Vivi perché Lui è vivo - Una Pasqua che non dimenticheremo - Squilla aprile 2020 stampa_ 09/04/20 09:17 Pagina 1 - Comunità pastorale ...
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Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 1 Vivi perché Lui è vivo Una Pasqua che non dimenticheremo Anno XCI Numero 4 - Aprile 2020
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 2 TRA LE GUGLIE 2 La parola acuta dell’Arcivescovo Mario La potenza della sua Resurrezione Di seguito riportiamo i tratti salienti del “messaggio di speranza” del- l’Arcivescovo Delpini per questa inimmaginabile Pasqua Sintesi a cura di Valentina Villa on pensavamo che la morte fosse sorto. La città secolare da tempo ha de- N così vicina. La morte è diventata vicina, interessa le persone care, le presenze negli ambienti del la- voro. La morte vicina suscita domande, che sono più ferite che questioni da discu- cretato l’assenza di Dio e la sua esclusione dalla vita pubblica; ma per i devoti la pre- senza di Dio era una sorta di ovvietà. In ogni situazione era spontaneo riconoscere la presenza reale nell’Eucaristia, l’origine di tere: «Sì, lo so che viene la morte, ma non ogni male e di ogni bene dalla volontà di adesso, per favore! Non adesso, ti prego; Dio, la conferma della sua provvidenza, non adesso!». Si intuisce che non basta l’aspettativa della sua giustizia nel premio avere un compito da svolgere per convin- e nel castigo. cere la morte a passare oltre il numero ci- In questo tempo è molto cambiato l’atteg- vico di casa mia. La morte è così vicina e giamento verso il religioso: ne è nata una non ci pensavamo. Rivolgerò più spesso lo nostalgia per chi non ci pensava più e per- sguardo al crocifisso appeso in sala e con sino quelli che non sanno dove siano le più intenso pensiero. chiese si sono interessati per sapere se siano aperte o chiuse. 2 Non pensavamo che fosse così dif- Per i devoti però quello che era ovvio è di- ficile riconoscere la presenza del Signore ri- ventato problematico. L’antica domanda
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 3 TRA LE GUGLIE 3 che mette alla prova il Signore è rinata spontanea: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?». C’è un bisogno di segni che lo dimostrino, un’invocazione di esposizioni, processioni, consacrazioni: dicono un de- siderio di essere confermati nella fede da una evidenza, da un intervento incontroverti- bile. Suonano stonate le cer- tezze della città secolare che si costruiva orgogliosa e vin- cente a prescindere da Dio. governato da precetti e minacce, una E risultano più fragili le certezze dei devoti buona abitudine facoltativa, da riservare a che devono constatare che «vi è una sorte qualche festa solenne, a qualche rito di fa- unica per tutti: per il giusto e per il malva- miglia, a qualche domenica insieme per ac- gio». Non pensavamo che fosse così diffi- contentare il bambino. Nelle discussioni cile riconoscere la presenza del Risorto, sembra quasi un segno di maturità profes- riconoscere la sua potenza che salva per sare: «Sì, sono credente, ma a modo mio; vie indeducibili, lasciarsi avvolgere dalla sua sì credente e non praticante». Quando le gloria, così diversa da come la immaginano celebrazioni sono state impedite, sostituite gli umani. Siamo allora chiamati a entrare da trasmissioni televisive, quando ogni con fede più semplice e più sapiente nella prete ha dovuto inventarsi un qualche promessa di Gesù, per capire meglio la ri- modo virtuale per far sentire un segno di velazione. premura pastorale, quando catechiste, educatori e ministri straordinari hanno rag- 3 Non pensavamo che fosse così ne- giunto i “loro ragazzi”, i “loro malati” tramite cessario celebrare insieme i santi misteri. il cellulare, i credenti hanno percepito che “Andare a messa”, è sembrato per questi mancava la cosa più importante. Sì, sono decenni dopo la fine di un cristianesimo gradite la premura, la parola buona, la frase del Vangelo; sì, aiuta la proposta di non perdere tempo, di ren- dersi utili in casa e dove si può. Sì, tutto vero. Ma trovarsi per la celebrazione della messa, cantare, pre- gare, stringere le mani amiche nel segno della
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 4 TRA LE GUGLIE 4 pace, ricevere la comunione è tutt’altro. Di «Speriamo che domani sia bel tempo; spe- questo sentiamo la mancanza. riamo che piova al momento giusto e che Quando siamo sospesi sull’abisso del la vendemmia sia abbondante; speriamo di nulla, l’espressione intelligente “credente vincere il concorso e chiudere il con- ma a modo mio, ma non praticante” suona tratto...». ridicola, un divertimento da salotto: per at- Anzi, di speranza è meglio che parlino i po- traversare la tempesta abbiamo bisogno di veracci; le persone serie elaborano pro- un abbraccio, di una comunione reale con getti, risorse, mettono in bilancio anche la Gesù, di stare con Dio. Niente di meno. voce imprevisti, perché è ragionevole aver Poter “andare a Messa” sarebbe il segno tutto sotto controllo. Si danno da fare, non che è tornata la normalità non solo nella li- si aspettano niente da nessuno, se vuoi bertà di movimento, ma nella convinzione qualche cosa devi conquistartelo. Ma che non si tratta di buone abitudini, bensì di quando irrompe il nemico che blocca tutto, una questione di vita o di morte. In questo allora le certezze vacillano. La percezione tempo abbiamo sì provato l’emozione di del pericolo estremo costringe a una vi- pregare insieme in casa, che è possibile, sione diversa delle cose e a una verifica più che unisce, ma anche che non esaurisce il drammatica di quello che possiamo spe- desiderio di incontrare il Signore e di “an- rare. Nella vita cristiana rassicurata dalla dare a Messa”, anzi lo fa crescere. Si deve buona salute, da un certo benessere, i temi raccomandare che nella “chiesa dome- più importanti sono le raccomandazioni di stica” si conservino sempre i riti della pre- opere buone, di buoni sentimenti, di fedeltà ghiera e che ciò aiuti a sentirsi parte della agli impegni, di pensieri ortodossi. Ma Chiesa che ci raduna da tutte le genti. quando si intuisce che qualcuno in casa deve affrontare il pericolo estremo, allora 4 Non pensavamo che fosse così ne- l’unica roccia alla quale appoggiarsi può cessaria la resurrezione per la nostra spe- essere solo chi ha vinto la morte. «Ma se ranza. Nel linguaggio comune la speranza Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra si è banalizzata a significare un’aspettativa predicazione, vuota anche la vostra fede» fondata su previsioni più o meno attendi- (1Cor15,14). bili, di cui si è, però, sentito parlare da qual- La nostra Pasqua, vissuta più in casa che che titolo sbirciato sfogliando pagine web. in chiesa, è la cena secondo Giovanni: i suoi segni espressivi sono la la- vanda dei piedi, la rivelazione in- tensa agli amici dei pensieri più profondi, la preghiera più accorata al Padre. La nostra Pasqua que- st’anno rivive quella sera: «La sera di quel giorno, il primo della setti- mana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”». Inco- mincia così una storia nuova. Buona Pasqua!
