La Fedeltà di Dio - Il Vescovado

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La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 1                                                                                        I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                           Per una Chiesa Viva
A NNO XV - N. 11 – DICEMBRE 2019 P ERIODICO DELLA                                COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO
WWW . CHIESARAVELLO . IT    WWW . RAVELLOINFESTA . IT                                         WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM

                         La Fedeltà di Dio
Dio, che rivela il suo Nome - “Io sono” -,     questo il suo nome, attraverso cui Egli ci     il suo bambino, desiderosa solo di amare,
si rivela come Dio che è sempre là, pre-       rivela, per così dire, il suo volto e il suo   proteggere, aiutare, pronta a donare tut-
sente accanto al suo popolo per salvarlo:      cuore. Egli stesso, come narra il Libro        to, anche sé stessa. Questa è l’immagine
è un Dio fedele.                               dell’Esodo, rivelandosi a Mosè si autode-      che suggerisce questo termine. Un amo-
Nel dire il suo nome, Dio rivela, nello        finisce così: «Il Signore, Dio misericor-      re, dunque, che si può definire in senso
stesso tempo, la sua fedeltà, che è di         dioso e pietoso, lento all’ira e ricco di      buono “viscerale”. Poi è scritto che il
sempre e per sempre. Lo è rispetto al          amore e di fedeltà» (34,6). Anche in altri     Signore è “pietoso”, nel senso che fa gra-
passato, perché è il Dio dei nostri padri;     testi ritroviamo questa formula, con           zia, ha compassione e, nella sua grandez-
lo è per l’avvenire,                                                                                              za, si china su chi è de-
perché è sempre con                                                                                               bole e povero, sempre
noi (cfr. Es 3, 6.12).                                                                                            pronto ad accogliere, a
L’Antico Testamento                                                                                               comprendere, a perdo-
insiste sulla fedeltà di                                                                                          nare. È come il padre
Dio, precisando che                                                                                               della parabola riportata
è vero e misericor-                                                                                               dal Vangelo di Luca (cfr
dioso: (nell’originale                                                                                            Lc 15,11-32): un padre
ebraico:                                                                                                          che non si chiude nel
emet ed hesed) la sua                                                                                             risentimento per l’ab-
misericordia è grande                                                                                             bandono del figlio mi-
come il Cielo e la sua                                                                                            nore, ma al contrario
fedeltà come dalla                                                                                                continua ad aspettarlo -
terra alle nubi. In                                                                                               lo ha generato - , e poi
preghiera il pio israe-                                                                                           gli corre incontro e lo
lita afferma: "Poiché                                                                                             abbraccia, non gli lascia
buono è il Signore,                                                                                               neppure finire la sua
eterna la sua miseri-                                          Chrismon                                          confessione - come se gli
cordia; la sua fedeltà per ogni generazio-     qualche variante, ma sempre l’insistenza       coprisse la bocca -, tanto è grande l’amo-
ne" (Salmo 100,5). La fedeltà di Dio è         è posta sulla misericordia e sull’amore di     re e la gioia per averlo ritrovato; e poi va
conseguenza di questo amore, vale a dire,      Dio che non si stanca mai di perdonare         anche a chiamare il figlio maggiore, che è
del suo stesso essere: «Dio, “Colui che        (cfr Gn 4,2; Gl 2,13; Sal 86,15; 103,8;        sdegnato e non vuole far festa, il figlio
è”, a Israele si è rivelato come colui che è   145,8; Ne 9,17). Queste parole della           che è rimasto sempre a casa ma vivendo
“ricco di grazia e di fedeltà” (Es 34, 6).     Sacra Scrittura ci parlano di Dio. Il Signo-   come un servo più che come un figlio, e
Questi due termini esprimono in modo           re è “misericordioso”: questa parola evo-      pure su di lui il padre si china, lo invita ad
sintetico le ricchezze del Nome divi-          ca un atteggiamento di tenerezza come          entrare, cerca di aprire il suo cuore all’a-
no»[5]che Papa Francesco, nell’anno            quello di una madre nei confronti del          more, perché nessuno rimanga escluso
dedicato al Giubileo della Misericordia,       figlio. Infatti, il termine ebraico usato      dalla festa della misericordia. La miseri-
con impareggiabile semplicità illustrò         dalla Bibbia fa pensare alle viscere o an-     cordia è una festa! perdonarlo. Una
nella catechesi all’udienza generale del 13    che al grembo materno. Perciò, l’imma-         “fedeltà” senza limiti: ecco l’ultima parola
gennaio 2016:                                  gine che suggerisce è quella di un Dio che     della rivelazione di Dio a Mosè”.
“ Nella Sacra Scrittura, il Signore è pre-     si commuove e si intenerisce per noi co-
sentato come “Dio misericordioso”. È           me una madre quando prende in braccio                           Continua a pagina 2
La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 2                                                                                      I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
   Continua dalla prima pagina                 terra (Efesini 1,9-10) perché tutto in Lui   della nostra fedeltà. San Paolo non ha
                                               ritrovi la sua destinazione che è Dio”.      remore nell’applicare questa fedeltà divi-
La fedeltà di Dio non viene mai meno,          L’Avvento è allora un tempo a sé; non        na a quella di Cristo: «Ma il Signore è
perché il Signore è il Custode che, come       è il tempo di preparazione al Natale, il     fedele; Egli vi confermerà e vi custodirà
dice il Salmo, non si addormenta ma vigi-      tempo in cui si attende il Natale. Il        dal maligno» (2 Ts 3, 3). La certezza del
la continuamente su di noi per portarci        Natale del Signore è già avvenuto e          cristiano è dunque che Gesù è lo stesso
alla vita: «Non lascerà vacillare il tuo       non si attende ciò che è nel passato;        ieri, oggi e sempre: «Iesus Christus heri et
piede, non si addormenterà il tuo custo-       noi attendiamo, invece, il ritorno glo-      hodie idem, et in sæcula!» (Eb 13, 8).
