MAGAZINE 2018 - La stagione dei monsoni in Bangladesh Un anno di Aid Stations
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MAGAZINE 2018 Un anno La stagione Il nostro di Aid dei monsoni in quarto Stations Bangladesh anniversario
Indice della nostra direttrice Il 2018 è stato il quarto anno di attività per lungo la rotta balcanica, precedentemente abban- MOAS. In linea con la nostra missione, donata, è nuovamente in aumento, e un numero abbiamo mantenuto il nostro impegno per incalcolabile di persone è ancora intrappolato Introduzione della nostra direttrice 3 rispondere alle sfide che si sono presentate. lungo le frontiere europee. I Rohingya in Bangladesh 4 Nel settembre del 2017 abbiamo avviato la Negli ultimi anni la crisi in Yemen è peggiorata: il Un anno di Aid Stations 6 nostra prima missione sulla terraferma in Ban- numero delle vittime è aumentato e la malnutrizione Xchange: Rohingya Snapshot Survey 8 gladesh, in risposta alla crisi umanitaria scaturita ha continuato a diffondersi. Mentre scrivo, alla fine La missione nelle Andamane 10 dall’esodo di centinaia di migliaia di musulmani del 2018, la morte della piccola Amal ha scosso il Rohingya in fuga dalle violenze e dalle persecuz- mondo per pochi giorni, ma nulla di tangibile è sta- Riflessioni sulla Festa della Mamma 12 ioni subite in Myanmar. Dopo aver allestito due to fatto per prevenire la morte di altri bambini. Circa Istantanee d’infanzia 16 Aid Stations – centri di primo soccorso – abbia- 14 milioni di Yemeniti – la metà della popolazione La vita nelle Aid Stations 18 mo assistito più di 90.000 pazienti a Shamlapur del Paese – è a rischio di carestia e 400.000 bam- e Unchiprang. Nel 2018 abbiamo reso le nostre bini soffrono di grave malnutrizione. Si stima che un Xchange: Rohingya Repatriation Survey 20 Aid Stations centri di vaccinazione, sostenendo bambino muoia di fame in media ogni dieci minuti. La stagione dei monsoni in Bangladesh 22 le campagne condotte dall’OMS e dal governo La difesa dei diritti umani 24 bengalese. Il team MOAS ha inoltre assunto un Ma questo è stato anche l’anno in cui ho incontra- ruolo guida nella preparazione per la stagione to Alpha, un ragazzo di 20 anni salvato in mare da Xchange: Host Communities Survey 26 monsonica, organizzando corsi di formazione e MOAS nell’ottobre del 2016, che mi ha raccontato Il nostro quarto anniversario 28 attività progettate per prevenire la devastazione di aver perso la speranza di sopravvivere prima che L’azione umanitaria 30 causata dai forti venti, dalle pesanti piogge e avvistasse i nostri soccorritori. Grazie al sostegno dalle inondazioni. Le competenze sviluppate in di Sant’Egidio, due anni dopo, Alpha parla bene I fantasmi della migrazione forzata 32 quest’area saranno il perno della nostra presenza l’italiano e sta iniziando uno stage; la mia speran- Giving Tuesday 35 in Bangladesh nel 2019, che si concentrerà sulla za è che Alpha potrà essere aiutato a integrarsi Un messaggio di Natale dalla nostra direttrice 36 formazione e sul potenziamento delle capacità, ulteriormente e potrà diventare un membro attivo in linea con le priorità stabilite dal Joint Response della nostra società. In Bangladesh, nel frattem- Riepilogo del 2018 38 Plan for the Rohingya Humanitarian Crisis. po, Mohammed Yousuf ha appena festeggiato il Introduzione I nostri volontari 41 Nel frattempo, le nostre Aid Stations saranno suo primo compleanno: nato nella Aid Station di MOAS nel mondo 42 gestite dall’International Rescue Committee, che Shamlapur da una coppia di giovani Rohingya, continuerà a fornire assistenza medica ai rifugiati Mohammed ha dato un significato più profondo e I nostri sostenitori 42 Rohingya e alle comunità ospitanti. autentico al periodo natalizio per tutti noi di MOAS. La tua donazione può salvare vite 44 Nel corso del 2018, in tutto il mondo, i progressi Mentre rinnoviamo il nostro impegno ad assistere le nelle risposte alle crisi migratorie sono stati irrile- comunità più vulnerabili nel mondo, speriamo che, vanti. La nostra comunità globale sta fallendo nel dopo tutto, nel 2018 siano stati piantati quei semi Contatti MOAS: rispettare e nel difendere i diritti umani definiti da della pace che potrebbero germogliare nel 2019. Email: info@moas.eu / pr@moas.eu numerose convenzioni internazionali. Il numero Tra le numerose misure possibili, corridoi umanitari Sito: www.moas.eu di muri e di barriere ai nostri confini sta crescen- e sistemi funzionanti di reinsediamento e ricolloca- do – promessa illusoria di maggiore sicurezza da zione potrebbero, senza alcun dubbio, contribuire MOAS opera dal 2014, è registrata a Malta, in Italia e in Gran Bretagna, ed è presente parte dei governi, a discapito dei più vulnerabili. a combattere la tratta degli esseri umani e a prote- attraverso rappresentanze legali in Germania e negli Stati Uniti. MOAS è un’organizzazione ggere le persone più vulnerabili del mondo. umanitaria internazionale nata per alleviare la perdita di vite umane e la sofferenza delle La rotta del Mediterraneo centrale, rispetto agli comunità più vulnerabili del mondo. anni precedenti, è stata meno usata dai traffican- La risposta alle sfide migratorie globali non può ti, un dato che però non corrisponde a un tasso essere l’indifferenza, ma deve essere radicata Co-fondatrice e direttrice MOAS: Regina Egle Liotta Catrambone più basso di morti in mare, né a un migliora- nella solidarietà e nella pietà, nella nostra capac- mento delle condizioni di vita per coloro che si ità umana di sentire il dolore di bambini, donne e Foto: Christian Werner, Pete Milnes, Mathieu Willcocks, Chris McGrath/Getty Images, Jashim trovano già in Europa. Nel frattempo, la Spagna uomini che rischiano la propria vita in cerca di pace Salem, Dale Gillett, Rehman Sobhan, Saad Bin Hossain ha accolto il più alto numero di migranti visti negli e sicurezza. ultimi anni, superando la Grecia e l’Italia. Il traffico Magazine 2018 2 3
ROHINGYA I IN BANGLADESH Il 25 agosto 2017, nello Stato di Rakhine BANGLADESH settentrionale, vecchie tensioni sono esplose in una campagna di repressione brutale per mano dei militari birmani. I Rohingya, appartenenti a una minoranza etnica musulmana, vengono considerati immigrati illegali dal Bangladesh e viene loro negata la cittadinanza in Myanmar, nonostante abbiano vissuto nello stato di Rakhine per secoli. Oggi quasi un milione di Rohingya vive in campi profughi in condizioni disastrate nella regione bengalese di Cox’s Bazar. IOM Monthly Situation Report, novembre 2018 919.000 rifugiati Rohingya presso Cox’s Bazar 706.000 arrivi dal 25 agosto 2017 Le condizioni sanitarie sono disperate. In quanto popolazione altamente marginalizzata in Myanmar, pochi sono i Rohingya che hanno ricevuto un’adeguata assistenza sanitaria. Intanto la povertà Dal mese di agosto del 2017, endemica nelle zone rurali del Bangladesh fa sì che anche le popolazioni locali abbiano accesso limitato MOAS ha concentrato le proprie alle strutture mediche. forze nel fornire assistenza umanitaria ai rifugiati Rohingya Le condizioni di vita sono poco igieniche e altamente instabili. La diffusione delle infezioni è facilitata dal che avevano subito violenze e sovraffollamento dei campi e degli insediamenti. persecuzioni in Myanmar, e che L’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici è estremamente limitato, aumentando il rischio erano entrati nel vicino Bangladesh di patologie trasmesse per mezzo dell’acqua, in cerca di assistenza e sicurezza. problema acuito dalla stagione dei monsoni. Magazine 2018 4 5