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 5 LA PAROLA DEL PARROCO 5 La Chiesa di Bresso nei giorni dell’emergenza Una Comunità più forte del virus uesti lunghissimi giorni di emer- Q sant’Ambrogio decise di fondere i calici genza coronavirus sono sem- della sua Chiesa per riscattare i prigionieri brati un’epoca. È cambiato dei barbari. E qui c’era un gesto grande di improvvisamente il modo in cui carità: preservare dal pericolo di un conta- intendere se stessi, la vita sociale e, se- gio i più fragili. Queste limitazioni, accolte, gnatamente anche la vita di fede e della scelte e vissute come gesti di carità ci Comunità cristiana. hanno reso più cristiani, non meno. Noi Abbiamo osservato “con rigore” ogni di- preti, pur soffrendo, ne siamo orgogliosi, e sposizione data dalle istituzioni e dal Ve- così lo sono i cristiani: avendo visto come scovo: crediamo che in questi delicati si è evoluto il contagio, ora nessuno più momenti si debba obbedire con responsa- osa pensare altrimenti. bilità piuttosto che discettare sui provvedi- Abbiamo inizialmente anche provato l’umi- menti. C’erano in campo realtà come liazione, noi italiani, di vederci chiudere la l’Eucaristia e gli oratori, il mondo dell’asso- porta in faccia da altre nazioni e definiti ciazionismo e del volontariato: tutte cose “quelli che portano malattie”: una lezione preziosissime per noi. Sospenderle, chiu- da imparare, per misurare in futuro le pa- derle o limitarle è stato come rimanere role. Ora siamo tutti sulla stessa barca. senza padre, madre, figli e fratelli. Ma ci è Certo, soffriamo. Condividiamo l’amarezza stato chiesto per salvaguardare un bene tra noi, coi preti del decanato e con il Par- comune: la salute di tutti. Soprattutto dei roco romeno ortodosso che ci ha confi- più esposti come gli anziani, i fragili e i po- dato: “Non ho cuore di non celebrare veri. E per questo l’abbiamo fatto. l’Eucaristia per la mia gente”: sia noi che lui I più l’hanno capito. Qualcuno -pochi- al- celebriamo a porte chiuse, benedicendo il l’inizio ha usato il sarcasmo: “Anche i preti nostro popolo, assente ma sentito più vi- hanno paura…” (chi me l’ha detto, al tele- cino che mai. fono, ha risvegliato in me l’animo del lettore La fantasia della carità si è mossa con di Tex: ho trattenuto un gelido “Vieni a dir- prontezza: segno ne è stato l’utilizzo della melo in faccia!” e ho sorvolato…); qualcuno rete per trasmettere l’Eucaristia ogni la bandiera identitaria: “Svendiamo la no- giorno, per non farci sentire lontani dalla stra identità” “Conta più il bar che la nostra gente, e tener viva la speranza. Per chiesa”. Ma non è stato così: una delle questo, prese tutte le precauzioni, abbiamo cose grandi che abbiamo compreso, su- continuato la presenza per le confessioni bito, nell’applicare le limitazioni è stato che finché abbiamo potuto, curato le relazioni la legge di Dio è la carità. “Che cosa si deve con gli anziani per telefono, benedetto intendere per legge di Dio se non la carità, quotidianamente al cimitero i poveri morti per mezzo della quale sempre teniamo pre- cercando di confortare i loro cari, inviato sente nella nostra mente come si debbano spunti di catechesi per i ragazzi, sistemato osservare nella pratica i precetti della vita?” nelle nostre chiese la strumentazione per diceva il papa san Gregorio Magno. Anche vivere comunque la Quaresima di fraternità,
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 6 LA PAROLA DEL PARROCO 6 con la preghiera in famiglia e con l’aiuto ai menticati: ne è segno l’allestimento in ora- poveri, di cui si fanno carico i nostri mis- torio san Giuseppe, insieme al Comune, sionari in paesi lontani (e provvidenzial- Croce Rossa e Protezione Civile, di un mente più salubri, almeno fino ad oggi..). campo di generi di prima necessità per le Abbiamo creativamente adattato i centri quasi 300 famiglie che al momento in cui nevralgici della Settimana santa a “liturgie scriviamo ne hanno bisogno settimanal- famigliari”, perché nessuno si senta ab- mente. Un impegno molto esigente, sup- bandonato dalla sua Comunità cristiana, e portato da remoto dall’associazionismo non si riduca a semplice spettatore delle caritativo over 65, e in loco da quello under trasmissioni televisive delle celebrazioni pa- 65. Un vero umile esercito di carità, orgo- squali, ma metta in atto la sua “attiva par- glio per la storia di Bresso, con il diacono e tecipazione” nei gesti che dicono la nostra il prete dell’oratorio in prima linea. gratitudine, fiducia e ascolto di Dio. Cosa Abbiamo provato che la nostra gente ci inedita, che ci ha chiesto studio, approfon- vuol bene, che non è morta la pietà né l’in- dimento confronto, creatività. Ma di cui telligenza in tante, tante persone. E nem- siamo fieri. meno lo humor, sintomo di sana Soprattutto abbiamo coltivato la carità antropologia. Abbiamo più chiaro che verso i poveri locali, che non vanno mai di- senza relazioni fraterne e senza Eucaristia che le genera siamo ampu- tati: il doloroso digiuno pa- squale suscita il desiderio e la gratitudine per questi preziosi doni. Così viviamo questa Pa- squa, senza ulivi e liturgie, ma con fiducia in Dio e aiutan- doci, sempre, tutti, come si può. Sentiremo così, intenso, il sapore della re- surrezione. Il prevosto don Angelo e i preti della Comunità pastorale di Bresso
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 7 LA NOSTRA COMUNITÀ 7 Rinati al fonte battesimale ------------- Sposati nel Signore ------------ Bressesi tornati alla casa di Dio, Lella Michele Padre di tutti Leonardi Ilda Lipani Salvatore Abenante Giuseppe Loi Mariarita Agostino Salvatore Maccarrone Domenico Alfieri Luigia Mantovani Angelo Annoni Onorina Marchesi Rosa Basilio Pietro Paolo Michelangeli Alessandro Bassani Carla Migliorini Umberto Bernardotto Narciso Pandolfi Giovanni Campana Benito Giuseppe Pastrovicchio Miranda Cattaneo Giuseppe Perna Gaetano Cavretti Bruno Peroncini Giovanni Paolo Cesarini Cleto Piccinno Antonio Ciavarella Antonietta Pintus Giovanni Ciccolella Rosa Pia Prencipe Angela Maria Ciulli Cosimo Norberto Rella Maria Rosaria Civati Angelo Romanelli Serafina Cortese Caterina Santori Luigi Gabriele Giuseppe Coscia Lorenzo Savino Tomaso Da Gradi Maria Luisa Sorgato Timoleone De Pinto Angela Spiezia Patrizia Del Duca Filomena Strozzi Ferdinanda Del Zenero Alfonso Nicola Tavaglione Leonarda Della Flora Nerina Tresoldi Angelo Di Tata Antonio Tresoldi Franco Donati Santina Tripodi Pietro Fedele Bruno Uccheddu Giuseppe Fontana Bruna Varetto Roberto Frabetti Giovanna Vergato Giuseppe Fraschini Mario Luigi Vimercati Giorgio Galletta Agostino Vinacciuoli Miranda Garuccio Enzo Zagato Alfredo Genchi Carmela Zambelli Alessandro Gruppelli Enrichetta Zanatti Armando Kamel Mohamed Zardus Arianna Maria
