VINO NUOVO IN OTRI NUOVI - Le parole di Gesù riportate nei Vangeli suonano - Istituto San Giuseppe ...

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VINO NUOVO IN OTRI NUOVI - Le parole di Gesù riportate nei Vangeli suonano - Istituto San Giuseppe ...
Dorsoduro 1690/A - VE                                                                                                                   Luglio-Agosto 2017 - anno 18° - n. 121
  Editore: Istituto Suore Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto, Venezia - Dir. resp. sr. Vilma Piovesana - iscr. al n. 1434 del Reg. stampa del Trib. di VE del 24.9.2002 - Stampa: TIPSE Vittorio Veneto
                                Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB TV

  VINO NUOVO IN OTRI NUOVI
  L    e parole di Gesù riportate nei Vangeli suonano
       talora enigmatiche. Cosa voleva dire con la lapi-
  daria sentenza: “Vino nuovo, in otri nuovi”?
  Disprezzo dei vecchi otri? No, perché non vuole che
  l’irruenza del vino nuovo li rompa.
  Disprezzo del vino vecchio? No, perché afferma che
  chi lo bene lo trova buono. Esaltazione del vino nuo-
                                                                                              Un au
  vo e degli otri nuovi? Sì perché li associa come con-
  geniali.
  Ma cosa voleva indicare con gli otri e con il vino?
                                                                                                ben
  Persone? Strutture? Idee? Strategie…?
  Nel Capitolo Generale, e molto prima, per noi Figlie
  di S. Giuseppe, oltre ad ascoltare le indicazioni della
  Chiesa (Per vino nuovo otri nuovi: le sfide della vita
  consacrata), meditazioni sul tema proposte da esper-
  ti, meditazione personale, vi fu anche un tentativo di
  identificare vino e otri in chiave progettuale.
  Il vino è Gesù, è il Vangelo, è la sana dottrina e la
  tradizione cristiana cattolica della Chiesa.
  Vino buono e vino nuovo, il vino che ogni giorno nu-
                                                                                               I  n occasione del 27° Capitolo generale delle Suore Figlie di
                                                                                                  S. Giuseppe, sul tema: “Vino nuovo in otri nuovi (Mc 2,23)
                                                                                               - Ascoltare per leggere i segni dei tempi e rispondere profetica-
  tre la vita spirituale, fraterna apostolica dei credenti,                                    mente alle sfide con fedeltà allo Spirito del carisma, Sua Santità
  delle singole persone, delle piccole e grandi comuni-                                        Papa Francesco rivolge il suo cordiale e beneaugurante pensiero.
  tà, della Chiesa universale.                                                                 Egli invoca l’assistenza del Divino Spirito perché codesta Fami-
                                              Segue a p. 2                                     glia religiosa possa continuare la generosa opera al servizio della
                                                                                               Chiesa, in speciale dedizione all’educazione delle giovani gene-
    LA MADRE GENERALE Francesca Lorenzet                                                       razioni, particolarmente i poveri o chi è privo di sicuri riferimenti
   E IL SUO CONSIGLIO per il nuovo sessennio                                                   affettivi, sociali, etici, religiosi e culturali.
                                                                                               Il Santo Padre formula voti che l’importante assise susciti nuovo
                                                                                               fervore spirituale nel perseguire gli ideali di santità e di fedeltà
                                                                                               della vita consacrata per vivere con rinnovato vigore il carisma
                                                                                               suscitato nel cuore e nella vita del Venerato Fondatore il Bea-
                                                                                               to Luigi Caburlotto e rendere attuale nelle diverse situazioni la
                                                                                               forza rinnovatrice del Vangelo e, mentre chiede di perseverare
                                                                                               nella preghiera a sostegno del suo ministero di successore dell’a-
                                                                                               postolo Pietro, per intercessione della Vergine Maria, imparte di
                                                                                               cuore alle Sorelle Capitolari l’implorata benedizione apostolica,
                                                                                               estendendola volentieri all’intera Famiglia religiosa.
                                                                                               Dal Vaticano, 9 luglio 2017
                                                                                                                                             Cardinale Pietro Parolin
                                                                                                                                    Segretario di Stato di Sua Santità
        da sx: sr Simone Pereira de Araujo - sr Paolina Dassie
Madre Francesca Lorenzet - sr Caterina Cais - sr Paola Balduit
VINO NUOVO IN OTRI NUOVI - Le parole di Gesù riportate nei Vangeli suonano - Istituto San Giuseppe ...
2        IIn
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                                    VINO NUOVO IN OTRI NUOVI segue
                                                                                             tissimi laici che lavorano con noi.
                                                                                             In realtà mai nel nostro impegno edu-
                                                                                             cativo, in ogni istituzioni in cui abbia-
                                                                                             mo operato, noi Figlie di S. Giuseppe
                                                                                             siamo state sole. Sempre, proprio per
                                                                                             indicazione esperienziale dello stesso
                                                                                             nostro Fondatore, abbiamo lavorato
                                                                                             con i laici sentendoli collaboratori in-
                                                                                             dispensabili ed efficaci. Nel tempo il
                                                                                             loro numero è cresciuto in modo espo-
                                                                                             nenziale: questo non può non interro-
                                                                                             garci.
Il Vescovo Corrado Pizziolo ha celebrato la S. Messa di apertura del Capitolo.               I laici docenti, educatori, Volonta-
                                                                                             ri, collaboratori nei vari settori sono
E gli otri siamo noi, vecchi e nuovi ad         linguaggio dei piccoli, dei giovani,         agenti attivi dell’educare, competenti
un tempo.                                       delle giovani donne in situazioni dif-       e attenti al clima dei tempi e partecipi
Quanto è facile addomesticare su mi-            ficili…                                      con noi di una sensibilità spirituale ca-
sura il Vangelo e fare di Gesù un Mae-          Un modo speciale di leggere vino e           rismatica. Avvertiamo il loro e nostro
stro e Signore accomodante!                     otri ci è parso riguardare la trasfusione    bisogno di incontrarci proprio su que-
Sicché occorre scuoterci e ritrovare            del “vino” considerato come carisma          sto ponte. Noi religiose siamo porta-
ogni giorno la freschezza evangelica            educativo ereditato dal Beato Padre          trici del carisma, avendolo abbracciato
del vivere, la passione carismatica che         Luigi e da una storia ormai lunga, ne-       come sentiero della nostra vita, dai lai-
ci spinge a guardare le nuove genera-           gli “otri nuovi” rappresentati dai mol-      ci, in cammino formativo condiviso,
zioni con sollecitudine educa-                                                                                   possiamo imparare
tiva. Abbiamo avvertito un ap-                                                                                   a leggerlo nell’oggi
pello cogente a rinnovare otri, a                                                                                con maggiore novi-
svecchiarli, ponendoci in ascol-                                                                                 tà, e a loro possia-
to, lasciandoci toccare il cuore                                                                                 mo offrire le ragioni
e accendere mente e creatività                                                                                   che ci fanno credere
per incrociare efficacemente la                                                                                  che educare sia an-
vera sete, i veri appelli, il vero                                                                               cora e sempre più la
                                                                                                                 frontiera da tenere
                                                                                                                 con ogni energia e
                                                                                                                 passione.
                                                                                                                          una Sorella
                                                                      Un grazie molto speciale al parroco             capitolare ARB
                                                                      di Lentiai Don Luca Martorel che
                                                                         ha celebrato quotidianamente
                                                                         la S. Messa e offerto spunti di
                                                                              meditazione sulla Parola.
                                                                        Abbiamo partecipato con gioia
                                                                   alla festa patronale della Madonna
                                                                       del Carmine, nella quale egli ha
                                                                    voluto ripristinare dopo 47 anni la
                                                                               consacrazione del Paese
                                                                                        alla S. Vergine.
       SE PUOI E VUOI AIUTARE
       LE NOSTRE MISSIONI
       Puoi rivolgerti alla Comunità delle Figlie di S. Giuseppe che cono-
       sci, oppure avvalerti di:
       Missione Filippine -
       Cod IBAN: IT43O0617502001000000202080
       c/c postale n 18939306
       Missione Kenya -
       Cod IBAN: IT76N0617502001000000276880
       - c/c postale n 18437301
       Missione Brasile - (N.B. per il Brasile i versamenti pro sociale de-
       vono essere diretti)
       SANTANDER - BANCA 033
       AGENCIA: 0107-PENHA - CONTA: 13-003731-6
       INSTITUTO DAS FILHAS DE SÃO JOSÉ - SAN PAOLO
       - BRASILE - CNPJ: 62 013 552/0001-91
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Luglio•Agosto 2017     In Dialogo                3