1 Un anno 34,352 15,791 18,561 di 23,037 33,923 56,960 Aid 21,039 11,337 9,184 48,942 23,482 18,888 19,930 Stations 12,145 9,702 42,370 29,002 21329 283 2,616 7,415 Nell’ottobre del 2017 abbiamo aperto la nostra prima Aid Station a 693 13,168 5,269 14,145 Shamlapur, un villaggio di pescatori nella regione di Cox’s Bazar dove molti Rohingya sono sbarcati dal Myanmar, dopo pericolose traversate 410 2,653 via mare. 22,261 6,730 9,093 Shamlapur è stata colpita da un esodo senza precedenti, che ha portato circa 700.000 Rohingya a cercare rifugio in Bangladesh nell’arco di un paio di 5,333 5,298 25,154 mesi. Non è stato il primo esodo dei Rohingya nella 33,506 storia recente, ma è stato certamente il più grande, e 22,032 le sue conseguenze sono state devastanti. 52,473 25 8,352 Il team MOAS è arrivato in Bangladesh all’inizio di settembre per distribuire cibo e aiuti umanitari, 30,441 lavorando costantemente alla costruzione dei nostri centri di assistenza medica. La seconda Aid Station è stata aperta a metà novembre ad Unchiprang. L’impatto del nostro lavoro sul campo è stato immenso ed ha premiato gli sforzi profusi per salvare vite umane. Alla fine del 2018 il numero dei pazienti visitati dai nostri team medici in Bangladesh era pari a 91.312, di cui il 39% donne e il 46% bambini. Magazine 2018 6 7
Xchange Rohingya Snapshot Survey Xchange Foundation è l’organizzazione partner di MOAS che si occupa di dati e ricerche sulle migrazioni. A seguito del report del 2017 relativo alla portata e anni ‘90 e all’inizio degli anni 2000. l’organizzazione e la struttura dei nuclei alla natura delle violenze inflitte ai civili Rohingya, e Quasi tutti gli intervistati erano in possesso di una familiari sono rimaste simili negli ultimi tre alle dinamiche dei loro estenuanti viaggi attraverso Myanmar National Registration Card, rilasciate dal governo decenni. il confine, siamo tornati a Cox’s Bazar all’inizio bengalese dopo l’ottobre del 2017: la maggior parte delle del 2018 per scoprire come questa comunità di persone che avevamo intervistato allora non aveva un Il 77% degli intervistati ha dichiarato sfollati si sta adattando alla vita nei campi profughi. documento di identità, o perché non erano mai riuscite ad di avere bambini di età compresa Lavorando nei pressi delle MOAS Aid Stations a ottenere documenti in Myanmar o perché i loro documenti tra i 3 e i 17 anni, molti dei quali non Shamlapur e Unchiprang, abbiamo intervistato 1.584 erano stati sequestrati e distrutti mentre fuggivano. hanno accesso all’istruzione. Quando persone per sviluppare un’indagine sulle condizioni Quando chiedevamo informazioni in merito al numero di si domanda il motivo per cui i figli di vita nei campi. persone presenti nel nucleo familiare, erano soprattutto non frequentano la scuola, molti degli Oltre il 70% degli intervistati erano donne, il che le donne a dirci di vivere con famiglie di quattro persone intervistati rispondono che hanno bisogno rispecchia i dati di genere relativi ai pazienti che o meno, mentre la maggior parte degli uomini intervistati di lavorare, nel caso dei ragazzi, o che hanno ricevuto cure dalle MOAS Aid Stations. affermava di vivere con famiglie di cinque persone o sono considerate troppo grandi di età, nel In Myanmar gli uomini erano spesso oggetto di più. Considerando la vulnerabilità delle donne rifugiate caso delle ragazze. Molti degli intervistati esecuzioni mirate, mentre le donne venivano lasciate ai matrimoni forzati, alla tratta e allo sfruttamento, hanno anche affermato di essere alla fuggire da sole o con i bambini – ma soltanto dopo questo divario potrebbe indicare che donne e ragazze ricerca di un lavoro, giacché molte famiglie aver subito altri tipi di violenza, fra cui abusi sessuali preferiscono vivere, quando possibile, con un uomo faticano a sopravvivere con i soli aiuti e brutali infanticidi. Confermando i nostri dati fidato. Tre quarti degli intervistati hanno dichiarato che alimentari. Nella vita quotidiana i rifugiati precedenti, quasi un quinto delle donne intervistate il capofamiglia del loro nucleo familiare è un uomo, Rohingya sono impegnati nella ricerca erano vedove, mentre la percentuale per gli uomini indicando un’adesione diffusa ai ruoli di genere tradizionali. della legna, del cibo e dell’acqua (le era pari al 4%. Vale la pena notare che non vi è una marcata differenza occupazioni più comuni a Shamlapur) o L’88% degli intervistati era arrivato in Bangladesh nel numero di persone comprese nel nucleo familiare nelle faccende domestiche come cucinare dopo il mese di agosto del 2017, mentre il 12% era tra i rifugiati che sono arrivati prima di agosto del 2017 e pulire (più comuni ad Unchiprang). fuggito da precedenti episodi di violenza durante gli e coloro che sono arrivati dopo, dimostrando che Magazine 2018 8 9
LA Il 27 aprile, dopo aver raggiunto l’area operativa, il nostro team SAR è rimasto in avvistamento 24 ore al “Questa traversata è molto più giorno per individuare unità non dotate di AIS (Automatic pericolosa di quella mediterranea”, Information System). Nel corso della missione il team ha affermato Marco Cauchi, Capitano ha verificato 408 contatti, o oggetti non identificati, MISSIONE del MOAS. “Dura giorni e giorni. usando principalmente il binocolo ad alta potenza. Rimangono senza cibo, disidratati. Sebbene nella maggior parte dei casi le imbarcazioni Queste piccole imbarcazioni di legno prese in considerazione erano piccole barche da pesca, non sono fatte per questi lunghi viaggi.” sono state controllate anche alcune navi commerciali e ” private. È risaputo che i Rohingya partono dal Myanmar nelle Andamane con barche da pesca, rendendo difficile la distinzione tra veri pescherecci e barche di rifugiati. assistenza fosse richiesta. L’11 maggio Dopo aver ricevuto informazioni confermate relative siamo venuti a conoscenza, tramite la alla partenza di un’imbarcazione di Rohingya dalla stampa locale, del fatto che il giorno costa di Sittwe (Myanmar) il 5 maggio, la nave MOAS precedente l’imbarcazione era stata si è posizionata nel punto di incontro più probabile costretta a tornare in Myanmar a causa di Nell’aprile del 2018 MOAS ha inviato la M/Y Phoenix in missione di secondo i calcoli del presunto percorso e della velocità un guasto al motore. Due giorni dopo, fonti osservazione nel Mare delle Andamane, per monitorare gli sviluppi dell’imbarcazione. Per diversi giorni la M/Y Phoenix Rohingya hanno riferito che un’altra barca ha sorvegliato l’area di interesse nella speranza di era stata intercettata dalla Marina birmana marittimi nella crisi dei rifugiati Rohingya. intercettare la barca e poter fornire qualunque tipo di ed era stata fatta rientrare in Myanmar. L’obiettivo della missione era incrementare la conoscenza delle condizioni nelle Andamane e aumentare la trasparenza e l’attendibilità delle operazioni marittime di ricerca e soccorso (SAR) nella regione, in linea con il “Nonostante la distanza