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Notiziario Parrocchiale Bolgare Anno III Notiziario della Parrocchia di S. Pietro Apostolo N. 3 Aprile-Maggio-Giugno 2020 BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli in balia della tempesta
Sommario Notiziario Parrocchiale Bolgare Anno III Notiziario della Parrocchia di S. Pietro Apostolo N. 3 Aprile-Maggio-Giugno 2020 BOLGARE PassoaPasso Non lasciarci soli EDITORIALE 3 in balia della tempesta AVVISO PER GLI ABBONATI 4 AVVISO ADESIONI AL SANTO PERDONO DI ASSISI 4 DALL’ESPERIENZA IN CARITAS 5 CHIESA E MONDO 6 LA VOCE DI PAPA FRANCESCO, VOCE DELLA CHIESA 8 CALENDARIO LITURGICO 10 QUATTRO PASSI NEL CIELO 13 CRONACA PARROCCHIALE 14 GIORNALE MENSILE DELLA - Battesimi COMUNITÀ PARROCCHIALE - Progetto Gemma DI BOLGARE - In ricordo di Foglieni Antonio APRILE-MAGGIO-GIUGNO 2020 - Bolgare ai tempi del Coronavirus N. 3 IL PANE DEI POVERI 18 Parrocchia di S. Pietro Apostolo DAI NOSTRI MISSIONARI 19 Largo Pietro Marini, 7 VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ 22 24060 Bolgare (BG) Telefono: 035 841180 C’È UN TEMPO PER OGNI COSA 23 Fax: 035 4499564 I DONI DEL MALE 24 parrocchiabolgare@virgilio.it ALLA RICERCA DELL’ESSENZA PERDUTA 25 www.parrocchiabolgare.it LA METAMORFOSI 26 Direttore responsabile: RIFLESSIONI DI UNA FAMIGLIA 29 Tiziano Piazza TESTIMONIANZA DI UN MALATO 30 Responsabile di redazione: E DOPO TUTTO QUESTO, COSA MI RESTA… 32 Don Cristoforo Vescovi LA DITATTICA NEI GIORNI DEL COVID-19: DIDATTICA 2.0 33 Impaginazione grafica e stampa: SPECIALE ORATORIO 34 Tipolitografia Signorelli - Alla scoperta dell’ostificio Sangiuseppelab di Villongo Costa di Mezzate (BG) - Ado Radio Autorizzazione del Tribunale di NELLE TUO MANI, O PADRE (Defunti) 40 Bergamo n. 2/18 del 08/01/2018 CON NOI PER SEMPRE (Anniversari) 49 COMUNITÀ PARROCCHIALE E LA SUA STORIA 50 In copertina: “Nave nel mare in tempesta” di Ivan Konstantinovič Ajvazovskij (1858)
Ci voglio ripensare perchè nulla vada perduto Eccomi qui, seduto sui gradini della scala di ingresso il suo ventilatore per respirare a un malato più giovane, della casa parrocchiale: ho appena terminato un perché “aveva più diritto di vivere”. altro “incontro” in videoconferenza... e con il pensiero E poi quelle giornate interminabili, tra una chiamata e comincio a fare marcia indietro. Ripenso a ciò che è l’altra: “... È deceduto mio papà, mio marito, mia sorella, successo in questi mesi e tento di dare un senso ai miei mio figlio, mia zia...” e non finivano mai quelle giornate! ricordi, scrivendoli. Spero di poterli memorizzare più Al mattino mi alzavo con l’incubo delle telefonate che facilmente: non voglio perdere né dimenticare ciò che sarebbero arrivate, e continuavano ad arrivare senza ho vissuto. Non credo che riuscirò a essere ordinato nelle fermarsi. Cosa potevamo fare? Impotente, sentivo le idee, non c’è stato il tempo: mi ha inseguito la vita... e sirene e già le associavo ad altre sofferenze, ad altre morti. la morte nei loro diversi aspetti e sfaccettature. Ci provo. I primi pensieri che riaffiorano nella mia mente odorano di camici di medici e infermieri che corrono, soffrono, piangono, ma non si fermano. Insieme a Papa Francesco li definisco VERI EROI, non per successo, fama o soldi, ma perché si sono esposti con coraggio per combattere il Coronavirus e salvare gli altri. Alcuni di loro non si sono salvati! Sono morti!!! Subito dopo ripenso alla Quaresima e alla Pasqua, senza popolo: con don Luciano e Laura abbiamo cercato di utilizzare qualsiasi mezzo (con l’apporto tecnico di alcuni volontari) per trasmettere il messaggio di Vita e di Morte di questo Tempo Sacro. Perché la Pasqua, sempre, ma quest’anno in special modo, ci rivela che la morte è unita alla vita e non esiste vaccino o pseudo-verità che possano separarla. Sicuramente questo tempo di pandemia ci ha trovati impreparati ad affrontare la sfida vita-morte: Poi ripercorro con la memoria e mi raggiungono le foto eravamo preoccupati in tante altre cose ed esperienze, di altri che si sono messi a disposizione dei più deboli in tante occasioni per poter primeggiare, dimenticando in quei… in questi momenti: volontari, protezione civile, forse che c’è una sola esperienza che può fecondare la forze dell’ordine, militari, farmacisti, commercianti, vocazione umana: la fratellanza e la solidarietà. Per chi crede obbligati a stare a contatto con la gente. Ci sono questa fratellanza si trova certamente in Gesù, che vuole anche i sacerdoti e religiosi/religiose; nonostante le la sua Chiesa unita, gioiosa, senza discordie o avversioni, Chiese fossero senza celebrazioni, anche se aperte, che creano acidità e sproloqui insulsi e senza amore. nemmeno loro hanno abbandonato il popolo. Più di E poi quel 27 marzo: piazza San Pietro vuota e cento miei confratelli, al momento, sono morti per incredibilmente silenziosa, il Papa che cammina stanco stare vicino alla gente, contraendo il virus in servizio e claudicante sotto la pioggia. Durante la trasmissione pastorale, consolando malati e morenti, dando l’ultima si sentivano a volte le sirene delle autoambulanze a benedizione alle tante salme avviate in totale solitudine distanza. A ricordare il travaglio di chi, negli ospedali, verso i cimiteri. Ecco l’esempio che mi hanno dato lottava contro un nemico perfido e invisibile, inafferrabile. questi “semplici martiri della porta accanto”, come li ha Una piazza con la presenza del Crocifisso Miracoloso e chiamati Papa Francesco. Ricordo in particolare don dell’Icona della Santa Vergine. Testimoni del grido di Fausto Resmini, il prete degli ultimi più ultimi, e don dolore e della sofferta denuncia di Francesco: “Avidi di Giuseppe Berardelli, parroco di Casnigo, che ha ceduto guadagno, non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso 3
