Atteso a Settembre sblocco lavori Tirrenica - Messaggero Marittimo

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1 Aprile 2020 -

Atteso a Settembre sblocco lavori
Tirrenica

FIRENZE – Per il mese di Settembre è atteso «lo sblocco definitivo» dei
lavori della Tirrenica. Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi,
nel corso di un convegno Irpet a Firenze sulla situazione economica toscana.
«La Tirrenica, il corridoio tirrenico, i collegamenti est ovest – ha aggiunto
– sono l’infrastruttura minima di cui abbiamo bisogno. Ma ho fiducia.
Apprezzo il modo in cui ministero dei Trasporti ha fatto pulizia, ha fatto
investimenti». Secondo Rossi «sono segnali positivi. Sulla Tirrenica,
comunque aspettiamo Settembre, ci dovrà essere lo sblocco definitivo. Dicono
che stanno progettando, andiamo avanti», ha concluso.
Durante il convegno all’auditorium di Santa Apollonia, sono stati presentati
due rapporti, uno dedicato a “L’economia toscana nel 2015: una ripresa da
consolidare” il cui estensore è Leonardo Ghezzi, l’altro è del dirigente
Nicola Sciclone e si occupa de “Il mercato del lavoro in Toscana: segnali di
miglioramento? “.
Tra i dati più significativi emersi da questi rapporti, senza dubbio quello
che riguarda il Pil toscano nel 2015 che con il suo + 1,1% è cresciuto più di
quello italiano che ha segnato un + 0,8. Anche il saldo attivo tra occupati e
disoccupati è aumentato di 8.000 unità (+ 1,5%), ma oggi per tornare ai
livelli pre-crisi servirebbero altri 34.000 occupati.
Nel 2015 alla buona e persistente dinamica della domanda estera si è
affiancata anche la ripresa della domanda interna; ciò ha consentito al Pil
di tornare a crescere, in Toscana come in Italia. Le esportazioni aumentano
del 4,8% (+ 4,4% l’Italia), portando l’incremento dell’export dal 2008 ad
oggial 25% (31% in termini nominali) ad indicare una riconquistata
competitività sui mercati internazionali, dopo la flessione dei primi anni
duemila.
Riprende anche la domanda interna. Si conferma la crescita dei consumi e si
manifestano segni di ripresa anche degli investimenti. Nei consumi interni
all’aumento di quelli dei residenti, si affianca quello più intenso dei
turisti stranieri.
Anche gli investimenti sono tornati a crescere interrompendo la lunga fase di
discesa avviata nel 2008. La crescita è stata modesta per il clima di

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incertezza che domina le aspettative delle imprese. Continua la flessione
della spesa della Pubblica amministrazione in modo particolare quella di
Regioni ed Enti locali. Le importazioni a differenza che in Italia sono
cresciute meno delle esportazioni contribuendo al miglioramento della
bilancia commerciale della regione (già ampiamente positiva).
La ripresa è abbastanza generalizzata. Si estende dall’agricoltura, che vede
una significativa ripresa della produzione, all’industria manifatturiera e al
terziario privato. La produzione manifatturiera ha ripreso a crescere
soprattutto nella seconda parte del 2015, toccando nel corso dell’ultimo
trimestre un incremento prossimo al 3%.
Ancora in ritardo l’edilizia anche se la caduta si è largamente attenuata e
alcuni indicatori lasciano presagire che il 2016 possa segnare un’inversione.
Nel terziario crescono i servizi market, sia per la crescita della domanda da
parte di imprese e famiglie, sia per la significativa crescita del turismo
che segna un +3% delle presenze (poco al di sotto dei 45 milioni) con un
punto percentuale superiore alla media nazionale. Si attenuano i processi di
mortalità imprenditoriale e le situazioni di crisi aziendale, e aumentano le
nuove imprese.
La ripresa osservata nel 2015 dovrebbe confermarsi nel corso del 2016 con un
tasso di crescita del Pil ancora dell’1,1%. Nello stesso periodo l’Italia
dovrebbe assestarsi al + 0,7% mostrando un maggior dinamismo del sistema
produttivo regionale rispetto a quello nazionale.
Anche negli anni successivi l’attuale trend di crescita dovrebbe confermarsi
anche se leggermente più attenuato. In definitiva, il risultato che si
prefigura per il triennio 2016-2018 conferma il ritorno alla crescita stabile
per la Toscana, in linea con quanto accadrà alle regioni più sviluppate
d’Italia.

