Authority Trieste e Cciaa si presentano a "Fruit" Berlino

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10 Settembre 2019 -

Authority Trieste e Cciaa si
presentano a «Fruit» Berlino

TRIESTE – ”Trieste, the green way to Europe” sarà lo slogan con cui un gruppo
di imprese guidate da Camera di Commercio e Autorità portuale di Trieste, con
il coordinamento di Aries, si presenteranno quale hub logistico
dell’ortofrutta tra Mediterraneo ed Europa a ”Fruit Logistica”, da oggi all’8
Febbraio a Berlino.
Nella capitale tedesca, il più importante evento mondiale del settore, che
nel 2012 ha ospitato 2.500 espositori e 56 mila visitatori specializzati da
127 Paesi, assieme all’Autorità portuale e all’Ente camerale triestini, ci
saranno Terminal Frutta Trieste, Trieste Marine Terminal, Samer & Co.
Shipping, il Mercato ortofrutticolo di Trieste, Trimar e Frigomar.
L’iniziativa è la prima di una serie di azioni congiunte per il 2013 fra
Camera di Commercio e Autorità portuale dedicate alla promozione del
marketing portuale triestino all’estero, che verranno messe in atto con il
supporto tecnico dell’Area internazionalizzazione di Aries.

Napoli: raggiunto accordo
Rimorchiatori-dipendenti

  NAPOLI – Con reciproca soddisfazione, è stato raggiunto l’accordo tra la
direzione della Rimorchiatori Napoletani Srl (RN) e le rappresentanze
unitarie dei lavoratori, che ha consentito di chiudere la procedura di
licenziamento collettivo attivata lo scorso 20 Dicembre, per affrontare lo
stato di crisi economica determinata dalla pesante contrazione delle attività
nel porto di Napoli.
L’accordo stipulato tra le parti, finalizzato a massimizzare la flessibilità
nella produzione dei servizi alla clientela, prevede una serie di interventi

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di strettissimo coordinamento delle attività operative e tecniche di
organizzazione del servizio e di manutenzione della flotta, ed un riassetto
dell’organizzazione dei turni di servizio del personale imbarcato. Evitando
qualsiasi penalizzazione ai livelli del servizio di rimorchio portuale e
continuando a garantire all’utenza del porto la massima efficienza e
sicurezza, con questo accordo la ”RN” prevede un recupero economico, che
unitamente al recente aggiornamento tariffario, permetterà il riequilibrio
dei conti dell’unità operativa di Napoli.
L’accordo, che passa attraverso la revisione anticipata del contratto
integrativo triennale con decorrenza 1 Aprile 2013, è stato approvato a larga
maggioranza dall’assemblea dei lavoratori del porto di Napoli della ”RN”, che
si è espressa a favore della riduzione immediata del 13% della forza lavoro,
con 5 pensionamenti e 4 trasferimenti a copertura di organico in altri porti
dove opera la società. Nel futuro si aggiungerà, con il ricorso al blocco del
turn-over, il pensionamento di altre 3 unità attualmente in organico. Questo
risultato ha incontrato la reciproca soddisfazione datoriale e delle
rappresentanze sindacali, avendo scongiurato di dar corso a 17 licenziamenti,
originariamente previsti sulla base della procedura disciplinata dalla Legge
223/1991.
Al momento la Rimorchiatori Napoletani non prevede analoghi interventi per
gli organici della società operanti negli altri porti di Taranto, Bari e
Gaeta, sebbene anche per essi l’azienda sia impegnata in un’attenta attività
di controllo e di monitoraggio dei conti economici.

Enrico Rossi: «Banca Mps ce la farà»

FIRENZE – La banca Mps ce la farà. Ne è convinto il presidente della Toscana,
che lancia un messaggio di fiducia; e lo ripete più volte ieri nell’aula del
Consiglio regionale a Firenze, in una seduta straordinaria tutta dedicata
alle vicende della banca senese. Se ne può uscire, dice Enrico Rossi che ai
nuovi dirigenti dell’istituto concede piena fiducia. Stigmatizza le
strumentalizzazioni che ci sono state e che hanno fatto pagare alla banca un
prezzo assai più alto del dovuto. Mps non ha niente a che vedere, si sofferma

