Anghiari Dance Hub vince il bando Creative Europe

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Anghiari Dance Hub vince il bando Creative Europe
Anghiari Dance Hub vince il
bando Creative Europe
                             Micro and Macro Dramaturgy in
                             Dance, progetto nato da un’idea
                             di Gerarda Ventura, direttrice
                             artistica di Anghiari Dance Hub
                             e Guy Cools, che gestisce da
                             anni    il   seminario   sulla
                             drammaturgia della danza in
                             programma ad Anghiari Dance Hub
                             ha vinto il bando Creative
                             Europe,     con   un    ottimo
                             piazzamento (17 su 87 progetti
                             vincitori).

Secondo la definizione di Marianne Van Kerkhoven, decana dei
dramaturg della danza, la micro drammaturgia è la relazione
tra coloro che collaborano al processo creativo, mentre la
macro riguarda la rilevanza sociale e la funzione dell’opera.
Il progetto ha quindi come obiettivo lo sviluppo delle
capacità degli artisti (coreografi, interpreti, dramaturgs) di
mettere in relazione la propria pratica artistica con i
contesti sociali in cui si trovano ad operare.

Il progetto è indirizzato a coreografi e dramaturg emergenti
dei paesi partner e si svilupperà attraverso una serie di
seminari itineranti sotto la guida del comitato scientifico e
dei direttori artistici delle strutture coinvolte. Ogni
struttura ha inoltre individuato una comunità locale di
riferimento che per Anghiari sarà quella costituita dagli
immigrati di seconda generazione, in collaborazione con Il
Teatro di Anghiari e l’Archivio dei Diari di Pieve Santo
Stefano.
Anghiari Dance Hub vince il bando Creative Europe
Il progetto si svilupperà in due anni, da ottobre 2019 a
settembre 2021. Il comitato scientifico è composto, oltre al
già citato   Guy Cools, da Maja Hriešik, che ha curato per
l’Istituto del Teatro Slovacco presentazioni internazionali
della danza slovacca e workshop dedicati a coreografi
emergenti, Katalin Trencsényi, autrice di numerose
pubblicazioni sulla drammaturgia della danza e editor per la
sezione drammaturgia del portale TheTheatreTimes.com, Anne-
Marije van den Bersselaar, che ha creato un master
interdisciplinare dedicato alle performance negli spazi
pubblici e dal 2018 insegna al St.Joost Master Institute of
Visual Cultures.

I partner del progetto sono, oltre ad Anghiari Dance Hub in
collaborazione con Marche Teatro, Tanec Praha, ente capofila,
che organizza il più importante festival di danza della
Repubblica Ceca e da 25 anni la Piattaforma di danza
nazionale, l’olandese DansBrabant, luogo di ricerca e sviluppo
per artisti della danza, di produzioni, ospitalità e
sensibilizzazione del pubblico, Dance House Lemesos, di Cipro,
che realizza attività a sostegno degli artisti della danza e
il festival annuale Open House Festival con opere locali e
internazionali e, infine, Dansens Hus Stockolm, la più grande
struttura svedese per la danza.
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Associazione “Mai più solo”:
l’uso    consapevole    della
tecnologia      passa     per
l’innalzamento del livello di
autostima
Realizzazione di iniziative finalizzate alla protezione
dall’uso scellerato degli strumenti tecnologici: è questa
l’attività principale di “MAI PIU’ SOLO” un’associazione no-
profit, indipendente e apartitica che offre agli associati
consulenza ed assistenza su un’ampia gamma di tematiche tutte
riferite all’ uso consapevole della tecnologia (come web
reputation, cyber-bullismo, vessazione) affinché non ci si
imbatta in vere e proprie trappole che possono portare
all’annientamento della persona, e addirittura al suicidio.

“MAI PIU’ SOLO” nasce nel 2019 ma affonda le radici nel 2016,
quando il Presidente, l’ Ing. Vincenzo De Feo, scrisse il
primo protocollo di contrasto alle mode lesive degli
adolescenti (dal titolo appunto: “Adolescenti lontano dai
pericoli metropolitani”) in conseguenza al decesso per
suicidio di Tiziana Cantone, una giovane, sana e bella donna
partenopea. Il programma “Adolescenti lontano dai pericoli
metropolitani” ha come nobile ed etico scopo la salvaguardia e
la qualità della vita di famiglie, donne, adolescenti vittime
di vessazione, violenza, disvalore personale. Vittime di
abusi, di diffamazione, bullismo e cyberbullismo.
Quest’ultimo, piaga sociale che sta raggiungendo livelli oltre
l’immaginabile. Tutti fenomeni sociali che hanno una
ripercussione anche sulla vita socio-economica dell’intera
comunità.
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Per MAI PIU’ SOLO essere al fianco del
                      cittadino significa: porsi nell’ottica
                      dell’ascolto, indicare immediatamente la
                      strada del successo contro i problemi che
                      lo affligge, educarlo ad un rapporto
                      efficace con l’uso della tecnologia e in
                      contrasto con i pericoli metropolitani e
                      tecnologici. MAI PIU’ SOLO ha uno su
                      tutti come obiettivo l’innalzamento del
                      livello di autostima in ogni persona di
                      qualsiasi genere, religione, età e sesso.
                      A tal fine l’Associazione organizza
meeting, convegni e corsi di formazione su tutti i temi sopra
elencati forte dell’esperienza del Presidente, uno tra i primi
in Italia ad utilizzare Internet per scopi professionali e
negli anni ’90, quando il caso lo ha richiesto, è stato
incaricato dalle Forze dell’Ordine per compiere il lavoro che
oggi svolge in Polizia postale, non esistendo all’epoca questo
Corpo di Polizia.

“Sono prima di tutto un genitore di un ragazzo ormai
maggiorenne e sono riuscito a non far cadere mio figlio in
trappole metropolitane apparentemente innocue – racconta De
Feo -. Sono inoltre ingegnere informatico con 30 anni di
esperienza alle palle e, negli anni ’90, sono stato tra i
primi, attraverso le aziende per cui ho lavorato, ad
approfondire il mondo del web e poi a diventare un esperto di
problematiche Cyber”. “Spesso i genitori credono che, non
parlandone, i problemi rientrino da soli, ma non va cosi.
Ancora, si pensa che il proprio figlio è sempre il migliore, i
problemi sono dei figli altrui! Il mio intento è quello di
scuotere le coscienze dei genitori e sensibilizzare l’opinione
pubblica. Bisogna avere l’umiltà di parlare, tralasciare
omertà o vergogna, se no i problemi diventano grandi seminando
vittime – continua De Feo -. Non bisogna avere timore di
parlare e mettersi in gioco, in famiglia, con i professori,
tra genitori. Bisogna far rispettare la legge vigente per
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contrastare l’uso di alcol e tabacco da parte dei minorenni
(Legge Balduzzi 2012), la scuola deve introdurre di nuovo il
voto in condotta e l’Educazione Civica. I genitori devono
capire che se i loro figli non sono sempre i migliori va bene
lo stesso e devono accompagnarli nel percorso di crescita
senza pretendere che siano i primi”.

Vincenzo De Feo, di origini napoletane, è anche autore del
libro “prima del CLICK” (pubblicato in ITA, UK, RU), giunto
alla 2da Edizione, nel quale parla del linguaggio dei
millennials e del loro modo di comunicare, dando consigli e
suggerendo le azioni più opportune da svolgere.