New York in difficoltà a ricevere le
12mila teu

LIVORNO – La necessità di rendere i porti adeguati ad accogliere le porta

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contenitori di dimensioni sempre più grandi, riguarda ogni Paese.
Ad esempio, i porti degli Stati Uniti che si affacciano sulla East Coast
hanno speso miliardi di dollari negli ultimi dieci anni per questo,
soprattutto per essere pronti a ricevere le grandi navi neo-Panamax capaci di
trasportare fino a 14mila teu che dal 26 Giugno potranno transitare dal nuovo
canale di Panama. Il porto di New York e New Jersey da solo, ha investito 3,4
miliardi di dollari per dragare il suo canale di accesso portandone la
profondità a 50 piedi e per “alzare” il Bayonne Bridge. Ma non ostante
questo, fino a quando l’US Army Corps of Engineers non avrà completato lo
studio sul bacino di evoluzione Arthur Kill, la dimensione di alcune navi
impiegate nei collegamenti Trans-Pacifico che fanno scalo nei quattro grandi
terminal container sulla sponda occidentale del porto di New York-New Jersey
potrebbe essere limitata.
Anche quando il prossimo anno saranno completati i lavori per 1,3 miliardi di
dollari necessari ad alzare il Bayonne Bridge tra New Jersey e Staten Island,
i vettori potrebbero dover aspettare ancora, prima di inviare le loro navi da
12.000 teu al porto di New York e nei quattro più grandi terminal container
del New Jersey, a seconda delle conclusioni alle quali arriverà lo studio del
Corpo degli ingegneri dell’Esercito relativo all’Arthur Kill. In questo
tratto di mare che porta in New Jersey passando sotto al Bayonne Brigde, le
navi devono anche compiere la manovra di evoluzione girandosi a dritta per
ormeggiare alla banchina di tre terminal: Port Newark, Port Elizabeth e New
York Container Terminal a Staten Island, le principali porte d’accesso al più
grande mercato di consumatori degli Stati Uniti.
«Le navi provenienti dal canale di Panama devono scalare New York», ha detto
un esperto consulente portuale che ha sollevato la questione del bacino di
evoluzione. Le full containers provenienti dal canale normalmente fanno scalo
a Savannah e poi a New York per scaricare i contenitori in import, più
leggeri, prima di toccare Norfolk per imbarcare i contenitori più pesanti
destinati all’export.
«Se non è possibile scalare New York con una nave di 12mila teu, non si può
far partire una nave da 12.000 teu dalla East Coast», ha concluso il
consulente.
La Port Authority di New York e New Jersey ha richiesto al Corpo di eseguire
un “studio generale di rivalutazione” poiché le navi container che potranno
navigare attraverso il canale di Suez ed il nuovo canale di Panama sono
considerevolmente più grandi delle unità per le quali il progetto di
dragaggio dei fondali era stato originariamente pensato.

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Attualmente, il porto di New York e New Jersey può gestire navi da 10.000
teu. Le Authorities di molti porti della costa orientale si dicono pronte a
ricevere navi da 12mila e più, ma i vettori non saranno in grado di impiegare
navi di queste dimensioni su rotazioni che toccano New York-New Jersey fino a
che non sapranno se il bacino Arthur Kill potrà accoglierle.

