Che bella giornata! Il cantautore - ilSottosopra
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Che bella giornata! Il singolo del cantautore pugliese in uscita il 5 giugno Nel corso degli anni, Stabile, all’anagrafe Marco Murgo, scrive centinaia di canzoni ma ne condivide solo qualche decina, sempre in bilico tra la costante ricerca di uno stile personale e una insopprimibile vocazione alla riservatezza. Che bella giornata! è il suo singolo di debutto ufficiale e sarà disponibile in radio e online dal 5 giugno. «Il brano, scritto durante l’isolamento che ha costretto a casa milioni di italiani, ha un titolo chiaramente ironico e allusivo e rappresenta una pagina di diario della vita quotidiana in questi tempi di quarantena; uno spaccato nudo, senza filtri, del terremoto esistenziale che l’emergenza ha prodotto nelle abitudini di ognuno di noi» – racconta Stabile – «Il testo è incredibilmente realistico ma, nel contempo, non si limita a dettagliare l’angoscia e le limitazioni di questi giorni, ma offre metafore ricche di ironia e un finale che raccoglie e trasmette tutta la speranza di cui abbiamo bisogno». Registrato da Alex Di Lascia al PlayStopRecord Studio di Manfredonia (FG), il brano vede Stabile alla voce e chitarra acustica, Matteo Grieco alla chitarra elettrica, Michele Santoro al basso e Alessandro Di Lascia a programmazione, chitarre e tastiere.
Il cantautore ama fotografare la quotidianità e raccontare emozioni, con la spontaneità e l’immediatezza tipiche della canzone d’autore, avvolgendole in atmosfere melodiche e intimiste che rivelano un ampio spettro di sfumature. Chitarra e voce: è così che nascono i suoi brani, scritti interamente da lui, che vedranno la luce nei prossimi mesi. STABILE, all’anagrafe Marco Murgo, nasce a San Giovanni Rotondo (FG). Scrive la prima poesia a nove anni e la prima canzone a tredici. Dopo aver avuto una varietà inaudita di maestri di chitarra con i quali non è mai riuscito a superare la seconda lezione, a tredici anni impara a suonare la chitarra e la batteria da autodidatta. Ha la fortuna di crescere accanto ad un cugino cultore musicale e collezionista di vinili che gli impartisce un’educazione musicale eterogenea, che diviene la base del suo futuro e della sua identità. Esordisce sui palchi live suonando la chitarra e cantando, in inglese, con band dell’underground. Dopo aver ascoltato Bob Dylan, un pomeriggio d’estate, si rende conto che la canzone d’autore è la forma di espressione artistica ed esistenziale più consona alla sua indole. Dopo il sold out di Uto Ughi ecco il controtenore Maurizio Di Maio DOPO IL SOLD OUT DI UTO UGHI, CONTINUA LA RASSEGNA MUSICA FELIX CON LO SPETTACOLO VOX. VENERDÌ 6 MARZO ALL’AUDITORIUM
SANTA CHIARA IL CONTROTENORE MAURIZIO DI MAIO E L’APULIA CELLO ENSEMBLE PER UNO STRAORDINARIO ED AFFASCINANTE CONCERTO CHE UNISCE SONORITÀ STRUMENTALI E VOCALI Continua Musica felix 2020, la rassegna che sta registrando il tutto esaurito ad ogni appuntamento. Ed infatti dopo il sold out di Uto Ughi al teatro Giordano, si continua con Vox, quarto appuntamento della kermesse organizzata dalla Fondazione Apulia felix. Il fascino coinvolgente delle sonorità del quintetto di violoncelli, vera e propria tavolozza dell’espressività e potenzialità del canto, si fonde suggestivamente con l’incredibile vocalità del controtenore Maurizio Di Maio per una emozionante celebrazione della “vox” umana. Dal repertorio barocco a musiche originali di Haendel, Vivaldi, Rossini, Verdi, fino a trascrizioni di famose arie d’opera, ecco la proposta intrigante ed innovativa della rassegna. Sul palco dell’Auditorium Santa Chiara protagonista indiscusso è Maurizio Di Maio, cantante, attore, tenore e sopranista che proporrà un concerto suggestivo sia per il programma scelto che per la formazione: un controtenore e cinque violoncellisti. L’artista non è nuovo a spettacoli di grande successo, vantando numerose collaborazioni televisive per la Rai e Mediaset e diverse produzioni discografiche come corista di Giorgia, Renato Zero, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Simply Red, Luciano De Crescenzo, Micheal Bolton.