de. Non si addormenterà, non prenderà          rioso del Cristo, di Gesù che tutto ha                                                 GI
sonno il custode d’Israele. [...] Il Signore   conquistato nella sua Pasqua con il suo
ti custodirà da ogni male: egli custodirà la   amore fino all’estremo. Il Natale verrà
                                                                                            Credere per vedere
                                                                                            La traiettoria del credente è accompagna-
tua vita. Il Signore ti custodirà quando       dopo l’Avvento per dirci che ciò che         ta dall’esperienza del 'non sapere'. Molte
esci e quando entri, da ora e per sem-         Dio ha promesso davvero lo fa!               volte consideriamo l’ignoranza un ostaco-
pre» (121,3-4.7-8). E questo Dio miseri-       Il Natale che celebriamo vuole dirci         lo insormontabile per la fede, ma quando
cordioso è fedele nella sua misericordia e     che il Signore è fedele e che, come                           leggiamo i racconti pasquali
San Paolo dice una                                                                                           cogliamo che essa è parte
cosa bella: se tu non                                                                                        integrante dell’atto di cre-
Gli sei fedele, Lui                                                                                          dere. È precisamente que-
rimarrà fedele perché                                                                                        sto 'non sapere' che ci apre
non può rinnegare se                                                                                         le porte di un’altra com-
stesso. La fedeltà                                                                                           prensione. Maria di Magda-
nella misericordia è                                                                                         la constatò che Gesù non
proprio l’essere di                                                                                          era nel sepolcro; ma quello
Dio. E per questo                                                                                            che era avvenuto ancora
Dio è totalmente e                                                                                           non lo sapeva. E andò a
sempre       affidabile.                                                                                     raccontare la novità a Pie-
Una presenza solida e                                                                                        tro e Giovanni, che corsero
stabile. È questa la                                                                                         ed entrarono dentro il se-
certezza della nostra                                                                                        polcro. La prima lezione è
fede che il nuovo                                                                                            questa: dobbiamo immer-
anno liturgico della                                                                                         gerci nel senso della morte
Chiesa che iniziamo                                                                                          di Gesù, se vogliamo inten-
con la prima domeni-                                                                                         dere il senso della sua
ca di Avvento ci ri-                                                                                         risurrezione.     Dobbiamo
propone,         perchè                                                                                      anche noi entrare nel se-
riscopriamo la nostra                                                                                        polcro, seguendo Pietro e
identità cristiana: noi                                                                                      Giovanni, e come loro
siamo il popolo                                                                                              interrogarci: che morte è,
dell’attesa.                                                                                                 quella che è stata stretta in
Certo noi condividia-                                                                                        queste bende? Perché è
mo questo atteggia-                                                                                          morto quel Gesù che è poi
mento che appartiene anche all’antico          venne allora nell’umiltà di Betlemme,        rimasto avvolto in questo sudario, adesso
Israele, il popolo della speranza dell’a-      così verrà nella gloria, nell’ultimo         vuoto? In nome di cosa ha egli offerto la
dempimento della Promessa, ma la no-           giorno.                                      sua vita? La seconda lezione è poi questa:
stra attesa attende un volto preciso ed         Il Natale verrà per rassicurarci che        normalmente, noi vediamo per credere –
amato, noi attendiamo Gesù, Figlio di          attendere, accesi dalla sua promessa,        è la maniera più comune di interagire con
Dio e Figlio dell’uomo, attendiamo il suo      non è insensato perché Colui che è           la realtà. Il Risorto, invece, ci insegna che
ritorno, perchè come afferma San Paolo         stato fedele – oltre ogni nostra imma-       solo credendo possiamo vedere; solo
(Efesini 1,9-10), Dio Padre ha progettato      ginazione – facendosi davvero                accettando di non toccare il corpo del
di unificare tutte le cose in sè. Egli ne      l’ Emmanuele nella nostra vera carne,        Risorto potremo toccarlo; solo acco-
diviene il Capo e il Signore: “poiché egli     sarà fedele tornando alla fine della sto-    gliendo il mistero e la distanza potremo
ci ha fatto conoscere il mistero della sua     ria. Noi cristiani manteniamo ferma la       vivere veramente l’intimità pasquale. Chi
volontà, secondo quanto nella sua bene-        confessione della nostra speranza, perché    crede saprà interpretare il mistero della
volenza aveva in lui prestabilito per rea-     fedele è Colui che ha fatto la promessa      sua presenza tutti i giorni, fino alla fine
lizzarlo nella pienezza dei tempi: il dise-    (cfr. Eb 10, 23; 11, 11) e ci ha chiamato:
                                                                                            dei tempi.
gno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le    «Colui che vi chiama è fedele e farà tutto
cose, quelle del cielo come quelle della       questo» (1 Ts 5, 24). Egli è il fondamento
                                                                                                   Card. Tolentino Mendonça
La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 3                                                                                      I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                     Identità e apertura
                                      La forza del presepe
La stella cometa e il suo cielo, pastori,       presepe è anche apertura. Quella grotta, ciascuno di noi a raggiungere i personag-
fornai, bambini, "tutti attorno alla grotta e   infatti, non ha una porta chiusa, ma aper-
                                                                                         gi, a raggiungere il cuore e infine a la-
ricolmi di gioia, senza più alcuna distanza     ta a tutti. Proprio i Magi venuti dall'O-sciarci raggiungere dall'interrogativo,
tra l'evento che si compie e quanti diventano   riente ci dicono che è luogo d'incontro, dalle domande che suscitano per chi le
partecipi del mistero". È così che nasce la     di accoglienza, di relazioni non solo traaccoglie la "svolta".
tradizione voluta da Francesco d'Assi-          culture diverse, ma tra poveri e ricchi, Un percorso, questo, che vorremmo
si che a Greccio nel 1223 volle rappre-         tra santi e peccatori e soprattutto tra chi
                                                                                         vivere anche noi, per far sì che il tempo
sentare "il Bambino nato a Betlemme, e in       sogna e cerca un mondo a misura di Van-  natalizio diventi anche il tempo di grazia.
qualche modo vedere con gli occhi del corpo i   gelo, a misura d'uomo...                 Un percorso per orientare il nostro cam-
disagi in cui si è trovato per la mancanza      Alcune considerazioni per il Natale, "il mino di viandanti un po' stanchi, di vian-
delle cose necessarie a un neonato, come fu     giorno in cui Dio, fatto piccolo infante,danti con il peso dei propri limiti, di
adagiato in una                                                                                                      viandanti che
greppia e come                                                                                                       cercano il Sen-
giaceva sul                                                                                                          so vero della
fieno tra il bue                                                                                                     vita tra tanti
e l'asinello".                                                                                                       non sensi. Di
Due tra tanti                                                                                                        viandanti che
aspetti emer-                                                                                                        spesso smarri-
gono dall'ini-                                                                                                       scono la loro
ziativa di Ber-                                                                                                      strada per ri-
goglio: identi-                                                                                                      trovarla conti-
tà e inclusività                                                                                                     nuamente e
o apertura.                                                                                                          gustare le gioie
Un'iniziativa                                                                                                        vere, quelle
accompagnata                                                                                                         che non lascia-
dalla visita in                                                                                                      no l'amaro in
un luogo for-                                                                                                        bocca.
temente sim-                                                                                                         Quasimodo
bolico e da                                                                                                          arriva a sotto-
una Lettera.                                                                                                         lineare come
Ciò per ren-                                                                                                         ci sia ancora
dere forte quello che vuole dirci. Una          aveva succhiato a un seno umano", le un fratello che si scaglia contro il fratel-
specie di sottolineatura in rosso.              traggo anche da una poesia di Salvatore lo; come ci sia ancora un pianto non
Fare il presepe nelle scuole, nelle case,       Quasimodo:                               ascoltato. Vogliamo sottolineare i versi
nelle strade è quindi affermare la propria      "Guardo il presepe scolpito,             del poeta, aggiungendo che con san Fran-
identità, la propria fede nel Figlio di Dio.    dove sono i pastori appena giunti        cesco è possibile ascoltare quel pianto, è
Una tradizione che va di padre in figlio e      alla povera stalla di Betlemme.          possibile la pace del cuore, se iniziamo ad
che va alimentata di anno in anno. Una          Anche i Re Magi nelle lunghe vesti       avere uno sguardo nuovo che ci permette
tradizione che tiene uniti grandi e picco-      salutano il potente Re del mondo.        di scorgere nel volto del fratello il volto
li, vicini e lontani. Ricordo ancora oggi       Pace nella finzione e nel silenzio       di Cristo. E se anche quel volto fosse
quando da bambino aspettavo con ansia           delle figure di legno: ecco i vecchi     sfigurato, in questo Natale vogliamo
questi giorni per poter realizzare con i        del villaggio e la stella che risplende, prendere in mano non l'arma del giudi-
miei genitori e i miei fratelli il presepe.     l'asinello di colore azzurro.            zio, ma quei primi panni poggiati ai piedi
Rivivo ancora oggi l'emozione, la gioia,        Pace nel cuore di Cristo in eterno;      della greppia, per aiutare i nostri compa-
la spiritualità e la pace che provavo.          ma non c'è pace nel cuore dell'uomo.     gni di viaggio a lenire le ferite, ad asciu-
Facciamo il presepe, facciamolo ovun-           Anche con Cristo, e sono venti secoli,   gare il volto. E scopriremo la tenerezza
que: nei luoghi di lavoro, nelle scuole,        il fratello si scaglia sul fratello.     di Dio celebrata da Francesco. Scoprire-
negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze.    Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino mo la tenerezza di Dio vissuta con i no-
È il segno che il Natale, la "festa delle       che morirà poi in croce fra due ladri?". stri gesti. È la nostra umanità che si tra-
feste" (come veniva chiamato da san             Un testo che, partendo dalla scenografia sforma in presenza di Cristo.
