Una sinergia comunicativa per costruire insieme l'esempio di "wiki"

Pagina creata da Gaia Mele
 
CONTINUA A LEGGERE
Una sinergia comunicativa per costruire insieme…l’esempio di “wiki”
                           a cura di:Fiorenza Federico;Thomas Flaminia

Abstract:

Nella nuova società della conoscenza ci troviamo di fronte ad una vera rivoluzione basata sulla
crescita e sul trasferimento dei saperi:tutte le persone possono diventare fruitori e distributori di
conoscenze.Attraverso un uso intelligente delle nuove tecnologie,ogni individuo può “imparare ad
imparare” (Garito) e co-costruire nuove conoscenze,e l’uso delle tecnologie supporta questi
obiettivi. Costruire il sapere tramite internet è un compito complesso ma estremamente importante.
Abitammo voluto apportare come esempio di co-costruzione e condivisione di conoscenza in rete la
diffusione della filosofia “wiki”(tecnica di costruzione della conoscenza attraverso il web che
permette ai fruitori di aggiungere e apportare modifiche ai contributi).
Il wiki più noto della rete è Wikipedia,un enciclopedia libera e aperta disponibile on line in 105
lingue;è un esempio di come ognuno sia libero di esporre il proprio sapere e di rendere disponibile
le proprie competenze,affrontando però la difficile sfida di costruire un sapere “scientifico” tramite
discussioni aperte anche ai”non specialisti”.

Indice:

Prima parte: Costruttivismo & Sapere.
      Parallelismo evoluzionistico:Società e conoscenza.
      Costruttivismo e tecnologia.
      Costruzione:un “lavoro”sulla conoscenza.
      Co-costruzione:un evento sociale.
      La conoscenza nell’attuale “società della conoscenza”.
Seconda parte: Il mondo di “wiki”.
      Co-costruzione e condivisione di conoscenza in rete:la diffusione della filosofia “wiki”.
      Note e curiosità su wiki.
      Cos’è Wikipedia.
      La politica di Wikipedia.
      Wikimania & Wikimedia.
      Il sogno di “Wales”.
      Limiti e critiche a “wiki”.
      Considerazioni conclusive.

                            Prima parte: Costruttivismo & sapere.

Parallelismo evoluzionistico:Società e conoscenza:

L’attuale società della conoscenza ha segnato numerose trasformazioni sociali e culturali, tra le
quali l’evolversi del concetto stesso di conoscenza: da argomento filosofico riservato ad un èlite
intellettuale, a nodo epistemologico complesso, ma aperto ad una pluralità di punti di vista, di
interpretazioni, di possibilità d’uso nella concretezza delle azioni formative.
La conoscenza si fa diffusa, sempre meno centralizzata,sempre più accessibile; sceglie approcci
“veloci”, spesso non legati ai linguaggi tradizionali: le immagini tendono a prevalere sul testo
                                                                                                     1
scritto facilitando gli apprendimenti e rendendo la conoscenza alla portata di un crescente numero di
persone.
Nello stesso tempo mutano le modalità di trasferimento della conoscenza, dall’intenzionalità della
trasmissione trans-generazionale, alla fruizione auto-diretta dei contenuti di apprendimento,
semplificata dalle risorse multimediali e tecnologiche.
 Da un punto di vista formativo, questa realtà va introdotta in un più generale ripensamento del
significato del termine conoscenza; un ripensamento che includa il “supporto” culturale e sociale
delle comunità di apprendimento ai loro membri(attraverso lo scaffolding: “impalcatura di sostegno
per le nuove acquisizioni”,Bruner) al fine di incoraggiare ognuno di loro, un senso di responsabilità
legato alle proprie, personali modalità di accedere alla conoscenza, di fruirne, di saperla riprodurre,
trasferire, generalizzare, ovvero di saperla costruire.

