BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta - Parrocchia ...

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BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta - Parrocchia ...
Notiziario Parrocchiale
                                                    Bolgare Anno III
Notiziario della Parrocchia di S. Pietro Apostolo   N. 3
                                                    Aprile-Maggio-Giugno 2020

BOLGARE
PassoaPasso

Non lasciarci soli
in balia della tempesta
BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta - Parrocchia ...
Sommario
                                                                                                                                 Notiziario Parrocchiale
                                                                                                                                 Bolgare Anno III
                                                                             Notiziario della Parrocchia di S. Pietro Apostolo   N. 3
                                                                                                                                 Aprile-Maggio-Giugno 2020

                                                                             BOLGARE
                                                                             PassoaPasso

                                                                             Non lasciarci soli
  EDITORIALE                                                            3    in balia della tempesta
  AVVISO PER GLI ABBONATI                                               4
  AVVISO ADESIONI AL SANTO PERDONO DI ASSISI                            4
  DALL’ESPERIENZA IN CARITAS                                            5
  CHIESA E MONDO                                                        6
  LA VOCE DI PAPA FRANCESCO, VOCE DELLA CHIESA                          8
  CALENDARIO LITURGICO                                              10
  QUATTRO PASSI NEL CIELO                                           13
  CRONACA PARROCCHIALE                                              14      GIORNALE MENSILE DELLA
    - Battesimi                                                             COMUNITÀ PARROCCHIALE
    - Progetto Gemma                                                        DI BOLGARE
    - In ricordo di Foglieni Antonio
                                                                            APRILE-MAGGIO-GIUGNO 2020
    - Bolgare ai tempi del Coronavirus
                                                                            N. 3
  IL PANE DEI POVERI                                                18
                                                                            Parrocchia di S. Pietro Apostolo
  DAI NOSTRI MISSIONARI                                             19      Largo Pietro Marini, 7
  VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ                                        22      24060 Bolgare (BG)
                                                                            Telefono: 035 841180
  C’È UN TEMPO PER OGNI COSA                                        23      Fax: 035 4499564
  I DONI DEL MALE                                                   24      parrocchiabolgare@virgilio.it
  ALLA RICERCA DELL’ESSENZA PERDUTA                                 25
                                                                            www.parrocchiabolgare.it

  LA METAMORFOSI                                                    26      Direttore responsabile:
  RIFLESSIONI DI UNA FAMIGLIA                                       29      Tiziano Piazza
  TESTIMONIANZA DI UN MALATO                                        30      Responsabile di redazione:
  E DOPO TUTTO QUESTO, COSA MI RESTA…                               32      Don Cristoforo Vescovi
  LA DITATTICA NEI GIORNI DEL COVID-19: DIDATTICA 2.0               33
                                                                            Impaginazione grafica e stampa:
  SPECIALE ORATORIO                                                 34      Tipolitografia Signorelli
    - Alla scoperta dell’ostificio Sangiuseppelab di Villongo               Costa di Mezzate (BG)
    - Ado Radio
                                                                            Autorizzazione del Tribunale di
  NELLE TUO MANI, O PADRE (Defunti)                                 40      Bergamo n. 2/18 del 08/01/2018
  CON NOI PER SEMPRE (Anniversari)                                  49
  COMUNITÀ PARROCCHIALE E LA SUA STORIA                             50

In copertina:
“Nave nel mare in tempesta” di Ivan Konstantinovič Ajvazovskij (1858)
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Ci voglio ripensare

                                               perchè nulla vada perduto

Eccomi qui, seduto sui gradini della scala di ingresso         il suo ventilatore per respirare a un malato più giovane,
della casa parrocchiale: ho appena terminato un                perché “aveva più diritto di vivere”.
altro “incontro” in videoconferenza... e con il pensiero       E poi quelle giornate interminabili, tra una chiamata e
comincio a fare marcia indietro. Ripenso a ciò che è           l’altra: “... È deceduto mio papà, mio marito, mia sorella,
successo in questi mesi e tento di dare un senso ai miei       mio figlio, mia zia...” e non finivano mai quelle giornate!
ricordi, scrivendoli. Spero di poterli memorizzare più         Al mattino mi alzavo con l’incubo delle telefonate che
facilmente: non voglio perdere né dimenticare ciò che          sarebbero arrivate, e continuavano ad arrivare senza
ho vissuto. Non credo che riuscirò a essere ordinato nelle     fermarsi. Cosa potevamo fare? Impotente, sentivo le
idee, non c’è stato il tempo: mi ha inseguito la vita... e     sirene e già le associavo ad altre sofferenze, ad altre morti.
la morte nei loro diversi aspetti e sfaccettature. Ci provo.
I primi pensieri che riaffiorano nella mia mente odorano
di camici di medici e infermieri che corrono, soffrono,
piangono, ma non si fermano. Insieme a Papa Francesco
li definisco VERI EROI, non per successo, fama o soldi, ma
perché si sono esposti con coraggio per combattere il
Coronavirus e salvare gli altri. Alcuni di loro non si sono
salvati! Sono morti!!!

                                                               Subito dopo ripenso alla Quaresima e alla Pasqua, senza
                                                               popolo: con don Luciano e Laura abbiamo cercato di
                                                               utilizzare qualsiasi mezzo (con l’apporto tecnico di alcuni
                                                               volontari) per trasmettere il messaggio di Vita e di Morte
                                                               di questo Tempo Sacro. Perché la Pasqua, sempre, ma
                                                               quest’anno in special modo, ci rivela che la morte è unita
                                                               alla vita e non esiste vaccino o pseudo-verità che possano
                                                               separarla. Sicuramente questo tempo di pandemia ci
                                                               ha trovati impreparati ad affrontare la sfida vita-morte:
Poi ripercorro con la memoria e mi raggiungono le foto         eravamo preoccupati in tante altre cose ed esperienze,
di altri che si sono messi a disposizione dei più deboli       in tante occasioni per poter primeggiare, dimenticando
in quei… in questi momenti: volontari, protezione civile,      forse che c’è una sola esperienza che può fecondare la
forze dell’ordine, militari, farmacisti, commercianti,         vocazione umana: la fratellanza e la solidarietà. Per chi crede
obbligati a stare a contatto con la gente. Ci sono             questa fratellanza si trova certamente in Gesù, che vuole
anche i sacerdoti e religiosi/religiose; nonostante le         la sua Chiesa unita, gioiosa, senza discordie o avversioni,
Chiese fossero senza celebrazioni, anche se aperte,            che creano acidità e sproloqui insulsi e senza amore.
nemmeno loro hanno abbandonato il popolo. Più di               E poi quel 27 marzo: piazza San Pietro vuota e
cento miei confratelli, al momento, sono morti per             incredibilmente silenziosa, il Papa che cammina stanco
stare vicino alla gente, contraendo il virus in servizio       e claudicante sotto la pioggia. Durante la trasmissione
pastorale, consolando malati e morenti, dando l’ultima         si sentivano a volte le sirene delle autoambulanze a
benedizione alle tante salme avviate in totale solitudine      distanza. A ricordare il travaglio di chi, negli ospedali,
verso i cimiteri. Ecco l’esempio che mi hanno dato             lottava contro un nemico perfido e invisibile, inafferrabile.
questi “semplici martiri della porta accanto”, come li ha      Una piazza con la presenza del Crocifisso Miracoloso e
chiamati Papa Francesco. Ricordo in particolare don            dell’Icona della Santa Vergine. Testimoni del grido di
Fausto Resmini, il prete degli ultimi più ultimi, e don        dolore e della sofferta denuncia di Francesco: “Avidi di
Giuseppe Berardelli, parroco di Casnigo, che ha ceduto         guadagno, non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami,

APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso                                                                            3
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ritorno della nostra stessa violenza.
                                                                 “Nessuno può rialzarsi da solo”. La presenza dell’altro non
                                                                 si aggiunge alla mia vita in un secondo tempo, come un
                                                                 complemento esteriore. Essere umani significa essere
                                                                 vincolati all’altro sin dal tempo della nostra nascita. Il
                                                                 principio fondamentale della libertà è la fratellanza che
                                                                 mi unisce a coloro che non conoscevo prima, perché ero
                                                                 distratto da tutt’altro. È quello che il virus ha mostrato:
                                                                 lo sconosciuto che incontro camminando per strada è
                                                                 essenziale per la mia stessa vita; i suoi atti sono essenziali
                                                                 ai miei; la mia vita è essenziale per la sua. Dovremmo
non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie, non     abbandonare l’ego-latria del nostro tempo. È una follia
abbiamo ascoltato il grido dei poveri e del nostro pianeta       narcisistica. Spero che qualcuno in questa quarantena
gravemente malato. Pensavamo di rimanere sempre sani             abbia davvero potuto vedere cosa ci può essere al di
in un mondo malato”. Ecco: nemmeno in questo tempo si            là del proprio io. In fondo la privazione stessa della
ferma la macchina mostruosa e trituratrice delle fabbriche       libertà può essere vista come l’affermazione più alta
di armi! Siamo arrivati a un budget di quasi 2000 miliardi       della libertà, come donazione. Ora rimbocchiamoci le
di dollari all’anno! E i respiratori che avrebbero salvato       maniche e ritroviamo il desiderio di recuperare il tempo
vite? E i posti letto? Ancora papa Francesco: “Non è             perso; non per ritornare a impazzire per fare tutto ciò
questo il tempo in cui continuare a fabbricare e trafficare      che facevamo prima, o anzi, correre ancora di più! Non
armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere           possiamo continuare a vivere come abbiamo vissuto. In
usati per curare le persone e salvare vite. Basta con            rapporto alla natura innanzitutto. Ma anche nelle nostre
l’indifferenza e gli egoismi”. Siamo di fronte a una sfida che   comunità. Questo virus maledetto ci ha obbligato a
può stravolgere il corso della storia dell’umanità, e non        fermarci, ma non per prendere una rincorsa ancora più
possiamo perdere questo treno. Affrontiamo con coraggio          violenta. Ritroviamo il passo umano, recuperando coloro
il binario della libertà. Il Covid-19 dovrebbe insegnarci        che erano rimasti fuori dalla comunità, dai nostri schemi
che quella concezione di libertà, che abbiamo coltivato in       produttivi e non più umanizzanti. Dovremmo ricostruire
Occidente negli ultimi decenni, la libertà come proprietà        un mondo più a misura di uomo: non perdiamo questa
individuale, è un pensiero vuoto e monco. Nessuno può            opportunità e mettiamoci a vivere nel mondo come
salvarsi da solo, perché la solidarietà e la condivisione        campo di Dio da coltivare insieme, senza corse pazzesche
sono la forma eticamente più alta della libertà. Anche la        che ci spaccherebbero ancor più del Covid-19.
Bibbia ci dice che se uno cade, c’è bisogno di un altro per      Stiamo insieme e impariamo a volerci bene, come Gesù ci
rialzarsi, se uno cade ed è solo, non può rialzarsi (Qoélet).    insegna. Dio vi protegga.
Il secondo binario riguarda il rapporto con la natura, della
                                                                                                             Don Cristoforo
quale non siamo padroni. Abbiamo violentato il nostro
pianeta, e la violenza dell’epidemia è una violenza di

                                                                                   AVVISO PER GLI ABBONATI
     Carissimi,
     l’emergenza sanitaria ha purtroppo colpito anche la redazione del notiziario parrocchiale e ha portato
     inevitabilmente all’annullamento delle uscite che erano previste per aprile e maggio; pertanto il presente
     numero è comprensivo del trimestre aprile-maggio-giugno. È il meglio che abbiamo potuto fare, considerati i
     divieti imposti, e speriamo che possiate comprendere le difficoltà che abbiamo riscontrato nel reperire articoli e
     contenuti in questo periodo, a seguito della cancellazione di tutti gli eventi che erano in programma.
     Vi comunichiamo inoltre che, sempre a causa delle suddette difficoltà e della mancanza di una programmazione
     estiva per la parrocchia e l’oratorio, il numero del notiziario che era previsto in uscita per il 17 luglio 2020 è
     stato annullato e che riprenderemo la pubblicazione con l’uscita del 18 settembre 2020, con un numero che
     comprenderà il trimestre estivo luglio-agosto-settembre. Ci scusiamo per questa scelta, che si è resa inevitabile,
     ma confidiamo che possiate comprenderla.
                                                                                                         La Redazione

                                                    AVVISO ADESIONI AL SANTO PATRONO D’ASSISI
    Si avvisa che la raccolta delle adesioni al Santo Perdono d’Assisi, che solitamente avveniva in primavera, quest’anno
    è rimandata all’autunno, in data ancora da stabilire. Si forniranno ulteriori indicazioni nel prossimo numero del
    notiziario parrocchiale.

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BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta - Parrocchia ...
Dall ’esperienza in Caritas

