Ultimo appuntamento di New Echoes con la performance pop delle Eclecta 12 aprile, ore 21, Palazzo Trevisan degli Ulivi - Il Discorso

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Ultimo appuntamento di New Echoes con la performance pop delle Eclecta 12 aprile, ore 21, Palazzo Trevisan degli Ulivi - Il Discorso
Ultimo appuntamento di New
Echoes con la performance pop
delle Eclecta • 12 aprile,
ore 21, Palazzo Trevisan
degli Ulivi
   La rassegna di nuova musica svizzera a Venezia, giunge a
 chiusura venerdì 12 aprile con l’imperdibile e coloratissimo
concerto delle Eclecta, duo di multi strumentiste che, per la
  prima volta a Venezia, farà danzare il pubblico di Palazzo
    Trevisan degli Ulivi con il suo oscillare tra i generi
          musicali e la sua attitudine performativa.
L’ingresso al concerto è come di consueto liberto e gratuito,
                  fino a esaurimento posti.

     Venerdì 12 aprile 2019, ore 21:00

 Palazzo Trevisan degli Ulivi – Venezia
Ultimo appuntamento di New Echoes con la performance pop delle Eclecta 12 aprile, ore 21, Palazzo Trevisan degli Ulivi - Il Discorso
New Echoes – Rassegna di Nuova Musica Svizzera a
                     Venezia

                         Eclecta
       Marena Whitcher (voce, piano, chitarra,
                    percussioni)

     Andrina Bollinger (voce, piano, chitarra,
                   percussioni)
Sperimentali, dinamiche e sfacciate: sono le Eclecta:

Venerdì 12 aprile, alle ore 21:00, il duo formato dalle
multistrumentiste Marena Whitcher e Andrina Bollinger presenta
per la prima volta al pubblico veneziano il suo irresistibile
caleidoscopio di suoni: un connubio di musica e performance,
un rituale performativo dall’indimenticabile impatto teatrale
che animerà il salone di Palazzo Trevisan degli Ulivi in
quello che è anche l’evento di chiusura della terza edizione
di New Echoes, la rassegna curata da Enrico Bettinello che da
anni – con il supporto del Consolato Generale di Svizzera a
Milano e della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia
– porta in laguna il meglio della nuova produzione musicale
elvetica.

La sperimentazione costante, la ricerca di nuove sonorità e la
dinamica performatività delle esibizioni dal vivo sono
ingredienti fondamentali del dirompente mondo delle Eclecta,
un duo scoppiettante come fuochi d’artificio: con chitarre,
pianoforti, percussioni, synth e glockenspiel, creano sul
palco un magico mix di stili, melodie dissonanti, pop
graffiante e poesia musicale.

Marena Whitcher e Andrina Bollinger si danno alla musica con
energia apparentemente illimitata, con gioia e autenticità,
che si riflettono anche in un’estetica coloratissima e
scintillante di lustrini.
Ultimo appuntamento di New Echoes con la performance pop delle Eclecta 12 aprile, ore 21, Palazzo Trevisan degli Ulivi - Il Discorso
Le Eclecta sanno essere dolci e rabbiose, acustiche ed
elettriche, irruente e ironiche. Le loro sonorità si nutrono e
insieme oltrepassano le influenze più disparate, oscillano tra
jazz, pop e rock con autentica e sfacciata libertà, e
trascinano il pubblico in un viaggio onirico, in un gioco di
illusioni, in mondi surreali.

NEW ECHOES | Rassegna di Nuova Musica Svizzera a Venezia,
giunta alla terza edizione, è realizzata con il sostegno
del Consolato generale di Svizzera a Milano e della Fondazione
svizzera per la cultura Pro Helvetia, in collaborazione
con Palazzo Grassi Punta della Dogana, IED Venezia, JAM – Jazz
Area Metropolitana e nusica.org.

Palazzo Trevisan degli Ulivi
Campo S. Agnese – Dorsoduro 810
30123 Venezia
palazzotrevisan.wordpress.com
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LUDOVICO EINAUDI giovedì 11
aprile in concerto a Trieste
con il progetto musicale più
ambizioso della sua carriera

                 LUDOVICO EINAUDI
Ultimo appuntamento di New Echoes con la performance pop delle Eclecta 12 aprile, ore 21, Palazzo Trevisan degli Ulivi - Il Discorso
“SEVEN DAYS WALKING”

  IL 15 MARZO È USCITO IL PRIMO DI SETTE DISCHI CHE VERRANNO
          PUBBLICATI NELL’ARCO DI 7 MESI CONSECUTIVI

          IL NUOVO TOUR MONDIALE PARTITO DALL’ITALIA

    L’11 APRILE FARÀ TAPPA A TRIESTE, GIÀ SOLDOUT DA MESI

              GIOVEDÌ 11 APRILE 2019, ore 21:00

                 TRIESTE, POLITEAMA ROSSETTI

                   CONCERTO SOLDOUT DA MESI

È il pianista compositore italiano più amato e acclamato nel
mondo, ha suonato nei principali teatri e sale da concerti del
globo (da La Scala di Milano alla Royal Albert Hall di Londra,
passando naturalmente per l’Arenadi Verona, le Terme di
Caracalla, la Sydney Opera House, l’Olympia di Parigi, la
Radio City Music Hall a New York e tantissime altre), è stato
insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della
Repubblica Italiana e di Cavaliere dell’Ordine Des Arts et
Lettres dal Ministero della Cultura Francese.

Stiamo ovviamente parlando di Ludovico Einaudi che, a tre anni
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e mezzo dall’ultimo lavoro “Elements”, venerdì 15 marzo ha
pubblicato il primo disco di “Seven days walking”, il suo
progetto musicale più ambizioso e visionario finora
realizzato: sette dischi che verranno pubblicati nell’arco di
sette mesi consecutivi.

