BEIGUA-SOL Strategia Nazionale Aree Interne Area prototipale Regione Liguria
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Strategia Nazionale Aree Interne Area prototipale Regione Liguria BEIGUA-SOL PRELIMINARE DI STRATEGIA Giugno 2017
Sommario Sommario............................................................................................................................................................................ 2 1. IDEA GUIDA, FILIERA COGNITIVA E PRINCIPALI INTERVENTI ...................................................................................... 3 2. TERRITORIO INTERESSATO E ASSOCIAZIONISMO DEI COMUNI.................................................................................. 5 2.1. L’ASSOCIAZIONISMO ......................................................................................................................................... 7 3. DESCRIZIONE DEGLI ATTORI RILEVANTI ...................................................................................................................... 8 4. RISULTATI ATTESI E INTERVENTI ................................................................................................................................. 9 4.1. Lo sviluppo locale declinato attraverso gli obiettivi della Green Valley ............................................................ 9 4.2. Per una mobilità sostenibile ed integrata a livello comprensoriale ................................................................ 13 4.3. Servizi sociali e attenzione alla salute per il bene della comunità locale ........................................................ 16 4.4. Istruzione, formazione, orientamento per nuove competenze ed opportunità di lavoro .............................. 19 5. REQUISITI NECESSARI, REGIONALI E NAZIONALI, PER L’EFFICACIA DELLA STRATEGIA............................................. 26 6. QUADRO FINANZIARIO E ATTRIBUZIONE DELLE RISORSE ......................................................................................... 27 2
1. IDEA GUIDA, FILIERA COGNITIVA E PRINCIPALI INTERVENTI L’idea alla base della strategia dell’area BEIGUA-SOL è quella di convogliare la voglia di reazione di territori rimasti ai margini delle tipiche traiettorie di sviluppo urbano e costiero alla ricerca di un riscatto fondato sull’identità locale. Tale strategia, in ragione delle vocazioni e delle peculiarità rurali, naturalistiche, paesaggistiche, storiche e culturali del territorio, si potrà proficuamente concretizzare nella creazione di una Green Valley, ossia di un distretto basato sulla qualità ambientale, sulla qualità dell’accoglienza e della vita per le comunità locali. Un progetto strategico capace di invertire la tendenza di calo demografico e di recuperare i servizi necessari al mantenimento della popolazione locale nel proprio territorio (istruzione, sanità, mobilità), innescando occasioni di lavoro e di reimpiego, talvolta anche innovative e sperimentali, nel campo della green economy. Ne consegue uno sforzo complessivo e comprensoriale che vede nella sostenibilità ambientale delle azioni da realizzare il filo conduttore e qualificante del processo di rilancio dei territori che fanno parte dell’area interna BEIGUA-SOL. Tale idea, confermata e irrobustita dagli esiti delle attività di scouting e di approfondimento condotte con i diversi portatori di interesse, impone la necessità di individuare progetti ed azioni per sfruttare al meglio ed in modo equilibrato le risorse principali di cui l’area dispone (boschi, produzioni di qualità, paesaggio, natura, eccellenze storico-culturali) ed innescare filiere produttive che siano coerenti con l’esigenza di tutela e di presidio territoriale e con la crescita del benessere delle comunità locali. Si tratta di una visione di sviluppo incentrata sulla mobilitazione di capitali endogeni, sulle filiere corte di produzione e trasformazione, sulla manutenzione attiva del territorio, sulla promozione di nuove forme di turismo attente alla dimensione locale, all’esaltazione del valore identitario e alla tutela attiva delle risorse ambientali e culturali. E’ inoltre del tutto evidente che la riuscita della strategia del partenariato BEIGUA-SOL dipende fortemente anche dalla capacità di mettere in campo progetti ed azioni realmente trasversali, pervasivi e convintamente sostenuti dagli attori che localmente hanno competenza amministrativa ed attuativa. Il progetto strategico di sviluppo non potrà prescindere dalla fattibilità e dall’efficacia delle iniziative relative alla ripresa e al consolidamento dei servizi direttamente connessi con la mobilità, la scuola e la salute. Si tratta, in sostanza, di investire su progettualità di sviluppo locale che devono essere sinergiche ed integrate con le proposte individuate negli altri filoni della SNAI (prioritariamente mobilità e scuola) e che devono comunque concorrere al miglioramento e/o alla creazione di nuovi servizi ambientalmente compatibili, come ad esempio l’utilizzo di mezzi elettrici nel trasporto locale, nonché l’offerta di percorsi formativi nelle scuole e professionali in grado di stimolare e perfezionare competenze connesse ai temi della manutenzione del territorio, dell’ingegneria naturalistica, della fruizione e dell’accoglienza turistica, ma anche verso l’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche del web e delle diverse applicazioni. Fa da sfondo strategico, peraltro, il percorso verso la sostenibilità ambientale stimolato e poi avviato negli ultimi anni dall’Ente Parco del Beigua che, con l’obiettivo di consolidare la leale ed efficace collaborazione tra le amministrazioni locali, garantisce un coordinamento delle politiche di programma e di sviluppo del territorio, favorendo nello stesso tempo economie di scala, come è stato ben sperimentato attraverso il lavoro della Segreteria Tecnica comprensoriale a supporto dei processi di certificazione ambientale, che ad oggi coinvolge buona parte dei Comuni dell’area interna, i quali hanno già conseguito la certificazione ambientale ISO:14001 e sono nelle condizioni di perseguire una certificazione ambientale d’area sperimentando un modello innovativo, coerente con le norme vigenti e con la vocazione dell’area medesima. Nella stessa direzione va lo sforzo profuso in materia di promozione turistica dove sempre l'Ente Parco svolge un ruolo di coordinamento e di rappresentanza del comprensorio in cui ricadono tutti i Comuni dell’area interna; ruolo che si prevede di incrementare e rendere ancora più efficace, anche alla luce delle recenti linee operative adottate dalla Regione Liguria con l’attivazione del Patto per lo Sviluppo Strategico del Turismo in Liguria. 3