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ancora, con la crisi finanziaria delle banche spagnole o le difficoltà di
istituti tedeschi e olandesi. Invita pertanto tutti a fare altrettanto,
separando la politica dalle vicende dell’azienda.
Per il presidente della Toscana, e lo dice più volte, Mps è un’azienda sana,
ben patrimonializzata, che ha fatto credito in modo molto oculato, che aveva
visto il titolo anche risalire prima delle ultime vicende, in grado di
restituire il prestito ricevuto dallo Stato e che può dunque tornare ad
essere una grande banca a servizio del territorio e della sua economia, tra
le prime banche del Paese. Un’azienda importante della regione, dove lavorano
parecchi lavoratori e con cui lavorano molte aziende. Questo interessa alla
Regione. Se poi qualcuno ha commesso errori (e deve pagare), chiosa il
presidente, lo dovranno stabilire altri: non la Regione o la politica, che al
massimo può intervenire nel dibattito sulla necessità (o meno) di andare
oltre la riforma Amato.
Quanto ai derivati il presidente della Toscana ha chiarito nuovamente in aula
come la Regione abbia firmato con Mps, nel 2006, un solo contratto di swap:
un’innocuo “plain vanilla”, il cui rischio e i cui costi impliciti sono stati
ritenuti nel 2011 dalla società di consulenza Martingale Risk Italia
assolutamente accettabili. Niente di che spartire, sottolinea, con quelle
“salsicce” che la crisi internazionale ha svelato che possono contenere
titoli ad alta tossicità. La Regione ha agito da subito e in maniera rigorosa
a tutela della finanze pubbliche, controllando e monitorando.
Quello con Mps è uno dei 22 contratti di derivati stipulati dal 1999 al 2006.
Tutti e 22 coprivano un anno e mezzo fa circa un terzo del miliardo o poco
più di debito contratto complessivamente dalla Regione. Per alcuni derivati è
stata intrapresa una procedura di annullamento in autotutela. Non è il caso
dell’ Mps – 35 milioni circa il valore del contratto – che è invece servito,
tranquillizza il presidente della giunta, per trasformare un vecchio mutuo da
tasso variabile a tasso fisso, pagando oggi (fino al 2035) il 4,3 % finito,
un tasso certo non fuori mercato.

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Firmata intesa fra la Basilicata e
porto di Taranto

POTENZA – Promuovere iniziative e azioni di cooperazione per incoraggiare la
capacità imprenditoriale delle imprese lucane e delle filiere turistiche e
produttive, garantendo l’utilizzo delle aree e dei servizi del porto di
Taranto. E’ uno degli obiettivo dell’accordo firmato dal presidente della
Regione Basilicata, Vito De Filippo, e dal presidente dell’Autorità portuale
di Taranto, Sergio Prete.
Inoltre, è prevista la collaborazione per una strategia di crescita dei
comparti produttivi lucani attraverso l’implementazione di un sistema
logistico distributivo che ottimizzi la connessione con le maggiori
direttrici nazionali ed internazionali, attraverso l’utilizzazione del
”Corridoio adriatico”. L’accordo prevede, in particolare, che la Regione e
l’Autorità portuale sostengano le realtà commerciali e turistiche della
Basilicata e per incrementare le attività logistiche ed i traffici che
interessano lo scalo Jonico, anche attraverso l’intesa sulla costituzione del
sistema logistico del porto di Taranto, con un investimento di 219 milioni
per lo sviluppo di una piattaforma logistica di 200 mila metri quadri.
Il presidente della Regione ha annunciato la convocazione di un tavolo di
confronto con le associazioni datoriali e con l’Agenzia di promozione
turistica della Basilicata.
Sul porto di Taranto, ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale, sono
in corso investimenti per circa 500 milioni di euro per lo sviluppo e
l’ammodernamento delle infrastrutture, quali banchine, piattaforme
logistiche, depositi, stazioni marittime e centri di informazioni turistiche
e commerciali.

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«Suez Canal» prevede aumento tariffe

