IN QUARESIMA L'AMORE DI DIO INCONTRA L'AMORE DELL'UOMO E NE DISCHIUDE IL COMPIMENTO - Pweb
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Numero IV informatore parrocchiale Marzo 2019 IN QUARESIMA L’AMORE DI DIO INCONTRA L’AMORE DELL’UOMO E NE DISCHIUDE IL COMPIMENTO La fede viva, che ha sedimentato una dall’uso del viola e del morello) e lo chiama a tradizione cristiana, ci consegna la quaresima conversione per un amore ancora più grande, come tempo di conversione. Anche i segni sfolgorante, che si compirà nella Pasqua e nel liturgici dicono la necessità di una profonda tempo successivo (caratterizzato dall’utilizzo dei conversione. Il colore rosso, colore del sangue, paramenti bianchi o alternativamente color oro). per l’ebreo sede della vita, indica l’amore umano, Dunque, se l’avvento è tempo di attesa, mosso dalla più nobili intenzioni di realizzazione di preparazione all’accoglienza, la quaresima è di sé e degli altri; per il cristiano, il sangue è anche soprattutto tempo di conversione del proprio e soprattutto quello di Cristo versato sulla croce, cammino perché incroci quello di Dio dei martiri che ne hanno seguito l’esempio, introducendo la pienezza dell’incontro. La riaffermando che, pur essendo la vita un dono conversione, in greco espressa dalla Parola enorme, in alcune circostanze è possibile, a volte metanoia, è di più del cambiamento di qualche è necessario, riconsegnarla per amore… Il colore atteggiamento esteriore: ha a che fare con azzurro o blu significa l’amore di Dio, forse, il nous, con la mentalità attraverso la quale si perché è il colore del cielo, che nella tradizione guarda il mondo. Si tratta di deporre il nostro religiosa, sin dall’antichità, è stato letto come la sguardo e i nostri schemi per assumere lo dimora di Dio: diverse religioni hanno posto segni sguardo di Dio e la “logica” della Buona notizia, della loro fede in cima ai monti (santuari, templi, del Vangelo. Affinché il cammino possa iniziare croci…) perché simbolicamente ed arrivare a compimento, la tradizione ci rappresentassero il desiderio di “avvicinarsi a consegna degli strumenti efficaci: la Memoria, la Dio”, alla sua casa. In quaresima il blu e il rosso si Preghiera, il Digiuno e Penitenza. uniscono: l’amore di Dio incontra l’amore dell’uomo e i paramenti liturgici lo narrano con La Memoria: un essere umano senza l’utilizzo del viola (in rito romano) e del morello memoria è un uomo o una donna senza storia (in rito ambrosiano). Dio si china dolcemente nella quale collocarsi, senza gigante sulle cui verso l’uomo (compiendo il desiderio dell’attesa, spalle collocarsi per guardare lontano… Una delle non per nulla anche l’avvento è caratterizzato difficoltà delle malattie neurodegenerative, forse la più significativa, è che il paziente che ne è
affetto diventa progressivamente incapace di sulla realtà, non i “dittatori” cui affidiamo fare sintesi, di coordinare le informazioni che ciecamente le scelte della nostra vita e neanche partono dal cervello e così, tra le altre cose, vive gli occhiali attraverso i quali osservare la realtà costantemente e solo il presente, senza essere in che ci circonda; gli affidiamo i nostri dolori; ci grado di fondarlo nella memoria del passato e affidiamo nella nostra fragilità e debolezza e nella speranza del futuro; quando questo chiediamo forza e perdono. La memoria ci apre degrado assume proporzioni ampie impedisce la alla condivisione intima dello sguardo di Dio, alla possibilità di relazioni che non comunione profonda con Lui. siano immediatamente volte a svolgere i bisogni La preghiera, affidamento della realtà istintivi e immediati legati alla sopravvivenza e come la percepiamo con i nostri sensi per agli impulsi. chiedere in dono di partecipare all’intimità dello La custodia della Memoria è sguardo di Dio su di noi e sulla storia, riceve in fondamentale nel cammino di fede ebraico- dono il digiuno e la penitenza. cristiano-musulmano: “Shema Israel” (=ricorda Il digiuno è l’espressione della scelta Israele); “non dimenticare che eri schiavo in matura che, pur avendo tante possibilità, non le Egitto e il Signore ti ha liberato” (cfr Dt 24); accaparra tutte per sé ma si educa ad un sano “Quando sarai nella terra della Promessa, non distacco. dimenticare il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere, come non ti si sono gonfiati i I cibi per il cristiano sono tutti mondi (cfr. piedi, non ti si è logorato addosso il mantello…” At 10, 9-16), a differenza dell’ebreo e del (cft Dt 8); “Fate questo in memoria di me…” (Lc musulmano che non mangiano alcuni alimenti 22, 19); “Quando saranno accadute queste cose, perché li ritengono impuri. Tuttavia, quando il Pietro ricorda e conforta i tuoi fratelli…” (cfr Lc 22, credente cerca un’intimità con Dio, e quindi 32). Senza memoria non posso apprezzare i doni desidera metterlo al centro nella preghiera e ricevuti, la gratuità dell’amore che mi ha nella condivisione fraterna, rinuncia a ciò che non conservato in vita… se perdo la memoria resto è essenziale (anche se ciò a cui rinuncia è cosa solo e posso contare solo su me stesso e sulle buona e non cattiva) per ricordarsi che “Non di cose che possiedo. È emblematico il passaggio: solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che quanto è buono Dio che ci ha donato la terra viene da Dio”. Così, il digiuno (dal cibo e da alcuni promessa; quanto è bella la terra che Dio ci ha atteggiamenti) diventa uno strumento per donato; quanto è bella la terra. In questo dedicare più tempo al Signore e ai fratelli e per passaggio, la Terra, che era speciale non tanto metterci in sintonia con chi è meno fortunato di per le sue ricchezze, ma come segno dell’amore noi. gratuito di Dio, si sostituisce a Dio diventando La quaresima di quest’anno è particolarmente l’oggetto di adorazione che rinchiude nell’oblio il significativa per la nostra comunità pastorale, donatore. Da strumento di comunione diventa perché la Parrocchia di Sant’Anna festeggia il 60° idolo che impedisce la relazione libera con Dio. anniversario di fondazione. Di conseguenza, La memoria da sola non basta. Essa apre abbiamo scelto che tutti gli incontri, compresi gli alla conservazione della relazione vera, esercizi spirituali, vengano svolti in Sant’Anna; alla preghiera nella quale riconosciamo e sarà bello constatare che anche i parrocchiani di lodiamo Dio per i suoi doni; gli chiediamo di Mater Amabilis, custodendo e accrescendo il comprendere la storia nella quale viviamo, di cammino di comunione e di fraternità, saranno aiutarci a far sì che le paure siano solo un presenti a questi incontri. campanello di allarme per destare l’attenzione Don Renato Fantoni 2