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 8 S. MESSE E LEGATI 8 INTENZIONI GIÀ FISSATE PER LE S. MESSE E RICORDO DEI DEFUNTI ALLA DOMENICA I nostri preti ogni giorno -rigorosamente a porte chiuse- nelle tre parrocchie di Bresso celebrano l’Eucaristia ricordando tutto il popolo di Dio; e come sempre OGNI GIORNO PREGANO PER I DEFUNTI SECONDO LE INTENZIONI GIÀ FISSATE DAI FAMIGLIARI O DAI LEGATI. ALLA DOMENICA PREGHIAMO PER I NOSTRI CARI, DEFUNTI NELLA SETTIMANA. LEGATI DEI MESI DI APRILE E MAGGIO Parrocchia ss Nazaro e Celso APRILE 2020 14 BERTASI Giuseppe e Maria Grazia 15 DONZELLI Gino e Carla 18 CAVENAGO Mario e Peppino scaduto nel 2019 BORTOLETTO Antonio e CASAGRANDE Antonietta 22 MEANA Giuseppe, Nino e Giuditta, Maddalena e Giuseppe 24 LOVATI Carlo e SAVINO Claudia 25 LESMA Adelio 30 CAVENAGO Battista, Emilia e Rina MAGGIO 2020 2 MEANA Cesare e CAPPELLETTI Irene e Mariangela 4 VITTORI Guido e DE PONTI Giuseppina 6 RECALCATI Virginio e ALFIERI Angela 9 BIANCHI Elena e PAROLINI Enrico 15 CAVENAGO Maria e Rina 16 CASSAMAGNAGHI Ines, Carlo e SORMANI Maria ANDREONI Enrico e Brigida, CORNO Pietro e Lucia 18 MAZZOLA Angelo e BIANCHI Maria scaduto nel 2019 21 MAGNI Pierino e Cavenago Melania scaduto nel 2019 23 MAZZOLA Enrico, Carolina, Emilia 25 LOVATI Innocente e Rosa 26 BIANCHI Erminio 28 PEREGO Giulio e ANDREONI Giulia 29 GIUSSANI Carlo e Camilla 30 ORIANI Vittorio scaduto nel 2019 Parrocchia Madonna della Misericordia MAGGIO 2020 15 BIANCA Parrocchia san Carlo -----------
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 10 CONSIGLIO PASTORALE 10 I Consiglieri pastorali fanno sentire la loro voce Scene di vita inedita I Consiglieri pastorali raccontano quanto accade a casa e sul lavoro. Sensori sempre accesi su ciò che accade. dai Consiglieri Pastorali Gratitudine, fiducia, impegno ci, che le sue braccia sono sempre aperte Vedo positivamente ciò che in Comunità si all’accoglienza. Graziano è messo in pratica per non perdere i con- tatti coi fedeli e, in particolare, trovo fonda- mentale la presenza in chiesa dei sacerdo- ti che corrono il rischio di farsi incontrare per essere presenza di Dio, utile soprattutto agli anziani e a chi non ha dimestichezza con la tecnologia social. Rifletto sul privilegio di appartenere ad una Nazione come l’Italia, piena di difetti e di pa- radossi, ma che sta in piedi grazie a una grande collettività di brave persone che oc- cupano ruoli di lavoro e di volontariato che ha pochi paragoni nel mondo. È tutta que- stione di scelta: fare il medico o l’infermie- re può essere solo lavoro o anche e so- prattutto missione, amore per il prossimo. La differenza è enorme. Siamo uno dei po- chi luoghi al mondo in cui è presente un ser- vizio sanitario pubblico disponibile per tut- ti, prima ancora di chiedere quali sono le di- sponibilità economiche a sostenere le cure: ritengo sia il più alto indice di civiltà. Raccolgo segni di speranza attraverso ge- sti semplici di fraternità, come la musica dif- fusa alle 18 dai balconi e dalle finestre del- le nostre case. Noi abbiamo orientato una cassa del nostro impianto hi-fi e affidato al vento diverse melodie. È stato emozionan- te vedere animarsi i palazzi di spettatori in- cantati e spezzare con loro il nostro isola- mento...Eravamo euforici, l’animo rincuorato dallo sguardo all’oltre. Credo sia lo stesso sguardo di Dio per cui non c’è mai nulla di definitivo nelle vicende umane, anche quel- le più terribili, ma occasione per convertir-
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 11 CONSIGLIO PASTORALE 11 Poi i rapporti familiari: a volte sono dati per scontati, a volte faticosi ...ora, in questo mo- mento dici: Grazie! Tutto questo lo fai all’interno dello spazio del- la tua casa; inizialmente sei costretto, poi gu- sti anche quello spazio che fino allo scorso fine settimana ti limitavi solo a pulire senza valorizzarlo con il cuore della tua presenza. A me sembra che i social, temuti fino a tre settimane fa, adesso si stiano facendo spazio perché utili a “comunicare”, “evan- gelizzare”, “pregare” e tanto altro, Mi è bastato poco per dire: grazie! se fino a ieri si “correva”, con il rischio del Mi son chiesta: Ci sarà qualcosa di “bello”, “fare tante cose” senza coglierne il vero va- di “giusto” da scoprire anche in tutto que- lore, la modalità social non ci riabitui a cor- sto trambusto che mi permetta di essere rere nuovamente in modalità sterile, ri- grata e riconoscente per tutto quello che ho schiando di perdere nuovamente quelle attorno, che vivo ogni giorno ma del quale relazioni umane che stiamo cercando di ri- spesso non colgo la bellezza???’ Mi è ba- prendere in mano. È il momento delle Gran- stato poco sforzo per poter dire: “cavolo, ma di Libertà certo!!” Katia Mi è bastato poco per dire grazie per la mia famiglia! Mi è bastato poco per riscoprire la Casa polifunzionale e genitori multitasking bellezza del lavoro che faccio e dire grazie! Questa mattina il bagno è diventato una Dopo qualche giorno di smarrimento a livello stanza polifunzionale: nello stesso luogo (ben scolastico mi mancavano le relazioni con i 3 metri quadri) si stavano infatti svolgendo miei colleghi ma soprattutto mi mancavano più attività, non che questa sia una cosa inu- i miei alunni, in particolare quelli svogliati, suale quando in 85 metri quadri vivono 6 quelli che festeggiano quando sei assente, persone, un uomo e 5 donne. Attività inso- che spesso hanno il libro ma il compito a casa o hanno fatto il compito ma strana- mente non lo trovano in cartella... Mi è bastato poco per dire grazie per la scel- ta che ho fatto di essere catechista. Mi è ba- stato poco per riscoprire il valore dell’ami- cizia. Mi è bastato poco per riscoprire la ca- pacità di bene che c’è nell’uomo. Donatella È il momento delle Grandi Libertà Personalmente in questo periodo sto pro- vando a recuperare i rapporti personali. Comincio da quello più importante: la relazione con il Signore, alzare gli occhi al cielo e dire con il cuore: Signore, per la Tua Gloria!!