In contemporanea all’uscita del primo disco della serie,
Ludovico Einaudi presenta dal vivo “Seven Days Walking” in un
tour che nel corso del 2019 toccherà le principali città
d’Europa e Stati Uniti. Partito con una serie di teatri
italiani che registrano il tutto esaurito già da diversi mesi,
per poi approdare in alcune tra le più importanti città
europee (Lisbona, Bruxelles, Londra, Monaco, Lucerna, Berlino,
Vienna, Parigi) e statunitensi (Washington, Philadelphia, New
York, Chicago, San Francisco, San Diego, Los Angeles, etc.),
per poi tornare in Italia in estate negli anfiteatri e nel
resto d’Europa. L’unica tappa nel Triveneto, di questa prima
tranche di concerti, si terrà domani, giovedì 11 aprile al
Politeama Rossetti di Trieste, organizzata dall’agenzia
VignaPR srl in collaborazione il Teatro Stabile del Friuli
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Venezia Giulia. Anche il concerto di Trieste è soldout da mesi
e non ci saranno pertanto biglietti in vendita alle casse.

Cosa abbia portato il compositore classico più ascoltato di
tutti i tempi nello streaming e nelle classifiche alla
concezione di questa nuova impresa, ve lo raccontiamo con le
sue parole. L’ispirazione nasce in montagna:

“Nel gennaio dell’anno scorso facevo lunghe passeggiate in
mezzo alla neve, seguendo più o meno sempre lo stesso
percorso. Nevicava molto e coi pensieri mi perdevo dentro
quello stato di tormenta in cui le forme, spogliate dal
freddo, avevano perso i loro contorni e colori. Forse quella
sensazione di essenza estrema è all’origine di questo album.”

Il disco è stato registrato in autunno a Schloss Elmau in
Germania e negli Air Studios di Londra. Con Einaudi al
pianoforte, Federico Mecozzi al violino e Redi Hasa al
violoncello. Riascoltando la registrazione delle prime prove,
l’idea si precisa ulteriormente:

“Ogni versione mi sembrava avere un carattere proprio, con
sfumature distinte. Associavo il tutto al camminare,
all’esperienza di fare e rifare gli stessi percorsi, scoprendo
ogni volta nuovi dettagli. E così alla fine ho deciso di
inserire tutte le versioni in un percorso di ascolto
labirintico, per entrare nei meandri del processo creativo e
per capire come un’idea musicale si possa sviluppare in tante
direzioni, cambiare ogni volta che viene eseguita e cambiare
nuovamente quando viene ascoltata.”

“Seven days walking” è dunque suddiviso in sette episodi,
ognuno dei quali è focalizzato su alcuni temi principali,
sette variazioni intorno a uno stesso percorso immaginario o
sette momenti diversi dello stesso itinerario. Sette album dal
Day One al Day Seven che, dopo l’uscita del Day One il 15
marzo, verranno pubblicati in digitale a scadenza mensile fino
a essere riuniti in cofanetto nell’autunno 2019.
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LUDOVICO EINAUDI

11 APRILE 2019, ore 21:00

TRIESTE, Politeama Rossetti

Prezzi dei biglietti:

Platea A                      € 69,00 + dp

Platea B                      € 65,00 + dp

Platea C                      € 58,00 + dp

Prima galleria           € 52,00 + dp

Seconda galleria     € 43,00 + dp

Loggione                    € 30,00 + dp

CONCERTO SOLDOUT (biglietti esauriti da mesi!)

PER INFORMAZIONI SUL CONCERTO DI TRIESTE:

VignaPR – www.vignapr.it – info@vignapr.it

VignaPR – Luigi Vignando        –   tel.   (+39)   340   3731626   –
luigi.vignando@gmail.com

ilRossetti – tel. (+39) 040 3593511 – www.ilrossetti.it –
info@ilrossetti.it

 LUDOVICO EINAUDI / BIOGRAFIA
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Il pianista e compositore Ludovico Einaudi nasce a Torino il
23 novembre 1955. Deve forse a sua madre, pianista amatoriale,
il primo impulso alla musica e a quella che sarebbe diventata
una carriera illustre. Inizia gli studi musicali al
Conservatorio di Torino e si diploma al Conservatorio di
Milano con Azio Corghi, perfezionandosi poi con Luciano Berio,
di cui diventa assistente, e con Karlheinz Stockhausen. Nel
1982 vince una borsa di studio per il Tanglewood Music
Festival, dove entra in contatto con le nuove tendenze del
minimalismo americano. Negli anni seguenti compone musiche per
balletto, cinema e teatro, come “Sul filo d’Orfeo” (1984),
“Time out” (1988), “The wild man” (1991), “Salgari” (1995) e
diversi lavori per orchestra e ensemble che vengono eseguiti
alla Scala di Milano, all’Ircam di Parigi, al Lincoln Center
di New York. Con l’album “Stanze” del 1992, che raccoglie
sedici composizioni per l’arpa di Cecilia Chailly, inizia “un
viaggio verso l’essenziale, alla ricerca della massima
intensità con il minimo indispensabile”. Ma è con “Le Onde”,
primo album in solo e ispirato ai racconti di Virginia Woolf,
che nel 1996 cattura l’attenzione internazionale,
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ulteriormente accresciuta dai successivi “Eden Roc” (1999), in
cui ospita un quintetto d’archi e il duduk di Djavan
Gasparyan, e da “I giorni” (2001), un ciclo di ballate per
piano ispirate da un viaggio in Mali. In Africa torna due anni
dopo, su invito del Festival au Desert. Da quell’esperienza
incide “Diario Mali” insieme al maestro della kora Ballaké
Sissoko. La musiche che scrive nel 2002 per il remake del
“Doctor Zhivago” trionfano al New York Film Festival,
confermando il crescente prestigio di cui godono le sue
colonne sonore, da “Fuori dal mondo” (2000), “Luce dei miei
occhi” (2001), “Sotto falso nome” (2004), “This is England”,
film (2004) e serie tv (2010), fino a “Intouchables” (2011),
“Samba” (2014), “Mommy” (2014, “The water diviner” (2015) e
“The third murder” (2017). I teatri in cui suona diventano
sempre più significativi. I concerti alla Scala di Milano,
incisi anche su disco, all’Hangar Bicocca e alla Royal Albert
Hall contrassegnano una raggiunta pienezza artistica. Nel
nuovo album in studio “Una mattina” del 2004, la musica di
Einaudi si fa più concentrata e introspettiva, mentre nel
successivo “Divenire” si espande nelle sonorità della Royal
Liverpool Philharmonic Orchestra. Entrambi i dischi, che già
primeggiano le chart di musica classica, irrompono per la
prima volta in quelle pop. Sarà l’unico musicista classico a
suonare nel primo festival iTunes. Nel lungo tour mondiale che
segue, scrive costantemente musica nuova. Nel 2009 escono
“Cloudland” con Robert e Ronald Lippok, e “Nightbook”, lavoro
notturno, interiore, che “proietta il pianoforte come
un’ombra, in tutte le direzioni”. Il concerto culmine delle
tournée in Europa e Usa è ancora una volta alla Royal Albert
Hall, da cui viene tratto un disco doppio e un dvd. Per due
estati consecutive dirige l’Orchestra della Notte della
Taranta, producendosi in una visionaria prova di regia
musicale che lascia il segno nella musica tradizionale della
“terra nera della tarantola”. Nel 2013 esce “In a time lapse”,
una riflessione sul tempo, che viene registrato in un
monastero e “concepito come una suite o i capitoli di un unico
romanzo”, in cui convergono intorno al pianoforte archi,
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percussioni ed elettronica. Molti sono i concerti memorabili
del tour mondiale che segue, quelli alla Sidney Opera House e
all’Arena di Verona su tutti, ma anche lo speciale concerto
“Piano Africain”, per sei pianoforti e altrettanti balafon e
marimbe con cui apre Piano City Milano del 2014. Il nuovo
“Elements” scaturisce nel 2015 “dal desiderio di rincominciare
da capo, di provare strade diverse”. Tre mesi di registrazioni
nello studio di casa nelle Langhe “mentre fuori esplodeva la
primavera” e l’album diventa “una mappa di pensieri e
sentimenti, punti, linee, forme e frammenti di un solo flusso
interiore tra mito, Euclide, la tavola periodica, gli scritti
di Kandinsky”. Nei tre anni successivi le tournée di
“Elements” riempiono i teatri e le grandi arene del pop nel
mondo. Suona la sua “Elegy for the Arctic”, commissionata da
Greenpeace, su una piattaforma galleggiante tra i ghiacci del
Mar Glaciale Artico. Sempre nel 2016 comincia l’appuntamento
annuale con le “Dieci Notti” al Teatro Dal Verme di Milano:
dieci concerti consecutivi con ospiti ed eventi speciali “per
restituire qualcosa a una città che mi ha dato tanto”.