Don Cristoforo mi ha chiesto di raccontare in un articolo, quello che sto vivendo nel servizio iniziato circa sei mesi fa
alla Caritas. Racconto volentieri, premettendo che il servizio che svolgo è direttamente con la gente, alla mensa di via
Conventino, nella distribuzione del vestiario, e alla stazione per l’accoglienza della notte nella struttura del Galgario
(ristrutturazione voluta fortemente dal Vescovo).
Mi accorgo sempre più che c’è una parte di mondo, sempre il nostro mondo, che rischia di non essere visto poiché,
se non ricercato, sembra non esserci o quasi. Perché dico questo? Per il fatto che alcune cose o le vediamo perché
siamo più o meno sensibili o ci siamo dentro, oppure rischiamo molte volte di giudicarle senza conoscerle, come è il
caso delle situazioni di persone senza fissa dimora. Raccontare aneddoti simpatici o tristi non è difficile, complicato è
guardarci dentro e porci domande che scuotano.
“Si può discutere per una coperta, ma quando si rischia di mettersi le mani addosso, credo sia troppo”, commentano
i benpensanti. Il problema vero è quando quella coperta non è una delle tante che hai, ma l’unica con la quale potrai
difenderti dal freddo, allora capisci quanto vale una coperta e che cosa sei disposto a rischiare per quella coperta... e
così è successo e succede: bisogna mediare situazioni di conflitto cercando di riportare alla calma ciò che all’apparenza
può sfuggire di mano con conseguenze dolorose... per una coperta? - qualcuno direbbe - sì, per una coperta.
Provocatoriamente qualcuno che vive per strada mi ha detto: “Sai, don, che molte persone sono più preoccupate degli
animali che di noi che viviamo per strada?”... “Sai che molti trattano gli animali con cura e affetto, come fossero persone
e le persone come animali (inteso nel peggior senso)?”... “Prova tu a dormire d’inverno all’aperto anche solo una notte e
poi ne riparliamo...” dicendomi così e con una chiave inglese in mano, un uomo di mezza età mi ha “accolto”, pensando
che volessi rubargli le coperte.
Provare a vedere la realtà, con gli occhi di chi vive sempre nella precarietà, aiuta a ripensare alle proprie scelte, allo
spreco che alcune volte vediamo attorno a noi, nelle nostre case e domandarci seriamente se possiamo fare qualcosa
di più. Se la vita mi ha regalato molto, perché non condividerlo con altri, invece di riempirmi di cose non necessarie?
Credo sia profondamente importante la condivisione, la solidarietà o meglio l’amore nella prospettiva della fratellanza
e non tanto del pietismo che si riduce a dare una o più coperte. Poniamoci profonde domande di fronte a quello che
vivono molti nostri fratelli e sorelle in difficoltà.
Il vescovo di Recife Helder-Pessoa-Camara scriveva: “Oggi l’elemosina più grande è operare per l’avvento
della giustizia sociale... Se do il pane ai poveri, tutti mi chiamano santo; se dimostro perché i poveri non hanno pane, mi
chiamano comunista e sovversivo“.
Quante persone oggi sono disposte a riflettere su questi argomenti, per cercare insieme soluzioni che per una volta
avvantaggino chi veramente fa fatica?
Durante il periodo invernale la Caritas offre alcune possibilità di emergenza per la notte, ma esse non bastano mai
a coprire le richieste. Ci si ritrova allora a fare delle scelte di accoglienza o di rifiuto, a seconda delle notti passate in
Caritas. Tutto ciò lacera dentro mentre accompagniamo la gente in dormitorio sotto le luci del Natale, che inneggiano
                                                                                 allo spreco: ti domandi se uno stanzone
                                                                                 per tutti, soprattutto nel periodo invernale,
                                                                                 risolverebbe parte del problema.
                                                                                 Poi ci sono le cose più o meno divertenti,
                                                                                 come chi si ingegna in questo periodo di
                                                                                 entrare in un bar con una mascherina e
                                                                                 una berretta nera. Fuggi fuggi generale e
                                                                                 colazione assicurata visto che la fretta di
                                                                                 uscire dei presenti è stata tanta… e così si
                                                                                 può mangiare una brioche e bersi un caffè
                                                                                 lasciato sul tavolino da un cliente...
                                                                                 Mi fermo qui e rifletto su cosa posso fare
                                                                                 di più e meglio, spinto sempre e sorretto
                                                                                 da chi mi incoraggia con qualche parola o
                                                                                 gesto di speranza...

                                                                                                               Don Luciano
APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso                                                                            5
BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta - Parrocchia ...
Chiesa e Mondo
Non c’è il due senza il tre...
Fase 2, finalmente!
Un poco di respiro dall’ansia e
dall’angoscia causate dalla reclusione
forzata di questi mesi.
Come uno tsunami, il virus si è
abbattuto sui nostri corpi, sulle nostre
consuetudini e rapporti sociali.
La pandemia è stata un evento epocale
e straordinariamente condiviso nella
sorte da tutto il mondo. Come abbiamo
vissuto questo periodo? Quali sono
stati gli effetti sul nostro “benessere”?

In questa clausura imposta, molti hanno ritrovato gli affetti familiari, imparando ad accogliersi reciprocamente.
Ma questo sentimento è stato riservato anche agli “estranei”? Leggendo social e quotidiani emerge uno scenario
poco edificante. Il termine distanziamento sociale in questo periodo è stato spesso interpretato in senso letterale
contribuendo a creare un deserto, un vuoto di solitudine. In questi interstizi vuoti hanno trovato spazio sentimenti
di sospetto e rancore. L’hastag #iorestoacasa è stato vissuto come strumento per sottrare la propria singola
persona al contagio, secondo una logica bellica (“siamo in guerra”) e alimentando la paura e la conseguente
ricerca del colpevole, dell’untore.
A soccorrerci sono arrivate le parole
di Papa Francesco: “Ci siamo resi
conto di trovarci sulla stessa barca,
tutti fragili e disorientati, ma nello
stesso tempo importanti e necessari,
tutti chiamati a remare insieme, tutti
bisognosi di confortarci a vicenda.” Con
una franchezza trasparente Francesco
ci ha ricordato come “La tempesta
smaschera la nostra vulnerabilità e
lascia scoperte quelle false e superflue
sicurezze con cui abbiamo costruito
le nostre agende, i nostri progetti, le
nostre abitudini e priorità... La tempesta
pone allo scoperto tutti i propositi di
“imballare” e dimenticare ciò che ha
nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti
quei tentativi di anestetizzare con
abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri
anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità... Il Signore ci interpella e, in mezzo
alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e
significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare.”

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BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta - Parrocchia ...
Ci siamo resi conto che nelle relazioni sta la salvezza, ma
le relazioni sono alimentate dal pensiero, dalla parola, dalla
riflessione e dalla cultura. Non abbiamo quindi bisogno
di una distanza sociale per combattere il virus, ma solo di
una distanza fisica. Ci siamo accorti di quanto l’esercizio
del confronto tramite quegli strumenti ci sia indispensabile
per poter riallacciare relazioni, per dare un senso a questo
nostro vivere “nella tempesta” e darci il coraggio necessario
per affrontarla.
Una comunità è una “buona comunità” se sa esprimere al
proprio interno questo coraggio. A tutti i livelli, a partire
dalla famiglia coinvolgendo tutte le realtà istituzionali
e associative. Ciascuno per quanto di competenza
certamente, ma amplificando l’efficacia del proprio agire
con il confronto e la collaborazione. Così un paese non può
prescindere da istituzioni come la scuola, la parrocchia, l’amministrazione comunale, le organizzazioni a servizio
del territorio (ad esempio: Caritas, Protezione Civile ecc.), ma il loro operato ha senso solo quando riescono a
confrontarsi sulle esigenze della comunità operando in sinergia. Deve essere tuttavia un confronto “sapiente” che
unisca all’approccio pratico anche una visione prospettica capace di abbracciare tutti i membri nel presente e nel
futuro, capace di fare crescere una comunità aiutando ad esempio i più giovani a prendersene cura. Per questo
sono fondamentali il pensiero, la parola, la riflessione e la cultura: sono questi gli strumenti che possono dare il
senso prospettico all’agire comunitario. Diversamente tutte queste sono azioni certamente utili, ma che prima o
poi inciampano nella stanchezza e nella fatica dell’alimentare i rapporti, degradando nell’operare in solitudine,
ripercorrendo quella strada biasimata dalle parole di Papa Francesco.
Questo accade anche ai livelli superiori, nazionali e sovranazionali. La comunità bergamasca, pur pesantemente
colpita, ha saputo esprimere anche forme di solidarietà molto forti e significative. Un esempio per tutti l’ospedale
della Fiera di Bergamo realizzato con il fondamentale apporto del volontariato, una tradizione e un vanto per questa
nostra terra. L’aiuto di Emergency ha dato respiro a tanti sforzi per la sua realizzazione, offrendo un altro esempio
di come ci si debba operare secondo quello spirito solidale ricordato nelle parole di Francesco. Non possiamo non
ricordare anche l’impegno coraggioso di molti medici, infermieri e delle forze dell’ordine, che sono stati i nostri
angeli custodi durante la fase acuta, esempio di abnegazione e spirito evangelico.
Nella fase 2 godremo anche di vantaggi economici che le istruzioni nazionali e comunitarie ci garantiranno. Il
confronto fino ad oggi ha riguardato l’ammontare e le forme di erogazione. Si sono fatti indubbiamente passi in
avanti anche a livello comunitario dove, sebbene con aggiustamenti lungo il percorso, il concetto di “barca comune”
è stato recepito e condiviso. Forse per alcuni questi aiuti non saranno sufficienti, ma certamente ben superiori a
quelli disponibili per popolazioni più svantaggiate dell’Africa, del Sud America e dell’Asia.
Verranno comunque messi a disposizione un sacco di soldi. Sarà il momento della responsabilità perché queste
risorse vengano messe a frutto come i talenti evangelici. Perché si possa ricostruire la comunità ferita secondo quelle
aspirazioni di giustizia, di solidarietà e crescita sociale che ricordava Papa Francesco. Perché le famiglie non siano
più sole, perché avere figli non sia fonte di preoccupazione, perché il lavoro sia un diritto garantito ed esercitato con
responsabilità, perché le imprese partecipino ai destini del territorio dove sono collocate, perché tutti prendano
parte alla gestione della res pubblica e della casa comune. La tentazione forte di un approccio opportunistico, ad
esclusivo vantaggio personale si potrà superare solo attraverso l’esercizio costante del confronto già ricordato.
Parola, pensiero, riflessione e cultura saranno la medicina per vincere stanchezza e ritrosia nel mantenere viva la
partecipazione alla gestione del bene comune.

