Digital Europe Il ritorno dell'Unione e l'occasione dell'Italia - Startmag

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Digital Europe Il ritorno dell'Unione e l'occasione dell'Italia - Startmag
Il magazine dedicato
                             all’innovazione
                             e alla crescita economica
                             Quadrimestrale anno IV° n. 3/2020 Novembre 2020/Febbraio 2021

Digital Europe
Il ritorno dell'Unione e l'occasione dell'Italia

Lucio Caracciolo, Jean-Pierre Darnis, Marcel Fratzscher,
Emilia Garito, Enrico Letta, Paola Liberace,
Alessandro Napoli, Ferdinando Nelli Feroci,
Francesco Saraceno, Michele Valensise, Lea Zicchino
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EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITO

                   Il Continente
                   dei destini incrociati

                   di Pierluigi Mennitti

                   La rivista che avete sottomano può essere            sforzo comune potesse aiutare gli Stati mem-
                   considerata il secondo capitolo del grande           bri a imbroccare la risalita. E l'Europa a indivi-
                   romanzo del nostro tempo, dedicato all'im-           duare un percorso per trovare il proprio spazio
                   patto della pandemia sulla società globale.          nel mondo post-pandemico, dominato dall'a-
                   Seguiamo passo passo i cambiamenti che               scesa cinese e da un'America non più disposta
                   questo evento epocale, ancora in corso men-          a mettere il cappello sulle sicurezze europee.
                   tre scriviamo, sta imponendo alle nostre vite,       Lo sforzo comune si è concretizzato per ora
                   alle nostre economie e ai nostri sistemi politici,   in un piano di sostegno da 750 miliardi di euro
                   utilizzando gli strumenti di un quadrimestrale:      che punta sulla digitalizzazione e ingloba il
                   approfondimento, analisi, riflessione.               New Green Deal per un futuro sostenibile. E
                   Se nel volume precedente abbiamo affrontato          per la prima volta contempla in maniera espli-
                   le trasformazioni dei grandi scenari internazio-     cita una forma di condivisione dei rischi. Che
                   nali - i rapporti di forza geopolitici, la globa-    sia una svolta destinata a costituire un prece-
                   lizzazione, i paradigmi economici - in quello        dente, o una decisione una tantum per reagire
                   attuale puntiamo l'attenzione su due focus           alla più profonda crisi economica dal dopo-
                   specifici: l'Europa e la digitalizzazione. I due     guerra, è il dilemma cui cercano di rispondere i
                   temi si intrecciano strettamente e costituisco-      nostri autori. Molto dipenderà anche da come i
                   no due pilastri del nostro futuro come nazione       Paesi stessi utilizzeranno tali risorse. E nella va-
                   e comunità. Del nostro futuro come italiani e, in    lutazione complessiva della reazione europea
                   quanto tali, come europei.                           va compreso il ruolo assunto dalla Banca cen-
                   Dopo un decennio in cui l'Unione europea è           trale europea, così diverso da quello osservato
                   parsa soccombere sotto i colpi della crisi finan-    ai tempi della crisi finanziaria del 2008 e della
                   ziaria prima, di quella dell'euro poi, il colpo di   crisi greca.
                   frusta della pandemia sembra averla risveglia-       Questa è la finestra che l'Europa ha aperto per
                   ta dal lungo torpore. Alla cacofonia egoistica       passare dalla crisi al rilancio, recuperando il ri-
                   degli Stati è succeduta una reazione comune,         tardo digitale che affligge l'intero Continente. E
                   nella consapevolezza di essere un Continen-          questa finestra porta aria fresca anche all'Italia,
                   te dai destini incrociati. Il percorso non è stato   chiamata a cogliere l'opportunità presentando
                   sempre lineare e non mancheranno nuove re-           un piano preciso, concreto, mirato, per traspor-
                   sistenze. Ma l'aggressione del virus ha eviden-      tare economia e amministrazione nell'era digi-
                   ziato come le vie nazionali fossero inadatte a       tale. Le competenze tecniche per prepararlo
                   combattere i contagi, figuriamoci le sfide del       non mancano, come dimostrato con il piano
                   dopo, drammatiche sul piano economico e              Colao finito immeritatamente nel dimentica-
                   sociale. Dalle settimane delle chiusure arbitra-     toio. Ora si deve aggiungere la competenza
                   rie dei confini nazionali e del reciproco gioco a    politica, che consiste nella definizione delle
                   nascondino con le mascherine si è passati alla       priorità secondo una chiara idea di moderniz-
                   consapevolezza che solo uno straordinario            zazione del Paese.

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Michele Guerriero                 Francesco Saraceno
                                  Maurizio Stefanini
Direttore Responsabile            Matteo Tacconi
Pierluigi Mennitti                Michele Valensise
                                  Ubaldo Villani-Lubelli
Redazione                         Lea Zicchino
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info@startmag.it
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Giusy Caretto
Marco Dell'Aguzzo                 Progetto grafico
Valerio Giardinelli               Grafica Internazionale Roma
Giuseppe Mancini (Istanbul)       Illustrazione copertina:
Manuela Mollicchi                 Stefano Navarrini                 INFORMATIVA PRIVACY (ART.13
(segreteria di redazione)                                           REGOLAMENTO UE 2016/679).
Maria Teresa Protto               Distribuzione                     La rivista Start Magazine
Chiara Rossi                      FDC Services                      viene distribuita gratuitamente
Alessandro Sperandio              Via Ernesto Nathan, 55 (Roma)     e per finalità divulgative.
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hanno scritto                     Grafica Internazionale Roma       di dati personali che avviene
Alessandro Albanese Ginammi       www.graficainternazionale.it      nel rispetto delle procedure
Alessandro Alviani                                                  di sicurezza, protezione
Uski Audino                       Editore                           e riservatezza dei dati.
Lucio Caracciolo                  Innovative Publishing srl         La informativa completa
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Marcel Fratzscher                                                   è disponibile cliccando su
Emilia Garito                     Registrazione Tribunale di Roma   http://www.startmag.it/
Stefano Grazioli                  n .197/2017 del 21.12.2017        wp-content/uploads/GdpR-
Michele Guerriero                 ROC n. 26146                      startmag.pdf.
Enrico Letta                                                        Titolare del trattamento
Paola Liberace                    Chiuso in redazione               è Innovative Publishing srl,
Giuseppe Mancini                  26 ottobre 2020                   sede legale via Sardegna, 22
Alessandro Napoli                                                   00187 Roma - redazione
Ferdinando Nelli Feroci           Stampa                            via Sicilia, 147 – 00187 - Roma.
Gianguido Piani                   ottobre 2020                      Indirizzo mail: info@startmag.it
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        4        La vera posta in gioco del New
                 Generation Ue
                 intervista a Enrico Letta
                                                    39       Avanti adagio su politica estera e
                                                             di sicurezza comune
                                                             intervista a Ferdinando Nelli Feroci
                 di Michele Guerriero                        di Alessandro Albanese Ginammi

        8        Occasione irripetibile
                 di Alessandro Napoli               43       Il Grande Gioco delle terre
                                                             di mezzo
                                                             di Stefano Grazioli

        11       Bce, l'avanguardia della
                 convergenza europea
                 di Lea Zicchino e Alessandro       46       All'Italia serve un approccio
                                                             pragmatico
                 Carpinella                                  intervista a Michele Valensise
                                                             di Ubaldo Villani-Lubelli

                 Compiuto un primo passo verso

        16       l'unione fiscale
                 intervista a Marcel Fratzscher
                 di Uski Audino
                                                    48       L'anno zero dell'Europa digitale
                                                             di Gianguido Piani

        20       L'Europa ritrovata
                 intervista a Francesco Saraceno
                                                    51       Il digitale elettrizza il mondo
                                                             dell'energia

                 di Giuseppe Mancini

                                                    52       Il digital first dell'Italia
                                                             di Paola Liberace

        25       Berlino scopre l'europragmatismo
                 di Alessandro Alviani

                                                    55       Ma anche le aziende devono
                                                             fare la loro parte

        28       Il ritorno di Parigi
                 di Jean-Pierre Darnis
                                                             intervista a Emilia Garito
                                                             di Chiara Rossi

