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Un seul monde Eine Welt N. 2/ GIUGNO 2009 Un solo mondo LA RIVISTA DELLA DSC PER LO SVILUPPO E LA COOPERAZIONE www.dsc.admin.ch Africa occidentale: mille sfide e un immenso potenziale Bangladesh: tra urbanizzazione e un fiorente settore tessile Concentrare la cooperazione allo sviluppo: un obiettivo non privo di rischi
DOSSIER Un luogo di scambio per lo sviluppo Grande impatto per un mini-progetto di sviluppo a Cuba 24 FORUM AFRICA OCCIDENTALE L’immenso potenziale dell’Africa occidentale Le popolazioni dell’Africa occidentale si distinguono per la loro estrema mobilità. Sotto l’effetto dell’urbanizzazione e della crescita demografica, il mondo agricolo è profondamente mutato 6 Concentrazione – nessuna garanzia di efficacia Accrescere i legami tra istruzione e realtà locale La concentrazione degli aiuti allo sviluppo non è una Nell’Africa occidentale, per diversi motivi, milioni di bambini panacea, cela infatti anche diversi rischi e non sempre sono esclusi dall’istruzione. La cooperazione svizzera costituisce l’approccio giusto contribuisce a migliorare la qualità della formazione 26 12 Sommario «Un capriccio soddisfatto a spese dei disoccupati «Non siamo meno competitivi degli americani» nei ghetti» Un’intervista con Ndiogou Fall, presidente della Rete delle Lo scrittore sudafricano Zakes Mda critica le strategie organizzazioni contadine e dei produttori agricoli in Africa di sviluppo scelte dal proprio paese occidentale (Roppa) 29 14 ORIZZONTI CULTURA BANGLADESH «Lo sviluppo è per definizione un cambiamento Una svolta grazie al tessile culturale» Il Bangladesh, paese in cui il 45 per cento dei 160 milioni di abitanti Siri Tellier, direttrice dell’ufficio ginevrino del Fondo delle vive ancora sotto la soglia della povertà, si serve della manodopera Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), ci spiega a basso costo per spronare l’industria tessile nazionale come e perché la cultura vada integrata nella 16 cooperazione allo sviluppo Un sogno a tre ruote 30 Hana Shams Ahmed, una giovane giornalista in quel di Dhaka, ci illustra la vita quotidiana di un simpatico conduttore di risciò 20 Editorial Periscopio 3 4 Dietro le quinte della DSC 25 DSC Che cos’è … la corruzione? 25 Attenti a non mettere a repentaglio i successi raggiunti Servizio 33 Martin Dahinden, direttore della DSC, illustra gli effetti Impressum 35 devastanti che la crisi finanziaria provoca nei paesi in via di sviluppo 21 Poliziotte afgane al servizio delle donne In Afghanistan un programma per le pari opportunità in seno al corpo di polizia si prefigge di ridurre i casi di violenza La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), l’agenzia dello sviluppo in seno al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), è domestica l’editrice di «Un solo mondo». La rivista non è una pubblicazione ufficiale 22 in senso stretto; presenta infatti anche opinioni diverse. Gli articoli pertanto non esprimono sempre il punto di vista della DSC e delle autorità federali. 2 Un solo mondo n.2 / Giugno 2009
Editoriale Interazione tra cultura e sviluppo Il cambiamento spaventa. Spaventa, quando le cata- Un ulteriore esempio dell’interazione tra cultura e svi- strofi naturali incalzano e sembra avvicinarsi il crollo luppo emerge dalla storia della trentottenne cucitrice dell’intero ecosistema. Spaventa, quando regioni rurali Rekha (pag. 16): quando nel 1990 l’industria tessile del devono essere abbandonate e le città, a causa della Bangladesh fece enormi progressi e le fabbriche spun- forzata immigrazione di milioni di persone, sono pros- tarono come funghi dal terreno, molte donne trovarono sime alla loro esplosione demografica. Spaventa, in lavoro e con esso anche un riconoscimento sociale. fine, quando il numero dei disoccupati cresce e la for- Oggi, Rekha è orgogliosa di contribuire al reddito fa- bice tra ricchi e poveri si allarga sempre più. miliare e di avere raggiunto una certa indipendenza. Un Tali cambiamenti ci pongono di fronte a gigantesche successo questo che va letto anche in rapporto alla sfide. Il modo in cui le affrontiamo varia da paese a cultura locale in cui queste donne vivono. paese, da cultura a cultura, ed è di decisiva impor- tanza per la cooperazione allo sviluppo. Il rapporto 2008 del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) esige l’uso di cosiddetti ap- Nell’attuale edizione di «Un solo mondo» vi proponiamo procci culturalmente sensibili nell’ambito della coope- diversi esempi dell’interazione tra cultura e sviluppo. razione allo sviluppo. Siri Tellier, capo dell’ufficio gine- Nell’Africa occidentale, ad esempio, è nella pratica tra- vrino dell’UNFPA, afferma nella nostra intervista (pag. dizionale del «cousinage à plaisanterie» (cuginanza 30) che lo sviluppo non si arresta di certo con la co- burlesca n.d.t.) che si può trovare la prova più lam- struzione di un ponte o di una centrale elettrica, ma che pante della sopravvivenza della tradizione africana di esige anche un cambiamento del modo di pensare e di regolare pacificamente i conflitti: con molto umore, tal- comportarsi. Quanto possa essere difficile spronare volta anche amaro, si procede ad eliminare liti fra vicini delle popolazioni ad un cambiamento di pensiero, Siri di casa e fra parenti. «Molto più di mero divertimento, Tellier lo riscontra quotidianamente nel suo lavoro. questo uso codificato dello humour permette di preve- Infatti, nella nostra intervista afferma in modo chiaro: nire o risolvere molti conflitti e serve a serbare la pace «Chi si oppone al cambiamento, in fondo non vuole lo tra le famiglie e le popolazioni secondo regole e rituali sviluppo». molto precisi», spiega l’ex governatore di Dakar e scrit- tore Saliou Sambou nel nostro Dossier (pag. 8), dedi- (Tradotto dal tedesco) cato all’Africa occidentale. Questa parte dell’Africa, nonostante le grandi sfide che restano da affrontare – La redazione dalla siccità alle enormi emigrazioni interne verso i cen- tri urbani ed all’instabilità politica e sociale – sorprende costantemente per le sue stupefacenti capacità di cambiamento e di sviluppo. Un solo mondo n.2 / Giugno 2009 3
