Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso

Pagina creata da Claudia Fabbri
 
CONTINUA A LEGGERE
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
Vigneti Aperti in Friuli
Venezia Giulia A partire da
sabato 27 giugno, per 6
weekend
È arrivata l’estate e le cantine del Friuli Venezia Giulia
sono pronte ad accogliervi con una nuova iniziativa targata
Movimento Turismo del Vino FVG:Vigneti Aperti.
                                            Un evento fatto di
incontri e momenti conviviali, sempre nel segno della
sicurezza, nei bellissimi vigneti – e non solo – della nostra
regione. Un’occasione per
tutti gli enoappasionati di conoscere e apprezzare le nostre
eccellenze enogastronomiche.
6 weekend (dal 27 giugno al 2 agosto) di esperienze all’aria
aperta tra visite ai vigneti
e/o in cantina, aperitivi in vigna, laboratori sensoriali,
picnic, Cene con il Vignaiolo, musica
in vigna e tante altre curiosità.
                          “Siamo molto soddisfatti” – dichiara
                          Elda Felluga, presidente del
                          Movimento Turismo del
                          Vino FVG – “di essere riusciti a
                          realizzare     questa     serie   di
                          appuntamenti dove sono i vigneti
                          a diventare i protagonisti della
nostra estate. Una valida e originale proposta turistica per
scoprire o riscoprire i nostri suggestivi paesaggi, i luoghi
di eccellenza del vino, ricordando
che tutto il percorso produttivo prende forma proprio dalla
terra”.
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
Sabat
o 27 e domenica 28 giugno si svolgerà il primo appuntamento
che coinvolgerà in provincia di Pordenone I Magredi (picnic
nel vigneto e degustazioni nel vigneto circolare);
in provincia di Udine Azienda del Poggio (picnic, visite e
degustazioni), Barone Ritter de
Zàhony (visite e degustazioni), Cantina Puntin (degustazione
artistica), Dario Coos
(degustazioni), De Claricini (degustazione all’aperto e
degustazione romantica), Elio Vini
(visite nei vigneti, degustazioni e verticale di Friulano),
Ferrin Paolo (visite e
degustazioni), Grillo Iole (aperitivo in vigna), Le Due Torri
(visite e degustazioni), Ronc
dai Luchis (visite e degustazioni), Valpanera (aperitivo in
vigna), Vigne del Malina (visite
e degustazioni), Tarlao (visite e degustazioni, picnic in
vigna) e Vini Brojili (visite e
degustazioni); in provincia di Gorizia Ca’ Ronesca
(degustazioni), Castelvecchio
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
(passeggiate nei vigneti e degustazioni), Pascolo (visite e
degustazioni). È importante
consultare il sito www.cantineaperte.info per conoscere orari,
modalità, come
effettuare le prenotazioni e tutti i dettagli.
Infine, grazie alla collaborazione con Vino e Sapori FVG, in
tre location che verranno
presto svelate sarà riproposto l’evento “DegustaMente –
Risveglio sensoriale in vigna”,
l’appuntamento perfetto per alleggerire la mente e ripartire
con più carica. Un’esperienza
di meditazione mindfulness in vigneto per affinare i propri
sensi, che si concluderà con un
viaggio alla scoperta dei sapori del territorio, guidati da un
esperto in una degustazione più
consapevole che coinvolge e stimola le abilità percettive.
Un particolare ringraziamento a PromoturismoFVG, l’ente
regionale di promozione
turistica, e Civibank, un istituto da sempre vicino al
territorio, per il fondamentale supporto
e sostegno agli eventi organizzati dal Movimento Turismo del
Vino FVG, i quali da sempre
sono un’importante occasione per conoscere le peculiarità
enogastronomiche e territoriali
della nostra regione.
Tutti gli amici enoturisti che vogliono essere sempre
informati sulle news della
manifestazione possono seguire gli aggiornamenti pubblicati,
in tempo reale, sulla pagina
Facebook MtvFVG e Instagram mtv_friulivg.
Per informazioni:
Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia
Via del Partidor 7 – Udine
Tel +39 0432 289540 – 348 0503700
info@mtvfriulivg.it
www.cantineaperte.info
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
c.l.

Riapre la sede del MASI al
LAC di Lugano

             Progetto fotografico

             Lois Hechenblaikner
               Ischgl and more
            A pop-up project(ion)

  dal 26 giugno al 6 settembre 2020
Riapre la sede del Museo d’arte della Svizzera italiana al LAC
con il progetto fotografico Lois Hechenblaikner. Ischgl and
more. A pop-up project(ion) in programma dal 26 giugno al 6
settembre 2020: una proiezione di immagini del fotografo
austriaco Lois Hechenblaikner che documentano, con sguardo
rigoroso, il lato meno noto e irriverente dell’omonima
località alpina.
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
Dalle Alpi come luogo d’incontro
                             sublime e meditativo con la
                             natura, agli scatti dalla forte
                             espressività        di     Lois
                             Hechenblaikner, che mostrano una
                             realtà    ben   diversa   dalle
                             consuete aspettative, legata al
                             turismo sciistico di massa e
                             alle conseguenti alterazioni,
della natura e dell’uomo, che questo comporta.

Tema centrale del progetto pop-up, allestito nella sede del
MASI al LAC, è la presentazione dell’ultima serie di scatti
del fotografo austriaco dedicata alla località tirolese di
Ischgl.

