Università di Trieste_Emilio Fatovic è il Presidente,Vice

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Università di Trieste_Emilio Fatovic è il Presidente,Vice
Università    Popolare   di
Trieste_Emilio Fatovic è il
nuovo       Presidente,Vice
Presidente Paolo Rovis
Emilio Fatovic è il nuovo Presidente dell’Università Popolare
di Trieste, nominato venerdì 10 luglio, su espressione del
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente,
composto da Stefano Russo rappresentante dell’Assemblea dei
Soci, Francesco Saverio De Luigi indicato dal Ministero degli
Esteri come lo stesso Fatovic, Paolo Rovis (Vice Presidente)
per la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Guido Modugno
per l’Università degli Studi di Trieste.

Nato a Zara il 22 febbraio 1948, Emilio Fatovic è profugo ed
esule della Dalmazia, cittadino del mondo, europeista
convinto. Con un profilo dall’alta sensibilità civile e uno
stile di vita riservato, Emilio Fatovic ha conosciuto
nell’infanzia ben sette campi profughi e ha saputo costruirsi
un percorso di crescita in ascesa, come insegnante, dirigente
scolastico, sindacalista, esperto accreditato europeo di
problemi economici, raggiungendo posizioni apicali e ottenendo
ampi consensi in ogni ambiente in cui ha operato.

“La nomina di Presidente dell’Università Popolare di Trieste,
questo prestigioso Ente Morale che quest’anno celebra 120 anni
di storia – sottolinea Emilio Fatovic, ricordando le positive
relazioni già avviate con l’Istituzione quando operava nel
Gruppo di contatto per il riconoscimento del Montenegro in
Europa   – “rappresenta per me un ritorno alle origini, la
chiusura del sogno di tutta una vita. Un grande onore e una
grande opportunità – afferma Fatovic, ringraziando il
Consiglio di Amministrazione e il Ministero degli Esteri che,
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per la prima volta, ha espresso una nomina per la presidenza –
e al tempo stesso l’approdo alle mie radici, per difenderle
nel fondamentale rispetto delle diversità e delle minoranze,
ponendo le mie competenze professionali, l’esperienza fatta
con l’Unione Europea e il mio senso civico al servizio della
collettività”.

“In continuità con la gestione commissariale e con la validità
delle precedenti gestioni – spiega Fatovic, ringraziando di
cuore per il loro operato i tre Commissari Francesca Adelaide
Garufi, Marzia Baso e Alessandro Paolini – intendo come prima
cosa ascoltare tutto e tutti, operando in sintonia con il
Comitato di Coordinamento, presieduto da Francesco Saverio De
Luigi, con una partecipazione attiva alla distribuzione delle
risorse, secondo gli indirizzi del Ministero degli Esteri, a
favore della Comunità italiana in Slovenia, Croazia e
Montenegro. Sintonia che favorirò anche con il Comitato
scientifico culturale dell’Ente, vero cuore della Governance
(composto dai rappresentati di: Assemblea dei Soci; Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo; InCe –
Iniziativa Centro Europea; Comune di Trieste; Comune di
Muggia; Ufficio Scolastico Regional FVG; Conservatorio di
Musica Giuseppe Tartini; Federazione delle Associazioni degli
Esuli istriani, fiumani e dalmati: Collegio del Mondo Unito
dell’Adriatico; Unione Italiana), alla cui presidenza intendo
delegare il prof. Guido Modugno, data la sua esperienza e
valenza professionale e la sua capacità di raccordo con il
mondo della ricerca, dell’innovazione e della formazione
universitaria”.
“Tra le prime azioni – conclude il Presidente Emilio Fatovic
–   la verifica di tutti gli aspetti normativi riguardanti
l’emergenza Covid 19 in vista della programmazione futura
dell’Ente, la valutazione dell’adeguatezza delle strutture,
l’armonizzazione delle norme che riguardano il personale, la
valorizzazione del codice etico, l’attualizzazione dell’anima
dell’Università Popolare di Trieste nel segno della
trasparenza grazie al nuovo modello di Governance”.
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Emilio    Fatovic    vanta   un’esperienza     professionale
internazionale, avendo ricoperto incarichi di prestigio
come Componente del Comitato Economico e Sociale Europeo –
CESE dal 2010 a oggi; membro delle sezioni TEN (Trasporti,
energia, infrastrutture, società dell’informazione) e NAT
(Agricoltura, Sviluppo rurale, Ambiente); membro della sezione
ECO (Unione economica e monetaria, coesione economica e
sociale); Co-Presidente del Comitato Consultivo dell’Unione
Europea per la ex Repubblica Jugoslava della Macedonia in
rappresentanza del Consiglio Economico e Sociale Europeo.

Negli anni ha ricoperto numerosi incarichi dirigenziali, fra i
quali Dirigente Confederale CIFA (Confederazione Italiana
Federazioni Autonome); Presidente del Comitato Tecnico
Scientifico dal 2010 a oggi dell’ente fondo interprofessionale
FONARCOM per l’erogazione della       formazione continua;
Presidente dell’Accademia Europa      del CESI; Componente
Segreteria Generale Confsal (Confederazione generale dei
sindacati autonomi dei lavoratori di cui è stato Vice
Segretario Nazionale Confsal.
Importante la sua esperienza nel settore della formazione,
essendo stato Componente del Consiglio di Amministrazione
dell’ente fondo interprofessionale FONARCOM; Componente del
Consiglio di Amministrazione dell’ente fondo paritetico
interprofessionale nazionale FORMAZIENDA per la formazione
continua; Componente del Consiglio di Amministrazione
dell’ente CONFSALFORM (Consorzio per la Formazione, Qualità e
Organizzazione aziendale delle Risorse Umane); Componente del
Comitato Strategico del corso di laurea in Global Governance
dell’Università Tor Vergata di Roma, Rettore – Dirigente
Scolastico del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di
Roma; Rettore – Dirigente Scolastico reggente Convitto
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Nazionale “Amedeo di Savoia, Duca D’Aosta” di Tivoli; Rettore
– Dirigente Scolastico Convitto Nazionale “Regina Margherita”
di Anagni; Vice Rettore Incaricato Convitto Nazionale Cividale
del Friuli.

Giro d’Italia 2020: una sigla
e un nuovo manifesto per la
Corsa Rosa

  Gli Extraliscio i protagonisti della colonna sonora
(link videoclip). Franco Matticchio illustra il Giro 103
  con un disegno che diventa la copertina del singolo.

Milano, 10 luglio 2020 – RCS Sport ha affidato agli
Extraliscio la canzone ufficiale che accompagnerà il Giro
d’Italia 103, edita da Betty Wrong di Elisabetta Sgarbi e
distribuita da Universal.
Dopo il grande successo del singolo “Merendine blu”, edito da
Garrincha edizioni, la band di Mirco Mariani, Moreno “il
Biondo” Conficconi e Mauro Ferrara torna a regalarci un altro
piccolo grande capolavoro con il suo ritmo travolgente che
mescola la tradizione del liscio con i suoni del punk.
“GiraGiroGiraGi” (videoclip disponibile cliccando su questo
link) è il titolo del brano le cui parole sono il frutto della
collaborazione tra lo scrittore e autore di testi Pacifico
(Gino de Crescenzo), il compositore Mirco Mariani, e la
editrice e regista Elisabetta Sgarbi.
Tra le note e le parole della canzone si innesta la voce unica
e inconfondibile di Antonio Rezza, straordinario regista e
performer, vincitore del Leone d’oro alla carriera per il
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teatro nel 2018, che si cimenta nella sua personalissima
interpretazione di una telecronaca sportiva. Il brano sarà
accompagnato da un video realizzato da Michele Bernardi con la
collaborazione di Davide Toffolo.

