Anno XXXVI (nuova serie) - n. 4 - ottobre-dicembre 2020 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia

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Anno XXXVI (nuova serie) - n. 4 - ottobre-dicembre 2020 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia
Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia

                             TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - BENEVENTO (ITALY)

anno XXXVI (nuova serie) - n. 4 - ottobre-dicembre 2020
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Anno XXXVI (nuova serie) - n. 4 - ottobre-dicembre 2020 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia
SOMMARIO

                                                 - Primogenito tra molti fratelli.... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  1
Trimestrale a cura dei Frati Minori                 del Ministro provinciale Fr. Antonio Tremigliozzi
     del Sannio e dell’Irpinia

ANNO XXXVI (NUOVA SERIE)
                                                 - Natale di Francesco a Greccio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  3
N. 4 OTTOBRE-DICEMBRE 2020                          di S. Ecc. Mons. Felice Accrocca
       Reg. Trib. BN 1-12-1952, n. 16

                                                 - Il Natale in Terrasanta in tempo di Pandemia . . . . . . . . .  5
Editore:
Ente Provincia Frati Minori                         di Fr. Ibrahim Faltas
“S. Maria delle Grazie”
Viale San Lorenzo, 8
82100 Benevento                                  - Le opere di P. Andrea Martini nei conventi della Pro-
                                                   vincia dei Frati minori del Sannio e dell’Irpinia . . . . . . .  8
Sede di Redazione:                                  di Fr. Davide Panella
Convento “Le Grazie”
Viale San Lorenzo, 8
82100 Benevento                                  - Gruppo di Preghiera “Padre Isaia”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Tel. 0824.328211                                    di Fr. Sabino Iannuzzi
Direttore Responsabile:
Fr. Sabino Iannuzzi
                                                 - Prima Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
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Fr. Davide Fernando Panella
                                                 - Professione Solenne - Rito di Accoglienza . . . . . . . . . . 18
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                                                    di Fr. Ferdinando Campana
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Stampa:
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   di VOCE FRANCESCANA
                                                    del Ministro provinciale Fr. Antonio Tremigliozzi
        per l’anno 2021.
       con il C/C postale;
     IBAN: IT65 J076 0115                        - Pubblicazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
    0000 00013 030 820.
              Grazie.
                                                 - Ordinazione sacerdotale di Fr. Marco Reynoso. . . . . . 28

 I di copertina:
 Lorenzo Lotto, Adorazione del Bambino, 1523
 National Gallery of Art di Washington.
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PRIMOGENITO
                  TRA MOLTI FRATELLI
                abato 3 ottobre di quest-             documento il Santo Padre desidera «che,
                anno, Papa Francesco si è             in questo tempo che ci è dato di vivere,
                recato ad Assisi per firmare          riconoscendo la dignità di ogni persona
                la nuova Enciclica “Fratelli          umana, possiamo far rinascere tra tutti
                tutti”, in cui propone la fra-        un’aspirazione mondiale alla fraternità.
                ternità e l’amicizia sociale          […] Sogniamo come un’unica umanità,
                come le vie per costruire -           come viandanti fatti della stessa carne
attraverso l’impegno di tutti - un mondo              umana, come figli di questa stessa terra
migliore, più giusto e pacifico.                      che ospita tutti noi, ciascuno con la ric-
      Lo stesso Pontefice afferma nell’En-            chezza della sua fede o delle sue convin-
ciclica che la motivazione per la sua pub-            zioni, ciascuno con la propria voce, tutti
blicazione si deve a San Francesco: egli              fratelli!» (n. 8).
«ricevette dentro di sé la vera pace, si                   Ciascuno di noi dovrebbe condivi-
liberò da ogni desiderio di dominio sugli             dere questo sogno, e per farlo il tempo più
altri, si fece uno degli ultimi e cercò di            bello e suggestivo è proprio il Natale, in
vivere in armonia con tutti», perché «aveva           cui contempliamo e celebriamo il mistero
compreso che “Dio è amore; chi rimane                 del Figlio di Dio che “si è incarnato nel
nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in              seno della Vergine Maria e si è fatto
lui” (1 Gv 4,16)» (n. 4). Inoltre, con questo         uomo”, uno come noi. Per questo la Let-

               Assisi, 3 ottobre 2020, Papa Francesco firma l’Enciclica Fratelli tutti.

                                                                                               1
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tera agli Ebrei annuncia: Gesù “non si ver-           In questo tempo di pandemia che
gogna di chiamarci fratelli” (Eb 2, 11).         stiamo vivendo, in cui sperimentiamo il
Questa frase, così semplice, contiene tutto      peso e la fatica della distanza sociale, il
il mistero del Natale: Dio decide, in            Natale viene nuovamente ad “annun-
maniera irrevocabile, di farsi nostro            ciarci” che Dio ha “annullato” le distanze
fratello.                                        con l’uomo facendosi uomo. Questo
     A Natale scopriamo, quindi, la radice       Natale viene a donarci la speranza che in
profonda della fraternità: «quelli che Dio       Cristo è possibile sognare una società
da sempre ha conosciuto, li ha anche pre-        nuova, con relazioni più autentiche, più
destinati a essere conformi all’immagine         fraterne.
del Figlio suo, perché egli sia il primoge-           Ai lettori di Voce francescana auguro
nito tra molti fratelli» (Rom 8, 29). Nell’o-    buon Natale, facendo mia questa pre-

                    Sieger Köder, Natale a Greccio, Ellewangen (Germania)

melia della Messa della notte di Natale del      ghiera: «Signore Gesù, tu che hai voluto
2010, Benedetto XVI, commentando que-            nascere come primo di molti fratelli,
sto versetto paolino, affermò: «Gesù è il        donaci la vera fratellanza. Aiutaci perché
primo di una serie di fratelli, il primo,        diventiamo simili a te. Aiutaci a ricono-
cioè, che inaugura per noi l’essere in           scere nell’altro che ha bisogno di me, in
comunione con Dio. Egli crea la vera fra-        coloro che soffrono o che sono abbando-
tellanza – non la fratellanza, deturpata dal     nati, in tutti gli uomini, il tuo volto, ed a
peccato, di Caino ed Abele, di Romolo e          vivere insieme con te come fratelli e
Remo, ma la fratellanza nuova in cui             sorelle per diventare una famiglia, la tua
siamo la famiglia stessa di Dio. Questa          famiglia» (Benedetto XVI, Messa della
nuova famiglia di Dio inizia nel momento         notte di Natale del 2010).
in cui Maria avvolge il “primogenito” in
fasce e lo pone nella mangiatoia».                         FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI
                                                                      Ministro provinciale

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NATALE DI FRANCESCO A GRECCIO
              rancesco «aveva per il               come dell’Occidente, che rappresenta
              Natale del Signore più               sovente la culla in cui Maria depone il
              d e vo z i o n e c h e p e r         Bambino come un sarcofago di pietra.
              qualunque altra festività                 Questa sua devozione Francesco la
              dell’anno»: lo dissero i suoi        rese visibile, in particolar modo, a Grec-
              Compagni, i quali pur si             cio, nel Natale del 1223. Riepilogo i fatti.
resero conto che una tale affermazione             Il Santo predispose l’occorrente per cele-
finiva per togliere la centralità assoluta         brare in modo degno l’eucaristia in quel
spettante invece alla Pasqua di Cristo. Ma         giorno solenne: con l’aiuto di un uomo
il beato Francesco diceva, essi ricordano,         della contrada, di nome Giovanni, fece
che «fu dal giorno della sua nascita che           mettere della paglia in una mangiatoia e
egli si impegnò a salvarci» (CAss 14: FF           fece procurare perfino un bue e un asino,
1560). E Francesco aveva in ciò                    perché fosse visibile a tutti, con «gli occhi
pienamente ragione, fedele a una                   del corpo», in qual modo il fanciullo Gesù
tradizione anche iconografica, dell’Oriente        era nato a Betlemme, privo di tutto ciò che

   Santuario di Greccio, affresco di scuola Giottesca (sec. XIV) che rappresenta, in due scene,
          il Presepio di Greccio e la Natività di Betlemme con l’immagine della Vergine
                               nell’atto di allattare il Bambino Gesù.

