Il dirigente - Istituto Comprensivo GALLO ...

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Il dirigente - Istituto Comprensivo GALLO ...
ISTITUTO COMPRENSIVO GALLO-POSITANO - ANNO SCOLASTICO 2019 / 2020 N. 1

Il dirigente
“La maggior parte dei mortali si la-                                                                         Così scriveva Seneca, oramai quasi
menta dell’avarizia della natura, del                                                                        duemila anni fa, rispondendo alla do-
fatto che siamo generati a vivere                                                                            manda che tanti, filosofi e no, si pon-
per qualche istante, del fatto che,                                                                          gono sempre e da sempre: perché la
si dice, questi spazi del tempo con-                                                                         vita dell’uomo è così breve?
cessoci scorrono con velocità tal-                                                                           Di qui l’augurio, rivolto a me stessa,
mente violenta nel trascinarci via,                                                                          ai miei giovanissimi alunni, ai miei
e, eccettuati pochissimi, tutti gli altri                                                                    volenterosi docenti, ai miei preziosi
sono abbandonati dalla vita proprio                                                                          collaboratori e a tutti coloro che vor-
mentre si preparano a vivere. In re-                                                                         ranno leggere queste poche parole,
altà, non è che abbiamo poco tem-                                                                            dettate dalla stanchezza e dall’entu-
po: ne abbiamo perso molto. La vita                                                                          siasmo: non sprechiamo, non disper-
ci è stata data lunga a sufficienza,                                                                         diamo, non aspettiamo che la vita
ed anzi in abbondanza per la rea-                                                                            passi oltre, senza accorgerci che sta
lizzazione delle cose più grandi, se                                                                         passando.
fosse tutta investita bene, ma quan-
do si disperde nello spreco che se                                                                           Non dilapidiamo un patrimonio in rac-
ne fa o nella noncuranza che se ne                                                                           conti che non esistono, scudi dietro ai
ha, quando non la si spende per                                                                              quali nasconderci, paure che usiamo
nessuna cosa buona, soltanto sot-                                                                            per paralizzarci.
to la stretta della necessità finale
ci accorgiamo che è passata oltre,                                                                           Proviamo ad avere un desiderio, ma
quella vita di cui non ci siamo resi                                                                         non un sogno irrealizzabile di fronte
conto che stava passando. Sì: non                                                                            al quale ci sentiremmo sempre inade-
è breve, la vita che riceviamo, ma                                                                           guati e giustificati a fallire.
breve l’abbiamo resa, e di essa non                                                                          Esercitiamo una volontà autentica,
siamo poveri, ma prodighi. Come                                                                              su una piccola cosa grandissima, ma
ricchezze grandi e regali, giunte nel-                                                                       non per far finta di voler sfiorare un
le mani di un cattivo padrone, in un                                                                         orizzonte che sappiamo di non poter
attimo vengono dilapidate, e invece                                                                          raggiungere, così da sentirci poi au-
ricchezze quanto si voglia modeste,                                                                          torizzati a disprezzare la nostra cat-
se affidate a un buon amministrato-                                                                          tiva sorte, le persone invidiose, l’uni-
re, crescono con l’impiego, così la                                                                          verso che non ci ama.
durata della nostra vita per chi sa
programmarla bene ha una grande                                                                              Ammiriamo il nostro mondo con co-
estensione. Perché ci lamentiamo                                                                             raggio e curiosità, per poi scappare,
della natura? Essa si è comportata                                                                           cercare, fallire, conoscere.
con generosità: la vita, se solo tu                                                                          Solo così avremo un paese in cui ri-
sappia impiegarla, è lunga”.                                                                                 tornare.

L’assessore
“Ogni vita reale è incontro. In principio           possibilità di un apprendimento il più pos-      racconta di autonomi e personali processi
c’è la relazione”.                                  sibile lineare e perdurante; non si è potuta     di riflessione e di rielaborazione dei sugge-
                                                    invece davvero salvaguardare la dimensione       rimenti e delle indicazioni fornite agli alunni
In questa affermazione cardine della filosofia      dello scambio, del confronto, della condivi-     dagli insegnanti.
dialogica di Martin Buber pare potersi misu-        sione, del dialogo.                              La Scuola ha però bisogno del tempo nelle
rare la drammaticità dello scarto tra quella        Perché la Scuola è il luogo in cui avvengo-      aule, nei corridoi, nelle palestre, nei cortili,
che era la nostra quotidianità e la frantuma-       no gli incontri, è lo spazio quotidiano delle    nelle mense, ha bisogno delle relazioni signi-
zione che alla medesima è stata procurata           azioni collettive, in cui rileva e viene agita   ficative, all’interno delle quali i bambini e i ra-
dall’emergenza epidemiologica ancora in             non solo la componente cognitiva dei bam-        gazzi imparano a stare e a definire sé stessi,
atto.                                               bini e dei ragazzi, ma anche quella affettiva    ha bisogno della reciprocità profonda, degli
Ed io credo che in nessun Luogo, come la            ed emozionale, e come dimensioni di eguale       sguardi attenti dei docenti e dei visi curiosi e
Scuola, sia emersa con altrettanta veemen-          significato.                                     vivaci degli alunni, gli uni sugli altri.
za la centralità, l’insopprimibilità dell’aspetto   Ed è certamente frutto di una sperimenta-        Ha urgenza di Comunità.
relazionale.                                        zione condivisa la prima edizione del vostro     Il mio augurio a voi tutti, per noi tutti, è che
Anche a fronte di situazioni di oggettiva dif-      Giornale, che in questo tempo di sospensio-      presto la si possa ricomporre.
ficoltà, i docenti hanno attivato tutti gli stru-   ni e lontananze ha legato idealmente non
menti formali ed informali – improntati spes-       solo le classi al loro interno, ma le diverse                                    Marta Jerovante
so all’originalità e alla più spinta creatività     Scuole che compongono l’Istituto Compren-                        Assessore alla Pubblica Istruzione e
– per garantire insegnamenti efficienti e la        sivo “Gallo-Positano”, in una produzione che                     Offerta formativa del Comune di Noci
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Detto fatto tra i...banchi
Coding e pixel art                                                                               Elezione
                                                                                                 senza zaino

                                                                                                 Cittadinanza attiva: elezioni tra gli stu-
                                                                                                 denti. Ogni anno nelle classi Senza
                                                                                                 Zaino viene eletto il rappresentante di
                                                                                                 classe tra i ragazzi che diventa la pri-
                                                                                                 ma opportunità di partecipazione che
                                                                                                 permette agli studenti di sentirsi parte
                                                                                                 di una comunità. Noi, alunni della IV B,
La didattica attiva del Senza zaino ha coinvolto i bambini e le bambine della classe             abbiamo organizzato una vera e propria
IVB in un breve corso di cucIMPARA per affrontare un percorso didattico sulla Parità             campagna elettorale creando il logo del
di genere. Ingredienti richiesti ? Solo voglia di divertirsi, di imparare e mettersi in gioco    nostro partito. Noi candidati abbiamo
garantendo allegria e sviluppo del pensiero computazionale.                                      fatto le nostre proposte per migliorare il
                                                                                                 clima scolastico e la didattica in generale
La settimana di Arlecchino                                                                       diventando la voce autentica dei nostri
                                                                                                 bisogni. Esperienza altamente formativa.
(pixel-art all’infanzia Scotellaro)
                                                                 In sezioni aperte, è stata
                                                                                                 Qr Code
                                                                 proposta e sviluppata la        e didattica attiva
                                                                 storia di Arlecchino attra-
                                                                 verso giochi, tecniche ar-
                                                                                                 in IVB
                                                                 tistiche differenti e dram-
                                                                 matizzazioni. Tutti i bimbi
                                                                 sono stati impegnati nella
                                                                 lavorazione della carta-
                                                                 pesta, per la creazione
                                                                 della sagoma della fa-
                                                                 mosa maschera berga-
                                                                 masca della commedia
                                                                 dell’arte; solo i cinquenni,
                                                                 invece, si sono cimentati
                                                                 nella realizzazione di una
                                                                 gigantografia        colorata
                                                                 usando la tecnica “pixel
                                                                                                 Dato un codice di partenza, gli studen-
                                                                 art”.
                                                                                                 ti attraverso il dispositivo, decodificano
                                                                 Seguendo le indicazioni
                                                                                                 il codice QR. Accedono così alle infor-
                                                                 della programmazione di-
                                                                                                 mazioni in esso contenute. Grazie ad
                                                                 dattica, i bimbi delle quat-
                                                                                                 esse completano un foglio di lavoro dato
                                                                 tro sezioni hanno prepa-
                                                                                                 in precedenza dall’insegnante, per poi
Al plesso della scuola dell’infanzia “R.        rato le “chiacchiere”, il tradizionale dolce
                                                                                                 passare alla tappa successiva. Vince il
Scotellaro”, il Carnevale è trascorso           carnvalesco tipico del nostro territorio.
                                                                                                 gruppo che arriva alla fine del percorso
all’insegna del divertimento, della spen-       A concludere il periodo del Carnevale è
                                                                                                 con il maggior numero di risposte esatte
sieratezza e dell’inclusione. Nella “setti-     stata la tradizionale festa: tutti i bambini
                                                                                                 sul foglio di lavoro.
mana di Arlecchino” i bambini sono stati        del plesso hanno indossato i costumi dei
impegnati in tante attività che hanno sti-      loro personaggi preferiti e hanno assisti-       Che aspettate, cari lettori e care let-
molato la loro creatività.                      to allo spettacolo dei burattini.                trici create il vostro percorso in Qr
                                                                                                 Code e vi divertirete un sacco!

