CONSORZIO DEL TICINO MILANO - PIANO DELLA PERFORMANCE 2021 - 2023 E PIANO TRIENNALE DEGLI OBIETTIVI - Portale della Performance

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CONSORZIO DEL TICINO MILANO - PIANO DELLA PERFORMANCE 2021 - 2023 E PIANO TRIENNALE DEGLI OBIETTIVI - Portale della Performance
CONSORZIO DEL TICINO
      MILANO

  PIANO DELLA PERFORMANCE
                 E
   PIANO TRIENNALE DEGLI OBIETTIVI

PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE

                2021 – 2023
          (art. 7 D.lgs. 27/10/2009 n. 150)

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PIANO DELLA PERFORMANCE 2021-2023
                          PER IL CONSORZIO DEL TICINO
              CON ALLEGATO IL PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE

1.      Presentazione dell’Amministrazione
     1.1      Il Consorzio del Ticino e la diga della Miorina
     1.2      Attività del Consorzio
              1.2.1 Regolazione del lago Maggiore ed esercizio della diga della Miorina
              1.2.2 Manutenzione della diga della Miorina
              1.2.3 Attività di sperimentazione
              1.2.4 Progetti INTERREG
              1.2.5 Centro di competenza per i grandi laghi prealpini
              1.2.6 Rapporti con le istituzioni
     1.3      Organizzazione del Consorzio
              1.3.1 Organi direttivi e profili professionali previsti
              1.3.2 Personale
              1.3.3 Sedi
              1.3.4 Bilancio

2.      Pianificazione triennale e pianificazione annuale
     2.1        Obiettivi del Consorzio - Performance individuale e organizzativa
     2.2        Sistema dei pesi
     2.3        Cadenza triennale/annuale degli obiettivi

3.      Performance organizzativa e individuale
     3.1       Obiettivi del personale dirigente
     3.2       Obiettivi del personale non dirigente
     3.3       Eventuale utilizzo e gestione di risorse esterne

4.      Piano Organizzativo del Lavoro Agile
     4.1       Livello di attuazione e di sviluppo
     4.2       Modalità attuative
     4.3       Soggetti, processi e strumenti del lavoro agile
     4.4       Programma di sviluppo del lavoro agile

5.      Procedura di valutazione – indicatori e algoritmi di calcolo
     5.1      Sistema di indicatori
     5.2      Inserimento dati
     5.3      Valutazione degli obiettivi del Consorzio
     5.4      Valutazione performance del dirigente
     5.5      Valutazione del personale non dirigente

6.     Piano triennale degli obiettivi 2021 – 2023

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ALLEGATI
Piano triennale delle azioni positive
Piano triennale del fabbisogno del personale
allegato 1: Scheda obiettivi del personale non dirigenziale
allegato 2: Scheda comportamenti del personale non dirigenziale
allegato 3: Scheda valutazione comportamenti direttore unico
allegato 4: Valutazione finale dirigente
allegato 5: Tabella inserimento dati attività core
allegato 6: Tabella inserimento dati attività supporto

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1.          Presentazione dell’Amministrazione

       1.1      Il Consorzio del Ticino e la diga della Miorina
Il Consorzio del Ticino è stato istituito con R.D. n. 1595/1928 per la costruzione, manutenzione ed
esercizio dell’opera regolatrice del lago Maggiore. Pur non trattandosi di una concessione di
derivazione d’acqua, la normativa cui a suo tempo venne fatto riferimento fu il T.U. 1775/1933; con
disciplinare del 24 gennaio 1940, n. 3680 di repertorio, vennero quindi indicate le condizioni cui è
vincolata la “concessione” che non ha scadenza se non quella dell’estinzione del Consorzio per il
venir meno dello scopo per cui è stato istituito o per aver esaurito il suo compito istituzionale, giusta
nota Ministero Ambiente prot. n. GAB-2011-0011500/UL dell’08/04/2011.
Con la legge n. 70 del 1975 il Consorzio è stato riconosciuto ente pubblico non economico e con
D.P.R. 1° aprile 1978, n. 532, dichiarato necessario ai fini dello sviluppo economico, civile, culturale
e democratico del Paese.
Lo Stato, ed in particolare il Ministero dell’Ambiente, detiene il potere di controllo e vigilanza
sull’operato del Consorzio e la contabilità dello stesso è sottoposta al controllo della Corte dei Conti
secondo le norme contenute nella legge n. 259/1958, così come stabilito dal D.P.R. 5 novembre
1980.
Il Consorzio del Ticino è quindi amministrazione pubblica conformata come Consorzio obbligatorio
fra soli soggetti privati (consorzi fra agricoltori e concessionari idroelettrici), estraneo all’elenco Istat
delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi
dell’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (da ultimo, si veda G.U. del
28/09/2018), perché non destinatario di trasferimenti diretti o indiretti provenienti dal bilancio
dello Stato, alimentato finanziariamente dai soli contributi versati dai Consorziati e ripartiti in
proporzione a beneficio ad essi derivante dalla regolazione del lago Maggiore e dal funzionamento
del Consorzio.
La posa della prima pietra della traversa di regolazione avvenne l’8 novembre 1938 e la costruzione
venne terminata e collaudata nei primi mesi del 1943.
Le opere sono ubicate circa 3 km a valle di Sesto Calende, in corrispondenza della soglia detta della
Miorina, che costituisce l’incile naturale del lago Maggiore. Esse comprendono lo sbarramento di
regolazione, una conca di navigazione in sponda sinistra ed altri manufatti accessori.
La traversa mobile della Miorina è larga 200 metri, ed è costituita da 120 portine metalliche tipo
Chanoine completamente abbattibili accostate l’una all’altra ed incernierate nella base alla platea
di fondo. Esse sono manovrate dall’alto tramite due carri di manovra che scorrono su un ponte a
traliccio metallico sostenuto da tre pile in alveo. Le portine possono assumere quattro differenti
posizioni per la ritenuta delle acque; una quinta posizione di totale abbattimento rende l’alveo
completamente libero per il deflusso delle piene e ricostituisce praticamente la situazione
"naturale" dell’incile, così come era prima della costruzione dello sbarramento.
Manovrando opportunamente le portine costituenti lo sbarramento è possibile regolare con grande
precisione le portate defluenti dal lago Maggiore, erogando quanto necessario e trattenendo nel
lago stesso - che funziona così da serbatoio - le acque sovrabbondanti che senza l’opera di
regolazione defluirebbero inutilizzate nel Ticino. Le acque immagazzinate nel lago costituiscono così
una riserva che viene successivamente utilizzata per integrare le portate naturali, nei periodi in cui
esse sono insufficienti a soddisfare le richieste delle utenze.