Da tunnel Gottardo impulso al turismo

MILANO – Correre lanciati a 200 km orari comodamente seduti, senza nemmeno
rendersi conto di avere sopra la testa tonnellate di granito e sfrecciare per
17 minuti con la sensazione di aver percorso solo pochi chilometri in
metropolitana. E’ questo ciò che si prova attraversando in treno la nuova
galleria di base del San Gottardo, il tunnel ferroviario più lungo del mondo,
che aprirà ufficialmente la via al collegamento Milano – Zurigo in sole tre
ore e trenta da Dicembre, fino a scendere a tre ore nel 2020.
«Siamo felici di accogliere questo nuovo collegamento veloce – afferma il
direttore di Zurigo Turismo, Martin Sturzenegger. Grazie a ciò, il Nord e il
Sud della Svizzera saranno più vicini. Ci aspettiamo un incremento nel numero
degli ospiti dal Ticino e dall’Italia – Milano diventerà effettivamente la
nostra vicina di casa». Un nuovo impulso per la città di Zurigo, che dal
nuovo Gottardo si aspetta l’arrivo di migliaia di turisti «con sole tre ore
di viaggio nel 2020, la vicinanza tra Milano e Zurigo sarà una chance in più
per due poli culturali che si avvicinano – spiega Lucia Filippone,
responsabile mercato italiano Zurigo Turismo – il nostro focus è arte e
cultura, quest’anno festeggiamo i 100 anni di dadaismo, abbiamo una
manifestazione di arte contemporanea e per il prossimo anno abbiamo in
programma un grosso evento dedicato all’arte culinaria, svizzera ed
internazionale. Vogliamo che Zurigo venga scoperta e non sia più solo
banche».
Prima che, a partire dall’11 Dicembre 2016, nella galleria di base del San
Gottardo abbia inizio il traffico regolare, le ferrovie svizzere
consentiranno al pubblico di vivere un’esperienza assolutamente unica:
ammirare l’opera da dentro. Dal 2 Agosto al 27 Novembre 2016, il treno

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speciale “Gottardino” porterà i passeggeri a profondità da record nella
roccia che forma le Alpi svizzere. Presso la stazione multifunzionale di
Sedrun, inoltre, sarà prevista una fermata. Qui, 800 metri sottoterra, una
visita guidata illustrerà le dimensioni del gigantesco sistema di cunicoli.
Quando i treni sfrecceranno ad alta velocità attraverso la galleria, non sarà
più possibile fermarsi al suo interno.

«Chiuso dialogo con un segretario
corretto e capace»

LIVORNO – (Renato Roffi) Gentilissimo dottor Provinciali, non cerco il Suo
fallimento e – Le assicuro – non ce l’ho con Lei. Ho stima delle persone
intelligenti e capaci ed Ella, oltre a tutto, ha il merito di avere
riscattato la segreteria generale dal grigiore in cui era stata fatta
precipitare.
Alla Sua ultima replica non posso che rispondere con la tranquillità di chi
si è limitato ad opporre dati e fatti reali all’estro di chi ne propone
interpretazioni più o meno ortodosse e, parafrasando il poeta: «.a chi ci
segue l’ardua sentenza».

La «Msc» sostiene attività umanitarie

  NEW YORK – Mediterranean Shipping Company (Msc) non è solo una delle
aziende leader del settore marittimo internazionale ma da sempre si
contraddistingue come società impegnata anche nel sostegno di attività
umanitarie. Dal 2010, su iniziativa dell’allora presidente ed amministratore
delegato di “Msc Usa” Claudio Bozzo, il gruppo della famiglia Aponte supporta

