Ciao Sandro - sezione di brescia
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ANNO 58 - N. 2 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA Fondato nel 1961 - copie stampate 13.500 - in omaggio ai soci LUGLIO 2018 poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2, DCB Brescia Ciao Sandro 1
Appuntamenti sezionali SETTEMBRE NOVEMBRE DICEMBRE 23, Castegnato: 90° di fondazione 3, Maniva: inaugurazione lavori 2: pranzo auguri P.C. 30, Chiari: 80° di fondazione di recupero delle 9, Capriano 45° di fondazione trincee 13, Sezione:consiglio direttivo OTTOBRE 8, Sezione: consiglio direttivo 18: Sezione: serata degli auguri 6, Monte Isola: consiglio direttivo 10: serata di chiusura 7, Timoline: 50° di fondazione e dell’attività sportiva 45° della Cappella 11, Coniolo:inaugurazione nuovo 14, Pompiano: 45° di fondazione Gruppo 28, Cazzago: 85° di fondazione 17: cena giovani 18: riunione capigruppo 24: colletta alimentare 25, Bovezzo: 75° di fondazione Appuntamenti nazionali SETTEMBRE 14, Rossosch: 25° dell’asilo Sorriso 14, Livenka: Inaugurazione del Ponte dell’Amicizia 30, Perinaledo, Sez. Imperia: Campionato di Mountain Bike DICEMBRE 9, Milano: S. Messa in Duomo Al lavoro sulle trincee in Maniva ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Sezione di Brescia e-mail: ocioalapena@anabrescia.it Direttore Editoriale: Gian Battista Turrini Direttore Responsabile: Massimo Cortesi Comitato di Redazione: Franco Richiedei, Giuseppe Lamberti Hanno collaborato: Battista Ravelli, Ferruccio Casali Per le fotografie si ringraziano: Giuseppe Valetti, Foto Digital Bertazzoli, New Eden Group, Luca Geronutti Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 15/2012 del 19/07/2012 Stampa: REGGIANI S.p.A. - Via Rovera 40- 21026 Gavirate (VA) Abbonamento: 10,00 euro all’anno contattare la segreteria sezionale allo 030 2003976 2
LA PAROLA AL PRESIDENTE Facciamo gli Alpini ! Il 2018 è l’anno dedicato alla tour de force che abbiamo volonta- concretizzazione di alcuni progetti e riamente o forzatamente subito in que- ad importanti ricorrenze. Eventi pro- sti ultimi tempi. grammati da tempo e maturati quasi Mi rendo conto di avervi un po’ tutti contemporaneamente, mettendo tartassato, ma se vogliamo continua- a dura prova le nostre capacità re ad essere una delle più belle realtà organizzative e l’impegno delle risor- associative ed essere degni delle glo- se umane disponibili. rie dei nostri avi, dobbiamo anche noi dovere è quello di partecipare alla vita Agli impegni di routine, si sono fare la nostra parte, impegnandoci associativa ed essere presenti (o, sommati il 75° di Nikolajewka che soprattutto in azioni normate dallo sta- quanto meno, essere rappresentati dal abbiamo celebrato alla grande e che tuto. Dico questo perché sento, a vol- Gagliardetto) alle manifestazioni orga- vedrà un’appendice a metà settem- te, mormorare che siamo troppo sot- nizzate dalla Sezione o dalla Sede bre con l’offerta del “Ponte degli Al- to pressione, subissati da mille impe- Nazionale. Poi viene tutto il resto. I pini per l’Amicizia” alla comunità di gni e altrettante richieste. E questo è nostri “Veci” hanno fatto grande Livenka; l’80° della casa di Irma con vero per molti Gruppi che hanno la- l’ANA perché si occupavano essen- l’inaugurazione simbolica dei lavori sciato la strada maestra per seguire zialmente di alpini, dedicando tempo effettuati negli ultimi cinque anni; il 40° molti sentieri che appagano di più le e risorse a quanto prevede il nostro del Bivacco “Ceco” Baroni; il soste- ambizioni personali che fare l’interesse statuto. gno al raddoppio della Scuola dell’Associazione. Dobbiamo renderci conto che, Nikolajewka e una serie di manifesta- Cari Alpini, non siamo tenuti a se siamo quello che siamo e se godia- zioni ed eventi (conferenze, dibattiti, sostituirci alla Caritas, alla Pro Loco mo dell’ammirazione di tutti, è perché presentazioni di libri, cerimonie o alla polisportiva o fare da abbiamo alle spalle una struttura cen- commemorative) per celebrare degna- manovalanza gratuita per enti pubbli- tenaria carica di valori e di gloria me- mente il centenario della Grande Guer- ci o privati… Non siamo neppure ob- ritata in guerra e in pace da chi ci ha ra, a corollario del grande impegno bligati ad allestire feste gastronomi- preceduto. Se non ci diamo da fare, assunto dalla nostra Sezione, con il che o intrattenimenti ludici o musicali, tutti insieme, per mantenere in ordine Cantiere Maniva, nel recupero delle anche se le finalità sono benefiche. la “baracca”, più prima che poi, crol- opere di difesa realizzate dai nostri Unico nostro dovere è sostenere i lerà e sarà la fine del sogno per tutti. nonni un secolo fa e che andremo ad nostri “monumenti viventi”. Le ado- E’ vero che, spesso, vi incito a inaugurare il 3 novembre. Se aggiun- zioni a distanza, facciamole da privati darvi da fare, perché non voglio grup- giamo la promessa di collaborazione cittadini. Mi rendo conto che, a volte, pi inerti, ma dobbiamo saper sceglie- alla realizzazione degli interventi a non possiamo sottrarci a certe incom- re dove e come operare, in base alle sostegno delle popolazioni del centro benze, ma selezioniamo bene i com- nostre capacità e alle nostre risorse, Italia, martoriate dal terremoto, abbia- piti che ci vogliamo assumere, tenen- umane ed economiche. mo un quadro (quasi) completo del do ben presente che il nostro primo Nel dubbio facciamo cose da alpini.. Gian Battista Turrini Per problemi tecnici il numero di luglio di ocio a la pèna è andato in stampa in ritardo, pertanto alcuni articoli presenteranno eventi e manifestazioni già tenutisi. Ce ne scusiamo Una fase del montaggio del ponte a Livenka - Nikolajewka con gli Alpini. 3
NEL RICORDO DEI SUCCESSORI Da Sandro Rossi un’eredità che ha La commemorazione uf Per ventuno anni al vertice Desidero esprimere, a titolo per- sonale, per conto del cds, dei della Sezione di Brescia capigruppo, di tutti gli Alpini bresciani e delle nostre famiglie, il cordoglio e la nostra vicinanza alla cara Giulia, alle Alessandro Rossi, per tutti noi semplicemente Sandro, era nato a sorelle Lucia ed Elena, ai cognati, ai Livorno il 22 novembre 1935. Lauretosi in Economia e commercio, ha lavo- nipoti e agli altri congiunti per la scom- rato per decenni come funzionario della Banca S. Paolo di Brescia. parsa dell’amato Sandro. Chiediamo Ha prestato servizio militare nella Brigata Julia nel 1961-1962 prima scusa se ci siamo introdotti tra gli af- a Bassano come recluta e poi all’Aquila, congedandosi come sergente. fetti parentali e in qualche modo ab- Subito dopo è avvenuto l’incontro con l’Associazione Nazionale Alpini, che biamo prevaricato, ma questo e’ un sarebbe divenuta la sua ragione di vita: nel febbraio 1963, infatti, Sandro ha lutto che colpisce profondamente an- cominciato a “lavorare” nella nostra Sezione con l’incarico di aiuto furiere, che la nostra famiglia alpina, privan- passando poi per molti anni alla redazione di “Ocio a