IN ASCOLTO DELLA PAROLA DIO MIO, DIO MIO PERCHE’? Pregare in un’ora di angoscia mortale Il Salmo 22: per chi? Anche per noi? “Eppure Tu sei il Santo che siedi in trono tra Anche perché lo sentiamo e cantiamo le lodi di Israele. A Te gridarono i nostri padri in Quaresima il Salmo 22(o 21) è uno dei più e Tu li hai salvati, in Te confidarono e non noti, richiamato pure nei Vangeli della rimasero delusi”: allusione a episodi come la passione di Gesù. Come al solito ci liberazione dalla minaccia di sterminio in chiediamo: chi parla in questo Salmo, che Egitto e ad altri simili. Dall’altra la sua fede rileggeremo seguendo l’ultima versione della si basa anche sulla sua vicenda personale: CEI. È evidente: parla un ebreo di prima di “Sei proprio Tu che mi hai tratto dal grembo, Cristo, terribilmente angosciato, eppure mi hai affidato al seno mia madre; al mio mirabilmente fermo nella fede del suo nascere a Te fui consegnato; dal grembo di popolo e sua personale. mia madre sei Tu il mio Dio”. Bellissime immagini sia per connettere l’azione del L’angoscia abbonda, descritta anche Creatore con quella della mamma e del papà, con immagini poetiche e vivaci. L’orante è sia e più ancora per dire che Tu mi hai fatto circondato da nemici beffardi, che come da padre fin dalla nascita! E adesso? bestie feroci lo stanno sbranando e spogliando di tutto: “Si fanno beffe di me “Arido come un coccio è il mio vigore, quelli che mi vedono, storcono le labbra, la mia lingua si è incollata al palato, su scuotono il capo...Spalancano contro di me le polvere di morte (TU, proprio Tu) mi hai loro fauci, come leone che sbrana e deposto”! Incredibile e umanissimo lo sfogo; ruggisce...Un branco di cani mi circonda, una ma Dio non rifiuta la nostra sincerità, anche banda di malfattori mi accerchia, hanno se al limite della bestemmia (così è anche nel scavato le mie mani e i miei piedi...si dividono libro di Giobbe). Sincera e granitica però, le mie vesti e sulla mia tunica gettano la almeno nel salmista, rimane anche la sua sorte”, ossia a loro interessa di più la mia fede. Anche in...”me”? La so alimentare con i roba che me. Per di più essi lo sfidano sulla ricordi della storia del popolo di Dio e della fede: “Si rivolga al Signore, Lui lo liberi, lo mia personale? Comunque, è evidente porti in salvo, se davvero lo ama!” quanta ricchezza umana e spirituale emerge da Salmi come questo. Davvero c’è dietro Una fede forte e delusa un’ispirazione a dir poco misteriosa: celeste Certo il salmista aveva e mantiene la e incarnata, pane per la vita e per la fede in Dio. Già nel grido iniziale essa si preghiera di tutti. intravvede, perché, pur in quel tipo di angoscia, egli grida “Mio Dio, mio Dio” e poi Una finale a sorpresa ritorna con altre frasi: Non stare lontano da Si dice che i Salmi finiscono in gloria. me...Mia forza vieni presto in mio aiuto; È vero per tanti di questi, ma qui troviamo libera dalla spada la mia vita, dalle zampe del qualcosa di straordinario. Innanzitutto: in cane l’unico mio bene”. Tale fede si basa da parecchi Salmi dove si parla di nemici feroci una parte sulla storia del suo popolo: si aggiungono invettive e maledizioni contro 4
di loro, in questo invece nulla di simile. E ciò discendenza...annunceranno tutti la sua sorprende. Dopo un rapido accenno (v. 22) a giustizia, al popolo che nascerà diranno: Ecco una risposta salvifica da parte di quel Dio l’opera del Signore!” Vita dunque anche paterno-materno-deludente (“Tu mi hai dopo la morte, vita personale di quel Servo e risposto”), incontriamo solo un ampio inno di di molti altri dopo e con lui. Qui una nota: ringraziamento e di lode, che coinvolge sia dopo una delle prime persecuzioni da parte l’orante sia molti altri: “Annuncerò il tuo di loro connazionali ebrei, i primi cristiani di nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo Gerusalemme si espressero con una all’assemblea. Lodate il Signore voi suoi preghiera dello stesso spirito del Salmo 22 fedeli, gli dia gloria tutta la discendenza di (Atti 4, 23-30). Sulla scia degli evangelisti. Giacobbe, lo tema tutta la discendenza di La rilettura del Salmo 22 nei Vangeli. Israele”, quindi innanzitutto il popolo ebraico Viene facile il confronto con la ma non solo, perché anche cristiani e vicenda di passione e di vita nuova del musulmani si richiamano ai patriarchi ebrei e Signore Gesù, date le numerose somiglianze, al loro Dio pur sotto nomi diversi. non solo quelle rilevate esplicitamente in Motivo della lode è che quel Dio “non Matteo e Marco (“Dio mio, Dio ha disprezzato né disdegnato l’afflizione del mio...perché?” di Gesù sulla croce, e di povero (nonostante i suoi sfoghi quasi Giovanni circa la divisione delle vesti) ma blasfemi) e il suo grido di aiuto”. E con quel anche le altre che abbiamo notato. Si può povero anche altri “poveri mangeranno e dire che evangelisti e prime chiese cristiane saranno saziati”, allusione all’usanza di hanno visto nel salmista ebreo originario una coinvolgere parenti e poveri a un banchetto immagine in anteprima di quell’ebreo di rituale e sacrificale di ringraziamento (in Nazaret, Signore anche della morte come il greco: eucaristia) nel tempio di suo Dio paterno-materno-deludente ma Gerusalemme o altrove; anzi “tutti quanti lo affidabile nonostante tutto. cercano loderanno il Signore” gridando, e Ma mi ci posso vedere anch’io? magari sollevando un calice: “viva il vostro Anche tu. E possiamo pregare insieme, cuore per sempre”. insieme soprattutto a Gesù e alla sua Chiesa, Ulteriori allargamenti nella stessa quel mirabile Salmo antico ma sempre finale: “Ricorderanno e torneranno al Signore nuovo. Una speranza e un sogno: quando tutti i confini della terra, davanti a Lui si potremo pregare così anche con tutto il prostreranno tutte le famiglie dei popolo ebraico?... Per ora, dopo un lungo popoli...anzi tutti quanti dormono sotto terra disinteresse e disprezzo, registriamo un discesi nella polvere (dunque anche i notevole interesse di vari Ebrei per il loro morti?!), perché il regno è del Signore”, non Gesù. E da parte cristiana un nuovo dialogo della morte né dei re pur feroci di questo con loro. Quale futuro ne uscirà? Intanto, mondo. anche col Salmo 22, preghiamo anche per loro. Ovviamente “anch’io – dice il salmista Don Giovanni Giavini - vivrò per lui e lo servirà la mia 5