Pubblicata a inizio giugno, in un volume edito da Steidl che
ha riscosso grande successo, la raccolta di immagini documenta
una delle mete sciistiche tra le piú ambite. Un comune di
circa 1600 abitanti situato a 1400 metri sul versante Nord
delle Alpi, che detiene un fatturato di 250 millioni di euro e
ospita 1,4 milioni di pernottamenti annui. Non solo una
località   di   vacanza   ma,
principalmente, destinazione per
gli   amanti   dell’après-ski:
concerti, vita notturna, eventi
spesso    “sopra   le   righe”,
definiti       dallo     stesso
Hechenblaikner Delirium Alpinum
e che il marzo scorso hanno
attirato l’attenzione dei media per aver trasformato Ischgl in
uno dei principali focolai dell’infezione da Coronavirus in
Europa.
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
Gli scatti in mostra non sono
                              tuttavia       esclusivamente
                              riconducibili agli avvenimenti
                              piú recenti, bensí testimoniano
                              la ricerca del fotografo che, da
                              oltre trent’anni, documenta i
                              differenti aspetti del turismo
                              sciistico tirolese. A Ischgl,
Hechenblaikner ha voluto immergersi tra i turisti nei momenti
di festa, spesso caratterizzati da caos e eccessi, cogliendone
attimi da immortalare con la sua macchina fotografica e
documentando anche i retroscena: gli impianti sciistici, le
nuove costruzioni e i locali notturni.

Al via Mare e Miniere 2020
con il concerto piano solo di
Rita Marcotulli il 28 giugno
a Sarroch
La tredicesima edizione di Mare e Miniere si aprirà domenica
28 giugno 2020 alle ore 11,00 nella splendida cornice dei
Monti Nieddu a Sarroch con il concerto per piano solo di Rita
Marcotulli. L’evento, in collaborazione con l’associazione
Officina delle Idee, ripropone la fortunata formula di Muidas
con live act che prendono vita in suggestive location,
nell’ottica di valorizzare le bellezze naturali ed
architettoniche della Sardegna. In questo senso, importante
novità di quest’anno è la partnership con Legambiente Sardegna
e Parco Gutturu Mannu.
Pianista dallo stile elegante e compositrice jazz tra le più
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
raffinate in Italia, Rita Marcotulli, nel corso della sua
lunga carriera, ha messo in fila una ormai corposa discografia
e numerose collaborazioni tanto con musicisti della scena jazz
internazionale tra cui Peter Erskine, Michel Portal, Chet
Baker, Joe Lovano, Pat Metheny, Billy Cobham, Marilyn Mazur,
Enrico Rava e molti altri, quanto in ambito pop con Peppe
Servillo, Noa, Massimo Ranieri, Pino Daniele, Gino Paoli e
Claudio                                            Baglioni.

                                                        A
coronamento della sua lunga carriera, nel 2019 le è stata
stata conferita l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al
merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio
Mattarella, è stata nominata membro onorario della Royal
Swedish Academy ed è stata nel 2011 la prima donna ad aver
vinto un David di Donatello per la miglior colonna sonora (con
“Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo). Per questo
particolare evento di Mare e Miniere, Rita Marcotulli proporrà
un inedito live act con brani ispirati dalla dimensione
evocativa e poetica della location in cui si svolgerà la
matinée.
In conformità con le norme di sicurezza anti-Covid, per
partecipare      è     necessario      inviare     richiesta
all’indirizzo mareminiere@gmail.com indicando nome, cognome,
recapiti telefonici e di posta elettronica. Nella risposta di
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
avvenuta prenotazione saranno specificati in dettaglio luogo e
orari.

Il   desiderio    è                             sempre
insoddisfatto                                        e
sempre risorgente
Amore è donare quello che non si ha a qualcuno che non lo
vuole, sosteneva Jacque Lacan. E Vincenzo Cardarelli, poeta,
scrittore e giornalista, diceva che l’amore, sul nascere ha di
questi improvvisi pentimenti. Se il desiderio è per
definizione insoddisfatto e questo succedo siccome quando
amiamo noi torniamo a sperimentare in modo abbastanza vivo il
senso di solitudine. L’uomo nella sua vita deve pagare per
crescere l’insoddisfazione.

Gli psicanalisti e i poeti conoscono che la crescita esiste
verso una dimensione adulta’ e rimasta sempre legata anche al
desiderio enorme di cogliere ciò che da bambini ci è stato
precluso. L’amore (come il desiderio) è il vissuto
dell’assenza, è come se noi – come sostiene Aldo Caratenuto –
il percorso dell’esistenza, sperimentassimo continuamente
un’insoddisfazione profonda nonostante tutto che riusciamo ad
afferrare. Il senso d’illimitato è sempre nell’amore. Infatti
noi sentiamo non solo un’ apparente pienezza, ma anche che
quella pienezza è falsa secondo Aldo Caratenuto. Cosi l’amore
è un’insoddisfazione. Misteri dolorosi e fertili della
mancanza d’amore.

Il greco filosofo Christos Yannaras scrive: «Quando nasce,
l’eros (amore) nasce la vita. Attoniti tocchiamo con mano come
possa la povertà dell’esistere trasfigurarsi in ricchezza
Vigneti Aperti in Friuli Venezia Giulia A partire da sabato 27 giugno, per 6 weekend - Il Discorso
inattesa di vita. Momenti quotidiani di routine si mutano in
esperienza di festa, poiché la quotidianità incarna, ora, la
reciprocità della relazione. Non c’è un tempo con un passato e
un futuro, né uno spazio più vicino e più lontano. Il tempo è
solamente un presente, e lo spazio solamente immediatezza di
presenza, Spazio senza spazio la vicinanza, che dimensioni non
conosce, dell’Altro, e tempo senza tempo la natura, che
conosce solo pienezza, della reciproca offerta di sé. Al primo
segno di reciprocità che l’Altro ci accorda, investiamo tutto
il nostro naturale istinto di vita. Senza riserve e senza
misura. Viviamo solo per l’Altro e grazie l’Altro. Diamo
tutto, giochiamo tutto. Ogni garanzia, ogni sicurezza. I
nostri legami e i nostri doveri. Il nostro buon nome, il
nostro prestigio o la nostra fame. I nostri progetti, le
nostre speranze. Pronti a tutto, persino alla morte, a favore
dell’essere amato.»