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 12 CONSIGLIO PASTORALE 12 lite per la normale quotidianità: succedeva che mia moglie era diventata la mia par- rucchiera e cercava di districarsi nel ta- glio dei miei capelli. Non sapevo come arrabattarmi in quel momento, tra capelli sparsi in giro, forbi- ci appuntite pronte a ferirmi e una bam- bina da lavare. Se non che sopraggiun- ge la mia terza figlia con il tablet in mano già a quell’ora, cosa vietatissima in casa fino a solo una settimana fa (tablet che pe- raltro avevamo nascosto e ora che sem- brano strumenti di cui non si possa fare a meno, non ci ricordavamo neanche più noi, come genitori, stiamo cercando di fare dove li avevamo messi). “Papà, la maestra di tutto per colmare questa loro esigenza. Mi ci ha già inviato i compiti per oggi, per il fine chiedo allora come resistere…Mi è utile im- settimana e anche quelli per lunedì e mer- maginare la fine, sognare e pensare a ciò che coledì, ma non riesco a vedere questo video potrà accadere dopo…? Si, a volte. Invece sull’ecosistema marino. Mi aiuti?” D’un trat- delle altre riesco solo a pensare istante per to ecco che il bagno si trasforma da salo- istante, minuto dopo minuto, e fermarmi qui ne di bellezza ad aula di scuola. e ora. Senza andare oltre. Stefano Dentro casa per preservare quell’equilibrio e quella parvenza di serenità e certezze che Richiamati ad un profondo cambiamento vogliamo trasmettere alle nostre figlie, io e Mi ha provocato il brano del Vangelo di Mat- mia moglie siamo passati ad assumere più teo 6, 19–24, che evidenzia come non si ruoli, cosa che, diciamocelo, viene partico- possano servire nello stesso tempo Dio e la larmente difficile a noi uomini. Siamo geni- ricchezza. Certamente non sono tra coloro tori, ma dobbiamo essere anche insegnan- che leggono in quanto sta accadendo una ti, poiché crediamo ancora che un concet- sorta di punizione su questo nostro mondo to raccontato a parole e con lo sguardo sia contemporaneo, ma bensì un invito alla re- molto più efficace e capace di essere co- visione di come ciascuno di noi debba sen- municato e trasmesso. Siamo cuochi, sia- tirsi richiamato ad un profondo cambia- mo lavoratori e professionisti che tentano di mento, alla ricerca di una vita più essenzia- operare nel miglior modo possibile per te- le fatta di incontri, il primo con il Padre e poi ner insieme il mondo esterno che si cono- con tutti i fratelli in particolare coloro che vi- sceva fino a qualche settimana fa ed il mon- vono in solitudine o che sono duramente do interno, il proprio mondo personale, le provati. proprie emozioni e il mondo di casa. Di- Nella storia dell’umanità si sono sussegui- ventiamo poi mille altre cose che le avven- te tante pestilenze, in quelle occasioni il po- ture del giorno ci richiedono, parrucchieri, ar- polo cercava nel contatto diretto con i pa- tigiani, donne e uomini delle pulizie, e mol- stori conforto e consolazione, oggi sono i to altro ancora. Dover fare a meno della re- mezzi di comunicazione ad aiutarci ad es- lazione, benzina e motore della mia evolu- sere Chiesa, comunità che ascolta, prega e zione. Sento che questa carenza di relazione supplica, che cerca di uscire dalla banalità sta facendo male anche alle mie figlie e che dei luoghi comuni. Roberto
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 13 CONSIGLIO PASTORALE 13 stra fedeltà ed il perdono reciproco. Qui ci scambiamo le confidenze più intime, le preoccupazioni e le piccole conquiste. Qui prendiamo anche le decisioni importanti. Qui avviene il dono più “alto” di sé all’altro. Qui ci guardiamo negli occhi, ci sfioriamo la mano e, abbandonati “cuore sul cuore”, ci addormentiamo. Signore, in comunione ti portiamo una infinita gratitudine per il tuo Amore, Tu ci hai amati per primo! Ti portia- mo anche tutti gli sposi che faticano a per- severare nella fedeltà. Questa “situazione”, seguire la messa sul pc, è stata per noi “l’oc- casione” buona per scoprire che in casa no- stra, come in tutte le case ci sono tre alta- ri. Flora I tre altari “Signore, cosa mi chiedi di fare oggi?” In questi giorni di digiuno eucaristico i sa- Dire che è un periodo strano sarebbe un eu- cerdoti della nostra comunità celebrano la femismo. Per me, a quasi vent’anni, abituato messa in diretta, trasmettendola sulle pagi- a stare la maggior parte del tempo fuori casa ne aperte di instagram e facebook. Una bel- dividendosi tra Università, oratorio e amici- la occasione per sentirci comunità viva ed zie, stare dentro le quattro mura di casa è orante. Anche noi in famiglia la seguiamo dal molto difficoltoso. pc portatile. Le prime settimane sono state una grande Oggi l’altare per la messa è il tavolo della cu- prova, e non solo per le mille difficoltà di un cina. Qui ci incontriamo ogni giorno per i pa- piccolo spazio abitato da cinque persone sti principali, non sempre tutti insieme. Qui, molto diverse, o per il venir fuori di angosce genitori e figli, ci raccontiamo la giornata, il no- di tutta la famiglia, che con una quotidiani- stro lavoro, i nostri impegni, gli incontri fatti… Ieri, invece, l’altare è stato il tavolo del sog- giorno. Questo tavolo è più grande, qui ci in- contriamo nei giorni di festa con i nostri ospi- ti. Quante persone hanno condiviso con noi il pane: i nonni, gli zii, i cugini, i nipoti, nelle ricorrenze di compleanni, anniversari, Natale, Pasqua, Battesimi… E poi tanti amici... Sono stati tutti un gran- de dono con i racconti della loro vita, le loro usanze, le loro fatiche... Ecco Signore, oggi in comunione portiamo tutti questi amici, uno per uno, e anche tutte quelle persone che aspettano un invito. Infine, l’altare è stato il letto matrimoniale, il letto degli sposi. Qui, marito e moglie, reci- tiamo le preghiere insieme, rinnoviamo la no-