    1.2         Attività del Consorzio

1.2.1 Regolazione del lago Maggiore: l’esercizio della diga della Miorina

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L’esercizio della regolazione del lago Maggiore attraverso lo sbarramento mobile della Miorina è
iniziato ufficialmente il 1° gennaio 1943. Le variazioni del livello del lago nei periodi di regolazione
sono contenute entro i limiti definiti dagli atti della Concessione: quello inferiore, fisso, è pari a -
0.50 m rispetto allo zero dell’idrometro di Sesto, mentre quello superiore varia durante l’anno, in
ragione della variazione stagionale degli afflussi e del rischio di piene: +1.25 m dal 15 marzo al 15
settembre, +1,00 dal 16 settembre al 31 ottobre; +1.50 m dal 1° novembre al 14 marzo. A ciò
corrisponde una possibilità di invaso pari a 315/365 milioni di m3, che salgono a 420 milioni nel
periodo invernale.
Gli invasi si effettuano normalmente in corrispondenza dei periodi di maggiore piovosità - in
primavera ed in autunno - oltre che nel mese di giugno a seguito dei cospicui apporti provocati dallo
scioglimento nivale.
L’utilizzazione dei volumi accumulati nel lago avviene nei periodi primaverile-estivo (utenze
essenzialmente irrigue) e autunno-invernale (utenze industriali): compatibilmente con le
disponibilità idriche accumulate nel lago, in tali periodi si erogano rispettivamente 255 m3/s e 150
m3/s.
Per antico diritto, fra le utilizzazioni volte ad irrigare vasti territori sulla sponda lombarda e su quella
piemontese, hanno prelazione d’uso le cosiddette Antiche Utenze (Navigli Grande, Langosco e
Sforzesco; Roggia di Oleggio e numerose altre): di esse la maggiore è quella del Naviglio Grande,
canale la cui realizzazione fu iniziata nel 1179 e che ebbe periodi di grande traffico quale importante
via d’acqua: merita ricordare che attraverso di esso furono trasportati i marmi di Candoglia utilizzati
per la costruzione del Duomo di Milano.
Un’altra cospicua derivazione in sponda lombarda è il Canale Villoresi, costruito verso la fine
dell’ottocento con lo scopo di irrigare i terreni alluvionali della zona a nord di Milano compresa tra
il Ticino e l’Adda.
Di più recente realizzazione (anni ‘50) è il canale Demaniale Regina Elena, che costituisce la massima
derivazione in sponda piemontese. Esso è stato concepito, oltre che per integrare le portate del
Canale Cavour nel quale si versa al termine del suo percorso, allo scopo di estendere l’irrigazione in
destra Ticino.
La più grande derivazione industriale è costituita dal complesso delle cinque centrali idroelettriche
dell’ENEL GREENPOWER (ex Vizzola): Porto della Torre, Vizzola, Tornavento, Turbigo Superiore e
Turbigo inferiore. Nel suo basso corso il Ticino alimenta anche la centrale idroelettrica di Vigevano.
Le elevate portate derivate da queste utilizzazioni industriali vengono restituite direttamente al
fiume Ticino o immesse nei canali di utenti irrigui.
Nei primi 75 anni di esercizio, sono state prodotte, grazie alla regolazione, oltre 10 miliardi di m³ di
acque nuove: con tale termine si intendono le acque rese disponibili alle utenze in aggiunta a quelle
che si sarebbero potute utilizzare in condizioni di regime naturale. Esse sono calcolate dal Consorzio
che dall’epoca dell’entrata in esercizio dello sbarramento ricostruisce mensilmente il cosiddetto
"regime naturale dell’incile", cioè la successione dei valori medi giornalieri delle portate che si
sarebbero verificate in assenza della regolazione e dei lavori di sistemazione della soglia della
Miorina. Anche se tale quantità può apparire modesta rispetto al deflusso complessivo attraverso
lo sbarramento nel medesimo periodo, pari a 440 miliardi di m³, occorre tenere presente che le
acque nuove sono spesso determinanti per il buon esercizio di tutte le utenze sopra ricordate.

1.2.2 Manutenzione della diga della Miorina
La gestione della diga della Miorina, che di fatto è una traversa fluviale, prevede una serie di attività
manutentive per mantenere in piena efficienza la capacità di ritenuta e la manovrabilità.
Le attività si distinguono in interventi di piccola manutenzione ordinaria, che viene svolta dal
personale operativo presente in diga qualora non è impegnato nelle manovre di regolazione, e in
interventi di manutenzione straordinaria che vengono realizzati nel rispetto della normativa del

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Codice dei contratti pubblici e del Regolamento interno del Consorzio ricorrendo a operatori di
mercato, e a professionalità esterne all’Ente ove necessario per mancanza di professionalità interne.
La copertura finanziaria delle spese di manutenzione è assicurata da fondi di bilancio del Consorzio,
mentre per interventi più importanti il Consorzio segnala la necessità di finanziamento ai propri Enti
Vigilanti (Ministeri e AdbPo) richiedendo la possibilità di inserimento nei piani di intervento
nazionali.
Per approfondimenti sull’argomento è utile consultare la relativa documentazione sul sito
istituzionale del Consorzio alla voce “Amministrazione trasparente”.

1.2.3 Attività di sperimentazione
Nel marzo 1961 il Consorzio ha prodotto formale istanza di autorizzazione a mantenere il limite
superiore a + 1,50 m anche nel periodo estivo a livello sperimentale. Dopo regolare istruttoria, il
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici si espresse favorevolmente sulla richiesta di sovralzo, con
voto n° 500 del 5 marzo 1963, autorizzando un periodo sperimentale di tre anni a una quota di +
1,20 m., da aumentarsi progressivamente di 10 cm. all’anno in caso di esito positivo.
Negli anni successivi si è dato corso più volte a sperimentare la quota massima di 1,50 m anche nel
periodo estivo, per valutare gli effetti positivi per le richieste irrigue contemporaneamente agli
effetti indotti nel lago da una maggiore quota d’invaso, ma tali sperimentazioni non hanno poi
scaturito una variante normativa definitiva.
Nel 2012 il Consorzio ha riproposto formale istanza di autorizzazione a sperimentare la quota
massima di 1,50 m, e dopo una serie di riunioni di apposita conferenza di servizi l’Autorità di bacino
del fiume Po ha disposto nel 2014 l’avvio di una fase di sperimentazione della durata di cinque anni,
sperimentazione che l’Autorità e il Ministero Ambiente stanno valutando se chiudere o
approfondire ulteriormente.
Altra sperimentazione svolta nel decennio in corso è stata quella volta a individuare il DMV del fiume
Ticino, in stretto contatto con Regione Lombardia e Regione Piemonte, attività che si è conclusa ne
2016 con decreto interregionale di approvazione dei risultati finali dello studio.
Tutt’ora in corso è la raccolta di dati ambientali per valutare l’influenza della regolazione estiva
sperimentale sull’ecosistema lago Maggiore – fiume Ticino.
Per approfondimenti sugli argomenti precedenti è utile consultare la relativa documentazione sul
sito istituzionale del Consorzio alle voci Attività – Regolazione e Attività – Sperimentazione DMV.

1.2.4 Progetti INTERREG
Il Consorzio valuta la partecipazione, in qualità di capofila o di partner, a progetti di studio INTERREG
aventi come oggetto argomenti che interessano direttamente o indirettamente la regolazione dei
livelli del lago Maggiore, fornendo la propria esperienza di ente regolatore e di centro di competenza
e/o avvalendosi dei propri consulenti esterni per lo sviluppo dei progetti.