Il Beato Luigi Caburlotto:
                                        nella parola del patriarca Francesco Moraglia
  Dall’omelia tenuta nella S. Messa nel         scolastici ecc. –, per non parlare poi del     autorevolezza, non serve il castigo. So-
bicentenario della nascita, nella Basilica      linguaggio, sono la prova di tutto ciò.        prattutto gli educatori, a cominciare dai
S. Maria Gloriosa dei Frari – 7 giugno          Ore e ore lasciati davanti alla televisione    genitori, non devono dimenticare che si
2017, bicentenario della nascita.               o interi pomeriggi trascorsi alle prese con    addossano non solo la cura della mente
  Viviamo questa nostra celebrazione            videogames o a navigare nella rete fanno       degli allievi, ma anche dell’anima e del
ormai al termine di un anno scolastico          perdere il contatto con la realtà, soprat-     cuore, cosa assai delicata, perciò si de-
e di attività educativa e formativa, con        tutto il gusto delle relazioni umane che       vono rivestire di Gesù Cristo. Ecco per-
le sue gioie e fatiche che affidiamo alla       sono certamente più faticose del comodo        ché, per educare, ci vuole non solo com-
misericordia del Signore per le mani            “navigare in rete” ma che sono in grado        petenza ma soprattutto amore gratuito,
della Beata Vergine Maria.                      di far maturare la persona umana nella         affetto autentico e disinteressato.
In questo contesto è sempre utile tornare       fatica di un reale confronto, aiutandola a     Non possiamo dimenticare anche un al-
all’insegnamento del Caburlotto, reso in        esser realmente libera.                        tro suo prezioso insegnamento: Si può
parole e anche in numerose e concrete re-       I genitori, oggi più ancora che nel pas-       considerare valido un educatore quando
alizzazioni che riguardano l’educazione,        sato, non possono limitarsi a informare        all’intelligenza e alla preparazione asso-
questione oggi delicata e urgente.              e a trasmettere nozioni ai loro figli ma       cia la passione di condurre gli allievi al
Nella nostra epoca – detta postmoderna o        devono impegnarsi toto corde nell’arte         loro perfezionamento.
della tarda modernità – i contatti virtuali     mai scontata dell’educare; in tal modo         Non è un caso, allora, che la figura di
attraverso i social e la “rete” hanno, in       lasceranno a loro un’eredità che nessun        san Giuseppe risulti così fondamentale
gran parte, sostituito gli incontri reali fra   frangente o sconquasso della vita potrà        nella vita e nella spiritualità, oltreché nel
le persone, così, la trasmissione di valori     mai togliere.                                  metodo educativo, di don Luigi tanto da
e della stessa fede risulta non solo pro-       Ricordo a me e a voi, carissimi educa-         proporlo come riferimento diretto alle
blematica ma pure insufficiente.                tori, religiose figlie del beato Caburlotto,   sue suore – il cui istituto è denominato,
Nella trasmissione dei valori e della fede      genitori, insegnanti – alcuni pensieri di      appunto, “Figlie di S. Giuseppe” – ed
siamo, infatti, chiamati a comunicare la        don Luigi, lui che fece dell’educazione        anche come modello per la vita aposto-
realtà di una scelta che è scoperta con         dei giovani il cardine del suo agire e della   lica e per i compiti educativi: Giuseppe
l’altro e a lui va offerta in un incontro       sua missione in questa città di Venezia e      è in ginocchio davanti al Figlio di Dio,
reale; è questo un dovere che oggi gli          nel più ampio territorio del nostro Vene-      è in umile e rispettoso servizio, pur non
educatori e, in modo particolare, i geni-       to.                                            rinunciando a fargli da modello, giuda
tori hanno nei confronti dei loro allievi       Agli educatori, in particolare, egli ricor-    ed educatore. Così dev’essere per ogni
e dei loro figli. Avere tempo per l’altro       da quali siano le sole “armi” necessarie       educatore. In ogni bambino, in ogni ra-
vuol dire volergli bene.                        e preziose per educare che – beninteso         gazzo in crescita, e in ogni uomo, velato,
Gli insegnanti e i genitori – primi educa-      – specifica sempre essere un’arte del          ma reale, è presente il Figlio di Dio…
tori dei loro figli – devono saper tocca-       cuore. Tali armi sono dunque: dolcezza,        (D. Agasso jr).
re il cuore dei loro ragazzi e muoverne         discrezione, perseveranza. E in un altro       Il beato don Luigi ci ricorda, con la sua
le energie più intime affinché possano          passo, poi, aggiunge: La virtù distintiva      parola, che dobbiamo esser riferimenti
reagire ai tanti messaggi – non di rado         di un educatore è senza dubbio la pazien-      certi per i nostri giovani in quella che è la
diseducativi – che ricevono ogni giorno,        za. Traspare evidente anche la sua scelta      ricerca fondamentale della loro vita: sco-
aiutandoli a maturare un sereno spirito         e metodo educativo: Solo carità e dolcez-      prirne il senso. Ma non si possono aiutare
critico e, insieme, a elaborare gli anticor-    za conquistano il cuore e persuadono al        gli altri a scoprire il senso della propria
pi necessari che consentano loro d’esser        bene… Se l’educatore associa dolcezza e        vita o vocazione se, per primi, noi non
liberi e capaci di scelte cristianamente e                                                     abbiamo scoperto e non viviamo la no-
umanamente mature in una società sem-                                                          stra personale vocazione che siamo chia-
pre più povera di valori di riferimento.                                                       mati a conoscere, amare e testimoniare
Per cuore – e siamo in linea col pensiero                                                      con semplicità e coerenza. Allora saremo
del Caburlotto – non si intendono soltan-                                                      loro di aiuto.
to i sentimenti e l’emotività, ma il centro                                                    Questo è richiesto ai papà, alle mamme,
intimo della persona con tutte le sue ri-                                                      agli insegnanti, alle religiose e ai preti e
sorse di intelligenza, volontà, memoria,                                                       questa è la prima domanda che un educa-
sentimenti, affetti, fantasia.                                                                 tore deve porsi ogni giorno incontrando
Spetta proprio agli insegnanti e, innan-                                                       chi il Signore gli ha posto dinanzi.
zitutto, ai genitori muovere il cuore dei                                                      Ripeto: possiamo aiutare gli altri a sco-
ragazzi, ossia tutte le loro risorse – intel-                                                  prire la loro vocazione solo se, per primi,
ligenza, volontà, memoria, sentimenti,                                                         abbiamo scoperto e viviamo la nostra,
affetti, fantasia – affinché non rimangano                                                     ossia se la conosciamo, la amiamo e la
prigionieri di messaggi inutili, diseduca-                                                     testimoniamo con semplicità e coerenza.
tivi e vengano “anestetizzati” da un con-
tinuo rumore di fondo che li confonde e
rende incapaci di aprirsi alla totalità del                                                    Icona del Beato Padre Luigi scritta da
reale, cadendo in una forma di riduzio-                                                        Rosanna Sanguigni (Roma)
                                                                                               L’ex allieva ha fatto dono alla sua Scuola Ist.
nismo che li conduce a elaborare mondi                                                         S. Giuseppe del Caburlotto, Roma, di questa
virtuali o a seguire acriticamente l’o-                                                        grande e significativa icona nella quale ha
pinione dominante. I diktat della moda                                                         colto il cuore del carisma educativo che
– vestiti, taglio dei capelli, accessori                                                       evidentemente ha respirato.
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4        In Dialogo Luglio•Agosto 2017

ITALIA, VECCHIA AMATA ITALIA…
Il Capitolo generale, che ha un ritmo ordinario di celebrazione ogni sei anni, tra i suoi compiti pone come prioritaria una sosta di
riflessione e discernimento sui 6 anni trascorsi, sull’oggi, e in prospettiva del futuro, specialmente quello dei prossimi sei anni. Deside-
riamo condividere qualche rapida pennellata sui quattro Paesi in cui le Figlie di S. Giuseppe vivono oggi.

