro era l’occasione per
per il mio dolore mi ha procurato
                                             Vuoi tu sapere di che malattia si         uscirne fuori qualcosa che valga non             parlare di libri.
costanti preoccupazioni finché visse
                                             tratti? Non mi sazio mai di libri.        so se ad acquietare o ad acuire la               Vale la pena citare un aneddoto
e mi ha ferito con acerbo dolore
                                             Eppure, ne ho più del bisogno; ma         mia sete. Del resto, sebbene non ti sia          sulla sua passione per il libri: il suo
quando morì.”
                                             accade dei libri come delle altre         ignoto in quali luoghi io soglia pescare         amico Philippe de Cabassoles (4)
In questo volume il nostro
                                             cose: il riuscire a fare denaro è         o in quali boschetti uccellare, tuttavia,        lo convinse a consegnargli, per
Francesco amava registrare
                                             sprone all’avarizia. Anzi, né libri c’è   perché tu non t’inganni, aggiungo qui            dieci giorni, la chiave dell’“armario”
i fatti salienti della sua vita,
                                             qualcosa di singolare: loro, l’argento,   separatamente la nota di quel che                dove conservava il suoi codici,
perciò questo codice riveste una
                                             le vesti di porpora, le case adorne       maggiormente desidero; e perché tu vi            per vedere se riusciva a resistere
particolare importanza nella storia
                                             di marmi, i campi ben coltivati, i        metta più impegno, sappi ch’io ho fatto          per questi giorni senza leggere, al
petrarchesca, in quanto ci permette
                                             cavalli ben bardati, e le altre cose di   la stessa preghiera ad altri amici in            secondo giorno già accusava mal di
di conoscere le date di morte di
                                             questo genere danno un piacere muto       Inghilterra, in Francia, in Spagna. Fa’          testa, il terzo giorno ha un attacco
molti dei suoi amici e altre notizie
importanti della sua vita.                                                             dunque in modo che tu non sembri per             febbrile e così il suo amico Philippe
Nell’anno successivo si sposò a                                                        amicizia e buona volontà inferiore ad            è costretto a restituirgli le chiavi
19 anni sua figlia Francesca con                                                       altri; e sta’ bene.” (3)                         anzitempo.
Francescuolo da Brosssano, che                                                         Con questa dichiarazione                         Nelle lettere delle Familiari e
Petrarca considerò sempre come                                                         Francesco Petrarca si pone senza                 delle Senili spesso si tocca questo
un figlio, tanto da nominarlo suo                                                      dubbio come il patrono laico dei                 argomento, a titolo di esempio
esecutore testamentario.                                                               bibliomani e bibliofili, le parole               cito alcuni brani tratti solo dalle
La ricchezza di documentazione                                                         che abbiamo appena ascoltato,                    Familiari: di Giovanni dell’Incisa
che lui stesso ci ha fornito, ci                                                       indirizzate al suo amico Giovanni                abbiamo già parlato all’inizio, in una
permette di studiarlo al meglio,                                                       dell’Incisa, sono l’autoritratto                 lettera a Dionigi di San Sepolcro
e questo ci ha permesso di                                                             del Petrarca innamorato dei libri,               così scrive (5): “Mi venne in mente di
conoscere una persona unica nella                                                      ma non di un amore egoista ed                    consultare le Confessioni di Agostino,
storia della cultura mondiale, il                                                      esclusivo, legato unicamente al                  dono della tua amicizia, libro che, in
suo nome è conosciuto, studiato                                                        semplice possesso, ma di un amore                memoria dell’autore e del donatore,
e rispettato in tutto il mondo,                                                        che vede nel libro lo strumento per              porto sempre con me e sempre ho tra
molto più che in Italia, la sua                                                        apprendere e crescere, Petrarca vede             mano, libretto di piccola mole, ma
grande statura intellettuale e il suo                                                  in questo oggetto l’arma invincibile             pieno di dolcezza.” (6)
stile è stato per secoli oggetto di                                                    della cultura che eleva l’essere                 In una lettera a suo fratello
imitazione in tutta Europa, dalla                                                      umano, il codice manoscritto è la                Gherardo(7) scrive: “Ti mando
Polonia all’Inghilterra, dai paesi                                                     chiave che gli permette di entrare               con questa lettera il libro delle
slavi alla Spagna.                                                                     nelle sacre sale della cultura e da qui          Confessioni di Agostino che ti avevo
                                        14                                                                                         15
promesso.” (8) In un’altra al suo caro            accadde che inavvertitamente con           un po’ più ispida della parte interna,         successivamente la penna animale,
amico Boccaccio (9): “Mi hai riempito             un lembo della mia tunica spinsi il        lato carne, e passando leggermente             l’inchiostro lavabile a base di
di gioia col tuo dono bello e grande,             libro, e questo, cadendo, mi percosse      la mano in contropelo si può ancora            gomma o a base di sostanze
ormai, io potrò più sicuro navigare               con lieve colpo la gamba sinistra….        avvertire una certa ruvidità. La parte         acide che intacca leggermente
pel mare davidico….A questo dono                  ma sebbene per i replicati urti nel        migliore per la scrittura è il lato più        la superficie, il calamaio per
della tua amicizia accrescono valore,             medesimo punto la pelle si fosse           liscio, quello interno, e infatti negli        contenere l’inchiostro, il Regolo,
oltre la mole di cui parlo, l’eleganza            lacerata formando un’ulcera non            atti su un solo foglio il testo si             antenato del nostro righello,
del volume, la bellezza della scrittura           disprezzabile, io non me ne curai…” (18)   trovava protetto all’interno sul               la pietra pomice per grattare e
antica e la sobrietà degli ornamenti.”(10)        Si tratta di esempi scelti a caso fra      lato carne, mentre il lato pelo                cancellare gli errori.
