Del presidenzialismo, da Luigi Bonaparte a Berlusconi (passando per Mussolini) - Rivista di storia critica

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Rivista di storia critica
N. 12-2013

                         FrancoAngeli

 Del presidenzialismo,
 da Luigi Bonaparte
 a Berlusconi
 (passando per
 Mussolini)
Historia Magistra. Rivista di storia critica

Direttore: Angelo d’Orsi (Università di Torino).
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seppe Cacciatore (Università di Napoli, Federico II), Francesco Coniglione (Università di Catania), Alessandra Dino
(Università di Palermo), Fabio Minazzi (Università dell’Insubria, Varese), Guido Panico (Università di Salerno), Fran-
cesco Pitocco (già Università di Roma Sapienza) Antonio Prete (Università di Siena), Edoardo Salzano (IUAV, Vene-
zia), Daniela Saresella (Università di Milano), Pasquale Voza (Università di Bari), Danilo Zolo (Università di Firenze).
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II quadrimestre 2013 - Finito di stampare nel mese di febbraio 2014
sommario

                           Editoriale
                           Il nostro lavoro,
                           Angelo d’Orsi                                      7
                           In corsivo
                           Del presidenzialismo, da Luigi Bonaparte a
                           Silvio Berlusconi (passando per Mussolini),
                           Gian Mario Bravo                                   9
                           Socialismo e Repubblica (1894). Contributo a
                           una discussione, Georges Saro                     18
                           Tra Storia e Politica
                           L’altro «cambiamento». Il colonialismo di inse-
                           diamento, Israele, e l’occupazione,
                           Lorenzo Veracini                                  23
                           Osservatorio UPS
                           Il bombardamento di Guernica, tra storiografia
                           e “storiettografia”, Alberto Reig Tapia           40
                           Lavori in corso
                           Villa Regina. Modello fascista d’emigrazione
                           in Patagonia, Pantaleone Sergi                    56
                           Documenti per la storia del tempo presente
                           La secessione per via linguistica.
                           Il Politecnico di Milano e l’imposizione del-
                           l’inglese, Giorgio Pagano                         75
                           Con appendice on line

3   historia magistra Rivista di storia critica, anno v, n. 12, 2013
Incontri
               «… Non ho niente da rinnegare». Conversa-
               zione con Tullio Crali, aeropittore futurista,
               a cura di Angelo d’Orsi
               Nota biografica di Bianca Pedace                   88

               La cassetta degli strumenti
               A cinquant’anni dal Vaticano II,
               Alessandro Santagata                              101

               In rete
               Un Museo per la scuola, Cristina Sagliocco        112

               Esperienze
               Lotte nell’università della crisi: Berkeley e
               Torino, Maria Edgarda Marcucci                    115

               Storie di carta
               Il Gramsci «molecolare» di Giacomo Debene-
               detti: il problema politico dell’autobiografia,
               Eleonora Forenza                                  123

               Piccolo e Grande schermo
               Ultima chiamata. Come nasce un documentario,
               Enrico Cerasuolo                             137

               Fermalibri
               Recensioni
               Marie, alias Daniel, narra la rivoluzione,
               Alessandra Spadino                                144
               Roma tra degrado pubblico e infelicità privata,
               Piero Bevilacqua                                147
               Schede
               Opere di Gianmaria Zamagni, Daniel Rosen-
               berg-Anthony Grafton, Massimo Livi Bacci,
               Patrick Le Roux, Domenico Losurdo, Fabio
               Fabbri, Renate Siebert, Mariamargherita
               Scotti                                    152

4   Sommario
Produzione propria                           160

               Raccolta carta
               Storia segreta di idiozie lapalissiane,
               Marco Albeltaro                              161

               Buone e cattive notizie
               La Grecia che resiste, Rolf Petri            165
               Il buio nella stanza. La Rai chiude La Storia
               siamo noi, Francesco Aqueci                   167

               L’angolo di Aristarco
               Premiando, premiando                         170

