Sfolgora il sole di Pasqua, risuona il cielo di canti, esulta di gioia la terra! - PRIMAVERA 2019 - Altracultura
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Orario delle celebrazioni eucaristiche PARROCCHIA CATTOLICA DI SAN VITALE MARTIRE, CHIASSO Sabato sera e vigilia delle festività (Ss. Messe prefestive) 15.30 Casa Giardino 17.30 Chiesa parrocchiale Domenica e festività 8.00 Chiesa parrocchiale 10.30 Chiesa parrocchiale Lunedì 18.00 Chiesa parrocchiale Martedì 9.00 Chiesa di Sant’Anna 18.00 Chiesa parrocchiale Mercoledì 9.00 Chiesa della Madonna di Fatima 18.00 Chiesa parrocchiale Giovedì 18.00 Chiesa parrocchiale Venerdì 18.00 Chiesa parrocchiale (Nei mesi di luglio e agosto è sospesa la S. Messa domenicale delle 17.30) PARROCCHIA CATTOLICA DELLA SANTA CROCE, PEDRINATE Sabato sera e vigilia delle festività (S. Messa prefestiva) 19.00 Chiesa di Santa Teresa a Seseglio Domenica e festività 9.30 Chiesa della Santa Croce a Pedrinate Venerdì 17.00 Chiesa della Santa Croce a Pedrinate CONFESSIONI NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI CHIASSO Tutti i sabati dalle ore 9.30 alle ore 11.00
Buona Pasqua, davvero! “La vita si svolge sotto i nostri occhi, ma spesso siamo occupati, purtroppo a guardare altrove, nel vuoto” (John Lennon). È una voce piuttosto insolita quella scelta per esprimere l’augurio pasquale: a parlare è John Lennon, il cantante e chitarrista dei Beatles, morto tragicamente a New York nel 1980. Egli coglie in modo essenziale e incisivo un’esperienza spesso comune tra i giovani (ma non solo!). La vita viene lasciata scorrere inva- no con indifferenza e noia. Non c’è una vera meta da fissare e verso cui tende- re. E lo sguardo si perde nel vuoto della superficialità e della delusione. Insom- ma, non si vive veramente, ma ci si lascia vivere! Divertirsi a più non posso può diventare allora il tentativo più immediato per cercare di tirarsi su di giro, ma la verità della vita non concede sconti a nessuno. Sembra proprio di poter dire: sempre più divertimento e sempre più angoscia! Quanti idoli moderni, sui quali poggiamo quasi senza che ce ne accorgiamo l’edificio della nostra vita, come il potere, la ricchezza, il piacere, sono semplicemente un risucchio verso il nien- te, verso il vuoto, verso la morte. La Pasqua – questo grido di vittoria della Vita sulla morte – è una sferzata dell’Amore divino che ci risveglia dal sonno della ragione per aprirci all’intelligenza della fede e alla gioia di una vita piena! Buona Pasqua, davvero! L’arciprete 1
In confidenza… La luce di Pasqua nel buio della depressione Ecco il mio augurio pasquale… Qualche tempo fa ho fatto visita ad un vecchio compagno di scuola, afflitto da parecchi anni da una grave depressione, pensando di essere io a portare un dono a lui: un po’ del mio affetto, del mio tempo e della mia pazienza. Non senza vergogna ho dovuto ricredermi. Infatti, raccontandomi della sua malattia, è stato proprio lui a fare un dono a me: il dono prezioso di una testimonianza di fede che mi ha profondamente colpito. L’ho lasciato parlare per più di un’ora ascoltandolo in silenzio, non dovendo per nulla esercitare la virtù della pazienza come presagivo, ma piuttosto catturato dal suo discorrere piano e intenso espresso nell’intreccio di un duplice dialo- go: uno con il Signore in forma di preghiera, e l’altro in forma di conversazione con l’amico seduto lì accanto. E l’agonia di Gesù al Getsèmani come icona di contemplazione… Una preghiera ad alta voce limpida e commovente che ho cercato di mettere per iscritto, e che voglio partecipare ai lettori del “Bollettino parrocchiale” come augurio pasquale. Se così è stato per te, o Signore… Nella notte del Getsèmani, o Gesù, tu hai pronunciato le parole più crude che un essere umano possa pronunciare: “La mia anima è triste fino alla morte!” (Matteo 2
