Anno XXXVI (nuova serie) - n. 4 - ottobre-dicembre 2020 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia
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Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - BENEVENTO (ITALY) anno XXXVI (nuova serie) - n. 4 - ottobre-dicembre 2020 sped. in A.P. art. 2 comma 20/C - L. 662/96 - Filiale di Benevento
SOMMARIO - Primogenito tra molti fratelli.... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 Trimestrale a cura dei Frati Minori del Ministro provinciale Fr. Antonio Tremigliozzi del Sannio e dell’Irpinia ANNO XXXVI (NUOVA SERIE) - Natale di Francesco a Greccio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 N. 4 OTTOBRE-DICEMBRE 2020 di S. Ecc. Mons. Felice Accrocca Reg. Trib. BN 1-12-1952, n. 16 - Il Natale in Terrasanta in tempo di Pandemia . . . . . . . . . 5 Editore: Ente Provincia Frati Minori di Fr. Ibrahim Faltas “S. Maria delle Grazie” Viale San Lorenzo, 8 82100 Benevento - Le opere di P. Andrea Martini nei conventi della Pro- vincia dei Frati minori del Sannio e dell’Irpinia . . . . . . . 8 Sede di Redazione: di Fr. Davide Panella Convento “Le Grazie” Viale San Lorenzo, 8 82100 Benevento - Gruppo di Preghiera “Padre Isaia”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Tel. 0824.328211 di Fr. Sabino Iannuzzi Direttore Responsabile: Fr. Sabino Iannuzzi - Prima Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Direttore Editoriale: Fr. Davide Fernando Panella - Professione Solenne - Rito di Accoglienza . . . . . . . . . . 18 Ufficio Comunicazioni: http://www.fratiminorisannioirpinia.it/ email: segreteria@fratiminorisannioirpinia.it - Volgeranno lo sguardo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 di Fr. Ferdinando Campana Responsabile: Fr. Camillo Iovieno Stampa: PIESSE Grafica & Stampa s.n.c. - Cammino di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 Via Crocevia Sala, 25/A - ( 0824 871359 di Fr. Francesco Falco FOGLIANISE (BN) piesse@piessegrafica.it - www.piessegrafica.it - Logo Pastorale Giovanile Vocazionale . . . . . . . . . . . . . . . 24 AVVISO di Èquipe Pastorale Giovanile Vocazionale Contribuisci con la tua offerta alla pubblicazione - I nostri defunti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 di VOCE FRANCESCANA del Ministro provinciale Fr. Antonio Tremigliozzi per l’anno 2021. con il C/C postale; IBAN: IT65 J076 0115 - Pubblicazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 0000 00013 030 820. Grazie. - Ordinazione sacerdotale di Fr. Marco Reynoso. . . . . . 28 I di copertina: Lorenzo Lotto, Adorazione del Bambino, 1523 National Gallery of Art di Washington.
PRIMOGENITO TRA MOLTI FRATELLI abato 3 ottobre di quest- documento il Santo Padre desidera «che, anno, Papa Francesco si è in questo tempo che ci è dato di vivere, recato ad Assisi per firmare riconoscendo la dignità di ogni persona la nuova Enciclica “Fratelli umana, possiamo far rinascere tra tutti tutti”, in cui propone la fra- un’aspirazione mondiale alla fraternità. ternità e l’amicizia sociale […] Sogniamo come un’unica umanità, come le vie per costruire - come viandanti fatti della stessa carne attraverso l’impegno di tutti - un mondo umana, come figli di questa stessa terra migliore, più giusto e pacifico. che ospita tutti noi, ciascuno con la ric- Lo stesso Pontefice afferma nell’En- chezza della sua fede o delle sue convin- ciclica che la motivazione per la sua pub- zioni, ciascuno con la propria voce, tutti blicazione si deve a San Francesco: egli fratelli!» (n. 8). «ricevette dentro di sé la vera pace, si Ciascuno di noi dovrebbe condivi- liberò da ogni desiderio di dominio sugli dere questo sogno, e per farlo il tempo più altri, si fece uno degli ultimi e cercò di bello e suggestivo è proprio il Natale, in vivere in armonia con tutti», perché «aveva cui contempliamo e celebriamo il mistero compreso che “Dio è amore; chi rimane del Figlio di Dio che “si è incarnato nel nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in seno della Vergine Maria e si è fatto lui” (1 Gv 4,16)» (n. 4). Inoltre, con questo uomo”, uno come noi. Per questo la Let- Assisi, 3 ottobre 2020, Papa Francesco firma l’Enciclica Fratelli tutti. 1
tera agli Ebrei annuncia: Gesù “non si ver- In questo tempo di pandemia che gogna di chiamarci fratelli” (Eb 2, 11). stiamo vivendo, in cui sperimentiamo il Questa frase, così semplice, contiene tutto peso e la fatica della distanza sociale, il il mistero del Natale: Dio decide, in Natale viene nuovamente ad “annun- maniera irrevocabile, di farsi nostro ciarci” che Dio ha “annullato” le distanze fratello. con l’uomo facendosi uomo. Questo A Natale scopriamo, quindi, la radice Natale viene a donarci la speranza che in profonda della fraternità: «quelli che Dio Cristo è possibile sognare una società da sempre ha conosciuto, li ha anche pre- nuova, con relazioni più autentiche, più destinati a essere conformi all’immagine fraterne. del Figlio suo, perché egli sia il primoge- Ai lettori di Voce francescana auguro nito tra molti fratelli» (Rom 8, 29). Nell’o- buon Natale, facendo mia questa pre- Sieger Köder, Natale a Greccio, Ellewangen (Germania) melia della Messa della notte di Natale del ghiera: «Signore Gesù, tu che hai voluto 2010, Benedetto XVI, commentando que- nascere come primo di molti fratelli, sto versetto paolino, affermò: «Gesù è il donaci la vera fratellanza. Aiutaci perché primo di una serie di fratelli, il primo, diventiamo simili a te. Aiutaci a ricono- cioè, che inaugura per noi l’essere in scere nell’altro che ha bisogno di me, in comunione con Dio. Egli crea la vera fra- coloro che soffrono o che sono abbando- tellanza – non la fratellanza, deturpata dal nati, in tutti gli uomini, il tuo volto, ed a peccato, di Caino ed Abele, di Romolo e vivere insieme con te come fratelli e Remo, ma la fratellanza nuova in cui sorelle per diventare una famiglia, la tua siamo la famiglia stessa di Dio. Questa famiglia» (Benedetto XVI, Messa della nuova famiglia di Dio inizia nel momento notte di Natale del 2010). in cui Maria avvolge il “primogenito” in fasce e lo pone nella mangiatoia». FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI Ministro provinciale 2
NATALE DI FRANCESCO A GRECCIO rancesco «aveva per il come dell’Occidente, che rappresenta Natale del Signore più sovente la culla in cui Maria depone il d e vo z i o n e c h e p e r Bambino come un sarcofago di pietra. qualunque altra festività Questa sua devozione Francesco la dell’anno»: lo dissero i suoi rese visibile, in particolar modo, a Grec- Compagni, i quali pur si cio, nel Natale del 1223. Riepilogo i fatti. resero conto che una tale affermazione Il Santo predispose l’occorrente per cele- finiva per togliere la centralità assoluta brare in modo degno l’eucaristia in quel spettante invece alla Pasqua di Cristo. Ma giorno solenne: con l’aiuto di un uomo il beato Francesco diceva, essi ricordano, della contrada, di nome Giovanni, fece che «fu dal giorno della sua nascita che mettere della paglia in una mangiatoia e egli si impegnò a salvarci» (CAss 14: FF fece procurare perfino un bue e un asino, 1560). E Francesco aveva in ciò perché fosse visibile a tutti, con «gli occhi pienamente ragione, fedele a una del corpo», in qual modo il fanciullo Gesù tradizione anche iconografica, dell’Oriente era nato a Betlemme, privo di tutto ciò che Santuario di Greccio, affresco di scuola Giottesca (sec. XIV) che rappresenta, in due scene, il Presepio di Greccio e la Natività di Betlemme con l’immagine della Vergine nell’atto di allattare il Bambino Gesù. 3
