IN QUARESIMA L'AMORE DI DIO INCONTRA L'AMORE DELL'UOMO E NE DISCHIUDE IL COMPIMENTO - Pweb

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IN QUARESIMA L'AMORE DI DIO INCONTRA L'AMORE DELL'UOMO E NE DISCHIUDE IL COMPIMENTO - Pweb
Numero IV                                informatore parrocchiale                              Marzo 2019

IN QUARESIMA L’AMORE DI DIO INCONTRA L’AMORE
   DELL’UOMO E NE DISCHIUDE IL COMPIMENTO
          La fede viva, che ha sedimentato una             dall’uso del viola e del morello) e lo chiama a
tradizione cristiana, ci consegna la quaresima             conversione per un amore ancora più grande,
come tempo di conversione. Anche i segni                   sfolgorante, che si compirà nella Pasqua e nel
liturgici dicono la necessità di una profonda              tempo successivo (caratterizzato dall’utilizzo dei
conversione. Il colore rosso, colore del sangue,           paramenti bianchi o alternativamente color oro).
per l’ebreo sede della vita, indica l’amore umano,
                                                                    Dunque, se l’avvento è tempo di attesa,
mosso dalla più nobili intenzioni di realizzazione
                                                           di preparazione all’accoglienza, la quaresima è
di sé e degli altri; per il cristiano, il sangue è anche
                                                           soprattutto tempo di conversione del proprio
e soprattutto quello di Cristo versato sulla croce,
                                                           cammino perché incroci quello di Dio
dei martiri che ne hanno seguito l’esempio,
                                                           introducendo la pienezza dell’incontro. La
riaffermando che, pur essendo la vita un dono
                                                           conversione, in greco espressa dalla Parola
enorme, in alcune circostanze è possibile, a volte
                                                           metanoia, è di più del cambiamento di qualche
è necessario, riconsegnarla per amore… Il colore
                                                           atteggiamento esteriore: ha a che fare con
azzurro o blu significa l’amore di Dio, forse,
                                                           il nous, con la mentalità attraverso la quale si
perché è il colore del cielo, che nella tradizione
                                                           guarda il mondo. Si tratta di deporre il nostro
religiosa, sin dall’antichità, è stato letto come la
                                                           sguardo e i nostri schemi per assumere lo
dimora di Dio: diverse religioni hanno posto segni
                                                           sguardo di Dio e la “logica” della Buona notizia,
della loro fede in cima ai monti (santuari, templi,
                                                           del Vangelo. Affinché il cammino possa iniziare
croci…)             perché               simbolicamente
                                                           ed arrivare a compimento, la tradizione ci
rappresentassero il desiderio di “avvicinarsi a
                                                           consegna degli strumenti efficaci: la Memoria, la
Dio”, alla sua casa. In quaresima il blu e il rosso si
                                                           Preghiera, il Digiuno e Penitenza.
uniscono: l’amore di Dio incontra l’amore
dell’uomo e i paramenti liturgici lo narrano con                    La Memoria: un essere umano senza
l’utilizzo del viola (in rito romano) e del morello        memoria è un uomo o una donna senza storia
(in rito ambrosiano). Dio si china dolcemente              nella quale collocarsi, senza gigante sulle cui
verso l’uomo (compiendo il desiderio dell’attesa,          spalle collocarsi per guardare lontano… Una delle
non per nulla anche l’avvento è caratterizzato             difficoltà delle malattie neurodegenerative, forse
                                                           la più significativa, è che il paziente che ne è
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affetto diventa progressivamente incapace di                  sulla realtà, non i “dittatori” cui affidiamo
fare sintesi, di coordinare le informazioni che               ciecamente le scelte della nostra vita e neanche
partono dal cervello e così, tra le altre cose, vive          gli occhiali attraverso i quali osservare la realtà
costantemente e solo il presente, senza essere in             che ci circonda; gli affidiamo i nostri dolori; ci
grado di fondarlo nella memoria del passato e                 affidiamo nella nostra fragilità e debolezza e
nella speranza del futuro; quando questo                      chiediamo forza e perdono. La memoria ci apre
degrado assume proporzioni ampie impedisce la                 alla condivisione intima dello sguardo di Dio, alla
possibilità     di     relazioni       che      non           comunione profonda con Lui.
siano immediatamente volte a svolgere i bisogni
                                                                      La preghiera, affidamento della realtà
istintivi e immediati legati alla sopravvivenza e
                                                              come la percepiamo con i nostri sensi per
agli impulsi.
                                                              chiedere in dono di partecipare all’intimità dello
         La custodia della Memoria è                          sguardo di Dio su di noi e sulla storia, riceve in
fondamentale nel cammino di fede ebraico-                     dono il digiuno e la penitenza.
cristiano-musulmano: “Shema Israel” (=ricorda
                                                                      Il digiuno è l’espressione della scelta
Israele); “non dimenticare che eri schiavo in
                                                              matura che, pur avendo tante possibilità, non le
Egitto e il Signore ti ha liberato” (cfr Dt 24);
                                                              accaparra tutte per sé ma si educa ad un sano
“Quando sarai nella terra della Promessa, non
                                                              distacco.
dimenticare il cammino che il Signore tuo Dio ti
ha fatto percorrere, come non ti si sono gonfiati i                   I cibi per il cristiano sono tutti mondi (cfr.
piedi, non ti si è logorato addosso il mantello…”             At 10, 9-16), a differenza dell’ebreo e del
(cft Dt 8); “Fate questo in memoria di me…” (Lc               musulmano che non mangiano alcuni alimenti
22, 19); “Quando saranno accadute queste cose,                perché li ritengono impuri. Tuttavia, quando il
Pietro ricorda e conforta i tuoi fratelli…” (cfr Lc 22,       credente cerca un’intimità con Dio, e quindi
32). Senza memoria non posso apprezzare i doni                desidera metterlo al centro nella preghiera e
ricevuti, la gratuità dell’amore che mi ha                    nella condivisione fraterna, rinuncia a ciò che non
conservato in vita… se perdo la memoria resto                 è essenziale (anche se ciò a cui rinuncia è cosa
solo e posso contare solo su me stesso e sulle                buona e non cattiva) per ricordarsi che “Non di
cose che possiedo. È emblematico il passaggio:                solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che
quanto è buono Dio che ci ha donato la terra                  viene da Dio”. Così, il digiuno (dal cibo e da alcuni
promessa; quanto è bella la terra che Dio ci ha               atteggiamenti) diventa uno strumento per
donato; quanto è bella la terra. In questo                    dedicare più tempo al Signore e ai fratelli e per
passaggio, la Terra, che era speciale non tanto               metterci in sintonia con chi è meno fortunato di
per le sue ricchezze, ma come segno dell’amore                noi.
gratuito di Dio, si sostituisce a Dio diventando              La quaresima di quest’anno è particolarmente
l’oggetto di adorazione che rinchiude nell’oblio il           significativa per la nostra comunità pastorale,
donatore. Da strumento di comunione diventa                   perché la Parrocchia di Sant’Anna festeggia il 60°
idolo che impedisce la relazione libera con Dio.              anniversario di fondazione. Di conseguenza,
         La memoria da sola non basta. Essa apre              abbiamo scelto che tutti gli incontri, compresi gli
alla conservazione della relazione vera,                      esercizi spirituali, vengano svolti in Sant’Anna;
alla preghiera nella quale riconosciamo e                     sarà bello constatare che anche i parrocchiani di