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è necessario a un infante. Giovanni pre-         degnazione! O umiltà sublime! O subli-
parò ogni cosa e il popolo accorse in            mità umile, che il Signore dell’universo,
massa portando ceri e fiaccole; dopo aver        Dio e Figlio di Dio, si umili a tal punto da
meditato la grandezza del mistero, sulla         nascondersi, per la nostra salvezza, sotto
greppia venne approntato l’altare e fu cele-     poca apparenza di pane! Guardate, fratelli,
brata l’eucaristia; Francesco, diacono,          l’umiltà di Dio, e aprite davanti a lui i
intonò il Vangelo e predicò al popolo, par-      vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché
lando con molto trasporto: terminata la          siate da lui esaltati. Nulla, dunque, di voi
celebrazione, tutti tornarono alle proprie       trattenete per voi, affinché tutti e per intero
dimore pieni di gioia (1Cel 84-86: FF            vi accolga Colui che tutto a voi si offre»
468-470).                                        (LOrd 26-29: FF 221).
      Francesco, quindi, non inscenò un                Espropriarsi di tutto, anche di ogni
presepe come oggi l’intendiamo, quanto           attesa nei riguardi degli altri.
volle ricreare le condizioni per un incon-             Nel Natale del 1223 Francesco volle
tro reale con il mistero dell’incarnazione.      ricordarlo ancora! Il Signore nasceva di
Non c’era il Bambino nella mangiatoia (né        nuovo, umile e povero come a Betlemme,
vi furono altri a interpretare i ruoli di Giu-   e chiedeva agli uomini di seguire le sue
seppe e Maria), ma su quella stessa man-         orme.
giatoia fu celebrato il sacrificio eucari-             Il Signore nasce ancor oggi, in giorni
stico, poiché per Francesco eucaristia e         tanto difficili, si fa vicino a ognuno di noi,
incarnazione rimandavano alla stessa             quando noi – soggetti a un nemico che
scelta di fondo, la scelta di un Dio che si      non vediamo – non possiamo farci vicini
umilia, che si svuota delle sue prerogative      gli uni agli altri.
divine, per la salvezza dell’uomo.                     Cosa vuol dire aprirgli il cuore, per-
      Il suo pensiero è sufficientemente         mettergli di dimorare in noi? Vuol dire
chiaro in proposito, in sintonia con molti       seguirlo nelle sue scelte, anzitutto, privan-
altri autori del tempo. «Ecco, ogni giorno       doci anche noi di attese nei riguardi degli
egli si umilia – scrive –, come quando           altri, disposti a donare con gratuità, senza
dalla sede regale discese nel grembo della       desiderare nulla in cambio, dimenticando
Vergine; ogni giorno egli stesso viene a         le offese ricevute, quand’anche provenis-
noi in apparenza umile; ogni giorno              sero da persone alle quali abbiamo fatto
discende dal seno del Padre sull’altare          del bene.
nelle mani del sacerdote» (Am I, 16-18:                Vuol dire pure, in un tempo nel quale
FF 144). L’eucaristia perpetua quindi l’in-      l’obbligatoria distanza rischia di far cre-
carnazione di Cristo nella storia e, al          scere in noi diffidenza per l’altro, non
tempo stesso, esige che – come Cristo –          ripiegarci in noi stessi, non lasciarci – in
sappiamo espropriarci di tutto, senza rite-      una parola – vincere dall’egoismo che la
nere per noi niente di noi stessi.               crisi in atto potrebbe incentivare, per tro-
      Lo grida a viva voce, Francesco, in        varci, alla fin fine, ancora più soli e tristi.
un passo pieno di lirismo della Lettera a              Non soli, ma solidi; solidi e solidali.
tutto l’Ordine: «Tutta l’umanità trepidi,        Ne saremo capaci?
l’universo intero tremi e il cielo esulti,
quando sull’altare, nelle mani del sacer-
dote, è presente Cristo, il Figlio del Dio            S. ECC. MONS. FELICE ACCROCCA
vivo. O ammirabile altezza e stupenda                             Arcivescovo di Benevento

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IL NATALE IN TERRA SANTA
              IN TEMPO DI PANDEMIA
                 esidero innanzitutto ringra-       Israele e in Palestina, siamo a Cipro, in
                 ziare i frati minori della         Siria, Giordania, Libano, Egitto e pur-
                 Provincia del Sannio e             troppo in questo periodo 10 frati sono
                 dell’Irpinia e tutti i benefat-    saliti alla Casa del Padre, e questo ha
                 tori del “Progetto Betania”        addolorato molto la nostra comunità.
                 per la continua vicinanza e              La nostra missione in Terra Santa
solidarietà dimostrata in questi duri mesi          continua, scandita dal calendario liturgico
di pandemia, da parte vostra, nei confronti         ma nella solitudine, poiché nella maggior
di tutti noi che viviamo in Terra Santa.            parte delle celebrazioni siamo presenti
     Sono passati otto mesi dalla diffu-            solo noi religiosi, e la mancanza dei fedeli
sione del coronavirus nel mondo, che ha             e dei pellegrini è per noi una ferita
fatto cambiare radicalmente la nostra vita,         profonda.
soprattutto colpendo tante famiglie con                   Ma la nostra preghiera rafforza la
tragici lutti. A volte sembra una situazione        nostra speranza, che cerchiamo di infon-
surreale, e quasi impossibile!                      dere nelle nostre comunità e alle famiglie
     Come sapete noi frati francescani              cristiane, che vivono in Terra Santa e lavo-
siamo presenti in diversi paesi; oltre che in       rano prevalentemente nel settore del turi-

                             Betlemme, Basilica e piazza della Natività

                                                                                              5
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smo religioso, duramente colpito dalla               Tutte le scuole con i piccolini sono
prolungata assenza dei pellegrini a causa      impegnate a fare diverse attività creative,
del Covid, causando un aumento elevatis-       dal teatro, allo sport, al disegno. È per tutti
simo della povertà, e in molti casi, molte     una sana competizione, ma ne traggono
famiglie sono prese dalla disperazione di      tutti beneficio perché i bambini vivono ore
non trovare una soluzione.                     di spensieratezza, in un contesto di diffi-
     In questi mesi abbiamo lavorato tan-      coltà enorme che stanno vivendo i cri-
tissimo per la scuola, per garantire il        stiani di Betlemme. Non c’è nessuna fonte
diritto allo studio per tutti, e ci siamo      di economia, tutto è ancora chiuso: alber-
organizzati con la didattica a distanza, con   ghi, ristoranti...
un impegno economico molto consistente.              Anche noi stiamo soffrendo la man-
Abbiamo dovuto attrezzare tutta la stru-       canza dei pellegrini: le nostre “Casa
mentazione adatta per i professori - che da    Nova”, sono ancora chiuse e molte fami-
scuola fanno lezione online - e dare gli       glie sono a casa senza lavoro e, soprattutto
strumenti adeguati a tutti gli studenti per    a Betlemme, senza nessuna sussistenza.
poter seguire da casa tutto il percorso              È in questo clima, di grande fatica ed
scolastico.                                    isolamento, che ci stiamo preparando alle
     Questo nuovo sistema lo abbiamo           celebrazioni del Santo Natale.
adottato in tutte le scuole di Gerusalemme           Per Betlemme il periodo natalizio,
per le classi dei grandi; mentre i bambini     con i diversi eventi che si organizzano
dell’asilo frequentano la scuola giornal-      (come la Messa della notte di Natale e
mente, proseguendo in tutte le attività, con   l’accensione dell’albero davanti la Basilica
l’inserimento dei controlli quotidiani di      della Natività), è sempre stato importantis-
temperatura all’ingresso della scuola e di     simo, perché rappresenta la chiusura di un
tutte le norme di sicurezza sanitarie.         anno, ma anche l’inizio di un periodo
     A Betlemme - in cui da quest’anno         nuovo, per far rifiorire economicamente la
sono anche Direttore della scuola - i          città, ma soprattutto un tempo di gioia e di
ragazzi hanno ripreso a frequentare la         festa per le famiglie.
scuola normalmente.