è necessario a un infante. Giovanni pre- degnazione! O umiltà sublime! O subli- parò ogni cosa e il popolo accorse in mità umile, che il Signore dell’universo, massa portando ceri e fiaccole; dopo aver Dio e Figlio di Dio, si umili a tal punto da meditato la grandezza del mistero, sulla nascondersi, per la nostra salvezza, sotto greppia venne approntato l’altare e fu cele- poca apparenza di pane! Guardate, fratelli, brata l’eucaristia; Francesco, diacono, l’umiltà di Dio, e aprite davanti a lui i intonò il Vangelo e predicò al popolo, par- vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché lando con molto trasporto: terminata la siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi celebrazione, tutti tornarono alle proprie trattenete per voi, affinché tutti e per intero dimore pieni di gioia (1Cel 84-86: FF vi accolga Colui che tutto a voi si offre» 468-470). (LOrd 26-29: FF 221). Francesco, quindi, non inscenò un Espropriarsi di tutto, anche di ogni presepe come oggi l’intendiamo, quanto attesa nei riguardi degli altri. volle ricreare le condizioni per un incon- Nel Natale del 1223 Francesco volle tro reale con il mistero dell’incarnazione. ricordarlo ancora! Il Signore nasceva di Non c’era il Bambino nella mangiatoia (né nuovo, umile e povero come a Betlemme, vi furono altri a interpretare i ruoli di Giu- e chiedeva agli uomini di seguire le sue seppe e Maria), ma su quella stessa man- orme. giatoia fu celebrato il sacrificio eucari- Il Signore nasce ancor oggi, in giorni stico, poiché per Francesco eucaristia e tanto difficili, si fa vicino a ognuno di noi, incarnazione rimandavano alla stessa quando noi – soggetti a un nemico che scelta di fondo, la scelta di un Dio che si non vediamo – non possiamo farci vicini umilia, che si svuota delle sue prerogative gli uni agli altri. divine, per la salvezza dell’uomo. Cosa vuol dire aprirgli il cuore, per- Il suo pensiero è sufficientemente mettergli di dimorare in noi? Vuol dire chiaro in proposito, in sintonia con molti seguirlo nelle sue scelte, anzitutto, privan- altri autori del tempo. «Ecco, ogni giorno doci anche noi di attese nei riguardi degli egli si umilia – scrive –, come quando altri, disposti a donare con gratuità, senza dalla sede regale discese nel grembo della desiderare nulla in cambio, dimenticando Vergine; ogni giorno egli stesso viene a le offese ricevute, quand’anche provenis- noi in apparenza umile; ogni giorno sero da persone alle quali abbiamo fatto discende dal seno del Padre sull’altare del bene. nelle mani del sacerdote» (Am I, 16-18: Vuol dire pure, in un tempo nel quale FF 144). L’eucaristia perpetua quindi l’in- l’obbligatoria distanza rischia di far cre- carnazione di Cristo nella storia e, al scere in noi diffidenza per l’altro, non tempo stesso, esige che – come Cristo – ripiegarci in noi stessi, non lasciarci – in sappiamo espropriarci di tutto, senza rite- una parola – vincere dall’egoismo che la nere per noi niente di noi stessi. crisi in atto potrebbe incentivare, per tro- Lo grida a viva voce, Francesco, in varci, alla fin fine, ancora più soli e tristi. un passo pieno di lirismo della Lettera a Non soli, ma solidi; solidi e solidali. tutto l’Ordine: «Tutta l’umanità trepidi, Ne saremo capaci? l’universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull’altare, nelle mani del sacer- dote, è presente Cristo, il Figlio del Dio S. ECC. MONS. FELICE ACCROCCA vivo. O ammirabile altezza e stupenda Arcivescovo di Benevento 4
IL NATALE IN TERRA SANTA IN TEMPO DI PANDEMIA esidero innanzitutto ringra- Israele e in Palestina, siamo a Cipro, in ziare i frati minori della Siria, Giordania, Libano, Egitto e pur- Provincia del Sannio e troppo in questo periodo 10 frati sono dell’Irpinia e tutti i benefat- saliti alla Casa del Padre, e questo ha tori del “Progetto Betania” addolorato molto la nostra comunità. per la continua vicinanza e La nostra missione in Terra Santa solidarietà dimostrata in questi duri mesi continua, scandita dal calendario liturgico di pandemia, da parte vostra, nei confronti ma nella solitudine, poiché nella maggior di tutti noi che viviamo in Terra Santa. parte delle celebrazioni siamo presenti Sono passati otto mesi dalla diffu- solo noi religiosi, e la mancanza dei fedeli sione del coronavirus nel mondo, che ha e dei pellegrini è per noi una ferita fatto cambiare radicalmente la nostra vita, profonda. soprattutto colpendo tante famiglie con Ma la nostra preghiera rafforza la tragici lutti. A volte sembra una situazione nostra speranza, che cerchiamo di infon- surreale, e quasi impossibile! dere nelle nostre comunità e alle famiglie Come sapete noi frati francescani cristiane, che vivono in Terra Santa e lavo- siamo presenti in diversi paesi; oltre che in rano prevalentemente nel settore del turi- Betlemme, Basilica e piazza della Natività 5
smo religioso, duramente colpito dalla Tutte le scuole con i piccolini sono prolungata assenza dei pellegrini a causa impegnate a fare diverse attività creative, del Covid, causando un aumento elevatis- dal teatro, allo sport, al disegno. È per tutti simo della povertà, e in molti casi, molte una sana competizione, ma ne traggono famiglie sono prese dalla disperazione di tutti beneficio perché i bambini vivono ore non trovare una soluzione. di spensieratezza, in un contesto di diffi- In questi mesi abbiamo lavorato tan- coltà enorme che stanno vivendo i cri- tissimo per la scuola, per garantire il stiani di Betlemme. Non c’è nessuna fonte diritto allo studio per tutti, e ci siamo di economia, tutto è ancora chiuso: alber- organizzati con la didattica a distanza, con ghi, ristoranti... un impegno economico molto consistente. Anche noi stiamo soffrendo la man- Abbiamo dovuto attrezzare tutta la stru- canza dei pellegrini: le nostre “Casa mentazione adatta per i professori - che da Nova”, sono ancora chiuse e molte fami- scuola fanno lezione online - e dare gli glie sono a casa senza lavoro e, soprattutto strumenti adeguati a tutti gli studenti per a Betlemme, senza nessuna sussistenza. poter seguire da casa tutto il percorso È in questo clima, di grande fatica ed scolastico. isolamento, che ci stiamo preparando alle Questo nuovo sistema lo abbiamo celebrazioni del Santo Natale. adottato in tutte le scuole di Gerusalemme Per Betlemme il periodo natalizio, per le classi dei grandi; mentre i bambini con i diversi eventi che si organizzano dell’asilo frequentano la scuola giornal- (come la Messa della notte di Natale e mente, proseguendo in tutte le attività, con l’accensione dell’albero davanti la Basilica l’inserimento dei controlli quotidiani di della Natività), è sempre stato importantis- temperatura all’ingresso della scuola e di simo, perché rappresenta la chiusura di un tutte le norme di sicurezza sanitarie. anno, ma anche l’inizio di un periodo A Betlemme - in cui da quest’anno nuovo, per far rifiorire economicamente la sono anche Direttore della scuola - i città, ma soprattutto un tempo di gioia e di ragazzi hanno ripreso a frequentare la festa per le famiglie. scuola normalmente. P. Ibrahim in piena azione… calcistica Bambini di Betlemme 6