1.2.5 Centro di competenza per i grandi laghi prealpini
Con DPCM 24 luglio 2013 Consorzio del Ticino, Consorzio dell’Adda e Consorzio dell’Oglio in qualità
di Enti regolatori dei grandi laghi alpini sono stati inseriti tra i centri di competenza della Protezione
civile.
Con apposita convenzione tra gli Enti regolatori e la Protezione civile sono stati fissati i criteri per lo
sviluppo della conoscenza, delle metodologie e dei criteri utili alla realizzazione di sistemi di
monitoraggio, previsione e sorveglianza nazionali e per l’attuazione dell’organizzazione della
funzione di supporto tecnico – scientifico nell’ambito del servizio nazionale della Protezione Civile.
Per approfondimenti sull’argomento è utile consultare la relativa documentazione sul sito
istituzionale del Consorzio alla voce Attività – Centro di competenza.

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1.2.6 Rapporti con le istituzioni
Principali interlocutori del Consorzio nell’ambito della sua attività istituzionale sono i seguenti:
     • Ministero Economia e Finanze                    in qualità di Ministero vigilante
     • Ministero Ambiente                              in qualità di Ministero vigilante
     • Ministero Inftrastrutture e Trasporti           controllo del Servizio Dighe
     • Presidenza Consiglio Ministri                   Protezione Civile
     • Corte dei Conti                                 Controllo consuntivo
     • Autorità di Bacino del Po                       Ente di coordinam. territoriale di MinAmbiente
     • Confederazione Svizzera                         Aree interessate da lago e da bacino imbrifero
     • Prefettura di Verbano-Cusio-Ossola                      “       “      “       “      “
     • Prefettura di Varese                            Aree interessate da lago, bacino imbr. e Ticino
     • Prefettura di Milano                            Territorio interessato dal Ticino
     • Prefettura di Pavia                                     “       “      “
     • Regioni Lombardia e Piemonte                    Regioni attraversate e sedi delle derivazioni
Con tutti questi Enti il Consorzio mantiene contatti costanti sia per l’attività di regolazione che per
l’attività tecnica- amministrativa- giuridica di gestione dell’Ente.
Altri rapporti istituzionali esistono con i Parchi del Ticino Lombardo e Piemontese, con l’Agenzia
Interregionale per il Po, con gli altri Consorzi Regolatori dei grandi laghi, con la Protezione Civile
piemontese e lombarda, con i Consorzi di bonifica insistenti nel bacino del Po e con L’ANBI nazionale.

       1.3   Organizzazione del Consorzio

1.3.1 Organi direttivi e profili professionali previsti
Organi direttivi statutari sono:
    • Il Presidente, rappresentante legale del Consorzio nominato con decreto del Ministro
         dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che sovraintende ai rapporti del
         Consorzio con enti ed organismi nazionali, internazionali e dell’Unione Europea;
    • il Consiglio di Amministrazione, nel quale, dopo la riduzione dei componenti operata con la
         modifica statutaria approvata con Decreto Ministeriale del 25.07.2011, in attuazione del D.L.
         78/2010, siedono 5 membri, di cui quattro come espressione dei Consorziati privati e il
         quinto, il Presidente, come espressione dell’Amministrazione pubblica vigilante;
    • Il Direttore Unico, unica figura dirigenziale presente, che provvede alla gestione finanziaria,
         tecnica e amministrativa dell’ente secondo gli indirizzi deliberati dal Consiglio di
         Amministrazione, e adotta gli atti necessari a tal fine, compresi quelli che impegnano l’ente
         verso l’esterno.
Profili professionali esistenti necessari per l’attività istituzionale:
    • Il Regolatore, figura che è in uno con quella dirigenziale, che decide le operazioni da svolgere
         per regolare il livello del lago Maggiore e per rilasciare le portate da derivare;
    • L’ingegnere Responsabile per la diga della Miorina, e il suo sostituto, ex lege 584 del
         21.10.1994, richiesto dal Servizio Dighe;
    • Il Collegio dei Revisori, a durata quadriennale, il cui Presidente è nominato dal MEF;
    • L’O.I.V. a durata triennale, incaricato dal Consorzio tramite selezione tra gli iscritti ad
         apposito albo;
    • Il Responsabie del Servizio di Prevenzione e Protezione ai fini della sicurezza nei luoghi di
         lavoro;
    • Il Responsabile Anticorruzione e Trasparenza (RPCT);
    • Il Responsabile per la Transizione al Digitale.
    • Il Responsabile Anagrafe Stazione Appaltante (RASA)

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1.3.2 Personale
La pianta organica del Consorzio, approvata nella sua ultima composizione il 29 aprile 2014, è la
seguente:
     • Un dirigente
     • Un impiegato tecnico
     • Un impiegato amministrativo
     • Sei operai specializzati con mansioni di regolatore idraulico
Alla data del 31 dicembre 2020 le posizioni dirigenziale e impiegatizie sono interamente coperte,
mentre gli operai attualmente in servizio sono quattro.
Per quanto concerne il ruolo il personale tecnico e amministrativo rientra nei profili delle figure
contrattuali di Area B – profilo B2– assistente tecnico e Area B – profilo B1– operatore di
amministrazione.
Nell’area tecnica il ruolo concerne tutte le attività previste di raccolta e gestione dei dati e della
banca dati, di esecuzione di misure di controllo dei parametri della diga, nella redazione di elaborati
tecnici e più in generale di tutta l’attività di tipo tecnico a supporto della direzione e dell’Ingegnere
Responsabile.
Nell’area amministrativa il ruolo concerne la tenuta del protocollo informatico, la gestione della
piccola cassa, la gestione del sistema di emissione dei mandati di pagamento informatizzati in
contatto con La direzione e il Tesoriere, la gestione operativa dei dati del personale e la segreteria
della Direzione.
Il ruolo del personale operativo è inquadrato nel profilo contrattuale di Area B – profilo B1 –
operatore specializzato, e concerne tutte le mansioni relative alle manovre dello sbarramento, alla
piccola manutenzione ordinaria, alle misure di portata e al supporto operativo alla direzione e
all’area tecnica.
Non essendo presente alcuna figura che possa svolgere le attività professionali di ingegneria
necessarie alla progettazione di opere e lavori di più ampio respiro e alla conduzione di un cantiere,
nonché allo svolgimento di studi e allo sviluppo dei siti internet, il Consorzio si rivolge al mondo
imprenditoriale esterno e a liberi professionisti per l’espletamento delle seguenti attività:
     • lavori di manutenzione straordinaria e, ove non possibile agire con le maestranze del
        Consorzio, di manutenzione ordinaria alle strutture e agli impianti dello sbarramento e degli
        edifici, ai terreni di proprietà consortile, nonchè nell’ufficio di Milano;
     • attività professionali previste per l’esecuzione dei lavori (progettazione, direzione lavori,
        sicurezza in cantiere, alta sorveglianza per conto del Servizio Dighe per opere di maggiore
        importanza);
     • attività professionali previste dalle norme (ingegnere responsabile, OIV, responsabile della
        sicurezza dei lavoratori,)
     • attività di studio e sperimentazione sia sugli effetti diretti della regolazione sul sistema
        lago/fiume/derivazioni che indiretti (ambiente, DMV, pesca, navigazione);
     • attività di consulenza legale;
     • attività di gestione e sviluppo dei sistemi informatici, sia quelli di controllo della regolazione
        (modello piene) che quelli sul web (sito tecnico e sito istituzionale).