    P. Ibrahim in piena azione… calcistica                 Bambini di Betlemme

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Anno XXXVI (nuova serie) - n. 4 - ottobre-dicembre 2020 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia
Ricordo bene che l’anno scorso è                È la festa nella quale tutti dobbiamo
stato un anno eccezionale: non si riusci-       diventare per gli altri come l’angelo di
vano a contenere le persone che erano           luce, che affascinando i pastori ha fatto
giunte da tutto il mondo per celebrare la       comprendere loro l’annuncio rassicurante:
Santa Notte a Betlemme.                         “Non temete! Ecco, vi annuncio una
     Quest’anno sarà il nostro primo            grande gioia, che sarà di tutto il popolo:
Natale in tempo di pandemia e sta a noi,        oggi, nella città di Davide, è nato per voi
oggi, rendere vivo e diffondere il messag-      un Salvatore, che è Cristo Signore”.
gio di Betlemme, perché è da questa pic-             Come i pastori lasciamoci dunque
cola città, doppiamente isolata, dal muro e     condurre verso il luogo dove è apparsa la
dal Covid, che si sprigiona per l’umanità       luce che illumina il mondo.
intera la luce della Speranza, così come ci          E in quell’“oggi” ci sono tutti i nostri
ricorda il profeta Isaia: “Il popolo che        “oggi”, c’è la nostra storia fino al suo com-
camminava nelle tenebre ha visto una            pimento, e incontreremo lo sguardo del
grande luce; su coloro che abitavano in         Bambino Gesù che ci parla di amore, per-
terra tenebrosa una luce rifulse” (9, 1).       dono, misericordia.
     Una luce che rischiara il nostro buio,          È il motivo vero della gioia del
di questi mesi così tragici e difficili, ma è   Natale! Auguro a tutti voi, alle vostre
la luce del mistero dell’Incarnazione: il       famiglie e a tutti vostri bambini un Santo
Figlio di Dio ha assunto la nostra carne, è     Natale, e vi porterò con me nelle mie pre-
entrato senza paura e riserve nel piccolo       ghiere nel luogo santo della Grotta della
Bambino di Betlemme.                            Natività a Betlemme, con l’augurio di
     E tutti noi, da qualsiasi parte del        rivederci presto in Terra Santa.
mondo ci troviamo, siamo come i semplici
pastori di Betlemme che hanno avuto
bisogno dell’angelo per conoscere la via
dove andare per trovare la luce, che nella                          FR. IBRAHIM FALTAS
Notte Santa ha rotto per sempre il buio.                  Direttore delle Scuole di Terra Santa

             L’obiettivo missionario primario della Provincia è rivolto alla
    “prima Missione dell’Ordine”, la Custodia di Terra Santa, attraverso le
         adozioni a distanza dei bambini di Gerusalemme (Progetto Betania)
   ed il sostegno ad alcune iniziative specifiche nella Terra di Gesù ed in Siria.

       La Provincia, poi, collabora ai progetti formativi e di evangelizzazione
          della Provincia del Verbo Incarnato in Africa Occidentale.

              Per sostenere le iniziative missionarie della nostra Provincia,
                                    puoi utilizzare:

                Codice Iban: IT65 J076 0115 0000 0001 3030 820
           Intestato a: Voce Francescana – Provincia Sannito-Irpina

                                                                                             7
Anno XXXVI (nuova serie) - n. 4 - ottobre-dicembre 2020 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia
Le opere di P. Andrea Martini
    nei Conventi della Provincia dei Frati
       minori del Sannio e dell’Irpinia
                  Andrea Martini, frate minore (1917 - 1996), ha lasciato una cifra artistica
                  notevole nel secolo XX, e non solo nell’arte “sacra”. La sua attività, quanto
                  mai duttile e poliedrica, si è espressa nella pittura, scultura e nel restauro.
                  Ad una precisa domanda: “Lei Padre si sente più pittore o scultore, più
                  incisore o architetto” ?, rispose: “Questo è il problema! Quando dipingo
                  penso alla scultura, quando scolpisco dico fra me: forse dovrei fare sol-
tanto l’architetto”.1
      Nelle sue opere, P. Martini si esprime con uno stile inconfondibile, che privilegia la
stilizzazione. Ma la sua non è un’arte astratta o ermetica, perché si legge in ogni partico-
lare. Inoltre, P. Martini guarda ed interpreta il creato con occhio francescano nel senso che
di esso intende esprimere il senso della poesia, dell’amore e della salvezza. Le sue opere si
trovano in varie parti del mondo; in Italia e nei Santuari della Terra Santa, sono numerose.
Anche in quattro Conventi della Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, sono
presenti opere importanti del frate-artista. Le presentiamo tutte anche perché si possa
avere un quadro preciso e completo della sua arte.2

                 BENEVENTO, CONVENTO “LE GRAZIE”
VIA CRUCIS, 21 GIUGNO 1959

                            XIV stazione: Gesù è deposto nella tomba
1
 (AAVV, P. A. Martini, tip. Brunis, Roma, 1986, p.24)

2
 Nel numero di aprile 2020 della rivista di cultura francescana “ Frate Francesco”, M. Pizzo ha
pubblicato Dipinti e grafica del P. Andrea Martini nell’archivio provinciale di Aracoeli, pp. 175-202.

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In ognuna delle 14 formelle in bronzo (cm 100 x cm 110) sono rappresentati sempre tre
personaggi, eccetto per due stazioni, l’ottava e la dodicesima, che ne presentano quattro.
Gesù si trova in tutte le stazioni, eccetto per l’ultima, in quanto è nella tomba. Attraverso
un’intuizione artistica essenziale e semplice, P. Martini ha saputo cogliere il senso pro-
fondo degli ultimi avvenimenti della vita di Gesù Cristo su questa terra. E’ Lui che occupa
la scena in ogni stazione, e accanto ci sono soltanto quei personaggi, che caratterizzano
quella situazione. Dinanzi a questa Via Crucis non siamo distratti da nessun elemento
figurativo di contorno di persone o di paesaggi. L’artista ha tradotto la Passione e Morte di
Nostro Signore secondo il racconto degli evangelisti, presentando il senso del momento
attraverso un’arte figurativa e nello stesso tempo simbolica. Grande fu lo stupore al
momento della dell’inaugurazione, il 21 giugno 1959, che ha segnato una delle date più
importanti per la Basilica della Madonna delle Grazie. La monumentale Via Crucis fu
inaugurata tra la viva ammirazione delle numerose Autorità, rappresentanti della Cultura
e della Stampa e moltissimi fedeli. Il Sindaco, prof. Rotili, cultore e intenditore di arte, alla
presenza delle massime Autorità della Provincia, fece una esaltazione convinta dell’opera
originale, robusta, vibrante, degna della gloriosa tradizione beneventana, che nel passato
ha dato a Benevento le meravigliose porte di bronzo del Duomo.

LAMPADA VOTIVA A SAN FRANCESCO, 4 OTTOBRE 1959

                                    ( bronzo, h. cm 41 )

Realizzata per accogliere l’olio offerto per la lampada votiva in onore del Santo Patrono
d’Italia, esprime nella simbologia delle mani il senso profondo della preghiera e della fede,
che alimentarono la vita di San Francesco d’Assisi.

                                                                                               9
STATUA DI SAN FRANCESCO “BENEDICENTE”, 3 LUGLIO 1964

                                                         La statua in bronzo di S. Francesco fu
                                                   benedetta il 3 luglio 1964 da S. Ecc. Mons.
                                                   Raffaele Calabria in occasione del 25° anno
                                                   della proclamazione di S. Francesco a
                                                   Patrono d’Italia (1939-1964).
                                                         La statua è poggiata su di un plinto sulla
                                                   facciata del convento, in atto di benedire i
                                                   frati che partono dal convento e tutta la gente
                                                   che viene nella Basilica della Madonna delle
                                                   Grazie.