Periscopio istruiti nella produzione di kit di emergenza con medicine naturali, ed in Cina, per la prote- zione di piante medicinali in pericolo, vengono realizzati giardini e riserve protette e controllate dalle comunità locali. www.plantlife.org.uk Le donne del Mali chiedono Martin Roemers/laif la pace (jls) Nel nord del Mali conti- nuano gli scontri nei quali si confrontano, ad intermittenza, Africa: serbatoio mondiale Proteggere le piante curative l’esercito governativo ed i ribelli del riso (gn) La natura è la più impor- tuareg, che rivendicano l’auto- (gn) Già da tempo il riso non è tante farmacia del mondo. Ci nomia politica di questa regione. più l’alimento di base per la sola offre circa 50000 piante cura- Ora alcune donne, semplici cit- Asia: l’Africa si sta infatti evi- tive. Secondo un rapporto di tadine o membri di associazioni, denziando quale secondo acqui- Plantlife International circa si mobilitano per cercare di rente, e ne importa oggi circa 15000 di queste specie sono porre fine a queste atrocità, ed dieci milioni di tonnellate minacciate di estinzione. Ma esercitano pressioni sia sull’eser- l’anno. Eppure, il continente non si dovrà arrivare a ciò: con cito sia sui ribelli. «Non siamo avrebbe non solo il potenziale l’aiuto delle popolazioni locali, sul campo di battaglia, e nem- di coprire il proprio fabbisogno, le piante medicinali in pericolo, meno nelle delegazioni che bensì anche di produrne grandi possono essere utilizzate e nello prendono parte ai negoziati, ma quantità per l’export. È quanto stesso tempo protette. «Una mi- la pace parte comunque dalle afferma Marco Wopereis del gliore salute, garanzia di guada- nostre iniziative», afferma Assory Centro africano per il riso gno, e la possibilità di mantenere Aïcha Belco, membro della WARDA. Mentre in Asia la pro- le tradizioni culturali sono im- Coordinazione delle associazioni duzione non può più essere in- portanti argomenti quando si e delle ONG del Mali (Cafo), crementata, l’Africa – secondo tratta di motivare l’uomo a pro- presente su tutto il territorio. la FAO – dispone di circa 200 teggere le piante medicinali», La Cafo organizza delle marce a milioni di ettari di bassopiano afferma Alan Hamilton, autore favore della pace, oltre a confe- e territori umidi, perfettamente di uno studio, che riassume le renze e manifestazioni davanti atti alla coltivazione del riso. conoscenze scaturite da una de- alle caserme. In aggiunta a questi Nuovi tipi di riso, sviluppati ap- cina di casi esemplari. È così che eventi, le pacifiste operano an- positamente per le condizioni un progetto in Uganda rende che su tempi lunghi. Fra l’altro, climatiche africane, dovrebbero accessibile la garanzia di un trat- propongono programmi di alfa- consentire in futuro un enorme tamento di basso costo contro la betizzazione tesi ad evidenziare incremento dei raccolti, così malaria con piante medicinali; i le aberrazioni della guerra e le come evidenzia l’esempio del contadini del posto vengono conseguenze per le famiglie.Tali Mali. Inoltre, il riso africano è recentemente divenuto concor- renziale. Ancora oggi, l’Africa subsahariana importa il 40 per cento del suo fabbisogno. Le proiezioni fornite da Marco Wopereis in occasione di una conferenza a Zurigo lasciano intravedere visioni che vanno ben al di là del semplice autoso- stentamento. L’esperto ha, in Guenay Ulutuncok/ laif effetti, parlato di un’Africa pre- sto serbatoio mondiale del riso. www.warda.org 4 Un solo mondo n.2 / Giugno 2009
Disegno di Martial Leiter Cooperazione corsi, frequentati da donne di giorno una vera strategia nella a 1600 casi di poliomielite al- (Nigeria) e in problemi di ogni età, sono tenuti nelle lingue lotta contro la povertà.Alcune l’anno, tuttavia il virus persiste, e accesso al vaccino a causa di nazionali. donne utilizzano il denaro rice- ancora oggi colpisce in partico- conflitti armati (Afghanistan e vuto per sistemare l’arredamento lare bambini in India,Afghani- Pakistan).Al momento, la comu- Solidarietà contro la povertà delle loro case.Altre, ne approfit- stan, Nigeria e Pakistan. Da que- nità internazionale – soprattutto (jls) Nelle grandi città del Niger, tano per investirlo nell’alleva- sti paesi, il virus si sposta – se- il Rotary International, la Gates le difficoltà economiche hanno mento o in piccole attività com- condo quanto afferma Foundation, Germania e Regno stimolato le donne a dar nuova merciali. Questo capitale iniziale l’Organizzazione mondiale della Unito – hanno comunicato all’i- vita al foyandi, che sono poi cir- consente loro ad esempio di sanità – in altri paesi in via di nizio dell’anno che metteranno coli di solidarietà nati negli anni aprire un negozietto, di mettersi sviluppo. I maggiori problemi a disposizione oltre 630 milioni ’60. Questi club femminili si a vendere teli multicolori, di che si presentano nella lotta alla di dollari Usa, tesi alla definitiva contano oggi a centinaia. Per dar vita ad una struttura di pro- poliomielite sono da vedere nel- eliminazione della paralisi infan- farne parte, è necessario farsi duzione di succhi di frutta, o di l’efficacia dei vaccini (India), in tile. carico di una quota mensile che lanciarsi nel mondo della risto- un ridotto tasso di vaccinazioni www.rotary.org/endpolio può andare dai 5000 ai 60000 razione. franchi CFA (più o meno, da 12 a 140 CHF). Ogni mese, il totale Grandi progressi contro la raccolto è consegnato ad una poliomielite delle donne membro del club. (bf) La malattia, che uccide le Così, secondo il turno stabilito, sue vittime o le storpia, sta final- le donne ricevono l’equivalente, mente per sparire. Nel 1988, una somma che va da 700 a quando fu lanciata la campagna The New York Times/Redux/laif 1200 franchi svizzeri a seconda internazionale per sradicare della grandezza del foyandi. la paralisi infantile, ogni anno Per Hadjia Fati, membro si ammalavano ancora ben dell’Associazione delle donne 350000 bambini. Oggi, il nu- del Niger, i foyandi sono oggi- mero delle infezioni si è ridotto Un solo mondo n.2 / Giugno 2009 5
D O S S I E R L’immenso potenziale dell’Africa occidentale Le popolazioni dell’Africa occidentale si distinguono per la loro estrema mo- bilità. Si spostano non soltanto tra i paesi – per fare commercio o cercare la- voro – ma anche dalle campagne verso le città. Sotto l’effetto dell’urbanizza- zione e della crescita demografica, il mondo agricolo è profondamente mutato. Di Christine Holzbauer*. 6 Un solo mondo n.2 / Giugno 2009