ritorno della nostra stessa violenza. “Nessuno può rialzarsi da solo”. La presenza dell’altro non si aggiunge alla mia vita in un secondo tempo, come un complemento esteriore. Essere umani significa essere vincolati all’altro sin dal tempo della nostra nascita. Il principio fondamentale della libertà è la fratellanza che mi unisce a coloro che non conoscevo prima, perché ero distratto da tutt’altro. È quello che il virus ha mostrato: lo sconosciuto che incontro camminando per strada è essenziale per la mia stessa vita; i suoi atti sono essenziali ai miei; la mia vita è essenziale per la sua. Dovremmo non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie, non abbandonare l’ego-latria del nostro tempo. È una follia abbiamo ascoltato il grido dei poveri e del nostro pianeta narcisistica. Spero che qualcuno in questa quarantena gravemente malato. Pensavamo di rimanere sempre sani abbia davvero potuto vedere cosa ci può essere al di in un mondo malato”. Ecco: nemmeno in questo tempo si là del proprio io. In fondo la privazione stessa della ferma la macchina mostruosa e trituratrice delle fabbriche libertà può essere vista come l’affermazione più alta di armi! Siamo arrivati a un budget di quasi 2000 miliardi della libertà, come donazione. Ora rimbocchiamoci le di dollari all’anno! E i respiratori che avrebbero salvato maniche e ritroviamo il desiderio di recuperare il tempo vite? E i posti letto? Ancora papa Francesco: “Non è perso; non per ritornare a impazzire per fare tutto ciò questo il tempo in cui continuare a fabbricare e trafficare che facevamo prima, o anzi, correre ancora di più! Non armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere possiamo continuare a vivere come abbiamo vissuto. In usati per curare le persone e salvare vite. Basta con rapporto alla natura innanzitutto. Ma anche nelle nostre l’indifferenza e gli egoismi”. Siamo di fronte a una sfida che comunità. Questo virus maledetto ci ha obbligato a può stravolgere il corso della storia dell’umanità, e non fermarci, ma non per prendere una rincorsa ancora più possiamo perdere questo treno. Affrontiamo con coraggio violenta. Ritroviamo il passo umano, recuperando coloro il binario della libertà. Il Covid-19 dovrebbe insegnarci che erano rimasti fuori dalla comunità, dai nostri schemi che quella concezione di libertà, che abbiamo coltivato in produttivi e non più umanizzanti. Dovremmo ricostruire Occidente negli ultimi decenni, la libertà come proprietà un mondo più a misura di uomo: non perdiamo questa individuale, è un pensiero vuoto e monco. Nessuno può opportunità e mettiamoci a vivere nel mondo come salvarsi da solo, perché la solidarietà e la condivisione campo di Dio da coltivare insieme, senza corse pazzesche sono la forma eticamente più alta della libertà. Anche la che ci spaccherebbero ancor più del Covid-19. Bibbia ci dice che se uno cade, c’è bisogno di un altro per Stiamo insieme e impariamo a volerci bene, come Gesù ci rialzarsi, se uno cade ed è solo, non può rialzarsi (Qoélet). insegna. Dio vi protegga. Il secondo binario riguarda il rapporto con la natura, della Don Cristoforo quale non siamo padroni. Abbiamo violentato il nostro pianeta, e la violenza dell’epidemia è una violenza di AVVISO PER GLI ABBONATI Carissimi, l’emergenza sanitaria ha purtroppo colpito anche la redazione del notiziario parrocchiale e ha portato inevitabilmente all’annullamento delle uscite che erano previste per aprile e maggio; pertanto il presente numero è comprensivo del trimestre aprile-maggio-giugno. È il meglio che abbiamo potuto fare, considerati i divieti imposti, e speriamo che possiate comprendere le difficoltà che abbiamo riscontrato nel reperire articoli e contenuti in questo periodo, a seguito della cancellazione di tutti gli eventi che erano in programma. Vi comunichiamo inoltre che, sempre a causa delle suddette difficoltà e della mancanza di una programmazione estiva per la parrocchia e l’oratorio, il numero del notiziario che era previsto in uscita per il 17 luglio 2020 è stato annullato e che riprenderemo la pubblicazione con l’uscita del 18 settembre 2020, con un numero che comprenderà il trimestre estivo luglio-agosto-settembre. Ci scusiamo per questa scelta, che si è resa inevitabile, ma confidiamo che possiate comprenderla. La Redazione AVVISO ADESIONI AL SANTO PATRONO D’ASSISI Si avvisa che la raccolta delle adesioni al Santo Perdono d’Assisi, che solitamente avveniva in primavera, quest’anno è rimandata all’autunno, in data ancora da stabilire. Si forniranno ulteriori indicazioni nel prossimo numero del notiziario parrocchiale. 4 APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
Dall ’esperienza in Caritas Don Cristoforo mi ha chiesto di raccontare in un articolo, quello che sto vivendo nel servizio iniziato circa sei mesi fa alla Caritas. Racconto volentieri, premettendo che il servizio che svolgo è direttamente con la gente, alla mensa di via Conventino, nella distribuzione del vestiario, e alla stazione per l’accoglienza della notte nella struttura del Galgario (ristrutturazione voluta fortemente dal Vescovo). Mi accorgo sempre più che c’è una parte di mondo, sempre il nostro mondo, che rischia di non essere visto poiché, se non ricercato, sembra non esserci o quasi. Perché dico questo? Per il fatto che alcune cose o le vediamo perché siamo più o meno sensibili o ci siamo dentro, oppure rischiamo molte volte di giudicarle senza conoscerle, come è il caso delle situazioni di persone senza fissa dimora. Raccontare aneddoti simpatici o tristi non è difficile, complicato è guardarci dentro e porci domande che scuotano. “Si può discutere per una coperta, ma quando si rischia di mettersi le mani addosso, credo sia troppo”, commentano i benpensanti. Il problema vero è quando quella coperta non è una delle tante che hai, ma l’unica con la quale potrai difenderti dal freddo, allora capisci quanto vale una coperta e che cosa sei disposto a rischiare per quella coperta... e così è successo e succede: bisogna mediare situazioni di conflitto cercando di riportare alla calma ciò che all’apparenza può sfuggire di mano con conseguenze dolorose... per una coperta? - qualcuno direbbe - sì, per una coperta. Provocatoriamente qualcuno che vive per strada mi ha detto: “Sai, don, che molte persone sono più preoccupate degli animali che di noi che viviamo per strada?”... “Sai che molti trattano gli animali con cura e affetto, come fossero persone e le persone come animali (inteso nel peggior senso)?”