Il dirigente - Istituto Comprensivo GALLO ...
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ISTITUTO COMPRENSIVO GALLO-POSITANO - ANNO SCOLASTICO 2019 / 2020 N. 1 Il dirigente “La maggior parte dei mortali si la- Così scriveva Seneca, oramai quasi menta dell’avarizia della natura, del duemila anni fa, rispondendo alla do- fatto che siamo generati a vivere manda che tanti, filosofi e no, si pon- per qualche istante, del fatto che, gono sempre e da sempre: perché la si dice, questi spazi del tempo con- vita dell’uomo è così breve? cessoci scorrono con velocità tal- Di qui l’augurio, rivolto a me stessa, mente violenta nel trascinarci via, ai miei giovanissimi alunni, ai miei e, eccettuati pochissimi, tutti gli altri volenterosi docenti, ai miei preziosi sono abbandonati dalla vita proprio collaboratori e a tutti coloro che vor- mentre si preparano a vivere. In re- ranno leggere queste poche parole, altà, non è che abbiamo poco tem- dettate dalla stanchezza e dall’entu- po: ne abbiamo perso molto. La vita siasmo: non sprechiamo, non disper- ci è stata data lunga a sufficienza, diamo, non aspettiamo che la vita ed anzi in abbondanza per la rea- passi oltre, senza accorgerci che sta lizzazione delle cose più grandi, se passando. fosse tutta investita bene, ma quan- do si disperde nello spreco che se Non dilapidiamo un patrimonio in rac- ne fa o nella noncuranza che se ne conti che non esistono, scudi dietro ai ha, quando non la si spende per quali nasconderci, paure che usiamo nessuna cosa buona, soltanto sot- per paralizzarci. to la stretta della necessità finale ci accorgiamo che è passata oltre, Proviamo ad avere un desiderio, ma quella vita di cui non ci siamo resi non un sogno irrealizzabile di fronte conto che stava passando. Sì: non al quale ci sentiremmo sempre inade- è breve, la vita che riceviamo, ma guati e giustificati a fallire. breve l’abbiamo resa, e di essa non Esercitiamo una volontà autentica, siamo poveri, ma prodighi. Come su una piccola cosa grandissima, ma ricchezze grandi e regali, giunte nel- non per far finta di voler sfiorare un le mani di un cattivo padrone, in un orizzonte che sappiamo di non poter attimo vengono dilapidate, e invece raggiungere, così da sentirci poi au- ricchezze quanto si voglia modeste, torizzati a disprezzare la nostra cat- se affidate a un buon amministrato- tiva sorte, le persone invidiose, l’uni- re, crescono con l’impiego, così la verso che non ci ama. durata della nostra vita per chi sa programmarla bene ha una grande Ammiriamo il nostro mondo con co- estensione. Perché ci lamentiamo raggio e curiosità, per poi scappare, della natura? Essa si è comportata cercare, fallire, conoscere. con generosità: la vita, se solo tu Solo così avremo un paese in cui ri- sappia impiegarla, è lunga”. tornare. L’assessore “Ogni vita reale è incontro. In principio possibilità di un apprendimento il più pos- racconta di autonomi e personali processi c’è la relazione”. sibile lineare e perdurante; non si è potuta di riflessione e di rielaborazione dei sugge- invece davvero salvaguardare la dimensione rimenti e delle indicazioni fornite agli alunni In questa affermazione cardine della filosofia dello scambio, del confronto, della condivi- dagli insegnanti. dialogica di Martin Buber pare potersi misu- sione, del dialogo. La Scuola ha però bisogno del tempo nelle rare la drammaticità dello scarto tra quella Perché la Scuola è il luogo in cui avvengo- aule, nei corridoi, nelle palestre, nei cortili, che era la nostra quotidianità e la frantuma- no gli incontri, è lo spazio quotidiano delle nelle mense, ha bisogno delle relazioni signi- zione che alla medesima è stata procurata azioni collettive, in cui rileva e viene agita ficative, all’interno delle quali i bambini e i ra- dall’emergenza epidemiologica ancora in non solo la componente cognitiva dei bam- gazzi imparano a stare e a definire sé stessi, atto. bini e dei ragazzi, ma anche quella affettiva ha bisogno della reciprocità profonda, degli Ed io credo che in nessun Luogo, come la ed emozionale, e come dimensioni di eguale sguardi attenti dei docenti e dei visi curiosi e Scuola, sia emersa con altrettanta veemen- significato. vivaci degli alunni, gli uni sugli altri. za la centralità, l’insopprimibilità dell’aspetto Ed è certamente frutto di una sperimenta- Ha urgenza di Comunità. relazionale. zione condivisa la prima edizione del vostro Il mio augurio a voi tutti, per noi tutti, è che Anche a fronte di situazioni di oggettiva dif- Giornale, che in questo tempo di sospensio- presto la si possa ricomporre. ficoltà, i docenti hanno attivato tutti gli stru- ni e lontananze ha legato idealmente non menti formali ed informali – improntati spes- solo le classi al loro interno, ma le diverse Marta Jerovante so all’originalità e alla più spinta creatività Scuole che compongono l’Istituto Compren- Assessore alla Pubblica Istruzione e – per garantire insegnamenti efficienti e la sivo “Gallo-Positano”, in una produzione che Offerta formativa del Comune di Noci
Detto fatto tra i...banchi Coding e pixel art Elezione senza zaino Cittadinanza attiva: elezioni tra gli stu- denti. Ogni anno nelle classi Senza Zaino viene eletto il rappresentante di classe tra i ragazzi che diventa la pri- ma opportunità di partecipazione che permette agli studenti di sentirsi parte di una comunità. Noi, alunni della IV B, La didattica attiva del Senza zaino ha coinvolto i bambini e le bambine della classe abbiamo organizzato una vera e propria IVB in un breve corso di cucIMPARA per affrontare un percorso didattico sulla Parità campagna elettorale creando il logo del di genere. Ingredienti richiesti ? Solo voglia di divertirsi, di imparare e mettersi in gioco nostro partito. Noi candidati abbiamo garantendo allegria e sviluppo del pensiero computazionale. fatto le nostre proposte per migliorare il clima scolastico e la didattica in generale La settimana di Arlecchino diventando la voce autentica dei nostri bisogni. Esperienza altamente formativa. (pixel-art all’infanzia Scotellaro) In sezioni aperte, è stata Qr Code proposta e sviluppata la e didattica attiva storia di Arlecchino attra- verso giochi, tecniche ar- in IVB tistiche differenti e dram- matizzazioni. Tutti i bimbi sono stati impegnati nella lavorazione della carta- pesta, per la creazione della sagoma della fa- mosa maschera berga- masca della commedia dell’arte; solo i cinquenni, invece, si sono cimentati nella realizzazione di una gigantografia colorata usando la tecnica “pixel Dato un codice di partenza, gli studen- art”. ti attraverso il dispositivo, decodificano Seguendo le indicazioni il codice QR. Accedono così alle infor- della programmazione di- mazioni in esso contenute. Grazie ad dattica, i bimbi delle quat- esse completano un foglio di lavoro dato tro sezioni hanno prepa- in precedenza dall’insegnante, per poi Al plesso della scuola dell’infanzia “R. rato le “chiacchiere”, il tradizionale dolce passare alla tappa successiva. Vince il Scotellaro”, il Carnevale è trascorso carnvalesco tipico del nostro territorio. gruppo che arriva alla fine del percorso all’insegna del divertimento, della spen- A concludere il periodo del Carnevale è con il maggior numero di risposte esatte sieratezza e dell’inclusione. Nella “setti- stata la tradizionale festa: tutti i bambini sul foglio di lavoro. mana di Arlecchino” i bambini sono stati del plesso hanno indossato i costumi dei impegnati in tante attività che hanno sti- loro personaggi preferiti e hanno assisti- Che aspettate, cari lettori e care let- molato la loro creatività. to allo spettacolo dei burattini. trici create il vostro percorso in Qr Code e vi divertirete un sacco! 2