ITALIA: un Paese in fatica politica,                                                            “... di fronte all’infanzia sof-
economica, sociale, religiosa…                                                                  ferente, non potevo restare a
Tra gli indicatori segnaliamo: mancan-                                                          guardare,
za di lavoro, immigrazioni senza preci-                                                         non potevo solo pre-
sa progettualità, scarsa cura ambientale,                                                       gare... era urgente
politica senza chiari riferimenti valoriali,                                                    fare qualcosa per
corruzione diffusa, sfida della globaliz-                                                       ridare gioia e
zazione, individualismo scambiato per                                                           speranza ai bam-
rispetto (se piace è un diritto), vuoto di                                                      bini...”
etica in politica e non solo.                                                                   Oggi i Volonta-
La legislazione italiana irride i valori cri-     Accanto a mamme coraggiose e fragili          ri del Fanciullo
stiani in tema di famiglia dove si registra       e con molti collaboratori alla Mater Dei      operano in 4 Case
una produzione legislativa contro: unioni         un programma promozionale: Amare
                                                                                                Nazaret con amo-
civili equiparate al matrimonio, divorzio                                                       revolezza per
                                                  la vita nascente e colei che la porta in
breve, eutanasia e liberalizzazione delle                                                       restituire la
                                                  sé, accompagnare sorregge e rinforzare        gioia di vi-
droghe …
                                                  con stima e rispetto le capacità geni-        vere a molti
Es. la questione del gender è un attacco
alle radici del pensiero cristiano e il mon-      toriali delle mamme, aiutandole a co-         minori.
do cattolico rischia di non accorgersi del-       struire con gradualità relazioni affettive
la sua pervasività.                               autentiche, promuovendo la loro digni-
Vale la pena interrogarsi sulla ragione           tà di donne e madri, la loro autonomia
della grande debolezza dei cattolici a la-        e il reinserimento nel tessuto sociale…
sciarsi confinare in uno spazio ininfluen-
te, spesso irriso.                                Tra queste amorevoli mura guardo ora
                                                  la mia bambina come “ mia salvezza”
La cultura dominante è disposta                   e ringrazio ogni giorno per aver detto sì
a vendere tutto, è individualistica,              alla vita .
consumistica, vede la tecno scienza                                            Una mamma.
come la soluzione di tutti i problemi, ha
perso il riferimento a Dio, non senza                               Un      bambino
responsabilità ecclesiale di un silen-                              ha bisogno di
zio che sembra assecondare o acco-                                  stringere una
modarsi… oggi ci troviamo di fronte                                 mano: all’Ar-
una cristianità che ragiona secondo il                              cobaleno     di
mondo …                                                             Porcia, una co-
Cresce l’ateismo tra i giovani: la ge-           munità di operatori supportata
nerazione adulta ha difficoltà a trasmet-        da molti Volontari con passio-
tere la fede ai figli.                           ne educativa, creatività, in rete,
                                                 con dolce fermezza e lungimi-
L’Italia è un Paese “vecchio”: calano le         rante speranza si adopera
nascite, cresce l’età media.                     perché bambini e ragaz-
Le vocazioni sacerdotali sono in calo co-        zi trovino se stessi e
stante, quelle religiose in calo ancora più      recuperino gli af-
grave.                                           fetti familiari...
Eppure
L’Italia non è tutta qui, ma occorre
ripartire dalla fragilità per recuperare                                                                           I molti volti della scuola
progettualità e speranza: occorre, a
tutti i livelli e ciascuno nel suo campo,
riproporre il cristianesimo nella sua
oggettiva radicalità.
Occorre ripartire dai giovani, ridare
slancio e vitalità a tutte i settori in cui
ci lancia il nostro carisma educativo:
nella scuola, nelle opere sociali in fa-
vore dei minori, delle giovani donne in
difficoltà, della famiglia, occorre esse-
re presenti nella pastorale parrocchiale,
nella vita ecclesiale.
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Luglio•Agosto 2017   In Dialogo          5

                  BRASILE.                           “Eu te amo meu Brasil!”
La Chiesa in Brasile ha promosso un’approfondita analisi per orienta-
re con il maggiore realismo la propria pastorale. Emergono molti fronti Vila Matilde, una scuola
problematici per la fede cattolica nel grande Paese dell’America latina: di oltre 1000 allievi
cresce il relativismo mentre si fa più labile nella gente l’adozione di criteri
e valori evangelici nel vivere; la formazione, costrittiva tanto da desiderare
libertà dalla famiglia, dalla religione e dalla società; si osserva confusione
circa i concetti di sessualità, di famiglia e del matrimonio; sono in atto
forti posizioni contro la Chiesa e la verità del Vangelo, negazione della
Croce e della sua forza redentrice; pratiche manipolative della vita (em-
brioni, aborto, morti assurde…); il pluralismo religioso spesso è segnato
da pratiche fondamentaliste basate su emotività e
sentimentalismo.
Nel contesto cattolico un numero considerevole
di persone si allontana dalla comunità ecclesiale; il
clero si concentra più in aree ricche piuttosto che là
dove c’è bisogno di solidarietà ecclesiale; le comu-                                                                               il Brasile
nità appaiono talora più agenzie di servizi religiosi                                                                             vomita la
                                                                                                                                corruzione
che luoghi di esperienza fraterna della fede …
La Chiesa brasiliana si sta interrogando su quale
nuova forma di comunità ecclesiale possa rispon-
dere al bisogno di oggi e già si è data un itinerario
in cinque passaggi: essere Chiesa in stato
permanente di missione verso tutte le peri-
ferie; Casa dell’iniziazione alla vita cristia-
na; Luogo dell’animazione biblica della vita
e della pastorale - tutti devono riscoprire il
contatto con la Parola di Dio; Comunità di
comunità; a servizio della vita in tutte le si-
tuazioni.
La situazione politica e sociale è molto
complessa: dal marzo 2014 si è aperta una
radicale investigazione sulla corruzione, in
cui sono inquisiti i politici. Scoprire questo
male è cosa positiva, ma sconcertante e pro- Santa Rita do Passa Quatro, fondata nel 1927: opera sociale, la banda dei ragazzi,
vocatrice di grande indignazione e rivolta sopra la comunità religiosa
nel popolo.
Questo controllo sta acuendo le relazioni
Stato-Chiesa. Anche le istituzioni filantropiche (opere so-
ciali) che lo Stato sosteneva, sono oggi considerate “pri-
vate” e non più sostenibili: lo Stato non può finanziare la
Religione! sicché le nostre opere sociali corrono rischio di
insostenibilità.
Le comunità brasiliane delle Figlie di S. Giuseppe
Il carisma proprio dell’Istituto ha suscitato in Brasile nu-
merose e ben frequentate Scuole, dall’Infanzia alle Se-
condarie di 2° grado. La crisi delle vocazioni ha ridotto il
numero di Sorelle che vi operano direttamente, e quindi le
attuali scuole sono dirette da personale laico, mentre le So-
relle sono referenti di formazione e di indirizzo educativo.
Le comunità religiose si preoccupano specialmente della
formazione del personale docente e di collaborazione nel-
le scuole e nelle opere sociali e si dedicano alla pastorale
nelle realtà parrocchiali e diocesane: accoglienza di gruppi per la catechesi; formazione
di educatori e volontari; partecipazione nei gruppi di giovani; pastorale della Salute e
nei Consigli Municipali per l’Infanzia e gli adolescenti e per l’Assistenza Sociale; di-
rettamente operano con varie iniziative alla cura dei poveri, promuovendo tra la gente
un’azione collaborativa.
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6        In Dialogo Luglio•Agosto 2017

FILIPPINE. DAUGHTERS OF ST. JOSEPH
 Qualche aspetto del paese                          Le comunità religiose sono quattro.
Le Filippine sono oggi un Paese in rapi-           Le Sorelle Filippine, sono un gruppo gio-
da crescita economica, tuttavia non a be-          vane, tutte impegnate nella Scuola, anche
neficio di tutti, rappresentano un mercato         pubblica, dove danno lezione di Religione
ambito dai Paesi ricchi e non certo senza          cattolica, o dedite a servizi pastorali nelle
interessi. E’ anche uno dei Paesi più accul-       parrocchie, specialmente nella catechesi,
turati dell’Asia (il 95% della popolazione         di bambini e giovani, ma anche di adulti
è alfabetizzata), gode di un’eccellente tra-       (preparazione al matrimonio, visite a ma-
dizione universitaria che attira studenti dai      lati…).
Paesi limitrofi.                                   La formazione accademica delle Sorelle
                                                   privilegia gli ambiti della teologia, bi-
Politica interna                                   blica, missionologia, Counseling … stu-
Fino al 2016 il Paese ha goduto di una re-         di che orientano al servizio diretto della
lativa stabilità, di un programma di edu-          persona, lasciando invece ai laici altri                           Esercizi sportivi … di squadra
cazione nella scuola pubblica con sussidio         insegnamenti.
per i poveri; si sono visti rilevanti miglio-      La scuola è senz’altro l’areopago pri-
ramenti nelle vie di comunicazione strada-         vilegiato delle Sorelle, non fine a se
le; è stata messa in atto una politica di lotta    stessa, ma come luogo formativo della
alla povertà e alla corruzione, di maggiore        persona umana in tutte le sue dimen-
trasparenza amministrativa. Nell’ultimo            sioni.
periodo però è scoppiata la rivolta contro
la corruzione (le Filippine sono
al secondo posto su scala mon-
diale): quanto era stato affidato
ai politici per creare sviluppo
industriale, turistico, lavorativo
è stato stornato dai politici stes-
si a proprio interesse. Anche le
somme stanziate dal Governo e
ricevute dall’estero per la rico-
struzione dopo le devastazioni
causate dai tifoni hanno preso
altre vie e non in aiuto ai dise-
redati.
Per questo la popolazione
ha sostenuto l’elezione a
Presidente di Rodrigo Du-
terte, che non è corrotto, ma
ha idee estreme: egli intende                                                                                      Educare a scoprire i propri talenti
creare lavoro, lottare contro
droga e criminalità, ma usan-
do violenza impunita.
Anche molti Vescovi l’hanno
sostenuto nella sua campagna
elettorale, e ora appaiono di-
visi, non possono certo soste-            Educare alla solidarietà verso i più poveri …
nere le frasi, non solo verbali,
che egli va pronunciando:                                                      Formazione
                                                                           dei docenti…