26,38). Una tristezza estrema è come una morte. Si può morire, infatti, pur con- tinuando a vivere. Ne so qualcosa anch’io, o Signore, e lo so da tanti anni ormai. Tu, o Gesù, prima ancora di sperimentare l’umiliazione della derisione, degli insul- ti e degli sputi, prima ancora di patire gli atroci dolori della flagellazione, delle percosse, della coronazione di spine e della crocifissione, nella notte oscura del Getsèmani nell’anima già sperimenti tutto il terribile travaglio della morte. Avevi chiesto ai tuoi discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, di vegliare almeno un’ora con te, ma questi non sanno capire l’ampiezza sconfinata del tuo dolore. Incapaci di considerare il tormento del tuo spirito, sopraffatti dalla stanchezza del corpo, cadono vinti dal sonno. Nell’ora dell’angoscia, o Signore, hai avvertito forte il desiderio della vicinanza dei tuoi amici, ma anche questo conforto ti è negato. Nessuno si preoccupa di prendersi cura di te. Ed esprimi la tua tristezza e la tua delusione non con parole di rimprovero o di condanna, ma con parole di compas- sione, dicendo: “Lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Matteo 26,41). Non ti resta che il Padre dei cieli, o Gesù, quel Padre tuo e nostro nel quale cer- care rifugio. Per il cinismo e la crudeltà degli uomini, e non certo per la sua volon- tà, il Padre non potrà risparmiarti il supplizio della croce, ma il mattino di Pasqua egli trasformerà la tua sconfitta in gloria, la tua croce in vita, la tua morte in risur- rezione! Se così è stato per te, o Gesù – e io mi sforzo ogni giorno di crederci con tutto il cuore – allora confido che potrà essere così anche per me. Ti domando solo questo, o Signore: mantienimi saldo in questa speranza. Con Lui anche noi risorgeremo Il dramma di questo fratello è il dramma di ogni uomo, poiché per tutti la doman- da immancabile è: la vita è degna o no di essere vissuta? La morte è l’ultima parola sull’uomo, o c’è dell’altro? Si tratta di un interrogativo cruciale che non riguarda unicamente il dramma ultimo della morte, perché è inevitabilmente il giu- dizio particolare che diamo al tempo ultimo a determinare il giudizio particolare su ogni istante dell’esistenza. Insomma, se la morte è la fine di tutto, allora anche una vita che durasse cent’anni è totalmente sotto il segno della morte e del non senso. Quale immensa felicità, allora, poter proclamare nella fede: il Signore è risorto, sì, è veramente risorto e anch’io con Lui risorgerò! don Gianfranco BENEDIZIONE DEL NUOVO VESSILLO DELLA SEZIONE SAMARITANI DI CHIASSO NEL 75° DI FONDAZIONE Chiasso - chiesa arcipretale Sabato 27 aprile - ore 17.30 3