VITA DELLA COMUNITÀ LA NOSTRA ESPERIENZA DI TESTIMONI AL CORSO PREMATRIMONIALE sembrano libri con le pagine bianche. Spesso anche le nostre mani si cercano, sorridiamo. Le riflessioni che propongono don Ambrogio e don Renato sono sempre perle di saggezza e, contemporaneamente, una sorpresa che alimenta l'attenzione, mentre gli interventi di Marco (testimone storico) e di Roberto trovano sempre considerazioni interessanti. L’attenzione diventa coinvolgimento quando anche le coppie più riservate si aprono Siamo Grazia e Pasquale, coniugi da 23 e il tutto porta a discussioni dove condividere anni. Era un po' di tempo che pensavamo a timori, esperienze e aspettative. come essere utili in Parrocchia, come partecipare e impegnarsi insieme. Così è Tra i piacevoli ritorni, quando a fine iniziata nel settembre 2015 la nostra corso un partecipante disse che era venuto per testimonianza di sposi ai corsi prematrimoniali. dovere e invece si era arricchito di cose che Un impegno di otto incontri, ripetuti a gennaio non immaginava, o anche quando raccontano e settembre, su argomenti diversi: che aspettano con piacere il mercoledì dall'accoglienza ai figli, dalla famiglia a come sacrificando le partite di champions league, o Cristo è nella nostra vita e nel nostro ancora che il ritorno a casa apre una matrimonio. discussione che dura fino all'incontro successivo. Abbiamo vissuto i dubbi iniziali su cosa dire, come dirlo finché abbiamo deciso di Per noi è anche un'occasione di portare la nostra esperienza di sposi con i confronto che ravviva l'unione. Nel tornare a dubbi, gli errori, le emozioni e le grazie. Brevi casa, sottobraccio, iniziamo a discutere di cosa storie di vita quotidiana fatta di avremmo potuto dire meglio per raccontare di sperimentazione di amore e di fede. un legame di amore di chi ha voluto Cristo come testimone dì nozze. In sala don Ernesto coppie di età differenti. In tanti convivono. Alcuni sono Grazia e Pasquale emozionati, li vedi prendersi per mano quasi a sostenersi reciprocamente. Nel vederli 6
VITA ECCLESIALE TORNIAMO AMICI? Paolo VI e gli artisti "Ritorniamo ad essere amici?" Questa è la inducendoli ad una riflessione tra arte e fede, domanda che Paolo VI nel 1964 rivolse ad una ribadendo che l'arte è sempre contemporanea moltitudine di artisti in uno storico incontro da perché espressione del suo tempo ed inserita lui voluto nella Cappella Sistina. Questo è stato in un determinato periodo storico e che non è anche il titolo di un convegno che si è tenuto il chiusa nei luoghi di culto, ma è sempre aperta 1° febbraio scorso al Museo Diocesano alla vita. L'arte nei secoli ha contribuito alla organizzato da "GASC" (Galleria d'Arte Sacra comprensione di concetti difficili e complessi dei Contemporanei) e alla presenza di esperti rendendo visibile un mondo invisibile. Può per evidenziare l'approccio dell'allora Papa nei continuare a farlo e a trasmettere bellezza, la confronti dell'arte del '900 e gli effetti a lungo bellezza di cui il mondo ha bisogno, perché termine scaturiti dalle sue azioni e dalle attira lo sguardo, apre il cuore, invita a cogliere risposte degli artisti al suo appello. un pensiero che vada oltre la tela o il marmo e punti più in alto. La libertà di espressione che gli artisti rivendicarono nell'800 con la loro voglia di autonomia e di provocazione e portata avanti per esprimere anche ansie, paure, tensioni sociali, innovazioni, è ancora attuale perché l'artista vive nel mondo, crea secondo il proprio sentire, anche se a volte è soggetto a leggi di mercato o di società. Del resto, chi fu più autonomo e provocatorio del Michelangelo della Cappella Sistina con le sue nudità? Felice Carena - Deposizione Per secoli la Chiesa è stata la grande committente dell'arte che ha prodotto capolavori immensi. Dal paleocristiano in poi la Chiesa ha sempre avuto attenzione per l'arte, come del resto tutte le culture religiose, e se ne è molto servita per spiegare la catechesi ed i suoi concetti e per sviluppare il senso del sacro ed il sentimento religioso. Poi però il rapporto si interruppe: l'arte sacra si limitò a vecchi schemi ripetitivi, mentre il Sala Musei Vaticani arte contemporanea mondo artistico prendeva altre strade, diverse, Già da Arcivescovo di Milano, Paolo VI innovative e laiche già dal primo Ottocento. propugnò la costruzione di nuove chiese con Paolo VI, colto ed amante dell'arte fin da forme, stili e materiali moderni nella giovane, decise di riavviare il dialogo, consapevolezza dell'importanza che anche avvicinando gli artisti in modo amichevole, 7
l'architettura riveste come inclusione e della Chiesa? Forse no, ma nell'atto di creare è coesione sociale (anche la prima pietra di insito un non so che di trascendente e diversi Sant'Anna fu posta dal Card. Montini). artisti indipendenti hanno intrapreso una Grazie a lui nacque la Galleria di Arte Sacra dei ricerca personale del sacro. Come la musica Contemporanei a Villa Clerici (GASC), sulla anche l'arte avvicina a Dio. quale sarebbe interessante ritornare, e, da Papa, si batté per creare in Vaticano la sezione di arte moderna e contemporanea, che riuscì ad inaugurare nei primi anni Settanta, nonostante le ostilità e le reticenze, imponendo come sua collezione personale una serie di opere di famosi artisti. Uomo di grande apertura in questo senso, Paolo VI impresse dunque una svolta alla ricerca artistica del sacro in chiave moderna, dando impulso a qualcosa che già si era mosso con Giovanni XXIII e la sua storica amicizia, per esempio, con Manzù. Una collezione, quella del Vaticano, aperta al futuro e presente nel mondo, come le opere presenti alla Galleria di Villa Clerici o quelle della Collezione conservata a Concesio, paese natale di Paolo VI. Certo non tutte le opere prodotte in questo secolo, siano esse pittoriche, scultoree o architettoniche contemporanee sono riuscite positivamente, ma lo sviluppo di un linguaggio legato al sacro Floriano Bodini - Paolo VI - deve continuare. Museo Diocesano Milano Paolo VI disse agli artisti: "Noi abbiamo bisogno di voi". Provocatoriamente possiamo domandarci: l'arte contemporanea ha bisogno Graziella Colombo 8