Francesco), è vivo dentro di noi. Fare il       del presepe, conduce passo dopo passo                        P. Enzo Fortunato
La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 4                                                                                        I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

    «Nel Cristo, nuovo Adamo, e in Maria, nuova Eva, è
             apparsa finalmente la tua Chiesa»
Verso il baratro                                momento, allora, nel quale la storia ri-       Cristo l’alleanza è rinnovata, in Maria
A volte la storia sembra andare precipito-      prende il suo cammino verso il bene. Dio       l’alleanza è proclamata. In Maria è antici-
samente verso il baratro. Il male appare        raddrizza le vie storte che il genere uma-     pata perciò quella liberazione che, dopo la
sempre più dilagante e pervasivo. Persino       no ha deciso di percorrere. Egli stesso        risurrezione di Cristo, si compie in ogni
la storia personale di ciascuno pare infilar-   entra in questa storia di male e la trasfor-   persona per mezzo del battesimo. Maria è
si dentro vicoli ciechi da cui non si riesce    ma, facendosi vittima per un’alleanza che      nuova creatura in vista di Cristo, come
più a capire come uscire. Si può ricomin-       metta pace nella relazione con l’umanità.      ogni individuo che viene battezza-
ciare di nuovo? È possibile che il corso        Questa storia nuova inizia nel momento         to in Cristo.
degli eventi ritrovi la sua giusta direzione    in cui, avendo deciso l’incarnazione, Dio      Dio ci raggiunge
verso il bene, verso la giustizia? Ci fu un     prepara questo evento, liberando Maria di      Nella nostra storia, che forse sta precipi-
tempo nel quale l’uomo rovinò il giardino       Nazareth dalle conseguenze di quel primo       tando verso il baratro, Dio ci raggiunge
che gli era stato affidato e nel                                                                    proprio come ha fatto con Maria. Ci
quale avrebbe potuto trovare                                                                        raggiunge in Galilea, nelle nostre pe-
la propria felicità. Avvenne in                                                                     riferie, nei luoghi ordinari della vita,
principio, cioè continuamen-                                                                        nelle nostre case forse ancora in disor-
te, secondo quella dinamica                                                                         dine. Ci raggiunge con una parola di
che è alla base della vita uma-                                                                     gioia, ci invita a essere felici perché la
na e che si ripete ogni volta di                                                                    storia può ricominciare, ci invita a
nuovo nell’esperienza del                                                                           credere a una promessa di bene che
peccato. Da quel momento in                                                                         non viene meno. Dio ci raggiunge
poi, dal momento in cui si                                                                          liberandoci dalle nostre paure, ci invi-
comincia a costruire una sto-                                                                       ta a non temere anche quando non
ria di male, non resta altro                                                                        capiamo quello che sta accadendo e
che precipitare in un abisso                                                                        non riusciamo a vedere l’azione di
sempre più profondo. A me-                                                                          Dio che opera nelle ambiguità della
no che qualcuno non ci afferri                                                                      storia. Dio ci raggiunge, mostrandoci
la mano e ci impedisca di                                                                           che, persino quello che sembra sterile
continuare a precipitare.                                                                           agli occhi del mondo, può invece por-
La storia di un’amicizia                                                                            tare frutto, come accade nella storia
Il giardino dell’Eden è l’im-                                                                       di Elisabetta. Dio ci raggiunge invitan-
magine di quell’amicizia con                                                                        doci a non perdere mai la speranza: è
Dio nella quale l’umanità                                                                           il sesto mese della gravidanza di Elisa-
avrebbe potuto vivere e dalla                                                                       betta, come nel sesto giorno era stato
quale invece ha scelto, e tante                                                                     creato Adamo. Ora, in quel sesto
volte continua a scegliere, di                                                                      mese la creazione si può rinnovare,
andare via. Dio non si rasse-                                                                       può ricominciare e può riprendere la
gna davanti al tradimento e                                                                         sua strada verso la felicità. L’uomo
alla partenza di Adamo. Fin                                                                         viene ri-creato, Cristo è concepito,
da allora, Dio si è messo sulle                                                                     Dio entra nella storia, si coinvolge
tracce dell’uomo per ripor-                                                                         fino in fondo in questa storia di male
tarlo nell’amicizia con lui.                                                                        per convertirla in una storia di salvez-
Fin da quel primo gesto, Dio                                                                        za. In questa storia di salvezza, ognu-
non ha permesso che la sua                                                                          no può rileggere la propria vita. Tutti
più alta creatura si inoltrasse nel mondo       tradimento nel giardino dell’Eden. La          facciamo l’esperienza di precipitare in
nudo, cioè indifeso, fragile, esposto alla      storia si rinnova, prende una nuova dire-      abissi da cui a volte ci sembra impossibile
violenza. Dio ha rivestito l’umana proge-       zione. In Maria, Dio rinnova il suo amore      risalire, tutti possiamo essere tentati di
nie con tuniche d’amore, nonostante il          per l’umanità. Dice alla sua sposa: rico-      pensare che è impossibile ritrovare la stra-
peccato, ha nascosto la sua vergogna sotto      minciamo da capo. E in Cristo la storia        da verso la casa del Padre, ma a tutti il
un vestito di misericordia.                     sarà ricapitolata! L’Immacolata Concezio-      Signore dice di non disperare, perché Egli
Un nuovo inizio                                 ne non è solo un privilegio dato a Maria,      viene ed è pronto a ricominciare la sua
La storia infatti non può precipitare verso     ma è l’annuncio che Dio fa all’umanità di      storia d’amore con ciascuno di noi.
il male perché è nelle mani di Dio. C’è un      voler ricostituire l’alleanza tradita. In                          P. Gaetano Piccolo
La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 5                                                                                        I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                              Elogio della piccolezza
Solo su un cuore umile può germogliare         che cercavano di imporsi, con la forza, la     stessi, alla paura. E ha detto che al con-
lo Spirito di Dio. La rivelazione di Dio,      grandezza, le conquiste... Ma il Regno di      trario «la piccolezza è grande», è capacità
infatti, ha detto Papa Francesco nella         Dio germoglia nel piccolo, sempre nel          di rischiare «perché non ha niente da
messa celebrata la mattina di martedì 3        piccolo, il seme piccolo, il seme di vita.     perdere». Ha spiegato che è proprio la
dicembre a Casa Santa Marta, comincia          Ma — ha detto ancora Francesco — il            piccolezza a portare alla magnanimità,
sempre nella piccolezza che però non           seme da solo non può. E c’è un’altra cosa      perché ci fa capaci di andare oltre noi
significa chiusura in se stessi, piuttosto     che aiuta e che dà la forza: “In quel gior-    stessi sapendo che la grandezza la dà Dio.