Maggiori informazioni su https://www.maipiusolo.com

E. L.

Il Trovatore delle                              stelle
all’Arena di Verona
È il Trovatore di Anna Netrebko, a volersi allargare di
Netrebko e marito. Miracoli dello star system forse, ma non
solo, semplicemente “nella vita esistono le categorie”, come
insegna quell’allenatore pluriscudettato, e Annabella è da
Champions League. D’altronde Cecilia Gasdia l’ha detto a
chiare lettere: l’obiettivo è riportare a Verona le stelle,
come ai tempi in cui l’Arena era considerata La Scala
d’estate. Perché ammettiamolo, un cantante quando sale sul
palco si porta dietro anche la propria storia, mescolata a
quella cosa che non sapendo come meglio definirla chiamiamo
“carisma”, e lei, la Netrebko, di carisma ne ha da vendere. Ma
sa anche cantare, eccome se lo sa fare! In alto sta che è una
meraviglia: voce bella – quel suo timbro inconfondibile –
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fluida, fiati da mantice d’organo, sfuma e alleggerisce come
se regolasse l’emissione con una manopola per l’aria. Sotto
gonfia un po’, è vero, cosa che non infastidisce affatto
perché dà alla voce un’omogeneità di brunitura lungo tutta
l’estensione. È dunque perfetta, questa Netrebko? Ovviamente
no. Talvolta un pochino stona, e nemmeno troppo di rado, ma si
sa, questo difetto se lo porta dietro da sempre.

È pur vero che il protagonista dell’opera sarebbe il tenore,
nel caso specifico il marito appunto, cioè Yusif Eyvazov, che
non è affatto l’inetto raccomandato che raccontano i
sapientoni dei loggioni facebookiani. Ha una voce di natura
poco attraente, soprattutto per l’aridità del timbro e la
pochezza di armonici, ma è un cantante solido, musicale,
pulito nella linea e fraseggiatore asciutto. Inoltre per
cantare Manrico ha sia i centri, che sono quelli su cui Verdi
scrive la parte, sia gli acuti, cioè i do in sostanza, che
partitura alla mano servirebbero a poco ma che fanno vendere i
biglietti.

Le voci gravi convincono meno: Luca Salsi ha il gran bel
timbro baritonale che sappiamo ma soffre parecchio la
tessitura (forse troppo?) acuta del Conte, soprattutto in aria
e successiva cabaletta, dove infila una serie di calate una
dietro l’altra. Dolora Zajick ha ancora una bella canna e la
personalità della “grande vecchia”, seppur la voce sia ormai
eufemisticamente liquidabile come disomogenea. Però nel
registro acuto è ancora capace di sparare certe fucilate
impressionanti.

Chi invece si fa valere oltre ogni attesa è Riccardo Fassi, un
signor basso dall’avvenire già scritto. Bel timbro, controllo
impeccabile e tutto quel che serve per gettare le basi di una
carriera che si spera sia lunga e piena di successi. Tra le
parti minori Carlo Bosi, Antonello Ceron e Dario Giorgelè sono
delle certezze, Elisabetta Zizzo una piacevole sorpresa: voce
chiara che cammina senza imbarazzi negli spazi colossali
dell’anfiteatro.
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Dal podio non arrivano meraviglie, o meglio, Pier Giorgio
Morandi si ferma all’onesta routine, perdendosi qua e là il
palco e marciando a testa bassa nelle arie – se D’amor riesce
così bene è perché la Netrebko si prende tutte le libertà del
mondo e l’orchestra le va dietro – ma ha il merito non
indifferente di cavare dall’orchestra un suono di inedita
bellezza, almeno all’orecchio di chi l’Arena la frequenta
saltuariamente, come il sottoscritto. Per il resto non si
ascoltano né prodigi né nefandezze.

Resta da dire dello spettacolo, che probabilmente è quanto di
meglio Franco Zeffirelli abbia concepito per il Festival.
Certo, ci sono le sue solite furbate e gigionate: nel coro
degli zingari e in quello dei soldati monta una sorta di
carnevale di Rio con tanto di brani del balletto parigino
buttati dentro per allungare il brodo. Ci sono i soliti
cavalli, ballerini, comparse a perdita d’occhio, ma c’è anche
del teatro vero, di taglio kolossal ovviamente, ma vero. È poi
innegabile che certi affreschi corali siano talmente maestosi
da smuovere anche il più cinico dei cuori. Bello.

Manco a dirlo è trionfo per tutti.

                                               Paolo Locatelli
                                 paolo.locatelli@ildiscorso.it
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AL TEATRO ROMANO DI VERONA E’
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PARTITO IL 25° TOUR LIVE DI
FIORELLA MANNOIA
Dopo il concerto di domenica sera degli America, sul palco del
Teatro Romano di Verona in occasione dell’anniversario del
loro debutto di 50 anni fa, Verona Folk ha offerto lunedì sera
il concerto di un’icona del folk italiano e grande interprete
come Fiorella MANNOIA che in occasione del debutto del suo
25esimo Tour Live ha presentato il suo ultimo lavoro
“Personale” uscito la scorsa primavera.     La Mannoia spiega
l’impegno politico racchiuso nel disco, racconta il taglio
musicale dell’album e si racconta come donna e come
appassionata di fotografia.

Migliore parto non poteva avere con il calore trasmesso e
ricevuto dal suo pubblico che ha gremito ogni singolo mattone
del Teatro Romano di Verona pieno all’inverosimile. Su un
palco completamente buio Fiorella appare nel suo splendore
sulle note di Il peso del coraggio, senza un attimo di tregua
– forse anche per non farsi assalire dall’emozione che trapela
dal palco – la cantante romana intona poi nell’ordine I treni
a vapore e Imparare ad essere donna. Finalmente interrompe la
musica e chiacchiera con il suo pubblico per presentare
l’ennesimo Live Tour che proprio da stasera prende via e
porterà in tutta Italia.
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Teatro Romano di Verona
                                  strapieno per Fiorella.

                            Una breve parentesi dove due
                            piccole ammiratrici omaggiano
                            l’artista con striscioni in cui
                            raccontano di essere sempre
                            presenti ai suoi concerti, la
                            cantante    emozionata     (per
                            davvero) ringrazia del gesto
d’affetto soprattutto i genitori che hanno fatto conoscere
alle nuove generazioni il suo lavoro portandole con loro ai
concerti. É stata la volta di omaggiare Fred Buscaglione
con “Eri piccola così” in una in afosa serata estiva. Dopo
aver intonato Luna Spina la “giovane” Fiorella con la sua
verve da ragazzina ha dato il meglio di se per inaugurare il
25° tour dedicando anche in questo nuovo lavoro        delle
canzoni del suo amico Ivano Fossati reinterpretando Penelope
e Panama, ricordando al pubblico che Panama non entrava nel
suo repertorio da oltre una ventina d’anni. Ha infine dato
il giusto spazio ai musicisti che l’accompagnano in questa
nuova avventura.

Con   “Povera patria” (cantata accompagnata solo dal piano) ha
gridato una vera e propria accusa politica verso   chi in
questo momento ci governa senza pudore ne amore e con una
piccola nota polemica nei confronti del vice premier Salvini
che la ha più volte criticata per le sue spontanee prese di
posizione verso le donne ed i più deboli.
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Un momento del concerto

É stato poi il momento di dedicare il suo impegno contro la
violenza sulle donne, con “Carillon” e “Riparare” ma è con il
brano “In viaggio” che ha dato il meglio di se. Un concerto
molto crudo ed impegnato dove è apparsa una Fiorella molto
politicizzata e a suo dire poco artista. Ma la verità rimane,
la sua classe e la sua estensione vocale che grida tutto il
suo dolore per le storture che vede intorno a se. Dalla vita
politica attuale, alla violenza sulle donne a chi c’è la fa e
resta senza ferite o     almeno vuole mostrarsi senza ferite
apparenti. Applausi a scena aperta durante l’esecuzione dei
brani più crudi e duri dove le accuse fioccano come schiaffi
sonori. Un altro momento è dedicato ai figli che lasciano la
casa e con “In viaggio” e con “Riparare” esamina gli errori
dei genitori prima di lasciare che i figli prendano una loro
strada, una storia nella storia.