Detto fatto tra i...banchi Sfide matematiche Il codice di Hammurabi: la legge non è uguale per tutti Da gennaio, sul muro della nostra clas- ma il gioco di squadra ha vinto e ogni se, la 4^A, era appeso il matecalendario gruppo è riuscito a formare la figura indi- che è un calendario speciale che rac- cata dalle maestre. coglie tante sfide matematiche proposte sul blog “Il Piccolo Friedrich”. Ad aprile, invece, quando la scuola era Ci siamo divertiti a scoprire quale sareb- ormai chiusa da circa un mese a causa be stata la nostra sfida ed abbiamo con- del Coronavirus tramite la didattica a tinuato a farlo anche durante la DAD. distanza le maestre, in occasione della A febbraio, in occasione della festa di Pasqua, ci hanno proposto un’attività Studiando la civiltà della Mesopotamia, ab- San Valentino, a scuola, quella vera, le con i pentamini da svolgere a casa. biamo conosciuto i Babilonesi e il loro re maestre Giusy e Rosetta ci hanno pro- I pentamini sono delle figure geometri- Hammurabi. A lui spetta il merito di aver posto un’attività divertente. che formate ciascuna da cinque quadrati stilato il primo e più chiaro esempio di leggi scritte, raggruppate in un codice denominato Con i sette pezzi del Tangram classico legati tra loro da un lato. “Codice di Hammurabi” e risalente al XVIII (due triangoli rettangoli grandi, un trian- Con gli undici pezzi di forma diversa che sec. A.C. Inciso in caratteri cuneiformi lungo golo rettangolo medio e due piccoli, un le maestre ci hanno assegnato doveva- una stele alta più di due metri, il Codice di quadrato ed un parallelogramma) ab- mo realizzare un pulcino pasquale. Hammurabi rappresenta il primo CODICE biamo formato la parola “LOVE”; mentre Abbiamo svolto il lavoro a casa da soli, LEGALE del mondo antico in cui venivano con i nove pezzi del Cardio Tangram (un senza i compagni e le maestre. elencate, con metodo e chiarezza, tutte le norme per vivere nella società, le leggi da triangolo rettangolo, un parallelogram- È stato un lavoro abbastanza impegnati- applicare e le punizioni da somministrare in ma, un quadrato, un trapezio rettangolo, vo, un vero rompicapo, ma alla fine sia- caso di trasgressione. Il corposo insieme di tre triangoli equilateri e due triangoli iso- mo riusciti a realizzare il pulcino, anche leggi e punizioni emanato dal re Hammurabi scele) abbiamo creato un cuore. se non ci siamo divertiti come quando a si basava sul principio del TAGLIONE, se- Per realizzare questa attività le maestre scuola abbiamo lavorato con i Tangram condo il quale la pena era proporzionata al ci hanno diviso in quattro gruppi . Ogni ed il Cardio Tangram. danno arrecato e puniva il trasgressore con un danno simile. gruppo doveva realizzare una delle let- Scuola Primaria Le punizioni erano diverse a seconda della tere della parola “LOVE”, così le mae- classe sociale dei contendenti (liberi, semi-li- stre hanno chiamato ogni beri, schiavi). Approfondendone il contenuto, gruppo come la lettera abbiamo inevitabilmente fatto un confronto che doveva realizzare. con la nostra Costituzione . Ci siamo divertite molto, Queste e tante altre differenze tra la nostra Costituzione e il Codice di Hammurabi ci ma devo dire anche che hanno permesso di riflettere e dedurre che è stato un lavoro impe- nella società babilonese la LEGGE NON gnativo e non semplice, ERA UGUALE PER TUTTI! anche perché io come Tutti siamo, pertanto, d’accordo nel promuo- anche altri miei compa- vere e valorizzare la ricchezza della DIVER- gni, non avevo mai lavo- SITA’ e nel bocciare l’idea che il più ricco, in quanto appartenente ad una classe sociale rato con il Tangram. abbiente, debba essere tutelato e protetto In ogni gruppo, ognuno anche quando è dalla parte del torto. di noi ha esposto la sua Siamo sempre più convinti del fatto che, idea ed ha contribuito alla invece, davanti alla legge siamo TUTTI realizzazione del lavoro. UGUALI!!! È stata una bella sfida, Classe 4^C - Scuola Senza Zaino 3
Detto fatto tra i...banchi I giochi di un tempo Una sezione del nostro libro delle TIPO- piccola, facendola saltare, con la pedina sonalità! LOGIE TESTUALI propone alcune let- più grande, all’interno di un contenitore. Non sono mancate le testimonianze fo- ture molto interessanti che trattano dei Il Gioco dell’ILLUSIONE ha incantato, tografiche ed orali di altri compagni. Tra BAMBINI NELLA STORIA. L’interesse invece, anche le maestre. Si tratta di due gli altri giochi spesso nominati dagli altri e la curiosità per un mondo tanto lonta- sagome di omini che, posizionati in un nonni, ricordiamo il gioco della campa- no e diverso dal nostro, ci ha inevitabil- determinato modo, davano l’illusione di na, il gioco dello schiaffo, il gioco del- mente indotto ad intraprendere un breve essere sagome in movimento! Sempre la palla di carta, della trottola e, non ul- viaggio nel tempo, attraverso la raccolta Letizia ci ha mostrato, infine, il GIOCO timo, anche l’uso di un piccolo strumento di fonti orali e materiali, reperite dai no- DEI NUMERI, costituito da alcune ta- a fiato chiamato “armonica”. stri nonni. belle cartonate e numerate da 1 a 8: un Dal materiale raccolto e dalle interviste Com’era la vita dei bambini vissuti giocatore doveva pensare un numero e rilasciate, abbiamo capito che i bambini tanti anni fa e come erano soliti diver- controllare in ogni tabella se esso fosse di una volta vivevano in un mondo pove- tirsi? Le testimonianze dei nostri nonni presente. Sovrapponendo le otto car- ro, ma sapevano ugualmente divertirsi in sono state preziose ed hanno “illumina- telle, alla fine appariva magicamente il compagnia dei loro coetanei. Molte cose to” le nostre menti ed anche i nostri cuo- numero pensato! Un gioco veramente sono cambiate d’allora. Noi, bambini di ri. Dai loro racconti è emerso che tutti si STRAORDINARIO! Possiamo confer- OGGI, abbiamo il privilegio di essere cir- divertivano con POCO e con quel POCO marlo perché abbiamo giocato anche noi condati da tanta