   Gli Extraliscio

L’immagine di copertina del singolo e manifesto del Giro
d’Italia    103   è   opera   di   Franco   Matticchio     ed
è stata commissionata all’artista dalla Fondazione Elisabetta
Sgarbi. Franco Matticchio, artista nato nel 1957 a Varese, il
cui dono particolare è la capacità del tutto personale, di
arricchire le illustrazioni di connotati empatici, esordisce
nel 1979 disegnando per le pagine della cultura del Corriere
della Sera. Nel corso degli anni realizza illustrazioni per
numerose riviste e quotidiani. Le sue tavole sono state
presentate in mostre in spazi pubblici e privati, come la
galleria Nuages di Milano e la galleria dell’Incisione di
Brescia. Nel 2017 la Galerie Martel di Parigi gli dedica una
personale.
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Gli Extraliscio, nati da una intuizione di Riccarda figlia di
Secondo Casadei, artista che all’inizio del 900 ha inventato
lo swing romagnolo firmando capolavori intramontabili,
raccolgono la preziosa eredità del padre e la attualizzano,
restituendo linfa vitale a un genere che rischiava di essere
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messo da parte. Un’esperienza musicale, umana e sociale per
una band che affonda le radici in Romagna e porta avanti la
tradizione della musica folcloristica, rispettandone le regole
fondamentali e allo stesso tempo distruggendole con sonorità
lontane dal Liscio di oggi, ma vicine al liscio delle origini
con l’aggiunta del Punk.

Roberto Salamini, Direttore Marketing & Comunicazione RCS
Sport: “Il Giro d’Italia è tradizione, storia, racconti di
grandi personaggi dello sport e della cultura. Ma il Giro
d’Italia è anche innovazione, una piattaforma in grado di
comunicare su tutti i media utilizzando linguaggi diversi per
raggiungere gli appassionati nei cinque continenti. La
tradizione quindi convive sempre con l’innovazione e, insieme,
diventano ancora più forti. Il progetto con gli Extraliscio va
in questa direzione perché, proprio come facciamo per il Giro,
siamo partiti dalla tradizione musicale popolare rivedendola
in chiave moderna. Per questo credo che il brano rappresenti
molto bene lo spirito della nostra Corsa Rosa con tutte le
storie che regala sempre ai propri tifosi. L’illustrazione
della copertina realizzata da un artista internazionale come
Franco Matticchio dà ancora più valore a questo progetto e
racconta in modo poetico l’unicità della prossima edizione del
Giro d’Italia che per la prima volta sarà corsa ad ottobre.”

Elisabetta Sgarbi, Presidente e Direttore artistico Betty
Wrong Edizioni Musical ha detto: “GiraGiroGiraGi di
Extraliscio nasce per raccontare l’epica senza tempo del Giro
d’Italia: un ragazzino formica che corona per amore il sogno
di diventare un uomo, di indossare la Maglia Rosa e sfrecciare
come un razzo sotto il traguardo. In questo brano ci sono i
sogni, i desideri, le sconfitte, il sacrificio, il senso di
solidarietà che connotano non solo il Giro d’Italia ma anche
la vita degli Extraliscio, nomadi musicali, musicisti per la
gente, per far ballare la gente, fuori dalle logiche
commerciali, per il gusto puro di suonare e ballare, per
celebrare la tradizione musicale popolare sempre con un tocco
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di Punk. Il video del brano musicale, realizzato da Michele
Bernardi, con la collaborazione di Davide Toffolo esprime, nel
disegno animato, la libertà di questo gruppo, la sua
visionarietà”.

Gli Extraliscio hanno commentato: “Una banda di paese
stralunata suona per le strade d’Italia e anticipa l’arrivo
della tappa, il suono dei raggi impazziti avverte la gente che
sta per arrivare e quello dei rocchetti sfiniti è un ritmo
faticoso e romantico, è un ritmo che GiraGiroGiraGi. Poi una
voce megafonata annuncia il passaggio del primo eroe in fuga
tra vigneti, salite, discese, rintocchi di campane, grida di
gioia e trombette! Perché è una grande festa, è una grande
gioia per tutta l’Italia e il suo Campione!”.

                            #Giro

Tornano nel vivo le attività
didattiche di SIENA JAZZ –
Aperte le iscrizioni all’anno
accademico 2020-2021

                                    Dopo    il   necessario
periodo di lockdown imposto dalle misure sanitarie anti
covid-19, la successiva attività formativa online e una serie
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di importanti lavori di ristrutturazione ai locali di Siena
Jazz, tra cui l’installazione di una doppia autostrada
telematica con connessione in fibra a banda larga, grazie alla
collaborazione con il Comune di Siena, a disposizione di
studenti, docenti e personale non docente, l’Accademia
Nazionale del Jazz di Siena, in concomitanza col l’apertura
delle iscrizioni all’Anno Accademico 2020-2021, annuncia la
prima parte del calendario delle prossime attività didattiche.

             I Seminari di Siena Jazz
Tra Martedì 25 e Domenica 30 Agosto, si terrà l’11° edizione
del Seminario KIND OF BLUE, una sei giorni di full-immersion
musicale, un’esperienza unica dedicata ai giovani musicisti,
per chiarirsi le idee, per approfondire le conoscenze e gli
aspetti creativi del Jazz musica, per perfezionare la propria
tecnica strumentale, per migliorare la propria preparazione
musicale globale e fare progressi nello stile e nelle tecniche
dell’improvvisazione.

Quest’anno la 50ª edizione dei Seminari Internazionali Estivi,
sarà eccezionalmente spostata e si terrà da Domenica 6 a
Domenica 20 Settembre

            Anno Accademico 2020-2021
Le iscrizioni ai corsi del Biennio e del Triennio si
chiuderanno il 29 Agosto.

Dopo ciò gli esami d’ammissione Triennio si terranno “in
presenza” da Mercoledì 2 a Giovedì 4 Settembre e la
comunicazione dei risultati ai candidati sarà data il 5
Settembre. Gli esami d’ammissione Biennio, anche questi “in
presenza”, si svolgeranno da Giovedì 4 a Venerdì 5 Settembre e
la comunicazione dei risultati sarà data il 7 Settembre.

                        Gli Esami
Tra Domenica 13 e Lunedì 15 Luglio si terrà, in modalità “a
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distanza” la prima sessione d’esami del Triennio, relativo
all’anno accademico 2019-2020

Tra Mercoledì 15 e Domenica 19 Luglio si terrà, in modalità “a
distanza” la prima sessione d’esami del Biennio, relativo
all’anno accademico 2019-2020

Tra Sabato 18 e Domenica 19 Luglio si terrà il Primo appello
di Tesi, relativo all’anno accademico 2018-2019.

  Corsi di Formazione Musicale – “CFM di
                  Siena”
Sono corsi di introduzione e di perfezionamento musicale al
Jazz e alle numerose musiche contemporanee da esso derivate,
come la Fusion, il Funky, la Musica Latina, il Blues, il Jazz-
rock, e stili simili. Questi corsi inizieranno insieme ai
corsi pre-accademici di base e ai nuovi corsi propedeutici per
l’inserimento al Triennio universitario e ai corsi della PPO –
Peter Pan Orchestra, Lunedì 5 Ottobre.