                                                                    2
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Detto fatto tra i...banchi

Sfide matematiche                                                                                Il codice di
                                                                                                 Hammurabi:
                                                                                                 la legge non è
                                                                                                 uguale per tutti

Da gennaio, sul muro della nostra clas-           ma il gioco di squadra ha vinto e ogni
se, la 4^A, era appeso il matecalendario          gruppo è riuscito a formare la figura indi-
che è un calendario speciale che rac-             cata dalle maestre.
coglie tante sfide matematiche proposte
sul blog “Il Piccolo Friedrich”.                  Ad aprile, invece, quando la scuola era
Ci siamo divertiti a scoprire quale sareb-        ormai chiusa da circa un mese a causa
be stata la nostra sfida ed abbiamo con-          del Coronavirus tramite la didattica a
tinuato a farlo anche durante la DAD.             distanza le maestre, in occasione della
A febbraio, in occasione della festa di           Pasqua, ci hanno proposto un’attività          Studiando la civiltà della Mesopotamia, ab-
San Valentino, a scuola, quella vera, le          con i pentamini da svolgere a casa.            biamo conosciuto i Babilonesi e il loro re
maestre Giusy e Rosetta ci hanno pro-             I pentamini sono delle figure geometri-        Hammurabi. A lui spetta il merito di aver
posto un’attività divertente.                     che formate ciascuna da cinque quadrati        stilato il primo e più chiaro esempio di leggi
                                                                                                 scritte, raggruppate in un codice denominato
Con i sette pezzi del Tangram classico            legati tra loro da un lato.
                                                                                                 “Codice di Hammurabi” e risalente al XVIII
(due triangoli rettangoli grandi, un trian-       Con gli undici pezzi di forma diversa che      sec. A.C. Inciso in caratteri cuneiformi lungo
golo rettangolo medio e due piccoli, un           le maestre ci hanno assegnato doveva-          una stele alta più di due metri, il Codice di
quadrato ed un parallelogramma) ab-               mo realizzare un pulcino pasquale.             Hammurabi rappresenta il primo CODICE
biamo formato la parola “LOVE”; mentre            Abbiamo svolto il lavoro a casa da soli,       LEGALE del mondo antico in cui venivano
con i nove pezzi del Cardio Tangram (un           senza i compagni e le maestre.                 elencate, con metodo e chiarezza, tutte le
                                                                                                 norme per vivere nella società, le leggi da
triangolo rettangolo, un parallelogram-           È stato un lavoro abbastanza impegnati-
                                                                                                 applicare e le punizioni da somministrare in
ma, un quadrato, un trapezio rettangolo,          vo, un vero rompicapo, ma alla fine sia-       caso di trasgressione. Il corposo insieme di
tre triangoli equilateri e due triangoli iso-     mo riusciti a realizzare il pulcino, anche     leggi e punizioni emanato dal re Hammurabi
scele) abbiamo creato un cuore.                   se non ci siamo divertiti come quando a        si basava sul principio del TAGLIONE, se-
Per realizzare questa attività le maestre         scuola abbiamo lavorato con i Tangram          condo il quale la pena era proporzionata al
ci hanno diviso in quattro gruppi . Ogni          ed il Cardio Tangram.                          danno arrecato e puniva il trasgressore con
                                                                                                 un danno simile.
gruppo doveva realizzare una delle let-                                        Scuola Primaria
                                                                                                 Le punizioni erano diverse a seconda della
tere della parola “LOVE”, così le mae-                                                           classe sociale dei contendenti (liberi, semi-li-
stre hanno chiamato ogni                                                                         beri, schiavi). Approfondendone il contenuto,
gruppo come la lettera                                                                           abbiamo inevitabilmente fatto un confronto
che doveva realizzare.                                                                           con la nostra Costituzione .
Ci siamo divertite molto,                                                                        Queste e tante altre differenze tra la nostra
                                                                                                 Costituzione e il Codice di Hammurabi ci
ma devo dire anche che
                                                                                                 hanno permesso di riflettere e dedurre che
è stato un lavoro impe-                                                                          nella società babilonese la LEGGE NON
gnativo e non semplice,                                                                          ERA UGUALE PER TUTTI!
anche perché io come                                                                             Tutti siamo, pertanto, d’accordo nel promuo-
anche altri miei compa-                                                                          vere e valorizzare la ricchezza della DIVER-
gni, non avevo mai lavo-                                                                         SITA’ e nel bocciare l’idea che il più ricco, in
                                                                                                 quanto appartenente ad una classe sociale
rato con il Tangram.
                                                                                                 abbiente, debba essere tutelato e protetto
In ogni gruppo, ognuno                                                                           anche quando è dalla parte del torto.
di noi ha esposto la sua                                                                         Siamo sempre più convinti del fatto che,
idea ed ha contribuito alla                                                                      invece, davanti alla legge siamo TUTTI
realizzazione del lavoro.                                                                        UGUALI!!!
È stata una bella sfida,                                                                                          Classe 4^C - Scuola Senza Zaino

                                                                     3
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I giochi di un tempo

Una sezione del nostro libro delle TIPO-         piccola, facendola saltare, con la pedina    sonalità!
LOGIE TESTUALI propone alcune let-               più grande, all’interno di un contenitore.   Non sono mancate le testimonianze fo-
ture molto interessanti che trattano dei         Il Gioco dell’ILLUSIONE ha incantato,        tografiche ed orali di altri compagni. Tra
BAMBINI NELLA STORIA. L’interesse                invece, anche le maestre. Si tratta di due   gli altri giochi spesso nominati dagli altri
e la curiosità per un mondo tanto lonta-         sagome di omini che, posizionati in un       nonni, ricordiamo il gioco della campa-
no e diverso dal nostro, ci ha inevitabil-       determinato modo, davano l’illusione di      na, il gioco dello schiaffo, il gioco del-
mente indotto ad intraprendere un breve          essere sagome in movimento! Sempre           la palla di carta, della trottola e, non ul-
viaggio nel tempo, attraverso la raccolta        Letizia ci ha mostrato, infine, il GIOCO     timo, anche l’uso di un piccolo strumento
di fonti orali e materiali, reperite dai no-     DEI NUMERI, costituito da alcune ta-         a fiato chiamato “armonica”.
stri nonni.                                      belle cartonate e numerate da 1 a 8: un      Dal materiale raccolto e dalle interviste
Com’era la vita dei bambini vissuti              giocatore doveva pensare un numero e         rilasciate, abbiamo capito che i bambini
tanti anni fa e come erano soliti diver-         controllare in ogni tabella se esso fosse    di una volta vivevano in un mondo pove-
tirsi? Le testimonianze dei nostri nonni         presente. Sovrapponendo le otto car-         ro, ma sapevano ugualmente divertirsi in
sono state preziose ed hanno “illumina-          telle, alla fine appariva magicamente il     compagnia dei loro coetanei. Molte cose
to” le nostre menti ed anche i nostri cuo-       numero pensato! Un gioco veramente           sono cambiate d’allora. Noi, bambini di
ri. Dai loro racconti è emerso che tutti si      STRAORDINARIO! Possiamo confer-              OGGI, abbiamo il privilegio di essere cir-
divertivano con POCO e con quel POCO             marlo perché abbiamo giocato anche noi       condati da tanta modernità, viviamo in
avevano a disposizione tutto un” mondo           in classe!                                   un MONDO OVATTATO e PROTETTO
davanti”. Un mondo fatto di cose sem-            Veronica, invece, ci ha mostrato un pe-      in cui ci sentiamo al sicuro. Nonostante
plici, essenziali, ma al contempo auten-         luche piuttosto strano perché privo di       tante comodità dobbiamo, tuttavia, “fare
tiche!                                           orecchie, bocca, occhi e naso. La no-        i conti” con problemi un tempo inesi-
Alcuni compagni di classe sono riusciti          stra compagna ci ha prontamente dato         stenti come l’inquinamento, il problema
a recuperare alcuni “giochi di un tem-           le giuste spiegazioni in merito a quest’     dei rifiuti, il bullismo e tanti altri. Forse
po” alquanto originali. La nostra amica          anomalia. Essa non era da attribuire ad      è il caso di dire che …si viveva meglio
Letizia, ad esempio, ha portato quattro          un difetto di produzione! Il peluche, al     quando si stava peggio!!! Concludia-
esemplari di bambole di stoffa, abil-            contrario, era volutamente stato creato      mo il nostro breve viaggio nel passato
mente cucite dalle mani di sua nonna.            in siffatta maniera al fine di poter dare    con un consiglio che vorremmo dare ai
Grande entusiasmo ha suscitato anche il          libero spazio alla creatività dei bambini.   nostri coetanei: “Amate la SEMPLICI-
gioco della PULCE, costituito dalla pre-         Pertanto ben si prestava ad assumere le      TA’ delle COSE BELLE e la BELLEZZA
senza di bottoni di diversa dimensione.          sembianze ora di un bambino, ora di un       delle COSE SEMPLICI!”.
Come si giocava al gioco della PULCE?            adulto, ora di un anziano e …magari an-
Ci si appoggiava su di una base morbida          che di un animale feroce!!!Insomma…un                             Gli alunni della classe 4^C
e, su di essa, si posizionava la pedina          peluche dai mille volti e dalle mille per-                              Scuola Senza Zaino