Un concerto live di pancia e di cuore che inizia nel modo
migliore con un pubblico entusiasta e carico d’affetto per un
interprete inossidabile. Con Combattente non rinnega il suo
ruolo di donna combattiva e non rinnega neanche una dolcezza
tutta femminile che imputa al passare degli anni e con “ Che
sia benedetta”, suo cavallo di battaglia, il pubblico in
estasi ha tributato tutto il suo amore ad una interprete
completa e sempre con i piedi per terra vicina ai sui adoranti
fan.

Molto coinvolto il pubblico, con continui applausi quando
Fiorella ha reinterpretato i suoi successi più noti, come
Sally di Vasco Rossi, nella sua personalissima
interpretazione, o come Siamo ancora qui, quest’ultima ritmata
sin dalla prima nota da tutto il Teatro Romano durante la sua
esecuzione.

Circa due ore di palcoscenico, senza un attimo di riposo
nonostante i suoi sessantacinque anni compiuti ai primi di
aprile e portati meglio di una venticinquenne. Richiamata sul
palco per il rituale bis dopo i saluti e decine di minuti di
applausi Fiorella riappare e dedica ai suoi fans ancora
alcuni brani tra cui Sempre per sempre (solo piano e voce),
Quello che le donne e il Cielo d’Irlanda che chiude un
concerto indimenticabile.

                                                  Enrico Liotti

                                    enrico.liotti@ildiscorso.it

                                         RIPRODUZIONE RISERVATA
CONSUNTIVO E ANTICIPAZIONI
DELLA NUOVA STAGIONE ERT-FVG
Udine – Si è tenuta stamattina nella sede udinese della
Regione FVG la conferenza stampa dell’Ente Regionale Teatrale
del Friuli Venezia Giulia nel corso della quale il presidente
Sergio Cuzzi e il direttore Renato Manzoni hanno illustrato –
alla presenza dell’Assessore regionale alla Cultura Tiziana
Gibelli – i risultati 2018/2019 del circuito e fornito le
prime anticipazioni sui cartelloni 2019/2020.

Affluenza – Nella stagione 2018/2019 i 23 teatri ERT hanno
fatto segnare un’affluenza media dell’86% nelle 181 repliche
di spettacolo presentate da ottobre ad aprile nelle sole
serate in abbonamento. L’ERT continua quindi ad attestarsi
stabilmente sopra l’80% di affluenza media, soglia dalla quale
non scende da oltre 10 anni, periodo in cui si sono avuti
picchi anche dell’88 e 89%.

Presenze – Fondamentali nel raggiungimento di questi dati sono
gli abbonati che a inizio stagione ripongono fiducia nei
cartelloni proposti di concerto con le amministrazioni
comunali e i referenti del territorio. Nel 2018/2019 gli
abbonati alle stagioni teatrali sono stati 5’748 a fronte dei
5’658 della stagione precedente, ai quali vanno aggiunti gli
abbonati alle rassegne musicali che portano il totale a 6’216.
Le presenze totali sono state 70’686 di cui 62’900 nelle
stagioni teatrali, 4’126 negli appuntamenti di danza, 3’271
nei concerti realizzati al di fuori delle stagioni ERT in
sinergia con altre associazioni e 389 nelle serate dedicate
all’opera lirica, grazie alla collaborazione con la Regione
FVG e la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi.

Entrando nel dettaglio dei singoli teatri, anche quest’anno
tre sono state le stagioni che hanno fatto segnare il tutto
esaurito a ogni serata: Artegna, Lestizza e Maniago; mentre
sopra il 90% si sono attestate Cividale, Codroipo, Cordenons,
Colugna, Premariacco, Sacile, San Daniele, San Vito al
Tagliamento e Tolmezzo. Spettacoli – Sono state 249 le
repliche complessive – 170 di prosa, 37 di musica, 39 di danza
e 3 di lirica – di cui 194 nei cartelloni dei 23 teatri ERT,
26 concerti realizzati collaborando con strutture presenti nel
territorio, 26 repliche di danza realizzate in collaborazione
con gli Artisti Associati di Gorizia, partner dell’ERT per
l’arte coreutica; come detto, 3 sono state le repliche di La
prova di un’opera seria del Lirico Giuseppe Verdi. Per quanto
concerne le sole stagioni, sono stati 97 i titoli presentati,
34 dei quali provenienti da compagnie del Friuli Venezia
Giulia che hanno realizzato 22 produzioni di prosa, 10
concerti, uno spettacolo di danza e la già citata lirica per
un totale di 61 repliche.

Al termine della stagione gli abbonati di tutti i teatri del
circuito hanno redatto un questionario di gradimento degli
spettacoli.

Dopo l’era Cristicchi, vincitore in tre delle quattro stagioni
precedenti, sul virtuale gradino più alto del podio sale un
comico. Il ligure Giovanni Vernia con l’autobiografico Vernia
o non Vernia: questo è il problema ha trionfato con una media
voto altissima nelle tre repliche andate in scena a Lignano,
Premariacco e Zoppola. Al secondo posto l’emozionante teatro
canzone di Libera Nos Domine, spettacolo di e con Enzo
                              Iacchetti che nel circuito ERT
                              aveva debuttato a inizio 2018 e
                              che nella stagione 2018/2019 è
                              stato ospite dei teatri di
                              Cividale, Cordenons, Grado e
                              Pontebba. Al terzo posto una
                              commedia corale, La casa di
                              famiglia, con Luca Angeletti,
Toni Fornari, Simone Montedoro e Laura Ruocco, vista
quest’anno a Cividale, Cordenons e Lestizza. La classifica non
tiene conto degli spettacoli presentati in una singola
replica. Tra questi, i primi tre per valutazione sono stati
Traviata con Lella Costa, il Concerto di Primavera della
Mitteleuropa Orchestra e il nouveau cirque (mimo, giocoleria,
clownerie e acrobazia) di PSS PSS della Compagnia Baccalà con
Camilla Pessi e Simone Fassari. Nella danza ha trionfato Night
Garden dell’Evolution Dance Theater di Anthony Heinl, uno
degli spettacoli più circuitati e più apprezzati nelle ultime
stagioni.

Non mancano nel corso della conferenza stampa alcune attese
anticipazioni sulle stagioni 2019/2020.

Uno dei generi che incontra maggiormente i gusti del pubblico
è il musical. La scelta per i cartelloni della prossima
stagione è caduta su A Christmas Carol, adattamento del
celebre romanzo di Charles Dickens con le musiche originali
del compositore statunitense Alan Menken, autore tra l’altro
delle musiche di La Bella e la Bestia, La Sirenetta e Aladdin.
Tra i protagonisti Roberto Ciufoli.
Un artista a tuttotondo – attore, scrittore, regista – è
Gioele Dix che quest’anno ritorna sui palcoscenici del Friuli
Venezia Giulia con Vorrei essere figlio di un uomo felice, un
lavoro che partendo dall’Odissea e dalla figura di Telemaco,
racconta più in generale il rapporto tra padri e figli.

Dall’Odissea ha preso spunto anche Marco Paolini per il suo
nuovo lavoro, Nel tempo degli dèi, uno spettacolo con musiche
e canzoni diretto da Gabriele Vacis. L’affabulatore bellunese
sarà in cartellone anche con Techno Filò, apprezzato già la
scorsa stagione nei teatri ERT.
Alessio Boni vestirà i panni di
                             Don Chisciotte, nell’adattamento
                             del romanzo di Cervantes firmato
                             da Francesco Niccolini. In
                             questa produzione del Nuovo
                             Teatro il fedele scudiero Sancho
                             avrà le fattezze di Serra
                             Yilmaz, attrice feticcio di
Ferzan Özpetek.