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:17 Pagina 14 CONSIGLIO PASTORALE 14 si), e si cerca di vivere più pienamente pos- sibile una relazione che da più di due anni non è mai stata a distanza. E infine si cer- ca di servire la comunità per il poco che è chiesto. Ora la sfida è imparare ad aprire gli occhi un po’ di più e guardare quello che mi è dato ogni giorno in famiglia e nella comunità. Un esempio che mi sta accompagnando in que- ste settimane è successo un paio di setti- mane fa mentre preparavo in oratorio gli sca- toloni che la protezione civile avrebbe por- tato ai bisognosi di Bresso. Il mio lavoro era quello di raggruppare i vari scatoloni desti- nati a varie vie vicine per facilitare la conse- gna. Mi ha stupito guardare in che modo il tà attiva come quella di prima venivano un don Angelo stesse facendo il mio stesso la- po’ stemperate. No, la vera sfida è stata voro, con che cura teneva conto dei biso- quella di guardare in faccia quel sentimen- gni delle varie persone il cui nome era to di inutilità che spesso mi assale. “Sono scritto sulla scatola, o di come addirittura qui a sprecare tempo, l’unica cosa che fac- prevedesse il nome e la via scritti sul pac- cio di utile è lavare i piatti, non posso stare co che gli stavo porgendo. Accorgersi che con i miei amici, eccetera” erano tutte fra- son date a una comunità persone che si all’ordine del giorno. Il grande passo che danno la propria vita per Cristo in questo mi sono visto fare è stato trasformare la la- modo come tutti i nostri preti è una grazia mentela, il dubbio in domanda. Ho iniziato a cui non potrei rinunciare. Marco a ritagliarmi dieci minuti durante la gior- nata in cui provare a chiedere una sal- vezza per questo mio tempo, che fosse grande o piccola. È sempre una grazia, poi, in un perio- do difficile vedere rifiorire la preghiera, finché non diventa come in questi giorni una domanda secca, diretta: “Si- gnore, cosa mi chiedi di fare oggi?” è la prima cosa che chiedo al mattino. Inizio così a seguire nella mia piccola realtà giornaliera il Suo esempio di chi si prende sulle spalle la propria Croce, seppur piccola. E così si affronta lo stu- dio (che per inciso non è mai stato così bello come in questi giorni), si conti- nuano a vivere le amicizie da lontano (nonostante la seccatura di una con- nessione lenta che fa perdere intere fra-
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 15 VITA DELLA COMUNITÀ 15 Un campo generi di prima necessità in oratorio san Giuseppe Con i fatti di carità, insieme si vince ogni male dalla redazione resso duramente colpita dal Coro- B Protezione Civile distribuirà porta a porta. navirus reagisce con la carità ope- Inoltre si rilancia a livello civico Adotta una rosa. Davanti all’emergenza le re- Famiglia per venire incontro ad esigenze im- altà ecclesiali di assistenza a fami- mediate. Detto, fatto. Il giorno dopo il primo glie in difficoltà (Caritas, san Vincenzo e Mo- carico è pronto e il lunedì successivo tutta vimento per la Vita) devono la macchina è a regime. cambiare strategia, e metter- E chi vi lavora? si in rete. Il Sindaco Simone È nata una grande sinergia Cairo lancia la proposta: un con don Andrea e da lì è sta- campo viveri in oratorio san to naturale chiedere l’aiuto dei Giuseppe per la distribuzione giovani. I volontari Caritas over dei generi di prima necessità 65 fanno il lavoro di coordina- alle famiglie che chiedono aiu- mento da remoto, sono le to; le parrocchie chiamano in preziosissime seconde linee. I trincea il diacono Maurizio giovani e adulti under 65, ab- Roccella, coordinatore Caritas biamo ricevuto tante disponi- del decanato di Bresso. E il bilità, sono divisi in più squa- campo parte, subito. dre di lavoro in gruppi di quat- Abbiamo chiesto al diacono tro, con mascherina, guanti e Maurizio: raccontaci... mantenendo la giusta distanza di sicurezza, La richiesta è arrivata dal Comune. Giove- si danno il cambio nei vari giorni della set- dì 12 marzo, alla sera, all’aperto e al buio, timana. Confezionano i pacchi seguendo le riunione in oratorio san Giuseppe con il Sin- indicazioni del call center comunale. Sono daco, l’Assessore Dimasi, 2 rappresentan- coadiuvati da volontari della Protezione Ci- ti della Croce Rossa e Protezio- ne Civile, il don Andrea per la pa- storale giovanile, il parroco: si de- cide l’apertura in oratorio di un centro di stoccaggio di generi di prima necessità per i poveri già assistiti dal volontariato Caritas e per anziani/famiglie in quarante- na impossibilitati a far la spesa. Aziende forniranno i generi, por- tandoli in oratori; volontari delle parrocchie predispongono i pac- chetti secondo bisogni e richie- ste (se possibili da soddisfare);
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 16 VITA DELLA COMUNITÀ 16 la Vita nelle tre parrocchie bressesi di cui ci prendiamo carico, aiutiamo tutti nel- la stessa modalità. E chi paga tutto ciò? Innanzitutto abbiamo dato fondo alle scorte dei magazzini delle Associazioni, grazie anche al fatto che il Banco Ali- mentare ha liberalizzato le distribuzioni (gli aiuti EU per evitare i furbetti, dove- vano essere tutti rendicontati). Poi, sempre d’accordo col Comune, per l’ac- quisto di viveri stiamo attingendo al Fondo Adotta una Famiglia. Conoscia- mo questa iniziativa: aperto dopo la cri- vile, gente di prima qualità. Ciò che arriva vie- si del 2008, da allora abbiamo distribuito più ne immediatamente confezionato in pacchi di 500.000 euro raccolti da famiglie bressesi e distribuito. che aiutano famiglie bressesi -italiane o di al- Bello sapere di giovani al lavoro per gli altri! tre nazionalità- che si trovano in difficoltà eco- Sicuramente lavorare per gli altri è ciò che nomica per la mancanza di lavoro. Una com- rende armoniosa una società. Questo è missione esamina la situazione, controlla la compito educativo anche dell’oratorio che documentazione e decide il contributo: già mette in pratica un’idea concreta di vita ecco come ha operato. Da 15 giorni il Co- di comunità. Ma questa esperienza di cari- mune ha supportato il rilancio del Fondo e tà condivisa con i giovani ci ha fatto capire in queste settimane abbiamo ricevuto do- ancora di più quanto sia importante per una nazioni per più di 40mila euro. Con questo comunità valorizzare i talenti di tutti, anche abbiamo pagato le prime forniture. Ora di chi non svolge un ruolo specifico all’interno anche il Comune interviene, attingendo ai dell’oratorio. La carità è la “porta sempre contributi inviati ad hoc dal Governo. Tutto aperta” che invita ad entrare, magari solo per è regolarmente documentato. il gusto di provare qualcosa di nuovo che aiu- Un pensiero per finire? ti a comprendere il senso del vivere in pie- Non abbiamo ancora incominciato…La nezza, cosa di cui i giovani hanno bisogno. Carità non finisce mai. Credo che valorizzare la dimensione del ser- vizio cristiano nelle sue diverse espressioni sia una strada percorribile a patto che que- sta assuma un carattere permanente, non solo all’interno di una comunità educante, ma nella vita di tutti i giorni. Quanti pacchi preparate? Siamo partiti con una decina al giorno in me- dia, secondo le richieste ricevute dal comune di chi non può uscire di casa; ma sono in continuo aumento, di giorno in giorno; inol- tre ci sono 210 famiglie precedentemente seguite da san Vincenzo e Movimento per