Ricordo bene che l’anno scorso è È la festa nella quale tutti dobbiamo stato un anno eccezionale: non si riusci- diventare per gli altri come l’angelo di vano a contenere le persone che erano luce, che affascinando i pastori ha fatto giunte da tutto il mondo per celebrare la comprendere loro l’annuncio rassicurante: Santa Notte a Betlemme. “Non temete! Ecco, vi annuncio una Quest’anno sarà il nostro primo grande gioia, che sarà di tutto il popolo: Natale in tempo di pandemia e sta a noi, oggi, nella città di Davide, è nato per voi oggi, rendere vivo e diffondere il messag- un Salvatore, che è Cristo Signore”. gio di Betlemme, perché è da questa pic- Come i pastori lasciamoci dunque cola città, doppiamente isolata, dal muro e condurre verso il luogo dove è apparsa la dal Covid, che si sprigiona per l’umanità luce che illumina il mondo. intera la luce della Speranza, così come ci E in quell’“oggi” ci sono tutti i nostri ricorda il profeta Isaia: “Il popolo che “oggi”, c’è la nostra storia fino al suo com- camminava nelle tenebre ha visto una pimento, e incontreremo lo sguardo del grande luce; su coloro che abitavano in Bambino Gesù che ci parla di amore, per- terra tenebrosa una luce rifulse” (9, 1). dono, misericordia. Una luce che rischiara il nostro buio, È il motivo vero della gioia del di questi mesi così tragici e difficili, ma è Natale! Auguro a tutti voi, alle vostre la luce del mistero dell’Incarnazione: il famiglie e a tutti vostri bambini un Santo Figlio di Dio ha assunto la nostra carne, è Natale, e vi porterò con me nelle mie pre- entrato senza paura e riserve nel piccolo ghiere nel luogo santo della Grotta della Bambino di Betlemme. Natività a Betlemme, con l’augurio di E tutti noi, da qualsiasi parte del rivederci presto in Terra Santa. mondo ci troviamo, siamo come i semplici pastori di Betlemme che hanno avuto bisogno dell’angelo per conoscere la via dove andare per trovare la luce, che nella FR. IBRAHIM FALTAS Notte Santa ha rotto per sempre il buio. Direttore delle Scuole di Terra Santa L’obiettivo missionario primario della Provincia è rivolto alla “prima Missione dell’Ordine”, la Custodia di Terra Santa, attraverso le adozioni a distanza dei bambini di Gerusalemme (Progetto Betania) ed il sostegno ad alcune iniziative specifiche nella Terra di Gesù ed in Siria. La Provincia, poi, collabora ai progetti formativi e di evangelizzazione della Provincia del Verbo Incarnato in Africa Occidentale. Per sostenere le iniziative missionarie della nostra Provincia, puoi utilizzare: Codice Iban: IT65 J076 0115 0000 0001 3030 820 Intestato a: Voce Francescana – Provincia Sannito-Irpina 7
Le opere di P. Andrea Martini nei Conventi della Provincia dei Frati minori del Sannio e dell’Irpinia Andrea Martini, frate minore (1917 - 1996), ha lasciato una cifra artistica notevole nel secolo XX, e non solo nell’arte “sacra”. La sua attività, quanto mai duttile e poliedrica, si è espressa nella pittura, scultura e nel restauro. Ad una precisa domanda: “Lei Padre si sente più pittore o scultore, più incisore o architetto” ?, rispose: “Questo è il problema! Quando dipingo penso alla scultura, quando scolpisco dico fra me: forse dovrei fare sol- tanto l’architetto”.1 Nelle sue opere, P. Martini si esprime con uno stile inconfondibile, che privilegia la stilizzazione. Ma la sua non è un’arte astratta o ermetica, perché si legge in ogni partico- lare. Inoltre, P. Martini guarda ed interpreta il creato con occhio francescano nel senso che di esso intende esprimere il senso della poesia, dell’amore e della salvezza. Le sue opere si trovano in varie parti del mondo; in Italia e nei Santuari della Terra Santa, sono numerose. Anche in quattro Conventi della Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, sono presenti opere importanti del frate-artista. Le presentiamo tutte anche perché si possa avere un quadro preciso e completo della sua arte.2 BENEVENTO, CONVENTO “LE GRAZIE” VIA CRUCIS, 21 GIUGNO 1959 XIV stazione: Gesù è deposto nella tomba 1 (AAVV, P. A. Martini, tip. Brunis, Roma, 1986, p.24) 2 Nel numero di aprile 2020 della rivista di cultura francescana “ Frate Francesco”, M. Pizzo ha pubblicato Dipinti e grafica del P. Andrea Martini nell’archivio provinciale di Aracoeli, pp. 175-202. 8
In ognuna delle 14 formelle in bronzo (cm 100 x cm 110) sono rappresentati sempre tre personaggi, eccetto per due stazioni, l’ottava e la dodicesima, che ne presentano quattro. Gesù si trova in tutte le stazioni, eccetto per l’ultima, in quanto è nella tomba. Attraverso un’intuizione artistica essenziale e semplice, P. Martini ha saputo cogliere il senso pro- fondo degli ultimi avvenimenti della vita di Gesù Cristo su questa terra. E’ Lui che occupa la scena in ogni stazione, e accanto ci sono soltanto quei personaggi, che caratterizzano quella situazione. Dinanzi a questa Via Crucis non siamo distratti da nessun elemento figurativo di contorno di persone o di paesaggi. L’artista ha tradotto la Passione e Morte di Nostro Signore secondo il racconto degli evangelisti, presentando il senso del momento attraverso un’arte figurativa e nello stesso tempo simbolica. Grande fu lo stupore al momento della dell’inaugurazione, il 21 giugno 1959, che ha segnato una delle date più importanti per la Basilica della Madonna delle Grazie. La monumentale Via Crucis fu inaugurata tra la viva ammirazione delle numerose Autorità, rappresentanti della Cultura e della Stampa e moltissimi fedeli. Il Sindaco, prof. Rotili, cultore e intenditore di arte, alla presenza delle massime Autorità della Provincia, fece una esaltazione convinta dell’opera originale, robusta, vibrante, degna della gloriosa tradizione beneventana, che nel passato ha dato a Benevento le meravigliose porte di bronzo del Duomo. LAMPADA VOTIVA A SAN FRANCESCO, 4 OTTOBRE 1959 ( bronzo, h. cm 41 ) Realizzata per accogliere l’olio offerto per la lampada votiva in onore del Santo Patrono d’Italia, esprime nella simbologia delle mani il senso profondo della preghiera e della fede, che alimentarono la vita di San Francesco d’Assisi. 9