lodiamo Dio per i suoi doni; gli chiediamo di                 Mater Amabilis, custodendo e accrescendo il
comprendere la storia nella quale viviamo, di                 cammino di comunione e di fraternità, saranno
aiutarci a far sì che le paure siano solo un                  presenti a questi incontri.
campanello di allarme per destare l’attenzione                                               Don Renato Fantoni
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IN ASCOLTO DELLA PAROLA
                                 DIO MIO, DIO MIO PERCHE’?
                             Pregare in un’ora di angoscia mortale
         Il Salmo 22: per chi? Anche per noi?          “Eppure Tu sei il Santo che siedi in trono tra
        Anche perché lo sentiamo e cantiamo            le lodi di Israele. A Te gridarono i nostri padri
in Quaresima il Salmo 22(o 21) è uno dei più           e Tu li hai salvati, in Te confidarono e non
noti, richiamato pure nei Vangeli della                rimasero delusi”: allusione a episodi come la
passione di Gesù. Come al solito ci                    liberazione dalla minaccia di sterminio in
chiediamo: chi parla in questo Salmo, che              Egitto e ad altri simili. Dall’altra la sua fede
rileggeremo seguendo l’ultima versione della           si basa anche sulla sua vicenda personale:
CEI. È evidente: parla un ebreo di prima di            “Sei proprio Tu che mi hai tratto dal grembo,
Cristo, terribilmente angosciato, eppure               mi hai affidato al seno mia madre; al mio
mirabilmente fermo nella fede del suo                  nascere a Te fui consegnato; dal grembo di
popolo e sua personale.                                mia madre sei Tu il mio Dio”. Bellissime
                                                       immagini sia per connettere l’azione del
        L’angoscia abbonda, descritta anche
                                                       Creatore con quella della mamma e del papà,
con immagini poetiche e vivaci. L’orante è
                                                       sia e più ancora per dire che Tu mi hai fatto
circondato da nemici beffardi, che come
                                                       da padre fin dalla nascita! E adesso?
bestie feroci lo stanno sbranando e
spogliando di tutto: “Si fanno beffe di me                      “Arido come un coccio è il mio vigore,
quelli che mi vedono, storcono le labbra,              la mia lingua si è incollata al palato, su
scuotono il capo...Spalancano contro di me le          polvere di morte (TU, proprio Tu) mi hai
loro fauci, come leone che sbrana e                    deposto”! Incredibile e umanissimo lo sfogo;
ruggisce...Un branco di cani mi circonda, una          ma Dio non rifiuta la nostra sincerità, anche
banda di malfattori mi accerchia, hanno                se al limite della bestemmia (così è anche nel
scavato le mie mani e i miei piedi...si dividono       libro di Giobbe). Sincera e granitica però,
le mie vesti e sulla mia tunica gettano la             almeno nel salmista, rimane anche la sua
sorte”, ossia a loro interessa di più la mia           fede. Anche in...”me”? La so alimentare con i
roba che me. Per di più essi lo sfidano sulla          ricordi della storia del popolo di Dio e della
fede: “Si rivolga al Signore, Lui lo liberi, lo        mia personale? Comunque, è evidente
porti in salvo, se davvero lo ama!”                    quanta ricchezza umana e spirituale emerge
                                                       da Salmi come questo. Davvero c’è dietro
                       Una fede forte e delusa
                                                       un’ispirazione a dir poco misteriosa: celeste
        Certo il salmista aveva e mantiene la
                                                       e incarnata, pane per la vita e per la
fede in Dio. Già nel grido iniziale essa si
                                                       preghiera di tutti.
intravvede, perché, pur in quel tipo di
angoscia, egli grida “Mio Dio, mio Dio” e poi                                   Una finale a sorpresa
ritorna con altre frasi: Non stare lontano da                  Si dice che i Salmi finiscono in gloria.
me...Mia forza vieni presto in mio aiuto;              È vero per tanti di questi, ma qui troviamo
libera dalla spada la mia vita, dalle zampe del        qualcosa di straordinario. Innanzitutto: in
cane l’unico mio bene”. Tale fede si basa da           parecchi Salmi dove si parla di nemici feroci
una parte sulla storia del suo popolo:                 si aggiungono invettive e maledizioni contro
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di loro, in questo invece nulla di simile. E ciò       discendenza...annunceranno tutti la sua
sorprende. Dopo un rapido accenno (v. 22) a            giustizia, al popolo che nascerà diranno: Ecco
una risposta salvifica da parte di quel Dio            l’opera del Signore!” Vita dunque anche
paterno-materno-deludente (“Tu mi hai                  dopo la morte, vita personale di quel Servo e
risposto”), incontriamo solo un ampio inno di          di molti altri dopo e con lui. Qui una nota:
ringraziamento e di lode, che coinvolge sia            dopo una delle prime persecuzioni da parte
l’orante sia molti altri: “Annuncerò il tuo            di loro connazionali ebrei, i primi cristiani di
nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo              Gerusalemme si espressero con una
all’assemblea. Lodate il Signore voi suoi              preghiera dello stesso spirito del Salmo 22
fedeli, gli dia gloria tutta la discendenza di         (Atti 4, 23-30). Sulla scia degli evangelisti.
Giacobbe, lo tema tutta la discendenza di
                                                                La rilettura del Salmo 22 nei Vangeli.
Israele”, quindi innanzitutto il popolo ebraico
                                                               Viene facile il confronto con la
ma non solo, perché anche cristiani e
                                                       vicenda di passione e di vita nuova del
musulmani si richiamano ai patriarchi ebrei e
                                                       Signore Gesù, date le numerose somiglianze,
al loro Dio pur sotto nomi diversi.
                                                       non solo quelle rilevate esplicitamente in
        Motivo della lode è che quel Dio “non          Matteo e Marco (“Dio mio, Dio
ha disprezzato né disdegnato l’afflizione del          mio...perché?” di Gesù sulla croce, e di
povero (nonostante i suoi sfoghi quasi                 Giovanni circa la divisione delle vesti) ma
blasfemi) e il suo grido di aiuto”. E con quel         anche le altre che abbiamo notato. Si può
povero anche altri “poveri mangeranno e                dire che evangelisti e prime chiese cristiane
saranno saziati”, allusione all’usanza di              hanno visto nel salmista ebreo originario una
coinvolgere parenti e poveri a un banchetto            immagine in anteprima di quell’ebreo di
rituale e sacrificale di ringraziamento (in            Nazaret, Signore anche della morte come il
greco:    eucaristia)     nel     tempio    di         suo Dio paterno-materno-deludente ma
Gerusalemme o altrove; anzi “tutti quanti lo           affidabile nonostante tutto.
cercano loderanno il Signore” gridando, e
                                                               Ma mi ci posso vedere anch’io?
magari sollevando un calice: “viva il vostro
                                                       Anche tu. E possiamo pregare insieme,
cuore per sempre”.
                                                       insieme soprattutto a Gesù e alla sua Chiesa,
         Ulteriori allargamenti nella stessa           quel mirabile Salmo antico ma sempre
finale: “Ricorderanno e torneranno al Signore          nuovo. Una speranza e un sogno: quando
tutti i confini della terra, davanti a Lui si          potremo pregare così anche con tutto il
prostreranno tutte le famiglie dei                     popolo ebraico?... Per ora, dopo un lungo
popoli...anzi tutti quanti dormono sotto terra         disinteresse e disprezzo, registriamo un
discesi nella polvere (dunque anche i                  notevole interesse di vari Ebrei per il loro
morti?!), perché il regno è del Signore”, non          Gesù. E da parte cristiana un nuovo dialogo
della morte né dei re pur feroci di questo             con loro. Quale futuro ne uscirà? Intanto,
mondo.                                                 anche col Salmo 22, preghiamo anche per
                                                       loro.
       Ovviamente “anch’io – dice il salmista
                                                                               Don Giovanni Giavini
- vivrò per lui e lo servirà la mia