A Lapo di Castiglioncello(11):                    i numerosissimi che si potrebbero          rimaneva all’esterno e qualche                 La copiatura era fatta su
“Ho ricevuto, col resto, anche la                 scegliere, come si può constatare          volta veniva usato per scrivervi               ordinazione: a volte chi richiedeva
Miloniana di Cicerone; e ti ringrazio.            l’oggetto “libro” è frutto di scambi,      una specie di titolo che segnalava             la copia forniva anche il testo da
Non ora per la prima volta che tu mi              di affannose ricerche, di prestiti         al lettore l’argomento dell’atto,              copiare, altre volte era il copista
dai prova della tua cortesia, lo farò             per poterli copiare, di doni, è            evitandogli di dover aprire ogni               stesso che doveva rintracciare un
copiare e te lo rimanderò.”(12)                   un universo che coinvolge tutti            volta il documento per conoscerne              esemplare dell’opera richiesta
A Nicola Sigerio(13):“Poiché dall’Estremo         i suoi amici o interlocutori, e ci         il contenuto.                                  quindi riprodurlo.
dell’Europa tu mi inviasti un dono,               fa capire come il volume fosse             L’uso di codici in forma di libro              A copia finita, il testo passava nelle
di cui altro non poteva essere né di te           considerato veramente un oggetto           permette anche delimitare con                  mani del decoratore (miniatore) che
più degno, né a me più gradito, né in             prezioso, da trattare con la massima       precisione i bordi del foglio                  provvedeva a realizzare le iniziali
se stesso più nobile.” (14) A Giovanni            considerazione e rispetto.                 individuando la zona in cui è                  ornate con disegni che spesso si
da Certaldo cioè il suo amato                     Bisogna tenere presente che non si         possibile scrivere. La rigatura di             richiamano al contenuto del testo
Boccaccio: “La tua cortesia soprafà               parla di libri nel senso moderno del       preparazione veniva fatta a secco (col         stesso. Poi venivano realizzati in
la mia penna; ché prima io sarò                   termine: produrre un libro prima           pennino asciutto), a piombo (con un            rosso i titoli dell’opera, dei capitoli
stanco dei favori che ti di elargirmeli.          dell’invenzione della stampa, era          punta di piombo) o con inchiostro              e le altre iniziali. Il testo ormai
Ecco che io ricevo ancora da te                   un’opera impegnativa e costosa,            molto diluito. Il copista non scriveva         finito era mondato da eventuali
un libro di operette belle e rare di              bisognava procurarsi il materiale, il      le iniziali dei capitoli né le iniziali        errori e finalmente rilegato.
Varrone e Cicerone… cresce valore al              copista, tanto tempo e disponibilità       ornate, ma si limitava a tracciare dei         Prima di iniziare la copia, si
volume l’esser scritto di tua mano.”(15)          economica. Anche se in altre               sottilissimi caratteri (lettere guida)         realizzavano fascicoletti di quattro-
In un’altra lettera allo stesso                   epoche storiche sono stati usati           che indicavano al decoratore le lettere        cinque fogli (otto-dieci carte), poi
destinatario: “Ho ricevuto i libri che            diversi materiali come base della          da realizzare in quel punto.                   si eseguiva la copia e infine li si
mi hai donato e quelli che mi hai                 scrittura, all’epoca di Petrarca,          Il lavoro di scrittura poteva iniziare         “legava” nel vero senso della parola.