fiducia nel Signore e quindi capacità di       no, un germoglio spunterà dal tronco di        E ha citato una frase di san Tommaso
rischiare. «La liturgia di oggi — ha esor-     Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue       d’Aquino, contenuta nella Summa teologi-
dito il Pontefice — parla delle cose pic-      radici. Su di lui si poserà lo spirito del     ca, che spiega come debba comportarsi,
cole, parla di ciò che è piccolo, possiamo     Signore”».                                     davanti alle sfide del mondo, un cristiano
dire che oggi è la giornata del piccolo».      «Lo Spirito sceglie il piccolo, sempre»,       che si sente piccolo, per non vivere da
La prima lettura è tratta dal libro del        ha sottolineato ancora il Papa, perché         codardo. «San Tommaso dice così, la
profeta Isaia dove si annun-                                                                               sintesi è così — ha riferito il
cia: «In quel giorno, un ger-                                                                              Papa —: “Non spaventarsi
moglio spunterà dal tronco                                                                                 delle cose grandi — oggi ce
di Iesse, un virgulto germo-                                                                               lo dimostra anche san France-
glierà dalle sue radici. Su di                                                                             sco Saverio — non spaven-
lui si poserà lo spirito del                                                                               tarsi, andare avanti; ma nello
Signore...». «La Parola di                                                                                 stesso tempo, tenere conto
Dio fa l’elogio del piccolo»,                                                                              delle cose più piccole, questo
ha detto il Papa, e fa una                                                                                 è divino”». E ha proseguito:
promessa, la promessa di un                                                                                «Un cristiano parte sempre
germoglio che spunterà e                                                                                   dalla piccolezza. Se io nella
che cosa è più piccolo di un                                                                               mia preghiera mi sento picco-
germoglio? Eppure «su di lui                                                                               lo, con i miei limiti, i miei
si poserà lo Spirito del Si-                                                                               peccati, come quel pubblica-
gnore». E Francesco ha                                                                                     no che pregava in fondo alla
commentato: «La redenzio-                                                                                  chiesa, vergognoso: “Abbi
ne, la rivelazione, la presenza di Dio nel     «non può entrare nel grande, nel super-        pietà di me che sono peccatore”, andrai
mondo incomincia così e sempre è così.         bo, nell’autosufficiente». È al cuore pic-     avanti. Ma se tu credi di essere un buon
La rivelazione di Dio si fa nella piccolez-    colo che avviene la rivelazione del Signo-     cristiano, pregherai come quel fariseo
za. Piccolezza, sia umiltà sia... tante co-    re. Il Papa ha parlato dunque degli stu-       che non uscì giustificato: “Ti rendo gra-
se, ma nella piccolezza. I grandi — ha         diosi di teologia per sottolineare come i      zie, Dio, perché sono grande”. No, rin-
continuato — si presentano potenti,            teologi «non sono coloro che sanno tante       graziamo Dio perché siamo piccoli».
pensiamo alla tentazione di Gesù nel de-       cose di teologia», questi si potrebbero        Papa Francesco ha concluso la sua omelia
serto, come Satana si presenta potente,        chiamare «enciclopedisti» della teologia.      dicendo che a lui piace tanto amministra-
padrone di tutto il mondo: “Io ti do tut-      «Sanno tutto — ha commentato — ma              re il Sacramento della Confessione e so-
to, se tu...”. Invece le cose di Dio inco-     sono incapaci di fare teologia perché la       prattutto gli piace confessare i bambini.
minciano germogliando, da un seme,             teologia si fa in ginocchio, facendoci pic-    Le loro confessioni, ha affermato, sono
piccole».                                      coli». E dunque, ha sottolineato ancora,       bellissime, perché raccontano i fatti con-
E Gesù, nella pagina odierna del Vange-        «il vero pastore sia sacerdote, vescovo,       creti: «Ho detto questa parola», ad esem-
lo, parla di questa piccolezza, gioisce e      papa, cardinale, chiunque sia, se non si fa    pio, e te la ripete. Il Papa infine ha com-
ringrazia il Padre perché si è rivelato non    piccolo, non è un pastore». Piuttosto è        mentato: «La concretezza di quello che è
ai potenti, ma ai piccoli e Francesco ri-      un capo ufficio. E questo vale per tutti.      piccolo. “Signore, io sono peccatore per-
corda che a Natale «andremo tutti al pre-      «Da quello che ha una funzione che sem-        ché faccio questo, questo, questo, que-
sepe dove c’è la piccolezza di Dio».           bra più importante nella Chiesa, alla po-      sto... Questa è la mia miseria, la mia
Quindi un richiamo forte: «In una comu-        vera vecchietta che fa le opere di carità di   piccolezza. Ma invia il tuo Spirito perché
nità cristiana dove i fedeli, i sacerdoti, i   nascosto».                                     io non abbia paura delle cose grandi, non
vescovi, non prendono questa strada del-       Papa Francesco ha sgombrato poi il cam-        abbia paura che tu faccia delle cose grandi
la piccolezza — ha avvertito il Papa —         po da un dubbio che potrebbe sorgere e         nella mia vita”».
manca futuro, crollerà. Lo abbiamo visto       cioè che la strada della piccolezza porti                    di Adriana Masotti
nei grandi progetti della storia: cristiani    alla pusillanimità, cioè alla chiusura in se       Fonte: “Osservatore Romano”
La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 6                                                                                          I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

                                           La casa di Matteo
 Comunità educativa socio sanitaria per bambini e neonati in stato di
 adozione o affido affetti da patologie ad alta complessità assistenziale
“A Ruota Libera” è un’associazione               Sicuramente i bambini con gravi malfor-        formazioni, tumori, patologie che neces-
nata a Napoli nel 2007 per offrire a per-        mazioni o malattie spesso, comprensibil-       sitano non solo di cure particolari ma
sone disabili, in età post scolare, l’oppor-     mente, non rientrano tra i desideri di chi     soprattutto di un amore familiare e di un
tunità di socializzare, di coltivare i propri    decide di intraprendere la strada dell’a-      accompagnamento alla morte. Le due
talenti e di integrarsi nella comunità. “A       dozione. Una coppia che decide di adot-        strutture sono collocate in due Comuni:
Ruota Libera” è un luogo fatto innanzi-          tare è protesa alla vita. I bambini che        a Napoli, in un grande appartamento nel
tutto di persone, volontari e da professio-      nascono nei nostri ospedali e che, a causa     quartiere Vomero, e a Bacoli (Na), in una
nisti qualificati. L’associazione                                                                         villa data in comodato d’uso
assomiglia ad una comunità fami-                                                                          gratuito dal Pio Monte della
liare, ma che ha il giusto grado di                                                                       Misericordia.
professionalità - necessario ad af-                                                                       Perché un genitore abbandona in
frontare la sofferenza, le criticità                                                                      ospedale suo figlio dopo aver
ed i bisogni complessi che la con-                                                                        saputo che è disabile? Questo è
dizione di disabilità ha insiti. L’e-                                                                     un problema serio e diffuso della
quipe di A Ruota Libera cerca di                                                                          nostra società che ci educa esclu-
stare semplicemente con loro,                                                                             sivamente alla perfezione. A
senza lenti di ingrandimento, sen-                                                                        Napoli esiste da due anni La Ca-
za atteggiamenti paternalistici o                                                                         sa Di Matteo, che pensa a bam-
assistenziali. Come operatori, edu-                                                                       bini come Giovannino, un bam-
catori e psicologi, lavorano quoti-                                                                       bino nato al Sant’Anna di Torino
dianamente con le persone disabili                                                                        da una fecondazione eterologa
che frequentano l’associazione,                                                                           con una rarissima malattia, la
ascoltano i loro bisogni e sostengo-                                                                      Ittiosi Arlecchino, che lo obbliga
no le loro famiglie che in dieci                                                                          a stare lontano dalla luce solare e
anni di attività hanno ascoltato                                                                          che gli comporta problemi respi-
quotidianamente. Il progetto                                                                              ratori. Oltre alla “Casa di Mat-
“La Casa di Matteo” nasce da                                                                              teo” di Napoli si sono proposti
un’esperienza vera.                                                                                       anche gli operatori della Piccola
Quando nacque, Matteo fu abban-                                                                           Casa della Misericordia” di Tori-
donato in ospedale dalle persone                                                                          no, conosciuti anche come il
che lo avevano messo al mondo.                                                                            Cottolengo e Giovannino non è
Una mamma e un papà lo hanno                                                                              rimasto solo.