             ( bronzo, h. cm 195)

               ACQUASANTIERE, 1965
      I due Angeli con acquasantiera tra le
mani sono collocati all’ingresso della Basi-
lica della Madonna delle Grazie.
     Rappresentano due giovani, slanciati e
raccolti, che accolgono i fedeli, i quali con il
segno della croce, dopo aver attinta l’acqua
benedetta, danno inizio all’incontro con il
Signore presente nella sua Casa.

                                                                  ( bronzo, h. 220 cm)

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SAN GIOVANNI PAOLO II “PELLEGRINO APOSTOLICO”, 2 LUGLIO 1990

                                     ( bronzo, h. cm 300)
La statua di elevata sensibilità artistica sintetizza plasticamente il pontificato di Giovanni
Paolo II, proteso verso il mondo intero per portare il messaggio di Cristo. Il bronzo
modellato lievemente sembra assecondare questo cammino, espressione del desiderio
del cuore di un Padre per avvicinare i suoi figli. La pesantezza del bronzo e la fissità
dell’immagine non impediscono di leggervi un alto significato spirituale. Infatti, le
insegne episcopali, casula e mitra, fondendosi con il corpo del pontefice, non distolgono
l’attenzione, mentre lo sguardo è catturato dalla mano sinistra, che, impugnando con vigore
il pastorale, indica il senso del cammino, che trova solamente nel messaggio salvifico della
Croce il suo fondamento. La mano destra aperta indica, poi, la direzione di tale messaggio
che deve arrivare nei cinque continenti della Terra. Posta su un basamento di granito, la
statua è situata al lato destro della Basilica, all’interno della cancellata. Sul basamento si
legge:
                                    A Giovanni Paolo II
                                   Pellegrino Apostolico
                                   la Città di Benevento
                                       e i Frati Minori
                                     in perenne ricordo
                                       della sua Visita
                                    a questo Santuario
                                            ideale
                                   riferimento Mariano
                                         della Chiesa
                                    che è in Benevento
                                      - 2 luglio 1990 -

                                                                                          11
VITULANO, CONVENTO
                “SS.MA ANNUNZIATA - SANT’ANTONIO”
      E’ il convento che porta l’impronta artistica del P. Martini, in modo più evidente. Si
deve alla sua direzione il restauro della chiesa e del campanile, che furono riportati allo
stile del sec. XV. I primi lavori di restauro iniziarono nel 1963 e si conclusero l’anno suc-
cessivo con un nuovo assetto del presbiterio, dell’altare di Sant’Antonio e la realizzazione
di quattordici stazioni della Via Crucis in terracotta (45x50 cm). Ripresi i lavori, nel 1972,
furono portati a termine nel 1976. In questi anni, furono effettuate le opere di consolida-
mento e di restauro della chiesa e del campanile. Nel complesso conventuale si trovano le
seguenti opere:

BALAUSTRA, 1963

Balaustra in travertino e ferro battuto all’altare maggiore.

VIA CRUCIS IN TERRACOTTA, 1964

     I stazione: Gesù è condannato a morte           II stazione: Gesù è caricato della Croce

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DUE ANGELI IN VOLO, 1975

                                 ( bronzo, h. 4 mt)
     I due Angeli in volo reggono una cornice, anche in bronzo, con il quadro di
Maria SS.ma Annunziata sull’altare maggiore.

LEGGIO E CROCIFISSO ALL’ALTARE MAGGIORE, 1975

                                                                             13
Facciata della chiesa, del campanile e del convento, dopo il restauro del 1972 - 1975

STATUA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI, 1976

                                                       “Laudato sie, mi Signore”

                                                        Il monumento a San Francesco fu
                                                  collocato nello piazza, davanti la Basilica,
                                                  il 3 ottobre 1976.
                                                        Fu benedetto il 31 ottobre 1976
                                                  dall’Arcivescovo di Benevento, Mons.
                                                  Raffaele Calabria.
                                                        Nel basamento si legge:

                                                            Il Terz’Ordine Francescano
                                                             e il popolo della Valle
                                                                  a S. Francesco
                                                           nel 750° della sua morte.
                                                                    3. X. 1976.

          ( bronzo, h. 180 cm)

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LIONI, CONVENTO “SAN ROCCO”

STATUA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI, 1962
                                   “Altissimo, onnipotente bon Signore”

                                        La statua, commissionata da P. Geremia Parlati
                                   nel 1962, fu posta nel piazzale del Municipio sul viale
                                   IV novembre, poco distante dal Convento.
                                        L’inaugurazione del monumento avvenne il 10
                                   ottobre 1971, presente il Vescovo Mons. Gastone
                                   Mojaisky-Perrelli. Restò in questo luogo fino al terre-
                                   moto del 23 novembre 1980. Con l’inaugurazione della
                                   nuova Chiesa conventuale di San Rocco nel 1988, fu
                                   posizionata davanti al Convento dove attualmente si
                                   trova.

       ( bronzo, h. 310 cm)

              FAICCHIO, CONVENTO “SS. SALVATORE”

TABERNACOLO, 1975                                                       LEGGIO, 1985
Nella chiesa conventuale si trovano: il tabernacolo con croce astile all’altare maggiore e
nel presbiterio, il leggio formato con quattro immagini bibliche (aquila, uomo, leone, bue)
che fanno riferimento agli autori dei quattro Vangeli ( Giovanni, Matteo, Marco e Luca) in
cui è presente la storia del nostro Salvatore.

            (bronzo, h. 135 cm)                             (bronzo, h. 150 cm)

                                                                  FR. DAVIDE PANELLA

                                                                                       15
GRUPPO DI PREGHIERA “PADRE ISAIA”
                    n occasione dell’annuale     valori cristiani per la crescita nel cam-
                    ricordo del passaggio da     mino personale di santità;
                    questa terra al cielo del          - recitare almeno una volta la setti-
                    Servo di Dio Padre Isaia     mana il Santo Rosario;
                    Columbro, celebrato                - recitare ogni giorno la preghiera
                    domenica 12 luglio sera      di intercessione per la beatificazione/cano-
                    sul sagrato della Basi-      nizzazione del Servo di Dio;
lica SS. Annunziata e S. Antonio di Vitu-              - recarsi periodicamente in pelle-
lano, a motivo delle restrizioni stabilite       grinaggio alla tomba del Servo di Dio.
per le liturgie in questo tempo di pande-              Così come, i momenti comunitari che
mia, il Ministro provinciale ha annun-           si terranno principalmente presso il Con-
ziato, per l’occasione del 16° anniversario      vento e la Basilica “SS.ma Annunziata e
della morte del Servo di Dio, la costitu-        S. Antonio” in Vitulano, saranno
zione del Gruppo di Preghiera “Padre             caratterizzati;
Isaia Columbro”, quale “sodalizio di asso-             - dall’Adorazione eucaristica comu-
ciazione di fedeli appartenenti all’Ordine       nitaria, ogni 1° mercoledì del mese (ore
dei Frati Minori”. Grande è stata la gioia       21.00);
dei fedeli presenti e dei frati minori della           - dalla celebrazione eucaristica
Comunità di Vitulano e non. E’ iniziato          mensile (ore 7.30 nei giorni feriali o
così un tempo nuovo per la diffusone della       vespertina nei giorni festivi), ogni 13 del
fama di santità di Padre Isaia e per impe-       mese in ricordo del giorno della nascita al
trare dal Servo di Dio i segni prodigiosi        cielo del Servo di Dio e per il concomi-
della manifestazione dei favori celesti del      tante ricordo di Sant’Antonio di Padova;
Signore. Dalle settimane successive all’an-            - dall’incontro di formazione cri-
nunzio si è dato vita ad una puntuale e          stiana e francescana, ogni terzo sabato del
capillare sensibilizzazione anzitutto tra i      mese dopo la celebrazione eucaristica
fedeli della Valle Vitulanese. Purtroppo a       vespertina;
motivo delle restrizioni vigenti generate              - dalle specifiche iniziative legate
dal Covid-19, pur avendo ricevuto diverse        ad anniversari particolari della vita del
adesioni, non si è ancora potuto dare il via     Servo di Dio.
alle prescritte attività, stabilite dallo Sta-
tuto proprio, che per ogni aderente si                 Tutto è pronto e speriamo che presto
caratterizzeranno a due livelli: personale e     si possa dar inizio alle attività. Le iscri-
comunitario.                                     zioni sono sempre aperte, non è prevista
     Infatti, ogni componente del gruppo         alcuna scadenza e quanti vorranno rice-
si impegnerà a:                                  vere informazioni potranno rivolgersi alla
     - crescere nel proprio cammino di           Comunità dei Frati di Vitulano.
fede attraverso la preghiera e la frequenza            Affidiamoci al nostro Servo di Dio in
costante e regolare alla vita cristiana e        questo tempo di pandemia perché inter-
sacramentale;                                    ceda per tutti: malati ed operatori sanitari
     - curare la propria formazione spi-         e ci preservi con la sua intercessione.
rituale, partecipando agli incontri comuni-
tari dedicati all’approfondimento dei                              FR. SABINO IANNUZZI