la pèna”. doci di un uomo dotato di assolute ca- La felice unione con la moglie Giulia Fiorini (nativa di Gianico) non pacita’ e disponibilita’, ma soprattutto aveva avuto in sorte figli: così Sandro, ha diviso tempo ed energie tra l’im- di riconosciuta saggezza, autorevolez- pegno in banca e le Penne Nere della Sezione di Brescia, le sue Penne za e carisma: un punto di riferimento Nere. per tutti noi. Nel 1976 Sandro, con la consueta determinazione, ha organizzato i Caro Sandro, questo e’ un in- soccorsi alle popolazioni friulane colpite dal sisma, ripetendosi nel 1980 a tervento che non avrei mai voluto fare, Solofra in Irpinia. Nel 1983, 40° anniversario della battaglia di Nikolajewka, e invece, tocca proprio a me ricorda- Sandro è stato uno dei protagonisti della decisione di costruire la Scuola re, a nome della nostra Sezione, la tua “Nikolajewka”, ideata come “monumento vivente” ed oggi avviata a diven- figura di presidente emerito, dopo tare un centro socio assistenziale con 150 posti all’avanguardia in Italia. esserlo stato effettivamente per ben Lavorando con passione ed entusiasmo, Sandro è diventato il Vice di 21 anni. Del resto tu ci hai insegnato Presidenti come Bajetti, Panazza e Gelmi, fino a succedere nel 1985 nella che ognuno, per il ruolo che riveste, carica di Presidente a Ferruccio Panazza, ufficiale alpino reduce di ha i propri doveri e deve sapersi assu- Nikolajewka. Durante i suoi anni di presidenza Sandro ha dato un notevole mere le proprie responsabilita’ anche impulso sia al settore sportivo, visto come mezzo per coinvolgere i giovani nelle circostanze meno piacevoli. E noi Alpini nell’Associazione, che a quello culturale, mettendolo in stretto con- tutti che, dopo di te oggi reggiamo le tatto con il mondo della scuola. sorti della Sezione, siamo cresciuti Il suo capolavoro è stata l’organizzazione del 50° anniversario della sotto le tue direttive, non certo indot- battaglia di Nikolajewka, nel 1993, quando in piazza Duomo davanti alle trinati, ma ascoltando e apprezzando spoglie dei Caduti che rientravano dalla Russia si abbracciarono i Reduci le tue idee, i tuoi insegnamenti, i tuoi italiani e quelli dell’Armata Rossa. consigli sempre rivolti al bene, prima Nel 1998 è stata inaugurata la nuova sede della Sezione, voluta con di tutto morale, dell’associazione an- caparbietà proprio dal Presidente Rossi e costruita proprio di fianco alla che se a volte a scapito dell’interesse Scuola “Nikolajewka”. economico. Sandro è stato determinante anche per ospitare a Brescia l’Adunata Hai avuto la fortuna di cresce- Nazionale degli Alpini, nel 2000, una delle più riuscite, anche per partecipa- re, associativamente parlando, al co- zione. Nel 2004 la sospensione del servizio di leva lo ha visto in prima fila a spetto di illustri e illuminati personaggi Roma nella manifestazione in difesa della naja. Con tale passione che, vici- che hanno fondato e fatto grande la no all’Altare della Patria, la Polizia lo ha caricato su una Volante. nostra sezione: il gen. Reverberi, pa- Sandro, Presidente per antonomasia, è rimasto in carica per ven- dre Bevilacqua, Lantieri de Paratico, tun’anni, sino al marzo 2006, quando è entrato nel Consiglio Nazionale dive- Materzanini, Belpietro, Bajetti, Gelmi, nendo Vicepresidente Nazionale fino al 2009. Panazza, Ceco Baroni, il gen. Ragnoli, figure di grande spessore e levatura 4
he ha tracciato la nostra strada ne ufficiale del Presidente Turrini alle esequie a Gianico vorando e ti promettiamo che conti- nueremo a farlo finche’ non avremo ottenuto qualcosa di concreto. La presenza, in questi giorni, di tutte le tue penne nere, bianche e an- che metaforicamente rosa, e’ un se- gno di riconoscenza per tutto quello che hai fatto e ci hai fatto fare, ma anche una attestazione di stima e di ammirazione nei tuoi confronti. Sono uomini come te che fan- no grande la nostra associazione, uo- mini che credono negli alti valori col- tivati sotto il cappello alpino, sacrifi- cando ore, giornate, gran parte della propria vita, rubando tempo agli af- fetti familiari, per dedicarsi agli altri. Oggi abbiamo perso un altro tassello del nostro mosaico; l’associa- zione nazionale alpini e’ sicuramente piu’ povera. Alla Sezione di Brescia manchera’ il suo totem il suo faro, uno dei suoi pilastri portanti; alla comunita’ un uomo energico, virtuoso, onesto, un esempio da imitare; alla famiglia, a Giulia, l’affetto e la guida. morale che hanno fatto la storia an- vicepresidente nazionale, dove hai la- Ma la vita deve continuare: gli che dell’associazione. con loro hai sciato il segno del tuo carisma. Noi Alpini bresciani lavoreranno anche forgiato il tuo carattere gia’ fortifica- tutti siamo convinti che avresti meri- per te, nel tuo ricordo e, non ti preoc- to dal rigore dell’ambiente familiare e tato anche di piu’, ma forse il tuo ca- cupare, avremo un occhio di riguardo dalla naja alpina. rattere cosi’ deciso, impermeabile ad anche verso tua moglie. Giulia, ti Sei stato il primo presidente che ogni tipo di compromessi, ti ha pena- rinnovo l’invito a farci da madrina: non non aveva fatto la guerra e, questo, lizzato. personalmente sono anche e’ un incarico impegnativo, nelle oc- era motivo di preoccupazione per i convinto che uno come te fosse un casioni piu’ importanti ti chiederemo “veci”, ma hai saputo fugare ogni ap- personaggio scomodo, troppo bravo e di stare un po’ con noi, nel ricordo prensione con il tuo modo di fare se- quindi pericoloso, per chi ambisce a comune. rio, deciso, rispettoso, sempre in linea occupare poltrone e pertanto da eli- Ma tu, Sandro, dal paradiso di con gli scopi statutari e associativi. sei minare. Non e’ stato difficile, facen- Cantore, dove avrai raggiunto tutti i stato protagonista, da vicepresidente, do leva sul tuo orgoglio di alpino puro. vecchi amici, dacci un’occhiata, cosi’ dell’adunata nazionale del 1970, degli L’ultima volta che ci siamo vi- tanto per vedere se va tutto bene e, interventi in Friuli nel cantiere n° 4 sti, qualche giorno fa, mi hai manife- se puoi, illuminaci la strada e aiutaci della ricostruzione, e della realizzazio- stato il tuo disagio, il cruccio, perche’ ad essere degni delle glorie dei nostri ne del nostro monumento vivente. Poi, a livello associativo non abbiamo an- avi. da presidente, hai fortemente voluto cora ottenuto risultati concreti sul tema Ciao Sandro, la nostra sede sezionale che abbiamo del ripristino della leva, militare o civi- che la terra ti sia lieve. realizzato insieme, e dell’indimentica- le che sia… (si va bene, militare, mili- bile adunata nazionale del 2000. tare… non agitarti). Ho cercato di Sei stato anche consigliere e rassicurarti dicendoti che stiamo la- 5