rimandato”. (16)                                  è opportuno parlare di ciò che             solo dopo la fascicolatura. Se si              I fascicoletti venivano impilati
Curioso il caso, riguardante un                   riguarda il materiale allora più in        trattava della composizione di                 e sul loro dorso si incidevano
voluminoso codice contenente                      uso, ovvero la pergamena. Questa è         un’opera nuova, l’autore dettava               alcune piccole fessure a “V”. Poi li
scritti di Cicerone, raccontato                   una superficie sottile ottenuta dalla      ad un suo assistente il quale                  si poneva su un particolare telaio
in una lettera indirizzata a Neri                 pelle di alcuni animali, trattata in       provvedeva a scrivere.                         che serviva a tendere i nervi di
Morando da Forlì (17) : “Io posseggo              modo da renderla liscia, uniforme          Per questo motivo non si trovano               animale. Si facevano entrare i nervi
un grosso volume delle sue epistole,              e bianca. La pelle trattata, a fine        autografi di alcuni testi antichi:             nelle fessure e quindi si cucivano
che, essendo l’esemplare difficile ai             lavorazione ha una forma irregolare        l’autore non li scriveva quasi mai             i fascicoli ai nervi con ago e filo
copisti, copiai di mia mano mentre                motivo per cui i fogli andavano            di suo pugno. L’uso di scrivere di             di cotone. Una volta legati tutti
ero malato. Questo libro, per averlo              “ritagliati” secondo la misura             propria mano le opere letterarie               i fascicoli si annodavano i nervi
sempre a mano, io l’avevo collocato,              desiderata, cosa che comportava            inizia solo con XII secolo.                    e si applicava il piatto, cioè una
come tu vedesti, sulla porta della                una certa quantità di scarti.              I materiali usati, come abbiamo                tavoletta che serviva a tenere
mia biblioteca, appoggiato allo stipite.          La parte esterna della pelle, lato pelo,   visto, oltre alla pergamena, erano il          rigida la copertina. Nella legatura
Mentre un giorno, pensando ad altro,              rimane sempre un po’ più scura e           calamo, una cannuccia appuntita, e             antica questa era fatta da tavolette
                                             16                                                                                        17
di legno ricoperte di cuoio o                  visse a Milano non sono arrivati       uno dei suoi seguaci, Lombardo                sia scrittura: Chiarezza, fermezza,
stoffa, con l’aggiunta di fermagli             sino a noi: Sant’Ambrogio e San        della Seta, completò l’Epitome e il           imperturbabile regolarità, e in
ornati per tenere chiuso il codice             Simpliciano non conservano più         Compendium del De viris illustribus           ogni riga e in ogni schiera di righe
o guarnizioni di ferro e talvolta              nulla, la Certosa di Garegnano         e fece allestire molti codici delle           quella volontà che, versi o prosa,
abbellita con pietre preziose.                 fu solo un luogo di passaggio          opere del maestro, che da Padova              anche l’apparenza delle parole sia
Questo importante lavoro di                    anche se da lui molto amato e          furono largamente diffusi in Italia e         compatta e incrollabile come la loro
copiatura, per secoli è stato svolto           proprio per questa ragione l’unica     in Europa.                                    sostanza. E’ la dichiarazione di
nei monasteri. Soltanto dal XIII               dimora sopravvissuta ai nostri         Dei libri posseduti da Petrarca, e di         quello che nella vita il Petrarca si
secolo, al sorgere delle università,           giorni dovrebbe essere valorizzata     quelli preparati da Lombardo, una             proponeva di essere, anche se non vi
si organizzò il lavoro di copiatura            in questo senso: gli spazi non         parte cospicua arricchì la biblioteca         riusciva sempre, perché è più facile
e sorsero delle imprese che                    mancano e l’ambiente naturale          del signore di Padova, Francesco              alla fine dominare la mano sulla
eseguivano la copia in serie: un libro         si presta a questa destinazione.       da Carrara, che nel 1388 passò a              penna che nell’azione dell’animo.”.
era composto di fascicoli, e invece            Speriamo che le istituzioni            quella di Pavia, dei Visconti, poi            La biblioteca petrarchesca arrivò
di un solo copista che copiasse tutti          recepiscano questo invito, dando       degli Sforza, e infine a quella del           a superare i trecento volumi, il
i fascicoli ogni impresa disponeva             agli studiosi e ai cittadini uno       re di Francia Luigi XII; dove si              che non vuol dire trecento titoli,
di molti copisti che eseguivano,               spazio dedicato a questo grande        conservano ora nella Biblioteca               in quanto i codici manoscritti
ciascuno, la copia di un fascicolo             personaggio italiano .                 Nazionale di Parigi.(20)                      contenevano più opere, diventando
accorciando in tal modo i tempi                Nonostante l’intensa azione            Per fortuna altri libri appartenuti           spesso delle vere e proprie
complessivi di produzione.                     politica, il periodo milanese di       a Petrarca seguirono vie diverse,             miscellanee. Non scrisse mai
L’impresa faceva capo a un libraio             Petrarca è uno dei più fecondi         ricercati con interesse dovunque              un vero catalogo dei libri in suo
autorizzato dall’Università.                   dal punto di vista letterario: qui     da ammiratori di Petrarca e da                possesso, in diverse sue lettere
Petrarca non si separava mai dai               scrisse o portò a termine, fra         umanisti; alcuni di essi furono               elenca opere di autori classici, ma
suoi libri. Nei suoi spostamenti,              l’altro, i De remediis utriusque       scritti o commentati direttamente             non si riesce a capire se si tratta
con lui c’era sempre una                       fortune e i Triumphi.                  da Petrarca, il fascino dei codici            di libri effettivamente posseduti
processione di muli carichi della              Nel 1362, incalzato dalla              con postille petrarchesche, sono              oppure di volumi desiderati, questa
sua preziosa biblioteca. Appena                pestilenza, che lo privò del figlio    una fonte inesauribile di spunti              lacuna ha reso difficile rintracciare
decise di stabilirsi a Milano e poi            Giovanni, tornò a Padova e di là       culturali e ci fanno scoprire                 con precisione i codici della sua
per sempre in Italia, si preoccupò             a Venezia, dove la Repubblica gli      l’immensità della cultura e degli             biblioteca.