Con lui sul palco l’Apulia Cello Ensemble, costituito da Giovanni Astorino, Giuseppe Carabellese, Giovanna D’Amato, Daniele Miatto e Luciano Tarantino; l’ensemble è formato da cinque violoncellisti vincitori di concorsi, prime parti in varie orchestre italiane, docenti nei Conservatori statali e attivi da anni sia in campo solistico che cameristico in tutto il mondo. I sei artisti offriranno al pubblico un concerto dalle timbriche estremamente raffinate in cui la “voce” dei cinque violoncelli si sposerà con quella del controtenore per formare un sestetto dal sound inconfondibile e di raro ascolto. Musica felix è organizzata dalla Fondazione Apulia Felix Onlus di Foggia, presieduta dal Prof. Giuliano Volpe, con la direzione artistica del M° Dino De Palma e del M° Gianna Fratta, il patrocinio e il contributo della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, del Comune di Foggia, del Teatro “Umberto Giordano”, dell’Associazione Musica Civica e con il sostegno dei soci della Fondazione. Ingresso con abbonamento o con biglietto in vendita presso l’Auditorium Santa Chiara (Piazza Santa Chiara, 1 – Foggia) dalle ore 18.00 di venerdì 6 marzo al costo di 12 euro. Ingresso ore 19.30 – inizio ore 20.00. Il biglietto può essere anche prenotato chiamando il numero 3929892331. Per ulteriori info: tel. 3929892331 / e- mail:infoapuliafelix@gmail.com / sito: www.apuliafelix.org
Per la rassegna Musica Felix Uto Ughi in concerto GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO AL TEATRO GIORDANO DI FOGGIA. IL GRANDE VIRTUOSO A FOGGIA PER UN EVENTO ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE APULIA FELIX E DAL COMUNE DI FOGGIA Uto Ughi torna a Foggia dopo otto anni – nel 2012 fu ospite della rassegna Musica Civica – per il terzo appuntamento di Musica felix 2020. Il concerto, organizzato dalla Fondazione Apulia felix in collaborazione con il Comune di Foggia – Assessorato alla Cultura, si terrà giovedì 27 febbraio al Teatro “U. Giordano” di Foggia(ingresso ore 19.30, inizio ore 20). In duo col pianista Leonardo Bartelloni, Ughi proporrà un programma variegato, con brani di grande virtuosismo della tradizione violinistica e un omaggio a Beethoven in occasione del 250° anniversario della nascita, con l’interpretazione della Sonata La Primavera e della Sonata a Kreutzer. Il concerto sarà oltretutto un’occasione importante per poter ascoltare il suono dei suoi meravigliosi strumenti, uno Stradivari e un Guarnieri del Gesù, strumenti che il Maestro interpreta e
valorizza in modo superlativo. Ughi presenterà il programma dialogando col pubblico, mettendo così in luce anche le sue grandi capacità di divulgatore musicale. Ritenuto uno dei più rilevanti artisti del mondo, ha suonato nei principali festival internazionali, con le più rinomate orchestre sinfoniche tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra e molte altre. Il Maestro non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese, ed il suo impegno è volto soprattutto alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale. In quest’ottica ha fondato il festival “Omaggio a Venezia”, al fine di segnalare e raccogliere fondi per il restauro dei monumenti storici della città lagunare. Il festival “Omaggio a Roma” (dal 1999 al 2002) ne raccoglie l’ideale eredità di impegno fattivo, mirando alla diffusione del grande patrimonio musicale internazionale: concerti aperti gratuitamente al pubblico ed alla valorizzazione dei giovani talenti formatisi nei conservatori italiani. Tali
ideali sono stati ripresi nel 2003 e attualmente portati avanti dal festival “Uto Ughi per Roma” di cui Ughi è ideatore, fondatore e direttore artistico. La Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso il pubblico giovanile. Il 4 settembre 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici. Musica felix è organizzata dalla Fondazione Apulia Felix Onlus di Foggia, presieduta dal Prof. Giuliano Volpe, con la direzione artistica del M° Dino De Palma e del M° Gianna Fratta, il patrocinio e il contributo della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, del Comune di Foggia, del Teatro “Umberto Giordano”, dell’Associazione Musica Civica e con il sostegno dei soci della Fondazione. Biglietti in vendita presso gli uffici della Fondazione Apulia felix (via Napoli, n. 63 e 65) da martedì 18 febbraio a mercoledì 26 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 19.30 tutti i giorni feriali. Il giorno del concerto, giovedì 27 febbraio, i biglietti saranno in vendita presso il botteghino del Teatro “U. Giordano” dalle ore 18.00 alle ore
19.30. Posto unico € 20. I biglietti possono essere prenotati chiamando i numeri 3281588160 oppure 3929892331. Una ricerca sul microbiota intestinale per la prevenzione, diagnosi e cura del cancro del colon-retto. Al Teatro “Giordano” il primo evento Un progetto per analizzare il microbiota intestinale nei pazienti con diagnosi di cancro del colon- retto, al fine di acquisire una conoscenza sempre più approfondita della relazione tra microbiota e meccanismi correlati alla comparsa e alla progressione neoplastica e di fornire nuovi strumenti di prevenzione, diagnosi precoce e cura. E’ l’iniziativa promossa dalla Struttura Complessa di Chirurgia Generale Ospedaliera del
Policlinico di Foggia, diretta dal Dott. Fausto Tricarico, e sviluppata in collaborazione con la S.S.V.D. (Struttura Semplice a Valenza Dipartimentale) di Biologia Molecolare Oncologica, diretta dalla dott.ssa Iole Natalicchio, e con l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano-IEO. «Per realizzare questa importante iniziativa scientifica, - sottolinea il dottor Tricarico- saranno necessari fondi che contiamo di raccogliere attraverso una serie di eventi benefici grazie alla generosità dei nostri concittadini. Siamo sicuri che vorranno contribuire ad un progetto che parte dal Policlinico di Foggia e, grazie al coordinamento scientifico dell’IEO, potrà dare un grande contributo ai numerosi studi che stanno prendendo vita sul microbiota intestinale in campo oncologico». Il dottor Tricarico ha riunito un comitato organizzatore che si occuperà di promuovere ed organizzare gli eventi benefici. Il primo appuntamento per la raccolta dei fondi necessari è in programma il 29 febbraio prossimo, alle ore 20.30, al Teatro Giordano di Foggia. Si tratta del concerto “Anema e Core”, di Micky Sepalone ed Angela Piaf, che per la prima volta saranno
accompagnati sul palco da 12 elementi di orchestra: i consueti partner della “Canta Napoli Band” saranno affiancati da altri musicisti di qualità della nostra terra che vantano esperienze con artisti del calibro di Fausto Leali. Uno spettacolo al tempo stesso emozionante ed esilarante, nel quale i due cantanti foggiani ripercorreranno la storia della canzone classica napoletana, “sfidandosi” amichevolmente per ritrovarsi nei loro apprezzati duetti. L’evento sarà organizzato dalla Struttura di Chirurgia Generale Ospedaliera degli “Ospedali Riuniti di Foggia”, in collaborazione con l’IEO di Milano, il Club Unesco di Foggia, i Rotary Club di Capitanata, l’Associazione “Agata” di Foggia, la società GAM e la società ProEventi di San Severo e con il patrocinio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti di Foggia”, del Comune di Foggia-Assessorato alla Cultura e dell’Università degli Studi di Foggia-Facoltà di Medicina e Chirurgia. Si accederà per invito: per informazioni, si può scrivere a info@mickysepalone.com o telefonare al numero 338.8505556. Nel corso della serata, saranno anticipate le
