Unione della Romagna Faentina - domenica, 18 agosto 2019
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Unione della Romagna Faentina domenica, 18 agosto 2019 Prime Pagine 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna 4 Prima pagina del 18/08/2019 18/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) 5 Prima pagina del 18/08/2019 18/08/2019 Il Sole 24 Ore 6 Prima pagina del 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43 7 Prima pagina Faenza-Lugo 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44 8 Terremoto nel Forlivese: paura anche nel Faentino 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44 9 Rogo, disagi limitati per le attività del centro 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45 10 Il Ponte Rosso è la priorità 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45 11 Ponte delle Grazie, ora meno rischi per il peso 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 57 12 Giacobazzi star a Reda 18/08/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 63 13 «Saltate con noi i muri dell'indifferenza» Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 18/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31 FRANCESCO DONATI 14 «Vengono qui molte persone in mano a operatori dell' occulto» 18/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32 16 Pellegrinaggio in Terra Santa per i giovani della diocesi 18/08/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32 17 Analisi incendio: dubbi su tempi e centraline Stampa Locale 18/08/2019 Corriere di Bologna Pagina 15 18 La «Sagra del buongustaio» con cibo, live e giochi per bambini Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 18/08/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Antonello CherchiAndrea MariniMarta Paris 19 Riforme, da Letta a Conte 349 decreti attuativi in attesa
18/08/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4 An. Mari.Ma.Par. 21 Codice della strada, Pa e giustizia: 39 leggi e Dl fermi a metà del guado
[ § 1 § ] domenica 18 agosto 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] domenica 18 agosto 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 3 § ] domenica 18 agosto 2019 Il Sole 24 Ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 4 5 5 4 0 0 4 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima pagina Faenza-Lugo Prima pagina Faenza-Lugo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 4 5 5 4 0 0 3 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 44 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) LA TERRA TREMA TANTE LE PERSONE CHE HANNO AVVERTITO LE DUE SCOSSE. MOLTI I MESSAGGI IN RETE Terremoto nel Forlivese: paura anche nel Faentino SONO STATE distintamente avvertite anche nel comprensorio faentino le due scosse di terremoto che nel tardo pomeriggio di ieri hanno fatto tremare la terra nel Forlivese. La sala sismica dell' istituito nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), le ha fissate esattamente alle 18.52 e alle 18.54 a 7 chilometri circa a sud-est di Premilcuore: le due scosse, rilevate a una profondità di 6 chilometri, avevano magnitudo di 3.7 e di 2.9. Molti gli utenti che si sono poi riversati sui social per condividere quei momenti di paura. Nel gruppo Facebook 'Sei di Faenza se...', c' è chi conferma: «A Faenza sentito bene, ciao». A ruota un altro utente scrive che pure «a Fognano sentito bene». Ancora da Faenza allora c' è chi ne prende atto: «Allora non mi ero sbagliato mi è scossato il divano». L' ULTIMA volta il terremoto si era affacciato nettamente sul comprensorio faentino la notte del 25 gennaio scorso. Quella volta però l' epicentro era stato rilevato nel comune di Solarolo. La scossa, delle 22.02 e di magnitudo 2.8, era stata avvertita molto bene a diversi chilometri di distanza fin nella stessa Faenza. L' Ingv aveva localizzato l' epicentro a cinque chilometri in direzione sud-est dal centro solarolese e a una profondità di circa 22 chilometri. Anche in quell' occasione, erano stati tanti i messaggi sui social network di coloro che avevano avvertito distintamente l' evento sismico peraltro annunciato da un boato. Non erano comunque stati segnalati danni a cose o persone. Il terremoto che da inizio anno ha però più preoccupato i faentini, è quello di magnitudo 4.6 della mezzanotte circa tra 15 e 16 gennaio con epicentro individuato sulla costa ravennate e sentito in maniera netta in tutta la Romagna. Da ultimo va segnalata la scossa di magnitudo 2.4 del pomeriggio del 26 gennaio con epicentro localizzato nei pressi di Argenta che qualcuno percepì pure nel Faentino. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 4 5 5 4 0 0 2 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 44 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Rogo, disagi limitati per le attività del centro Fra i locali: «Problemi solo venerdì». Saltata una proiezione all' Arena Borghesi CHI temeva una scenario carpenteriano degno di pietre miliari del cinema come '2019: Fuga da New York', 'Fog' o 'Fuga da Los Angeles' ha visto scongiurati i propri più reconditi incubi. Il fumo e la cenere originatisi dal rogo di via Deruta e piovuti sulla città per alcuni giorni non hanno infatti spento la vita diurna e notturna di Faenza, se non per lo spazio di una notte. «Venerdì sera non abbiamo potuto fare altro che rimanere negli spazi che abbiamo all' interno», ammette Luigi Zaccarini, al timone del Bistrò Rossini da quando ha visto la luce un anno e mezzo fa. «Tra le persone con cui mi sono confrontato su quanto accaduto ho effettivamente sentito qualcuno lamentarsi di bruciori alla gola o alle mucose nasali. Ma da sabato devo ammettere che gran parte dei disagi sono spariti». Il centro storico è stato bersaglio dei venti solo in maniera episodica, eppure anche qui cenere e fuliggine non hanno mancato di planare dal cielo. «In alcuni momenti della giornata è stato necessario pulire sedie e tavolini ogni quarto d' ora, proprio a causa della caduta di cenere e frammenti di lana di vetro». Quelle galleggianti nei calici erano però semplici ciliegie al maraschino: «Nel complesso direi che il centro storico non ha incontrato particolari difficoltà». L' Arena Borghesi è stata tuttavia costretta a sospendere la programmazione per la serata di venerdì, quando era in programma il documentario 'Almost nothing', dedicato al Cern e alla vita dei ricercatori che vi lavorano, a caccia degli elementi appena scoperti, come il bosone di Higgs, o non ancora conosciuti - la materia e l' energia oscure - nel mosaico dell' universo. La proiezione non potrà essere recuperata a fine stagione. «Ma già a partire da sabato siamo tornati sui livelli di pubblico cui eravamo abituati», spiega Gabriele Lega, presidente del Cineclub Raggioverde, che nella settimana appena trascorsa ha potuto giovarsi della presenza in cartellone di film molto apprezzati come 'The Mule', di Clint Eastwood, 'Green Book' di Peter Farrelly, e il prezioso 'Se la strada potesse parlare' di Barry Jenkins. Diversa la situazione nei locali posti più a nord, maggiormente prossimi al luogo dell' incendio. «Al Cafè del Viale, come nelle altre parti della città più vicine al centro storiche, l' aria non è quasi mai stata irrespirabile», confida il titolare Yuri Perfetti, al timone anche della Birreria di via Granarolo, posta invece a poche centinaia di metri in linea d' aria dal luogo dell' incendio. «Il giorno immediatamente successivo fortunatamente eravamo chiusi. E' chiaro che, benché i venti abbiano spostato la colonna di fumo più in direzione del Borgo e del forlivese, o a ovest verso Castel Bolognese, i faentini si sono comunque tenuti alla larga dal nord della città, almeno per qualche giorno, come è comprensibile. E' occorsa più o meno una settimana per tornare all' afflusso di pubblico cui eravamo abituati. Ma nel complesso finora è stata comunque una buona estate». Filippo Donati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 4 5 5 3 9 9 9 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Ponte Rosso è la priorità Il risultato del monitoraggio del Comune sulle infrastrutture ANCHE il Comune di Faenza monitora i suoi ponti. A un anno di distanza dalla tragedia del Ponte Morandi di Genova, il Ministero delle infrastrutture nell' immediato aveva chiesto una ricognizione sullo stato di salute dei ponti di tutto il territorio nazionale. L' Unione della Romagna Faentina è un territorio ricco di corsi d' acqua e sono sono tantissimi gli attraversamenti costruiti nel tempo, sia quelli carrabili che quelli pedonali. Per quanto riguarda il comune di Faenza 27 sono stati i ponti presi in esame su un totale di oltre 120, alcune delle vere e proprie passerelle di pochi metri che però svolgono una funzione fondamentale in alcune zone dove altrimenti bisognerebbe percorrere chilometri prima di trovare un passaggio. QUELLI sui quali