        31       Da capannone a startup. La via
                 digitale dell'Europa centrale
                 di Matteo Tacconi
                                                    59       Quei finanziamenti europei che
                                                             l'Italia non spende
                                                             di Giusy Caretto

        34       Ma dalla pandemia l'Unione
                 europea non esce vincitrice
                 intervista a Lucio Caracciolo
                                                    63       Gli autori

                 di Maurizio Stefanini

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    La vera posta
    in gioco
    del New
    Generation Ue

    Se saremo in grado
    di far funzionare questo
    meccanismo, sarà più efficace
    la spinta ad abbattere i veti
    nazionali su politiche fiscali
    comuni. Un'opportunità
    come questa si presenta
    una volta sola nell'arco
    di una generazione

    intervista a Enrico Letta di Michele Guerriero

    I prossimi passi che l'Italia compirà in Euro-   ta, già presidente del Consiglio e ministro
    pa saranno determinanti per il corso della       in diversi governi, che attualmente dirige
    nostra storia e di quella europea. Non solo      la Scuola di Affari Internazionali dell'Istitu-
    il Recovery Fund, che ormai tutti tirano in      to di studi politici di Parigi.
    ballo in ogni dibattito e in ogni premessa di    L'Italia, secondo Letta, dovrà coinvolgere le
    ragionamento politico ed economico, ma           migliori energie e tutti gli attori sociali per
    anche la costruzione di meccanismi quali         raggiungere un risultato conseguente a
    la politica fiscale comune, o la politica di     quello che definisce un “accordo politico
    difesa comune.                                   storico”, riferendosi al programma Next
    Per capire meglio quali sono le sfide che        Generation Eu. Ma vediamo meglio cosa
    attendono il nostro Continente abbiamo           ci ha detto l'ex presidente del Consiglio,
    deciso di chiedere un parere ad Enrico Let-       Letta.
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INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO L
                                                                                                                                                                                                                                                               5

                                                                                                                                                          Con il Consiglio europeo dello scorso              Si discute di come utilizzare le risorse,
                                                                                                                                                          luglio, che ha dato avvio al cosiddetto            ingenti, provenienti dal Recovery Fund.
                                                                                                                                                          Recovery Fund, ritiene che l'Europa abbia          Quali pericoli corriamo come Paese che
                                                                                                                                                          scelto davvero di entrare nell'età della           storicamente ha peccato di mancanza di
                                                                                                                                                          maturità?                                          programmazione, per esempio, sui fondi
                                                                                                                                                                                                             comuni europei?
                                                                                                                                                          In quel momento l'Europa si è trovata a
                                                                                                                                                          scegliere tra la vita e la morte, e ha scelto      Serve una visione unitaria che sappia tenere
                                                                                                                                                          la prima. Ha scelto di unirsi e superare alcu-     insieme progetti di diversa portata. Non c’è
                                                                                                                                                          ni dei suoi tabù esistenziali, come l'ingente      dubbio, ci troviamo in una situazione senza
                                                                                                                                                          emissione di debito comune europeo da di-          precedenti negli ultimi decenni: mai ci siamo
                                                                                                                                                          stribuire in base alle necessità dei vari Paesi.   trovati con una disponibilità così ampia di
                                                                                                                                                          A quell'accordo politico storico, adesso è         fondi pubblici da investire in così poco tem-
                                                                                                                                                          cruciale fare seguire una rapida messa a ter-      po. Per questo è vitale coinvolgere tutte le
                                                                                                                                                          ra e un’attenta implementazione; e tutto ciò       energie del Paese, a partire dalle associazio-
                                                                                                                                                          non è scontato. Serve massima attenzione           ni di categoria e le parti sociali, che durante
                                                                                                                                                          e non può mancare uno scrutinio democra-           la pandemia hanno dimostrato di giocare un
                                                                                                                                                          tico di questo processo: per questo credo          ruolo fondamentale.
                                                                                                                                                          nell'importanza del ruolo di controllo assun-
                                                                                                                                                          to dal Parlamento europeo.
Digital Europe Il ritorno dell'Unione e l'occasione dell'Italia - Startmag
INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO LETTA INTERVISTA A ENRICO L
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    Su quali settori dell'economia pensa              Venendo ad un altro capitolo importante,
    sia opportuno investire le risorse                ovvero la difesa comune, nello specifico
    che l'Europa ci mette a disposizione,             la sicurezza telematica, la cyber security:
    chiedendoci di raddoppiare la nostra              non rischiamo come europei di rimanere
    crescita economica?                               stritolati nella cyber guerra tra Usa e
                                                      Cina?
    Next Generation Eu insiste sui due pilastri
    della sostenibilità e della digitalizzazione.     Sono proprio i sempre più numerosi e preoc-
    Perché queste due transizioni siano un suc-       cupanti scenari di instabilità geopolitica nel
    cesso, è necessario gestire in maniera atten-     mondo che possono agire da catalizzatore
    ta il loro impatto economico e sociale, che       per un'autonomia strategica europea. Mai
    sarà tutt'altro che uniforme, con significativi   come oggi vediamo che la difesa dei valori
    effetti redistributivi. Per questo, serve ag-     europei coincide con la promozione dei no-
    giungere un terzo pilastro: un ripensamento       stri interessi comuni: lo vediamo per la tec-
    del nostro sistema di welfare per accompa-        nologia, ma anche nel campo della sosteni-
    gnare al meglio queste grandi transizioni, a      bilità e nella difesa della democrazia e dello
    partire dalla formazione.                         Stato di diritto. Passo imprescindibile, però,
                                                      è dotare l'Ue delle competenze necessarie
    Se guardiamo all'ambito economico che             per essere efficace nella sua azione geopo-
    l'Europa si troverà ad affrontare, non            litica esterna.
    crede che sia giunto il momento che il
    Vecchio Continente si doti di una politica        Un Paese come la Germania, per fare un
    fiscale comune?                                   esempio, forza trainante del Continente,
                                                      è stato fondamentale per la risoluzione
    Pur essendo di natura provvisoria, Next Ge-       del Consiglio europeo di luglio. Ma allo
    neration Eu rappresenta un embrione di            stesso tempo sulle politiche energetiche
    politica fiscale comune: il fatto che la Com-     si muove da solo, come dimostra la
    missione dovrà valutare i 27 piani di rilancio    costruzione del gasdotto North Stream 2 e
    nasce proprio dalla necessità di assicurare       l'accordo in esclusiva con la Russia. Pensa
    che gli investimenti dei Paesi membri siano       che le due anime della Germania, quale
    anche coerenti per rafforzare il mercato uni-     leader dell'Unione europea e "solista",
    co. Allora, se saremo in grado di far funziona-   possano convivere?
    re questo meccanismo, sarà la dimostrazio-
    ne più efficace per contribuire ad abbattere      Next Generation Eu è la dimostrazione che la
    i veti nazionali su politiche fiscali comuni.     Germania ritiene che un'Europa unita, forte e
    Un'opportunità come questa si presenta una        prospera sia una condizione necessaria per
    volta nell'arco di una generazione. Questa è      il suo modello economico, che non può più
    la posta in gioco.                                basarsi esclusivamente sulle esportazioni.
                                                      Al tempo stesso, va detto che non saremmo
                                                      mai arrivati a questo risultato senza il sistema
                                                      di alleanze costruito dall'asse dei tre grandi
                                                      Paesi del Mediterraneo: Italia, Francia e Spa-
                                                      gna. Questa è la forza dell'Europa: creare
                                                      alleanze per raggiungere risultati altrimenti
                                                      irrealizzabili.
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    Occasione
    irripetibile
    Le risorse europee
    sono un’opportunità per
    affrontare i nodi strutturali
    che da qualche decennio
    tengono l’economia italiana
    prigioniera e per costruire
    le basi di un Paese nuovo
    e competitivo