Orario delle celebrazioni della Settimana Santa nella parrocchia di Chiasso Sabato 13 aprile (Da oggi si raccolgono le buste del “Sacrificio Quaresimale”) 15.30 Santa Messa prefestiva (Casa Giardino) 17.30 Santa Messa prefestiva Domenica 14 aprile – delle Palme nella Passione del Signore 8.00 Santa Messa 10.00 Ritrovo davanti all’entrata di Casa Giardino: benedizione dei rami di ulivo e processione alla chiesa arcipretale 10.30 Santa Messa solenne 17.30 Santa Messa Lunedì 15, martedì 16 e mercoledì 17 aprile 16.30 Catechesi per bambini e ragazzi (film, canti e preghiere) Giovedì Santo 18 aprile 15.30 Santa Messa “in Coena Domini” (Casa Giardino) 16.30 Liturgia della Parola e della Lavanda dei piedi per i bambini e i ragazzi 20.00 Santa Messa “in Coena Domini”, Lavanda dei piedi e adorazione eucaristica fino alle ore 23.00 Venerdì Santo 19 aprile (Oggi è giorno di digiuno e si raccolgono le offerte per i luoghi di Terrasanta) 8.30 Lodi mattutine 15.00 Celebrazione della Passione e Morte del Signore 20.00 Via Crucis per le vie di Chiasso con la partecipazione della “Musica cittadina” Sabato Santo 20 aprile 20.00 Solenne Veglia pasquale e celebrazione eucaristica Domenica 21 aprile – PASQUA DI RISURREZIONE 8.00 Santa Messa 10.30 Santa Messa solenne 17.30 Santa Messa Lunedì dell’Angelo 22 aprile 10.30 Santa Messa 15.30 Santa Messa (Casa Giardino) 4
Confessioni pasquali nella chiesa di Chiasso Martedì 16, mercoledì 17 e giovedì 18 aprile dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Venerdì Santo 19 aprile dalle ore 9.30 alle ore 11.30 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00 Sabato Santo 20 aprile dalle ore 9.30 alle ore 11.30 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Orario delle celebrazioni della Settimana Santa nella parrocchia di Pedrinate Sabato 13 aprile 19.00 Santa Messa prefestiva (Seseglio) Domenica 14 aprile – delle Palme nella Passione del Signore 9.15 Ritrovo nel cortile interno dell’Oratorio di Pedrinate: benedizione dei rami di ulivo e processione alla chiesa parrocchiale 9.30 Santa Messa (Pedrinate) Domenica 21 aprile – PASQUA DI RISURREZIONE 9.00 Santa Messa (Seseglio) 9.30 Santa Messa (Pedrinate) Venerdì 12 aprile Cammino della VIA CRUCIS fino alla chiesa di Santo Stefano Ritrovo alle ore 20.00 alla chiesa di Pedrinate CONFESSIONI PASQUALI Sabato Santo 20 aprile dalle ore 9.30 alle ore 11.00 a Pedrinate 5
Statistica parrocchiale 2018 Sono stati accolti nella Chiesa con il Battesimo Cristina Calabretta di Massimo e Pina n. Cristofaro 7 gennaio Rebecca Schmidig di Simon e Sandrina n. Batista 18 marzo Cesare Schmidig di Simon e Sandrina n. Batista 18 marzo Douglas Schmidig di Simon e Sandrina n. Batista 18 marzo Margherita Okle di Fabrizio e Laura n. Bernardi 7 aprile Milo Bernasconi di Matteo e Catherine n. Giribaldi 8 aprile Mattia Piffaretti di Daniele e Katia Maria n. Sala 14 aprile Tessa Luisoni di Jonathan e Barbara n. Boldini 21 aprile Arianna Alessia Talarico di Angelo Rigamonti e Antonia Talarico 19 maggio Nicole Alessandra Sevgili di Orhan e Oksana n. Kovalenco 3 giugno Luca Rizieri Decataldo di Giovanni e Debora n. Bernasconi 9 giugno Leonardo Gorla di Daniele e Jasmine n. Garcia 16 giugno Nicolas Gorla di Daniele e Jasmine n. Garcia 16 giugno Chloe Gianinazzi di Fausto e Dania n. Tettamanti 15 settembre Kirthy Idajanesau di Rayendram e Cyril n. Kirobahini 29 settembre Margherita Sophie Rossi di Federico e Tiffany n. Pieroni 13 ottobre Camilla Ceroni di Alessandro e Marina n. Lucarda 20 ottobre Simone Nizza di Francesco e Teresa n. Bianco 3 novembre Clarissa Moizi Cirilli di Mirko Moizi e Nella Cirilli 4 novembre Tommaso Imbesi di Francesco e Monica n. Franchina 30 dicembre Hanno concluso il cammino della vita Carla Mazzola anni 87 1 gennaio Lidia Gatti 86 9 gennaio Dunnia Camponovo 73 11 gennaio Maura Mauri 73 11 gennaio Angelo