... “Prova tu a dormire d’inverno all’aperto anche solo una notte e poi ne riparliamo...” dicendomi così e con una chiave inglese in mano, un uomo di mezza età mi ha “accolto”, pensando che volessi rubargli le coperte. Provare a vedere la realtà, con gli occhi di chi vive sempre nella precarietà, aiuta a ripensare alle proprie scelte, allo spreco che alcune volte vediamo attorno a noi, nelle nostre case e domandarci seriamente se possiamo fare qualcosa di più. Se la vita mi ha regalato molto, perché non condividerlo con altri, invece di riempirmi di cose non necessarie? Credo sia profondamente importante la condivisione, la solidarietà o meglio l’amore nella prospettiva della fratellanza e non tanto del pietismo che si riduce a dare una o più coperte. Poniamoci profonde domande di fronte a quello che vivono molti nostri fratelli e sorelle in difficoltà. Il vescovo di Recife Helder-Pessoa-Camara scriveva: “Oggi l’elemosina più grande è operare per l’avvento della giustizia sociale... Se do il pane ai poveri, tutti mi chiamano santo; se dimostro perché i poveri non hanno pane, mi chiamano comunista e sovversivo“. Quante persone oggi sono disposte a riflettere su questi argomenti, per cercare insieme soluzioni che per una volta avvantaggino chi veramente fa fatica? Durante il periodo invernale la Caritas offre alcune possibilità di emergenza per la notte, ma esse non bastano mai a coprire le richieste. Ci si ritrova allora a fare delle scelte di accoglienza o di rifiuto, a seconda delle notti passate in Caritas. Tutto ciò lacera dentro mentre accompagniamo la gente in dormitorio sotto le luci del Natale, che inneggiano allo spreco: ti domandi se uno stanzone per tutti, soprattutto nel periodo invernale, risolverebbe parte del problema. Poi ci sono le cose più o meno divertenti, come chi si ingegna in questo periodo di entrare in un bar con una mascherina e una berretta nera. Fuggi fuggi generale e colazione assicurata visto che la fretta di uscire dei presenti è stata tanta… e così si può mangiare una brioche e bersi un caffè lasciato sul tavolino da un cliente... Mi fermo qui e rifletto su cosa posso fare di più e meglio, spinto sempre e sorretto da chi mi incoraggia con qualche parola o gesto di speranza... Don Luciano APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso 5
Chiesa e Mondo Non c’è il due senza il tre... Fase 2, finalmente! Un poco di respiro dall’ansia e dall’angoscia causate dalla reclusione forzata di questi mesi. Come uno tsunami, il virus si è abbattuto sui nostri corpi, sulle nostre consuetudini e rapporti sociali. La pandemia è stata un evento epocale e straordinariamente condiviso nella sorte da tutto il mondo. Come abbiamo vissuto questo periodo? Quali sono stati gli effetti sul nostro “benessere”? In questa clausura imposta, molti hanno ritrovato gli affetti familiari, imparando ad accogliersi reciprocamente. Ma questo sentimento è stato riservato anche agli “estranei”? Leggendo social e quotidiani emerge uno scenario poco edificante. Il termine distanziamento sociale in questo periodo è stato spesso interpretato in senso letterale contribuendo a creare un deserto, un vuoto di solitudine. In questi interstizi vuoti hanno trovato spazio sentimenti di sospetto e rancore. L’hastag #iorestoacasa è stato vissuto come strumento per sottrare la propria singola persona al contagio, secondo una logica bellica (“siamo in guerra”) e alimentando la paura e la conseguente ricerca del colpevole, dell’untore. A soccorrerci sono arrivate le parole di Papa Francesco: “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda.” Con una franchezza trasparente Francesco ci ha ricordato come “La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità... La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità... Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare.” 6 APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
Ci siamo resi conto che nelle relazioni sta la salvezza, ma le relazioni sono alimentate dal pensiero, dalla parola, dalla riflessione e dalla cultura. Non abbiamo quindi bisogno di una distanza sociale per combattere il virus, ma solo di una distanza fisica. Ci siamo accorti di quanto l’esercizio del confronto tramite quegli strumenti ci sia indispensabile per poter riallacciare relazioni, per dare un senso a questo nostro vivere “nella tempesta” e darci il coraggio necessario per affrontarla. Una comunità è una “buona comunità” se sa esprimere al proprio interno questo coraggio. A tutti i livelli, a partire dalla famiglia coinvolgendo tutte le realtà istituzionali e associative. Ciascuno per quanto di competenza certamente, ma amplificando l’efficacia del proprio agire con il confronto e la collaborazione. Così un paese non può prescindere da istituzioni come la scuola, la parrocchia, l’amministrazione comunale, le organizzazioni a servizio del territorio (ad esempio: Caritas, Protezione Civile ecc.), ma il loro operato ha senso solo quando riescono a confrontarsi sulle esigenze della comunità operando in sinergia. Deve essere tuttavia un confronto “sapiente” che unisca all’approccio pratico anche una visione prospettica capace di abbracciare tutti i membri nel presente e nel futuro, capace di fare crescere una comunità aiutando ad esempio i più giovani a prendersene cura. Per questo sono fondamentali il pensiero, la parola, la riflessione e la cultura: sono questi gli strumenti che possono dare il senso prospettico all’agire comunitario. Diversamente tutte queste sono azioni certamente utili, ma che prima o poi inciampano nella stanchezza e nella fatica dell’alimentare i rapporti, degradando nell’operare in solitudine, ripercorrendo quella strada biasimata dalle parole di Papa Francesco. Questo accade anche ai livelli superiori, nazionali e sovranazionali. La comunità bergamasca, pur pesantemente colpita, ha saputo esprimere anche forme di solidarietà molto forti e significative. Un esempio per tutti l’ospedale della Fiera di Bergamo realizzato con il fondamentale apporto del volontariato, una tradizione e un vanto per questa nostra terra. L’aiuto di Emergency ha dato respiro a tanti sforzi per la sua realizzazione, offrendo un altro esempio di come ci si debba operare secondo quello spirito solidale ricordato nelle parole di Francesco. Non possiamo non ricordare anche l’impegno coraggioso di molti medici, infermieri e delle forze dell’ordine, che sono stati i nostri angeli custodi durante la fase acuta, esempio di abnegazione e spirito evangelico. Nella fase 2 godremo anche di vantaggi economici che le istruzioni nazionali e comunitarie ci garantiranno. Il confronto fino ad oggi ha riguardato l’ammontare e le forme di erogazione. Si sono fatti indubbiamente passi in avanti anche a livello comunitario dove, sebbene con aggiustamenti lungo il percorso, il concetto di “barca comune” è stato recepito e condiviso. Forse per alcuni questi aiuti non saranno sufficienti, ma certamente ben superiori a quelli disponibili per popolazioni più svantaggiate dell’Africa, del Sud America e dell’Asia. Verranno comunque messi a disposizione un sacco di soldi. Sarà il momento della responsabilità perché queste risorse vengano messe a frutto come i talenti evangelici. Perché si possa ricostruire la comunità ferita secondo quelle aspirazioni di giustizia, di solidarietà e crescita sociale che ricordava Papa Francesco. Perché