    di Alessandro Napoli

    Alle più immediate conseguenze economiche             IL SALTO DI QUALITÀ EUROPEO
    e sociali della pandemia i governi dei Paesi eu-
    ropei, specie quelli del Continente, hanno rea-       Ciò che ai fini del ragionamento che qui se-
    gito con provvedimenti che hanno tamponato            guiamo conta è comunque classificarli come
    gli effetti più distruttivi dell’emergenza. Hanno     provvedimenti di emergenza, di respiro tattico,
    impegnato risorse considerevoli per stendere          tutt’altro che strategico. Il capitolo dei prov-
    una rete a protezione di cittadini, lavoratori e      vedimenti pubblici di emergenza a sostegno
    imprese in linea con i principi basilari del ca-      dell’occupazione e delle piccole imprese po-
    pitalismo temperato, che è il tratto distintivo       tremmo dunque archiviarlo entro il tomo delle
    del patto sociale fondante delle democrazie           cose più o meno ben fatte. Di tamponi neces-
    dell’Europa continentale.                             sari si è certamente trattato, ma per l’appunto
    Attribuire a tali provvedimenti una valenza           semplicemente di tamponi.
    strategica sarebbe invece una forzatura. Di           L’allentamento (uso questo sostantivo per
    provvedimenti-tampone si è trattato, infatti,         prudenza) del Patto di Stabilità e soprattutto
    che neppure nelle intenzioni dichiarate dei           le risorse aggiuntive deliberate dal Consiglio
    parlamenti e dei governi che li hanno adottati        europeo in forza dell’iniziativa di spinta fran-
    pretendevano di assumere tale valenza. Cre-           co-tedesca possono essere invece finalizzati
    do invece che, se valutati entro un perimetro         a un cambio di passo strutturale nella storia
    di soluzioni di breve periodo, per non dire tat-      dell’economia dell’Unione e dei singoli Stati
    tiche, e in rapporto ai fini che si erano proposti,   membri. Perché i problemi da affrontare sono
    abbiano complessivamente funzionato de-               strutturali, molto più che congiunturali, e molto
    centemente. Sia pure con più o meno visto-            più strutturali in alcuni Paesi che in altri: fra i
    se differenze da Paese a Paese, tali differenze       grandi, soprattutto in Italia.
    essendo da attribuire alla diversa efficienza         Veniamo dunque all’Italia e ai suoi problemi
    attuativa dei Paesi che li hanno adottati.            strutturali. Da tre decenni il Pil italiano cresce
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a ritmi annui inferiori a quello medio degli al-       riflette anche sul piano dell’importanza dell’I-
tri Paesi maggiormente sviluppati (per capirci,        talia nel commercio internazionale, indicatore
dei Paesi membri dell’Ocse), Paesi “di avan-           di competitività del Paese. Siamo un Paese
guardia” inclusi. Questo significa che la distan-      leader nell’alimentare, nell’abbigliamento-
za fra l’Italia e gli altri Paesi del club dei mag-    calzature, nel legno-arredo. Oltre che in settori
giormente sviluppati si è allargato.                   “tradizionali” come quelli, occupiamo poi posi-
                                                       zioni di tutto rispetto in alcuni settori cosiddet-
L'ITALIA PRIGIONIERA                                   ti “maturi”, in primis in quello delle macchine
                                                       utensili. Posizioni significative in alcuni settori
Perché la dinamica del Pil italiano si mostra          innovativi di nicchia come la robotica, l’aero-
“storicamente” più modesta di quella media             spaziale, la cantieristica navale, le attrezzature
degli altri Paesi Ocse? Le spiegazioni sono va-        medicali non riequilibriano il quadro generale:
rie, ma un peso decisivo nella determinazione          l’Italia resta “prigioniera” di una dipendenza da
di queste differenze sta nella struttura dell’e-       un sentiero di sviluppo che non la colloca nel
conomia italiana, diversa da quella di altri Paesi     gruppo dei front runner.
del club e soprattutto da quella dei Paesi che         Un altro fattore che spiega da un lato la per-
occupano posizioni di testa, sia per quel che          manenza di una struttura dell’economia sbi-
riguarda le variazioni percentuali annue del Pil       lanciata verso i settori tradizionali, dall’altro
sia per quel che riguarda, in definitiva, il Pil pro   la connessa crescita modesta del Pil, è rap-
capite. L’economia italiana resta infatti domi-        presentato dalla modesta presenza di grandi
nata dalla prevalenza del contributo di settori        imprese. Dove ci sono poche grandi imprese
ad alta intensità di lavoro. Molto più modesto         ci sono solo mezzi residuali per fare ricerca e
invece il contributo di settori ad alta intensità      produrre (non solo comprare) applicazioni in-
di capitale, ad alta intensità di tecnologia e so-     novative, sia sul piano tecnologico, sia su quel-
prattutto ad alta intensità di conoscenza. Ciò si      lo organizzativo, che incidano positivamente
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     sulla produttività complessiva del sistema.            approntare un Piano operativo. Lascio a un’al-
     Non è stato sempre così, anzi. Uno dei fattori         tra occasione lo spazio per esprimere i miei
     trainanti del boom economico della seconda             dubbi sui tempi entro i quali siamo chiamati
     metà degli anni Cinquanta e della prima dei            ad approntarlo, così come su una serie di temi
     Sessanta fu infatti in Italia una capacità genui-      aperti legati all’assenza di un regolamento
     namente rivoluzionaria in settori ad alta inten-       che disciplini sia la costruzione del Piano sia
     sità di ricerca: pensiamo alla chimica dei poli-       la gestione delle risorse del Ngf. Per esem-
     meri o alle tecnologie del nucleare civile, due        pio riguardo le priorità, le politiche e le azioni,
     settori in cui l’Italia si posizionava su un ideale    il quadro finanziario, il quadro organizzativo-
     podio internazionale.                                  amministrativo, le modalità di disimpegno
     E questo fu possibile grazie a due attori: la          automatico in caso di risorse non spese entro
     grande impresa e l’intervento pubblico. Van-           tempi prestabiliti (quali saranno?). Spero che
     taggi che l’Italia ha dissipato nel tempo, e per       dai servizi della Commissione vengano rispo-
     varie ragioni, ma soprattutto per la sottovalu-        ste ai temi aperti e ai relativi interrogativi.
     tazione dell’importanza della grande impre-            Nel momento in cui scrivo, questi temi e i re-
     sa e dell’intervento pubblico per lo sviluppo          lativi interrogativi non trovano risposte, così
     economico. Smantellati strumenti essenziali in         come non mi è chiaro chi e come realizzerà
     questo senso quali erano state le “prime” par-         quel Piano, senza il quale pensare di attingere
     tecipazioni statali fra i Cinquanta e i Sessanta,      alle risorse del Ngf mi pare vaneggiamento.
     a quei tempi in mano a tecnocrati di alto livello      Concentrandomi invece su una generale stra-
     che condizionavano il personale politico inve-         tegia di fondo, credo di dover invitare a andare
     ce di esserne condizionati, e in assenza di una        al di là della lista di priorità generiche e di ge-
     politica industriale, abbiamo progressivamen-          nerici obiettivi che tocca al momento ascolta-
     te perduto la capacità e i mezzi finanziari, orga-     re. Vorrei un Piano che sia un Piano, costruito
     nizzativi e tecnici per investire in futuro. Da pio-   secondo un quadro logico di obiettivi, politi-
     nieri siamo diventati progressivamente prima           che, azioni, strumenti attuativi. Che non sia, per
     buoni corrridori, poi inseguitori e infine spetta-     dirla in sintesi, una lista della spesa ma, per
     tori in un mondo che cambia costantemente e            l’appunto, un Piano. Su un punto però insisto:
     dove chi non è capace di correre, o non vuole          se le risorse del Ngf sono, e hanno da esse-
     correre, nel miglior caso può aspirare solo a un       re, l’occasione per cambiare strada affrontan-
     dignitoso e decoroso prepensionamento.                 do i nodi strutturali che da qualche decennio
                                                            tengono l’economia italiana prigioniera di una
     QUEL CHE DOBBIAMO FARE                                 path dependence, è proprio sull’identificazio-
                                                            ne precisa e lo scioglimento di quei nodi che
     Vorrei davvero invitare a non confondere l’e-          il Piano dovrà concentrarsi. E non sulle chiac-
     mergenza dei tempi del lockdown e le sue               chiere di una vulgata alla moda. Abbiamo bi-
     conseguenze da tamponare con il ritardo                sogno di una politica industriale che ci svincoli
     che ci portiamo dietro da decenni prima del            dalla condizione di Paese di piccole imprese
     lockdown e che va invece aggredito agendo              tradizionali senza campioni nazionali produt-
     sui fattori di debolezza strutturale. A me pare        tori di ricerca e applicatori di innovazioni tec-
     che tra allentamento del Patto di Stabilità e ri-      nologiche e organizzative, di un ruolo dello
     sorse del New Generation Fund (Ngf) siamo              Stato promotore e investitore, di grandi impre-
     a due passi dal poter profittare di mezzi che          se in grado di competere a scala internazio-
     ci permettano non di tamponare falle, ma di            nale, di un sistema nazionale di istruzione che
     imprimere una svolta. Non mi piace l’espres-           spenda meno in spese correnti e che investa,
     sione “cambiare il modello di sviluppo”, perché        invece, per far superare all’Italia la sua condi-
     la trovo tanto altisonante quanto vuota di con-        zione di arretratezza macroscopica in materia
     tenuti, quanto ancora persino stupida perché           di disponibilità di forza lavoro ad alta e altis-
     lo sviluppo economico non è qualcosa su cui            sima qualificazione. Sono queste le basi per
     si possa agire con esperimenti di laboratorio          costruire una nuova Italia, un’Italia competitiva.
     come l’espressione che citavo lascerebbe
     intendere. Ma se può servire come messag-
     gio accessibile e in grado di mobilitare risorse
     umane e materiali, ebbene che la si pronunci,
     al pari di come si è fatto in passato con altre
     espressioni sloganistiche come New Deal o
     Ricostruzione.
     Per accedere alle risorse del Ngf dobbiamo
11

