Ultimo appuntamento di New Echoes con la performance pop delle Eclecta 12 aprile, ore 21, Palazzo Trevisan degli Ulivi - Il Discorso
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Ultimo appuntamento di New Echoes con la performance pop delle Eclecta • 12 aprile, ore 21, Palazzo Trevisan degli Ulivi La rassegna di nuova musica svizzera a Venezia, giunge a chiusura venerdì 12 aprile con l’imperdibile e coloratissimo concerto delle Eclecta, duo di multi strumentiste che, per la prima volta a Venezia, farà danzare il pubblico di Palazzo Trevisan degli Ulivi con il suo oscillare tra i generi musicali e la sua attitudine performativa. L’ingresso al concerto è come di consueto liberto e gratuito, fino a esaurimento posti. Venerdì 12 aprile 2019, ore 21:00 Palazzo Trevisan degli Ulivi – Venezia
New Echoes – Rassegna di Nuova Musica Svizzera a Venezia Eclecta Marena Whitcher (voce, piano, chitarra, percussioni) Andrina Bollinger (voce, piano, chitarra, percussioni) Sperimentali, dinamiche e sfacciate: sono le Eclecta: Venerdì 12 aprile, alle ore 21:00, il duo formato dalle multistrumentiste Marena Whitcher e Andrina Bollinger presenta per la prima volta al pubblico veneziano il suo irresistibile caleidoscopio di suoni: un connubio di musica e performance, un rituale performativo dall’indimenticabile impatto teatrale che animerà il salone di Palazzo Trevisan degli Ulivi in quello che è anche l’evento di chiusura della terza edizione di New Echoes, la rassegna curata da Enrico Bettinello che da anni – con il supporto del Consolato Generale di Svizzera a Milano e della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia – porta in laguna il meglio della nuova produzione musicale elvetica. La sperimentazione costante, la ricerca di nuove sonorità e la dinamica performatività delle esibizioni dal vivo sono ingredienti fondamentali del dirompente mondo delle Eclecta, un duo scoppiettante come fuochi d’artificio: con chitarre, pianoforti, percussioni, synth e glockenspiel, creano sul palco un magico mix di stili, melodie dissonanti, pop graffiante e poesia musicale. Marena Whitcher e Andrina Bollinger si danno alla musica con energia apparentemente illimitata, con gioia e autenticità, che si riflettono anche in un’estetica coloratissima e scintillante di lustrini.
Le Eclecta sanno essere dolci e rabbiose, acustiche ed elettriche, irruente e ironiche. Le loro sonorità si nutrono e insieme oltrepassano le influenze più disparate, oscillano tra jazz, pop e rock con autentica e sfacciata libertà, e trascinano il pubblico in un viaggio onirico, in un gioco di illusioni, in mondi surreali. NEW ECHOES | Rassegna di Nuova Musica Svizzera a Venezia, giunta alla terza edizione, è realizzata con il sostegno del Consolato generale di Svizzera a Milano e della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, in collaborazione con Palazzo Grassi Punta della Dogana, IED Venezia, JAM – Jazz Area Metropolitana e nusica.org. Palazzo Trevisan degli Ulivi Campo S. Agnese – Dorsoduro 810 30123 Venezia palazzotrevisan.wordpress.com anche su: Facebook • Twitter • Instagram LUDOVICO EINAUDI giovedì 11 aprile in concerto a Trieste con il progetto musicale più ambizioso della sua carriera LUDOVICO EINAUDI
“SEVEN DAYS WALKING” IL 15 MARZO È USCITO IL PRIMO DI SETTE DISCHI CHE VERRANNO PUBBLICATI NELL’ARCO DI 7 MESI CONSECUTIVI IL NUOVO TOUR MONDIALE PARTITO DALL’ITALIA L’11 APRILE FARÀ TAPPA A TRIESTE, GIÀ SOLDOUT DA MESI GIOVEDÌ 11 APRILE 2019, ore 21:00 TRIESTE, POLITEAMA ROSSETTI CONCERTO SOLDOUT DA MESI È il pianista compositore italiano più amato e acclamato nel mondo, ha suonato nei principali teatri e sale da concerti del globo (da La Scala di Milano alla Royal Albert Hall di Londra, passando naturalmente per l’Arenadi Verona, le Terme di Caracalla, la Sydney Opera House, l’Olympia di Parigi, la Radio City Music Hall a New York e tantissime altre), è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e di Cavaliere dell’Ordine Des Arts et Lettres dal Ministero della Cultura Francese. Stiamo ovviamente parlando di Ludovico Einaudi che, a tre anni
e mezzo dall’ultimo lavoro “Elements”, venerdì 15 marzo ha pubblicato il primo disco di “Seven days walking”, il suo progetto musicale più ambizioso e visionario finora realizzato: sette dischi che verranno pubblicati nell’arco di sette mesi consecutivi. In contemporanea all’uscita del primo disco della serie, Ludovico Einaudi presenta dal vivo “Seven Days Walking” in un tour che nel corso del 2019 toccherà le principali città d’Europa e Stati Uniti. Partito con una serie di teatri italiani che registrano il tutto esaurito già da diversi mesi, per poi approdare in alcune tra le più importanti città europee (Lisbona, Bruxelles, Londra, Monaco, Lucerna, Berlino, Vienna, Parigi) e statunitensi (Washington, Philadelphia, New York, Chicago, San Francisco, San Diego, Los Angeles, etc.), per poi tornare in Italia in estate negli anfiteatri e nel resto d’Europa. L’unica tappa nel Triveneto, di questa prima tranche di concerti, si terrà domani, giovedì 11 aprile al Politeama Rossetti di Trieste, organizzata dall’agenzia VignaPR srl in collaborazione il Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia. Anche il concerto di Trieste è soldout da mesi e non ci saranno