ARTE CULTURA E SOCIETÀ La Vergine delle rocce del Borghetto Apologia della Storia. The Historian’s Craft di Francesco Melzi ICA Milano, Istituto Contemporaneo per le Arti In occasione delle celebrazioni per il presenta la mostra che inaugura questa nuova Cinquecentenario di Leonardo da Vinci, la sede. La mostra si struttura come un racconto Fondazione Orsoline di San Carlo rende per la sugli accadimenti geo-politici e sociali che prima volta accessibile al pubblico La Vergine hanno interessato alcuni territori nella storia delle Rocce del Borghetto (1517-1520, recente, raccogliendo le opere di dodici artisti tempera e olio su tela, 198 x 122 cm), opera di differenti per età e provenienza geografica. Il Francesco Melzi, allievo prediletto di Leonardo percorso si sviluppa come un susseguirsi di da Vinci. La tela, copia fedele del dipinto luoghi, tempi e atmosfere differenti. Le opere conservato al Louvre, sarà eccezionalmente ricercano nel presente i segni dei mutamenti in visibile grazie a speciali visite guidate nella atto, delle tensioni verso il futuro, a partire Chiesa di San Michele del Dosso, dove è dalla comprensione del passato. attualmente custodita, all’interno del convento ICA Milano, il primo Istituto Contemporaneo della Congregazione Orsoline di San Carlo a per le Arti al di fuori del mondo anglosassone, Milano. intende rappresentare per la città uno spazio L’opera, copia di alta qualità formale della no profit dinamico, sempre propositivo: un celebre Sacra Conversazione leonardesca, è luogo dove ritrovarsi per raccontare e parlare fedele all’originale nelle dimensioni, ma è di arte. ICA nasce da un grande sogno: la realizzata su tela rettangolare e non su tavola costituzione di un ecosistema ideale per le arti centinata. e la cultura contemporanee, in cui gli artisti possano trovare uno spazio libero d’azione in Dove: Chiesa di San Michele sul Dosso, via grado di mettere in scena le principali urgenze Lanzone 53, Milano della ricerca attuale. Info: 02/72010563 Quando: 30/1/2019 – 31/12/2019 Dove: ICA Milano – Istituto Contemporaneo Orario: 16,30-17,30 da lunedì a venerdì; 10- per le Arti, via Orobia 26, Milano 11,30; 15-17,30 sabato; Info: 375/5324806; Sito: www.icamilano.it 15-17,30 domenica Quando: 25/1/2019 – 15/3/2019 Ingresso: Visite guidate, prenotazione Orario: 12-20 da giovedì a domenica. Lunedì, obbligatoria sul sito www.verginedellerocce- martedì e mercoledì chiuso mi.it Ingresso: libero 9
Una vita da scienziata. I volti del progetto Broken Nature: Design Takes on Human #100 Esperte Survival La XXII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano ha annunciato le Partecipazioni Internazionali che accompagnano la mostra tematica "Broken Gli scatti fotografici di Gerald Bruneau Nature", un'indagine approfondita sui legami raccontano l'eccellenza delle scienziate che uniscono gli uomini all’ambiente naturale, italiane, volti e competenze di alcune scienziate legami che nel corso degli anni sono stati del progetto #100esperte, nato per valorizzare profondamente compromessi, se non l’expertise femminile in settori percepiti ancora completamente distrutti. Le esposizioni sono come dominio maschile. La mostra è incentrata curate da alcune delle principali istituzioni e sulle STEM (Science, Technology, Engineering università del mondo, e da Paesi come il and Mathematics). Numerose ricerche sulla Senegal, lo Sri Lanka, l’Australia e il Camerun, presenza femminile nell’informazione solo per nominarne alcuni. Tra le nazioni dimostrano che le donne sono raramente coinvolte c’è anche la più estesa di tutte: quella interpellate dai media in qualità di esperte. delle Piante. La Nazione della Piante è Per contribuire alla costruzione di una società un’esposizione immersiva a cura di Stefano paritetica nel 2016 è nato il progetto “100 Mancuso, tra le massime autorità mondiali nel donne contro gli stereotipi” da un’idea campo della neurobiologia vegetale. L’assunto dell’Osservatorio di Pavia e dell’Associazione di base da cui parte il neurobiologo Mancuso è Gi.U.Li.A. in collaborazione con Fondazione che uno dei modi per evitare un futuro Bracco e con il supporto della Rappresentanza catastrofico per l’umanità, è guardare alle in Italia della Commissione Europea. piante in un modo nuovo, usarle non solo per Fondazione Bracco propone oggi con questa quello che hanno da offrirci, ma per quello che mostra una narrazione complementare, con possono insegnarci. l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico al Oltre ai progetti la mostra comprende una volto femminile della ricerca e allo stesso selezione di circa 120 progetti di design e di tempo a rappresentare la scienza come architettura degli ultimi trent’anni. bellezza, accessibilità, divertimento. Dove: La Triennale, viale E. Alemagna 6, Milano Dove: CDI, via Saint Bon 20, Milano Info: 02/724341; Sito: www.brokennature.org Info: 02/483171 Quando: 1/3/2019 – 1/9/2019 Sito: www.cdi.it; www.fondazionebracco.com Orario: 10,30-20,30. Lunedì chiuso Quando: 16/1/2019 – 30/6/2019 Ingresso: 18 euro; ridotto 14 euro Orario: 7-19; sabato 7-18. Domenica chiuso Ingresso: libero Manuela Vaccarone 10
LEONARDO A MILANO meno precisi e delineati, creando un'atmosfera suggestiva. Ma secondo una interpretazione dal carattere profondo, il dipinto va oltre la rappresentazione in sé, l'abilità pittorica, la bellissima luce crepuscolare, le applicazioni scientifiche. Figlio del suo tempo, considerando i suoi scritti e le sue elaborazioni, Leonardo, qui, come altrove, introduce un tema di teologia. La grotta, che ricorda quella della Natività, diventa uno spazio mistico, Vergine delle rocce - Leonardo da Vinci 1483- attraversato da una luce che è anche 1486 – Museo del Louvre soprannaturale, nel quale la Vergine è essa stessa la "caverna" che ha accolto la Vita. Gesù Ancora Leonardo. È il suo anno. L'idea del Bambino, in atteggiamento benedicente, ha grande genio che la " pittura è scienza e sopra la testa un bellissimo gioco di mani, mani legittima figlia di natura" si traduce nella come solo Leonardo sapeva fare, e quella di "Vergine delle Rocce" in una rappresentazione Maria è aperta: Lei ha accolto quel Figlio e ora, in cui sono evidenti gli studi scientifici su conscia del proprio ruolo materno, sembra geometria, geologia e natura. L' opera, datata volerlo proteggere. San Giovannino, con le 1483-86, è del primo e lungo periodo milanese mani giunte e lo sguardo rivolto a Gesù, è di Leonardo, anche se poi portata