                                                                   4
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Penne in fermento

Giovanni                  Scuola Primaria                                         Tommy

Un piccolo gesto può...
                                            “Qualcosa accade, se tu fai qualcosa e
                                            niente accade, se tu non fai niente”. Così
                                            scrive il poeta Bruno Tognolini. In poche
                                            parole è racchiuso il senso della giornata
                                            della Terra, di cui quest’anno ricorre il 50°
                                            anniversario.
                                            Pensare alla natura ci porta a correre
                                            con la mente su prati verdi e fioriti, a na-
                                            vigare sulle acque dei mari e dei fiumi,
                                            a scalare le montagne. Ma cosa possia-
                                            mo fare perché il nostro Pianeta, con le
                                            sue piante e i suoi animali, possa gode-
                                            re sempre di buona salute? Quali piccoli
                                            gesti quotidiani possiamo mettere in atto
                                            per limitare l’inquinamento?
                                            I bambini della IVB senza zaino ci dan-
                                            no dei suggerimenti, perché anche una
                                            poesia e un’attività creativa possono far
                                            riflettere se le sappiamo leggere con il
                                            cuore.

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Il dirigente - Istituto Comprensivo GALLO ...
Penne in fermento

Piccoli chef in DAD                                                                      Ricordi dell’ultimo
                                                                                         anno scolastico,
                                                                                         plesso F. Positano

Percorso didattico accattivante e coinvolgente per gli alunni della IV A che hanno in-   Quest’anno scolastico lo ricorderemo
dossato i panni di piccoli cuochi. Esperienza entusiasmante che ha trasferito nella      per tutta la nostra vita, sia perché è stato
pratica le conoscenze del testo regolativo per una didattica attiva e partecipata.       l’ultimo trascorso presso il plesso scola-
                                                                                         stico Francesco Positano, e sia perché
                                                                                         un terribile virus , il codiv-19 o coronavi-
                                                                                         rus, dal 4 marzo ci ha obbligati e costretti
                                                                                         a stare a casa e terminare con le attività
                                                                                         di didattica a distanza questi ultimi mesi
                                                                                         scolastici in classe V D.Sicuramente ab-
                                                                                         biamo imparato ad usare meglio le tec-
                                                                                         nologie e il computer ,la piattaforma We-
                                                                                         School, ma non poter stare con i nostri
                                                                                         compagni e compagne e con i nostri in-
                                                                                         segnati ,condividere con loro e con tutto
                                                                                         il personale scolastico dell’I.C.”Gallo-Po-
                                                                                         sitano” questi ultimi mesi nella scuo-
                                                                                         la primaria, ci è dispiaciuto veramente
                                                                                         tanto e vorremo tornare a scuola , se
                                                                                         si potesse , almeno il 10 giugno , ultimo
                                                                                         giorno di scuola, per salutare definitiva-
                                                                                         mente la nostra amata scuola primaria e
                                                                                         i nostri insegnati. Abbiamo così pensato
                                                                                         ai tanti ricordi e eventi che ci hanno ac-
                                                                                         compagnato in questi fantastici e a volte
                                                                                         turbolenti anni di scuola . In questi giorni
                                                                                         , stando a casa abbiamo ascoltato tutte
                                                                                         le catastrofiche notizie legate a questa
                                                                                         terribile epidemia e a quanto importante
                                                                                         e prezioso sia stato il contributo dei tanti
                                                                                         medici e infermieri che hanno sacrificato
                                                                                         la loro vita per curare tanti malati da co-
                                                                                         ronavirus. Abbiamo ricordato un incon-
                                                                                         tro particolare fatto con Bernardo Kelz e
                                                                                         Josè Mottola , che ci hanno parlato del-
                                                                                         la vita del dottor Zygmunt Kelz , padre
                                                                                         di Bernardo , e medico polacco che per
                                                                                         vicissitudini catastrofiche, legate alla se-
                                                                                         conda guerra mondiale nel settembre del
                                                                                         1939 ,affronta una vera e propria odis-
                                                                                         sea fuggendo dalla Polonia, attraverso i
                                                                                         Balcani . La travagliata e commovente
                                                                                         vita del medico ebreo nocese ci è stata
                                                                                         perfettamente narrata dal figlio Bernar-
                                                                                         do e da Josè Mottola e la si può legge-

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Il dirigente - Istituto Comprensivo GALLO ...
Penne in fermento
re nella pubblicazione “Dai Carpazi alle
Murge : odissea di Zygmunt Kelz scom-                  La storia di un
parso alla Shoah “ che per noi , alunni di
scuola primaria è un testo un po’ difficile            virus con la
da leggere e comprendere, ma attraver-
so il racconto della nostra insegnante e
dei due autori , abbiamo ben compreso.
                                                       corona
Saremmo molto felici se fosse pubblica-
ta una edizione del testo, più semplice
e comprensibile per tutti gli alunni delle
scuole primarie , perché riteniamo che la
storia del dott. Kelz e del nostro plesso
scolastico , debba essere conosciuta da
tutti . Per noi sarebbe motivo di orgoglio
se nel futuro, il plesso scolastico potes-
se diventare un museo o un contenito-
re culturale visitabile da tutti coloro che                                                         Il Signor COVID-19 ha svuotato le aule,
vorranno conoscere la storia e le varie                                                             ci ha allontanato da compagni e maestre
vicissitudini che l’architetto Walter Puti-                                                         pensando di darci un dispiacere, ma noi
gnano ci ha accennato durante quell’in-                Il Signor COVID-19 è comparso all’im-
                                                       provviso e in breve tempo del mondo si       come prima ci vogliamo tutti un mondo
contro .Ringraziamo tutti i partecipanti
e in particolare Bernardo Kelz,e Josè                  è impadronito.                               di bene.
Mottola, che ci hanno fatto conoscere                  Panico e terrore tra la gente ha seminato    All’improvviso le lezioni hanno cambia-
un “delicato” periodo della nostra storia,             e le città in un attimo ha svuotato.         to forma e la didattica è diventata “a di-
forse molto più triste di quello che stiamo                                                         stanza” sulla piattaforma. Mi piace molto
vivendo oggi. A noi , in questi indimen-                                                            questo nuovo modo di comunicare, per-
ticabili giorni, è stato chiesto di restare a
                                                                                                    ché con gli amici e le maestre possiamo
casa, ma in quel periodo , ai nostri avi e
al dott. Zygmunt Kelz veniva chiesto di                                                             scriverci, vederci e parlare.
andare a combattere un nemico visibile,
con le armi.
Ma questa è un’altra triste e indimentica-
bile pagina della nostra storia.