1.3.3 Sedi
La sede legale e amministrativa del Consorzio è situata a Milano in corso di Porta Nuova 18, in un
ufficio in locazione.
L’ufficio dispone di una sala riunioni, di un ufficio per la Direzione, di un ufficio di segreteria, di un
locale per l’ufficio tecnico e di un locale per le attrezzature informatiche.

                                                    8
I servizi igienici sono separati per entrambi i sessi ed è presente una sala attigua alla sala riunioni
come ufficio del Presidente.
Le postazioni di lavoro sono singole e ospitate ciascuna in uffici diversi: in altre parole ogni impiegato
ha il suo ufficio, di metratura sufficiente secondo le norme per il benessere e la sicurezza dei
lavoratori.
La sede operativa è situata sull’alzaia del Ticino in sponda sinistra idraulica, in prossimità della diga
della Miorina, nel territorio del comune di Golasecca in provincia di Varese, ed è costituita da un
fabbricato che ospita una sala riunioni, un ufficio e una foresteria per due persone al primo piano,
l’officina e magazzini al piano terra.
Il personale non dispone di un ufficio dedicato, del resto le operazioni da compiere vengono
effettuate in esterno sulla diga, nei terreni di proprietà e sulle sponde del fiume, ovvero in officina.
e viene ospitata in un fabbricato ove trovano spazio anche i magazzini e l’officina per la minuta
manutenzione.
Fanno parte della sede operativa anche due alloggi per il personale operativo.

1.3.4 Bilancio
Il bilancio preventivo di ogni anno viene predisposto nell’autunno dell’anno precedente, viene
sottoposto al controllo del Collegio dei Revisori che tramite apposita dettagliata relazione ne
riferisce al Consiglio di Amministrazione entro il 31 ottobre.
Il CdA lo approva, e il bilancio viene inviato ai Ministeri Vigilanti per la relativa approvazione.
Analogamente il bilancio consuntivo di ogni anno viene predisposto nei primi mesi dell’anno
seguente, viene sottoposto al controllo del Collegio dei Revisori che tramite apposita dettagliata
relazione ne riferisce al Consiglio di Amministrazione entro il 30 aprile, il Cda lo approva e viene
trasmesso ai Ministeri Vigilanti per la relativa approvazione.
Per approfondimenti sull’argomento è utile consultare la relativa documentazione sul sito
istituzionale del Consorzio alla voce “Amministrazione trasparente” sottosezione Bilanci.
Per quanto attiene l’entità delle cifre complessive del bilancio, si riporta a titolo esemplificativo che
l’ultimo bilancio approvato, quello consuntivo del 2019, si è chiuso in pareggio su €. 1.415.012.

    2. Pianificazione triennale e pianificazione annuale

        2.1      Obiettivi del Consorzio - Performance individuale e organizzativa

Gli obiettivi da raggiungere per la gestione ottimale dell’attività del Consorzio si possono
raggruppare in due categorie:
    - gli obiettivi legati alle attività tipiche di missione del Consorzio (cd. attività core), che come
       si vedrà concorrono alla determinazione della performance sia organizzativa che individuale;
    - gli obiettivi legati alle funzioni di supporto quali gestione del personale, gestione degli
       acquisti, comunicazione, digitalizzazione, trasparenza e anticorruzione1, che concorrono alla
       determinazione della performance organizzativa.

Gli obiettivi che afferiscono alle attività tipiche del Consorzio sono quelli indicati nei sottostanti punti
1) e 2) che declinano la performance individuale e 3) e 4) che concorrono alla determinazione della
performance organizzativa
     1. Regolazione del lago Maggiore (performance individuale):
            a. Ottimale accumulo e/o riduzione degli sfiori

1
  Documento redatto dal Dipartimento della Funzione Pubblica “Nota su sperimentazione 2019 – Indicatori comuni per
le funzioni di supporto nelle amministrazioni pubbliche” e presentato all’incontro tenutosi a Roma in data 11.12.2018.
                                                          9
b. Ottimale trasferimento stagionale
    2. Efficienza nell’impiego delle risorse (performance individuale):
            a. Manutenzione programmata diga
            b. Attività di sperimentazione
            c. Attività inerenti il centro di competenza di protezione civile (piene/lago;
                magre/bacino di valle)
            d. Spese di indirizzo politico;
            e. Spese per affari generali
            f. Spese fondi di riserva
            g. Spese attività gestionali per conto terzi;
    3. Attuazione di piani di riparto e programmi gestione acque (performance organizzativa –
         valutazione partecipativa).
Particolare rilevante ai fini della valutazione della performance organizzativa, in termini di
performance partecipativa, è il fatto che nel CdA del Consorzio sono presenti componenti che
rappresentano gli Enti che usufruiscono in pieno degli effetti della regolazione: la loro valutazione
costituisce e restituisce già di per sé precise indicazioni di performance organizzativa.

Gli obiettivi che afferiscono alle c.d. funzioni di supporto sono indicati al sottostante punto 4) e
concorrono alla determinazione della performance organizzativa così come indicato nel SMVP:
     4. Attività di supporto (performance organizzativa):
             a. Gestione risorse umane
             b. Gestione approvvigionamento e immobili
             c. Gestione risorse informatiche e digitalizzazione
             d. Gestione comunicazione e trasparenza
Scendendo nel dettaglio, obiettivo primario dell’attività del Consorzio di cui al punto 1.a è la
regolazione ottimale del lago Maggiore gestendone opportunamente i livelli di invaso al fine di
generare accumulo e rendere disponibili alle utenze agricole ed industriali volumi di acqua altrimenti
scaricati nel Ticino durante le varie piene nel corso dell’anno.
Oltre a generare l’accumulo nel lago di quanta più risorsa possibile compatibilmente con i volumi
affluiti durante l’anno, è indispensabile anche gestire i rilasci dalla diga così da soddisfare in quantità
e durata nel modo migliore le esigenze degli Utenti consorziati.
L’obiettivo di cui al punto 1.b individuato in precedenza è la capacità di collocare nel periodo di
massima richiesta degli utenti l’utilizzo dei volumi trattenuti.
Il punto 2. esprime l’efficienza nell’impiego delle risorse economiche, che sono totalmente costituite
dal contributo degli Utenti: implicito è in questo caso il raggiungimento del pareggio di bilancio, che
trattandosi di un ente pubblico non economico è obbligatorio ma che deve essere conseguito con
la gestione ottimale delle varie voci di spesa, comprese quelle per la manutenzione dello
sbarramento, per i programmi di sperimentazione, per il centro di competenza e le attività di
protezione civile.
Il punto 3. c.d. valutazione partecipativa, recependo le recenti linee guida n. 4/2019 adottate dal
Dipartimento della Funzione Pubblica, esprime il grado di soddisfazione percepito dai consorziati
che nel caso del Consorzio del Ticino rappresentano gli utenti, inteso come benefici ricevuti per
effetto della regolazione delle acque; obiettivo da considerare anche ai fini delle Pari opportunità,
da declinarsi nel caso del Consorzio del Ticino, come bilanciamento delle richieste dei molteplici
utenti, senza previlegiarne taluni a discapito di altri.
Gli obiettivi di cui al punto 4. attengono alle c.d. funzioni di supporto, e sono individuati tenendo
conto anche di quanto indicato nella Circolare del Ministero della PA del 30.12.2019.