Bce, l'avanguardia
della convergenza
europea
Il punto di rottura della crisi
finanziaria, il “whatever it
takes” di Draghi, la risposta
nell'emergenza pandemica.
Ora la Banca centrale è di
fronte a nuove sfide, non
ultima quella con la politica

di Lea Zicchino e Alessandro Carpinella

Qualcuno che abbia lavorato alla Banca cen-            guidance – è essa stessa uno strumento di
trale europea prima della crisi finanziaria del        politica monetaria.
2008 e che fosse stato su un altro pianeta per         Prima della crisi finanziaria c’era stata una lun-
gli ultimi 12 anni, tornando sulla terra sarebbe       ga fase di ridotta volatilità dell’attività econo-
sicuramente disorientato dai cambiamen-                mica e dell’inflazione, per questo definita della
ti avvenuti nel frattempo alla sua istituzione.        “Grande Moderazione”. In questo periodo, le
Innanzitutto, c’è un nuovo indirizzo per la po-        Banche centrali, quasi tutte in regime di infla-
litica monetaria, mentre alla vecchia Euroto-          tion targeting, sembravano avere gioco facile
wer ha preso posto una nuova entità, che ha            nel perseguire il proprio mandato e nel raffor-
in carico la vigilanza delle banche più grandi         zare quindi la propria credibilità di guardiani
dell’Eurozona. E la politica monetaria non si fa       della stabilità dei prezzi. E l’attività di vigilanza
più solo con interventi sui tassi di interesse ma      del settore bancario proseguiva senza grosse
con una pletora di nuovi strumenti, identificati       difficoltà, guidata anche da un insieme di rego-
da acronimi non sempre facili da ricordare o           le internazionali messe a punto dal Comitato di
pronunciare.                                           Basilea, che era arrivato a produrre una nuo-
                                                       va versione dell’accordo (Basilea II). La crisi
COME SI È ARRIVATI AL CAMBIAMENTO                      iniziata nel 2007 e diventata più grave con la
                                                       bancarotta Lehman di settembre 2008 ha de-
La crisi finanziaria ha segnato un punto di            terminato un brusco cambio nella conduzione
rottura tra un prima, in cui le banche centra-         della politica monetaria così come nell’attività
li, affidatesi all’inflation targeting (obiettivi di   di supervisione del settore bancario.
inflazione programmata) e alla maggiore tra-           La risposta iniziale delle banche centrali, e in
sparenza nella comunicazione, riservavano              particolare della Federal Reserve e della Bce,
poche sorprese, e un dopo, in cui le banche si         è stata simile. Si sono ridotti i tassi di interesse
sono spinte dove mai si sarebbe immaginato             al minimo per cercare di contrastare gli effetti
e in cui la comunicazione – diventata forward          depressivi della crisi finanziaria. Gli interventi
12
     diretti sul sistema bancario sono stati invece diversi. Men-         tions), seguito all’ormai famoso “whatever it
     tre negli Stati Uniti, nonostante la frammentazione delle            takes” di Draghi. La nuova misura, che rendeva
     autorità di supervisione, il governo centrale è intervenuto          possibile l’acquisto di titoli di Stato, ma solo di
     con una serie di misure, tra cui il Tarp (Troubled Asset Re-         Paesi in conclamata difficoltà macroeconomi-
     lief Program), nato come fondo per l’acquisto degli asset            ca e che avessero avviato un programma di
     tossici delle banche ma poi diventato lo strumento per ri-           aiuto finanziario con il Meccanismo europeo di
     capitalizzare il settore, gli interventi nell’area euro sono stati   stabilità, pur se mai implementata, è stata suf-
     decisi a livello nazionale ed eterogenei: il sostegno sotto          ficiente a ridimensionare il cosiddetto rischio
     forma di capitalizzazioni e altre misure di sostegno è anda-         di ridenominazione (ossia di riconversione del
     to da meno dell’1 per cento del Pil, come nel caso di Italia e       debito in una valuta nazionale) pagato sui tito-
     Francia, a oltre il 30%, nel caso dell’Irlanda. Dopo una prima       li di Stato dei Paesi periferici dell’Eurozona. E
     fase di taglio drastico dei tassi, anche la politica monetaria       infine, nel 2015, arriva anche per la Bce il pro-
     ha iniziato a divergere. Mentre la Fed introduceva il Quan-          gramma di acquisto di titoli pubblici, dopo che
     titative Easing (Qe), ossia un programma di acquisto di titoli       neppure l’aver portato i tassi di politica mone-
     di Stato e di titoli privati, la Bce si affidava ad altre misure     taria in territorio negativo era stato sufficiente
     non convenzionali, principalmente offerta di finanziamenti           a contrastare il rischio di deflazione nell’area.
     al settore bancario e programmi di acquisto di soli titoli co-
     vered e asset-backed, mentre veniva anche colpita da una             LA RIVOLUZIONE DI FRANCOFORTE
     nuova crisi, questa volta tutta europea, e in parte dovuta
     proprio alla difficoltà per la Banca centrale dell’Eurozona di       Una rivoluzione per Francoforte, inimmagi-
     intervenire nel mercato dei titoli di Stato come fatto dalla         nabile anche solo qualche anno prima, resa
     Federal Reserve, dalla Banca d’Inghilterra e dalla Banca             necessaria dalla minaccia alla stessa soprav-
     del Giappone.                                                        vivenza dell’Unione monetaria e delle sue
     La crisi greca, partita nel 2010 con la rivelazione di numeri        istituzioni, verso cui era ormai diventato forte
     sul debito pubblico maggiori di quelli fino ad allora dichia-        lo scetticismo di gran parte dei cittadini euro-
     rati dalle statistiche ufficiali, ha determinato una crisi di fi-    pei, soprattutto i più fiaccati dalla crisi econo-
     ducia degli investitori nella capacità degli Stati più deboli e      mica e dalla mancanza di prospettive di una
     indebitati dell’Unione monetaria di far fronte ai propri ob-         ripresa solida.
     blighi senza il sostegno di una politica fiscale comune e di         L’acquisto di titoli di Stato per la Bce era sta-
     una Banca centrale che potesse intervenire direttamente              to fino ad allora un tabù per una parte dei
     sul mercato sovereign.                                               Paesi dell’Eurozona, tradizionalmente “fruga-
     Un deciso cambio di passo arriva anche per la Bce nel                li”, a partire dalla Germania, che resistevano
     2012, con il programma Omt (Outright Monetary Transac-               all’idea di condividere i rischi fiscali sul bilan-
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cio della Banca centrale o attraverso l’emissione di debi-         LA NUOVA NORMALITÀ E IL RUOLO FUTURO
to comune (eurobond). In realtà, anche se in modo meno             DELLA BCE
esplicito, con l’offerta di liquidità alle banche e la chiusura
del mercato interbancario, a una forma di condivisione dei         Dopo il forte cambiamento degli ultimi anni,
rischi si era già arrivati, attraverso il sistema di pagamenti     la domanda sul ruolo e gli strumenti che le
Target2. I saldi Target rappresentano i crediti e le passività     banche centrali potranno utilizzare in futuro è
delle banche centrali nazionali dell'area euro nei confronti       arrivata dagli stessi rappresentanti delle isti-
della Bce derivanti dai flussi di pagamento transfrontalie-        tuzioni. Seguendo la Federal Reserve, che ha
ri. Ad esempio, se un investitore con un conto presso una          appena concluso il suo percorso di revisione
banca tedesca vende un Btp a una controparte italiana,             della strategia di politica monetaria, anche la
questa operazione comporta un aumento del saldo Tar-               Bce ha avviato un lavoro di ripensamento del-
get2 della Bundesbank e una contemporanea riduzione                le modalità con le quali persegue il suo man-
di quello della Banca d'Italia. Quindi i saldi Target misu-        dato, che dovrebbe concludersi a metà del
rano l’entità e la direzione dei flussi di capitale all’interno    prossimo anno.
dell’area, e dall’inizio della crisi finanziaria sono diventati    È stato lo stesso Powell nel suo discorso a
significativamente positivi per le banche centrali dei Paesi       Jackson Hall di fine agosto a elencare i cam-
verso cui si sono diretti i flussi di capitale (Germania prin-     biamenti strutturali all’economia che hanno
cipalmente) e negativi per tutti i Paesi della periferia, tra      messo fortemente in discussione l’impalca-