in Francia e indicato dall'Angelo come il precursore di custodita in seguito al Louvre, divenuto museo. Cristo: quello sarà il suo ruolo. Il dipinto rappresenta l'incontro di San Le piante fiorite e Giovanni Battista bambino con il piccolo Gesù l'acqua presenti alla presenza della Vergine e dell'Angelo in una simboleggiano la grande grotta scavata nella montagna con vita e la rinascita. rocce possenti intorno e sullo sfondo. Una In questo modo sorta di architettura naturale, nella quale le l'opera, legata figure, meravigliose, creano un netto triangolo quasi per certo alla il cui vertice è il capo di Maria e gli sguardi e gli devozione atteggiamenti formano un movimento mariana, può circolare. Le rocce e la caverna, che molto essere probabilmente rimandano ad un paesaggio interpretata come lombardo, pur nella penombra, sono definite una meditazione in base agli studi di geologia e le piante complessa sul rigogliose rivelano studi di botanica. La luce, mistero dell'Incarnazione. Attraverso la natura, che entra dalle aperture, compenetra le figure Leonardo elabora una visione religiosa nella con il paesaggio grazie alla tecnica dello convinzione che l'arte sia un tramite per "sfumato" che Leonardo elaborò osservando e comprendere la Verità e i suoi misteri. Così decifrando i fenomeni naturali. Più ci si come è un tramite anche la bellezza che ha un allontana, infatti, e più i contorni risultano legame con Dio ed il creato, lo stesso legame 11
che ha l'artista che nel creare agisce ad Milano nella Chiesa di San Francesco Grande, immagine stessa di Dio. sia stata vista da molti e molti abbia colpito. Nella versione della National Gallery di Londra, La "Vergine delle Rocce" è stata infatti realizzata tra il 1503 ed il 1506 durante il ispirazione per vari artisti e spesso riprodotta secondo soggiorno a Milano di Leonardo, si dagli allievi di Leonardo. A Milano una versione ritrovano gli stessi elementi, le figure ed il è nella chiesa di Santa Giustina ad Affori, paesaggio, ma con delle differenze, anche un'altra è alla Pinacoteca del Castello perché l'opera fu forse realizzata con dei Sforzesco, un'altra ancora, sempre visitabile, è collaboratori. C'é meno finezza nelle figure, le custodita nella chiesa del convento delle rocce sono più dure e grezze, e la luce sfumata Orsoline di via Lanzone ed è opera di Francesco e calda del crepuscolo è diventata fredda. Melzi, il pupillo di Leonardo. Viene però introdotta la scoperta dell'aria C'è tutto un anno per godere delle opere e del come elemento atmosferico da studiare genio leonardesco grazie alle iniziative ed scientificamente. Aria che tutto pervade, alle mostre che presto si apriranno. unisce e che tinge d'azzurro la visione in Allora sarà una gioia per gli occhi, per la mente lontananza, tanto è vero che le rocce dello e per il cuore. sfondo appaiono di tale colore. È probabile che Graziella Colombo questa seconda versione, presente a lungo a LEONARDO: “OMO SANZA LETTERE” Così si definiva lo stesso Leonardo, non nel (conservati rispettivamente nella Biblioteca senso di essere analfabeta, ma per la Vaticana e nella Biblioteca Reale di Torino). consapevolezza di non avere la conoscenza A Milano presso la Biblioteca Ambrosiana si diretta della cultura e lingua latina che avevano trova il Codice Atlantico (1119 fogli di appunti, così fortemente caratterizzato l’Umanesimo e annotazioni, disegni, spiegazioni (composti tra il Rinascimento italiano nel XV e XVI secolo. il 1478 e il 1511) e presso il Castello Sforzesco Di Leonardo scrittore così parla Francesco il Codice Trivulziano (62 fogli scritti tra il 1487 Flora, importante critico letterario e italianista e il 1490). del ‘900: “La prima prosa grande d’Italia (più ancora di Boccaccio e dello stesso Dante) è da Diceva Leonardo: “La parola non conta nulla trovarsi negli scritti di Leonardo, la prosa più senza l’esperienza e farsi vanto dell’esperienza alta del primo Rinascimento, sebbene del tutto letteraria significa vantarsi di cose non proprie, aliena dal modello umanistico e liberamente ma create da altri”. esemplata sul comune discorso”. E nel ‘Trattato della pittura’ scrive: “Il filo ‘Discorso’, cioè linguaggio nella parlata conduttore (della pittura) è l’esercizio della comune del volgare ‘fiorentino’, che ritroviamo ‘filosofia del vedere, cioè il saper cogliere la non solo negli 8000 fogli di appunti e nelle rivelazione della Natura tramite l’osservazione 16000 pagine (con molte decine di migliaia di penetrante……Dal disegno che tratta della disegni) contenuti nei manoscritti disseminati figurazione dei corpi deriva la scienza che si nei vari musei di Parigi, Londra, Madrid, estende in ombra e lume, o vuol dire chiaro e Milano, Torino, Roma, ma anche nel Trattato scuro, la qual scienza è di gran discorso”. della Pittura e quello sul Volo degli uccelli 12
Caratteristica poi, è la sua grafia svolta da Un giorno decisero di andare a chiedere destra a sinistra: è una scrittura speculare che consiglio ai loro genitori che abitavano può essere letta facilmente solo ponendo il dall’altra parte del deserto. foglio davanti allo specchio. Corsero per molti giorni e molte notti e Questa apparente difficoltà di lettura non finalmente arrivarono al nido della vecchia scalfisce minimamente l’importanza della sua madre. prosa meticolosa, concisa, realistica, ‘Madre’ –dissero- ‘siamo venuti a chiederti sostanziale, tanto da anticipare l’altrettanto come possiamo fare a covare le uova. Ogni importante prosa scientifica successiva di volta che proviamo si rompono’. Galileo, che definirà lo stile letterario dello La madre li ascoltò, poi rispose: ‘Ci vuole un scienziato-filosofo. altro calore’. ‘E quale’? domandarono gli struzzi. Molto si è scritto su Leonardo scienziato, ‘Il calore del cuore. Voi dovete guardare le matematico, inventore, architetto, pittore, vostre uova con amore, pensando alla creatura scenografo, ingegnere; meno conosciuto, che ci dorme dentro; lo sguardo e la pazienza lo invece, è come autore di favole, disseminate risveglieranno’. nei suoi vari manoscritti, di cui qui riportiamo Gli struzzi ripartirono e quando la femmina un esempio, che ci mette in luce un aspetto ebbe deposto un altro uovo, si misero a meno immediato della sua personalità: una guardarlo con amore, senza perderlo mai di sensibilità affettuosa, capace di cogliere gli vista. aspetti meno evidenti della natura e della vita. Passarono