bisognerebbe intervenire sono invece 15. Se in via San Martino ci sarebbe bisogno della sistemazione delle golene da parte dell' Autorità di Bacino per il buon funzionamento delle 'spalle' del ponte (costo stimato, 100mila euro), il ponte di via Ronco richiederebbe un intervento di circa 150mila euro. Tra le strutture 'importanti' che richiederebbero interventi, nella relazione troviamo il Cavalcferroviario dove bisognerebbe ricostruire alcuni giunti nella pavimentazione, un sistema per convogliare l' acqua piovana e il rifacimento dei marciapiedi, costo circa 200mila euro. «QUELLO che più ha bisogno di un intervento - spiegano dagli uffici tecnici di Palazzo Manfredi- è il Ponte Rosso; qui, si partirà con l' intervento tra la fine dell' anno e il 2020, sarà necessario ripristinare l' arco in calcestruzzo, impermeabilizzare l' impalcato e rifare i parapetti, costo stimato circa 350mila euro». Per questo intervento sono già stati stanziati, per un primo stralcio, 120mila euro. Ci sarà poi da intervenire sul ponte sulla circonvallazione, in via Ballardini, che dovrà essere sottoposto alla verifica triennale degli elementi portanti e vedrà realizzato un parapetto più adeguato sul lato della pista ciclabile, costo, circa 60mila euro. L' infrastruttura che invece è in situazione davvero precaria è la Chiusa di Errano che l' amministrazione, dopo i risultati di alcuni esami fatti fare da un laboratorio specializzato, ha deciso di interdirlo definitivamente al traffico, di mezzi e pedonale. «Abbiamo poi un altro centinaio di attraversamenti - concludono i tecnici del Comune - e proprio in queste settimane stiamo ultimando il monitoraggio su tutti così da avere un quadro completo e poter stilare un programma d' intervento per essere pronti a effettuare interventi puntuali dove lo richiedano». Antonio Veca. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 4 5 5 4 0 0 1 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) LA STRUTTURA Ponte delle Grazie, ora meno rischi per il peso PROPRIO mentre l' incendio alla Lotras occupava le cronache è stato riaperto il Ponte delle Grazie dopo l' allargamento dei marciapiedi che ha risolto anche un grave problema della struttura. Infatti con il formarsi di tre file di mezzi in attesa del verde si andava ben oltre il carico consentito. Una cosa questo che ha gravato molto sulla struttura che è stata oggetto di un intervento di ripristino lo scorso anno. Rimaneva però il problema di come impedire che si formassero tre file anziché le due, una per senso di marcia. Così per tamponare la situazione erano stati posizionati dei new jersey che con questo ultimo intervento sono stati sostituiti dalla ciclopedonale. Il costo dell' intervento è stato di circa 65mila euro. Prossimo lavoro che tanti aspettano con ansia è la pista ciclopedonale sul cavalcavia dell' autostrada lungo la ciclabile tra Faenza e Granarolo Faentino. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 4 5 5 3 9 9 8 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 57 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) FAENZA Giacobazzi star a Reda TORNA puntuale un appuntamento fisso dell' estate romagnola: la 21ma edizione della Sagra del Buongustaio, in programma fino a venerdì 23 agosto, come sempre nel campo sportivo parrocchiale di Reda, Faenza. Oggi musica e divertimento con Andrea Poltronieri e, a seguire, si balla fino a notte fonda con i Qluedo. Domani sarà il momento delle risate con lo spettacolo Giacobazzi & Friends, il 'clou' del Buongustaio di quest' anno. Al fianco di Giuseppe Giacobazzi (foto), nome d' arte di Andrea Sasdelli, ci saranno Duilio Pizzocchi, Lorenzo Baglioni ed i Masa. I biglietti sono disponibili online su Vivaticket e Ticketone. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 4 5 5 4 0 0 0 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 63 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) IL FESTIVAL DAL 3 AL 13 SETTEMBRE, A FAENZA E NEI COMUNI DELL'UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA «Saltate con noi i muri dell'indifferenza» di ROBERTA BEZZI DAL 3 al 13 settembre, a Faenza e nei comuni dell' Unione della Romagna Faentina, le piazze e le strade diventano teatri a cielo aperto e senza muri, aperti a tutti, con 'Mauerspringer, saltatori di muri', il festival europeo del teatro di strada, esito finale del programma Europa creativa vinto l' anno scorso dal Teatro Due Mondi