2. TERRITORIO INTERESSATO E ASSOCIAZIONISMO DEI COMUNI L’area interna BEIGUA-SOL comprende otto comuni distribuiti su due province: Campo Ligure, Masone, Mele, Rossiglione e Tiglieto (che fanno parte della Città Metropolitana di Genova, ex Provincia di Genova) e Sassello, Stella e Urbe (in provincia di Savona). I cinque Comuni del versante genovese hanno costituito nel 2011 l’Unione dei Comuni Stura Orba e Leira (SOL), mentre Urbe e Sassello, nel savonese, l’Unione dei Comuni del Beigua. Buona parte dell’area è interessata dal Parco Naturale Regionale del Beigua, la più vasta area naturale protetta della Liguria, e da un sito UNESCO (inserito nella lista degli UNESCO Global Geoparks), in entrambi i casi gestiti dall’Ente Parco del Beigua. La popolazione complessiva dell’area supera i 18 mila abitanti, ma mostra una decisa tendenza alla diminuzione in quasi tutti i comuni del comprensorio. Negli ultimi dieci anni la popolazione complessiva è infatti diminuita del 4,5%, con picchi di spopolamento molto alti in alcuni comuni. Solo il comune di Mele ha visto un incremento della popolazione, non sufficiente però a compensare il calo generalizzato. 5
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Agenzia per la Coesione Territoriale. La situazione relativa ai servizi presenti nell’Area BEIGUA-SOL risulta complessa: - dal punto di vista socio-sanitario, l’area è interessata da due Aziende Sanitarie Locali (ASL2 Savonese con il Distretto socio-sanitario 7 del Savonese; ASL3 Genovese con il Distretto socio-sanitario 8 Ponente) - dal punto di vista scolastico l’area è gestita da tre Istituti Comprensivi (Sassello, Valle Stura, Voltri 1) - dal punto di vista della mobilità, l’area usufruisce dei servizi di trasporto pubblico locale erogati da tre differenti gestori (per gli autobus di linea: TPL Linea s.r.l. nel settore savonese, ATP Esercizio s.r.l. nel settore genovese; per la ferrovia: Trenitalia nel settore genovese). Malgrado la frammentazione amministrativa e gestionale sopra evidenziata, il territorio rappresenta una compagine particolarmente coesa, dotata di una forte identità territoriale, consapevole degli elementi di debolezza sui quali è necessario intervenire, ma convinta di poter riuscire a ribaltare le attuali condizioni di marginalità sulla base di un 6
percorso di sviluppo comprensoriale decisamente condiviso, partecipato non solo dalle Amministrazioni, ma soprattutto dalle comunità locali e dai diversi portatori di interesse che in questa porzione di entroterra ligure vivono e svolgono le proprie attività economiche. L’Area Interna BEIGUA-SOL – individuata dalla Regione Liguria con deliberazione della Giunta Regionale n. 683 del 22.07.2016 – si è dotata di una struttura funzionale coerente con quanto previsto dalle Linee guida per la costruzione di una strategia di area progetto (2014), costituita da: - Sindaco Referente (Fabrizio Antoci, Sindaco di Urbe) - Coordinatore Tecnico (Pierluigi Vinai, Direttore Generale di ANCI Liguria) - Segreteria Operativa (Ente Parco del Beigua). 2.1. L’ASSOCIAZIONISMO A partire dal D.L. 78/2010 (convertito in legge 122/2010 e sue modificazioni) sino ad arrivare alla legge Delrio (l. 56/2014), il legislatore nazionale ha definito l’obbligo alla gestione associata delle funzioni fondamentali per i Comuni con meno di 5.000 abitanti (ovvero 3.000 abitanti se appartenuti a Comunità Montane). Gli otto Comuni dell’area BEIGUA-SOL hanno adempiuto a tale obbligo di legge attraverso la costituzione di 2 Unioni dei Comuni (l’Unione dei Comuni Stura Orba e Leira e l’Unione dei Comuni del Beigua). Il Comune di Stella, avendo una popolazione superiore ai 3000 abitanti, ha scelto di non aderire ad alcuna Unione di Comuni. UNIONE DEI COMUNI STURA ORBA LEIRA (SOL) UNIONE DEI COMUNI DEL BEIGUA Stella Campo Ligure Masone Mele Rossiglione Tiglieto Sassello Urbe Funzioni comunali fondamentali C) Catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute X X X X X X X allo Stato dalla normativa vigente E) Attività in ambito comunale, di Pianificazione di Protezione Civile e di coordinamento dei primi X X X X X X X soccorsi F) Organizzazione e Gestione dei Servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei Rifiuti Urbani e X X X X X la riscossione dei relativi Tributi G) Progettazione e Gestione del sistema locale dei Servizi Sociali ed erogazione delle relative X X X X X X X prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione I) Polizia Municipale e Polizia Amministrativa Locale X X X X X X X Servizi/uffici Ufficio finanziario X X Lavori pubblici X X Sistemi informativi X X Centrale Unica di Committenza X X X SUAP X X X X X Prevenzione randagismo X X X X X Tutela paesaggistica X X X X X Nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne il territorio, nella direzione della creazione di un sistema intercomunale coincidente con l’intero comprensorio, ha fatto poi un ulteriore sforzo, promuovendo la gestione in forma associata tra tutti i comuni dell’area, attraverso accordi di secondo livello, di due funzioni. Si tratta delle funzioni di Pianificazione di Protezione Civile e di coordinamento dei primi soccorsi e del Catasto, scelte dai Comuni quali espressione del pre-requisito associativo ed individuate in virtù dell’importanza strategica ad esse riconosciuta a beneficio dell’intera strategia. Data l’esistenza all’interno dell’area progetto di due Unioni dei Comuni, i Comuni che ne fanno parte trasferiscono le funzioni alle rispettive Unioni di appartenenza. Consigli delle due Unioni e del Comune di Stella hanno approvato due convenzioni di secondo livello. Per quanto concerne la convenzione del Catasto, è stato deliberato di affidare l’incarico di capofilato al Comune di Stella, mentre per quanto riguarda la convenzione della Pianificazione di Protezione Civile e di coordinamento dei primi soccorsi, è stato individuato quale soggetto capofila l’Unione dei Comuni S.O.L.. 7
Il Consiglio dell’Unione S.O.L ha approvato le due convenzioni in data 17 maggio 2017 Il Consiglio Comunale del Comune di Stella ha approvato le due convenzioni in data 6 giugno 2017 Il Consiglio dell’Unione del Beigua ha approvato le due convenzioni in data 8 giugno 2017.Le scelte fatte in materia di associazionismo risultano coerenti e strettamente connesse con gli obiettivi progettuali, declinati all’interno dell’idea guida della Green Valley, laddove i Comuni dell’area interna hanno stabilito di lavorare a livello comprensoriale sul “catasto” e sulla “protezione civile”. Una funzione del catasto “attiva” (intesa come strumento per promuovere lo sviluppo locale, oltre alla funzione in senso stretto) può essere utile anche al lancio della banca della terra a livello locale, può stimolare un ragionamento complessivo sulla ricomposizione fondiaria ed offrire lo spunto per un’analisi del patrimonio abitativo anche in proiezione turistico/produttiva. Un sistema condiviso di protezione civile capace di far dialogare in maniera efficace gli otto Comuni dell’area interna sarà sicuramente in grado di intervenire e condizionare positivamente tutta la filiera: dalla prevenzione del rischio fino all’intervento in caso di emergenza, nella logica di territorio che vuole incrementare la propria resilienza di fronte ai rischi naturali e ridurre la percentuale di popolazione esposta a tali rischi. 