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VITA DELLA COMUNITÀ
             LA NOSTRA ESPERIENZA DI TESTIMONI AL CORSO PREMATRIMONIALE

                                                        sembrano libri con le pagine bianche. Spesso
                                                        anche le nostre mani si cercano, sorridiamo.
                                                                Le riflessioni che propongono don
                                                        Ambrogio e don Renato sono sempre perle di
                                                        saggezza e, contemporaneamente, una
                                                        sorpresa che alimenta l'attenzione, mentre gli
                                                        interventi di Marco (testimone storico) e di
                                                        Roberto trovano sempre considerazioni
                                                        interessanti.
                                                                 L’attenzione diventa coinvolgimento
                                                        quando anche le coppie più riservate si aprono
        Siamo Grazia e Pasquale, coniugi da 23          e il tutto porta a discussioni dove condividere
anni. Era un po' di tempo che pensavamo a               timori, esperienze e aspettative.
come essere utili in Parrocchia, come
partecipare e impegnarsi insieme. Così è                         Tra i piacevoli ritorni, quando a fine
iniziata nel settembre 2015 la nostra                   corso un partecipante disse che era venuto per
testimonianza di sposi ai corsi prematrimoniali.        dovere e invece si era arricchito di cose che
Un impegno di otto incontri, ripetuti a gennaio         non immaginava, o anche quando raccontano
e settembre, su argomenti diversi:                      che aspettano con piacere il mercoledì
dall'accoglienza ai figli, dalla famiglia a come        sacrificando le partite di champions league, o
Cristo è nella nostra vita e nel nostro                 ancora che il ritorno a casa apre una
matrimonio.                                             discussione che dura fino all'incontro
                                                        successivo.
       Abbiamo vissuto i dubbi iniziali su cosa
dire, come dirlo finché abbiamo deciso di                       Per noi è anche un'occasione di
portare la nostra esperienza di sposi con i             confronto che ravviva l'unione. Nel tornare a
dubbi, gli errori, le emozioni e le grazie. Brevi       casa, sottobraccio, iniziamo a discutere di cosa
storie di vita quotidiana fatta di                      avremmo potuto dire meglio per raccontare di
sperimentazione di amore e di fede.                     un legame di amore di chi ha voluto Cristo
                                                        come testimone dì nozze.
        In sala don Ernesto coppie di età
differenti. In tanti convivono. Alcuni sono                                          Grazia e Pasquale
emozionati, li vedi prendersi per mano quasi a
sostenersi reciprocamente. Nel vederli

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VITA ECCLESIALE
                               TORNIAMO AMICI? Paolo VI e gli artisti

"Ritorniamo ad essere amici?" Questa è la                 inducendoli ad una riflessione tra arte e fede,
domanda che Paolo VI nel 1964 rivolse ad una              ribadendo che l'arte è sempre contemporanea
moltitudine di artisti in uno storico incontro da         perché espressione del suo tempo ed inserita
lui voluto nella Cappella Sistina. Questo è stato         in un determinato periodo storico e che non è
anche il titolo di un convegno che si è tenuto il         chiusa nei luoghi di culto, ma è sempre aperta
1° febbraio scorso al Museo Diocesano                     alla vita. L'arte nei secoli ha contribuito alla
organizzato da "GASC" (Galleria d'Arte Sacra              comprensione di concetti difficili e complessi
dei Contemporanei) e alla presenza di esperti             rendendo visibile un mondo invisibile. Può
per evidenziare l'approccio dell'allora Papa nei          continuare a farlo e a trasmettere bellezza, la
confronti dell'arte del '900 e gli effetti a lungo        bellezza di cui il mondo ha bisogno, perché
termine scaturiti dalle sue azioni e dalle                attira lo sguardo, apre il cuore, invita a cogliere
risposte degli artisti al suo appello.                    un pensiero che vada oltre la tela o il marmo e
                                                          punti più in alto.
                                                          La libertà di espressione che gli artisti
                                                          rivendicarono nell'800 con la loro voglia di
                                                          autonomia e di provocazione e portata avanti
                                                          per esprimere anche ansie, paure, tensioni
                                                          sociali, innovazioni, è ancora attuale perché
                                                          l'artista vive nel mondo, crea secondo il proprio
                                                          sentire, anche se a volte è soggetto a leggi di
                                                          mercato o di società. Del resto, chi fu più
                                                          autonomo e provocatorio del Michelangelo
                                                          della Cappella Sistina con le sue nudità?

     Felice Carena - Deposizione

Per secoli la Chiesa è stata la grande
committente dell'arte che ha prodotto
capolavori immensi. Dal paleocristiano in poi la
Chiesa ha sempre avuto attenzione per l'arte,
come del resto tutte le culture religiose, e se
ne è molto servita per spiegare la catechesi ed
i suoi concetti e per sviluppare il senso del
sacro ed il sentimento religioso.
Poi però il rapporto si interruppe: l'arte sacra si
limitò a vecchi schemi ripetitivi, mentre il                 Sala Musei Vaticani arte contemporanea
mondo artistico prendeva altre strade, diverse,           Già da Arcivescovo di Milano, Paolo VI
innovative e laiche già dal primo Ottocento.              propugnò la costruzione di nuove chiese con
Paolo VI, colto ed amante dell'arte fin da                forme, stili e materiali moderni nella
giovane, decise di riavviare il dialogo,                  consapevolezza dell'importanza che anche
avvicinando gli artisti in modo amichevole,
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IN QUARESIMA L'AMORE DI DIO INCONTRA L'AMORE DELL'UOMO E NE DISCHIUDE IL COMPIMENTO - Pweb
l'architettura riveste come inclusione e                della Chiesa? Forse no, ma nell'atto di creare è
coesione sociale (anche la prima pietra di              insito un non so che di trascendente e diversi
Sant'Anna fu posta dal Card. Montini).                  artisti indipendenti hanno intrapreso una
Grazie a lui nacque la Galleria di Arte Sacra dei       ricerca personale del sacro. Come la musica
Contemporanei a Villa Clerici (GASC), sulla             anche l'arte avvicina a Dio.
quale sarebbe interessante ritornare, e, da
Papa, si batté per creare in Vaticano la sezione
di arte moderna e contemporanea, che riuscì
ad inaugurare nei primi anni Settanta,
nonostante le ostilità e le reticenze,
imponendo come sua collezione personale una
serie di opere di famosi artisti. Uomo di grande
apertura in questo senso, Paolo VI impresse
dunque una svolta alla ricerca artistica del
sacro in chiave moderna, dando impulso a
qualcosa che già si era mosso con Giovanni
XXIII e la sua storica amicizia, per esempio, con
Manzù.
Una collezione, quella del Vaticano, aperta al
futuro e presente nel mondo, come le opere
presenti alla Galleria di Villa Clerici o quelle
della Collezione conservata a Concesio, paese
natale di Paolo VI. Certo non tutte le opere
prodotte in questo secolo, siano esse
pittoriche, scultoree o architettoniche
contemporanee sono riuscite positivamente,
ma lo sviluppo di un linguaggio legato al sacro
                                                                  Floriano Bodini - Paolo VI -
deve continuare.
                                                                  Museo Diocesano Milano
Paolo VI disse agli artisti: "Noi abbiamo bisogno
di     voi".    Provocatoriamente       possiamo
domandarci: l'arte contemporanea ha bisogno                                          Graziella Colombo

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ARTE CULTURA E SOCIETÀ
La Vergine delle rocce del Borghetto                  Apologia della Storia. The Historian’s Craft
di Francesco Melzi