che ne cura la direzione artistica. Coinvolte otto compagnie artistiche internazionali provenienti da sei Paesi (Francia, Germania, Spagna, Serbia, Polonia e Repubblica Ceca) e tre italiane, nell' ambito di quattro laboratori partecipati, dieci spettacoli di cui sei in prima nazionale e una mostra fotografica diffusa sul rapporto tra teatro di strada e spettatori in Europa. Tutti gli appuntamenti sono gratuiti. Sabina Orlandi, qual è l' obiettivo principale del festival il cui titolo evoca il muro di Berlino? «Saltare il muro dell' indifferenza e aprirsi al mondo affinché, la terra su cui poggiano i nostri piedi, si riempia di orme, tracce di viaggi, cadute e sentieri in un paesaggio libero e senza confini». Il festival è un ricco calendario di spettacoli e proposte artistiche, per un pubblico di tutte le età e culture «Ma non solo, è anche un' occasione di incontro di artisti che intrecciano pensieri e spettatori che incrociano sguardi sull' Europa di oggi, su quello che ci impedisce di vedere al di là del muro. Teatri e linguaggi diversi che si muovono in un' unica direzione: stabilire un contatto vero, scaldare il cuore, liberare sogni». Qual è stato l' apporto dei partner stranieri? «Ciascuno si è impegnato nel proprio paese d' origine, in un percorso di workshop aperti a non attori e di creazione di sei opere teatrali originali sul tema dei muri e del loro superamento. Le opere, dopo aver animato le piazze e le strade dei diversi paesi d' Europa, giungono infine in Romagna per la tappa italiana». Alla base del festival, così come del progetto europeo, vi è l' idea di attivare percorsi di partecipazione dei cittadini al fianco degli artisti. Come si concretizza? «Attraverso i quattro laboratori partecipati, tenuti da artisti polacchi, francesi, italiani e serbi, che saranno l' elemento distintivo del festival, rivolti a persone senza precedenti esperienze così come a professionisti, amanti del teatro, delle arti visive e della musica». Come sarà inaugurato il festival, il prossimo 3 settembre? «Dopo la 'Parata d' Europa' in piazza del Popolo a Faenza, la Compagnie du Hasard presenterà in piazza Nenni 'Off The Wall' ('Ai piedi del muro'), commedia burlesca e musicale, senza testo, un inno alla resistenza e alla vita nello stesso tempo grave, tenero e gioioso». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 4 5 5 4 0 0 5 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 31 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) L' INTERVISTA FRA PAOLO CARLIN / ESORCISTA NELLA CHIESA DEI CAPPUCCINI «Vengono qui molte persone in mano a operatori dell' occulto» «Il demonio si manifesta con ossessioni e possessioni Sul corpo lividi e ferite che appaiono e scompaiono» FRANCESCO DONATI Chiesa dei Cappuccini, agosto, caldo "infernale": ci sono persone che bussano per una benedizione, ma proprio a Faenza arrivano da tutta Italia anche per essere esorcizzate, liberate dal maligno. È qui che vive e opera da una decina di anni fra Paolo Carlin, frate minore cappuccino, esorcista nelle Diocesi di Ravenna-Cervia e Faenza-Modigliana, teologo morale, portavoce dell' Associazione Internazionale Esorcisti (Aie), cappellano della Polizia di Stato per le province di Ravenna e di Rimini. Il diavolo dunque esiste? «La più grande menzogna che è riuscito a ordire è la negazione della sua stessa esistenza e chi parla di lui passa per pazzo o "medioevale"». Quando ci si trova davanti ad una manifestazione diabolica? «Quando l' azione ordinaria del demonio, cioè la tentazione, passa a manifestazioni straordinarie, quali: ossessioni, la cui causa scatenante è il demonio e non una malattia psichica, con pensieri ossessivi, ripetitivi, di natura depressiva e denigratoria, di paura e diffidenza nei confronti delle persone care; vessazioni, ovvero scritte, lividi, ferite dall' interno, tumefazioni, rossore, graffi, tagli, che si formano sul corpo e appaiano e scompaiono improvvisamente. Meno frequenti ma altrettanto presenti sono le possessioni: un dominio dispotico del demonio sul corpo della persona attaccata, che può essere pienamente cosciente o semicosciente o totalmente incosciente durante la possessione. Tali manifestazioni avvengono in tempi circoscritti e non permanenti, quindi la persona ha anche momenti di "normalità" e serenità». Lei come è diventato esorcista? «A norma del canone 1172, la scelta di un sacerdote per questo delicato compito è fatta dal