di far arrivare parte della sua                concesse una casa sulla Riva degli     interessi petrarcheschi.                      Cosciente dell’importanza
libreria da Valchiusa, in seguito              Schiavoni. Qui si fece raggiungere     Di Petrarca si possiedono numerosi            culturale della sua biblioteca, il
fece arrivare il resto rimasto in              dalla figlia Francesca e dal marito,   autografi (a cominciare dal codice            Petrarca si cominciò a preoccupare
Francia. Viene così naturale pensare           Francescuolo da Brossano, con          dei Rerum vulgarium fragmenta,                per la sorte dei suoi libri post
che anche la Cascina Linterno                  i quali nel 1370 si ritirò in una      manoscritto Vaticano Latino 3195,             mortem. Scrivendo al Boccaccio
abbia ospitato a suo tempo i                   villetta ad Arquà sui colli Euganei,   scritto da lui personalmente e in             nella primavera del 1362, gli
preziosi volumi di Petrarca: perché            ove soggiornò di preferenza negli      parte sotto la sua sorveglianza),             manifestava il desiderio di
allora non pensare che questo                  ultimi anni della sua vita. Superata   i quali consentono di seguire                 individuare un «Luogo pio» dove
spazio che conserva, tuttora,                  una sincope che nel 1370 l’aveva       l’evoluzione della sua scrittura, nei         potesse, mantenendosi integra,
il fascino di questa grandiosa                 colto a Ferrara, continuò a scrivere   testi e nelle glosse, che prepara di          continuare a svolgere la sua
presenza, possa tornare ad ospitare            indefessamente, fino alla morte,       lontano la libraria umanistica, e si          funzione di stimolo per gli studiosi
una Biblioteca del Poeta diventando            sempre nel 1370 a Padova aveva         suole ora indicare con il nome di             futuri. Quando, pochi mesi dopo,
una sorta di punto di riferimento              dettato il suo testamento. Muore       “semigotica”, la scrittura di Petrarca        si trasferiva a Venezia, decise di
degli studi petrarcheschi a Milano.(19)        come sempre aveva desiderato,          arrivò ad entusiasmare anche i                proporre al governo veneziano la
Non si capisce come mai gli anni               nel suo studio in mezzo ai libri,      contemporanei, così scrive nel 1931           donazione della biblioteca dopo la
trascorsi a Milano da questo poeta             nella notte fra il 18 e il 19 luglio   Ugo Ojetti (21): “Chi non ha veduto un        propria morte, perché diventasse
siano così trascurati. I luoghi dove           del 1374. Dopo la sua morte,           autografo del Petrarca, non sa che            a tempo debito il nucleo di una
                                          18                                                                                   19
pubblica libreria e ottenere in              di vista legale avrebbe dovuto essere    sua splendida biblioteca.                     gli autografi, rimase in possesso
cambio la concessione vitalizia di           pur sempre la contropartita per          Di famiglia milanese, Francescuolo            del Brossano, che partecipò quindi
un asilo conveniente per sé e per            l’ospitalità almeno in parte ricevuta.   nacque nella capitale lombarda                all’opera di diffusione degli scritti
i propri libri: non può sfuggire la          Ritornata allo status di patrimonio      in data imprecisata. Nel 1361                 del Petrarca. A Francescuolo
portata del progetto, consistente            personale, l’eccelsa biblioteca del      sposò Francesca, figlia naturale              si dovevano rivolgere amici e
nell’individuare, non un organismo           Petrarca, neanche nominata nel           del Petrarca, nata da una donna               ammiratori che volessero trarre
ecclesiastico o un fondo signorile,          testamento del Poeta, finirà affidata    sconosciuta nel 1343. Avveduto                copie o anche solo leggere opere
ma una pubblica istituzione                  alle cure del genero Francescuolo da     uomo d’affari, marito e padre                 del poeta. Egli ebbe cura di questo
laica come custode del proprio               Brossano, come un oggetto fra tanti.     affettuoso, fu caro al poeta; il              patrimonio, ma alla sua morte la
patrimonio librario. Venezia aveva           Francesco Petrarca stese il suo          Boccaccio così dice di lui in una             biblioteca soffrì la dispersione.
inoltre il vantaggio, agli occhi del         testamento il 4 aprile 1370, dopo        lettera del 1367: «Pergrandem hominis         Dopo la morte del Petrarca la vita
poeta, di una sicurezza interna              aver raccomandato la propria             formam [miratus sum], placidam                del Brossano e famiglia si svolse
maggiore di quella degli altri stati         anima a Dio; il Poeta si occupa          faciem, composita verba, mitesque             prevalentemente tra Padova e
italiani; da parte sua, il Senato            della questione della sepoltura          mores» (“la statura assai grande,             Treviso. Morì nel 1405.