Costruzione : un “lavoro” sulla conoscenza:

Le modalità personali di gestire le conoscenze vanno messe in relazione ai criteri collettivi di
rappresentazione delle stesse, perché è nello spazio di relazione tra processi individuali di
comprensione dei significati e processi collettivi di condivisione, negoziazione e co-costruzione di
essi che si “forma” la conoscenza.
Vi è uno stretto rapporto tra trasformazioni sociali, bisogni educativi/formativi e le risposte della
tecnologia. Ciò significa che la costruzione della conoscenza in ambito tecnologico, non è un
concetto astratto, ma una risorsa concreta, una risorsa di mediazione che dovrebbe sinergicamente
interagire con le dinamiche sociali, con le espressioni culturali, con le specificità, le opportunità e
gli obiettivi contestuali in una prospettiva di integrazione costruttivista.
Il concetto di costruzione implica in primo luogo un lavoro sulla conoscenza di natura
trasformativa, un lavoro di acquisizione, elaborazione e produzione della conoscenza che rende chi
apprende protagonista del proprio processo di apprendimento: cioè consapevole delle modalità di
svolgimento del processo stesso e capace di gestirle in senso meta-riflessivo (… un protagonista che
con la conoscenza ci lavora e la produce, è in grado di proporre e essere creativo).
In secondo luogo implica un lavoro sulla conoscenza di natura attiva e collaborativa, che
comprende sia partecipazione (capacità di condividere, discutere, negoziare), che adattamento (
capacità di integrarsi in un ambiente e di “reagire” ad esso,rispondendo alle sollecitazioni offerte,
ma anche trasformando e proponendo nuove soluzioni).

Costruttivismo e tecnologia:

Il punto di vista costruttivista in ambito tecnologico si rivela di particolare efficacia proprio per la
sua molteplicità interpretativa, che consente un ripensamento del soggetto che apprende quale
progettista, pensatore meta riflessivo e membro di una comunità, concorrendo allo sviluppo di
itinerari formativi orientati alla concretezza degli apprendimenti e supportati da una visione
integrata della costruzione degli ambienti di apprendimento.
Nasce il Knowledge worker, poiché il concetto fondamentale del costruttivismo è che la conoscenza
umana, l’esperienza, l’adattamento, sono caratterizzate da una partecipazione attiva dell’individuo
che diviene architetto della propria conoscenza .
Quindi possiamo co-costruire conoscenza, possiamo “fare” conoscenza, possiamo gestirla, e l’uso
delle tecnologie supporta questi obiettivi.
Attraverso le tecnologie possiamo interagire con altri individui( scambiare, trasformare, ed
elaborare informazioni), possiamo produrre sapere oltre che fruirne, possiamo contribuire
all’arricchimento del sapere in modo autonomo e consapevole: il soggetto diventa “costruttore” di

                                                                                                      2
una conoscenza che si fa sempre più diffusa e meno centralizzata;possiamo confrontarci per
ampliare e condividere le nostre credenze,prospettive e competenze,possiamo gestire la conoscenza.
Le tecnologie però, hanno un impatto non diretto sulla co-costruzione della conoscenza, fungono da
supporto, ma è l’individuo che deve essere un tutor/coach per il processo: è necessario l’intervento
umano per guidare il processo di co-costruzione.

Co-costruzione: un evento sociale:

La co-costruzione è un evento sociale: le persone sono alla base della società e insieme, attraverso
la collaborazione, costruiscono conoscenza. I principali cambiamenti che supportano questa
prospettiva sono:
        Passaggio da conoscenza come contenitore a conoscenza come paesaggio
        Passaggio dall’isolamento all’integrazione delle tecnologie
        Passaggio dal singolo che apprende, alle comunità di apprendimento
        Condivisione di tecnologie di comunicazione virtuale
        Passaggio da strumenti fissi a strumenti mobili e più accessibili
Ora la conoscenza, dinamica e condivisa, non è più riservata solo ad un èlite, ma è proprietà di ogni
singolo individuo supportato da un’interazione del tipo uomo- macchina – uomo.