L’amore   è   la   grande   nostalgia,   la   grande   assenza
(insoddisfatto), perché anche la vita è una grande mancanza.
Finalmente la mancanza è l’essenza della vita. E come dirà
Massimo Recalcati «La mancanza non è afflizione, pena,
mutilazione della vita. Questa è una rappresentazione solo
nichilistica. Non è quello che mi interessa. La psicoanalisi
mette in luce che la mancanza è generativa, perché essa
costituisce il nutrimento vitale del nostro desiderio, che non
è solo rimpianto nostalgico per una pienezza irraggiungibile,
ma una potenza, una forza, un’energia trasformativa che rende
la mancanza condizione di un’apertura verso l’Altro ricca di
vita e di mondo, capace di colmare, come scrive il poeta, il
cuore dell’uomo… Il desiderio manifesta la mancanza che abita
l’essere umano, né è la sua espressione più pura. Come accade
agli innamorati che si incontrano dopo un certo periodo di
lontananza: non si chiede all’amato cosa ci ha portato, non lo
si investe con una domanda rivolta all’avere. La domanda
d’amore è sempre la stessa: ti sono mancato? La mia assenza è
stata per te una presenza? »
Il desiderio ha il carattere del bisogno, ma maggiormente con
il significato di domanda, in altre parole connette il
soddisfacimento del bisogno – ma il desiderio non è bisogno-
con qualcun altro al quale il bisogno s’indirizza come
domanda. Il desiderio è il desiderio della vita come relazione
e amore e lo troviamo nel linguaggio che la psicologia dopo
Freud ha consacrato come desiderio erotico e come libido.

Apostolos Apostolou

Scrittore e Prof di Filosofia.

PREMIO HEMINGWAY 2020, DOMANI
26 GIUGNO STREAMING ORE 18 E
21 SU PREMIOHEMINGWAY.IT
Entra nel vivo il Premio Hemingway 2020 con due grandi dialoghi che
festeggiano lo scrittore israeliano David Grossman, vincitore per la
Letteratura, e l’astronauta ESA Samantha Cristoforetti, vincitrice nella
categoria “Testimone del nostro tempo”. Appuntamento domani, venerdì 26
giugno, alle 18 sul sito premiohemingway.it con lo streaming del dialogo
che vedrà protagonista Grossman, intervistato dal presidente di Giuria
Alberto Garlini. Sarà l’occasione per ritrovare, in una dimensione
confidenziale e coinvolgente, una delle voci più rappresentative della
letteratura mondiale contemporanea: per approfondire il suo pensiero, e
il suo sentire, all’indomani della tragica pandemia che ha colpito il
pianeta. L’incontro sarà liberamente accessibile, e lo streaming sarà
attivo anche sui social del Premio Hemingway, e inoltre sui siti
pordenonelegge.it e lignano.org di Fondazione Pordenonelegge e Comune di
Lignano, e social collegati. La cerimonia di premiazione si svolgerà,
sempre online sui siti elencati, sabato 27 giugno dalle 18.30. Il Premio
Hemingway 2020 è promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il
sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e
Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata
collaborazione     con       la    Fondazione       Pordenonelegge.      INFO:
premiohemingway.it

Alle 21, i riflettori si sposteranno su un altro dialogo che si
preannuncia   imperdibile:        quello    con   l’astronauta   ESA   Samantha
Cristoforetti, premiata «per averci fatto guardare la Terra da un’altra
prospettiva, che non è solo quella dello spazio, ma soprattutto quella
dei sogni. Per averci insegnato che le imprese spaziali non appartengono
solo a chi le vive in prima persona, ma sono il frutto della
collaborazione da parte di tanti Paesi che mettono insieme una sapienza
scientifica, industriale e anche artigianale, e che l’avventura del
singolo è anche l’avventura del genere umano». Samantha Cristoforetti
devolverà il Premio in acquisto copie del suo libro “Diario di
un’apprendista astronauta” (La nave di Teseo), che verranno donate alle
scuole di Lignano. Importante segnalare che i diritti del libro sono
interamente devoluti all’Unicef.         Per quasi sette mesi, dal 23 novembre
2014 all’11 giugno 2015, Samantha Cristoforetti è stata in orbita attorno
alla Terra sulla Stazione Spaziale Internazionale. Per arrivare alla
rampa di lancio ci sono voluti anni di coraggio, di preparazione tecnica
e scientifica, passati con le valigie in mano fra continenti, lingue e
culture. Nel 2009 è entrata a far parte del Corpo Astronauti dell’Agenzia
Spaziale Europea e nel 2012 è stata assegnata alla Spedizione 42/43, la
missione Futura dell’ASI, sulla Stazione Spaziale Internazionale. I suoi
200 giorni nello spazio e l’esperienza condivisa anche attraverso i
social sono ripercorsi nel Diario di un’apprendista astronauta, edito La
nave di Teseo. Un racconto che sarà al centro del dialogo in programma il
domani, insieme alle anticipazioni sui progetti futuri: «ci auguriamo che
il successo del lancio del veicolo spaziale SpaceX favorisca una più
regolare pianificazione dei voli anche per gli astronauti europei –
spiega   l’astronauta    –   Il    mio   prossimo   lancio   dovrebbe   essere
calendarizzato nel giro di un paio d’anni e pur avendo molto apprezzato
il veicolo russo Soyuz sarei lieta di poter volare su un’ astronave
diversa per il mio secondo volo. Per raggiungere la stazione spaziale
utilizzerò probabilmente anch’io lo SpaceX Dragon, o forse in alternativa
lo Starliner di Boeing che è attualmente in fase test in volo. Dopo una
lunga attesa che dura dal 2015, finalmente potrà tornare nello spazio: il
luogo di cui ho avuto forse più nostalgia nella mia vita, proprio perché
lasciandolo sappiamo che potrebbe non essere più accessibile». Nel
frattempo sono numerosi i progetti che impegnano attualmente Samantha
Cristoforetti: «nell’ambito di una collaborazione internazionale stiamo
lavorando alacremente alla costruzione di una piccola stazione spaziale
che orbiterà intorno alla luna, il Gateway: il modulo abitativo
principale di questa stazione orbitante sarà a guida europea. Gli Stati
Uniti, in merito, hanno una timeline piuttosto ambiziosa, l’obiettivo è
riatterrare sulla luna entro il 2024. Volare su Marte è un traguardo
invece meno attuale per le missioni umane, ma stiamo lavorando parecchio
alle missioni robotiche: in sinergia con la NASA, progettiamo di portare
a terra per la prima volta, intorno al 2028 – 2030, alcuni campioni di
suolo marziano».