STATUA DI SAN FRANCESCO “BENEDICENTE”, 3 LUGLIO 1964 La statua in bronzo di S. Francesco fu benedetta il 3 luglio 1964 da S. Ecc. Mons. Raffaele Calabria in occasione del 25° anno della proclamazione di S. Francesco a Patrono d’Italia (1939-1964). La statua è poggiata su di un plinto sulla facciata del convento, in atto di benedire i frati che partono dal convento e tutta la gente che viene nella Basilica della Madonna delle Grazie. ( bronzo, h. cm 195) ACQUASANTIERE, 1965 I due Angeli con acquasantiera tra le mani sono collocati all’ingresso della Basi- lica della Madonna delle Grazie. Rappresentano due giovani, slanciati e raccolti, che accolgono i fedeli, i quali con il segno della croce, dopo aver attinta l’acqua benedetta, danno inizio all’incontro con il Signore presente nella sua Casa. ( bronzo, h. 220 cm) 10
SAN GIOVANNI PAOLO II “PELLEGRINO APOSTOLICO”, 2 LUGLIO 1990 ( bronzo, h. cm 300) La statua di elevata sensibilità artistica sintetizza plasticamente il pontificato di Giovanni Paolo II, proteso verso il mondo intero per portare il messaggio di Cristo. Il bronzo modellato lievemente sembra assecondare questo cammino, espressione del desiderio del cuore di un Padre per avvicinare i suoi figli. La pesantezza del bronzo e la fissità dell’immagine non impediscono di leggervi un alto significato spirituale. Infatti, le insegne episcopali, casula e mitra, fondendosi con il corpo del pontefice, non distolgono l’attenzione, mentre lo sguardo è catturato dalla mano sinistra, che, impugnando con vigore il pastorale, indica il senso del cammino, che trova solamente nel messaggio salvifico della Croce il suo fondamento. La mano destra aperta indica, poi, la direzione di tale messaggio che deve arrivare nei cinque continenti della Terra. Posta su un basamento di granito, la statua è situata al lato destro della Basilica, all’interno della cancellata. Sul basamento si legge: A Giovanni Paolo II Pellegrino Apostolico la Città di Benevento e i Frati Minori in perenne ricordo della sua Visita a questo Santuario ideale riferimento Mariano della Chiesa che è in Benevento - 2 luglio 1990 - 11
VITULANO, CONVENTO “SS.MA ANNUNZIATA - SANT’ANTONIO” E’ il convento che porta l’impronta artistica del P. Martini, in modo più evidente. Si deve alla sua direzione il restauro della chiesa e del campanile, che furono riportati allo stile del sec. XV. I primi lavori di restauro iniziarono nel 1963 e si conclusero l’anno suc- cessivo con un nuovo assetto del presbiterio, dell’altare di Sant’Antonio e la realizzazione di quattordici stazioni della Via Crucis in terracotta (45x50 cm). Ripresi i lavori, nel 1972, furono portati a termine nel 1976. In questi anni, furono effettuate le opere di consolida- mento e di restauro della chiesa e del campanile. Nel complesso conventuale si trovano le seguenti opere: BALAUSTRA, 1963 Balaustra in travertino e ferro battuto all’altare maggiore. VIA CRUCIS IN TERRACOTTA, 1964 I stazione: Gesù è condannato a morte II stazione: Gesù è caricato della Croce 12
DUE ANGELI IN VOLO, 1975 ( bronzo, h. 4 mt) I due Angeli in volo reggono una cornice, anche in bronzo, con il quadro di Maria SS.ma Annunziata sull’altare maggiore. LEGGIO E CROCIFISSO ALL’ALTARE MAGGIORE, 1975 13
Facciata della chiesa, del campanile e del convento, dopo il restauro del 1972 - 1975 STATUA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI, 1976 “Laudato sie, mi Signore” Il monumento a San Francesco fu collocato nello piazza, davanti la Basilica, il 3 ottobre 1976. Fu benedetto il 31 ottobre 1976 dall’Arcivescovo di Benevento, Mons. Raffaele Calabria. Nel basamento si legge: Il Terz’Ordine Francescano e il popolo della Valle a S. Francesco nel 750° della sua morte. 3. X. 1976. ( bronzo, h. 180 cm) 14
LIONI, CONVENTO “SAN ROCCO” STATUA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI, 1962 “Altissimo, onnipotente bon Signore” La statua, commissionata da P. Geremia Parlati nel 1962, fu posta nel piazzale del Municipio sul viale IV novembre, poco distante dal Convento. L’inaugurazione del monumento avvenne il 10 ottobre 1971, presente il Vescovo Mons. Gastone Mojaisky-Perrelli. Restò in questo luogo fino al terre- moto del 23 novembre 1980. Con l’inaugurazione della nuova Chiesa conventuale di San Rocco nel 1988, fu posizionata davanti al Convento dove attualmente si trova. ( bronzo, h. 310 cm) FAICCHIO, CONVENTO “SS. SALVATORE” TABERNACOLO, 1975 LEGGIO, 1985 Nella chiesa conventuale si trovano: il tabernacolo con croce astile all’altare maggiore e nel presbiterio, il leggio formato con quattro immagini bibliche (aquila, uomo, leone, bue) che fanno riferimento agli autori dei quattro Vangeli ( Giovanni, Matteo, Marco e Luca) in cui è presente la storia del nostro Salvatore. (bronzo, h. 135 cm) (bronzo, h. 150 cm) FR. DAVIDE PANELLA 15
GRUPPO DI PREGHIERA “PADRE ISAIA” n occasione dell’annuale valori cristiani per la crescita nel cam- ricordo del passaggio da mino personale di santità; questa terra al cielo del - recitare almeno una volta la setti- Servo di Dio Padre Isaia mana il Santo Rosario; Columbro, celebrato - recitare ogni giorno la preghiera domenica 12 luglio sera di intercessione per la beatificazione/cano- sul sagrato della Basi- nizzazione del Servo di Dio; lica SS. Annunziata e S. Antonio di Vitu- - recarsi periodicamente in pelle- lano, a motivo delle restrizioni stabilite grinaggio alla tomba del Servo di Dio. per le liturgie in questo tempo di pande- Così come, i momenti comunitari che mia, il Ministro provinciale ha annun- si terranno principalmente presso il Con- ziato, per l’occasione del 16° anniversario vento e la Basilica “SS.ma Annunziata e della morte del Servo di Dio, la costitu- S. Antonio” in Vitulano, saranno zione del Gruppo di Preghiera “Padre caratterizzati; Isaia Columbro”, quale “sodalizio di asso- - dall’Adorazione eucaristica comu- ciazione di fedeli appartenenti all’Ordine nitaria, ogni 1° mercoledì del mese (ore dei Frati Minori”. Grande è stata la gioia 21.00); dei fedeli presenti e dei frati minori della - dalla celebrazione eucaristica Comunità di Vitulano e non. E’ iniziato mensile (ore 7.30 nei giorni feriali o così un tempo nuovo per la diffusone della vespertina nei giorni festivi), ogni 13 del fama di santità di Padre Isaia e per impe- mese in ricordo del giorno della nascita al trare dal Servo di Dio i segni prodigiosi cielo del Servo di Dio e per il concomi- della manifestazione dei favori celesti del tante ricordo di Sant’Antonio di Padova; Signore. Dalle settimane successive all’an- - dall’incontro di formazione cri- nunzio si è dato vita ad una puntuale e stiana e francescana, ogni terzo sabato del capillare sensibilizzazione anzitutto tra i mese dopo la celebrazione eucaristica fedeli della Valle