tappe successive del progetto e degli eventi benefici collegati. PER APPROFONDIRE IL MICROBIOTA INTESTINALE Per microbiota intestinale si intende l’insieme dei microrganismi, dei loro geni e dei loro metaboliti, presenti nel tratto gastrointestinale umano. La microflora intestinale svolge diverse funzioni benefiche che contribuiscono al mantenimento di uno stato di salute “buono” dell’individuo: 1) produzione di vitamine e di metaboliti tumore-soppressivi, come gli acidi grassi a catena corta (es. butirrato) ad azione immunosoppressiva e regolatrice della proliferazione cellulare e dell’apoptosi; 2) mantenimento della funzione epiteliale di barriera; 3) azione diretta sulle cellule del sistema immunitario finalizzata alla prevenzione dell’infiammazione e alla riduzione della risposta cellulare; 4) azione competitiva nei confronti di batteri patogeni. Grazie allo sviluppo di nuove tecniche di biologia molecolare è stato possibile identificare e quindi classificare, i costituenti del microbiota intestinale. Nell’individuo adulto, i phyla batterici più rappresentati sono Firmicutes
72%, Bacteroidetes 20% e Actinobacteria e Proteobacteria 5-8%. Al primo phylum appartengono più di 200 generi diversi, tra cui Cocchi, Bacilli e Clostridi, mentre nel secondo sono inclusi più di 20 generi, tra cui Bacteroides e Prevotella. Nel gruppo degli Actinobacteria ritroviamo i Bifidobatteri, mentre in quello dei Proteobacteria sono comprese le Enterobacteriaceae ed Escherichia coli. Nel complesso, la popolazione microbica intestinale include delle 500 alle 1000 specie differenti e in totale, le cellule batteriche sono 1014, un numero 10 volte superiore a quello delle cellule eucariotiche umane; è per questo che il microbiota intestinale umano contiene un numero di geni almeno 100 volte superiore a quello dei geni che costituiscono il genoma umano e si può considerare un vero e proprio genoma supplementare per l’ospite, detto microbioma. Il microbiota condiziona la suscettibilità alla malattia neoplastica, attraverso effetti metabolici e di modulazione sulla risposta immunitaria. Sulla base di studi di sequenziamento metagenomico, un numero sempre maggiore di neoplasie risulta associato ad una alterazione nella composizione del microbiota commensale (disbiosi). I batteri intestinali possono esercitare effetti oncogenici o tumore-soppressivi sia a livello locale
sia a livello sistemico. Il microbiota può influenzare la predisposizione e la progressione del cancro attraverso vari meccanismi, come la modulazione dell’infiammazione, o l’induzione di danni al DNA attraverso la produzione di tossine o di specie reattive dell’ossigeno (ROS). Alcuni studi hanno dimostrato che il microbiota di pazienti affetti da cancro del colon-retto, rispetto a quello di individui sani, risulta essere arricchito di batteri patogeni, opportunisti ed associati a disordini metabolici come Fusobacterium nucleatum, Escherichia coli, Bacteroides fragilis e Enterococcus faecalis. Il microbiota intestinale è anche in grado di trasformare componenti bioattivi presenti nella dieta in metaboliti ad azione preventiva. Ad esempio, il butirrato, acido grasso a catena corta derivante dalla fermentazione delle fibre solubili, presenta importanti effetti antinfiammatori e regolatori sull’espressione dei geni coinvolti nella proliferazione cellulare e nell’apoptosi. Recenti evidenze sottolineano inoltre, la possibilità di manipolazione del microbiota attraverso l’utilizzo di probiotici come adiuvanti per l’immunoterapia oltre all’impiego di molecole ad azione mirata sugli enzimi microbici, al fine di migliorare l’efficacia dei trattamenti antineoplastici.
IL PROGETTO Il carcinoma del colon-retto (CRC) o adenocarcinoma è una neoplasia epiteliale maligna molto frequente nei paesi occidentali, dove è il tumore più diagnosticato dopo quello polmonare nell’uomo e quello mammario nella donna. Nel 2019 in Italia sono state effettuate oltre 49.000 nuove diagnosi di CRC mentre i decessi sono stati circa 20.000. Il CRC colpisce con una leggera prevalenza il sesso maschile e la sua incidenza aumenta con l’aumentare dell’età. La maggior parte dei carcinomi colo-rettali (circa il 90%) è di origine sporadica, mentre circa il 5% è di tipo ereditario ed insorge nel contesto di varie sindromi geneticamente determinate (es. la sindrome di Lynch, HNPPC e la poliposi adenomatosa familiare, FAP). Solitamente la carcinogenesi del CRC è un processo “multistep” che può evolvere nell’arco di 10 anni e prevede una fase di “iniziazione”, nella quale si ha la trasformazione dell’epitelio normale in adenoma, seguita da una fase di “promozione” con l’evoluzione da adenoma a cancro. Ogni trasformazione è
conseguenza dell’accumulo sequenziale di alterazioni genetiche e epigenetiche che agiscono sui geni oncosoppressori, sui proto-oncogeni e sui geni del mismatch repair, che svolgono un ruolo chiave nei meccanismi di riparo del DNA. L’eziologia multifattoriale del CRC suggerisce che fattori ambientali e suscettibilità possano avere un ruolo preponderante nella genesi di questo tumore. Tra i fattori favorenti ritroviamo una dieta ricca di grassi animali e povera di fibre, uno stile di vita sedentario, l’obesità, il fumo di sigaretta, un consumo eccessivo di alcool, la presenza di diverticoli del colon oppure malattie infiammatorie croniche intestinali, l’età avanzata. Tra i fattori protettivi, troviamo una dieta ricca di frutta e verdura, il consumo di carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio, l’attività fisica moderata e regolare, l’assunzione giornaliera di basse dosi di acido acetilsalicilico per lunghi periodi. Una relazione tra il microbiota intestinale e i tumori del colon-retto è stata ipotizzata più volte, soprattutto per il forte legame esistente tra questa neoplasia e la dieta. Lo sviluppo di metodiche di biologia molecolare sempre più efficaci ha reso possibile uno studio più approfondito del microbiota e ha messo in evidenza le differenze che esistono a livello qualitativo tra
la flora intestinale delle popolazioni a rischio di insorgenza di CRC e quella delle popolazioni in cui questo rischio è ridotto. Il progetto si propone, quindi, di caratterizzare la composizione del microbiota intestinale nei pazienti affetti da cancro del colon-retto per contribuire alla Ricerca che punta ad intercettare i segnali predittivi di malattia e ad attivare percorsi terapeutici precoci. Oggi l’esame di screening per il tumore del colon-retto è la ricerca del sangue occulto nelle feci che molto spesso permette di rilevare la presenza di tumore già in fase avanzata. Lo studio della composizione batterica del microbiota intestinale potrebbe rappresentare un biomarcatore precoce di malattia. Lo studio prevede la raccolta di campioni fecali di pazienti con diagnosi di carcinoma del colon-retto afferenti e, come dato di confronto, quelli di individui sani che rappresentino la composizione “normale” del microbiota. L’analisi metagenomica sarà condotta mediante tecniche di sequenziamento massivo parallelo (Next Generation Sequencing) e successiva analisi bioinformatica. L’identificazione di alcuni ceppi batterici noti come
marcatori del carcinoma, tra cui il Fusobacterium nucleatum, già associato alla malattia, consentirebbe una nuova tipologia di diagnosi del tumore al colon-retto basato proprio su questi ceppi che nei malati risultano modificati rispetto ai controlli. Nel progetto saranno impegnati quattro specialisti del Policlinico: la dott.ssa Iole Natalicchio, biologo molecolare, che coordinerà lo staff territoriale; il dott. Guido Giordano, oncologo; la dott.ssa Francesca Sanguedolce, anatomopatologa; il dott. Vincenzo Lizzi, chirurgo. Sanremo 2020, il vincitore è Diodato: 11,4 milioni per la finale e il 60% di share Diodato con la canzone “Fai Rumore” è il vincitore della settantesima edizione del festival di Sanremo. Al secondo posto Francesco Gabbani con “Viceversa”, sul podio anche la sorpresa Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr”.