                                                    10
Gli obiettivi indicati, una volta che il CDA ha approvato il presente Piano, sia di performance
individuale che di performance organizzativa vengono preliminarmente assegnati al Direttore Unico
che provvede a distribuirli ai collaboratori (1 tecnico, 1 amministrativo, 6 operai specializzati) in base
ai ruoli e competenze di ciascuno.

       2.2 Sistema dei pesi

Il peso che viene attribuito a ciascuno degli obiettivi avanti indicati, considerato pari a 100 il peso
totale, risulta il seguente:

   1 Regolazione del Lago Maggiore – performance individuale                                     40
   2 Efficienza nell’impiego delle risorse – performance individuale                             10
   3 Attuazione di piani di riparto - performance organizzativa e valutazione                    40
     partecipativa
   4 Attività di supporto - performance organizzativa                                            10
                                                                      TOTALE                    100

Una volta determinato il raggiungimento degli obiettivi e attribuito il peso secondo la tavola sopra
riportata, si determina la misurazione e valutazione complessiva tenendo conto delle due
dimensioni:
    - risultati, grado di raggiungimento degli obiettivi tenuto conto del peso attribuito,
    - comportamenti.
Le due dimensioni (risultati e comportamenti) vengono assunte nelle percentuali previste nel SMVP
e nei successivi paragrafi a seconda del profilo:
    - dipendente non dirigente;
    - Direttore Unico.

       2.3 Cadenza triennale/annuale degli obiettivi

La particolarità degli obiettivi del Consorzio, rispetto alla generalità degli obiettivi di un ente
pubblico consimile, balza subito evidente quando si consideri l’attività istituzionale svolta.
Ad esempio, la regolazione del lago Maggiore non dipende da elementi individuabili in fase di
programmazione: in altri termini, la regolazione del lago è in funzione degli afflussi d’acqua, che
dipendono da eventi meteorici affatto diversi di anno in anno.
Quindi, la regolazione ottimale da ottenere non è un dato iniziale certo, e quindi programmabile da
raggiungere, ma è una gestione di anno in anno diversa a seconda degli afflussi al lago.
Per questo, la programmazione deve tenere conto della periodicità degli elementi che possono
influenzare la regolazione, che hanno cadenza tipicamente stagionale e periodicità annuale.
Riprendendo la tipologia degli obiettivi indicati al paragrafo 2.1, in particolare quelli di cui ai punti
da 1) a 3), si ha che:
    • La regolazione del lago, intesa come ottimale accumulo e/o riduzione degli sfiori e ottimale
        trasferimento stagionale, ha cadenza annuale;
    • L’attuazione di piani di riparto e programmi gestione acque ha cadenza annuale;
    • Il pareggio di bilancio ha cadenza annuale;
    • Manutenzione della diga e attività di sperimentazione possono avere cadenza annuale o
        triennale a seconda dell’entità degli investimenti e natura della manutenzione se ordinaria
        o straordinaria;
    • Le attività inerenti il centro di competenza di protezione civile (piene/lago; magre/bacino di
        valle) possono avere cadenza annuale;
                                                   11
• Le spese hanno cadenza annuale.
Gli obiettivi di cui al punto 4), vale a dire quelli relativi alle attività di supporto - performance
organizzativa, possono avere carattere annuale o biennale/triennale.
Di conseguenza, il programma degli obiettivi del Consorzio viene impostato con cadenza triennale
con alcuni obiettivi puramente indicativi: non è infatti possibile individuare un dato da raggiungere,
non conoscendolo a priori, specialmente per gli obiettivi indicati nei punti da 1) a 3) legati alla
mission del Consorzio del Ticino.
Il metodo di valutazione, come si vedrà in seguito, tiene conto a posteriori dei dati, ad es. delle
portate, e li confronta tra di loro per ottenere un parametro che indica il grado di raggiungimento
dell’obiettivo.

   3. Performance organizzativa e individuale

       3.1     Obiettivi del personale dirigente

La particolare struttura organizzativa del Consorzio, in cui è presente un unico organo di vertice
operativo individuato nella figura del Direttore Unico, fa si che gli obiettivi indicati sia di
performance individuale che di performance organizzativa vengono preliminarmente assegnati tutti
al Direttore Unico che provvede a distribuirli ai collaboratori (1 tecnico, 1 amministrativo, 6 operai
specializzati) in base ai ruoli e competenze di ciascuno.
Pertanto, gli obiettivi 1), 2) di performance individuale e quelli dei punti 3) e 4) di performance
organizzativa di cui al paragrafo 2.1 sono tutti assegnati al Direttore Unico che provvede a ripartirli
in parte, in base a ruoli e competenze, fra i propri collaboratori.
Stante l’esiguità della dimensione della struttura, così come descritta, e dell’attività istituzionale
svolta tutta incentrata nella regolazione delle acque, nel caso del Direttore Unico le due
performance, quella organizzativa e quella individuale, presentono inevitabili punti di contatto.
Infatti, nella figura dirigenziale convergono tutte le principali mansioni dell’attività amministrativa,
finanziaria e gestionale:
    • Il Direttore amministrativo e del personale;
    • Il Regolatore del Lago Maggiore;
    • Il Datore di lavoro, ai fini della sicurezza;
    • Il Responsabile anticorruzione e trasparenza RPCT;
    • Il Responsabile per la transizione al digitale;
    • Il Responsabile Unico del Procedimento, ove si tratti di questioni inerenti il Codice appalti
         lavori, forniture e servizi;
    • Il Responsabile tecnico;
    • Il Responsabile Amministrativo-finanziario.
    • Il Responsabile Anagrafe Stazione Appaltante (RASA)

E’ del tutto evidente come l’obiettivo consortile della Regolazione ottimale delle acque del Lago
Maggiore, avendo come unico attuatore il Direttore Unico nella figura del Regolatore, coincida
perfettamente con l’obiettivo personale dell’unico dirigente da sottoporre a valutazione, e così
anche per tutti gli altri obiettivi del Consorzio.
Per il Direttore Unico, ai fini della valutazione della performance, si assumono le seguenti
dimensioni:
    1. risultati: intesi come raggiungimento degli obiettivi annuali e triennali assegnati;
    2. comportamenti: vale a dire come un’attività viene svolta, compresa la valutazione dei
        collaboratori, con particolare riferimento alla differenziazione.

                                                   12
La performance del Direttore Unico è misurata e valutata dall’OIV con il supporto della struttura
tecnica, che la propone al Consiglio di Amministrazione, con le seguenti misure percentuali:
   1. risultati organizzativi e individuali: 70
   2. comportamenti: 30.

La valutazione è positiva e dà diritto all’erogazione del trattamento accessorio se il punteggio è di
almeno 70/100.
La valutazione negativa è stabilita in un punteggio inferiore a 50/100.
Il mancato rispetto del codice di comportamento, quando reiterato, non permette il riconoscimento
della valutazione positiva, ancorchè gli obiettivi risultino raggiunti.