Vitulanese. Purtroppo a vespertina; motivo delle restrizioni vigenti generate - dalle specifiche iniziative legate dal Covid-19, pur avendo ricevuto diverse ad anniversari particolari della vita del adesioni, non si è ancora potuto dare il via Servo di Dio. alle prescritte attività, stabilite dallo Sta- tuto proprio, che per ogni aderente si Tutto è pronto e speriamo che presto caratterizzeranno a due livelli: personale e si possa dar inizio alle attività. Le iscri- comunitario. zioni sono sempre aperte, non è prevista Infatti, ogni componente del gruppo alcuna scadenza e quanti vorranno rice- si impegnerà a: vere informazioni potranno rivolgersi alla - crescere nel proprio cammino di Comunità dei Frati di Vitulano. fede attraverso la preghiera e la frequenza Affidiamoci al nostro Servo di Dio in costante e regolare alla vita cristiana e questo tempo di pandemia perché inter- sacramentale; ceda per tutti: malati ed operatori sanitari - curare la propria formazione spi- e ci preservi con la sua intercessione. rituale, partecipando agli incontri comuni- tari dedicati all’approfondimento dei FR. SABINO IANNUZZI 16
PRIMA PROFESSIONE Vitulano, Basilica “SS.ma Annunziata e S. Antonio”, 25 luglio 2020 Fr. Salvatore Ascierto, dopo il periodo della prova, emette la prima professione religiosa. Vitulano, Basilica “SS.ma Annunziata e S. Antonio”, 12 settembre 2020 Fr. Alessandro Mattetti, dopo l’anno del Noviziato, emette nelle mani del Ministro provinciale, Fr. Antonio Tremigliozzi, la prima professione religiosa. 17
PROFESSIONE SOLENNE Benevento, 29 settembre 2020 Benevento, Basilica “Le Grazie”, 29 settembre 2020 Fr. Vincenzo Romano(sx) e Fr. Francesco Falco(dx) nelle mani del Ministro provinciale, Fr. Antonio Tremigliozzi, si consacrano per sempre al Signore. RITO DI ACCOGLIENZA Potenza, 30 settembre 2020 Potenza, Chiesa “Santa Maria del Sepolcro” , 30 settembre 2020 Rito di accoglienza di otto giovani al Postulandato. Tra essi (secondo da dx) Pio Ruggiero della nostra Provincia del Sannio e dell’Irpinia. 18
“VOLGERANNO LO SGUARDO…” Chi entra nella Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria trova sul presbiterio questa citazione del profeta Zaccaria: «guarderanno a colui che hanno trafitto» (Zc 12, 10). Da domenica 29 novembre 2020, in quel presbiterio è presente un nuovo Crocifisso, benedetto da S. Ecc. Mons. Arturo Aiello durante la celebrazione eucaristica delle ore 18.00, che sarà venerato insieme alle tavole raffiguranti i santi Francesco e Chiara d’Assisi. Le opere sono state realizzate dal Maestro Piero Casentini. Al termine della S. Messa il parroco Fr. Franco G. Bigotto ha anche annunciato il dono dell’Indulgenza Plenaria concesso da Papa Francesco a tutti i fedeli che pregheranno dinanzi alla sacra Immagine ogni anno nei seguenti giorni: il 29 novembre (giorno dell’esposizione), il 25 dicembre, il 1° gennaio, il 6 gennaio, durante il Triduo Pasquale, nel giorno in cui la Chiesa celebra il Cuore Immacolato di Maria e nella Solennità di Cristo Re. Questo nuovo crocifisso attira lo sguardo del fedele, e lo invita a fare esperienza del suo amore e della sua misericordia. Riportiamo di seguito il commento all’opera di Casentini di Fr. Ferdinando Campana, frate minore della Provincia delle Marche, stu- dioso di liturgia e di arte. a chiesa Cuore Immacolato Cristo glorioso e di due tavole con S. Fran- di Maria dei Frati Minori di cesco e S. Chiara. Piero Casentini è un Avellino si arricchisce di un artista del nostro tempo, della campagna gruppo di opere dell’artista romana, di Valmontone, che meglio e più Piero Casentini: si tratta di di qualsiasi altro si è dedicato a rappresen- una croce dipinta con il tare soggetti francescani e a questo sog- Avellino, Chiesa “Cuore Immacolata di Maria”, 29 novembre 2020 Crocifisso con i Santi Francesco e Chiara, opera dell’artista Piero Casentini. 19
getto legati: San Francesco e Santa Chiara, del Crocifisso di San Damiano, che, santi francescani, cantico delle creature, secondo le fonti antiche francescane parlò croci dipinte di caratteristico stile france- a S. Francesco. Il secondo tipo è quello scano. Ma, non sono tanto i soggetti fran- della croce dipinta di Giunta Pisano a S. cescani che Piero dipinge, è soprattutto il Maria degli Angeli o le varie croci dipinte suo stile, il suo modo di concepire, di pen- di Cimabue, come quella di S. Domenico sare di ragionare di vivere. Piero, fin da di Arezzo, o di artisti francescani come ragazzo è stato conquistato da Cristo e quello del S. Convento di Assisi e della dalla Chiesa: Vescovi, sacerdoti e frati lo chiesa di S. Francesco ad Arezzo. hanno coinvolto in avventure artistiche di Casentini si ispira a questa tradizione soggetto religioso e lui, un uomo dal cuore collaudata e riproduce, anche se in stile semplice, limpido e puro, ha trasmesso proprio, uno di questi esemplari. nell’arte la bellezza, la semplicità e lo stile Notiamo innanzitutto che il corpo del che scaturiscono dalla sua familiarità con crocifisso è bello, slanciato, glorioso, il San Francesco e con il mondo france- volto sorridente, Egli è vivo e risorto, scano. Non conosco nessun artista, in Ita- anche se porta i segni della Passione, quali lia e in Europa, che sia così profonda- le stimmate del costato e delle mani, il mente impregnato di spiritualità, che sap- corpo seminudo crocifisso, la croce che pia parlare attraverso le immagini alla gli fa da sfondo. Le braccia sono perpen- gente che prega davanti alle sue opere e dicolari al corpo, formando una bilancia: è che ammira quell’arte, così profonda- la maniera con Cristo ha salvato l’uma- mente adatta alla preghiera, alla contem- nità, facendo del suo corpo crocifisso il plazione e al gusto delle cose belle di Dio. prezzo del nostro riscatto. La croce è blu, Ora ha rappresentato per la chiesa del come tutte le antiche croci: il blu è il Cuore Immacolato di Maria di Avellino un gruppo di tre soggetti: la croce dipinta con il crocifisso risorto, due tavole con S. Francesco e S. Chiara. La croce dipinta è un soggetto sem- pre rappresentato nell’arte cristiana, in due moduli fondamentali: il Christus trium- phans o glorioso e il Christus patiens o sofferente, il primo è proprio del I millen- nio cristiano, ossia fino al 1100. Il secondo parte dal 1200, proprio da S. Francesco, e arriva fino a oggi. Il Cristo glorioso è si crocifisso sulla croce, ma ha i tratti del vivente: gli occhi aperti, il corpo elevato, lo sguardo maestoso, i segni della vittoria sulla morte e della risurrezione sono più in risalto. Il secondo ha gli occhi chiusi, il corpo pendente, il capo reclinato sulla spalla, i segni della passione e della soffe- Avellino, Chiesa “Cuore Immacolata di Maria”, renza appaiono più evidenti. Uno degli 29 novembre 2020 esempi più belli del primo tipo è quello San Francesco, particolare 20