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le iniziative della fondazione “Operation Smile” (Operazione Sorriso).
Nel corso di una cena di gala tenutasi a New York, cui hanno partecipato
artisti del calibro di Kate Hudson, famosa attrice e cantante statunitense,
il presidente di Msc Usa, Fabio Santucci, e il suo team hanno ricevuto l’
“Operation Smile Humanitarian Award Corporate”.
La fondazione “Operation Smile” è attiva dal 1982, quando fu creata dal
dottor William Magee e da sua moglie Kathleen. Ad ispirare la coppia un loro
viaggio nelle Filippine dove insieme ad altri medici volontari parteciparono
ad una campagna umanitaria finalizzata alla riparazione chirurgica del labbro
leporino di tanti bambini, a far tornar loro il sorriso. Le opere di carità
consentono oggi di fornire gratuitamente un intervento chirurgico a bambini e
ragazzi nati con il labbro leporino, palatoschisi o altri tipi di
malformazioni.
Dal 2011 Msc, grazie alle sue attività sociali, tornei di golf ed altro,
mette ogni anno a disposizione della fondazione circa 250.000 dollari. Uno
sforzo premiato quest’anno dalla fondazione e che mette “Msc Usa” al fianco
di altri importanti gruppi come ad esempio “Johnson and Johnson” che si è
aggiudicato il premio lo scorso anno.
«Siamo stati naturalmente soddisfatti ed anche felicemente sorpresi dall’
annuncio del premio a noi assegnato durante la cena di gala cui come ogni
anno eravamo presenti» ha affermato Fabio Santucci.
«E’ stato del tutto inaspettato, ma è un meraviglioso riconoscimento all’
energia e all’entusiasmo che il nostro personale dedica a questo tipo di
attività negli Stati Uniti» ha proseguito l’ ad di “Msc Usa”.
«Ogni anno chiediamo a ciascun ufficio Msc presente in Usa – ha proseguito
Santucci – di organizzare un torneo di golf invitando i loro clienti a
raccogliere fondi per i bambini di “Operation Smile”. L’ impegno della nostra
organizzazione è enorme, cerchiamo di fare tutto il possibile per contribuire
a cambiare la vita di tanti bambini in modo positivo».

Aumenta il traffico nei porti del

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Lazio

  CIVITAVECCHIA – Cresce del 5% il traffico merci negli scali di
Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta nel primo quadrimestre del 2016. Lo rende
noto l’Autorità portuale di Roma e del Lazio, guidata dal commissario
straordinario Pasqualino Monti e che come noto, gestisce i tre scali.
Nel network portuale laziale sono state movimentate 5,458 milioni di
tonnellate di merci, circa 280 mila tonnellate in più rispetto allo stesso
periodo del 2015. Notevole l’incremento (+ 43%) del porto di Gaeta (+ 270
mila tonnellate); positivo anche lo scalo di Civitavecchia con il 4% in più.
Confermati anche i segnali di ripresa del traffico di linea, con il numero
dei passeggeri in aumento del 13%.
Ancora in flessione rispetto al primo quadrimestre del 2015 il traffico
crocieristico (- 9%), ma il mese di Aprile ha fatto registrare una ripresa
del 7% rispetto allo scorso anno e la previsione per il 2016 rimane comunque
positiva, con un aumento di passeggeri stimato intorno al 2%.
Cresce del 33% anche la categoria “automezzi”, grazie essenzialmente al
traffico commerciale di autovetture nuove (+ 115%). Sono state, infatti,
82.431 le auto movimentate nel porto di Civitavecchia a fronte delle 38.349
del 2015. Significativo il dato registrato nel mese di Aprile, pari a + 85%
(26.582 contro 14.335) considerato che nello stesso mese dell’anno precedente
era già attivo il nuovo traffico automotive di Grimaldi Group con il Nord
America, relativo all’export di vetture del gruppo Fiat Chrysler Automobiles
(FCA).
Un lieve aumento del 3% si registra anche nel traffico contenitori nei tre
scali laziali: passati da 21.407 a 22.040 teu durante i primi quattro mesi
dell’anno. Infine, sono aumentate del 15% le navi che hanno scalato questi
porti, con 810 accosti rispetto a 706 del quadrimestre 2015.