adottato, con la promessa di essere                                                                       Qualche giorno fa hanno rubato
per lui la famiglia che non aveva.               di gravi malformazioni, disabilità o di        il Doblo’ che gli operatori della “Casa di
Poco dopo un anno dalla sua adozione,            terribili tumori, vengono lasciati alle cure   Matteo” usavano per portare i bambini in
Matteo inizia a soffrire di forti mal di         dei medici perché nessuno può o vuole          ospedale per fare le terapie. Un’ auto
testa e, in seguito ad una serie di visite, si   prendersene cura, sono molti di più di         attrezzata anche per caricare sedie e ro-
scopre che ha un terribile cancro. Lotta         quanto si pensi.                               telle e quant’altro necessario per il tra-
come un guerriero fino alla fine insieme         Di questi, tanti sono extracomunitari          sporti dei bambini affetti dalle varie pato-
alla mamma e al papà.                            che, non avendo la cultura della preven-       logie. Stanno organizzando una colletta
La missione di Matteo era di essere figlio,      zione durante la gravidanza, ignari delle      tra tutti quelli che li conoscono per com-
anche se per poco, e di diventare un             possibili malattie che un feto potrebbe        prare un nuovo Doblò adatto alle loro
esempio. I suoi genitori adottivi, insieme       contrarre, partoriscono bambini malati e,      esigenze. Il lavoro eccezionale di questi
ai nonni e agli zii, sono stati uno stru-        per impossibilità economica o sociale, li      volontari e professionisti qualificati viene
mento, avevano il compito di amarlo, di          lasciano negli ospedali, dove questi bam-      ostacolato da pochi delinquenti. Questo
donargli una famiglia, di accompagnarlo          bini vivono in solitudine le loro brevi        non è giusto e merita tutta la nostra soli-
per mano nel suo nuovo mondo. Forse,             vite. “La Casa di Matteo” è un proget-         darietà . Chi volesse dargli una mano lo
se Matteo non fosse stato adottato prima         to speciale che prevede la realizzazione di    può’ fare andando sul loro sito e contri-
che il cancro fosse sopraggiunto, non            due case di accoglienza per bambini orfa-      buire con una donazione volontaria.
avrebbe mai avuto nessuna famiglia.              ni con disabilità medio e gravi, gravi mal-                           Marco Rossetto
La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 7                                                                                         I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

Ravello ai tempi della visita di San Massimiliano Kolbe
              (4 giugno – 8 luglio 1919)
Agli inizi del 1919, nel giorno dell’Epifa-    turale, attraverso alcune misure legislati-     prevedevano il collegamento della Costa
nia, l’Arcivescovo di Amalfi, Ercolano         ve che favorirono interventi straordinari       d’Amalfi con le principali arterie del traf-
Marini, pubblicava la sua sesta lettera        per la realizzazione di opere pubbliche e       fico ferroviario.
pastorale, dal titolo “Dopo la Vittoria”, in   per l’edilizia scolastica.                      Nel 1919, inoltre, veniva anche immagi-
cui, ripensando all’appena trascorso con-      Era nota infatti, sin da allora, la posizione   nato un progetto di filovia Salerno-
flitto mondiale, auspicava un risveglio di     di semi isolamento del Comune di Ravel-         Amalfi, a cura dell'ing. Bossio, ma anche
fede, “perché – scriveva – nel multiforme      lo, non solo per ciò che riguardava le vie      questo tentativo non ebbe alcun esito.
tormento delle trincee i soldati hanno         di comunicazione con il capoluogo di            Più praticabile, allora, poteva essere la
sentito il bisogno di Dio”. Di qui una         Provincia, raggiungibile solo dal centro        proposta di realizzazione di opere pubbli-
serie di esortazioni per vivere nella socie-   cittadino attraverso la strada provinciale,     che, in specie per migliorare la viabilità.
tà civile con onestà, per testimoniare         ma soprattutto per la mancanza di vie di        A tal fine, il Decreto Luogotenenziale 7
l’esperienza della fede osservando i pre-      trasporto necessarie allo sviluppo dell’in-     febbraio 1919, n. 150, ripartiva l'asse-
cetti ecclesiastici e le pratiche di culto.    dustria turistica. A tal proposito, il 5        gnazione straordinaria di un miliardo di
Non mancavano i riferimenti alle opere         gennaio 1919, il Consiglio Comunale             lire per l'esecuzione di opere di bonifica,
di giustizia sociale e a quelle                                                                                porti, strade, ponti e di
di misericordia, al ruolo                                                                                      altre opere pubbliche. Il
della donna nella società,                                                                                     Consiglio comunale di
che proprio nel 1919 aveva                                                                                     Ravello, perciò, deliberò
avuto sanzione ufficiale con                                                                                   la somma di lire 500 per la
la legge sulla loro capacità                                                                                   realizzazione dei progetti
giuridica e sull’ammissione                                                                                    di massima per l’allaccia-
all’esercizio di tutte le pro-                                                                                 mento delle frazioni con la
fessioni; il presule rivolge                                                                                   rotabile provinciale. I pro-
poi le sue attenzioni alla                                                                                     getti furono realizzati
tutela della vita domestica e                                                                                  dall’Ing. Giacinto Piser-
ai diritti dei lavoratori. In-                                                                                 chia e riguardarono l’allac-
somma, una serie di appas-                                                                                     ciamento della località
sionate sollecitazioni per la                                                                                  Civita con il Vescovado e
ricostruzione in chiave cri-                                                                                   del Vescovado con Piazza
stiana del territorio costiero                                                                                 Fontana.
uscito dalla Grande Guerra.                                                                                    L’esigenza di creare una
Ma il conflitto, si sa, aveva                                                                                  mobilità alternativa ai tra-
portato via dalle nostre con-                                                                                  dizionali percorsi pedonali
trade molti giovani, che non                                                                                   che collegavano le frazioni
fecero più ritorno in patria.                                                                                  al centro abitato era ri-
I caduti ravellesi della Prima                                                                                 chiesta in maniera urgen-
Guerra mondiale furono 31, le cui storie       nominava i consiglieri Pantaleone Mansi e       te, perché non erano ancora stati appalta-
sono state puntualmente ricostruite, un        Pantaleone Caruso a far valere gli interes-     ti i lavori di manutenzione delle strade
anno fa, da Antonio Schiano di Cola nella      si di Ravello nella progettazione del trat-     comunali danneggiate dal nubifragio del
pregevole pubblicazione dell’albo d’oro.       to ferroviario Nocera Inferiore – Amalfi.       24 ottobre 1910. Per trovare una solu-
Proprio ai caduti in guerra, l’Arcivescovo     Dopo qualche mese, l’Ing. Achille Sagge-        zione al problema era approvata la modi-
Ercolano Marini, il 9 febbraio 1919, ave-      se, avendo verificato che tale iniziativa       fica al capitolato d’appalto, attraverso
va dedicato un commosso tributo in oc-         rientrava nelle condizioni previste dalla       l’indizione di cinque distinti appalti, che
casione della solenne commemorazione           legge, presentava istanza per l’assegnazio-     riguardarono le strade: Strada S. Chiara,
avvenuta nella cattedrale di Amalfi.           ne di un contributo annuo per tutta la          San Cosma, Vallone, Zia Marta e la stra-
Ravello, invece, aveva ricordato i suoi        durata della concessione che permettesse        da di Cigliano. Per quest’ultima, poiché
militari nel mese di gennaio, attraverso       la costruzione del tronco ferroviario pro-      l’evento franoso aveva provocato l’inter-
una celebrazione nell’ex Cattedrale, pro-      gettato.                                        ruzione del transito pubblico, l’interven-
posta del clero cittadino, cui il Comune       L’iniziativa della realizzazione di un col-     to richiesto era più urgente, anche a se-
aveva partecipato sostenendo le spese per      legamento ferroviario non era una novità        guito dell’indisponibilità dei proprietari
la cera e per gli addobbi.                     per l’epoca, ma già dalla fine dell’Otto-       dei fondi adiacenti a consentire ulterior-
Terminata la guerra, l’azione governativa      cento siamo informati su diverse propo-         mente il transito nelle loro proprietà.
fu diretta all’opera di sviluppo infrastrut-   ste progettuali, tutte poi naufragate, che      Le necessità connesse al momento di
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P AGINA 8                                                                                         I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
         Continua da pagina 7                  “Corriere d’Italia” auspicava per Ravello        zione della 5° e 6° classe elementare gra-
                                               l’inizio di un nuovo benessere.                  tuite per i poveri, comprese le scuole di
guerra avevano anche impedito la moder-        Ma il progresso della comunità passava           lavoro per le giovani ragazze.