David Grossman (Gerusalemme, 1954), noto per il suo impegno in favore di
una soluzione pacifica della questione palestinese, è uno dei più grandi
narratori contemporanei. È diventato un caso letterario nel 1988 con Vedi
alla voce: amore, seguito da Il libro della grammatica interiore, Ci sono
bambini a zigzag, Che tu sia per me il coltello, Qualcuno con cui
correre, Col corpo capisco, A un cerbiatto somiglia il mio amore, Caduto
fuori dal tempo e Applausi a scena vuota, vincitore del prestigioso Man
Booker International Prize nel 2017, infine La vita gioca con me. Suoi
sono anche alcuni celebri libri inchiesta dedicati alla questione
palestinese: Il vento giallo, Un popolo invisibile, Con gli occhi del
nemico, La guerra che non si può vincere. Nata a Milano nel 1977 e
cresciuta a Malé (TN), Samantha Cristoforetti ha conseguito una laurea
magistrale   in    Ingegneria   meccanica   con   indirizzo   aerospaziale
all’Università Tecnica di Monaco di Baviera, dopo un periodo di studio
Erasmus a Tolosa e un anno di ricerca per la tesi a Mosca. Dal 2001 ha
frequentato l’Accademia Aeronautica, conseguendo una laurea di primo
livello in Scienze aeronautiche. Ha ottenuto il Brevetto di Pilota
Militare negli Stati Uniti ed è poi stata assegnata al 51° Stormo di
Istrana su velivolo AM-X.
GELSO BIANCO PER LA MIGLIOR
OPERA PRIMA Ecco i nomi dei
tre giurati e i titoli dei 13
film in concorso!
Nuovi autori, nuovi registi e, ovviamente, nuova giuria: la
sezione del Far East Film Festival dedicata alla miglior opera
prima rappresenta un viaggio nel viaggio. Il dato è prezioso
davvero: 13 dei 38 film in concorso, su 46 titoli complessivi,
sono debutti. Un autentico tesoro! Un autentico vivaio di
cineasti asiatici del futuro che hanno fatto di tutto per
approdare a Udine e che Udine ha fatto di tutto per arruolare.

Ai tradizionali Audience Awards per il miglior film, il Gelso
d’oro assegnato dal pubblico e il Gelso nero assegnato dagli
accreditati Shogun (il corrispettivo internettiano dei
gloriosi Black Dragon!), si aggiunge quindi anche quest’anno
il Gelso bianco assegnato da tre giurati. Una “sognatrice” e
due “sognatori” che hanno deciso, affettuosamente e
coraggiosamente, di prendere parte alla rivoluzione
digitale del FEFF 22: lei da New York, loro da Roma e
da Londra! Ma andiamo a conoscerli da vicino…

 La Frances Hui è curatrice del Dipartimento Cinema del Museum
of Modern Art (MoMA) di New York, in cui è entrata nel 2015.
Al MoMA ha organizzato retrospettive sui registi Lee Chang-
dong, Andrey Zvyagintsev, Pedro Almodóvar, Tsai Ming-Liang,
Lau Kar-leung, Tomu Uchida e sui direttori della fotografia
Mark Lee Ping-Bing e Mahmoud Kalari. Ha curato anche rassegne
sul cinema latinoamericano e filippino. Dal 2016 Hui fa parte
del comitato di selezione per il festival New Directors / New
Films, organizzato dal MoMA e da Film at Lincoln Center, ed è
co-presidentessa dell’edizione 2020 del festival.

 Leopoldo Santovincenzo, in Rai dai primi anni ‘90, coordina
dal 2008 l’area programmazione editoriale di Rai 4 (per cui ha
anche ideato il magazine Wonderland). È autore e regista di
numerose produzioni televisive tra cui Felliniana, Heimat. La
macchina del tempo di Edgar Reitz, Pasolini 1975, Federico e
gli Spiriti. Ha pubblicato saggi nei volumi Guida alla
letteratura          noir        (2019),         La       cura
Shakespeare (2016), Riscritture. La traduzione nelle arti e
nelle     lettere      (2013),      Storie      del     Cinema
Italiano     (2005-2007),       Dizionario     critico     dei
film (Enciclopedia Treccani/Cineteca di Bologna, 2002-2003).

  Mark Adams è scrittore e consulente di festival
cinematografici. Dal 2015 al 2019 è stato direttore artistico
dell’Edinburgh International Film Festival. È stato per
quattro anni redattore e critico cinematografico responsabile
per la rivista cinematografica Screen International e critico
cinematografico per Variety, The Hollywood Reporter e Moving
Pictures International. Saltuariamente scrive ancora di cinema
per i giornali britannici e ha lavorato a lungo nell’industria
cinematografica. E’ stato inoltre direttore del settore Cinema
all’Institute of Contemporary Arts (ICA) di Londra e prima
ancora responsabile della programmazione al prestigioso
National Film Theatre, sempre a Londra, per sei anni.

Ideato da IdeaPrototipi, il Gelso Bianco per la miglior opera
prima – ricordiamo – sarà annunciato in diretta streaming alle
23.00 del 4 luglio, assieme a tutti gli altri vincitori della
ventiduesima edizione.

LE OPERE IN CONCORSO PER IL GELSO BIANCO:
An Insignificant Affair di NING Yuanyuan (Cina)

My Prince Edward di Norris WONG (Hong Kong)

colorless di KOYAMA Takashi (Giappone)

Soul di Emir EZWAN (Malaysia)

Victim(s) di Layla JI (Malaysia)

Beasts Clawing at Straws di KIM Young-hoon (Corea del Sud)

The Closet di KIM Kwang-bin (Corea del Sud)

Crazy Romance di KIM Han-kyul (Corea del Sud)

Exit di LEE Sang-geun (Corea del Sud)

Kim Ji-young, Born 1982 di KIM Do-young (Corea del Sud)

Lucky Chan-sil di KIM Cho-hee (Corea del Sud)
Detention di John HSU (Taiwan)

I WeirDO di LIAO Ming-yi (Taiwan)

                                                         E.L.