Perché “nessun pasto è gratis” e di queste risorse dovremo rendere conto a prescindere dalle forme con le
quali verranno rese disponibili. A questa fase 2, infatti, seguirà certamente una fase 3 quando il conto ci verrà
presentato. Sarà allora il momento di un confronto aspro su chi e quanto si dovrà restituire; su chi dovrà farsi
carico dei vantaggi collettivamente goduti, prendendo a prestito dal futuro. Seppure nella fatica, se a questa fase
arriveremo attraverso quel percorso virtuoso potremo affrontarla con relativa tranquillità sapendo che parte del
fieno che avremo messo in cascina non ci spetta.
Per chiudere la frase del titolo, dopo la fase 3, la fase 4 arriverà da sola, conseguenza di come avremo saputo
costruire la strada che fin lì ci avrà condotto: una strada volta all’esercizio degli esclusivi interessi personali o
costruita tramite il confronto sapiente? Quel confronto che si esercita con la “partecipazione” alle attività di una
comunità a qualsiasi livello.
La fase 4 sarà un ritorno al passato, all’ognuno per sé o l’avvio di una convivenza secondo nuovi criteri solidali e
partecipativi? Questo non è più il momento di risposte interlocutorie, de “il problema è un altro”, del “non tocca a
me”. Questo è il momento del “io ci sono”.

                                                                                                       Marco Esposito

APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso                                                                       7
BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta - Parrocchia ...
La voce di Papa Francesco,
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    Vivere la Pasqua cristiana
    Il messaggio pasquale di papa Francesco ha toccato tutti i problemi di attualità, tutte le sofferenze che affliggono
    gli uomini di tutta la terra. Solo una lettura meditata dell’intero messaggio può darci il senso dello Spirito cha anima
    la Chiesa. In un’altra pagina ho ripreso i passi più vicini alle sofferenze legate alla pandemia, qui riporto i passi dalla
    seconda parte del massaggio dove papa Francesco ci guida denunciando il pericolo di quattro atteggiamenti che
    non legano affatto con lo spirito della Pasqua cristiana.
    Oggi riecheggia in tutto il mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù Cristo è risorto!” – “È veramente risorto!”…
    Non è questo il tempo dell’indifferenza, perché tutto il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito
    nell’affrontare la pandemia. Gesù risorto doni speranza a tutti i poveri, a quanti vivono nelle periferie, ai
    profughi e ai senza tetto. Non siano lasciati soli questi fratelli e sorelle più deboli, che popolano le città e le
    periferie di ogni parte del mondo. Non facciamo loro mancare i beni di prima necessità, più difficili da reperire
    ora che molte attività sono chiuse, come pure le medicine e, soprattutto, la possibilità di adeguata assistenza
    sanitaria. In considerazione delle circostanze, si allentino pure le sanzioni internazionali che inibiscono la
    possibilità dei Paesi che ne sono destinatari di fornire adeguato sostegno ai propri cittadini e si mettano in
    condizione tutti gli Stati, di fare fronte alle maggiori necessità del momento, riducendo, se non addirittura
    condonando, il debito che grava sui bilanci di quelli più poveri.
    Non è questo il tempo degli egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa
    differenza di persone. Tra le tante aree del mondo colpite dal coronavirus, rivolgo uno speciale pensiero
    all’Europa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, questo continente è potuto risorgere grazie a un concreto
    spirito di solidarietà che gli ha consentito di superare le rivalità del passato. È quanto mai urgente, soprattutto
    nelle circostanze odierne, che tali rivalità non riprendano vigore, ma che tutti si riconoscano parte di un’unica
    famiglia e si sostengano a vicenda. Oggi l’Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale
    dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero. Non si perda l’occasione di dare ulteriore
    prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative. L’alternativa è solo l’egoismo degli interessi
    particolari e la tentazione di un ritorno al passato, con il rischio di mettere a dura prova la convivenza pacifica
    e lo sviluppo delle prossime generazioni. Non è questo il tempo delle divisioni. Cristo nostra pace illumini
    quanti hanno responsabilità nei conflitti, perché abbiano il coraggio di aderire all’appello per un cessate
    il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. Non è questo il tempo in cui continuare a
    fabbricare e trafficare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone
    e salvare vite... Non è questo il tempo della dimenticanza. La crisi che stiamo affrontando non ci faccia
    dimenticare tante altre emergenze che portano con sé i patimenti di molte persone...Cari fratelli e sorelle,
    indifferenza, egoismo, divisione, dimenticanza non sono davvero le parole che vogliamo sentire in
    questo tempo…
    Con queste riflessioni, vorrei augurare a tutti voi una buona Pasqua.
                                                                                              selezione a cura di GiacomoBepo
                                                                                                            Il testo completo in
          http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/urbi/documents/papa-francesco_20200412_urbi-et-orbi-pasqua.html

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BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta - Parrocchia ...
La chiesa al tempo del coronavirus nelle parole di papa Francesco: attenzione alla
salute e al lavoro