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 17 VITA DELLA COMUNITÀ 17 Due amici cari ci hanno lasciati nella solitudine di questi giorni Enzo e Giorgio, ci vedremo lassù! Ricordiamo due persone carissime e note, che ci hanno lasciato in questi giorni e non tutti, forse, hanno saputo che sono tornate alla Casa del Padre. Giorgio Vimercati gani, a Domenico Meneghetti ed altri ha fon- Una presenza che faceva crescere dato la Società Sportiva “La Castêla”: pri- ma due squadre, poi tre, quattro, cin- que… E presto sono arrivati anche i risultati: la partecipazione ai cam- pionati del CSI, la vittoria alle selezioni provinciali, la partecipazione alle finali di Roma… Poi nel 1998 ha partecipato attiva- mente alla fondazione della nostra Po- lisportiva Circolo Giovanile Bresso con le sue molteplici attività, svol- gendo sempre un ruolo di primo pia- no.E accanto ai successi sportivi sono arrivati anche dei meritati rico- noscimenti personali: la sua premia- na vita dedicata alla nostra città e U zione, da parte del cardinale Carlo Maria allo sport bressese, una vita dedi- Martini quale “miglior allenatore” del CSI; la cata a tanti ragazzi e ragazze, sua partecipazione alla Consulta delle So- questo è stato il contributo positi- cietà Sportive affiliate al CSI. vo del nostro Giorgio. Anche dopo il ritiro dalla attività di allenato- Da giovane è stato il portiere della nostra re e di dirigente, non ha mai fatto mancare squadra di calcio dal 1949 al 1970: anco- il suo contributo ed è sempre stato pronto ra oggi i “vecchi” della nostra città ricorda- a dare una mano nelle varie attività: molti ri- no le sue gesta tra i pali e le grandi parate cordano il suo contributo attivo nella orga- che hanno contribuito alla conquista di tro- nizzazione di momenti festosi, in particola- fei, coppe e campionati vari. re le mitiche cene, della Polisportiva. E ne- Una volta terminato con il calcio non ha di- gli ultimi anni si è dedicato, come volonta- menticato ciò che sapeva fare, e bene, tra rio, ad organizzare l’attività di pallavolo i pali ed ha continuato la sua missione con presso il carcere di Monza! Grazie Giorgio lo sport dedicandosi però alla pallavolo, in la Polisportiva, l’Oratorio e tutta la comuni- particolare alla pallavolo femminile. tà bressese ti sono profondamente ricono- Così nel 1982, insieme a don Tarcisio Fer- scenti! ri, allora assistente dell’Oratorio, a Luigi Ver- Roberto Rossetti
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 18 VITA DELLA COMUNITÀ 18 Enzo Garuccio “alla gioia del padrone” attraverso il dono to- “Bene, servo buono e fedele prendi par- tale della propria vita e dei propri doni. Chi te alla gioia del tuo padrone” (Mt 25,23). ha conosciuto il nostro Enzino può facil- mente riconoscere in lui proprio il profilo di questo evangelico servo buono e fedele. Es- sere “servi buoni” non vuol dire solo mettersi a servizio con disponibilità, ma soprattutto riconoscere chi è il vero Signore da servire, quello a cui consegnare la vita, con tutte le fatiche, i dispiaceri e le gioie che colorano l’esistenza. Credo che l’immagine più bel- la che avremo di Enzo non sarà quella di lui dietro al bancone del bar a preparare caf- fè, ma quello di un uomo che riesce a sor- ridere sempre e a gioire con tutti nonostante le tante sofferenze che portava nel cuore e che hanno segnato la sua vita. Per questo motivo, carissimo Enzo, vogliamo ancora una volta dirti il nostro sincero GRAZIE! Non solo per quello che hai fatto, ma soprattut- to per l’esempio di fedeltà e di gioia che ci fanno desiderare ancora di più di essere an- che noi con il Signore della vita. E ora che a parabola dei talenti raccontata da L puoi fare anche tutto ciò che prima ti era im- Gesù mette in evidenza come lo sco- possibile, continua a sorvegliare i nostri ora- po della vita di ciascuno sia partecipare tori e a sollecitare la Provvidenza!! Un lutto per don Saulo Mentre andiamo a chiu- dere questo numero così particolare de La Squilla, ci giunge la notizia della morte della mamma di don Saulo Monti, la si- gnora Teresa Manzoni. Una mamma è sempre una mamma, non conta l’età. E una mamma che ci ha regalato un prete ha la riconoscenza e l’affet- to di tutti noi. Siamo vi- cino al grande dolore di don Saulo e alla sua grande speranza nella Resurrezione.
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 19 GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI 19 Un contributo alla pastorale in questo tempo di quarantena Questo è il tempo della Grande Libertà Tempi in cui abbandonare l’orticello, per esprimere sollecitudine verso gli ultimi, per raccogliere sfide inedite, per esprimere vicinanza e gratitudine dal Consiglio dell’Azione Cattolica di Bresso n caro saluto a tutti e grazie per tidiana e festiva attraverso i social; in chie- U questa opportunità di scambio fraterno. Mi sono confrontata con il consiglio di Azione Cattolica di Bresso e dalle sollecita- sa, in un clima di raccoglimento sottolinea- to dalla musica, il materiale disponibile per la lettura, la preghiera e la riflessione, la via crucis settimanale, l’adorazione della croce, i video per i ragazzi… La vicinanza alle fa- zioni ricevute sono emerse queste consi- miglie che vedono morire i loro cari in soli- derazioni. tudine, l’accompagnamento al cimitero… 1) “Per evidenziare buone prassi già mes- Dai filmati delle celebrazioni emerge anche se in atto o da avviare praticamente, os- un rispetto delle regole imposte che sono di servazione di come stiamo effettivamente buon esempio per tutti: piccoli e grandi. operando come Comunità per “non farci por- tar via la speranza”. 2) “La carità operosa e intelligente” Innanzitutto sorge tra noi un grande senso Segno profetico di carità intelligente è l’at- di gratitudine verso i nostri sacerdoti che sin tivazione di un gruppo di lavoro coordinato dall’inizio di questa tragica situazione si sono tra Caritas, associazioni di volontariato, adoperati con buone prassi, reinventando- Comune, Protezione Civile e Croce Rossa, si un po’ anche loro, per tenere vivo il sen- con volontari della comunità. so di appartenenza alla comunità e per non Questa iniziativa è il segno di come, ab- farci portar via la speranza: la Messa quo- bandonati gli “interessi del proprio orticello” si possa lavorare insieme per il bene co- mune. Un primo passo davvero importan- te, un bel segnale per le nostre comunità e i nostri concittadini. Tutto nel rispetto delle regole per la salvaguardia del bene di cia- scuno. Certo, per questo motivo, non pos- siamo essere tutti lì presenti a dare il nostro contributo, ma tutti possiamo mettere in atto con creatività prassi di buon vicinato, un solo esempio tra i tanti che si potrebbero fare: una telefonata ai condomini anziani, per se- gnalare alle autorità preposte eventuali casi di bisogno.