Debora Villa porterà in scena il bestseller di John Gray, Gli
uomini vengono da Marte, le donne da Venere. L’adattamento
teatrale di questo testo tradotto in oltre 40 lingue per la
prima volta viene affidato all’interpretazione di una donna.

Tra graditi ritorni e novità, le produzioni regionali saranno
protagoniste dei calendari 2019/2020.
Gli Artisti Associati di Gorizia per la seconda stagione
presenteranno Mi amavi ancora…, intensa pièce del prolifico
drammaturgo francese Florian Zeller con Ettore Bassi e Simona
Cavallari. Si resta in Francia anche per la nuova produzione:
Il rompiballe è una delle commedie di maggior successo di
Francis Veber (La cena dei cretini, L’apparenza inganna). La
regia e l’interpretazione è della coppia Nicola Pistoia –
Paolo Triestino (Ben Hur; Grisù, Giuseppe e Maria).

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia presenterà anche
nella nuova stagione la superproduzione 2018/2019, I
miserabili di Victor Hugo, nell’adattamento di Luca Doninelli
e con l’interpretazione di Franco Branciaroli; L’onore perduto
di Katharina Blum è, invece, una delle due nuove produzioni.
Tratto dal romanzo di Heinrich Böll, lo spettacolo diretto da
Franco Però e interpretato dalla compagnia dello Stabile
regionale, cui si aggiungono Elena Radonicich e Peppino
Mazzotta, è un’analisi molto attuale sull’utilizzo dei mezzi
di comunicazione di massa e sulle forme di violenza
intrinseche al linguaggio mediatico. La seconda novità è
tratta dal libro di Marco Malvaldi Infinito tra parentesi:
attraverso vicende apparentemente quotidiane Maddalena e
Giovanni Crippa sfidano il pubblico a entrare nel complesso
rapporto tra letteratura/poesia e scienza.

La Contrada di Trieste tornerà in circuito con uno spettacolo
che ha già riscontrato grande favore tra il pubblico
regionale: Un autunno di fuoco, pièce di Eric Coble con Milena
Vukotic e Maximilian Nisi. La nuova produzione si intitola,
invece, Hollywood Burger. La commedia, interpretata da Pino
Quartullo ed Enzo Iacchetti, è ambientata in una mensa degli
Studios hollywoodiani in cui due attori mitomani alla deriva
se ne dicono e fanno di tutti i colori per restare aggrappati
al sogno del silver screen.

Del CSS di Udine in circuito vedremo Fieste della premiata
ditta Fabiano Fantini, Claudio Moretti ed Elvio Scruzzi,
l’ultimo lavoro del trio che proprio in circuito ha debuttato
sul finire della scorsa stagione.

Tra le novità 2019/2020 un posto speciale è riservato a
Hermanos, spettacolo di Giuliano Bonanni e Stefano Angelucci
Marino nato dall’esperienza teatrale vissuta dai due artisti
in Argentina, Uruguay e Paraguay a contatto con i discendenti
dei migranti friulani e abruzzesi. Hermanos affronta il
fenomeno migratorio da un’angolazione concreta, tenendosi alla
larga da sentimenti nostalgici e utilizzando le lingue e i
dialetti degli emigranti: italiano, friulano, spagnolo e
abruzzese.

Come da tradizione, alcuni degli spettacoli che hanno avuto
ottimi riscontri di pubblico e di critica ritornano nei teatri
regionali per ulteriori repliche. Giovanni Vernia
potrà cercare di “difendere” il titolo di
spettacolo preferito dal pubblico con il
suo Vernia o non Vernia; ritorneranno
anche la commedia La casa di famiglia, gli
Oblivion con il loro primo musical La
Bibbia riveduta e scorretta e Angela
Finocchiaro con Ho perso il filo, in cui
danza e recitazione si fondono per creare
uno spettacolo che sfugge a definizioni ed
etichette.

Nella danza prosegue la fortunata collaborazione con gli
Artisti Associati di Gorizia e il direttore artistico Walter
Mramor per la definizione del cartellone danza che oltre ai
teatri del Circuito ha toccato quest’anno anche i palcoscenici
di Azzano Decimo, Cervignano, Cormons, Gradisca d’Isonzo e
Trieste (Teatro Stabile Sloveno). Le novità 2019/2020 verranno
svelate in settembre, ma è già certo il ritorno di due
produzioni molto apprezzate dal pubblico nelle stagioni
passate: Odyssey Ballet della Mvula Sungani Physical Dance e
Indaco della RBR Dance Company di Cristiano Fagioli e Cristina
Ledri.
Infine, si fa sempre più stretta la collaborazione con la
compagnia di danza Arearea nell’ambito dei progetti OffLabel,
rassegna per una nuova danza.

Concerti esclusivi, rassegne, festival e nuovi progetti
originali hanno caratterizzato il cartellone musicale
2018/2019 del Circuito ERT.

Tra le tante proposte, la rassegna Note in Castello,
realizzata in collaborazione con il Comune di Udine, per il
secondo anno è stata ospite del Salone del Parlamento del
Castello con cinque concerti nelle domeniche di marzo e aprile
che hanno fatto segnare un continuo aumento delle presenze; è
proseguito il progetto dedicato a Beethoven dal Maestro Marco
Feruglio che propone l’esecuzione integrale su strumenti
originali delle sinfonie del compositore tedesco; San Vito
Jazz, il festival diretto da Flavio Massarutto e realizzato
con il Comune di San Vito al Tagliamento, ha mandato in
archivio l’edizione numero 13; e Winners, rassegna dedicata ai
giovani talenti del pianoforte, ideata assieme a Fazioli
Pianoforti, ha chiuso il suo programma annuale in primavera
alla Fazioli Concert Hall di Sacile.

Molti gli appuntamenti musicali in programma nelle prossime
settimane: i concerti nell’ambito delle rassegne Armonie in
Corte nella Chiesa di Santa Chiara di Udine, gli appuntamenti
con Carniarmonie, entrambi in collaborazione con la Fondazione
Luigi Bon, e Atom Heart Mother, progetto dedicato al
capolavoro dei Pink Floyd che, dopo il successo ottenuto al
Teatro Pasolini di Casarsa, sarà a Valvasone il prossimo 5
agosto.

I cartelloni ERT 2019/2020 verranno presentati all’inizio di
settembre.

ELIANA   LIOTTA:    LIGNANO,
GIOVEDì   11   LUGLIO   AGLI
INCONTRI CON L’’AUTORE E CON
IL VINO,
LIGNANO PINETA – Giovedì 11 luglio il gradito ritorno a
Lignano per gli “Incontri con l’autore e con il
vino” di Eliana Liotta, che alle 18.30 al PalaPineta nel Parco
del Mare presenta “Prove di felicità. 25 idee riconosciute
dalla scienza per vivere con gioia” (La nave di Teseo).
L’incontro sarà abbinato al vino dell’Azienda Grillo Iole di
Prepotto.