                  Gli alunni e l’ins. Antonella Pace
      Classe V D - Scuola Primaria F.sco Positano.
                                                       Il Signor COVID-19 è un esserino invisi-
                                                       bile, dove va non lascia traccia e anche
                                                       al microscopio è difficile vedere la sua
                                                       faccia.

                                                                                                    Tra un #IORESTOACASA e un #AN-
                                                                                                    DRA’TUTTOBENE, il Signor COVID-19
 La Pasqua dentro me                                                                                prima o poi sparirà e tutte le nostre pene
 La Pasqua è arrivata silenziosa,                                                                   con sé via porterà; presto presto se ne
 ma sarà lo stesso gioiosa.
 Un virus potente e sfacciato                                                                       andrà e la sua corona perderà.
 sta facendo tremare il creato.                                                                     Tu virus, per qualche settimana hai pen-
 Ma la Pasqua è rinascita e noi                                                                     sato di essere del mondo il re, ma con
 con la mente viaggiamo per l’ uscita,
 guardiamo il mondo muoversi,                                                                       l’estate e il caldo ti scioglierai e non re-
 da dietro le finestre,                                                                             sterà niente di te. Tutti quanti al mare an-
 immaginando la prossima gita
                                                       Si dice che questo virus abbia la Coro-      dremo e tu sarai solo un ricordo lontano
 campestre .
 Quest’anno la Pasqua sarà diversa                     na, ma di certo non ne ha combinata una      perché…
 Ma, sicuro, la nostra gioia non andrà persa.
                                                       buona: guanti e mascherine ci ha co-
 Festeggeremo stando lontani ma pur sempre
 vicini, guardando i nostri cari con i telefonini.     stretto ad usare, ma noi tutti a casa sano   TUTTI INSIEME LA CORONA AL VIRUS
 Tutto presto finirà e correremo per strada            cerchiamo di mangiare. Solo così pos-        TOGLIAMO!!!
 colmi di felicità .
                                                       siamo evitare le sue “spine” mangiando
 			Gaia V B                                           tante vitamine!                                                         Luca De Grazia IV C

                                                                         7
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100 anni di Gianni Rodari, maestro di fantasia
Favole                                         noi ci abbiamo provato, dando varie for-
                                               me alla nostra fantasia, proprio come
                                                                                                suola, con il pelo dentro e così via. Che
                                                                                                fare?» ha dato sfogo all’ immaginazione

al telefono                                    avrebbe voluto il grande Maestro.
                                               E così, partendo dall’input di un vecchio
                                                                                                di grandi e piccoli. Ispirandosi ad alcuni
                                                                                                diritti della Convenzione ONU sull’ infan-
                                               telefono, graficamente rappresentato,            zia e sull’adolescenza, adottata dall’As-
                                               sono state lette alcune delle “Favole al         semblea generale delle Nazioni Unite,
                       Ricorrono cent’an-      telefono” scelte da noi utenti, i cui titoli     il 20 novembre 1989, ratificata dall’Ita-
                       ni dalla nascita di     sono stati indicati dai bambini attraverso       lia con la Legge n.176 del 27 maggio
                       Gianni Rodari, un       una rotella girevole.                            1991, gli alunni della classe 2^ A della
                       numero che lascia       Consideriamo questa raccolta di storie           Secondaria hanno inventato diversi fi-
                       incredulo chi lo co-    un piccolo tesoro per i lettori di ieri e di     nali. Gli stessi diritti sono stati riportati
nosce tramite i suoi libri. Perchè da de-      oggi, e una grande sorpresa che attende          sulle suole delle pantofole mediante un
cenni essi raccontano ogni giorno una          quelli di domani. Per questo abbiamo vo-         bollino includente il numero dell’articolo.
realtà sempre attuale, descrivono lucida-      luto condividere questo tesoro con i no-         Si è passati alla lettura degli stessi finali
mente sentimenti ancora veri e nella loro      stri compagni più piccoli, confrontandoci,       e articoli intrattenendo piacevolmente,
semplicità geniale ci fanno riconoscere.       arricchendoci, entusiasmandoci anche             nella biblioteca scolastica, gli alunni del-
Sono insomma storie moderne incarnate          grazie alle loro emozioni, che sono state        la classe 5^ A. Questi ultimi, in un incon-
in una forma classica, universale, eter-       scritte su delle foglie di carta, appese ai      tro successivo, hanno mostrato l’albero
na e perfetta. Ed è per questo che noi         rami dell’albero presente nella nostra bi-       della Vita la cui realizzazione ha tratto
insegnanti della IV B Primaria Positano        blioteca scolastica.                             ispirazione dall’articolo 7 della Conven-
insieme ai nostri alunni abbiamo voluto                                           Classe II A   zione: DIRITTO A UN NOME. Da tale di-
intraprendere un percorso DAD intitola-                                                         ritto, ha avuto origine il finale della storia
to “Favole al telefono”. Ogni settimana,                                                        “La pianta delle pantofole” che i bambini
attraverso la lettura di alcune di queste
favole e la costruzione simbolica di un        La pianta delle                                  hanno inventato: - «…E così il contadino
                                                                                                Pietro tornando nel suo frutteto a guar-
telefono da tenere all’orecchio durante
l’ascolto, ci è sembrato di rivivere la sto-
                                               pantofole                                        dare il suo albero, non trovò più appese
                                                                                                ai suoi rami delle pantofole ma le sago-
ria del protagonista, padre lontano ma         e i nostri diritti                               me di tanti bambini, con fiocchetti rosa e
vicino, come oggi noi siamo lontani ma                                                          azzurri, con la scritta del proprio nome».
vicini ai nostri cari alunni.                                                                   Si è voluto mettere in evidenza il concet-
                                                                                                to di UNICITÀ e BELLEZZA di cui ogni
Progetto continuità                                                                             persona è portatrice. L’unicità è data

I libri come ponte                                                                              dalla DIVERSITÀ personale relativa alle
                                                                                                proprie caratteristiche, così da consen-
                                                                                                tire ad ogni bambino di poter esprimere
                                                                                                liberamente pensieri, paure, passioni ed
                                                                                                emozioni.
                                                                                                Una storia di magia, gioia, felicità e di
                                                                                                grande solidarietà, recitata sotto l’albe-
                                                                                                ro, che ha consentito spunti di riflessione
                                                                                                riguardanti il rispetto dei diritti dei bam-
                                                                                                bini.
                                                                                                Tutti i bambini hanno uguale diritto ad
                                                                                                essere se stessi conservando la propria
                                               La lettura della storia “La pianta delle         IDENTITÀ.
Nell’ambito del progetto Continuità, noi
                                               pantofole” di Rodari, dal finale aperto:         Rodari affermava: “La conoscenza non
alunni della classe 2^ A della seconda-
                                               - «… Pietro considerò a lungo quelle             è una quantità, è una ricerca”.
ria di I grado “Gallo”, insieme ai bam-
                                               strane pantofole. Ce n’erano di tutti i tipi:
bini della 5^ A della primaria “Positano”                                                                                Classe V A - Classe II A
                                               con il fiocco, con la fibbia, con la doppia
abbiamo deciso di dare voce ai libri                                                                        Scuola Primaria e Scuola Secondaria

del noto scrittore Gianni Rodari, nato a
Omegna il 23 ottobre 1920, per ricorda-
re e festeggiare il centenario della sua
nascita.
Avremmo voluto cento occasioni per fe-
steggiarlo e ricordarlo, sempre attraver-
so la sola e unica LETTURA. Sappiamo
che cento è un numero esorbitante, ma