Le popolazioni dell’Africa occidentale si distinguono per Africa occidentale la loro estrema flessibilità e per il loro spiccato senso de- gli affari. Nell’immagine, un venditore ambulante di palloni nelle vie di Cotonou, la metropoli finanziaria del Benin. nella pratica tradizionale del «cousinage à plaisante- rie» (cuginanza burlesca n.d.t.) che si può trovare la prova più lampante della sopravvivenza della tra- dizione africana di regolare pacificamente i con- flitti. La cuginanza patronimica o simbolica tra persone di etnie o classi sociali differenti è molto diffusa in paesi come il Mali. Essa autorizza l’im- piego dell’ironia tra «cugini», che sovente sono an- che dei semplici vicini di casa. Questi possono far- si delle battute e dirsi verità anche amare. «Molto più di mero divertimento, questo uso codificato dello humour permette di prevenire o risolvere molti conflitti e serve a serbare la pace tra le fa- miglie e le popolazioni secondo regole e rituali molto precisi», spiega Salio Sambou. Scambi e migrazioni nonostante gli osta- coli Viaggiatori e commercianti nell’anima, gli abitanti dell’Africa occidentale sono sempre pronti ad espatriare nei luoghi in cui intravedono reali pos- sibilità di guadagnare denaro. Nonostante le diffi- coltà dovute ai posti di blocco delle dogane o del- la polizia sulle strade, il commercio transfrontalie- ro non ha mai cessato di esistere. Al contrario, è un presupposto per la sopravvivenza di numerosi Stati dell’Africa subsahariana privi di accesso al mare. Il mauritano Ahmedou Ould-Abdallah, che dal 2002 al 2007 ha diretto a Dakar l’ufficio delle Na- zioni Unite per l’Africa occidentale (UNOWA), era consapevole della necessità di incoraggiare i flussi migratori e gli scambi, di vitale importanza per tutta la regione. Durante il suo mandato non Jean-Claude Moschetti/REA/laif ha mai smesso di raccomandare la rimozione dei blocchi stradali e di tutti gli ostacoli alla libera cir- colazione delle persone e delle merci. Secondo Ould-Abdallah le sfide transfrontaliere – anche quelle poste dai mercenari, dai bambini soldato o dalla proliferazione delle armi leggere – possono L’Africa occidentale occupa un quinto del Con- essere affrontate soltanto con un «approccio re- tinente nero ed offre una grande varietà geogra- gionale integrato, e non più Stato per Stato». L’ex fica tra gli Stati costieri e quelli della striscia del- rappresentante speciale del Segretario generale l’Africa subsahariana. Questi 16 o 17 paesi – se- delle Nazioni Unite per l’Africa occidentale rac- condo che si includa o meno il Ciad oltre alla comandava una strategia globale di prevenzione Mauritania e ai quindici Stati membri della Co- dei conflitti, di gestione delle crisi e di stabilizza- munità economica degli Stati dell’Africa occi- zione post conflitto nella regione. dentale (Cedeao) – costituiscono un insieme mul- ticolore ed eterogeneo, ma soltanto in apparenza. Guerre a raffica Anche se di primo acchito nulla sembra accomu- I cambiamenti climatici e l’incalzante desertifica- nare un tuareg nigeriano col turbante, un man- zione inaspriscono i conflitti tra allevatori e agri- dingo della Guinea, un peul del Senegal o un coltori, divenuti ricorrenti a causa dei problemi mandjak di Capo Verde, i legami etnici e socio- fondiari ancora irrisolti. Sanguinosi scontri han- culturali che uniscono i vari popoli della regione no devastato gli Stati costieri. Scoppiata nel di- sono in realtà antichi e profondi. Secondo lo scrit- cembre 1989 in Liberia, la guerra si è spostata in tore Saliou Sambou, ex governatore di Dakar, è Sierra Leone, poi ha toccato nuovamente la Libe- Un solo mondo n.2 / Giugno 2009 7
Le Figaro Magazine/laif Jorgen Schytte/Still Pictures Benin: facilitare l’ac- cesso all’acqua potabile Michael Riehle/laif Solo il 41 per cento della popolazione rurale del Benin ha attualmente ac- cesso all’acqua potabile. Molti esperti sono convinti che lo sviluppo dell’Africa occidentale sia possibile solo attraverso un approccio globale e Il governo si augura di por- transfrontaliero. Di questa politica ne sono un esempio il Benin (in alto e a sinistra) e il Burkina Faso (a destra). tare questo tasso al 67 per cento entro il 2015. Per raggiungere questo obiet- ria, prima di diffondersi in Guinea nel 2000 e ra in Sierra Leone si è ufficialmente conclusa nel tivo, il Centre Régional pour l’Eau Potable et 2001. Nel settembre 2002 la Costa d’Avorio è pre- gennaio 2002. Il conflitto liberiano ha preso fine l’Assainissement à faible cipitata a sua volta nella violenza. Nonostante la con la fuga in esilio di Charles Taylor, e quello in coût propone una solu- rinnovata promessa di elezioni dal 2005, il gigan- Costa d’Avorio con i primi accordi di pace di zione semplice, che richie- te economico dell’Africa occidentale resta oggi ac- Ouagadougou nel marzo 2007, che hanno con- de soltanto un po’ di sole e una bottiglia di plastica. quartierato in una situazione di «né pace né guer- sentito all’ex capo delle forze ribelli Guillaume Creato dall’Istituto federale ra». Questo contesto ha un impatto non indiffe- Soro di divenire primo ministro. Fatto significati- svizzero per le scienze e le rente sulle attività del porto di Abidjan e,di riflesso, vo: è il presidente del Burkina Faso Blaise Cam- tecnologie dell’acqua (Eawag), questo procedi- su quelle degli altri porti della regione (Lomé, paoré, a lungo sospettato di aver rifornito i ribel- mento – battezzato «disin- Accra, Cotonou, ed anche Dakar). In Guinea, una li ivoriani con armi e derrate alimentari, ad esser- fezione solare dell’acqua» giunta militare ha assunto il potere nel dicembre si trasformato in depositario di pace. Benché – utilizza i raggi ultra- 2008, dopo la morte del presidente Lansana fragile, la pace – o piuttosto l’assenza di conflitti vieoletti e il calore del sole per decontaminare l’acqua. Conté.A detta di International Crisis Group (ICG), aperti – in questi Stati costieri ha almeno permesso Ad oggi il Benin è uno dei nel paese la situazione permane allarmante, anzi- di avviare il processo di disarmo, di assicurare il rari paesi dell’Africa occi- tutto a causa della «presenza, a cavallo dei confini rimpatrio di migliaia di profughi e di iniziare la dentale ad averlo testato. di Stato, di un gran numero di ex combattenti del ricostruzione. Ma, soprattutto, favorisce un vero In questo Stato, le malattie diarroiche, compreso il co- conflitto liberiano che vivono nelle regioni silve- approccio regionale integrato, grazie al rafforza- lera, sono la causa nel 17 stri». mento del partenariato tra le missioni di pace o le per cento dei decessi fra i agenzie delle Nazioni Unite e le istituzioni re- lattanti. In Africa uccidono 800 000 persone ogni Ritorno alla stabilità gionali. anno; il 90 per cento sono Oggi molti di questi paesi sono saldamente im- Ma a preoccupare sono soprattutto le dinamiche bambini sotto i 5 anni. pegnati sulla via della pace e della stabilità.La guer- socioeconomiche e politiche come pure la preca- 8 Un solo mondo n.2 / Giugno 2009