colore che si ricava dai lapislazzuli, ossia una pietra preziosa e assai costosa, che indica l’onore e lo splendore del re, del Signore, nobile e altissimo. La croce è sagomata, ossia circondata da una doppia cornice dorata, per mettere ancor più in risalto la dignità di colui che vi è stato affisso. Il drappeggio che sta dietro al corpo del Signore glorioso è formato da quadrati con croci con i quattro lati e con quattro raggi che da esse si dipanano, for- mato una X: è questa un’altra immagine tipica della croce gloriosa, ossia il trono del re, che ha uno schienale che mette in evidenza non lo sconfitto ucciso, ma il vit- torioso che siede sul suo trono regale. D’altronde la regalità di Cristo è indicata Avellino, Chiesa “Cuore Immacolata di Maria”, 29 novembre 2020 sia dal titulum crucis, posto al di sopra del Santa Chiara, particolare capo del Cristo, sia dal nimbo circolare dell’aureola, inscritto da una nuova croce, della Trinità, da cui egli proviene, per cui gemmata, preziosa, che fa da corona al egli opera e a cui tutto riconduce. capo del Cristo glorioso. Il corpo del cro- Il Crocifisso al centro della Chiesa cifisso è seminudo, coperto semplice- sta ad indicare ai cristiani che celebrano e mente da un lenzuolo o da un asciuga- pregano chi è Colui al quale essi devono mano, come quello di uno sposo nella volgere lo sguardo ed il cuore; chi vera- camera nuziale, bello e ammirabile, che mente li ha amati; chi ha dato la sua vita mentre ha dato la sua vita per la sua sposa, per loro; di chi si possono fidare; a chi la Chiesa e tutta l’umanità, l’ha redenta, possono dare la loro vita; chi è il loro re, il riscattata, conquistata con il suo amore. loro difensore, il loro sposo, il loro sacer- Tutte queste immagini simboliche proven- dote, il loro Dio. Di fronte a tanto amore, gono, all’origine, da un famoso inno di S. nessun altro amore può essere concorrente Venanzio Fortunato (+ 607) Vexilla regis o paragonato. Di fronte a tanta bellezza prodeunt (Avanzano i vessilli della croce), ogni altra bellezza sfigura. Di fronte a che paragona la croce al talamo nuziale, tanta forza, nessun altro potere può com- alla bilancia del grande riscatto, al trono petere. Lui ci dona sicurezza, ci guida del re, che è circonfuso con la sua corona come il buon pastore, ci ama come nessun e all’altare del sacerdote, che offre se altro mai, ci perdona i peccati, ci lava da stesso, immacolata vittima, sulla croce. ogni macchia, ci consola da ogni pena, ci Inoltre è necessario fare un accenno al conduce ai pascoli tranquilli della vita volto di Cristo, giovane e sprigionante eterna. Tutti lo devono sapere: per noi cri- luminosa luce, che porta i capelli aggiu- stiani Gesù è tutto, Gesù è grande, Gesù è stati e ricadenti sui due lati, tagliati a forte, Gesù è Colui per quale siamo dispo- mezzo da una linea ben demarcata e con sti a vivere e morire, a vendere tutto, a tre ciocche al centro della fronte, simbolo lasciare tutti e tutto, a portare la croce. 21
Accanto al crocifisso i due testimoni, mate al suo costato, mentre con la destra i due discepoli e seguaci, i due amici. benedice, avendo raccolto le due dita verso Ordinariamente sotto e accanto alla croce il palmo e le altre in atto benedicente: l’i- ci sono la beata Vergine Maria e San Gio- conografia greca, indica nelle due dita pie- vanni, i due testimoni che nell’ora della gate l’umanità e la divinità di Cristo che si morte erano acanto a lui. Qui, vengono sono umiliate nell’Incarnazione e nelle tre messi in risalto i due santi Francesco e erette il richiamo della Trinità. S. Chiara è Chiara che hanno vissuto, ognuno a suo la splendida donna consacrata a Dio, che modo il mistero della croce nella loro vita, mentre nasconde alla vista degli uomini i e che sono all’origine dei rispettivi e fra- tratti della sua femminilità risplende terni ordini: i Frati Minori e le Sorelle meravigliosa per la sua bellezza trasfigu- Povere. rata e donata a Cristo sposo: porta nella Francesco ha vissuto il mistero della mano destra i tre gigli della sua verginità, croce conformando la sua vita a quella del indossa l’abito della povertà accolta con Cristo povero e crocifisso e ricevendo il gioia dietro a Francesco, il cingolo che le dono delle stimmate sul monte della stringe i fianchi ed il velo intero che le Verna, desiderando di condividere tutto il copre il capo ed il collo, per indicare la dolore e tutto l’amore del suo amato sua totale consacrazione al Signore, come Signore. le Vergini sante. Chiara ha amato come sposa inna- In tal modo il Cristo Crocifisso non è morata il Cristo Crocifisso, contemplan- solo una bella immagine da ammirare, ma dolo e imitandolo perdutamente, come un Dio-uomo vivo, che si può seguire in diceva a S. Agnese di Praga, sua confi- ogni tempo, anche oggi, così come è stato dente e sorella nella vocazione: “Vedi che imitato e incarnato dai due santi fondatori: egli si è fatto per te spregevole e seguilo, essi invitano tutti a seguire e imitare la sua fatta per lui spregevole in questo mondo. bellezza, la sua povertà, la sua sofferenza Guarda, o regina nobilissima, il tuo sposo, redentrice, il suo “eccessivo” amore, come il più bello tra i figli degli uomini, dive- dice la III Considerazioni della Sacre nuto per la tua salvezza il più vile degli Stimmate. uomini, disprezzato, percosso e in tutto il Chi viene nella chiesa Cuore Imma- corpo più volte flagellato, morente tra le colato di Maria di Avellino, chiesa france- angosce stesse della croce: guardalo, con- scana, è invitato non solo a guardare al sideralo, contemplalo, desiderando di imi- Crocifisso, ma a riprodurre nella propria tarlo. Se con lui patirai, con lui regnerai, carne e nel proprio cuore, nel proprio spi- soffrendo con lui, con lui godrai, morendo rito e nella propria mente, nella propria con lui sulla croce della tribolazione, pos- vita e nel proprio ambiente i tratti del Cri- sederai con lui le eteree dimore negli sto crocifisso, che non sono soltanto quelli splendori dei santi e il tuo nome sarà di una sofferenza atroce, che può mettere annotato nel libro della vita e diverrà glo- paura, ma anche di una gloria e risurre- rioso tra gli uomini” (S. Chiara, Lettera II zione luminosa, che esalta e che infonde a S. Agnese di Praga). fiducia nella vittoria sopra ogni ferita, I tratti dei due santi sono quelli carat- dolore, sofferenza, sconfitta e miseria teristici. S. Francesco, vestito del povero umana. saio, stretto alla vita dalla corsa, con la mano sinistra mostra la ferita delle stim- FR. FERDINANDO CAMPANA 22