pertanto biglietti in vendita alle casse. Cosa abbia portato il compositore classico più ascoltato di tutti i tempi nello streaming e nelle classifiche alla concezione di questa nuova impresa, ve lo raccontiamo con le sue parole. L’ispirazione nasce in montagna: “Nel gennaio dell’anno scorso facevo lunghe passeggiate in mezzo alla neve, seguendo più o meno sempre lo stesso percorso. Nevicava molto e coi pensieri mi perdevo dentro quello stato di tormenta in cui le forme, spogliate dal freddo, avevano perso i loro contorni e colori. Forse quella sensazione di essenza estrema è all’origine di questo album.” Il disco è stato registrato in autunno a Schloss Elmau in Germania e negli Air Studios di Londra. Con Einaudi al pianoforte, Federico Mecozzi al violino e Redi Hasa al violoncello. Riascoltando la registrazione delle prime prove, l’idea si precisa ulteriormente: “Ogni versione mi sembrava avere un carattere proprio, con sfumature distinte. Associavo il tutto al camminare, all’esperienza di fare e rifare gli stessi percorsi, scoprendo ogni volta nuovi dettagli. E così alla fine ho deciso di inserire tutte le versioni in un percorso di ascolto labirintico, per entrare nei meandri del processo creativo e per capire come un’idea musicale si possa sviluppare in tante direzioni, cambiare ogni volta che viene eseguita e cambiare nuovamente quando viene ascoltata.” “Seven days walking” è dunque suddiviso in sette episodi, ognuno dei quali è focalizzato su alcuni temi principali, sette variazioni intorno a uno stesso percorso immaginario o sette momenti diversi dello stesso itinerario. Sette album dal Day One al Day Seven che, dopo l’uscita del Day One il 15 marzo, verranno pubblicati in digitale a scadenza mensile fino a essere riuniti in cofanetto nell’autunno 2019.
LUDOVICO EINAUDI 11 APRILE 2019, ore 21:00 TRIESTE, Politeama Rossetti Prezzi dei biglietti: Platea A € 69,00 + dp Platea B € 65,00 + dp Platea C € 58,00 + dp Prima galleria € 52,00 + dp Seconda galleria € 43,00 + dp Loggione € 30,00 + dp CONCERTO SOLDOUT (biglietti esauriti da mesi!) PER INFORMAZIONI SUL CONCERTO DI TRIESTE: VignaPR – www.vignapr.it – info@vignapr.it VignaPR – Luigi Vignando – tel. (+39) 340 3731626 – luigi.vignando@gmail.com ilRossetti – tel. (+39) 040 3593511 – www.ilrossetti.it – info@ilrossetti.it LUDOVICO EINAUDI / BIOGRAFIA
Il pianista e compositore Ludovico Einaudi nasce a Torino il 23 novembre 1955. Deve forse a sua madre, pianista amatoriale, il primo impulso alla musica e a quella che sarebbe diventata una carriera illustre. Inizia gli studi musicali al Conservatorio di Torino e si diploma al Conservatorio di Milano con Azio Corghi, perfezionandosi poi con Luciano Berio, di cui diventa assistente, e con Karlheinz Stockhausen. Nel 1982 vince una borsa di studio per il Tanglewood Music Festival, dove entra in contatto con le nuove tendenze del minimalismo americano. Negli anni seguenti compone musiche per balletto, cinema e teatro, come “Sul filo d’Orfeo” (1984), “Time out” (1988), “The wild man” (1991), “Salgari” (1995) e diversi lavori per orchestra e ensemble che vengono eseguiti alla Scala di Milano, all’Ircam di Parigi, al Lincoln Center di New York. Con l’album “Stanze” del 1992, che raccoglie sedici composizioni per l’arpa di Cecilia Chailly, inizia “un viaggio verso l’essenziale, alla ricerca della massima intensità con il minimo indispensabile”. Ma è con “Le Onde”, primo album in solo e ispirato ai racconti di Virginia Woolf, che nel 1996 cattura l’attenzione internazionale,
ulteriormente accresciuta dai successivi “Eden Roc” (1999), in cui ospita un quintetto d’archi e il duduk di Djavan Gasparyan, e da “I giorni” (2001), un ciclo di ballate per piano ispirate da un viaggio in Mali. In Africa torna due anni dopo, su invito del Festival au Desert. Da quell’esperienza incide “Diario Mali” insieme al maestro della kora Ballaké Sissoko. La musiche che scrive nel 2002 per il remake del “Doctor Zhivago” trionfano al New York Film Festival, confermando il crescente prestigio di cui godono le sue colonne sonore, da “Fuori dal mondo” (2000), “Luce dei miei occhi” (2001), “Sotto falso nome” (2004), “This is England”, film (2004) e serie tv (2010), fino a “Intouchables” (2011), “Samba” (2014), “Mommy” (2014, “The water diviner” (2015) e “The third murder” (2017). I teatri in cui suona diventano sempre più significativi. I concerti alla Scala di Milano, incisi anche su disco, all’Hangar Bicocca e alla Royal Albert Hall contrassegnano una raggiunta pienezza artistica. Nel nuovo album in studio “Una mattina” del 2004, la musica di Einaudi si fa più concentrata e introspettiva, mentre nel successivo “Divenire” si espande nelle sonorità della Royal Liverpool Philharmonic Orchestra. Entrambi i dischi, che già primeggiano le chart di musica classica, irrompono per la prima volta in quelle pop. Sarà l’unico musicista classico a suonare nel primo festival iTunes. Nel lungo tour mondiale che segue, scrive costantemente musica nuova. Nel 2009 escono “Cloudland” con Robert e Ronald Lippok, e “Nightbook”, lavoro notturno, interiore, che “proietta il pianoforte come un’ombra, in tutte le direzioni”. Il concerto culmine delle tournée in Europa e Usa è ancora una volta alla Royal Albert Hall, da cui viene tratto un disco doppio e un dvd. Per due estati consecutive dirige l’Orchestra della Notte della Taranta, producendosi in una visionaria prova di regia musicale che lascia il segno nella musica tradizionale della “terra nera della tarantola”. Nel 2013 esce “In a time lapse”, una riflessione sul tempo, che viene registrato in un monastero e “concepito come una suite o i capitoli di un unico romanzo”, in cui convergono intorno al pianoforte archi,