così molti giorni; quando ormai IL CALORE DEL CUORE erano allo stremo delle forze, l’uovo cominciò a cigolare, s’incrinò, si ruppe e una piccola testa Due giovani struzzi erano disperati. di struzzo fece capolino dal guscio Ogni volta che si mettevano a covare le uova, il peso del loro corpo le rompeva. PROPOSTE DI LETTURA Marco Balzano, RESTO QUI - ed. Einaudi amene e sconcertanti che questo E’ una storia vera del paese di Curon in Val di capovolgimento comporta. Resia, sommerso dall’acqua per ordine del E il personaggio principale è nientemeno la potere politico dell’epoca, e delle vicende di regina Elisabetta II. una famiglia che comunque non vuole abbandonare la sua terra. Ed è una lettura Gaetano Piccolo, LEGGERSI DENTRO, ed. accattivante di questo autore che vinse il Paoline Premio Campiello nel 2015. Per chi in tempo di quaresima vuole una lettura che sproni alla riflessione, queste riflessioni Alan Bennet, LA SOVRANA LETTRICE, ed. sulla scia del vangelo di Marco aiutano a Adelphi mettere a fuoco in modo concreto nella nostra L’autore che è anche un uomo di teatro, dipana contemporaneità e quotidianità la nostra fede con fine humour inglese una storia basata su e la nostra vita. un paradosso, che contrappone la cultura al Teresa Ciccolini potere, mettendo in rilievo le ripercussioni 13
CHIESA E STATO IN ITALIA La Redenzione si opera in un’incarnazione papalini a un rapido ripiegamento su Roma, in cui Dio non segue la propria logica, dove però Pio IX aveva ordinato la cessazione né una logica di puri spiriti, di ogni resistenza. Di qui il famoso passaggio ma una logica di uomini attraverso Porta Pia. Il breve conflitto era Yves Congar comunque costato 69 morti (di cui 49 italiani) Quando finì il potere temporale del papa e 63 feriti (14 italiani). L’effimera Repubblica Romana, Lo Stato Pontificio, nato 1.400 anni prima con la donazione di Sutri al papa da parte del longobardo Liutprando, era estinto. Rottura fra Italia e Vaticano e dissensi nel mondo cattolico La reazione di Pio IX (che ovviamente nessuno aveva preteso di rimuovere dal trono) fu drastica e immediata: scomunica maggiore per i sovrani d’Italia, il governo e tutti coloro che avessero attivamente contribuito all’evento; Porta Pia inoltre sospensione del Concilio Vaticano da poco iniziato. Il papa si dichiarò ufficialmente avventurosamente costituita da Mazzini e prigioniero nell’area che oggi chiamiamo Città subito abbattuta dai Francesi (protettori del del Vaticano. Del 1871 è l’enciclica Ubi nos. papa) nel 1849, era stata un significativo Va detto comunque che, fin dagli anni segnale dei cambiamenti ideologici e politici che fermentavano nell’Italia risorgimentale. Non sorprese dunque più di tanto che il 20 settembre 1870 Roma venisse occupata dagli Italiani, profittando della gravissima crisi in cui Napoleone III si era venuto a trovare a causa della guerra contro la Prussia. Papa Pio IX aveva respinto ogni tentativo Sessanta, non tutti, in Italia, avevano condiviso diplomatico per evitare lo scontro armato la posizione politica del papa. Qualche (probabilmente perché, ancora una volta esempio: il vescovo di Cremona monsignor sperava, con l’aiuto francese, di poterlo Novasconi (poi Senatore del Regno) era stato effettivamente evitare). Di fatto le pressioni favorevole a incontrare Vittorio Emanuele II politiche interne sul governo di Roma erano per discutere il problema di Roma. Quanto al state decisive. E Napoleone III, che aveva domenicano monsignor Barbieri, vescovo di dislocato a Roma una forza di poco più che Nicastro, decise di cantare un Te Deum per la 3.000 uomini a protezione del Papa, non era Breccia di Porta Pia e di celebrare ogni anno un stato in grado di fare di più. pontificale in occasione della Festa dello Statuto. Era comunque abbastanza diffuso tra i Il generale Raffaele Cadorna, con più di 50.000 cattolici un sentimento (più o meno uomini, aveva invaso il Lazio, costringendo i apertamente manifestato) favorevole alla
cessazione del potere temporale per Tutto ciò contribuì a un sensibile instaurare un rapporto qualitativamente peggioramento dei rapporti fra cattolici e nuovo con lo Stato italiano. Significativo anche partiti della Sinistra storica anticlericale l’appello al Papa firmato nel 1862 da 8.943 (socialisti, massoni, positivisti, mazziniani). La cattolici, che lo pregavano di rinunciare distanza dal mondo cattolico crebbe, ma spontaneamente al potere temporale, non sfumò pure la concezione cavouriana libera solo facilitando la soluzione della “questione chiesa in libero stato. romana”, ma pure per quel ritorno alla Chiesa primitiva che molti auspicavano. Nel Veneto il Risveglio prete bellunese don Angelo Volpe era stato Fu necessario l’avvento di Leone XIII nel 1878 biasimato dai superiori per aver manifestato per veder muoversi qualcosa di positivo nelle idee analoghe, ma molti confratelli avevano sterili polemiche ideologiche. Il Non expedit rifiutato di sottoscrivere l’approvazione della venne formalmente mantenuto, ma si fece condanna (firmata invece da altri a malincuore strada l’entrata dei cattolici nella politica per obbedienza o per timore di ritorsioni). È attiva. Con la comparsa dei Cattolici liberali e pur vero, da quanto risulta, che non dell’enciclica Rerum Novarum, del 1901 si aprì mancarono molti dichiaratesi indifferenti o la via per inserire attivamente i cattolici nel disposti ad adattarsi. tessuto politico del Paese: cosa che si compì pienamente nel 1919 (dopo la tragedia della Il Vaticano rifiuta risarcimenti e Guarentigie – Prima Guerra Mondiale) con don Luigi Sturzo e Il «Non expedit» il suo Partito Popolare. A sottolineare la frattura insanabile nei Nel frattempo, il papato era però tornato alla confronti dello Stato italiano, il papa rifiutò pure un consistente risarcimento disposto unilateralmente in suo favore, così come ignorò la Legge delle Guarentigie (1871): l’impegno a non interferire nell’esercizio della missione propria della Chiesa, che il Parlamento italiano aveva votato in applicazione del fondamentale principio liberale Libera Chiesa in Libero Stato. È pur vero che l’Italia non riconosceva alcuna don Sturzo extraterritorialità alla Chiesa, nemmeno per la Basilica di San Pietro in Roma, ribalta della politica internazionale con compromettendo di fatto l’impegno al rispetto Benedetto XV, che durante la guerra si era delle attività pastorali e liturgiche. battuto Nel 1874 uscì il Non expedit: un decreto papale (inutilmente, anche a causa degli interventi che vietava la partecipazione dei cattolici politici italiani) per giungere a una pace di italiani alla vita politica del Regno. Fu certo un compromesso che troncasse quella che il papa atto politicamente sbagliato, che tolse al Paese aveva denominato “inutile strage”. Sul piano l’apporto di una maggioranza dei cittadini alla prettamente ecclesiale toccò appunto a costruzione e all’esercizio del nuovo Stato Benedetto XV l’abolizione formale del Non nazionale. E oltretutto ritardò dannosamente expedit. la coagulazione di un partito cattolico. 15