  LONDRA – (M. B.) La International Chamber of Shipping che come noto è la
principale organizzazione mondiale del settore e rappresenta cira l’80% del
tonnellaggio mercantile, ha espresso la propria contrarietà al programma di
aumenti delle tariffe per i transiti del Canale di Suez, prospettando
l’eventualità che gli armatori decidano di far doppiare il Capo di Buona
Speranza alle loro navi.
La Suez Canal Authority, infatti, prevede di aumentare le tariffe a partire
dal 1° Maggio, in misura variabile dal 3 al 5%, a seconda del tipo di nave e
della sua stazza.
Secondo il segretario generale della ”Ics”, Peter Hinchliffe, la maggior
parte dei vettori marittimi internazionali stanno operando nel peggior
periodo, a memoria d’uomo, del mercato dei trasporti. Per tale motivo,
«Questo non è il momento per l’Autorità del Canale di Suez, di annunciare
aumenti che per alcuni sembrano veramente drammatici, e che molti armatori
troveranno impossibile far ricadere sui loro clienti».
I nuovi incrementi tariffari, inoltre, vanno ad aggiungersi a quello deI 3%,
stabilito a Marzo dello scorso anno, nonostante le proteste dei vettori.
Comprensibilmente, la Suez Canal Authority deve sopportare una maggiore
pressione per mantenere quella che oggi rappresenta la principale fonte di
reddito dell’Egitto, dopo l’impatto dei recenti eventi politici sul settore
del turismo e sull’economia egiziana in generale. Ma la navigazione dal Capo
di Buona Speranza è sempre relativamente meno costosa, soprattutto quando
molte delle unità utilizzate, ricorrono allo slow-steaming per ridurre i
costi e le emissioni di anidride carbonica.
Inoltre, l’organizzazione, sottolinea come l’ingresso al Canale di Suez dal
Mar Rosso e dal Golfo di Aden sia oggi poco attraente a causa della continua
minaccia della pirateria somala, oltre che per l’instabilità nello Yemen.
Infine, i recenti avvenimenti, tra cui disordini a Ismailia e Port Said,
destano molta preoccupazione in merito alla sicurezza dello stesso Canale.

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Fassina (Pd): trasporti sono tra le
priorità

  VENEZIA – Per Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd, i
trasporti «saranno al centro della strategia delle politica economica del Pd.
Non è un capitolo settoriale, ma sistemico perché oltre alla dimensione
diretta, cioé i lavoratori che operano direttamente, ci sono le aziende che
producono i mezzi di trasporto, le infrastrutture della logistica e i vettori
che condizionano la produttività di sistema». I trasporti sono «un nodo
nevralgico e decisivo per l’impatto immediato, per la capacità che ha di
innalzare le condizioni di produttività del Paese. Se Bersani sarà premier, –
ha detto Fassina – l’attenzione sarà massima. E’ uno dei driver che
attiveremo per la ripresa di questo paese; è un pezzo della politica
economica, della politica industriale che poi ha altri aspetti che riguardano
le politiche per l’energia, quelle industriali più specifiche e delle
infrastrutture».
Secondo Fassina «c’e un punto che riguarda l’aspetto istituzionale, di
governance in questo ambito: non sono sicuro che il titolo V sia l’equilibrio
ottimale tra la competenze nazionali e quelle tra Regioni, Province e Comuni.
Credo che sia – ha spiegato – una parte della Costituzione da rivedere perché
c’é un compito decisivo che riguarda gli enti territorioali, ma ci sono delle
funzioni che vanno rafforzate a livello centrale. In questi anni – ha
rilevato – non è stato possibile fare opere pubbliche per difficoltà di
coordinamento tra amministrazioni locali e amministrazione centrale».
«Un capitolo decisivo – ha osservato – è quello che riguarda le società
pubbliche partecipate dagli enti territoriali: sono piccole, generano
inefficienze. E’ un punto da affrontare attraverso una strategia che guardi
alla costruzione, anche in Italia, di pochissimi campioni nazionali che
possono migliorare costi e qualità dei servizi e possono anche spingersi per
altri mercati. E’ un’ occasione importante – ha concluso – di contenimento
per la spesa pubblica, per eliminare gli di sprechi e anche la corruzione».

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In Assiterminal cinque aziende Gruppo
Contship

GENOVA – Il 2013 si è aperto con una buona nuova!
Hanno infatti aderito ad Assiterminal le aziende: La Spezia Container
Terminal, Cagliari International Container Terminal, Medcenter Container
Terminal, Dock Service e Speter, appartenenti al Gruppo Contship Italia che
come noto rappresentano terminal di primaria importanza a livello nazionale
ed internazionale.
L’obiettivo – secondo l’Associazione italiana terminalisti portuali – è
quello di conseguire nelle competenti sedi un rafforzamento del ruolo ed un
maggiore riconoscimento della rilevanza occupazionale ed economica rivestita
dai terminalisti e dalle imprese per operazioni portuali eseguite nei porti
italiani.
Queste aziende rappresentano una essenziale componente del settore portuale –
marittimo, al cui sviluppo e competitività hanno contribuito e tuttora
contribuiscono in modo determinante e la cui importanza talora viene,
purtroppo, impropriamente sottovalutata.