      Corsi SJU – Siena Jazz University
Sono i corsi di Alta Formazione Artistica Musicale per il
Diploma accademico di Primo e Secondo Livello in pianoforte,
chitarra, contrabbasso, basso elettrico, tromba, trombone,
clarinetto, sassofono, batteria e percussioni e canto. I primi
recuperi delle lezioni che non è stato possibile effettuare
durante il periodo di lockdown inizieranno a fine Agosto e
termineranno a fine Ottobre.

Di particolare importanza saranno i SJU-STAGE (gli stage dei
corsi Siena Jazz University), le mini-residenze organizzate da
Siena Jazz per gli studenti del Triennio. Queste lezioni
veramente speciali, che termineranno ognuna con un concerto a
dimostrazione del lavoro svolto per l’occasione, si terranno
presso il Teatro dei Rozzi

con il seguente calendario:
3°SJU-STAGE, dal 4 al 6 Ottobre, con il sassofonista Jasper
Bloom, docente Conservatorio di Amsterdam. L’esibizione finale
del Martedì sera, con inizio alle ore 21.30 sarà ad ingresso
libero;

4°SJU-STAGE, dal 18 al 20 Ottobre, con il bassista Ronan
Guilfoyle, docente Conservatorio di Dublino. L’esibizione
finale del Martedì sera, con inizio alle ore 21.30 sarà ad
ingresso libero;

5°SJU-STAGE dal Primo al 3 Novembre, con il contrabbassista
Joe Sanders (tbc).

L’esibizione finale di Martedì 3 Novembre, con inizio alle ore
21.30 sarà ad ingresso libero;

Sempre il 3 Novembre si svolgerà l’OPENING DAY riservato ali
studenti del Biennio, che inizieranno le lezioni Mercoledì 4
Novembre 2020.

Martedì 10 novembre, invece si terrà l’OPENING DAY per gli
studenti del Triennio, che inizieranno le lezioni Mercoledì 11
Novembre 2020.

Per   tutte   le   informazioni   sui   corsi   e   le   attività:
www.sienajazz.it

Arredamento e metalmeccanica:
in Friuli si riparte con
energia
Openjobmetis ricerca e seleziona 180 profili per soddisfare i
                piani di ripresa delle aziende
Milano, 10 luglio 2020 – Dall’ Osservatorio di Openjobmetis,
unica Agenzia per il Lavoro quotata in Borsa Italiana,
presente con oltre 130 filiali in tutta Italia, segnali di
grande incoraggiamento per il territorio friulano, sul quale
le aziende stanno reagendo con grande proattività in questa
estate di post lockdown.

“Quella che vediamo avviata è una vera e propria
ingegnerizzazione della ripresa: partnership con nuovi
fornitori locali in sostituzione di quelli esteri, talvolta
bloccati nelle export relation, incentivazione alla formazione
professionalizzante e piani di messa in sicurezza sanitaria
dei lavoratori attraverso turnazioni frequenti negli ingressi
e nelle pause pranzo per evitare gli assembramenti, il tutto
corredato da dispositivi di sicurezza al passo con le ultime
normative – spiega Claudia Bincoletto, responsabile
Openjobmetis per il Friuli Venezia Giulia. Siamo felici di
notare come questo grande clima di fermento e fiducia, anche
alimentato dalle ottime performance del sistema sanità
friulano e veneto, del quale andiamo molto orgogliosi –
aggiunge Bincoletto – ci stia portando ad essere presi come
punto di riferimento per la gestione delle Risorse Umane volto
non soltanto ad entrare in contatto con i migliori profili per
i picchi di lavoro, ma anche come via per assumere le persone
in modo stabile, come dimostrano le ottime percentuali di
assunzioni   transitate    dal   tempo  determinato    in
somministrazione a quello indeterminato.”

Oggi le filiali di Pordenone e di Sacile stanno selezionando
qualcosa come 180 profili nell’ambito dell’arredamento,
dell’elettricistica e della metalmeccanica.

Per quanto riguarda il settore della metalmeccanica, la
ricerca è per addetti alle macchine utensili e cnc cnc,
addetti alle finiture e al controllo strumentale, responsabili
qualità, magazzinieri, e ancora, addetti alla marcatura laser
e al confezionamento. Diverse aziende di questo ambito
appartengono a settori di alta precisione e innovazione, come,
per esempio, quelle che producono protesi artificiali per la
ricostruzione dell’anca, della spalla e del ginocchio.

Per   l’invio    dei   cv, la   mail   cui    riferirsi    è:
pordenone@openjob.it e sacile@openjob.it.     Qualora ci sia
disponibilità al trasferimento in Friuli,      sarà possibile
sostenere il primo colloquio nella filiale    più vicina alla
propria residenza. L’elenco delle filiali è   disponibile sul
sito www.openjobmetis.it.

Per quanto riguarda invece l’arredamento, si ricercano operai
addetti alle macchine, all’imballaggio, all’assemblaggio e
alla verniciatura.

Si ricercano infine anche 40 tra elettricisti civili e
industriali per lavorare su Trieste. In questo caso, la
filiale di riferimento è       raggiungibile all’indirizzo
trieste@openjob.it. Anche      per queste figure vale la
possibilità del trasferimento e quindi il riferimento alla
filiale Openjobmetis più vicina alla propria residenza.

Un successo inatteso per il
1° AutoRaduno Storico Le
Valli del Natisone
                          Si è disputato il 4 luglio scorso il
                          1° AutoRaduno Storico Le Valli del
                          Natisone,    una    manifestazione
                          motoristica non agonistica e non
competitiva nata con lo scopo di far conoscere le bellezze
naturalistiche delle valli del fiume Natisone (in provincia di
Udine) abbinata al connubio delle auto “diversamente giovani”.
Poche regole di partecipazione e un costo di iscrizione
sicuramente non esorbitante, unito alla voglia di ripartenza
dopo mesi di vuoto nel panorama automobilistico (ma non solo),
hanno decretato il successo di questo evento che ha registrato
l’en plein di iscritti lasciando putroppo insoddisfatti altri
equipaggi che avrebbero voluto prendere il via. Un risultato
inaspettato per gli organizzatori che hanno così visto
ripagati i loro sforzi nel realizzare quello che all’inizio
era un piccolo sogno diventato poi una splendida realtà.

  Foto Claudio Savoia
Foto Eli – Plume Sport

  Foto Claudio Savoia

L’Autofficina Venturini – zona industriale di Azzida (San
Pietro al Natisone) – è stata il centro nevralgico della
manifestazione ospitando iscrizioni, briefing e convivio
finale; nel primo pomeriggio le vetture hanno iniziato a
convergere verso l’officina portando l’immaginazione a fare un
salto indetro nel tempo, all’orario prestabilito si sono poi
dirette, con un breve trasferimento, nel centro dell’abitato
di Azzida dove è stato dato il via ad un giro di 75 chilometri
che ha portato gli equipaggi ad attraversare strade con
paesaggi dal fascino indiscutibile ricalcando anche parecchi
tratti delle mitiche prove speciali del Rally Alpi Orientali.