GLI   EVENTI  TORNANO   IN
CASTELLO A UDINE CON UDINE
VOLA
Grande musica e teatro in un calendario di ben otto eventi
live nell’estate di Udine con la rassegna Udine Vola 2020,
giunta alla sesta edizione, contenitore di eventi che animerà
lo splendido contesto del Castello di Udine fra luglio e
agosto.

Annunciato oggi il calendario della rassegna, che partirà
ufficialmente con il concerto di
Massimo Ranieri artista italiano
fra i più amati di sempre,
capace di vendere oltre 14
milioni di dischi nel mondo, che
porterà in Castello il suo
pluripremiato one man show
“Sogno e Son Desto”. L’evento,
originariamente previsto per il
17 marzo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, si terrà invece
nella nuova data di venerdì 31 luglio nella nuova venue del
Castello. I biglietti già acquistati rimangono validi per la
nuova data. Il 4 agostosarà la volta de I Musici di Francesco
                             Guccini, la band di super
                             musicisti    che   ha   guidato
                             Francesco Guccini lungo tutta la
                             sua carriera, e che continua ora
                             a portarne avanti l’opera e il
                             messaggio. Terzo appuntamento
                             con un’altra icona della musica
                             italiana, Peppino Di Capri, live
                             a Udine l’8 agosto, un’occasione
                             per ammirare un personaggio
strepitoso – fu l’unico italiano a salire sul palco dei The
Beatles nella storica tournée italiana – e ascoltare successi
come “Roberta”, “Champagne”, “Let’s twist again”, “St. Tropez
twist”, “Nun è peccato”, tra gli altri. Serata interamente
dedicata al mito dei Pink Floyd sarà poi quella del 19 agosto,
con il concerto dei Pink Sonic, fra le più quotate tribute
band europee, capaci di ridare vita alle sonorità e atmosfere
dei mostri sacri Gilmour e Waters. Il 22 agosto sarà la volta
del maestro del trasformismo internazionale Arturo Brachetti,
protagonista a Udine di un
particolarissimo incontro dal
titolo    “Arturo    racconta
Brachetti”, dove l’artista si
racconta in una serata speciale
fatta di confidenze, ricordi e
viaggi fantastici e le mille
fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa,
che prendono vita in un’intervista frizzante al confine tra
vita privata e palcoscenico. Sarà come entrare nel dietro le
quinte della vita di Arturo Brachetti, parlando dei suoi
debutti, dei viaggi intorno al mondo, della vita quotidiana,
delle “mille arti” in cui eccelle e altro ancora. Il sesto
appuntamento        del     calendario        vedrà      sul
palco Morgan, polistrumentista e
cantautore che, assieme alla band #Voltalacarta, proporrà lo
spettacolo “Dentro e fuori Faber”. L’evento, originariamente
previsto per il 5 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, si
terrà invece nella nuova data di giovedì 27 agosto in
Castello. I biglietti già acquistati rimangono validi per la
nuova data. Il migliore alternative rock italiano sarà invece
                              di scena il 28 agostocon il
                              ritorno in regione dei Marlene
                              Kuntz,    storica   formazione
                              guidata da Cristiano Godano, che
                              si esibirà sul palco presentando
                              una scaletta fatta di tutti i
                              grandi classici della band
                              rivisitati in chiave acustica. A
                              chiudere la rassegna, il 29
agosto, sarà il concerto in piano solo di un altro artista
molto amato dal pubblico italiano,Marco Masini, che proprio
nel 2020 festeggia i 30 di carriera con un concerto in piano
solo dove il pubblico potrà ascoltare tutti i suoi più grandi
successi, da “T’innamorerai” a “Bella Stronza”, da “Ci
vorrebbe il mare”, a “L’uomo volante”.

Il ritorno della musica dal vivo nella bellissima cornice del
Castello di Udine, la cui facciata rivolta sul piazzale è da
poco tornata allo splendore originario, è una vittoria per
tutti i friulani e una rivincita per i professionisti che
lavorano nel mondo della cultura e dello spettacolo, che in
questi mesi hanno dovuto annullare decine di eventi –       ha
commentato il sindaco di Udine Pietro Fontanini – Il Castello
è poi il simbolo della friulanità, alla quale dobbiamo
guardare soprattutto in questa fase, ricordando sempre chi
siamo e ciò di cui siamo capaci. Un grazie va alla Zenit Srl,
ad Azalea, alla Regione e a PromoTurismoFVG per avere saputo
fare squadra assieme al Comune di Udine rendendo possibile
questo straordinario programma che saprà attirare anche
quest’anno turisti e appassionati di musica e di arte da oltre
confine”.

“Il nostro impegno – dichiarano l’assessore alla cultura,
Fabrizio Cigolot, e il collega assessore al turismo, Maurizio
Franz – è quello di rendere la città sempre più attrattiva e
ricca di eventi, per i nostri concittadini, per i visitatori e
per i turisti. “Udine sotto le stelle” sta procedendo con
grande successo ed ora si arricchisce di eventi musicali di
prestigio e di sicuro richiamo, che valorizzano, giustamente,
gli artisti italiani. Le difficoltà organizzative sono
aumentate, per la necessità di rispettare le misure di
prevenzione e protezione dal Coronavirus, ancor più
encomiabile risulta, perciò, lo sforzo compiuto degli
organizzatori nel portare sul Castello di Udine, cuore della
città e simbolo del Friuli, un così rilevante numero di
spettacoli di qualità“.