3. DESCRIZIONE DEGLI ATTORI RILEVANTI Sul territorio esiste una consolidata esperienza di sviluppo locale partecipativo, che di recente si è espressa nelle Strategie di Sviluppo Locale relative ai due comprensori del GAL Valli Savonesi e del GAL Genovese, nel Piano Integrato del Parco del Beigua, nella programmazione delle due Unione di Comuni, ma anche nei Piani di Azione comprensoriale per l’Energia Sostenibile, nonché negli atti programmatici redatti dalle Direzioni Scolastiche e dalle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio. In base a tale contesto, particolare attenzione è riservata al partenariato rilevante, coinvolto non solo nella fase attuativa, ma anche e soprattutto nella fase di co-progettazione della strategia. In questo caso si fa riferimento agli attori che operano quotidianamente sul territorio, che hanno già ideato ed attuato nuove forme di aggregazione e di sviluppo locale, talora anche nel campo dei servizi. Fanno parte di questo fondamentale insieme di attori rilevanti che rappresentano il motore dell’idea guida Green Valley: le cooperative e aziende agricole e forestali del territorio e dei comuni limitrofi che possono contribuire allo sviluppo della strategia in termini di educazione ambientale e cura e salvaguardia del patrimonio agricolo e boschivo, il Consorzio Forestale Valli Stura e Orba, il Consorzio Funghi del Sassello, il Consorzio per la salvaguardia del bosco e dei suo prodotti del Sassello, gli esercizi ricettivi dell’area e il Consorzio Ospitalità Diffusa del Beigua, le Proloco, il Consorzio gli Amici del Sassello, l’Associazione Amici della Badia di Tiglieto, i musei del Passatempo (Rossiglione) e della Carta (Mele), l’Associazione Culturale le Muse. Non secondario il ruolo svolto dalle associazioni escursionistiche che a diverso titolo operano sul territorio in stretta sinergia con l’Ente Parco e le amministrazioni locali (Club Alpino Italiano, Federazione Italiano Escursionismo, UISP), dalle associazioni ambientaliste coinvolte in diversi progetti (LIPU, WWF, Legambiente), nonché dagli Ambiti Territoriali di Caccia che partecipano ad interventi di miglioramento ambientale sul territorio. Altrettanto significativo il contributo garantito da alcuni insegnanti che hanno già sperimentato innovative forme di scuola digitale e a distanza, da rappresentati dei medici di base che ogni giorno registrano le esigenze della comunità locale in termini di servizi sanitari, da genitori rappresentanti di istituto e da rappresentanti dei comitati di pendolari che hanno già approfondito le tematiche inerenti una non ancora efficace integrazione tra le diverse forme di trasporto pubblico locale (gomma e ferrovia) e, a loro volta, con le problematiche relative agli orari scolastici e di lavoro. A tutti questi soggetti si affiancano quelli istituzionali quali Regione Liguria, Città Metropolitana di Genova, Provincia di Savona, le Unioni dei Comuni SOL e Beigua, Anci Liguria, il Parco Naturale Regionale del Beigua, le associazioni di categoria e i Gal Comunità Savonesi Sostenibili e Genovese, le ASL 2 e 3, i tre Istituti Comprensivi del territorio e gli 8
Istituti di scuola secondaria superiore di riferimento, Trenitalia e le società di trasporto pubblico locale su gomma dell’area. 4. RISULTATI ATTESI E INTERVENTI 4.1. Lo sviluppo locale declinato attraverso gli obiettivi della Green Valley L’area BEIGUA-SOL presenta numerose eccellenze ambientali, paesaggistiche e storico-culturali, tra le quali: - un sito UNESCO rappresentato dal Beigua UNESCO Global Geopark (uno dei 10 Geoparchi in Italia, dei 68 in Europa, dei 119 nel mondo); - il Parco Naturale Regionale del Beigua che costituisce la più vasta area naturale protetta della Liguria; - cinque siti della Rete Natura 2000 (quattro Siti di Importanza Comunitaria, di cui uno il più vasto della Liguria, ed una Zona di Protezione Speciale, la più estesa della Liguria) - due Foreste Demaniali Regionali ( “Deiva” a Sassello, “Tiglieto” a Masone, Campo Ligure e Tiglieto) - quasi 400 km di sentieri gestiti e mantenuti dall’Ente Parco, ai quali si aggiungono un altro centinaio di km gestiti direttamente dai Comuni e da associazioni locali (complessivamente circa 300 km sono riconosciuti nell’ambito della Carta Inventario dei percorsi della Rete Escursionistica della Liguria); si tratta del comprensorio con la maggiore estensione di sentieri inseriti a livello regionale, che coinvolgono tre tappe dell’Alta Via dei Monti Liguri e tre tratti del Sentiero Liguria; - una serie di infrastrutture leggere che costituiscono la “palestra a cielo aperto del Parco del Beigua” con percorsi attrezzati per trekking, nordic walking, ciaspole, snorkeling e diving, orienteering, canyoning, trail-running, ippo- trekking, arrampicata e bouldering; - il Comune di Sassello insignito della “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano; - il Comune di Campo Ligure riconosciuto tra i “Borghi più belli d’Italia”; - la Badia di Tiglieto (del 1120 d.C.), prima abbazia cistercense costruita fuori dai confini di Francia; - un articolato sistema museale locale con strutture che operano nei Comuni di Mele, Masone, Campo Ligure, Rossiglione, Sassello, Stella; - una struttura dedicata alle cure termali in Comune di Mele; - un sistema di strutture ricettive che sono in parte già organizzate in circuiti turistici (”Consorzio Ospitalità Diffusa Valli del Beigua”, “Esercizi Consigliati dal Parco del Beigua”) e che coprono le diverse tipologie alberghiere ed extra alberghiere (alberghi, B&B, rifugi, aziende agrituristiche, case per ferie, ecc.). Elementi emersi dall’attività di scouting A fronte di un territorio che presenta potenzialità importanti in termini di filiera agro-alimentare, zootecnica e boschiva, emergono tuttavia una serie di criticità che sembrano contrastare con un vero e proprio rilancio del settore produttivo locale. Dopo alcune operazioni che hanno segnato in termini negativi il territorio (quali ad esempio il fallimento del consorzio del latte in valle Stura, seguito dalla drastica riduzione dei ricavi ottenuti dalla vendita del latte) gli operatori locali mostrano un minore entusiasmo verso nuovi progetti imprenditoriali e subiscono con maggiore disagio il graduale appesantimento degli aspetti burocratici connessi alla gestione delle proprie aziende. Fino ad oggi è prevalsa una tendenza ad operare in maniera isolata, con una penalizzante frammentazione della proprietà, limitando le esperienze consortili e disperdendo sforzi e risorse. Per contro si segnalano, soprattutto nell’ultimo biennio, alcune esperienze, specialmente di aziende condotte da giovani imprenditori, che sembrano andare in controtendenza e che puntano soprattutto sul settore delle produzioni agro-alimentari e, in misura più contenuta, della gestione del bosco. 9