                     Tra i più poveri con amore per evangelizzare e sostenere il riscatto dall’emarginazione dei più emarginati
VINO NUOVO IN OTRI NUOVI - Le parole di Gesù riportate nei Vangeli suonano - Istituto San Giuseppe ...
Luglio•Agosto 2017   In Dialogo           7

Kenya:                          un paese in cammino
                                                 nei giorni festivi a molti altri bambini. La
La produzione agricola è una risorsa del         scuola permette una attenzione particolare
Paese, ma condizionata dalle piogge. Se          alla salute e l’accostamento delle famiglie,
non cadono, l’aridità oltre a danneggiare i      da coinvolgere, cui offrire specifici percor-
raccolti provoca mancanza d’acqua per le         si di promozione. La visita alle famiglie
necessità delle persone. L’acqua è davvero       povere costituisce un momento importante
un problema complesso che genera guerre          di vicinanza alla gente.
tribali per il controllo delle risorse idriche   L’impegno delle Sorelle nella pastorale
e degrado dell’ambiente (erosione del ter-       è intenso e molto variegato, partecipano
reno, desertificazione, deforestazione).         alla formazione nelle comunità cristiane di
L’alfabetizzazione si diffonde, ma manca-        base e/o gruppo donne cattoliche, si dedi-
                                                                                                 medici che offrono servizio gratuito alla
no adeguati finanziamenti governativi, le        cano all’insegnamento della religione nel-
                                                                                                 popolazione. La gente, avvertita, accorre
classi sono fatiscenti e sovraffollate.          la scuola primaria governativa.
                                                                                                 per visite diagnostiche e anche per riceve-
Il Kenya è un paese giovane, il 41% della        La missione in Kenya è sostenuta da bene-
                                                                                                 re medicine adeguate.
popolazione è sotto i 14 anni. Molti minori      fattori italiani, persone semplici che man-
                                                                                                 Gli stessi medici hanno fornito, special-
sono costretti a lavorare, molti sono sfrut-     dano dei contributi per i progetti che ogni
                                                                                                 mente l’ambulatorio di Sirima, di attrezza-
tati nel commercio della prostituzione.          anno vengono illustrati nella campagna
                                                                                                 ture di qualità, sicché il centro è ricono-
Pesante la criminalità endemica: “Il tri-        pro missioni.
                                                                                                 sciuto anche dalle autorità civili.
balismo e la corruzione, dicono i vescovi,       Un importante sostegno viene offerto due
                                                                                                 Un gruppo di volontari ha inoltre cura di
minano la pace e la stabilità della nazione      o anche tre volte all’anno da un gruppo di
                                                                                                      dare aiuto alle comunità per le strut-
keniana” (Vescovi del Kenya
                                                                                                           ture della missione e per i Proget-
2017).
                                                                                                              ti in favore dei poveri.
Sono numerose le confessio-
ni cristiane: 45% protestanti
di varie chiese; 35% cattolici e
ortodossi; 11% musulmani i ri-                                                                                  La corruzione un male
manenti seguono religioni locali                                                                                corrosivo denunciato dai
antiche o asiatiche.                                                                                           Vescovi

Sirima e Olepolos sono i due
luoghi in cui vivono le Figlie               giovanissime mamme
di S. Giuseppe.
Sorelle italiane e filippine
hanno fatto dell’essere mis-
sionarie una priorità e del
Kenya un Paese di adozione:
consacrate, inviate, incultura-
te per servire Dio e i fratelli
assumendo gioie e speranze,                                          Giovani in ricerca vocazionale
fatiche e sofferenze della gen-
te.
Il dono grande è stato di veder sorgere in
giovani Keniane il desiderio di consacrarsi
a Dio e di mettersi con amore e generosità
a servizio della loro gente.
Le Sorelle stanno accanto alla gente. Han-
no cura dei bambini nella scuola, non solo
per accostarli all’istruzione, ma anche per
assicurare loro un pasto giornaliero, aperto

 cura dei poveri e della formazione cura della
            salute e promozione vocazionale
                                                                                                         Catechesi, lettura della Parola
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8       In Dialogo Luglio•Agosto 2017

FESTA DELLA FAMIGLIA A CHIRIGNAGO                                                           A
                                                                                            ARB
                                                                                             RB
Nel giornalino parrocchiale La Proposta, si annunciava così:
SCUOLA DELL’INFANZIA SACRO CUORE - Domenica
21 maggio i bambini della nostra Scuola dell’Infanzia “Sacro
Cuore” animeranno la S. Messa delle 9.30 con i loro canti e la
loro spontanea allegria.
La celebrazione vuole esprimere il ringraziamento al Signore
per l’anno scolastico trascorso ed è la prima fase della festa
della famiglia che, a seguire, si terrà presso la nostra Scuola.
Durante la festa i nostri bambini si esibiranno con danze, canti
e poesie; successivamente ci sarà la consegna del “diploma” ai
più grandi ed un grande pic-nic. Insomma, una grande giornata
di festa APERTA A TUTTI! Vi aspettiamo!                            E, dalle foto che ci sono giunte, dobbiamo pensare che gli in-
                                                                   vitati sono accorsi e che i genitori si sono messi in gioco con i
                                                                   loro bambini.

Mestre, Scuola L. Caburlotto: Caburlottiadi e… approfondimento della Costituzione italiana!
Ogni anno la Scuola Luigi Caburlotto di Mestre dedica al Beato protettore           Alcune rime degli alunni di 2ª
le “Olimpoadi” interne, e naturalmente le chiama “Caburlottiadi”. Bisogna           Ins. Anna Ilaria Pedrali
dire che è festa e che gli atleti si danno arie da acrobati. Tra le acrobazie       Tutti sono uguali in un paese di amici
di quest’anno viene da collocare gli elaborati sulla Costituzione italiana delle    tutti son felici.
classi 2^ e 4^-5^ Primaria. Uno in ppt l’altro in mp4.                              Un bambino è bianco,
                                                                   g (a fian-
Hanno studiato i 12 articoli fondamentali, li hanno tradotti in slogan              un bambino è nero,
co una dimostrazione), li hanno cantati, mimati.ati.                                u
                                                                                    un bambino è arancione
Meritano non solo encomio, ma una diretta       ta                                  tu
                                                                                    tutti cantano una canzone:
visualizzazione (rivolgersi alla direzione della                                    la canzone della felicità
Scuola stessa!).                                                                    c
                                                                                    contro la diversità.
La creatività delle insegnati, la freschezza    a                                   N
                                                                                    Nell’intelligenza
interpretativa dei ragazzi fanno ben passare    e                                   n
                                                                                    non c’è preferenza.
valori di civiltà da custodire e vivere non soloo                                   O
                                                                                    Ogni città
oggi, ma sempre.                                                                      h
                                                                                      ha la sua personalità.
                                                                                       O
                                                                                       Ogni persona è uguale
                                                                                    ssenza essere banale.
                                                                                     In
                                                                                     Intelligenza non è preferenza,
                                                                                     p
                                                                                     perché anche se tutti diversi siamo
                                                                                     amore e amicizia ci doniamo.
                                                                                     Di una persona non conta la pelle
                                                                                     perché son tutte belle.
                                                                                     Il colore non c’entra niente
                                                                                     con la bontà della gente.
                                                                                     Pelle rossa pelle blu
                                                                                     il razzismo non lo voglio più.
                                                                                     L’Italia ha un grande amoree
                                                                                     salva tutti quelli che hanno un grande cuore.