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Vertici Nissan visitano Authority
livornese

LIVORNO – Certo, si è trattato di una visita di cortesia, ma la presenza a
Livorno di due dei massimi dirigenti della Nissan, Sawako Tobe e Gen Moroshi,
giunti a Palazzo Rosciano assieme a rappresentanti dell’agenzia marittima
Prosper e dell’agenzia Renzo Conti, ha acquisito una particolare rilevanza.
Non solo perché la compagnia giapponese è uno dei principali clienti dello
scalo labronico (ogni anno vengono movimentate a Livorno circa 60 mila
vetture made in Japan, attraverso i vettori Höegh Autoliners, Nissan
Motorcarriers Company e Eml, a loro volta clienti della Cilp), ma anche
perché l’incontro con i vertici dell’Autorità portuale labronica si è svolto
a distanza di poco più di una settimana dalla conclusione della undicesima
edizione del Breakbulk Europe, la fiera dedicata a tutto il traffico che non
si muove in container, che ha portato in dote allo scalo toscano la
prospettiva di un considerevole aumento dei volumi movimentati dal big
operator Euro Marine Logistics.
Non è certo un mistero che il porto della città dei Quattro Mori si stia
specializzando sempre di più sul traffico delle auto nuove. A dimostrarlo,
più di ogni altro ragionamento, l’incremento percentuale a doppia cifra che
questa tipologia di traffico ha fatto registrare nel primo trimestre
dell’anno: + 26,6% rispetto allo stesso periodo del 2015 e 139 mila veicoli,
quasi 30 mila in più. Aumento che dovrebbe diventare ancora più consistente
già a partire dal secondo semestre quando diventeranno tangibili e concrete
le previsioni di crescita di Eml.
A ricevere i dirigenti della Nissan e i rappresentanti delle due agenzie
marittime (la Prosper è la rappresentante generale a Genova della compagnia
di navigazione della Nissan, che si appoggia, per quanto riguarda Livorno,
anche sull’agenzia marittima di Renzo Conti), il dirigente Promozione e studi
e il suo capoarea, rispettivamente Gabriele Gargiulo e Francesco Ghio.
«Le auto nuove sono un segmento di traffico in forte crescita – ha affermato
Gargiulo – e a Livorno intendiamo non farci trovare impreparati. L’obiettivo,
per il medio periodo, è quello di razionalizzare e ottimizzare l’uso degli
accosti oggi riservati al traffico delle auto nuove, creando anche nuove
sinergie con i terminalisti posizionati sulla sponda est della Darsena

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Toscana». La parola d’ordine è destinare, 24 ore su 24, l’accosto 15 C alle
auto, e trovare nuovi spazi anche sugli accosti adiacenti.
Per il futuro, invece, la piattaforma Europa è la risposta migliore da dare a
chi chiede una maggiore disponibilità di aree e banchine: «La maxi darsena –
ha concluso il dirigente Promozione e studi – libererà nel porto commerciale
nuovi spazi da destinare ai nostri principali core business: dalle auto ai
prodotti forestali».

La forza della Cargo Compass

                 Marco Grasso, Andrea Biasci e Gianni Tiberti

VIAREGGIO – Consueto incontro annuale dei collaboratori e dei clienti di
Cargo Compass, casa di spedizioni internazionale con sede nell’hinterland
livornese. Una serata di festa in un prestigioso hotel del lungomare
versiliese, organizzata alla perfezione dal presidente Andrea Biasci e dal
suo staff.
Sempre molto riservato il presidente, è nel suo “dna” la professionalità e il
.volare basso. Biasci ha iniziato a lavorare nel settore delle spedizioni… in
pantaloni corti, operando in strutture di spessore internazionale prima di
dar vita alla “Cargo Compass”.
Oggi la sua “creatura” conta circa 300 impiegati in tutto il mondo, oltre
alla sede centrale vanta nove filiali in campo nazionale (Milano, Torino,
Vicenza, Padova, Venezia, Ancona, Bologna, Modena, Genova) e otto diffuse nel
mondo, Sudafrica, Cile, Brasile, Perù, Colombia, Argentina e Asia (Hong Kong
e Shanghai).
«Operiamo in tutti i settori di trasporto – ha detto Biasci durante il
ricevimento – il marittimo, l’aereo e il terrestre. Il nostro punto forte è
il via mare con un movimento annuale che supera i 20mila teu. Lavoriamo in
tutti i porti italiani (per il groupage si preferisce Livorno, ma non solo,
ndr), ma ci difendiamo molto bene anche nel servizio aereo, tanto che in
classifica ci siamo posizionati fra i primi trenta al mondo a livello Iata,
effettuando spedizioni consistenti da Milano Malpensa e da Venezia Marco