dovette intravedere i benefici di            da dare al suo corpo, ed elenca          l’aspetto placido, l’atteggiamento            Di molti poeti, per esempio Dante
politica culturale e di prestigio che        sette località: Padova, Arquà,           mite”). Si trasferirono a Venezia             Alighieri, non abbiamo nemmeno
potevano venire alla Repubblica              Venezia, Milano, Pavia, Roma e           presso il Petrarca nel 1363. Il               un autografo, eccezionalmente
dalla transazione. Con la                    Parma e per ognuna di esse indica        Brossano si allontanava spesso da             fortunata invece la situazione
mediazione dell’amico Beninendi              la chiesa nella quale o presso la        Venezia per affari: nel maggio                per Petrarca. Di lui abbiamo a
di Ravagnani (cui il poeta scriveva          quale desidera essere seppellito,        1367 era a Pavia e vi accoglieva,             disposizione, in un codice da
il 28 agosto 1362 la Varia 43, in            elenca alcuni lasciti destinati a suo    nella casa del Petrarca, il giovane           lui approvato, e in parte scritto,
cui sottolineava il valore storico           fratello e agli amici, elencando le      discepolo Giovanni Malpaghini,                nientemeno che il Canzoniere, che
dell’evento); il Maggior Consiglio           donazioni da fare alla sua morte:        deluso e pentito di un velleitario            intitolò in latino, Rerum vulgarium
deliberava positivamente il 4                la sua splendida Madonna di              tentativo d’indipendenza; poco                fragmenta. Negli stessi anni, non
settembre dello stesso anno: «si             Giotto («la cui bellezza gli ignoranti   dopo, ripartendo di nuovo da                  è da meno il Boccaccio, grande
accetti la sua donazione secondo             non comprendono, ma i maestri la         Venezia, s’incontrava col Boccaccio,          copista oltre che scrittore. Ci ha
la formula della cedula scritta di           trovano stupenda») a Francesco           che vi giungeva sebbene ne sapesse            lasciato, di sua mano, il Decameron,
suo pugno e riportata sotto [...]».          da Carrara; cavalli e una coppa          assente il Petrarca. Il Boccaccio ci          il Teseida e altri suoi scritti. Tutte
Qualcosa, tuttavia, non dovette              d’argento al fido Tullio Lombardo;       descrive le affettuose accoglienze            opere di cui abbiamo dunque un
funzionare, pur essendosi il Petrarca        a Tommaso Bombasi il suo liuto,          di Francesca e della figlia Eletta.           testo sicuro, da leggere o studiare
effettivamente trasferito a Venezia          da suonare «non per la vanità del        Alla fine del 1367, il Brossano               senza incertezze. Comunque il
già una settimana dopo la delibera           mondo, ma a lode eterna di Dio»;         si trasferisce con la famiglia a              Petrarca, che possedeva molti e
del Consiglio. Sulla scelta di               a Giovanni Boccaccio, memore             Pavia. Nel 1372 si riuniscono al              importanti codici latini, conservava
recedere dalla decisione influì forse        delle sue ristrettezze economiche,       Petrarca ad Arquà: qui e a Padova             anche con gelosa cura i propri,
un ripensamento sulle effettive              cinquanta fiorini d’oro per              trascorrono gli ultimi anni del poeta,        persino le prime stesure del
capacità di comprensione degli               comprarsi una veste invernale con        circondato dall’affetto dei suoi              Canzoniere, giunte parzialmente
ambienti intellettuali e sociali cui         cui affrontare le veglie di studio,      cari. Il testamento petrarchesco del          sino a noi insieme con la raccolta
aveva rivolto il suo messaggio, la           al fratello Gherardo, ad altri amici     1370 istituiva Francescuolo erede             definitiva. Gli studiosi possono
natura cioè della cultura veneziana,         e ancora al servo. Tutto il resto        universale. Di qui l’importanza di            seguire le fasi d’elaborazione di
impregnata di aristotelismo                  andrà a Francescuolo da Brossano:        questo «bonario e incolto» ufficiale          molti componimenti, di stesura in
scolatico (come prova lo scontro             «Non solum ut heredem, sed ut            dell’amministrazione carrarese,               stesura: una storia di perfezione.
con i quattro aristotelici che               filium carissimum» (“Non solo come       che si trovò a gestire la prestigiosa         Il Canzoniere è un magnifico
originò il De sui ipsium et multorum         erede, ma come figlio dilettissimo”).    biblioteca del Petrarca, una parte            manoscritto di pergamena di
ignorantia). Né la Repubblica                L’unica cosa di cui non si fa parola,    della quale passò subito al castello          settantadue fogli (144 pagine),
protestò, per quella che dal punto           particolare veramente curioso, è la      dei da Carrara, ma il resto, tra cui          più fogli di guardia ed indici. Fu
                                        20                                                                                     21
trascritto in parte, fra il 1366 e il         petrarchesco, indicandolo nelle          cui sono tratti i testi variano da              episodio legato al suo carissimo
1367, da Giovanni Malpaghini,                 “Prose della volgar lingua” (1525)       un’opera all’altra. L’operazione                amico Giovanni Boccaccio.
discepolo e copista di Petrarca.              come modello della lingua italiana,      dovette avvenire durante la breve               Il monaco certosino Pietro Petroni,
Poi successe qualcosa che non                 ed esaminandone l’irraggiungibile        permanenza avignonese del 1325,                 famoso ai suoi tempi per la suo
sappiamo: il Malpaghini si licenziò,          qualità stilistica. Acquistato poi da    poiché l’anno successivo, tornando              intensa spiritualità e per le sue
lasciando Petrarca a lamentarsi del           un altro erudito, Fulvio Orsini, fu      definitivamente da Bologna per                  visioni, mandò un incaricato da
tradimento con gli amici; tornò               lasciato alla Biblioteca Vaticana,       la morte del padre, il Petrarca non             Boccaccio per invitarlo a cambiare
ancora per un breve periodo, ma si            che tuttora ospita il cimelio. Ma        ritroverà il volume, sottrattogli dagli         vita e dedicarsi alle buone opere in
dedicò ad altro. Fu allora Petrarca           alla Vaticana, sembra incredibile, il    esecutori testamentari, come lui                attesa della morte che considerava
stesso a copiare lentamente in bella          codice giacque a lungo dimenticato       stesso nota sul foglio di guardia del           prossima. Giovanni Boccaccio
il resto del Canzoniere, proseguendo          dagli studiosi, sinché nel 1886 due      codice, recuperato molti anni dopo:             rimase assai colpito da questo invito
sino alla morte, nel 1374. Neanche            filologi, Pierre de Nolhac e Arthur      “Liber hic furto michi subreptus fuerat         e ne scrisse preoccupato al suo
il cuore più duro può resistere all’          Pakscher, lo riscoprirono e lo fecero    anno Domini M° CCCc XXVI                        amico Francesco Petrarca, la riposta
emozione leggendo, nella scrittura            conoscere al mondo.                      in Kalendis Novembris ac deinde                 non si fece attendere, è una lunga
del poeta, sonetti come quelli dell’          Uno dei codici più amati da Petrarca     restitutus anno M° IIIc XXXVIII°                lettera, molto bella, sentita e piena
«aura», e canzoni come «Standomi              fu il Virgilio, manoscritto S.P. 10/27   die xvii Aprilis apud Avinionem”                di partecipazione.