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 20 GRUPPI, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI 20 nitori anche in questa “nuova quoti- dianità”. In tutto questo emerge anche come si possa fare un uso intelligente ed uti- le dei social. Lo stiamo sperimen- tando con la condivisione di mes- saggi, comunicazioni, preghiera. Fac- ciamo tesoro di questo buon uso an- che per i tempi che verranno. Concludiamo affermando che cia- scuno di noi è generato dai rappor- 3) “Il variegato mondo giovanile che ci in- ti, dalle relazioni che ha. Non possiamo “sta- terpella sempre” re bene” se anche uno solo di noi soffre. Ab- In questo momento pensiamo sia neces- biamo bisogno gli uni degli altri. Oggi più che sario, da parte degli educatori, dei catechi- mai lo stiamo sperimentando. Alla fine sa- sti, degli insegnanti, avvicinare con cura e de- remo giudicati sull’amore. Il nostro arcive- licatezza i ragazzi, gli adolescenti ed i gio- scovo ci dice: “Questo è il tempo della Gran- vani, non tanto per portare avanti un pro- de libertà. La Grande libertà avverte il peso gramma, ma per aiutarli a far emergere i sen- decisivo della scelta” mette in gioco la no- timenti, le domande che portano dentro in stra volontà. Sia davvero così, perché nien- questa situazione “straordinaria”, soprattutto te domani sia più come prima dipende solo con chi tra loro è colpito dal dolore o dalla da noi. malattia in famiglia. Ma siamo certi che i nostri passi vanno in questa direzio- ne. Non trascuriamo anche di sottolinea- re con loro, l’importanza delle regole e del senso civico in un mondo che sembrava dirci: “sei libero, fai ciò che vuoi!”. Tema che andrebbe ripreso an- che con molti adulti! Dietro questi no- stri ragazzi ci sono famiglie, genitori, come noi, alle prese con una convi- venza nuova, prolungata, complessa da gestire tra figli, lavoro, preoccupa- zioni e per alcune famiglie anche di quarantena di malattia e dolore. Anche con queste famiglie non deve mancare la nostra vicinanza e com- prensione, pensiamo in particolare alla rete dei gruppi famigliari. Condi- videre le difficoltà aiuta a non sentirsi soli, a non perdere l’autostima e a tro- vare insieme le risorse per essere ge-
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 21 APPROFONDIAMO 21 Le radici, la memoria, la fratellanza e la speranza I pilastri della ricostruzione Alberto Ratti Tempi in cui abbandonare l’orticello, per esprimere sollecitudine verso gli ultimi, per raccogliere sfide inedite, per esprimere vicinanza e gratitudine di Alberto Ratti, Membro del Centro studi dell’Azione cattolica italiana ualche giorno fa, in Q un’intervista al quo- tidiano La Stampa, papa Francesco in- dicava quattro pilastri portanti su cui ricostruire il futuro dopo questa emergenza sanitaria: le radici, la memoria, la fratel- lanza e la speranza. Le radici sono le persone che ci hanno lasciato, coloro cui abbiamo voluto bene e che non potremo mai dimenticare, che ci accompagneranno in forma diversa nel proseguo della nostra esistenza. tanto due, che sono le facce di una mede- Le radici, poi, sono i nostri “nonni”, le per- sima medaglia: l’istituzione del Servizio Sa- sone più anziane e più fragili: dopo questa nitario Nazionale, una radice salda e ben crisi sentiremo ancora più forte il legame piantata nella terra dei diritti, un vanto per il con coloro che sono rimasti e ringrazie- nostro Paese e per il nostro vivere civile; la remo per l’opportunità di sentire ancora le scelta, poi, non scontata e spesso rimessa loro voci, il calore dei loro abbracci, la sag- in discussione, di un sistema fiscale basato gezza antica e sempre nuova che li con- sulla progressività delle imposte. Chi ha di traddistingue. Senza radici si inaridisce e si più, è giusto che versi di più. Ricordiamoci, muore; dobbiamo essere consapevoli di nel tempo di crisi che c’è e che verrà, del- custodire con maggior forza il nostro pas- l’importanza di pagare tutti, quando possi- sato, perché senza di esso non si può pro- bile, le proprie imposte: è radice impastata gredire e migliorare. Fra le radici nel terreno dei doveri. È segno di solida- permettetemi di inserire anche alcune rietà e vicinanza con coloro che in queste scelte lungimiranti che i nostri legislatori settimane ci stanno curando senza sosta, hanno felicemente compiuto in questi set- a prescindere da chi siamo e a quale stato tanta anni di Repubblica. Ne segnalo sol- sociale apparteniamo.
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 22 APPROFONDIAMO 22 La memoria, è il secondo pilastro della ricostruzione, affinché non ci si dimen- tichi di queste settimane e di questi mesi, perché si faccia tesoro degli er- rori compiuti, perché si potenzino e mi- gliorino alcuni servizi essenziali e alcune procedure, perché l’Unione Europea non sia più quella che abbiamo cono- sciuto in questi ultimi quindici anni, ma torni alle sue origini, ad essere solidale e lungimirante, ad essere “la nostra vera Patria”. Elaborato il lutto di questo periodo, forse, verrà anche il momento di dirsi che quanto il Coronavirus ha mo- zioni fra essere umani, come tutti siamo mentaneamente bloccato non può e non fratelli e sorelle, senza distinzioni di lingua, deve essere la normalità cui ritornare come sesso, religione opinioni politiche personali, se nulla fosse. condizioni sociali. La fratellanza chiede e Cogliamo con favore questo tempo per promuove solidarietà; la solidarietà cambia “fare memoria”, per setacciare e tenere ciò il mondo e il cuore delle persone. Come cri- che è umano e gettare via quello che stiani non possiamo non farci promotori di umano non è. Il sistema economico che un cambiamento che parta dalle coscienze stiamo conoscendo da quarant’anni a que- e che contribuisca a costruire un’autentica sta parte è malato: respinge o annacqua gli civiltà dell’amore. accordi sul clima; se ne frega di investire in istruzione, formazione, sanità pubblica, ri- Ci accompagni infine la speranza, una delle cerca, sviluppo; continua a consumare ri- tre virtù teologali, perché anche nei fran- sorse e ad inquinare la natura, rende meno genti più bui e oscuri della storia, sappiamo dignitoso il lavoro; favorisce disugua- che tutto ha un senso indipendentemente glianze, ricchezze sfrenate, povertà asso- da come andrà a finire. Tante sono le do- lute. Abbiamo bisogno di un sussulto di mande, tante le incertezze, ma dopo la responsabilità. Quella che abbiamo co- notte ci sono sempre l’alba e il giorno; struito finora, forse, non era proprio “vera” dopo il calvario e la croce, sempre la Re- normalità. Possiamo puntare a qualcosa di surrezione. La speranza non delude, la migliore, che tenga conto di tutti i fattori in speranza consola, la speranza sostiene. gioco, che si ispiri al paradigma dell’ecolo- Proviamo in questi giorni a ripensare alle gia integrale richiamato da papa France- circostanze della vita in cui abbiamo già in- sco. contrato questa speranza, Cristo, con il suo dolce e paterno sguardo, nelle circo- Terzo pilastro, la fratellanza fra gli esseri stanze passate e in quelle presenti, negli umani: riscopriamo, ripensando e rimodel- ospedali, nelle case, nelle carceri, negli lando il tempo che ci sta di fronte, come amici e nei famigliari, nel sorriso e nel sa- siano belle e uniche le relazioni, come luto dei vicini. Il vero Salvatore è lui. Rim- siamo tutti uniti da un unico filo rosso che bocchiamoci le maniche! si chiama vita e che si chiama morte, come Tratto da: http://azionecattolicamilano.it/pi- non ci debbano essere differenze o distin- lastri-della-ricostruzione/