                                                                   8
Il dirigente - Istituto Comprensivo GALLO ...
100 anni di Gianni Rodari, maestro di fantasia
Tonino l’invisibile                               ma affrontati.
                                                  E come tutte le storie scritte da G. Rodari
                                                                                                   sformare un semplice libro in una fonte
                                                                                                   infinita di ispirazione fantastica.
                                                  per i bambini, ben si adattano anche agli        Noi ragazzi ci chiediamo: - quanto i
                                                  adulti. Dopo la lettura del racconto sono        suoi insegnamenti restano vivi oggi
                                                  seguite delle riflessioni e con gli alunni       in una società che fonda tutto il suo
                                                  abbiamo iniziato il laboratorio di scrittura     sapere sulle immagini a discapito del-
                                                  creativa.                                        le parole? Resta pur sempre un punto
                                                  Infatti, ci sono tante persone intorno a         di riferimento nelle scuole e tra le let-
                                                  noi che è come se fossero invisibili: nes-       ture di bambini e perché no, un trait
                                                  suno sembra riconoscere i loro diritti.          d’union tra loro e noi ragazzi? Le sue
                                                  Oggi, che siamo sempre più intercon-             fiabe sono tuttora attuali nonostante i
                                                  nessi è sempre più facile sentirsi invisibi-     mondi lontanissimi da quelli dei nativi
                                                  li e il dolore e la solitudine fanno sì che si   digitali che raccontano?
                                                  finisce per diventare invisibili a sé stessi     Le sue storie all’inizio possono, forse,
“Ah… se potessi diventare invisibile…”.           e agli altri, non avendo niente di interes-      sembrare vetuste, lontane dal mondo
Una mattina un ragazzo di nome Tonino,            sante di cui parlare e da condividere.           dei bambini di oggi, spesso ingabbiati
siccome non è preparato per l’interroga-          Tutti gli alunni hanno partecipato con en-       tra youtube e cellulari. Favole al telefono
zione, esprime il desiderio di diventare          tusiasmo e attenzione su queste temati-          (quel telefono che le nuove generazioni
invisibile.                                       che attuali: come la povertà, l’indifferen-      non hanno mai visto funzionare), Il libro
Entra in classe, la maestra fa l’appello,         za verso i più deboli.                           delle filastrocche, Il romanzo di Cipollino,
lui risponde ma nessuno lo sente. Allora          Tutti possiamo diventare invisibili, spetta      Le avventure di Scarabocchio, Il pianeta
capisce che il suo desiderio si è realizza-       ad ognuno di noi dare il giusto valore al        degli alberi di Natale, Grammatica della
to e comincia a fare dispetti.                    rispetto della dignità di ogni persona.          Fantasia... sono solo alcuni titoli che tut-
Ben presto, però, si accorge che non è                                                             ti dovremmo avere nel nostro bagaglio
bello rimanere da soli.                                                               Classe V A   culturale.
Ritorna in strada e vede un anziano se-                                                            Resta il fatto che Gianni Rodari ave-
duto su una panchina ed egli, a differen-                                                          va una grandissima capacità: sapeva
za degli altri, riesce a vederlo, ma nessu-       Ringraziamo                                      andare oltre. Andava oltre gli errori dei
no si accorge di lui.
                                                  l’autore                                         suoi alunni per creare nuove storie (sba-
                                                                                                   gliando si inventa, era solito dire), anda-

                                                  G. Rodari,                                       va oltre i cliché per introdurre concetti
                                                                                                   complessi e renderli fruibili in base alle
                                                                                                   capacità di rielaborazione di ogni bambi-
                                                  maestro, pedagogista, giornalista e scrit-
                                                                                                   no. Andava oltre le parole, inventandone
                                                  tore di meravigliosi libri per l’infanzia,
                                                                                                   in continuazione di nuove in un continuo
                                                  uno degli autori più amati dai piccoli che
                                                                                                   rimando tra letteratura e fantasia.
                                                  si ricordano delle sue favole anche in
                                                                                                   Per questo, e non solo…, che noi ragaz-
                                                  età adulta, quando riguardano a quelle
                                                                                                   zi e bambini lo ringraziamo!
                                                  letture, spesso consigliate dai propri ma-
                                                                                                                                      Classe II A
                                                  estri della scuola elementare, come a un
                                                                                                                              Scuola Secondaria
                                                  periodo magico, in cui parole e immagi-
                                                  nazione diventavano un tutt’uno per tra-

Per gli altri, dice il vecchietto a Tonino, lui
è come l’uomo invisibile.
E’ un racconto bellissimo, che ci spiega
che non bisogna avere paura di vivere
la vita e che i problemi non vanno evitati

                                                                      9
Il dirigente - Istituto Comprensivo GALLO ...
100 anni di Gianni Rodari, maestro di fantasia

Racconti scritti con il metodo del binomio
fantastico, ideato da Gianni Rodari
“FIORI E CALZINI”                                comprare calzini!
                                                 Scoppiarono tutti in una grande
C’era una volta un bambino che viveva            risata contagiosa. Quello che era
in una grande campagna con una casa              successo rimase per loro un miste-
bellissima. Intorno alla casa c’erano tanti      ro.
alberi e un grandissimo giardino.
In lontananza, sempre nei pressi della           		                      Christian V B
grande casa c’era una serra dove il papà
coltivava tanti magnifici fiori.                 ENZINO E L’ARANCIA
Il bambino, tutti i giorni, giocava in giardi-
no con la palla o con la sua bici.               Un bambino di nome Enzino, con
La mamma svolgeva le faccende di casa            i capelli rossi, adorava tutti i frutti
e il papà si occupava della sua serra.           tranne uno, ovvero l’arancia. Non
Un giorno il papà non stava molto bene           aveva molti amici perché tutti dice-
e chiese al suo bambino di innaffiare la         vano che non era simpatico.
Serra al suo posto, dandogli tutte le indi-      Ad ogni pasto mangiava sempre
cazioni necessarie.                              due frutti, uno diverso dall’altro,
Il bambino disse al padre: - Sì papà, per        ma non aveva mai chiesto alla
me va bene, ti aiuto!                            mamma di mangiare un’arancia.
Dopo aver ascoltato con attenzione il            Un giorno la mamma gli offrì una
papà, il bambino si diresse verso la ser-        spremuta. Enzino accettò, non sa-
ra. Entrando in quel posto i suoi occhi          pendo che quella spremuta fosse
si illuminarono di colori e meraviglia ve-       all’arancia, ma dopo aver bevuto la             fronte ad Enzino perché pensava che lui
dendo quei fiori.                                bevanda, sentì una strana sensazione.           non fosse simpatico, ma dopo che Enzi-
Preso da tanta euforia decise di togliersi       Si sentì improvvisamente più energico,          no disse la barzelletta il bambino scop-
le scarpe e i calzini e di entrare a piedi       amichevole, cominciò a ridere a crepa-          piò in una risata enorme. Quella risata
nudi.                                            pelle e la cosa più strana di tutte fu il co-   fece avvicinare tutti i bambini che erano
Innaffiò i fiori e, accorgendosi che era         lore dei suoi capelli. I capelli di Enzino da   in zona. Da quel giorno tutti i bambini
stato lì tanto tempo, prese di corsa le          rossi diventavano… ARANCIONI?!?                 prendevano appuntamento con Enzino
scarpe e i calzini e tornò verso casa            La mamma, stupita da quei cambia-               al parco per divertirsi e ridere insieme.
scalzo.                                          menti, il giorno dopo gli offrì di nuovo        Un giorno gli amici di Enzino decisero di
Il giorno dopo chiese a suo padre se po-         la spremuta e questa volta Enzino, pur          fargli una sorpresa ovvero quella di re-
teva andare nella serra con lui. Appena          sapendo che quella spremuta fosse               galargli un trofeo arancione tutto costru-
entrati rimasero allibiti nel vedere insie-      all’arancia, non esitò a berla. Poco dopo       ito da loro per le migliori barzellette mai
me ai fiori tanti calzini tutti uguali. Nes-     ebbe gli stessi sintomi del giorno prece-       ascoltate.
suno dei due sapeva dare una spiega-             dente. Enzino uscì di casa e iniziò a rac-      Ed è così che Enzino non smise più di
zione, era assurdo che fossero cresciuti         contare barzellette al primo bambino che        bere spremute d’arancia e si circondò di
così tanti calzini!                              passava.                                        nuovi amici.
Il bambino e il papà cominciarono a farsi        Un bambino camminò velocemente di               			                                Fabio V B
tante domande.
Il papà disse: - Ma che cosa è successo
nella mia serra?
Il bambino, divertito, rispose: - Papà, ma
sono tutti uguali ai calzini che indossavo
ieri!
Il papà esclamò: - Ma è incredibile!
Il bimbo andò a chiamare sua madre
per far vedere anche a lei quello che era
successo.
La mamma restò molto incredula e, nel
farsi tante domande, la mamma disse
con voce alta: - Adesso non dovrò più

                                                                    10
Virtual...mente distanti ma vicini
La fantasia ai tempi del covid-19
Il Gioco dell’Oca è uno dei
più antichi e comuni giochi
da tavolo. Le sue origini
sembrano risalire a un gio-
co tradizionale cinese, poi
ripreso da Ferdinando I de’
Medici, il quale lo offrì in
regalo a Filippo II di Spa-
gna. Il gioco come lo co-
nosciamo noi oggi, ovvero
nella sua versione stampa-
ta, deve però la sua origi-
ne invece all’Inghilterra. È
adatto a tutti e in tutte le
occasioni in cui le famiglie
e gli amici si riuniscono                              re” che abbiamo seguito (e dobbiamo seguire ancora)
attorno ad un tavolo. Noi,                             per affrontare l’emergenza Coronavirus. Il suo nome,
alunni e alunne, della IVB                             infatti, è CORON-OCA. Le plance sono fantasiose e
ne abbiamo realizzato uno                              molto creative tanto quanto le indicazioni per giocare.
con una plancia di gioco                               Hanno in comune, però, l’ultima casella: la VITTORIA.
diversa dalla tradizionale.                            Allora, che aspettate cari lettori e care lettrici? Prendete
Tutte le regole del gioco ri-                          spunto dalle nostre idee e realizzate anche voi il vostro
chiamano le “buone manie-                              gioco! Buon divertimento!!