                                                                                    L’aspetto non conta,
                                                                                    tutti possono vivere in armonia,
                                                                                    perché è più bello stare in compagnia.
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Luglio•Agosto 2017   In Dialogo           9

         GIUBILEI D’ARGENTO E D’ORO 2017
Prima festa: sr EmiliaSimion
Una grande tappa 50 anni di vita Religiosa. Rin-
grazio il Signore, il Padre Fondatore, la famiglia
Religiosa, i miei familiari che mi sono stati vici-
ni, attenti ad ogni avvenimento.
L’anniversario ricorreva il 19 Marzo, festa di S.
Giuseppe, ma fu impossibile a causa di malat-
tia. La comunità di Mestre è stata meravigliosa,
nell’accompagnarmi negli imprevisti della mia
salute. Nel giorno giubilare, ho ricevuto doni
speciali: il sacramento dell’unzione degli In-
fermi e la reliquia del Beato Padre Fondatore,
                                                                            Da sx: Sr Emilia, sr Carla, sr Caterina, sr Irma, sr Savina
proprio grazia su grazia! L’ho pregato assidua-
mente e continuo a farlo, così: Fa’ qualcossa in
pì, non solo per me ma anche per la mia fami-            Sr Carla Borga, attualmente operante           nostra Famiglia religiosa. La memoria
glia religiosa che mi è stata tutta presente con la     in Kenya, si trovava in Italia per il Capi-     dello scorrere degli anni di vita consa-
preghiera.                                              tolo generale, bella opportunità per far        crata a Dio, non è mai solitaria. Viviamo
Le Sorelle hanno coinvolto insegnanti, persona-         partecipare a questa festa giubilare di         nella storia e siamo portatori di una storia
le, genitori e bambini, a Mestre come a Caorle.         25°, la sua mamma e i suoi famigliari.          grande: quella sacra, quella dell’umanità,
Questa solidarietà mi è stata prezioso sostegno         Con le Sorelle presenti che celebrano           del nostro popolo, della nostra famiglia,
nell’affrontare l’intervento chirurgico. Sono           nell’anno il 50°, abbiamo ricordato le as-      quella personale in cui tutte le “storie” di
davvero grata e obbligata, come pure ai medi-           senti per ragioni di salute, sr Ermanna e       fondono in una unità originale. E così ab-
ci per la loro premura. Il Signore ha guidato le        sr Lidia.                                       biamo voluto esaltare altri giubilei: 160
loro mani. So bene che la Madonna è una sola, e         Unire questa festa giubilare alla preghie-      dal riconoscimento episcopale della no-
tuttavia mi è piaciuto invocarla sotto tutti i titoli   ra di tutta la famiglia religiosa in apertura   stra Famiglia religiosa, 90 dal riconosci-
                                                        del 27° Capitolo generale, e nel 120°           mento pontificio e dalla prima missione
con i quali è onorata nei più diversi Santuari che
                                                        anno della morte del Beato Fondatore,           in Brasile, 25 dalla missione nelle Filip-
ho conosciuto. Come pure ho invocato S. Giu-
                                                        è stata una coincidenza che ha toccato          pine, 15 dalla missione in Kenya per lo-
seppe, specie nei mercoledì, giorno che gli è de-       il cuore e che fa crescere in tutte noi la      dare insieme Dio e professare la ferma
dicato. Tutto era preoccupante,                                 gioia dell’appartenenza a questa        speranza che dalla sua grazia che ha
ma la preghiera ha prevalso. Ora                                                                        benedetto e condotto i passi del nostro
mi trovo nella comunità di San                                 Si fa pastello di turchese               procedere nella storia, ci apra nuovi sen-
Giuseppe a Spinea per la conva-                                e il cuore ha palpiti                    tieri e faccia di noi otri nuovi per il vino
lescenza. Ringrazio di cuore il                                                                         nuovo che è il suo Volto manifestato in
                                                               che fanno tremare
medico Stevanato Francesco, il                                                                          quest’oggi della storia.
                                                               di inconsapevoli tremori,
servizio del personale infermie-
                                                               prendimi ancora per mano
ristico e le care Sorelle.
                                                               come all’inizio
I miei familiari hanno rimandato
                                                               e conducimi all’alba
la festa per festeggiare insieme il
                                                               di quel giorno
50°, ma ora, avendo saputo che
                                                               che non conosce tramonto.
tutto procede bene, hanno desi-
                                                                                    Sr Teresia
derato riproporla per l’11 giu-
gno nella parrocchia di Santa Bertilla a Spinea.
Purtroppo, nel frattempo, è mancato il fratello
Giovanni che tanto desiderava essere presente.
Sicuramente lo sarà dal cielo assieme a tutti i
miei cari defunti. Sr Emilia
                                                                                                    Le festeggiate - sr Carla con i famigliari
L’appuntamento venne fissato in Chiesa nella
domenica della SS. Trinità. Don Marcello ha
sottolineato più volte il valore della vita dona-
ta nella Chiesa e per fratelli. A rendere speciale
l’incontro il clima di intensa unità. C’erano pa-
renti stretti di sr Emilia, ma anche cugini, ami-
che d’infanzia e di giovinezza, Madri e Sorelle
di Mestre e della Casa San Giuseppe.
Poi ci siamo avviati per un momento conviviale
che è stato sereno, bello e gioioso anche perché
ha permesso di ritrovarsi con persone che non si
vedevano da tempo. Suor Emilia ringrazia nuo-
vamente il Signore e chiede che ricompensi tutti
con la sua consolazione. nipote Anna
VINO NUOVO IN OTRI NUOVI - Le parole di Gesù riportate nei Vangeli suonano - Istituto San Giuseppe ...
L’Amico del Popolo

                                                                        A VODO DI CADORE PER 90ANNI
       15 GIUGNO 2017 - N. 24

                                                                      GRAZIE, SUORE, GRAZIE A TUTTE VOI CHE SIETE
                                                                                 PASSATE PER VODO!
VODO
                                                                  Appena diffusa la notizia che le Suore
                                                                entro l’anno avrebbero lasciato la Scuola
 Dopo 90 anni lasciano                                            d’Infanzia di Vodo, giunse la seguente
                                                                  testimonianza che abbiamo custodito
le Figlie di S. Giuseppe                                         fino ad oggi, quando l’evento si sta per
                                                                                 compiere.