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PRIMA PROFESSIONE

             Vitulano, Basilica “SS.ma Annunziata e S. Antonio”, 25 luglio 2020
  Fr. Salvatore Ascierto, dopo il periodo della prova, emette la prima professione religiosa.

           Vitulano, Basilica “SS.ma Annunziata e S. Antonio”, 12 settembre 2020
Fr. Alessandro Mattetti, dopo l’anno del Noviziato, emette nelle mani del Ministro provinciale,
                   Fr. Antonio Tremigliozzi, la prima professione religiosa.

                                                                                                  17
PROFESSIONE SOLENNE
                     Benevento, 29 settembre 2020

                      Benevento, Basilica “Le Grazie”, 29 settembre 2020
     Fr. Vincenzo Romano(sx) e Fr. Francesco Falco(dx) nelle mani del Ministro provinciale,
                 Fr. Antonio Tremigliozzi, si consacrano per sempre al Signore.

              RITO DI ACCOGLIENZA
                       Potenza, 30 settembre 2020

                 Potenza, Chiesa “Santa Maria del Sepolcro” , 30 settembre 2020
 Rito di accoglienza di otto giovani al Postulandato. Tra essi (secondo da dx) Pio Ruggiero della
                              nostra Provincia del Sannio e dell’Irpinia.

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“VOLGERANNO LO SGUARDO…”
Chi entra nella Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria trova sul presbiterio questa
citazione del profeta Zaccaria: «guarderanno a colui che hanno trafitto» (Zc 12, 10).
Da domenica 29 novembre 2020, in quel presbiterio è presente un nuovo Crocifisso,
benedetto da S. Ecc. Mons. Arturo Aiello durante la celebrazione eucaristica delle ore
18.00, che sarà venerato insieme alle tavole raffiguranti i santi Francesco e Chiara
d’Assisi. Le opere sono state realizzate dal Maestro Piero Casentini.
Al termine della S. Messa il parroco Fr. Franco G. Bigotto ha anche annunciato il dono
dell’Indulgenza Plenaria concesso da Papa Francesco a tutti i fedeli che pregheranno
dinanzi alla sacra Immagine ogni anno nei seguenti giorni: il 29 novembre (giorno
dell’esposizione), il 25 dicembre, il 1° gennaio, il 6 gennaio, durante il Triduo Pasquale,
nel giorno in cui la Chiesa celebra il Cuore Immacolato di Maria e nella Solennità di
Cristo Re.
Questo nuovo crocifisso attira lo sguardo del fedele, e lo invita a fare esperienza del
suo amore e della sua misericordia. Riportiamo di seguito il commento all’opera di
Casentini di Fr. Ferdinando Campana, frate minore della Provincia delle Marche, stu-
dioso di liturgia e di arte.

             a chiesa Cuore Immacolato            Cristo glorioso e di due tavole con S. Fran-
             di Maria dei Frati Minori di         cesco e S. Chiara. Piero Casentini è un
             Avellino si arricchisce di un        artista del nostro tempo, della campagna
             gruppo di opere dell’artista         romana, di Valmontone, che meglio e più
             Piero Casentini: si tratta di        di qualsiasi altro si è dedicato a rappresen-
             una croce dipinta con il             tare soggetti francescani e a questo sog-

              Avellino, Chiesa “Cuore Immacolata di Maria”, 29 novembre 2020
         Crocifisso con i Santi Francesco e Chiara, opera dell’artista Piero Casentini.

                                                                                           19
getto legati: San Francesco e Santa Chiara,       del Crocifisso di San Damiano, che,
santi francescani, cantico delle creature,        secondo le fonti antiche francescane parlò
croci dipinte di caratteristico stile france-     a S. Francesco. Il secondo tipo è quello
scano. Ma, non sono tanto i soggetti fran-        della croce dipinta di Giunta Pisano a S.
cescani che Piero dipinge, è soprattutto il       Maria degli Angeli o le varie croci dipinte
suo stile, il suo modo di concepire, di pen-      di Cimabue, come quella di S. Domenico
sare di ragionare di vivere. Piero, fin da        di Arezzo, o di artisti francescani come
ragazzo è stato conquistato da Cristo e           quello del S. Convento di Assisi e della
dalla Chiesa: Vescovi, sacerdoti e frati lo       chiesa di S. Francesco ad Arezzo.
hanno coinvolto in avventure artistiche di             Casentini si ispira a questa tradizione
soggetto religioso e lui, un uomo dal cuore       collaudata e riproduce, anche se in stile
semplice, limpido e puro, ha trasmesso            proprio, uno di questi esemplari.
nell’arte la bellezza, la semplicità e lo stile        Notiamo innanzitutto che il corpo del
che scaturiscono dalla sua familiarità con        crocifisso è bello, slanciato, glorioso, il
San Francesco e con il mondo france-              volto sorridente, Egli è vivo e risorto,
scano. Non conosco nessun artista, in Ita-        anche se porta i segni della Passione, quali
lia e in Europa, che sia così profonda-           le stimmate del costato e delle mani, il
mente impregnato di spiritualità, che sap-        corpo seminudo crocifisso, la croce che
pia parlare attraverso le immagini alla           gli fa da sfondo. Le braccia sono perpen-
gente che prega davanti alle sue opere e          dicolari al corpo, formando una bilancia: è
che ammira quell’arte, così profonda-             la maniera con Cristo ha salvato l’uma-
mente adatta alla preghiera, alla contem-         nità, facendo del suo corpo crocifisso il
plazione e al gusto delle cose belle di Dio.      prezzo del nostro riscatto. La croce è blu,
      Ora ha rappresentato per la chiesa del      come tutte le antiche croci: il blu è il
Cuore Immacolato di Maria di Avellino
un gruppo di tre soggetti: la croce dipinta
con il crocifisso risorto, due tavole con S.
Francesco e S. Chiara.
      La croce dipinta è un soggetto sem-
pre rappresentato nell’arte cristiana, in due
moduli fondamentali: il Christus trium-
phans o glorioso e il Christus patiens o
sofferente, il primo è proprio del I millen-
nio cristiano, ossia fino al 1100. Il secondo
parte dal 1200, proprio da S. Francesco, e
arriva fino a oggi. Il Cristo glorioso è si
crocifisso sulla croce, ma ha i tratti del
vivente: gli occhi aperti, il corpo elevato,
lo sguardo maestoso, i segni della vittoria
sulla morte e della risurrezione sono più in
risalto. Il secondo ha gli occhi chiusi, il
corpo pendente, il capo reclinato sulla
spalla, i segni della passione e della soffe-
                                                  Avellino, Chiesa “Cuore Immacolata di Maria”,
renza appaiono più evidenti. Uno degli                          29 novembre 2020
esempi più belli del primo tipo è quello                    San Francesco, particolare