Un pensiero per quanti hanno contratto il virus, gratitudine a quanti sono al nostro servizio
“Il mio pensiero quest’oggi va soprattutto a quanti sono stati colpiti direttamente dal coronavirus: ai malati, a coloro che
sono morti e ai familiari che piangono per la scomparsa dei loro cari, ai quali a volte non sono riusciti a dare neanche
l’estremo saluto. Il Signore della vita accolga con sé nel suo regno i defunti e doni conforto e speranza a chi è ancora nella
prova, specialmente agli anziani e alle persone sole. Non faccia mancare la sua consolazione e gli aiuti necessari a chi si
trova in condizioni di particolare vulnerabilità, come chi lavora nelle case di cura, o vive nelle caserme e nelle carceri. Per
molti è una Pasqua di solitudine, vissuta tra i lutti e i tanti disagi che la pandemia sta provocando, dalle sofferenze fisiche
ai problemi economici.” …
“Gesù, nostra Pasqua, dia forza e speranza ai medici e agli infermieri, che ovunque offrono una testimonianza di cura e
amore al prossimo fino allo stremo delle forze e non di rado al sacrificio della propria salute. A loro, come pure a chi lavora
assiduamente per garantire i servizi essenziali necessari alla convivenza civile, alle forze dell’ordine e ai militari che in
molti Paesi hanno contribuito ad alleviare le difficoltà e le sofferenze della popolazione, va il nostro pensiero affettuoso
con la nostra gratitudine.” In queste settimane, la vita di milioni di persone è cambiata all’improvviso. Per molti, rimanere
a casa è stata un’occasione per riflettere, per fermare i frenetici ritmi della vita, per stare con i propri cari e godere della
loro compagnia. Per tanti però è anche un tempo di preoccupazione per l’avvenire che si presenta incerto, per il lavoro
che si rischia di perdere e per le altre conseguenze che l’attuale crisi porta con sé. Incoraggio quanti hanno responsabilità
politiche ad adoperarsi attivamente in favore del bene comune dei cittadini, fornendo i mezzi e gli strumenti necessari
per consentire a tutti di condurre una vita dignitosa e favorire, quando le circostanze lo permetteranno, la ripresa delle
consuete attività quotidiane.
                                                                                        dal messaggio della Pasqua del 12 aprile 2020

Preoccupazione per la crisi economica
“Oggi è la festa di San Giuseppe lavoratore, è la giornata dei lavoratori. Preghiamo per tutti i lavoratori, perché a nessuna
persona manchi il lavoro e tutti siano giustamente pagati, possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del
riposo”. “Ogni ingiustizia che si fa su una persona che lavora è calpestare la dignità umana, la dignità dell’intera umanità.
La dignità del lavoro è tanto calpestata”. “Anche oggi ci sono tanti schiavi tanti uomini e donne che non sono liberi dal
lavorare e sono costretti a lavorare per sopravvivere. Ci sono i lavori forzati, ingiusti, malpagati che costringono a vivere
con la dignità calpestata. Sono tanti, tanti, e sono anche qui, non sono nel mondo. Ci sono i lavoratori giornalieri, che li
fai lavorare per una retribuzione minima per tante ore al giorno, o la domestica che non ha una retribuzione giusta e non
ha sicurezza sociale e pensione. Questo è calpestare la dignità umana”. “Oggi ci uniamo a tanti uomini e donne, credenti
e non credenti che commemorano la giornata del lavoratore, la giornata del lavoro, per coloro che lottano per avere una
giustizia nel lavoro, per coloro, imprenditori bravi, che portano avanti il lavoro con giustizia, anche se loro ci perdono”.
Francesco ha raccontato che due mesi fa ha sentito per telefono un imprenditore italiano. “Mi chiedeva di pregare per
lui perché lui non voleva licenziare nessuno, ‘perché licenziare uno di loro è come se licenziassi me stesso’. Questa è la
coscienza di tanti imprenditori buoni, che custodiscono i lavoratori come se fossero figli. Preghiamo pure per loro”.
                                                            Parole pronunciate durante la santa messa in Santa Marta il 1 maggio 2020
                                                                                                     selezione a cura di GiacomoBepo

APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso                                                                                   9
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Calendario
    liturgico

Dal 13 Giugno al 20 Settembre 2020
L’emergenza sanitaria ha portato alla cancellazione delle attività che                              LUNEDÌ 29 GIUGNO
erano previste e data l’impossibilità di prevedere l’evoluzione della                            SOLENNITÀ DEI SANTI PIETRO E PAOLO,
situazione, in questo numero del notiziario il calendario liturgico riporta                      APOSTOLI
solo i brani di Vangelo delle domeniche e le memorie liturgiche. Per                             FESTA PATRONALE PARROCCHIALE
conoscere gli appuntamenti in programma si invita a fare riferimento
agli avvisi che verranno forniti settimanalmente durante le S. Messe e                              VENERDÌ 3 LUGLIO
attraverso i consueti canali.                                                                    FESTA DI SAN TOMMASO, APOSTOLO

                                                SABATO 20 GIUGNO                                     DOMENICA 5 LUGLIO
    SABATO 13 GIUGNO
                                             Memoria del Cuore Immacolato della                  XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Memoria di Sant’Antonio di Padova,
sacerdote e dottore della Chiesa             Beata Vergine Maria

   DOMENICA 14 GIUGNO                             DOMENICA 21 GIUGNO
SOLENNITÀ DEL SANTISSIMO CORPO E             XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
SANGUE DI CRISTO                             “Non abbiate
                                             paura di
                                             quelli che
                                             uccidono il
                                             corpo, ma non
                                             hanno potere                                        “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e
                                             di uccidere                                         oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio
                                             l’anima;                                            giogo sopra di voi e imparate da me, che
                                             abbiate paura                                       sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro
                                             piuttosto di colui che ha il potere di far perire   per la vostra vita”.
                                             nella Geènna e l’anima e il corpo”.
                                                                                                    SABATO 11 LUGLIO
                                                MERCOLEDÌ 24 GIUGNO                              FESTA DI SAN BENEDETTO, ABATE E
                                             SOLENNITÀ DELLA NATIVITÀ DI SAN                     PATRONO D’EUROPA
                                             GIOVANNI BATTISTA
                                                                                                    DOMENICA 12 LUGLIO
“Ogni volta infatti che mangiate questo           DOMENICA 28 GIUGNO                             XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
pane e bevete al calice, voi annunciate la   XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
morte del Signore, finché egli venga”.       “Chi non prende la sua croce e non mi segue,
                                             non è degno
   GIOVEDÌ 18 GIUGNO                         di me”.
FESTA DI SAN GREGORIO BARBARIGO,             Giornata
VESCOVO E PATRONO SECONDARIO                 mondiale
DELLA DIOCESI DI BERGAMO                     per la carità
                                             del Papa.                                           “Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre
                                                                                                 seminava, una parte cadde lungo la strada;
    VENERDÌ 19 GIUGNO
                                                                                                 vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra
SOLENNITÀ DEL SACRATISSIMO CUORE
                                                                                                 parte cadde sul terreno sassoso, dove non
DI GESÙ
10                                                                           APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
c’era molta terra; germogliò subito, perché           MERCOLEDÌ 29 LUGLIO                                   LUNEDÌ 10 AGOSTO
il terreno non era profondo, ma quando              Memoria di Santa Marta di Betania                    FESTA DI SAN LORENZO, DIACONO E
spuntò il sole fu bruciata e, non avendo                                                                 MARTIRE
radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi,           VENERDÌ 31 LUGLIO
e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra        Memoria di Sant’Ignazio di Loyola,                     MARTEDÌ 11 AGOSTO
parte cadde sul terreno buono e diede frutto:       sacerdote                                            Memoria di Santa Chiara, vergine
il cento, il sessanta, il trenta per uno”.
                                                        SABATO 1 AGOSTO                                      VENERDÌ 14 AGOSTO
    MERCOLEDÌ 15 LUGLIO                             Memoria di Sant’Alfonso Maria de’                    Memoria di San Massimiliano Maria
Memoria di San Bonaventura, vescovo e               Liguori, vescovo e dottore della Chiesa              Kolbe, sacerdote e martire
dottore della Chiesa
                                                        DOMENICA 2 AGOSTO                                   SABATO 15 AGOSTO
   GIOVEDÌ 16 LUGLIO                                XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO                   SOLENNITÀ DELL’ASSUNZIONE DELLA
Memoria della B.V. Maria del Monte                                                                       BEATA VERGINE MARIA
Carmelo.