ROBERTO VECCHIONI 11 aprile
UDINE, Teatro Nuovo Giovanni
da Udine

                ROBERTO VECCHIONI
   IL PROFESSORE DELLA MUSICA ITALIANA DOMANI IN
    CONCERTO AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE
IL CANTAUTORE HA PUBBLICATO “L’INFINITO”, LAVORO
     CHE CONTIENE “TI INSEGNERÒ A VOLARE”, UN
     ECCEZIONALE DUETTO CON FRANCESCO GUCCINI
A distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico (“Io
non appartengo più” del 2013), il grande Roberto Vecchioni, il
professore della musica italiana, è tornato con un nuovo album
dal titolo “L’infinito”, pubblicato lo scorso 9 novembre,
lavoro che ha ottenuto da subito il favore di pubblico e
critica. Un nuovo traguardo per una delle figure più
autorevoli della musica italiana, a cui ne è seguito un altro,
perché Vecchioni sta portando questo nuovo lavoro in tour nei
teatri d’Italia. Dopo il concerto tenuto a Gorizia, in Friuli
Venezia Giulia l’appuntamento live con Roberto Vecchioni si
rinnova domani, 11 aprile (inizio alle 21.00) al Teatro Nuovo
Giovanni da Udine, per l’organizzazione di Zenit srl e Scoppio
Spettacoli, in collaborazione con Regione Friuli Venezia
Giulia, PromoTurismoFVG, Comune di Udine e Teatro stesso.
I biglietti sono ancora disponibili sul circuito Ticketone e
alle biglietterie del teatro. Info e punti vendita
su www.azalea.it .

“L’infinito”, contiene l’eccezionale ritorno sulla scena
musicale di Francesco Guccini che, per la prima volta, duetta
con Roberto Vecchioni nel singolo “Ti insegnerò a volare”,
ispirato al grande Alex Zanardi, in rotazione radiofonica dal
6 novembre. Due padri della canzone d’autore si rivolgono alle
nuove generazioni, in un periodo in cui tutto si dissolve
nella liquidità e nella precarietà culturale, invitandole a
sfidare l’impossibile. La storia del campione è la metafora
della “passione per la vita che è più forte del destino”.
“Questo brano – racconta Vecchioni – si specchia direttamente
in quella che è stata chiamata la “canzone d’autore” e che non
c’è, non esiste più dagli anni ’70. In realtà l’intero disco è
immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto.
Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto
e cantato alla luce della cultura, semplice ed elementare
oppure sottile e sofisticata, ma comunque cultura. Forse per
questo Francesco Guccini (che ho fortemente voluto nel mio
disco per quello che rappresenta, e lo ringrazio ancora di
esserci stato), ha scelto di cantare con me”.

Un passaggio di testimone per una nuova “resistenza” che
sceglie mezzi analogici: solo cd e vinile senza piattaforme
streaming e download, una scelta coerente al progetto
discografico che indica la volontà di non trattare la musica
come prodotto di consumo veloce, scaricabile con un click, di
non decontestualizzare l’ascolto del singolo brano, parte
integrante della narrazione che tiene insieme ritratti
diversi, da Alex Zanardi a Giulio Regeni, dalla guerrigliera
curda Ayse a Leopardi, che l’autore accomuna nell’amore per la
vita. Un album manifesto, “non 12 brani – come spiega ancora
Vecchioni – ma un’unica canzone divisa in 12 momenti”, in una
dimensione temporale verticale che rinvia al tema dalle
suggestioni letterarie: la necessità di trovare l’infinito al
di qua della siepe, dentro noi stessi. L’album è il frutto
della collaborazione di un team d’eccezione, Lucio
Fabbri (produzione artistica): pianoforte, piano elettrico,
organo Hammond, violino, viola, fisarmonica, basso elettrico e
chitarra elettrica; Massimo Germini: chitarra classica e
acustica, chitarra 12 corde, mandolino, bouzouki, ukulele,
liuto cantabile; Marco Mangelli: basso fretless; Roberto
Gualdi: batteria e percussioni.