In entrambi i casi gli operatori locali chiedono maggiore attenzione e supporto in termini di disponibilità di spazi e terreni per le produzioni, nonché incentivi relativi alla fiscalità, per esempio per quanto riguarda gli affitti dei terreni medesimi e la commercializzazione dei prodotti. Non secondario, inoltre, il tema del capitale umano con particolare riferimento alla necessità di azioni formative specialistiche per lavorazioni agricole e forestali in grado di qualificare le lavorazioni/produzioni. Sul tema del turismo invece, sulla base delle esigenze rilevate sul territorio, da parte sia delle Amministrazioni locali che degli operatori economici e delle associazioni attive, si evidenzia una forte richiesta di ampliare il target turistico del comprensorio proprio in funzione delle tante eccellenze presenti che, a tutt’oggi, non risultano essere coordinate in modo appropriato. Diverse le criticità emerse nel corso degli incontri: - un sostanziale scollamento tra i soggetti che operano nel campo della ricettività, seppure gli sforzi già avviati per mettere in rete alcuni esercizi e la recente attivazione del Consorzio Ospitalità Diffusa Valli del Beigua rappresentino un primo tentativo di coordinamento ed integrazione; - la necessità di dotare alcune strutture ricettive di servizi integrativi destinati a particolari target di utenti (escursionisti e biker essenzialmente) che rendano la sosta ed il pernottamento più gradevole e rispondente alle esigenze del turista (servizi navetta/transfer, connessione wifi performante, locali tecnici attrezzati per il ricovero biciclette e cavalli, allestimento spazi informativi con materiale in lingua straniera); - la mancanza di un’immagine turistica coordinata e di momenti di promozione comuni, con la marcata tendenza a non fare squadra e a puntare ad azioni puntuali ed isolate, di scarso respiro, non in grado di superare l’ambito locale; - la necessità di campagne promozionali con particolare riferimento a target in crescita, come il turismo naturalistico, l’attività outdoor (trekking e mountain-bike soprattutto), il turismo culturale e la gastronomia, attraverso investimenti mirati alla realizzazione di educational per giornalisti specializzati e di settore e alla promozione su riviste specializzate, sul web e sui social network; - la carenza di adeguati punti attrezzati (pannelli informativi, aree di sosta e ricovero temporaneo ecc.) e di materiali promozionali per la fruizione turistica (cartografia escursionistica, brochure dedicate a specifiche zone e tematismi, ecc.) - la fragilità delle strutture museali esistenti, di competenza comunale e generalmente gestite da associazioni di volontariato o da piccole cooperative, che non sono in grado di sostenere aperture continuative e di lunga durata e spesso non riescono a lavorare in rete non potendo così garantire costanti attività di formazione/aggiornamento per il personale destinato al presidio e faticano a promuovere le proprie attività con strumenti adeguati; - la carenza di un piano di marketing per valorizzare il complesso monumentale della Badia di Tiglieto nell’ambito del circuito di fruizione del turismo religioso e della terza età, in grado di rappresentare, per il Comune e per le valli Orba, Erro e Stura, un volano di sviluppo economico che intercetti trasversalmente i diversi operatori economici, anche con sinergie in altri settori dell’area (ad esempio le cure termali, ad Acquasanta – Mele); - la frammentata attività di informazione ed accoglienza turistica del comprensorio, solo in parte garantita dalle strutture dell’Ente Parco e, saltuariamente, dall’ex ufficio IAT di Campo Ligure. Risultati attesi e proposte di azione Incremento del presidio del territorio e contrasto al dissesto idrogeologico e all’abbandono delle aree agricole e forestali Nell’ambito dell’idea guida della Green Valley e con riferimento agli elementi di contesto e alle criticità evidenziate dall’attività di scouting, emerge la necessità, rispetto al tema dello sviluppo locale, di garantire un forte sostegno alla multifunzionalità delle imprese locali. Valorizzare e sostenere tale multifunzionalità permetterebbe di raggiungere 10
contemporaneamente l’obiettivo di rilanciare l’economia locale e di incrementare il presidio territoriale. Attraverso il dispiegamento di azioni anche di livello comprensoriale, le aziende e le cooperative che operano nel campo agro-silvo- pastorale possono essere protagoniste di un rilancio economico che sfrutti essenzialmente la risorsa bosco, consolidando alcune filiere che si sono già posizionate nel mercato agro-alimentare, e operare anche direttamente nella gestione del territorio, con beneficio per la sicurezza delle comunità locali e delle attività turistiche. Tra gli esempi di valorizzazione del ruolo che le imprese locali possono assumere in questa prospettiva si evidenziano: - azioni finalizzate alla riqualificazione del patrimonio boschivo, attraverso l’avvio di una filiera del legno; per essere più efficaci e competitive si auspica che tali azioni facciano leva su ampie collaborazioni tra i diversi operatori (creazione di reti di impresa, proposte di nuove attività consortili), che traguardino operazioni di certificazione forestale e dei prodotti del bosco o filiere legate alla produzione di calore; - azioni di presidio dei versanti con interventi di ingegneria naturalistica in grado di contrastare fenomeni di dissesto idrogeologico, nonché interventi di gestione e di manutenzione della rete sentieristica e delle aree verdi attrezzate che possono coinvolgere diverse aziende/imprese specializzate e qualificate. A queste attività si aggiunge un ulteriore elemento in grado di sfruttare la multifunzionalità delle aziende agricole. Si tratta dello sviluppo e della certificazione di nuove fattorie didattiche, in grado di fornire servizi nel campo delle attività divulgative e ricreative. Per quanto riguarda, invece, il tema delle filiere agro-alimentari si apre un fronte di grande interesse relativamente all’opportunità di intervenire nel recupero di aree prative e nel conseguente rilancio di più efficaci attività di pascolo, a supporto di un patrimonio zootecnico in grande sofferenza, ma indirizzato verso una conversione della produzione da latte ad una produzione da carne. Centrale anche il sostegno ai produttori di qualità che, attivando piccole ma ben strutturate filiere legate alla tipicità dei luoghi, vedono aprirsi nuove opportunità di sviluppo (erbe officinali, funghi, birra, farine, miele, orticoltura, prodotti dolciari, ecc.) Ampliamento e rafforzamento dell’offerta turistica nell’ottica dei principi della Green