vescovo all' interno del suo presbiterio diocesano. Quindi può essere esorcista solamente un sacerdote con licenza scritta del vescovo. Io sono esorcista da 10 anni». Chi si rivolge a lei presso il convento dei Cappuccini? «Chi ha disturbi spirituali causati dall' azione straordinaria del demonio, per la maggior parte persone che hanno perso la guida in Gesù e sono cadute in mano a operatori dell' occulto e dell' esoterismo per risposte immediate ai loro bisogni. C' è poi una percentuale minore di persone ossessionate, vessate e ancora meno possedute». Come fa a riconoscere un posseduto, ad escludere che si tratti di malattia? «Strumento di discernimento è la Parola di Dio e la preghiera di liberazione e di esorcismo. Una malattia psichica o psichiatrica non reagisce di fronte al Vangelo o alle preghiere, tanto meno può essere guarita dalle stesse. In base alle reazioni l' esorcista opera il discernimento. Se necessario si avvale di una equipe medica di specialisti». In che cosa consiste l' esorcismo? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 4 5 5 4 0 0 5 § ] domenica 18 agosto 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) «L' esorcismo è una preghiera della Chiesa di carattere imperativo: un ordine diretto dato al demonio di cacciata nel nome di Gesù e in comunione con la Chiesa e che può essere proferito solamente da un sacerdote esorcista con licenza scritta del proprio vescovo che l' autorizza a tale ministero». I casi si risolvono sempre? «Sempre nei tempi e nei modi che Dio ha stabilito per la crescita umana e spirituale della persona attaccata dal demonio. Il demonio, unico e il più pericoloso nemico dell' uomo, non è onnipotente e Dio non permette che prevalga su di noi. Ciò che dà forza al demonio è il nostro peccato, che gli permette di andare oltre quei limiti che Dio ha stabilito. Il male ha origine nel demonio ma la sua causa risiede nell' uomo che è lontano da Dio». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 4 5 5 4 0 0 7 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 32 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) FERRAGOSTO SUI LUOGHI DELLA FEDE Pellegrinaggio in Terra Santa per i giovani della diocesi La sorpresa è stata la targa in ceramica che riporta il "Padre nostro" scritto in romagnolo sul Monte degli Ulivi FAENZA Un Ferragosto di pellegrinaggio in Terra Santa: è stato quello trascorso, e in parte ancora da trascorrere, da giovani della diocesi di Faenza-Modigliana, insieme a don Tiziano Zoli, parroco di Solarolo e guida in quei luoghi sacri. Del gruppo fanno parte anche i sacerdoti monsignor Michele Morandi, vicario generale, don Francesco Cavina, don Luca Ravagli, don Mattia Gallegati e don Claudio Platani. Alla comitiva si è aggiunto tra gli altri anche il giornalista Maurizio Marchesi, che ci ha inviato le foto. Si tratta del viaggio di chiusura del Sinodo dei giovani aperto nel 2017 dal ve scovo monsignor Mario Toso. A Gerusalemme la "spedizione" ha meditato al Cenacolo, ha vistato il Muro della Preghiera e il Santo Sepolcro. Una tappa ha toccato Nazareth, dove è stata celebrata una messa nel Deserto di Giuda. Tanti sono rimasti sorpresi nel trovare sul Monte degli ulivi (chiesa del Padre Nostro) una targa in ceramica proveniente da Faenza, in cui è scritto il Padre Nostro in dialetto romagnolo. La targa è lì dal 1993, quando fu realizzata dal ceramista Arnaldo Sangiorgi su commissione di don Gino Montanari, deceduto nel 2000, originario di Granarolo Faentino, una delle prime guide ad aver condotto in Terra Santa migliaia di faentini, la cui eredità è stata ora raccolta da don Tiziano. Proprio l' opera di Sangiorgi è oggetto dell' interesse di tanti visitatori, da ogni parte del mondo, che si interrogano su quale lingua possa essere quella utilizzata per la preghiera. Difficile che qualcuno indovini, semmai pensano a un idioma antico, riconoscendo però che si tratta del Padre Nostro. Di maggiore valore artistico sono invece le sculture, opera di Angelo Biancini, presenti nella Nuova Basilica di Nazareth. Il pellegrinaggio durerà fino a 21 agosto e dopo aver visitato il luoghi santi di Gerusalemme toccherà anche la Galilea. F. D. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 4 5 5 4 0 0 6 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 32 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Analisi incendio: dubbi su tempi e centraline FAENZA Il disastro della Lotras deve essere occasione perché «finalmente le tematiche ambientali entrino nelle visioni del futuro di Faenza quali elementi imprescindibili di discussione. Ossia, che tutti gli interventi, da oggi in poi, in qualsiasi ambito, siano pensati e attuati avendo come riferimento prioritario il loro impatto sull' ambiente, sul clima, sulla salubrità, sulla serena e pacifica vita di tutti i cittadini». Lo afferma Legambiente Lamone, che poi nel merito dell' incendio pone «alcune domande dettate dal buon senso». La prima domanda riguarda il posizionamento del campionatore ad alto volume in grado di raccogliere il particolato aerodisperso, presso la scuola primaria Don Milani. «La scelta del luogo è stata fatta dai responsabili di Arpae valutando i venti, il tipo di emissione e il modo in cui andava a formarsi il pinnacolo di fumo sopra l' incendio. Possibile che in un arco di tempo abbastanza lungo, ci si avvicina ormai alla settimana, non si siano verificati cambiamenti significativi nella direzione dei venti?», domanda l' associazione; e qualora, siano intervenute variazioni, quale attendibilità attribuire ai dati forniti? La seconda domanda verte sui tempi necessari per ufficializzare i risultati delle analisi, in particolare quelli relativi agli Idrocarburi Poli ciclici Aromatici, ai metalli e ai Composti Organici Persistenti. «Esistono insormontabili limiti tecnici che impediscono a qualsiasi strumentazione di ottenere risultati attendibili entro limiti temporali ristretti e tali da permettere l' attivazione di rapidi piani di emergenza o, addirittura, di evacuazione? Non dovrebbe, in tal caso, prevalere su tutti gli altri il principio di precauzione, anche se impegnativo, costoso e doloroso da attuare?». Legambiente rammenta poi che solo poche settimane fa il consiglio comunale di Faenza ha approvato lo stato di emergenza climatica; «poi la notte del9 agosto il rogo ha immesso in aria, oltre a componenti tossici, una quantità difficilmente calcolabile, ma sicuramente enorme, di diossido di carbonio e altri composti climalteranti. Quale occasione, paradossalmente, migliore di questa, per dare concretezza alla dichiarazione distato di emergenza climatica?». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 4 5 5 4 0 0 8 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 15 Corriere di Bologna Stampa Locale Faenza La «Sagra del buongustaio» con cibo, live e giochi per bambini La 21esima «Sagra del buongustaio» va avanti: partita ieri sera, accompagnerà Reda, a cinque minuti da Faenza, fino a venerdì. Sette giorni di festa all' insegna della buona cucina e del divertimento con una particolare attenzione al prezzo. Per chi decidesse visitarla non deve temere di fronte alla lunga fila dello stand gastronomico, perché l' organizzazione è in grado di farvi accomodare a tavola in tempi molto ridotti. Ai tavoli si possono gustare piatti romagnoli accompagnati dai vini del territorio. A Reda, infatti, il centro della festa resta comunque il ristorante con cucina regionale e pasta fatta a mano. Dopo aver assaggiato le proposte del ristorante, gli amanti del ballo e della musica potranno entrare nell' area spettacoli (sempre ad ingresso libero e gratuito). Tra le serate più attese quella con il gruppo Moka Club, ormai appuntamento fisso della sagra e tra gli eventi più partecipati, mentre il consueto spettacolo pirotecnico attirerà tanto pubblico. Saranno presenti inoltre mercatini, espositori di prodotti artigianali e infine giostre e giochi per bambini. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 4 5 5 4 0 0 9 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Riforme, da Letta a Conte 349 decreti attuativi in attesa Rating 24. Gli 11 provvedimenti varati dall' attuale esecutivo richiedono 290 norme applicative Di queste, solo 70 (pari al 24,1%) sono arrivate al traguardo. Ne mancano 220 e 81 sono già scadute Antonello CherchiAndrea MariniMarta Paris roma Mentre la strana crisi di governo è ancora lontana dalla soluzione, sospesa tra una riconferma di Giuseppe Conte, un nuovo esecutivo e il ritorno alle urne, l' unica certezza è che chiunque sarà a Palazzo Chigi dovrà fare i conti con l' attuazione delle riforme che hanno ottenuto finora il disco verde dalla maggioranza giallo-verde. Gli undici provvedimenti varati negli oltre 14 mesi trascorsi dall' insediamento di Conte a Palazzo Chigi - dal Dl dignità fino al crescita e al sicurezza