Africa occidentale Mauritania Capo Verde Nouakchott Mali Niger Ciad Praia Dakar Senegal Banjul Niamey Gambia Bamako Bissau Ouagadougou N’Djamena Guinea-Bissau Burkina Faso Guinea Nigeria Benin Conakry Freetown Togo Abuja Sierra Leone Ghana Costa d’Avorio Monrovia Liberia Yamassoukro Porto-Novo Lomé Accra Burkina Faso: combat- tere l’impoverimento del suolo Bruno Morandi/hemis.fr/laif Un cattivo utilizzo delle ri- sorse naturali deteriora le Wim Klerkx/laif terre e spezza gli equilibri ecologici. In un paese come il Burkina Faso, dove Nelle regioni rurali dell’Africa occidentale, le persone vivono, come in questa immagine del Niger, in primo luogo di l’economia è predominata agricoltura e allevamento. dall’agricoltura e l’alleva- mento, può generare con- flitti anche gravi. Questi ria sicurezza lungo le zone di confine, vaste e spes- delle zone di confine sensibili devono essere te- due settori occupano, in- fatti, oltre l’85 per cento so mal controllate. Così, il traffico di cocaina pro- nute in maggiore considerazione in ambiti come della popolazione e garan- veniente dall’America latina che transita in Africa la riforma della sicurezza, la gestione transfronta- tiscono quasi il 70 per occidentale a destinazione dell’Europa ha trasfor- liera concertata, l’assistenza umanitaria o la colla- cento degli introiti dalle mato in «narcostati» paesi molto poveri come la borazione con la società civile. In partenariato con esportazioni. Per tale mo- tivo, Green Cross Svizzera Guinea-Bissau. In questo piccolo paese lusofono, UNOWA, ha pertanto organizzato a Timbuctu, e Green Cross Burkina un regolamento di conti ai vertici ha provocato, a nell’aprile 2005, una riunione transfrontaliera tra Faso hanno deciso di lan- inizio marzo, la morte del presidente Joao Ber- Mali, Mauritania e Niger per consentire a questi ciare il progetto «Preven- zione dei conflitti legati alla nardo Vieira e del suo capo di Stato maggiore. tre Stati sahelo-sahariani di definire soluzioni in gestione delle risorse natu- Questi eventi sollevano numerosi quesiti quanto comune dopo anni di protratta siccità. rali nel bacino del Volta». all’infiltrazione dei narcotrafficanti nelle più alte Nel settembre 2005 si è tenuto a Sikasso (Mali) Il comune rurale di Nagré- sfere del potere.Tutti gli Stati costieri della regio- un seminario simile sulla zona che comprende il ongo ha funto da punto d’accesso per la forte ne ne sono colpiti, in particolare la vicina Guinea, sud del Burkina Faso, il Mali meridionale e la Co- pressione esercitata dalle che ha fatto della lotta contro l’insicurezza, la cor- sta d’Avorio settentrionale. Infine, la capitale gui- popolazioni sulle risorse ruzione e il traffico di droga, le sue tre priorità. neana Conakry ha accolto nel 2006 una confe- naturali (suolo, acqua, renza sulla stabilità nell’Unione del fiume Mano, vegetazione). Creato nel 1994, Green Cross Strategie integrate per le zone di confine che riunisce Guinea, Costa d’Avorio, Liberia e Burkina Faso diffonde una Hervé Ludovic de Lys, direttore regionale del- Sierra Leone. Ultimo gruppo di paesi di confine tecnologia di compostag- l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordina- ad essere stato identificato per lavorare all’elabo- gio chiamata «compost plus», che consente di pro- mento degli affari umanitari (UNOCHA), vede razione e alla messa in atto di «strategie integrate durre concime organico, un solo modo per bloccare la diffusione dell’in- di sviluppo»,il Senegal,la Gambia e la Guinea-Bis- indispensabile per il recu- stabilità: i bisogni e le aspirazioni delle popolazioni sau non si sono ancora incontrati. Secondo il Club pero dei terreni degradati. Un solo mondo n.2 / Giugno 2009 9
del Sahel e dell’Africa occidentale, l’essenziale per questi Stati è di privilegiare l’identificazione e la promozione di dinamiche di cambiamento. «Nel corso degli ultimi decenni, l’Africa occidentale ha vissuto trasformazioni così profonde che non do- vrebbe essere percepita come una regione in sta- gnazione, ma in mutazione,capace di adeguamenti e progressi significativi. Non si tratta certo di af- fermare che tutto va bene,ma di riconoscere i con- siderevoli sforzi attuati dagli africani occidentali con il sostegno dei partner per lo sviluppo», si può leggere nel sito internet dell’organizzazione. Mutamenti rurali e urbani Oggi le politiche di sviluppo rurale non possono più riferirsi ad immagini del passato. Secondo l’Atlas de l’intégration régionale en Afrique de l’Ouest, nel corso degli ultimi 45 anni, il mondo agricolo dell’Africa occidentale sarebbe profon- damente mutato: la crescita demografica e l’urba- nizzazione hanno trasformato quest’area in un mercato di dimensione regionale. Questa nuova era è dunque carica di promesse ma anche di ri- Henning Christoph/Das Fotoarchiv/Still Pictures schi, nella misura in cui la popolazione rurale più debole subisce gli svantaggi del mercato senza be- Niger: diversificare la neficiare dei vantaggi. Il passaggio da un’econo- produzione mia agraria tradizionale all’urbanizzazione e al Yatawa, 600 chilometri ad mercato è andato di pari passo con un consumo est della capitale Niamey, sembra un eden verde. Dal accresciuto di spazi agricoli e di risorse naturali 2001, in questa regione non rinnovabili, come la legna da riscaldamento. Il mercato Dantopka, a Cotonou, nel Benin, è il più svariati gruppi di gestione E sotto la pressione demografica, nei prossimi ven- grande mercato dell’Africa occidentale ed evidenzia sono stati creati nell’am- molto bene lo spiccato senso per gli affari della gente bito di un programma che t’anni questi mutamenti saranno senz’altro più ra- di questa regione. permette ai contadini di pidi ed energici. beneficiare di prestiti rinno- Nell’Africa occidentale la popolazione urbana au- pagne non è rosea, poiché non permette alle po- vabili a tassi agevolati. menta del 4,4 per cento l’anno, il tasso di crescita polazioni di nutrirsi. Per rimediarvi, il Consiglio Appollaiato su una pompa a pedali, Abdoulaye si ral- più elevato al mondo. Entro il 2020, oltre la metà per la ricerca e lo sviluppo agricolo dell’Africa legra: «Qui cresce di tutto: degli abitanti sarà probabilmente costituita da cit- centrale e occidentale (CORAF) raccomanda di carote, cipolle, cavoli e an- tadini. Una città di 100 000 abitanti nel 2006, ne coinvolgere un’ampia fascia di partner nei settori che delle insalate!» A turno conterà 160 000 nel 2025, già solo per il suo na- della ricerca e dello sviluppo. «La routine non ha i soci della cooperativa si danno il cambio ai pedali. turale sviluppo, e 180 000 considerando i nuovi ar- fatto avanzare l’agricoltura. Dobbiamo appellarci È il mezzo più economico rivati dal mondo rurale. Rispetto a oggi, un nu- ad un nuovo sistema che favorisca le collaborazioni per irrigare gli appezza- mero maggiore di aziende agricole sarà ben col- tra agricoltori, industria, ricercatori, industrie