I 66 equipaggi partecipanti (60 vetture ultraventennali e 6
Abarth di recente immatricolazione) in uno splendido
pomeriggio assolato si sono divertiti destreggiandosi con
tabelle di marcia, controlli orari, controlli timbro, ecc.; il
riordino, posto a metà percorso lungo le pendici del Monte
Matajur, ha permesso una sosta per poter assaporare alcuni
assaggi della cucina tipica locale, ripartenza quindi per la
seconda parte del percorso attirando la simpatia di quanti a
bordo strada osservavano il passaggio delle variegate vetture
tirate a lucido per l’occasione .

Alcune immagini del raduno:
Foto Eli- Plume Sport

Foto Claudio Savoia
Foto Claudio Savoia

Foto Assale Nord
Foto Plume Sport

  Foto Plume Sport

All’arrivo a Azzida i partecipanti hanno trovato ad attenderli
un aperitivo (rigorosamente analcolico, come il resto della
ristorazione in programma) che ha fatto da preludio alla cena
all’aperto prevista all’Autofficina dove si è continuato a
parlare di motori, roadbook e controlli orari, citando le
sensazioni e le emozioni – a detta dei partecipanti più che
positive – vissute durante il giro.

Foto Claudio Sanoia
Foto Plume Sport

Foto Plume Sport
Foto Claudio Savoia

  Foto Plume Sport

L’evento, organizzato dal G.S. Azzida con la collaborazione di
Furlan_Wrc e Autofficina Venturini e con l’aiuto di alcuni
volontari, è stato volutamente impostato senza alcuna velleità
agonistica o competitiva ma ha comunque visto al via
moltissime vetture interessanti, da una Lancia Flavia Coupe’
T. C. del 1964 ad un paio di Lancia Delta Evoluzione, ma anche
una Fiat Topolino del 1953 che nonostante gli abbondantissimi
tempi di settore accordati ai partecipanti ha accumulato ben 7
minuti di ritardo al primo C.O. causa l’inesistente potenza
del mezzo che arrancava lungo le ripide salite delle valli del
Natisone.

  Foto Plume Sport

In partenza anche 2 Renault 5 Maxi Turbo (1 e 2), De Tomaso
Pantera, Lancia Beta Montecarlo, Audi Quattro Sport e molte
altre vetture di interesse storico ma quello che va
sottolineato della manifestazione è la caparbietà degli
organizzatori che nonostante le difficoltà dettate
dall’emergenza Covid-19 sono riusciti a mettere in scena un
evento risultato oltremodo soddisfacente per tutti i
partecipanti che hanno chiesto a gran voce di poter nuovamente
ritornare quanto prima su queste bellissime strade.

Dario Furlan
ESTATE   TEATRALE  VERONESE
Anteprima   Verona, dal 18
luglio al 31 luglio 2020
LXXII° edizione

La settantaduesima edizione dell’Estate Teatrale Veronese
presenta, dal 18 luglio al 21 settembre, un ricco programma di
teatro, danza e musica che conferma Verona un punto di
riferimento nel panorama culturale nazionale. Tra gli ospiti
Claudio Bisio, Paolo Rossi, Chiara Francini, Isabella Ferrari,
Sergio Rubini, Chiara Lagani, Melania Mazzucco, Babilonia
Teatri con Paola Gassman e Ugo Pagliai, Alessio Boni e Michela
Cescon, Marco Tullio Giordana, Vinicio Capossela, Vasco
Brondi, Raphael Gualazzi, Paolo Fresu, Enrico Pieranunzi,
Musica Nuda.

Nata nel 1948 per volontà del Comune di Verona di sottolineare
il legame fra    William Shakespeare e la città scaligera,
presente non solo in Romeo e Giulietta ma anche ne La
Bisbetica domata e I due gentiluomini di Verona, Estate
Teatrale Veronese, realizzata dal Comune di Verona –
Assessorato alla Cultura con il sostegno del Ministero dei
Beni e delle Attività Culturali e della Regione Veneto con la
collaborazione di Arteven, si conferma quest’anno appuntamento
imprescindibile nel panorama culturale nazionale. Al Teatro
Romano, sede storica del festival e luogo della ripartenza per
lo spettacolo veneto, che accoglierà 9 prime nazionali e 5
coproduzioni, si aggiungono il chiostro di Santa Eufemia e
Forte Giselle, due ulteriori location che ospiteranno progetti
legati ai giovani e agli spettatori più piccoli.

Il programma della settantaduesima edizione, a cura del nuovo
direttore artistico, Carlo Mangolini, propone, dal 18 luglio
al 21 settembre, un cartellone ricco e variegato, che
annovera, fra gli ospiti, Claudio Bisio, Isabella Ferrari,
Chiara Francini, Paolo Rossi, Sergio Rubini, Chiara Lagani,
Melania Mazzucco, Babilonia Teatri con Paola Gassman e Ugo
Pagliai, Alessio Boni e Michela Cescon diretti da Marco Tullio
Giordana, Vinicio Capossela, Vasco Brondi, Raphael Gualazzi,
Paolo Fresu, Enrico Pieranunzi.

“Mai avrei pensato di dover immaginare la mia prima stagione
da direttore artistico in una situazione “extraordinaria” come
quella che stiamo vivendo da quando questo nemico invisibile
ha stravolto completamente le nostre vite.- afferma il
direttore artistico Carlo Mangolini – L’eccezionalità del
momento fa del cartellone 2020 un “unicum”. Un programma che
non potrà essere paragonato a nient’altro, per la
determinazione con cui abbiamo voluto farlo ma anche per le
condizioni senza precedenti nelle quali siamo chiamati a
realizzarlo. Ci siamo dovuti adeguare a nuove disposizioni, a
un diverso rapporto tra palco e platea, ma per farlo non
abbiamo abdicato alla qualità, anzi abbiamo chiesto ai diversi
artisti coinvolti, attori, danzatori e musicisti, di essere
nostri sodali e compagni di strada, accettando la sfida di
trasformare i limiti in opportunità.”

La programmazione dedicata al TEATRO si suddivide in due
sezioni, CLASSICHE PAROLE, nella doppia accezione di antiche e
quotidiane, e il FESTIVAL SHAKESPEARIANO, nucleo centrale del
festival, con progetti inediti, centrati sulla riscrittura
drammaturgica e, ovviamente, adeguati nei formati al post
Covid. Tre spettacoli saranno presentati nella meravigliosa
cornice del Teatro Romano, nell’ANTEPRIMA FESTIVAL dal 18 al
31 luglio.

Per la sezione CLASSICHE PAROLE inaugura il festival, sabato
18 luglio, in PRIMA NAZIONALE, Claudio Bisio con un progetto
realizzato assieme a Gigio Alberti a partire dal libro di
Federico Baccomo “Ma tu sei felice?”, nato durante il lockdown
come format a metà tra la lettura teatrale e la serie web.
Isabella Ferrari sarà in scena, venerdì 24 luglio, con Fedra,
di Ghiannis Ritsos, uno dei più importanti poeti ellenici del
XX secolo. Un’opera di grande fascino in cui sono esplorati i
turbamenti contrastanti di una donna vittima delle proprie
passioni e dei sensi di colpa che ne scaturiscono, un monologo
di grande intensità che trova nell’interpretazione di Isabella
Ferrari, diretta dal regista Fabrizio Arcuri, una preziosa e
appassionata dimensione di sogno poetico. Ultimo appuntamento
prima della ripresa a settembre, un’altra grande PRIMA
NAZIONALE. Paolo Rossi apre il FESTIVAL SHAKESPEARIANO,
venerdì 31 luglio, con Stand up Shakespeare. Nella sua lunga
carriera da autentico “irregolare” della scena, Paolo Rossi ha
incontrato molte volte Shakespeare. Innamorato di una
scrittura che è da sempre fonte d’ispirazione inesauribile,
Rossi torna al genio di Stratford per divertirsi e divertirci,
portando quella vena di lucida follia che rende ogni sua
incursione sul palco un autentico happening dagli esiti del
tutto imprevedibili.