Tangram, la mente in gioco
Il Tangram, o tavole della saggezza,
popolare rompicapo composto da 7 fi-
gure geometriche ricavate dalla scom-
posizione di un quadrato, simboleggia
una filosofia di vita legata alla costante
trasformazione delle cose. “Panta-rei”
dicevano i Greci antichi. Tutto cambia e
si trasforma, come in questo periodo in
cui il Covid 19 ha stravolto le nostre vite,
cambiandole e trasformandole.
Il gioco non richiede particolari abilità,
solo tanta fantasia e seguire le regole,
proprio come abbiamo fatto noi alunni e
alunne della IV B “Senza Zaino”. Le fi-                                 Storie in tangram IVB
gure le abbiamo composte, usando tutti
i pezzi senza sovrapporli. Per ottenere                                 Un mostriciattolo tondo tondo
le figure abbiamo applicato i movimenti                                 se ne va in giro per il mondo.
di traslazione, rotazione o ribaltamento.
                                                                        Dentro casa ci fa stare
Attenzione i pezzi devono combaciare
senza lasciare vuoti!!                                                  per non farci contagiare.
Le figure prodotte sono state il frutto di
tanta creatività, diventando i personaggi                               Tutto il giorno ci fa annoiare
di bellissime storie toccanti che hanno                                 senza poter uscire per giocare.
avuto uno scenario comune: la nostra                                    E’ fortunato chi ha un cagnolino
vita, le nostre giornate, i nostri desideri
                                                                        da portare nel suo giardino.
ai tempi del Coronavirus.
Cari lettori realizzate anche voi i vostri
racconti con il tangram: vedrete vi diver-                              Se seguiamo le regole tutti insieme
tirete un sacco!                                                        Sono sicuro che “Andrà tutto bene”!

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Le fiabe per esorcizzare le paure dei                                                             Grammatica
bambini, al tempo del coronavirus                                                                 che passione!
                                                              tive, soprattutto perché la
                                                              conclusione delle avventure
                                                              di questi personaggi è sem-
                                                              pre positiva. Per sconfigge-
                                                              re dunque la paura, dando
                                                              libero sfogo alla fantasia,
                                                              in modalità di didattica a
                                                              distanza, è stato proposto
                                                              agli alunni delle classi terze
                                                              A/B della Scuola Primaria di
                                                              scrivere una fiaba che aves-
                                                              se tra i personaggi il terribile
                                                              Coronavirus, e poi, con ma-
                                                              teriali di riciclo disponibili in
                                                              casa e con l’aiuto delle fa-        La grammatica per alcuni bambini risulta
In questo momento storico in cui il co-                       miglie, di rappresentare la         un vero problema. Molti trascorrono le
ronavirus sta colpendo il mondo intero, i      storia e di filmarla. L’invito è stato subito      ore a cercare di spiegarsi che senso ha
bambini hanno bisogno di essere rassi-         accolto con molto entusiasmo e le abi-             adornare di ciancerie varie, come accen-
curati. Un mezzo fondamentale possono          tazioni degli alunni sono diventate dei            ti, apostrofi o H, quelle povere lettere...
essere le fiabe che offrono un vigoroso        piccoli set cinematografici in cui tutti i         oppure non capiscono perché studiare i
aiuto psicologico e una forte connotazio-      componenti della famiglia si sono impe-            verbi sia così importante, se poi anche
ne educativa. Infatti, al di là della magia                                                       i grandi sbagliano a usarli…o per quale
                                               gnati e hanno dato il loro contributo. Il
                                                                                                  motivo “scie”,”sce”, “gn”, “gne”, “gh” “ch”
di cui sono cariche, esse consentono ai        risultato è un archivio di fantastici capo-        siano così complicati…
bambini di imparare importanti lezioni di      lavori didattici, oltre che filmici, che invi-     Per molti, dunque, la grammatica po-
vita, vivendole attraverso il filtro di per-   tano a guardare con coraggio e serenità            trebbe risultare un insieme di regole no-
sonaggi e situazioni irreali, consentono       al futuro.                                         iose, facili da scordare. Ogni insegnante
loro di esorcizzare le esperienze nega-                                       ins.Katia Roberto   escogita le strategie didattiche più dispa-
                                                                                                  rate, per fare in modo che gli alunni ap-
                                                                                                  prendano nel modo corretto le insidiose
2 Aprile                                                                                          regole della difficile grammatica italiana.
                                                                                                  In questo periodo di Didattica a distanza,
In occasione della giornata                                                                       veicolare certi contenuti grammaticali,
Mondiale della consapevo-                                                                         molto importanti, non è semplicissimo
lezza dell ‘autismo, il 2 aprile,                                                                 per gli insegnanti, date le condizioni di-
i bambini di 1^A e 1^ B, attra-                                                                   sagiate e disagevoli che spesso ci si tro-
verso il racconto de “Il gattino                                                                  va ad affrontare, non da meno le proble-
Blu” hanno trattato un tema di                                                                    matiche tecniche e di connessione dei
grande importanza e sensibilità:                                                                  vari dispositivi in uso.
la diversità come ricchezza. La                                                                   Come affrontare, dunque, una verifica
storia raccontava la vita di una               portanza dell’essere diversi, poiché è             grammaticale, con tali premesse? Gli
famiglia di gatti al cui interno viveva Blu,   proprio la diversità che ci rende preziosi:        alunni delle classi terze A/B della Scuola
un gattino autistico che faceva esperien-      essere diversi, hanno spiegato i bambini           Primaria Positano, hanno fatto un sin-
za del mondo intorno a sé in modo di-          attraverso i loro elaborati, non significa         golare ripasso grammaticale, attraverso
verso rispetto agli altri. Non miagolava e     non essere uguali agli altri ma, al contra-        una altrettanto singolare “Battaglia gram-
amava creare reti con i fili dei gomitoli e    rio, proprio perché tutti siamo unici e di-        maticale”. A piccoli gruppi, nel ruolo di
si rintanava all’interno. Inizialmente nes-    versi siamo tutti importanti ed essenziali         originalissimi pirati, durante un incontro
suno lo capiva , ma poi, giocando con          per gli altri…                                     LIVE sulla piattaforma weschool, hanno
i gomitoli, tutti compresero che quello                                                           egregiamente messo in campo (in mare,
                                               I bambini hanno amato questo racconto
poteva essere un modo per avvicinar-                                                              andrebbe meglio), tutte le conoscenze
                                               cogliendone appieno il significativo mes-
si a lui. Attraverso le illustrazioni e l’a-                                                      grammaticali, apprese nei tre anni di
                                               saggio e l’hanno dimostrato con entusia-
scolto della racconto animato, i bambini                                                          scuola, per abbattere flotte, conquistare
                                               smo e, soprattutto, fantasia attraverso
hanno colto il concetto di diversità ed                                                           punteggio e essere considerati “I terribili
                                               la realizzazione di disegni e manufatti di
allo stesso tempo hanno compreso che                                                              pirati della grammatica”. In senso positi-
                                               ogni tipo che ritraevano Blu, il personag-
è possibile comunicare con i loro com-                                                            vo, naturalmente.
                                               gio principale della storia.
pagni autistici. L’esperienza narrativa ha                                                        Insomma, la grammatica non è mai stata
permesso ai bambini di riflettere sull’im-                                      Scuola Primaria   così entusiasmante e coinvolgente!