                                                      ICA Milano, Istituto Contemporaneo per le Arti
In occasione delle celebrazioni per il                presenta la mostra che inaugura questa nuova
Cinquecentenario di Leonardo da Vinci, la             sede. La mostra si struttura come un racconto
Fondazione Orsoline di San Carlo rende per la         sugli accadimenti geo-politici e sociali che
prima volta accessibile al pubblico La Vergine        hanno interessato alcuni territori nella storia
delle Rocce del Borghetto (1517-1520,                 recente, raccogliendo le opere di dodici artisti
tempera e olio su tela, 198 x 122 cm), opera di       differenti per età e provenienza geografica. Il
Francesco Melzi, allievo prediletto di Leonardo       percorso si sviluppa come un susseguirsi di
da Vinci. La tela, copia fedele del dipinto           luoghi, tempi e atmosfere differenti. Le opere
conservato al Louvre, sarà eccezionalmente            ricercano nel presente i segni dei mutamenti in
visibile grazie a speciali visite guidate nella       atto, delle tensioni verso il futuro, a partire
Chiesa di San Michele del Dosso, dove è               dalla comprensione del passato.
attualmente custodita, all’interno del convento       ICA Milano, il primo Istituto Contemporaneo
della Congregazione Orsoline di San Carlo a           per le Arti al di fuori del mondo anglosassone,
Milano.                                               intende rappresentare per la città uno spazio
L’opera, copia di alta qualità formale della          no profit dinamico, sempre propositivo: un
celebre Sacra Conversazione leonardesca, è            luogo dove ritrovarsi per raccontare e parlare
fedele all’originale nelle dimensioni, ma è           di arte. ICA nasce da un grande sogno: la
realizzata su tela rettangolare e non su tavola       costituzione di un ecosistema ideale per le arti
centinata.                                            e la cultura contemporanee, in cui gli artisti
                                                      possano trovare uno spazio libero d’azione in
Dove: Chiesa di San Michele sul Dosso, via            grado di mettere in scena le principali urgenze
Lanzone 53, Milano                                    della ricerca attuale.
Info: 02/72010563
Quando: 30/1/2019 – 31/12/2019                        Dove: ICA Milano – Istituto Contemporaneo
Orario: 16,30-17,30 da lunedì a venerdì; 10-          per le Arti, via Orobia 26, Milano
11,30; 15-17,30 sabato;                               Info: 375/5324806; Sito: www.icamilano.it
15-17,30 domenica                                     Quando: 25/1/2019 – 15/3/2019
Ingresso: Visite guidate, prenotazione                Orario: 12-20 da giovedì a domenica. Lunedì,
obbligatoria sul sito www.verginedellerocce-          martedì e mercoledì chiuso
mi.it                                                 Ingresso: libero

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Una vita da scienziata. I volti del progetto             Broken Nature: Design Takes on Human
#100 Esperte                                             Survival

                                                         La XXII Esposizione Internazionale della
                                                         Triennale di Milano ha annunciato le
                                                         Partecipazioni          Internazionali        che
                                                         accompagnano la mostra tematica "Broken
Gli scatti fotografici di Gerald Bruneau                 Nature", un'indagine approfondita sui legami
raccontano l'eccellenza delle scienziate                 che uniscono gli uomini all’ambiente naturale,
italiane, volti e competenze di alcune scienziate        legami che nel corso degli anni sono stati
del progetto #100esperte, nato per valorizzare           profondamente compromessi, se non
l’expertise femminile in settori percepiti ancora        completamente distrutti. Le esposizioni sono
come dominio maschile. La mostra è incentrata            curate da alcune delle principali istituzioni e
sulle STEM (Science, Technology, Engineering             università del mondo, e da Paesi come il
and Mathematics). Numerose ricerche sulla                Senegal, lo Sri Lanka, l’Australia e il Camerun,
presenza         femminile      nell’informazione        solo per nominarne alcuni. Tra le nazioni
dimostrano che le donne sono raramente                   coinvolte c’è anche la più estesa di tutte: quella
interpellate dai media in qualità di esperte.            delle Piante. La Nazione della Piante è
Per contribuire alla costruzione di una società          un’esposizione immersiva a cura di Stefano
paritetica nel 2016 è nato il progetto “100              Mancuso, tra le massime autorità mondiali nel
donne contro gli stereotipi” da un’idea                  campo della neurobiologia vegetale. L’assunto
dell’Osservatorio di Pavia e dell’Associazione           di base da cui parte il neurobiologo Mancuso è
Gi.U.Li.A. in collaborazione con Fondazione              che uno dei modi per evitare un futuro
Bracco e con il supporto della Rappresentanza            catastrofico per l’umanità, è guardare alle
in Italia della Commissione Europea.                     piante in un modo nuovo, usarle non solo per
Fondazione Bracco propone oggi con questa                quello che hanno da offrirci, ma per quello che
mostra una narrazione complementare, con                 possono insegnarci.
l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico al          Oltre ai progetti la mostra comprende una
volto femminile della ricerca e allo stesso              selezione di circa 120 progetti di design e di
tempo a rappresentare la scienza come                    architettura degli ultimi trent’anni.
bellezza, accessibilità, divertimento.
                                                         Dove: La Triennale, viale E. Alemagna 6, Milano
Dove: CDI, via Saint Bon 20, Milano                      Info: 02/724341; Sito: www.brokennature.org
Info: 02/483171                                          Quando: 1/3/2019 – 1/9/2019
Sito: www.cdi.it; www.fondazionebracco.com               Orario: 10,30-20,30. Lunedì chiuso
Quando: 16/1/2019 – 30/6/2019                            Ingresso: 18 euro; ridotto 14 euro
Orario: 7-19; sabato 7-18. Domenica chiuso
Ingresso: libero                                                                    Manuela Vaccarone
                                                    10
LEONARDO A MILANO

                                                             meno precisi e delineati, creando un'atmosfera
                                                             suggestiva.
                                                             Ma secondo una interpretazione dal carattere
                                                             profondo,      il    dipinto     va     oltre    la
                                                             rappresentazione in sé, l'abilità pittorica, la
                                                             bellissima luce crepuscolare, le applicazioni
                                                             scientifiche.     Figlio    del    suo      tempo,
                                                             considerando i suoi scritti e le sue elaborazioni,
                                                             Leonardo, qui, come altrove, introduce un
                                                             tema di teologia. La grotta, che ricorda quella
                                                             della Natività, diventa uno spazio mistico,
 Vergine delle rocce - Leonardo da Vinci 1483-
                                                             attraversato da una luce che è anche
          1486 – Museo del Louvre
                                                             soprannaturale, nel quale la Vergine è essa
                                                             stessa la "caverna" che ha accolto la Vita. Gesù
Ancora Leonardo. È il suo anno. L'idea del
                                                             Bambino, in atteggiamento benedicente, ha
grande genio che la " pittura è scienza e
                                                             sopra la testa un bellissimo gioco di mani, mani
legittima figlia di natura" si traduce nella
                                                             come solo Leonardo sapeva fare, e quella di
"Vergine delle Rocce" in una rappresentazione
                                                             Maria è aperta: Lei ha accolto quel Figlio e ora,
in cui sono evidenti gli studi scientifici su
                                                             conscia del proprio ruolo materno, sembra
geometria, geologia e natura. L' opera, datata
                                                             volerlo proteggere. San Giovannino, con le
1483-86, è del primo e lungo periodo milanese
                                                             mani giunte e lo sguardo rivolto a Gesù, è
di Leonardo, anche se poi portata in Francia e
                                                             indicato dall'Angelo come il precursore di
custodita in seguito al Louvre, divenuto museo.
                                                             Cristo: quello sarà il suo ruolo.
Il dipinto rappresenta l'incontro di San
                                                                                           Le piante fiorite e
Giovanni Battista bambino con il piccolo Gesù
                                                                                           l'acqua presenti
alla presenza della Vergine e dell'Angelo in una
                                                                                           simboleggiano la
grande grotta scavata nella montagna con
                                                                                           vita e la rinascita.
rocce possenti intorno e sullo sfondo. Una
                                                                                           In questo modo
sorta di architettura naturale, nella quale le
                                                                                           l'opera,       legata
figure, meravigliose, creano un netto triangolo
                                                                                           quasi per certo alla
il cui vertice è il capo di Maria e gli sguardi e gli
                                                                                                     devozione
atteggiamenti formano un movimento
                                                                                           mariana,         può
circolare. Le rocce e la caverna, che molto
                                                                                                          essere
probabilmente rimandano ad un paesaggio
                                                                                           interpretata come
lombardo, pur nella penombra, sono definite
                                                                                           una meditazione
in base agli studi di geologia e le piante
                                                                                           complessa         sul
rigogliose rivelano studi di botanica. La luce,
                                                             mistero dell'Incarnazione. Attraverso la natura,
che entra dalle aperture, compenetra le figure
                                                             Leonardo elabora una visione religiosa nella
con il paesaggio grazie alla tecnica dello
                                                             convinzione che l'arte sia un tramite per
"sfumato" che Leonardo elaborò osservando e
                                                             comprendere la Verità e i suoi misteri. Così
decifrando i fenomeni naturali. Più ci si
                                                             come è un tramite anche la bellezza che ha un
allontana, infatti, e più i contorni risultano
                                                             legame con Dio ed il creato, lo stesso legame