un giorno solo a la fenestra» o               della Biblioteca Ambrosiana di           (“Questo libro mi era stato rubato              Gli elenca pronostici mai avveratisi,
«Vergine bella». Il codice è di una           Milano. Qui Petrarca vi riunì l’opera    il primo novembre del 1326 e mi fu              invitandolo a pendere quello che lo
rara perfezione. Ornato solo da               maggiore di Virgilio: Bucoliche (cc.     poi restituito il diciassette aprile del        riguarda con la serenità che si deve
due piccole miniature, all’inizio di          2r-16v), Georgiche (cc. 16v-52r),        1338 presso Avignone”). Fu questo               avere nei vari passaggi della vita e
ognuna delle sue parti, prosegue con          Eneide (cc. 52r-233r), con il            forse il libro più caro al poeta:               soprattutto dicendogli che non vale
scrittura calligrafica, impeccabile,          commento canonico di Servio;             qui appose la nota con la data di               la pena di sospendere gli studi, in
inserendo tra i sonetti, che hanno            l’Achilleide di Stazio (233v-248v),      morte di Laura nel 1348, e quelle               quanto non sono d’ostacolo alla
iniziali alternate blu e rosse, le            con commento; quattro odi di             del figlio Giovanni (1361) e degli              salvezza dell’anima. Fra le altre cose
altre forme metriche, soprattutto             Orazio (II, 3, 10, 16 e IV, 7) “con      amici più cari; su questo libro                 Boccaccio gli proponeva l’acquisto
canzoni. I sonetti costituiscono              scoli” (249r-250v); due commenti         continuò a studiare Virgilio per                della sua biblioteca; questo invito
blocchi di sette righe (due versi             al terzo libro dell’”Ars maior” di       tutta la vita, come testimoniano le             non sfugge certo all’amico
per riga), quattro per ogni facciata:         Donato (251r-269v). La varietà           numerosissime postille databili a               bibliofilo, che così gli risponde:
un’armoniosa architettura, da                 e la qualità dei testi (si pensi alle    epoche diverse della sua esistenza.             “E sebbene mi sembra di star per
far invidia ai migliori tipografi.            Odi di Orazio, quasi sconosciute         Alla sua morte il codice, miniato               comprare qualcosa che è già mio, non
L’occhio gioisce prima ancora di              a quel tempo), nonché i numerosi         nel suo primo foglio da Simone                  vorrei mai che i libri di tanto uomo
leggere. Quando ci sono canzoni,              interventi di restauro condotti sul      Martini, fu ereditato dal suo                   vadano dispersi o, come accade,
la geometria diventa più mossa                testo virgiliano rivelano il precoce     protettore Francesco da Carrara,                violati da mani profane. Come
e ariosa. Minimi cambiamenti di               genio del Petrarca. Per allestire il     per poi passare nella biblioteca dei            dunque, anche se in due corpi diversi,
calligrafia o d’ inchiostro sono segni        volume Francesco e Petracco (22)         Visconti a Pavia, dove lo sfogliarono           noi siamo stati un animo solo, così
delle soste e dei riposi durante              impiegarono un solo copista. Un          molti dei maggiori umanisti,                    iddio esaudisca questo mio voto:
la trascrizione, la quale, come               italiano, anzi, per intima esigenza      da Pier Candido Decembrio a                     che dopo di noi, questo patrimonio
s’è visto, occupò quasi otto anni.            di Francesco e anche di Petracco,        Girolamo Squarciafico, per giungere             dei nostri studi, possa approdare,
Il manoscritto del Canzoniere,                italiano del centro, che quindi seppe    infine, dopo molte vicissitudini                indiviso e in un medesimo tempo, in
conservato gelosamente dagli                  mantenere un’ortografia pulita           all’Ambrosiana di Milano,                       qualche luogo santo, devoto e memore
eredi, finì nelle mani sapienti di            e sufficientemente omogenea.             acquistato nel 1600 per conto del               per sempre di noi. Così infatti ho
Pietro Bembo. Su quel codice, del             È un professionista toscano, che         cardinale Borromeo, fondatore della             stabilito da quando è morto colui
resto, Bembo si era già fondato,              per realizzare l’opera dovette           Biblioteca stessa.                              che avevo sperato potesse essere il
nel 1501, per pubblicare, presso              ricorrere a una grande quantità          Concludo queste note sulla                      continuatore dei miei studi. Quanto
Aldo Manuzio, il capolavoro                   di esemplari, poiché le copie da         “Libraria” petrarchesca con un                  poi al fissare il prezzo dei tuoi libri,
                                         22                                                                                       23
come mi offri con la tua indulgenza,                soprattutto alle centinaia di lettere                         5 Dionigi Roberti da Borgo San Sepolcro, mo-               e questo mio desiderio perché sarebbe un vero
                                                                                                               naco agostiniano, insegnò teologia a Parigi. Gra-             peccato, un insulto alla nostra tradizione culturale,
non conoscendone con esattezza titoli,              e alle note scritte sui margini dei                        zie all’interessamento di re Roberto d’Angiò,                 se questo reperto medioevale, cioèCascina Linterno
numeri e valore, non lo posso fare.                 suoi libri, che sono state con tanta                       nel 1339 divenne vescovo di Monopoli, morì                    dovesse scomparire a causa di ignobili speculazioni
                                                                                                               nel 1342.                                                     edilizie, a Valchiusa non ci si è preoccupati se “la
Mandamene per lettera un elenco,                    devozione studiate – per il fatto che                         6 Francesco Petrarca, Familiari, IV, 1.                    casa di Petrarca” sia effettivamente quella veramen-
ma a questa condizione; che quando                  noi conosciamo le sue esperienze di                           7 Gherardo o Gerardo, fratello minore di France-
                                                                                                                                                                             te abitata dal Poeta. Ai francesi quella costruzione
riterrai di venire a trascorrere con me             vita con molto maggiore profondità                                                                                       serve come spunto per commemorare e valorizza-
                                                                                                               sco, nasce nel 1307, studia a Bologna con il fratello,        re una gloria che considerano come un loro concit-
quel poco di vita che ci rimane – cosa              che non quelle di qualsiasi altro                          nel 1343 entrò nella Certosa di Montrieux come                tadino. Una città di grandi tradizioni culturali come
                                                                                                               monaco certosino.