Valley Il secondo obiettivo nell’ambito del tema dello sviluppo locale è quello di costruire una filiera focalizzata sul turismo green integrato dal turismo culturale, in grado di funzionare come fattore di sviluppo avviando processi di rivitalizzazione che possano influire positivamente sulle comunità locali, integrandosi con gli altri interventi della strategia d’area. In questo senso è fondamentale che le azioni previste nel filone turistico vengano articolate in una dimensione trasversale comune a tutto il territorio coinvolto nella programmazione strategica, valorizzando la dimensione e la progettualità comprensoriale a cui l’area BEIGUA-SOL aspira. Gli interventi prioritari individuati fanno riferimento ad una rinnovata prospettiva che vede il turismo naturalistico, il turismo riferito agli sport outdoor ed il turismo culturale fortemente legati al progetto della Green Valley, in cui sia possibile rilanciare condizioni di sviluppo a partire dalle eccellenze ambientali, paesaggistiche e storico-culturali del comprensorio. In questo senso vanno le azioni finalizzate a creare una rete di strutture ricettive qualificate sulla base di disciplinari condivisi, dotate di adeguati servizi ed infrastrutture tecniche per far fronte ad una richiesta sempre più attenta alla qualità e all’autenticità. Tali azioni sono ovviamente fortemente integrate con due importanti progetti realmente strategici a livello di comprensorio: - consolidare e rendere definitivamente funzionale una rete di sentieri e di percorsi certificati destinati al turismo naturalistico (sentieri tematici ed aree attrezzate per la divulgazione) in luoghi di grande valore ambientale e paesaggistico in grado di offrire esperienze nuove e coinvolgenti, ma anche alla pratica di attività sportive outdoor 11
(trekking, trail running, orienteering, canyoning, bouldering, nordic walking, arrampicata, mountain-bike, bicicletta da strada, ippo-trekking, ciaspolate, ecc.); grande attenzione, in questo senso, sarà posta soprattutto nella valorizzazione dell’Alta Via dei Monti Liguri, delle percorrenze principali inserite nella Rete Escursionistica Ligure, nonché di quelle aree puntuali in cui alcune discipline sportive outdoor sono in grado di rappresentare punti di aggregazione e di fruizione sostenibile. Le specifiche azioni in materia di turismo outdoor, inoltre, potranno essere articolate sviluppando una forte sinergia con l’altra area interna ligure “Antola – Tigullio” con l’obiettivo di mettere in rete i due comprensori e aumentarne la visibilità (a livello regionale e nazionale) e l’appetibilità da parte degli appassionati; - creare una rete di musei e complessi monumentali storico-culturali destinata ad alimentare una crescente richiesta di turismo culturale e religioso, organizzato e promosso a livello comprensoriale e con gestione integrata, nella logica di offrire opportunità di visita strutturate e collegate al turismo gastronomico e delle eccellenze agro- alimentari. Per una maggiore connotazione dell’area nell’ottica di Green Valley si propongono interventi di riqualificazione energetica delle strutture ricettivi e degli edifici e strutture pubblici con l’intento di promuovere l'eco-efficienza energetica e la riduzione dei consumi di energia primaria, in sintonia con la vocazione d’area. Così come è emerso dalla fase di ascolto, risulta assolutamente indispensabile intervenire parallelamente con azioni finalizzate alla promozione e all’organizzazione dei servizi funzionali a questo rinnovato sforzo per affermare il turismo outdoor ed il turismo culturale. Si colloca in questo filone un progetto innovativo di messa in rete di punti informativi innestati direttamente nel tessuto economico del territorio, che si propone di rivitalizzare empori, locande, rifugi e ad altre strutture commerciali di frazione in grado di svolgere un ruolo multifunzionale, fornendo loro nuove opportunità di visibilità attraverso lo svolgimento di un servizio di informazione e accoglienza turistica. Anche in questo caso l’obiettivo è strategico rispetto all’affermazione del distretto della Green Valley, sebbene non sufficiente. Si rende infatti necessaria anche un’azione di comunicazione realmente trasversale, quale l’attivazione di una campagna promozionale turistica comprensoriale pluriennale supportata da una immagine/grafica coordinata, articolata nei diversi segmenti turistici (“turismi”) individuati come prioritari (naturalistico, outdoor, culturale, gastronomico, religioso) ed estesa al mercato tedesco, francese, spagnolo e anglosassone. Infine, le attuali tendenze del mercato dell’accoglienza turistica, oltre ad alcune buone pratiche sperimentate a livello nazionale ed internazionale e alla volontà di sperimentare strumenti innovativi a livello locale fanno propendere verso la realizzazione di una piattaforma di promozione turistica “proximity marketing” in grado di utilizzare le più recenti innovazioni tecnologiche (app, beacon, Near Field Communication, QRcode, ecc.) per sviluppare una strategia comprensoriale omni-channel. Sarà così possibile valorizzare le risorse locali con un effetto moltiplicatore e con la possibilità di presentare offerte e proposte di livello realmente comprensoriale. 12
4.2. Per una mobilità sostenibile ed integrata a livello comprensoriale La mobilità dell’area interna è caratterizzata da molteplici problematiche, fortemente differenziate a seconda che i comuni appartengano all’area più montana (Sassello, Urbe, Stella e Tiglieto) o alla valle Stura (Rossiglione Campoligure, Masone, Mele). La valle Stura appare infatti, in termini di viabilità, facilitata rispetto all’area più a monte, in quanto servita dalla linea ferroviaria Acqui Terme – Genova e dall’autostrada A26, con accesso dai caselli di Voltri, Masone e Ovada. Tuttavia il trasporto pubblico (sia ferroviario che su gomma) presenta alcune criticità relativamente alla fruizione del servizio da parte della popolazione locale. In particolare, l’offerta in valle è andata diminuendo nel corso degli ultimi anni e i tempi di percorrenza risultano elevati in rapporto alla distanza relativamente contenuta dal capoluogo ligure (circa 30 km). Ciò incide direttamente sulla qualità della vita della popolazione locale e determina una situazione che contribuisce al processo di spopolamento già in atto nelle aree interessate. Il territorio savonese e il comune di Tiglieto sono invece accessibili solo tramite mobilità su gomma (auto o bus TPL/ATP). Le popolazioni dei comuni di Urbe e Tiglieto utilizzano i servizi presenti in Valle Stura per raggiungere le sedi di lavoro e per la mobilità studentesca. I residenti nei comuni di Sassello e Stella gravitano invece su Savona e sui centri limitrofi. Il comune di Mele, collocato a ridosso di Voltri, presenta caratteristiche ulteriormente differenti. Elementi emersi dalla fase di scouting Il tema della mobilità è stato affrontato trasversalmente durante la fase di scouting. E’ emersa una situazione molto differente tra le vallate del comprensorio Sassellese - Orbasco e quello della valle Stura - Leira. Sul versante savonese si evidenzia la necessità di interventi strutturali nei confronti del servizio di trasporto pubblico, che oggi appare carente per numero di corse giornaliere. Si auspica la creazione di un servizio diverso, multifunzionale e gestito in loco, che risponda maggiormente ai bisogni dei residenti e dei turisti, i quali, nel periodo estivo, contribuiscono a far triplicare il numero delle presenze sul territorio. 13