percussioni ed elettronica. Molti sono i concerti memorabili del tour mondiale che segue, quelli alla Sidney Opera House e all’Arena di Verona su tutti, ma anche lo speciale concerto “Piano Africain”, per sei pianoforti e altrettanti balafon e marimbe con cui apre Piano City Milano del 2014. Il nuovo “Elements” scaturisce nel 2015 “dal desiderio di rincominciare da capo, di provare strade diverse”. Tre mesi di registrazioni nello studio di casa nelle Langhe “mentre fuori esplodeva la primavera” e l’album diventa “una mappa di pensieri e sentimenti, punti, linee, forme e frammenti di un solo flusso interiore tra mito, Euclide, la tavola periodica, gli scritti di Kandinsky”. Nei tre anni successivi le tournée di “Elements” riempiono i teatri e le grandi arene del pop nel mondo. Suona la sua “Elegy for the Arctic”, commissionata da Greenpeace, su una piattaforma galleggiante tra i ghiacci del Mar Glaciale Artico. Sempre nel 2016 comincia l’appuntamento annuale con le “Dieci Notti” al Teatro Dal Verme di Milano: dieci concerti consecutivi con ospiti ed eventi speciali “per restituire qualcosa a una città che mi ha dato tanto”. ROBERTO VECCHIONI 11 aprile UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine ROBERTO VECCHIONI IL PROFESSORE DELLA MUSICA ITALIANA DOMANI IN CONCERTO AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE
IL CANTAUTORE HA PUBBLICATO “L’INFINITO”, LAVORO CHE CONTIENE “TI INSEGNERÒ A VOLARE”, UN ECCEZIONALE DUETTO CON FRANCESCO GUCCINI A distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico (“Io non appartengo più” del 2013), il grande Roberto Vecchioni, il professore della musica italiana, è tornato con un nuovo album dal titolo “L’infinito”, pubblicato lo scorso 9 novembre, lavoro che ha ottenuto da subito il favore di pubblico e critica. Un nuovo traguardo per una delle figure più autorevoli della musica italiana, a cui ne è seguito un altro, perché Vecchioni sta portando questo nuovo lavoro in tour nei teatri d’Italia. Dopo il concerto tenuto a Gorizia, in Friuli Venezia Giulia l’appuntamento live con Roberto Vecchioni si rinnova domani, 11 aprile (inizio alle 21.00) al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, per l’organizzazione di Zenit srl e Scoppio Spettacoli, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG, Comune di Udine e Teatro stesso. I biglietti sono ancora disponibili sul circuito Ticketone e alle biglietterie del teatro. Info e punti vendita su www.azalea.it . “L’infinito”, contiene l’eccezionale ritorno sulla scena musicale di Francesco Guccini che, per la prima volta, duetta con Roberto Vecchioni nel singolo “Ti insegnerò a volare”, ispirato al grande Alex Zanardi, in rotazione radiofonica dal 6 novembre. Due padri della canzone d’autore si rivolgono alle nuove generazioni, in un periodo in cui tutto si dissolve nella liquidità e nella precarietà culturale, invitandole a sfidare l’impossibile. La storia del campione è la metafora della “passione per la vita che è più forte del destino”. “Questo brano – racconta Vecchioni – si specchia direttamente in quella che è stata chiamata la “canzone d’autore” e che non c’è, non esiste più dagli anni ’70. In realtà l’intero disco è immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto. Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scritto e cantato alla luce della cultura, semplice ed elementare
oppure sottile e sofisticata, ma comunque cultura. Forse per questo Francesco Guccini (che ho fortemente voluto nel mio disco per quello che rappresenta, e lo ringrazio ancora di esserci stato), ha scelto di cantare con me”. Un passaggio di testimone per una nuova “resistenza” che sceglie mezzi analogici: solo cd e vinile senza piattaforme streaming e download, una scelta coerente al progetto discografico che indica la volontà di non trattare la musica come prodotto di consumo veloce, scaricabile con un click, di non decontestualizzare l’ascolto del singolo brano, parte integrante della narrazione che tiene insieme ritratti diversi, da Alex Zanardi a Giulio Regeni, dalla guerrigliera curda Ayse a Leopardi, che l’autore accomuna nell’amore per la vita. Un album manifesto, “non 12 brani – come spiega ancora Vecchioni – ma un’unica canzone divisa in 12 momenti”, in una dimensione temporale verticale che rinvia al tema dalle suggestioni letterarie: la necessità di trovare l’infinito al di qua della siepe, dentro noi stessi. L’album è il frutto della collaborazione di un team d’eccezione, Lucio Fabbri (produzione artistica): pianoforte, piano elettrico, organo Hammond, violino, viola, fisarmonica, basso elettrico e chitarra elettrica; Massimo Germini: chitarra classica e acustica, chitarra 12 corde, mandolino, bouzouki, ukulele, liuto cantabile; Marco Mangelli: basso fretless; Roberto Gualdi: batteria e percussioni. Dario Furlan DEBUTTO VINCENTE DI MICHELE