La serata finale del Festival di Sanremo è stata seguita in media ieri su Rai1 da 11 milioni 476mila spettatori con il 60.6% di share. L’anno scorso l’ultima serata del festival aveva raccolto in media 10 milioni 622mila telespettatori pari al 56.5%. E’ il miglior risultato dal 2002. La prima parte della serata finale (dalle 21.32 alle 23.52) ha fatto segnare 13 milioni 638mila telespettatori con il 56.8%, la seconda (23.57-1.59) 8 milioni 969mila con il 68.8%. Nel 2019 la prima parte dell’ultima serata di Sanremo aveva raccolto 12 milioni 129mila spettatori con il 53.1%; la seconda 8 milioni 394mila con il 65.2%. Grande bottino per Diodato che si aggiudica anche il premio della critica intitolato a Mia Martini della sala stampa e il premio della sala stampa Lucio Dalla sezione campioni. Il cantautore, alla sua terza volta a Sanremo, ha convinto le giurie con il suo intenso “Fai rumore”, non solo un brano ma un atto di ribellione che fotografa l’amore nel senso più ampio possibile e allo stesso tempo un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità. Il premio Sergio Bardotti per il miglior testo assegnato dalla commissione musicale va a Rancore con la canzone “Eden”. Il premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione musicale va a Tosca con “Ho amato tutto”. Il premio TIMMUSIC, attribuito al brano in concorso più ascoltato in streaming sulla piattaforma Tim dedicata alla musica digitale va a Francesco Gabbani con “Viceversa”. LA CLASSIFICA FINALE. 1) Diodato 2) Francesco Gabbani 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Le Vibrazioni 5) Piero Pelù 6) Tosca 7) Elodie 8) Achille Lauro 9) Irene Grandi 10) Rancore
11) Raphael Gualazzi 12) Levante 13) Anastasio 14) Alberto Urso 15) Marco Masini 16) Paolo Jannacci 17) Rita Pavone 18) Michele Zarrillo 19) Enrico Nigiotti 20) Giordana Angi 21) Elettra Lamborghini 22) Junior Cally 23) Riki. L’ULTIMA SERATA. Sanremo consacra Amadeus e Fiorello come coppia da show: il gioco di sponda è riuscito, la complicità ha spazzato via le polemiche della vigilia, ‘Ciuri’ ha contagiato ‘Ama’, come dimostra lo sketch iniziale, con Amadeus travestito da De Filippi per onorare la scommessa degli ascolti o il ballo lento in attesa dei risultati alla fine della trasmissione. “I vertici Rai ci hanno proposto di fare il Sanremo bis: la risposta la daremo alla fine di questa puntata, la settimana prossima”, annuncia Fiore, tra il serio e faceto, all’inizio della serata, ironizzando sulla durata extralarge del festival. L’apertura è sulle note dell’inno nazionale, perfetto per suggellare un festival che ha unito ancora una volta l’Italia, mantenendosi sempre sopra il 50% di share, risultati che non si vedevano da vent’anni. Fiorello riparte subito dal caso Bugo-Morgan: “Ieri sera là dietro era peggio di Paura e delirio a Las Vegas, c’era Rita Pavone che giocava a burraco con Dua Lipa, Piero Pelù che struccava Achille Lauro… “. Poi si avvicina a Josè, il figlio di Amadeus in prima fila: “Quando è iniziato il festival aveva otto anni, oggi ne ha undici”. E ai vertici Rai: “Non si può fare così, un festival che dura 600 ore, Sanremo ha fagocitato tutto. Zingaretti, Salvini, dove siete? Dove state Sardine, Cinque Stelle? Ho visto Floris che parlava di pensioni con Elettra Lamborghini”. Entra Amadeus in versione De Filippi, con tanto di imitazione di ‘queen Mary’: i due amici ballano e cantano Un mondo d’amore di Gianni Morandi. E mentre “da capo al mondo”
arrivano via Twitter i complimenti di Jovanotti, gli ex ragazzi di via Massena, cresciuti a pane e Radio Deejay, salutano il loro mentore Claudio Cecchetto. Per un Ama che diventa performer, un Tiziano Ferro che si rivela monologhista: “La felicità non è un privilegio, è un diritto. A 40 anni – sottolinea a due settimane dal compleanno – penso proprio non ci sia bisogno di raccontare da che parte sto. La mia storia si scrive da sé. Maniacalmente innamorato delle persone, tutte. Estremista da sempre dalla parte dei deboli. Dio non commette errori. E non credo abbia iniziato il 21 febbraio 1980. Non sono sbagliato. Nessuno lo è. Non accetto speculazioni sul tema. Non provateci nemmeno. Ho 40 anni ormai”, scandisce visibilmente emozionato. C’è spazio per l’ovazione per Fiorello. Re dell’improvvisazione, durante l’attesa dei risultati fa il verso ai trapper improvvisando un freestyle con l’autotune e coinvolgendo anche il direttore di Rai1 Stefano Coletta (“Questa è la fine della Rai”, commenta lo showman) e una violinista dell’orchestra che si presta al gioco. “Questo festival non sarebbe stato così se non avessi avuto sempre accanto a me il mio amico, da 35 anni, Fiorello”: Amadeus ringrazia lo showman e parte l’applauso del pubblico dell’Ariston che si alza in piedi. Applausi anche in sala stampa. Fiorello ringrazia per la sua “prima standing ovation a Sanremo” e rivolge un pensiero a Bruno Martino salutando il figlio Adriano, chitarrista. Un pensiero anche per Fred Bongusto, prima di cantare ‘Amore fermati’ e chiamare la standing ovation per l’orchestra.