La   programmazione    riprenderà   a   settembre   con   la   PRIMA
NAZIONALE di un’inedita versione di “Romeo e Giulietta”, con
Paola Gassman e Ugo Pagliai diretti dalla pluripremiata
compagnia Babilonia Teatri. Ultimo spettacolo della sezione
CLASSICHE PAROLE, Fuga a tre voci, in cui Marco Tullio
Giordana porta in scena Alessio Boni e Michela Cescon,
impegnati con il carteggio fra la poetessa Ingeborg Bachmann e
il musicista tedesco Hans Werner Henz. La scrittrice Melania
Mazzucco affida a Vanessa Scalera, la celebre “Imma Tataranni”
televisiva, la sua versione della “Storia di re Lear” mentre
Chiara Francini e Andrea Argentieri, premio UBU 2019, diretti
da Chiara Lagani, saranno in scena in L’amore segreto di
Ofelia. Steven Berkoff compone una folgorante versione
in forma epistolare del mito di Amleto, 39 lettere che
esplorano i meandri della relazione fra Amleto e Ofelia appena
suggeriti da Shakespeare. E’ infine un monologo originale,
Macbeth solo, creato da Sergio Rubini a partire dai passi più
significativi del celebre dramma.

La SEZIONE MUSICALE del festival, realizzata in collaborazione
con IMARTS International Music and Arts, offre una panoramica
di artisti italiani, originali interpreti della scena pop,
folk, indie e jazz articolati in 3 rassegne che si alternano e
susseguono sul palco del Teatro Romano.

Il programma di RUMORS ILLAZIONI VOCALI, curato da Elisabetta
Fadini, porta a Verona i suoni del presente con alcuni dei
musicisti più interessanti del panorama musicale, a partire da
 Raphael Gualazzi, musicista poliedrico che sa catturare il
pubblico e portarlo nel suo mondo musicale raffinato e pop, a
Vasco Brondi che prosegue il percorso cantautorale che lo ha
reso una star della scena indipendente italiana fino a Vinicio
Capossela che con “Bestiario D’Amore”, piccola opera composta
di 4 brani di ambientazione trobadorica, conclude il viaggio
nel medioevo fantastico di “Ballate per uomini e bestie”.

VERONA   JAZZ,   al   teatro   romano,   alterna   invece   grandi
protagonisti come Paolo Fresu, il più importante trombettista
italiano, il trombonista Mauro Ottolini che, assieme alla sua
orchestra, propone un travolgente omaggio allo swing italiano
e il pianista Enrico Pieranunzi, da sempre nutrito di una
fascinosa trasversalità. L’ultima sezione, VENERAZION, è
dedicata invece ai temi del femminile, in programma il
raffinato minimalismo di Musica nuda, Il tributo a Mia Martini
a 25 anni dalla scomparsa.

La DANZA porta in scena IL CORPO DISTILLATO, magari in dialogo
con lo spazio, con la musica, spesso eseguita dal vivo, con i
limiti che il distanziamento sociale impone, costringendo il
danzatore a condividere con gli spettatori l’esperienza
vivificante della solitudine scenica. Un programma di soli che
riunisce alcune artiste italiane capaci di raccontarsi sul
palco, in una sorta di diario a cuore aperto offerto al
pubblico a partire da Laura Corradi che riflette sulla
straordinarietà di questo momento in Andrà tutto bene, nuova
produzione di Ersilia Danza creata appositamente per il
festival al focus sul percorso artistico di Camilla Monga e
sull’indagine che sta portando avanti rispetto al rapporto tra
coreografia e composizioni originali.             Tre lavori
sintetizzano poi al meglio il percorso dell’Associazione
Zebra, struttura orizzontale che riunisce attorno alle
coreografe Chiara Frigo e Silvia Gribaudi alcuni artisti della
danza contemporanea come Siro Guglielmi e Claudia Marsicano in
“Himalaya Drumming”, “Pink elephant” e “R.osa”, tre diverse
visioni poetiche che alternano il rigore delle simmetrie
coreografiche e la leggerezza di una danza che trova
nell’ironia un’insolita profondità. Infine Cristiana Morganti,
con l’accordo e il sostegno della Pina Bausch Foundation
Wuppertal, in Moving with Pina, ripercorre la sua
straordinaria esperienza a fianco di Pina Bausch a 11 anni
dalla scomparsa della coreografa tedesca.

Per        informazioni           e         approfondimenti
www.estateteatraleveronese.it

Mittelfest 2020 a Cividale
del   Friuli   nel   segno
dell’EMPATIA

  Cividale (immagine Dario Furlan)

È davvero l’alba di un nuovo modo di vivere quella che vuole
sorgere dopo la pandemia che ha unito, nella stessa sfida, il
mondo intero? E potrà l’EMPATIA, la capacità di essere più
vicini al sentire dell’altro, divenire la rampa su cui far
decollare un futuro comune? E quanto invece il rispetto delle
specificità è una ricchezza da non smarrire? Quali sono allora
i confini che portano valore e quelli della paura? Sono questi
alcuni degli interrogativi inevitabili alla ricostruzione del
mondo che verrà, dopo che quello che conoscevamo è stato
scosso alle fondamenta dal Covid-19.

Da queste riflessioni parte l’edizione 2020 di Mittelfest –
festival di musica, teatro, danza di riferimento per l’area
Centro-europea e balcanica, intitolato quest’anno proprio al
tema dell’EMPATIA, sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, il Comune di Cividale, CiviBank, Ert FVG (soci
dell’Associazione Mittelfest), MIBACT, Fondazione Friuli,
Camera di Commercio di Udine e Pordenone, ARLeF – Agjenzie
Regjonâl pe Lenghe Furlane, Convivio Zorzettig, APT, Fazioli,
e patrocinato dalla CEI – Central European Initiative.
Conferma inoltre la collaborazione internazionale con il Dutch
Performing Arts, che lavora alla promozione internazionale
degli spettacoli olandesi con il contributo di Performing Arts
Fund NL e sostiene 3 progetti musicali di grande livello.

Spostata dal tradizionale mese di luglio a settembre, per
poter garantire un programma di prestigio, con ospitalità
internazionali e spettacoli tutti in spazi chiusi Covid-free,
la rassegna andrà in scena dal 5 al 13 settembre a Cividale
del Friuli, ancora sotto la direzione artistica di Haris
Pašović, pluripremiato regista di teatro e cinema di Sarajevo,
all’ultimo anno del suo mandato triennale, e guidato da un
nuovo Cda alla cui presidenza c’è l’udinese Roberto Corciulo.