     I biglietti per tutti gli
   spettacoli saranno in vendita
online su Ticketone.it e in tutti i
   punti vendita del circuito a
partire dalle 12.00di venerdì 26
   giugno. Info, prezzi e punti
 autorizzati su www.azalea.it. La
   rassegna “Udine Vola 2020” è
   organizzata da Zenit srl, in
collaborazione con Comune di Udine,
  Regione Friuli Venezia Giulia e
   PromoTurismoFVG e inclusa nel
 calendario eventi di Udine Estate
               2020.

UDINE, Castello – Inizio spettacoli
               21.30
                  UDINE VOLA 2020

            MASSIMO RANIERI – 31 luglio

      I MUSICI DI FRANCESCO GUCCINI – 4 agosto

            PEPPINO DI CAPRI – 8 agosto

              PINK SONIC – 19 agosto

       ARTURO racconta BRACHETTI – 22 agosto

         MORGAN e #VOLTALACARTA – 27 agosto

             MARLENE KUNTZ – 28 agosto

             MARCO MASINI – 29 agosto
PREMIO HEMINGWAY 2020 A DAVID
GROSSMAN:    “ISRAELIANI    E
PAESTINESI DEVONO PARLARSI.
“Permetterci di essere più indulgenti e più affettuosi. Più
umani”: è l’auspicio dello scrittore israeliano David
Grossman, Premio Hemingway 2020 per la Letteratura, in vista
di una società umana post pandemica. Le sue dichiarazioni sono
un’anticipazione tratta dal dialogo che terrà venerdì 26
giugno, alle 18, in streaming sul sito premiohemingway.it:
un’intervista condotta dallo scrittore Alberto Garlini,
presidente di Giuria del Premio. «Dopo avere vissuto
un’esperienza così traumatica, che ha distrutto tutto ciò che
davamo per scontato, dovremmo essere un po’ più modesti
riguardo alle nostre aspettative, più comprensivi gli uni con
gli altri – osserva ancora Grossman – Per un po’ potremmo
mettere da parte la nostra naturale aggressività, l’ostilità e
la diffidenza. Quanto a me: durante il coronavirus volevo fare
due cose: scrivere libri per bambini, per essere infuso di
speranza e di gioia di vita. E ne ho scritti due. E volevo
leggere libri, ma solo libri che fossero più vecchi di
me». Grossman sarà premiato sabato 27 giugno alle 18.30:
la cerimonia si svolgerà sempre online, sul sito
premiohemingway.it e inoltre sui social del Premio Hemingway,
sul sito e i social di pordenonelegge (pordenonelegge.it) e
del Comune di Lignano Sabbiadoro (lignano.org). Il Premio
Hemingway 2020 si apre domani, giovedì 25 giugno alle 18
su premiohemingway.it, con l’intervista a Guido Guidi condotta
dallo storico della fotografia Italo Zannier, ed è promosso
dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli
Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo
della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata
collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge.

«Devo ammettere: di solito le persone ritornano alle loro
vecchie modalità, ai luoghi che conoscono, ai vecchi
comportamenti – spiega ancora Grossman – Forse, però, dopo
questo choc, dopo avere provato quanto siamo fragili, quanto
sia breve la vita e limitato ogni tipo di potere, dopo esserci
resi conto che eravamo più attaccati al denaro che al nostro
tempo, spero che alla fine un po’ di questo ci resterà, almeno
ancora per qualche mese. E che quando torneremo alla nostra
vita abituale, alla nostra routine, ci ricorderemo ciò che
abbiamo passato, il buio che ha gravato su di noi, e forse
questo, voglio sperare, influirà sul nostro comportamento, sul
rapporto con gli altri».

Dallo scrittore israeliano arriva anche una dichiarazione
appassionata di solidarietà e di affetto per l’Italia: «sin
dall’inizio dell’esplosione del virus – racconta Grossman –
chi ama l’Italia ha seguito con grande apprensione e con
dolore gli sviluppi della pandemia. Per me l’Italia ha un
legame così profondo con le cose belle, con le belle persone
che ho conosciuto, col calore della gente, con la generosità e
la bellezza di ogni singolo paesaggio. E il pensiero che ora,
su tutto questo, grava la pesante nube della pandemia, che
tante persone ancora muoiono, tante perdono il lavoro e
soffrono, è davvero molto doloroso, e lo seguiamo come se
stesse accadendo da noi, nel nostro Paese. Spero davvero che
il nostro prossimo incontro sarà più normale, più umano, da
persone reali: che potrò vedervi negli occhi, stringervi la
mano e potremo sorridere insieme, che potremo comportarci come
la gente dovrebbe comportarsi».

Il premio Hemingway 2020 è stato assegnato a David
Grossman “per i romanzi carichi di sensibilità e ricchi di
un’immaginazione che si dispiega pagina dopo pagina in
architetture romanzesche perfette e innovative, fino alle
pieghe più nascoste, sofferte e vive dell’animo umano. I suoi
personaggi ci sorprendono perché sanno andare oltre i propri
limiti e le proprie inibizioni, sanno soffrire, parare i colpi
che arrivano dal passato, rinnovarsi, rinascere e imparare a
far proprio un linguaggio affettivo nuovo per guardare l’altro
– e se stessi – sotto una luce diversa”. Del suo ultimo libro,
“La vita gioca con me” (Mondadori) Grossman ricorda: «Tutto è
iniziato un giorno, quando è squillato il telefono di casa e
c’era questa donna, con una voce molto decisa, e ha detto
“David”, mi ha chiamato così, con l’accento di Ben Gurion, il
nostro leggendario primo ministro, e poi ha iniziato a
parlarmi e a raccontarmi di lei. E la storia della sua vita
era una delle storie più incredibili che avessi mai sentito.
Ho scritto questa storia ispirandomi alla vera storia di una
donna straordinaria, Eva Panic Nahir, che viveva in un kibbutz
in Israele. Se il libro che scrivo non mi trasforma, per me
non ha scopo scriverlo. Non accade con ogni libro, purtroppo,
ma con molti libri è successo: li scrivo e poi, d’improvviso,
capisco qualcosa. Solo attraverso la scrittura lo capisco».