principio fondante di MOAS che nessuno merita di morire geografica, i racconti di in mare. La missione è stata lanciata il 3 aprile in risposta violenze e abusi dei Rohingya alle segnalazioni confermate di Rohingya che tentavano di ci ricordano le storie che fuggire dal Myanmar via mare con imbarcazioni non sicure. abbiamo ascoltato da chi Il team MOAS è partito da Galle, Sri Lanka, il 23 aprile e ha provato ad attraversare ha concluso le operazioni a Pulau Weh, in Indonesia, il 13 il Mediterraneo. Sebbene maggio. queste realtà siano diverse l’una dall’altra, è chiaro che “Uno dei vantaggi di MOAS è sempre stata la nostra anche i Rohingya sono esseri capacità di mobilitarci con poco preavviso”, ha detto umani non desiderati, vittime il nostro fondatore, Chris Catrambone. “Siamo stati di abusi e violazioni. I loro in grado di mobilitarci molto rapidamente: abbiamo diritti sono negati e i loro sogni lanciato la missione solo tre giorni dopo aver deciso di salvezza sono distrutti, che avremmo raggiunto il Mare delle Andamane.” proprio come i sogni di coloro che si trovano intrappolati Durante il corso di questa missione, la M/Y Phoenix ha negli infernali campi libici o perlustrato 2.674 miglia nautiche, poco più di 4.950 lungo le rotte dei trafficanti in chilometri. In totale, la nave ha attraversato cinque SRR Africa.” ” (Search and Rescue Regions) nazionali: quelle dello Regina Catrambone, Sri Lanka, dell’India, della Malesia, della Tailandia e Co-fondatrice e direttrice MOAS dell’Indonesia. Magazine 2018 10 11
Riflessioni sulla Festa della Mamma In un pezzo pubblicato in occasione della Immaginate di vivere in un villaggio preso di mira da uomini armati che Festa della Mamma, la direttrice del MOAS, d’improvviso arrivano per distruggerne gli abitanti. Immaginate che i vostri figli Regina Catrambone, riflette sull’esperienza non possano andare a scuola perché il semplice tragitto per raggiungerla ne della maternità per le donne che vivono una mette in pericolo l’incolumità. crisi umanitaria. Magazine 2018 12 13
Immaginate di affrontare un viaggio mortale con l’unico pensiero di voler mettere in salvo le persone che più amate, con l’unica speranza di trovare pace. Immaginate di percorrere chilometri a piedi o di salire su una imbarcazione insicura, semplicemente perché sperate di raggiungere un luogo sicuro visto che la vostra casa è stata brutalmente distrutta. in Bangladesh, ho potuto conoscere e toccare con mano il coraggio di Immaginate di vivere in un campo chi non si arrende perché sa di non sovraffollato dove tutto è difficile: poterlo fare. Il mio pensiero va a ogni reperire acqua potabile, sfamare madre che ha dovuto nascondere la la vostra famiglia, vaccinare i vostri propria disperazione per trasformarsi bambini affinché non contraggano in una costante fonte di speranza, malattie che possano debilitare che ha dovuto rinnovare ogni giorno ulteriormente la loro salute. Immaginate la determinazione a proteggere la di vivere costantemente nella paura che propria famiglia da violenze e avversità qualcuno faccia scomparire i vostri figli indicibili e che ha rinunciato alla propria o che in un attimo di distrazione vostra debolezza perché la vita le ha imposto figlia subisca un abuso. di trovare la forza di oltrepassare qualsiasi ostacolo. Immaginate di essere voi stesse vittime di un abuso e che da quella violenza Ma va anche a tutte le madri che, pur nasca una nuova vita che decidete di non avendo vissuto situazioni estreme, tenere perché quella creatura non ha riescono a comprendere il dolore e nessuna colpa, perché i bambini sono il coraggio necessari per costruire puri e non hanno colpa se nascono in una famiglia e proteggerla da ogni un mondo poco accogliente e poco avversità. rispettoso della vita. Per questo ringrazio anche la grande Purtroppo, per troppe madri la famiglia MOAS, il suo team e i nostri quotidianità significa anche questo: sostenitori e donatori che col loro vivere costantemente nella paura di incondizionato supporto ci aiutano ad perdere i propri figli. aiutare chiunque ne abbia bisogno. È grazie a loro se ogni giorno tante Il mio augurio per questa Festa della madri possono essere curate, Mamma è che si riesca a comprendere possono affrontare la gravidanza, il quanto difficile possa essere la maternità parto e il post-parto in modo umano e per una donna che ha perso tutto, dignitoso e sicuro. È grazie a loro se i che ha visto morire il marito e deve figli e le figlie di queste madri trovano assumersi la responsabilità dei propri un luogo accogliente dove ci si prende figli da sola in condizioni avverse. cura della loro salute, dove possano essere accolti umanamente e ricevere A bordo della Phoenix nel Mediterraneo l’attenzione che necessitano. o nell’Egeo, sulla terraferma nelle due Aid Stations a Shamlapur e Unchiprang Magazine 2018 14 15
Una ragazza aspetta la sua vaccinazione contro la difterite Un bambino all’esterno del riparo di fortuna della sua famiglia, nel campo profughi di Unchiprang Istantanee d’infanzia Una bambina Rohingya raccoglie acqua potabile dai Nei campi profughi rubinetti all’interno della Rohingya in nostra Aid Station Bangladesh vivono centinaia di migliaia di bambini che hanno sofferto più di quanto molti di noi soffriranno in una vita intera. Una bambina Rohingya in fila con la mamma presso un punto di distribuzione del cibo, nel campo profughi di Unchiprang Magazine 2018 16 17
Sono il Dottor Mahmudul Hasan e lavoro qui come medico. La vita nelle Aid Stations Sono il Dottor Mahmudul Hasan e lavoro qui come Questa crisi umanitaria è in corso da venti, trent’anni. medico. Visitiamo i pazienti nell’ambulatorio e Le MOAS Aid Stations sono gestite prescriviamo i trattamenti necessari. Le persone che vivono qui sono indifese e senza un riparo. da un team di dottori, infermieri, Non hanno cibo, alloggio o cure mediche. C’è anche una sala di emergenza dove trattiamo assistenti, farmacisti, ostetriche i casi urgenti. Molti dei pazienti sono donne o Visitiamo sia i Rohingya che la popolazione locale del e operatori medici. Il Dottor bambini. Bangladesh. Li curiamo e forniamo farmaci gratuitamente. Mahmudul Hasan ci racconta Forniamo anche altri tipi di assistenza medica. l’esperienza di lavorare nel cuore I bambini presentano spesso infezioni acute dell’apparato respiratorio, mentre molte donne Lavorare qui mi fa stare bene. Lavorare in questa della crisi umanitaria dei Rohingya arrivano qui durante la gravidanza o a causa di situazione di crisi è difficile, ma sono molto orgoglioso di in Bangladesh. malattie infettive. Ci sono numerose malattie infettive essere parte del team MOAS. in quest’area, così come diffuse malattie cutanee. Magazine 2018 18 19