Un tema importante, l’empatia, nel mondo ferito dal Covid-19,
dalla perdita economica e dai problemi sociali, che verrà
esplorato con diversi registri artistici, spettacoli ad hoc,
sguardi ad altri momenti del passato in cui il mondo era
rimasto al buio, per trarre saggezze nuove dalle esperienze
antiche. Dando risalto, accanto a quelli tradizionali, a nuovi
linguaggi tecnologici, multimediali e digitali, grandi
protagonisti dei mesi del lockdown, anche con il fine di
interrogarsi su quanto questi influenzino le relazioni e la
comunicazione. Il tutto con grandi nomi nazionali e
internazionali, per fare di questo appuntamento, anche per la
sua collocazione geografica, un’opportunità di “vaccino
culturale” contro la paura che porta a rialzare confini, reali
o psicologici.

“Mittelfest è nato nel 1991, dopo il crollo dei regimi
totalitari dell’Europa Centro-Orientale, con il fine di
costruire un dialogo attraverso la cultura nell’area della
Mitteleuropa – spiega il presidente Roberto Corciulo -. Nel
2020 ci troviamo di fronte a un altro imponderabile ed epocale
cambiamento: quello determinato dalla pandemia Coronavirus.
Una volta di più, dunque, accogliamo la sfida di rilanciare
nuove possibilità di futuro che mettano radici nell’arte e
nella diplomazia culturale. Molti economisti e sociologi
individuano infatti nel turismo, nell’arte e nella cultura
momenti tra i più importanti per la rinascita nazionale.
Perciò ci siamo posti un obiettivo ambizioso: non solo
potenziare Mittelfest, ma costruire una nuova piattaforma
mitteleuropea che sinergicamente riesca a coniugare le arti
performative con le relazioni, il business e il turismo
culturale, per essere parte attiva di un processo che porti ad
una rinascita non solo della cultura ma dell’Italia. Con
questo intento – conclude Corciulo – è stato allestito un
programma ancora una volta di prestigio e attento al presente,
garantendo al nostro pubblico l’accoglienza di una terra
ospitale, in un’atmosfera di assoluta sicurezza e nel pieno
rispetto delle regole vigenti”.

“Mai come quest’anno – sottolinea il sindaco di Cividale
Stefano Balloch – provati dopo quasi trent’anni
dall’esperienza di rivedere i confini attorno a noi chiudersi,
Mittelfest ritrova la forza unificante della grande comunità
della Mitteleuropa, che ebbe ai suoi esordi, quando contribuì
a riunificare, grazie alla cultura, una comunità che il
comunismo e i totalitarismi avevano diviso con un muro per
quasi mezzo secolo”.

In numeri, Mittelfest quest’anno avrà 25 progetti artistici –
14 musicali, 9 teatrali, 2 di danza – e 3 forum: per 10 prime
assolute e italiane. Mentre già dal 21 agosto importanti
eventi collaterali prepareranno l’inizio della kermesse.

Empatia

Così il direttore artistico Haris Pašović, spiega la scelta
del tema di Mittelfest 2020: “Se ti ferissi e sanguinassi,
preferiresti avere accanto a te in quel momento critico la tua
cara amica che sviene quando vede sangue o un medico
competente che può fermare il sanguinamento, agendo in modo
professionale senza alcun sentimento?” Questa domanda, posta
dal defunto scienziato americano Carl Sagan, e alcune idee
correlate portate in discussione dal famoso psicoanalista
italiano Massimo Recalcati, acuiscono il nostro pensiero sul
significato dell’empatia. Che cos’è l’empatia? È possibile un
mondo senza empatia? Al contrario, un mondo con troppa empatia
– così ancora Pašović,     – è del tutto inutile, pieno di
sentimenti infiniti e menti sfocate? Questo è il motivo per
cui abbiamo scelto l’empatia come tema principale del
Mittelfest 2020. Nel mondo colpito gravemente dal Covid-19,
c’è posto per l’empatia? E se c’è, allora perché, quando e
quanto rende migliori le nostre vite? Gli artisti proveranno
ad esprimere i propri pensieri e sentimenti al riguardo
attraverso gli spettacoli musicali, teatrali e di danza in
cartellone”.

Il programma

La rassegna, mantenendo il proposito di rappresentare ai
massimi livelli teatro, danza, musica classica e
contemporanea, con una predilezione per i punti di vista meno
scontati, che creano connessioni tra i generi e riflessioni
sul presente, presentando insieme spettacoli inediti, grandi
artisti amati dal pubblico, spettacoli di pregio che per la
prima volta vengono in Italia, nonché giovani promesse
nazionali e regionali sulle quali Mittelfest investe per
portare semi al futuro, punta quest’anno in particolare su
artisti italiani che condividono con il festival un respiro
artistico internazionale, anche per le difficoltà di
spostamento create dalla pandemia e per sostenere un settore
che è stato colpito profondamente dalla sospensione degli
impegni professionali. Tenendo anche in considerazione di dare
nuova vita a spettacoli di pregio interrotti dal lockdown.

Già il 5 settembre a INAUGURARE Mittelfest ci saranno due
prime assolute di grande livello, stilisticamente diverse, ma
entrambe sintonizzate con il nostro tempo. Da un lato Il terzo
Reich, performance con video installazione di Romeo
Castellucci, uno degli artisti italiani più riconosciuti in
tutto il mondo per il coraggio e la profondità della sua
ricerca artistica, che ci fa riflettere sulla forza di
manipolare la realtà da parte del linguaggio e delle parole
reiterate. Con questo nuovo intervento, accompagnato dai suoni
di Scott Gibbons, restituisce infatti il bombardamento di
segni, oggetti, parole a cui siamo sottoposti ogni giorno,
fino a un’ipnosi dove tutto diviene indistinto. Una democrazia
quantitativa che è in realtà totalitaria. Dall’altro lato,
Alessandro Benvenuti in Panico ma rosa – dal diario di un non
intubabile propone una delle prime drammaturgie emerse dal
periodo Covid-19, raccontando in un monologo serrato la sua
esperienza dei mesi sospesi del lockdown, con esiti
alternativamente tragici e comici, e l’auspicio finale di una
rinascita con lo stupore di un bambino.

La giornata inaugurale sarà inoltre incorniciata da un doppio
appuntamento musicale: il mezzosoprano Valentina Volpe
Andreazza con il gruppo Abdo Buda Marconi Trio – che unisce
ritmi klezmer, balcanici e caucasici – taglieranno il nastro
portandoci in un viaggio musicale alle radici europee,
intitolato Il viaggio di Europa. La giornata sarà chiusa da un
grande concerto in Duomo della FVG Orchestra, diretta da
Filippo Maria Bressan, intitolato Per un Mondo Nuovo, insieme
al Coro del Friuli Venezia Giulia diretto da Cristiano
Dell’Oste, con musiche dal Requiem di Mozart, in omaggio alle
vittime della pandemia, e dalla Sinfonia n. 9 Dal Nuovo Mondo
di Antonín Dvořák, per l’auspicata rinascita.

Continuando a esplorare il programma, e raggruppando le
proposte per aree tematiche, il soggetto del totalitarismo,
come lezione del passato e come separazione e assenza
dell’empatia positiva, è anche protagonista di due
appuntamenti che vogliono essere dei veri e propri memorandum,
affinché la Storia sia maestra di vita: così è per un classico
come Srebrenica (11 settembre) di Roberta Biagiarelli, con cui
si commemorano i 25 anni del genocidio bosniaco di Srebrenica,
e Deve Trattarsi di autentico amore per la vita (6 settembre),
il reading di Maddalena Crippa dai Diari 1941–1943
dell’umanissima mistica olandese Etty Hillesum, che racconta
la Shoà in modo inedito, come progressivo cammino di crescita
interiore e di illuminazione, più forte delle atrocità
perpetrate. Entrambi nel genere dello storytelling, che
attraversa anche altri spettacoli in programma.