Dario Furlan

DEBUTTO VINCENTE DI MICHELE
MANCIN SULLA FERRARI                                ALLA
SALITA DEL COSTO

  MANCIN AL COSTO, DEBUTTO VINCENTE SULLA
                  FERRARI
Il pilota di Rivà, alla prima uscita sulla 458 Evo
 del cavallino rampante, sorprende tutti firmando,
  alla salita vicentina, la classe GT Cup, quinto
              assoluto nel gruppo GT.
Rivà (Ro), 09 Aprile 2019 – Un esordio sorprendente,
inaspettato per tanti versi, quello di Michele Mancin alla
ventottesima Salita del Costo di domenica scorsa, concluso con
la vittoria nella classe GT Cup ed il quinto posto assoluto
nel gruppo GT.

Il pilota di Rivà, in gara per i colori della scuderia
polesana Mach 3 Sport, si presentava al primo atto del Trofeo
Italiano Velocità Montagna 2019 in una veste del tutto
inedita.

Ad una vita vissuta al volante di vetture a trazione
anteriore, raccogliendo numerosi successi alla guida della
Peugeot 205 Rallye e della Citroen Saxo, si è fatto ben presto
posto ad un cambio di rotta radicale.

Grazie alla sinergia nata con il team patavino Gaetani Racing
il polesano ha finalmente rotto gli indugi, affrontando la
cronoscalata vicentina a bordo di una Ferrari 458 Evo.

Le tante incognite della vigilia venivano rafforzate da
condizioni meteo non del tutto idonee per una prima uscita
sulla rossa.

Nonostante il fondo umido, causato dalla pioggia caduta sul
tracciato, Mancin ha firmato il gradino più alto del podio,
rifilando ben 20”34 al primo dei diretti inseguitori, su
Ferrari 458 Challenge.

Un avvio alquanto promettente, in chiave TIVM, che rilancia le
quotazioni del driver rivarese, ormai solo sulla carta
protagonista di una stagione di apprendistato.

“Già era un sogno realizzato poter salire su una rossa” –
racconta Mancin – “ma aspettarsi di concludere con la
vittoria, al debutto assoluto, non era nemmeno nel cassetto di
quelli più irrealizzabili. Risultato splendido, inaspettato. È
andata benissimo, considerando anche le condizioni di bagnato
che abbiamo affrontato. Domare il cavallino rampante
sull’umido non è di certo una passeggiata per chi lo conosce
da tempo. Figuriamoci per me, all’esordio. Grazie di cuore a
Luca Gaetani, assieme alla Gaetani Racing, ed alla RAM di
Vicenza. Tutto splendido.”

Il weekend nasceva sotto una cattiva stella, in quel di
Cogollo del Cengio: nella sessione di prove il fondo viscido,
unito alle nuvole basse man mano che si saliva in quota, non
rendevano la vita facile a Mancin, autore comunque del primo
di classe nella prima tornata.

Un progressivo miglioramento delle condizioni meteo si
rivelava illusorio e, a circa mezz’ora dall’allineamento allo
start, la pioggia iniziava a rifare la propria comparsa, senza
però turbare la concentrazione del pilota della rossa, il
quale riusciva a salire sul gradino più alto del podio.

“Unica manche per il percorso lungo” – sottolinea Mancin – “e
quindi avevamo solo una cartuccia da giocare. Siamo partiti
con gomme slick e la scelta si è rivelata azzardata ma
azzeccata. Dopo i primi quattro tornanti, in campana, si
poteva aumentare il passo. Chiudere a sette secondi da un
veterano della categoria, Roberto Ragazzi, è fonte di grossa
soddisfazione. Da qui in avanti dobbiamo lavorare sodo e
cercare di affiancare ai nostri partners, che ringrazio per il
sostegno ad un programma così ambizioso, altre realtà che ci
possano dare fiducia.”

                               Michele Mancin – Ufficio Stampa

Torna Giro E sulle                              strade
della Corsa Rosa

  Dopo la proficua esperienza del 2018, il Giro d’Italia con
  bici a pedalata assistita riparte con interessanti novità.
Saranno 4 le maglie che verranno assegnate al termine di ogni
tappa. Molte le adesioni dei team partecipanti, ad oggi 10 tra
 cui quello di Milano-Cortina 2026 con la presenza di atleti
 medagliati olimpici. Title sponsor dell’evento sarà Enel X,
Toyota sarà Official Car, mentre NamedSport Official Nutrition
                           Sponsor.

Milano, aprile 2019 – Si tratta di una E-Bike Giro Experience
di tipo amatoriale riservata ad oggi a 10 team che, dotati di
bici elettriche, si sottoporranno a prove di regolarità svolte
su una parte del percorso delle 18 tappe del Giro d’Italia
2019, escluse le tre cronometro.

È il Giro E powered by Enel X che, dopo il test dello scorso
anno, mette in strada la 1a edizione ufficiale con alcune
novità significative. Prima fra tutte le città di partenza,
che saranno una località diversa da quella della Corsa Rosa,
mentre l’arrivo sarà nella stessa città del Giro d’ Italia per
permettere cosi ai Team di vivere l’emozione di varcare lo
storico arco dei professionisti.

Nel corso di 3 settimane, i Team, composti da 6 ciclisti, di
cui 5 sostituibili al termine di ciascuna giornata,
cercheranno di percorrere ogni tappa secondo e medie stabilite
dal regolamento. Permettendo ai team una parziale sostituzione
dei concorrenti, l’evento offre l’opportunità agli ospiti
appassionati di ciclismo di vivere dall’interno l’esperienza
del Giro d ‘Italia. Lungo ogni tappa ci saranno più prove
speciali, il tutto rilevato da un sistema GPS che monitorerà
ogni singolo concorrente.

Le prove speciali richiederanno prestazioni diverse:

     mantenere una certa media in un tratto con pendenze
     variabili
     raggiungere la velocità massima all’interno di un tratto
     prestabilito
     sprint finale in zona arrivo

Ogni prova speciale assegnerà penalità o bonus che andranno a
migliorare o peggiorare la media generale alla fine di ogni
tappa.
10 TEAM AL VIA
ENEL X, PINARELLO, MILANO CORTINA 2026, TOYOTA, COLNAGO, ENIT
(squadra formata da giornalisti ed ospiti stranieri), DE ROSA,
BIKE FOR DREAM, SEGAFREDO-CASTELLI,      KILOCAL-   SELLE   SMP
(squadra tutta femminile).