                                                                   12
Virtual...mente distanti ma vicini
Raccontare un Lapbook:
compito di realtà al tempo del Coronavirus
La lettera della maestra Daniela che           “Bisogna dare una mano alle maestre di         raccontato questa esperienza attiva di
insegna nella Scuola “Montello” di Bari        quei bambini!”- dice Francesca.                manipolazione.
metteva in luce un fatto gravissimo!
                                               “Maestra noi siamo una squadra!” affer-        Argomentare ha richiesto fiducia nella
                                               mano Mattia e Pierluigi.                       propria capacità di linguaggio. Si sono
                                                                                              messi alla prova superando se stessi!
                                               “Bisogna spiegare loro la differenza tra
                                                                                              Bravi bambini!
                                               i suoni CU QU CQU è estremamente
                                               importante per scrivere bene!“ incalza         Il Lapbook, oggetto di sintesi che ha so-
                                               Nicolò.                                        stituito tutto il lavoro fatto con presenta-
                                                                                              zioni video, racconti, il classico quader-
                                               -Forza, non dobbiamo provare vergo-
                                                                                              no, il libro di testo è risultato un lavoro
                                               gna, dobbiamo accogliere questa sfida!-
                                                                                              coinvolgente, sicuramente da NON DI-
                                               propongono Giulia e Greta.
                                                                                              MENTICARE.
                                               -Maestra, posso pensarci? – domanda
                                               Samuele.

                                               “Beh! Se ci chiedono di trasformarci in
                                               maestri per un giorno, lo faremo. Tran-
                                               quilla maestra, non ti deluderemo!”
                                               esclama Bishaara.
È cominciata così l’avventura di DaD.
                                               La squadra, come si definiscono loro, si
I 44 alunni delle classi II B e C hanno        è messa all’opera e ha prodotto 44 vi-
subito accolto la sfida lanciata dalla loro    deo, in cui ognuno con i propri tempi,                                      La maestra Paola
maestra.                                       ritmi e modalità di apprendimento ha                                         Scuola Primaria

Didattica a distanza: risorse digitali - classe II A

Con la didattica a distanza, le risorse digitali ci hanno offerto l’opportunità di non interrompere bruscamente il rapporto didattico con
i nostri alunni e di “ stare in contatto” con loro, anche se a distanza.

Tante sono state le strategie didattiche messe in atto per un’offerta formativa attenta,coinvolgente e accattivante. I risultati ottenuti
sono stati sorprendenti e inaspettati.
                                                                                                                            Scuola Primaria

                                                                 13
Virtual...mente distanti ma vicini
Famiglia felice                                                                                   La DAD: una nuova
Negli ultimi due mesi le nostre vite sono        positi nell’andare avanti.                       esperienza per il
state catapultate in una realtà fino ad
oggi sconosciuta e il COVID-19 è diven-          Abbiamo immaginato i nostri piccoli
                                                 alunni in una quotidianità diversa, con
                                                                                                  futuro
tato il vero protagonista dei nostri giorni.
                                                 le proprie famiglie, nella propria casa,         In questo periodo di didattica a distanza
Bombardati da decreti, notiziari e bollet-       lontani dai tanto amati nonni, dai parenti,      abbiamo sperimentato nuove modalità di
tini, ci siamo ritrovati prigionieri nelle no-   dagli amici, dai compagni di sezione e           insegnamento e apprendimento che, pur
stre case, a riflettere su quello che stava      dalle maestre.                                   nelle difficoltà di connessione di rete, ci
accadendo intorno a noi.
                                                 Il nostro pensiero di “maestre” spesso           hanno permesso di apprezzare le tante
Dopo un primo momento di incredulità,            è andato a loro ed abbiamo pensato a             possibilità che il digitale può offrire alla
abbiamo preso consapevolezza che l’u-            chissà quanta paura non espressa han-            didattica. Certamente si è trattato di un
nico modo per sentirsi al sicuro era re-         no provato pensando a questo “mostro”            momento di emergenza, inaspettato, ma
stare a casa. Noi insegnanti non abbia-          nascosto, pericoloso, pronto a colpire           si possono cogliere spunti interessan-
mo perso il contatto con i nostri alunni e       loro stessi e i loro cari. Per rassicurar-       ti per il futuro ritorno in aula: maggiore
grazie alla “didattica a distanza”, anche        li abbiamo scritto un semplice racconto          coinvolgimento e protagonismo degli al-
se con tanti limiti, abbiamo potuto dare         sulla famiglia, un messaggio rassere-            lievi, partecipazione attiva della famiglia
una continuità al nostro lavoro.                 nante per poter esorcizzare le loro paure,
                                                                                                  nel processo di apprendimento. Le foto
                                                 per ricordare che la propria casa rimane
Abbiamo ripensato ai giorni trascorsi in-        sempre il posto più bello dove stare, che        mostrano una delle tante attività svolte.
sieme con la nostra sezione dei treenni,         l’amore che lega gli uni agli altri è il più     In questo caso si tratta della lettura di un
la sezione C del plesso “GALLO” SZ.              forte scudo contro ogni male.                    testo, comprensione, realizzazione di un
                                                                                                  plastico e di libere interpretazioni artisti-
Dopo un lungo inserimento, considerata                                 Sezione C Plesso GALLO
la loro tenera età, eravamo finalmente ri-                                                        che, con relativa verbalizzazione delle
                                                                           Sezione Senza Zaino
uscite a raggiungere un buon equilibrio e                                                         produzioni personali realizzate.
                                                                           Angela Locorotondo
le nostre giornate trascorrevano serene,                                         Katia Ricupero
fiduciose, gioiose e piene di buoni pro-

                                                                                                                          Classe II A - Scuola Primaria

                                                                                                          Via A. De Gasperi (ex S.S. per Putignano)
                                                                                                                      70015 NOCI (Ba)
                                                                                                         Tel. 080 497.94.45 - Tel:/Fax 080 497.63.19
                                                                                                               vanni@losavio.it - www.losavio.it

                                                                   14
Virtual...mente distanti ma vicini
Metodologia CLIL e didattica a distanza nelle classi 2^C e 3^C
PYTHAGORAS’ THEOREM AND CIVIL RIGHTS in Lingua Inglese

CLIL (Content and Language Integrated          La classe 3^C, d’altro canto, sempre a                in piena autonomia, sviluppando le com-
Learning) è un approccio integrato, usa-       distanza, in cooperative learning in alcu-            petenze di imparare ad imparare hanno
to per l’apprendimento/insegnamento            ni casi, si è cimentata nella produzione di           introdotto nel suo power point anche rife-
sia del contenuto di una disciplina che        elaborati cartacei e multimediali appro-              rimenti in lingua inglese al campo musi-
della lingua straniera.                        fondendo il razzismo, la lotta per i diritti          cale e al cinema, riportando informazioni
                                               civili, la discriminazione vicina e lontana           sulla colonna sonora del docufilm “I am
La classe 2^C è stata coinvolta nell’ap-
                                               integrando lingua italiana, cittadinanza e            Malala”, il testo di C. Gabelloni del 2012
prendimento e consolidamento del teo-
                                               costituzione e lingua inglese. Gli alunni             “ Canzone per Malala”, “Mandela Day”
rema di Pitagora e della sua applicazio-
                                               sono partiti dall’analisi dell’operato di uo-         dei simple Minds, “Ordinary love” degli
ne, in lingua inglese. Partendo dalla vita
                                               mini e donne che si sono battuti per i di-            U2, per menzionarne solo alcuni, e sulle
del grande matematico greco vissuto
                                               ritti civili: Mahatma Gandhi, Martin Luther           produzioni cinematografiche riguardo i
anche in Italia, risolvendo semplici situa-
                                               King, Rosa Parks, Nelson Mandela e                    due attivisti.
zioni problematiche ed affrontando com-
                                               Malala Yousafzai, la più giovane vinci-
piti di realtà, gli alunni hanno prodotto                                                            Si allegano a titolo esemplificativo due
                                               trice del premio nobel per la pace che
mappe, power points e video, acquisen-                                                               degli elaborati cartacei, uno per ciascu-
                                               continua a difendere i diritti all’istruzione
do competenze digitali e consolidando le                                                             na classe, gli altri, di cui molti in formato
                                               dei bambini e delle donne, riuscendo ad
loro conoscenze di matematica e lingua                                                               multimediale, saranno raccolti sul sito
                                               elaborare riflessioni personali e confron-
inglese.                                                                                             dell’Istituto Comprensivo.
                                               ti. Un’alunna Fabiana Monopoli, inoltre,

                                      Bogba is an English football         HE WAS A GREEK                             IN ABOUT 529 BC he OPENED A
                                      player. His (exultation) is the      PHILOSOPHER AND                            SCHOOL OF PHILOSOPHY AND THE
                                      Dab, doing the Dab come out          MATHEMATICIAN, HE SPENT A                  STUDENTS STUDIED ARITHMETIC,
                                                                           LOT OF HIS LIFE IN SICILY.                 GEOMETRY, MUSIC, ASTRONOMY AND
                                      right-angles triangles. This                                                    RELIGION.
                                      movement explains to less
                                      able kids to understand the
                                      Pythagoras’ theorem.
                                                                                                         PYTHAGORAS’
                                              ANDREA STRAZZANTE 2^C
                                                                                                               LIFE

                                                                             HE IS VERY FAMOUS                               THIS THEOREM IS very
                                                                             BECAUSE HE WROTE AN                             IMPORTANT. MANY
                                                                             IMPORTANT MATHEMATICAL                          WORKERS AND ALL OF
                                                                             RULE: PYTHAGORAS’                               STUDENTS all over the
                                                                             THEOREM.                                        world USE IT EVERY DAY.