         3.2     Obiettivi del personale non dirigente

L’impiegato tecnico è incaricato della gestione dell’archiviazione dei dati della regolazione
giornaliera e della restituzione degli stessi in tabelle e grafici, nonché la gestione delle pubblicazioni
sul sito istituzionale.
L’impiegato amministrativo svolge l’incarico di protocollo e di gestione della corrispondenza,
nonché l’incarico di Tesoriere alle dipendenze dirette del Direttore.
Gli operai specializzati svolgono l’incarico di manovratore delle portine della diga e operano in
piccoli lavori di manutenzione ordinaria, ed eseguono misure di portata al fine di tenere sotto
controllo le scale di portata dei fiumi Ticino, Tresa e Toce.
Per il personale non dirigente, ai fini della valutazione della performance, si assumono le seguenti
dimensioni:
     • risultati: intesi come raggiungimento degli obiettivi annuali assegnati;
     • comportamenti: vale a dire come un’attività viene svolta da ciascuno all’interno dell’Ente.
La performance per il personale dipendente non dirigente alimenta il sistema permanente di
valutazione dei dipendenti, oltre che per l’erogazione del trattamento economico accessorio, per
l’attribuzione di progressioni economiche e di carriera. La performance del personale dipendente
non dirigente è misurata e valutata dal Direttore Unico con le seguenti misure percentuali:
     • risultati organizzativi e individuali: 30
     • comportamenti: 70.
La valutazione è positiva e dà diritto all’erogazione del trattamento accessorio, nonché ai fini
dell’attribuzione di progressioni economiche e di carriera, se il punteggio è di almeno 60/100.
La valutazione negativa è stabilita in un punteggio inferiore a 40/100.
Il mancato rispetto del codice di comportamento, quando reiterato, non permette il riconoscimento
della valutazione positiva, ancorchè gli obiettivi risultino raggiunti.

       3.3     Eventuale utilizzo e gestione di risorse esterne

Non essendo previste e presenti in organico figure professionali che possano svolgere le attività
professionali indicate al punto 1.3.1., il Consorzio si rivolge al mondo imprenditoriale e professionale
esterno: gli obiettivi inerenti tali attività non sono quindi monitorati in funzione del comportamento
dei singoli professionisti, ma rientrano tra quelli individuati per la figura del dirigente.

   4. Piano Organizzativo del Lavoro Agile

                                                   13
La disciplina della prestazione in lavoro agile, normata dall’art 14 della legge 7/8/2015 n.124, è
successivamente stata riproposta in primo piano dall’emergenza COVID-19 tramite l’art.263 comma
4bis del D.L. 19/5/2020 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 17/7/2020 n.77.
Il Dipartimento Funzione Pubblica ha poi fornito tramite un proprio documento “Linee Guida sul
piano organizzativo del lavoro agile (POLA) e indicatori di performance” indicazioni metodologiche
per supportare le amministrazioni nel passaggio dalla modalità di lavoro agile dalla fase
emergenziale a quella ordinaria, per consentire un’adeguata attuazione e un progressivo sviluppo
del lavoro agile.
In conformità a tali Linee Guida il Consorzio ha proceduto alla stesura di un’apposita sezione del
piano performance sviluppando un percorso di analisi, focalizzazione e sviluppo del ricorso al lavoro
agile compatibilmente con la propria organizzazione amministrativa, tecnica e operativa.
Il legislatore ha stabilito nell’art. 14 della L. 124/2015 che “In caso di mancata adozione del POLA, il
lavoro agile si applica almeno al 30 per cento dei dipendenti, ove lo richiedano”.
Nelle Linee Guida dedicate al POLA, pubblicate il 9.12.2020, si specifica che nella revisione delle
modalità organizzative di lavoro, anche in assenza della formale adozione del POLA,
l’amministrazione non potrebbe prescindere dalle analisi e dalle iniziative minime indicate nel
presente documento, è dunque alla luce anche di tali indicazioni che il Consorzio inserisce nel
proprio Piano delle Performance 2021-2023 questa sezione, ancorchè il Consorzio non adotti, al
momento, il POLA per le ragioni descritte nelle sezioni che seguono.
Nella sezione che segue, oltre alle Linee guida del 9.12.2020, si è tenuto conto dei template
pubblicati dalla Funzione Pubblica in data 21.12.2020.
In particolare, si è considerato il template in forma semplificata predisposto dalla Funzione Pubblica
per le amministrazioni con meno di cinquanta dipendenti, che prevede nella prima parte l’analisi
del livello di attuazione e sviluppo volta a costituire una baseline di partenza, una seconda parte per
individuare le modalità attuative per promuovere il ricorso al lavoro agile, una terza parte descrittiva
dei soggetti coinvolti, il ruolo, le strutture, i processi gli strumenti funzionali all’organizzazione e al
monitoraggio, e una quarta parte che individua il programma di sviluppo triennale.

       4.1     Livello di attuazione e di sviluppo

Da quanto ampiamente descritto al capitolo 1 del presente piano si evince che l’attività del
Consorzio si sviluppa essenzialmente in due distinte aree funzionali che rappresentano la c.d.
mappatura delle aree:
   • Tecnica, amministrativa e direzionale      con sede presso l’ufficio di Milano
   • Operativa                                  con sede presso la diga della Miorina

L’attività direzionale e quelle amministrativa e tecnica sono svolte dal Direttore e da due impiegati
di concetto, tutti residenti a Milano o nell’Hinterland milanese.
Durante la fase più acuta dell’emergenza COVID essi hanno comunque svolto l’attività lavorativa
recandosi regolarmente in ufficio, essendo la sede di Milano in grado di garantire il necessario
distanziamento personale avendo ciascuno di essi una stanza a uso esclusivo, per cui in tale
occasione l’esigenza dello smart-working a casa propria non è stata pressante.
Trattandosi poi di un impiegato tecnico e di un’impiegata amministrativa entrambi a stretto
contatto con il Direttore perché costituenti lo staff di ausilio alla dirigenza, non si è ravvisata finora,
anche da parte degli stessi dipendenti, l’esigenza di una maggiore autonomia che è alla base del
lavoro agile, inteso come produttività e legato a obiettivi indipendentemente dalla presenza in
ufficio.

                                                     14
Diversa è la posizione del Direttore, evidentemente legato nella propria posizione dagli obiettivi
personali che come ampiamente descritto nel presente piano sono coincidenti con quelli del
Consorzio essendo il Direttore l’unica figura apicale dell’Ente.
Il Direttore è vincolato contrattualmente alla presenza H24 sia nelle ore di ufficio che per il resto
della giornata e della settimana, avendo un apposito indennizzo per la reperibilità: la presenza in
ufficio è necessaria soprattutto per la normale interazione con le relazioni esterne con gli altri Enti.
La natura stessa del rapporto dirigenziale prevede l’attuazione del lavoro agile, inteso come
produzione di lavoro volta al raggiungimento di obiettivi e non solo come possibilità di lavoro a
domicilio, come peraltro è nello spirito della normativa.
Peraltro, il Direttore è supportato nella sua attività da un telefono mobile di ultima generazione,
fornito dal Consorzio, con cui è in grado di svolgere tutte le sue funzioni decisionali, di ricevere e
inviare posta elettronica e tenere contatti costanti con tutti i collaboratori interni ed esterni al
Consorzio.
Viceversa, per l’espletamento delle attività tecniche e amministrative i due impiegati non sono
forniti di apposito strumento remoto presso la propria abitazione; peraltro le attività da svolgere
sono legate all’utilizzo di specifici programmi che sono installati nei computer in ufficio: si pensi ad
esempio alla gestione della banca dati oppure dell’emissione dei mandati di pagamento, attività che
devono essere eseguite in stretto contatto e su disposizioni della direzione.