Colpo di scena a Sanremo 2020, squalificati Morgan e Bugo: la classifica, Diodato re della serata Il verdetto più importante della quarta serata del festival di Sanremo 2020 è la vittoria tra le Nuove Proposte di Leo Gassman, figlio dell’attore Alessandro, in una serata lunga e che celebra in diretta la pace tra Fiorello e Tiziano Ferro, con tanto di duetto, abbraccio e bacio sulle labbra. Un spettacolo molto lungo, quello di ieri, con tutti i cantanti in gara, colpi di scena, imprevisti e il voto della sala stampa che celebra Diodato. IL COLPO DI SCENA. C’è un colpo di scena su cui si accendono i riflettori della serata: la squalifica di Bugo e Morgan. A esibizione iniziata del brano Sincero, Morgan si interrompe. Sul palco non c’è Bugo. Il clamoroso abbandono della scena sarebbe legato alla decisione di Morgan di cambiare il testo della canzone, rinfacciandogli “la tua brutta figura di ieri sera”. Dopo lo stop all’esibizione di Bugo e Morgan, tocca a Fiorello correre ai ripari e lo showman non si perde d’animo. Prima ammette: “Non ho capito niente di quello che è successo”. Poi, rivolto ad Amadeus, ironizza: “Proclamiamo il vincitore stasera, così ce ne andiamo a casa”. E ancora: “Uno in meno, meglio così”.
Il mancato ritorno sul palco dei due artisti provoca la squalifica. “Bugo e Morgan non rientrano. Si tratta di defezione, quindi da regolamento sono squalificati dal festival di Sanremo”, ha annunciato in diretta Amadeus. “Li considero due grandi artisti e la loro è una bellissima canzone, come le altre 23. Spiace che non siano qui a cantare”. LO SHOW. Dopo il boom di ascolti della terza serata, quasi 9,9 milioni di media e soprattutto un 54.5% di share che è il più alto dal 1997, Fiorello torna, ma è costretto a onorare ancora una volta la scommessa, entrando in scena dalla scalinata travestito da coniglio del Cantante mascherato. “Sono il figlio di Milly Carlucci, mi chiamo Coniglio Carlucci. Siamo una famiglia, siamo i Conigli Tattici Nucleari”. Le sorprese non sono finite: sotto la testa da coniglio si nasconde la parrucca di Maria De Filippi “e sotto lo smoking c’è la tutina di Achille Lauro”. Lo showman scherza con ‘Ama’: “Sembro Caniggia, oppure uno di Gomorra 3. E’ un festival straordinario. C’è stato Don Matteo, Il Cantico dei Cantici con Benigni pazzesco ieri sera, poi Cristiano. Insomma c’è del vaticanismo qui”. Fa le ‘faccette’ per imitare l’espressione di CR7 (“Fa la crioterapia, ti mettono dentro un frigorifero gigante, ti abbattono come una fetta di tonno, entri Baglioni e esci Benji e Fede”), poi ‘incastra’ l’amico conduttore: “Se la puntata di stasera andrà bene, tocca a te domani iniziare con questa parrucca il festival”. Tiziano Ferro trascina l’Ariston con il medley di L’ultima notte al mondo, Ti scatterò una foto, L’amore è una cosa semplice: standing ovation, poi il duetto con Fiorello sulle note di Finalmente tu, che archivia le tensioni delle ultime ore tra i due artisti. A suggellare la pace, un bacio che ‘Ciuri’ stampa a sorpresa sulle labbra di Tiziano: “Ti posso dire? C’è del bacismo!”. Una tendenza che contagia anche Amadeus: il conduttore raggiunge i genitori in platea, “magari di festival ne faccio solo uno, vado a dare un bacio a mamma”.
Fiorello è tornato e tornano anche le gag da villaggio vacanze, come quella sulle difficoltà a fare la pipì a sessant’anni. Più riuscita la versione swing di Quando quando quando che – in quota nostalgia – lo showman canta con Tony Renis direttore d’orchestra d’eccezione. Le signore del festival sono Antonella Clerici, che ostenta una mise delle sue, sontuosa, rosso fuoco, in pizzo, ruches di tulle e strass, e Francesca Sofia Novello, elegante nell’abito nuvola di tulle nero con la profonda scollatura a cuore. ‘Ama’, ormai sdoganato anche come showman, ironizza sulla sua gaffe in conferenza stampa e, con una bomboletta spray, traccia una linea bianca sul palco invitando la fidanzata di Valentino Rossi a non indietreggiare mai. Poi pulisce il pavimento con lo spazzolone: “Pippo Baudo mi aveva avvertito: a Sanremo devi essere pronto a tutto”. Sprazzi di grande musica internazionale con Dua Lipa: la superstar di origini albanesi e kosovare porta all’Ariston Don’t start now, primo singolo estratto dal nuovo album Future nostalgia. Toccante il video di omaggio a Vincenzo Mollica, il giornalista del Tg1 memoria storica del festival, che va in pensione: per lui il saluto di Stefania Sandrelli, Vasco Rossi, Roberto Benigni, mentre Fiorello lo abbraccia in platea. A mezzanotte tocca anche a Ghali, per la prima volta all’Ariston con un medley dei suoi successi: entrata scenografica con finta caduta per le scale e sul volto la maschera, uno dei trend di questo festival. Così come il bacio, e stavolta è Ghali e darlo a Fiorello. I BIG. Questa la classifica relativa alla quarta serata, con il voto espresso dalla Giuria della Sala Stampa: 1) Diodato 2) Francesco Gabbani 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Le Vibrazioni 5) Piero Pelù 6) Tosca 7) Rancore 8) Elodie 9) Achille Lauro 10) Irene Grandi 11) Anastasio 12) Raphael Gualazzi 13) Paolo Jannacci 14) Rita Pavone 15) Levante 16)
Marco Masini 17) Junior Cally 18) Elettra Lamborghini 19) Giordana Angi 20) Michele Zarrillo 21) Enrico Nigiotti 22) Riki 23) Alberto Urso. Bugo e Morgan squalificati. Sanremo 2020, l’inno all’amore di Benigni tra le cover: Tosca incanta, la classifica della terza serata Nella serata delle cover il grande protagonista è Roberto Benigni. Ma sullo sfondo c’è anche la polemica a suo di tweet con Tiziano Ferro e Fiorello. Benigni porta all’Ariston l’esegesi del Cantico dei Cantici, vola alto, tra le allegorie bibliche, spiazzando chi immaginava un monologo politico, e recita “la canzone delle canzoni, che parla di amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l’amore per l’altro. Non c’è canzone più ardente. E’ come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l’hai mai fatta in tv”, spiega il premio Oscar. Un inno all’amore “che è l’infinito messo alla portata di ognuno di noi. Non c’è vita umana che almeno per un momento non sia stata immortale, e lo sapete tutti. Noi che abbiamo avuto in sorte questo scherzo grandioso di essere al mondo, ora sappiamo perché, per amore”.