La felicità è un dono che dovremmo fare a noi stessi. Dopo
tutto, ce lo meritiamo. Si dice che siamo nati per soffrire,
ma gli studi provano che la storia dell’uomo avanza alla
ricerca di gioia, il nostro principio vitale. Lo testimoniano
l’arte, la musica, l’innamoramento. Il sorriso pieno è
l’espressione meglio identificabile sul volto: forse perché
chi sa riconoscerla trova un amico, e gli amici allenano il
buonumore. Un abbraccio seda lo stress, pranzare in compagnia
stimola la produzione di endorfine. Con la vicinanza degli
altri, a cascata, calano i rischi di depressione, di malattie
del cuore, di ipertensione. Il nuovo saggio di Eliana Liotta,
autrice dei best sellers L’età non è uguale per tutti e La
Dieta Smartfood, suggerisce 25 idee per cercare di vivere con
gioia: sono Prove di felicità. Per la prima volta, un libro
raccoglie le evidenze scientifiche rilevanti sul tema, i
riscontri che provengono dai laboratori e dalle indagini sulle
popolazioni. E per la prima volta medici e ricercatori di un
grande istituto scientifico e ospedale universitario, il San
Raffaele di Milano, collaborano a un progetto che esplora un
ingrediente non quantificabile eppure essenziale nella salute
di una persona. Prove di felicità sono i tentativi che
ciascuno di noi può sperimentare. Gesti individuali, azioni a
volte semplici che possono insegnarci a trarre soddisfazioni
dalla vita di tutti i giorni. Nonostante le difficoltà, le
perdite, le malattie. La felicità è una scelta ed è nel nostro
sguardo. Ma anche la chimica conta. Il nostro umore è come un
palazzo, i cui pilastri non sono altro che combinazioni di
atomi e i cui mattoni sono proteine e ormoni, primo fra tutti
la serotonina. Persino a tavola possiamo coltivare la
felicità, scegliendo i cibi che influenzano i sorrisi e il
benessere del corpo: gli happyfood.
Il   vino    in   abbinamento
                             all’incontro con Eliana Liotta
                             sarà il Friulano 2017 Colli
                             Orientali dell’Azienda Grillo
                             Iole di Prepotto. Un un vino
                             autentico,    minerale   e   di
contenuta freschezza per il basso tenore in acidità. Il
profumo di mandorla che si conferma nel retrogusto si
accompagna a un insieme verde e sfumato di fiori di campo e
pesca. Gli Incontri con l’autore e con il vino sono
organizzati dall’Associazione Culturale Lignano nel Terzo
Millennio e curati da Alberto Garlini e Giovanni Munisso. La
segreteria organizzativa è affidata alla Fondazione
Pordenonelegge. La manifestazione e le iniziative collegate
(corso scrittura creativa, cene con l’autore, Enotour) hanno
il sostegno di Città di Lignano Sabbiadoro – Assessorato alla
Cultura, PromoTurismoFVG, Regione Friuli Venezia Giulia,
Civibank, Società Lignano Pineta, Porto Turistico Marina Uno,
Hotel Ristorante President Lignano, Ma.in.cart., Marina Punta
Verde, MD Frigo Service, Nuova Saldotermica, V.D.E., Dersut
Caffè, Nosella Dante, Toscano Forme, Panificio Pasticceria
Gobatto, Koki, Lignano Banda Larga e Legnolandia.

Incontri con l’autore e con il vino 2019. A Lignano Pineta,
ogni giovedì, dal 13 giugno al 5 settembre, ore 18.30
Palapineta nel Parco del Mare.

Ingresso libero, info: http://www.lignanonelterzomillennio.it

ANÀ-THEMA                TEATRO:              AL       VIA
“EUREKA 10”, UNA STAGIONE “A
MISURA DELL’UOMO”
Un teatro a “misura d’uomo”, dove lo spettatore è
parte integrante della scena insieme con gli attori.
Dove si eliminano convenzioni e tutto diventa
coinvolgente, familiare. Un teatro “cucito” addosso
al e per il pubblico.
Non poteva che essere presentata in una sorta di
sfilata a metà tra moda e teatro, tra stoffe
pregiate, atmosfere hollywoodiane e abiti maschili
mozzafiato, “Eureka 10”, la nuova stagione teatrale
messa   a   punto   dalla   compagnia    Anà-Thema
Teatro articolata come sempre tra Udine e Osoppo e
intitolata quest’anno, appunto “La misura
dell’uomo”.

Momenti   della   conferenza
stampa

Tante, tantissime, le sorprese svelate oggi (8
luglio), infatti, nello show-room di Cleofe Finati a
Udine. Una carrellata di debutti nazionali, prime
regionali assolute, compagnie di livello
internazionale e attori amati dal grande pubblico.
Senza dimenticare molti spettacoli per tutte le età
immersi i luoghi misteriosi, magici, spesso
sconosciuti ai più oltre al “cartellone nel
cartellone” rappresentato dalla stagione “I tesori
del territorio” dedicati al friulano e alle sue
storie.

«Dieci anni – commenta il direttore artistico, regista e
attore Luca Ferri – sono un bel traguardo per Anà-Thema
Teatro, che con “Eureka” ha da sempre cercato di creare una
stagione di eventi e spettacoli per tutta la famiglia,
ricevendo il consenso del sempre più numeroso pubblico e della
critica. Siamo orgogliosi – annuncia – di presentare questo
nuovo cartellone che testimonia l’impegno sempre maggiore
della mia compagnia che negli anni si è trasformata e
cresciuta, mantenendo sempre fede ai suoi principi culturali e
alla sua indipendenza. Perché crediamo – conclude – che per
fare teatro occorra avere ben chiara la propria identità. E la
nostra, credo, sia ormai inconfondibile».

Venendo al cartellone, che si apre il 12 ottobre e con
un’anteprima già il 18 luglio, la

                                 Momenti   della   conferenza
                                 stampa

stagione di Anà-Thema Teatro si sviluppa come sempre sia su
più “piazze”, in particolare a Osoppo, dove ha sede “La
corte”, e a Udine. Ma non solo, perché le proposte sono sempre
talmente variegate da rappresentare ciascuna un programma a sé
stante.

I grandi ospiti
Come anticipato, anche quest’anno saranno tanti i grandi nomi
che faranno tappa a Osoppo ospiti di Anà-Thema in prima
assoluta regionale. Ad aprire la stagione sarà, in anteprima
nazionale, il 12 ottobre, il nuovo monologo di Luca Ferri, che
dopo il successo di “neve” nella precedente stagione,
quest’anno propone “Il bosco di margherite”, un’indagine
poetica e diretta sulla società attuale in un viaggio nella
bellezza dove risiedono le diversità perché «è solo guardando
la vita con occhi diversi – spiega Ferri – che si capisce
quanto la vita stessa sia meravigliosa».

Il 24 ottobre sarà la volta di Nathalie Caldonazzo e Francesco
Branchetti, che firma anche la regia, con il loro “Parlami
d’amore” di Philippe Claudel, un racconto dolce-amaro di una
coppia, ma in realtà dell’intera società, in crisi profonda di
valori e di punti di riferimento.

La straordinaria energia di Marina Massironi, sul palco
insieme con Nicoletta Fabbri, travolgerà gli spettatori il 9
novembre con “La somma di due”, liberamente tratto da
“Sorelle” di Lidia Ravera per la regia di Elisabetta Ratti.
Uno spettacolo fresco, ironico, ma anche fortemente critico in
cui si racconta un legame naturale, eppure così misterioso,
che unisce due sorelle alle prese con il divorzio dei
genitori.

Ancora il rapporto tra genitori e figli in “La lavatrice del
cuore”, il 22 novembre, dove stavolta protagonista sarà
l’istrionica Maria Amelia Monti, alle prese con uno
spettacolo, a cura di Edoardo Erba, sul tema delle adozioni,
raccontate attraverso le testimonianze di chi le ha vissute
direttamente                o             indirettamente.
Spazio alla grande danza, il 7 dicembre, con un vero e proprio
evento. A Osoppo, infatti, approderà l’applauditissima
compagnia nazionale di Raffaele Paganini, affiancata dalla
compagnia Almatanz di Luigi Martelletta, con uno spettacolo
che, solo dal titolo, “Lo schiaccianoci”, farà registrare il
sold-out. Una favola tradizionale e un grande balletto del
repertorio, riproposto in una nuova versione, più attuale,
allegra e colorata. Non mancheranno sorprese, giochi, magie, e
soprattutto le danze più belle messe in scena da étoiles di
fama internazionale e dagli artisti della compagnia.