    DOMENICA 19 LUGLIO
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

                                                    “Dopo aver ordinato alla folla di sedersi
                                                    sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò
“Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme      gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò
fino alla mietitura e al momento della              i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla   Papa Pio XII, il 1 novembre 1950, con
mietitura dirò ai mietitori: raccogliete prima      folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono       l’enciclica Munificentissimus Deus proclamò
la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il   via i pezzi avanzati: dodici ceste piene”.           l’Assunzione di Maria Santissima al cielo.
grano invece riponetelo nel mio granaio”.                                                                Il documento termina con la solenne
                                                        MARTEDÌ 4 AGOSTO                                 definizione dogmatica: “l’immacolata
   MERCOLEDÌ 22 LUGLIO                              Memoria di San Giovanni Maria Vianney,               Madre di Dio sempre vergine Maria,
FESTA DI SANTA MARIA MADDALENA,                     sacerdote                                            terminato il corso della vita terrena, fu
APOSTOLA DEGLI APOSTOLI                                                                                  assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
                                                       GIOVEDÌ 6 AGOSTO
   GIOVEDÌ 23 LUGLIO                                FESTA DELLA TRASFIGURAZIONE DEL                         DOMENICA 16 AGOSTO
FESTA DI SANTA BRIGIDA, RELIGIOSA E                 SIGNORE                                              XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
PATRONA D’EUROPA
                                                      SABATO 8 AGOSTO
   SABATO 25 LUGLIO                                 Memoria di San Domenico, sacerdote
FESTA DI SAN GIACOMO, APOSTOLO
                                                         DOMENICA 9 AGOSTO
      DOMENICA 26 LUGLIO                            XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO                   “Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu,
“Il regno                                           comandami di venire verso di te sulle acque».
dei cieli è                                         Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca,
simile a                                            si mise a camminare sulle acque e andò
un tesoro                                           verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era             “Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua
nascosto                                            forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare,        fede! Avvenga per te come desideri». E da
nel                                                 gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese       quell’istante sua figlia fu guarita”.
campo;                                              la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca
un uomo                                             fede, perché hai dubitato?»”.                            GIOVEDÌ 20 AGOSTO
lo trova                                                                                                 Memoria di San Bernardo, abate e
e lo                                                                                                     dottore della Chiesa
nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i
suoi averi e compra quel campo. Il regno dei                                                               VENERDÌ 21 AGOSTO
cieli è simile anche a un mercante che va in                                                             Memoria di San Pio X, papa
cerca di perle preziose; trovata una perla di
grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la                                                           SABATO 22 AGOSTO
compra”.                                                                                                 Memoria della Beata Vergine Maria Regina

APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso                                                                                                  11
DOMENICA 23 AGOSTO                                   GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE                              LUNEDÌ 14 SETTEMBRE
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO                     Memoria di San Gregorio Magno, papa e             FESTA DELL’ESALTAZIONE DELLA SANTA
                                                     dottore della Chiesa                              CROCE

                                                       VENERDÌ 4 SETTEMBRE                                MARTEDÌ 15 SETTEMBRE
                                                     Memoria del Beato Guala, vescovo                  Memoria della Beata Vergine Maria
                                                                                                       Addolorata
                                                         SABATO 5 SETTEMBRE
                                                     Memoria di Santa Teresa di Calcutta,                  MERCOLEDÌ 16 SETTEMBRE
“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò         vergine                                           Memoria dei Santi Cornelio, papa, e
la mia Chiesa e le potenze degli inferi non                                                            Cipriano, vescovo, martiri
prevarranno su di essa. A te darò le chiavi              DOMENICA 6 SETTEMBRE
del regno dei cieli: tutto ciò che legherai          XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO                   DOMENICA 20 SETTEMBRE
sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che                                                     XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

   LUNEDÌ 24 AGOSTO
FESTA DI SAN BARTOLOMEO, APOSTOLO

    MARTEDÌ 25 AGOSTO
Memoria del beato Alessandro Dordi,
sacerdote e martire

    MERCOLEDÌ 26 AGOSTO
SOLENNITÀ DI SANT’ALESSANDRO                         “Se due di voi sulla terra si metteranno          “Il padrone, rispondendo a uno di loro,
MARTIRE, PATRONO PRINCIPALE DELLA                    d’accordo per chiedere qualunque cosa, il         disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai
CITTÀ E DELLA DIOCESI DI BERGAMO                     Padre mio che è nei cieli gliela concederà.       forse concordato con me per un denaro?
                                                     Perché dove sono due o tre riuniti nel mio        Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare
  GIOVEDÌ 27 AGOSTO                                  nome, lì sono io in mezzo a loro”.                anche a quest’ultimo quanto a te: non
Memoria di Santa Monica                                                                                posso fare delle mie cose quello che voglio?
                                                        MARTEDÌ 8 SETTEMBRE                            Oppure tu sei invidioso perché io sono
    VENERDÌ 28 AGOSTO                                FESTA DELLA NATIVITÀ DELLA B.V. MARIA             buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i
Memoria di Sant’Agostino, vescovo e                                                                    primi, ultimi”.
dottore della Chiesa                                    DOMENICA 13 SETTEMBRE
                                                     XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
    SABATO 29 AGOSTO
Memoria del martirio di San Giovanni
Battista

   DOMENICA 30 AGOSTO
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

                                                     “In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli
                                                     disse: «Signore, se il mio fratello commette
                                                     colpe contro di me, quante volte dovrò
                                                     perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli
                                                     rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma
“Se qualcuno vuole venire dietro a me,               fino a settanta volte sette»”.
rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi
segua. Perché chi vuole salvare la propria
vita, la perderà; ma chi perderà la propria
vita per causa mia, la troverà”.

  MERCOLEDÌ 2 SETTEMBRE
                                                                                                                         PROSSIMA
Memoria dei Santi Alberto e Vito, monaci                                                                          PUBBLICAZIONE:
                                                                                                         Venerdì 18 Settembre 2020

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Quattro passi nel cielo                                                                      a cura di Gianni Locatelli

L’estate ci consente di ammirare il cielo senza doverci preoccupare della temperatura. Forse, proprio per questo
motivo, il cielo estivo è sempre stato quello più osservato e ci racconta storie, avventure, lotte che lo rendono
un susseguirsi di intricate e appassionanti mitologie. In questo numero, che copre tre mesi, non vi racconterò la
mitologia di una particolare costellazione, ma cercherò di darvi una panoramica dell’intero cielo estivo, invitandovi
a creare le vostre “storie”, che animeranno quel cielo che speriamo ci accompagni verso una normalità ritrovata.