Cammino di ricerca coprire la propria voca- Vocazionale Frati Minori del Sannio e zione è avventurarsi nel dell’Irpinia; Instagram: pgv_ofm_sannio- cammino della ricerca, irpinia) attraverso i quali ogni giorno, con della scoperta di una bel- un video in diretta, una foto, o un sem- lezza che smuove la parte plice messaggio ispirato al Vangelo del più profonda di sé stessi. giorno, si cerca di raggiungere numerosi Perciò: «quando uno scopre che Dio lo giovani con il “buongiorno” (a cura della chiama a qualcosa, che è fatto per questo parrocchia di S. Michele Arcangelo di – può essere l’infermieristica, la falegna- Taurano) e #buonanottestella. La sfida alla meria, la comunicazione, l’ingegneria, quale si vuole fronteggiare è: “E’ possibile l’insegnamento, l’arte o qualsiasi altro dire bene della propria vita? Ogni giorno lavoro – allora sarà capace di far sbocciare attraverso le nostre pagine Dio vuole dirti le sue migliori capacità di sacrificio, gene- che tu sei prezioso”. A questi impegni rosità e dedizione» giornalieri si aggiun- (Christus Vivit 273). gono iniziative di cate- Tuttavia, non bisogna chesi online per tutti i aver paura di scoprire g i ov a n i , a c u r a di essere chiamati ad dell’équipe vocazionale una speciale consacra- dei Frati Minori del zione a Dio! Molto Sannio e dell’Irpinia. spesso, ci ricorda papa Non mancano poi per- Francesco, «abbiamo corsi di fede pensati considerato la voca- appositamente per i gio- zione come un’avven- vani. “Ricominci-Amo tura individuale, cre- dal cuore” è un per- dendo che riguardi sol- corso per i giovani, a tanto “me” e non prima cadenza mensile, dai 19 di tutto “noi”. In realtà, nessuno si salva da ai 35 anni, promosso dalle Suore France- solo, ma si diventa santi insieme. La vita scane Alcantarine di Scafati, in collabora- dell’uno è legata alla vita dell’altro, ed è zione con i Frati Minori delle Province necessario che ci prendiamo cura di que- “Sannito-Irpina” e “Salerno-Basilicata”. sta comune santità di popolo». “Fra-&-ternità” rappresenta un itinerario La Pastorale Giovanile Vocazionale, per- di fede “Visitando i monasteri della Cam- ciò, attraverso il carisma francescano, pania”. Accompagnati e guidati dalle vuole raggiungere tutti i giovani per gui- Sorelle Povere di Santa Chiara, i giovani darli ed accompagnarli nel cammino del avranno la possibilità di condividere e discernimento della propria scelta di vita, scoprire la bellezza di una vita nascosta. mostrando il volto bello di Cristo che Per maggiori informazioni e per rimanere chiama a vivere una vita bella. sempre aggiornato sulle attività della Soprattutto in questo tempo di pandemia, pastorale: seguici sui nostri social! sono importanti i canali di comunicazione sociale (Facebook: Pastorale Giovanile e FR. FRANCESCO FALCO 23
Il logo della Pastorale Giovanile Vocazio- vare al cuore della vita e compiere le giu- nale della nostra Provincia richiama non ste scelte. solo la proposta giovanile e vocazionale Il Cuore è il segno della vita, dell’amore; ma anche l’identità propria dei Frati è l’immagine della felicità che rimanda Minori del Sannio e dell’Irpinia. Al centro alla bellezza e alla gioventù. Il cuore è dell’immagine troviamo la Croce, sim- innestato nella croce perché ci ricorda che bolo della salvezza e dell’amore infinito di il nostro cuore deve essere sempre in sin- Dio da cui ci giunge l’invito: “CRISTO TI tonia con il cuore di Dio, per vivere la pie- SALVA. Guarda la sua Croce, aggrappati nezza della vita, per questo “il cuore di a Lui, lasciati salvare, perché coloro che si ogni giovane deve essere considerato terra lasciano salvare da Lui sono liberati dal sacra, portatore di semi di vita divina e peccato, dalla tristezza, dal vuoto inte- davanti al quale dobbiamo toglierci i san- la Croce Madonna e Bambino Il Cuore che abbraccia tutto riore, dall’isolamento” (CV 119). Dalla dali per poterci avvicinare e approfondire croce nasce la Chiesa, popolo dei salvati, il Mistero” (CV 67). Nel rileggere allego- rappresentato simbolicamente dall’imma- ricamente il nostro logo, nella croce, in gine stilizzata di Maria, madre e media- Maria e nel cuore, possiamo ritrovare inol- trice di grazia. “Maria veglia sui figli, su tre le iniziali della Pastorale Giovanile di noi suoi figli che camminiamo nella Vocazionale (PGV). È il richiamo al com- vita spesso stanchi, bisognosi, ma col desi- pito specifico della pastorale che invita derio che la luce della speranza non si ogni giovane a mettersi, con serietà, in spenga. La nostra Madre guarda questo ricerca della propria vocazione. popolo pellegrino, popolo di giovani che Perciò: “non rinunciate al meglio della lei ama, che la cerca facendo silenzio nel vostra giovinezza, non osservate la vita proprio cuore nonostante che lungo il dal balcone. Rischiate anche se sbaglie- cammino ci sia tanto rumore, conversa- rete. Non sopravvivete. Vivete! Datevi al zioni e distrazioni” (CV 48). Il movimento meglio della vita!”(CV 143). tondeggiante che caratterizza la figura di Maria è un invito a scendere sempre più in ÉQUIPE PASTORALE profondità, a fare discernimento per arri- GIOVANILE VOCAZIONALE 24
I NOSTRI DEFUNTI stesso padre Cristoforo nel 1992, con l’o- biettivo di sostenere le adozioni a distanza dei bambini del Piauì, terra dove era pre- sente la nostra Fondazione Missionaria. “Una vita per amare...”, è lo slogan che accompagna l’associazione ALFA. Può essere anche la sintesi della vita di Padre Cristoforo, che nella nostra Provincia era definito da molti come il frate dalle 3 G: geniale, gentile, generoso. Geniale, per il modo singolare e originale con cui spesso proponeva iniziative e soluzioni, nelle riflessioni e nei problemi; Gentile, per l’af- fabilità ed il sorriso con cui accoglieva sempre le persone; Generoso: per l’atten- Fr. CRISTOFORO MARTIGNETTI zione e la sensibilità verso i poveri e i 1944 - 2020 bisognosi, ma anche per la disponibilità Quando il Figlio dell’uomo verrà nella grazie alla quale non si tirava mai indietro sua gloria, dirà a quelli che stanno alla davanti ad una necessità. Per questi motivi, sua destra: Venite, benedetti del Padre la morte di p. Cristoforo è una grande per- mio, ricevete in eredità il regno preparato dita per la nostra famiglia francescana; la per voi fin dalla fondazione del sua gentilezza e la sua generosità ci man- mondo. Ogni volta che avete fatto queste cheranno. Ma viviamo tutto questo nella cose a uno solo di questi miei fratelli più fede e speranza cristiana, certi che egli ora piccoli, l’avete fatto a me”. è entrato nel Regno preparato per lui da Uso queste parole del capitolo 25 del Padre, e continuerà ad esserci vicino e ad Vangelo di Matteo, tratte dal “giudizio aiutarci. Padre Cristoforo è nato a San finale”, per iniziare il mio ricordo di padre Martino Sannita (BN) il 3 ottobre 1944, Cristoforo.Uso queste parole, perché da Attilio e Diomira Iannazzone; al fonte potrebbero definirsi il suo “manifesto battesimale gli fu dato il nome di Amleto. evangelico”; quasi sempre in ogni condivi- Il 3 ottobre 1955, seguendo i passi del fra- sione le ripeteva, per ricordare anche con tello padre Bonaventura, 24 anni più forza l’importanza di vivere la fede con- grande di lui, è accolto come aspirante nel cretamente attraverso le opere. Opere di Collegio serafico di Airola (BN). Il 12 carità, soprattutto, quelle che padre Cristo- agosto 1961 a Vitulano (BN) indossa l’a- foro ha realizzato con l’attenzione ai bito della prova ed inizia l’anno di Novi- poveri, in particolare i bambini del Bra- ziato, con il nome di Fr. Cristoforo. Il 15 sile, non solo come Responsabile dell’e- agosto dell’anno successivo emette la vangelizzazione missionaria della nostra prima professione religiosa. Il 30 aprile Provincia (ufficio che ha ricoperto nel 1968, nella Basilica “S. Maria delle Gra- complesso per più di 25 anni), ma special- zie” di Benevento, consacra “per sempre” mente con l’Associazione ALFA - Amici la sua vita al Signore con la professione Laici Famiglie Adottive - fondata dallo 25