modernità, viviamo in avevano a disposizione tutto un” mondo in classe! un MONDO OVATTATO e PROTETTO davanti”. Un mondo fatto di cose sem- Veronica, invece, ci ha mostrato un pe- in cui ci sentiamo al sicuro. Nonostante plici, essenziali, ma al contempo auten- luche piuttosto strano perché privo di tante comodità dobbiamo, tuttavia, “fare tiche! orecchie, bocca, occhi e naso. La no- i conti” con problemi un tempo inesi- Alcuni compagni di classe sono riusciti stra compagna ci ha prontamente dato stenti come l’inquinamento, il problema a recuperare alcuni “giochi di un tem- le giuste spiegazioni in merito a quest’ dei rifiuti, il bullismo e tanti altri. Forse po” alquanto originali. La nostra amica anomalia. Essa non era da attribuire ad è il caso di dire che …si viveva meglio Letizia, ad esempio, ha portato quattro un difetto di produzione! Il peluche, al quando si stava peggio!!! Concludia- esemplari di bambole di stoffa, abil- contrario, era volutamente stato creato mo il nostro breve viaggio nel passato mente cucite dalle mani di sua nonna. in siffatta maniera al fine di poter dare con un consiglio che vorremmo dare ai Grande entusiasmo ha suscitato anche il libero spazio alla creatività dei bambini. nostri coetanei: “Amate la SEMPLICI- gioco della PULCE, costituito dalla pre- Pertanto ben si prestava ad assumere le TA’ delle COSE BELLE e la BELLEZZA senza di bottoni di diversa dimensione. sembianze ora di un bambino, ora di un delle COSE SEMPLICI!”. Come si giocava al gioco della PULCE? adulto, ora di un anziano e …magari an- Ci si appoggiava su di una base morbida che di un animale feroce!!!Insomma…un Gli alunni della classe 4^C e, su di essa, si posizionava la pedina peluche dai mille volti e dalle mille per- Scuola Senza Zaino 4
Penne in fermento Giovanni Scuola Primaria Tommy Un piccolo gesto può... “Qualcosa accade, se tu fai qualcosa e niente accade, se tu non fai niente”. Così scrive il poeta Bruno Tognolini. In poche parole è racchiuso il senso della giornata della Terra, di cui quest’anno ricorre il 50° anniversario. Pensare alla natura ci porta a correre con la mente su prati verdi e fioriti, a na- vigare sulle acque dei mari e dei fiumi, a scalare le montagne. Ma cosa possia- mo fare perché il nostro Pianeta, con le sue piante e i suoi animali, possa gode- re sempre di buona salute? Quali piccoli gesti quotidiani possiamo mettere in atto per limitare l’inquinamento? I bambini della IVB senza zaino ci dan- no dei suggerimenti, perché anche una poesia e un’attività creativa possono far riflettere se le sappiamo leggere con il cuore. 5
Penne in fermento Piccoli chef in DAD Ricordi dell’ultimo anno scolastico, plesso F. Positano Percorso didattico accattivante e coinvolgente per gli alunni della IV A che hanno in- Quest’anno scolastico lo ricorderemo dossato i panni di piccoli cuochi. Esperienza entusiasmante che ha trasferito nella per tutta la nostra vita, sia perché è stato pratica le conoscenze del testo regolativo per una didattica attiva e partecipata. l’ultimo trascorso presso il plesso scola- stico Francesco Positano, e sia perché un terribile virus , il codiv-19 o coronavi- rus, dal 4 marzo ci ha obbligati e costretti a stare a casa e terminare con le attività di didattica a distanza questi ultimi mesi scolastici in classe V D.Sicuramente ab- biamo imparato ad usare meglio le tec- nologie e il computer ,la piattaforma We- School, ma non poter stare con i nostri compagni e compagne e con i nostri in- segnati ,condividere con loro e con tutto il personale scolastico dell’I.C.”Gallo-Po- sitano” questi ultimi mesi nella scuo- la primaria, ci è dispiaciuto veramente tanto e vorremo tornare a scuola , se si potesse , almeno il 10 giugno , ultimo giorno di scuola, per salutare definitiva- mente la nostra amata scuola primaria e i nostri insegnati. Abbiamo così pensato ai tanti ricordi e eventi che ci hanno ac- compagnato in questi fantastici e a volte turbolenti anni di scuola . In questi giorni , stando a casa abbiamo ascoltato tutte le catastrofiche notizie legate a questa terribile epidemia e a quanto importante e prezioso sia stato il contributo dei tanti medici e infermieri che hanno sacrificato la loro vita per curare tanti malati da co- ronavirus. Abbiamo ricordato un incon- tro particolare fatto con Bernardo Kelz e Josè Mottola , che ci hanno parlato del- la vita del dottor Zygmunt Kelz , padre di Bernardo , e medico polacco che per vicissitudini catastrofiche, legate alla se- conda guerra mondiale nel settembre del 1939 ,affronta una vera e propria odis- sea fuggendo dalla Polonia, attraverso i Balcani . La travagliata e commovente vita del medico ebreo nocese ci è stata perfettamente narrata dal figlio Bernar- do e da Josè Mottola e la si può legge- 6
Penne in fermento re nella pubblicazione “Dai Carpazi alle Murge : odissea di Zygmunt Kelz scom- La storia di un parso alla Shoah “ che per noi , alunni di scuola primaria è un testo un po’ difficile virus con la da leggere e comprendere, ma attraver- so il racconto della nostra insegnante e dei due autori , abbiamo ben compreso. corona Saremmo molto felici se fosse pubblica- ta una edizione del testo, più semplice e comprensibile per tutti gli alunni delle scuole primarie , perché riteniamo che la storia del dott. Kelz e del nostro plesso scolastico , debba essere conosciuta da tutti . Per noi sarebbe motivo di orgoglio se nel futuro, il plesso scolastico potes- se diventare un museo o un contenito- re culturale visitabile da tutti coloro che Il Signor COVID-19 ha svuotato le aule, vorranno conoscere la storia e le varie ci ha allontanato da compagni e maestre vicissitudini che l’architetto Walter Puti- pensando di darci un dispiacere, ma noi gnano ci ha accennato durante quell’in- Il Signor COVID-19 è comparso all’im- provviso e in breve tempo del mondo si come prima ci vogliamo tutti un mondo contro .Ringraziamo tutti i partecipanti e in particolare Bernardo Kelz,e Josè è impadronito. di bene. Mottola, che ci hanno fatto conoscere Panico e terrore tra la gente ha seminato All’improvviso le lezioni hanno cambia- un “delicato” periodo della nostra storia, e le città in un attimo ha svuotato. to forma e la didattica è diventata “a di- forse molto più triste di quello che stiamo stanza” sulla piattaforma. Mi piace molto vivendo oggi. A noi , in questi indimen- questo nuovo modo di comunicare, per- ticabili giorni, è stato chiesto di restare a ché con gli amici e le maestre possiamo casa, ma in quel periodo , ai nostri avi e al dott. Zygmunt Kelz veniva chiesto di scriverci, vederci e parlare. andare a combattere un nemico visibile, con le armi. Ma questa è un’altra triste e indimentica- bile pagina della nostra storia. Gli alunni e l’ins. Antonella Pace Classe V D - Scuola Primaria F.sco Positano. Il Signor COVID-19 è un esserino