nizzazioni dei servizi pubblici, segnata-      anche per l’efficienza delle istituzioni cul-    I lavori donneschi, che erano parte inte-
mente all’impianto di pubblica illumina-       turali di base e per l’organizzazione del        grante dell’ordinamento didattico, furono
zione e a quello telefonico.                   sistema scolastico comunale.                     oggetto di una curiosa deliberazione con-
Sul primo punto, il 14 agosto 1919, il         In tale contesto, fu ancora un provvedi-         siliare del 25 maggio 1919, allorché il
Consiglio comunale approvava finalmente        mento legislativo, il Decreto Legge Luo-         consesso civico fu chiamato a determinarsi
il contratto con il quale concedeva per        gotenenziale 6 aprile 1919, n. 846, ad           sull’opportunità dello scambio di sede tra
vent’anni all’Ing. Ernesto Mascoli il servi-   aprire la strada ai provvedimenti dell’am-       i docenti Teresa Oliva e Domenico Del
zio di illuminazione, che copriva non solo     ministrazione comunale per la richiesta di       Pizzo.
il centro abitato, ma anche le frazioni di     concessione di sussidi e di mutui per la         Il Consiglio ritenne di non dare parere
San Martino, Torello e Castiglione. L’il-      costruzione di edifici scolastici.               favorevole al trasferimento della Signorina
luminazione veniva realizzata con 66 lam-      In base al provvedimento, il Consiglio           Oliva a Scala, perché i lavori donneschi
pade a incandescenza, che venivano po-         comunale aveva ratificato d’urgenza una          non potevano essere insegnati da un mae-
tenziate nelle sere delle maggiori festività   deliberazione della Giunta municipale            stro e perché – concludeva il testo della
e specialmente nei giorni della vigilia e      relativa all’approvazione dei progetti per       deliberazione – “avvenendo lo scambio le
della festa del santo patrono Pantaleone.      la sistemazione degli edifici scolastici prin-   giovanette non impareranno ad attaccare
L’orario di accensione delle lampade era       cipali, collocati nelle contrade Sant’Anto-      un bottone, POVERE FAMIGLIE!”
regolato sul suono dell’Ave Maria del          nio e Piazza Fontana, per la somma di            Anche la frazione Castiglione aveva pre-
vespro fino all’alba                                                                                                          sentato istanza
e il canone annuo                                                                                                             per l’istituzione
venne quantificato                                                                                                            di una scuola di
in lire 1600.                                                                                                                 stato, avendo
Il 1919 fu per Ra-                                                                                                            allora un nume-
vello anche l’anno                                                                                                            ro di studenti
in cui veniva inau-                                                                                                           residenti supe-
gurato il servizio                                                                                                            riore a 40, e per
telefonico, il cui                                                                                                            questo, il 29
progetto prese av-                                                                                                            ottobre, il sin-
vio nel 1916, pre-                                                                                                            daco del tempo,
vedendo il collega-                                                                                                           Nicola Mansi,
mento con l’ufficio                                                                                                           venne incarica-
centrale dei telefoni                                                                                                         to dal Consiglio
di Salerno. Ma il                                                                                                             di seguire l’iter
costo dei materiali,                                                                                                          per la realizza-
vertiginosamente                                                                                                              zione del desi-
elevato a causa del                                                                                                           derio della co-
conflitto bellico,                                                                                                            munità periferi-
spinse      l’ammini-                                                                                                         ca di Ravello.
strazione comunale a rinunciare al telefo-     circa 44000 lire, la cui metà poteva essere      Ma la vera novità scolastica di quell’anno
no diretto con Salerno, il cui impianto        finanziata dal Governo e la restante parte       riguardò l’istituzione dell’asilo infantile,
sarebbe costato 20 mila lire, e a scegliere    attraverso la richiesta di un mutuo alla         per la cui realizzazione, il 30 aprile 1919,
la strada più economica collegandosi al        Cassa Depositi e Prestiti al tasso agevolato     si tenne un incontro cui prese parte anche
centralino di Maiori. La nuova perizia         del 3%, con l’obbligo di destinare in per-       l’Arcivescovo di Amalfi. La proposta ven-
venne effettuata solo a metà del 1918 e i      petuo ad esclusivo uso scolastico gli edifici    ne sottoposta al Consiglio Comunale di
lavori procedettero molto a rilento a cau-     che s’intendeva realizzare.                      Ravello il 14 agosto successivo, e da essa
sa della difficoltà nel reperimento dei ma-    L’incarico per la progettazione degli in-        sappiamo che alcune persone, di cui non
teriali per la realizzazione del collegamen-   terventi di edilizia scolastica venne affida-    si fa menzione, entusiasmate dalle bellez-
to, che venne inaugurato solo domenica         to al geometra Graziano Carrano di Amal-         ze di Ravello, si erano spontaneamente
13 aprile 1919. Tra i messaggi augurali        fi per la somma di lire 200.                     offerte a migliorare le condizioni del pae-
per l’avvio del servizio telefonico, oltre a   Per lo sviluppo delle attività scolastiche, il   se con impiantarvi un asilo infantile, pur-
quelli delle autorità governative ed eccle-    9 giugno 1919, veniva, inoltre, approvato        ché il comune provvedesse al locale.
siastiche, giungeva anche quello dell’avvo-    il fitto del locale del monastero di Santa       L’amministrazione pensò di destinare
cato amalfitano Salvatore Camera, futuro       Chiara, in favore di Antonio Camera di           all’asilo la chiesa della SS. Annunziata, che
deputato nella XXV Legislatura del Regno       Amalfi, a patto che la destinazione di par-      in quell’anno era di proprietà della Con-
d'Italia, che a nome del “Mattino” e del       te degli ambienti fosse destinata all’istitu-    grega di Carità, un ente di assistenza e
La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 9                                                                                 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
beneficenza. Dal quadro fin qui delineato,
è evidente che la comunità ravellese uscita
dalla guerra puntasse, grazie agli interven-     Itinerario di formazione
ti straordinari programmati dal Governo,
all’ammodernamento delle infrastrutture                                                         incaricando i reverendi docenti
e dei servizi, che solo in minima parte                                                         Don Antonio Landi e Don An-
riuscì a realizzare, limitatamente alla pub-                                                    tonio Porpora di delineare le
blica illuminazione e al servizio telefonico.                                                   linee di svolgimento per questo
Per ciò che riguardò la viabilità e l’edilizia                                                  itinerario di formazione magisteria-
scolastica bisognerà attendere ancora il                                                        le e specialistico che, con decisione
secondo dopoguerra, quando le misure                                                            del consiglio Presbiterale, sarà ope-
straordinarie imposte dalla ricostruzione                                                       rativo a livello foraniale. Il tutto
post-bellica e l’istituzione dei cantieri                                                       avrà come riferimento base il Cate-
scuola favorirono l’avvio di una lunga atti-                                                    chismo della Chiesa Cattolica
vità edilizia, che tuttavia ha avuto una ge-                                                    con uno svolgimento triennale, a
nesi proprio nell’anno 1919, attraverso                                                         cui farà
una fervente attività progettuale.                                                              seguito un anno di specializzazione
Era questo, seppur a grandi linee, il con-                                                      in un alveo pastorale, così come
testo in cui, quell’estate di 100 anni fa,                                                      scelto da ogni laico partecipante.