le famiglie non siano più sole, perché avere figli non sia fonte di preoccupazione, perché il lavoro sia un diritto garantito ed esercitato con responsabilità, perché le imprese partecipino ai destini del territorio dove sono collocate, perché tutti prendano parte alla gestione della res pubblica e della casa comune. La tentazione forte di un approccio opportunistico, ad esclusivo vantaggio personale si potrà superare solo attraverso l’esercizio costante del confronto già ricordato. Parola, pensiero, riflessione e cultura saranno la medicina per vincere stanchezza e ritrosia nel mantenere viva la partecipazione alla gestione del bene comune. Perché “nessun pasto è gratis” e di queste risorse dovremo rendere conto a prescindere dalle forme con le quali verranno rese disponibili. A questa fase 2, infatti, seguirà certamente una fase 3 quando il conto ci verrà presentato. Sarà allora il momento di un confronto aspro su chi e quanto si dovrà restituire; su chi dovrà farsi carico dei vantaggi collettivamente goduti, prendendo a prestito dal futuro. Seppure nella fatica, se a questa fase arriveremo attraverso quel percorso virtuoso potremo affrontarla con relativa tranquillità sapendo che parte del fieno che avremo messo in cascina non ci spetta. Per chiudere la frase del titolo, dopo la fase 3, la fase 4 arriverà da sola, conseguenza di come avremo saputo costruire la strada che fin lì ci avrà condotto: una strada volta all’esercizio degli esclusivi interessi personali o costruita tramite il confronto sapiente? Quel confronto che si esercita con la “partecipazione” alle attività di una comunità a qualsiasi livello. La fase 4 sarà un ritorno al passato, all’ognuno per sé o l’avvio di una convivenza secondo nuovi criteri solidali e partecipativi? Questo non è più il momento di risposte interlocutorie, de “il problema è un altro”, del “non tocca a me”. Questo è il momento del “io ci sono”. Marco Esposito APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso 7
La voce di Papa Francesco, voce della Chiesa Vivere la Pasqua cristiana Il messaggio pasquale di papa Francesco ha toccato tutti i problemi di attualità, tutte le sofferenze che affliggono gli uomini di tutta la terra. Solo una lettura meditata dell’intero messaggio può darci il senso dello Spirito cha anima la Chiesa. In un’altra pagina ho ripreso i passi più vicini alle sofferenze legate alla pandemia, qui riporto i passi dalla seconda parte del massaggio dove papa Francesco ci guida denunciando il pericolo di quattro atteggiamenti che non legano affatto con lo spirito della Pasqua cristiana. Oggi riecheggia in tutto il mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù Cristo è risorto!” – “È veramente risorto!”… Non è questo il tempo dell’indifferenza, perché tutto il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito nell’affrontare la pandemia. Gesù risorto doni speranza a tutti i poveri, a quanti vivono nelle periferie, ai profughi e ai senza tetto. Non siano lasciati soli questi fratelli e sorelle più deboli, che popolano le città e le periferie di ogni parte del mondo. Non facciamo loro mancare i beni di prima necessità, più difficili da reperire ora che molte attività sono chiuse, come pure le medicine e, soprattutto, la possibilità di adeguata assistenza sanitaria. In considerazione delle circostanze, si allentino pure le sanzioni internazionali che inibiscono la possibilità dei Paesi che ne sono destinatari di fornire adeguato sostegno ai propri cittadini e si mettano in condizione tutti gli Stati, di fare fronte alle maggiori necessità del momento, riducendo, se non addirittura condonando, il debito che grava sui bilanci di quelli più poveri. Non è questo il tempo degli egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone. Tra le tante aree del mondo colpite dal coronavirus, rivolgo uno speciale pensiero all’Europa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, questo continente è potuto risorgere grazie a un concreto spirito di solidarietà che gli ha consentito di superare le rivalità del passato. È quanto mai urgente, soprattutto nelle circostanze odierne, che tali rivalità non riprendano vigore, ma che tutti si riconoscano parte di un’unica famiglia e si sostengano a vicenda. Oggi l’Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero. Non si perda l’occasione di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative. L’alternativa è solo l’egoismo degli interessi particolari e la tentazione di un ritorno al passato, con il rischio di mettere a dura prova la convivenza pacifica e lo sviluppo delle prossime generazioni. Non è questo il tempo delle divisioni. Cristo nostra pace illumini quanti hanno responsabilità nei conflitti, perché abbiano il coraggio di aderire all’appello per un cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. Non è questo il tempo in cui continuare a fabbricare e trafficare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone e salvare vite... Non è questo il tempo della dimenticanza. La crisi che stiamo affrontando non ci faccia dimenticare tante altre emergenze che portano con sé i patimenti di molte persone...Cari fratelli e sorelle, indifferenza, egoismo, divisione, dimenticanza non sono davvero le parole che vogliamo sentire in questo tempo… Con queste riflessioni, vorrei augurare a tutti voi una buona Pasqua. selezione a cura di GiacomoBepo Il testo completo in http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/urbi/documents/papa-francesco_20200412_urbi-et-orbi-pasqua.html 8 APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