Dedicato all’indiscusso genio Leonardo Da Vinci, è lo
spettacolo (18 gennaio) “Quel genio di Leonardo”, prima
assoluta di una messinscena proposta da Anà-Thema Teatro che,
con il suo stile irriverente, fantasioso e, al contempo,
fedele alla realtà, racconterà le meraviglie di un personaggio
che ha segnato la storia di tutti i tempi.

Per tutti è il Libanese della famosissima serie televisiva
“Romanzo criminale”. Basterebbe dire questo per presentare
Francesco Montanari, che con Alessandro Bardani, saranno a
Osoppo il 1° febbraio, a presentare il loro “La più meglio
gioventù”, un divertente reading che rappresenta il lato più
leggero e dissacrante della scrittura di Bardani e Montanari
in un’atmosfera che vede mischiare sacro e profano, battute
fulminanti, sarcastiche, ironiche e frizzanti.

La classe e la bravura di Barbara De Rossi, insieme con
Francesco Branchetti (sua anche la regia), saranno gli
ingredienti sottesi, il 15 febbraio, a “Un grande grido
d’amore” di Josiane Balasko, la scrittrice, regista e attrice
francese i cui testi sono stati rappresentati nei più
importanti teatri di tutto il mondo riscuotendo ovunque
straordinari successi. Lo spettacolo è un ritratto amaro e
graffiante, ma anche pieno di “umanità”, di un mondo dai
valori, a dir poco, bizzarri e spesso senza reali alternative
al proprio modo di vivere.

Richiesta a gran voce dal pubblico che ha potuto già
conoscerla proprio a Osoppo, torna una delle giovani compagnie
più applaudite sulla scena teatrale contemporanea,
“Stivalaccio teatro”, a cui è affidato il compito di chiudere
in bellezza la stagione dei grandi nomi, il 29 febbraio,
stavolta con “Arlecchino furioso”. L’Amore, quello con la “A”
maiuscola, è il motore di un originale canovaccio costruito
secondo i canoni classici della Commedia dell’Arte. Un Amore
ostacolato, invocato, cercato, nascosto e rivelato, ma
soprattutto un Amore universale, capace di travalicare i
confini del mondo.

L’anteprima

Come anticipato, chi non potesse attendere il via ufficiale
della stagione di “Eureka 10”, potrà godersi una divertente
anteprima già a partire da luglio con un nuovo spettacolo di
Anà-Thema Teatro che sarà in tournée in diverse piazze della
regione e non solo. “La macchina del tempo”, questo il titolo,
debutterà ufficialmente il 18 e il 19 luglio a Casa Cavazzini
a Udine, per poi proseguire nella suggestiva Grotta Gigante di
Trieste (24 e 25 luglio) e proseguendo poi il suo tour a
Gorizia, Venzone (Ud), Cimolais (Pn), Commezzadura (Tn) e
Lestans (Ud).

Per l’attesissimo spettacolo estivo della compagnia di casa a
Osoppo, stavolta il pubblico verrà trasportato in un
divertente viaggio nel tempo, è proprio il caso di dire, con
una guida d’eccezione, Leonardo Da Vinci. A lui il compito di
traghettare gli spettatori alla scoperta di grandi personaggi
della storia e dei loro racconti, passando da Elisabetta I a
Cleopatra, da Cristoforo Colombo a Einstein, dall’uomo
primitivo a Nerone, solo per citarne alcuni.

I tesori del territorio

Ricca anche la stagione dei “Tesori del territorio”, il
cartellone nel cartellone che Anà-Thema vuole dedicare, sempre
a Osoppo, ai protagonisti di queste terre e alla marilenghe e
che, stagione dopo stagione, riscuote sempre più apprezzamento
e interesse da parte di un pubblico variegato. Si parte il 14
marzo con “Il miedi par fuarce” proposto dalla compagnia “El
Tendon”, per proseguire il 28 marzo con “Angela” e la
compagnia “Drin e Delaide”. I “Sot la nape” proporranno
invece, il 18 aprile, “News in the gnot”, mentre il 2 maggio
“La Pipinate” presenterà “Non sta viarzi chel armar”. Chiude
il cartellone dei “Tesori del territorio”, il 16 maggio, lo
spettacolo “Provaci ancora Todero” della compagnia “Arc di San
Marc”.

Il “Teatro da leggere” e gli altri immancabili appuntamenti
lungo tutto l’anno

Apprezzata dal pubblico, torna a Osoppo la formula
dell’abbinamento libri-teatro con “Teatro da leggere”. Per
“Eureka 10”, però, al posto di brevi presentazioni di libri
prima di ogni spettacolo, Anà-Thema proporrà un vero e proprio
programma di appuntamenti che costituiranno una stagione vera
e propria stagione di serate in cui verranno presentate novità
editoriali di autori del territorio. Un modo per conoscere
nuovi talenti o incontrare dal vivo scrittori già affermati.

Non mancheranno, infine, i tanti appuntamenti previsti nel
capoluogo friulano come l’ormai tradizionale, “Casa di Babbo
Natale”, lo spettacolo degli orrori per Halloween,
l’imperdibile “Capodanno a teatro”, così come le “Cene con
delitto” oltre ai tanti pomeriggi dedicati ai più piccoli con
il programma di “Favole a merenda”.

La campagna abbonamenti si apre da mercoledì, 17 luglio, e si
potrà acquistare l’abbonamento alla biblioteca di Osoppo (via
Cerere 2) il lunedì e il mercoledì dalle 14.30 alle 18.30, il
martedì e il venerdì dalle 8.30 alle 12.30 (tel 0432975627).
Oppure si potrà prenotare l’abbonamento telefonando
direttamente ad Anà-Thema Teatro al numero         3453146797
(info@anathemateatro.com    o   consultare          il   sito
www.anathemateatro.com.)

La stagione di “Eureka 10” a Osoppo e gli spettacoli a Udine
sono stati resi possibili grazie al contributo della Regione
Fvg, della Fondazione Friuli e del Comune di Osoppo, oltre
alla collaborazione del Comune di Udine e dei Civici Musei del
capoluogo friulano.

OLTRE   MILLE VOLANO  CON
L’AQUILA DELLA GRAN FONDO
LIOTTO
  La lunga attesa degli appassionati e dei fedelissimi della
             Gran Fondo Liotto è stata premiata.
Uno spettacolo nello spettacolo: Vicenza invasa dai variopinti
colori dei ciclisti accorsi da tutta Italia per celebrare
insieme due giornate di eventi, ottima partecipazione e sport
per tutti.

Nonostante le inevitabili difficoltà rappresentate dalla nuova
data di luglio, il popolo del pedale ha risposto con ottima
partecipazione al ricco programma che Luigina, Doretta e
Pierangelo Liotto hanno messo in campo per accontentare tutti
coloro che sabato 6 luglio e domenica 7 luglio sono accorsi a
Vicenza per celebrare insieme a loro i 21 anni della
manifestazione dell’aquila.