20
colore che si ricava dai lapislazzuli, ossia
una pietra preziosa e assai costosa, che
indica l’onore e lo splendore del re, del
Signore, nobile e altissimo. La croce è
sagomata, ossia circondata da una doppia
cornice dorata, per mettere ancor più in
risalto la dignità di colui che vi è stato
affisso. Il drappeggio che sta dietro al
corpo del Signore glorioso è formato da
quadrati con croci con i quattro lati e con
quattro raggi che da esse si dipanano, for-
mato una X: è questa un’altra immagine
tipica della croce gloriosa, ossia il trono
del re, che ha uno schienale che mette in
evidenza non lo sconfitto ucciso, ma il vit-
torioso che siede sul suo trono regale.
D’altronde la regalità di Cristo è indicata     Avellino, Chiesa “Cuore Immacolata di Maria”,
                                                              29 novembre 2020
sia dal titulum crucis, posto al di sopra del              Santa Chiara, particolare
capo del Cristo, sia dal nimbo circolare
dell’aureola, inscritto da una nuova croce,     della Trinità, da cui egli proviene, per cui
gemmata, preziosa, che fa da corona al          egli opera e a cui tutto riconduce.
capo del Cristo glorioso. Il corpo del cro-          Il Crocifisso al centro della Chiesa
cifisso è seminudo, coperto semplice-           sta ad indicare ai cristiani che celebrano e
mente da un lenzuolo o da un asciuga-           pregano chi è Colui al quale essi devono
mano, come quello di uno sposo nella            volgere lo sguardo ed il cuore; chi vera-
camera nuziale, bello e ammirabile, che         mente li ha amati; chi ha dato la sua vita
mentre ha dato la sua vita per la sua sposa,    per loro; di chi si possono fidare; a chi
la Chiesa e tutta l’umanità, l’ha redenta,      possono dare la loro vita; chi è il loro re, il
riscattata, conquistata con il suo amore.       loro difensore, il loro sposo, il loro sacer-
Tutte queste immagini simboliche proven-        dote, il loro Dio. Di fronte a tanto amore,
gono, all’origine, da un famoso inno di S.      nessun altro amore può essere concorrente
Venanzio Fortunato (+ 607) Vexilla regis        o paragonato. Di fronte a tanta bellezza
prodeunt (Avanzano i vessilli della croce),     ogni altra bellezza sfigura. Di fronte a
che paragona la croce al talamo nuziale,        tanta forza, nessun altro potere può com-
alla bilancia del grande riscatto, al trono     petere. Lui ci dona sicurezza, ci guida
del re, che è circonfuso con la sua corona      come il buon pastore, ci ama come nessun
e all’altare del sacerdote, che offre se        altro mai, ci perdona i peccati, ci lava da
stesso, immacolata vittima, sulla croce.        ogni macchia, ci consola da ogni pena, ci
Inoltre è necessario fare un accenno al         conduce ai pascoli tranquilli della vita
volto di Cristo, giovane e sprigionante         eterna. Tutti lo devono sapere: per noi cri-
luminosa luce, che porta i capelli aggiu-       stiani Gesù è tutto, Gesù è grande, Gesù è
stati e ricadenti sui due lati, tagliati a      forte, Gesù è Colui per quale siamo dispo-
mezzo da una linea ben demarcata e con          sti a vivere e morire, a vendere tutto, a
tre ciocche al centro della fronte, simbolo     lasciare tutti e tutto, a portare la croce.

                                                                                           21
Accanto al crocifisso i due testimoni,      mate al suo costato, mentre con la destra
i due discepoli e seguaci, i due amici.          benedice, avendo raccolto le due dita verso
Ordinariamente sotto e accanto alla croce        il palmo e le altre in atto benedicente: l’i-
ci sono la beata Vergine Maria e San Gio-        conografia greca, indica nelle due dita pie-
vanni, i due testimoni che nell’ora della        gate l’umanità e la divinità di Cristo che si
morte erano acanto a lui. Qui, vengono           sono umiliate nell’Incarnazione e nelle tre
messi in risalto i due santi Francesco e         erette il richiamo della Trinità. S. Chiara è
Chiara che hanno vissuto, ognuno a suo           la splendida donna consacrata a Dio, che
modo il mistero della croce nella loro vita,     mentre nasconde alla vista degli uomini i
e che sono all’origine dei rispettivi e fra-     tratti della sua femminilità risplende
terni ordini: i Frati Minori e le Sorelle        meravigliosa per la sua bellezza trasfigu-
Povere.                                          rata e donata a Cristo sposo: porta nella
     Francesco ha vissuto il mistero della       mano destra i tre gigli della sua verginità,
croce conformando la sua vita a quella del       indossa l’abito della povertà accolta con
Cristo povero e crocifisso e ricevendo il        gioia dietro a Francesco, il cingolo che le
dono delle stimmate sul monte della              stringe i fianchi ed il velo intero che le
Verna, desiderando di condividere tutto il       copre il capo ed il collo, per indicare la
dolore e tutto l’amore del suo amato             sua totale consacrazione al Signore, come
Signore.                                         le Vergini sante.
     Chiara ha amato come sposa inna-                  In tal modo il Cristo Crocifisso non è
morata il Cristo Crocifisso, contemplan-         solo una bella immagine da ammirare, ma
dolo e imitandolo perdutamente, come             un Dio-uomo vivo, che si può seguire in
diceva a S. Agnese di Praga, sua confi-          ogni tempo, anche oggi, così come è stato
dente e sorella nella vocazione: “Vedi che       imitato e incarnato dai due santi fondatori:
egli si è fatto per te spregevole e seguilo,     essi invitano tutti a seguire e imitare la sua
fatta per lui spregevole in questo mondo.        bellezza, la sua povertà, la sua sofferenza
Guarda, o regina nobilissima, il tuo sposo,      redentrice, il suo “eccessivo” amore, come
il più bello tra i figli degli uomini, dive-     dice la III Considerazioni della Sacre
nuto per la tua salvezza il più vile degli       Stimmate.
uomini, disprezzato, percosso e in tutto il            Chi viene nella chiesa Cuore Imma-
corpo più volte flagellato, morente tra le       colato di Maria di Avellino, chiesa france-
angosce stesse della croce: guardalo, con-       scana, è invitato non solo a guardare al
sideralo, contemplalo, desiderando di imi-       Crocifisso, ma a riprodurre nella propria
tarlo. Se con lui patirai, con lui regnerai,     carne e nel proprio cuore, nel proprio spi-
soffrendo con lui, con lui godrai, morendo       rito e nella propria mente, nella propria
con lui sulla croce della tribolazione, pos-     vita e nel proprio ambiente i tratti del Cri-
sederai con lui le eteree dimore negli           sto crocifisso, che non sono soltanto quelli
splendori dei santi e il tuo nome sarà           di una sofferenza atroce, che può mettere
annotato nel libro della vita e diverrà glo-     paura, ma anche di una gloria e risurre-
rioso tra gli uomini” (S. Chiara, Lettera II     zione luminosa, che esalta e che infonde
a S. Agnese di Praga).                           fiducia nella vittoria sopra ogni ferita,
     I tratti dei due santi sono quelli carat-   dolore, sofferenza, sconfitta e miseria
teristici. S. Francesco, vestito del povero      umana.
saio, stretto alla vita dalla corsa, con la
mano sinistra mostra la ferita delle stim-                  FR. FERDINANDO CAMPANA