               Gli Autori                                   174

5   Sommario
Le sezioni della rivista

I) In corsivo                                          IX) Esperienze
Interventi suggeriti dalla discussione scientifica,    Resoconti di esperienze negli archivi, nelle bi-
culturale e politica. Perlopiù scritti brevi, di ca-   blioteche e sul campo, per narrare le “avven-
rattere polemico, ma sempre documentati.               ture” del ricercatore; ma anche resoconti di
                                                       esperienze didattiche fuori sede, di viaggi di
II) Tra Storia e Politica                              lavoro e di studio.
Saggi capaci di muoversi sul filo che congiun-
ge e separa l’attività storiografica da quella po-     X) Storie di carta
litica, con una particolare attenzione alla di-        Analisi volte a mettere a fuoco il rapporto tra
mensione pubblica e civile della storia.               letteratura e storia, tra narrazione storiogra-
                                                       fica e narrazione di “finzione”: esempi di let-
III) Osservatorio ups                                  teratura contemporanea o di epoche passate;
Un catalogo aggiornato delle diverse forme di          rivisitazioni della figura e dell’opera di arti-
uso (e abuso) politico della Storia (ups).             sti e letterati, la cui produzione abbia intrat-
                                                       tenuto rapporti con la storia.
IV) Lavori in corso
Anticipazioni di ricerche in corso, saggi              XI) Piccolo e Grande schermo
scritti appositamente per la Rivista che spa-          La storia al cinema, in tv, alla radio e a teatro.
ziano su tematiche, aree ed epoche diverse,
uniti dal bisogno di porre domande nuove e             XII) Fermalibri
di suggerire nuove ipotesi di ricerca.                 Recensioni: libri su cui fermare l’attenzione: da
                                                       leggere e da discutere.
V) Documenti per la storia del tempo pre-              Schede: libri comunque degni di interesse.
sente                                                  Produzione propria: opere dei componenti del
Testi di varia natura basati su esperienze diret-      gruppo di lavoro della Rivista.
te: di ricerca, artistica, di lavoro (testimonian-
ze orali, documenti visivi, fonti tratte dalla         XIII) Raccolta carta
Rete).                                                 Il peggio della produzione (pseudo)storica: li-
                                                       bri inutili, o addirittura dannosi, per la loro
VI) Incontri                                           mancanza dei requisiti minimi di un lavoro ac-
Dialoghi con studiosi/e di varie discipline, a         cettabile, per il loro disinvolto rovesciamento
cominciare da quelle storiche, specialmente            della verità.
delle generazioni più anziane, ma anche testi-
moni (scrittori, artisti, militanti).                  XIV) Buone e cattive notizie
                                                       L’apertura o la chiusura di biblioteche e archi-
VII) La cassetta degli strumenti                       vi, la fondazione o la morte di riviste, la legi-
I problemi della ricerca (metodo e teoria), la         slazione attinente la ricerca, lo stato delle edi-
verifica, l’analisi e l’interpretazione dei docu-      zioni nazionali e delle grandi imprese edito-
menti, i criteri di edizione, la redazione finale;     riali, le vicissitudini di enti culturali e centri
ma anche gli strumenti in senso stretto: ma-           studio.
nuali, sintesi, enciclopedie, dizionari, collane,
repertori, ecc.                                        XV) L’angolo di Aristarco
                                                       Aristarco Scannabue – uno pseudonimo che
VIII) In rete                                          riprende quello celebre di Giuseppe Baretti su
I siti web, vagliati con attenzione, per fornire       «La Frusta Letteraria» – e che prende di mira
informazioni e suggerimenti – in positivo e in         la società intellettuale nelle sue manifestazioni
negativo – a chi faccia ricerca.                       deteriori.
ULTIMA CHIAMATA. Come nasce un documentario

Enrico Cerasuolo

Last Call (2013, 90’) is a documentary that tells the story of The limits to growth, a little
book that shook the world in 1972 with a simple message: planet Earth is a finite sys-
tem, in a finite system unlimited growth is not possible and without control can lead to
overshoot and collapse. The book was a scientific report to the Club of Rome, think
tank founded in 1968 by Aurelio Peccei. The present crisis, environmental and eco-
nomic first of all, drew back the attention to the warning launched more than 40 years
ago by The limits to growth authors, Dennis and Donella Meadows, Jorgen Randers and
Bill Randers. In this article the author of the documentary, Enrico Cerasuolo, tells the
long process that lead him to making the film, particularly about the research and use
of archive materials.
Key words: The limits to growth, Aurelio Peccei, Club of Rome, mit, crisis, documen-
tary.
Parole chiave: I limiti della sviluppo, Aurelio Peccei, Club di Roma, mit, crisi, docu-
mentario.