NEL RICORDO DEI SUCCESSORI Una rude, sincera alpinità Ho conosciuto di persona Sandro Rossi solamente verso la meta degli anni ’80, in occasione di una sua visita, insieme ad altri consiglieri della Sezione, alla nuova sede del mio grup- po, a Tavernole, da poco inaugurata e proveniente da Gemona. Insieme allo storico Capogruppo Pierino Piotti ave- vo fatto gli onori di casa e deve esse- re stato da allora che ha iniziato a “te- nermi sott’occhio”. Immagino così che non abbia avanzato obiezioni quando, nel 1989, Pierino Gabrieli, allora VicePresidente, mi propose di entra- re in Consiglio Sezionale. Ricordo an- cora con quanto timore e trepidazio- ne mi sono presentato in quella sede frequentata ancora da personaggi del calibro di Gelmi, Panazza e Ragnoli e la soggezione nei confronti di quel Presidente dalla folta barba, ancora nera, dai modi bruschi e dalla voce profonda. Le difficoltà iniziali, hanno la- sciato, ben presto, il posto ad un rap- porto di reciproca stima tanto che, già nel 1994, mi volle al suo fianco quale le…) e di accettare, dopo un istintivo L’unico momento amaro della Vice-Presidente (gliene sarò eterna- e momentaneo “imbronciamento”, sua lunghissima vita passata con il mente grato), vincendo lo scetticismo anche osservazioni e pareri contrari. cappello in testa, è stata la parentesi e i timori di quanti non vedevano di Come quella volta che, in pie- milanese, che l’aveva allontanato, non buon occhio affidare a un “bocia” un no periodo feriale, mi telefonò com- solo fisicamente, dalla sua amata se- incarico tanto delicato. mosso dicendomi che era appena stato zione; probabilmente pensava di Sono stati 12 anni intensi e im- contattato da un sottufficiale del 5° esportare anche in CDN il suo modo pegnativi: Sandro non faceva sconti a alpini dislocato in Bosnia, dove aveva di intendere l’alpinità, ma soprattutto nessuno e pretendeva che tutti, lui scoperto molti villaggi abbandonati da di trovare risposte ai sui preoccupati stesso per primo, vivessero il dovere tutti e i cui abitanti vivevano dei pro- interrogativi sul futuro associativo. associativo in maniera totalizzante. dotti del bosco, per di più, con la brut- Questa esperienza, chiusasi ben pre- Come risaputo, la natura non gli ave- ta stagione in arrivo. Da quella tele- sto e amaramente, lascerà una pro- va fatto dono dell’arte della diploma- fonata è partita l’entusiasmante inizia- fonda e indelebile cicatrice nel suo zia e il carattere sanguigno, oltre che tiva delle Operazioni “Tridentina Avan- cuore e lo farà rientrare nei ranghi di accentratore e autoritario, gli aliena- ti” che tanto bene hanno portato in tutti quella che sentiva essere casa sua. va molte simpatie, mentre tutti ne ri- i teatri in cui hanno operato i nostri E’ fuor di dubbio che in quei conoscevano l’intraprendenza, la ca- militari, non solo alpini, quali Libano, lunghi ventun’anni abbia, per certi ver- pacità organizzativa, la concretezza e Iraq e Afghanistan. si, plasmato la sezione a sua immagi- la coerenza. Queste peculiarità non gli L’Adunata Nazionale del 2000, ne e somiglianza e che nel suo cuore impedivano però di cercare consigli e la nuova sede sezionale e il 50° di gli alpini bresciani abbiano preso il condivisione, (a tal proposito spesso Nikolajewka, sono solo i più conosciuti posto di quei figli che non erano mai bonariamente mi accusava di essere, e apprezzati successi del suo coinvol- arrivati. da buon montagnino, scarso di paro- gente “entusiasmo alpino” . Davide Forlani 6
ADUNATA NAZIONALE Brescia spicca, come sempre Sopra un momento della cerimonia sezionale del sabato mattina e, sotto, immagini della sfilata di domenica La Sezione di Brescia ha dato a Trento una ennesima Quest’anno per fortuna il clima è stato partico- dimostrazione di efficenza, portando in sfilata oltre 3200 alpini larmente benevolo: sia la sfilata del sabato mattina sia e 156 gagliardetti, una partecipazione davvero eccezionale con- quella della domenica hanno potuto godere di un bel- siderando che i Gruppi sono 161. lissimo sole. Un’altra nota positiva giunta dall’adunata Ma, come sempre, le Penne Nere bresciane si sono trentina è stata la totale eliminazione dei “trabiccoli” distinte nella cerimonia del sabato mattina, quando , in sfilata dal centro storico della città, peraltro affollatissimo da dietro la banda di Gemona, sono andate a rendere omaggio al decine di migliaia di persone sia nella serata di venerdì Monumento ai Caduti della città di Trento. Una iniziativa, que- sia in quella di sabato. Una condizione che difficilmen- sta, che viene portata avanti da molti anni dalla nostra Sezione te si ripeterà l’anno prossimo dutante l’adunata del e che raccoglie sempre il plauso e l’abbraccio delle comunità centenario ANA a Milano, metropoli decisamante poco locali. accogliente e molto dispersiva. 7
ADUNATA SEZIONALE Calcinato e Calcinatello: in due p Calcinato ha ospitato l’Aduna- Franco Pezzi disputata sulla collina del sono dati da fare per ripulire alcune ta Sezionale degli alpini bresciani. Il paese; ottima l’organizzazione dei zone del paese da rifiuti, per potare paese della Bassa ha visto radunarsi concerti e degli spettacoli. ramaglie e cespugli troppo invasivi. I al cospetto della sua maestosa chiesa Perfettamente riuscita l’eser- volontari hanno operato sulla scarpa- posta in cima alla collina i rappresen- citazione della Protezione Civile, ta sotto la chiesa di Calcinato, nel tanti dei 160 gruppi delle Penne Nere quando Calcinato si è svegliata lette- parchetto in via Stazione, e a della nostra Sezione, con migliaia di ralmente invasa dalle pettorine gialle Calcinatello nelle vie nuove nei pressi presenze. e arancio, e da cappelli alpini: la Pro- di via Manzoni, fino al cavalcavia del- Un appuntamento partito da tezione Civile Paracadutisti Calcinato, l’autostrada. lontano, con un nutrito programma che assieme al nostro Nucleo Protezione ha visto i Capigruppo di Calcinato e Civile targato ANA Brescia, e agli Interessantissima la presenta- Calcinatello Camossi e Corsini con i Alpini di Calcinatello e Calcinato si zione del libro “Calcinato durante la loro rispettivi alpini mettere in campo mobilitazione 1915-1919” sulla presen- una serie di appuntamenti che hanno za a Calcinato della Brigata Sassari coinvolto a 360° tutto il comune e le oltre 100 anni fa; un volume presen- sue numerose realtà: dallo sport, alle tato in occasione di un incontro orga- scuole, alla cultura e alla storia locale. nizzato dagli Alpini di Calcinato e Il Gruppo di Calcinato è da Calcinatello per parlare della storia di tempo molto attivo soprattutto con le Calcinato, nel quale sono intervenuti scuole (basti ricordare l’esperienza a il professor Aldo Accardo, ordinario Irma con le elementari del paese, lo di storia contemporanea all’Universi- scorso anno), e il coinvolgimento del- tà di Cagliari e presidente del Comi- la popolazione è partito proprio dagli tato Sardo per le celebrazioni dei gran- studenti con importanti iniziative cul- di eventi della Prima Guerra Mondia- turali. le, e Mauro Pellegrini, storico di Calcinato e autore del volume “Storia Bella e ben organizzata la gara di Calcinato”. Nella saletta intitolata, sezionale di Mountain Bike – Trofeo per coincidenza non casuale, alla Bri- 8