La chiesa al tempo del coronavirus nelle parole di papa Francesco: attenzione alla salute e al lavoro Un pensiero per quanti hanno contratto il virus, gratitudine a quanti sono al nostro servizio “Il mio pensiero quest’oggi va soprattutto a quanti sono stati colpiti direttamente dal coronavirus: ai malati, a coloro che sono morti e ai familiari che piangono per la scomparsa dei loro cari, ai quali a volte non sono riusciti a dare neanche l’estremo saluto. Il Signore della vita accolga con sé nel suo regno i defunti e doni conforto e speranza a chi è ancora nella prova, specialmente agli anziani e alle persone sole. Non faccia mancare la sua consolazione e gli aiuti necessari a chi si trova in condizioni di particolare vulnerabilità, come chi lavora nelle case di cura, o vive nelle caserme e nelle carceri. Per molti è una Pasqua di solitudine, vissuta tra i lutti e i tanti disagi che la pandemia sta provocando, dalle sofferenze fisiche ai problemi economici.” … “Gesù, nostra Pasqua, dia forza e speranza ai medici e agli infermieri, che ovunque offrono una testimonianza di cura e amore al prossimo fino allo stremo delle forze e non di rado al sacrificio della propria salute. A loro, come pure a chi lavora assiduamente per garantire i servizi essenziali necessari alla convivenza civile, alle forze dell’ordine e ai militari che in molti Paesi hanno contribuito ad alleviare le difficoltà e le sofferenze della popolazione, va il nostro pensiero affettuoso con la nostra gratitudine.” In queste settimane, la vita di milioni di persone è cambiata all’improvviso. Per molti, rimanere a casa è stata un’occasione per riflettere, per fermare i frenetici ritmi della vita, per stare con i propri cari e godere della loro compagnia. Per tanti però è anche un tempo di preoccupazione per l’avvenire che si presenta incerto, per il lavoro che si rischia di perdere e per le altre conseguenze che l’attuale crisi porta con sé. Incoraggio quanti hanno responsabilità politiche ad adoperarsi attivamente in favore del bene comune dei cittadini, fornendo i mezzi e gli strumenti necessari per consentire a tutti di condurre una vita dignitosa e favorire, quando le circostanze lo permetteranno, la ripresa delle consuete attività quotidiane. dal messaggio della Pasqua del 12 aprile 2020 Preoccupazione per la crisi economica “Oggi è la festa di San Giuseppe lavoratore, è la giornata dei lavoratori. Preghiamo per tutti i lavoratori, perché a nessuna persona manchi il lavoro e tutti siano giustamente pagati, possano godere della dignità del lavoro e della bellezza del riposo”. “Ogni ingiustizia che si fa su una persona che lavora è calpestare la dignità umana, la dignità dell’intera umanità. La dignità del lavoro è tanto calpestata”. “Anche oggi ci sono tanti schiavi tanti uomini e donne che non sono liberi dal lavorare e sono costretti a lavorare per sopravvivere. Ci sono i lavori forzati, ingiusti, malpagati che costringono a vivere con la dignità calpestata. Sono tanti, tanti, e sono anche qui, non sono nel mondo. Ci sono i lavoratori giornalieri, che li fai lavorare per una retribuzione minima per tante ore al giorno, o la domestica che non ha una retribuzione giusta e non ha sicurezza sociale e pensione. Questo è calpestare la dignità umana”. “Oggi ci uniamo a tanti uomini e donne, credenti e non credenti che commemorano la giornata del lavoratore, la giornata del lavoro, per coloro che lottano per avere una giustizia nel lavoro, per coloro, imprenditori bravi, che portano avanti il lavoro con giustizia, anche se loro ci perdono”. Francesco ha raccontato che due mesi fa ha sentito per telefono un imprenditore italiano. “Mi chiedeva di pregare per lui perché lui non voleva licenziare nessuno, ‘perché licenziare uno di loro è come se licenziassi me stesso’. Questa è la coscienza di tanti imprenditori buoni, che custodiscono i lavoratori come se fossero figli. Preghiamo pure per loro”. Parole pronunciate durante la santa messa in Santa Marta il 1 maggio 2020 selezione a cura di GiacomoBepo APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso 9
Calendario liturgico Dal 13 Giugno al 20 Settembre 2020 L’emergenza sanitaria ha portato alla cancellazione delle attività che LUNEDÌ 29 GIUGNO erano previste e data l’impossibilità di prevedere l’evoluzione della SOLENNITÀ DEI SANTI PIETRO E PAOLO, situazione, in questo numero del notiziario il calendario liturgico riporta APOSTOLI solo i brani di Vangelo delle domeniche e le memorie liturgiche. Per FESTA PATRONALE PARROCCHIALE conoscere gli appuntamenti in programma si invita a fare riferimento agli avvisi che verranno forniti settimanalmente durante le S. Messe e VENERDÌ 3 LUGLIO attraverso i consueti canali. FESTA DI SAN TOMMASO, APOSTOLO SABATO 20 GIUGNO DOMENICA 5 LUGLIO SABATO 13 GIUGNO Memoria del Cuore Immacolato della XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Memoria di Sant’Antonio di Padova, sacerdote e dottore della Chiesa Beata Vergine Maria DOMENICA 14 GIUGNO DOMENICA 21 GIUGNO SOLENNITÀ DEL SANTISSIMO CORPO E XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO SANGUE DI CRISTO “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e di uccidere oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio l’anima; giogo sopra di voi e imparate da me, che abbiate paura sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro piuttosto di colui che ha il potere di far perire per la vostra vita”. nella Geènna e l’anima e il corpo”. SABATO 11 LUGLIO MERCOLEDÌ 24 GIUGNO FESTA DI SAN BENEDETTO, ABATE E SOLENNITÀ DELLA NATIVITÀ DI SAN PATRONO D’EUROPA GIOVANNI BATTISTA DOMENICA 12 LUGLIO “Ogni volta infatti che mangiate questo DOMENICA 28 GIUGNO XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO pane e bevete al calice, voi annunciate la XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO morte del Signore, finché egli venga”. “Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno GIOVEDÌ 18 GIUGNO di me”. FESTA DI SAN GREGORIO BARBARIGO, Giornata VESCOVO E PATRONO SECONDARIO mondiale DELLA DIOCESI DI BERGAMO per la carità del Papa. “Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; VENERDÌ 19 GIUGNO vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra SOLENNITÀ DEL SACRATISSIMO CUORE parte cadde sul terreno sassoso, dove non DI GESÙ 10 APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
c’era molta terra; germogliò subito, perché MERCOLEDÌ 29 LUGLIO LUNEDÌ 10 AGOSTO il terreno non era profondo, ma quando Memoria di Santa Marta di Betania FESTA DI SAN LORENZO, DIACONO E spuntò il sole fu bruciata e, non avendo MARTIRE radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, VENERDÌ 31 LUGLIO e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra Memoria di Sant’Ignazio di Loyola, MARTEDÌ 11 AGOSTO parte cadde sul terreno buono e diede frutto: sacerdote Memoria di Santa Chiara, vergine il cento, il sessanta, il trenta per uno”. SABATO 1 AGOSTO VENERDÌ 14 AGOSTO MERCOLEDÌ 15 LUGLIO Memoria di Sant’Alfonso Maria de’ Memoria di San Massimiliano Maria Memoria di San Bonaventura, vescovo e Liguori, vescovo e dottore della Chiesa Kolbe, sacerdote e martire dottore della Chiesa DOMENICA 2 AGOSTO SABATO 15 AGOSTO GIOVEDÌ 16 LUGLIO XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO SOLENNITÀ DELL’ASSUNZIONE DELLA Memoria della B.V. Maria del Monte BEATA VERGINE MARIA Carmelo. DOMENICA 19 LUGLIO XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO “Dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò “Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò fino alla mietitura e al momento della i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla Papa Pio XII, il 1 novembre 1950, con mietitura dirò ai mietitori: raccogliete prima folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono l’enciclica Munificentissimus Deus proclamò la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il via i pezzi avanzati: dodici ceste piene”. l’Assunzione di Maria Santissima al cielo. grano invece riponetelo nel mio granaio”. Il documento termina con la solenne MARTEDÌ 4 AGOSTO definizione dogmatica: “l’immacolata MERCOLEDÌ 22 LUGLIO Memoria di San Giovanni Maria Vianney, Madre di Dio sempre vergine Maria, FESTA DI SANTA MARIA MADDALENA, sacerdote terminato il corso della vita terrena, fu APOSTOLA DEGLI APOSTOLI assunta alla gloria celeste in anima e corpo”. GIOVEDÌ 6 AGOSTO GIOVEDÌ 23 LUGLIO FESTA DELLA TRASFIGURAZIONE DEL DOMENICA 16 AGOSTO FESTA DI SANTA BRIGIDA, RELIGIOSA E SIGNORE XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO PATRONA D’EUROPA SABATO 8 AGOSTO SABATO 25 LUGLIO Memoria di San Domenico, sacerdote FESTA DI SAN GIACOMO, APOSTOLO DOMENICA 9 AGOSTO DOMENICA 26 LUGLIO XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO “Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, “Il regno comandami di venire verso di te sulle acque». dei cieli è Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, simile a si mise a camminare sulle acque e andò un tesoro verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era “Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua nascosto forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, fede! Avvenga per te come desideri». E da nel gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese quell’istante sua figlia fu guarita”. campo; la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca un uomo fede, perché hai dubitato?»”. GIOVEDÌ 20 AGOSTO lo trova Memoria di San Bernardo, abate e e lo dottore della Chiesa nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei VENERDÌ 21 AGOSTO cieli è simile anche a un mercante che va in Memoria di San Pio X, papa cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la SABATO 22 AGOSTO compra”. Memoria della Beata Vergine Maria Regina APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso 11
DOMENICA 23 AGOSTO GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE LUNEDÌ 14 SETTEMBRE XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Memoria di San Gregorio Magno, papa e FESTA DELL’ESALTAZIONE DELLA SANTA dottore della Chiesa CROCE VENERDÌ 4 SETTEMBRE MARTEDÌ 15 SETTEMBRE Memoria del Beato Guala, vescovo Memoria della Beata Vergine Maria Addolorata SABATO 5 SETTEMBRE Memoria di Santa Teresa di Calcutta, MERCOLEDÌ 16 SETTEMBRE “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò vergine Memoria dei Santi Cornelio, papa, e la mia Chiesa e le potenze degli inferi non Cipriano, vescovo, martiri prevarranno su di essa. A te darò le chiavi DOMENICA 6 SETTEMBRE del regno dei cieli: tutto ciò che legherai XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO DOMENICA 20 SETTEMBRE sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. LUNEDÌ 24 AGOSTO FESTA DI SAN BARTOLOMEO, APOSTOLO MARTEDÌ 25 AGOSTO Memoria del beato Alessandro Dordi, sacerdote e martire MERCOLEDÌ 26 AGOSTO SOLENNITÀ DI SANT’ALESSANDRO “Se due di voi sulla terra si metteranno “Il padrone, rispondendo a uno di loro, MARTIRE, PATRONO PRINCIPALE DELLA d’accordo per chiedere qualunque cosa, il disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai CITTÀ E DELLA DIOCESI DI BERGAMO Padre mio che è nei cieli gliela concederà. forse concordato con me per un denaro? Perché dove sono due o tre riuniti nel mio Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare GIOVEDÌ 27 AGOSTO nome, lì sono io in mezzo a loro”. anche a quest’ultimo quanto a te: non Memoria di Santa Monica posso fare delle mie cose quello che voglio? MARTEDÌ 8 SETTEMBRE Oppure tu sei invidioso perché io sono VENERDÌ 28 AGOSTO FESTA DELLA NATIVITÀ DELLA B.V. MARIA buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i Memoria di Sant’Agostino, vescovo e primi, ultimi”. dottore della Chiesa DOMENICA 13 SETTEMBRE XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO SABATO 29 AGOSTO Memoria del martirio di San Giovanni Battista DOMENICA 30 AGOSTO XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO “In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma “Se qualcuno vuole venire dietro a me, fino a settanta volte sette»”. rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”. MERCOLEDÌ 2 SETTEMBRE PROSSIMA Memoria dei Santi Alberto e Vito, monaci PUBBLICAZIONE: Venerdì 18 Settembre 2020 12 APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
Quattro passi nel cielo a cura di Gianni Locatelli L’estate ci consente di ammirare il cielo senza doverci preoccupare della temperatura. Forse, proprio per questo motivo, il cielo estivo è sempre stato quello più osservato e ci racconta storie, avventure, lotte che lo rendono un susseguirsi di intricate e appassionanti mitologie. In questo numero, che copre tre mesi, non vi racconterò la mitologia di una particolare costellazione, ma cercherò di darvi una panoramica dell’intero cielo estivo, invitandovi a creare le vostre “storie”, che animeranno quel cielo che speriamo ci accompagni verso una normalità ritrovata. Estate 2020 Nel cielo di giugno due stelle si contendono il primato di luminosità: Arturo, nella costellazione del Boote, e Vega nella Lira. Guardando in direzione Sud si può osservare la gialla stella Arturo, mentre in direzione Sud-Est vediamo l’azzurra stella Vega. Entrambe sono state ammirate fin dagli albori della storia dell’umanità, ma anche nella storia più recente. La luce di Arturo viene citata da Omero, là dove narra che Odisseo si allontana dall’isola di Calipso, orientandosi grazie alle stelle del Boote. Quella stessa luce, opportunamente focalizzata da un telescopio e indirizzata a una cellula fotovoltaica, è stata utilizzata nel 1933 per attivare le illuminazioni durante l’inaugurazione dell’Esposizione Mondiale denominata “Il secolo del Progresso” di Chicago. Vega porta uno dei più antichi nomi arabi di stelle usati anche in Occidente ed è stata la prima stella a essere fotografata, il 16 luglio 1850. Boote rappresenta un pastore che viaggia tra il cielo primaverile ed estivo, inserito tra belve feroci: le costellazioni del Leone e dell’Orsa. Vicino a Boote troviamo però la costellazione dei Cani da caccia, fedeli compagni di qualsiasi