                                                        11
che ha l'artista che nel creare agisce ad                 Milano nella Chiesa di San Francesco Grande,
immagine stessa di Dio.                                   sia stata vista da molti e molti abbia colpito.
Nella versione della National Gallery di Londra,          La "Vergine delle Rocce" è stata infatti
realizzata tra il 1503 ed il 1506 durante il              ispirazione per vari artisti e spesso riprodotta
secondo soggiorno a Milano di Leonardo, si                dagli allievi di Leonardo. A Milano una versione
ritrovano gli stessi elementi, le figure ed il            è nella chiesa di Santa Giustina ad Affori,
paesaggio, ma con delle differenze, anche                 un'altra è alla Pinacoteca del Castello
perché l'opera fu forse realizzata con dei                Sforzesco, un'altra ancora, sempre visitabile, è
collaboratori. C'é meno finezza nelle figure, le          custodita nella chiesa del convento delle
rocce sono più dure e grezze, e la luce sfumata           Orsoline di via Lanzone ed è opera di Francesco
e calda del crepuscolo è diventata fredda.                Melzi, il pupillo di Leonardo.
Viene però introdotta la scoperta dell'aria               C'è tutto un anno per godere delle opere e del
come elemento atmosferico da studiare                     genio leonardesco        grazie alle iniziative ed
scientificamente. Aria che tutto pervade,                 alle mostre        che presto si apriranno.
unisce e che tinge d'azzurro la visione in                Allora sarà una gioia per gli occhi, per la mente
lontananza, tanto è vero che le rocce dello               e per il cuore.
sfondo appaiono di tale colore. È probabile che                                         Graziella Colombo
questa seconda versione, presente a lungo a

                               LEONARDO: “OMO SANZA LETTERE”
Così si definiva lo stesso Leonardo, non nel              (conservati rispettivamente nella Biblioteca
senso di essere analfabeta, ma per la                     Vaticana e nella Biblioteca Reale di Torino).
consapevolezza di non avere la conoscenza                 A Milano presso la Biblioteca Ambrosiana si
diretta della cultura e lingua latina che avevano         trova il Codice Atlantico (1119 fogli di appunti,
così fortemente caratterizzato l’Umanesimo e              annotazioni, disegni, spiegazioni (composti tra
il Rinascimento italiano nel XV e XVI secolo.             il 1478 e il 1511) e presso il Castello Sforzesco
Di Leonardo scrittore così parla Francesco                il Codice Trivulziano (62 fogli scritti tra il 1487
Flora, importante critico letterario e italianista        e il 1490).
del ‘900: “La prima prosa grande d’Italia (più
ancora di Boccaccio e dello stesso Dante) è da            Diceva Leonardo: “La parola non conta nulla
trovarsi negli scritti di Leonardo, la prosa più          senza l’esperienza e farsi vanto dell’esperienza
alta del primo Rinascimento, sebbene del tutto            letteraria significa vantarsi di cose non proprie,
aliena dal modello umanistico e liberamente               ma create da altri”.
esemplata sul comune discorso”.                           E nel ‘Trattato della pittura’ scrive: “Il filo
‘Discorso’, cioè linguaggio nella parlata                 conduttore (della pittura) è l’esercizio della
comune del volgare ‘fiorentino’, che ritroviamo           ‘filosofia del vedere, cioè il saper cogliere la
non solo negli 8000 fogli di appunti e nelle              rivelazione della Natura tramite l’osservazione
16000 pagine (con molte decine di migliaia di             penetrante……Dal disegno che tratta della
disegni) contenuti nei manoscritti disseminati            figurazione dei corpi deriva la scienza che si
nei vari musei di Parigi, Londra, Madrid,                 estende in ombra e lume, o vuol dire chiaro e
Milano, Torino, Roma, ma anche nel Trattato               scuro, la qual scienza è di gran discorso”.
della Pittura e quello sul Volo degli uccelli

                                                     12
Caratteristica poi, è la sua grafia svolta da            Un giorno decisero di andare a chiedere
destra a sinistra: è una scrittura speculare che          consiglio ai loro genitori che abitavano
può essere letta facilmente solo ponendo il               dall’altra parte del deserto.
foglio davanti allo specchio.                             Corsero per molti giorni e molte notti e
Questa apparente difficoltà di lettura non                finalmente arrivarono al nido della vecchia
scalfisce minimamente l’importanza della sua              madre.
prosa     meticolosa,     concisa,     realistica,        ‘Madre’ –dissero- ‘siamo venuti a chiederti
sostanziale, tanto da anticipare l’altrettanto            come possiamo fare a covare le uova. Ogni
importante prosa scientifica successiva di                volta che proviamo si rompono’.
Galileo, che definirà lo stile letterario dello           La madre li ascoltò, poi rispose: ‘Ci vuole un
scienziato-filosofo.                                      altro calore’.
                                                          ‘E quale’? domandarono gli struzzi.
 Molto si è scritto su Leonardo scienziato,               ‘Il calore del cuore. Voi dovete guardare le
matematico, inventore, architetto, pittore,               vostre uova con amore, pensando alla creatura
scenografo, ingegnere; meno conosciuto,                   che ci dorme dentro; lo sguardo e la pazienza lo
invece, è come autore di favole, disseminate              risveglieranno’.
nei suoi vari manoscritti, di cui qui riportiamo          Gli struzzi ripartirono e quando la femmina
un esempio, che ci mette in luce un aspetto               ebbe deposto un altro uovo, si misero a
meno immediato della sua personalità: una                 guardarlo con amore, senza perderlo mai di
sensibilità affettuosa, capace di cogliere gli            vista.
aspetti meno evidenti della natura e della vita.          Passarono così molti giorni; quando ormai
IL CALORE DEL CUORE                                       erano allo stremo delle forze, l’uovo cominciò a
                                                          cigolare, s’incrinò, si ruppe e una piccola testa
Due giovani struzzi erano disperati.                      di struzzo fece capolino dal guscio
Ogni volta che si mettevano a covare le uova, il
peso del loro corpo le rompeva.