invisi- bile, dove va non lascia traccia e anche al microscopio è difficile vedere la sua faccia. Tra un #IORESTOACASA e un #AN- DRA’TUTTOBENE, il Signor COVID-19 La Pasqua dentro me prima o poi sparirà e tutte le nostre pene La Pasqua è arrivata silenziosa, con sé via porterà; presto presto se ne ma sarà lo stesso gioiosa. Un virus potente e sfacciato andrà e la sua corona perderà. sta facendo tremare il creato. Tu virus, per qualche settimana hai pen- Ma la Pasqua è rinascita e noi sato di essere del mondo il re, ma con con la mente viaggiamo per l’ uscita, guardiamo il mondo muoversi, l’estate e il caldo ti scioglierai e non re- da dietro le finestre, sterà niente di te. Tutti quanti al mare an- immaginando la prossima gita Si dice che questo virus abbia la Coro- dremo e tu sarai solo un ricordo lontano campestre . Quest’anno la Pasqua sarà diversa na, ma di certo non ne ha combinata una perché… Ma, sicuro, la nostra gioia non andrà persa. buona: guanti e mascherine ci ha co- Festeggeremo stando lontani ma pur sempre vicini, guardando i nostri cari con i telefonini. stretto ad usare, ma noi tutti a casa sano TUTTI INSIEME LA CORONA AL VIRUS Tutto presto finirà e correremo per strada cerchiamo di mangiare. Solo così pos- TOGLIAMO!!! colmi di felicità . siamo evitare le sue “spine” mangiando Gaia V B tante vitamine! Luca De Grazia IV C 7
100 anni di Gianni Rodari, maestro di fantasia Favole noi ci abbiamo provato, dando varie for- me alla nostra fantasia, proprio come suola, con il pelo dentro e così via. Che fare?» ha dato sfogo all’ immaginazione al telefono avrebbe voluto il grande Maestro. E così, partendo dall’input di un vecchio di grandi e piccoli. Ispirandosi ad alcuni diritti della Convenzione ONU sull’ infan- telefono, graficamente rappresentato, zia e sull’adolescenza, adottata dall’As- sono state lette alcune delle “Favole al semblea generale delle Nazioni Unite, Ricorrono cent’an- telefono” scelte da noi utenti, i cui titoli il 20 novembre 1989, ratificata dall’Ita- ni dalla nascita di sono stati indicati dai bambini attraverso lia con la Legge n.176 del 27 maggio Gianni Rodari, un una rotella girevole. 1991, gli alunni della classe 2^ A della numero che lascia Consideriamo questa raccolta di storie Secondaria hanno inventato diversi fi- incredulo chi lo co- un piccolo tesoro per i lettori di ieri e di nali. Gli stessi diritti sono stati riportati nosce tramite i suoi libri. Perchè da de- oggi, e una grande sorpresa che attende sulle suole delle pantofole mediante un cenni essi raccontano ogni giorno una quelli di domani. Per questo abbiamo vo- bollino includente il numero dell’articolo. realtà sempre attuale, descrivono lucida- luto condividere questo tesoro con i no- Si è passati alla lettura degli stessi finali mente sentimenti ancora veri e nella loro stri compagni più piccoli, confrontandoci, e articoli intrattenendo piacevolmente, semplicità geniale ci fanno riconoscere. arricchendoci, entusiasmandoci anche nella biblioteca scolastica, gli alunni del- Sono insomma storie moderne incarnate grazie alle loro emozioni, che sono state la classe 5^ A. Questi ultimi, in un incon- in una forma classica, universale, eter- scritte su delle foglie di carta, appese ai tro successivo, hanno mostrato l’albero na e perfetta. Ed è per questo che noi rami dell’albero presente nella nostra bi- della Vita la cui realizzazione ha tratto insegnanti della IV B Primaria Positano blioteca scolastica. ispirazione dall’articolo 7 della Conven- insieme ai nostri alunni abbiamo voluto Classe II A zione: DIRITTO A UN NOME. Da tale di- intraprendere un percorso DAD intitola- ritto, ha avuto origine il finale della storia to “Favole al telefono”. Ogni settimana, “La pianta delle pantofole” che i bambini attraverso la lettura di alcune di queste favole e la costruzione simbolica di un La pianta delle hanno inventato: - «…E così il contadino Pietro tornando nel suo frutteto a guar- telefono da tenere all’orecchio durante l’ascolto, ci è sembrato di rivivere la sto- pantofole dare il suo albero, non trovò più appese ai suoi rami delle pantofole ma le sago- ria del protagonista, padre lontano ma e i nostri diritti me di tanti bambini, con fiocchetti rosa e vicino, come oggi noi siamo lontani ma azzurri, con la scritta del proprio nome». vicini ai nostri cari alunni. Si è voluto mettere in evidenza il concet- to di UNICITÀ e BELLEZZA di cui ogni Progetto continuità persona è portatrice. L’unicità è data I libri come ponte dalla DIVERSITÀ personale relativa alle proprie caratteristiche, così da consen- tire ad ogni bambino di poter esprimere liberamente pensieri, paure, passioni ed emozioni. Una storia di magia, gioia, felicità e di grande solidarietà, recitata sotto l’albe- ro, che ha consentito spunti di riflessione riguardanti il rispetto dei diritti dei bam- bini. Tutti i bambini hanno uguale diritto ad essere se stessi conservando la propria La lettura della storia “La pianta delle IDENTITÀ. Nell’ambito del progetto Continuità, noi pantofole” di Rodari, dal finale aperto: Rodari affermava: “La conoscenza non alunni della classe 2^ A della seconda- - «… Pietro considerò a lungo quelle è una quantità, è una ricerca”. ria di I grado “Gallo”, insieme ai bam- strane pantofole. Ce n’erano di tutti i tipi: bini della 5^ A della primaria “Positano” Classe V A - Classe II A con il fiocco, con la fibbia, con la doppia abbiamo deciso di dare voce ai libri Scuola Primaria e Scuola Secondaria del noto scrittore Gianni Rodari, nato a Omegna il 23 ottobre 1920, per ricorda- re e festeggiare il centenario della sua nascita. Avremmo voluto cento occasioni per fe- steggiarlo e ricordarlo, sempre attraver- so la sola e unica LETTURA. Sappiamo che cento è un numero esorbitante, ma 8
100 anni di Gianni Rodari, maestro di fantasia Tonino l’invisibile ma affrontati. E come tutte le storie scritte da G. Rodari sformare un semplice libro in una fonte infinita di ispirazione fantastica. per i bambini, ben si adattano anche agli Noi ragazzi ci chiediamo: - quanto i adulti. Dopo la lettura del racconto sono suoi insegnamenti restano vivi oggi seguite delle riflessioni e con gli alunni in una società che fonda tutto il suo abbiamo iniziato il laboratorio di scrittura sapere sulle immagini a discapito del- creativa. le parole? Resta pur sempre un punto Infatti, ci sono tante persone intorno a di riferimento nelle scuole e tra le let- noi che è come se fossero invisibili: nes- ture di bambini e perché no, un trait suno sembra riconoscere i loro diritti. d’union tra loro e noi ragazzi? Le sue Oggi, che siamo sempre più intercon- fiabe sono tuttora attuali nonostante i nessi è sempre più facile sentirsi invisibi- mondi lontanissimi da quelli dei nativi li e il dolore e la solitudine fanno sì che si digitali che raccontano? finisce per