cui l’Italia. L’uscita dell’area euro di un Paese con un saldo     tura utilizzata finora dalle banche centrali per
negativo potrebbe rendere inesigibili i crediti delle ban-         raggiungere i propri obiettivi. Sembra infatti
che centrali con saldi attivi. Quindi l’introduzione stessa        essersi fortemente indebolita la connessione
dell’euro e di un sistema centralizzato di regolazione dei         tra l'attività reale e la dinamica dei prezzi (la
flussi di pagamento ha creato implicitamente un meccani-           relazione che è sintetizzata dalla cosiddetta
smo di condivisione dei rischi.                                    “curva di Phillips”). Questo è stato reso eviden-
Più evidente, e più difficile politicamente, è la condivisione     te dal fatto che anche in fasi di mercato del
dei rischi sui bilanci della Bce attraverso l’acquisto di titoli   lavoro molto buone, non si sono manifestati
di Stato. Il programma, recentemente ampliato in risposta          effetti significativi sul tasso di inflazione. Le
alla crisi covid, ha definitivamente ridimensionato i premi al     potenziali spiegazioni per questo fenomeno
rischio sui titoli di debito sovrano, che non sono più tornati     sono svariate: la globalizzazione del mercato
ai livelli del 2011-2012. Appare evidente che, a cinque anni       del lavoro, il ruolo ridotto dei sindacati nella
dall’inizio del Qe e nonostante i distinguo critici di qual-       negoziazione salariale, l'aumento della con-
che membro del Consiglio direttivo, difficilmente si potrà         centrazione dell'industria, e altri ancora. La
tornare indietro, a una politica monetaria fatta solo con          curva di Phillips sembra quindi essersi ap-
variazione dei tassi, tanto più che l’introduzione del Reco-       piattita e questo rende l’azione della politica
very Fund da finanziare con emissione di debito europeo            monetaria meno efficace, con la conseguenza
– seppur temporaneo e legato all’emergenza pandemica               che per avere un impatto significativo occorre
– costituisce un ulteriore passo, questa volta direttamen-         aumentare la potenza di fuoco.
te dei governi e quindi della politica, verso una maggiore         La implicazione di questo cambiamento
condivisione dei rischi.                                           strutturale è che, con tassi di interesse molto
                                                                   bassi o negativi, la Bce potrebbe essere co-
                                                                   stretta a continuare a usare ancora a lungo
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     tutti gli strumenti non convenzionali di politica moneta-           voluto imprimere, sin dall’inizio del suo man-
     ria fin qui adoperati (ed eventualmente anche di nuovi):            dato, alla Banca come protagonista nella
     quindi l’utilizzo dell’attivo della Banca centrale e della          transizione verso una economia più sosteni-
     forward guidance resterà verosimilmente necessario per              bile. Nella revisione della strategia in corso
     ancora molto tempo.                                                 di discussione saranno valutati anche quattro
     Una conseguenza invece delle due crisi finanziarie e della          ambiti nei quali la Banca centrale potrà dare
     risposta data con l’unione bancaria è che la Bce continuerà         un contributo alle altre istituzioni europee nel
     ad avere il ruolo di preservare la stabilità finanziaria dell’Eu-   raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei
     rozona. Questo sarà fatto non solo ex post, con il nuovo fra-       rischi climatici. Essi saranno inclusi nei modelli
     mework di gestione delle crisi, ma anche ex ante, grazie ai         macroeconomici e nelle previsioni; la vigilanza
     nuovi standard regolamentari introdotti in risposta alla crisi      accerterà che anche essi siano gestiti in modo
     finanziaria. E forse si arriverà a riconoscere esplicitamente       appropriato dalle banche; le misure di politi-
     anche l’espansione dell’attivo della Banca centrale come            ca monetaria, ad esempio gli acquisti di titoli
     uno strumento di stabilità finanziaria, poiché in grado di ri-      o la valutazione del collaterale delle banche,
     durre la frammentazione dei mercati nazionali, soprattutto          terranno conto anche del profilo di sostenibi-
     dei titoli sovrani e delle obbligazioni bancarie, in assenza di     lità degli asset; saranno misurati e comunicati
     unione fiscale, di un’unione bancaria completa e di un’unio-        i rischi di tipo climatico alla stabilità del siste-
     ne dei mercati dei capitali.                                        ma finanziario dell’Area. Sarà in grado la Bce di
     Un effetto della crisi covid 19, probabilmente con impatti          “difendere” un fronte così lungo, su un terreno
     duraturi, è che la politica prudenziale ha operato in accordo       che non le è congeniale per esperienza?
     con quella monetaria come mai era successo in passato.              La terza questione è connessa al rapporto, per
     La anomalia e gravità dello shock che ha colpito l’econo-           definizione precario e dialettico, ma necessa-
     mia con lo scoppio della pandemia è stato tale da richiede-         rio, tra la Banca centrale, le opinioni pubbliche,
     re una risposta congiunta. Anche in questo caso si è forse          la politica. La Banca centrale e le sue scelte in
     così stabilito il principio che, almeno in alcune fasi partico-     risposta alla grande crisi finanziaria sono state
     larmente critiche, è necessario un coordinamento tra i due          ritenute (sostanzialmente a torto, e soprattut-
     ruoli della Banca centrale, affinché le misure di stimolo mo-       to in alcuni Paesi dell’Eurozona), responsabili
     netario abbiano una maggiore possibilità di successo e non          dei bassi tassi di interesse e quindi della bas-
     siano invece, come forse è avvenuto in passato, indebolite          sa redditività dei risparmi nell’Eurozona. Ne è
     dalla prociclicità dei requisiti prudenziali.                       nata una spirale di dissenso che è uscita dal
     Eppure, il percorso evolutivo della Banca centrale europea          terreno appropriato dello scontro politico per
     non può essere rappresentato come una strada tracciata              indirizzarsi direttamente verso la Banca cen-
     una volta per tutte. Ostacoli e prove potrebbero rendere            trale. Preservarne come bene supremo l’indi-
     tortuoso e non scontato il percorso stesso. Almeno tre sfi-         pendenza dalla politica, come parte decisiva
     de, in questo senso, sembrano attendere la Banca centrale           dell’architettura costituzionale europea, sarà
     nella sua prossima evoluzione.                                      forse il compito più delicato cui dovranno por-
     In primo luogo, la capacità di stimolare una più ampia              re mano i gruppi dirigenti, anche ricorrendo
     convergenza bancaria. Con un settore bancario patrimo-              a forme di comunicazione meno convenzio-
     nialmente più sano rispetto a dieci anni fa, ma con intatti         nali. Se si mostrerà all’altezza di queste sfide,
     problemi di redditività, la Bce sarà chiamata ad interpretare       la Banca centrale potrà continuare a rappre-
     il proprio ruolo di vigilanza in maniera più elastica, e in fon-    sentare, come è stata nell’ultimo decennio,
     do anche più creativa. Alla tentazione del consolidamento           l’avanguardia istituzionale della lunga lotta per
     esclusivamente nazionale dei sistemi bancari (esemplificati         la convergenza europea.
     dalla nuova ondata di fusioni tra banche dello stesso Pae-
     se che sembra profilarsi, dopo il caso Intesa-Ubi in Italia e
     quello Caixa-Bankia in Spagna), sarà in grado la vigilanza
     Bce, sotto la guida di Enria, di favorire e accompagnare an-
     che quelle fusioni bancarie cross border che restano l’u-
     nica soluzione realistica alla difficoltà delle grandi banche
     generaliste di creare valore per i propri azionisti, e quindi
     per tornare ad attrarre capitali per innovare e crescere? Ci
     sono segnali che la Bce intenda percorrere, con coraggio,
     questa strada, e sappiamo che non sarà semplice.
     Una seconda questione, che travalica i cambiamenti strut-
     turali dell’economia globale e la dinamica della crisi, sta
     nella capacità di impegnarsi in un campo più lontano da
     quello della politica monetaria e della stabilità finanziaria.
     È infatti evidente la spinta che la presidente Lagarde ha
16