di menti. «In due anni la co- operativa ha raddoppiato legato al mercato e ne trarrà dei vantaggi. Gli trasformazione delle derrate ed altri attori», affer- la superficie coltivabile. agricoltori delle zone periferiche, invece, conti- ma Marcel Nwalozie del CORAF. Oggi i raccolti sono tre al- nueranno a subire i capricci del clima e del mer- l’anno – e generano anche cato, forse in misura ancora maggiore a causa del- Una persona su quattro soffre di malnu- eccedenze, grazie alla pro- duzione diversificata», in- l’impatto dei mutamenti climatici. In ultima ana- trizione dica un responsabile di lisi, l’agricoltura non sarà l’unica attività del Secondo Ibrahim Assane Mayaki, direttore esecu- SOS Sahel Niger. Questa mondo rurale, anche se resterà il motore princi- tivo dello hub agricolo, occorre rimettere gli agri- organizzazione aiuta anche pale. Universo agricolo e universo urbano sono coltori – e in particolare le donne contadine – al le donne nell’allevamento di ovini e sostiene il rimbo- strettamente connessi, e le loro relazioni si inten- centro delle preoccupazioni. È, infatti, a causa del- schimento con giovani sificheranno. Qualsiasi politica o strategia di svi- la scarsa produttività dell’agricoltura alimentare pianticelle di acacia, che luppo dovrà tenerne conto. che i paesi della regione sono obbligati ad impor- grazie allo sfruttamento della gomma arabica rap- tare prodotti alimentari a costi sempre crescenti. presenteranno un’impor- Sottrarre l’agricoltura alla routine «L’agricoltura ha difficoltà a nutrire le famiglie. tante fonte di reddito. La situazione che prevale attualmente nelle cam- Una persona su quattro soffre di malnutrizione, 10 Un solo mondo n.2 / Giugno 2009
Philipp Engelhorn/laif Philipp Engelhorn/laif Africa occidentale Jens Grossmann/laif Mali: istruzione primaria per tutti Dal 2002 al 2007, la per- centuale di allievi maliani La presenza del deserto del Sahara contribuisce in maniera centrale a determinare la vita quotidiana della gente del iscritti alla scuola primaria è luogo. Nelle immagini: carovane del sale e pastori con capre nel Mali, e agricoltori in Burkina Faso. aumentata dal 56 al 68 per cento per le ragazze e da 78 all’88 per cento per i ragazzi. Il governo realizza rari sono i nuclei familiari che hanno accesso al- molteplici fonti energetiche», sostiene Ibrahim As- dunque un notevole pro- l’elettricità – appena il 7 per cento dei contadini sane Mayaki. Così, una migliore gestione della le- gresso nel raggiungimento del secondo Obiettivo di – e la tentazione di emigrare è forte», aggiunge gna – il 70 per cento dell’energia consumata nel- sviluppo del Millennio, che questo ex primo ministro del Niger. Sia i governi l’Africa subsahariana – permetterebbe di lottare consiste appunto nel ga- che i donatori sono dunque condannati, secondo contro il disboscamento e preservare riserve di car- rantire un’istruzione prima- lui, a rivalorizzare le professioni agricole se vo- bonio preziose per l’intero pianeta. ■ ria per tutti entro il 2015. Tuttavia, la carenza di in- gliono riassorbire le migliaia di giovani che ap- segnanti e di posti nelle prodano ogni anno sul mercato del lavoro e non (Tradotto dal francese) classi impedisce a un nu- trovano un’occupazione. mero crescente di bambini *Christine Holzbauer è corrispondente in Africa occi- di frequentare il ciclo se- condario. Su oltre 80 000 Puntare sulle energie rinnovabili dentale e centrale per diversi giornali francesi (La Croix, allievi che hanno sostenuto L’energia è un altro aspetto essenziale, spesso tra- L’Express e LaTribune). Di stanza dapprima nel Mali, gli esami di ammissione scurato. Senza accesso ad energie a basso costo, lo poi in Senegal, da settembre 2001 copre tutti i grandi alla scuola secondaria nel 2008, 17 000 non sono sviluppo sostenibile delle regioni rurali rimane il- eventi della regione. stati ammessi. Per far lusorio. «Per paesi dipendenti dall’importazione di fronte a questo problema prodotti petroliferi, la cui agricoltura è minaccia- saranno costruiti nuovi ta dai mutamenti climatici, le bioenergie possono centri di formazione profes- sionale. Tanto più che, se- svolgere un ruolo chiave. Grazie alla biomassa, la condo il ministero maliano risorsa energetica che più abbonda nella regione, dell’Istruzione, nel 2010 i contadini possono produrre e utilizzare in loco quasi il 35 per cento degli delle energie rinnovabili.Trasformando i vegetali allievi del primario non sod- disferà i criteri richiesti per in combustibile, recuperando il calore prodotto accedere al ciclo seconda- dalla combustione dei rifiuti o il biogas, si creano rio. Un solo mondo n.2 / Giugno 2009 11
Accrescere i legami tra istruzione e realtà locale Nell’Africa occidentale milioni di bambini sono esclusi dall’i- struzione a causa di un’offerta educativa insufficiente e non confacente ai bisogni delle popolazioni. La cooperazione sviz- zera contribuisce a migliorare la qualità dell’istruzione, soste- nendo riforme – come l’insegnamento bilingue – che riducono la dispersione e favoriscono lo sviluppo. Delta Survie (2) Nella regione di Douentza, nel Mali, la costituzione di scuole mobile ha reso possibile, nell’arco di poco tempo, un no- tevole aumento della frequenza scolastica da parti dei bambini nomadi. (jls) Il delta interno del fiume Niger, nel Mali, dà delle lezoni, ad esempio, sulle specie ittiche, sulla da vivere a un milione di persone, per lo più no- confezione di tende di cuoio o sulle piante medi- L’aiuto svizzero in Africa occidentale madi. Ma per esercitare la loro attività di pescato- cinali. Il settore dell’istruzione è ri o allevatori i bozo, i peul e i tuareg sono costretti uno dei cinque ambiti su a muoversi più volte all’anno. Queste migrazioni Un sistema inadeguato cui la cooperazione elve- impediscono alla stragrande maggioranza dei loro Nei suoi cinque paesi prioritari (Mali, Burkina tica focalizza le proprie atti- vità in Africa occidentale. figli di integrarsi nel sistema scolastico. Consape- Faso,Niger,Benin e Ciad),la DSC sostiene da tem- Gli altri sono l’economia lo- vole di questa problematica, nel 2005 l’associazio- po questo tipo di progetto – innovatore rispetto alla cale, con articolazioni a li- ne locale Delta Survie ha preso l’iniziativa di crea- scuola classica. La maggior parte dei progetti si in- vello nazionale e mondiale, la produzione agropasto- re scuole che seguono i nomadi nei loro sposta- serisce nell’istruzione detta «informale», sovente rale e la gestione delle ri- menti. Le lezioni si tengono sotto delle tende che l’unica accessibile alle popolazioni rurali più po- sorse naturali, la salute e il al momento opportuno vengono smontate e tra- vere. L’aiuto svizzero finanzia in particolare la for- decentramento. Tutti i pro- sferite all’accampamento successivo. Il progetto ha mazione di giovani descolarizzati tra i 9 e i 15 anni, grammi integrano due temi trasversali: l’uguaglianza ottenuto rapidamente il favore dei genitori: nelle programmi di alfabetizzazione e formazione per dei sessi e il buongoverno. 