MANCIN SULLA FERRARI ALLA SALITA DEL COSTO MANCIN AL COSTO, DEBUTTO VINCENTE SULLA FERRARI Il pilota di Rivà, alla prima uscita sulla 458 Evo del cavallino rampante, sorprende tutti firmando, alla salita vicentina, la classe GT Cup, quinto assoluto nel gruppo GT. Rivà (Ro), 09 Aprile 2019 – Un esordio sorprendente, inaspettato per tanti versi, quello di Michele Mancin alla ventottesima Salita del Costo di domenica scorsa, concluso con la vittoria nella classe GT Cup ed il quinto posto assoluto nel gruppo GT. Il pilota di Rivà, in gara per i colori della scuderia polesana Mach 3 Sport, si presentava al primo atto del Trofeo Italiano Velocità Montagna 2019 in una veste del tutto inedita. Ad una vita vissuta al volante di vetture a trazione anteriore, raccogliendo numerosi successi alla guida della Peugeot 205 Rallye e della Citroen Saxo, si è fatto ben presto posto ad un cambio di rotta radicale. Grazie alla sinergia nata con il team patavino Gaetani Racing il polesano ha finalmente rotto gli indugi, affrontando la cronoscalata vicentina a bordo di una Ferrari 458 Evo. Le tante incognite della vigilia venivano rafforzate da condizioni meteo non del tutto idonee per una prima uscita sulla rossa. Nonostante il fondo umido, causato dalla pioggia caduta sul
tracciato, Mancin ha firmato il gradino più alto del podio, rifilando ben 20”34 al primo dei diretti inseguitori, su Ferrari 458 Challenge. Un avvio alquanto promettente, in chiave TIVM, che rilancia le quotazioni del driver rivarese, ormai solo sulla carta protagonista di una stagione di apprendistato. “Già era un sogno realizzato poter salire su una rossa” – racconta Mancin – “ma aspettarsi di concludere con la vittoria, al debutto assoluto, non era nemmeno nel cassetto di quelli più irrealizzabili. Risultato splendido, inaspettato. È andata benissimo, considerando anche le condizioni di bagnato che abbiamo affrontato. Domare il cavallino rampante sull’umido non è di certo una passeggiata per chi lo conosce da tempo. Figuriamoci per me, all’esordio. Grazie di cuore a Luca Gaetani, assieme alla Gaetani Racing, ed alla RAM di Vicenza. Tutto splendido.” Il weekend nasceva sotto una cattiva stella, in quel di Cogollo del Cengio: nella sessione di prove il fondo viscido, unito alle nuvole basse man mano che si saliva in quota, non rendevano la vita facile a Mancin, autore comunque del primo di classe nella prima tornata. Un progressivo miglioramento delle condizioni meteo si rivelava illusorio e, a circa mezz’ora dall’allineamento allo start, la pioggia iniziava a rifare la propria comparsa, senza però turbare la concentrazione del pilota della rossa, il quale riusciva a salire sul gradino più alto del podio. “Unica manche per il percorso lungo” – sottolinea Mancin – “e quindi avevamo solo una cartuccia da giocare. Siamo partiti con gomme slick e la scelta si è rivelata azzardata ma azzeccata. Dopo i primi quattro tornanti, in campana, si poteva aumentare il passo. Chiudere a sette secondi da un veterano della categoria, Roberto Ragazzi, è fonte di grossa soddisfazione. Da qui in avanti dobbiamo lavorare sodo e
cercare di affiancare ai nostri partners, che ringrazio per il sostegno ad un programma così ambizioso, altre realtà che ci possano dare fiducia.” Michele Mancin – Ufficio Stampa Torna Giro E sulle strade della Corsa Rosa Dopo la proficua esperienza del 2018, il Giro d’Italia con bici a pedalata assistita riparte con interessanti novità. Saranno 4 le maglie che verranno assegnate al termine di ogni tappa. Molte le adesioni dei team partecipanti, ad oggi 10 tra cui quello di Milano-Cortina 2026 con la presenza di atleti medagliati olimpici. Title sponsor dell’evento sarà Enel X, Toyota sarà Official Car, mentre NamedSport Official Nutrition Sponsor. Milano, aprile 2019 – Si tratta di una E-Bike Giro Experience di tipo amatoriale riservata ad oggi a 10 team che, dotati di bici elettriche, si sottoporranno a prove di regolarità svolte su una parte del percorso delle 18 tappe del Giro d’Italia 2019, escluse le tre cronometro. È il Giro E powered by Enel X che, dopo il test dello scorso anno, mette in strada la 1a edizione ufficiale con alcune
novità significative. Prima fra tutte le città di partenza, che saranno una località diversa da quella della Corsa Rosa, mentre l’arrivo sarà nella stessa città del Giro d’ Italia per permettere cosi ai Team di vivere l’emozione di varcare lo storico arco dei professionisti. Nel corso di 3 settimane, i Team, composti da 6 ciclisti, di cui 5 sostituibili al termine di ciascuna giornata, cercheranno di percorrere ogni tappa secondo e medie stabilite dal regolamento. Permettendo ai team una parziale sostituzione dei concorrenti, l’evento offre l’opportunità agli ospiti appassionati di ciclismo di vivere dall’interno l’esperienza del Giro d ‘Italia. Lungo ogni tappa ci saranno più prove speciali, il tutto rilevato da un sistema GPS che monitorerà ogni singolo concorrente. Le prove speciali richiederanno prestazioni diverse: mantenere una certa media in un tratto con pendenze variabili raggiungere la velocità massima all’interno di un tratto prestabilito sprint finale in zona arrivo Ogni prova speciale assegnerà penalità o bonus che andranno a migliorare o peggiorare la media generale alla fine di ogni tappa.