22
Cammino di ricerca
                coprire la propria voca-         Vocazionale Frati Minori del Sannio e
                zione è avventurarsi nel         dell’Irpinia; Instagram: pgv_ofm_sannio-
                cammino della ricerca,           irpinia) attraverso i quali ogni giorno, con
                della scoperta di una bel-       un video in diretta, una foto, o un sem-
                lezza che smuove la parte        plice messaggio ispirato al Vangelo del
                più profonda di sé stessi.       giorno, si cerca di raggiungere numerosi
Perciò: «quando uno scopre che Dio lo            giovani con il “buongiorno” (a cura della
chiama a qualcosa, che è fatto per questo        parrocchia di S. Michele Arcangelo di
– può essere l’infermieristica, la falegna-      Taurano) e #buonanottestella. La sfida alla
meria, la comunicazione, l’ingegneria,           quale si vuole fronteggiare è: “E’ possibile
l’insegnamento, l’arte o qualsiasi altro         dire bene della propria vita? Ogni giorno
lavoro – allora sarà capace di far sbocciare     attraverso le nostre pagine Dio vuole dirti
le sue migliori capacità di sacrificio, gene-    che tu sei prezioso”. A questi impegni
rosità e dedizione»                                                  giornalieri si aggiun-
(Christus Vivit 273).                                                gono iniziative di cate-
Tuttavia, non bisogna                                                chesi online per tutti i
aver paura di scoprire                                               g i ov a n i , a c u r a
di essere chiamati ad                                                dell’équipe vocazionale
una speciale consacra-                                               dei Frati Minori del
zione a Dio! Molto                                                   Sannio e dell’Irpinia.
spesso, ci ricorda papa                                              Non mancano poi per-
Francesco, «abbiamo                                                  corsi di fede pensati
considerato la voca-                                                 appositamente per i gio-
zione come un’avven-                                                 vani. “Ricominci-Amo
tura individuale, cre-                                               dal cuore” è un per-
dendo che riguardi sol-                                              corso per i giovani, a
tanto “me” e non prima                                               cadenza mensile, dai 19
di tutto “noi”. In realtà, nessuno si salva da   ai 35 anni, promosso dalle Suore France-
solo, ma si diventa santi insieme. La vita       scane Alcantarine di Scafati, in collabora-
dell’uno è legata alla vita dell’altro, ed è     zione con i Frati Minori delle Province
necessario che ci prendiamo cura di que-         “Sannito-Irpina” e “Salerno-Basilicata”.
sta comune santità di popolo».                   “Fra-&-ternità” rappresenta un itinerario
La Pastorale Giovanile Vocazionale, per-         di fede “Visitando i monasteri della Cam-
ciò, attraverso il carisma francescano,          pania”. Accompagnati e guidati dalle
vuole raggiungere tutti i giovani per gui-       Sorelle Povere di Santa Chiara, i giovani
darli ed accompagnarli nel cammino del           avranno la possibilità di condividere e
discernimento della propria scelta di vita,      scoprire la bellezza di una vita nascosta.
mostrando il volto bello di Cristo che           Per maggiori informazioni e per rimanere
chiama a vivere una vita bella.                  sempre aggiornato sulle attività della
Soprattutto in questo tempo di pandemia,         pastorale: seguici sui nostri social!
sono importanti i canali di comunicazione
sociale (Facebook: Pastorale Giovanile e
                                                                 FR. FRANCESCO FALCO

                                                                                         23
Il logo della Pastorale Giovanile Vocazio-      vare al cuore della vita e compiere le giu-
nale della nostra Provincia richiama non        ste scelte.
solo la proposta giovanile e vocazionale        Il Cuore è il segno della vita, dell’amore;
ma anche l’identità propria dei Frati           è l’immagine della felicità che rimanda
Minori del Sannio e dell’Irpinia. Al centro     alla bellezza e alla gioventù. Il cuore è
dell’immagine troviamo la Croce, sim-           innestato nella croce perché ci ricorda che
bolo della salvezza e dell’amore infinito di    il nostro cuore deve essere sempre in sin-
Dio da cui ci giunge l’invito: “CRISTO TI       tonia con il cuore di Dio, per vivere la pie-
SALVA. Guarda la sua Croce, aggrappati          nezza della vita, per questo “il cuore di
a Lui, lasciati salvare, perché coloro che si   ogni giovane deve essere considerato terra
lasciano salvare da Lui sono liberati dal       sacra, portatore di semi di vita divina e
peccato, dalla tristezza, dal vuoto inte-       davanti al quale dobbiamo toglierci i san-

           la Croce                  Madonna e Bambino          Il Cuore che abbraccia tutto

riore, dall’isolamento” (CV 119). Dalla         dali per poterci avvicinare e approfondire
croce nasce la Chiesa, popolo dei salvati,      il Mistero” (CV 67). Nel rileggere allego-
rappresentato simbolicamente dall’imma-         ricamente il nostro logo, nella croce, in
gine stilizzata di Maria, madre e media-        Maria e nel cuore, possiamo ritrovare inol-
trice di grazia. “Maria veglia sui figli, su    tre le iniziali della Pastorale Giovanile
di noi suoi figli che camminiamo nella          Vocazionale (PGV). È il richiamo al com-
vita spesso stanchi, bisognosi, ma col desi-    pito specifico della pastorale che invita
derio che la luce della speranza non si         ogni giovane a mettersi, con serietà, in
spenga. La nostra Madre guarda questo           ricerca della propria vocazione.
popolo pellegrino, popolo di giovani che        Perciò: “non rinunciate al meglio della
lei ama, che la cerca facendo silenzio nel      vostra giovinezza, non osservate la vita
proprio cuore nonostante che lungo il           dal balcone. Rischiate anche se sbaglie-
cammino ci sia tanto rumore, conversa-          rete. Non sopravvivete. Vivete! Datevi al
zioni e distrazioni” (CV 48). Il movimento      meglio della vita!”(CV 143).
tondeggiante che caratterizza la figura di
Maria è un invito a scendere sempre più in                        ÉQUIPE PASTORALE
profondità, a fare discernimento per arri-                   GIOVANILE VOCAZIONALE

24
I NOSTRI DEFUNTI
                                                stesso padre Cristoforo nel 1992, con l’o-
                                                biettivo di sostenere le adozioni a distanza
                                                dei bambini del Piauì, terra dove era pre-
                                                sente la nostra Fondazione Missionaria.
                                                “Una vita per amare...”, è lo slogan che
                                                accompagna l’associazione ALFA. Può
                                                essere anche la sintesi della vita di Padre
                                                Cristoforo, che nella nostra Provincia era
                                                definito da molti come il frate dalle 3 G:
                                                geniale, gentile, generoso. Geniale, per il
                                                modo singolare e originale con cui spesso
                                                proponeva iniziative e soluzioni, nelle
                                                riflessioni e nei problemi; Gentile, per l’af-
                                                fabilità ed il sorriso con cui accoglieva
                                                sempre le persone; Generoso: per l’atten-
  Fr. CRISTOFORO MARTIGNETTI                    zione e la sensibilità verso i poveri e i
                1944 - 2020                     bisognosi, ma anche per la disponibilità
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella          grazie alla quale non si tirava mai indietro
sua gloria, dirà a quelli che stanno alla       davanti ad una necessità. Per questi motivi,
sua destra: Venite, benedetti del Padre         la morte di p. Cristoforo è una grande per-
mio, ricevete in eredità il regno preparato     dita per la nostra famiglia francescana; la
per voi fin dalla fondazione del                sua gentilezza e la sua generosità ci man-
mondo. Ogni volta che avete fatto queste        cheranno. Ma viviamo tutto questo nella
cose a uno solo di questi miei fratelli più     fede e speranza cristiana, certi che egli ora
piccoli, l’avete fatto a me”.                   è entrato nel Regno preparato per lui da
      Uso queste parole del capitolo 25 del     Padre, e continuerà ad esserci vicino e ad
Vangelo di Matteo, tratte dal “giudizio         aiutarci. Padre Cristoforo è nato a San
finale”, per iniziare il mio ricordo di padre   Martino Sannita (BN) il 3 ottobre 1944,
Cristoforo.Uso queste parole, perché            da Attilio e Diomira Iannazzone; al fonte
potrebbero definirsi il suo “manifesto          battesimale gli fu dato il nome di Amleto.
evangelico”; quasi sempre in ogni condivi-      Il 3 ottobre 1955, seguendo i passi del fra-
sione le ripeteva, per ricordare anche con      tello padre Bonaventura, 24 anni più
forza l’importanza di vivere la fede con-       grande di lui, è accolto come aspirante nel
cretamente attraverso le opere. Opere di        Collegio serafico di Airola (BN). Il 12
carità, soprattutto, quelle che padre Cristo-   agosto 1961 a Vitulano (BN) indossa l’a-
foro ha realizzato con l’attenzione ai          bito della prova ed inizia l’anno di Novi-
poveri, in particolare i bambini del Bra-       ziato, con il nome di Fr. Cristoforo. Il 15
sile, non solo come Responsabile dell’e-        agosto dell’anno successivo emette la
vangelizzazione missionaria della nostra        prima professione religiosa. Il 30 aprile
Provincia (ufficio che ha ricoperto nel         1968, nella Basilica “S. Maria delle Gra-
complesso per più di 25 anni), ma special-      zie” di Benevento, consacra “per sempre”
mente con l’Associazione ALFA - Amici           la sua vita al Signore con la professione
Laici Famiglie Adottive - fondata dallo