LE QUATTRO MAGLIE UFFICIALI
Al termine di ogni tappa verranno premiati i migliori team e
concorrenti in base alle classifiche. Il team leader, alla
fine di ogni tappa, sarà contraddistinto da una delle 4 maglie
ufficiali:

     Maglia Viola: Leader della classifica generale – È la
     maglia della squadra Leader nella Classifica Generale
     indossata dal Capitano del Team
     Maglia Arancione: Regolarità – È la maglia della squadra
     Leader nella Classifica Prova Regolarità indossata dal
     Capitano del Team
     Maglia Verde:Giovane – È la maglia della squadra più
     giovane nella Classifica Generale, indossata dal
     Capitano del Team
     Maglia Rossa: Classifica degli Sprint – È la Maglia che
     contraddistingue la squadra leader nella Classifica
     Sprint, indossata dal Capitano del Team, premiato dallo
     sponsor NamedSport.
Per permettere agli appassionati della bici di poter
partecipare e vivere un sogno sportivo unico, Bike For Dream
offre la possibilità di potersi iscrivere sia come
partecipante che come Capitano della squadra, visitando il
loro sito www.bikefordream.com

                            Giro E

                    Foto Credit: LaPresse

                                        Press Giro d’Italia

ALESSANDRA AMOROSO “10 Tour”
Domenica 7 aprile 2019 –
TRIESTE,   PalaRubini   Alma
Arena
Alessandra Amoroso, cantante leccese sbocciata nella scuola di
“Amici” e divenuta nel corso degli ultimi anni un riferimento
della musica pop italiana, sta conquistando l’Italia con il
nuovissimo “10 Tour”, tournée che la vedrà toccare i
palazzetti di tutte le regioni della penisola e che vedrà
domani, domenica 7 aprile, al PalaRubini Allianz Dome di
Trieste, l’unica data in programma in Friuli Venezia Giulia.
L’evento è organizzato da Zenit srl e F&P Group, in
collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia e
PromoTurismoFVG. Dalle 16.30 saranno attive le biglietterie
del palazzetto dove saranno ancora disponibili gli ultimi
biglietti. Le porte al pubblico apriranno alle 19.00 mentre
l’inizio del concerto è fissato per 21.00. Tutte le info
su www.azalea.it .

“10”, come gli anni trascorsi dal suo ingresso nella scuola
più famosa d’Italia, quella di “Amici”: l’inizio di un
percorso che pian piano, canzone dopo canzone, l’ha resa una
delle più amate e stimate interpreti del nuovo pop italiano
con album ogni volta certificati multiplatino. “10”:
Alessandra Amoroso ha voluto intitolarlo così questo suo nuovo
album in uscita domani, 5 ottobre. Non è un “best of”
celebrativo, ma un disco di canzoni inedite, ognuna delle
quali è un’istantanea di chi è Alessandra oggi: una donna che
ha da poco superato i trent’anni e che guarda avanti senza
dimenticare da dove è partita. E in questo disco mette tutti i
suoi valori in musica. ll 10 celebrativo non è soltanto un
percorso ma anche un IO. Lo dice anche lei nel singolo “La
stessa” uscito il 12 agosto scorso, giorno del suo compleanno
“Torneranno le mode, le canzoni d’estate, ma io sarò la
stessa”. “10”, la cui lavorazione ha visto la cantante
collaborare con il produttore Stefano Settepani, gli autori
Dario Faini, Roberto Casalino, Federica Abbate, Daniele Magro,
Cheope, Tony Maiello, Federica Camba e Daniele Coro, segue la
crescita artistica già iniziata con i dischi precedenti. È un
album positivo, gioioso, raggiante, colorato e pieno di vita:
quella di Alessandra, certo, ma anche quella dei suoi fan (la
Big Family), che continuano a rivedersi in lei, proprio come
lei si rivede in loro. Il viaggio con il suo pubblico è
iniziato 10 anni fa e prosegue con un legame rinnovato e
sempre più forte. Proprio per questo Alessandra Amoroso ha
regalato come segno di gratitudine e ringraziamento a ogni
componente del suo fan club un box con una lettera
personalizzata, il nuovo album “10” e il biglietto per una
data del tour.    Il progetto grafico della cover di “10“ è
stato curato da Sergio Pappalettera che ha scelto di
valorizzare graficamente gli oggetti, gli incontri, i simboli
che hanno accompagnato l’artista nella sua vita e anche nei
suoi 10 anni di carriera.
I Jethro Tull al Politeama
Rossetti di Trieste: Un tuffo
nei “sixties” con il “50th
Anniversary Tour”
La psichedelia di Ian Anderson ha invaso il Teatro Politeama
Rossetti di Trieste con il concerto celebrativo per i 50 anni
dei Jethro Tull, la band progressive rock inglese nota in
tutto il mondo per il carisma del leader e per il suono
inconfondibile del suo flauto traverso presente in buona parte
dei brani dei Jethro Tull.
(foto Dario Furlan)

Numerose nel corso degli anni le “incursioni” di Ian Anderson
(con o senza i Jethro Tull) in Italia e ogni volta i suoi
spettacoli sono stati presi d’assalto dai fan tant’è che anche
in questa occasione l’evento, organizzato da BPM Concerti
quale ultimo di quattro date in Italia, ha registrato il sold
out riempiendo in ogni ordine di posti la splendida struttura
del Politeama Rossetti .

  Fan inglesi si scattano un selfie a ricordo dell’evento
  con il manifesto del concerto alle spalle (foto Dario
  Furlan)

Le prime note del concerto, aperto da My Sunday Feeling (dal
primo album This Was), hanno immediatamente trasportato gli
spettatori nei “sixties”, gli anni in cui i Jethro Tull hanno
preso vita, con un caleidoscopio di colori cangianti e
ruotanti in continuazione sul palco accompagnati dalle
sonorità tipiche delle strumentazioni di quel periodo e da
filmati attinenti alla discografia del gruppo proiettati sul
mega schermo alle spalle del palco: un viaggio nel tempo
proseguito per tutta la durata dello spettacolo.
Il palco (foto Dario Furlan)

Per questa lunghissima tournée celebrativa dell’uscita di This
Was Ian Anderson ha voluto con sé sul palco Florian Opahle
(chitarra), John O’Hara (tastiere), David Goodier (basso) e
Scott Hammond (batteria), degli autentici fuoriclasse che,
complice anche la perfetta acustica del teatro, hanno
contribuito a creare un sound compatto, energico e potente
nelle parti più elettriche del concerto e melodioso e caldo in
quelle acustiche.