                                                                Domenica 29 gennaio 2017
                                                                Don Gianni ha ufficialmente annunciato in
                                                                chiesa la triste notizia relativa alla Scuola
                                                                dell’Infanzia Santa Lucia di Vodo-Borca:
                                                                “… con il 31 agosto ’17 terminerà il servi-
                                                                zio delle Suore Figlie di San Giuseppe del 2006, Lucia Talamini con Madre Francesca,
                                                                beato Caburlotto nella Scuola dell’Infan- Superiora generale, nella festa degli 80 anni
                                                                zia del nostro paese. Le motivazioni sono dell’Asilo.
                                                                multiple, innanzitutto il calo del numero però, erano ancora qui e tanto hanno aiutato
                                                                dei bambini iscritti e la difficoltà nel ricam- e mediato per favorire l’integrazione dei
VODO - L’asilo nel 1954. Da sinistra madre Alessia supe-
riora, madre Antonilla, don Pietro Rizzardi e madre Emma.
     Duecento anni fa, il 7 giugno 1817, nasceva a Ve-          bio delle attuali suore non più giovani…”       bambini, prima delle due comunità di Vodo
                                                                La mia prima reazione è stata una stretta e di Borca, poi dei figli di immigrati, che si
   nezia Luigi Caburlotto, da una famiglia dedita alla
   navigazione: il padre era gondoliere e barcaioli erano
   anche i parenti della madre. Frequentò gli studi nella
   scuola dei Padri Cavanis ed entrò successivamente
                                                                allo stomaco, perché la triste notizia inte- sono inseriti nei nostri paesi di montagna: la
   nel Seminario patriarcale di Venezia. Ordinato sacer-        ressa e colpisce l’intera, sia pur piccola, co- Scuola dell’Infanzia è sempre stata aperta
                                                                munità di Vodo. Un piccolo paese di mon- a tutti. Nel frattempo è continuata da parte
   dote nel 1842, fu assegnato come aiutante del parroco
   di S. Giacomo dell’Orio. Per sei anni svolse un’intensa
   attività pastorale: si preoccupò delle condizioni socia-
   li dei parrocchiani, proponendosi come obiettivo pri-        tagna, che si sta impoverendo sempre più: delle nostre suore l’educazione cristiana
   mario l’aiuto all’infanzia abbandonata del sestiere di       non è tanto l’aspetto economico l’indice dei bimbi più grandicelli attraverso il
                                                                della povertà che lo attanaglia, quanto e an- catechismo, la guida in diversi momenti
   Santa Croce. Venezia, già dal 1815, all’indomani del
   Congresso di Vienna, era stata occupata dall’Austria.
   Per il giovane sacerdote e per la città erano anni
   difficili. Alcuni decenni dopo, il fermento patriottico,     cor più lo spopolamento lento e continuo, a di preghiera comunitaria, il conforto
   sotto la guida di Daniele Manin e di Niccolò Tom-            cui si accompagna la graduale scomparsa per gli anziani infermi, che aspettavano
                                                                di importanti punti di riferimento. E le no- volentieri la visita delle suore per ricevere
   maseo, nel 1848 sfociò nella guerra contro l’Austria:
   la popolazione si impoverì ancora di più. Assediata
   dal nemico, Venezia per un anno intero fu costretta
   a privazioni infinite e fu colpita da epidemie. Anche        stre suore nel paese di Vodo sono state un la Comunione insieme ad un pensiero di
   l’anziano parroco di S. Giacomo dell’Orio ne fu con-         insostituibile punto di riferimento per ben riflessione sulla Parola di Dio. Le stesse
   tagiato e morì. Così don Luigi Caburlotto fu ordinato
   parroco proprio lì, per volere dei parrocchiani. Nel         novantun anni!                                  maestre della Scuola Primaria di Vodo in
                                                                Fin dal 1926 le Figlie di San Giuseppe numerose occasioni hanno potuto condivi-
   1850 egli aprì una scuola popolare per le ragazze
   più povere della città. In breve, le insegnanti volon-
   tarie che lo aiutavano in quell’opera si costituirono
   in istituto religioso di suore, per le quali don Luigi
                                                                sono state attive testimoni dell’evoluzione dere con le suore molteplici considerazioni
                                  scrisse la Regola, trasfor-   della società vodese: hanno affrontato con su aspetti educativi e formativi, trovando
                                                                le famiglie di Vodo gli anni della ricostru- spesso risposte autentiche nell’azione ca-
                                  mandole così in Figlie di
  Dal 1926 la presenza            S. Giuseppe. Negli anni
                                  successivi, egli fondò l’I-
delle Figlie di S. Giuseppe stituto Manin (1857) e un           zione materiale e spirituale tra le due guer- rismatica del Beato Luigi Caburlotto, un
                                  nuovo collegio nell’antica    re, quando i bambini erano numerosi, le esempio di grande educatore per ogni tem-
                                                                ragazze desiderose d’imparare dalle suore po e ogni età scolare.
                                  Ceneda (oggi parte di Vit-
   torio Veneto), per le ragazze bisognose. Don Luigi
   Caburlotto influenzò con il suo stile educativo anche
   diversi istituti pubblici, per questo nel 1881 gli furono    non solo il rammendo e il ricamo, mentre Quante volte ho sentito dire, frequentando
   affidati a Venezia anche l’orfanotrofio maschile dei         le mamme erano ancora occupate preva- i paesi limitrofi: siete fortunati voi a Vodo
                                                                lentemente nei lavori agricoli e pastorali e i ad avere ancora le suore…È doloroso ora
   Gesuati e quello femminile delle Terese, sostituendo
   gli insegnanti laici con le suore Figlie di S. Giuseppe.
     L’eco della sua opera apostolica fu così grande che
   nel 1923 anche il parroco di Vodo, don Achille Ron-          papà andavano all’estero in cerca di lavoro. chiudersi in una lamentosa constatazione:
   zon, aprì un asilo, coadiuvato da un comitato di per-        Sono seguiti i difficili anni della Seconda le suore non ci saranno più, le decisioni
                                                                Guerra Mondiale con l’occupazione tede- sono state prese. Questo dolore profondo
   sone di Vodo, Peaio e Vinigo, in una casa privata
   a Chiarediego, borgata da poco ricostruita dopo il
                                                                sca e il periodo del dopoguerra, in cui tante per la perdita di una presenza cara al paese
   bombardamento e l’incendio del novembre 1917. L’in-
   segnamento fu affidato inizialmente a due laiche,
   che vennero sostituite nel 1926 proprio dalle suore          famiglie hanno ripreso la strada dell’emi- riflette spontaneamente un altrettanto
                                                                grazione, lasciando spesso i figli in paese profondo sentimento di riconoscenza da
   Figlie di S. Giuseppe. Dopo l’edificazione del grande
   complesso scuola-asilo, inaugurato il 22 ottobre 1929,
                                                                ai nonni e anche all’azione educativa delle parte dell’intera popolazione: tutti noi
   l’attività delle suore si spostò dalla casa privata alla
   nuova struttura.
     Le Figlie di S. Giuseppe, presenti in paese da più
   di 90 anni, lo lasceranno tra breve per raggiunti li-        suore, i più piccoli all’asilo e i più grandi- ricordiamo quanto le suore hanno seminato
   miti di età e saranno trasferite altrove: la continuità      celli a dottrina, al momento ricreativo del in oltre novant’anni di lavoro e dedizione
                                                                dopo-dottrina e all’ora di canto nel coro e quanti frutti abbiamo raccolto dal loro
   didattica per la scuola dell’infanzia verrà affidata a
   insegnanti laiche. La funzione pastorale delle suo-
   re in tanti anni ha trovato ampio spazio nella vita
                                                                parrocchiale.                                   costante impegno religioso, formativo e
   sociale e religiosa della comunità. La loro opera di
   apostolato non è mai venuta meno, perché esse sono           Finché pure Vodo ha conosciuto il boom sociale.
                                                                economico, grazie al turismo e alle fabbri- Come spesso accade, si danno per scontate
   state aperte al dialogo con la gente, all’incontro, alla
   condivisione di momenti significativi, nello spirito del
   loro fondatore: «Educare e prendersi cura della vita».
                                                                che d’occhiali.                                 tante cose, cosicché ci si rende conto d’aver
     In tante occasioni le suore sono state uno strumen-
   to attivo di aggregazione sociale tra le persone non         È stato facile inebriarsi, ma assai complicato avuto un tesoro quando questo non c’è più.
                                                                affrontare la crisi economica che ne è Grazie, suore, grazie a tutte voi che siete
   solo di Vodo, ma anche dei paesi limitrofi di Borca
   e San Vito.
                                                                seguita … portando con sé anche quel passate per Vodo! Perdonateci per quan-
     Abitare in montagna, dove spesso si convive con la
   solitudine e con tanti disagi, non sempre è facile: le
   Figlie di S. Giuseppe hanno saputo portare un confor-        graduale spopolamento, che ha determinato to non abbiamo saputo riconoscere… Vi
                                                                la repentina diminuzione del numero dei aspettiamo in vacanza, nei mesi estivi!
   to, un sorriso, un consiglio per affrontare le molteplici
   sfaccettature del vivere quotidiano. Ci auguriamo che
   per loro non sia un addio, ma un arrivederci.
                                             Michele Moretta    bambini nelle scuole del territorio. Le suore,                                Lucia Talamini
Luglio•Agosto 2017    In Dialogo             11