ADUNATA SEZIONALE e per un raduno impeccabile gata Sassari, il reparto più decorato del Regio esercito durante la Prima Guerra Mondiale, e che rimase di stanza a Calcinato per completare l’addestramento prima di andare al fronte, erano presenti anche il sinda- co di Calcinato Marika Legati e il Presidente della Sezione di Brescia Gianbattista Turrini. Una serata den- sa di stimoli culturali e di riflessioni sulla società di Calcinato, sconvolta dall’arrivo di un numero di soldati doppio rispetto agli abitanti. Una lunga serie di iniziative, che ha visto come sipario finale il Concerto del Coro Alte Cime che con un applaudito concerto nela chiesa parrocchiale ha aperto ufficialmente gli ultimi due giorni nei quali l’Aduna- ta ha vissuto i suoi momenti più in- tensi ed emozionanti. In un torrido pomeriggio di sa- bato 2 giugno, l’alzabandiera a Calcinatello con sfilata e deposizione di una corona al Monumento ai Ca- duti; quindi il trasferimento a Calcinato per la medesima cerimo- nia al locale monumento, per prose- guire poi con l’incontro con le autori- tà cittadine nella sala consigliare del Municipio, durante il quale il Sindaco Marika Legati ha avuto parole di elo- gio per i suoi Alpini, constatandone l’imponente mole di lavoro. La dome- nica il comune della bassa ha visto la consueta imponente sfilata di oltre 3000 alpini, che partiti dal centro spor- tivo, hanno raggiunto la chiesa par- rocchiale per la messa, prima di por- tarci tutti al ristorante “Sullivan” per il pranzo finale. Nel pomeriggio il passaggio della stecca al Gruppo di Chiesanuova al quale toccherà l’ono- re e l’onere di organizzare l’impor- tante evento il prossimo anno. 9
ADUNATA SEZIONALE “Gli alpini, memoria e cuore” Riportiamo un ampio stralcio “Alpini “andati avanti”: ecco la rispo- i temi della casa e del lavoro sue prio- del saluto agli Alpini del Sindaco sta alla miopia di chi non è ricono- rità garantendo la casa a 25.000 bre- di Calcinato Marika Legati. scente ai tanti italiani che si sono sa- sciani, anche calcinatesi, non temen- crificati non in nome di una guerra che do di assumere posizioni impopolari forse non comprendevano, ma in vir- nelle diatribe sindacali. Dal suo esem- “... Sono certa che la domanda tù di un dovere morale e guardando, pio giunga a voi Alpini lo sprone ad più gradita che voi Alpini vi siete sen- nel momento in cui sacrificavano la agire sempre in una logica di aiuto al titi rivolgere dai nostri ragazzi sia sta- vita riuscivano a “vedere prima” con prossimo evitando l’assistenzialismo, ta: “come si fa a diventare Alpini?”. gli occhi dello spirito, il Tricolore che ma creando, come siete maestri nel Ecco la strada che segna il futuro del- sventolava non per la conquista ma fare, veri e propri legami solidali. l’Associazione, l’eredità di affezione per la pace da ricercare. Portare il cappello alpino, sim- per un Corpo che sa farsi voler bene E la pace da ricercare, oggi bolo di valori senza tempo come l’one- e che lavora per questo passaggio come allora, è un’azione che si stà e la fratellanza, significa cercare epocale tra il ricordo e la memoria: il concretizza tutti i giorni in tutti i luo- di essere d’esempio in ogni momento ricordo di quanti hanno vissuto in pri- ghi, anche nelle piccole comunità. del vivere comune. Ma la virtù che ma persona la guerra e l’esperienza più ammiro negli Alpini non si trova militare con il suo universo di valori e nel cappello, ma un po’ più in basso, la memoria come dono di cittadinanza all’altezza del cuore: è il coraggio. Co- alle nuove generazioni. raggio significa avere la forza e la Ci avete dato occasione di costanza di perseverare in tutti i valo- riscoprire le nostre radici ed essere più ri che il vostro cappello rappresenta. saldi negli ideali che ci accompagna- Quindi se devo evidenziare una quali- no verso il futuro; io stessa ritrovando tà delle tante attribuite agli Alpini, di- la storia della mia famiglia ho riflettu- rei l’intelligenza di cuore, non un me- to sull’origine di quel senso che è ra- lenso e generico senso di bontà, ma dicato in me di rispetto per le istituzio- una saggezza appunto corale che de- ni e di dedizione affinché a loro volta riva da un modello di comportamento le istituzioni mettano sempre al primo proprio del Corpo degli Alpini. posto il rispetto e la dignità di ogni cit- L’aqquartieramento a Calcinato del- Torniamo alla domanda “come tadino, a cominciare dall’ultimo. la Brigata Sassari (migliaia di giovani si fa a diventare Alpini?” Io penso che Ripercorrere la storia delle no- provenienti da un mondo diverso), agli l’Alpino risponderebbe col Tricolore, stre Penne Nere nei primi decenni del inizi del conflitto, fu un’esperienza unico vero ponte tra memoria e futu- ‘900 ha riportato alla luce i drammi molto difficile per i calcinatesi; ma ro. Direbbe che il verde, colore del famigliari che hanno vissuto i nostri nello spirito che ci contraddistingue il cappello alpino, rappresenta la liber- concittadini e trarne un’importante pie- paese si dimostrò accogliente e ha tà. Direbbe che il bianco gli ricorda la tra sui cui cimentarsi come costruttori continuato ad esserlo nel rispetto del neve in alta quota, che coprì il silenzio di pace. Non altrettanto posso dire di principio concreto di sostenibilità. dei giovani caduti. Vivere in purezza coloro, comunque marginali ma degni L’accoglienza dei Gruppi Alpini di significa cogliere l’essenza dei fatti e di nota, che a Trento hanno dato a tut- Calcinato e Calcinatello, diversi ep- delle persone; un’essenza né buona ta l’Italia la dimostrazione di essere pure uniti nell’impegno civile, è un né cattiva e solo da questa assenza di incapaci di leggere la storia; è una esempio per tutta la comunità. giudizio è possibile tendere a qualco- vergogna che anche all’Università, ci Le iniziative organizzate ci han- sa di più. Direbbe che il rosso è il co- sia chi ha promosso una cultura di odio no permesso di approfondire figure lore del sangue: sacrificato, donato, che nulla ha a che vedere con il ri- importanti di Alpini che hanno inciso sprecato, generato; è il legame più for- spetto dei popoli. Ciò che è stato sul tessuto sociale e su problematiche te, un legame di comunità attraverso infangato non è solo la memoria col- che ancora oggi sono all’ordine del il sangue dei cittadini passati e soprat- lettiva, ma la singola dignità di ogni giorno del lavoro amministrativo; un tutto dei nuovi cittadini nati. Alpino caduto, un fatto intimo legato nome per tutti è quello di Padre Concludo col motto di Padre al dolore di tante famiglie italiane. Marcolini che su impulso delle enci- Marcolini, che considero un obiettivo Amo molto la vostra locuzione cliche sociali nel dopoguerra ha reso comune: verso l’alto concordi!” 10