                                      PROPOSTE DI LETTURA
Marco Balzano, RESTO QUI - ed. Einaudi                    amene       e   sconcertanti   che   questo
E’ una storia vera del paese di Curon in Val di           capovolgimento comporta.
Resia, sommerso dall’acqua per ordine del                 E il personaggio principale è nientemeno la
potere politico dell’epoca, e delle vicende di            regina Elisabetta II.
una famiglia che comunque non vuole
abbandonare la sua terra. Ed è una lettura                Gaetano Piccolo, LEGGERSI DENTRO, ed.
accattivante di questo autore che vinse il                Paoline
Premio Campiello nel 2015.                                Per chi in tempo di quaresima vuole una lettura
                                                          che sproni alla riflessione, queste riflessioni
Alan Bennet, LA SOVRANA LETTRICE, ed.                     sulla scia del vangelo di Marco aiutano a
Adelphi                                                   mettere a fuoco in modo concreto nella nostra
L’autore che è anche un uomo di teatro, dipana            contemporaneità e quotidianità la nostra fede
con fine humour inglese una storia basata su              e la nostra vita.
un paradosso, che contrappone la cultura al                                              Teresa Ciccolini
potere, mettendo in rilievo le ripercussioni

                                                     13
CHIESA E STATO IN ITALIA
       La Redenzione si opera in un’incarnazione        papalini a un rapido ripiegamento su Roma,
           in cui Dio non segue la propria logica,      dove però Pio IX aveva ordinato la cessazione
                       né una logica di puri spiriti,   di ogni resistenza. Di qui il famoso passaggio
                          ma una logica di uomini       attraverso Porta Pia. Il breve conflitto era
                                      Yves Congar       comunque costato 69 morti (di cui 49 italiani)
      Quando finì il potere temporale del papa          e 63 feriti (14 italiani).