pastore. Immaginate quante storie e peripezie, che vedono protagonisti questi personaggi, sono state raccontate. Il protagonista del cielo di luglio è l’eroe per antonomasia: il grande Ercole. Quasi allo zenit (guardando sopra la nostra testa) troviamo questa costellazione formata da quattro stelle disposte a trapezio, circondate dalle braccia e gambe a forma di L del grande eroe. Ercole sembra non riuscire a stare fermo nel cielo, deve muoversi, deve essere sempre in azione e all’erta, perché ad Ovest è minacciato dalla costellazione del Serpente, a Sud verso l’orizzonte meridionale emerge dalla Terra la costellazione dello Scorpione con la rossa stella Antares. Ercole è protagonista delle famose dodici fatiche, ma proviamo noi stessi a immaginare quante altre storie gli uomini avranno attribuito a queste stelle nel cielo. Il cielo con le sue costellazioni è uno scrigno di racconti, di gesta, di azioni che hanno preso vita dalla fantasia e dal desiderio di scoperta degli uomini. Non perdiamo questo tesoro e continuiamo a renderlo vivo e ricco. Agosto ci consente di ammirare i due pianeti più famosi e affascinanti del nostro Sistema Solare (Terra esclusa ovviamente). Guardando verso Sud a circa 20° di altezza dall’orizzonte troviamo Giove e Saturno. Due punti luminosi che si nascondono tra le stelle, ma che stelle non sono. Gli antichi li definivano stelle erranti, perché rispetto alle stelle, che mantengono posizioni fisse, queste strane stelle si muovono. Il punto luminoso più ad Est è Saturno, mentre quello ad Ovest è Giove. Entrambi sono pianeti che rientrano nella definizione di giganti gassosi. Sono composti essenzialmente da idrogeno ed elio con piccole quantità di altri gas e hanno un volume di circa mille volte superiore a quello della Terra. Giove è il pianeta più grande del Sistema Solare e Saturno è famoso per i suoi magnifici anelli. Entrambi possono essere facilmente osservati anche con un semplice binocolo per poterne scorgere alcune caratteristiche: la forma allungata di Saturno (causata dagli anelli che ha fatto sì che Galileo lo definisse: “il pianeta con le orecchie”); e la presenza accanto a Giove di quattro piccoli puntini luminosi: i satelliti Galileiani. Immaginate per un attimo, mentre osservate Giove e Saturno, di tornare indietro nel tempo di circa 400 anni, nel 1610 quando Galileo puntò per primo il suo cannocchiale su questo pianeta e scrisse queste parole: “Ma il fatto più straordinario, che soprattutto ci ha spinto ad informare tutti gli Astronomi e i Filosofi, è la scoperta di quattro Astri Erranti, che nessuno prima di noi aveva mai conosciuto ne’osservato...” Galileo Galilei, Sidereus Nuncius (Il Messaggero delle Stelle, 1610). Buona estate e buone osservazioni celesti! APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso 13
Cronaca parrocchiale BATTESIMI Battezzata Domenica 1 Marzo BUSETTI REBECCA di FRANCESCO e di LOCATELLI FRANCESCA Battezzata Lunedì 18 Maggio LOCATELLI ILARIA di CRISTIAN e BERTONI ALESSANDRA Battezzato Domenica 24 Maggio MOIOLI ANDREA di MAURO e BANDERA GIUSEPPINA 14 APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
Cronaca parrocchiale PROGETTO GEMMA Nel 1994 è nato Progetto Gemma, un servizio per l’adozione prenatale a distanza di madri in difficoltà, tentate di non accogliere il proprio bambino. Una mamma in attesa nasconde sempre nel suo grembo una gemma (un bambino), che non andrà perduta se qualcuno fornirà l’aiuto necessario. Progetto Gemma offre a una mamma un sostegno economico che le può consentire di portare a termine con serenità il periodo di gestazione, accompagnandola nel primo anno di vita del bambino. È un’idea in più per collaborare con i Centri di aiuto alla vita (CAV), operativi in tutta Italia. Chi volesse saperne di più, può visitare il sito della Fondazione Vita Nova: www.fondazionevitanova.it. Le iniziative organizzate dalla nostra parrocchia a favore del Progetto Gemma, ossia la vendita delle primule e dei costumi di carnevale, hanno dato un ricavato di 1300 euro. Grazie a tutti per la generosità dimostrata! IN RICORDO DI FOGLIENI ANTONIO Collaboratore del notiziario parrocchiale 27/03/2020: la Comunità di Bolgare perde una figura storica, Foglieni Antonio, anche lui vittima del Coronavirus. Uomo integerrimo, di grande spessore umano, civico e culturale. Il suo impegno sociale inizia in giovane età, in oratorio e come catechista. Si inserisce nell’Azione Cattolica Italiana, che per decenni ha formato molti giovani alla Dottrina Sociale della Chiesa e, con gli insegnamenti ricevuti, ad assumere impegni sociali e civili. Nel 1964 è uno dei fondatori dell’Avis di Bolgare e dal 1975 al 1990 è stato Sindaco del Comune, periodo molto operoso, con lo sviluppo urbano del paese, costruzione delle Scuole Medie, e tra le opere la ristrutturazione della Chiesetta dei Mortini di Bondraccolo, a lui molto cara. Terminato il suo impegno politico-amministrativo, ha dedicato ancora la sua vita alla Comunità, in particolare alle persone bisognose, fragili, in difficoltà. Da sempre “Vincenziano”, dal 2007 è Presidente dell’Associazione, con un’attenzione particolare agli anziani e agli ammalati. Grande appassionato di storia e cultura religiosa, ha organizzato in passato, con le Associazioni Combattentistiche e il Gruppo Alpini, gite ai Sacrari e gite Comunitarie ai Santuari, in Italia e all’estero. Nel 2019 ha festeggiato i 70 anni della sua attività di esercente alimentare, ma fino a pochi giorni prima di questo triste evento, Antonio era ancora in negozio con il suo carrello a riempire gli scaffali, con il suo sorriso e le sue parole sempre colme di significato. Ci mancherà. La tua Comunità ti ringrazia. Buon Viaggio Antonio. Ciao Papà. APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso 15