bis, passando per la manovra 2019, quota 100 e reddito di cittadinanza - richiedono infatti 290 decreti per rendere pienamente operativo l' impianto normativo. Di questi, ne sono arrivati al traguardo 70 (il 24,1 per cento, quasi uno su quattro). Ne mancano all' appello ancora 220, di cui 81 già scaduti. Dallo sblocca- cantieri al sicurezza bis Il tasso di attuazione, fermo a prima della crisi di governo, è quindi leggermente sceso rispetto a due mesi fa, data dell' ultimo monitoraggio effettuato dal Sole24Ore (si veda il quotidiano dell' 11 giugno), quando il valore si era assestato al 25 per cento. Questo perché nel frattempo lo stock delle misure attuative è salito, passando da 204 ad, appunto, 290: da giugno ad oggi sono giunti al traguardo quattro ulteriori misure di peso, vale a dire il decreto sblocca-cantieri, la riforma della Pubblica amministrazione (la cosiddetta legge sulla «concretezza»), il decreto crescita e il sicurezza-bis. Un discorso che però non può tralasciare il fatto che le riforme sono appese all' attuazione solo in parte, visto che circa il 50% è comunque auto-applicativo. Come già avvenuto per gli esecutivi passati,il provvedimento che si porta dietro più decreti attuativi da varare è la legge di Bilancio. Quella licenziata a fine 2018 dal Governo Conte ne prevede 111, di cui appena il 31,5% ha ricevuto il via libera. Mancano all' appello ancora 76 atti, di cui 36 scaduti. Bisognerà ora accelerare in autunno, visto che, tempi della crisi di governo permettendo, a metà ottobre inizierà la sessione di bilancio che dovrà portare entro dicembre a varare la nuova manovra, quella del 2020. L' attuazione delle riforme della XVII e XVIII legislatura Se poi oltre alle misure del governo giallo-verde si traccia un bilancio complessivo con le riforme della scorsa legislatura (la cui attuazione è stata comunque portata avanti nell' ultimo periodo dai ministeri competenti) firmate dagli esecutivi di Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, lo stock complessivo di atti da varare sale a quota 1.228. Di questi hanno ricevuto il via libera 879 (il 71,6%). Ne mancano quindi all' appello 349. Rispetto a giugno (74,9%), il tasso di attuazione è sceso, ritornando di fatto ai livelli di quasi 6 mesi fa (si veda il Sole24Ore del 6 marzo). Una conseguenza del fatto che nel frattempo si sono aggiunti quasi cento decreti da varare. Guardando all' eredità del passato, i tre esecutivi della precedente legislatura avevano prodotto un carico - sempre con riferimento alle misure per la crescita - di 938 provvedimenti applicativi. Una parte dei quali passati in eredità al Governo Conte, che ha proseguito l' opera di attuazione. Le misure varate da Letta sono praticamente arrivate tutte al traguardo (a fine marzo il tasso di attuazione era al 96,7%), quelle di Renzi sono salite al 91,5 e le riforme di Gentiloni hanno toccato il 65,1 per cento. Va, poi, considerato che quanto più lo stock di decreti attuativi risale nel tempo, tanto più si può assottigliare per cause "fisiologiche": alcuni interventi possono, infatti, risultare inutili perché sorpassati da misure più recenti. Come vuole la normale dialettica legislativa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 4 5 5 4 0 0 9 § ] domenica 18 agosto 2019 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali In attesa della web tax e del Patto per il lavoro Tra i provvedimenti attuativi delle riforme del governo Conte che attendono ancora il via libera, c' è la web tax, che necessita di un decreto ministeriale (previsto dalla manovra 2019) che doveva arrivare entro il 30 aprile scorso. Qui a pesare sui ritardi c' è anche il mancato accordo in sede europea sulla tassazione dei giganti del web. Sempre legato alla manovra 2019, è il decreto del presidente del consiglio con le modalità per la revisione del sistema delle concessioni demaniali marittime. Anche qui il testo doveva arrivare entro il 30 aprile, ma al momento è solo allo stato di "schema" negli uffici ministeriali (previsto un albo e il rating per assegnare le concessioni). Al provvedimento su Reddito di cittadinanza e quota 100 mancano ancora gli indirizzi e modelli nazionali per la redazione del Patto per il lavoro e vanno definite le modalità di accesso al credito di imposta riconosciuto al datore di lavoro che comunica alla piattaforma digitale dedicata al Rdc la disponibilità di posti vacanti. Mentre attende ancora il