Suriani 80 14 gennaio Prospero Micheli 82 14 gennaio Elsa Pestuggia 91 14 gennaio Gregorio Bianchi 69 18 gennaio Angela Cancellier 69 24 gennaio Rina Bottinelli 89 28 gennaio Adua Postizzi 82 29 gennaio Anna Maria Nozza 79 30 gennaio Ivana Lucia Stoppa 80 1 febbraio Bluette Lucia Bolzoni 95 5 febbraio Giuseppe Bedina 83 13 febbraio Bice Pelli 87 22 febbraio Alma Jolanda Brotzer 95 23 febbraio Giancarla Piffaretti 75 27 febbraio Alda Maria Camponovo 95 28 febbraio Natale Greppi 88 5 marzo Bice Rita Tenchio 98 7 marzo 6
Roberto Recaldini 47 11 marzo Alberto Maria Pfahler 60 12 marzo Agnese Pittaluga 86 22 marzo Darinka Klobas 66 25 marzo Gianni Cereghetti 65 28 marzo Marisa Ferrari 79 15 aprile Lucio Marzano 77 17 aprile Cono Sinagra 71 6 maggio Giuseppe Colombo 78 6 maggio Antonio Nisich 79 10 maggio Emilia Perucchi 90 10 maggio Anna Maria Balzaretti 83 11 maggio Samy El Gendy 36 22 maggio Elisabetta Pedroni 96 1 giugno Lyubica Romer 58 1 giugno Angelina Rusconi 93 4 giugno Franca Crivelli 96 3 luglio Carmen Lupi 91 8 luglio Angela Micheli 87 10 luglio Eros Bacciarini 75 12 luglio Isabella Colombo 97 15 luglio Emilio Romano 64 16 luglio Angelo Turri 97 19 luglio Ines Luraschi 97 20 luglio Giulia Ciresa 95 21 luglio Walter Schranz 87 22 luglio Roberta Amaglio 84 23 luglio Antonio Molo 86 26 luglio Aldo Rossi 74 29 luglio Dirce Morniroli 91 2 agosto Angelo Mazzola 93 6 agosto Mario Mora 97 8 agosto Ida Vandoni 94 15 agosto Irma Tettamanti 92 18 agosto Paolo Caggia 90 23 agosto Arnaldo Zolla 79 29 agosto Luigi Tucci 88 15 settembre Antonietta D’Angelo 86 21 settembre Amelia Garzoni 94 22 settembre Liliana Cavadini 92 24 settembre Elsy Zaniolo 88 25 settembre Domenico Palmieri 86 25 settembre Emilio Glättli 83 30 settembre Beatrice Pagani 69 2 ottobre Marianna De Vita 73 12 ottobre Maria Sciucchi 85 15 ottobre Pasquale Iannantuoni 88 22 ottobre Aldo Piffaretti 94 23 ottobre Domenico Cerulli 77 29 ottobre Attilio Aliprandi 51 30 ottobre Roberto Quaglia 79 31 ottobre 7
Roberto Migliosi 84 5 novembre Elena Mombelli 90 7 novembre Marino Petruzzella 80 8 novembre Vincenzina Balzarini 66 11 novembre Juana Berquis 46 11 novembre Bruno Selmoni 88 13 novembre Graziella Rahn 90 13 novembre Rita Corti 79 14 novembre Giuliana Caprani 88 17 novembre Anne Marie Riedel 85 19 novembre Giuseppe Pintus 86 20 novembre Daniele Realini 75 25 novembre Umberto Cazzaniga 83 28 novembre Alessandro Rossini 49 1 dicembre Giuliana Binda 92 4 dicembre Marlyse Juchli 77 6 dicembre Bixio Candolfi 99 7 dicembre Anita Müller 76 8 dicembre Saverio Regazzoni 81 17 dicembre Nicola Ruggeri 79 19 dicembre Giovannina Aiello 86 20 dicembre Romedi Peverelli 70 21 dicembre Vittorino Binda 89 21 dicembre Rosina Pedrazzi 95 24 dicembre Graziella Godenzi 85 25 dicembre Vincenzo Musso 91 26 dicembre Ubaldo Parrinello 79 30 dicembre Sappiamo tutti bene che moriremo. Ma nessuno mette al mondo un figlio pensando che sarà solo “per un certo tempo”. Sappiamo ormai bene che anche gli amori possono finire. Ma nessuno si consegna a un legame preventivandone la data di scadenza. Sappiamo che nella vita ci si ammala. Ma nessuno, quando viene toccato dal male, si sente serenamente oggetto di un fenomeno del tutto coerente con le leggi di natura. Sappiamo anche che gli esseri umani sono capaci di qualsiasi cosa. Eppure chiunque si sente intimamente ferito se viene preso alle spalle dalla slealtà e aggirato dalle macchinazioni della prepotenza. Proprio perché immerso nel male l’uomo sa cosa “dovrebbe essere” il bene. E quindi non smette di farne l’invisibile sfondo di ogni aspettativa. Sopra tutte, quella che da qualche parte trovi posto “un mondo come si deve”. (Giuliano Zanchi) 8