La sera di sabato 1° giugno 2013, è             lente scientifico del film, che si è in-
stata molto emozionante. La sala del            ginocchiato di fronte al ministro, chie-
cinema Massimo di Torino era colma              dendo ai politici di ascoltare la scien-
di pubblico che ha partecipato alla             za. C’era la nipote di Aurelio Peccei la
prima del documentario Ultima chia-             quale, guardando la scena della com-
mata al Festival CinemAmbiente.                 memorazione dello zio, si è alzata in
C’erano i no tav, che hanno fatto ir-           piedi, insieme a diverse altre persone
ruzione con un happening di protesta.           in sala. E c’eravamo noi, che avevamo
C’era il ministro dell’Ambiente An-             finito il film il giorno prima, a sei anni
drea Orlando, che ha promesso di                di distanza dall’idea iniziale.
proporre la visione del film in Parla-                Prima del 2007 non avevo mai
mento. C’era Luca Mercalli, consu-              sentito parlare né di Aurelio Peccei né

137 historia magistra Rivista di storia critica, anno v, n. 12, 2013
del libro The limits to growth (1972).
L’anno successivo, il 2008, sarebbe
stato il centenario della nascita di
Peccei, appunto. Gaetano Capizzi, il
direttore di CinemAmbiente, e Luca
Mercalli, vennero a trovarci presso la
Zenit Arti Audiovisive, la nostra casa
di produzione, per raccontare la sto-
ria a me e a Massimo Arvat, produt-
tore, e chiederci di farne un docu-
mentario. L’anniversario era un’occa-
sione, ma l’urgenza nasceva dal messag-      to bello, incredibilmente attuale, che
gio per il quale The limits to growth di-    contiene diversi scenari di futuri pos-
venne il best-seller ambientalista più di-   sibili, costruiti intorno a cinque va-
scusso della storia: la Terra è un siste-    riabili, la popolazione, l’industrializ-
ma finito e in un sistema finito la cre-     zazione, il cibo, l’inquinamento e il
scita non può essere infinita. Semplice,     consumo delle risorse naturali. Alcu-
no? Eppure questo messaggio suscita          ni di questi scenari portano al collas-
ancora oggi roventi polemiche.               so del sistema mondo, mentre altri
      Il primo passo è stato conoscere       portano ad uno stato di equilibrio. Il
il contenuto: si tratta di un libro mol-     bivio fra il collasso e l’equilibrio sta

138 Piccolo e Grande schermo
nelle scelte, che il libro invitava ad      ne; tuttavia, Peccei capì la globalità
adottare per evitare il disastro verso il   dei problemi quando ancora non la si
quale continuiamo ad andare.                vedeva. Preoccupato per il futuro,
      Il secondo passo è stato iniziare     fondò nel 1968 il Club di Roma, in-
a conoscere i testimoni e i protagoni-      sieme allo scozzese Alexander King e
sti di questa storia. La prima occasio-     allo svizzero Hugo Thiemann.
ne mi capitò nel settembre del 2007,              Parallelamente agli incontri iniziò
alla riunione annuale del Club di           la ricerca negli archivi; tra i primi ma-
Roma, a Madrid. Attraverso le testi-        teriali che mi affascinarono vi fu uno
monianze io e Massimo cominciam-            schizzo di un modello scientifico dise-
mo a ricostruire la storia di Peccei;       gnato da Jay Forrester, uno dei padri
manager fiat e poi Olivetti, anti-fa-       della moderna era dei computer e fon-
scista con Giustizia e Libertà, detenu-     datore della Dinamica dei Sistemi, la
to nel carcere di Via Asti durante la       scienza che studia l’interazione in di-
guerra, Peccei lavorò in tutto il mon-      venire tra sistemi complessi. Gli scena-
do, in particolare in Cina, Argentina,      ri di The limits to growth furono svi-
Russia. Globale oggi è parola comu-         luppati dai calcolatori del mit (Massa-