Anche per quanto riguarda la valle Stura il servizio pubblico appare scarsamente sufficiente rispetto alle esigenze di mobilità espresse dalla popolazione e dal territorio, anche nelle fasce giornaliere a più alta frequentazione. Ad oggi non è stato ancora possibile mettere a sistema e integrare pienamente i servizi di linea della rete extraurbana (stradale e ferroviario), sia per ciò che concerne gli orari delle corse, sia per i costi che i viaggiatori devono sostenere a causa della necessità di un doppio biglietto e della mancanza di una vantaggiosa tariffa integrata. Di seguito le carenze sottolineate dai partecipanti alle attività di ascolto: - la viabilità nella zona di Sassello e Urbe appare in completo stato di degrado, rendendo complessi e poco sicuri i collegamenti, tanto da compromettere anche eventuali interventi in situazione di emergenza (primo soccorso, protezione civile, etc.), con ricadute negative nei confronti delle attività commerciali, delle attività turistiche e della stessa qualità della vita delle comunità residenti con difficoltà evidenti per raggiungere sia le sedi scolastiche che di lavoro e i servizi; - dal 2013 i comuni di Urbe e Tiglieto non dispongono più di un distributore di carburante (l’impianto più vicino dista, in media, 20 km da Urbe e 15 da Tiglieto) con conseguenti ricadute negative sul territorio in termini sia di disagio per residenti, villeggianti e turisti in transito sia di sicurezza, a causa della presenza di numerosi depositi di carburante privati non autorizzati; - la mancanza di una politica integrata del servizio di trasporto pubblico locale per i comuni dell’Unione S.O.L. (Mele, Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto), che permetta di raggiungere un’integrazione efficiente sotto più aspetti, quali l’offerta di collegamenti, l’integrazione oraria e le tariffe applicate all’utenza; - le difficoltà organizzative ed economiche nel mantenere un efficiente ed efficace servizio di trasporto scolastico, anche in ragione della vetustà dei mezzi con cui il servizio viene attualmente svolto e per via delle scarse risorse disponibili per investimenti in nuovi mezzi di trasporto; - la situazione molto disarticolata nel campo del servizio di trasporto per gli studenti, affidato ad aziende differenti: per il Comune di Urbe TPL E ATP, per i Comuni di Tiglieto, Rossiglione, Campoligure, Masone e Mele ATP e ferrovia; la ditta SAMO interviene per il trasporto bus integrativo degli studenti degli Istituti Superiori nel percorso Rossiglione – Ovada; - l’assenza di servizi a chiamata per le zone più decentrate dei Comuni di Sassello, Urbe, Tiglieto e Stella. Si rileva come la mancanza di un'adeguata disponibilità di trasporti collettivi limiti le scelte formative degli studenti, scoraggiando progetti di vita rispondenti alle loro reali vocazioni e influenzando la qualità dell'apprendimento stesso, contribuendo a indurre elevati livelli di dispersione e abbandono scolastico. Le carenze del sistema della mobilità, deficitario sia in termini di infrastrutture viarie sia per quanto riguarda i servizi di trasporto pubblico, producono effetti negativi su altri gruppi sociali deboli, come gli anziani, spesso non autonomi e privi di mezzo proprio. Risultati attesi e proposte di azione Razionalizzazione e potenziamento dell’offerta di servizi di TPL Lo scopo di un progetto complessivo di razionalizzazione e potenziamento del sistema di trasporto pubblico locale, in un’ottica di economicità e qualità dei servizi offerti, è quello di contribuire al miglioramento della mobilità dei cittadini in aree caratterizzate da un particolare contesto morfologico e insediativo, la cui marginalità è ulteriormente accentuata dalla carenza e inefficienza dei collegamenti. I principali problemi da affrontare in fase progettuale sono i seguenti: - la difficoltà di percorribilità delle strade soprattutto nei mesi invernali; - la mancanza di un sistema di trasporto locale pervasivo sul territorio, capace di servire anche le località più isolate; - i costi troppo elevati per la mobilità dei cittadini. Se i primi due aspetti interessano in particolare, anche se non esclusivamente, i comuni di Sassello, Urbe e Stella e Tiglieto, l’ultimo ha carattere più generale. 14
Nel caso dei comuni più isolati diventa fondamentale privilegiare quelle azioni che favoriscano l’azione collettiva locale e sviluppino l’empowerment dei cittadini, incentivandoli a non abbandonare il loro territorio e a partecipare in maniera attiva alla crescita della comunità locale. La riprogettazione della mobilità e del trasporto pubblico locale può rafforzare il sistema delle reti formali sul territorio, ossia di reti formate sulla base di un mandato istituzionale e di regole ben precise, in un territorio in cui tradizionalmente si sono ampiamente dispiegate reti informali, caratterizzate da vincoli amicali, di parentela, etc. Garantire alla collettività migliori servizi di trasporto concorre in questo modo a far maturare nei cittadini la convinzione di auto-percepirsi come “agenti del cambiamento”. L’esame delle criticità dell’area montana dei comuni di Sassello, Urbe, Tiglieto e Stella è stata affrontata congiuntamente con i Comuni di Pontinvrea e Mioglia, anche se questi ultimi non rientrano nel progetto dell’area BEIGUA-SOL, dal momento che da anni gestiscono in associazione il tema dei servizi sociali. Dopo attenta riflessione, i Comuni hanno proposto la progettazione di un servizio di trasporto alternativo da affiancare al TPL/ATP. Tale servizio, assolutamente innovativo a livello regionale ma già sperimentato in altre aree (es. Val Maira), ha il duplice obiettivo di soddisfare i bisogni della popolazione e di fronteggiare le problematiche che le normative più recenti pongono ai piccoli Comuni in termini di gestioni associate dei servizi (unioni di comuni, associazionismo tramite convenzioni) e di restrizioni economiche (es. tagli ai finanziamenti diretti). Il progetto prevede la costituzione di una cooperativa di comunità alla quale verranno ceduti in comodato d’uso gli attuali mezzi adibiti a scuolabus di proprietà dei Comuni (per un totale di 10 veicoli), la totalità dei finanziamenti attualmente utilizzati per il servizio