San Massimiliano Kolbe aveva vissuto il                                                         Nello specifico del triennio: il pri-
nostro territorio, facendo trasparire, dal                                                      mo anno sarà incentrato su “La pro-
proprio diario di cronaca, alcune delle                                                         fessione della fede” (gli articoli del
esigenze di cui necessitava il territorio                                                       Credo); il secondo anno su “La ce-
costiero in quell’anno 1919 e che puntual-                                                      lebrazione del mistero cristiano” (i
mente trovano riscontro, come abbiamo                                                           Sacramenti); il terzo anno su “La
sentito, negli atti dell’azione amministra-                                                     vita in Cristo e la preghiera nella
tiva.                                                                                           vita cristiana”
Ma, come è noto, il religioso polacco ave-                                                      (morale e spiritualità cristiana). Gli
                                       Corso di formazione per laici
va raggiunto Ravello alla ricerca di testi-                                             incontri foraniali – nove per ogni percorso
monianze sulle origini di Fra Antonio  “Un medico che non si aggiorna, col tem-         annuale – sono coordinati da un presbite-
                                       po sarà un medico senza più pazienti”: così
Mansi, l’amico caro scomparso pochi mesi                                                ro scelto dal collegio dei presbiteri del
                                       spesso, ai Ritiri mensile del Clero, esordi-
prima, proprio di questo giorno, e con il                                               territorio foraniale ed animati da presbite-
                                       va Mons. Ferdinando Palatucci, nostro
quale aveva condiviso la fondazione della                                               ri, diaconi permanenti, da religiosi o laici
Milizia dell’Immacolata, avvenuta il 16arcivescovo dal 1982 al 1990, per sprona-        presenti nella zona pastorale. Se il Conci-
                                       re i Presbiteri dell’Arcidiocesi ad una co-
ottobre 1917, nel Collegio Internazionale                                               lio Vaticano II riconosce titolarità ecclesia-
Serafico di Roma.                      stante, doverosa formazione permanente,          le ai laici occorre che essi siano all’altezza
                                       per essere capaci di contestualizzare l’e-
Il 23 aprile 1927, Pio XI elevava la Milizia                                            del compito che assumono nella Chiesa a
                                       vangelizzazione in un ambiente in conti-
alla dignità di Unione Primaria con facoltà                                             partire da un costante aggiornamento teo-
                                       nua e rapida evoluzione. Se questo, nella
di aggregare le unioni già erette o da isti-                                            logico ed ecclesiale, per scorgere in essi
tuire.                                 Chiesa è vero per i principali collaboratori     validi soggetti che siano – come afferma il
                                       del Vescovo, è altrettanto valido, in modo
Agli inizi di gennaio del 1929, P. Giusep-                                              primo Papa della storia- “pronti a render
                                       particolare, per i laici che, in virtù della
pe Palatucci otteneva le debite facoltà per                                             conto della speranza che è in voi a tutti
                                       consacrazione battesimale, sono chiamati
fondare a Ravello una sede della Milizia                                                quelli che vi chiedono spiegazio-
dell’Immacolata, approvata dall’Arcive-ad una attiva e necessaria corresponsabilità     ni” (1Pt15,3b). A tal proposito come gio-
                                       nella crescita umana e spirituale in tutti gli
scovo di Amalfi, Ercolano Marini, e isti-                                               va ricordare le ispirate parole del neo san-
tuita con decreto del Ministro Generaleambiti di cui è contornata una comunità          to, Paolo VI nella Apostolica Actuosita-
                                       parrocchiale. La Conferenza Episcopale
dei Frati Minori Conventuali Alfonso Or-                                                tem, il Decreto sull’Apostolato dei Laici
lich.                                  Campana, nei mesi scorsi, sensibile a que-       nella Chiesa (18 Novembre 1965):
                                       sta istanza ha inteso incoraggiare le varie
Così anche la nostra città, visitata appena                                             “L’apostolato (dei Laici) può raggiungere
                                       diocesi della Regione a farsi promotrici di
dieci anni prima da San Massimiliano Kol-                                               piena efficacia soltanto mediante una mul-
                                       Percorsi formativi specifici per il mondo
be, aderiva alla felice intuizione spirituale                                           tiforme e integrale formazione. Questa è
                                       laicale e, in particolare per i battezzati già
che uno dei suoi figli migliori, Fra Anto-                                              richiesta non soltanto dal continuo pro-
                                       impegnati a vario titolo nelle parrocchie
nio Mansi, aveva offerto alla Chiesa e alla                                             gresso spirituale e dottrinale del laico, ma
Storia.                                (operatori della catechesi, della liturgia,      anche dalle varie circostanze di cose, di
                       Salvatore Amato della carità, ecc.).                             persone, di compiti a cui la sua attività
                                       Il nostro Arcivescovo Orazio ha voluto           deve adattarsi”.
                                       immediatamente cogliere questo stimolo,                              Don Angelo Mansi
La Fedeltà di Dio - Il Vescovado
P AGINA 10                                                                                         I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA

              In memoria di Antonio Ansanelli
All’alba di martedì, 5 novembre u.s.,          omaggio alla salma del nostro concittadi-      vano da uno studio costante dei docu-
presso l’ospedale di Ponte san Pietro, in      no esposta nella Chiesa dell’Immacolata        menti del Magistero oltre che dalla lettu-
provincia di Bergamo, chiudeva la sua          dei ferrovieri, hanno colmato l’assenza        ra delle opere di grandi Santi. Ma soprat-
vita terrena Antonio Ansanelli. Nato il 12     del Cardinale e dei Vescovi ausiliari          tutto Antonio pregava e, anche se non
ottobre del 1965, era l’ottavo figlio degli    dell’Arcidiocesi di Napoli e confermato il     disdegnava le manifestazioni care alla fede
indimenticabili Ada Sorrentino e Gian-         forte legame tra Antonio e la sua gente        popolare, sapeva bene che il cuore della
netto Ansanelli, maestri elementari che        che lo ha sempre stimato e apprezzato          vita di un credente è l’Eucarestia. Ricor-
hanno educato e formato generazioni di         per la sua disponibilità, ma soprattutto       do il plauso e la gioia da lui espressi quan-
ravellesi. Nelle nostre cronache ho citato     per la sua fermezza nel vivere e applicare     do anche nel Duomo di Ravello si avviò
diverse volte l’amico Antonio perché era       i principi evangelici tramandati dalla Tra-    la lodevole iniziativa dell’Adorazione
solito partecipare, negli anni di ministero    dizione, senza annacquamenti oggi tanto        settimanale e dell’Adorazione notturna
di don Peppino Imperato iun., alla messa       di moda che non poco inquietavano il suo       nel pieno dell’estate.