10 TEAM AL VIA ENEL X, PINARELLO, MILANO CORTINA 2026, TOYOTA, COLNAGO, ENIT (squadra formata da giornalisti ed ospiti stranieri), DE ROSA, BIKE FOR DREAM, SEGAFREDO-CASTELLI, KILOCAL- SELLE SMP (squadra tutta femminile). LE QUATTRO MAGLIE UFFICIALI Al termine di ogni tappa verranno premiati i migliori team e concorrenti in base alle classifiche. Il team leader, alla fine di ogni tappa, sarà contraddistinto da una delle 4 maglie ufficiali: Maglia Viola: Leader della classifica generale – È la maglia della squadra Leader nella Classifica Generale indossata dal Capitano del Team Maglia Arancione: Regolarità – È la maglia della squadra Leader nella Classifica Prova Regolarità indossata dal Capitano del Team Maglia Verde:Giovane – È la maglia della squadra più giovane nella Classifica Generale, indossata dal Capitano del Team Maglia Rossa: Classifica degli Sprint – È la Maglia che contraddistingue la squadra leader nella Classifica Sprint, indossata dal Capitano del Team, premiato dallo sponsor NamedSport.
Per permettere agli appassionati della bici di poter partecipare e vivere un sogno sportivo unico, Bike For Dream offre la possibilità di potersi iscrivere sia come partecipante che come Capitano della squadra, visitando il loro sito www.bikefordream.com Giro E Foto Credit: LaPresse Press Giro d’Italia ALESSANDRA AMOROSO “10 Tour” Domenica 7 aprile 2019 – TRIESTE, PalaRubini Alma Arena Alessandra Amoroso, cantante leccese sbocciata nella scuola di “Amici” e divenuta nel corso degli ultimi anni un riferimento della musica pop italiana, sta conquistando l’Italia con il nuovissimo “10 Tour”, tournée che la vedrà toccare i palazzetti di tutte le regioni della penisola e che vedrà domani, domenica 7 aprile, al PalaRubini Allianz Dome di Trieste, l’unica data in programma in Friuli Venezia Giulia. L’evento è organizzato da Zenit srl e F&P Group, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia e PromoTurismoFVG. Dalle 16.30 saranno attive le biglietterie del palazzetto dove saranno ancora disponibili gli ultimi biglietti. Le porte al pubblico apriranno alle 19.00 mentre l’inizio del concerto è fissato per 21.00. Tutte le info
su www.azalea.it . “10”, come gli anni trascorsi dal suo ingresso nella scuola più famosa d’Italia, quella di “Amici”: l’inizio di un percorso che pian piano, canzone dopo canzone, l’ha resa una delle più amate e stimate interpreti del nuovo pop italiano con album ogni volta certificati multiplatino. “10”: Alessandra Amoroso ha voluto intitolarlo così questo suo nuovo album in uscita domani, 5 ottobre. Non è un “best of” celebrativo, ma un disco di canzoni inedite, ognuna delle quali è un’istantanea di chi è Alessandra oggi: una donna che ha da poco superato i trent’anni e che guarda avanti senza dimenticare da dove è partita. E in questo disco mette tutti i suoi valori in musica. ll 10 celebrativo non è soltanto un percorso ma anche un IO. Lo dice anche lei nel singolo “La stessa” uscito il 12 agosto scorso, giorno del suo compleanno “Torneranno le mode, le canzoni d’estate, ma io sarò la stessa”. “10”, la cui lavorazione ha visto la cantante collaborare con il produttore Stefano Settepani, gli autori Dario Faini, Roberto Casalino, Federica Abbate, Daniele Magro, Cheope, Tony Maiello, Federica Camba e Daniele Coro, segue la crescita artistica già iniziata con i dischi precedenti. È un album positivo, gioioso, raggiante, colorato e pieno di vita: quella di Alessandra, certo, ma anche quella dei suoi fan (la Big Family), che continuano a rivedersi in lei, proprio come lei si rivede in loro. Il viaggio con il suo pubblico è iniziato 10 anni fa e prosegue con un legame rinnovato e sempre più forte. Proprio per questo Alessandra Amoroso ha regalato come segno di gratitudine e ringraziamento a ogni componente del suo fan club un box con una lettera personalizzata, il nuovo album “10” e il biglietto per una data del tour. Il progetto grafico della cover di “10“ è stato curato da Sergio Pappalettera che ha scelto di valorizzare graficamente gli oggetti, gli incontri, i simboli che hanno accompagnato l’artista nella sua vita e anche nei suoi 10 anni di carriera.
I Jethro Tull al Politeama Rossetti di Trieste: Un tuffo nei “sixties” con il “50th Anniversary Tour” La psichedelia di Ian Anderson ha invaso il Teatro Politeama Rossetti di Trieste con il concerto celebrativo per i 50 anni dei Jethro Tull, la band progressive rock inglese nota in tutto il mondo per il carisma del leader e per il suono inconfondibile del suo flauto traverso presente in buona parte dei brani dei Jethro Tull.
(foto Dario Furlan) Numerose nel corso degli anni le “incursioni” di Ian Anderson
(con o senza i Jethro Tull) in Italia e ogni volta i suoi spettacoli sono stati presi d’assalto dai fan tant’è che anche in questa occasione l’evento, organizzato da BPM Concerti quale ultimo di quattro date in Italia, ha registrato il sold out riempiendo in ogni ordine di posti la splendida struttura del Politeama Rossetti . Fan inglesi si scattano un selfie a ricordo dell’evento con il manifesto del concerto alle spalle (foto Dario Furlan) Le prime note del concerto, aperto da My Sunday Feeling (dal primo album This Was), hanno immediatamente trasportato gli spettatori nei “sixties”, gli anni in cui i Jethro Tull hanno preso vita, con un caleidoscopio di colori cangianti e ruotanti in continuazione sul palco accompagnati dalle sonorità tipiche delle strumentazioni di quel periodo e da filmati attinenti alla discografia del gruppo proiettati sul mega schermo alle spalle del palco: un viaggio nel tempo proseguito per tutta la durata dello spettacolo.