via libera definitivo il Dpcm con i criteri per l' anticipo dell' indennità di fine servizio (Tfs) per i dipendenti pubblici che vanno in pensione anticipata. Sono già scaduti poi i termini fissati dal Dl Crescita per le linee di attività del "Piano grandi investimenti» nelle Zes (zone economiche speciali), per il credito d' imposta per la partecipazione alle fiere internazionali delle Pmi e per la documentazione per il patent box. Attesa poi, anche se non ancora scaduta, l' attuazione della mini Ires. Ancora incompleta la fase uno del pacchetto sicurezza: in stand by, tra le altre norme, l' istituzione di sezioni della "Unità Dublino" presso le prefetture e l' elenco dei Paesi di origine sicuri per la valutazione delle domande di asilo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 4 5 5 4 0 1 0 § ] domenica 18 agosto 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali TRA CAMERA E SENATO Codice della strada, Pa e giustizia: 39 leggi e Dl fermi a metà del guado Destino incerto per vertici Privacy e Golden power: decreti in scadenza An. Mari.Ma.Par. roma L' impasse politica trascina nel limbo anche la «fase due» dell' esecutivo guidato da Giuseppe Conte. In lista d' attesa ci sono infatti una quarantina di provvedimenti governativi che rischiano di restare impantanati in Parlamento o di non arrivarci neppure. Nel dettaglio, parliamo di 10 disegni di legge e due decreti legge che sono in discussione in parlamento. A questi si aggiungono nove deleghe per semplificazioni o codificazioni, e sette decreti del presidente della Repubblica e decreti legislativi trasmessi in parlamento. Ci sono poi quattro decreti del presidente della repubblica che non necessitano di un passaggio in parlamento ma che sono comunque in attesa di un parere (per esempio dal Consiglio di Stato). Vanno poi considerati i quattro disegni di legge e i tre decreti legge approvati dal consiglio dei ministri, ma non ancora giunti alle Camere. Nei dieci Ddl usciti da Palazzo Chigi e ora in parlamento c' è anche la legge di delegazione europea 2018, che si trascina ormai da quasi un anno: il testo è stato approvato la prima volta alla Camera, è stato licenziato con modifiche dal Senato e ora è di nuovo in discussione alla Camera. Tra le norme più importanti c' è poi il nuovo codice della strada (in commissione alla Camera), la prevenzione del dissesto idrogeologico (in commissione al Senato), le spese di giustizia (in commissione alla Camera), la riforma della magistratura onoraria (al Senato, ma ancora da assegnare) e il miglioramento della Pa (in commissione al Senato). Ci sono poi nove disegni di legge con deleghe di semplificazione o codificazione ora in discussione alle Camere, come il riassetto e razionalizzazione di turismo, Codice Civile, ordinamento militare, lavoro, contratti pubblici, agricoltura, Istruzione e beni culturali. Potrebbero invece non approdare mai a Palazzo Madama e a Montecitorio quattro disegni di legge fondamentali deliberati dal Consiglio dei ministri, ma non ancora arrivati in parlamento. Forse il più critico è la riforma della giustizia, oggetto di forte tensione tra i due (ex) alleati di governo. Da una parte il M5S che ha messo nero su bianco una durata massima dei processi a sei anni, dall' altra la Lega che considera questo tetto troppo alto. Carroccio che poi critica la mancata introduzione della separazione della carriere e della riforma delle intercettazioni. Ma a rischio sono anche il riordino della polizia locale, il sostegno al servizio civile universale e le semplificazioni in materia di disabilità. Stesso discorso vale per i tre decreti legge approvati dal consiglio dei ministri lo scorso 6 agosto. Si tratta del decreto scuola, quello sul latte e quello sulle crisi di impresa. Tutte misure licenziate con la formula «salvo intese». Una espressione, quella «salvo intese», che permette alla maggioranza di modificare il testo prima di sottoporlo al Parlamento. E che spesso è cartina di tornasole dei contrasti interni alla maggioranza. Ma la strana crisi di governo proietta una lunga ombra anche sui due decreti legge che già sono in parlamento (e che vanno convertiti in legge): quello con la proroga dei vertici del garante della privacy (scade il 6 ottobre) e quello sulla Golden Power per la sicurezza del 5G (scade il 9 settembre). © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
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