scuolabus e ulteriori mezzi (indicativamente 3 o 4) acquistati attraverso i fondi stanziati dalla strategia per le aree interne, a seguito di una puntuale verifica dell’usura dei mezzi disponibili. La cooperativa di comunità, oltre a gestire il servizio di trasporto scolastico per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio, gestirà anche una serie di servizi aggiuntivi: - servizi a chiamata di carattere generale per la mobilità interna infra-comunale nelle fasce orarie non coperte da servizio di linea TPL; - servizi a chiamata per spostamenti dedicati verso ospedali e centri ambulatoriali presso i comuni di Savona, Genova e Ovada. Tale intervento interessa principalmente quelle aree che, pur esprimendo una domanda di trasporto sistematica, non presentano una popolazione tale da giustificare un servizio di linea e può trovare applicazione anche per quelle linee caratterizzate da numerose diramazioni. Il servizio è costituito da un sistema di chiamata con un impianto per la raccolta delle chiamate stesse e da un software che consente di distribuire le richieste lungo un percorso ottimale di servizio ai passeggeri. Per la realizzazione dell’azione sono previste sia spese di impianto fisse, sia spese per l’acquisizione ed installazione delle attrezzature informatiche con relativo software. Questo sistema può essere utile per collegare tra loro piccoli centri, in cui la densità abitativa è minore e l’istituzione o il mantenimento dei servizi di linea regolari risulterebbe difficilmente giustificabile dal punto di vista economico. Si tratta dunque di una tipica soluzione di mobilità per aree a domanda debole; - servizio territoriale di collegamento tra i Comuni di Mioglia e Pontinvrea e il Comune di Sassello un giorno a settimana. - servizio territoriale di collegamento promiscuo (scuolabus/privato) tra il Comune di Tiglieto e Urbe e il Comune di Rossiglione, 5 giorni alla settimana in concomitanza con il recupero degli studenti della scuola media in orari differenti dal servizio di linea standard; - nel periodo estivo saranno organizzati due/tre viaggi giornalieri verso/da le vicine Albisola e Voltri/Arenzano, per permettere a residenti e turisti di raggiungere le spiagge senza dover utilizzare i propri automezzi, viste anche le difficoltà e i costi legati ai parcheggi; - servizi legati ad eventi/manifestazioni/fiere e alla mobilità per fini turistici/culturali (ad esempio, per l’Unione S.O.L. si potrebbe prevedere un tour presso i vari musei presenti in ciascun comune). Nell’ottica dell’idea guida di Green Valley, si intende acquistare mezzi a bassa emissione di idrocarburi, di modo che il progetto sia coerente con la sensibilità che l’intera strategia di area intende porre verso i fattori ambientali e la salvaguardia del territorio. Il valore ecologico del motore elettrico è infatti indubbio rispetto a quello a benzina o a 15
gasolio. In considerazione dell’evolversi della mobilità ibrido/elettrica con una spinta significativa entro il 2020, si intende investire nella predisposizione di un paio di colonnine di ricarica, rapida oppure ordinaria, in ciascun Comune, in una zona ritenuta confacente al binomio di “ricarica-parcheggio” (p.es. a ricarica rapida in prossimità di esercizi commerciali oppure a ricarica ordinaria nei pressi del parcheggio delle stazioni ferroviarie o dei capolinea degli autobus). Da un’analisi relativa alla fattibilità dell’intervento emerge che i comuni più interni dell’area scontano un deficit nella rete di distribuzione del carburante che può compromettere l’efficacia e l’efficienza del servizio. Tale criticità è stata confermata peraltro in fase di scouting, dove sono emerse le seguenti problematiche: - disagio ed aumento dei costi per residenti e turisti, soprattutto per gli anziani e per chi lavora nell’area. Si consideri che, nei mesi estivi, le presenze nei comuni più interni aumentano esponenzialmente a causa delle numerose seconde case; - aumento incontrollato di cisterne e depositi privati non autorizzati di carburante (gasolio e benzina), che garantiscono una scorta di pronto utilizzo. Il bisogno aumenta peraltro data la presenza di macchine operatrici e agricole (spazzaneve, trattori, ecc.) e di utensili con motore a scoppio (motocoltivatori, turbine, motoseghe, decespugliatori, ecc.); - necessità per le amministrazioni comunali di dotarsi di propri depositi di carburante per il funzionamento di scuolabus e mezzi vari; - diminuzione del giro di affari per gli esercizi commerciali locali. A questo proposito è stata individuata un’area di proprietà del Comune di Urbe, in località Martina, idonea alla realizzazione di un piccolo distributore di carburante self service comunale in convenzione tra i comuni di Tiglieto e di Urbe. Si prevede l’erogazione di benzina e gasolio e la realizzazione di una colonnina per la ricarica dei veicoli con motore elettrico. Per quanto riguarda invece i comuni della valle Stura, nonostante la situazione del servizio di TPL appaia migliore rispetto a quella dei comuni più montani, la priorità è quella di raggiungere un maggiore e migliore livello di integrazione tra i vari attori e servizi di TPL operanti sul territorio dell’Unione S.O.L. L’integrazione dovrebbe riguardare i seguenti aspetti: - integrazione tariffaria vantaggiosa per l’utente dei titoli di viaggio del biglietto autobus – ferrovia con abbonamento unico, in modo da poter permettere ai cittadini che decidono di utilizzare il trasporto pubblico per i loro spostamenti di conseguire un risparmio, incentivando chi utilizza più sistemi di servizio pubblico; - integrazione oraria in modo da ridurre i tempi di trasbordo e, conseguentemente, il tempo complessivo di percorrenza. 4.3. Servizi sociali e attenzione alla salute per il bene della comunità locale L’area vede il coinvolgimento di due ASL: l’ASL 2, a cui fanno capo Comuni di Sassello, Stella e Urbe, e l’ASL 3, di cui fan parte i Comuni di Mele, Masone, Campoligure, Rossiglione e Tiglieto. I Distretti Socio Sanitari coinvolti sono il n°7 per la parte savonese e il n°8 per quella genovese. Il sistema sanitario dell’area si incentra su due strutture ospedaliere: Voltri e Savona con relativi Pronto Soccorso. Inoltre sono presenti residenze protette e/o RSA a: 16