ADUNATA SEZIONALE Calcinato e la mobilitazione In questi tre anni, 2015-2018, aggravate dal risiedere in territorio za” utilizzato poi come campo di con- coincidenti con il “centenario della incluso in “zona di Guerra” che oltre centramento per prigionieri austro- Grande Guerra” tra nuovi scritti e ad essere assoggettati alla legge mili- ungarici. riedizioni siamo stati inondati di libri tare dovevano sottostare ad innume- Con una certosina ricerca l’au- con l’obiettivo di far conoscere il revoli servitù militari , si avevano let- tore ci ragguaglia sullo sconvolgimento “grande massacro” alla più amplia pla- teralmente in casa numerosi militari causato in un sonnacchioso paese con- tea di lettori. di fanteria e squadroni di cavalleria in tadino dall’arrivo di mezzi mai visti né Edizioni dotte e popolari ci han- addestramento: tutta la pianura ed Est immaginati: “uccelli a motore” attira- no spiegato il perché della guerra e di Brescia, essendo anche retrovia del vano la curiosità soprattutto dei più quali battaglie si sono combattute, fronte trentino, era in queste condi- piccoli, “mostruosi” camion rumoro- della noia e degli orrori della vita di zioni. sissimi scorrazzavano sulle strade pol- trincea, del come si è giunti alla scon- Mauro Pellegrini storico nostra- verose, scontrandosi con i carri agri- fitta di Caporetto, chi addossando la no è diventato il “cantore” di coli. Abbondavano i residuati inesplosi colpa a Cadorna e chi invece ai paci- Calcinato nella Grande Guerra descri- sul “monte Nuvolo”, obiettivo da at- fisti, dandoci di conto delle perdite vendo nel libro “Guerra e Società - taccare e difendere in estenuanti ad- umane, di prestigio ed economiche del Calcinato durante la mobilitazione destramenti a fuoco, cercati ed conflitto. 1915-1919” con precisione e ricchez- incautamente raccolti dai bambini; le Tra i tanti scritti molto pochi za di particolari le quotidiane difficol- condizioni igieniche peggiorarono a hanno trattato in dettaglio il “fronte tà di chi era a contatto con truppe che, causa dei comportamenti di troppi mi- Interno” e specificatamente la quoti- prima di essere destinate al fronte, un litari incivili. diana lotta per la vita di coloro che, poco la facevano da padrone. Tutto questo e tanto altro si tro- rimasti a casa senza i capifamiglia, do- Sarà per molti una sorpresa va in questa pregevole opera che è vevano sobbarcarsi dei lavori campe- scoprire che l’eroica Brigata Sassari disponibile presso la biblioteca sezio- stri per sfamare sia se stessi che la lì si addestrò lasciando nel popolo un nale. numerosa figliolanza. duraturo buon ricordo, che vi fu pure Giuseppe Vezzoli Tribolazioni immani di popoli costruito un “aeroporto di emergen- 11
BTG. TIRANO Primo incontro nel Bresciano La sede del Gruppo Alpini di Cogno in Valle Camonica ha ospitato l’annuale Assemblea del Battaglione Alpini “Tira- no”, che ha visto radunarsi ben centoquaranta Penne Nere ac- compagnate da una trentina di mogli. Dopo una conviviale colazione si è proceduto alla regi- strazione degli Alpini che hanno poi partecipato alla cerimonia dell’Alzabandiera ed alla deposizione di una corona d’alloro al locale Monumento ai Caduti. Al termine ha preso il via ufficialmente la riunione: nel corso dei lavori diversi soci hanno espresso il proprio pensiero, alternando pareri favorevoli a critiche “costruttive”. D’altra parte questi incontri servono anche a confrontarsi, oltre che a decide- re di svolgere la prossima Assemblea a Stradella ed il raduno 2021 a Malles-Glorenza, una località dell’Alto Adige che è mol- to cara a noi “tiranini”. A nome del nostro sodalizio, ringrazio personalmente tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita dell’evento, gli Alpini intervenuti e le reti televisive che hanno dato risalto alla nostra iniziativa. Un incontro, è bene sottolinearlo, che per la prima volta si svolgeva nella nostra provincia e che ha già raccolto numerose richieste da parte di Gruppi Alpini per ospi- tarlo nei prossimi anni. Alberto “Sem” Pezzoni, Consigliere del Btg. Tirano GR. BERGAMO Quelli del 5° in quel di Cazzago Incontrano sempre più il favo- re delle Penne Nere le iniziative che riuniscono quanti hanno svolto il ser- vizio militare nello stesso reparto. Ormai, infatti, non si contano gli appuntamenti per gli “ex” di Battaglio- ni Alpini e Gruppi di Artiglieria da mon- tagna che si tengono un po’ in tute le località soprattutto del nord Italia. Il 22 aprile scorso è stata la volta degli appartenenti al Gruppo Bergamo di Artigliaria da montagna, inquadrato nel 5° Reggimento, che si sono ritrovati presso la Corte Priore di Cazzago San Martino. Nella fotografia alcune Penne Nere del gruppo di Concesio che han- no partecipato all’affollato incontro e che si sono fatte immortalare a fian- co dello striscione dell’iniziativa. 12
IL CONVEGNO DELLA STAMPA ALPINA Un premio per Chiesanuova La ventiduesima edizione del Cisa (il Convegno itinerante della Stampa alpina) si è tenuta a Trieste. Nelle nostre testate (sono 175 quelle sezionali e di Gruppo, oltre, na- turalmente a L’Alpino) c’è tutto il mondo delle penne nere, con la sua passione, la sua lunga storia, la voglia di modernizzarsi e, perché no, con qualche eccesso di ingenuità. Un uni- verso che merita di essere esplorato e conosciuto dalle origini. Un tema, quello storico, che è stato sviscerato nell’arco delle due mezze giornate di incontri, da un ri- cercatore universitario, il dott. Fede- rico Goddi, che ha dedicato molti mesi allo studio delle nostre testate, dagli albori, ricavandone un ritratto stimo- lante: un’arco di quasi un secolo in cui le testate alpine, oltre che a farsi in- terpreti della vita associativa, hanno recitato ruoli da protagonisti, adeguan- dosi alla fase storica ed in alcuni casi resistendo anche a lungo alla censura del Ventennio. Lo stesso Goddi, giovane come ricercatore, non ha nascosto di esse- re rimasto affascinato dal nostro mon- do e ha conquistato grandi applausi quando ha concluso dicendo di sentir- si membro della nostra famiglia. La parte più tecnica è stata af- fidata a due alpini giornalisti profes- lunga cadenza delle testate) alla voce A mons. Bruno Fasani, diretto- sionisti di lungo corso (Andrea Bridda dei lettori. Da non sottovalutare, poi, re dell’Alpino, è toccato il compito di ed il sottoscritto) con oltre quarant’an- che, spesso, all’interno di Sezioni e tirare le fila dei lavori: in sostanza, ni di giornalismo attivo sulle spalle, nei Gruppi è una sola la persona che con- un’esortazione al massimo impegno quotidiani e non solo. feziona il giornale: sarebbe invece nei giornali alpini, perché la comuni- Bridda ha svolto un esame pun- importante che il direttore responsa- cazione rimane un settore strategico. tuale di “come” sono fatti nostri gior- bile avesse un rapporto costante con Infine, una nota sui premiati: il nali, richiamando l’attenzione all’uso il comitato direttivo sezionale, mante- Trofeo Vittorio Piotti 2018 per la mi- di fotografie di buona qualità, ad una nendo però la necessaria autonomia. glior testata alpina è andato all’eccel- titolazione più stimolante, ad una gra- Bridda ed io, abbiamo poi con- lente “Baradèll” della Sezione di fica e di caratteri più chiari e più grandi dotto due ore di sessioni di domande Como; secondi ex aequo “Quota zero” (visto che molti alpini non sono più gio- e risposte con i nostri colleghi delle degli alpini di Venezia (anche stando vanissimi). testate alpine, da cui sono nati non sul mare si lavora bene da alpini) ed il Io mi sono concentrato più sul- pochi spunti operativi interessanti. giornale del Gruppo Alpini di la necessità di tenere aperti tutti i ca- Soprattutto con validi suggerimenti per Chiesanuova, il popolare quartiere a nali di comunicazione possibile, di dare diffondere le testate alpine anche al sudovest di Brescia. spazio (per quanto consentito dalla di fuori degli ambiti con la penna nera. Massimo Cortesi 13