Il palco (foto Dario Furlan) Per questa lunghissima tournée celebrativa dell’uscita di This Was Ian Anderson ha voluto con sé sul palco Florian Opahle (chitarra), John O’Hara (tastiere), David Goodier (basso) e Scott Hammond (batteria), degli autentici fuoriclasse che, complice anche la perfetta acustica del teatro, hanno contribuito a creare un sound compatto, energico e potente nelle parti più elettriche del concerto e melodioso e caldo in quelle acustiche. L’autentico dominatore della scena è stato però – e non poteva essere altrimenti – il “folletto” Ian Anderson, quel suo modo unico di suonare e cantare nel flauto traverso soffiandoci dentro ma anche accennando mormorii, tremolii e brontolii incantano il pubblico ad ogni sua esibizione, il suo look è cambiato totalmente negli anni ma l’istrione inglese continua a calcare i palcoscenici come un tempo: la posizione in piedi su una gamba sola con la sinistra alzata e piegata sull’altra mentre suona il flauto e le continue scorribande sul palco con movimenti teatrali molto flessuosi e sempre perfettamente
sincronizzati con la melodia non sono cambiati e la voglia di “gigioneggiare” e interagire con la platea rende questo artista molto amato dai suoi fan che anche a Trieste gli hanno tributato ovazioni e continui applausi. Il concerto, come detto, è stato una autentica celebrazione dei cinquant’anni della band, Ian Anderson nel corso dello spettacolo ha presentato accuratamente i brani con aneddoti ad essi legati e con continui collegamenti virtuali (proiettati sul mega schermo) con i musicisti e collaboratori che hanno fatto parte della band negli anni, hanno così portato la loro testimonianza ed i saluti artisti come Jeffrey Hammond, John Evan, Tommy Iommi (Black Sabbath), Claude Nobs, Joe Bonamassa, Joe Elliot (Def Leppard) ed altri ancora, a dimostrazione dell’importanza di questo gruppo nella storia del progressive rock. Non poteva mancare nella scaletta della serata uno dei simboli dei Jethro Tull: Bourée, il brano forse più rappresentativo della band – derivato dal riarrangiamento di Anderson di una Suite di Bach – eseguito nella parte iniziale in maniera molto ricercata ed elaborata e invece più attinente all’originale nella ripresa finale del tema, applauditissimo dal pubblico che probabimnete ascoltava Bourée quando i capelli in testa erano ancora lunghi e un po’ più folti. Ma il vero coup de théâtre è stato Thick as a Brick, un boato ha infatti accolto l’inizio del brano e un brivido è probabilmente corso lungo la schiena a più di qualcuno quando la band ha proposto questa pietra miliare dei Jethro Tull (ma anche della storia del rock), connotata dai continui cambi di ritmo e passaggi fra elettrico ed acustico, trascinata dalla portentissima batteria di Scott Hammond: un tripudio di suoni che ha estasiato gli spettatori. Se indubbie sono le qualità agli strumenti del “folletto” Ian, che è passato con disinvoltira dal flauto all’armonicaa bocca e spesso anche alla chitarra, il suo modo di cantare un po’ “affettato” (cantare spezzato: il fiato si spezza e perde la
continuità) con la voce che in alcuni brani è sembrata poco intonata e a volte un po’ troppo tirata sui toni alti ha suscitato qualche perplessità, ma anche questo è un elemento caratterizzante della musica dei Jethro Tull e rientra pienamente in quella che è la loro filosofia compositiva. Nell’arco della serata sono stati presentati vari pezzi di diverse epoche della loro lunghissima carriera, quello dal titolo più emblematico è stato sicuramente Too Old to Rock ‘n’ Roll, Too Young to Die: “Troppo vecchio per il Rock’n’Roll, troppo giovane per morire”. …. quasi un augurio per continuare a fare comunque del buon rock per molti anni ancora. Fra un brano e l’altro si è infine arrivati ad un altro pezzo storico della band: Aqualung, che ha sancito il termine dello spettacolo prima dell’immancabile bis finale, con la trascinante Locomotive Breath i Jethro Tull hanno salutato il pubblico che li ha ricambiati con una lunghissima standing ovation e applausi a non finire. Insomma, il flauto “magico” di Ian Anderson, quasi fiabesco in alcuni passaggi melodici che richiamavano antiche note medioevali ma anche perfettamente integrato nel potente rock sound dei Jethro Tull, ha entusiasmato il pubblico triestino che non ha voluto mancare al richiamo del “pifferaio magico” lasciandosi condurre lungo le strade dei ricordi per una volta non stemperati dal tempo ma più vivi che mai grazie alla musica immortale dei Jethro Tull. Ndr: Siamo spiacenti di non poter offrire il servizio fotografico sull’evento ma l’artista ha posto il veto alle riprese foto e video…. pazienza, chi c’era ricorderà sicuramente e serberà a lungo nel proprio cuore le immagini della serata. Di seguito la scaletta del concerto: My Sunday Feeling