L’autentico dominatore della scena è stato però – e non poteva
essere altrimenti – il “folletto” Ian Anderson, quel
suo modo unico di suonare e cantare nel flauto
traverso soffiandoci dentro ma anche accennando
mormorii, tremolii e brontolii incantano il pubblico
ad ogni sua esibizione, il suo look è cambiato
totalmente negli anni ma l’istrione inglese continua a
calcare i palcoscenici come un tempo: la posizione in piedi su
una gamba sola con la sinistra alzata e piegata sull’altra
mentre suona il flauto e le continue scorribande sul palco con
movimenti teatrali molto flessuosi e sempre perfettamente
sincronizzati con la melodia non sono cambiati e la voglia di
“gigioneggiare” e interagire con la platea rende questo
artista molto amato dai suoi fan che anche a Trieste gli hanno
tributato ovazioni e continui applausi.

Il concerto, come detto, è stato una autentica celebrazione
dei cinquant’anni della band, Ian Anderson nel corso dello
spettacolo ha presentato accuratamente i brani con aneddoti ad
essi legati e con continui collegamenti virtuali (proiettati
sul mega schermo) con i musicisti e collaboratori che hanno
fatto parte della band negli anni, hanno così portato la loro
testimonianza ed i saluti artisti come Jeffrey Hammond, John
Evan, Tommy Iommi (Black Sabbath), Claude Nobs, Joe
 Bonamassa,    Joe Elliot (Def Leppard) ed altri ancora, a
dimostrazione dell’importanza di questo gruppo nella storia
del progressive rock.

Non poteva mancare nella scaletta della serata uno dei simboli
dei Jethro Tull: Bourée, il brano forse più rappresentativo
della band – derivato dal riarrangiamento di Anderson di una
Suite di Bach – eseguito nella parte iniziale in maniera molto
ricercata ed elaborata e invece più attinente all’originale
nella ripresa finale del tema, applauditissimo dal pubblico
che probabimnete ascoltava Bourée quando i capelli in testa
erano ancora lunghi e un po’ più folti. Ma il vero coup de
théâtre è stato Thick as a Brick, un boato ha infatti accolto
l’inizio del brano e un brivido è probabilmente corso lungo la
schiena a più di qualcuno quando la band ha proposto questa
pietra miliare dei Jethro Tull (ma anche della storia del
rock), connotata dai continui cambi di ritmo e passaggi fra
elettrico ed acustico, trascinata dalla portentissima batteria
di Scott Hammond: un tripudio di suoni che ha estasiato gli
spettatori.

Se indubbie sono le qualità agli strumenti del “folletto” Ian,
che è passato con disinvoltira dal flauto all’armonicaa bocca
e spesso anche alla chitarra, il suo modo di cantare un po’
“affettato” (cantare spezzato: il fiato si spezza e perde la
continuità) con la voce che in alcuni brani è sembrata poco
intonata e a volte un po’ troppo tirata sui toni alti ha
suscitato qualche perplessità, ma anche questo è un elemento
caratterizzante della musica dei Jethro Tull e rientra
pienamente in quella che è la loro filosofia compositiva.

Nell’arco della serata sono stati presentati vari pezzi di
diverse epoche della loro lunghissima carriera, quello dal
titolo più emblematico è stato sicuramente Too Old to Rock ‘n’
Roll, Too Young to Die: “Troppo vecchio per il Rock’n’Roll,
troppo giovane per morire”. ….        quasi un augurio per
continuare a fare comunque del buon rock per molti anni
ancora.

Fra un brano e l’altro si è infine arrivati ad un altro pezzo
storico della band: Aqualung, che ha sancito il termine dello
spettacolo prima dell’immancabile bis finale, con la
trascinante Locomotive Breath i Jethro Tull hanno salutato il
pubblico che li ha ricambiati con una lunghissima standing
ovation e applausi a non finire.

Insomma, il flauto “magico” di Ian Anderson, quasi fiabesco in
alcuni passaggi melodici che richiamavano antiche note
medioevali ma anche perfettamente integrato nel potente rock
sound dei Jethro Tull, ha entusiasmato il pubblico triestino
che non ha voluto mancare al richiamo del “pifferaio magico”
lasciandosi condurre lungo le strade dei ricordi per una volta
non stemperati dal tempo ma più vivi che mai grazie alla
musica immortale dei Jethro Tull.

Ndr:   Siamo spiacenti di non poter offrire il servizio
fotografico sull’evento ma l’artista ha posto il veto alle
riprese foto e video…. pazienza, chi c’era ricorderà
sicuramente e serberà a lungo nel proprio cuore le immagini
della serata.

Di seguito la scaletta del concerto:

     My Sunday Feeling
Love Story
      A Song for Jeffrey
      Some Day the Sun Won’t Shine for You
      Dharma for One
      A New Day Yesterday
      Bourrée in E minor
      My God
      Thick as a Brick
      A Passion Play
      Too Old to Rock ‘n’ Roll, Too Young to Die
      Songs From the Wood
      Ring Out, Solstice Bells
      Pastime With Good Company
      Heavy Horses
      Farm on the Freeway
      Aqualung

Bis

      Locomotive Breath

                 Servizio Dario Furlan, ha collaborato Nadia F.

MANUEL AGNELLI al via giovedì
4 aprile su Rai3 il nuovo
programma Ossigeno e nei
teatri il tour solista
MANUEL AGNELLI
   GIOVEDÌ 4 APRILE VA IN ONDA SU RAI3 LA PRIMA
 PUNTATA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL SUO PROGRAMMA
                    “OSSIGENO”

 È PARTITO DAI TEATRI DI ASSISI E FIRENZE IL NUOVO
   TOUR SOLISTA CHE LO VEDE ESEGUIRE VERSIONI
     ACUSTICHE INEDITE DI BRANI CELEBRI DEGLI
AFTERHOURS E COVER DENSE DI SIGNIFICATI PER IL SUO
                PERCORSO MUSICALE

AL POLITEAMA ROSSETTI DI TRIESTE SABATO 27 APRILE
L’UNICA DATA ESCLUSIVA IN FRIULI VENEZIA GIULIA

   SARÀ UN’OCCASIONE UNICA E IRRIPETIBILE PER
SCOPRIRE UN LATO ARTISTICAMENTE PIÙ INTIMO DI UNO
DEI PERSONAGGI PIÙ ICONICI DELLA CONTEMPORANEITÀ
                MUSICALE ITALIANA