Xchange Foundation è l’organizzazione partner di MOAS che si occupa di dati e ricerche sulle migrazioni. Xchange: Rohingya Repatriation Survey loro rientrare in Myanmar e cosa sanno delle procedure proposte. Le nostre conclusioni mettono in risalto considerazioni importanti relative alla procedura di rimpatrio e a ciò che li spingerebbe a tornare. Poco più della metà dei rifugiati Rohingya intervistati Per la seconda indagine del 2018, (51,6%) hanno affermato di essere a conoscenza di nei mesi di aprile e maggio, il team un accordo di rimpatrio. Tra questi, l’80% non era Xchange ha intervistato più di 1.700 soddisfatto delle informazioni che gli erano state rifugiati Rohingya che vivono nel fornite. È interessante notare che quasi tutte le persone intervistate (99%) sarebbero disposte a tornare in distretto di Cox’s Bazar sulle loro Myanmar, ma esclusivamente in presenza di una serie opinioni in merito al ritorno in Myanmar. di condizioni, innanzitutto il diritto di cittadinanza e la pari opportunità di spostarsi, lavorare e accedere all’istruzione. Tuttavia, circa il 70% non crede che il Il rimpatrio dei Rohingya non è un fenomeno nuovo. Attingendo ad oltre 1.700 interviste condotte governo del Myanmar possa riconoscere tali diritti Nel mese di agosto del 2017 centinaia di migliaia Per decenni sono stati costretti ad abbandonare il nei campi del distretto di Cox’s Bazar (due nell’eventualità di un ritorno. di Musulmani Rohingya sono fuggiti dallo stato di Bangladesh a causa di accordi siglati tra i governi del accampamenti ufficialmente registrati dal governo Rakhine a causa delle violenze inflitte dai militari del Bangladesh e del Myanmar. Questi accordi non hanno e dieci insediamenti non riconosciuti), Xchange ha Myanmar e da fazioni estremiste della popolazione mai incluso i Rohingya nei processi di negoziazione, analizzato ciò che i Rohingya vorrebbero da un locale. Più di 700.000 sopravvissuti a questi orrori e hanno sostenuto che il rimpatrio fosse volontario processo di rimpatrio, cosa significherebbe per Mi preoccupa il fatto che si parlerà vivono oggi in campi sovraffollati nel distretto anche quando venivano palesemente violati gli accordi ancora dei Rohingya, ma nessuno di Cox’s Bazar, in Bangladesh. Nonostante le internazionali in materia di respingimento dei rifugiati. parlerà con loro per comprenderne condizioni dei campi, i rifugiati ci hanno detto di non Attualmente non è chiaro se e quando i Rohingya le legittime paure. I Rohingya essersi mai sentiti così al sicuro. A questo punto, presenti in Bangladesh ritorneranno in Myanmar. I potranno tornare nel loro Paese di ci sono delle domande da fare in merito a ciò che rifugiati hanno visto negare, ancora una volta, il loro origine soltanto se saranno presi i rifugiati sanno e ciò che provano riguardo alla diritto a decidere per le proprie vite e per il proprio in considerazione i loro bisogni e prospettiva di un ritorno in Myanmar. futuro. se saranno difesi i loro diritti. Se falliremo, saremo terribilmente ingiusti nei confronti di intere generazioni L’obbiettivo principale della nostra indagine è stato quello di ascoltare la voce di Rohingya in cerca di pace, e dei Rohingya, elemento mancante nel processo di rimpatrio. Non sono mai stati dimostreremo l’incapacità della consultati; per questo abbiamo sentito la necessità di sapere cosa provano e cosa comunità internazionale di attenersi alle ne pensano. Una delle nostre intervistate ha affermato: “Sono Rohingya e voglio convenzioni e ai trattati esistenti per dimostrare a tutto il mondo di esserlo.” Noi di Xchange speriamo che questo progetto proteggere i più vulnerabili. possa essere un punto di partenza per far sentire la loro voce. ” ” Maria Jones, Regina Catrambone, Senior Research Advisor di Xchange co-fondatrice e direttrice MOAS Magazine 2018 20 21
La stagione dei monsoni in Bangladesh pioggia senza precedenti, pari a 463mm, propria miopia e troppo spesso ignorando l’invito ad agire che ha avuto un impatto devastante. Più e a raccogliere fondi. Secondo la Joint Response Plan for di 4.440 rifugiati nella regione di Cox’s the Rohingya Humanitarian Crisis, per coprire tutti i settori Bazar sono rimasti coinvolti nelle piogge e le attività servivano 951 milioni di dollari nel 2018, ma ne torrenziali durante quella giornata: circa è stata raccolta solamente una piccola parte. 3.000 persone sono state colpite da frane, 700 da inondazioni e 510 da Cosa significa questa mancanza di finanziamenti per chi allagamenti. lavora al fianco delle comunità locali e dei Rohingya in Bangladesh? Significa che è necessario superare molti più In questo scenario il team MOAS ha ostacoli per assistere migliaia di bambini, donne e uomini. dovuto affrontare ogni giorno sfide Significa che non si svolgono semplicemente i compiti Molte delle patologie che abbiamo “La preparazione e le attrezzature impegnative. Nel mese di agosto, assegnati, ma si vive in una lotta costante per raggiungere ricevute ci permetteranno di continuare quando le piogge torrenziali e ininterrotte chiunque abbia bisogno di assistenza. Significa chiedersi trattato nelle nostre Aid Stations il nostro lavoro quotidiano”, spiega Paul impedivano ai nostri pazienti di continuamente se ci sono abbastanza medicine per curare sono causate da precarie condizioni Chamberlain, MOAS Logistics Director. raggiungere le Aid Stations, quattro tutti i pazienti. igieniche. Questa situazione è “Non si tratta di fornire qualcosa di membri del team hanno creato un centro aggravata dalla stagione dei cicloni speciale, ma di garantire al nostro team di assistenza vicino all’ingresso del le abilità e le attrezzature necessarie per campo profughi di Shamlapur, visitando e dei monsoni, quando le continue attraversare zone allagate e continuare circa 90 pazienti al giorno. Nel contesto La mancanza di fondi per il piogge torrenziali trascinano via le a fornire servizi medici essenziali.” instabile dei campi e degli insediamenti supporto di un’efficace risposta strutture create per rispondere al Rohingya, le condizioni metereologiche alla crisi dei Rohingya durante ” massiccio afflusso di rifugiati Rohingya. estreme rappresentano una minaccia la stagione monsonica dimostra reale e devastante, che miete la maggior l’egoismo e l’indifferenza su scala parte delle sue vittime fra gli individui più internazionale. Immaginiamo che condizioni più avverse. vulnerabili. i nostri figli muoiano a causa di Nell’aprile del 2018 abbiamo svolto due giorni di malattie curabili, soltanto perché formazione sulle inondazioni con 16 membri del In Bangladesh, tra il 5 e il 10 luglio 2018 sono stati Sfortunatamente, la risposta della non possiamo accedere alle cure team MOAS fra cui dottori, farmacisti, infermieri e registrati 222mm di pioggia. In alcune zone la pioggia comunità internazionale a questa necessarie. ” staff di supporto, rafforzando il nostro impegno a ha continuato a cadere per giorni e ha causato ingenti drammatica crisi umanitaria è quella Regina Catrambone, MOAS co-founder and director fornire assistenza medica di emergenza anche nelle danni. Il 25 luglio è stato registrato un volume di di chiudere gli occhi, confermando la Magazine 2018 22 23