CONVEGNO GIOVANI Aosta, idee e qualche dubbio Qualche nuova proposta, alcu- appassionando nuovi soci, e di lavo- consenta di ritrovarsi all’Adunata. ne questioni in sospeso e molte per- rare in accordo con Capigruppo e Pre- Come se già non esistessero per que- plessità: è emerso dal 4° Convegno sidenti Sezionali, avanzando proposte sto decine di gruppi Facebook Nazionale dei Giovani ANA il 7 ed 8 e seguendone i consigli e le direttive. In secondo luogo, come detto, aprile nella Caserma “Battisti” di Domenica Simone Lussignoli e durante l’incontro si è trattato della Aosta. L’incontro ha visto la parteci- Giuseppe Lamberti, rappresentanti dei scorta ai Reduci durante l’Adunata pazione di oltre cento giovani Penne giovani della nostra Sezione, hanno Nazionale, un’attività che vede mol- Nere di varie Sezioni di tutti i nostri raggiunto Aosta per ritrovarsi con i tissimi di noi – anche poco partecipi Raggruppamenti in rappresentanza giovani delle altre Sezione di fronte in altri ambiti associativi, non nascon- delle Commissioni nate oltre dieci anni alla carraia della “Battisti”: da qui ci diamocelo – presenti la domenica fa con l’incarico, ricevuto dall’allora siamo inquadrati nel piazzale per mattina, e della necessità di diminuire Presidente Perona, di coinvolgere i l’Alzabandiera, che ha visto una gran- la partecipazione dei giovani, visto da giovani Alpini nelle attività associati- de partecipazione dei giovani con Ves- un lato il calo dei Reduci e la paventata ve, promuovendo nuove iniziative e silli e gagliardetti insieme al Vice Pre- trasformazione di questo momento in presentando idee per far conoscere sidente Nazionale Vicario Giorgio una sfilata solo dei giovani. l’ANA al di fuori della cerchia alpina. Sonzogni ad intonare l’Inno d’Italia. I Qui qualche considerazione è Ad Aosta il convegno, ospitato lavori sono quindi ripresi con l’esposi- doverosa: l’unica attività che vede una dal Centro Addestramento Alpino, si zione da parte di alcuni dei responsa- massiccia affluenza di giovani di tutti è aperto con i saluti del Gen. Salvato- bili giovani sezionali di quanto fatto in i Raggruppamenti vogliamo ridurla? re Paolo Radizza e del Presidente della questi anni, seguita da considerazioni Uno dei pochi momenti in cui non solo Sezione di Aosta Carlo Bionaz, men- relative alla scorta Reduci durante possiamo incontrarci ma abbiamo la tre nel pomeriggio, di fronte al Presi- l’Adunata Nazionale e da proposte sul possibilità di mostrare all’esterno del- dente Nazionale Sebastiano Favero, ruolo da assegnare agli aggregati al- la nostra Associazione che per il futu- sono state svolte le relazioni dei coor- l’interno delle Commissioni Giovani. ro (a breve o lungo termine) ci sarà dinatori di Raggruppamento – Fede- Sembrerebbe quindi che tutto chi si metterà in spalla lo zaino dei rico Guadalupi per il 1°, Luigi Beretta si sia svolto come al solito e, invece, nostri veci, noi stessi lo “azzoppiamo”? per il 2°, Giulio Ossato per il 3° e qualche dubbio il Convegno l’ha la- In quella che è la manifestazione più Florindo Matticcoli per il 4° – che han- sciato. In primo luogo, a più di dieci importante dell’ANA si chiede la ri- no illustrato attività e iniziative messe anni dalla nascita delle prime Com- duzione della presenza dei giovani Al- in campo in questi anni dalle Sezioni. missioni, si poteva sperare che fosse- pini proprio quando si apre la possibi- Gli interventi hanno messo in eviden- ro ormai state individuate e consoli- lità agli “amici” di sfilare? Non per za da un lato la necessità di potenzia- date le attività in grado di attrarre i polemica, ma se si chiede impegno ai re l’opera di coinvolgimento dei gio- giovani favorendo il loro inserimento giovani bisognerebbe avanzare propo- vani e dall’altro di contribuire con nuo- all’interno della Associazione. Invece ste che diano più visibilità a questa vi spunti alla vita dei nostri Gruppi. si è discusso ancora (al Quarto Con- componente della famiglia verde e che A concludere questa prima vegno Nazionale!) dei metodi per permettano a molti altri “dormienti” di giornata è stato il Presidente Favero coinvolgere i giovani (che intanto sono diventare parte attiva dell’ANA. che ha chiesto di approfondire l’im- diventati meno giovani), proponendo Giuseppe Lamberti pegno associativo, coinvolgendo ed ad esempio la creazione di un’app che Commissione Giovani Brescia 14
CORO ALTE CIME Cinque mesi da applausi Il 13 gennaio, per il 75° di Gianmario Gerardi col supporto del contributo alla riuscita della manife- Nikolajewka, il Coro “Alte Cime”, maestro Manuel Scalmati, sono state stazione l’abbiamo dato sabato 2 giu- quello della “Valle Camonica” e i gio- molto apprezzate. Dopo questo primo gno, condividendo con un vanotti del coro “Congedati della Bri- appuntamento abbiamo preso parte numerosissimo pubblico le canzoni del gata Tridentina”, han preso parte alla alla Messa e ci siamo esibiti in un bre- nostro repertorio. Durante l’interval- serata canora nella gremita chiesa di ve extra sui gradini della chiesa. lo è stata presentata la nostra ultima S. Faustino. Pubblico attento e gene- Quindi abbiamo preso posses- fatica: il CD “Va l’Alpin”, la cui rea- rosi gli applausi. Il 27 abbiamo parte- so dell’alloggio, ma soprattutto delle lizzazione ha visto i Direttori ed i Coristi cipato alla Messa nel Duomo di Bre- brande (la stanchezza ad una certa età impegnati in numerosissime sere di scia in suffragio dei Caduti in Russia. si fa sentire) mentre alcuni baldi gio- prove e registrazione. Per “allenarci” all’Adunata vanotti hanno fatto una puntata a Sto finendo di scrivere queste Nazionale sabato 5 marzo abbiamo Trento per vivere l’adunata by night. poche righe quando mi giunge notizia partecipato, su invito dell’amico Al mattino abbiamo fatto visita della scomparsa di Sandro Rossi, che Tarcisio Mellini, alla rassegna canora al Sacrario di Rovereto esibendoci in ebbe l’idea di fondare un coro sezio- “In attesa dell’Adunata” che il Grup- alcuni canti, tra i quali “Campanaro nale. Al loro fondatore gli Alpini del po di Bassano organizza ogni anno. della val Padana” proprio davanti alla Coro “Alte Cime” dicono “grazie Pre- E’ stato faticoso: qualcuno è arrivato lapide che ricorda i 5 alpini dal “volto sidente per averci fatto