L’ingresso è trionfale, accompagnato dalla banda Canta e sciuscia. L’ultima volta all’Ariston, nove anni fa, entrò in scena in sella a un cavallo bianco e celebrò i 150 anni dell’Unità d’Italia. Stavolta è il 70esimo, e l’occasione per il premio il regista e attore per citare la “toccatina” a Pippo Baudo e per ricordare che nel 1980 fu proprio lui a condurre il festival, “era il trentesimo, quest’anno raggiungiamo quota 100, Sanremo può andare in pensione”. L’unica stoccata è per Matteo Salvini: “Allora vinse Toto Cutugno, eterno secondo che arrivò primo. Ora però è cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c’è gente che canta”. Di amore, dice Benigni, “ne facciamo sempre poco, anche i giovani che ne parlano tanto non è che fanno tanto all’amore. Sarei per farne di più, anche stasera all’Ariston, in diretta, tutti a fare l’amore diretti da Vessicchio e come va va, sarebbe una serata bellissima”. Il Cantico dei cantici, continua, “parla di amore e di sesso, è la storia di una coppia, lei e lui che si amano, ma è la storia di tutte le coppie del mondo, la donna con il suo uomo, la donna con la sua donna, l’uomo con il suo uomo, addirittura ogni persona umana che ama per amare”. Dura poco più di mezz’ora l’intervento del premio Oscar, coraggioso intermezzo letterario nell’infinita galleria di cover dedicata ai grandi successi della storia del festival reinterpretati in duetto dai Big in gara. La serata si apre con l’omaggio di Amadeus alle vittime dell’incidente del treno a Lodi. Subito in scena l’energia di Fausto Leali che ‘presta’ la sua Deborah a Michele Zarrillo, poi Junior Cally canta Vado al massimo con i Viito, cita le Sardine e incassa l’apprezzamento di Vasco Rossi. Una delle
due signore del festival stasera è Georgina Rodriguez, statuaria compagna argentina di Cristiano Ronaldo che, attesissimo, siede in prima fila. Assente Fiorello (“Ho il giorno libero, con Benigni divento spettatore”, ha fatto sapere) tocca ad Amadeus improvvisarsi showman nella gag con la ‘camiseta’ bianconera nascosta sotto lo smoking di velluto nero, che però sul retro è nerazzurra, in omaggio alla fede interista del conduttore. Ma è lo stesso CR7, poi, a regalargli la sua maglietta della Juve: “Ci sono campioni che appartengono a tutto il calcio”, commenta Ama. Poi Georgina non sfigura nel suo primo tango e va a baciare il suo Cristiano in prima fila. L’altra ‘regina’ è Alketa Vejsiu, biondissima star della tv albanese, che con parlantina incontenibile ringrazia l’Italia “esempio di integrazione, accoglienza, umanismo”. Il no al femminicidio torna prepotente sul palco con l’ingresso delle sette ‘pasionarie’, Alessandra Amoroso, Giorgia, Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa ed Emma, ciascuna con un simbolo rosso, al festival per lanciare il grande live del 19 settembre a Campovolo per raccogliere fondi per i centri anti violenza. Emozionano Raphael Gualazzi e Simona Molinari nella loro reinterpretazione sognante di E se domani, è d’impatto il binomio tra Anastasio e Pfm che incrociano sensibilità e generazioni diverse sulle note di Spalle al muro. L’Ariston è in piedi per Alberto Urso e Ornella Vanoni che pure ha qualche incertezza nel proporre La voce del silenzio. Ospiti internazionali Lewis Capaldi, arista rivelazione scozzese, e Mika, che rende omaggio a Fabrizio De André. LA CLASSIFICA DELLA SERATA DELLE COVER. Ad aggiudicarsi la
serata dedicata alle cover è Tosca, in omaggio ai 70 anni del Festival di Sanremo. Dietro all’interprete romana, Piero Pelù e i Pinguini Tattici Nucleari. Il compito di votare questa sera era affidato all’Orchestra. Questa la classifica completa: 1) Tosca 2) Piero Pelù 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Anastasio 5) Diodato 6) Le Vibrazioni 7) Paolo Jannacci 8) Francesco Gabbani 8) Rancore 10) Marco Masini 11) Raphael Gualazzi 12) Enrico Nigiotti 13) Rita Pavone 14) Irene Grandi 15) Michele Zarrillo 16) Achille Lauro 17) Levante 18) Giordana Angi 19) Elodie 20) Alberto Urso 21) Junior Cally 22) Riki 23) Elettra Lamborghini 24) Bugo e Morgan. Tha Supreme, 23 6451 è l’album d’esordio. A partire dal 15 novembre 2019, è uscito nei negozi, negli store digitali e sulle piattaforme streaming, l’album d’esordio di Tha Supreme, giovane producer e rapper, tra i protagonisti dell’estate 2019 grazie a Yoshi, hit realizzata con la partecipazione di Dani Faiv e Fabri Fibra. Il primo album di Tha Supreme si intitola 23 6451. Il primo lavoro discografico di Tha Supreme, che verrà pubblicato su etichetta Sony Music Italia. Considerato il Leet (la sostituzione di lettere con caratteri non alfabetici, in questo caso, i