Traffici a Savona esordio con +9%

SAVONA – Esordio positivo nel mese di Gennaio per i traffici del porto di
Savona che ha chiuso primi 30 giorni con un + 9%. Rispetto allo stesso mese
dello scorso anno si è registrato un marcato aumento della movimentazione
delle rinfuse solide industriali (carbone e minerali) e un trend di nuovo
verso l’alto del traffico dei prodotti ortofrutticoli (Reefer Terminal di
Vado ha segnato + 25%) dopo un anno non facile caratterizzato per gran parte
dal segno negativo.
Analizzando i movimenti del mese, il comparto delle rinfuse solide risulta
positivo (+ 91%), completamente trainato dai minerali e dai carboni. Si

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rileva una contrazione delle rinfuse alimentari (cereali e semi) e delle
altre rinfuse solide (Petcoke, fertilizzanti, etc) con – 23%. La crescita,
per quanto riguarda i carboni, sfiora le 100 mila tonnellate di merci (”Tri”
ha raggiunto circa 157 mila tonnellate).
Per quanto riguarda i minerali, le 18 mila tonnellate registrate a fine
Gennaio fanno sperare in una ripresa dell’attività produttiva dell’industria
pesante.
Contrazione invece nel comparto delle rinfuse liquide, che chiudono con –
4,9%, riportabile ad un minor movimento dei prodotti raffinati e delle altre
rinfuse liquode (biocarburanti etc) mentre l’importazione di greggio segna un
aumento anche se abbastanza limitato (+ 2.3%).
Il settore delle merci convenzionali chiude con un calo del – 10,6% dovuto
alla diminuzione delle merci in container (- 25%) e dei forestali (- 64,4%),
mentre risulta in aumento la frutta, la movimentazione degli acciai (+ 19,2%)
e dei rotabili (+ 46,9%).
Rimane il segno meno per i container (- 36%) che non indicano ancora una
ripresa in questo comparto.
Forte ripresa per il settore delle crociere (+ 95%) dopo la battuta di
arresto subita proprio un anno fa dopo il gravissimo incidente della ”Costa
Concordia” al Giglio. Buono il risultato anche nel settore dei traghetti che
registra + 16% Nel complesso si registrano 38.365 passeggeri nel comprensorio
Savona – Vado, con 18.718 passeggeri in più rispetto al Gennaio 2012.

Lorenzoni, cantiere all’avanguardia

          Una delle grandi eliche realizzate dal cantiere Lorenzoni

LIVORNO – Avviato negli anni della ricostruzione postbellica con il coraggio
che si riesce a trovare nei tempi difficili, il cantiere Lorenzoni è venuto
via via sviluppandosi fino ad assumere le dimensioni e la struttura di uno
dei più moderni ed efficienti impianti navalmeccanici che operano oggi nel
nostro Paese con la capacità di progettare e costruire e trasformare