     Compiuto
     un primo
     passo verso
     l'unione
     fiscale

     Il finanziamento comune
                               intervista a Marcel Fratzscher di Uski Audino
     per progetti comuni
     appartiene alla sfera
                               Economista eterodosso eppure alla guida di
                               uno degli istituti di ricerca più influenti del-

     di un'unione fiscale.
                               la Germania, Marcel Fratzscher è la persona
                               indicata per capire se la crisi scatenata dalla

     La crisi del covid ha
                               pandemia stia cambiando il paradigma eco-
                               nomico che muove le politiche europee e

     segnato un cambiamento
                               per indagare se le posizioni del governo te-
                               desco rappresentino davvero la svolta au-

     di paradigma economico:
                               spicata da molti. Dalla sede del Deutsches
                               Institut für Wirtschaftsforschung (Diw) di Ber-

     è la pietra tombale
                               lino Fratzscher, che insegna Macroeconomia
                               all'Università Humboldt della capitale, appro-

     del neoliberismo
                               fondisce con Start Magazine il dibattito che lui
                               stesso ha avviato in patria.
INTERVISTA A MARCEL FRATZSCHER INTERVISTA A MARCEL FRATZSCHER INTERVISTA A MARCEL FRATZSCHER INTERVISTA A MARCEL FRATZSCHER INTERVISTA A MARCE
                                                                                                                                                                                                                                                           17

                                                                                                                                                                                                      dell'unione fiscale. Per esempio, è auspicabile
                                                                                                                                                                                                      che ci possano essere fonti di entrata comu-
                                                                                                                                                                                                      ne non solo nella forma di contributi ma anche
                                                                                                                                                                                                      di imposte, come la digital tax. Certo, ci sono
                                                                                                                                                                                                      già regole condivise come il Patto di Stabilità e
                                                                                                                                                                                                      crescita, ma il finanziamento comune per pro-
                                                                                                                                                                                                      getti comuni appartiene alla sfera di un'unione
                                                                                                                                                                                                      fiscale.

                                                                                                                                                                                                      Ritiene possibili tasse comuni in Europa?

                                                                                                                                                                                                      Credo che siano necessarie. Naturalmente i
                                                                                                                                                                                                      Paesi membri hanno posizioni diverse sull'u-
                                                                                                                                                                                                      nione fiscale e sul Recovery Fund, e io vedo
                                                                                                                                                                                                      già le critiche che arrivano dalla Germania: non
                                                                                                                                                                                                      ci si può soltanto indebitare insieme, ma biso-
                                                                                                                                                                                                      gna assicurarsi che le entrate siano appropria-
                                                                                                                                                                                                      te, che i debiti si possano finanziare. Quindi ri-
                                                                                                                                                                                                      tengo necessario che, oltre a spese comuni, ci
                                                                                                                                                                                                      siano anche entrate comuni e non solo contri-
                                                                                                                                                                                                      buti. Questo per me sarebbe un logico secon-
                                                                                                                                                                                                      do passo. Quanto sia realistico è difficile dire,
                                                                                                                                                                                                      ma sappiamo tutti che nell'Unione europea
                                                                                                                                                                                                      gli sforzi sono lenti e le cose hanno bisogno di
                                                                                                                                                                                                      molto tempo.

                                                                                                                                                                                                      La Germania allora non è più un freno
                                                                                                                                                                                                      per l'Europa?