Denominazione Comune Provincia Tipologia Posti letto Area ASL RSA SKIPPER - IL FIOCCO MASONE GE RSA PSICH. 40 Psichiatria 3 IL BOZZELLO - IL FIOCCO MASONE GE CAUP 16 Psichiatria 3 A.S.P- OSPED. SANT'ANTONIO SASSELLO SV R.P. 80 Anziani 2 SASSELLO C.P.A.DOTT. ZUNINO TIGLIETO GE R.P. 24 Anziani 3 R.P. 30 Anziani 3 CASA DI RIPOSO G.V.M. MASONE GE RSA DI MACCIO' 13 Anziani 3 MANTENIMENTO R.P. 18 Anziani 3 RICOVERO S. GIUSEPPE G.P. ROSSIGLIONE GE RSA DI PIZZORNO E FIGLI 13 Anziani 3 MANTENIMENTO RESIDENZA LA TERZA ETA' - RSA DI MELE GE 24 Anziani 3 VILLA COSTALTA MANTENIMENTO R.P. 14 Anziani 3 CAMPO FRANCESCA ROSSI FIGARI GE RSA DI LIGURE 10 Anziani 3 MANTENIMENTO Fonte: ALISA. L’obiettivo comune degli enti locali è mantenere la residenzialità nel territorio montano, in considerazione delle pesanti ricadute economiche che il processo di spopolamento ha avuto sul sistema territoriale della salute, con particolare riferimento ai comuni più montani di Tiglieto, Urbe e Sassello. Sul piano sanitario, è necessario prevedere azioni di integrazione dei servizi erogati con attività che possano soddisfare da un lato l’utenza residente e dall’altro migliorare l’offerta assistenziale nei confronti dei turisti, prevalentemente anziani, che sono una risorsa importante dell’area. Elementi emersi dall’attività di scouting Le differenze tra i territori dell’area interna sono molteplici: se i comuni afferenti l’ASL 3 possono vantare sul territorio poliambulatori di diagnosi e cura, un centro semi-ospedaliero a Rossiglione e una presenza di servizi territoriali sanitari, lo stesso non si verifica nella parte di territorio dell’ASL 2. Per i comuni dell’area genovese infatti è attivo, dal 2007, uno sportello di accoglienza socio-sanitaria itinerante che svolge servizio in ogni comune della vallata a giorni alterni e che è collegato allo sportello unico distrettuale. È inoltre funzionante un servizio di telecardiologia con archivio regionale su immagini radiologiche. Nella parte di territorio savonese invece i Comuni hanno tentato di sopperire alla cronica mancanza di ambulatori sanitari abilitando una struttura mobile (camper) che permette di eseguire gli esami di radiologia, ecografia, spirometria ed elettrocardiogramma. Il servizio è ad oggi totalmente a carico dei Comuni e si ritiene necessario che venga messo a sistema anche attraverso il convenzionamento con l’ASL 2, in modo da dare risposte sul territorio agli utenti esenti ticket. Nelle strutture ASL genovesi sono presenti medici di medicina generale, alcuni dei quali associati in rete, che assicurano la presenza di un medico in un luogo fisso ed interagiscono con gli specialisti ambulatoriali ASL, evitando in questo modo accessi inappropriati nei pronto soccorso metropolitani genovesi od ancora in quelli extraregionali (es. Ovada). Nell’area savonese invece, non ci sono medici che risiedono nel comune di Urbe, esiste il servizio di guardia medica a Sassello, che però deve coprire una porzione di territorio molto vasta (Sassello, Urbe, Pontinvrea e Mioglia). Di conseguenza la maggior parte delle emergenze gravano sulla Pubblica Assistenza (CRI locale), che è basata unicamente sul volontariato. Manca anche un pediatra e il Consultorio di Albisola, territorialmente competente, riceve i bambini una mattina a settimana presso l’ASP Sant’Antonio, a Sassello. Per i comuni di Urbe, Tiglieto e Sassello, alla criticità della gestione delle urgenze si aggiunge il fatto che i più vicini ospedali con Pronto Soccorso distano dai 40 ai 50 chilometri. 17
Considerato l’invecchiamento della popolazione e l’aumento della cronicità delle patologie, si rileva che la telemedicina rappresenta un supporto indispensabile per interventi di prevenzione nelle categorie a rischio: cardiopatici, diabetici e broncopneumopatici. Inoltre si sottolinea come, per un risultato efficace ed efficiente della strategia d’area, risulti fondamentale una stretta comunicazione e collaborazione tra le due ASL. Risultati attesi e proposte di azione L’obiettivo condiviso dai Comuni, è quello di mantenere buoni livelli di residenzialità per chi abita nei territori montani, cercando di assicurare strutture e servizi per i giovani, i lavoratori e gli anziani. In questa direzione, nonostante le crescenti difficoltà economico-finanziarie, cercano di operare in particolare le Amministrazioni comunali e le associazioni, quali, in modo particolarmente efficace, i Comitati locali della C.R.I.. È opportuno evidenziare che la popolazione residente presenta problematiche non solo riferite alla salute, ma anche correlate a fragilità a vario titolo (minori con bisogno di sostegno, disabili, famiglie con disagio economico, anziani con necessità di custode sociale, etc.), il che porta a definire interventi mirati a raggiungere i seguenti risultati attesi. Riorganizzazione e potenziamento della rete territoriale dei servizi di diagnosi, assistenza e cura Appare difficile intervenire sulle difficoltà legate al mondo sanitario senza un investimento per migliorare l’integrazione socio-sanitaria coinvolgendo anche la parte sociale. Tale integrazione può avvenire attraverso: a) inserimento della figura dell'infermiere di comunità per qualificare maggiormente l’assistenza domiciliare soprattutto nelle aree marginali. L’intervento è mirato all’inserimento nell’area della figura professionale dell’infermiere di famiglia e di comunità. La DGR della Regione Liguria n. 1717/2013 fa espresso riferimento alla figura dell’infermiere di famiglia, e già nel 1988 l’OMS nel documento Salute 21 ne dava ampia descrizione. L’azione ha l'obiettivo di aiutare gli anziani a vivere autonomamente nel proprio domicilio il più a lungo possibile, dimostrando l’efficacia dell’intervento in termini di riduzione prospettica della spesa sanitaria, a parità di efficienza. Con tale intervento si intende promuovere una prevenzione innovativa che possa incidere sugli stili di vita e sul benessere della popolazione anziana sviluppando un modello di cura che mette gli anziani al centro dei servizi sanitari e sociali. Attraverso visite periodiche l’infermiere di famiglia e di comunità ne valuta i fattori di rischio, gestisce la necessità di attivare misure di assistenza sanitaria o sociale, promuove stili di vita più sani. Il progetto prevede che tutti gli anziani (≥ 65 anni) residenti - con patologie o non autonomi - e i malati cronici di qualsiasi età residenti vengano assegnati a un infermiere. b) attivazione di centri servizi presso le case di riposo esistenti sul territorio. Nell’area si sono diffuse negli anni esperienze di presidi sanitari in regime protetto: RSA e Case di Riposo. In relazione al fatto che il territorio risulta caratterizzato da un alto indice di vecchiaia (258% dell’area contro il già elevato 246,5% della Liguria), si propone il consolidamento e lo sviluppo di professionalità con particolare competenza nel trattamento delle patologie della senescenza, oltre ad una cultura e cura delle persone e capacità di gestione dei servizi. Si prevede pertanto di mettere a fattor comune le capacità già acquisite di prendersi cura delle persone anziane e fragili nel quadro di una specializzazione territoriale, sviluppandole ulteriormente attraverso il ricorso a reti innovative di servizi sociosanitari in grado di connettere salute e benessere, qualità di relazioni sociali e stili di vita, in un contesto di serena bellezza di paesaggi naturali e umani. 18
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