22 comunità che beneficiano già di una scuola mo- adulti e scuole gestite dagli abitanti dei villaggi. La DSC àncora la sua bile, la frequenza scolastica è prontamente au- Nell’Africa occidentale, milioni di giovani non azione a livello locale. mentata. Con il sostegno della DSC e di altri do- sono mai andati a scuola o l’hanno abbandonata Queste esperienze con- crete sul campo nutrono il natori, Delta Survie prevede di apportare diverse prematuramente. Questa situazione è in parte im- dialogo politico a livello na- ottimizzazioni. Così è ad esempio previsto di adat- putabile alle politiche educative: «Retaggio dell’e- zionale. La Svizzera consi- tare i programmi alle realtà locali. Gli allievi non poca coloniale, il sistema scolastico perpetua le di- dera i paesi anche nel loro apprenderanno soltanto la matematica, la storia o sparità ed è inadeguato per gli stili di vita delle po- contesto regionale, che ri- veste un’importanza deter- la geografia, ma si approprieranno anche di saperi polazioni», spiega Fabienne Lagier, consulente minante per il loro futuro. locali.Alcuni membri della comunità daranno loro tematica presso la DSC per le questioni inerenti al- 12 Un solo mondo n.2 / Giugno 2009
Africa occidentale l’istruzione. A titolo di esempio, le vacanze scola- Sostenere le lingue africane stiche non coincidono con i periodi di raccolto, Tuttavia, il sostegno di progetti e il dialogo con i durante i quali i giovani devono aiutare i genitori governi non bastano a riformare profondamente i nei campi. Altro problema: l’insegnamento è di- sistemi educativi. Per tale motivo, la Svizzera in- spensato in francese,una lingua che la maggior par- terviene parallelamente a livello internazionale. te degli allievi non conosce quando inizia a fre- Uno dei suoi principali partner è l’Associazione per quentare la scuola.Questa barriera linguistica spie- lo sviluppo dell’istruzione in Africa (Adea),una tri- ga in gran parte l’alta percentuale di bocciature e buna di dialogo politico tra donatori e ministri afri- di abbandoni. cani dell’istruzione. La DSC vi controlla un grup- Obiettivi compromessi Gli Obiettivi di sviluppo del Millennio si propongono, tra l’altro, di garantire entro il 2015 un’istruzione prima- ria per tutti e l’uguaglianza tra i sessi nell’insegna- mento. Tuttavia, se le ten- denze attuali persistono, questi obiettivi non sa- Riconosciuta l’importanza delle innova- po di lavoro sull’istruzione informale. «Quando ranno conseguiti. 75 mi- zioni questo gruppo è stato creato, nel 1996, la maggior lioni di bambini, di cui il 55 per cento ragazze, non La DSC privilegia l’insegnamento bilingue: gli al- parte dei nostri aderenti non credeva nel poten- hanno ancora accesso alla lievi imparano a legger e a scrivere nella loro lin- ziale del settore informale. Ma grazie agli sforzi in scuola – e la sola Africa gua madre, e solo in un secondo tempo appren- sua difesa,nel corso degli anni,la percezione è com- subsahariana ne conta circa la metà. Nonostante i dono il francese. Inoltre l’ente svizzero incoraggia pletamente cambiata», ricorda Jean-Marie Byll- progressi degli ultimi anni forme di formazioni in linea con le sfide dello svi- Cataria, segretario esecutivo di Adea. (70 per cento nel 2006), la luppo e in grado di favorire l’inserimento profes- L’associazione si è fortemente impegnata a favore percentuale di scolarizza- sionale dei giovani nel loro ambiente. dell’utilizzo delle lingue africane nell’alfabetizza- zione rimane in questa zona la più debole al Convinti da questi approcci alternativi, più effica- zione e nell’insegnamento elementare. Inoltre, ha mondo. In numerosi paesi, ci della scuola classica, alcuni governi hanno ini- sensibilizzato un numero crescente di attori – fino la maggior parte dei bam- ziato a finanziarli e a integrarli nei loro sistemi edu- ai vertici. Infatti, l’Unione africana ha fatto della bini abbandona la scuola cativi. Il Burkina Faso, ad esempio, ha deciso di ge- questione linguistica uno dei sette assi prioritari del prima di avere completato le elementari. Inoltre, sussi- neralizzare il bilinguismo ispirandosi a un progetto Decennio dell’istruzione in Africa (2006-2015). È stono profonde disparità. pilota – sostenuto dalla Svizzera – dai risultati elo- la prima volta che affronta ufficialmente questo In Senegal, ad esempio, i quenti: la percentuale di abbandono è estrema- tema. ■ piccoli abitanti delle città mente contenuta, e gli allievi completano il ciclo hanno il doppio di possibi- lità di essere scolarizzati ri- primario in cinque anni anziché sei. «È essenziale (Tradotto dal francese) spetto ai bambini delle che le innovazioni possano essere integrate nelle campagne. In Mali, la pro- politiche nazionali.Il nostro obiettivo finale è quel- babilità di frequentare le scuole è di quattro volte lo di far evolvere i sistemi», sottolinea Mary-Luce maggiore per le ragazze Fiaux Niada, incaricata di programma presso la di buona famiglia rispetto a DSC. quelle delle famiglie povere. Un solo mondo n.2 / Giugno 2009 13
«Non siamo meno competitivi degli americani» Michael Riehle/laif Ndiogou Fall, agricoltore Michael Riehle/laif di nazionalità senegalese, nasce nel 1955 a Mékhé, città situata a 120 km a nord-est di Dakar. Ndiogou Fall è impegnato da oltre 25 anni per la difesa della Nonostante il ricco potenziale agricolo, l’Africa occidentale di- sua professione, inizial- pende dalle importazioni per nutrire la sua popolazione. So- mente nella sua regione, poi a livello nazionale e prattutto le famiglie contadine soffrono di un’endemica pover- dell’Africa occidentale. Ha in particolare diretto tà. Per Ndiogou Fall, presidente della Rete delle organizzazio- l’Union des groupements paysans de Mécké e ni contadine e dei produttori agricoli in Africa occidentale l’Union nationale interpro- (Roppa), le ragioni di questa situazione sono politiche. Un’in- fessionnelle des semen- ces. Attivo fin dal 1985 tervista di Jane-Lise Schneeberger. nell’ambito della Federa- zione delle ONG del Senegal (Fongs), è diven- L’Africa occidentale importa sempre più ce- denze ha governato le nostre politiche agricole e tato segretario generale nel 1993 prima di accedere reali, latticini e carne. Sembrerebbe para- commerciali. Negli