Estate 2020
Nel cielo di giugno due stelle si contendono il primato di luminosità: Arturo, nella costellazione del Boote, e Vega nella
Lira. Guardando in direzione Sud si può osservare la gialla stella Arturo, mentre in direzione Sud-Est vediamo l’azzurra
stella Vega. Entrambe sono state ammirate fin dagli albori della storia dell’umanità, ma anche nella storia più recente. La
luce di Arturo viene citata da Omero, là dove narra che Odisseo si allontana dall’isola di Calipso, orientandosi grazie alle
stelle del Boote. Quella stessa luce, opportunamente focalizzata da un telescopio e indirizzata a una cellula fotovoltaica,
è stata utilizzata nel 1933 per attivare le illuminazioni durante l’inaugurazione dell’Esposizione Mondiale denominata
“Il secolo del Progresso” di Chicago. Vega porta uno dei più antichi nomi arabi di stelle usati anche in Occidente ed è
stata la prima stella a essere fotografata, il 16 luglio 1850.
Boote rappresenta un pastore che viaggia tra il cielo primaverile ed estivo, inserito tra belve feroci: le costellazioni del
Leone e dell’Orsa. Vicino a Boote troviamo però la costellazione dei Cani da caccia, fedeli compagni di qualsiasi pastore.
Immaginate quante storie e peripezie, che vedono protagonisti questi personaggi, sono state raccontate.
Il protagonista del cielo di luglio è l’eroe per antonomasia: il grande Ercole. Quasi allo zenit (guardando sopra la nostra
testa) troviamo questa costellazione formata da quattro stelle disposte a trapezio, circondate dalle braccia e gambe a
forma di L del grande eroe. Ercole sembra non riuscire a stare fermo nel cielo, deve muoversi, deve essere sempre in
azione e all’erta, perché ad Ovest è minacciato dalla costellazione del Serpente, a Sud verso l’orizzonte meridionale
emerge dalla Terra la costellazione dello Scorpione con la rossa stella Antares. Ercole è protagonista delle famose dodici
fatiche, ma proviamo noi stessi a immaginare quante altre storie gli uomini avranno attribuito a queste stelle nel cielo.
Il cielo con le sue costellazioni è uno scrigno di racconti, di gesta, di azioni che hanno preso vita dalla fantasia e dal
desiderio di scoperta degli uomini. Non perdiamo questo tesoro e continuiamo a renderlo vivo e ricco.
Agosto ci consente di ammirare i due pianeti più famosi e affascinanti del nostro Sistema Solare (Terra esclusa
ovviamente). Guardando verso Sud a circa 20° di altezza dall’orizzonte troviamo Giove e Saturno. Due punti luminosi che
si nascondono tra le stelle, ma che stelle non sono. Gli antichi li definivano stelle erranti, perché rispetto alle stelle, che
mantengono posizioni fisse, queste strane stelle si muovono. Il punto luminoso più ad Est è Saturno, mentre quello ad
Ovest è Giove. Entrambi sono pianeti che rientrano nella definizione di giganti gassosi. Sono composti essenzialmente
da idrogeno ed elio con piccole quantità di altri gas e hanno un volume di circa mille volte superiore a quello della Terra.
Giove è il pianeta più grande del Sistema Solare e Saturno è famoso per i suoi magnifici anelli. Entrambi possono essere
facilmente osservati anche con un semplice binocolo per poterne scorgere alcune caratteristiche: la forma allungata di
Saturno (causata dagli anelli che ha fatto sì che Galileo lo definisse: “il pianeta con le orecchie”); e la presenza accanto a
Giove di quattro piccoli puntini luminosi: i satelliti Galileiani.
Immaginate per un attimo, mentre osservate
Giove e Saturno, di tornare indietro nel tempo
di circa 400 anni, nel 1610 quando Galileo
puntò per primo il suo cannocchiale su questo
pianeta e scrisse queste parole: “Ma il fatto più
straordinario, che soprattutto ci ha spinto ad
informare tutti gli Astronomi e i Filosofi, è la
scoperta di quattro Astri Erranti, che nessuno
prima di noi aveva mai conosciuto ne’osservato...”
Galileo Galilei, Sidereus Nuncius (Il Messaggero
delle Stelle, 1610).

Buona estate e buone osservazioni celesti!

APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso                                                                           13
Cronaca parrocchiale

BATTESIMI

                                Battezzata Domenica 1 Marzo
                                    BUSETTI REBECCA
                          di FRANCESCO e di LOCATELLI FRANCESCA

               Battezzata Lunedì 18 Maggio
                   LOCATELLI ILARIA
            di CRISTIAN e BERTONI ALESSANDRA

                                                Battezzato Domenica 24 Maggio
                                                      MOIOLI ANDREA
                                              di MAURO e BANDERA GIUSEPPINA

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Cronaca parrocchiale

PROGETTO GEMMA

Nel 1994 è nato Progetto Gemma, un servizio per l’adozione prenatale a distanza
di madri in difficoltà, tentate di non accogliere il proprio bambino. Una mamma
in attesa nasconde sempre nel suo grembo una gemma (un bambino), che non
andrà perduta se qualcuno fornirà l’aiuto necessario. Progetto Gemma offre a
una mamma un sostegno economico che le può consentire di portare a termine
con serenità il periodo di gestazione, accompagnandola nel primo anno di
vita del bambino. È un’idea in più per collaborare con i Centri di aiuto alla vita
(CAV), operativi in tutta Italia. Chi volesse saperne di più, può visitare il sito della
Fondazione Vita Nova: www.fondazionevitanova.it. Le iniziative organizzate dalla nostra parrocchia a favore del
Progetto Gemma, ossia la vendita delle primule e dei costumi di carnevale, hanno dato un ricavato di 1300 euro.
Grazie a tutti per la generosità dimostrata!

IN RICORDO DI FOGLIENI ANTONIO
Collaboratore del notiziario parrocchiale
27/03/2020: la Comunità di Bolgare perde una figura storica,
Foglieni Antonio, anche lui vittima del Coronavirus. Uomo
integerrimo, di grande spessore umano, civico e culturale. Il
suo impegno sociale inizia in giovane età, in oratorio e come
catechista. Si inserisce nell’Azione Cattolica Italiana, che per
decenni ha formato molti giovani alla Dottrina Sociale della
Chiesa e, con gli insegnamenti ricevuti, ad assumere impegni
sociali e civili. Nel 1964 è uno dei fondatori dell’Avis di Bolgare
e dal 1975 al 1990 è stato Sindaco del Comune, periodo molto
operoso, con lo sviluppo urbano del paese, costruzione delle
Scuole Medie, e tra le opere la ristrutturazione della Chiesetta
dei Mortini di Bondraccolo, a lui molto cara. Terminato il suo
impegno politico-amministrativo, ha dedicato ancora la sua
vita alla Comunità, in particolare alle persone bisognose, fragili,
in difficoltà. Da sempre “Vincenziano”, dal 2007 è Presidente
dell’Associazione, con un’attenzione particolare agli anziani e
agli ammalati. Grande appassionato di storia e cultura religiosa,
ha organizzato in passato, con le Associazioni Combattentistiche
e il Gruppo Alpini, gite ai Sacrari
e gite Comunitarie ai Santuari,
in Italia e all’estero. Nel 2019 ha
festeggiato i 70 anni della sua
attività di esercente alimentare,
ma fino a pochi giorni prima di
questo triste evento, Antonio
era ancora in negozio con il suo
carrello a riempire gli scaffali,
con il suo sorriso e le sue parole
sempre colme di significato. Ci
mancherà. La tua Comunità ti
ringrazia. Buon Viaggio Antonio.
Ciao Papà.

APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso                                                                   15
Cronaca parrocchiale

BOLGARE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

21 febbraio 2020:
ci arriva la notizia inaspettata del primo caso di paziente italiano affetto da Coronavirus, il famoso paziente 1 di
Codogno. Quel virus, che sembrava lontano da noi, ha fatto prepotentemente ingresso nelle vite di tutti noi. Da
quel giorno una sequela di notizie e bollettini su contagiati, morti, guariti, persone ricoverate in terapia intensiva,
quarantene, zone rosse. È stato un periodo difficile, di ansia e preoccupazione, di dolore e di perdite, ma è stato
anche un tempo di responsabilità e consapevolezza. La responsabilità che ciascun cittadino è chiamato ad avere,
verso sé stesso e soprattutto verso gli altri, rispettando le restrizioni e le indicazioni che ci sono date, anche se ci
costano fatica e ci costringono a cambiare le nostre abitudini di vita; la consapevolezza che questa è l’unica arma
che abbiamo, al momento, per combattere la diffusione di questo nuovo virus.
Ovviamente questi divieti si sono fatti sentire anche all’interno della parrocchia e dell’oratorio. Tuttavia i mezzi
tecnologici di cui disponiamo, radio, Internet, Facebook, smartphone e applicazioni di messaggistica e videochat,
hanno permesso di superare, almeno in parte, la lontananza fisica che ci è stata imposta, e così, per esempio, in
questi mesi si è potuta mantenere la celebrazione delle S. Messe, a porte chiuse, senza fedeli, ma trasmesse via radio
e streaming, e così è stato anche durante la Quaresima per le via crucis, le catechesi e la preghiera serale.
Abbiamo chiesto ad alcune persone del nostro paese di raccontare come è cambiata la loro vita durante il
periodo dell’isolamento forzato e riportiamo qui di seguito le loro testimonianze ed esperienze. Che questo
momento di prova, che abbiamo vissuto, ci permetta di rafforzare l’unione all’interno delle famiglie e più in generale
ci faccia sentire più solidali come fratelli, perché solo così, e con l’aiuto di Dio, potremo sperare di ritornare alla
normalità.

Coronavirus... questo sconosciuto venuto da lontano
È la settimana di carnevale quando arrivano le prime notizie di casi di Coronavirus in Italia. Quel virus di cui abbiamo
sentito parlare al TG, quel virus che ha messo in ginocchio la Cina, quel virus così lontano che però è arrivato fin qui.
C’è un primo positivo, poi il secondo, si cerca il paziente 0, si parla di zona rossa. Notizie che arrivano a raffica, i primi
casi nella zona bergamasca, con la decisione di annullare le sfilate, e subito dopo scuole chiuse. Sui social, foto di
supermercati letteralmente svuotati. È il panico. E un po’ viene anche a me. Compresa meglio la situazione, grazie
alle parole di una dottoressa, comincio a spiegare al mio bambino cosa sta succedendo. Gli dico che c’è questo
nuovo virus che sta facendo ammalare tanta gente, che nessun dottore conosce e per cui non ci sono vaccini e
medicine. Ma i bimbi non si devono preoccupare perché sono un po’ come dei supereroi, sono forti, e se vengono
contagiati è probabile che non se ne accorgano nemmeno. Gli spiego che per un po’ di tempo staremo in casa, per
non essere contagiati, ma soprattutto per evitare che il virus si diffonda, perché purtroppo i nonni e i bisnonni non
sono forti come i bimbi e perciò è meglio che non si ammalino. Ma i bambini sono fantastici e capiscono al volo!
Cerchiamo di evitare gli assembramenti, restiamo isolati ma solo fisicamente, perché siamo sempre connessi al
resto del mondo: grazie alla TV e ai social sappiamo cosa succede ovunque, con i vocali di WhatsApp riusciamo a
conversare con gli amici e con le videochiamate nonni e bisnonni vedono i nipoti. Anche la S. Messa viene celebrata
via Web! I giochi in casa non mancano, si preparano i biscotti insieme, si costruiscono caverne con le coperte. Le
maestre inviano i compiti a casa e insieme a questi è arrivata anche una storiella sul Coronavirus, formato bambino!
Un grazie alle maestre che pensano ai bimbi!
La voglia di tornare alla normalità è tanta, mi rendo conto che questa situazione porta molti disagi, ma ce la faremo!
Continuiamo a seguire le indicazioni che ci vengono fornite, stiamo in casa, facciamo la spesa in paese, che è bello
e, anche se l’abbiamo sempre fatto, laviamoci le mani! Facciamolo per i nostri nonni, per le persone più deboli e per
tutti quanti!
Infine, un doveroso grazie a tutti i medici ed infermieri che sono in prima linea in questa situazione. GRAZIE!

                                                                                   Debora, mamma di Niccolò e Gabriel

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Cronaca parrocchiale

Mancavano pochi minuti alla sfilata di carnevale quando è arrivata la notizia della sospensione della sfilata.
Nell’aria c’era tensione e nei i volti dei genitori si leggeva la preoccupazione: come saranno le prossime
settimane? I bambini sono a casa dall’asilo e dalla scuola, iniziamo un periodo di vita poco comunitaria...
casa, qualche passeggiata all’aperto verso i campi, molto tempo in famiglia.
La fatica di gestire tutta la giornata con i bambini, ma anche la gioia di dedicare più tempo a guardarsi
negli occhi, stare nel quotidiano, fermare le corse e la fretta. Ritornare alle cose semplici: correre nei prati,
raccogliere un fiore, ammirare un tramonto, osservare la natura che ci regala sempre meraviglie. Ci manca
la Comunità, la Messa domenicale allegra e gioiosa con i bambini carichi di speranza.
Grazie a Dio le chiese sono aperte, così possiamo sostare in preghiera per ricaricarci e attingere alla fonte
della Vita. Lasciarci abbracciare da LUI per poi portare il nostro abbraccio al prossimo, attraverso una
preghiera, una telefonata... Grazie ai nostri sacerdoti che ci sono vicini con la preghiera e la Messa; poter
udire la loro voce attraverso la radio è come una carezza per l’anima!
Abbiamo spiegato ai bambini la situazione particolare, hanno saputo capire e accogliere questo tempo
come un’offerta speciale di una Quaresima “straordinaria”!

                                                                                                  Una mamma

APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso                                                                     17
Il pane dei poveri

L’iniziativa “Pane dei poveri” è nata una sera, condividendo i miei pensieri con il gruppo missionario. Concretamente
e liberamente chi voleva, poteva contribuire con i propri risparmi per essere vicino ai nostri missionari (visto che
non eravamo riusciti a realizzare le iniziative in programma). La proposta, su indicazione di qualcuno del gruppo, si
è allargata alla comunità e così, una domenica, ho fatto appello alla stessa coinvolgendo amici e parenti... La risposta
è stata generosa e, dopo aver consultato i don, si è deciso di condividere “il pane dei poveri” (mi piace chiamare cosi
l’iniziativa) a più missionari. La provvidenza di Dio, insieme alla generosità di molti, ha permesso concretamente
di incarnarsi… ricordate i cinque pani e i due pesci? Così è successo… Il ricavato è stato di € 4.500, di cui € 2.500
destinati a sr. Liliana, € 1.000 a d. Gianluca, € 1.000 a p. Piero e abbiamo condiviso con p. Isidoro e d. Tarcisio alcune
offerte per la celebrazione delle Sante Messe.
Grazie veramente di cuore a chi concretamente ha potuto dare sia economicamente che spiritualmente.

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Sono già iniziati i lavori…

                                                                              Nelle pagine successive si riportano le
                                                                              testimonianze dei nostri missionari.

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