solenne e il 19 marzo 1969, sempre in Stampa (1980-1983); ma, come detto, il Benevento, è ordinato presbitero per l’im- suo impegno lo ha svolto soprattutto posizione delle mani e la preghiera di con- nell’ambito dell’evangelizzazione ad gen- sacrazione di S. Ecc. Mons. Raffaele Cala- tes, quale Responsabile dell’Evangelizza- bria, Arcivescovo di Benevento. Dopo zione Missionaria. Nasce da questa l’ordinazione, inizia a frequentare il Ponti- responsabilità anche l’idea di fondare nel ficio Ateneo Antonianum in Roma; tra- 1992 l’Associazione ALFA. Per molti scorsi alcuni mesi, per alcuni problemi di anni, inoltre, si è dedicato anche all’inse- salute ritorna in Provincia, prima a Bene- gnamento della religione presso le scuole vento e poi ad Avellino. Per completare statali. Le sue condizioni di salute sono gli studi, nell’ottobre del 1971 è inviato dai state spesso precarie a causa dei diversi Superiori a Gerusalemme, dove nel 1972 interventi chirurgici subìti; ma ha conser- consegue la Licenza in Sacra Teologia vato appunto un animo gentile, uno spirito presso lo Studio Biblico. Rientrato stabil- gioviale e sereno, cercando di essere sem- mente in Italia, per un anno risiede ad pre di sostegno e di aiuto a quanti ne aves- Avella e poi dal 1973 al 1977 è a Volturara sero bisogno. Il 3 ottobre u.s. era il giorno Irpina. Successivamente è assegnato ad del suo compleanno; dopo aver festeggiato Airola, con l’incarico di Vice Rettore del a pranzo con la Fraternità, è stato colpito Collegio e Vice Parroco della Parrocchia da ictus ischemico, e ricoverato d’urgenza di “S. Domenico”. Con il Congresso capi- presso l’Ospedale “S. Giuseppe Moscati” tolare del 1980 è trasferito nel Convento di di Avellino; le sue condizioni sembravano Paduli: qui rimane fino al 1995, rico- in miglioramento, fino a quando, nel prendo più volte l’ufficio di Economo pomeriggio di mercoledì 7 ottobre, memo- della Casa. Dal 1995 è ad Avella, dove è ria della Beata Vergine Maria del Rosario, prima Guardiano e poi Economo. Con il all’età di 76 anni, ha compiuto il suo defi- Congresso capitolare del 2004 è assegnato nitivo “passaggio” al Regno eterno del ad Atripalda, come Guardiano della Fra- Padre, per partecipare alla liturgia del ternità di Post-Noviziato. Dal 2007 è a cielo e contemplare in eterno la Sua Mise- Benevento, dove rimane fino al 2016. In ricordia. Nell’immaginetta della sua pro- questi anni ha l’incarico di Responsabile fessione solenne, è riportata questa pre- dei fratelli infermi ospiti della Casa; inol- ghiera: Signore rendimi come la verde tre è Vice cappellano al Cimitero di Bene- palma del deserto che il sole dardeggia, vento (2007-2016), Economo locale (2013- ma non inaridisce. Che il vento piega, ma 2016) e dal 2012 anche Assistente spiri- non spezza. Che la sabbia investe, ma non tuale della Confraternita del “Terz’Ordine ricopre. Che l’uomo cerca, per trovare di San Francesco d’Assisi sotto il titolo di riposo. S. Rocco”. Nel 2016 è a Circello, con l’uf- Siamo certi che P. Cristoforo è stato ficio di Economo locale. Con il Congresso come questa palma; ed ora ha trovato il capitolare del 2019 è di Fraternità ad Avel- riposo eterno, è ricoperto dall’abbraccio lino, dove trascorre il resto della sua vita, del Padre e vede quel Signore che ha rico- ricoprendo gli uffici di Vicario della Casa nosciuto nelle persone che ha incontrato. e di Vice-parroco della Parrocchia “Cuore Immacolato di Maria”. A livello provin- (Dal saluto finale della celebrazione esequiale) ciale ha ricoperto l’ufficio di Definitore FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI provinciale (2003-2007) e Delegato Ministro provinciale 26
PUBBLICAZIONI DUE MAIOLICHE - PER UN SOGNO...PIÙ UNO In questo opuscolo, ho inteso raccontare le vicende, che portarono alla realizzazione della maiolica della Madonna delle Grazie a Nazaret, durante il pellegrinaggio in Terra Santa nel 2013. E’ una “storia” alquanto singolare e con tanti imprevisti. Con la sua bene- dizione, fatta nel pomeriggio del 28 agosto 2013 nell’atrio del con- vento francescano di Nazaret, si concretizzò un sogno... più uno, ma ci vollero due maioliche. Al sogno della Provincia Sannito- Irpina dei Frati Minori si aggiunse quello della Famiglia Carpi- nelli-De Nigro. (P. Davide Panella) LA CHIESA BENEVENTANA (I - XIV sec.) Leggere la nostra storia deve servirci non già a rimpiangere nostal- gicamente un passato che non tornerà, ma a fare di quella storia stessa oggetto di riflessione per comprendere meglio il ruolo che i cristiani - e non solo loro!- sono chiamati a esercitare nel nostro tempo, a discernere, tra i molti fatti e personaggi (illustri o anonimi) che quella stessa storia ci consegna, il nocciolo di una lezione che ancora oggi attende di essere vitalizzata e messa a frutto. Non pos- siamo perciò non dire grazie a p. Domenico Tirone, nella speranza che il seme da lui gettato fruttifichi ispirando nuove ulteriori ricer- che. (da Presentazione del Vescovo Felice Accrocca, pp. 5-6). LA PIETÀ POPOLARE E IL CULTO A SANTA SOFIA IN PODERIA (SA) La trattazione di Padre Marino, lungi dall’essere un’improvvisa- zione, procede sulla base di una cospicua e documentata medita- zione sull’argomento; lo stile è piano, chiaro, ordinato. Nessuna tirata oratoria nei sette capitoli che compongono questa opera; soltanto l’ultimo tratta specificamente della devozione di Poderia a Santa Sofia. (da Prefazione di P. Antonio De Luca, p. 3) CALENDARIO 2021 “Sarà proprio la vita di Sant’Antonio ad accompagnarci in questo anno, affinché possa essere di stimolo a ravvivare la nostra fiducia nella Provvidenza del Signore, ma anche a rafforzare i legami tra noi. Gli insegnamenti dell’Enci- clica Fratelli tutti ed I Sermoni di Sant’Antonio saranno un ulteriore sprone ad accogliere quanto il Papa affermò nel discorso sopra citato: Con la tempesta , è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui maschera- vamo i nostri ego sempre preoccupati della propria immagine. (da Presentazione del Ministro provinciale, Fr. Antonio Tremigliozzi) 27
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