MEMORIE PER GLI 80 ANNI DELL´ “ASILO” DI VODO
      di sr Alice Talamini, Vodese doc!
A Vodo di Cadore dieci anni fa si sono           alzare le seggioline e riporle in
voluti festeggiare gli 80 anni della Scuola      ordine, spolverare i banchi...
d’Infanzia, in quell’occasione, dal Brasile,     Ci insegnava che nella vita bi-
sr Alice Talamini scriveva i suoi ricordi,       sogna affrontare il sacrificio.
che vennero presentati alla popolazione,         Ricordo ancora il canto mimato:
con slide la sera precedente la festa. Farà      “Balzar dal letto, d´inverno é
piacere sia alla popolazione di Vodo, sia        brutto, ed è noioso lavarsi tutto,                                               l
                                                                                                                                  legna   era una fe-
alle Consorelle riascoltarne i tratti princi-    andare a scuola infagottati, col                                                 s Si rompeva la
                                                                                                                                  sta!
pali.                                            naso rosso e i piè gelati.                                                       “
                                                                                                                                  “routine”  lasciando
                                                 Eppur la mamma non si com-                                                       i giochi consueti
Non so quanti eravamo all´Asilo negli anni       muove, dice: son queste le prime                                                 p
                                                                                                                                  per    incominciare
1932-´35. Ricordo solo che desideravo            prove                                                                            l gara a chi faceva
                                                                                                                                  la
tanto assaggiare la “polenta e zucher” che       e se da bravo le vincerai, forte                                                 p in fretta il giro
                                                                                                                                  più
Puppi (del Longo) portava per merenda.           italiano diventerai!”                               dal cortile alla soffitta col carico di legna
Io ho frequentato “l´Asilo nuovo”, ma c´era,     La Madre Camilla pur “grassottella”, dan-           che Madre Camilla sapientemente dosava
prima, “l´Asilo vecio”, una casa di famiglia     zava e saltellava graziosamente, animando           alle forze e all´età.
che tuttora esiste a Chiarediego. Di questo      le nostre ricreazioni: “giro, giro tondo”, la       Nel periodo della scuola elementare e
parlavano le mie sorelle che ricordavano,        “bella biscia”, le “belle figlie di Madama          nell´adolescenza frequentavo l´asilo solo la
con affetto e stima, le prime Suore arriva-      Doré, “la jata orba”, “Piero pagnoca”, il           domenica pomeriggio. Lá, noi bambine, ci
te a Vodo, fra esse la Madre Gaetanina,          “treno in galleria”...                              incontravamo, dopo la “Dottrina”, per le ri-
una persona, dicevano, straordinaria per il      Gli unici attrezzi erano i cerchi di legno          unioni dell´Azione Cattolica: delle Benia-
tratto, la discrezione e l´abilità nel ricamo;   (che non giravano sulla ghiaia), qualche            mine prima e poi delle Aspiranti. Poi c´era
suor Fabiana era ricordata per la sua bontà      palla, una corda per saltare. Ma la nostra          il tempo del gioco che cambiava secondo le
e semplicità dai “suoi” bambini d´asilo, fra     creatività si sbizzarriva con i sassolini del       stagioni. La tombola, la pulce, lo shanghai
i quali mio fratello Matteo; e suor Leonia,      cortile. Si faceva il “campanon”, le stra-          d´inverno, palla avvelenata o palla a schia-
la solerte cuciniera.                            de, gli spazi privati che chiamavamo casa,          vi o altri giochi di movimento nella buona
Nel mio tempo di asilo, c´erano la Ma-           scuola, bottega. Conoscevamo solo la “la            stagione. Facevamo anche qualche passeg-
dre Camilla, la Madre Adele e la Madre           bottega dei Briche” e nella “nostra” ven-           giata, a Peaio, alla grotta della Madonna
Narcisa. Quest´ultima raccontava che il          devamo sassolini o mucchietti di terra... Ci        a Vinigo, via Ronco, al Mulino “vecio” e
giorno del mio battesimo mi aveva posato         “visitavano” ogni giorno dal ponte del fie-         perfino a San Vito, andata e ritorno a piedi,
sull´altare della cappellina e mi aveva con-     nile, Filippo e Maria dei Michiei.                  per salutare le suore dell´altra comunità. Il
sacrato alla Madonna.                            Madre Adele era la maestra della scuola di          gruppetto di ragazze era sempre abbastanza
Madre Camilla, maestra d´asilo, col canto        lavoro e addestrava un gruppo di ragazze,           numeroso. Le suore conversavano con noi
ci educava il sentimento religioso. Ci por-      non solo di Vodo, ma anche di Vinigo, Pe-           interessandosi alla nostra vita di famiglia,
tava a pregare nella cappellina al mattino e     aio e Borca, nel ricamo, nel taglio e cucito,       di scuola, di lavoro. Arrivò presto il tem-
a mezzogiorno.                                   nel filet e in altre specialità.                    po di guerra: giugno 1940! E arrivarono i
Fu lei che mi preparò alla prima Comunio-        Per il riposo del pomeriggio non avevamo            dolori, le ristrettezze, i pericoli. Le notizie
ne a solo cinque anni!                           lettucci o materassini, dormivamo con la            che circolavano fra noi erano sempre più
Ci educava al rispetto e all´aiuto reciproco,    testa appoggiata sul banco e madre Adele            tristi: fratelli al fronte, parenti morti o feriti
all´ordine e alla precisione. Ricordo an-        passava tra i banchi sgranando la corona            o dispersi o al di là delle linee di combat-
cora i lavoretti di tessitura con striscioline   del rosario…                                        timento, in Belgio, in Olanda, in Francia,
di carta colorata, o di intreccio di raffia in   Madre Narcisa ci preparava la minestra:             con i quali non si poteva comunicare.
piccoli oggetti di legno: seggioline, culle,     “bianca” di patate, cipolla e riso, “rossa”         Frequentare una scuola fuori del paese, per
carrozzine… Voleva che i lavoretti fosse-        con pomodoro, “istruttiva” con pasta in             esempio la Scuola d´Arte di Cortina, era
ro perfetti e puliti! Ci formava al senso di     forma di lettere o numeri... c´era la mine-         divenuto pericoloso. In questo frangente le
responsabilità, assegnandoci alcuni servizi:     stra di “cicolata”, il passato di fagioli e “su-    suore riaprirono la scuola di lavoro per le
                                                               b
                                                               bioti”.                               adolescenti e le giovani e, con intuito edu-
                                                               P
                                                               Portavamo      da casa la “meren-     cativo, inventarono “il teatro”, anche per
                                                               d nella sportina: “peta”, “fri-
                                                               da”                                   alleviare il peso di una condizione che im-
                                                               to
                                                               toles”,  “Zopes”, “pan e onto e       pediva di vivere la gioia e, in certo grado, la
                                                               z
                                                               zucher”,     “polenta e zucher”,      spensieratezza propria della nostra età.
                                                               “
                                                               “piere   frite”... Madre Narcisa      Le suore che si avvicendarono in questi
                                                               c
                                                               chiamava      a turno le bambi-       anni coprendo i ruoli di maestre d´asilo, di
                                                               n per asciugare le scodelle
                                                               ne                                    maestre di lavoro, di cuciniere ecc. sono
                                                               e i cucchiai e ci premiava per        molte e sarebbe lungo, o impossibile ricor-
                                                               il servizio con un biscotto di        darle tutte. Venne a Vodo la sorella gemel-
                                                               q
                                                               quelli  fatti da lei. Un sapore in-   la di Madre Camilla, Madre Agata, anche
                                                               d
                                                               dimenticabile!!!                      lei con bella voce, e insegnava il canto di
                                                               Q
                                                               Quando     arrivava il carico della   Chiesa.
                                                                                                                                     continua a pag. 12
12       In Dialogo Luglio•Agosto 2017