I diritti umani interessano ogni ambito dell’attività Se c’è qualcosa che possiamo imparare dagli anni LA DIFESA umana. Secondo il Codice Internazionale dei Diritti passati è che oggi è il momento di combattere Umani, sono diritti umani fondamentali la libertà l’apatia e l’indifferenza. La soluzione per combattere d’espressione, l’accesso all’istruzione e la possibilità l’indifferenza è rimanere attivi: possiamo mantenere di una vita dignitosa. I diritti umani sono inalienabili, questi temi all’ordine del giorno parlandone sui universali e interdipendenti: ogni essere umano ne social media, introducendo i diritti umani nelle DEI DIRITTI è titolare, a prescindere dalla classe, dalla razza, dal nostre conversazioni e impegnandoci attivamente sesso o dalla nazionalità di appartenenza. per la comunità. A giugno del 2018 Erin Ersoon, studentessa svedese, ha attirato l’attenzione di tutto Sebbene queste nozioni si siano affermate nel corso il mondo per aver fermato il rimpatrio di un uomo dei secoli, la Dichiarazione Universale dei Diritti afgano rifiutandosi di sedersi sull’aereo. Le sue UMANI Umani è stata una pietra miliare nella concezione azioni sono state riportate da tutti i principali media, dei diritti umani secondo l’interpretazione attuale. facendo luce sulla mancanza di soluzioni a lungo Per la prima volta, un gruppo di Paesi accettavano termine per i rifugiati in Europa. Erin è un esempio di lavorare insieme per stilare una lista di diritti del potere e del potenziale che noi tutti abbiamo umani fondamentali, inalienabili per ogni individuo. come agenti del cambiamento. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata adottata il 10 dicembre del 1948, data che Mentre il Codice Internazionale dei Diritti Umani da quel momento è stata celebrata come Giornata è stato una tappa essenziale nella disposizione dei Diritti Umani. Il Patto Internazionale relativo ai dei diritti umani, la sua guida può oggi diventare Diritti Civili e Politici e il Patto Internazionale relativo realtà solamente attraverso il sostegno coordinato ai Diritti Economici, Sociali e Culturali, entrati in dei governi, dei gruppi locali e della società civile. vigore nel 1976, hanno ampliato le disposizioni sui Cittadini attivi e indomiti sono l’elemento chiave diritti umani includendo, ad esempio, la libertà di affinché le violazioni dei diritti umani, come l’esodo riunione e il diritto alla salute. Questi patti, insieme dei Rohingya, non si ripetano mai più. alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, formano il cosiddetto Codice Internazionale dei Diritti Umani. Per ogni individuo, la possibilità di godere dei propri diritti dipende dalla capacità degli altri di rispettarli. Vi è, dunque, una responsabilità insita nel godimento dei diritti umani. Ma di fronte alle barbare violazioni che avvengono nel mondo, è facile sentirsi sopraffatti e cadere nell’apatia. L’attuale crisi dei Rohingya è un perfetto esempio Mentre il mondo rimane del prezzo che alcuni hanno pagato per la diffusa in silenzio assistiamo, in indifferenza verso i diritti umani. Essendo una delle minoranze più perseguitate al mondo, i diritti umani ogni parte del globo, a della comunità Rohingya sono estremamente limitati. violazioni dei diritti umani. Il governo del Myanmar rifiuta di riconoscerli come gruppo etnico birmano, definendoli ‘bengalesi’ e Ma cosa sono i diritti rendendoli quindi apolidi. Come parte delle pratiche umani? E perché sono discriminatorie contro i Rohingya, il Myanmar applica restrizioni alla loro libertà di movimento, importanti? lavoro, matrimonio, educazione, religione, proprietà fondiaria e proprietà privata. I Rohingya sono costretti a chiedere un permesso per sposarsi o per andare in un’altra città, una chiara violazione dei loro diritti umani. Magazine 2018 24 25
Xchange Foundation è l’organizzazione partner di MOAS che si occupa di dati e ricerche sulle migrazioni. Host Communities Survey sostegno dei rifugiati aumenta le difficoltà in termini loro confronti. La maggior parte degli intervistati di spesa pubblica, fornitura di servizi e mercato del ha dimostrato di capire che i Rohingya vorrebbero Dal 25 agosto 2017 si stima che 706.000 Musulmani Rohingya abbiano lavoro. ritornare in Myanmar (73%), ma hanno paura attraversato il confine che separa il Myanmar dal Bangladesh. di rientrare nelle condizioni attuali (80%), cosa Nei mesi di giugno e luglio del 2018 Xchange ha che quasi tutti hanno trovato ragionevole (97%). raccolto più di 1.700 testimonianze dai residenti Gli intervistati, però, non sono ottimisti in merito bengalesi del distretto di Cox’s Bazar. L’obiettivo è al loro futuro in Bangladesh e sentono che la Vivono in campi improvvisati nei pressi di Cox’s Mentre il Bangladesh ha mantenuto aperte le proprie stato quello di comprendere come viene percepita sovrappopolazione e la competizione per le risorse Bazar, una delle aree più povere del Paese. Questo frontiere e ha permesso ai Rohingya di trovare dalle comunità locali la popolazione rifugiata e il lavoro tra le due comunità è inevitabile e afflusso ha causato una forte pressione sulle rifugio temporaneo presso Cox’s Bazar, la costante Rohingya. insostenibile. Come dimostrato da questa indagine comunità locali bengalesi, in una regione che già incertezza sulle possibilità di un rientro sicuro e e dall’indagine sui rimpatri dei Rohingya, entrambe lotta per fronteggiare un’estrema povertà, un’elevata volontario fa si che la situazione resti precaria. Tutto Dall’indagine risulta chiaramente che i bengalesi le comunità si sentono impotenti e sperano in una densità abitativa e gli effetti di frequenti calamità ciò causa pesanti conseguenze per le comunità sono empatici e comprendono la situazione dei soluzione prima che la situazione diventi invivibile. naturali. locali, mentre la mancanza di infrastrutture a Rohingya, provando un senso di responsabilità nei Magazine 2018 26 27
Il nostro quarto 4 anniversario Il 30 agosto del 2014, la Migrant Offshore Aid La co-fondatrice e direttrice del MOAS, Regina Oggi la nostra direttrice dice: “Quattro anni fa il Catrambone, in quel momento affermava: “Mettere MOAS effettuava il suo primo salvataggio nel Mar Station effettuava il primo in piedi questo progetto non è stato facile. Molte Mediterraneo. Ispirati dalle parole di Papa Francesco salvataggio nel Mar cose sono cambiate da quando, la scorsa estate, contro la globalizzazione dell’indifferenza, abbiamo lo abbiamo ideato. Mare Nostrum era stata avviata salvato più di 40.000 persone che sarebbero Mediterraneo. con successo, ma sfortunatamente il suo futuro potute morire lungo le rotte del Mediterraneo non è stato garantito. Nel frattempo, molte persone Centrale e dell’Egeo. Da settembre del 2017 sono scappate dalla Siria, dall’Iraq e da Gaza. Le operiamo in Bangladesh per fornire assistenza imbarcazioni hanno cominciato a raggiungere in medica alla popolazione Rohingya e alle comunità maniera incontrollata le coste italiane, molte piene ospitanti bengalesi. Continuiamo, tuttavia, ad di minori non accompagnati. L’epidemia di ebola essere profondamente preoccupati per l’incapacità ha complicato ulteriormente la situazione. Di fronte dell’Europa di trovare soluzioni giuste e umane, a tutto questo, MOAS ha agito in base a un credo ed a monitorare il crescente numero di vittime in fondamentale: nessuno merita di morire in mare.” mare. Facciamo appello per l’immediata adozione Tra il 2014 e il 2017, i team MOAS a bordo della di soluzioni basate sui principi dell’umanità e della M/Y Phoenix – e successivamente della Topaz solidarietà per salvaguardare tutti coloro che sono in di ricerca e soccorso. Cinque giorni dopo, il Responder – hanno salvato oltre 40.000 vite nel cerca di pace”. Due settimane dopo, il nostro equipaggio nostro equipaggio – composto da personale