che io ho sempre desiderato e che                   essere umano vissuto prima di lui.”(23)                                                                                  Milano, invece ignora l’esistenza di un monumen-
                                                                                                                 8 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 5.                  to nazionale che fu certamente abitato da questo
mi è parso che tu mi abbia qualche                  Queste righe ci donano un ritratto                           9 Nelle lettere di Petrarca chiamato Giovanni da            personaggio: una delle glorie della poesia italiana.
volta promesso – tu li possa trovare                sintetico, ma estremamente efficace                        Certaldo.                                                     Questo lo trovo veramente sconcertante.
così uniti con quei miei libri che ho               di questo gigante della cultura                              10 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 3. Qui Pe-            20 È curioso rilevare come i due grandi trasferi-

                                                                                                               trarca ringrazia l’amico Boccaccio per il dono di un          menti della biblioteca petrarchesca siano avvenuti
messo insieme, e che non sono meno                  mondiale. Noi milanesi dobbiamo                            codice contenente i Salmi.                                    in seguito ad azioni militari: nel 1388 Gian Galeaz-
tuoi che miei, da capire che nulla                  essere orgogliosi di averlo ospitato                          11 Lapo di Castiglioncello o Castiglionchio, op-
                                                                                                                                                                             zo Visconti conquista Padova e trasferisce la biblio-
                                                                                                                                                                             teca dei da Carrara al Castello di Pavia, Luigi XII re
ti è stato tolto, ma che qualcosa hai               per otto anni e dobbiamo sforzarci                         pure Giacomo da Firenze, fu docente di diritto ca-            di Francia nel 1499 conquista il Ducato di Milano e
guadagnato.”                                        di coltivare la sua memoria,                               nonico a Firenze e Padova, morì nel 1381.                     trasferisce la biblioteca viscontea a Parigi.
                                                                                                                  12 Francesco Petrarca, Familiari, VII, 16.
Per concludere vorrei citare ancora                 valorizzando i luoghi ove ancora il                           13 Nicola Sigerio o Sygeros era un dignitario
                                                                                                                                                                                21 Ugo Ojetti (Roma 1871-Firenze 1946) scrit-
                                                                                                                                                                             tore e critico d’arte, dal 1923 al 1939 pubblicò
una passo della biografia petrarchesca              suo spirito passeggia.                                     bizantino, che gli invia un codice in greco con le            sette volumi intitolati “Cose viste”, si tratta di una
del Wilkins, nella Prefazione così                  Forse è il momento di uscire dalla                         opere di Omero.                                               raccolta di articoli pubblicati per il “Corriere della
                                                                                                                                                                             Sera”, furono riediti integralmente da Mondadori
scrive (pag. 3): “Francesco Petrarca                sterile abitudine italica di ragionare                        14 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 2.
                                                                                                                                                                             nel 1960, da questa edizione è tratta la citazione
                                                                                                                  15 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 4.
fu l’uomo più grande del suo tempo;                 per figure contrapposte.                                      16 Francesco Petrarca, Familiari, XVIII, 15.