                                                                                                                                                                                                      Penso che la Germania negli ultimi due anni
                                                                                                                                                                                                      sia stata molto più attiva e proattiva nell'agen-
                                                                                                                                                                                                      da economico-politica. Cinque anni fa è stata
                                                                                                                                                                                                      decisa l'Unione bancaria ma molti punti non
                                                                                                                                                                                                      sono stati applicati. Ad esempio il fondo di ga-
                                                                                                                                                                                                      ranzia dei depositi, congelato da diversi Paesi
                                                                                                                                                                                                      tra cui la Germania, o la riforma delle regole
                                                                                                                                                 Dopo il Consiglio europeo che ha varato              sull'indebitamento. Anche in Banca centrale
                                                                                                                                                 il Next Generation Eu Lei ha scritto: "Il            europea c'è stata una forte resistenza tedesca
                                                                                                                                                 programma del Recovery Fund potrebbe                 sulla politica monetaria. Ma penso che qual-
                                                                                                                                                 essere una pietra miliare per l'unione               cosa sia cambiato e che l'attuale fondo di ri-
                                                                                                                                                 fiscale europea". Cosa intendeva?                    costruzione sia un grande merito del governo
                                                                                                                                                                                                      tedesco, della cancelliera e del ministro delle
                                                                                                                                                 Intendo dire che la possibilità per la Ue di fare    Finanze Olaf Scholz, naturalmente insieme alla
                                                                                                                                                 debito comune è un primo passo verso un'u-           Francia e molti altri. Ma la Germania è stata ed
                                                                                                                                                 nione fiscale. Questa possibilità, cioè questi       è un motore trainante. Un secondo esempio è
                                                                                                                                                 oltre 500 miliardi di euro finanziati per la prima   la protezione dei crediti bancari: l'anno scorso
                                                                                                                                                 volta da debiti comuni, è stata pensata come         il ministero delle Finanze ha dato il via a una
                                                                                                                                                 una manovra temporanea e una tantum. Ma il           nuova iniziativa per compiere passi in avanti
                                                                                                                                                 ministro delle Finanze tedesco ha sottolinea-        sull'Unione bancaria. Già questo indica come
                                                                                                                                                 to che potrebbe anche essere usata in futuro.        la posizione della Germania sia cambiata su
                                                                                                                                                 Quindi è un primo passo per attivare un finan-       diverse questioni. Certo, c'è ancora molta re-
                                                                                                                                                 ziamento comune finalizzato a compiti impor-         sistenza sulla politica monetaria, ma osservo
                                                                                                                                                 tanti e regolarlo nel tempo attraverso debiti        che con la presidenza del semestre europeo,
                                                                                                                                                 comuni Ue. Ma questo è solo un elemento              la Germania porta avanti alcune riforme.
18
     Per il ministro delle Finanze Scholz il              Ritiene che la crisi economica generata
     Recovery Fund "è un vero passo avanti per            dal covid 19 abbia determinato un
     la Germania e per l'Europa da cui non si può         cambiamento di paradigma economico in
     tornare indietro", mentre per il portavoce           Europa? E in Germania vede uno slittamento
     di Angela Merkel è una risposta a “una               dall'ordo-liberalismo al neo-keynesismo?
     crisi estrema e momentanea, chiaramente
     delimitata nelle dimensioni e nel tempo e            Per me questa crisi è la pietra tombale del
     finalizzata a superare la crisi”. Che cosa ne        neoliberismo e dell'ordo-liberalismo, il pensie-
     pensa, è una svolta temporanea o duratura?           ro politico-economico tedesco, perché mostra
                                                          che la cosa più importante è avere istituzioni
     Dove ha ragione il ministro delle Finanze è          statali funzionanti. È stata questa la forza che
     nel fatto che ora esiste un meccanismo, uno          ha permesso alla Germania di affrontare la cri-
     strumento, un esempio di come fare e quindi          si meglio di quanto si fosse temuto. E si è di-
     in futuro non dovrà essere tutto contrattato ex      ventati consapevoli che in passato molte cose
     novo, ma si potrà dire: “L'abbiamo già fatto”. Per   sono andate storte perché non si è regolato
     di più il tempo di restituzione del debito è di      a sufficienza: ci sono stati molti abusi anche
     trent'anni, una fase molto lunga. Per cui in ogni    nell'economia di mercato, come testimoniato
     caso per trent'anni si dovrà far parte dell'Unio-    dallo scandalo Wirecard, in cui le autorità di
     ne europea. Certo, si può discutere se avremo        vigilanza non hanno vigilato abbastanza. Una
     ancora bisogno o meno di questo strumento e          crisi come quella determinata dal covid dimo-
     a quali condizioni, se si può usare regolarmen-      stra l'importanza del sostegno sociale, le risor-
     te per sostenere determinate spese. Queste           se per la cassa integrazione o per i lavoratori
     sono domande aperte sulle quali si discuterà.        autonomi evitano crisi peggiori. Per me è un
     Ma il dato di fatto è che si tratta di un prece-     chiaro cambiamento di paradigma: uno Stato
     dente e questo è di grande incoraggiamento.          forte, con istituzioni statali efficienti, è essenzia-
     Sappiamo dal passato che quando certe cose           le non solo per attraversare una crisi, ma anche
     sono introdotte, poi possono essere riutilizzate     per ottenere la crescita.
     con buon senso.
                                                          È un'opinione condivisa della maggioranza
     Su questo tema Cdu e Spd hanno opinioni              dei suoi colleghi economisti?
     diverse, secondo Lei quale posizione
     prevarrà alla fine?                                  No. In Germania ci sono sempre grandi liti su
                                                          questo punto. Ci sono naturalmente gli ordo-
     Lo vedremo nei prossimi anni, anzi il prossimo       liberali, i Marktliberalen che criticano l'indebi-
     anno quando ci saranno le elezioni federali.         tamento statale e ritengono che lo Stato non
     Ci sarà un nuovo governo che probabilmente           dovrebbe finanziare la cassa integrazione ma
     sarà completamente diverso dall'attuale non          lasciar fallire le aziende. Molti di loro continua-
     solo per le persone ma anche per i partiti. Non      no a ritenere che il mercato ne sappia di più, ma
     dobbiamo dimenticare che la Germania ha              io credo che la crisi abbia confutato in modo
     avuto fasi diverse. Negli anni Novanta Helmut        abbastanza chiaro questa tesi e che loro siano
     Kohl è stato uno dei grandi sostenitori dell'eu-     diventati una minoranza. Naturalmente esiste
     ro che senza il suo governo conservatore oggi        anche il fronte opposto, quello di coloro che
     non ci sarebbe. La Germania in diverse fasi è        vorrebbero statalizzare le banche e le imprese,
     stata anche precorritrice di riforme importan-       puntando a una democrazia socialista. A mio
     ti. Ora, chissà cosa accadrà tra 5 anni. I Verdi     parere, entrambe le posizioni sono estreme e
     potrebbero far parte del prossimo governo,           sbagliate. Bisogna scegliere una strada inter-
     nei sondaggi sono davanti all'Spd, ma sono           media: negli anni Novanta e Duemila ci sono
     uno dei partiti più europeisti. E anche fra i con-   stati eccessi nell'economia di mercato, abusi
     servatori ci sono politici favorevoli a un'unione    nel sistema fiscale, nella concorrenza, nelle
     fiscale. Non sempre deve piacere quel che vie-       banche che adesso devono essere corretti e lo
     ne dalla Germania, ma negli ultimi 70 anni essa      Stato deve svolgere un ruolo più forte per evi-
     ha avuto un ruolo costruttivo e positivo per l'in-   tarli. Su questo credo che ci sia un largo con-
     tegrazione europea. E credo che continuerà ad        senso. Guardiamo al governo tedesco della
     averlo anche dopo le elezioni.                       grande coalizione: due grandi partiti di massa
                                                          hanno dato il via libera al più grande program-
                                                          ma congiunturale mai fatto, dando il mag-
                                                          gior sostegno possibile per la stabilizzazione
                                                          dell'economia e dell'occupazione. Quindi non
INTERVISTA A MARCEL FRATZSCHER INTERVISTA A MARCEL FRATZSCHER INTERVISTA A MARCEL FRATZSCHER INTERVISTA A MARCEL FRATZSCHER INTERVISTA A MARCE
                                                                                                                                                                                                        19
è solo la mia posizione, c'è un cambiamento.
C'è la consapevolezza che abbiamo bisogno di
un forte Stato sociale, di istituzioni statali forti
per agire in una crisi come questa.

D'accordo, ma Lei crede che questo
cambiamento di orientamento proseguirà
una volta superata la pandemia?

La mia speranza è che sia un cambiamento
permanente di consapevolezza: un Paese con
istituzioni statali ben funzionanti ha risultati mi-
gliori nella crisi di quelli che non ne hanno.

La Germania tornerà alla politica
del pareggio di bilancio?

In tempi di crescita il pareggio di bilancio, la fa-
mosa schwarze Null, è giusto e necessario, in
modo che in tempi di crisi si abbia sufficiente
margine di manovra. Immagino che tra due-tre
anni si tornerà al freno sul debito ma non cre-
do che la schwarze Null verrà reintrodotta nei
prossimi 5 anni. Ed è giusto così.

Cosa deve fare l'Italia per convincere
i partner europei della sua affidabilità?

È importante che l'Italia rimanga sulla strada
intrapresa. In Germania si è riconosciuto come
il governo italiano si sia comportato in maniera
molto intelligente e giusta durante la crisi e stia
portando avanti una politica economica solida
e responsabile. La chiave è continuare sul-
la strada delle riforme. Si guarda all'Italia con
grande preoccupazione perché non c'è cresci-
ta da almeno vent'anni, non solo da dopo la cri-
si globale finanziaria, e la responsabilità è an-
che dei governi italiani dell'epoca. Ma oggi, per
la pandemia, nessuno è responsabile. Quindi
non è necessario un cambiamento radicale:
si tratta di portare avanti le riforme e rendere
l'economia più flessibile in modo da generare
maggiore crescita. È l'unica cosa che può tirare
l'Italia fuori dal grande indebitamente pubbli-
co e dalla disoccupazione. La Germania vuole
che l'Italia esca dalla crisi. La legittima preoc-
cupazione tedesca è che l'Italia, un Paese im-
portante dell'Ue, si trovi in una situazione come
quella della Grecia di dieci anni fa. La vicenda
greca è stata molto dolorosa per i greci e per
l'Unione europea, ma una situazione simile in
Italia sarebbe una catastrofe per l'intera Euro-
pa, anche per la Germania. Non intendo dire
che l'Italia stia arrivando alla situazione della
Grecia, di questo ne sono convinto, ma in Ger-
mania si è persuasi che si debba fare di tutto
per evitarlo.
20