Love Story A Song for Jeffrey Some Day the Sun Won’t Shine for You Dharma for One A New Day Yesterday Bourrée in E minor My God Thick as a Brick A Passion Play Too Old to Rock ‘n’ Roll, Too Young to Die Songs From the Wood Ring Out, Solstice Bells Pastime With Good Company Heavy Horses Farm on the Freeway Aqualung Bis Locomotive Breath Servizio Dario Furlan, ha collaborato Nadia F. MANUEL AGNELLI al via giovedì 4 aprile su Rai3 il nuovo programma Ossigeno e nei teatri il tour solista
MANUEL AGNELLI GIOVEDÌ 4 APRILE VA IN ONDA SU RAI3 LA PRIMA PUNTATA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL SUO PROGRAMMA “OSSIGENO” È PARTITO DAI TEATRI DI ASSISI E FIRENZE IL NUOVO TOUR SOLISTA CHE LO VEDE ESEGUIRE VERSIONI ACUSTICHE INEDITE DI BRANI CELEBRI DEGLI AFTERHOURS E COVER DENSE DI SIGNIFICATI PER IL SUO PERCORSO MUSICALE AL POLITEAMA ROSSETTI DI TRIESTE SABATO 27 APRILE L’UNICA DATA ESCLUSIVA IN FRIULI VENEZIA GIULIA SARÀ UN’OCCASIONE UNICA E IRRIPETIBILE PER SCOPRIRE UN LATO ARTISTICAMENTE PIÙ INTIMO DI UNO DEI PERSONAGGI PIÙ ICONICI DELLA CONTEMPORANEITÀ MUSICALE ITALIANA SABATO 27 APRILE 2019, ore 21:00
TRIESTE, POLITEAMA ROSSETTI Biglietti in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati e alle biglietterie del Teatro Rossetti Prende il via giovedì 4 aprile, alle ore 23:10 su Rai3, la seconda edizione di “Ossigeno”, il programma televisivo ideato e condotto da Manuel Agnelli, che quest’anno avrà un nuovo tema portante, quello della transizione. Tra musica e parole, assieme a importanti ospiti (da Salmo ai Subsonica, passando per Stefano Boeri, Max Gazzè, Ivano Fossati e tanti altri) che non parleranno di loro stessi, ma del mondo, saranno raccontati anche il ruolo dell’intellettuale, dell’artista, del cittadino, della persona in generale, nella società di oggi. Manuel Agnelli – photo Virginia Bettoja Contestualmente, con due concerti da tutto esaurito al Teatro Lyric di Assisi e alla Tuscany Hall di Firenze, è partito il nuovo tour “An Evening with Manuel Agnelli”, uno spettacolo davvero unico che vede Manuel Agnelli in una versione intima e in un rapporto quasi confidenziale con il pubblico.
Brani tratti dall’ormai trentennale repertorio degli Afterhours, in versioni totalmente inedite si alternano a cover dense di significati per il suo percorso musicale, a brani strumentali di varia estrazione di genere e a quelle letture che hanno ispirato la sua poetica e i capisaldi del suo racconto. Manuel Agnelli sarà accompagnato sul palco da Rodrigo D’Erasmo, violinista, polistrumentista e arrangiatore, suo sodale ormai da molti anni in numerosissimi progetti. Il tour che approderà nei principali teatri italiani sino a maggio arriverà anche in Friuli Venezia Giulia per un’unica ed esclusiva data: sabato 27 aprile al Politeama Rossetti di Trieste.I biglietti sono in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati e alle biglietterie del Teatro Rossetti. Sarà un’occasione unica e irripetibile per ritrovare o scoprire un lato artisticamente più intimo di uno dei personaggi più iconici della contemporaneità musicale del nostro Paese. “Dopo anni di televisione e grossi eventi con gli Afterhours, come quello di qualche tempo fa al Mediolanum Forum – ha dichiarato Agnelli – avevo bisogno di un progetto in totale libertà e con il quale suonare solo per il gusto di farlo, con leggerezza”. An Evening with MANUEL AGNELLI SABATO 27 APRILE 2019, ore 21:00 TRIESTE, Politeama Rossetti Prezzi dei biglietti: Platea A € 40,00 + dp Platea B € 40,00 + dp Platea C € 36,00 + dp
Prima galleria € 32,00 + dp Seconda galleria € 25,00 + dp Loggione € 20,00 + dp Biglietti in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati e alle biglietterie del Politeama Rossetti VignaPR YANN TIERSEN il 9 luglio a Villa Manin con il suo nuovo All Tour mondiale Biglietti in vendita dalle ore 10:00 di venerdì 5 aprile online su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati Nato a Brest in Bretagna, nel 1970, il compositore e polistrumentista francese Yann Tiersen è uno dei più importanti, versatili e poliedrici compositori della scena strumentale internazionale. Il successo arriva in Francia nel 1998 con la pubblicazione del terzo disco “Le Phare” e nel 2001 in tutto il mondo, grazie alle musiche della colonna sonora del film “Il Favoloso Mondo di Amélie”. Negli anni ha poi musicato altre pellicole di altissimo livello, tra cui “Good Bye Lenin!”, “Tabarly” e numerosi cortometraggi. Più volte paragonato a Erik Satie o Nina Rota, Yann Tiersen è un artista senza limiti e confini, in grado di spaziare dalla classica sino all’elettronica e alla musica popolare.