Mediterraneo Centrale e nell’Egeo. Nell’agosto aveva salvato e assistito più di 1.500 persone marittimo, medico e umanitario – portava a del 2017, tuttavia, abbiamo deciso di sospendere MOAS esprime la propria solidarietà alle in coordinamento con la missione italiana Mare termine il primo salvataggio in mare intrapreso le nostre operazioni marittime, non volendo organizzazioni che salvano vite nel Mar Nostrum. Quattro anni dopo quel momento da un’organizzazione della società civile. La diventare parte di un meccanismo focalizzato Mediterraneo, e a tutte le organizzazioni umanitarie cruciale, riflettiamo sulla crisi umanitaria che M/Y Phoenix, un peschereccio canadese di 40 soltanto sul respingimento dalle coste europee. che lavorano per alleviare la sofferenza dei migranti sta ancora avvenendo in mare. metri riadattato a imbarcazione per la ricerca Da quel momento abbiamo rilevato con sconcerto e dei rifugiati in ogni parte del mondo. Facciamo e il soccorso, era dotata di due droni che la crescente ostilità verso migranti e rifugiati in appello per una rinnovata attenzione alla dimensione Nel 2018 abbiamo celebrato il quarto anniversario permettevano di monitorare le aree circostanti Europa, lo sforzo nel criminalizzare le ONG che si umanitaria della crisi mediterranea, troppo spesso del lancio della prima missione MOAS. Il 25 agosto e fornire aggiornamenti in tempo reale al MOAS occupano di ricerca e soccorso, l’aumento dei tassi ridotta in secondo piano dal vetriolo politico, affinché del 2014 la M/Y Phoenix salpava dal porto di e ai Centri di Coordinamento per il Soccorso di mortalità lungo la rotta del Mediterraneo centrale, si trovino soluzioni coordinate e di lungo termine per La Valletta, a Malta, e si dirigeva verso la zona Marittimo. e le crescenti minacce alla sicurezza di chi salva vite le sfide poste dalle migrazioni di massa. in mare. Magazine 2018 28 29
L’azione umanitaria Franco Potenza, Head of Operations, coordina il supporto aereo per la nostra missione SAR Un membro del team MOAS solleva un bambino dal gommone e lo porta nella nostra imbarcazione di salvataggio Il 25 agosto del 2018 abbiamo MOAS consegna aiuti umanitari celebrato il quarto anniversario del lancio al governo del Bangladesh nel porto di Chittagong delle operazioni MOAS. In questi quattro anni le nostre operazioni umanitarie – le missioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale e nell’Egeo, la distribuzione di aiuti in Bangladesh e l’apertura di due Aid Stations I nostri farmacisti distribuiscono medicinali per assistere i Rohingya e le popolazioni gratuiti nella Shamlapur Aid Station locali presso Cox’s Bazar – hanno salvato e assistito oltre 130.000 persone. Magazine 2018 30 31
In un articolo pubblicato da La Repubblica nell’ottobre del 2018 Regina Catrambone, direttrice del MOAS, riflette sulle difficoltà che devono affrontare le organizzazioni che si occupano di ricerca e soccorso nel I discorsi di odio hanno messo a tacere le voci di coloro Mediterraneo. che rischiano di morire nei mari europei. L’assenza di empatia ha disumanizzato le persone che fuggono dalla guerra e dalla fame. Dobbiamo andare oltre le statistiche e ascoltare le loro storie. I fantasmi DELLA Stando ai dati UNHCR, almeno 1.778 persone sono morte nel tentativo di attraversare la rotta migratoria più pericolosa al mondo, il Mar Mediterraneo, ma i leader politici europei raramente menzionano questo dato mentre discutono delle attuali politiche migratorie. Si tratta del tasso di mortalità più alto migrazione forzata registrato su questa rotta negli ultimi anni. Dall’anno scorso, migranti, rifugiati, richiedenti asilo sono stati sempre più spesso rappresentati come numeri, le loro tragedie sono state minimizzate e le loro vite usate per compilare statistiche. Ma, quando la narrazione ufficiale si limita ai numeri e ai dati, le persone spariscono. Magazine 2018 32 33
I fantasmi le morti e consentire ai giornalisti di documentare DELLA cosa significasse trovarsi in pericolo in mare. L’impatto delle missioni MOAS è stato incommensurabile per tre motivi principali: il numero di decessi diminuiva drasticamente, i giornalisti potevano unirsi a noi e davamo voce ai salvati. migrazione forzata Ma le nostre missioni non si limitavano a salvare, MOAS ha partecipato al Giving Quello che dovremmo chiederci veramente è: cosa assistere e fornire cure post-soccorso a migranti sta succedendo a madri e bambini intrappolati e rifugiati. Mentre eravamo a bordo, le persone Tuesday dal 2014 e negli in Libia? Cosa ne è degli anziani? Chi si occupa salvate non ricevevano soltanto cibo, acqua, vestiti ultimi quattro anni abbiamo di loro? C’è qualcuno che cura i malati? In Libia e coperte ma anche cure e attenzione da parte del il livello di violenza è recentemente aumentato, team MOAS. Le persone condividevano con noi le beneficiato moltissimo della peggiorando un contesto già estremamente precario loro storie di tratta e speranza. che mette in pericolo centinaia di migliaia di persone generosità del pubblico. Il 27 vulnerabili bloccate nel caos. In Libia ci sono vari Nessuno poteva più dire “Non sapevo cosa novembre 2018, siamo stati centri di detenzione la cui collocazione cambia succedesse in mare”. Adesso è tutto finito. La continuamente. L’accesso alle strutture è per lo più mancanza di solidarietà europea e il fallimento degli onorati dal sostegno dall’attore vietato alle organizzazioni umanitarie. Le Nazioni schemi di relocation hanno profondamente cambiato inglese Colin Firth. Leggi il suo Unite hanno spesso dichiarato che lavorare in Libia lo scenario operativo e ridotto la capacità di è estremamente difficile e pericoloso e il personale effettuare salvataggi in mare. L’evoluzione dei flussi messaggio e aiutaci a passare in loco non riesce a far fronte a tutte le esigenze e delle politiche migratorie hanno costantemente umanitarie. messo a tacere migranti e rifugiati. Non abbiamo mai parola. saputo così poco su di loro. Non sappiamo quanti Lo scorso dicembre, MOAS ha constatato in prima muoiono nella traversata del deserto o del mare, persona la pericolosità della situazione sul campo, ignoriamo cosa succeda in Libia, trascuriamo la loro assistendo lo staff UNHCR durante un’evacuazione vita dopo lo sbarco. Oggi ci sono più di 65 milioni di profughi nel mondo. aerea dalla Libia al Niger dove hanno trovato riparo Fuggono dalla violenza, dalla povertà e dalla 51 bambini, 22 donne e un uomo in seguito a Diventano invisibili perché parliamo di loro, ma mai persecuzione. Desiderano soltanto sentirsi al sicuro. lunghe permanenze nel paese. Tuttavia, il piano di con loro e non ascoltiamo le loro storie. È facile resettlement non ha funzionato come prospettato spersonalizzare qualcuno di cui non conosciamo MOAS cerca di essere presente ovunque sia e molte persone aspettano ancora di iniziare una il trascorso, il volto e i sogni. Non serve essere necessario per fornire assistenza medica e aiuti nuova vita altrove. particolarmente forti per offendere ed essere crudeli umanitari alle comunità più vulnerabili del mondo. con un numero. I numeri non hanno sentimenti, Dalla fine del 2016, il processo di disumanizzazione ferite o cicatrici. Ma dietro ciascun numero c’è Per fornire cure mediche vitali ad una persona che si è costantemente intensificato fino al 2017, quando una persona in carne ed ossa che ha dei sogni e ne ha bisogno, MOAS spende solamente 6 euro. la criminalizzazione della solidarietà ha toccato un’anima, in cerca di un futuro di pace. l’apice a causa di fake news e hate speech. Con Con il tuo sostegno, MOAS continuerà a fornire l’intensificarsi dei flussi migratori nel 2013, l’opinione aiuto e assistenza lungo le rotte migratorie più pubblica aveva mostrato empatia, i leader politici pericolose al mondo. avevano promesso di agire subito per evitare altre morti e le organizzazioni umanitarie hanno affinato la macchina dell’accoglienza ai porti di sbarco. Gli occhi erano interamente puntati sui sopravvissuti di viaggi disperati, ma il mare continuava a uccidere Questo Giving Tuesday, aiutaci a fare la differenza. un numero imprecisato di bambini, donne e uomini. Dona quanto puoi e aiuta MOAS a salvare una vita. Contemporaneamente, è nata MOAS per diminuire Magazine 2018 34 35