Cronaca parrocchiale BOLGARE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS 21 febbraio 2020: ci arriva la notizia inaspettata del primo caso di paziente italiano affetto da Coronavirus, il famoso paziente 1 di Codogno. Quel virus, che sembrava lontano da noi, ha fatto prepotentemente ingresso nelle vite di tutti noi. Da quel giorno una sequela di notizie e bollettini su contagiati, morti, guariti, persone ricoverate in terapia intensiva, quarantene, zone rosse. È stato un periodo difficile, di ansia e preoccupazione, di dolore e di perdite, ma è stato anche un tempo di responsabilità e consapevolezza. La responsabilità che ciascun cittadino è chiamato ad avere, verso sé stesso e soprattutto verso gli altri, rispettando le restrizioni e le indicazioni che ci sono date, anche se ci costano fatica e ci costringono a cambiare le nostre abitudini di vita; la consapevolezza che questa è l’unica arma che abbiamo, al momento, per combattere la diffusione di questo nuovo virus. Ovviamente questi divieti si sono fatti sentire anche all’interno della parrocchia e dell’oratorio. Tuttavia i mezzi tecnologici di cui disponiamo, radio, Internet, Facebook, smartphone e applicazioni di messaggistica e videochat, hanno permesso di superare, almeno in parte, la lontananza fisica che ci è stata imposta, e così, per esempio, in questi mesi si è potuta mantenere la celebrazione delle S. Messe, a porte chiuse, senza fedeli, ma trasmesse via radio e streaming, e così è stato anche durante la Quaresima per le via crucis, le catechesi e la preghiera serale. Abbiamo chiesto ad alcune persone del nostro paese di raccontare come è cambiata la loro vita durante il periodo dell’isolamento forzato e riportiamo qui di seguito le loro testimonianze ed esperienze. Che questo momento di prova, che abbiamo vissuto, ci permetta di rafforzare l’unione all’interno delle famiglie e più in generale ci faccia sentire più solidali come fratelli, perché solo così, e con l’aiuto di Dio, potremo sperare di ritornare alla normalità. Coronavirus... questo sconosciuto venuto da lontano È la settimana di carnevale quando arrivano le prime notizie di casi di Coronavirus in Italia. Quel virus di cui abbiamo sentito parlare al TG, quel virus che ha messo in ginocchio la Cina, quel virus così lontano che però è arrivato fin qui. C’è un primo positivo, poi il secondo, si cerca il paziente 0, si parla di zona rossa. Notizie che arrivano a raffica, i primi casi nella zona bergamasca, con la decisione di annullare le sfilate, e subito dopo scuole chiuse. Sui social, foto di supermercati letteralmente svuotati. È il panico. E un po’ viene anche a me. Compresa meglio la situazione, grazie alle parole di una dottoressa, comincio a spiegare al mio bambino cosa sta succedendo. Gli dico che c’è questo nuovo virus che sta facendo ammalare tanta gente, che nessun dottore conosce e per cui non ci sono vaccini e medicine. Ma i bimbi non si devono preoccupare perché sono un po’ come dei supereroi, sono forti, e se vengono contagiati è probabile che non se ne accorgano nemmeno. Gli spiego che per un po’ di tempo staremo in casa, per non essere contagiati, ma soprattutto per evitare che il virus si diffonda, perché purtroppo i nonni e i bisnonni non sono forti come i bimbi e perciò è meglio che non si ammalino. Ma i bambini sono fantastici e capiscono al volo! Cerchiamo di evitare gli assembramenti, restiamo isolati ma solo fisicamente, perché siamo sempre connessi al resto del mondo: grazie alla TV e ai social sappiamo cosa succede ovunque, con i vocali di WhatsApp riusciamo a conversare con gli amici e con le videochiamate nonni e bisnonni vedono i nipoti. Anche la S. Messa viene celebrata via Web! I giochi in casa non mancano, si preparano i biscotti insieme, si costruiscono caverne con le coperte. Le maestre inviano i compiti a casa e insieme a questi è arrivata anche una storiella sul Coronavirus, formato bambino! Un grazie alle maestre che pensano ai bimbi! La voglia di tornare alla normalità è tanta, mi rendo conto che questa situazione porta molti disagi, ma ce la faremo! Continuiamo a seguire le indicazioni che ci vengono fornite, stiamo in casa, facciamo la spesa in paese, che è bello e, anche se l’abbiamo sempre fatto, laviamoci le mani! Facciamolo per i nostri nonni, per le persone più deboli e per tutti quanti! Infine, un doveroso grazie a tutti i medici ed infermieri che sono in prima linea in questa situazione. GRAZIE! Debora, mamma di Niccolò e Gabriel 16 APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
Cronaca parrocchiale Mancavano pochi minuti alla sfilata di carnevale quando è arrivata la notizia della sospensione della sfilata. Nell’aria c’era tensione e nei i volti dei genitori si leggeva la preoccupazione: come saranno le prossime settimane? I bambini sono a casa dall’asilo e dalla scuola, iniziamo un periodo di vita poco comunitaria... casa, qualche passeggiata all’aperto verso i campi, molto tempo in famiglia. La fatica di gestire tutta la giornata con i bambini, ma anche la gioia di dedicare più tempo a guardarsi negli occhi, stare nel quotidiano, fermare le corse e la fretta. Ritornare alle cose semplici: correre nei prati, raccogliere un fiore, ammirare un tramonto, osservare la natura che ci regala sempre meraviglie. Ci manca la Comunità, la Messa domenicale allegra e gioiosa con i bambini carichi di speranza. Grazie a Dio le chiese sono aperte, così possiamo sostare in preghiera per ricaricarci e attingere alla fonte della Vita. Lasciarci abbracciare da LUI per poi portare il nostro abbraccio al prossimo, attraverso una preghiera, una telefonata... Grazie ai nostri sacerdoti che ci sono vicini con la preghiera e la Messa; poter udire la loro voce attraverso la radio è come una carezza per l’anima! Abbiamo spiegato ai bambini la situazione particolare, hanno saputo capire e accogliere questo tempo come un’offerta speciale di una Quaresima “straordinaria”! Una mamma APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso 17
Il pane dei poveri L’iniziativa “Pane dei poveri” è nata una sera, condividendo i miei pensieri con il gruppo missionario. Concretamente e liberamente chi voleva, poteva contribuire con i propri risparmi per essere vicino ai nostri missionari (visto che non eravamo riusciti a realizzare le iniziative in programma). La proposta, su indicazione di qualcuno del gruppo, si è allargata alla comunità e così, una domenica, ho fatto appello alla stessa coinvolgendo amici e parenti... La risposta è stata generosa e, dopo aver consultato i don, si è deciso di condividere “il pane dei poveri” (mi piace chiamare cosi l’iniziativa) a più missionari. La provvidenza di Dio, insieme alla generosità di molti, ha permesso concretamente di incarnarsi… ricordate i cinque pani e i due pesci? Così è successo… Il ricavato è stato di € 4.500, di cui € 2.500 destinati a sr. Liliana, € 1.000 a d. Gianluca, € 1.000 a p. Piero e abbiamo condiviso con p. Isidoro e d. Tarcisio alcune offerte per la celebrazione delle Sante Messe. Grazie veramente di cuore a chi concretamente ha potuto dare sia economicamente che spiritualmente. Laura Sono già iniziati i lavori… Nelle pagine successive si riportano le testimonianze dei nostri missionari. 18 APRILE MAGGIO GIUGNO 2020 - BOLGARE PassoaPasso
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