L’attività operativa è svolta presso la diga della Miorina da operai specializzati e consiste
essenzialmente nell’esecuzione delle manovre delle portine, nonché nella manutenzione ordinaria
e straordinaria dello sbarramento.
Pur se nella sua natura l’attività operativa si riduce all’esecuzione pratica di disposizioni della
Direzione, senza la possibilità di intraprendere azioni autonome non autorizzate, all’interno della
messa in opera delle disposizioni dirigenziali gli operatori dispongono di una certa autonomia
riguardo alle modalità di esecuzione: si pensi ad esempio che all’ordine di scaricare a valle una
maggior portata o di trattenerla a lago l’operatore può operare manovrando le portine secondo il
proprio criterio e non secondo un ordine strettamente prestabilito.
Un certo livello di autonomia è consentito anche nell’esecuzione delle opere di manutenzione
ordinaria annuale, che viene definita come obiettivo in cui il personale stesso ha però ampia
autonomia su quando e come effettuare le operazioni previste.
Si pensi al taglio dell’erba nelle zone verdi, alla sostituzione di apparecchiature guaste (lampade,
utensili ecc.), all’esecuzione di lavori di officina per ripristinare manufatti in ferro ecc.
Altra attività che viene lasciata all’autonoma organizzazione del personale della diga è la lettura
giornaliera degli idrometri e la esecuzione di campagne di rilevamento di misure di portata.
L’aspetto che meglio risulta inquadrabile nel concetto di lavoro agile è proprio l’autonomia nel
gestire le attività programmate, mentre non è inquadrabile come lavoro agile la necessità, legata
proprio al tipo di attività manuale, di essere presente sempre sul luogo di lavoro. In altri termini, allo
stato attuale, lo smart-working non è applicabile alle attività operative da svolgersi in diga.

Concludendo, l’analisi del livello di attuazione del lavoro agile nel Consorzio del Ticino può così
sintetizzarsi:
    • Il Direttore svolge già la sua attività in regime di lavoro agile indipendentemente anche dalla
        postazione di lavoro;
    • Gli impiegati nell’ufficio di Milano non svolgono al momento attività inquadrabili come
        lavoro agile;
    • Gli operai della diga, entro i limiti delle loro mansioni, svolgono di fatto lavoro agile come
        obiettivi ma sono legati ad operare nella sede di lavoro presso la diga della Miorina.

                                                   15
E’ quindi evidente, come emerge dalla descrizione/mappatura delle aree e dei processi, che il lavoro
agile non è al momento applicabile per il Consorzio (si veda la Tabella di sintesi sotto riportata).

               AREA                               PROCESSI                PROCESSO SMARTABILE
                                                                                 SI’/NO
 Area tecnica amministrativa e Gestione banche dati                    – NO
 direzionale (sede uff. di Milano) regolazione acque
                                   Misure di controllo parametri           NO
                                   diga
                                   Redazione elaborati tecnici             NO
                                   Supporto tecnico alla Direzione         NO
                                   e all’Ingegnere responsabile
                                   Segreteria amministrativa               NO
                                   Tesoreria: gestione mandati e           NO
                                   reversali
                                   Protocollo generale                     NO
                                   Gestione       operativa    dati        NO
                                   personale
 Operativa                         Manovre delle portine                   NO
                                   Opere       di    manutenzione          NO
                                   ordinaria
                                   Taglio dell’erba                        NO
                                   Gestione operativa magazzino            NO
                                   Supporto operativo direzione            NO

Pertanto, al momento, il Consorzio del Ticino non adotta il POLA, il lavoro agile verrà adottato nei
termini di legge cosi’ come previsto per gli enti che non adottano il piano (art. 14 L. 124/2015 “In caso
di mancata adozione del POLA, il lavoro agile si applica almeno al 30 per cento dei dipendenti, ove
lo richiedano.”)

       4.2     Modalità attuative

il Consorzio ha avviato di recente un’attività volta al potenziamento della costruzione di mappature
delle aree e dei relativi processi secondo le indicazioni fornite da ANAC: durante tale attività di
analisi si intende approfondire e valutare ogni area, processo e attività anche ai fini del lavoro agile,
inteso nel complesso delle sue caratteristiche e non solamente come ricorso al puro e semplice
smart-working.
La mappatura dovrebbe consistere in un approfondimento di quanto sinteticamente indicato nella
Tabella sopra riportata.
Non solo: l’analisi delle mappature vuole portare anche alla valutazione della qualità delle aree, dei
processi e delle singole attività, per individuare gli spazi di manovra in cui muoversi e le azioni da
intraprendere per apportare migliorie.
Una volta completata la mappatura si potrà procedere a definire le azioni da intraprendere per
favorire il lavoro agile.
Allo stato attuale, si possono individuare le seguenti linee di azione:
     • Verrà effettuata un’indagine conoscitiva delle esigenze dei dipendenti in ordine alle
         aspettative di lavoro e di miglioramento della qualità delle proprie condizioni operative, per
         definire e individuare le eventuali migliorie da apportare sia in termini di obiettivi che di
         ambiente di lavoro;
                                                   16
•   Verrà affrontata anche l’opportunità di approntare nuovi strumenti informatici per
       consentire di operare al meglio in condizioni di lavoro agile;
   •   Verrà eventualmente rivista la procedura standard di ogni attività, se sarà necessario per
       adeguare il processo produttivo alle esigenze di lavoro agile, pur nel pieno rispetto delle
       esigenze insite nei compiti istituzionali del Consorzio;
   •   verrà valutata la necessità di istituire un percorso formativo per il Direttore e per il
       dipendente per istruirlo e renderlo pienamente efficiente e operativo per l’attività da
       svolgere in modalità smart working.

       4.3     Soggetti, processi e strumenti del lavoro agile

Considerata la non adozione del POLA, questa parte del template non è stata sviluppata.

       4.4     Programma di sviluppo del lavoro agile

Considerata la non adozione del POLA, questa parte del template non è stata sviluppata.