139 Ultima chiamata. Come nasce un documentario
chussetts Institute of Technology), a      limits to growth, Jorgen Randers, te-
partire da quello schizzo. Meadows mi      neva una conferenza. Il suo inter-
diede l’indirizzo di Forrester, oggi no-   vento era provocatorio e inquietan-
vantacinquenne. Dovevo incontrarlo e       te: gli ambientalisti avevano lottato
sfruttai l’occasione: nel marzo del        per quarant’anni per essere ascoltati,
2008 ero a New York per le riprese di      ma il mondo continuava imperterri-
un altro documentario. Alla fine delle     to la sua corsa, le emissioni di co2
riprese la troupe tornò in Europa,         continuavano ad aumentare nono-
mentre io prolungai il viaggio e andai     stante tutti dicessero di volerle dimi-
a Boston, con una videocamera, al          nuire. Questo, secondo Randers,
mit. Talvolta capita che le interviste     succedeva perché il capitalismo e la
che si registrano come materiali di ri-    democrazia non erano in grado di ri-
cerca, finiscano per far parte del film.   solvere i problemi globali, come il
L’intervista con Forrester in Ultima       cambiamento climatico. I profitti e
chiamata è uno di questi casi.             la necessità di essere rieletti non per-
     Nel 2008 andammo a Roma,              mettono tutt’oggi politiche di lungo
perché un altro degli autori di The        termine.

140 Piccolo e Grande schermo
The limits to growth fu a lungo al   una ricerca per parole chiave nei di-
centro dell’attenzione. Tradotto in        scorsi dei presidenti, che avrebbero
più di trenta lingue, venduto in più       potuto avere dei legami con il libro ed
di dieci milioni di copie, oggetto di      i suoi temi, riuscendo progressiva-
critiche feroci prima di tutto da parte    mente ad identificare il conflitto che
degli economisti, poi da parte delle       si consumò fra l’amministrazione
forze politiche, indifferentemente di      Carter e le successive amministrazio-
destra e di sinistra, da parte delle       ni Reagan e Bush. Il libro ed il con-
compagnie petrolifere e degli anti-        cetto che la crescita possa avere dei li-
abortisti. Gli autori aggiornarono il      miti diventarono il centro della bat-
loro studio due volte, nel 1992 con        taglia politica. Dalla segretaria di Pec-
Beyond the limits, e nel 2002 con The      cei, Anna Pignocchi, e da altri testi-
limits to growth, the 30-year update.      moni scoprii che c’era stata un’in-
Quest’ultimo libro venne attaccato da      fluenza diretta delle idee del Club di
George Bush alla Conferenza mon-           Roma sull’amministrazione Carter.
diale sull’ambiente di Rio, nel 1992.      Nei discorsi di Ronald Reagan e di
Perché un presidente degli Stati Uni-      uno dei suoi ideologi, l’ex-giocatore
ti, in un discorso così importante, do-    di football americano Jack Kemp, tro-
veva far riferimento a un libro uscito     vai degli attacchi diretti a The limits
vent’anni prima? Cominciai allora          to growth.