     SABATO 27 APRILE 2019, ore 21:00
TRIESTE, POLITEAMA ROSSETTI
Biglietti in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita
     autorizzati e alle biglietterie del Teatro Rossetti

Prende il via giovedì 4 aprile, alle ore 23:10 su Rai3, la
seconda edizione di “Ossigeno”, il programma televisivo ideato
e condotto da Manuel Agnelli, che quest’anno avrà un nuovo
tema portante, quello della transizione. Tra musica e parole,
assieme a importanti ospiti (da Salmo ai Subsonica, passando
per Stefano Boeri, Max Gazzè, Ivano Fossati e tanti altri) che
non parleranno di loro stessi, ma del mondo, saranno
raccontati anche il ruolo dell’intellettuale, dell’artista,
del cittadino, della persona in generale, nella società di
oggi.

                                           Manuel Agnelli –
                                           photo   Virginia
                                           Bettoja

 Contestualmente, con due concerti da tutto esaurito al Teatro
Lyric di Assisi e alla Tuscany Hall di Firenze, è partito il
nuovo tour “An Evening with Manuel Agnelli”, uno spettacolo
davvero unico che vede Manuel Agnelli in una versione intima e
in un rapporto quasi confidenziale con il pubblico.
Brani tratti dall’ormai trentennale repertorio degli
Afterhours, in versioni totalmente inedite si alternano a
cover dense di significati per il suo percorso musicale, a
brani strumentali di varia estrazione di genere e a quelle
letture che hanno ispirato la sua poetica e i capisaldi del
suo racconto. Manuel Agnelli sarà accompagnato sul palco da
Rodrigo D’Erasmo, violinista, polistrumentista e arrangiatore,
suo sodale ormai da molti anni in numerosissimi progetti.

Il tour che approderà nei principali teatri italiani sino a
maggio arriverà anche in Friuli Venezia Giulia per un’unica ed
esclusiva data: sabato 27 aprile al Politeama Rossetti di
Trieste.I biglietti sono in vendita online su Ticketone.it,
nei punti vendita autorizzati e alle biglietterie del Teatro
Rossetti.

Sarà un’occasione unica e irripetibile per ritrovare o
scoprire un lato artisticamente più intimo di uno dei
personaggi più iconici della contemporaneità musicale del
nostro Paese. “Dopo anni di televisione e grossi eventi con
gli Afterhours, come quello di qualche tempo fa al Mediolanum
Forum – ha dichiarato Agnelli – avevo bisogno di un progetto
in totale libertà e con il quale suonare solo per il gusto di
farlo, con leggerezza”.

An Evening with MANUEL AGNELLI

SABATO 27 APRILE 2019, ore 21:00

TRIESTE, Politeama Rossetti

Prezzi dei biglietti:

Platea A                      € 40,00 + dp

Platea B                      € 40,00 + dp

Platea C                      € 36,00 + dp
Prima galleria            € 32,00 + dp

Seconda galleria       € 25,00 + dp

Loggione                   € 20,00 + dp

Biglietti in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita
autorizzati e alle biglietterie del Politeama Rossetti

                                                       VignaPR

YANN TIERSEN il 9 luglio a
Villa Manin con il suo nuovo
All Tour mondiale
Biglietti in vendita dalle ore 10:00 di venerdì 5 aprile
online su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati

 Nato a Brest in Bretagna, nel 1970, il compositore e
polistrumentista francese Yann Tiersen è uno dei più
importanti, versatili e poliedrici compositori della scena
strumentale internazionale. Il successo arriva in Francia nel
1998 con la pubblicazione del terzo disco “Le Phare” e nel
2001 in tutto il mondo, grazie alle musiche della colonna
sonora del film “Il Favoloso Mondo di Amélie”. Negli anni ha
poi musicato altre pellicole di altissimo livello, tra cui
“Good Bye Lenin!”, “Tabarly” e numerosi cortometraggi. Più
volte paragonato a Erik Satie o Nina Rota, Yann Tiersen è un
artista senza limiti e confini, in grado di spaziare dalla
classica sino all’elettronica e alla musica popolare.
Anticipato dai brani “Tempelhof”
                            e “Peli”, quest’ultimo scritto
                            come ninna nanna per il figlio
                            che sottolinea la connessione
                            dell’uomo con la natura, Yann
                            Tiersen ha pubblicato lo scorso
                            15 febbraio in tutto il mondo il
                            nuovo album “All”, il primo
                            disco a essere registrato in The
                            Eskal, il nuovo studio di
                            Tiersen, nonché centro sociale,
                            costruito in una discoteca
abbandonato sull’isola di Ushant, la piccola isola nel mare
Celtico, tra la Bretagna e la Cornovaglia, la casa
dell’artista bretone negli ultimi 10 anni.

A supporto della pubblicazione del nuovo album, è partito
anche uno straordinario tour nei principali teatri del mondo,
incluse due date alla Royal Albert Hall di Londra e cinque
date tutte esaurite nei principali teatri italiani. A grande
richiesta ritornerà in Italia in estate: il 9 luglio si
esibirà in Villa Manin a Codroipo (UD), nell’ambito della
rassegna estiva “Villa Manin 2019”. I biglietti (prezzi da 28
a 44 euro più diritti di prevendita) sono già in vendita
online su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati
Ticketone.