La conoscenza nell’attuale “società della conoscenza”:

Ci stiamo avviando verso una nuova era in cui la costruzione del sapere sarà sempre più fondata
sulla ricerca elettronica. Attualmente il 50% delle informazioni sono disponibili in formato
elettronico, tra non molto la maggior parte di esse saranno disponibili in questa modalità nella quasi
totalità,aumentando in modo esponenziale l’importanza primaria dell’uso delle tecnologie,Internet
nello specifico.
Costruire il sapere tramite internet è un compito complesso, ma al tempo stesso molto importante,
infatti le esigenze della società di massa, impongono sistemi di apprendimento che possano educare
le persone su scala mondiale. La comunicazione del sapere nella nuova società, sta facendo nascere
una nuova realtà, caratterizzata dal fatto che la quantità di informazioni disponibili in rete permette
l’acquisizione di conoscenze e competenze: ognuno può apprendere da coloro che “alimentano” le
reti di informazione.
Quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio sviluppo di una rete di sapere volta ad offrire
contenuti e modelli di comunicazione della conoscenza rispondenti alle esigenze attuali, e sempre
più orientata ad una democratizzazione del sapere, ad un passaggio dalla trasmissione alla
costruzione di conoscenze.
Molti sono i cambiamenti che le nuove tecnologie hanno, e stanno apportando nei sistemi di
trasferimento delle conoscenze.

                              Seconda parte: Il mondo di “wiki”.

Co-costruzione e condivisione di conoscenza in rete:la diffusione della filosofia “wiki”:

Nel nuovo scenario sociale e collettivo attraverso gli strumenti della rete possono svilupparsi nuove
forme di creatività,prima impensabili,che sono il frutto di una reale elaborazione comunitaria delle
intelligenze connesse: “le intelligenze connettive” di cui parla D.de Kerckhove: la ricerca di

                                                                                                      3
informazioni,il loro scambio,la loro rielaborazione comune,sono molto più della loro semplice
somma e producono forme di conoscenza e nuovi stili di apprendimento.
Segno evidente dell’apertura completa alla collaborazione e al contributo di tutti,che fa del
conoscere un processo dinamico,frutto non solo di un impegno individuale,ma anche di una
profonda collaborazione e intelligenza è la tecnologia “wiki”,che valorizza la cooperazione
intellettuale e quindi la co-costruzione della conoscenza.

La tecnologia wiki nasce come software per scrivere e discutere di metodologie di
programmazione,nel suo sviluppo si è trasformato da software collaborativo per la creazione di siti
web,a“una tecnica di costruzione della conoscenza tramite web che permette ai fruitori di
aggiungere contenuti,come in un forum,ma anche di modificare i contenuti esistenti”,insomma un
nuovo esempio di filosofia open source…tutto questo lavorando in modo geograficamente
distribuito (tra persone che non sono nello stesso luogo) e aperto alla partecipazione in rete da parte
di chiunque si registri per farlo (ma è possibile un certo grado di intervento anche da non registrati).
Il wiki è una delle forme più evolute di internet.
Infatti,mentre i siti aziendali o personali hanno una fondamentale natura di comunicazione tra un
mittente e gli altri (cioè i suoi fruitori o lettori),i wiki avendo alla base una natura totalmente
decentralizzata e democratica fanno di ogni utente un possibile collaboratore di un ampio progetto;il
fruitore non è attivo soltanto perché reagisce ad un contenuto immesso da altri (blog,forum..),ma
perché può collaborare pariteticamente ad un progetto con e come chiunque altro.

Note e curiosità su wiki:

Ward Cunningham,ingegnere elettronico e programmatore di successo,trovandosi anni fa
nell’aeroporto di Honolulu,fu invitato da un addetto a servirsi dei “wiki wiki bus”vale a dire dei
veloci bus navetta in servizio tra i vari terminali. Fece così conoscenza con la curiosa espressione
“wiki” che in lingua hawaiana vuol dire “rapido”o “molto veloce”.
Per Cunningham,che a quel tempo lavorava ad un innovativo progetto per il web,fu una
folgorazione:aveva finalmente trovato il nome giusto per la tecnologia che aveva in mente: wiki.
Grazie alla raggiunta maturazione come tecnologia di successo comunitaria e gratuita,wiki ha
ulteriormente allargato il suo raggio di azione a diversi campi d’applicazione:come strumento per la
documentazione di numerosi progetti informatici,come metodo per il knowledge base
d’impresa,come soluzione per tutta una serie di progetti collaborativi,senza però dimenticare i
campi di produttività personalizzata (wiki individuali formato agenda / block notes e blog per la
traduzione di libri).Ma il suo campo d’eccellenza è al momento rappresentato dalle Enciclopedie o
knowledge base on line tra cui “troneggia” Wikipedia,uno degli ultimi fenomeni esplosi sul web.