numeri) con il quale i titoli delle varie tracce sono stati scritti, il titolo dell’album d’esordio di Tha Supreme si potrebbe “tradurre” da 23 6451 a Le Basi (di seguito, trovate la tracklist dell’album). Blun7 a Swishland pubblicato l’8 novembre 2019 come quinto estratto dal primo album in studio 23 645, è già diventata la canzone più ascoltata di questo album ma anche una delle più sentite in Italia. Sanremo 2020, è Fiorello show: la classifica dei Big dopo la seconda serata, Gabbani vola La seconda serata del festival di Sanremo 2020 è un vero e proprio Fiorello show. Fa tutto: balla, canta, gioca a tennis, fa il quinto dei Ricchi e Poveri. Ma non solo: colpisce all’avvio della trasmissione quando entra in scena dalla scala vestito da Maria De Filippi. Più rilassato anche Amadeus, forte di un debutto da oltre 10 milioni di spettatori con uno share del 52.2%, il più alto dal 2005. Sul fronte canzoni è la serata di Francesco Gabbani, che non solo domina la classifica della seconda serata, ma al
termine delle esibizioni di tutti e 24 gli artisti, 12 martedì e 12 mercoledì, è in vetta alla graduatoria secondo la votazione della giuria demoscopica. LO SPETTACOLO. Il refrain di C’è posta per te in sottofondo, Fiore apre lo show scendendo dalla scala, tacchi, parrucca bionda, abitino bon ton nero, l’immancabile caramella in bocca: deve onorare la promessa fatta ieri sera in caso di successo di ascolti del festival. “Il problema è una parola sola: Techetechetè, questa cosa rimarrà per sempre, ma io ho una famiglia a casa”, ironizza “Sembro Boris Johnson piastrato”. Ma la sorpresa è la telefonata di ‘queen Mary’: la signora della tv si presta alla ‘carrambata’, fa i complimenti ad Amadeus e si lascia doppiare dallo stesso showman per il classico ‘Benvenuti alla 70/a edizione del festival di Sanremo’. Fiorello trasforma l’Ariston in discoteca con Stayin’ Alive, in campo da tennis per un breve scambio con Nole Djokovic (“Solo questa racchetta fa il 40%, ride prima di coinvolgere l’amico sulle note di Terra promessa di Eros Ramazzotti) e poi canta La classica canzone di Sanremo, “canzone qualunquista, senza polemica sessista, vagamente ambientalista… da qui all’eternità, e adesso andiamo a stravincere Sanremo”. La prima standing ovation della serata è per Fabrizio Frizzi, che proprio il 5 febbraio avrebbe compiuto 62 anni: “Sono convinto che se Fabrizio ci fosse stato ancora, questo 70/o festival lo avrebbe presentato lui”, dice commosso Amadeus mentre arriva sul palco la moglie del conduttore scomparso, Carlotta Mantovan. Tutti in piedi anche per Massimo
Ranieri e Tiziano Ferro, che duettano e si emozionano sulle note di Perdere l’amore, e tutti a ballare sul medley dei Ricchi e Poveri, tornati eccezionalmente nell’originaria formazione a quattro: un tuffo negli anni ’70-’80 con La prima cosa bella, Che sarà, Se mi innamoro, Mamma Maria, Sarà perché ti amo. Superospiti della serata anche Zucchero – che travolge il teatro con i rimi da black music tra Spirito nel buio, La canzone che se ne va e Consapevole libidine – e Gigi D’Alessio. Il pugno nello stomaco nella seconda serata è la storia del guerriero Paolo Palumbo, 22enne malato di Sla, che propone il brano ‘Io sto con Paolo’ presentato alle selezioni di Sanremo Giovani, e con una voce elettronica racconta la sua lotta contro la malattia, l’importanza di non arrendersi, lo straordinario rapporto con il fratello Rosario, invitando tutti a “continuare dritti per la propria strada”, perché non esistono sogni irrealizzabili. Nel ruolo di signore del festival, le giornaliste del Tg1 Laura Chimenti a Emma D’Aquino, elegantissime negli abiti bianco/nero e argento e finalmente “visibili tutte intere”, e Sabrina Salerno che – a parte un piccolo ‘incidente’ con un tacco sulla scala – si sente ancora una ‘sexy girl’ come 35 anni fa quando conobbe Amadeus. E sicuramente lascia esplodere la sua sensualità Elettra Lamborghini, che accenna il twerking con la sua Musica (e il resto scompare), scatenando i social. Gli ospiti si prendono la scena e la gara dei big procede a rilento. Ecco il ‘Gigante’ Piero Pelù, Enrico Nigiotti con Baciamo adesso, Levante con Tikibombom, i Pinguini Tattici Nucleari che si scatenano con Ringo Starr, una convincente Tosca con Ho
amato tutto. E ancora Francesco Gabbani (Viceversa), Paolo Jannacci (Voglio parlarti adesso), Rancore (Eden). A chiudere la gara, Junior Cally (No grazie), Giordana Angi (Come mia madre), Michele Zarrillo (Nell’estasi e nel fango). Tra i Giovani passano in semifinale Fasma e Marco Sentieri. LA CLASSIFICA DELLA SERATA. In base al voto della giuria demoscopica, composta da 300 persone, la classifica della seconda serata vede davanti a tutti Francesco Gabbani, a seguire Piero Pelù, Pinguini Tattici Nucleari, Tosca, Michele Zarrillo, Levante, Giordana Angi, Paolo Jannacci, Enrico Nigiotti, Elettra Lamborghini, Rancore, Junior Cally. LA CLASSIFICA GENERALE. Al termine delle esibizioni di tutti e 24 gli artisti, ecco la prima classifica generale dei Big in gara al festival di Sanremo, secondo la votazione della giuria demoscopica. Al primo posto Francesco Gabbani, poi a seguire: Le Vibrazioni, Piero Pelù, Pinguini Tattici Nucleari, Elodie, Diodato, Irene Grandi, Tosca, Michele Zarrillo, Levante, Marco Masini, Alberto Urso, Giordana Angi, Raphael Gualazzi, Anastasio, Paolo Jannacci, Achille Lauro, Enrico Nigiotti, Rita Pavone, Riki, Elettra Lamborghini, Rancore, Bugo e Morgan, Junior Cally. Sanremo 2020 tra show e