                                                                                                                                                                             sopra riportata.
ed è uno degli uomini più grandi di                 Non esiste la questione Dante                                 17 Neri Morando da Forlì era un funzionario del-
                                                                                                                                                                                22 Ser Petracco dell’Incisa (1267-1326), padre
                                                                                                                                                                             di Francesco Petrarca, amico di Dante Alighieri,
tutti i tempi. Fu ed è grande la sua                contro Petrarca, ma bisogna                                la cancelleria della Repubblica di Venezia.                   fu esiliato dalla Repubblica di Firenze, visse ad
consapevolezza con cui partecipò sullo              imparare a valorizzare tutti i nostri                         18 Francesco Petrarca, Familiari, XXI, 10.                 Arezzo per qualche tempo, dove nacque il figlio
sfondo ampio di tutto un continente,                tesori, che sono immensi.                                     19 Posso capire che in un saggio esprimere opi-            Francesco, si trasferì ad Avignone esercitando la
                                                                                                               nioni personali possa essere considerato non orto-            professione notarile.
al dramma della vita europea allora                 È assurdo e illogico mettere in                            dosso, ma ho voluto inserire questa mia opinione                 23 Francesco Petrarca, Le Senili, I, 5, Roma, 1993.
in atto; per la consapevolezza che ebbe             competizione questi due numi
dei tempi passati e dei tempi a venire;             tutelari della nostra cultura, ciascuno
                                                                                                               Riferimenti bibliografici
                                                                                                               La bibliografia petrarchesca è sterminata, da sette secoli incessantemente si scrive di lui, perciò dare un
per l’ampiezza e la varietà dei suoi                con una sua storia personale,                              rendiconto sulla sterminata produzione di studi sull’opera e la vita del nostro poeta è particolarmente
interessi (egli fu, fra le molte altre cose,        ciascuno con una sua caratteristica                        complicato, mi limito a segnalare alcuni testi recenti o di particolare importanza:
                                                                                                               Berté Monica, “Intendami chi può”. Il sogno del Petrarca nazionale nelle ricorrenze dall’unità d’Italia
giardiniere, pescatore e liutista); per             artistica, ambedue gemme luminose                          ad oggi. Luoghi, tempi e forme di un culto, Ed. dell’Altana, Roma, 2004
l’elevata perfezione dei suoi scritti; per          della cultura mondiale.                                    Billanovich Giuseppe, “Petrarca letterato-Lo scrittoio del Petrarca”, Antenore, Padova, 1995
la fede che ebbe costantemente in Roma                                                                         Boccaccio Giovanni, “Vita di Petrarca”, Salerno Ed., Roma, 2004
come capitale legittima di un mondo                   Note                                                     Cavalieri Raffaella, “Petrarca il viaggiatore,” Robin Ed., Roma, 2007
                                                       1 Il lavoro di Mazzini rimase inedito sino al 1837      Cerchi Paolo, Verso la chiusura. Saggio sul “Canzoniere” di Petrarca, Il Mulino, Bologna, 2008
unificato, governato politicamente                  quando venne pubblicato a cura di Nicolò Tommaseo.         Cossutta Fabio a cura, “Ruolo e mito del Petrarca nelle lettere italiane”, Carabba, Lanciano, 2006
dall’imperatore e spiritualmente dal                   2 Giuseppe Billanovich,“Tito Livio, Petrarca, Boc-
                                                                                                               de Rigo Massimo e AA. VV., “La Solitudine di Linterno”, Milano, 2004
papa; per la precocità della sua attività           caccio-Il Boccaccio tra latino e volgare”, Ed. Archivio    Dotti Ugo, “Petrarca a Parma”, Diabasis Ed., Reggio Emilia, 2006
                                                    Storico Ticinese, Bellinzona, 1984.
di filologo e la coraggiosa operosità                  3 Francesco Petrarca, Familiari, III, 19, il testo di   Dotti Ugo, “Petrarca civile. Alle origini dell’intellettuale moderno”, Donzelli, Roma, 2001
dei suoi ultimi anni; per gli onori che             riferimento dal quale sono tratte le citazioni del-        Dotti Ugo, “Vita di Petrarca”, Laterza, Bari, 2004
ricevette e gli antagonismi che suscitò;            le Familiari inserite nel testo è: Francesco Petrarca,     Foresti Arnaldo, “Aneddoti della vita di Francesco Petrarca”, Antenore, Padova, 1977
                                                    Opere. Canzoniere - Trionfi - Familiarum Rerum Li-         Longo Nicola, “Petrarca: geografia e letteratura. Da Arezzo ad Arquà, da Parigi a Praga, passando
per la fedeltà agli studi e all’attività            bri, Firenze, 1992. Fra Giovanni Anchiseo dell’Incisa      per Roma”, Salerno Ed., Roma, 2007
letteraria, che furono la sua più                   era frate domenicano, maestro di sacra teologia e          Marcozzi Luca, “Bibliografia petrarchesca 1989-2003”, Olschki, Firenze, 2005
                                                    priore del convento di San Marco a Firenze.
importante occupazione; e soprattutto                  4 Philippe de Cabassoles fu vescovo di Cavaillon
                                                                                                               Petrella Giancarlo, “Il Fondo petrarchesco della Biblioteca Trivulziana. Manoscritti ed edizioni a stampa
                                                                                                               (sec. XV-XX)”, Vita e Pensiero, Milano, 2006
per la ricca varietà, la sentita lealtà, la         dal 1334, legato pontificio in Germania nel 1352
                                                                                                               Ritter Santini Lea, “Sorte e ragione: Petrarca in Europa”, Aragno Ed., Torino, 2008
costante devozione delle sue amicizie.              e 1357, patriarca di Gerusalemme nel 1361, ven-
                                                    ne nominato cardinale da papa Urbano V, quindi             Tosco Carlo, “Petrarca: paesaggi, città, architetture”, Quodlibet Ed., Macerata, 2011
Egli è anche grande – grazie                        governatore dell’Umbria. Morì a Perugia nel 1372.          Wilkins Ernest Hatch, “Vita del Petrarca”, Feltrinelli, Milano, 2003 (II° ed.)

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