A questo tema si rifà anche la nuova creazione di un attore
molto amato in teatro e al cinema, Elio Germano, che propone
in Segnale d’allarme (7-9 settembre) una trasposizione
virtuale del suo spettacolo, scritto con Chiara Lagani, La mia
battaglia, tratto dalla traduzione italiana di Mein Kampf di
Adolf Hitler, e che permette allo spettatore, attraverso
visori, di rivivere la pièce teatrale dalla prima fila
immergendosi completamente fino a confondere immaginazione e
verità. La domanda che ci pone è questa: nel mondo dominato
dalla realtà virtuale, siamo ancora in grado di distinguerla
dalla vera realtà?

All’insegna della sperimentazione e della multimedialità sono
anche le proposte realizzate con il sostegno dell’olandese
Dutch Performing Arts, con cui si rinnova per il secondo anno
la collaborazione, per 3 spettacoli in prima nazionale. A
cominciare dal concerto Il ciclo della falsificazione del
giovane compositore e inventore di strumenti sorprendenti Akim
Moiseenkov, che ci interroga e si interroga anche lui sul
concetto di vero e falso ( 6 settembre, coproduzione
Mittelfest), per continuare con Muhammad (9 settembre),
originalissimo concerto dell’ensemble Ikarai, in onore del Re
della boxe, che non canta lo sport, ma si fonde con il suo
ritmo e lo traduce in scrittura musicale, trasformando il
palcoscenico in un ring, e per concludere con i Tin Men and
the Telephone (8 settembre) che ci porteranno in un
immaginifico viaggio spaziale verso un nuovo pianeta
abitabile, dopo che abbiamo reso questo inabitabile e
surriscaldato. Una performance dal titolo parlante The
GREATEST Show (Global Relocation of Evolved Apes Towards
Exoplanet Suitable for Terraformation/Ricollocazione globale
delle scimmie evolute in un Esopianeta adatto alla ricreazione
della Terra) che combina improvvisazioni musicali jazz,
immagini e la partecipazione del pubblico attraverso un’app
dello smartphone.

Della frattura dell’uomo e l’ambiente tratta anche 19 luglio
1985 – una tragedia alpina (12 settembre), un appuntamento tra
prosa, grande musica ed esecuzioni corali, con la drammaturgia
di Marco Bernardi e la regia di Filippo Andreatta, che
ripercorre il disastro della frana della Val di Stava, dove
persero la vita 268 persone. Uno spettacolo che unisce vari
linguaggi e che ci fa riflettere ancora una volta su come ogni
progetto futuro possa nascere solo da un’alleanza con il mondo
che ci ospita
.

È invece un punto di vista visionario quello del teatro di
Emma Dante, una delle drammaturghe e registe italiane più
apprezzate a livello internazionale, che riprende il tour di
Misericordia, interrotto dal lockdown (10 settembre,
spettacolo in programma in collaborazione con CSS – Teatro
Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia), dove
racconta la fragilità delle donne in un contesto emarginato e
in una Sicilia senza tempo, in cui si fondono realtà e
poesia.

Ispirato ad una sorta di realismo magico era anche il teatro
dello sloveno Tomaž Pandur, più volte ospite a Mittelfest e
scomparso prematuramente nel 2016, a cui la sua compagnia
rende omaggio con lo spettacolo postumo Immaculata (7
settembre), che indaga la storia di Maria, la madre di Gesù,
cogliendola dal punto di vista umano e trascendente insieme,
immaginando ciò che è seguito alla Passione, nelle pagine su
di lei che non sono mai state scritte.

L’arte che viene dai Balcani sarà protagonista anche del
dramma familiare che arriva dalla Serbia in prima nazionale
Finché morte non ci separi (7 settembre) di Mira Furlan, con
la regia di Miki Manojlović, regista di fama europea e un cast
apprezzatissimo: con atmosfera quasi cechoviana, racconta del
ripiegarsi della vita familiare in corrispondenza alle
delusioni storiche, ma anche degli scorci di luce che nascono
dall’ombra.

Tra le proposte di grande musica di questa edizione di
Mittelfest, che spaziano dalla composizione d’autore a
ensemble internazionali, dal pop alla migliore musica classica
e contemporanea, troviamo un altro visionario, per alcuni
addirittura un sacerdote delle note per le sue ricerche alle
radici dell’umano e del sacro, ovvero Vinicio Capossela.
Capossela porterà il suo nuovo concerto Pandemonium (12
settembre) dal nome della rubrica quotidiana che teneva
durante il periodo della quarantena: un concerto narrativo con
storie e canzoni scelte nel suo repertorio che quest’anno
compie trent’anni.

Passando al versante classico, atteso è il quartetto d’archi
dei Philharmonic String Quartet (13 settembre), giovani
musicisti dello storico ensemble dei Berliner Philharmoniker,
che eseguiranno musiche di Mozart, Haydn, Beethoven.

Mentre, per la nuova musica, è un’occasione ghiotta quella di
trovare in cartellone in prima nazionale uno dei giovani
sperimentatori più promettenti del panorama italiano, come
Michele Marco Rossi, in scena con il concerto per violoncello
prodotto da Mittelfest Hurt/Heart (8 settembre), considerato
il nuovo Sollima, e lo stesso Maestro Giovanni Sollima,
compositore fuori dal comune e virtuoso del violoncello, che
si esibirà nel concerto Folk Cello (11 settembre).

Ma tra i propositi di Mittelfest c’è anche quello di sostenere
i talenti musicali del territorio, o emersi da iniziative
regionali, per mettere dei semi nel futuro. Li
rappresenteranno in questa edizione la pianista russa Gala
Chistiakova, una delle vincitrici del Concorso pianistico
internazionale del Friuli Venezia Giulia, che eseguirà un
recital pianistico intitolato Appassionata (10 settembre, in
collaborazione con PianoFVG); Valentina Danelon e Nicoletta
Sanzin, artiste premiatissime a livello nazionale e
internazionale, che proporranno il concerto per violino e arpa
Meditations (12 settembre, produzione Progetto Musica); Maria
Iaiza, pianoforte, il quartetto di fiati di Irene Fiorino
oboe, Federico Martinello clarinetto, Nicola Fattori corno,
Tara Lešnik fagotto, con Luca Trabucco al pianoforte, e il
pianista Piero Franceschetto, musicisti selezionati dei
Conservatori G. Tartini di Trieste, J. Tomadini di Udine e
Associazione Progetto Musica, che saranno protagonisti del
concerto Empatia (13 settembre, Produzione Mittelfest).

La danza sarà rappresentata da una delle formazioni più amate
a livello regionale, riconosciuta a livello nazionale, gli
Arearea, guidati dalla coreografa Marta Bevilacqua, presenti
con lo spettacolo Il Rovescio (10 settembre), che ancora
ritorna sul tema della difficoltà di distinguere la realtà
vera da quella falsificata, in un continuo raddoppiamento
carnevalesco, con ispirazioni da Camus e musiche dei Pink
Floyd. E sarà rappresentata anche da uno spettacolo che porta
i colori dell’Africa, Dannatamente libero (9 settembre)
scritto da Sonia Antinori e diretto da Filippo Ughi, che in
prima nazionale, esplorerà una volta in più la relazione tra
verità e narrazione, in un racconto drammaturgico che si
ispira a storie tradizionali, con musica e danza, e affronta
il temi dell’incontro tra culture e del dialogo
interreligioso.