L’effimera          Repubblica            Romana,       Lo Stato Pontificio, nato 1.400 anni prima con
                                                        la donazione di Sutri al papa da parte del
                                                        longobardo Liutprando, era estinto.
                                                             Rottura fra Italia e Vaticano e dissensi nel
                                                                                        mondo cattolico
                                                        La reazione di Pio IX (che ovviamente nessuno
                                                        aveva preteso di rimuovere dal trono) fu
                                                        drastica e immediata: scomunica maggiore per
                                                        i sovrani d’Italia, il governo e tutti coloro che
                                                        avessero attivamente contribuito all’evento;
     Porta Pia                                          inoltre sospensione del Concilio Vaticano da
                                                        poco iniziato. Il papa si dichiarò ufficialmente
avventurosamente costituita da Mazzini e                prigioniero nell’area che oggi chiamiamo Città
subito abbattuta dai Francesi (protettori del           del Vaticano. Del 1871 è l’enciclica Ubi nos.
papa) nel 1849, era stata un significativo              Va detto comunque che, fin dagli anni
segnale dei cambiamenti ideologici e politici
che fermentavano nell’Italia risorgimentale.
Non sorprese dunque più di tanto che il 20
settembre 1870 Roma venisse occupata dagli
Italiani, profittando della gravissima crisi in cui
Napoleone III si era venuto a trovare a causa
della guerra contro la Prussia.
Papa Pio IX aveva respinto ogni tentativo               Sessanta, non tutti, in Italia, avevano condiviso
diplomatico per evitare lo scontro armato               la posizione politica del papa. Qualche
(probabilmente perché, ancora una volta                 esempio: il vescovo di Cremona monsignor
sperava, con l’aiuto francese, di poterlo               Novasconi (poi Senatore del Regno) era stato
effettivamente evitare). Di fatto le pressioni          favorevole a incontrare Vittorio Emanuele II
politiche interne sul governo di Roma erano             per discutere il problema di Roma. Quanto al
state decisive. E Napoleone III, che aveva              domenicano monsignor Barbieri, vescovo di
dislocato a Roma una forza di poco più che              Nicastro, decise di cantare un Te Deum per la
3.000 uomini a protezione del Papa, non era             Breccia di Porta Pia e di celebrare ogni anno un
stato in grado di fare di più.                          pontificale in occasione della Festa dello
                                                        Statuto. Era comunque abbastanza diffuso tra i
Il generale Raffaele Cadorna, con più di 50.000         cattolici un sentimento (più o meno
uomini, aveva invaso il Lazio, costringendo i           apertamente manifestato) favorevole alla
cessazione del potere temporale per                       Tutto ciò contribuì a un sensibile
instaurare un rapporto qualitativamente                   peggioramento dei rapporti fra cattolici e
nuovo con lo Stato italiano. Significativo anche          partiti della Sinistra storica anticlericale
l’appello al Papa firmato nel 1862 da 8.943               (socialisti, massoni, positivisti, mazziniani). La
cattolici, che lo pregavano di rinunciare                 distanza dal mondo cattolico crebbe, ma
spontaneamente al potere temporale, non                   sfumò pure la concezione cavouriana libera
solo facilitando la soluzione della “questione            chiesa in libero stato.
romana”, ma pure per quel ritorno alla Chiesa
primitiva che molti auspicavano. Nel Veneto il                                                    Risveglio
prete bellunese don Angelo Volpe era stato                Fu necessario l’avvento di Leone XIII nel 1878
biasimato dai superiori per aver manifestato              per veder muoversi qualcosa di positivo nelle
idee analoghe, ma molti confratelli avevano               sterili polemiche ideologiche. Il Non expedit
rifiutato di sottoscrivere l’approvazione della           venne formalmente mantenuto, ma si fece
condanna (firmata invece da altri a malincuore            strada l’entrata dei cattolici nella politica
per obbedienza o per timore di ritorsioni). È             attiva. Con la comparsa dei Cattolici liberali e
pur vero, da quanto risulta, che non                      dell’enciclica Rerum Novarum, del 1901 si aprì
mancarono molti dichiaratesi indifferenti o               la via per inserire attivamente i cattolici nel
disposti ad adattarsi.                                    tessuto politico del Paese: cosa che si compì
                                                          pienamente nel 1919 (dopo la tragedia della
 Il Vaticano rifiuta risarcimenti e Guarentigie –
                                                          Prima Guerra Mondiale) con don Luigi Sturzo e
                                Il «Non expedit»
                                                          il suo Partito Popolare.
A sottolineare la frattura insanabile nei
                                                          Nel frattempo, il papato era però tornato alla
confronti dello Stato italiano, il papa rifiutò
pure un consistente risarcimento disposto
unilateralmente in suo favore, così come
ignorò la Legge delle Guarentigie (1871):
l’impegno a non interferire nell’esercizio della
missione propria della Chiesa, che il
Parlamento italiano aveva votato in
applicazione del fondamentale principio
liberale Libera Chiesa in Libero Stato. È pur vero
che l’Italia non riconosceva alcuna
                                                           don Sturzo
extraterritorialità alla Chiesa, nemmeno per la
Basilica     di    San      Pietro     in   Roma,
                                                          ribalta della politica internazionale con
compromettendo di fatto l’impegno al rispetto
                                                          Benedetto XV, che durante la guerra si era
delle attività pastorali e liturgiche.
                                                          battuto
Nel 1874 uscì il Non expedit: un decreto papale
                                                          (inutilmente, anche a causa degli interventi
che vietava la partecipazione dei cattolici
                                                          politici italiani) per giungere a una pace di
italiani alla vita politica del Regno. Fu certo un
                                                          compromesso che troncasse quella che il papa
atto politicamente sbagliato, che tolse al Paese
                                                          aveva denominato “inutile strage”. Sul piano
l’apporto di una maggioranza dei cittadini alla
                                                          prettamente ecclesiale toccò appunto a
costruzione e all’esercizio del nuovo Stato
                                                          Benedetto XV l’abolizione formale del Non
nazionale. E oltretutto ritardò dannosamente
                                                          expedit.
la coagulazione di un partito cattolico.
                                                     15
Allarme della Chiesa per le cose d’Italia                Venti di conciliazione fra Stato e Chiesa
Il disordine che agitava la vita italiana dopo il        Nel 1922 l’elezione di papa Ratti (Pio XI) ebbe
1918 – e particolarmente l’affermazione della            presto conseguenze politiche clamorose coi
sinistra più estrema - allarmava naturalmente            Patti del Laterano del 1929, passati alla Storia
anche la Chiesa. Aleggiava lo spettro della              come «Conciliazione» fra Stato e Chiesa: un
Rivoluzione sovietica. Perciò anche gli ambienti         esempio successivamente imitato in vari Paesi
vaticani salutarono l’avvento del fascismo con           d’Europa.
ottimismo       (nonostante      le     continue
manifestazioni di violenza e di comune
delinquenza che l’avevano preceduto).
                          Di fatto emergeva la
                                        profonda
                          trasformazione che la
                          Chiesa aveva subito
                          durante i secoli: in
                          primis la transizione
                          delle         gerarchie        La religione cattolica venne dichiarata religione
                          ecclesiastiche ai ceti         ufficiale nello Stato (gli altri culti avrebbero
   Trotzkij
                          più alti della società.        avuto carattere di “culti ammessi”).
Pur con luminose eccezioni, l’alto clero era             L’insegnamento della religione cattolica
irrimediabilmente conservatore. Si era così              divenne obbligatorio nelle scuole del Regno e
puntualmente ritrovato a guardare con                    affidato a persone approvate dalle autorità
aprioristica diffidenza (quando non con aperta           ecclesiastiche. Nelle forze armate fu
ostilità) ogni idea, ogni movimento politico che         confermato l’Ordinariato Militare introdotto
auspicasse una revisione profonda degli assetti          quattro anni prima con legge dello Stato. Al
economici, sociali e politici. Tutto ciò aveva           Vaticano fu inoltre corrisposto un indennizzo
fortemente influenzato anche il pensiero                 per la perdita degli antichi beni e territori (che
filosofico e politico europeo, a partire dal             tuttavia la Chiesa non riscosse mai) e i luoghi di
Settecento dei “lumi” fino alle varie forme di           culto vennero dichiarati extraterritoriali. I Patti
liberalismo dell’Ottocento, per non dire del             riscossero un ampio consenso, pur con qualche
“Socialismo scientifico”: l’anticlericalismo             critica da parte di chi non apprezzava il nuovo
compariva           puntualmente,         benché         parallelismo fra Stato e Chiesa. Mussolini li
diversamente declinato di volta in volta. In             considerò comunque decisivi per superare la
Italia era pur sempre comparso don Vincenzo              storica divisione fra Chiesa e Stato, pur
Gioberti, sostenitore di una conversione                 dovendo accettare il sensibile annacquamento
politica di stampo liberale affidata però alla           che ne derivava per i fondamenti dello Stato
guida del Papa. Benché apprezzato anche nelle            Laico.
alte sfere del Regno di Sardegna, Gioberti non
                                                         È pur vero che il
aveva però avuto pratica influenza sul
                                                         parallelo
Risorgimento (e, nelle alterne fortune della sua
                                                         scioglimento
vita politica, aveva conosciuto anche il carcere
                                                         degli Scout e di
e l’esilio).
                                                         ogni        altra
                                                         organizzazione
                                                                                Squadristi in azione
                                                    16
giovanile mise subito allo scoperto l’immutata           tedeschi avevano già scomunicato nel 1931
natura totalitaria del fascismo. Cosa che balzò          (due anni prima che Hitler arrivasse al potere).
anche più evidente nel 1931 con la
soppressione dell’Azione Cattolica, preceduta                                       Oggi un clima diverso
da violenze di tipo squadrista. A quel punto Pio         Gli orrori della Seconda guerra mondiale, e il
XI passò letteralmente alla controffensiva con           ripristino della democrazia in Italia, hanno
l’’enciclica Non abbiamo bisogno, nella quale si         avuto effetti clamorosi anche sul rapporto
leggevano queste letterali parole: «[il fascismo         Chiesa-Stato. Il sistema di valori ha subìto (e
è] una vera e propria statolatria pagana, non            subisce) evoluzioni e crisi anche di grande
meno in contrasto con i diritti naturali della           portata, che la Chiesa mostra di saper gestire
famiglia che con i diritti soprannaturali della          con un equilibrio raramente esibito in passato.
Chiesa»                                                  Mutamenti come l’introduzione del divorzio e
                                                         dell’aborto, le attuali discussioni su ogni
                                                         aspetto della vita personale e collettiva stanno
                                                         scuotendo anche la Chiesa; la costringono a
                                                         ripensare dalla radice regole di vita che
                                                         apparivano acquisite. Il rinnovo del Concordato
                                                         avvenuto nel 1984 (noto come Accordo di Villa
                                                         Madama) ha conservato le linee generali del
                                                         1929, introducendo però alcune modifiche di
                                                         grande importanza, tutte rivolte al rispetto
                                                         della libertà del cittadino. Ricordiamo: il
                                                         riconoscimento del pluralismo confessionale in
 Etiopia
                                                         un contesto di assoluta parità giuridica,
                                                         l’abolizione dell’obbligo di frequentazione
La crisi fu superata solo dopo il ripristino
                                                         dell’insegnamento della religione a scuola,
dell’Associazione soppressa. Vennero gli anni
                                                         l’abolizione del nulla osta vescovile per
in cui, Pio XI e Pio XII si ritrovarono a gestire
                                                         l’assunzione di un ecclesiastico da parte dello
situazioni scabrose estremamente delicate.
                                                         Stato; la totale responsabilità del Papato per la
Ricordiamo gli entusiasmi per la campagna
                                                         nomina dei vescovi. A questo riguardo va detto
d’Etiopia e per l’intervento in quella di Spagna.
                                                         che, dopo l’avvenuto richiamo dei Patti
Nel primo caso una concezione missionaria
                                                         Lateranensi       nella     Costituzione     era
distorta (e forse un’informazione insufficiente
                                                         assolutamente         necessario      introdurre
sugli avvenimenti) condusse a esaltare una
                                                         espressamente un criterio pluralistico nei
guerra di conquista spietata, condotta anche
con armi chimiche proibite dalle convenzioni             rapporti fra Chiesa e Stato.
internazionali.      Quanto       alla    Spagna,        Se poi sia accettabile un regime concordatario
l’anticomunismo fece velo alla realtà,                   nel rapporto Chiesa/Stato è cosa che interpella
ignorando la barbarie amica e bollando quella            le nostre coscienze.
comunista.
                                                                        Uno sguardo a ritroso nel tempo
Una prudenza forse non completamente
giustificata impedì poi al Vaticano di                   È possibile ricollegare la storia della Chiesa che
denunciare l’ignominia delle leggi razziali e            è in Italia al bimillenario cammino della Chiesa,
quella del nazionalsocialismo, che i vescovi             da Costantino I e Teodosio I