Vivi con noi una bella avventura… 9
Katia Colombo racconta il generoso lavoro di accoglienza dei volontari Una rete al servizio di migranti e senzatetto “La sfida più difficile ma più edificante è imparare ad anteporre il bisogno della persona a quella che io credo la soluzione corretta”. Katia Colombo, volontaria dell’Oratorio di Chiasso – che darà la sua testimonianza all’incontro di domani a Como: “Due Caritas e due Vescovi tra sfide di frontiera” (Lugano e Como) – commenta così il suo operato con poveri, senzatetto e migranti. Già dal 2013 l’Oratorio ha avviato un lavoro a stretto contatto con la Caritas di Como dedicato in particolare ai poveri. Con l’ondata di arrivi di migranti del 2016, la collaborazione è continuata e si è intensificata. Il mercoledì a mezzo- giorno è possibile mangiare alla mensa (dove operano circa 6 volontari), ma ci sono anche servizi di sostegno di diverso tipo: doposcuola, ascolto e dove necessario si interviene per i bisogni primari come vestiti o alimenti. Ma come mai questi volontari da Chiasso hanno deciso di varcare il confine mettendosi in contatto con Caritas Como per soccorrere i migranti? Che cosa li ha spin- ti? “Perché non ci sono confini – risponde Katia Colombo – quando il bisogno dell’altro è una preoccupazione per la propria vita. Noi avevamo già iniziato a collaborare e abbiamo lasciato aperto la porta. Si trattava del desiderio di par- lare tutti la stessa lingua e di fare rete”. Voi offrite una mensa dei poveri il mercoledì e cercate di assistere le persone dove possibile ascoltando i loro bisogni… “Sì, una delle cose più belle che ho imparato facendo questo percorso è quella 10
di aiutare le persone a fare la domanda giusta. Cioè guardare qual è realmente il bisogno. Certo va speso più tempo e va allenato l’ascolto che offriamo perché significa un’attenzione più approfondita per capire quale bisogno reale si celi dietro una domanda generica”. Un lavoro approfondito che richiede tempo ma con delle “sorprese” che ricompensano… “Certo. Per esempio l’esperienza con un senzatetto che veniva il mercoledì alla mensa dei poveri. Ha iniziato a fare piccoli lavori alla mensa e ad aiutarci. Dopo un po’ di tempo l’abbiamo aiutato a cercare un lavoro che fosse adatto a ciò che sapeva fare tramite la Caritas a Como. Ora lavora per una cooperativa e continua a collaborare con noi come volontario. Lui ha chiesto di poterlo fare. Noi abbiamo dato un tempo alla relazione, abbiamo costruito la fiducia recipro- ca per percorrere una strada insieme”. Quando vi siete mossi che cosa ha lasciato dentro di voi e tra voi questo movimento verso l’altro? L’amore verso gli altri vi ha fatto percepire in modo diverso la vostra fede? “Lascia una grande domanda: credere che dentro l’altro c’è la presenza di Dio non è scontato. A volte devo affidargli alcune situazioni dove non riesco a capi- re. Talvolta vedo la risposta ma la devo costruire nella fiducia. Devo fare un passo indietro e dirmi che ogni uomo ha delle potenzialità incredibili. A volte è come se dovessi porre la mia mano per proteggere una fiammella debole”. Intervista di Chiara Gerosa (Dal “Corriere del Ticino” di sabato 23 febbraio 2019) MENSA DEI POVERI Ogni mercoledì a mezzogiorno all’Oratorio per condividere il pane e l’amicizia. TOMBOLA Ogni domenica alle 14.30 all’Oratorio. TAVOLINO MAGICO Ogni secondo weekend del mese siamo invitati a portare i generi alimentari in chiesa parrocchiale per le famiglie povere. 11