Come gran finale, il giorno di chiusura (13 settembre) sarà
ancora incorniciato da due proposte artistiche speciali. In
mattinata si terrà il “concerto teatrale sui mondi di
frontiera” Sconfinati, con il Coro Friuli Venezia Giulia
diretto da Cristiano Dell’Oste, un concerto teatrale sul
concetto di confine, ritornato protagonista negli ultimi mesi
anche nella linea orientale del Friuli, con l’idea di
coglierne la ricchezza culturale oltre ogni separazione. E si
chiuderà con lo spettacolo di Teatro, musica e multimedialità,
in prima assoluta, Giorgio Mainerio, un misteri furlan, con
l’ideazione e la direzione artistica di Marco Maria Tosolini,
anche alla drammaturgia e regia insieme a Paolo Antonio
Simioni: un’azione scenica per parole, suoni, corpi, immagini
con cui viene vivificata la storia misteriosa di Mainerio,
musico, sacerdote e, forse, negromante in quel Friuli del ‘500
in cui sacro e profano si fondono. Una produzione Mittelfest
2020 e ARLeF Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, e anche il
pubblico sarà parte della pièce.

Oltre agli spettacoli si terranno 3 forum di approfondimento,
mentre due densi fine settimana faranno da anteprima al
festival dal 21 agosto e saranno presentati in seguito.

Biglietti e abbonamenti

Abbonamenti:   previo   appuntamento   dall’11   agosto
(tel. 0432/734316, biglietteriamittelfest@gmail.com)

Biglietti: online (www.mittelfest.org) o nelle rivendite
Vivaticket dal 15 agosto

E naturalmente Mittelfest è anche la sua terra e la sua città,
Cividale, patrimonio mondiale dell’Unesco: una rete di
pubblico, artisti, ospiti, cittadini e un network di hotel,
ristoranti e caffè, in una delle terre più rinomate d’Italia
per la storia e i sapori. Un punto di riferimento
enogastronomico internazionale attorniato dai paesaggi unici
delle Valli del Natisone, terra perfetta per un turismo slow,
Covid-free.

Info: www.mittelfest.org
NEK   e   Banco   del   Mutuo
Soccorso presenti al festival
di Majano
NEK – 11 agosto

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO – 14 agosto

MAJANO (UDINE), AREA CONCERTI FESTIVAL_ ore 21.30

I biglietti per il concerto di Nek saranno in vendita a
partire dalle 10.00 di giovedì 9 luglio online su Tickeone.it
e in tutti i punti autorizzati. I biglietti per il concerto
del Banco del Mutuo Soccorso sono già in vendita online e in
tutti i punti autorizzati Ticketone. Info e punti vendita
su www.azalea.it

Annunciati oggi due nuovi importanti eventi musicali che vanno
ad aggiungersi al calendario dei concerti della 60° edizione
del Festival di Majano. Dopo l’ufficializzazione dei live di
Francesco Gabbani, Blood Brothers the Bruce Springsteen Show e
della Vasco History Band, si aggiunge quindi oggi
l’appuntamento     con   Nek,   amatissimo     cantautore    e
polistrumentista, capace di vendere oltre 10 milioni di dischi
in tutto il mondo, che salirà sul palco dell’Area Concerti il
prossimo martedì 11 agosto. Il secondo nuovo appuntamento è
invece quello che porterà a Majano la leggendaria band
del Banco del Mutuo Soccorso, formazione che, assieme alla
PFM, ha scritto la storia del progressive rock in Italia e nel
mondo.

I biglietti per il concerto di Nek saranno in vendita a
partire dalle 10.00 di giovedì 9 luglio, online
su Ticketone.it e in tutti i punti vendita del circuito.
I biglietti per il concerto del Banco del Mutuo Soccorso sono
già in vendita online e in tutti i punti autorizzati dello
stesso circuito. Info e punti vendita su www.azalea.it.

I due live (che inizieranno alle ore 21.30) sono organizzati
da Zenit srl, in collaborazione con Pro Majano, Regione Friuli
Venezia Giulia, PromoTurismo FVG. Info e punti vendita
autorizzati su www.azalea.it.

                             Quest’estate, Nek torna a
                             suonare dal vivo. Saranno poche
                             date speciali, che lo vedranno
                             sul palco da solo, chitarra e
                             voce, per provare a lanciare un
                             piccolo messaggio di ripartenza
                             per il settore della musica in
                             difficoltà a cui, anche grazie a
questi concerti, arriveranno alcuni sostegni concreti. I
compensi dell’Artista di queste date verranno infatti devoluti
al fondo per i lavoratori dello spettacolo di Music Innovation
Hub, un’impresa Sociale che ha lo scopo di supportare
musicisti e professionisti del settore musicale in questo
momento di crisi globale. “Solo: chitarra e voce”: è questo il
nome di questi concerti, in cui Nek sarà da solo con il suo
pubblico e il suono delle corde del suo strumento, in una
dimensione intima ed essenziale.

Così Nek ha annunciato queste date attraverso un post sui
social: «Quest’estate dovevo fare un tour vero e proprio, ma
abbiamo dovuto rimandare tutto, non c’era altra via. Mi sono
poi arrivate alcune proposte per suonare, naturalmente in
condizioni diverse, e mi sono detto: “perché no?”. Ho voluto
coinvolgere Music Innovation Hub, una realtà che sta dando
sostegno ai professionisti del mondo della musica attraverso
un fondo dedicato, a cui darò anch’io un mio contributo, con i
miei compensi di queste date.
Non sarà un tour, saranno poche occasioni speciali che mi
faranno vivere il palcoscenico in una dimensione intima,
semplice, essenziale. Oggi, poter dire di tornare a suonare
sul palco per me è bellissimo. Ci vediamo in giro, se
vorrete».

Il Banco del Mutuo Soccorso, il gruppo guidato dal carismatico
leader Vittorio Nocenzi, ha
ritrovato nuova linfa vitale e
rinnovata energia, e la sua
storia continua, fortificata
dalla vena creativa ancora
intatta di Nocenzi, e dal
contributo fondamentale di una
famiglia di musicisti all’apice della loro maturità. Il Banco
proporrà, per la prima volta dal vivo, i brani che compongono
l’ultimo lavoro “Transiberiana”, riflesso di tutta la carriera
della band e di ciò che è al giorno d’oggi. I live saranno
anche l’occasione per riascoltare le composizioni più famose
del Banco, quelle che hanno reso il gruppo uno dei punti di
riferimento del rock progressive internazionale.

Fra i concerti già annunciati al Festival di Majano ricordiamo
quello della stella Francesco Gabbani del 26 luglio, la serata
tributo a Bruce Springsteen con i Blood Brothers in programma
il 30 luglio, e lo storico appuntamento con la Vasco History
Band che raggruppa tutti i grandi musicisti di Vasco, live
il 1° agosto. Biglietti in vendita, info su www.azalea.it .

Il Festival di Majano è organizzato dalla Pro Majano, in
collaborazione        con     Regione      Friuli     Venezia
Giulia, PromoTurismoFVG, Comune di Majano, Associazione
regionale tra le Pro Loco, Comunità Collinare del
Friuli, Consorzio tra le Pro Loco della Comunità Collinare.
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