     L'Europa ritrovata
     Le risposte nazionali             La crisi economica scatenata dal covid, le rispo-

     durante la crisi e l'ombrello
                                       ste delle istituzioni europee, le prospettive di ri-
                                       presa e rilancio. Ne abbiamo parlato col profes-

     di difesa della Bce. Ma ora
                                       sor Francesco Saraceno, docente alla Luiss e a
                                       Sciences Po di Parigi, che ha analizzato quasi in

     il Next Generation Eu è
                                       presa diretta gli eventi dirompenti del 2020 nel
                                       suo ultimo libro appena uscito: La riconquista.

     un'innovazione significativa,
                                       Perché abbiamo perso l’Europa e come possia-
                                       mo riprendercela (edito dalla Luiss University

     potenzialmente
                                       Press). Il volume era già in cantiere e ha un respi-
                                       ro molto più ampio rispetto alla stretta attualità:

     un game-changer.
                                       presenta una sintetica e precisa storia dell'euro
                                       coi suoi peccati originali e di crescita, esamina

     Che l'Italia non
                                       la “grande recessione” iniziata nel 2008-2009 e
                                       le ricette fornite da Bruxelles e da Francoforte,

     deve sprecare
                                       individua nella tenaglia ideologica tra neolibe-
                                       risti e populisti un impedimento alle necessarie
                                       riforme, esplicita una visione alternativa di ciò
                                       che andrebbe fatto per assicurare alla moneta
                                       unica un futuro apprezzabile. Su quest'analisi di
     intervista a Francesco Saraceno   fondo Saraceno ha innestato osservazioni spe-
     di Giuseppe Mancini               cifiche sulla crisi in atto.
INTERVISTA AFRANCESCO SARACENO INTERVISTA AFRANCESCO SARACENO INTERVISTA AFRANCESCO SARACENO INTERVISTA AFRANCESCO SARACENO INTERVISTA AFR
                                                                                                                                                                                                                                                       21
                                                                                                                                             Qual è stato l'impatto della pandemia                 Come spiega le differenze tra la risposta
                                                                                                                                             sull'Eurozona e sul resto dell'Ue?                    alla crisi del 2008 e a quella del 2020?

                                                                                                                                             L'impatto sull'economia europea non è sta-            Nel 2008 la Bce e la Commissione sono state
                                                                                                                                             to diverso da quello sperimentato dalle altre         sostanzialmente inerti e non hanno facilitato
                                                                                                                                             economie: un violentissimo shock allo stes-           lo sforzo dei Paesi membri. Inoltre, una volta
                                                                                                                                             so tempo di domanda e di offerta. L'offerta è         passata la fase acuta della crisi, le istituzioni
                                                                                                                                             stata falcidiata dalla chiusura di interi settori,    europee sono state tra le più veementi nel
                                                                                                                                             dal diffondersi della pandemia tra i lavoratori,      richiedere un ritorno alla disciplina di bilan-
                                                                                                                                             dalla disarticolazione delle catene del valo-         cio. Questa sottovalutazione della persisten-
                                                                                                                                             re internazionali; la domanda, dall'improv-           za della crisi, il ricorso prematuro a politiche
                                                                                                                                             viso aumento dell'incertezza, dal calo dei            di austerità e a politiche monetarie restritti-
                                                                                                                                             redditi, ovviamente dalle restrizioni imposte         ve, ha un ruolo importante nello spiegare la
                                                                                                                                             dalla quarantena. Il risultato di questo dop-         seconda recessione dell'Eurozona, nel 2012.
                                                                                                                                             pio shock è stato un calo del Pil che fa im-          La reattività di oggi e il sostegno alle politi-
                                                                                                                                             pallidire tutte le crisi precedenti, comprese         che di bilancio espansive dei Paesi membri
                                                                                                                                             la grande recessione degli anni '30 e la crisi        possono almeno in parte essere spiegate dal
                                                                                                                                             finanziaria globale del 2008-2009                     desiderio di non ripetere gli errori compiuti in
                                                                                                                                                                                                   occasione della crisi del debito sovrano.
                                                                                                                                             Come ha risposto l'Europa?
                                                                                                                                                                                                   In questo contesto, l'euro si è rivelato
                                                                                                                                             Non essendo l’Eurozona un sistema di tipo             un'ulteriore complicazione o uno
                                                                                                                                             federale, dotata cioè di una capacità di stabi-       strumento prezioso?
                                                                                                                                             lizzazione propria, le prime risposte alla crisi,
                                                                                                                                             non potevano che essere adottate a livello            L'euro non ha giocato un ruolo significativo
                                                                                                                                             nazionale. Fin dall’inizio, l’obiettivo di governi    nella fase acuta della crisi, se non – in po-
                                                                                                                                             e banche centrali è stato tentare di evitare          sitivo – nel consentire anche a Paesi con fi-
                                                                                                                                             che difficoltà temporanee portassero al falli-        nanze pubbliche più "problematiche" come
                                                                                                                                             mento imprese fondamentalmente sane, so-              il nostro di usufruire dello scudo protettivo
                                                                                                                                             prattutto le piccole e le medie che non erano         della Banca centrale. È tutto da dimostrare
                                                                                                                                             in grado di far fronte ai loro impegni finanziari.    che con una moneta sovrana la Banca d'Italia
                                                                                                                                             La Bce dal canto suo ha fatto tutto il neces-         avrebbe avuto lo stesso successo della Bce
                                                                                                                                             sario per proteggere i Paesi dell’Eurozona, in        nel tenere i tassi di interesse sul nostro debi-
                                                                                                                                             particolare quelli più fragili come il nostro, da     to pubblico bassi.
                                                                                                                                             possibili pressioni dei mercati. Fin dai primi
                                                                                                                                             di marzo l’istituto di Francoforte ha aperto          Che giudizio dà dei singoli strumenti
                                                                                                                                             un ombrello protettivo rilanciando il pro-            adottati dall'Ue per contrastare la crisi?
                                                                                                                                             prio programma di acquisti di titoli pubblici
                                                                                                                                             e affiancandogli un programma speciale, il            La Commissione ha proposto di mettere in
                                                                                                                                             Temporary Pandemic Emergency Purchase                 piedi, in tutta fretta, tre diversi meccanismi
                                                                                                                                             Programme. Fino ad almeno la metà del 2021            per sostenere le spese straordinarie affron-
                                                                                                                                             la Bce acquisterà titoli pubblici, tenendo i fa-      tate dagli Stati membri. Il primo è la linea di
                                                                                                                                             migerati spread sotto controllo e consenten-          credito (Pandemic Crisis Support) specifica-
                                                                                                                                             do ai governi nazionali di concentrarsi sulle         mente dedicata alla gestione della crisi co-
                                                                                                                                             misure necessarie per rilanciare l’economia           vid 19 nel quadro del meccanismo europeo
                                                                                                                                             senza temere la speculazione.                         di stabilità. L'importo assegnato a questa
                                                                                                                                             Se la Banca centrale si è mossa rapidamen-            linea di bilancio sarà dell'ordine del 2% del
                                                                                                                                             te, le autorità di Bruxelles non sono state a         Pil di ciascuno Stato membro, i famosi 36 mi-
                                                                                                                                             guardare. La Commissione ha per la prima              liardi per il nostro Paese. Riguardo al surreale
                                                                                                                                             volta nella sua storia, il 20 marzo scorso, atti-     dibattito sulle condizionalità, le condizio-
                                                                                                                                             vato la clausola di sospensione delle regole          ni "leggere" del Mes non esistono, essendo
                                                                                                                                             di bilancio europee, il Patto di Stabilità e il Fi-   esplicitamente costruito per dare alle istitu-
                                                                                                                                             scal Compact. Negli stessi giorni venivano di         zioni europee il potere di condizionare le po-
                                                                                                                                             molto alleggerite le regole comunitarie sugli         litiche nazionali. Detto questo, la questione
                                                                                                                                             aiuti di Stato, per far sì che i Paesi membri         non è giuridica ma politica (la facoltà di im-
                                                                                                                                             potessero liberamente sostenere il settore            porre l'austerità non significa che questa sarà
                                                                                                                                             produttivo.                                           necessariamente imposta), per cui non sarei
                                                                                                                                                                                                   scandalizzato se l'Italia, sperabilmente insie-
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