Apertura delle danze con il sabato dedicato alle giovani
pedivelle a partire da “Meccanico per un giorno” dove i
piccoli biker hanno appreso le tecniche di manutenzione delle
loro biciclette, il circuito GIMKANA – strada e mtb – dove
hanno potuto cimentarsi in un percorso fatto ad hoc per loro,
in collaborazione con la Scuola di Ciclismo Fausto Coppi e nel
frattempo gli amici dell’associazione Dottor Clown Vicenza
Onlus – uno dei due partner etici 2019 accanto a DONNA CHIAMA
DONNA Vicenza che assiste le donne vittime di maltrattamenti –
hanno organizzato animazione, trucca-bimbi, laboratori e
intrattenimento.

Sempre sabato c’è stata anche l’apertura del Villaggio Expo
con tanti marchi di settore e tutte le novità del brand di
casa Cicli Liotto, che ha presentato, accanto ai gioielli di
ultima generazione, anche diverse bici storiche che parlano di
una passione tramandata di padre in figlio e che continua ad
ardere con la medesima passione e vivacità.
Ma la trepidante attesa era tutta per domenica e il risultato
dell’intenso, febbrile lavoro dello staff Liotto e dei suoi
collaboratori non ha disatteso le aspettative.

Nello straordinario palcoscenico offerto dalla città di
Vicenza, in Viale Roma, la scia dai mille colori dei corridori
ha raccolto la sfida della famiglia Liotto: vivere tutti
insieme la gara all’insegna del divertimento, della
spensieratezza e del bel ciclismo, ammirando il favoloso
scenario della città veneta, dei Monti Berici e di tutti i
Comuni attraversati ed uniti per rendere possibile un evento
memorabile, fino a giungere alla grande novità 2019: il
traguardo a Monte Berico.

Schierati in griglia, pronti a vivere le emozioni di una gara
epica: il vicentino Marco Canola, professionista dal 2012 in
forza alla Nippo-Vini Fantini, vincitore di una tappa del Giro
d’Italia 2014, la campionessa lituana Edita Pucinskaite,
presente anche durante la giornata di sabato per incontrare i
bambini e la brand ambassador Cicli Liotto Barbara Lancioni,
ex professionista che, dopo cinque anni di militanza tra le
Elite, nel 2006 ha esordito nell’attività amatoriale con
grande grinta e determinazione.

Dorsale numero Uno per il responsabile nazionale Acsi
CiclismoEmiliano Borgna, da sempre al fianco della famiglia
Liotto.

Presenti per pedalare insieme ai corridori il commissario
tecnico L.R. Vicenza Domenico di Carlo e l’immancabile avv.
Claudio Pasqualin.

Dopo il saluto ufficiale delle autorità presenti,
rappresentate dall’Assessore allo Sport Matteo Celebron,
Emiliano Borgna ha affiancato le due mascotte Liotto – quarta
generazione nel ciclismo       di casa Liotto – Nicolò e
Margherita, nel dare il via alla partenza puntualmente alle
8:30, con il countdown dello speaker Ivan Cecchini, mentre lo
start della bella cicloturistica è avvenuto un quarto d’ora
dopo.

Due i percorsi, pane per denti affilati e muscoli allenati: un
medio fondo di 90 km e 1600 mt di dislivello e la regina, la
gran fondo di 125 km e 2500 mt di dislivello. I temerari che
si sono misurati con il Muro dell’aquila, 1,3 km di lunghezza
con pendenza media del 14% e massima del 20%, sono stati
sostenuti e incitati dalla voce squillante dello speaker
Silvio Mevio che li ha aiutati così a completare l’impresa per
guadagnare l’agognato traguardo.

La Highroad Team ASD ha fatto il bis nel medio fondo: primo
Riccardo Zanrossi, Highroad Team Asd, in testa già dalla
divisione dei percorsi, con 02:30:31, secondo gradino del
podio per Alessandro Bianchin della Spezzotto Bike Team
Morgantini World con un tempo di 02:32:30, terzo Alessandro
della Motta Highroad Team Asd con un tempo di 02:32:53.

Le vincitrici del medio sono state: prima Alessia Bortoli –
Argon 18 Hicari Stemax con un tempo di 02:46:14, seconda
Luisella Montebelli – Team del Capitano ASD in 03:01:50, terza
Elena Pancari – Team Loda Millenium in 3:04:35.

Trionfo nel lungo di Carlo Muraro – Argon 18 Hicari Stemax con
un tempo di 03:30:22, secondo posto conquistato da Federico
Pozzetto della ASD Cicli Copparo in 03:30:23, terzo posto per
Marco Spada del Gianluca Faenza Team in 03:30:27.

Regina del lungo una straordinaria Michela Bergozza del Team
Ktm Asd Scatenati che ha espresso parole preziose di
ringraziamento rivolte al livello di sicurezza sul percorso,
per questa edizione ancora più potenziato. Conquista la
vittoria in 03:56:30, seconda Claudia Padoan – Equipe Corse
Iperlando in 04:03:50, mentre terza si piazza Eleonora
Vavassori – Team Armistizio Zerolite in 04:33:34.

Per quanto riguarda le prima tre squadre con più atleti
presenti, il team Granfondo Liotto ha battuto tutti, seguito
dal Bike Studio Team e dall’Asd Ferrara Bike.

Si ricorda che la Gran Fondo Liotto, oltre ad essere prova del
Campionato Nazionale ACSI e del circuito Zero Wind Show, è
prova unica del Campionato Triveneto Medio Fondo e Gran Fondo
ACSI, di cui si fornisce di seguito la classifica dei
vincitori.

Per il medio: Barbara Menego:, Daniela Meneghini, Filippo
Ferronato, Daniele Magagnotti, Giampaolo Zanni, Riccardo
Zanrossi, Alessandro Motta, Davide Spiazzi, Ruggero Miano,
Leonardo Toson, Remo Seganfreddo, Daniele Bassi, Cristiano
Pegoraro.

Per il lungo: Claudia Padoan, Massimo Raffaelli, Silvano
Libelli, Omar Paoletti, Rogelio Emmanuel Paredes, Riccardo
Sartori, Fulvio Lazzari, Simone Penzo, Orazio Giustolisi.

La coppa TEAM del Campionato Triveneto, sforando la soglia dei
1500 km pedalati, è stata conquistata dalla Pasino Luxory
Team.
Tutte le classifiche complete sono già online sul sito
www.winningtime.it

Luigina, Doretta e Pierangelo ringraziano tutti i volontari e
gli addetti sui percorsi per aver consentito lo svolgimento
della gara in piena sicurezza e con il sorriso sulle labbra,
gli sponsor, le amministrazioni locali, le forze dell’ordine e
i partecipanti che hanno voluto condividere con la famiglia
Liotto uno straordinario weekend di sport e di divertimento.

L’appuntamento è per il 2020. A breve verrà data comunicazione
della nuova data.

Per conoscere meglio le iniziative dei partner etici della
manifestazione:     www.dottorclownvicenzaonlus.org      –
www.donnachiamadonna.org
CLUB 91 SQUADRA CORSE: POCHI
MA BUONI ALLA CROSARA VALBONA
     La prima edizione della rievocazione vicentina,
   organizzata da Club 91 Squadra Corse, si è fregiata
   della presenza di autentici totem del rallysmo come
          Bernacchini, Verini, Simoni e Taufer.

Rubano (Pd), 08 Luglio 2019 – Il ghiaccio è finalmente stato rotto, Sabato 29 e
Domenica 30 Giugno, con la prima edizione della rievocazione storica Crosara
Valbona entrata in archivio.

Tanti i motivi per gioire in casa Club 91 Squadra Corse, organizzatrice
dell’evento assieme all’associazione 50 Anni di Rally, a partire dalla
soddisfazione per essere riusciti a portare al traguardo un evento, fortemente
voluto, nonostante le avversità incontrate lungo il cammino.