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Polo. Con il “terrestre” copriamo tutti mercati Ue, con punte interessanti
verso la Germania».
La vostra forza presidente?. «Tariffe adeguate e servizi molto apprezzati
dalla clientela. Se abbiamo nel tempo ottenuto questi risultati, significa
che siamo professionalmente corretti e preparati».
La serata è finita con premi e musica, ma da subito si riparte. Contenitori,
aerei e Tir non possono attendere.

Piano regolatore e 18,5 mln per porto
Pescara

PESCARA – «Stiamo facendo miracoli per il porto di Pescara, al quale abbiamo
destinato 3,5 milioni di euro già appaltati e altri 15 milioni di euro che
andranno in gara nei prossimi giorni». Così il presidente della Regione
Abruzzo Luciano D’Alfonso, al porto turistico Marina di Pescara, ha risposto
all’allarme lanciato da Raffaele Aiello, amministratore delegato della Snav,
in merito all’adeguatezza infrastrutturale del porto pescarese, che ha
indotto la compagnia marittima a non inserire Pescara nella programmazione
del 2017.
«Finalmente il Piano regolatore portuale ha conosciuto la sua piena maturità
presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici – ha proseguito il
governatore – soprattutto grazie alla rivoluzione introdotta da Renzi con la
legge Madia, che abbrevia notevolmente i tempi delle procedure». D’Alfonso ha
poi spiegato che «i primi 3,5 milioni serviranno per un’attività
straordinaria di manutenzione, mentre i 15 milioni in arrivo, che sono soldi
veri e con coperture vere, verranno impiegati per tagliare la diga foranea,
per compiere lavori al largo e per effettuare il dragaggio».
Infine D’Alfonso, rivolgendosi ad Aiello subito dopo che il comandante aveva
annunciato l’impossibilità della Snav di inserire Pescara nella
programmazione del prossimo anno, ha auspicato che «nel 2017 la Snav, poiché
la legge lo consente, possa intervenire nella gestione e manutenzione del
porto di Pescara».

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Da Atlantico a Pacifico con “Via della
seta”

TORINO – Nuove adesioni alla “Carta di Torino”, che impegna le città
interessate a lavorare insieme per la “Nuova via ferroviaria della seta”.
Anche Sochi, Novosibirsk, Haborovsk hanno firmato il documento relativo alla
realizzazione di un grande collegamento ad alta velocità che unisca le
principali città europee, Russia, Turchia e Medio Oriente fino a Pechino. La
sottoscrizione in occasione dell’incontro del Forum delle città della Nuova
Via Ferroviaria della Seta, presieduta dal coordinatore Ernest Sultanov,
svoltasi a Sochi alla presenza di ferrovie, autorità e sindaci russi.
Il capo dell’Alta Velocità russa, Alexander Misharin, in accordo con il
viceministro dei Trasporti Alexey Zidenov, ha ribadito il notevole impatto
dell’alta velocità sullo potenziale sviluppo delle città-stazioni che saranno
coinvolte nel progetto.
Presente anche Mario Virano, direttore generale di Telt, società italo-
francese incaricata di realizzare e gestire la Torino-Lione, il sindaco di
Torino Piero Fassino ha invece inviato un messaggio al Forum, nel quale
ricorda come il capoluogo piemontese e Sochi siano legate anche dall’avere
ospitato negli ultimi anni le Olimpiadi invernali.

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