                                                                                      Cittadinanza onoraria di
                                                                                     Vodo di Cadore alle suore
                                            “nobile” - direbbe il nostro Padre          Figlie di San Giuseppe
                                            Luigi Caburlotto - “l´educazione
                                            della mente e del cuore dei                       di Alessandra Segafreddo
                                            bambini, dei giovani”, perché                      in Il Corriere delle Alpi
                                            “l´educazione è arte del cuore” ed
                                                                                  VODO DI CADORE. All’ordine delle suore delle
                                            è la strada per l´evangelizzazione,
                                                                                  Figlie di San Giuseppe verrà conferita la cittadi-
                                            per l´annuncio dell´amore di Dio
                                                                                  nanza onoraria del comune di Vodo. La decisione
                                            Padre per l´Uomo.
                                                                                  è stata presa all’unanimità dal consiglio comuna-
                                                                                  le con il voto sul regolamento per il conferimento
segue da pag. 11
                                                                                  dell’onorificenza.
                                                                                  Il 12 agosto a Vodo le suore, che hanno istituito la
Madre Eliana, maestra di                                                          scuola dell’infanzia e ne hanno curato la gestione
lavoro, Madre Antidia, che                                                        anche didattica per 91 anni, diverranno cittadine
chiamavamo “la Madre bela”                                                        onorarie. Si terrà un consiglio comunale con la
[viva, allegra, lucidissima                                                       consegna della cittadinanza e poi sarà celebrata la
fino ai 106 anni], molto ri-                                                      m
                                                                                  messa. Al termine alla scuola dell’infanzia verrà
cordata e amata a Vodo che                                                        svelata una targa con la quale il comune ha deciso
divenne quasi la sua secon-                                                       di intitolare la materna all’ordine religioso che tan-
da patria. Madre Eufemia, fu                                                      tto si è speso per la comunità.
maestra d´asilo in tempo di
                                                                                   L
                                                                                   Le suore da 91 anni sono a Vodo e dal 1983 si sono
guerra nel periodo più cruciale
                                                                                   occupate all’asilo anche dei bambini di Borca. «Le
della Resistenza quando fu fat-
                                                                                   suore della congregazione Figlie di San Giuseppe
to prigioniero anche il nostro
                                                                                   lasceranno il paese al termine dell’anno scolasti-
cappellano, Don Raffaele But-
                                                                                   co in corso a causa della mancanza di nuove vo-
tol. Madre Battistina e altre ancora…
                                                                                   cazioni» spiega il sindaco Domenico Belfi, «che
Vicino a queste persone nacque la mia
                                                                                   non permette la prosecuzione della loro attività in
vocazione.
                                                                                   avvenire. Già l’anno scorso l’ordine religioso ci
Mi piace ancora ricordare Madre
                                                                                   aveva comunicato l’intenzione di smettere l’attivi-
Emma e la sua originalità accattivan-
                                                                                   tà, che poi, su richiesta del comitato direttivo della
te, maestra d´asilo col “metodo del
                                                                                   scuola dell’infanzia di Vodo e Borca di Cadore, era
cuore”, come spiegava al Direttore di-
                                                                                   stata prorogata fino al mese di luglio di quest’an-
dattico Gemo Dal Col, e questi si con-
                                                                                   no. Abbiamo ritenuto di concedere alle nostre
vinceva della bontà ed efficacia di tale
                                                                                   suore questo riconoscimento e di porre una targa
metodo; Madre Alessia, Madre Antida,
                                                                                   all’asilo affinché la loro memoria resti per sempre.
Madre Regina e tante altre umili sorel-
                                                                                   Le religiose per Vodo sono sempre state un punto
le …
                                                                                   di riferimento, non solo per la scuola dell’infanzia,
Madre Antonilla, Madre Bernarda che
                                                                                   per l’aiuto che hanno dato alle famiglie, ma per
per tanti anni ha pregato, offerto e sof-
                                                                                   tutta la comunità. Sempre disponibili alle funzioni
ferto, amando con sensibilità cadori-
                                                                                   religiose, ad aiutare gli anziani, a confortare le per-
na la gente di Vodo. Madre Carola,
                                                                                   sone. Lasceranno un grande vuoto nella nostra co-
adottata dalla gente di Vodo per la
                                                                                   munità. Per dimostrare loro la nostra riconoscenza
sua allegria e semplicità, Madre Cri-
                                                                                   abbiamo voluto organizzare questa cerimonia. Le
stina sempre sorridente, suor Emilia
                                                                                   proposte sono state comunicate all’ordine religio-
e suor Riccarda pure molto amata e
                                                                                   so che ha espresso in via preliminare il proprio
stimata.
                                                                                   gradimento».
Le suore presenti ora, Suor Alberta e
suor Floriana…                                                                     Il 12 agosto sarà festa grande a Vodo; verranno
Non si celebrano gli 80 anni di una                                                chiamati tutti gli ex amministratori, tutti coloro che
istituzione, ma delle persone che in                                               hanno collaborato con le religiose, i bambini che
essa hanno speso la vita per una causa                                             sono cresciuti con i loro insegnamenti. La messa
                                                                                   sarà cantata dal coro parrocchiale e poi si terrà un
                                                                                   rinfresco all’asilo. Favorevoli all’iniziativa anche
                                                                                   i consiglieri di minoranza. «Trovo giusto che tutti
                                                                                   assieme ringraziamo le suore Figlie di San Giu-
                                                                                   seppe» dichiara il capogruppo Gianluca Masolo,
                                                                                   «e spiace che non ci siano più vocazioni. Abbiamo
                                                                                   avuto la fortuna di avere questa istituzione per 91
                                                                                   anni. Siamo riusciti a costruire l’immobile, e bi-
                                                                                   sogna augurarsi che la scuola dell’infanzia possa
                                                                                   andare avanti anche senza le suore».
Luglio•Agosto 2017   In Dialogo      13

UNA CRESIMA E UNA PRIMA COMUNIONE
   SPECIALI in SAN GIACOMO DELL’ORIO, Venezia                                                  Venezia - Ist. S. Giuseppe
                                                                                               FESTA DI FINE ANNO
A      kiko, una giovane giappo-
       nese, alcuni mesi fa incon-
tra alcune Suore Figlie di San
                                                                                               Il 9 giugno presso la scuola San
                                                                                               Giuseppe Caburlotto di Venezia si è
Giuseppe del Caburlotto nella                                                                  svolta la rappresentazione dei bam-
Basilica di S. Marco, durante la                                                               bini delle tre sezioni della scuola
Santa Messa domenicale. Forse                                                                  dell’Infanzia.
era la prima volta che entrava in                                                              I bambini hanno iniziato con una par-
una chiesa cattolica. Interessata e                                                            te corale, cantando in italiano ed in-
incuriosita, segue la celebrazione                                                             glese testi imparati durante le lezioni
imitando tutti i gesti liturgici che                                                           di musica e di inglese svoltesi duran-
vede fare dalle Suore. Nasce una                                                               te l’anno scolastico.
spontanea simpatia, tanto che,                                                                 I piccoli hanno dedicato la loro can-
invitata in Istituto accetta volen-            meva la gioia e la riconoscenza con deli-       zone ai loro genitori, un canto d’a-
tieri e inizia a frequentarle.                 cati ed espressivi inchini. Era il linguag-     more che ha emozionato e commosso
E’ una studentessa del Conservatorio di        gio che poteva usare per manifestare il         tutti i presenti.
Venezia. Senza capire molto, inizia la         suo sentirsi membro effettivo della Chie-       I bambini della seconda si sono esibi-
sua giornata con la Santa Messa, deside-       sa Cattolica.                                   ti con il mimo della famosa canzone
rosa di fare “quello che fanno le Suore”.      La Comunità di San Giacomo ha prepa-            della tradizione veneziana “Mariet-
Giorno dopo giorno s’impegna ad impa-          rato un momento conviviale per ringra-          ta monta in gondola”. I maschietti,
rare le preghiere, a dare significato ai se-   ziare il Signore di questo dono e tutti si      vestiti da gondolieri, invitavano le
gni, finché esprime il desiderio di essere     sono sentiti arricchiti, anche le Suore,        Mariette a un giro nella loro gondo-
inserita nella Chiesa Cattolica.               che hanno voluto accoglierla con un             la, che gli stessi bambini avevano re-
Fatte alcune ricerche, don Paolo Ferraz-       pranzo festoso assieme ai due concele-          alizzato nell’ultimo mese scolastico
zo, Parroco di S. Giacomo dell’Orio (fe-       branti, mons Orlando Barbaro e don Pa-          a conclusione del progetto didattico
lice coincidenza, successore attuale del       olo Ferrazzo.                                   annuale “Venezia e le sue tradizioni”.
beato don Luigi Caburlotto, Fondatore          E’ un dono per la Chiesa, è uno stimolo         Il programma si è conclusa con l’u-
delle Figlie di S. Giuseppe) riscontra che     per ciascuno di noi che ne facciamo parte       scita della terza sezione. I bambini,
la giovane era già stata battezzata nella      da tanti anni: l’entusiasmo della neofita       aiutati dalla classe V Primaria, hanno
Chiesa Protestante.                            ci stimola a rinnovare il nostro grazie al      raccontato il libro: L’albero alfabeto
Mancavano altri passi per l’inserimen-         Signore per averci gratuitamente scelti a       di Leo Lionni.
to: il sacramento dell’Eucaristia e quello     far parte della Sua grande Famiglia.            Questo racconto nasce dal progetto
della Cresima. La giovane intraprende                                                          continuità che la sezione dei verdi
con entusiasmo la preparazione che lo                         Le Sorelle della comunità        della scuola d’infanzia ha svolto in-
stesso don Paolo e sr Sharon curano   o con                                                    sieme agli alunni della Primaria.
incontri settimanali.                                                                          La rappresentazione è stata allietata
Con il passare del tempo nel-                                                                  in chiusura dalla consegna dei diplo-
la giovane cresce il desiderio e                                                               mi e dai saluti ai piccoli dottori che
una comprensibile emozione per                                                                 sono cresciuti fino ad essere pronti
quello che sta avvenendo nel-                                                                  ad entrare nella Primaria.
la sua vita: essere integrata nella                                                            Tantissimi auguri di buon cammino
Chiesa Cattolica e poter, finalmen-                                                            dalle loro maestre, dalle Sorelle della
te, accostarsi all’eucaristia comee                                                            Comunità e da tutti i collaboratori.
fanno le Suore!
Il giorno scelto è la festa del Corpus
                                     us
Domini!
Akiko non aveva accanto i genitori   ri o
parenti, ma la comunità parrocchia-  hia-
le di S. Giacomo e delle Suore, la sua
“nuova” famiglia.
E’ stata una festa di intensa partecipazio-
ne in particolare nel momento dell’am-
ministrazione della Cresima da parte di
mons. Orlando Barbaro, responsabile
dell’Ufficio per il Culto Divino, sia al
momento della sua prima Comunione.
Con lo stile gentile di giapponese espri-
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