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imbarcazioni in acciaio, acciaio inossidabile ed alluminio fino a 30 metri,
superando anche, quando necessario, tale limite.
Oltre a realizzare mezzi navali di elevata qualità e robustezza dotandoli
anche delle relative motorizzazioni per conto di un’ampia gamma di
committenti che spazia dalle compagnie di navigazione, ai ministeri dei
Trasporti e della Difesa, alle imprese di pesca e a quelle petrolifere, senza
tralasciare i servizi tecnico nautici dei porti, lo stabilimento
cantieristico Lorenzoni, dalla propria sede organizzativa ed operativa di via
del Marzocco a Livorno, offre alla clientela un’assistenza continua di
primissimo ordine in ogni parte d’Italia e all’estero mediante una
organizzazione che conta ordinariamente su sedici operatori specializzati, un
numero che, all’occorrenza viene esteso a seconda delle esigenze.
Luigi e Leopoldo Lorenzoni, conducono oggi l’azienda con il piglio sicuro e
la preparazione di chi ha percorso al suo interno tutti i gradini, a
cominciare dai più bassi e, sebbene sia sempre più raro trovare imprenditori
che accettano il rischio di investire in consistenti scorte di magazzino,
l’azienda è sempre in condizioni di fornire, pressoché a tamburo battente,
ogni tipologia di pezzi di ricambio per qualsiasi genere di imbarcazioni,
dallo yacht di lusso al rimorchiatore, alla nave traghetto… e di provvedere
alla relativa installazione su qualsiasi mezzo in qualsiasi momento, senza
escludere neppure giornate impossibili come quella di Ferragosto.
L’attività del cantiere si svolge su un’ampia area attrezzata in fronte al
mare, provvista anche di uno scalo per i vari, di un cavaliere per
trasportare le costruzioni del valore di circa 500 mila euro e di una serie
di grues per il movimento dei motori e dei pezzi di ricambio oltre ad un così
detto millepiedi, una sorta di carrello per la movimentazione dei mezzi in
cantiere e per i piccoli trasferimenti.
Una delle realizzazioni per la quale l’azienda mena maggior vanto è
senz’altro il rimorchiatore ”Gela”, un modernissimo supply vessel destinato
all’attività di appoggio ed assistenza agli impianti petroliferi marini posti
a Sud della Sicilia che, oltre ad effettuare servizi rec – oil, viene
attualmente utilizzato per il trasporto di personale operativo e tecnico, di
merci varie e pericolose e per gli approvvigionamenti di gasolio e di acqua.
Negli ultimi tempi, su commissione della la società Lampogas di Venturina,
è stato costruito anche il ”Lampomare tre” (nella foto a dx), una speciale
imbarcazione lunga 28 metri, con 130 tonnellate di stazza, per il trasporto
di automezzi cisterna e di merci pericolose in colli lungo la tratta Piombino
isola d’Elba e, proprio in questi giorni, per conto di una primaria compagnia

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nazionale di navigazione, il cantiere Lorenzoni è impegnato nel far tornare
nuove le due grandi eliche di una nave traghetto che svolge servizio di
trasporto di auto e passeggeri fra il continente e la Sardegna.
«Si tratta di un lavoro assai impegnativo – tiene a precisare orgogliosamente
Luigi Lorenzoni – per il quale possiamo mettere a frutto un’esperienza
maturata in oltre mezzo secolo di attività, del resto se fra le molte aziende
che operano nel nostro stesso settore le maggiori società continuano a
scegliere noi, ciò significa che fino ad oggi le abbiamo soddisfatte operando
con serietà e con una competenza che vediamo crescere di giorno in giorno
anche grazie ai continui aggiornamenti a cui sottoponiamo il personale per
offrire sempre il massimo a quanti si affidano alla nostra professionalità».

Grecia: s’inasprisce vertenza
marittimi

ATENE – Le isole della Grecia resteranno irraggiungibili dal continente per
altri due giorni almeno. Infatti le navi e i traghetti rimarranno attraccati
nei porti greci per altre 48 ore, da lunedì alle 06:00 locali sino a domani
alla stessa ora, per effetto del nuovo sciopero – il terzo consecutivo dal 31
Gennaio – proclamato dalla Federazione Nazionale Lavoratori Marittimi (Pno).
«La Direzione del Pno – informa il sindacato – nella riunione odierna (ieri
per chi legge, ndr) ha constatato il successo dello sciopero del settore, che
continua per il quarto giorno consecutivo, con i lavoratori marittimi che
lottano per la loro sopravvivenza professionale contro il disegno di legge
del ministero della Marina che distrugge il settore».
Da parte sua, il ministro della Marina e dell’Egeo cerca di percorrere tutte
le strade per giungere alla normalizzazione nel settore dei trasporti
marittimi, mentre per il momento non si prevede che il Governo faccia ricorso
alla precettazione come nel caso dei conducenti della metropolitana e del
tram. Ma alcuni giornali, come ”Kathimerini”, sostengono stamani che il
premier Antonis Samaras stia pensando seriamente a precettare i marittimi.
«Finché il dialogo prosegue – ha detto il ministro Costis Mousouroulis – il

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problema della precettazione non si pone. Stiamo facendo tutto quello che si
può per ripristinare i collegamenti marittimi con le nostre isole». Intanto
sono già cominciate le prime dimostrazioni di dissenso da parte di alcuni
lavoratori dei settori colpiti dallo sciopero come gli agricoltori e i
trasportatori. Domenica sera è partita dal porto di Iraklion, capoluogo
dell’isola di Creta, la nave traghetto ”Faistos Pallas”, con a bordo 100
camion carichi di prodotti agricoli con destinazione Pireo dove è arrivata
ieri mattina alle 06:30 senza incontrare alcuna reazione negativa da parte
dei marittimi in sciopero.

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