E sull’eterna questione legata al suo Paese, Grossman
commenta: «Si parla sempre di come Israele e la Palestina, di
come le narrative dei due popoli si scontrino tra loro, e io
odio questa parola, “narrativa”, penso che la narrativa sia
una storia umana che si è congelata, che è morta. Il mio
desiderio di scrittore è quello di riuscire ad ammorbidirla, a
massaggiarla per renderla meno rigida, meno legnosa, per darle
movimento. Senza movimento non c’è vita. Ed è questo che mi
auguro che la mia scrittura riesca sempre a fare. Da anni in
Israele non abbiamo più un dialogo interno, abbiamo solo
accuse reciproche, violenza reciproca e sospetto, tra
israeliani e israeliani, tra parti diverse, tra destra e
sinistra, tra sfera religiosa e secolare, tra vecchi arrivati
e nuovi arrivati. Il dialogo è morto tra questi gruppi. Se non
c’è dialogo, non c’è ideologia. Qualcuno potrebbe dire che,
tutto sommato, nel 2020 non abbiamo bisogno di ideologie.
Invece io credo che ne abbiamo un grande bisogno, forse più di
prima, perché ci sentiamo così sradicati e fragili, talmente
soli. Dobbiamo parlare con i palestinesi, dobbiamo avviare
delle trattative, dobbiamo cambiare la situazione, altrimenti
rimarremo intrappolati in questa guerra infinita per sempre.
Ma ci sono sempre più agenti di violenza e di ostilità tra i
due popoli e ogni giorno sempre meno agenti di pace. E quegli
agenti di guerra non faranno che generare sempre più guerra.
Perché conoscono solo quella, questo è il loro DNA, il DNA
della guerra, dell’odio e del sospetto. La forza che mi ha
attratto mentre scrivevo è il potere del dialogo: il dialogo
che con molta prudenza e con dolore rivela segreti, segreti
che sono oscuri, dolorosi e terribili, ma che d’un tratto, una
volta eliminati dai polmoni, ti fanno tornare a
respirare». La Giuria della 36^ edizione del Premio Hemingway
è composta dagli scrittori Alberto Garlini (Presidente) e Gian
Mario Villalta, con lo storico della fotografia Italo Zannier,
il sindaco del Comune di Lignano Sabbiadoro Luca Fanotto e il
presidente della Regione autonoma Friuli Venezia
Giulia Massimiliano Fedriga, ed è operativa in sinergia con
l’Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia
Giulia Tiziana Gibelli e l’Assessore alla Cultura del Comune
di Lignano Ada Iuri.   Insieme a David Grossman sono stati
premiati quest’anno l’astronauta dell’ESA Samantha
Cristoforetti, lo storico Alessandro Barbero e il Maestro
della fotografia Guido Guidi.

David Grossman (Gerusalemme, 1954), noto per il suo impegno in
favore di una soluzione pacifica della questione palestinese,
è uno dei più grandi narratori contemporanei. È diventato un
caso letterario nel 1988 con Vedi alla voce: amore, seguito
da Il libro della grammatica interiore, Ci sono bambini a
zigzag, Che tu sia per me il coltello, Qualcuno con cui
correre, Col corpo capisco, A un cerbiatto somiglia il mio
amore, Caduto fuori dal tempo e Applausi a scena vuota,
vincitore del prestigioso Man Booker International Prize nel
2017, infine La vita gioca con me. Suoi sono anche alcuni
celebri    libri   inchiesta     dedicati    alla   questione
palestinese: Il vento giallo, Un popolo invisibile, Con gli
occhi del nemico, La guerra che non si può vincere.

TEATRO MIELA : MUSICA, NEL
SEGNO DEI GRANDI FRANCESI
CHIUDE IL FESTIVAL “PLAYING
BEETHOVEN A TRIESTE

      ALL’INGRESSO TERMOSCANNER,
    SANIFICANTI E MASCHERINE PER
  TUTTI. IN PLATEA LE MISURE PER IL
           DISTANZIAMENTO.
TRIESTE – Gran finale per il festival “Playing Beethoven” di
Chamber Music Trieste, di scena
al Teatro Miela di Trieste: giovedì 25 giugno, con doppia
replica alle 18 e alle 20.30,
l’appuntamento è con il Trio Sossai – Dalsass – Bolla, in un
programma dedicato a Francis
Poulenc, con la Sonata per violino e pianoforte, e a Claude
Debussy, con la Sonata per
violoncello e pianoforte Trio in sol maggiore. Tre grandi
musicisti sono riuniti nell’Ensemble
noto per rileggere suggestivamente i grandi compositori
classici: sono il violinista Dino Sossai, il
violoncellista Marco Dalsass e il pianista Michele Bolla.
Anche in questo caso il concerto troverà un
valore aggiunto nella preziosa Camera Acustica che Chamber
Music ha realizzato, con Suono
Vivo, per racchiudere in un piacevole colpo d’occhio i
musicisti in scena, e valorizzare l’acustica di
ogni performance. Curato dalla musicologa Fedra Florit,
direttore artistico di Chamber Music, il
Festival prevede termoscanner all’ingresso del teatro, gel
disinfettante e mascherine da utilizzare
durante il concerto, disposizione dei posti secondo le misure
di distanziamento. “Playing
Beethoven” è sostenuto dalla Regione autonoma Friuli Venezia
Giulia e da Mibact, Comune di
Trieste, Iniziativa Centro – Europea, Banca Mediolanum, Itas
Assicurazioni, Suono Vivo – Padova
e   Zoogami.    Dettagli     e   aggiornamenti       sul   sito
www.acmtrioditrieste.it
La Sonata per violino e pianoforte di Poulenc, completata nel
1942, proietterà il pubblico,
attraverso l’asprezza tragica     del   primo   e   dell’ultimo
movimento, nelle atmosfere della Francia
occupata e della memoria di Federico Garcia Lorca, assassinato
dai franchisti nel 1936, e
attraverso il profilo ritmico tagliente accompagnerà verso
l’Intermezzo spagnoleggiante. Il Trio in
Sol maggiore di Debussy si articola in quattro movimenti: si
tratta di una composizione scoperta
solo di recente, nel 1986, denota una poetica ed
un’espressività lontane dall’iconografia
“impressionista” di Debussy, che d’altra parte aveva solo 18
anni quando, nel 1880, compose
questa partitura in pieno Tardo Romanticismo, dunque assai
prima che il Novecento iniziasse a
frantumare i linguaggi dell’arte. Sempre di Debussy sarà
eseguita la Sonata in re minore, fra i
capolavori dell’ultimo periodo del compositore: un modo per
apprezzare l’evoluzione del suo stile
dagli albori alla piena maturità.
Dino Sossai, violinista del Quartetto “Quadro Veneto”, ha
collaborato in qualità di prima parte o
solista con importanti compagini orchestrali italiane ed
estere, al Teatro alla Scala di Milano, al
Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro Lirico di Cagliari, al
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste,
all’Orchestra della Fondazione “Arturo Toscanini” di Parma,
alla Mahler Chamber Orchestra,
all’Orchestra di Stato di Sumen (Bulgaria). Marco Dalsass ha
partecipato a prestigiosi festival
quali Toulone, Scheveningen, Festival Pucciniano di Torre del
Lago e altri. La collaborazione con
prestigiose formazioni cameristiche lo ha portato ad esibirsi
anche al Festival di Salisburgo, Salle
Pleyel di Parigi, Avery Fisher Hall (Lincoln Center) di New
York, Ravinia Festival di Chicago,
Tanglewood – Boston, Teatro Teresa Carreno di Caracas, Scala
di Milano. Dal 1991 suona con il
Trio d’Archi di Venezia. Michele Bolla con il Quartetto
“Quadro Veneto” ha vinto importanti premi
in concorsi internazionali di musica da camera (Osaka Chamber
Music Competition, Premio Trio di
Trieste, Concorso Internazionale Città di Pinerolo) e si è
esibito in Italia e all’estero. Ha collaborato
con solisti e cantanti di fama internazionale, prime parti
soliste dei maggiori Teatri italiani e
importanti direttori d’orchestra.