Allarme della Chiesa per le cose d’Italia Venti di conciliazione fra Stato e Chiesa Il disordine che agitava la vita italiana dopo il Nel 1922 l’elezione di papa Ratti (Pio XI) ebbe 1918 – e particolarmente l’affermazione della presto conseguenze politiche clamorose coi sinistra più estrema - allarmava naturalmente Patti del Laterano del 1929, passati alla Storia anche la Chiesa. Aleggiava lo spettro della come «Conciliazione» fra Stato e Chiesa: un Rivoluzione sovietica. Perciò anche gli ambienti esempio successivamente imitato in vari Paesi vaticani salutarono l’avvento del fascismo con d’Europa. ottimismo (nonostante le continue manifestazioni di violenza e di comune delinquenza che l’avevano preceduto). Di fatto emergeva la profonda trasformazione che la Chiesa aveva subito durante i secoli: in primis la transizione delle gerarchie La religione cattolica venne dichiarata religione ecclesiastiche ai ceti ufficiale nello Stato (gli altri culti avrebbero Trotzkij più alti della società. avuto carattere di “culti ammessi”). Pur con luminose eccezioni, l’alto clero era L’insegnamento della religione cattolica irrimediabilmente conservatore. Si era così divenne obbligatorio nelle scuole del Regno e puntualmente ritrovato a guardare con affidato a persone approvate dalle autorità aprioristica diffidenza (quando non con aperta ecclesiastiche. Nelle forze armate fu ostilità) ogni idea, ogni movimento politico che confermato l’Ordinariato Militare introdotto auspicasse una revisione profonda degli assetti quattro anni prima con legge dello Stato. Al economici, sociali e politici. Tutto ciò aveva Vaticano fu inoltre corrisposto un indennizzo fortemente influenzato anche il pensiero per la perdita degli antichi beni e territori (che filosofico e politico europeo, a partire dal tuttavia la Chiesa non riscosse mai) e i luoghi di Settecento dei “lumi” fino alle varie forme di culto vennero dichiarati extraterritoriali. I Patti liberalismo dell’Ottocento, per non dire del riscossero un ampio consenso, pur con qualche “Socialismo scientifico”: l’anticlericalismo critica da parte di chi non apprezzava il nuovo compariva puntualmente, benché parallelismo fra Stato e Chiesa. Mussolini li diversamente declinato di volta in volta. In considerò comunque decisivi per superare la Italia era pur sempre comparso don Vincenzo storica divisione fra Chiesa e Stato, pur Gioberti, sostenitore di una conversione dovendo accettare il sensibile annacquamento politica di stampo liberale affidata però alla che ne derivava per i fondamenti dello Stato guida del Papa. Benché apprezzato anche nelle Laico. alte sfere del Regno di Sardegna, Gioberti non È pur vero che il aveva però avuto pratica influenza sul parallelo Risorgimento (e, nelle alterne fortune della sua scioglimento vita politica, aveva conosciuto anche il carcere degli Scout e di e l’esilio). ogni altra organizzazione Squadristi in azione 16
giovanile mise subito allo scoperto l’immutata tedeschi avevano già scomunicato nel 1931 natura totalitaria del fascismo. Cosa che balzò (due anni prima che Hitler arrivasse al potere). anche più evidente nel 1931 con la soppressione dell’Azione Cattolica, preceduta Oggi un clima diverso da violenze di tipo squadrista. A quel punto Pio Gli orrori della Seconda guerra mondiale, e il XI passò letteralmente alla controffensiva con ripristino della democrazia in Italia, hanno l’’enciclica Non abbiamo bisogno, nella quale si avuto effetti clamorosi anche sul rapporto leggevano queste letterali parole: «[il fascismo Chiesa-Stato. Il sistema di valori ha subìto (e è] una vera e propria statolatria pagana, non subisce) evoluzioni e crisi anche di grande meno in contrasto con i diritti naturali della portata, che la Chiesa mostra di saper gestire famiglia che con i diritti soprannaturali della con un equilibrio raramente esibito in passato. Chiesa» Mutamenti come l’introduzione del divorzio e dell’aborto, le attuali discussioni su ogni aspetto della vita personale e collettiva stanno scuotendo anche la Chiesa; la costringono a ripensare dalla radice regole di vita che apparivano acquisite. Il rinnovo del Concordato avvenuto nel 1984 (noto come Accordo di Villa Madama) ha conservato le linee generali del 1929, introducendo però alcune modifiche di grande importanza, tutte rivolte al rispetto della libertà del cittadino. Ricordiamo: il riconoscimento del pluralismo confessionale in Etiopia un contesto di assoluta parità giuridica, l’abolizione dell’obbligo di frequentazione La crisi fu superata solo dopo il ripristino dell’insegnamento della religione a scuola, dell’Associazione soppressa. Vennero gli anni l’abolizione del nulla osta vescovile per in cui, Pio XI e Pio XII si ritrovarono a gestire l’assunzione di un ecclesiastico da parte dello situazioni scabrose estremamente delicate. Stato; la totale responsabilità del Papato per la Ricordiamo gli entusiasmi per la campagna nomina dei vescovi. A questo riguardo va detto d’Etiopia e per l’intervento in quella di Spagna. che, dopo l’avvenuto richiamo dei Patti Nel primo caso una concezione missionaria Lateranensi nella Costituzione era distorta (e forse un’informazione insufficiente assolutamente necessario introdurre sugli avvenimenti) condusse a esaltare una espressamente un criterio pluralistico nei guerra di conquista spietata, condotta anche con armi chimiche proibite dalle convenzioni rapporti fra Chiesa e Stato. internazionali. Quanto alla Spagna, Se poi sia accettabile un regime concordatario l’anticomunismo fece velo alla realtà, nel rapporto Chiesa/Stato è cosa che interpella ignorando la barbarie amica e bollando quella le nostre coscienze. comunista. Uno sguardo a ritroso nel tempo Una prudenza forse non completamente giustificata impedì poi al Vaticano di È possibile ricollegare la storia della Chiesa che denunciare l’ignominia delle leggi razziali e è in Italia al bimillenario cammino della Chiesa, quella del nazionalsocialismo, che i vescovi da Costantino I e Teodosio I 17