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Venerdì 7 giugno Venerdì 14 giugno ore 20.30 ore 20.30 proiezione proiezione 1 parte 2 parte PARTECIPA CON MUSICA Franco Di Leo LIVE regista e scrittore Film 13
1999-2019: Vent’anni fa veniva ucciso il parroco di Ponte Chiasso Don Renzo Beretta ignorato in vita e oggi celebrato Quelle ultime parole… “Non è niente. Voleva solo spaventarmi”. Le ultime parole pronunciate da don Renzo Beretta hanno il suono del perdono incondizionato come quelle di Gesù sulla croce. Le disse alle 15.35 del 20 gennaio 1999, venti anni fa esatti. Era un mercoledì. Le sospirò tra le braccia del giovane vicario richiamato dalle urla di quell’aggressione che avrebbe posto fine all’esistenza terrena di quello straordi- nario prete di 77 anni. Abdel Hakim Lakhoitri, aveva allora 31 anni ed era scappa- to dal Marocco. Come tanti altri disperati gravitava nell’area di confine tra Ponte Chiasso e Chiasso e bussava spesso alla porta del parroco per chiedere da man- giare. Quel giorno voleva anche un po’ di soldi e non ottenendoli estrasse un coltello e aggredì don Renzo che si accasciò urlando di dolore. Don Giovanni, il vicario, chiamò i soccorsi e arrivarono l’ambulanza e carabinieri e polizia. Portaro- no il parroco all’ospedale dove morì poco dopo. “Non è niente” lo pensarono allora e ne sono convinti anche adesso molti coma- schi che guardavano e guardano con insofferenza a don Renzo disapprovando la sua solidarietà per quegli stranieri disperati che si accalcavano alla frontiera così come quelli che tre anni fa bivaccavano nei giardini davanti alla stazione di Como. Indifferenza, freddezza, ostilità. Lo dice esplicitamente oggi la nipote di don Renzo che ricorda come c’era diffidenza anche nel mondo religioso per l’a- zione di quel parroco di frontiera dalle mani oranti. “Dico vergogna!” In un commento per la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” don Renzo scrisse: “Si parla di riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della 14
famiglia umana. Sono parole… Premetto: non posso e non intendo sostituirmi ai doveri e obblighi dello Stato nell’affrontare il problema degli extracomunitari. La soluzione non è nelle nostre mani. Ci supera e sembra inarrestabile… Ho inter- pellato, ho cercato… Le risposte? Evasive, perché la legge crea questo stato di cose… E gli interventi sollecitati? Un gioco al rimbalzo… Dico vergogna!”. Ritorniamo a quegli anni che assomigliano tanto all’oggi. Nel 1998 la Svizzera aveva registrato 42 mila ingressi illegali ed eseguito 120 mila espulsioni, quasi tutte per l’Italia. Alla fine di quell’anno a Ponte Chiasso arrivavano 100 extraco- munitari al giorno. Nessuno si preoccupava per loro. O meglio ci pensava don Renzo che sulla porta di alcuni locali della parrocchia aveva affisso la targhetta “Ufficio assistenza stranieri”. Otto posti letto. In breve cinquanta. E poi la fiumana di gente. Allora aprì anche la chiesa e ne sistemò alcuni nello spazio del confes- sionale. Giovani e donne della parrocchia aiutavano don Renzo fornendo cibo e vestiti e offrendosi di assistere quei disperati. Un significativo sostegno venne anche da mamme e personaggi ticinesi. Lo Stato e le