nascere. Caro a casa alle 4 del mattino. Sicuramen- ancor fanciullo, che non si possono Sandro ti ricorderemo sempre con te ne è valsa la pena: confrontarsi con scordare” e “Signore delle Cime”. E’ affetto”. altre realtà ci aiuta a crescere. seguito il pranzo nella sede degli Alpi- Personalmente serberò il ricor- Per l’Adunata Nazionale il ni di Lizzanella con esibizione canora do della domenica mattina dell’Adu- Direttivo aveva preso contatto con gli per i numerosi turisti. In serata siamo nata del 2017 a Treviso. Non potendo Alpini di Lizzanella di Rovereto, gra- saliti al Sacrario dove si è esibito il sfilare, mi godevo le bellezze della cit- zie al rapporto intrattenuto con le Pen- famoso coro locale “Sant’Ilario”, tà. Causalmente incontrai Rossi e ne Nere di Adro, il cui ex Capo, Elio applauditissimo dal numeroso pubbli- Turrini. Nel vedermi Sandro mi disse: Uberti, ci ha accompagnato nel co. Cerimonia veramente toccante che “Ciao Angelo! Cosa fai qui da solo?” sopralluogo. Abbiamo avuto il piace- si è chiusa sulle ultime note del Coro e mi abbracciò. Per me è stata la con- re di conoscere un Capogruppo infa- coperte dai 99 rintocchi della Campa- ferma del superamento delle ticabile: Mario Tomasoni, il Vice Pre- na della Pace. Rientro veloce ed alle contrapposizioni che, negli anni ‘80 sidente onorario della Sezione di 21 ci siamo esibiti, con il Coro “Voci per la realizzazione di un piccolo cam- Trento Ennio Barozzi ed il Parroco don Valle del Pelago” di Modena, in un’al- po sportivo, ci avevano visto difende- Remolo che ci ha messo a disposizio- tra serata da applausi scroscianti. re, giustamente, gli interessi degli enti ne l’ex asilo. Alla domenica i coristi hanno che rappresentavamo, la Sezione ANA Venerdì 11 maggio abbiamo partecipato alla sfilata per poi partire di Brescia ed il Comune di Irma. Il raggiunto Rovereto alla RSA per An- in direzione Brescia. Complimenti per nostro rapporto, comunque, è sempre ziani dove abbiamo offerto ai nume- l’organizzazione al nostro Direttivo. stato caratterizzato dal rispetto per- rosi ospiti ed ai loro parenti alcune Siamo così arrivati all’Aduna- sonale che, negli anni si era sempre canzoni. Le cante, sempre scelte con ta Sezionale organizzata dagli Alpini più trasformato in stima ed amicizia. competenza dal nostro Direttore di Calcinato e Calcinatello. Il nostro Angelo Turinelli 15
SCUOLA NIKOLAJEWKA Struttura pronta entro l’anno In questa immagine, scattata alla fine di giugno, lo stato di avanzamento dei lavori per la Nuova Nikolajewka Chi è venuto in Sezione in que- tro diurno, anche di accogliere 30 ospiti possiamo non sottolineare il fatto che ste settimane avrà certo notato il ra- nei servizi di residenzialità leggera per su 161 Gruppi ben 63 (e sono più o pido progredire del cantiere per la disabili (in alloggi protetti e completa- meno gli stessi degli anni precedenti) Nuova Scuola Nikolajewka, che sor- mente robotizzati) e di garantire 10 non hanno donato un solo euro: inten- ge proprio alle spalle della nostra sede. posti di sollievo e per le urgenze. At- diamoci, i tempi sono grami, le esigenze Al momento di scrivere queste tualmente sono più di 50 le persone in comprensibilmente molte. Ma sareb- note (alla fine di maggio) era già in lista di attesa per poter entrare nella be importante che da questi Gruppi costruzione la soletta per il secondo struttura: cercheremo di accontenta- giungesse anche solo un piccolo se- piano dell’edificio ed è quindi proba- re il maggior numero di richieste pos- gno, giusto per testimoniare la vicinan- bile che la prevista consegna dell’edi- sibile, anche se è evidente che non za ai nostri fratelli più sfortunati e per ficio avvenga nei tempi previsti, ov- possiamo aumentare, per ragioni di continuare a tenere viva la fiaccola vero entro la fine dell’anno. Ora la costi, il numero dei dipendenti. della solidarietà nel nome di parte più importante sarà quella La Nuova Scuola Nikolajewka Nikolajewka. impiantistica (elettrica ed idraulica) sarà una struttura senza eguali nel L’investimento complessivo, che richiederà interventi massicci vi- settore in Italia e porterà avanti con come abbiamo più volte ricordato, è sta la dimensione dell’edificio (su quat- onore e competenza il messaggio vo- di circa 7,5 milioni di euro (Iva esclu- tro livelli, ciascuno di oltre mille metri luto dai nostri “veci”, come Ferruccio sa): 4,4 milioni saranno coperti con ri- quadrati. Il parcheggio semi interrato, Panazza, perché fosse un monumen- sorse proprie di Fondazione e Coope- che potrà essere usato la sera anche to vivente alla memoria della tragica rativa ed 800mila euro verranno da un dalle penne nere ha oltre cinquanta epopea alpina in terra di Russia. finanziamento sul fondo regionale posti auto). Continua anche l’opera meri- Frim. Per la parte residua si ricorrerà Se non ci saranno imprevisti, il toria di solidarietà dei nostri Gruppi, all’accensione di un mutuo, ma è fin trasferimento degli ospiti della che nel 2017, hanno fatto giungere troppo ovvio che l’afflusso di offerte Nikolajewka nella nuova struttura av- nelle casse della Fondazione da Alpini e privati consentirà di alleg- verrà entro la prossima primavera. Nikolajewka circa duecentomila euro: gerire, anche significativamente, que- La nuova struttura consentirà, il 90% dei Gruppi che sostengono la sta ultima voce. oltre che a dare una migliore ospitali- struttura per le persone con disabilità Massimo Cortesi tà alle 60 persone con disabilità del appartengono alla Sezione di Brescia. Centro residenziale ed alle 60 del Cen- Un impegno lodevole, anche se non 16
SCUOLA NIKOLAJEWKA Corsa... solidale per ottocento Gli ospiti della Nikolajewka con gli spingitori dell’associazione “Feel sport” poco prima della partenza Quarta edizione di “Corri per Nikolajewka”. Un’edizione fortunatis- sima che ha visto oltre 800 persone radunarsi davanti alla sede della strut- tura per disabili voluta e costruita dal- le Penne Nere. La festa d’estate della Nikolajewka è stata favorita da una bellissima serata serena: questo ha consentito a tutte le persone con disabilità di partecipare senza proble- mi alla corsa. Gli ospiti della Scuola utilizzavano speciali carrozzine a tre ruote, spinte dagli atleti dell’associa- zione “Feel sport”: in questo modo anche i nostri amici più sfortnati han- no potuto vivere appieno l’emozione della simpatica competizione. La corsa era divisa in due per- Con la maglia azzurra, il noto maratoneta Gianni Poli in veste di intervistatore corsi: uno tecnico di una decina di km dai laboratori artistici della scuola e le a tarda ora per gustare le specialità che si inerpicava nel territorio dell’ex ha proposte con successo a tutti i par- cucinate dagli alpini di Mompiano, polveriera di Mompiano, con alcuni tecipanti. Tra quanti hanno scelto il Bogosatollo e Bagnolo Mella. Un rin- saliscendi piuttosto impegnativi, ed uno percorso competitivo risaltava la pre- graziamento particolare al Salumificio di 4,5 km tutto pianeggiante tra i giar- senza di Gianni Poli, l’atleta artigianale ERREVI di Montirone che dini e le vie interne di Mompiano, pen- lumezzanese vincitore della Marato- ha generosamente donato alla festa sato soprattutto per le famiglie. na di New York del 1986. oltre 1300 salamine. La Cooperativa Nikolajewka Un’intrattenimento musicale affidato Ma. C. aveva preparato anche simpatiche ai beatesliani di Rolando Giambelli ha magliette decorate con motivi pensati allietato quanti si sono trattenuti fino 17