E.L.
Da sabato 27 giugno AL VIA A
ROMANS   D’ISONZO    “MUSICA
D’ESTATE 2O2O”, IL FESTIVAL
DELLA RIPARTENZA
ROMANS D’ISONZO – Un festival musicale come segno
di ripartenza e di buon auspicio. Il mondo della cultura si
rimette in moto, a Romans d’Isonzo: coordinato
dall’assessorato comunale alla cultura, finanziato
dalla Regione e promosso dalle associazioni Leggermente e
Simularte, con la preziosa collaborazione di Liberatorio
d’arte e Centro Giovani MeetYou, il ciclo “Musica d’estate
2020” si aprirà questo sabato, 27 giugno, e offrirà poi due
ulteriori appuntamenti, tutti di alto livello e
tutti all’aperto, per garantire il massimo rispetto delle
disposizioni anti-contagio. L’ingresso sarà gratuito,
per offrire alla cittadinanza un momento di leggerezza dopo un
periodo di estrema difficoltà. «Una ritrovata occasione di
socialità e di intrattenimento di qualità – dichiara
l’assessore comunale alla cultura Alessia Tortolo – dopo una
lunga fase forzatamente priva di eventi: ora possiamo
finalmente riassaporare, pur con la cautela che il frangente
impone, lo spirito di comunità».

Il debutto della rassegna sarà accolto, alle 21 di sabato 27
appunto, dallo spazio sul retro del palasport comunale, in via
Atleti Azzurri d’Italia: “Maldalsabida“, questo il titolo
della performance, sarà “inno” a un Friuli pronto a esplodere
in un canto anarchico e liberatorio.
Aida Talliente

In scena un gruppo di noti e qualificati musicisti, Federico
Tavan, Novella Cantarutti, Leo Zannier (voci), Aida Talliente,
voce e giocattoli sonori, Leo Virgili, chitarra e theremin,
Roberto Amadeo, al basso, Marco D’Orlando, alla batteria, e
Flavio Passon alle tastiere.

Il secondo appuntamento è in calendario per il sabato
successivo, 4 luglio, nuovamente alle 21, orario valido anche
per l’ultima data:     il Loris Vescovo Quartet si esibirà
nell’incantevole cornice della Corte di Casa Versa, a Versa di
Romans d’Isonzo, in via Gorizia. Con l’occhio nostalgico dei
geografi dell’Ottocento, il quartetto esplorerà “luoghi di
suoni e parole, a cavallo fra tradizione e tradimento”. A
Vescovo (voce, chitarra e ukulele) si affiancheranno Leo
Virgili, chitarra elettronica e cori, Massimo Silverio
(violoncello, basso elettrico, cori) e Nicholas Remondino,
alla batteria.

Tappa conclusiva di “Musica d’estate 2020” sabato 11 luglio,
nel parco di Villa del Torre, in via Latina: protagonista sarà
un ensemble di particolare raffinatezza e valore,
il Brassevonde, che si propone di diffondere e dunque di
valorizzare la conoscenza della musica per gruppi di ottoni,
patrimonio estremamente ricco, variegato e interessante,
eppure ancora poco noto al grande pubblico. I performers
saranno   Andrea Picogna, Enrico Tavano, Gianni Dordolo,
Massimo Degano (trombe), Alessandra Rodaro e Nicola Fattori
(corni), Gianpietro Zanini, Marco Maiero e Federico Marazzi
(tromboni), Aldo Martinuzzi e Massimo Tomadini (tube).

La prenotazione è obbligatoria, in quanto i posti a sedere
sono limitati, nel rispetto delle misure di sicurezza volte a
contenere la pandemia: gli interessati possono inviare una
mail all’indirizzo bibliotecaromans@gmail.com o chiamare il
numero 0481 90555. In caso di pioggia i concerti saranno
annullati.
Puoi anche leggere