Il nuovo album, mixato e co-prodotto da Gareth Jones, segue le
tematiche sull’ambiente e sulla connessione con la natura,
precedentemente esplorate in Eusa, aggiungendo registrazioni
con la tecnica del field recording, ovvero suoni presi anche
da altre parti del mondo oltre alla Bretagna, come le Redwood
Forests della California o le registrazioni dei campi
dell’aeroporto di Tempelhof a Berlino (da qui il titolo del
primo singolo “Tempelhof”).
Marco Goldin e Remo Anzovino
giovedì 4 aprile in scena a
Udine con lo spettacolo “La
Grande                Storia
dell’Impressionismo”
                    VignaPR

                    presenta

               MARCO GOLDIN

           “LA GRANDE STORIA
         DELL’IMPRESSIONISMO”
con le musiche composte ed eseguite dal vivo da
 REMO ANZOVINO e la scenografia video di FABIO
         MASSIMO IAQUONE e LUCA ATTILII
GIOVEDÌ 4 APRILE AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA
      UDINE IL NUOVO STRAORDINARIO SPETTACOLO
TRA PAROLE, IMMAGINI E MUSICHE, CHE METTE IN SCENA
    L’INCANTO DELLA PITTURA DA MONET A VAN GOGH

BIGLIETTI ESAURITI PER LO SPETTACOLO DEL 4 APRILE,
   A GRANDE RICHIESTA È STATA FISSATA UNA NUOVA
               DATA PER IL 4 GIUGNO

     4 APRILE 2019, ore 21:00 (sold out)

  4 GIUGNO 2019, ore 21:00 (nuova data!)
       UDINE, TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE
    I biglietti per il 4 giugno sono in vendita online su
 Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati Ticketone e alle
       biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Dopo il successo nei principali teatri italiani, con una
produzione visiva davvero unica che dà vita ai quadri degli
impressionisti, arriva finalmente anche in Friuli Venezia
Giulia “La grande storia dell’impressionismo”, il nuovo
racconto-spettacolo creato da Marco Goldin, con le musiche
composte ed eseguite dal vivo dal Maestro Remo Anzovino, che
mette in scena l’incanto della pittura da Monet a Van Gogh:
l’appuntamento è fissato alle ore 21:00 di domani, giovedì 4
aprile, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, organizzato
dall’agenzia friulana Vigna PR srl.

A fronte del tutto esaurito per lo spettacolo del 4 aprile, a
grande richiesta è stato fissato un nuovo appuntamento al
Teatro Nuovo Giovanni da Udine per il prossimo 4 giugno
(inizio ore 21:00). I biglietti sono già in vendita online su
Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati Ticketone e alle
biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine (dal martedì
al sabato dalle ore 16:00 alle ore 19:00).

Marco Goldin, il maggiore esperto di impressionismo del nostro
paese, condurrà poeticamente lo spettatore per mano nella
Francia degli ultimi decenni dell’Ottocento, con il suo modo
unico di raccontare l’arte, accessibile e profondo,
scandagliando emozione e conoscenza, e mettendo insieme
parole, sensazionali immagini e straordinarie musiche. Al suo
fianco sul palco Remo Anzovino (Nastro D’Argento 2019 per la
sua “Musica per l’Arte”), uno dei principali esponenti della
scena musicale contemporanea che ha composto le musiche
originali dello spettacolo che eseguirà dal vivo al
pianoforte, e sullo sfondo le esclusive scenografie video
create dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii, in
grado di ideare una produzione visiva che non si era mai vista
prima d’ora nei teatri italiani per uno spettacolo di questo
genere.
La Grande Storia Dell’Impressionismo -credit Simone Di Luca.

Il racconto teatrale si svilupperà in cinque momenti, in due
ore di spettacolo: Goldin, facendo ricorso al suo narrare
sempre fluido ed empatico, con le parole che generano continue
immagini, accompagnerà tutti dapprima nella foresta di
Fontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet a
Pissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà degli
anni sessanta per dipingere nei boschi. L’amore nei confronti
del paesaggio farà da contrappunto a tutto il percorso, anche
quando, e sarà il secondo momento della narrazione, si entrerà
nel decennio successivo, quello canonico dell’impressionismo.
Periodo in cui prenderanno il via, da quella memorabile del
1874 nello studio di Nadar, le esposizioni impressioniste, con
l’ingresso sulla scena parigina della pittura anche di
Cézanne, Degas e Gauguin, o di figure femminili come Berthe
Morisot o l’americana Mary Cassatt. La meraviglia del fiume, i
disgeli lungo la Senna, le alte scogliere di Normandia, le sue
spiagge e il mare, daranno la possibilità a Goldin, nel terzo
tempo del suo racconto, di parlare della crisi
dell’impressionismo e della fine del dogma della pittura di
plein-air in Monet. Prima dei due momenti conclusivi,
riservati a due straordinari artisti che hanno portato fino
alle estreme conseguenze la crisi dell’impressionismo: Vincent
van Gogh e Paul Gauguin.

Oltre alle musiche originali appositamente composte per lo
spettacolo, per il pubblico friulano sarà anche la prima
occasione per ascoltare dal vivo “Helene”, “Requiem”, “Avec Ma
Nymphe” e “Vincent”, ovvero alcuni dei temi principali
composti, orchestrati e diretti dal Maestro Remo Anzovino per
la colonna sonora dei docufilm evento “Le Ninfee di Monet” e
“Van Gogh tra il grano e cielo”, scelti da Marco Goldin per
l’aderenza con la storia narrata nello spettacolo e dato che
l’incontro tra i due artisti è avvenuto proprio in occasione
del film campione d’incassi “Van Gogh tra il grano e il
cielo”, di cui entrambi sono stati protagonisti. Si è
rafforzata recentemente la collaborazione tra Goldin e
Anzovino con il film “Gauguin a Tahiti. Il Paradiso Perduto” –
il film evento dedicato all’artista che lasciò tutto per
seguire la sua ispirazione primitiva e reinventare
completamente la pittura occidentale – che li ha visti
entrambi protagonisti: Goldin ne ha curato il soggetto e
Anzovino la colonna sonora, pubblicata da Sony Masterworks e
già disponibile su tutte le piattaforme digitali mondiali.

La tournee de “La Grande Storia dell’Impressionismo” è
prodotta da International Music and Arts e Linea d’ombra, con
il sostegno del Gruppo Baccini, mentre le uniche due date in
Friuli Venezia Giulia sono organizzate dall’agenzia friulana
VignaPR.

LA GRANDE STORIA DELL’IMPRESSIONISMO

UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine

GIOVEDÌ 4 APRILE 2019, ore 21:00 (soldout)

MARTEDÌ 4 GIUGNO 2019, ore 21:00 (nuova data!)
Prezzi dei biglietti:

Platea numerata         € 32,00 + dp

Prima galleria             € 26,00 + dp

Seconda galleria        € 22,00 + dp

Terza galleria              € 16,00 + dp

Biglietti in vendita online su Ticketone.it nei punti vendita
autorizzati Ticketone e alle biglietterie del Teatro Nuovo
Giovanni da Udine (dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alle
ore 19:00)
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