                                                                             Pythagoras’ theorem
                                                                             It is applied to right-angled triangles, its longest side is the hypotenuse. The
                                                                             hypotenuse is always opposite the right-angle. Pythagoras drew a square on
                                                                             each side of a right-angled triangle. He proved that the square on the
                                                                             hypotenus always has the same area as the sum of the squares on the other
                                                                             two sides .

                                                                                                                  a2 + b2 = c2             A.GOFFREDO

                                                                                                                                          Scuola Secondaria

                                                                  15
Le città (in)visibili

       L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni,
       che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e
       diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui:
       cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
                                                                                                            Italo Calvino, Le città invisibili.

       Mentre le nostre città diventano vuote e silenziose, così lontane da come le ricordiamo, le classi dell’Istituto Compren-
       sivo Gallo-Positano inventano un’altra città o immaginano come potrà tornare ad essere la propria, quando tutto que-
       sto finirà. Partendo dalla lettura e dalla comprensione condivisa di una de Le città invisibili di Italo Calvino, gli alunni,
       i docenti e i genitori descrivono, sognano, disegnano la propria città, nella speranza che questa diventi assai presto,
       finalmente, visibile.
                                                                                                                     Il Dirigente Scolastico

I bambini della scuola dell’infanzia L. Gallo
provano a realizzare la loro città (in)visibile
...Mentre le nostre città diventano vuote
e silenziose, così lontane da come le ri-
cordiamo,i piccoli alunni di 4 anni (Sez.A)
della scuola dell’infanzia M.L.Gallo mo-
dello SZ, prendendo spunto dall’iniziati-
va d’Istituto, partendo dall’opera di Italo
Calvino intitolata “ Le città invisibili “, ed
adattata alla loro età, inventano un’altra
città o immaginano come potrà tornare
ad essere la propria, quando tutto que-
                                                 Nella mia città perfetta tutto brilla e tutti
sto finirà.
                                                 sono felici. (Giorgia M.)
Attraverso racconti, immagini e musica, i
bambini insieme ai docenti e ai loro ge-
nitori hanno potuto descrivere, sognare,                                                         La mia città perfetta ha tanti bambini che
disegnare e cantare la propria città (in)                                                        giocano. (Ilaria D.)
visibile e perfetta, nella speranza che
questa diventi assai presto,finalmente,
visibile.
 Guardando dalla propria finestra, hanno
pensato, immaginato, raccontato e dise-
gnato città colorate, piene di alberi, ani-
mali e parchi giochi da poter raggiungere
in aereo, mongolfiera e bicicletta...
Sono città fantastiche e bellissime, ma
                                                 Nella mia città tonda e colorata c’è proprio
soprattutto sono il frutto di quel che desi-
derano davvero!                                  tutto quel che voglio. (Anna Giorgia F.)

                                                                                                 Nella mia città c’è stato un incidente, ho
                                                                                                 fatto arrivare i soccorsi e ci sono tanti
                                                                                                 poliziotti “così i bambini al parco sono
                                                                                                 protetti”. Ci sono le porte che si aprono
                                                                                                 e le finestre illuminate. Tante farfalle che
                                                                                                 volano e poi le “forme perché a scuola le
                                                                                                 abbiamo studiate”. (Michele A.)

La mia città è tutta colorata, dove i bambi-     Nella mia città perfetta tutti a scuola sul
ni possono giocare insieme. (Andrea A.)          bus giallo. (Arianna L.)

                                                                    16
Le città (in)visibili
“E’ solo con il cuore che si può                                                                  C’è stato un famoso scrittore, Italo Calvi-
                                                                                                  no, che in un suo libro intitolato “LE CIT-
vedere veramente, l’essenziale                                                                    TA’ INVISIBILI”, ha raccontato dei viaggi
                                                                                                  fatti da Marco Polo attraverso l’impero
è invisibile agli occhi”                                                                          di Kublai Khan, un imperatore cinese. E’
                                                                                                  lo stesso Marco Polo che “crea” le città
                                                                                                  mentre le racconta, inserendo una parte
                                                                                                  di realtà, cioè tutto quello che è visibile,
                                                                                                  evidente agli occhi, ed una parte imma-
                                                                                                  ginata, frutto dei pensieri, dei desideri e
                                                                                                  dei sogni che fanno parte del mondo in-
                                                                                                  visibile, ovvero di tutto ciò che non può
                                                                                                  essere visto con gli occhi.

“Mentre le nostre città diventano vuote           camente anche i luoghi della solidarietà
e silenziose, così lontane da come le ri-         che hanno imparato a conoscere e che            In questo particolare momento della no-
cordiamo e le amiamo...” le classi terze          sono diventati VISIBILI alle loro menti. Il     stra vita, ci siamo accorti di quanto molti
A/B della Scuola Primaria Positano, con           prodotto finale del loro impegno è stato        piccoli gesti quotidiani, che spesso dia-
gli occhi del cuore, scoprono l’INVISIBI-         un singolare gioco da tavolo in cui VISI-       mo per scontati, siano venuti a mancare.
LE tra il VISIBILE del proprio paese che          BILE E INVISIBILE si incontrano e fanno         Molti oggetti sono stati messi da parte in
diventa così orizzonte di senso, luogo in         onore alla nostra comunità.                     attesa che tutto possa tornare alla nor-
cui si sperimenta la cittadinanza attiva.                                    ins. Katia Roberto
                                                                                                  malità.
Il percorso interdisciplinare, dal titolo
“Città invisibili”, promosso dall’Istituto
Comprensivo Gallo-Positano, è stato in-
                                                  La città di
teso come la possibilità di approfondire
la tematica del territorio di appartenen-
                                                  Crisalide
za, ma soprattutto di far scoprire agli
alunni alcuni luoghi e soggetti del paese
di Noci che, attraverso il loro operato so-
lidale, a volte anche INVISIBILE, stan-
no praticando volontariamente forme di
cittadinanza attiva, in questo periodo di
emergenza sanitaria.

I luoghi sono tutti quelli in cui si vive la
solidarietà e i soggetti sono quelle per-
sone che non si fregiano di un titolo, per
offrire spontaneamente il loro aiuto a chi        Se qualcuno vi dicesse che esistono del-        E’ con questo spirito d’osservazione,
più ne ha bisogno, ma rimangono INVI-                                                             ma anche con fantasia, curiosità ed en-
                                                  le città invisibili, cosa pensereste?
SIBILI, facendo parlare soprattutto il loro                                                       tusiasmo che gli alunni della IVB Senza
cuore. I bambini, per la loro giovane età,        Come le immaginereste?
non sono ancora a conoscenza di certi                                                             Zaino, hanno raccontato con immagini e
meccanismi di solidarietà, però sono do-                                                          parole, la loro città invisibile … la città
tati di una notevole empatia, soprattutto                                                         di Crisalide. Una città ferma nel tempo,
per i più deboli, per i più indifesi. Gli alun-                                                   abitata da oggetti parlanti a cui hanno
ni hanno, dunque, riflettuto molto con la                                                         affidato i loro pensieri e stati d’animo
loro insegnante di queste tematiche, du-                                                          aspettando il giorno in cui potranno tor-
rante gli incontri LIVE e, insieme ai luo-
ghi del paese di Noci che meglio cono-                                                            nare a volare, proprio come una farfalla.
scono o rappresentano qualcosa per la                                                             Chiudete gli occhi ed immaginate anche
loro giovane vita, hanno riprodotto grafi-                                                        voi la vostra città invisibile!

                                                                    17
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