istituzioni e le gerarchie ecclesiastiche non lo aiutarono. Lo pian- sero alla morte. “Una delle pagine più dolorose dell’Episcopato, che tutti hanno dimenticato”, ha detto tempo fa l’allora vicario. Il centro per stranieri aperto da don Renzo fu subito chiuso e non è più stato riaperto… La città invece lo ha dimenticato. A ricordarlo solo la targa sul sagrato di Ponte Chiasso, non una stra- da, non una scuola. Anzi, nonostante le proteste e le richieste della Caritas e di tante associazioni di volontariato, recentemente Como ha chiuso il centro d’ac- coglienza per immigrati allestito tre anni fa per affrontare l’ultima emergenza. “Una società egoista” “Era ed è disprezzato”, dice la nipote. “La figura di don Renzo Beretta – com- menta il giornalista Marco Guggiari – è stata piuttosto trascurata nell’arco di que- sti vent’anni. Oltre la ricorrenza della sua tragica morte niente più. Ed è un vero peccato perché nell’epoca in cui si fa fatica a trovare esempi di vita, don Renzo, oltre che un martire moderno, è stato un testimone di valori, una figura da studia- re, che può dire molto ai cristiani e anche ai non credenti”. Sulla stessa lunghezza d’onda la giornalista Maria Castelli: “È stato completamente dimenticato. Devo dire che don Renzo è anche il mio rimorso. Ne abbiamo parlato e scritto un po’ dopo la morte, ma prima non sapevamo neppure cosa stesse facendo. Sui gior- nali ci occupavamo dei Tir, dei problemi della dogana e di lui niente, eppure era un prete straordinario”. Conferma anche don Angelo che da due anni è parroco a Ponte Chiasso: “È una società egoista e non può fare un monumento a un altruista. Oggi conta solo l’economia e don Renzo affrontava le distorsioni delle leggi economiche. Qui a Ponte Chiasso è molto sentito, c’è il suo forte ricordo. Ma siamo un quartiere di anziani. Lui era avanti, dava risposte profetiche. Per lui vale quello che dice il Vangelo: nessuno è profeta in patria. Speriamo che con il tempo le cose cambino e possa essere valorizzato il suo dono. Per ora in questa società egoista sembra di capire che di don Renzo meno se ne parla e meglio è”. Bruno Profazio (dal “Corriere del Ticino” di venerdì 18 gennaio 2019) 15
La pagina del buonumore Cara Chiesa, diamoci da fare… A d ess o ca p is c o p e rc h é i l c a rd i n a l e M a rt i n i d ic eva c h e la C h ies a è i n d iet ro d i 2 0 0 a n n i … È ve ro c h e la C h ies a n o n è u n a d e m o c ra z ia , m a n e p p u re u n a m o n a rc h ia d ove c h i sta i n t ro n o s i fa se r v i re da i su d d it i . 16
TELEFONI Parrocchia cattolica di San Vitale martire Chiasso Casa parrocchiale 091 682 86 32 E-mail: sanvitale@bluewin.ch Blog: www.donfeliciani.ch Natel don Gianfranco 079 444 20 46 (per urgenze) Natel don Andrea 079 275 54 36 (per urgenze) Ufficio parrocchiale 091 682 36 82 E-mail: ufficio parrocchiale parrocchia@sanvitalemartire.ch Chiesa arcipretale (sagrestia) 091 682 47 44 Oratorio parrocchiale 079 122 06 80 Web: www.parrocchia-chiasso.ch E-mail: oratorio.chiasso@bluewin.ch Sala - Cine Excelsior 091 682 36 73 Web: www.altracultura.ch E-mail: info@altracultura.ch Libreria San Vitale 091 682 02 40 E-mail: libreria libreriasanvitale.chiasso@gmail.com Comunità Suore 091 682 32 51 Parrocchia cattolica della Santa Croce Pedrinate Umberto Balzaretti 091 682 14 88 (presidente)
P.P. CH-6830 Chiasso Posta CH SA La Buona Stampa, Pregassona (Lugano)
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