icino si v orte ti da o C Un giovane gruppo... VisMass im di Si assottiglia laborazione è intensa soprattutto con l’elenco dei Gruppi “visti la Parrocchia, per l’asilo, l’oratorio da vicino”. Il viaggio iniziato ecc. “Ma – sottolinea Carrara – sia- con l’amico Giancarlo Buizza sta mo disponibili a collaborare con chiun- per chiudere un percorso iniziato nel que chieda per tempo il nostro inter- 1991! Questa volta vanno in scena gli vento”. È stata fatta manutenzione alpini di Urago d’Oglio e quelli del alla chiesa, ingresso laterale compre- Villaggio Prealpino, in città. so. Oltre ad aver sistemato le URAGO D’OGLIO – Nel bel colonnine per una suora elevata al borgo dominato da un castello che nei rango degli altari, le penne nere han- secoli scorsi aveva conosciuto ben no anche impugnato le pale e quando altro splendore, all’ombra del campa- è servito hanno liberato ampie zone nile, c’è la sede del Gruppo di Urago del paese dalla neve. d’Oglio. Un sodalizio davvero recen- Non manca, naturalmente, il te, fondato nell’aprile del 2010, per rapporto con le scuole: ogni anno gli iniziativa di due o tre alpini del paese Alpini vanno in gita coi ragazzi della che hanno chiamato a raccolta le pen- terza media. Le mete hanno tutte il ne nere uraghesi sparse per la pro- Dna giusto: Scuola Nikolajewka, vincia: una chiamata fruttuosa, visto Trento, Bassano del Grappa, che oggi i soci sono 55. nella taverna della casa del papà di Rovereto, ecc. La mano alpina c’è La sede è un bell’appartamen- Stefano Pasquinelli; poi, dal 2012 ab- anche nel pranzo di finne anno delle to, molto spazioso, con numerosi lo- biamo ottenuto questi bei locali”. Ad scuole in Oratorio. E non mancano la cali, al primo piano di un edificio di affiancarlo ci sono il vice Pietro castagnata il 1° di novembre fuori dal proprietà della Parrocchia: gli alpini ci Salvoni, il segretario Mario Gozzini e Cimitero ed il the preparato alla corsa hanno messo del loro, ristrutturando l’alfiere Santino Libretti. campestre dei Giochi della gioventù. la facciata, il tetto, il riscaldamento, La sede è aperta il venerdì sera E che dire del vin brulé per gli anziani ecc. ed ancora oggi danno una mano ed ogni qualvolta sia necessario ed è del paese? per manutenere i locali dell’Oratorio, riservata alle penne nere. Gli alpini lavorano sodo, anche che è proprio lì a fianco. Il clou dell’attività del Gruppo se, come nelle migliori tradizioni, in si- “La prima sede – ricorda il è la festa alpina che si tiene in genere lenzio: basti pensare che solo quest’an- capo Gruppo Armando Carrara – era tra fine giugno ed inizio luglio. La col- no il vice capogruppo ha già segnato 486 ore di lavoro volontario. Un esem- pio che non ha certo bisogno di com- menti. Però adesso cominciano a ra- gionare sul calendario del 2020: i festeggiamenti per il decennale, infatti, non sono poi così lontani. Bisogna or- ganizzare una lista di eventi ed incon- tri, perché una ventina di mesi passa- no alla svelta. Ma siamo sicuri che il giovane Gruppo predisporrà al meglio il suo primo vero grande appuntamento celebrativo: i decennali, infatti, meri- tano una seppur semplice solennità. Ma, ne siamo certi, ce ne saranno ancora molti. Gli alpini di Urago d’Oglio hanno la carica giusta. 18
V di isti as da M . e... una sede nuova sim o vic Co ino VILLAGGIO PREALPINO – po sportivo, è a set- r te Il Gruppo cittadino a Nord di Brescia, tembre: dura tre giorni e si che ingloba anche gli alpini della quest’anno è alla sedicesima Stocchetta (frazione cittadina ormai edizione. Alla fine di ogni anno c’è inurbata) vanta un’anzianità di tutto una rimpatriata generale con una trip- rispetto: è nato infatti il 18 novembre pa che pare “leggendaria”. del 1975, quando le penne nere si ri- Il Gruppo è naturalmente ben trovavano al Bar Acli. Curiosamente, inserito nella vita del Villaggio, che i soci equivalgono a quelli di Urago affonda le sue radici alla fine degli d’Oglio: sono, infatti, 56. Anni Cinquanta: stand, tavoli e sedie Dall’aprile di quest’anno il sono sempre forniti alle esigenze del- Gruppo ha coronato il sogno di avere l’Oratorio. una propria sede: il giorno 14 è stata La nuova sede ha assorbito pra- inaugurata la nuova bella sede, rica- ticamente tutte le energie del sodali- vata dall’ex deposito comunale di via zio negli ultimi due o tre anni, ma, na- Tamburini, a sua volta ricavato dal- turalmente, questo non ne cambia cer- l’ex Cascina Pederzani, con tanto di to la natura alpina. Sei delle penne pescheto (oggi scomparso). Gli Alpini nere, infatti, fanno parte della Prote- ci hanno lavorato parecchio, investen- zione Civile e hanno partecipato al- do anche non poche risorse: “Per for- è recintata e non è aperta al pubblico, l’ultima esercitazione tre giorni a tuna – ricorda il capo Gruppo Luigi ma viene spesso utilizzata dai bambi- Castel San Pietro, nel Bolognese. “Angelo” Lorenzini – ci hanno aiuta- ni del Grest. Anche il Gruppo Prealpino/ to la Fondazione Asm, in particolare Con Lorenzini lavorano il vice Stocchetta sente il peso dell’anagra- grazie a Marina Rossi ed alla Pro Loco Claudio Martini, l’alfiere Davide fe, ma i giovani per fortuna non man- di Mompiano, la Dolomite Franchi e Citroni, il segretario Giuseppe Manci- cano. In particolare ce n’è uno che la Festa delle Associazioni”. ni ed il tesoriere Cesare Venturini. ha prestato servizio in armi per oltre La sede è davvero bella, con La nuova sede, in concessione sette anni, con due turni operativi in un ampio salone, cucina, servizi e per venticinque anni, viene aperta ogni Afghanistan. Il suo contributo alla sal- magazzino: all’esterno una spaziosa volta che è necessario e sempre ogni dezza del Gruppo in chiave “alpinità” area verde la cui manutenzione è af- ultimo martedì’ del mese. La Festa è molto importante e ha già tenuto una fidata alle penne nere. L’area verde alpina del Prealpino, allestita nel cam- serata nella sede illustrando con dia- positive le missioni all’estero. Il Gruppo ha “ereditato” anche un utile pullmino a nove posti e sta pensando alle attività dei prossimi anni: adesso che c’è la sede le motivazioni crescono, come pure la possibilità di ritrovarsi, anche con le famiglie. Ri- presisi dalla sforzo sostenuto per rea- lizzarla, gli alpini del “Villaggio” pun- tano sul futuro: le iniziative non man- cheranno, magari con la colonna so- nora della fisarmonica del capo Grup- po… PROSSIME VISITE BRESCIA CENTRO E SAN PAOLO 19
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