anni sessanta, alcuni governi alla presidenza, carica che dossale per un’economia a vocazione agri- hanno decretato che l’agricoltura doveva concen- occupa a tutt’oggi. Dal cola? trarsi sulla produzione di derrate destinate all’e- 2000 Ndiogou Fall pre- siede anche la rete delle È una vergogna, poiché la nostra regione è dotata sportazione, come il caffè, il cacao o l’olio di ara- organizzazioni contadine di un immenso potenziale: ecosistemi comple- chidi. Quando le quotazioni sono crollate, i con- e dei produttori agricoli mentari, una popolazione giovane a maggioranza tadini non guadagnavano più nulla e hanno dovuto dell’Africa occidentale contadina, fiumi fra i più lunghi d’Africa, terreni abbandonare le loro terre, facendo precipitare an- (Roppa). In questa sua funzione partecipa regolar- agricoli a perdita d’occhio, foreste, una costa ma- che la produzione di cereali. Così, dopo aver fatto mente a dibattiti o forum rittima molto estesa… In poche parole: abbiamo bere caffè a tutti gli europei, non abbiamo miglio internazionali. praticamente tutto il necessario per sviluppare la o riso da mettere sotto i denti. Ma anche se si tra- Parallelamente, continua nostra agricoltura. E nonostante ciò, siamo co- sferisce in città, la gente non smette di mangiare. a gestire la sua piccola azienda agricola nel villag- stantemente sull’orlo della carestia.Meno del 25 per E data la penuria di prodotti locali, i cittadini con- gio di Risso, nei pressi di cento dei pascoli è sfruttato. Per le terre coltivabi- sumano principalmente merci importate. Mékhé, dove su dieci ettari li, la situazione non è migliore: un quarto soltan- coltiva miglio e arachidi ed to è seminato, e il tasso d’irrigazione delle colture I governi possono ancora definire politiche alleva una decina di muc- che. non supera il 4 per cento. agricole senza consultare i contadini? Fortunatamente no, sempre più spesso coinvolgo- Perché l’agricoltura locale non è in grado di no le organizzazioni nazionali di produttori nelle soddisfare il fabbisogno della popolazione? loro decisioni. Ma il vero problema è che non han- Ciò è dovuto alla logica fallace che dalle indipen- no mai attribuito grande importanza all’agricoltu- 14 Un solo mondo n.2 / Giugno 2009
Africa occidentale Michael Riehle/laif Michael Riehle/laif L’Africa occidentale dispone di ricchi ecosistemi, di terreni fertili e di un paesaggio variegato – come per esempio nella regione di Dogon in Burkina Faso (a sinistra) o in quella di Segou nel Mali (in alto). Ciononostante, a causa delle impor- tazioni a basso prezzo delle eccedenze di prodottoti agricoli sovvenzionati – provenienti soprattutto dagli Stati Uniti e dai paesi europei – i contadini stentano a sopravvivere. ra. Meno del 10 per cento dei fondi nazionali è interessi dei contadini africani? assegnato al settore agricolo, benché quest’ultimo Sul piano nazionale, aiutiamo le organizzazioni occupi oltre il 60 per cento della popolazione. E contadine a condurre attività economiche a favo- spesso questo denaro serve soltanto a garantire il re dei loro soci, a rafforzare le loro capacità e a funzionamento del ministero. Nulla di compara- negoziare con le autorità. Parallelamente, interve- bile alle massicce sovvenzioni praticate dai paesi in- niamo a livello regionale, soprattutto presso la dustrializzati. L’Unione europea destina il 42 per Comunità economica degli Stati dell’Africa occi- Difendere i piccoli cento del bilancio agli agricoltori, che rappresen- dentale (Cedeao). In occasione dei negoziati com- contadini tano appena il 5 per cento della popolazione. La merciali multilaterali, appoggiamo le delegazioni La Rete delle organizza- liberalizzazione del commercio ci espone alla con- ufficiali dei nostri paesi. Su tutte le questioni im- zioni contadine e dei pro- duttori agricoli in Africa oc- correnza sleale di queste agricolture fortemente portanti per il settore agricolo, Roppa chiama in cidentale (Roppa) si batte sovvenzionate, che smaltiscono le loro eccedenze causa le istanze decisionali, fa conoscere le sue ri- per promuovere e difen- in Africa. Gli effetti sui nostri produttori sono di- vendicazioni e conduce campagne d’informazione. dere le piccole aziende fa- sastrosi. miliari. Secondo quest’or- ganizzazione, la famiglia Vi capita anche di scendere in strada per par- contadina è la base delle Quali settori sono particolarmente toccati? tecipare a delle manifestazioni? società agricole nei paesi La risicoltura, ad esempio, è in concorrenza con le Abbiamo organizzato marce di protesta contro gli africani, fatto che la mag- importazioni provenienti dagli Stati Uniti. Il con- accordi di partenariato economico che l’Unione gior parte delle politiche agrarie ha finora ignorato. tadino americano, finanzia di tasca propria soltan- europea voleva firmare con la Cedeao. La nostra Roppa vuole promuovere to il 30 per cento della produzione, il resto è sop- agricoltura è molto debole, eppure ci chiedevano un’agricoltura che procuri portato dallo Stato. Inoltre, beneficia di prezzi ga- di aprire completamente i nostri mercati. Roppa a queste famiglie un red- dito confacente e permetta rantiti dal governo. Anche gli esportatori sono ha subito riconosciuto il pericolo di questo libero loro di restare sulle loro sovvenzionati. Risultato: il riso americano è ven- scambio totale e ha denunciato i negoziati in cor- terre. Creata nel 2000, la duto in Africa occidentale a un prezzo inferiore al so. Alla fine, la Cedeao ha ammesso di non essere rete riunisce le piattaforme costo di produzione locale, che è già uno dei più pronta a firmare questi accordi. Abbiamo anche contadine di dodici paesi (Benin, Burkina Faso, bassi al mondo. Non è competitività, questo ter- combattuto il valore irrisorio delle tasse che i pae- Costa d’Avorio, Gambia, mine sacrosanto con cui ci riempiono la testa. Se si dell’Africa occidentale applicano alle merci im- Ghana, Guinea, Guinea- gli Stati Uniti sopprimessero tutte queste sovven- portate. Recentemente, questi dazi doganali sono Bissau, Mali, Niger, Sene- zioni, i loro contadini non potrebbero vendere un stati leggermente aumentati. È una piccola vitto- gal, Sierra Leone e Togo). Le dodici strutture nazio- solo chilo di riso sui nostri mercati. In parole po- ria, ma non basta a proteggere la nostra agricoltu- nali raggruppano tutte le vere: non sono più competitivi di noi, beneficia- ra. Le derrate importate restano più convenienti di organizzazioni mantello di no semplicemente di un sostegno statale che noi quelle prodotte localmente. ■ produttori (pescatori, alle- vatori, orticoltori, produttori non abbiamo. di carne, avicoltori ecc.) (Tradotto dal francese) costituitesi in questi paesi a Come agisce la rete Roppa per difendere gli partire dagli anni Settanta. Un solo mondo n.2 / Giugno 2009 15