                                                                                          25
solenne e il 19 marzo 1969, sempre in            Stampa (1980-1983); ma, come detto, il
Benevento, è ordinato presbitero per l’im-       suo impegno lo ha svolto soprattutto
posizione delle mani e la preghiera di con-      nell’ambito dell’evangelizzazione ad gen-
sacrazione di S. Ecc. Mons. Raffaele Cala-       tes, quale Responsabile dell’Evangelizza-
bria, Arcivescovo di Benevento. Dopo             zione Missionaria. Nasce da questa
l’ordinazione, inizia a frequentare il Ponti-    responsabilità anche l’idea di fondare nel
ficio Ateneo Antonianum in Roma; tra-            1992 l’Associazione ALFA. Per molti
scorsi alcuni mesi, per alcuni problemi di       anni, inoltre, si è dedicato anche all’inse-
salute ritorna in Provincia, prima a Bene-       gnamento della religione presso le scuole
vento e poi ad Avellino. Per completare          statali. Le sue condizioni di salute sono
gli studi, nell’ottobre del 1971 è inviato dai   state spesso precarie a causa dei diversi
Superiori a Gerusalemme, dove nel 1972           interventi chirurgici subìti; ma ha conser-
consegue la Licenza in Sacra Teologia            vato appunto un animo gentile, uno spirito
presso lo Studio Biblico. Rientrato stabil-      gioviale e sereno, cercando di essere sem-
mente in Italia, per un anno risiede ad          pre di sostegno e di aiuto a quanti ne aves-
Avella e poi dal 1973 al 1977 è a Volturara      sero bisogno. Il 3 ottobre u.s. era il giorno
Irpina. Successivamente è assegnato ad           del suo compleanno; dopo aver festeggiato
Airola, con l’incarico di Vice Rettore del       a pranzo con la Fraternità, è stato colpito
Collegio e Vice Parroco della Parrocchia         da ictus ischemico, e ricoverato d’urgenza
di “S. Domenico”. Con il Congresso capi-         presso l’Ospedale “S. Giuseppe Moscati”
tolare del 1980 è trasferito nel Convento di     di Avellino; le sue condizioni sembravano
Paduli: qui rimane fino al 1995, rico-           in miglioramento, fino a quando, nel
prendo più volte l’ufficio di Economo            pomeriggio di mercoledì 7 ottobre, memo-
della Casa. Dal 1995 è ad Avella, dove è         ria della Beata Vergine Maria del Rosario,
prima Guardiano e poi Economo. Con il            all’età di 76 anni, ha compiuto il suo defi-
Congresso capitolare del 2004 è assegnato        nitivo “passaggio” al Regno eterno del
ad Atripalda, come Guardiano della Fra-          Padre, per partecipare alla liturgia del
ternità di Post-Noviziato. Dal 2007 è a          cielo e contemplare in eterno la Sua Mise-
Benevento, dove rimane fino al 2016. In          ricordia. Nell’immaginetta della sua pro-
questi anni ha l’incarico di Responsabile        fessione solenne, è riportata questa pre-
dei fratelli infermi ospiti della Casa; inol-    ghiera: Signore rendimi come la verde
tre è Vice cappellano al Cimitero di Bene-       palma del deserto che il sole dardeggia,
vento (2007-2016), Economo locale (2013-         ma non inaridisce. Che il vento piega, ma
2016) e dal 2012 anche Assistente spiri-         non spezza. Che la sabbia investe, ma non
tuale della Confraternita del “Terz’Ordine       ricopre. Che l’uomo cerca, per trovare
di San Francesco d’Assisi sotto il titolo di     riposo.
S. Rocco”. Nel 2016 è a Circello, con l’uf-            Siamo certi che P. Cristoforo è stato
ficio di Economo locale. Con il Congresso        come questa palma; ed ora ha trovato il
capitolare del 2019 è di Fraternità ad Avel-     riposo eterno, è ricoperto dall’abbraccio
lino, dove trascorre il resto della sua vita,    del Padre e vede quel Signore che ha rico-
ricoprendo gli uffici di Vicario della Casa      nosciuto nelle persone che ha incontrato.
e di Vice-parroco della Parrocchia “Cuore
Immacolato di Maria”. A livello provin-          (Dal saluto finale della celebrazione esequiale)
ciale ha ricoperto l’ufficio di Definitore                  FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI
provinciale (2003-2007) e Delegato                                           Ministro provinciale

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PUBBLICAZIONI
                        DUE MAIOLICHE - PER UN SOGNO...PIÙ UNO
                        In questo opuscolo, ho inteso raccontare le vicende, che portarono
                        alla realizzazione della maiolica della Madonna delle Grazie a
                        Nazaret, durante il pellegrinaggio in Terra Santa nel 2013. E’ una
                        “storia” alquanto singolare e con tanti imprevisti. Con la sua bene-
                        dizione, fatta nel pomeriggio del 28 agosto 2013 nell’atrio del con-
                        vento francescano di Nazaret, si concretizzò un sogno... più uno,
                        ma ci vollero due maioliche. Al sogno della Provincia Sannito-
                        Irpina dei Frati Minori si aggiunse quello della Famiglia Carpi-
                        nelli-De Nigro. (P. Davide Panella)

LA CHIESA BENEVENTANA (I - XIV sec.)
Leggere la nostra storia deve servirci non già a rimpiangere nostal-
gicamente un passato che non tornerà, ma a fare di quella storia
stessa oggetto di riflessione per comprendere meglio il ruolo che i
cristiani - e non solo loro!- sono chiamati a esercitare nel nostro
tempo, a discernere, tra i molti fatti e personaggi (illustri o anonimi)
che quella stessa storia ci consegna, il nocciolo di una lezione che
ancora oggi attende di essere vitalizzata e messa a frutto. Non pos-
siamo perciò non dire grazie a p. Domenico Tirone, nella speranza
che il seme da lui gettato fruttifichi ispirando nuove ulteriori ricer-
che. (da Presentazione del Vescovo Felice Accrocca, pp. 5-6).

                       LA PIETÀ POPOLARE E IL CULTO A SANTA SOFIA IN PODERIA (SA)
                       La trattazione di Padre Marino, lungi dall’essere un’improvvisa-
                       zione, procede sulla base di una cospicua e documentata medita-
                       zione sull’argomento; lo stile è piano, chiaro, ordinato.
                       Nessuna tirata oratoria nei sette capitoli che compongono questa
                       opera; soltanto l’ultimo tratta specificamente della devozione di
                       Poderia a Santa Sofia. (da Prefazione di P. Antonio De Luca, p. 3)

CALENDARIO 2021
“Sarà proprio la vita di Sant’Antonio ad accompagnarci in questo anno, affinché possa
essere di stimolo a ravvivare la nostra fiducia nella Provvidenza del Signore, ma anche a
rafforzare i legami tra noi. Gli insegnamenti dell’Enci-
clica Fratelli tutti ed I Sermoni di Sant’Antonio saranno
un ulteriore sprone ad accogliere quanto il Papa
affermò nel discorso sopra citato: Con la tempesta , è
caduto il trucco di quegli stereotipi con cui maschera-
vamo i nostri ego sempre preoccupati della propria
immagine. (da Presentazione del Ministro provinciale,
Fr. Antonio Tremigliozzi)

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