Chiuso nel cassetto dei ricordi il precedente rinvio, causato da un meteo
inclemente, l’ultimo fine settimana di Giugno ha regalato una due giorni baciata
da uno splendido sole, ciliegina sulla torta di un appuntamento nato e vissuto
sull’onda della sana passione per l’automobilismo.
All’insegna del pochi ma buoni, una quindicina i partecipanti all’evento, si è
quindi concluso il primo capitolo di una rievocazione storica nella quale il
sodalizio di Rubano crede molto.

Autentici totem del rallysmo nazionale si sono dati appuntamento ad Arsiero, in
provincia di Vicenza, per festeggiare questa bella iniziativa, promossa grazie
al sostegno di tutte le amministrazioni locali interessate dal transito dei
partecipanti: Arnaldo Bernacchini, Maurizio Verini, Gianti Simoni, Giorgio
Taufer ed alcuni protagonisti dell’edizione 1969 del Rally San Martino di
Castrozza come Pino Ceccato, in coppia con Corrado Patella, ed Antonio Zanussi,
affiancato da Carlo Bisol, assieme ad altri protagonisti del rallysmo nazionale
come Sandro Giacomelli, Luigi Costa, Pino Arangino e Giba Bertolini.

Occhi puntati sulle signore a quattro ruote, impegnate nell’affrontare il
durissimo sterrato della prova speciale Crosara Valbona, uno dei pochi tratti
rimasti invariati dopo oltre mezzo secolo: Fiat 125 Special, Lancia Fulvia, Fiat
124 Spider, Ford Escort MK1, Autobianchi A112 ed altre ancora hanno affrontato
il tracciato, riportando alla mente l’epopea di un rallysmo ormai defunto.

Due le giornate di rievocazione autentica, intervallate da un incontro
conviviale, tenutosi nella serata del Sabato in una sala del Comune di Arsiero,
dove si è assistito ad un vero e proprio tuffo nel passato, con i protagonisti
degli anni ’70 ed ’80 a rivivere le proprie esperienze, condividendole con chi
non ha avuto la fortuna di poterle vivere personalmente.

“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto” – racconta Martinello
(presidente Club 91 Squadra Corse) – “perchè abbiamo vinto, prima di tutto, la
sfida con noi stessi. Siamo orgogliosi del lavoro svolto. Emozioni davvero
intense, rivivendo quelle esperienze raccontate dai nostri blasonati ospiti.
Grazie a tutti, agli ACI di Vicenza e di Padova, alle amministrazioni comunali,
ai partners, a chi non ha smesso di credere nel nostro evento. Arrivederci al
2020.”

Gli fa eco Sergio Furlan, presidente dell’associazione 50 Anni di Rally e
coorganizzatore.

“Bello rivivere la piazza di Arsiero come cinquant’anni fa” – racconta Furlan
(presidente 50 Anni di Rally) – “con i meccanici stesi a terra a ripristinare le
vetture. Un weekend ricco di emozioni, una grande soddisfazione. Un particolare
ringraziamento lo voglio fare a Cesare Gerolimetto, presente come ospite.
Fotografo, autore e protagonista, a modo suo, di quel epico periodo.”

In/Visible Cities, quinta
edizione     del  festival
multimediale
Il Festival multimediale urbano In\Visible Cities invade la
città di Gorizia e reinventa gli spazi cittadini portando al
centro dell’attenzione il dialogo tra le arti visive e
performative e gli spazi urbani. Performance, installazioni,
spettacoli teatrali e di danza, workshop e seminari, 32
appuntamenti dal 5 al 15 luglio caratterizzano la
programmazione della quinta edizione di In\Visible Cities, un
festival aperto alla sperimentazione, innovativo e dal respiro
internazionale capace di portare arte e spettacolo in mezzo
alla vita quotidiana e riflettere sui temi al centro del
dibattito pubblico con i linguaggi artistici e tecnologici,
divertenti e coinvolgenti.

Il Festival multimediale urbano In\Visible Cities è stato
presentato ieri sera – venerdì 5 luglio ore 18.30al Parco di
Piuma sulle rive dell’Isonzo – dai direttori artistici

Alessandro Cattunar e Chiara Perini, dall’ Assessore alla
Cultura del Comune di Gorizia

Fabrizio Oreti, dal Vice Presidente Camera di Commercio
Venezia Giulia Gianluca Madriz,

Leonardo immagini del futuro è ilfocus dell’edizione
2019 diIn\Visibile cities, Festival curato e organizzato
da Associazione Quarantasettezeroquattro in collaborazione
con CSS Teatro stabile di innovazione del FVG co- finanziato
da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Gorizia,
Camera di Commercio della Venezia Giulia, Fondazione Cassa di
Risparmio di Gorizia, Comune di Gradisca.

Quest’anno   la   collaborazione   si   amplia   e   In\Visibile
Cities apre ai territori circostanti, organizzando a Trieste,
grazie alla collaborazione con proESOF Trieste 2020, un
seminario sul rapporto Arte e scienza e programmando a
Gradisca di Isonzo una giornata di eventi che anticipa la
programmazione autunnale dedicata a Leonardo da Vinci.

Inoltre, il Festival entra in relazione con realtà italiane ed
europee grazie al partenariato con University of Scheffield
(UK), Museo Leonardiano di Vinci, Pergine Festival,
Acquasumarte Associazione culturale, Vitamina T Associazione
culturale (Festival Approdi), Teatro della Sete, Teatro Pim
Off,Scientifica (RO), Sonitus, proESOF Trieste 2020
In occasione del 500° anniversario dalla morte di Leonardo da
Vinci, la quinta edizione del Festival sceglie di dedicare il
suo Focus al dialogo tra arte e scienza, di cui il maestro
toscano è uno dei massimi rappresentanti. Gli artisti
invitati,      dalla     coreografa      Ariella     Vidach,
all’artista Isabella Pers, al collettivo di arti
performative AjaRiot, alla giovane compagnia exvUoto teatro,
alla performer Elisabetta Consonnifino alle giovani promesse
del territorio come la monfalconeseGiulia Bean, hanno
esplorato ad ampio raggio la relazione tra questi due ambiti
disciplinari, ponendo al centro dell’attenzione la capacità
della scienza e delle arti – nel passato e nel presente- di
immaginare, raccontare e progettare il futuro, modificando
l’immaginario delle persone.

PERFORMANCE, SPETTACOLI E INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI

Inaugura questa sera In\Visible Cities, – venerdì 5 luglio ore
18.30- al Parco Piuma sulle rive dell’Isonzo la
performance When Mind Becomes Form. Del moto et misura
dell’acqua dell’artista Isabella Pers, un’azione collettiva,
una meditazione di gruppo frutto dell’analisi degli studi
sull’acqua di Leonardo da Vinci, realizzata in collaborazione
con ilMuseo Leonardiano da Vinci.

La giovane compagnia exvUoto teatro percorre gli spazi urbani
della città di Gorizia giovedì 11 luglio ore 18.30 (partenza
da Museo Santa Chiara), con Mappatura Emotiva di un
territorio, un itinerario performativo costruito sulle
caratteristiche topografiche del luogo dove si svolge e sulle
relazioni che la comunità ha con esso. Alle ore 19.30 in
Piazza    Vittoria,     la    danzatrice     e   coreografa
monfalconese Giulia Bean invita a esplorare assieme a lei, in
un colloquio di ricerca con l’artista, le key words del
progetto in divenireCabe, a VHS Elegy paternità, archivio,
essere figli: ognuno potrà sbirciare dentro le proprie Time
Capsules (capsule del tempo), concetto introdotto da Andy
Warhol. La performance apre al pubblicodomenica 14 luglio ore
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