in poi? In entrambi i casi la Chiesa inizia un uomini e alle donne del mondo le vie della cammino e deve trovare Bibbia: l’avventura una propria via: della vita prendeva necessariamente in luce diretta dalla continuità col presente, Parola. E ma nuova e originale. l’Incarnazione restava per tutti la I due imperatori avevano chiave di volta agganciato alla Chiesa della salvezza. E Teodosio I degli Apostoli il destino di intanto la un impero ormai Controriforma aveva beneficamente frustato condannato: cercavano nuova linfa, nuove la Chiesa, l’aveva filtrata e trascinata a rivestirsi idee. Pio IX invece si adattava al nuovo corso di Cristo. per pura necessità politica. Camminava con la testa rivolta all’indietro. Ma in entrambi i casi Col tempo, come c’era da aspettarsi, il potere occorreva superare il passato e scoprire le di mammona aveva ricominciato a imbrattare nuove strade della missione. Gli editti imperiali del 313 e del 380 erano stati preziosi per traghettare la Chiesa nel futuro. Il non expedit aveva invece tentato (invano) di inchiodare la Chiesa sul proprio passato. Poi la realtà aveva sconnesso piani e strutture. Lo Spirito aveva parlato un linguaggio inedito, incrociando le vie della Chiesa con quelle dello scettro. In entrambi i Teodosio I casi la Chiesa camminava la Croce. I Santi gettavano luce, i potenti per vie tortuose, cercavano di spegnerla. Così le strade della Voltaire inevitabilmente speranza avevano conosciuto altri profeti, che dolorose, ma avevano parlato il linguaggio della Ragione, progressivamente quello delle passioni, quello della scienza e punteggiate da tracce di della Rivoluzione. La Chiesa aveva imparato santità che operavano molto (anche se in ritardo), e soprattutto come fari. Quella stessa aveva riscoperto la vitalità del Vangelo. Era Chiesa uscita dalle catacombe avrebbe via via venuto un uomo che assommava la saggezza regnato per sopravvivere, ma col tempo del contadino e la sapienza del Vangelo. Era avrebbe assorbito il veleno del potere e della apparso il Concilio Vaticano II, che aveva ricchezza, I grandi santi del Medio Evo e del saputo fondere i filoni di saggezza maturati nel Rinascimento l’avrebbero sostenuta ma non mondo. E aveva ricondotto tutti, anche la cambiata. Poi, la Riforma aveva scardinato la nostra Chiesa d’Italia, a cercare la Verità per comunità dei fedeli mostrando il tradimento viverla. dei chierici (ma, col tempo, assorbendo a sua Riccardo Nassigh volta i mali del potere, col quale era stata costretta a convivere per sopravvivere). In compenso aveva finalmente riaperto agli 18
CALENDARIO MARZO 20 febbraio h 21.00 (in Sant’Anna): sesto incontro del corso fidanzati. 5 marzo h. 21.00 (in Mater Amabilis): corso biblico 10 marzo h 18.30 (in Sant’Anna): Eucaristia presieduta da S. Ecc. Mons. Giovanni Giudici 15 marzo h 20.45: Via Crucis Cittadina (quartiere Comasina) guidata da S. Ecc. Mons. Mario Delpini 16 marzo h 16.00 (ritrovo in Mater Amabilis): Via crucis per le vie del quartiere 17 marzo h 18.00 (in Mater Amabilis): Il cammino di Pietro (catechesi degli adulti) 19 marzo h. 21.00 (in Mater Amabilis): corso biblico 22 marzo h 20.45 (in Sant’Anna): primo incontro quaresimale: Una comunità che vive della parola di Dio, incontro predicato da Mons. Elio Burlon 29 marzo h 20.45 (in Sant’Anna): secondo incontro quaresimale: Una comunità in “uscita”, incontro predicato da don Massimiliano Terraneo 31 marzo ritrovo h. 9.30 (in Sant’Anna): domenica insieme bambini e famiglie di quarta elementare (ritiro Prima Confessione) 1, 2 e 3 aprile h. 20.45 (in Sant’Anna): Esercizi spirituali quaresimali presieduti da don Mario Antonelli (vicario episcopale) 2 aprile h. 21.00 (in Mater Amabilis): corso biblico 12 aprile h 20.45 (in Sant’Anna): terzo incontro quaresimale: Una comunità che condivide, incontro predicato da suor Paola Vizzotto 14 aprile h 18.00 (in Mater Amabilis): Il cammino di Pietro (catechesi degli adulti) ANAGRAFE PARROCCHIALE RINATI A VITA NUOVA Conti Maurizio anni 80 Gervasi Piero anni 97 Bruni Emanuele Marco Giovanni Oggiano Rita anni 70 Collura Giulia Pini Giamberto Vito anni 77 Preda Giovanna anni 83 NELLA CASA DEL PADRE Rosati Giulia anni 90 Bacilieri Franco anni 80 Salvatico Attilio anni 88 Bassetti Vitaliano anni 90 Savio Regina Margherita anni 88 Casarotti Gino anni 87 Smania Sandra anni 80 Torielli Andrea anni 59 19
COMUNITA’ PASTORALE MATER AMABILIS E SANT’ANNA PARROCCHIA MATER AMABILIS PARROCCHIA SANT’ANNA MATRONA Via Gaetano Previati, 8 – 20149 Milano Via Francesco Albani, 56 -20148 Milano Tel.024692669 Tel. 0239268267 ORARIO SS. MESSE E LITURGIA Festivo: 09.30 - 11.30 - 18.30 Festivo: 10.00 - 11.30 – 18,00 (vespri) - 18.30 Feriale: 08.10 (lodi) - 08.30 - 18.30 Feriale: 08.15 (lodi) - 08.30 – 18,15 (vespri) - 18,30 UFFICIO PARROCCHIALE Da lunedì a venerdì: 09.30 – 11.30 Da lunedì a venerdì: 09.30 – 11.30 Da lunedì a venerdì 15.30 – 18.30 Da lunedì a venerdì 16.00 – 18.00 e-mail: materamabilis@chiesadimilano.it e-mail: parrocchiasantannamatrona@gmail.com segreterie.parrocchiali@gmail.com segreterie.parrocchiali@gmail.com sito web: www.pweb.org/materamabilis sito web: www.santannamatrona.it CENTRO DI ASCOLTO Martedì e giovedì 09.30 – 11.30 Lunedì 16.00 – 18.00 ORATORIO (Sede in via Previati, 8) Lunedì – domenica 15,30 – 18,30 DOPOSCUOLA (Medie) Lunedì, martedì e giovedì 15,00 - 16,30 Mercoledì e venerdì 15,00 – 16,30 SACERDOTI DELLA COMUNITA’ PASTORALE MATER AMABILIS E SANT’ANNA don RENATO FANTONI, Parroco e Responsabile don PAOLO POLI, Collaboratore parrocchiale, Resp. Comunità Pastorale, (Residente in Mater Amabilis) Regionale Scout, (Residente in Mater Amabilis) tel. +39 02 4692669 cell. +39 3382913299 tel. +39 02 4692669 cell. +39 347 7699130 e-mail: fantoni.renato@gmail.com e-mail: donpaolopoli@libero.it don AMBROGIO GIUDICI, Collaboratore don GIOVANNI GIAVINI, Collaboratore parrocchiale, (Residente in Sant’Anna Matrona) parrocchiale, (Residente in Mater Amabilis) tel. +39 02 39268267 cell. +39 3335230408 tel. +39 0248014225 cell. +39 335 5438971 e-mail: parrocchiasantannamatrona@gmail.com e-mail: giavinigiovanni@libero.it
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