Cos’è Wikipedia:
Il wiki più noto della rete è proprio Wikipedia,fondata nel gennaio del 2001 sulla base di un
progetto precedente:Nupedia.Inizialmente l’idea era di costruire un enciclopedia tradizionale on line
con contenuti scritti da redattori e sottoposti a revisione,ma aperti a libero accesso.
Fu l’intervento di un programmatore,Ben Kovitz,a collegare quest’idea alla tecnologia wiki.
La differenza tra Wikipedia e Nupedia è fondamentalmente una sola:la prima è “chiusa”,la seconda
è “aperta”,e al suo sviluppo può collaborare chiunque. Jimmy Wales,fondatore di Wikipedia ha
scritto: “la nostra missione è mettere a disposizione liberamente una summa della conoscenza
mondiale ad ogni singola persona sul pianeta in una lingua a sua scelta,usando una licenza
libera,in modo che possa modificarla,adattarla,riusarla o ridistribuirla a piacimento”.

                                                                                                      4
Wikipedia è dunque un’enciclopedia a contenuto libero e aperta on line,a cui tutti possono
contribuire lasciando sul suo sito immagini,informazioni,commenti e spiegazioni;disponibile in 105
lingue e diventata uno dei 100 siti più visitati del web,può contare su circa 13 mila collaboratori
sparsi in tutto il mondo che sono in procinto di tagliare il traguardo del milione e mezzo di voci
inserite. Questo vuol dire che non solo si tratta della più grande enciclopedia del mondo,ma è anche
quella che cresce più velocemente con quasi 5000 voci aggiunte ogni giorno.

La grande differenza rispetto alle enciclopedie tradizionali è che se si trova nella consultazione un
problema,come un errore di ortografia,o una frase poco chiara,si può selezionare la voce,e tramite il
link “Modifica” apportare le proprie correzioni.
Soprattutto è possibile anche iniziare un nuovo articolo o trovarne uno esistente e aggiungervi un
intero nuovo capitolo,come anche intervenire sullo stile di compilazione di una voce
.
Alla base di ogni “wiki”,e quindi di Wikipedia,vi è un sistema di co-publishing,cioè uno spazio
collaborativo di pubblicazione. Consente ad un gruppo di lavoro di collaborare su un
progetto,gestendo in comune risorse,documentazione e riferimenti. Non esiste un “centro”o un
“redattore capo” come in una rivista (cartacea o digitale),ma esiste una comunità che collabora al
progetto.
Quali le novità e il vantaggio di questa dimensione collaborativa?
Non si tratta di una particolarità di tipo tecnologico,ma intellettuale:chiunque può diffondere quel
che sa,mettendo a disposizione le proprie conoscenze e competenze. Questo tipo di progetto è
chiamato“bottom-up”,cioè si sviluppa dal basso in alto:tanti piccoli contenuti vanno ad aggiungersi
ad un più ampio progetto generale.
Con Wikipedia c’è un ritorno agli ideali originari di internet:mettere insieme tante persone per
costruire qualcosa di migliore per il futuro.

La politica di Wikipedia:

La politica di Wikipedia si basa sul Neutral Point Of View (NPOV:punto di vista neutrale),regola
assoluta,indiscutibile e inderogabile secondo la concezione del fondatore Jimmy Wales,in
opposizione al punto di vista personale e/o unilaterale (POV) ,poiché il concetto fondamentale
dell’Enciclopedia Wikipedia è quello di non assumere alcuna posizione,né di condivisione,né di
rigetto di alcuna interpretazione dei fatti che descrive. Naturalmente non è sempre possibile riuscire
ad ottenere un accordo completo su tutti i temi trattati:differenze ci sono e ci saranno sempre, ed è
nel fondamento medesimo della scienza moderna evitare di assumere valori assoluti come
eternamente immodificabili.
 E’ però possibile,ed anzi preferibile,riferirsi ad una razionale disamina degli argomenti trattati,di
modo che i concetti risultanti possano essere assunti da tutti i lettori come oggettiva base di
considerazione,come comune affidabile spunto gnoseologico.
Per tanto Wikipedia invita i propri “collaboratori” a non esprimere posizioni personali
(ideologiche,politiche,filosofiche,religiose,di mera partigianeria o..tifoseria) ,sia perché verrebbero
in breve tempo sostituiti e cancellate da altri utenti sia perché gli stessi Amministratori di Sistema
potrebbero ricorrere a “spiacevoli” rimedi collettivi.
Sarà quindi importante che un buon “Wikipediano” presenti le diverse opinioni in
contrasto,segnalando lealmente le ragioni dei sostenitori e degli oppositori.
Un Enciclopedia si usa e si scrive per ampliare la propria conoscenza,non per discutere delle
proprie opinioni personali,cercando di distinguere tra “ciò che si pensa” e “ciò che è..!”.

                                                                                                     5
Wikimania & Wikimedia:

Wikimania è stata la prima conferenza internazionale (Francoforte 4-8/08/2005) dedicata ai media
Wiki e alla loro crescente community,che ha riunito gli adepti della conoscenza condivisa in
discussioni,convegni,workshop e produzione collaborativi di sapere.
Gran parte dell’evento è stato dedicato alla presentazione e all’analisi delle varie iniziative
promosse dalla Wikimedia Foundation,l’associazione no profit che ha come missione la diffusione
della filosofia wiki e di alcuni progetti basati su questa tecnologia e sull’open source tra cui:

       Wiktionary: Dizionario multilingue.
       Wikiquote: Raccolta di citazioni.
       Wikibooks: Collezione di risorse e-books dedicate specificatamente agli studenti.
       Wikinews: Fonte d notizie a contenuto libero.
       Wikisource: Documenti di libero dominio.
       Wikiespecies: Catalogo delle specie.
       Commons: Risorse multimediali condivise.

Con la creazione della Fondation,Wales ha anche trasferito il possesso di tutti i nomi di dominio di
tutte le Wikipedia,Wiktionary e di Nupedia a Wikimedia,insieme a tutti i materiali collegati a quei
progetti che verranno coperti da forme di copyright quali le licenze Creative Commons che
permettono a tutti di accedere gratuitamente alle risorse messe in rete a patto che il testo non
subisca modifiche di alcun tipo e che ne venga riconosciuta e citata la fonte.

Il sogno di “Wales”:

Jimmy Wales tra sogni ed aspettative ci anticipa che la sua idea sarebbe quella di riuscire a creare
un prodotto della conoscenza “completo”(...ma sempre in divenire!)e completamente libero…tempo
stimato per l’impresa:15 anni.
La seconda idea,ancora più sorprendente,riguarda invece un intero curriculum di testi che coprano
l’educazione di un individuo dalle elementari fino all’Università,ovviamente gratuito,e prodotto da
chiunque desideri partecipare al progetto…tempo stimato per l’impresa:35 anni.

Limiti e critiche a “wiki”:

Oltre all’immenso bacino d’utenza di fruitori e di collaboratori di cui dispone Wikipedia,c’è anche
chi dall’esterno esprime voci di dissenso e diffidenza nei confronti del progetto.
A tal proposito abbiamo deciso di citare un articolo intitolato “Utopie e limiti di una forma di
intelligenza collettiva”,apparso in un numero di “Civiltà Cattolica”,una rivista della Compagnia
Gesuita;l’autore,Antonio Spadaro,professore incaricato di “Giornalismo culturale e
letteratura”presso la Pontificia Università gregoriana di Roma.
Secondo l’autore gli aspetti positivi ed innovativi del sistema wiki diventano anche i pesanti limiti
del sistema. L’apertura completa alla collaborazione potrebbe non essere una reale garanzia di
validità e accuratezza dei contenuti immessi:così proprio perché aperta al contributo di tutti anche
Wikipedia non può offrire tale sicurezza.
Un ulteriore accusa è quella di relativismo culturale accompagnata dal fatto che W. non può essere
considerata una tra le tante enciclopedie tradizionali perché non garantita da nessun Comitato
scientifico che possa darle autorevolezza.