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 23 OLTRE IL CAMPANILE 23 Un interessante reportage dei nostri padri PIME di Asia News La pandemia rafforza la società civile cinese Willy Lam di Willy Lam giornalista e politologo i Jinping ha colto l’occasione per governo, dal 25 febbraio i contagi importa- X colpire la nascente società civile ci- nese. Il presidente cinese usa la cri- si epidemica per favorire i suoi pro- tetti. Intellettuali e attivisti fanno sentire la loro voce. Ogni volta che il Partito-Stato com- ti dall’estero hanno iniziato a superare quelli all’interno del Paese (Oms, 26 febbraio). Al- meno da questa prospettiva, sembra che Xi abbia recuperato in qualche misura autori- tà e prestigio. Tuttavia, intellettuali, giorna- mette un errore, offre ai cinesi l’opportuni- listi, “informatori” e altri membri della società tà di emanciparsi. civile hanno insistito sul fatto che se Xi fos- se stato più sincero sin dalle fasi iniziali del- Hong Kong (AsiaNews) – “Se il regime l’epidemia – e se strutture e attrezzature me- avesse raccontato la verità sull’epidemia di diche adeguate fossero state trasportate nel- coronavirus, in Cina ci sarebbero state l’Hubei in tempi più rapidi – il numero dei casi molte meno vittime”. È il pensiero di tanti in Cina sarebbe stato inferiore ai circa esponenti della società civile cinese. Xi Jin- 80mila registrati; e le vittime molto meno del- ping ha approfittato della pandemia per fa- le 3199 riportate il 15 marzo (Economic vorire le carriere di alcuni suoi protetti e col- Times, 15 marzo; Straits Times, 12 marzo). pire il dissenso. Gli intellettuali alzano la voce. Mentre molte parti della Cina sono sotto- Xu Zhangrun: “Tutti sono uguali davanti alla poste a legge marziale, Xi ha colto l’occa- pandemia”. Wang Yu: “L’improvvisa morte sione per colpire la nascente società civile di Li Wenliang ha fatto capire a molti in Cina cinese. Un folto gruppo di intellettuali ha ri- che questo regime teme le persone che di- schiato la propria sicurezza personale per cono la verità”. Il dissenso resiste agli attacchi elogiare Li Wenliang. Il medico di Wuhan è del Partito-Stato. L’analisi del giornalista e stato tra i primi a mettere in guardia le au- politologo Willy Lam. torità dai pericoli dell’infezione polmonare; Per gentile concessione della Jamestown il 6 febbraio, Li è caduto vittima del Covid- Foundation (traduzione a cura di Asia- 19. Sono scomparsi intellettuali come il fa- News). moso professore di legge Xu Zhangrun, del- Introduzione l’università Qinghua, e l’esperto costituzio- Secondo i dati forniti dalle autorità di Pe- nale, e avvocato per i diritti umani, Xu chino, la pandemia polmonare ha raggiun- Zhiyong. to il picco all’inizio di marzo. Il 10 marzo, il giorno dopo l’unica visita ispettiva del presidente Xi Jinping a Wuhan (Hubei), le statistiche uf- ficiali indicavano che nella città epicentro dell’epidemia erano ap- parsi solo otto nuovi casi – 15 in tutta la Cina. Sempre secondo il
Squilla aprile 2020 stampa__ 09/04/20 09:18 Pagina 24 OLTRE IL CAMPANILE 24 Anche le riunioni di istituzioni della società parenza, queste persone si riferivano alle pro- civile, come le chiese legalmente ricono- messe fatte da Sun, secondo cui cibo e al- sciute e quelle sotterranee, sono state sop- tri beni essenziali sarebbero stati messi a di- presse per la quarantena. L’apparato poli- sposizione di ogni famiglia a Wuhan. ziesco statale ha anche approfittato del co- La società civile fa sentire la sua voce prifuoco per comminare una condanna di 10 In apparenza, la società civile cinese – in- anni a Gui Minhai, il libraio di Hong Kong che tellettuali, avvocati per i diritti umani e fedeli nel 2015 era stato arrestato in Thailandia per cattolici sotterranei – è repressa con mezzi aver pubblicato una serie di libri ritenuti im- draconiani. Tuttavia, tanti attivisti coraggio- barazzanti dall’aristocrazia “rossa” del Par- si hanno sfidato la censura e l’oppressione tito comunista cinese (Pcc). Mentre Gui non per far sentire la loro voce. Xu Zhangrun e ha nulla a che fare con la pandemia, la sua una dozzina di altri intellettuali hanno fatto cir- pesante condanna sembra un avvertimen- colare sul web un appello: “La libertà di to agli intellettuali che osano criticare il espressione inizia oggi”. Oltre a chiedere un trattamento riservato dal Partito ai sosteni- trattamento adeguato per le vittime della pan- tori della libertà di espressione. demia, i firmatari hanno invocato l’istituzio- Xi Jinping usa la crisi per favorire i suoi pro- ne di un giorno commemorativo di Li Wen- tetti liang, e di una Giornata nazionale per la libertà I pionieri della nascente società civile cine- di espressione. In un articolo intitolato “Un po- se si sono anche concentrati sul fatto che polo arrabbiato non ha più paura”, il professor Xi ha approfittato della pandemia per favo- Xu ha accusato Xi di farsi pubblicità attraverso rire le carriere di alcuni funzionari che in pas- il suo stretto controllo della lotta alla pande- sato hanno lavorato con lui nel Zhejiang e mia. “Il presidente – scrive Xu – non ha ver- nel Fujian. Diversi protetti di Xi sono stati pro- gogna perché le sue parole e ciò che è nel mossi durante la lotta contro la pandemia. suo cuore non corrispondono”. Numerosi intellettuali e “cittadini-giornalisti” Un fondatore dell’influente New Citizen Mo- hanno criticato il modo in cui alti funziona- vement, l’attivista Xu Zhiyong, ha semplice- ri come Xi e il vice-premier Sun hanno cer- mente chiesto a Xi di “farsi da parte. Prima cato di guadagnare capitale politico duran- della sua scomparsa, il 15 febbraio, te il loro tour di Wuhan. Solo il 10 marzo, Xu Zhiyong ha criticato la leadership in un quando la situazione sanitaria nella capita- articolo: “Nei loro cuori non ci sono concet- le dell’Hubei si è stabilizzata, Xi ha visitato ti di giusto e sbagliato; nessuna coscienza; la città. Molto è stato detto del fatto che le nessuna linea di fondo e nessuna natura autorità avevano schierato migliaia di agen- umana. ti della Polizia armata del popolo e di quel- Wang Yu, nota attivista per i diritti umani, ha la municipale per “proteggere” il presiden- detto ai giornali stranieri che “un regime au- te. Nel suo giro, Xi ha sempre mantenuto una toritario è sostenuto da due cose: leggi e vio- distanza di sicurezza dagli operatori sanitari lenza”. Ha inoltre affermato che “l’improvvisa e dai normali residenti di Wuhan che avreb- morte di Li Wenliang ha fatto capire a mol- be dovuto incoraggiare e rallegrare. ti che questo regime teme le persone che Il 5 marzo, mentre Sun visitava il distretto di dicono la verità”. Secondo Wang, le auto- Qingshan tenendosi a distanza dalla popo- rità sono colpevoli di aver nascosto la pan- lazione locale, alcune dozzine di persone che demia, e anche la morte di Li ha aspetti poco vivevano nei piani più alti del quartiere han- chiari. no gridato: “Falso, falso! È tutto falso!”. In ap- L’attacco più spietato a Xi è venuto dalla
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