Una svolta grazie al tessile O R I Z Z O N T I Fernando Moleres/laif Esportazioni da record Il Bangladesh, paese in cui il 45 per cento dei 160 milioni di abi- Il settore del tessile e dell’abbigliamento, in piena tanti vive ancora sotto la soglia della povertà, si serve della ma- espansione, costituisce il nodopera a basso costo per spronare l’industria tessile na- ramo industriale più forte del Bangladesh. Da solo zionale. Migliaia di donne affluiscono nella capitale Dhaka per genera il 75 per cento dei proventi ricavati da esporta- farsi assumere nelle fabbriche. Altre hanno la fortuna di poter zioni. Quasi 4800 fabbriche producono capi prêt-à-por- lavorare nei loro villaggi, senza costrizioni. Di Grégoire Duruz*. ter destinati ai mercati euro- pei ed americani. Negli anni 2007 e 2008 queste espor- Interrompono il lavoro per parlare un po’. E per Il gruppo di donne sedute in un cerchio emana una tazioni hanno fruttato ben regalare un sorriso al visitatore. Sedute in una bi- miscela di orgoglio e imbarazzo. Orgoglio di con- 10,7 miliardi di dollari. Il cocca costruita alla meglio, una trentina di donne tribuire a pari titolo del marito al reddito dome- Bangladesh è oggi il terzo produttore di vestiario al sono intente a lavorare a maglia. Producono gilet stico e di aver acquisito una vera indipendenza.Im- mondo. È riuscito a ricuper- per bebè, giocattoli in cotone in forma di legumi barazzo di ammettere che, come ogni donna, an- are una parte del mercato o biscotti, piccoli cuoricini rosa. Lavorano circa che loro amano le cose belle: un sari multicolore, tessile cinese, ormai pena- quattro ore ogni mattino. Chi vuole ritorna anche un paio di orecchini, qualche braccialetto d’oro... lizzato dal continuo au- mento dei costi della ma- il pomeriggio.Fino al 2005,queste artigiane del vil- Nazmunahar, 29 anni, guadagna 1500 taka (circa nodopera. D’altro canto è laggio di Shilmandi non esercitavano nessuna atti- 26 CHF ) al mese. Spiega che il suo salario serve a minacciato da una concor- vità remunerata. Cucinavano per la famiglia e aiu- vestire le due figlie. «Poi verso anche 400 taka sui renza sempre più forte tavano nei campi. Da quattro anni lavorano per la loro conti di risparmio», precisa. Quanto a Tahmi- da parte di Vietnam e Cam- bogia. Come in Bangla- Hathay Bunano, una ONG locale recentemente na, 20 anni, viene a lavorare a maglia in paese per desh, anche in questi paesi, trasformata in azienda sociale. La loro vita ha co- pagarsi gli studi all’università locale. «Finché non i salari sono bloccati a livelli nosciuto una svolta fondamentale. mi sposo, i miei genitori non mi lasceranno mai bassissimi. Nel 2008, la Svizzera ha importato vestiti «Ora posso comprarmi un nuovo sari quando ne andare a lavorare a Dhaka». Solo sessanta chilome- provenienti dal Bangladesh ho voglia,mentre prima mio marito mi diceva sem- tri separano Shilmandi da Dhaka, ma la differenza per 114 milioni di franchi. pre: ti darò i soldi domani», esulta Rekha, 38 anni. fra le due realtà non potrebbe essere più grande. 16 Un solo mondo n.2 / Giugno 2009
Bangladesh L’esodo verso la capitale Creazione d’impieghi nei villaggi All’ambiente tranquillo del villaggio, dove i cam- Numerose organizzazioni affermano che occorre pi di patate costeggiano le piantagioni di banane, offrire urgentemente delle prospettive di lavoro alle si oppone il fracasso della capitale invasa da un traf- donne anche nell’entroterra. Samantha Morshed, fico incessante. Dhaka e le zone di periferia che si codirettrice britannica di Hathay Bunano insieme allungano come tentacoli ai margini della capita- al marito bangladese, insiste sulla necessità di por- le, inglobano 15 milioni di abitanti. E ogni giorno Grégoire Duruz (2) re un freno alla migrazione verso la capitale: «Si ne arrivano altri; centinaia di facce nuove, appena tratta di una questione essenziale per il Bangladesh giunte dalla campagna.L’industria tessile,fra i prin- e per le donne stesse. Restando in paese non de- cipali responsabili di questo esodo rurale, assume vono spendere nulla per l’alloggio e possono con- personale a tutto spiano. Le fabbriche di abbiglia- tinuare a vivere con la famiglia». mento si susseguono lungo le strade.Sono state co- Dal 2005, Hathay Bunano promuove la confezio- struite in varie tappe e ora si moltiplicano per es- ne di prodotti tessili home made. A Shilmandi, 400 sere in grado di adempiere gli ordini che giungo- donne hanno già seguito una formazione di due no dal mondo occidentale. settimane per imparare la tecnica del lavoro a ma- I prodotti tessili rappresentano il 75 per cento del- glia o all’uncinetto. Si recano al centro di produ- le esportazioni annuali del Bangladesh.La filiera oc- zione per rifornirsi del cotone necessario per rea- cupa 2,5 milioni di persone, di cui l’80 per cento lizzare gli articoli commissionati. Sono pagate al donne, quasi tutte giovani e nubili. La creazione pezzo e possono lavorare a casa, occupandosi così delle prime fabbriche all’inizio degli anni 1980,poi anche delle faccende domestiche. Oggi, Hathay la loro esplosione negli anni ’90 ha permesso a cen- Bunano impiega 3500 donne in una trentina di ate- tinaia di migliaia di donne di accedere al mercato lier sparsi in tutto il paese. I giocattoli e i vestitini del lavoro ed essere riconosciute dalla società. «Le per bebè si pregiano del marchio di qualità Ecota donne che vengono a lavorare nelle città si apro- Fair Trade, sviluppato in Bangladesh. Sono espor- no ad una nuova realtà, ad una cultura moderna», tati in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Australia. costata Rokeya Rafique, direttrice di Karmojibi Cina Nari, un’organizzazione che tutela le donne ope- Un contributo indispensabile Bhutan raie. «Ma a quale prezzo? Si ritrovano in cinque o Distretto di Sirajganj,a 120 chilometri a nord-ovest Nepal in dieci in un tugurio che non offre neanche le da Dhaka. La sopravvivenza del casale di Ratakan- Bangladesh strutture igieniche più elementari. E, da cinque di si gioca fra i due bracci del Brahmapoutre. Ogni Dhaka India anni a questa parte, si tende a insediare le fabbri- estate durante la stagione delle piogge, quando il che in luoghi periferici sempre più distanti dalle fiume decuplica il volume, il villaggio è inondato Oceano Myanmar Indiano città, complicando la vita delle lavoratrici». e con lui i terreni circostanti coltivati a grano e riso. Un solo mondo n.2 / Giugno 2009 17
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