diventare invisibili a sé stessi Le sue storie all’inizio possono, forse, “Ah… se potessi diventare invisibile…”. e agli altri, non avendo niente di interes- sembrare vetuste, lontane dal mondo Una mattina un ragazzo di nome Tonino, sante di cui parlare e da condividere. dei bambini di oggi, spesso ingabbiati siccome non è preparato per l’interroga- Tutti gli alunni hanno partecipato con en- tra youtube e cellulari. Favole al telefono zione, esprime il desiderio di diventare tusiasmo e attenzione su queste temati- (quel telefono che le nuove generazioni invisibile. che attuali: come la povertà, l’indifferen- non hanno mai visto funzionare), Il libro Entra in classe, la maestra fa l’appello, za verso i più deboli. delle filastrocche, Il romanzo di Cipollino, lui risponde ma nessuno lo sente. Allora Tutti possiamo diventare invisibili, spetta Le avventure di Scarabocchio, Il pianeta capisce che il suo desiderio si è realizza- ad ognuno di noi dare il giusto valore al degli alberi di Natale, Grammatica della to e comincia a fare dispetti. rispetto della dignità di ogni persona. Fantasia... sono solo alcuni titoli che tut- Ben presto, però, si accorge che non è ti dovremmo avere nel nostro bagaglio bello rimanere da soli. Classe V A culturale. Ritorna in strada e vede un anziano se- Resta il fatto che Gianni Rodari ave- duto su una panchina ed egli, a differen- va una grandissima capacità: sapeva za degli altri, riesce a vederlo, ma nessu- Ringraziamo andare oltre. Andava oltre gli errori dei no si accorge di lui. l’autore suoi alunni per creare nuove storie (sba- gliando si inventa, era solito dire), anda- G. Rodari, va oltre i cliché per introdurre concetti complessi e renderli fruibili in base alle capacità di rielaborazione di ogni bambi- maestro, pedagogista, giornalista e scrit- no. Andava oltre le parole, inventandone tore di meravigliosi libri per l’infanzia, in continuazione di nuove in un continuo uno degli autori più amati dai piccoli che rimando tra letteratura e fantasia. si ricordano delle sue favole anche in Per questo, e non solo…, che noi ragaz- età adulta, quando riguardano a quelle zi e bambini lo ringraziamo! letture, spesso consigliate dai propri ma- Classe II A estri della scuola elementare, come a un Scuola Secondaria periodo magico, in cui parole e immagi- nazione diventavano un tutt’uno per tra- Per gli altri, dice il vecchietto a Tonino, lui è come l’uomo invisibile. E’ un racconto bellissimo, che ci spiega che non bisogna avere paura di vivere la vita e che i problemi non vanno evitati 9
100 anni di Gianni Rodari, maestro di fantasia Racconti scritti con il metodo del binomio fantastico, ideato da Gianni Rodari “FIORI E CALZINI” comprare calzini! Scoppiarono tutti in una grande C’era una volta un bambino che viveva risata contagiosa. Quello che era in una grande campagna con una casa successo rimase per loro un miste- bellissima. Intorno alla casa c’erano tanti ro. alberi e un grandissimo giardino. In lontananza, sempre nei pressi della Christian V B grande casa c’era una serra dove il papà coltivava tanti magnifici fiori. ENZINO E L’ARANCIA Il bambino, tutti i giorni, giocava in giardi- no con la palla o con la sua bici. Un bambino di nome Enzino, con La mamma svolgeva le faccende di casa i capelli rossi, adorava tutti i frutti e il papà si occupava della sua serra. tranne uno, ovvero l’arancia. Non Un giorno il papà non stava molto bene aveva molti amici perché tutti dice- e chiese al suo bambino di innaffiare la vano che non era simpatico. Serra al suo posto, dandogli tutte le indi- Ad ogni pasto mangiava sempre cazioni necessarie. due frutti, uno diverso dall’altro, Il bambino disse al padre: - Sì papà, per ma non aveva mai chiesto alla me va bene, ti aiuto! mamma di mangiare un’arancia. Dopo aver ascoltato con attenzione il Un giorno la mamma gli offrì una papà, il bambino si diresse verso la ser- spremuta. Enzino accettò, non sa- ra. Entrando in quel posto i suoi occhi pendo che quella spremuta fosse si illuminarono di colori e meraviglia ve- all’arancia, ma dopo aver bevuto la fronte ad Enzino perché pensava che lui dendo quei fiori. bevanda, sentì una strana sensazione. non fosse simpatico, ma dopo che Enzi- Preso da tanta euforia decise di togliersi Si sentì improvvisamente più energico, no disse la barzelletta il bambino scop- le scarpe e i calzini e di entrare a piedi amichevole, cominciò a ridere a crepa- piò in una risata enorme. Quella risata nudi. pelle e la cosa più strana di tutte fu il co- fece avvicinare tutti i bambini che erano Innaffiò i fiori e, accorgendosi che era lore dei suoi capelli. I capelli di Enzino da in zona. Da quel giorno tutti i bambini stato lì tanto tempo, prese di corsa le rossi diventavano… ARANCIONI?!? prendevano appuntamento con Enzino scarpe e i calzini e tornò verso casa La mamma, stupita da quei cambia- al parco per divertirsi e ridere insieme. scalzo. menti, il giorno dopo gli offrì di nuovo Un giorno gli amici di Enzino decisero di Il giorno dopo chiese a suo padre se po- la spremuta e questa volta Enzino, pur fargli una sorpresa ovvero quella di re- teva andare nella serra con lui. Appena sapendo che quella spremuta fosse galargli un trofeo arancione tutto costru- entrati rimasero allibiti nel vedere insie- all’arancia, non esitò a berla. Poco dopo ito da loro per le migliori barzellette mai me ai fiori tanti calzini tutti uguali. Nes- ebbe gli stessi sintomi del giorno prece- ascoltate. suno dei due sapeva dare una spiega- dente. Enzino uscì di casa e iniziò a rac- Ed è così che Enzino non smise più di zione, era assurdo che fossero cresciuti contare barzellette al primo bambino che bere spremute d’arancia e si circondò di così tanti calzini! passava. nuovi amici. Il bambino e il papà cominciarono a farsi Un bambino camminò velocemente di Fabio V B tante domande. Il papà disse: - Ma che cosa è successo nella mia serra? Il bambino, divertito, rispose: - Papà, ma sono tutti uguali ai calzini che indossavo ieri! Il papà esclamò: - Ma è incredibile! Il bimbo andò a chiamare sua madre per far vedere anche a lei quello che era successo. La mamma restò molto incredula e, nel farsi tante domande, la mamma disse con voce alta: - Adesso non dovrò più 10