                                                    17
in poi? In entrambi i casi la Chiesa inizia un              uomini e alle donne del mondo le vie della
                    cammino e deve trovare                                                  Bibbia: l’avventura
                    una       propria      via:                                             della vita prendeva
                    necessariamente          in                                             luce diretta dalla
                    continuità col presente,                                                Parola.             E
                    ma nuova e originale.                                                        l’Incarnazione
                                                                                            restava per tutti la
                        I due imperatori avevano
                                                                                            chiave di volta
                        agganciato alla Chiesa
                                                                                            della salvezza. E
  Teodosio I            degli Apostoli il destino di
                                                                                            intanto            la
                        un      impero        ormai
                                                            Controriforma aveva beneficamente frustato
condannato: cercavano nuova linfa, nuove
                                                            la Chiesa, l’aveva filtrata e trascinata a rivestirsi
idee. Pio IX invece si adattava al nuovo corso
                                                            di Cristo.
per pura necessità politica. Camminava con la
testa rivolta all’indietro. Ma in entrambi i casi           Col tempo, come c’era da aspettarsi, il potere
occorreva superare il passato e scoprire le                 di mammona aveva ricominciato a imbrattare
nuove strade della missione. Gli editti imperiali
del 313 e del 380 erano stati preziosi per
traghettare la Chiesa nel futuro. Il non expedit
aveva invece tentato (invano) di inchiodare la
Chiesa sul proprio passato. Poi la realtà aveva
sconnesso piani e strutture. Lo Spirito aveva
parlato un linguaggio inedito, incrociando le vie
della Chiesa con quelle dello scettro. In
entrambi i Teodosio I
casi la Chiesa camminava                                    la Croce. I Santi gettavano luce, i potenti
per      vie     tortuose,                                  cercavano   di spegnerla. Così le strade della
                                                                  Voltaire
inevitabilmente                                             speranza avevano conosciuto altri profeti, che
dolorose,              ma                                   avevano parlato il linguaggio della Ragione,
progressivamente                                            quello delle passioni, quello della scienza e
punteggiate da tracce di                                    della Rivoluzione. La Chiesa aveva imparato
santità che operavano                                       molto (anche se in ritardo), e soprattutto
come fari. Quella stessa                                    aveva riscoperto la vitalità del Vangelo. Era
Chiesa uscita dalle catacombe avrebbe via via               venuto un uomo che assommava la saggezza
regnato per sopravvivere, ma col tempo                      del contadino e la sapienza del Vangelo. Era
avrebbe assorbito il veleno del potere e della              apparso il Concilio Vaticano II, che aveva
ricchezza, I grandi santi del Medio Evo e del               saputo fondere i filoni di saggezza maturati nel
Rinascimento l’avrebbero sostenuta ma non                   mondo. E aveva ricondotto tutti, anche la
cambiata. Poi, la Riforma aveva scardinato la               nostra Chiesa d’Italia, a cercare la Verità per
comunità dei fedeli mostrando il tradimento                 viverla.
dei chierici (ma, col tempo, assorbendo a sua                                                Riccardo Nassigh
volta i mali del potere, col quale era stata
costretta a convivere per sopravvivere). In
compenso aveva finalmente riaperto agli

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CALENDARIO MARZO
20 febbraio h 21.00 (in Sant’Anna): sesto incontro del corso fidanzati.
5 marzo h. 21.00 (in Mater Amabilis): corso biblico
10 marzo h 18.30 (in Sant’Anna): Eucaristia presieduta da S. Ecc. Mons. Giovanni Giudici
15 marzo h 20.45: Via Crucis Cittadina (quartiere Comasina) guidata da S. Ecc. Mons. Mario
                  Delpini
16 marzo h 16.00 (ritrovo in Mater Amabilis): Via crucis per le vie del quartiere
17 marzo h 18.00 (in Mater Amabilis): Il cammino di Pietro (catechesi degli adulti)
19 marzo h. 21.00 (in Mater Amabilis): corso biblico
22 marzo h 20.45 (in Sant’Anna): primo incontro quaresimale: Una comunità che vive della
                parola di Dio, incontro predicato da Mons. Elio Burlon
29 marzo h 20.45 (in Sant’Anna): secondo incontro quaresimale: Una comunità in “uscita”,
                incontro predicato da don Massimiliano Terraneo
31 marzo ritrovo h. 9.30 (in Sant’Anna): domenica insieme bambini e famiglie di quarta
                         elementare (ritiro Prima Confessione)
1, 2 e 3 aprile h. 20.45 (in Sant’Anna): Esercizi spirituali quaresimali presieduti da don Mario
                          Antonelli (vicario episcopale)
2 aprile h. 21.00 (in Mater Amabilis): corso biblico
12 aprile h 20.45 (in Sant’Anna): terzo incontro quaresimale: Una comunità che condivide,
                  incontro predicato da suor Paola Vizzotto
14 aprile h 18.00 (in Mater Amabilis): Il cammino di Pietro (catechesi degli adulti)

                                            ANAGRAFE PARROCCHIALE
           RINATI A VITA NUOVA                      Conti Maurizio              anni 80
                                                    Gervasi Piero               anni 97
Bruni Emanuele Marco Giovanni
                                                    Oggiano Rita                anni 70
Collura Giulia
                                                    Pini Giamberto Vito         anni 77
                                                    Preda Giovanna              anni 83
          NELLA CASA DEL PADRE
                                                    Rosati Giulia               anni 90
Bacilieri Franco              anni 80               Salvatico Attilio           anni 88
Bassetti Vitaliano            anni 90               Savio Regina Margherita     anni 88
Casarotti Gino                anni 87               Smania Sandra               anni 80
                                                    Torielli Andrea             anni 59

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COMUNITA’ PASTORALE MATER AMABILIS E SANT’ANNA
         PARROCCHIA MATER AMABILIS                        PARROCCHIA SANT’ANNA MATRONA
     Via Gaetano Previati, 8 – 20149 Milano              Via Francesco Albani, 56 -20148 Milano
                Tel.024692669                                       Tel. 0239268267

                                     ORARIO SS. MESSE E LITURGIA

Festivo:   09.30 - 11.30 - 18.30                     Festivo: 10.00 - 11.30 – 18,00 (vespri) - 18.30
Feriale:   08.10 (lodi) - 08.30 - 18.30              Feriale: 08.15 (lodi) - 08.30 – 18,15 (vespri) -
                                                              18,30

                                          UFFICIO PARROCCHIALE

Da lunedì a venerdì:              09.30 – 11.30      Da lunedì a venerdì:             09.30 – 11.30
Da lunedì a venerdì               15.30 – 18.30      Da lunedì a venerdì              16.00 – 18.00

e-mail: materamabilis@chiesadimilano.it              e-mail: parrocchiasantannamatrona@gmail.com
         segreterie.parrocchiali@gmail.com                    segreterie.parrocchiali@gmail.com
sito web:         www.pweb.org/materamabilis         sito web: www.santannamatrona.it

                                           CENTRO DI ASCOLTO

Martedì e giovedì                 09.30 – 11.30      Lunedì                           16.00 – 18.00

                                   ORATORIO (Sede in via Previati, 8)
                                 Lunedì – domenica      15,30 – 18,30

                                          DOPOSCUOLA (Medie)

Lunedì, martedì e giovedì         15,00 - 16,30      Mercoledì e venerdì              15,00 – 16,30

                    SACERDOTI DELLA COMUNITA’ PASTORALE
                        MATER AMABILIS E SANT’ANNA
don RENATO FANTONI, Parroco e Responsabile           don PAOLO POLI, Collaboratore parrocchiale, Resp.
Comunità Pastorale, (Residente in Mater Amabilis)    Regionale Scout, (Residente in Mater Amabilis)
tel. +39 02 4692669      cell. +39 3382913299        tel. +39 02 4692669 cell. +39 347 7699130
     e-mail: fantoni.renato@gmail.com                      e-mail: donpaolopoli@libero.it

don AMBROGIO GIUDICI, Collaboratore                  don GIOVANNI GIAVINI, Collaboratore
parrocchiale, (Residente in Sant’Anna Matrona)       parrocchiale, (Residente in Mater Amabilis)
tel. +39 02 39268267 cell. +39 3335230408            tel. +39 0248014225 cell. +39 335 5438971
     e-mail: parrocchiasantannamatrona@gmail.com           e-mail: giavinigiovanni@libero.it
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