   5. Procedura di valutazione – indicatori e algoritmi di calcolo

       5.1     Sistema di indicatori

Il sistema di indicatori individuato nel presente piano è predisposto per dare una valutazione
oggettiva alle quattro categorie di obiettivi per il Consorzio, di cui 1) e 2) che afferiscono alla
performance individuale e 3) e 4) che afferiscono alla performance organizzativa.
Tutti e 4 gli obiettivi sono assegnati al Direttore Unico che in parte li ridistribuisce sui collaboratori
tenuto conto dei ruoli e competenze.
Qui di seguito si illustrano le modalità di applicazione di ogni singolo indicatore al rispettivo
obiettivo.
     1 Indicatori della regolazione
Obiettivo primario dell’attività del Consorzio è la regolazione del lago Maggiore gestendone
opportunamente le quote di livello al fine di generare accumulo per rendere disponibili alle utenze
agricole ed industriali volumi di acqua altrimenti scaricati nel Ticino durante le varie piene nel corso
dell’anno
      a) Capacità di accumulo e/o riduzione degli sfiori
Per definire un parametro indicativi della capacità di accumulo il primo elemento su cui si può
concentrare l’attenzione è il volume annuo totale di acqua derivata dagli utenti, Vderiv.
Per valutare l’efficacia della azione di regolazione tale valore deve essere rapportato al volume di
acqua affluita al lago durante l’anno, Vaf,
      K1 = Vderiv/ Vaf
Per tenere conto delle variazioni di anno in anno della idraulicità occorre correggere l’indicatore con
un coefficiente che può essere calcolato come rapporto tra il volume medio annuo trentennale
dell’afflusso al lago ed il volume affluito nell’anno in esame
      K2 = V af 30/ Vaf
Il coefficiente comprensivo del correttivo diventa
      Ka = k1 x k2 = Vderiv/ Vaf x V af 30/ Vaf = Vderiv x V af 30 / (Vaf )2
      b) Capacità di trasferimento stagionale
Il parametro rappresenta la capacità di collocare nel periodo di massima richiesta degli utenti
l’utilizzo dei volumi trattenuti e può essere ottenuto rapportando i volumi derivati in estate con

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quelli totali, l’indicatore fornisce anche in maniera indiretta informazione sulla gestione del conflitto
tra usi irrigui ed industriali
     Ks = Vdest/Vderiv
L’indicatore finale di riferimento per la valutazione sarà
     Kreg = Ka x Ks

     2 Efficienza nell’impiego delle risorse
L’obiettivo principale di questa categoria come è detto è individuato nell’ottenimento del pareggio
di bilancio.
Il pareggio di bilancio, obbligatorio per il Consorzio, è ottenuto attraverso l’equilibrio di entrate e
uscite: come detto le entrate sono costituite unicamente dal contributo degli Utenti consorziati,
assume pertanto rilevanza la corretta gestione delle spese.
L’articolo 19 comma 1 del DL 31 maggio 2011 prevede che le amministrazioni pubbliche,
contestualmente al bilancio di previsione e al bilancio consuntivo, presentino un documento
denominato “Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio” al fine di illustrarne gli obiettivi di
spesa, misurarne i risultati e monitorarne l’effettivo andamento in termini di servizi forniti e di
interventi realizzati.
il Consorzio del Ticino ha predisposto un piano di indicatori calibrato sia con la propria attività
istituzionale che con le indicazioni fornite per le vie brevi dagli uffici del Ministero dell’Ambiente.
In aderenza a quanto disposto dal DPCM 18/09/2012, dove all’art. 6 veniva individuata la tipologia
di classificazione degli indicatori, e utilizzando le terminologie del codice COFOG di cui al DM
Economia e Finanze 1/10/2013 il Consorzio ha individuato i seguenti gruppi di indicatori:
     • Indicatori di risultato
             - Servizi istituzionali e generali
     • Indicatori di realizzazione finanziaria
             - Programma tutela e conservazione del territorio
             - Programma fondi di riserva
             - Programma spese attività gestionali per conto terzi

Indicatori di risultato - Servizi istituzionali e generali
Dal prospetto riepilogativo delle spese del bilancio preventivo si isolano le spese relative ai Servizi
istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, indicate come missione 032.
Le spese sono suddivise in
Sp        spese relative al programma di indirizzo politico (che comprendono indennità varie)
Sag       spese relative a servizi e affari generali (che comprendono la formazione del personale)
e vengono indicate con il prefisso P (preventivo) e C (consuntivo).
L’indicatore finale per la voce di risultato sarà
      Kris = (CSp + CSag) / (PSp + PSag)
e il suo peso Wris è assunto pari a 20.

Indicatori di realizzazione finanziaria - Programma tutela e conservazione del territorio
Dal prospetto riepilogativo delle spese del bilancio preventivo si isolano le spese relative a Sviluppo
sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente, indicate come missione 018.
In tale voce sono ricomprese la manutenzione della diga, la sperimentazione e il centro di
competenza di protezione civile.
Le spese sono indicate con
PSsv preventive
CSsv consuntive
L’indicatore finale per la voce di risultato sarà

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Ksv = CSsv / PSsv
E il suo peso Wsv è assunto pari a 40.

Indicatori di realizzazione finanziaria - Programma fondi di riserva
Dal prospetto riepilogativo delle spese del bilancio preventivo si isolano le spese fondi di riserva
indicate come missione 033.
L’obiettivo per il Consorzio è mantenere intonso tale fondo, istituito come riserva a cui attingere per
l’ottenimento del pareggio di bilancio.
Le spese sono indicate con
PSrip preventive
CSrip consuntive
L’indicatore finale per la voce di risultato sarà
      Krip = CSrip / PSrip
E il suo peso Wrip è assunto pari a 20.

Indicatori di realizzazione finanziaria - Programma spese attività gestionali per conto terzi
Dal prospetto riepilogativo delle spese del bilancio preventivo si isolano le spese conto terzi e partite
di giro, indicate come missione 099.
Le spese sono indicate con
PSct preventive
CSct consuntive
L’indicatore finale per la voce di risultato sarà
      Kct = CSct / PSct
E il suo peso Wct è assunto pari a 20.

Anche per la categoria Efficienza nell’impiego delle risorse è stato individuato un indicatore finale:
   Kir = (Kris*Wris + Ksv*Wsv + Krip *Wrip + Kct*Wct)/100
    3 Attuazione di piani di riparto e programmi gestione acque (performance organizzativa).
Particolare importanza tra le strategie da tempo attive nel Consorzio oltre al raggiungimento di un
grado di soddisfacimento complessivo degli utenti anche il mantenimento dell’equilibrio tra le
esigenze dei vari utenti in relazione alla diversa natura dei vincoli propri di settore (agricolo o
produzione idroelettrica) anche con riferimento al contributo economico con cui i singoli utenti
partecipano al Consorzio stesso.
L’equilibrio nei rapporti tra gli utenti viene valutato confrontando le portate medie derivate relative
ai periodi in cui la utenza è attiva e quelle medie di concessione come desunte dalle singole
concessioni. Anche in questo caso occorre inserire il parametro correttivo relativo alla idraulicità Ks
già definito in precedenza.
Si prendono in considerazione le principali utenze irrigue, in quanto aventi esigenze tra loro
contrastanti visto l’uso dell’acqua, mentre le utenze industriali sono in esse ricomprese, e viene
quindi reso disponibile un indicatore del soddisfacimento della singola utenza.
     Qi = Qmder/Qmed conc x Ks
L’indicatore finale di riferimento si ottiene come la differenza tra i due valori risultanti di Qi massimo
e minimo:
     Kequ = Max(Qi) – Min(Qi)

    4 Attività di supporto (performance organizzativa)
Gli indicatori di questa categoria di obiettivi sono in parte alcuni di quelli indicati nella circolare
30/12/2019 del Ministro per la Pubblica Amministrazione, in parte alcuni già in uso nel piano
performance ultimo approvato.
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