Virtual...mente distanti ma vicini La fantasia ai tempi del covid-19 Il Gioco dell’Oca è uno dei più antichi e comuni giochi da tavolo. Le sue origini sembrano risalire a un gio- co tradizionale cinese, poi ripreso da Ferdinando I de’ Medici, il quale lo offrì in regalo a Filippo II di Spa- gna. Il gioco come lo co- nosciamo noi oggi, ovvero nella sua versione stampa- ta, deve però la sua origi- ne invece all’Inghilterra. È adatto a tutti e in tutte le occasioni in cui le famiglie e gli amici si riuniscono re” che abbiamo seguito (e dobbiamo seguire ancora) attorno ad un tavolo. Noi, per affrontare l’emergenza Coronavirus. Il suo nome, alunni e alunne, della IVB infatti, è CORON-OCA. Le plance sono fantasiose e ne abbiamo realizzato uno molto creative tanto quanto le indicazioni per giocare. con una plancia di gioco Hanno in comune, però, l’ultima casella: la VITTORIA. diversa dalla tradizionale. Allora, che aspettate cari lettori e care lettrici? Prendete Tutte le regole del gioco ri- spunto dalle nostre idee e realizzate anche voi il vostro chiamano le “buone manie- gioco! Buon divertimento!! Tangram, la mente in gioco Il Tangram, o tavole della saggezza, popolare rompicapo composto da 7 fi- gure geometriche ricavate dalla scom- posizione di un quadrato, simboleggia una filosofia di vita legata alla costante trasformazione delle cose. “Panta-rei” dicevano i Greci antichi. Tutto cambia e si trasforma, come in questo periodo in cui il Covid 19 ha stravolto le nostre vite, cambiandole e trasformandole. Il gioco non richiede particolari abilità, solo tanta fantasia e seguire le regole, proprio come abbiamo fatto noi alunni e alunne della IV B “Senza Zaino”. Le fi- Storie in tangram IVB gure le abbiamo composte, usando tutti i pezzi senza sovrapporli. Per ottenere Un mostriciattolo tondo tondo le figure abbiamo applicato i movimenti se ne va in giro per il mondo. di traslazione, rotazione o ribaltamento. Dentro casa ci fa stare Attenzione i pezzi devono combaciare senza lasciare vuoti!! per non farci contagiare. Le figure prodotte sono state il frutto di tanta creatività, diventando i personaggi Tutto il giorno ci fa annoiare di bellissime storie toccanti che hanno senza poter uscire per giocare. avuto uno scenario comune: la nostra E’ fortunato chi ha un cagnolino vita, le nostre giornate, i nostri desideri da portare nel suo giardino. ai tempi del Coronavirus. Cari lettori realizzate anche voi i vostri racconti con il tangram: vedrete vi diver- Se seguiamo le regole tutti insieme tirete un sacco! Sono sicuro che “Andrà tutto bene”! 11
Virtual...mente distanti ma vicini Le fiabe per esorcizzare le paure dei Grammatica bambini, al tempo del coronavirus che passione! tive, soprattutto perché la conclusione delle avventure di questi personaggi è sem- pre positiva. Per sconfigge- re dunque la paura, dando libero sfogo alla fantasia, in modalità di didattica a distanza, è stato proposto agli alunni delle classi terze A/B della Scuola Primaria di scrivere una fiaba che aves- se tra i personaggi il terribile Coronavirus, e poi, con ma- teriali di riciclo disponibili in casa e con l’aiuto delle fa- La grammatica per alcuni bambini risulta In questo momento storico in cui il co- miglie, di rappresentare la un vero problema. Molti trascorrono le ronavirus sta colpendo il mondo intero, i storia e di filmarla. L’invito è stato subito ore a cercare di spiegarsi che senso ha bambini hanno bisogno di essere rassi- accolto con molto entusiasmo e le abi- adornare di ciancerie varie, come accen- curati. Un mezzo fondamentale possono tazioni degli alunni sono diventate dei ti, apostrofi o H, quelle povere lettere... essere le fiabe che offrono un vigoroso piccoli set cinematografici in cui tutti i oppure non capiscono perché studiare i aiuto psicologico e una forte connotazio- componenti della famiglia si sono impe- verbi sia così importante, se poi anche ne educativa. Infatti, al di là della magia i grandi sbagliano a usarli…o per quale gnati e hanno dato il loro contributo. Il motivo “scie”,”sce”, “gn”, “gne”, “gh” “ch” di cui sono cariche, esse consentono ai risultato è un archivio di fantastici capo- siano così complicati… bambini di imparare importanti lezioni di lavori didattici, oltre che filmici, che invi- Per molti, dunque, la grammatica po- vita, vivendole attraverso il filtro di per- tano a guardare con coraggio e serenità trebbe risultare un insieme di regole no- sonaggi e situazioni irreali, consentono al futuro. iose, facili da scordare. Ogni insegnante loro di esorcizzare le esperienze nega- ins.Katia Roberto escogita le strategie didattiche più dispa- rate, per fare in modo che gli alunni ap- prendano nel modo corretto le insidiose 2 Aprile regole della difficile grammatica italiana. In questo periodo di Didattica a distanza, In occasione della giornata veicolare certi contenuti grammaticali, Mondiale della consapevo- molto importanti, non è semplicissimo lezza dell ‘autismo, il 2 aprile, per gli insegnanti, date le condizioni di- i bambini di 1^A e 1^ B, attra- sagiate e disagevoli che spesso ci si tro- verso il racconto de “Il gattino va ad affrontare, non da meno le proble- Blu” hanno trattato un tema di matiche tecniche e di connessione dei grande importanza e sensibilità: vari dispositivi in uso. la diversità come ricchezza. La Come affrontare, dunque, una verifica storia raccontava la vita di una portanza dell’essere diversi, poiché è grammaticale, con tali premesse? Gli famiglia di gatti al cui interno viveva Blu, proprio la diversità che ci rende preziosi: alunni delle classi terze A/B della Scuola un gattino autistico che faceva esperien- essere diversi, hanno spiegato i bambini Primaria Positano, hanno fatto un sin- za del mondo intorno a sé in modo di- attraverso i loro elaborati, non significa golare ripasso grammaticale, attraverso verso rispetto agli altri. Non miagolava e non essere uguali agli altri ma, al contra- una altrettanto singolare “Battaglia gram- amava creare reti con i fili dei gomitoli e rio, proprio perché tutti siamo unici e di- maticale”. A piccoli gruppi, nel ruolo di si rintanava all’interno. Inizialmente nes- versi siamo tutti importanti ed essenziali originalissimi pirati, durante un incontro suno lo capiva , ma poi, giocando con per gli altri… LIVE sulla piattaforma weschool, hanno i gomitoli, tutti compresero che quello egregiamente messo in campo (in mare, I bambini hanno amato questo racconto poteva essere un modo per avvicinar- andrebbe meglio), tutte le conoscenze cogliendone appieno il significativo mes- si a lui. Attraverso le illustrazioni e l’a- grammaticali, apprese nei tre anni di saggio e l’hanno dimostrato con entusia- scolto della racconto animato, i bambini scuola, per abbattere flotte, conquistare smo e, soprattutto, fantasia attraverso hanno colto il concetto di diversità ed punteggio e essere considerati “I terribili la realizzazione di disegni e manufatti di allo stesso tempo hanno compreso che pirati della grammatica”. In senso positi- ogni tipo che ritraevano Blu, il personag- è possibile comunicare con i loro com- vo, naturalmente. gio principale della storia. pagni autistici. L’esperienza narrativa ha Insomma, la grammatica non è mai stata permesso ai bambini di riflettere sull’im- Scuola Primaria così entusiasmante e coinvolgente! 12