Mohammed Yousuf è il primo figlio di una giovane missione. Il desiderio della mia famiglia nel creare coppia Rohingya. Da quando è nato, è venuto MOAS era quello di aiutare altre famiglie in difficoltà, regolarmente alla MOAS Aid Station di Shamlapur e ancora una volta questo desiderio si è avverato. A per i controlli pediatrici. Anche la mamma, di 25 Natale, non festeggiamo una semplice ricorrenza: anni, è nata in un campo profughi bengalese, dove i il bambino neonato rappresenta il nostro impegno suoi genitori si sono rifugiati durante un precedente a celebrare e proteggere ogni singola vita umana. esodo dal Myanmar. Negli anni ’90, circa 250.000 Per noi il Natale è il sorriso di una nuova mamma, il Rohingya furono costretti ad attraversare la frontiera primo pianto di un bambino, la gioia di un padre che con il Bangladesh e furono creati 20 campi profughi ha portato la sua famiglia al sicuro. per accogliere i nuovi arrivati. In poco tempo, però, Dall’inizio della nostra missione in Bangladesh, iniziarono i rimpatri, nonostante la forte opposizione abbiamo visitato 42.370 bambini e rinnovato il delle organizzazioni internazionali per i diritti umani. nostro impegno ad assistere le comunità di migranti Nel 2003 erano rimasti solo due campi, dove circa e rifugiati più vulnerabili al mondo. Le MOAS Aid il 50% della popolazione soffriva di malnutrizione Stations sono rimaste aperte anche in condizioni grave. meteorologiche estreme per garantire assistenza Fra il settembre 2017 e il maggio 2018, si calcola medica a chiunque ne avesse bisogno. Sono che “oltre 16.000 bambini sono nati nei campi state usate come centri per le vaccinazioni in profughi e insediamenti di Cox’s Bazar.” Ciò vuol collaborazione con OMS e governo bengalese, e UN MESSAGGIO dire che “circa 60 bambini al giorno vengono al sono diventate un luogo dove tutti possono trovare mondo in condizioni disastrate, lontani da casa, cure, assistenza sanitaria, acqua potabile e giochi dati alla luce da madri sopravvissute alla fuga, alla per i bimbi. violenza, al trauma e spesso allo stupro.” Inoltre, DI NATALE DALLA al maggio 2018, solo il 18% delle nuove mamme La nostra speranza per la famiglia di ha partorito in un centro sanitario con l’assistenza Mohammed Yousuf è che il loro sogno si di personale medico. L’obbiettivo della missione avveri, che il figlio diventi dottore in un luogo MOAS in Bangladesh è stato quello di fornire aiuti dove tanti sono analfabeti per mancanza NOSTRA DIRETTRICE umanitari e assistenza medica di alta qualità, ed di un’educazione adeguata. Nel frattempo, esprimere solidarietà con gli sforzi compiuti dal auguriamo un Natale di gioia e serenità a governo bengalese per accogliere una comunità tutta la famiglia MOAS, ai nostri donatori, “ storicamente perseguitata. Sin dall’inizio, lo staff sostenitori e volontari in ogni parte del mondo. medico di MOAS ha avuto un impatto enorme per Impegniamoci affinché ogni singola via umana Oggi abbiamo dato il benvenuto al neonato Mohammed migliaia di pazienti ad Unchiprang e Shamlapur. sia vista come un dono prezioso. Yousuf. Mamma e figlio stanno bene. Suo papà è Mohammed Yousuf ha restituito un significato profondo alla stagione natalizia e alla nostra ” contentissimo e non vede l’ora di presentarlo alla loro comunità. Mohammad e la sua famiglia, un anno dopo Un anno fa, questo messaggio Alla fine di novembre 2018, MOAS ha fornito assistenza medica ad oltre 90.000 bambini, donne annunciava la nascita del primo e uomini appartenenti sia alla comunità Rohingya sia bambino venuto al mondo alla a quella bengalese. I nostri pazienti hanno ricevuto MOAS Aid Station di Shamlapur, gratuitamente medicinali e assistenza sanitaria in un contesto estremamente fragile, creato dall’arrivo qualche mese dopo l’inizio in massa di oltre 700.000 Rohingya fuggiti dal della nostra missione in sud-est Myanmar a partire dal 25 agosto 2017. asiatico. Magazine 2018 36 37
Il 2018 è stato un anno di sfide e conquiste. Leggi il nostro 201 delle competenze in partnership con altre ONG e affidano alle MOAS Aid Stations, abbiamo riepilogo di fine anno per scoprire cosa abbiamo fatto e agenzie. I nostri interventi si concentreranno sul stretto un accordo con l’International Rescue salvataggio in caso di inondazioni e frane, sulla Committee, che ha assunto il controllo delle cosa faremo nel 2019. sicurezza in acqua e sulla fornitura di servizi in nostre attività e dei nostri siti e continuerà a aree remote o inaccessibili. Al fine di garantire fornire assistenza medica presso Shamlapur e BANGLADESH il diritto alle cure mediche a tutti coloro che si Unchiprang. MARE DELLE ANDAMANE Subito dopo Pasqua, MOAS ha lanciato Dopo aver ricevuto informazioni confermate una missione di osservazione nel Mare delle relative alla partenza di un’imbarcazione di Andamane per monitorare gli sviluppi marittimi Rohingya dalla costa di Sittwe (Myanmar) nella crisi dei rifugiati Rohingya. La missione il 5 maggio, la nave MOAS si è posizionata era stata annunciata il 3 aprile in risposta alle nel punto di incontro più probabile secondo i segnalazioni confermate di Rohingya che stavano calcoli del presunto percorso e della velocità tentando di fuggire dal Myanmar via mare con dell’imbarcazione. Per diversi giorni la M/Y imbarcazioni non sicure. Il team MOAS è partito Phoenix ha sorvegliato l’area di interesse da Galle, Sri Lanka, il 23 aprile a bordo della nave nella speranza di intercettare la barca e di ricerca e soccorso M/Y Phoenix, e ha concluso poter fornire qualunque tipo di assistenza Riepilogo del Quando nel settembre del 2017 MOAS è pesanti piogge e per assistere un le operazioni a Pulau Weh, in Indonesia, il 13 fosse richiesta. L’11 maggio siamo venuti a arrivata in Bangladesh, eravamo una delle crescente numero di pazienti. Ogni maggio. Durante questo periodo, la M/Y Phoenix conoscenza, tramite la stampa locale, del prime ONG a rispondere all’esodo dei anno, il Bangladesh affronta una ha perlustrato 2.674 miglia nautiche, poco più di fatto che il giorno precedente l’imbarcazione Rohingya dal Myanmar, provocato dalle stagione ciclonica e monsonica che 4.950 chilometri. era stata costretta a tornare in Myanmar a brutali violenze scoppiate il 