                                                                                                   6
Pareri questi che si scontrano antiteticamente con uno dei maggiori sostenitori del progetto,Beppe
Grillo: “Wikipedia è la possibile salvezza dell’umanità!”.
A questo punto ci poniamo una domanda,quali i veri limiti? Sicuramente la difficile sfida del
costruire un sapere “scientifico” tramite discussioni aperte anche ai non specialisti!

Considerazioni conclusive:

Nelle pagine che precedono queste considerazioni finali abbiamo ampiamente dibattuto su come la
nostra società e di conseguenza la nostra vita,i nostri usi e costumi,il sapere e la
conoscenza,vengano ampiamente influenzati dall’utilizzo sempre più esponente delle tecnologie.
Dalla nostra analisi questo risulta essere sicuramente un fattore positivo ma crediamo che sia
legittimo porsi alcune domande e soprattutto tentare di dare loro una risposta/soluzione(nostra
personale).
Sappiamo evidentemente quelli che sono i vantaggi dell’utilizzo di Internet e della sua esponenziale
crescita a livello mondiale,ma quando questo mezzo diventerà di ordine primario,come faranno tutti
coloro che non hanno le possibilità,i mezzi,o “semplicemente”una guida corretta che li rapporti alla
utilizzo e alla fruizione di questo? La nostra idea è che sia auspicabile,soprattutto per le nuove
generazioni che ne verranno in contatto,istituire delle figure ben precise con il ruolo di tutor che
vadano in affiancamento ai ragazzi fin dalle scuole secondarie,cercando di dare loro una guida
metodologica e una modalità di fruizione consona agli scopi del diretti interessati.

Altro punto importante e di portata ben più ampia riguarda la pubblicazione dei siti in Internet.
Proprio per essere di supporto a chi si approccia al vasto mondo della rete,secondo noi sarebbe
opportuno riuscire a fare una sorta di classificazione e gerarchizzazione dei siti.
Questo sarebbe ipotizzabile nell’eventualità che venga istituito un “organo”autonomo,che abbia il
compito di dare una vera e propria “certificazione di qualità e/o ufficialità”ad ogni sito presente
nella rete,partendo da una classificazione elementare che distingua le aree e gli intenti di trattazione
dell’argomento da parte del singolo sito(es.ricerca,opinionistica,goliardica,etc..)e di conseguenza
certificare lo stesso come attendibile ufficialmente o ufficiosamente secondo l’utenza che propone
quelle informazioni,dando così la possibilità e l’opportunità all’utente di spaziare da un sito ad un
altro tenendo sempre presente quali siano le voci “ufficiali” e quali quelle “informali”.
Questa linea di pensiero sarebbe applicabile secondo la nostra idea anche al progetto
Wikipedia,dove proprio nella fase iniziale di registrazione sarebbe opportuno inserire una scheda
aggiuntiva dove ogni aspirante “wikipediano”inserisca (se consenziente)il proprio percorso
culturale e la propria carriera di studi (scuole,laurea,etc..) in modo da permettere al fruitore di
vedere se il contributo proposto da quel soggetto è frutto di un percorso di studio a riguardo o al
contrario di una documentazione propria avvenuta per vie traverse.
Di certo questo non annullerebbe le critiche,secondo noi esagerate,di “relativismo culturale” ma
potrebbe essere uno spunto interessante per continuare a migliorare il progetto di Wikipedia.

Sito-Bibliografia:
www.formare.erikson.it
www.punto-informatico.it
www.rai.it
www.laciviltacattolica.it
www.repubblica.it
www.culturadigitale.it
www.lastampa.it

                                                                                                      7
Citazioni di riferimento nei siti di cui sopra:

Bereiter C. (2002) Education and mind in the knowledge age.
Gros B. (2002) Knowledge construction and technology; journal of educational multimedia.
Drucker !1194) The age of social transformation.

                                                                                           8
Puoi anche leggere