Virtual...mente distanti ma vicini Raccontare un Lapbook: compito di realtà al tempo del Coronavirus La lettera della maestra Daniela che “Bisogna dare una mano alle maestre di raccontato questa esperienza attiva di insegna nella Scuola “Montello” di Bari quei bambini!”- dice Francesca. manipolazione. metteva in luce un fatto gravissimo! “Maestra noi siamo una squadra!” affer- Argomentare ha richiesto fiducia nella mano Mattia e Pierluigi. propria capacità di linguaggio. Si sono messi alla prova superando se stessi! “Bisogna spiegare loro la differenza tra Bravi bambini! i suoni CU QU CQU è estremamente importante per scrivere bene!“ incalza Il Lapbook, oggetto di sintesi che ha so- Nicolò. stituito tutto il lavoro fatto con presenta- zioni video, racconti, il classico quader- -Forza, non dobbiamo provare vergo- no, il libro di testo è risultato un lavoro gna, dobbiamo accogliere questa sfida!- coinvolgente, sicuramente da NON DI- propongono Giulia e Greta. MENTICARE. -Maestra, posso pensarci? – domanda Samuele. “Beh! Se ci chiedono di trasformarci in maestri per un giorno, lo faremo. Tran- quilla maestra, non ti deluderemo!” esclama Bishaara. È cominciata così l’avventura di DaD. La squadra, come si definiscono loro, si I 44 alunni delle classi II B e C hanno è messa all’opera e ha prodotto 44 vi- subito accolto la sfida lanciata dalla loro deo, in cui ognuno con i propri tempi, La maestra Paola maestra. ritmi e modalità di apprendimento ha Scuola Primaria Didattica a distanza: risorse digitali - classe II A Con la didattica a distanza, le risorse digitali ci hanno offerto l’opportunità di non interrompere bruscamente il rapporto didattico con i nostri alunni e di “ stare in contatto” con loro, anche se a distanza. Tante sono state le strategie didattiche messe in atto per un’offerta formativa attenta,coinvolgente e accattivante. I risultati ottenuti sono stati sorprendenti e inaspettati. Scuola Primaria 13
Virtual...mente distanti ma vicini Famiglia felice La DAD: una nuova Negli ultimi due mesi le nostre vite sono positi nell’andare avanti. esperienza per il state catapultate in una realtà fino ad oggi sconosciuta e il COVID-19 è diven- Abbiamo immaginato i nostri piccoli alunni in una quotidianità diversa, con futuro tato il vero protagonista dei nostri giorni. le proprie famiglie, nella propria casa, In questo periodo di didattica a distanza Bombardati da decreti, notiziari e bollet- lontani dai tanto amati nonni, dai parenti, abbiamo sperimentato nuove modalità di tini, ci siamo ritrovati prigionieri nelle no- dagli amici, dai compagni di sezione e insegnamento e apprendimento che, pur stre case, a riflettere su quello che stava dalle maestre. nelle difficoltà di connessione di rete, ci accadendo intorno a noi. Il nostro pensiero di “maestre” spesso hanno permesso di apprezzare le tante Dopo un primo momento di incredulità, è andato a loro ed abbiamo pensato a possibilità che il digitale può offrire alla abbiamo preso consapevolezza che l’u- chissà quanta paura non espressa han- didattica. Certamente si è trattato di un nico modo per sentirsi al sicuro era re- no provato pensando a questo “mostro” momento di emergenza, inaspettato, ma stare a casa. Noi insegnanti non abbia- nascosto, pericoloso, pronto a colpire si possono cogliere spunti interessan- mo perso il contatto con i nostri alunni e loro stessi e i loro cari. Per rassicurar- ti per il futuro ritorno in aula: maggiore grazie alla “didattica a distanza”, anche li abbiamo scritto un semplice racconto coinvolgimento e protagonismo degli al- se con tanti limiti, abbiamo potuto dare sulla famiglia, un messaggio rassere- lievi, partecipazione attiva della famiglia una continuità al nostro lavoro. nante per poter esorcizzare le loro paure, nel processo di apprendimento. Le foto per ricordare che la propria casa rimane Abbiamo ripensato ai giorni trascorsi in- sempre il posto più bello dove stare, che mostrano una delle tante attività svolte. sieme con la nostra sezione dei treenni, l’amore che lega gli uni agli altri è il più In questo caso si tratta della lettura di un la sezione C del plesso “GALLO” SZ. forte scudo contro ogni male. testo, comprensione, realizzazione di un plastico e di libere interpretazioni artisti- Dopo un lungo inserimento, considerata Sezione C Plesso GALLO la loro tenera età, eravamo finalmente ri- che, con relativa verbalizzazione delle Sezione Senza Zaino uscite a raggiungere un buon equilibrio e produzioni personali realizzate. Angela Locorotondo le nostre giornate trascorrevano serene, Katia Ricupero fiduciose, gioiose e piene di buoni pro- Classe II A - Scuola Primaria Via A. De Gasperi (ex S.S. per Putignano) 70015 NOCI (Ba) Tel. 080 497.94.45 - Tel:/Fax 080 497.63.19 vanni@losavio.it - www.losavio.it 14
Virtual...mente distanti ma vicini Metodologia CLIL e didattica a distanza nelle classi 2^C e 3^C PYTHAGORAS’ THEOREM AND CIVIL RIGHTS in Lingua Inglese CLIL (Content and Language Integrated La classe 3^C, d’altro canto, sempre a in piena autonomia, sviluppando le com- Learning) è un approccio integrato, usa- distanza, in cooperative learning in alcu- petenze di imparare ad imparare hanno to per l’apprendimento/insegnamento ni casi, si è cimentata nella produzione di introdotto nel suo power point anche rife- sia del contenuto di una disciplina che elaborati cartacei e multimediali appro- rimenti in lingua inglese al campo musi- della lingua straniera. fondendo il razzismo, la lotta per i diritti cale e al cinema, riportando informazioni civili, la discriminazione vicina e lontana sulla colonna sonora del docufilm “I am La classe 2^C è stata coinvolta nell’ap- integrando lingua italiana, cittadinanza e Malala”, il testo di C. Gabelloni del 2012 prendimento e consolidamento del teo- costituzione e lingua inglese. Gli alunni “ Canzone per Malala”, “Mandela Day” rema di Pitagora e della sua applicazio- sono partiti dall’analisi dell’operato di uo- dei simple Minds, “Ordinary love” degli ne, in lingua inglese. Partendo dalla vita mini e donne che si sono battuti per i di- U2, per menzionarne solo alcuni, e sulle del grande matematico greco vissuto ritti civili: Mahatma Gandhi, Martin Luther produzioni cinematografiche riguardo i anche in Italia, risolvendo semplici situa- King, Rosa Parks, Nelson Mandela e due attivisti. zioni problematiche ed affrontando com- Malala Yousafzai, la più giovane vinci- piti di realtà, gli alunni hanno prodotto Si allegano a titolo esemplificativo due trice del premio nobel per la pace che mappe, power points e video, acquisen- degli elaborati cartacei, uno per ciascu- continua a difendere i diritti all’istruzione do competenze digitali e consolidando le na classe, gli altri, di cui molti in formato dei bambini e delle donne, riuscendo ad loro conoscenze di matematica e lingua multimediale, saranno raccolti sul sito elaborare riflessioni personali e confron- inglese. dell’Istituto