25 agosto. può provocare gravi e improvvise Il 27 aprile, dopo aver raggiunto l’area operativa, causa di un guasto al motore. Due giorni Testimoni di un disperato bisogno di cure esondazioni, inondazioni e danni il nostro team SAR è rimasto in avvistamento 24 dopo, fonti Rohingya hanno riferito che mediche per alleviare la sofferenza di migliaia causati dal vento. In risposta a ore al giorno per individuare unità non dotate di un’altra barca era stata intercettata dalla di persone in fuga ferite, traumatizzate ed queste minacce, MOAS ha creato AIS (Automatic Information System). Nel corso Marina birmana ed era stata fatta rientrare in esauste, nel novembre del 2017 abbiamo delle unità mediche mobili per della missione il team ha verificato 408 contatti, Myanmar. aperto due Aid Stations, o centri di primo garantire con rapidità cure mediche o oggetti non identificati, usando principalmente MOAS rimane profondamente preoccupata soccorso, per servire la popolazione rifugiata per le persone colpite da frane e il binocolo ad alta potenza. Sebbene nella per i pericoli che i rifugiati Rohingya affrontano in rapida espansione e le comunità ospitanti. allagamenti; i team hanno ricevuto maggior parte dei casi le imbarcazioni prese per raggiungere la Malesia o l’Indonesia via Alla fine di novembre del 2018, le MOAS Aid una formazione sulla sicurezza e sul in considerazione erano piccole barche da mare, e invita la comunità internazionale Stations di Shamlapur e Unchiprang avevano salvataggio in acqua, consentendo pesca, sono state controllate anche alcune ad organizzare urgentemente una missione fornito assistenza medica vitale a più di loro di attraversare in sicurezza aree navi commerciali e private. È risaputo che i marittima indipendente per tutelare i diritti 90.000 bambini, donne e uomini. Le nostre allagate e di trasportare persone Rohingya partono dal Myanmar con barche da umani di persone disperate costrette a fuggire Aid Stations sono rimaste aperte tutto l’anno, ferite verso le Aid Stations. pesca, rendendo difficile la distinzione tra veri dall’oppressione violenta in Myanmar. sono state usate come centri di vaccinazione All’inizio di dicembre, abbiamo pescherecci e barche di rifugiati. in coordinamento con l’OMS e il governo lanciato i nostri piani per la nuova bengalese e sono diventate uno spazio di programmazione sviluppata in linea pace e benessere sia per i Rohingya che per con le priorità per il 2019 indicate nel i Bengalesi. Joint Response Plan for the Rohingya Durante la stagione delle piogge – tra Humanitarian Crisis. Durante il giugno e novembre – ci siamo concentrati 2019, MOAS continuerà ad operare nell’assicurare che le Aid Stations fossero in Bangladesh portando avanti equipaggiate per resistere ai forti venti e alle progetti di formazione e sviluppo Magazine 2018 38 39
YEMEN 201 All’inizio di dicembre, MOAS ha lanciato una Nel momento in cui scriviamo, è in nuova campagna per portare assistenza viaggio verso il porto yemenita di farmaceutica, aiuti contro la carestia e cure Aden un container di 40 piedi, carico mediche in Yemen. Dal 2015 circa 57.000 di aiuti per combattere la carestia persone sono morte nel brutale conflitto in sotto forma di integratori nutrizionali. Uno dei maggiori vantaggi di lavorare per Yemen, mentre 3,9 milioni di persone sono Appena arriverà, questo carico MOAS è stata la possibilità di acquisire state costrette a fuggire. Oltre 22 milioni di sarà distribuito attraverso il cluster un’esperienza diretta, cosa che non civili – l’80% della popolazione nazionale – sanitario e quello nutrizionale con il capita abitualmente all’interno delle più hanno disperatamente bisogno di assistenza supporto di ADRA, partner MOAS in grandi organizzazioni umanitarie. Avere I NOSTRI umanitaria, ma con i frequenti raid aerei e Yemen. Con questa missione, MOAS la possibilità di lavorare a stretto contatto le violenze diffuse nel Paese i collegamenti raggiungerà migliaia di persone che con la dirigenza dell’organizzazione ed sono estremamente ridotti, causando una hanno urgentemente bisogno di essere presente alle riunioni in cui venivano VOLONTARI devastante carestia. Con 14,8 milioni di aiuto per combattere la carestia e prese decisioni importanti mi ha offerto una persone impossibilitate ad accedere a cure accedere all’assistenza medica. visione a 360 gradi dei meccanismi interni mediche e acqua potabile, lo Yemen è afflitto di una ONG umanitaria internazionale. della peggiore epidemia di colera dei tempi moderni. Parte del mio tempo con MOAS è stato impiegato nei progetti di Xchange, nostro La possibilità di svolgere un periodo di CAMPAGNE partner per la ricerca. Essere coinvolta nei Riepilogo del volontariato EVS/ESC (European Voluntary loro progetti mi ha fornito una base per il Service/European Solidarity Corps) miglioramento delle competenze di ricerca con MOAS mi sembrava un’esperienza nell’area delle migrazioni, confermandomi MOAS continua a sostenere la creazione di importante che mi avrebbe offerto crescita le potenzialità dei dati per trasformare alternative sicure e legali ai pericolosi viaggi l’opinione pubblica in merito alle migrazioni. professionale, conoscenze utili ed eccitanti dei migranti che ogni anno causano migliaia Senza dubbio, tuttavia, l’aspetto migliore di vittime. sfide da superare. del periodo da volontaria di MOAS è stato quello umano. È stato un vero onore Puoi unirti usando l’hashtag imparare e lavorare con professionalità #SafeAndLegalRoutes o sostenere la Ero alla ricerca di un’opportunità di lavoro per una causa nella estremamente talentuose, appassionate del nostra campagna acquistando una t-shirt quale credo profondamente a livello personale, professionale ed proprio lavoro e dell’impatto che ha nelle MOAS sul sito www.worthwearing.org. accademico, cioè la questione della migrazione e dell’assistenza vite di molti. umanitaria. Quando c’è stata la possibilità di candidarsi per un Per aiutarci a continuare a fornire aiuti EVS/ESC con MOAS – un’organizzazione conosciuta in tutto Durante questo periodo sono cresciuta e assistenza alle comunità migranti più il mondo per la fornitura di assistenza medica ai rifugiati e ai tanto sia dal punto di vista umano che vulnerabili del mondo, dona quanto puoi migranti in fuga da violenze e persecuzioni – mi è sembrata da quello professionale. Chi non è mai all’indirizzo www.moas.eu/it/donate. un’opportunità da non perdere. Contribuire in ogni modo stato impegnato nel volontariato o chi si possibile, attraverso le mie capacità e le mie esperienze, a molti sta ancora chiedendo se il volontariato dei progetti nei quali MOAS è impegnata è stato un sogno faccia per sé non potrà capire di cosa sia sul piano personale che su quello professionale. Questo sto parlando: spero che questa mia volontariato ha comportato anche il mio trasferimento a Malta testimonianza abbia aperto i vostri occhi per l’intero periodo e l’adattamento alla vita maltese. È stata sugli enormi benefici che ne derivano per gli un’esperienza tanto positiva da spingermi a rimanere a Malta individui e per la società. anche quando terminerà il mio periodo da volontaria. Maria, volontaria MOAS 2018 Magazine 2018 40 41
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