141 Ultima chiamata. Come nasce un documentario
Il centenario della nascita di Pec-    nel 2001) la vera autrice, da un pun-
cei fu l’occasione da un lato di inten-      to di vista letterario, del libro. Donel-
sificare le ricerche d’archivio, produ-      la mi è sempre sembrata il corrispet-
cendo un piccolo ritratto documen-           tivo di Peccei, anche se apparteneva-
tario, fatto solo con materiali d’archi-     no a due generazioni diverse e veni-
vio, e dall’altro di fare altri incontri e   vano da due culture lontane tra loro.
interviste con testimoni a Roma, nel         Li accomunavano l’umanesimo e il
corso di due giorni di commemora-            carisma. Scoprii che l’archivio dei
zione. Molte di queste interviste sono       materiali di Donella era conservato al
belle e interessanti, tutte mi sono ser-     Dartmouth College, nel New Ham-
vite per conoscere meglio la storia e i      pshire, e che uno dei suoi progetti era
suoi personaggi. Quasi nessuna però          stato una fattoria eco-sostenibile co-
ha passato la selezione che è necessa-       abitata oggi da una trentina di fami-
ria in fase di montaggio, dopo aver fi-      glie, Cobb Hill Farm, nel Vermont.
nito l’accumulazione dei materiali e               I materiali filmati a Washington
le riprese. Questo perché, più cono-         e le nuove informazioni ci permisero
scevo la storia e i personaggi princi-       di aggiornare il trailer ed il progetto,
pali, più avevo voglia di raccontarli        che servirono a Massimo per chiude-
nella loro evoluzione nell’arco di qua-      re gli accordi principali con zdf-
rant’anni, senza imbrigliare il raccon-      arte, canale televisivo franco-tedesco
to in un dibattito fra alleati, avversari    specializzato in documentari di qua-
e esperti vari.                              lità, e i co-produttori norvegesi, Skof-
      Uno degli autori del libro, Bill       teland Film. Nel maggio del 2012 fil-
Behrens, aveva percorso una strada           mammo a Rotterdam la prima pre-
diversa rispetto ai colleghi, ritirando-     sentazione del nuovo libro di Jorgen
si poco dopo la pubblicazione dalla          Randers, 2052. Durante il viaggio di
scena pubblica e scegliendo un espe-         ritorno da una vacanza in Norvegia
rimento personale di pratica di soste-       chiesi a Randers se a casa avesse con-
nibilità, in una fattoria del Vermont.       servato foto dei vecchi tempi. Lui si
L’incontro allo Smithsonian Institute        ricordò di un diario degli anni al mit,
di Washington dc (1° marzo 2012),            dal 1970 al 1972, che aveva prepara-
ci permise di conoscere il resto della       to per i suoi genitori. Non c’era più il
sua storia e di capire che Behrens non       tempo per filmarlo, ma pensai che sa-
è un deluso pessimista, quanto piut-         rebbe stato comunque un ottimo
tosto un entusiasta ottimista. Sempre        strumento per una scena su una di-
nel corso di questa prima tappa ame-         scussione (tra passato e futuro) fra
ricana incontrammo Jeff Krulik, un           Randers e Dennis Meadows. Entram-
ricercatore che acconsentì a raccon-         bi fortunatamente accettarono la mia
tarci Donella Meadows (scomparsa             proposta e l’incontro si svolse duran-

142 Piccolo e Grande schermo
te una riunione del Club di Roma a         delle interviste, visione degli archivi e
Bucarest, in ottobre.                      preparazione al montaggio, da inizio
      La parte principale delle riprese    marzo a fine maggio Marco Duretti,
doveva essere nel Nord-Est degli Sta-      il montatore, ed io ci siamo chiusi in
ti Uniti e noi pianificammo il viaggio     sala davanti ai monitor.
tra la fine di ottobre e l’inizio di no-         La sfida più difficile, dal punto
vembre. Per permettere agli archivi di     di vista narrativo, era armonizzare le
Donella di assumere uno spazio nel         diverse storie personali dei sei perso-
film ho deciso di chiedere ad una per-     naggi principali, da Aurelio Peccei a
sona a lei vicina, la sua collaboratrice   Jay Forrester, dagli autori Dennis e
Diana Wright, di poterla filmare           Donella Meadows a Jorgen Randers e
mentre visitava l’archivio. Questo ha      Bill Behrens, senza dimenticare l’in-
permesso di essere testimoni di un’e-      tersezione fra il Club di Roma e The
mozione, oltre naturalmente ad avere       limits to growth. Alla fine nel film ci
un aiuto molto qualificato per orien-      sono materiali d’archivio provenienti
tarci velocemente fra i materiali. La      da 24 fonti diverse, più 4 archivi pri-
stessa scelta, pochi mesi dopo, è stata    vati, che hanno dato l’opportunità di
fatta per gli archivi di Peccei, final-    seguire i personaggi principali nella
mente resi disponibili all’Università      loro evoluzione dal 1972 ad oggi.
della Tuscia di Viterbo. In questo caso
il tramite fu quello di Anna Pignoc-       Nota
chi, la persona che aveva ordinato         Ultima chiamata è stato premiato
tutti i materiali rimasti nelle scatole.   come miglior documentario nella se-
Era il gennaio del 2013; nel corso del-    zione internazionale “La casa di do-
lo stesso mese completammo le ripre-       mani” al CinemAmbiente Environ-
se in Germania, con i co-autori del-       mental Film Festival di Torino, edi-
l’edizione tedesca di The limits to        zione 2013.
growth Erich Zahn e Peter Milling.         www.lastcallthefilm.org/www.lastcal-
Dopo un mese circa di trascrizione         lthefilm.org

143 Ultima chiamata. Come nasce un documentario
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