denuncia, la classifica della prima serata: Vibrazioni in testa Ironia, denuncia, show e momenti di riflessione. C’è tutto questo nella prima serata del festival di Sanremo 2020. Si parte dalla ‘benedizione’ di don Rosario Fiorello, si va avanti con il pianto a dirotto di Tiziano Ferro nell’omaggio a Mia Martini, si ascolta l’urlo potente e pacato insieme di Rula Jebreal contro la violenza sulle donne. “Buonasera fratelli, c’è bisogno di pace”. Fiorello fa l’ecumenico entrando dalla platea. La tonaca è quella originale di don Matteo, “uno dei pochi Matteo che funzionano in Italia: da solo quest’abito fa il 35%, con me dentro al 40% ci arriviamo”, ride punzecchiando Renzi e Salvini. Non se ne abbia papa Francesco: “Santo padre, non disdica il canone”, scongiura. Poi torna a modo suo sulle polemiche pre festival: “Amadeus si è messo contro tutti. Le donne, la politica, la destra, la sinistra. Salmo, Jovanotti, la Bellucci sono fuggiti neanche fossero elettori dei Cinque Stelle. Allora qualcuno doveva pur aiutarlo. Sarò al suo fianco, gli darò qualche consiglio, sarò il suo Rocco Casalino”. E subito lo mette in allerta sui rischi che corre: “Questi sono gli attimi che precedono la fine della tua carriera: ti levano pure i Soliti Ignoti. Ce l’hai presente il parente misterioso? Quello fai. La gente cancella i selfie con te. Tu non devi pensare al cast, a quelli che stanno qua, ma a quelli che hai lasciato a casa. Era meglio il Festivalbar. Ricordati: a Sanremo si entra papa e si esce Papeete”, altra
stoccata a Salvini. ‘L’amico del conduttore’, il ‘badante 2.0’, contagia Amadeus facendogli imitare Sandy Marton e Adriano Celentano e punteggia una serata dalla durata monstre che decolla con l’omaggio a Mia Mia Martini di Tiziano Ferro, in lacrime dopo un’interpretazione da brivido di Almeno tu nell’universo. Ma il pugno nello stomaco arriva con Rula Jebreal, che non tradisce le attese con un monologo potentissimo contro il femminicidio: le domande fatte alle vittime nelle aule di tribunale sono insopportabili, i numeri in Italia dipingono una realtà spietata, ma l’invito alle donne è a denunciare, a “non avere più paura, a essere libere nello spazio e nel tempo” e agli uomini a “lasciarci essere quello che siamo e quello che vogliamo essere, diventando complici e compagni”. La figlia Miral la guarda commossa in platea mentre Rula si mette a nudo con coraggio raccontando la tragedia della madre Nadia, suicida dopo essere stata brutalizzata due volte, “a tredici anni da un uomo e poi dal sistema che l’ha costretta al silenzio”. L’Ariston è in piedi per lei. E’ standing ovation anche per Al Bano e Romina: introdotti dalla figlia Romina jr, che trentatré anni fa era nel pancione, trascinano la sala nel karaoke con Nostalgia canaglia e con un medley sulle note delle hit La siepe, Ci sarà, Felicità, prima di proporre l’inedito Raccogli l’attimo scritto da Cristiano Malgioglio, che gongola in prima fila. Accanto c’è la famiglia di Amadeus, l’ad Rai Fabrizio Salini, il presidente Marcello Foa, il direttore di Rai1 Stefano Coletta. Diletta Leotta gioca a fare la conduttrice sportiva, poi si cimenta anche lei in un
monologo sulla bellezza, “che capita, non è un merito”, e soprattutto “è un peso che con il tempo ti può far inciampare se non lo sai portare”, come le ha insegnato nonna Elena, 85 anni, che la guarda ancora bellissima dalla platea. Sul palco sfilano i primi dodici Big. Achille Lauro conferma la sua voglia di provocare entrando sul palco con un mantello di velluto nero che poi lascia cadere, restando in scena con una tuta aderente nude look per cantare il suo brano-bandiera, Me ne frego: una citazione, nelle intenzioni dell’artista, della spoliazione di San Francesco. Irene Grandi si conferma la ‘ragazza di Vasco’ con Finalmente io, l’applauditissima Rita Pavone si mangia il palco con Niente (resilienza 74), Marco Masini è fedele a se stesso con Il confronto, Diodato convince con Fai rumore, Le Vibrazioni cantano Dov’è accompagnati dal maestro star Beppe Vessicchio e dal linguaggio dei segni, Anastasio graffia con Rosso di rabbia. Poi tocca a Elodie, Alberto Urso, Riki, Raphael Gualazzi, Bugo e Morgan. E’ tempo di primi verdetti per i Giovani: dopo le prime due sfide passano in semifinale Tecla Insolia, che con con 8 marzo canta anche lei la resilienza versione millennial, e Leo Gassmann con Va bene così (e papà Alessandro tira un sospiro di sollievo (“…come se avessi partorito 3 gemelli…”). Ma il verdetto più importante – e più atteso – arriverà inesorabile domattina con le curve dell’Auditel. LA CLASSIFICA DELLA PRIMA SERATA. Questa la classifica della prima serata, in base al voto della giuria demoscopica, composta da 300 persone: Le Vibrazioni (Dov’è), Elodie (Andromeda), Diodato (Fai rumore), Irene Grandi (Finalmente io), Marco Masini (Il confronto), Alberto Urso (Il sole ad est), Raphael Gualazzi (Carioca), Anastasio (Rosso di Rabbia),
Achille Lauro (Me ne frego), Rita Pavone (Niente – Resilienza 74), Riki (Lo sappiamo entrambi), Bugo e Morgan (Sincero).
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