delle 12 del giorno di san Pantaleone,         animo di credente. Per carattere Antonio        E la preghiera è diventata ancora più
generalmente presieduta da don Angelo          amava la coerenza e con coerenza ha vis-       forte e convinta quando nella vita di An-
Mansi, durante la quale                                                                                       tonio la malattia, quella
prestava servizio all’altare                                                                                  malattia che generalmen-
come un ministrante qual-                                                                                     te non perdona, ha comin-
siasi. Ma Antonio era molto                                                                                   ciato ad impadronirsi del
di più di un ministrante. Il                                                                                  suo corpo, ma non della
18 dicembre 2016 nella                                                                                        sua anima. Anche nel cor-
Cattedrale di Napoli era                                                                                      so della degenza nell’ospe-
stato ordinato Diacono dal                                                                                    dale bergamasco dove era
card. Sepe ed era stato as-                                                                                   stato ricoverato alla fine di
segnato alla Parrocchia                                                                                       settembre, Antonio ha
dell’Immacolata Concezio-                                                                                     vissuto e agito con coeren-
ne a Portici. E da Diacono                                                                                    za. Quanti di noi hanno
aveva partecipato alla So-                                                                                    avuto la possibilità di fargli
lenne celebrazione svoltasi                                                                                   visita durante quella che
nel Duomo di Ravello l’un-                                                                                    sarebbe stata la fase finale
dici febbraio 2017, in occa-                                                                                  della sua esistenza terrena
sione dell’ingresso di don                                                                                    possono         testimoniare,
Angelo Mansi come nuovo                                                                                       senza timore di essere
parroco della Parrocchia                                                                                      smentiti, che anche quan-
Santa Maria Assunta. Mi aveva all’epoca        suto la sua missione nella famiglia, nel       do la situazione volgeva al peggio, il no-
avvertito dicendo che avrebbe fatto l’im-      lavoro e nella Chiesa. Una vocazione nata      stro amico non si è mai lasciato prendere
possibile per essere presente a quell’         probabilmente negli anni napoletani vis-       dallo sconforto. Pienamente consapevole
evento, una ulteriore prova del legame         suti a Portici prima come studente uni-        di quanto stava per accadere, Antonio ha
non solo con la sua comunità di origine,       versitario e poi come sposo e padre.           vissuto la malattia con coerenza e con
ma anche con il nuovo parroco.                 Ricordando gli anni vissuti al Liceo, alcu-    coerenza si è preparato all’incontro con il
Se a Ravello la sua partecipazione era         ni compagni di classe, esprimendo il loro      Signore, dando fino all’ultimo prova di
limitata ad alcuni momenti dell’anno           cordoglio sulle pagine di fb, hanno trac-      quella Fede che diventa ancora più forte e
liturgico, a Portici Antonio Ansanelli era     ciato di Antonio il ritratto bellissimo di     tenace proprio quando sembra che tutto
una presenza costante nella vita della         una persona che non aveva perso nulla di       sia perduto. Nel corso di una delle mie
comunità locale. E che presenza! Chi ha        quella simpatia e giovialità adolescenziale    visite, una sera, una infermiera a me e
partecipato ai funerali, svoltisi venerdì, 8   fatta di battute strepitose e di freddure      all’amico, il dott. Giuseppe Bottone,
novembre, ha potuto verificare di quanta       che confermavano una intelligenza bril-        confessò commossa che nella sua carriera
stima e affetto godesse Antonio nella sua      lante e una cultura che il nostro amico ha     non aveva mai incontrato una persona
parrocchia di adozione. I tanti diaconi che    continuato ad arricchire nel corso degli       come Antonio e non aveva mai visto un
si sono uniti ai non molti sacerdoti per       anni e ha messo a disposizione della co-       malato circondato da tanto affetto. Aveva
dare l’ultimo saluto ad Antonio, insieme       munità ecclesiale di Portici. Antonio stu-     probabilmente osservato che il nostro
ai tantissimi parrocchiani che già nei due     diava, era colto e preparato; le sue rifles-   amico, dopo l’aggravarsi della situazione,
giorni precedenti avevano voluto rendere       sioni non erano estemporanee, ma nasce-        era continuamente accudito dalla moglie
P AGINA 11                                                                              I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA
Luisa che lo lasciava soltanto per recarsi
per qualche ora dai cognati Vincenzo e
Maria Rosaria per “darsi una sistemata”.
                                                Il Papa: non venga mai meno la
Era un’ulteriore prova di quell’ amore             bella tradizione del presepe
sponsale che neppure la malattia aveva
allentato e che la Fede rendeva ancora più                                                                   Con questa Lettera
saldo e tenace, aiutando Antonio e Luisa                                                                     vorrei sostenere la
a viverlo con coerenza e dignità, anche                                                                      bella tradizione
quando si spegnevano le ultime speranze.                                                                     delle nostre fami-
Indirettamente in quella stanza di ospeda-                                                                   glie, che nei giorni
le Antonio e Luisa ripetevano attraverso                                                                     precedenti il Nata-
gli sguardi, le parole non erano necessa-                                                                    le preparano il
rie, il consenso matrimoniale, rinnovava-                                                                    presepe. Come
no una promessa di fedeltà e di amore,                                                                       pure la consuetu-
non più come 19 anni fa in un contesto di                                                                    dine di allestirlo
gioia e di salute, ma in quello della malat-                                                                 nei luoghi di lavo-
tia e del dolore. Probabilmente agli occhi                                                                   ro, nelle scuole,
dell’infermiera bergamasca non erano                                                                         negli ospedali,
passate inosservate le visite dei colleghi di                                                                nelle carceri, nelle
lavoro di Antonio, funzionari della Re-                                                                      piazze... È davvero
gione Campania, che erano venuti da                                                                          un esercizio di
Napoli per salutarlo, di Valerio Landi                                                                       fantasia creativa,
l’inseparabile amico fraterno conosciuto                                                                     che impiega i ma-
all’epoca del ginnasio e protagonista con                                                                    teriali più disparati
Antonio di tante stravaganti e simpatiche                                                                    per dare vita a
vicende, oltre naturalmente le visite dei                                                                    piccoli capolavori
familiari che con impareggiabile affetto                                                                     di bellezza. Si im-
hanno fatto quanto era in loro potere per                                                                    para da bambini:
rendere meno doloroso il periodo di de-                                                                      quando papà e
genza nel nosocomio di Ponte san Pietro.                                                                     mamma, insieme
 Nel corso dell’ultimo incontro, la sera                                                                     ai nonni, trasmet-
del 2 novembre, Antonio si scusò con me                                                                      tono questa gioiosa
perché non riusciva a tenere gli occhi                                                                       abitudine, che
                                    La lettera “Admirabile signum” sul significato
aperti ma mi chiedeva comunque di par-                                               racchiude in sé una ricca spiritualità po-
                                    e il valore di un segno che “suscita sempre
lare, perché mi avrebbe ascoltato. Mi                                                polare. Mi auguro che questa pratica non
                                    stupore e meraviglia”, pubblicata in concomi-
piace immaginare che quegli occhi chiusi,                                            venga mai meno; anzi, spero che, là dove
                                    tanza con la visita di Francesco a Greccio
conseguenza della stanchezza causata da                                              fosse caduta in disuso, possa essere risco-
                                    “Il mirabile segno del presepe, così caro
tanti giorni di immobilità, fossero la pro-                                          perta e rivitalizzata”.
                                    al popolo cristiano, suscita sempre stupo-
va della sua consapevolezza che da lì a                                              San Francesco e il presepe vivente a
                                    re e meraviglia”: inizia così la Lettera
qualche giorno quegli occhi chiusi alle                                              Greccio
                                    apostolica Admirabile signum sul signifi-
realtà terrene si sarebbero definitivamen-                                           Il Papa, rievocando le origini della rap-
                                    cato e il valore del presepe, che Papa
te aperti per contemplare quelle realtà                                              presentazione della nascita di Gesù, sot-
                                    Francesco ha firmato questa domenica a
eterne nelle quali ha creduto e sperato.                                             tolinea l’etimologia latina della parola:
                                    Greccio.
Probabilmente non sono lontano dal ve-                                               “praesepium”, cioè mangiatoia, e cita
                                    Il presepe, atto di evangelizzazione
ro, se penso alla serenità del suo volto                                             Sant’Agostino che osserva come Gesù,
                                    da riscoprire
quando sono andato all’obitorio per ren-                                             “adagiato in una mangiatoia, divenne no-
                                    “Rappresentare l’evento della nascita di
dergli l’ultimo omaggio la sera del 5 no-                                            stro cibo”. E ricorda il presepe vivente
                                    Gesù - si legge nel testo - equivale ad
vembre. La morte aveva posto fine alla                                               voluto da San Francesco a Greccio nel
                                    annunciare il mistero dell’Incarnazione
sua sofferenza e paradossalmente la mor-                                             Natale del 1223, che riempì di gioia tutti
                                    del Figlio di Dio con semplicità e gioia”.
te gli restituiva quel volto sereno, ironico                                         i presenti: “San Francesco, con la sempli-
                                    “Mentre contempliamo la scena del Nata-
quasi sorridente che lo aveva caratterizza-                                          cità di quel segno, realizzò una grande
                                    le - scrive il Papa - siamo invitati a met-
to nella vita. Ma il ricordo di quegli occhi                                         opera di evangelizzazione. Il suo insegna-
                                    terci spiritualmente in cammino, attratti
chiusi dalla morte e di quel volto sereno                                            mento è penetrato nel cuore dei cristiani
                                    dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo
conferma che Antonio, dall’alba del 5                                                e permane fino ai nostri giorni come una
                                    per incontrare ogni uomo. E scopriamo
novembre, contempla la bontà del Signo-                                              genuina forma per riproporre la bellezza
re nella terra dei viventi.         che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi,     della nostra fede con semplicità”.
                    Roberto Palumbo perché anche noi possiamo unirci a Lui.                          Continua a pagina 12
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