Comprensivo. ti. Un’alunna Fabiana Monopoli, inoltre, Bogba is an English football HE WAS A GREEK IN ABOUT 529 BC he OPENED A player. His (exultation) is the PHILOSOPHER AND SCHOOL OF PHILOSOPHY AND THE Dab, doing the Dab come out MATHEMATICIAN, HE SPENT A STUDENTS STUDIED ARITHMETIC, LOT OF HIS LIFE IN SICILY. GEOMETRY, MUSIC, ASTRONOMY AND right-angles triangles. This RELIGION. movement explains to less able kids to understand the Pythagoras’ theorem. PYTHAGORAS’ ANDREA STRAZZANTE 2^C LIFE HE IS VERY FAMOUS THIS THEOREM IS very BECAUSE HE WROTE AN IMPORTANT. MANY IMPORTANT MATHEMATICAL WORKERS AND ALL OF RULE: PYTHAGORAS’ STUDENTS all over the THEOREM. world USE IT EVERY DAY. Pythagoras’ theorem It is applied to right-angled triangles, its longest side is the hypotenuse. The hypotenuse is always opposite the right-angle. Pythagoras drew a square on each side of a right-angled triangle. He proved that the square on the hypotenus always has the same area as the sum of the squares on the other two sides . a2 + b2 = c2 A.GOFFREDO Scuola Secondaria 15
Le città (in)visibili L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino, Le città invisibili. Mentre le nostre città diventano vuote e silenziose, così lontane da come le ricordiamo, le classi dell’Istituto Compren- sivo Gallo-Positano inventano un’altra città o immaginano come potrà tornare ad essere la propria, quando tutto que- sto finirà. Partendo dalla lettura e dalla comprensione condivisa di una de Le città invisibili di Italo Calvino, gli alunni, i docenti e i genitori descrivono, sognano, disegnano la propria città, nella speranza che questa diventi assai presto, finalmente, visibile. Il Dirigente Scolastico I bambini della scuola dell’infanzia L. Gallo provano a realizzare la loro città (in)visibile ...Mentre le nostre città diventano vuote e silenziose, così lontane da come le ri- cordiamo,i piccoli alunni di 4 anni (Sez.A) della scuola dell’infanzia M.L.Gallo mo- dello SZ, prendendo spunto dall’iniziati- va d’Istituto, partendo dall’opera di Italo Calvino intitolata “ Le città invisibili “, ed adattata alla loro età, inventano un’altra città o immaginano come potrà tornare ad essere la propria, quando tutto que- Nella mia città perfetta tutto brilla e tutti sto finirà. sono felici. (Giorgia M.) Attraverso racconti, immagini e musica, i bambini insieme ai docenti e ai loro ge- nitori hanno potuto descrivere, sognare, La mia città perfetta ha tanti bambini che disegnare e cantare la propria città (in) giocano. (Ilaria D.) visibile e perfetta, nella speranza che questa diventi assai presto,finalmente, visibile. Guardando dalla propria finestra, hanno pensato, immaginato, raccontato e dise- gnato città colorate, piene di alberi, ani- mali e parchi giochi da poter raggiungere in aereo, mongolfiera e bicicletta... Sono città fantastiche e bellissime, ma Nella mia città tonda e colorata c’è proprio soprattutto sono il frutto di quel che desi- derano davvero! tutto quel che voglio. (Anna Giorgia F.) Nella mia città c’è stato un incidente, ho fatto arrivare i soccorsi e ci sono tanti poliziotti “così i bambini al parco sono protetti”. Ci sono le porte che si aprono e le finestre illuminate. Tante farfalle che volano e poi le “forme perché a scuola le abbiamo studiate”. (Michele A.) La mia città è tutta colorata, dove i bambi- Nella mia città perfetta tutti a scuola sul ni possono giocare insieme. (Andrea A.) bus giallo. (Arianna L.) 16
Le città (in)visibili “E’ solo con il cuore che si può C’è stato un famoso scrittore, Italo Calvi- no, che in un suo libro intitolato “LE CIT- vedere veramente, l’essenziale TA’ INVISIBILI”, ha raccontato dei viaggi fatti da Marco Polo attraverso l’impero è invisibile agli occhi” di Kublai Khan, un imperatore cinese. E’ lo stesso Marco Polo che “crea” le città mentre le racconta, inserendo una parte di realtà, cioè tutto quello che è visibile, evidente agli occhi, ed una parte imma- ginata, frutto dei pensieri, dei desideri e dei sogni che fanno parte del mondo in- visibile, ovvero di tutto ciò che non può essere visto con gli occhi. “Mentre le nostre città diventano vuote camente anche i luoghi della solidarietà e silenziose, così lontane da come le ri- che hanno imparato a conoscere e che In questo particolare momento della no- cordiamo e le amiamo...” le classi terze sono diventati VISIBILI alle loro menti. Il stra vita, ci siamo accorti di quanto molti A/B della Scuola Primaria Positano, con prodotto finale del loro impegno è stato piccoli gesti quotidiani, che spesso dia- gli occhi del cuore, scoprono l’INVISIBI- un singolare gioco da tavolo in cui VISI- mo per scontati, siano venuti a mancare. LE tra il VISIBILE del proprio paese che BILE E INVISIBILE si incontrano e fanno Molti oggetti sono stati messi da parte in diventa così orizzonte di senso, luogo in onore alla nostra comunità. attesa che tutto possa tornare alla nor- cui si sperimenta la cittadinanza attiva. ins. Katia Roberto malità. Il percorso interdisciplinare, dal titolo “Città invisibili”, promosso dall’Istituto Comprensivo Gallo-Positano, è stato in- La città di teso come la possibilità di approfondire la tematica del territorio di appartenen- Crisalide za, ma soprattutto di far scoprire agli alunni alcuni luoghi e soggetti del paese di Noci che, attraverso il loro operato so- lidale, a volte anche INVISIBILE, stan- no praticando volontariamente forme di cittadinanza attiva, in questo periodo di emergenza sanitaria. I luoghi sono tutti quelli in cui si vive la solidarietà e i soggetti sono quelle per- sone che non si fregiano di un titolo, per offrire spontaneamente il loro aiuto a chi Se qualcuno vi dicesse che esistono del- E’ con questo spirito d’osservazione, più ne ha bisogno, ma rimangono INVI- ma anche con fantasia, curiosità ed en- le città invisibili, cosa pensereste? SIBILI, facendo parlare soprattutto il loro tusiasmo che gli alunni della IVB Senza cuore. I bambini, per la loro giovane età, Come le immaginereste? non sono ancora a conoscenza di certi Zaino, hanno raccontato con immagini e meccanismi di solidarietà, però sono do- parole, la loro città invisibile … la città tati di una notevole empatia, soprattutto di Crisalide. Una città ferma nel tempo, per i più deboli, per i più indifesi. Gli alun- abitata da oggetti parlanti a cui hanno ni hanno, dunque, riflettuto molto con la affidato i loro pensieri e stati d’animo loro insegnante di queste tematiche, du- aspettando il giorno in cui potranno tor- rante gli incontri LIVE e, insieme ai luo- ghi del paese di Noci che meglio cono- nare a volare, proprio come una farfalla. scono o rappresentano qualcosa per la Chiudete gli occhi ed immaginate anche loro giovane vita, hanno riprodotto grafi- voi la vostra città invisibile! 17
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