Anticipato dai brani “Tempelhof” e “Peli”, quest’ultimo scritto come ninna nanna per il figlio che sottolinea la connessione dell’uomo con la natura, Yann Tiersen ha pubblicato lo scorso 15 febbraio in tutto il mondo il nuovo album “All”, il primo disco a essere registrato in The Eskal, il nuovo studio di Tiersen, nonché centro sociale, costruito in una discoteca abbandonato sull’isola di Ushant, la piccola isola nel mare Celtico, tra la Bretagna e la Cornovaglia, la casa dell’artista bretone negli ultimi 10 anni. A supporto della pubblicazione del nuovo album, è partito anche uno straordinario tour nei principali teatri del mondo, incluse due date alla Royal Albert Hall di Londra e cinque date tutte esaurite nei principali teatri italiani. A grande richiesta ritornerà in Italia in estate: il 9 luglio si esibirà in Villa Manin a Codroipo (UD), nell’ambito della rassegna estiva “Villa Manin 2019”. I biglietti (prezzi da 28 a 44 euro più diritti di prevendita) sono già in vendita online su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati Ticketone. Il nuovo album, mixato e co-prodotto da Gareth Jones, segue le tematiche sull’ambiente e sulla connessione con la natura, precedentemente esplorate in Eusa, aggiungendo registrazioni con la tecnica del field recording, ovvero suoni presi anche da altre parti del mondo oltre alla Bretagna, come le Redwood Forests della California o le registrazioni dei campi dell’aeroporto di Tempelhof a Berlino (da qui il titolo del primo singolo “Tempelhof”).
Marco Goldin e Remo Anzovino giovedì 4 aprile in scena a Udine con lo spettacolo “La Grande Storia dell’Impressionismo” VignaPR presenta MARCO GOLDIN “LA GRANDE STORIA DELL’IMPRESSIONISMO” con le musiche composte ed eseguite dal vivo da REMO ANZOVINO e la scenografia video di FABIO MASSIMO IAQUONE e LUCA ATTILII
GIOVEDÌ 4 APRILE AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE IL NUOVO STRAORDINARIO SPETTACOLO TRA PAROLE, IMMAGINI E MUSICHE, CHE METTE IN SCENA L’INCANTO DELLA PITTURA DA MONET A VAN GOGH BIGLIETTI ESAURITI PER LO SPETTACOLO DEL 4 APRILE, A GRANDE RICHIESTA È STATA FISSATA UNA NUOVA DATA PER IL 4 GIUGNO 4 APRILE 2019, ore 21:00 (sold out) 4 GIUGNO 2019, ore 21:00 (nuova data!) UDINE, TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE I biglietti per il 4 giugno sono in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati Ticketone e alle biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine Dopo il successo nei principali teatri italiani, con una produzione visiva davvero unica che dà vita ai quadri degli impressionisti, arriva finalmente anche in Friuli Venezia Giulia “La grande storia dell’impressionismo”, il nuovo racconto-spettacolo creato da Marco Goldin, con le musiche composte ed eseguite dal vivo dal Maestro Remo Anzovino, che
mette in scena l’incanto della pittura da Monet a Van Gogh: l’appuntamento è fissato alle ore 21:00 di domani, giovedì 4 aprile, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, organizzato dall’agenzia friulana Vigna PR srl. A fronte del tutto esaurito per lo spettacolo del 4 aprile, a grande richiesta è stato fissato un nuovo appuntamento al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per il prossimo 4 giugno (inizio ore 21:00). I biglietti sono già in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati Ticketone e alle biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine (dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alle ore 19:00). Marco Goldin, il maggiore esperto di impressionismo del nostro paese, condurrà poeticamente lo spettatore per mano nella Francia degli ultimi decenni dell’Ottocento, con il suo modo unico di raccontare l’arte, accessibile e profondo, scandagliando emozione e conoscenza, e mettendo insieme parole, sensazionali immagini e straordinarie musiche. Al suo fianco sul palco Remo Anzovino (Nastro D’Argento 2019 per la sua “Musica per l’Arte”), uno dei principali esponenti della scena musicale contemporanea che ha composto le musiche originali dello spettacolo che eseguirà dal vivo al pianoforte, e sullo sfondo le esclusive scenografie video create dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii, in grado di ideare una produzione visiva che non si era mai vista prima d’ora nei teatri italiani per uno spettacolo di questo genere.
La Grande Storia Dell’Impressionismo -credit Simone Di Luca. Il racconto teatrale si svilupperà in cinque momenti, in due ore di spettacolo: Goldin, facendo ricorso al suo narrare sempre fluido ed empatico, con le parole che generano continue immagini, accompagnerà tutti dapprima nella foresta di Fontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet a Pissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà degli anni sessanta per dipingere nei boschi. L’amore nei confronti del paesaggio farà da contrappunto a tutto il percorso, anche quando, e sarà il secondo momento della narrazione, si entrerà nel decennio successivo, quello canonico dell’impressionismo. Periodo in cui prenderanno il via, da quella memorabile del 1874 nello studio di Nadar, le esposizioni impressioniste, con l’ingresso sulla scena parigina della pittura anche di Cézanne, Degas e Gauguin, o di figure femminili come Berthe Morisot o l’americana Mary Cassatt. La meraviglia del fiume, i disgeli lungo la Senna, le alte scogliere di Normandia, le sue spiagge e il mare, daranno la possibilità a Goldin, nel terzo tempo del suo racconto, di parlare della crisi
dell’impressionismo e della fine del dogma della pittura di plein-air in Monet. Prima dei due momenti conclusivi, riservati a due straordinari artisti che hanno portato fino alle estreme conseguenze la crisi dell’impressionismo: Vincent van Gogh e Paul Gauguin. Oltre alle musiche originali appositamente composte per lo spettacolo, per il pubblico friulano sarà anche la prima occasione per ascoltare dal vivo “Helene”, “Requiem”, “Avec Ma Nymphe” e “Vincent”, ovvero alcuni dei temi principali composti, orchestrati e diretti dal Maestro Remo Anzovino per la colonna sonora dei docufilm evento “Le Ninfee di Monet” e “Van Gogh tra il grano e cielo”, scelti da Marco Goldin per l’aderenza con la storia narrata nello spettacolo e dato che l’incontro tra i due artisti è avvenuto proprio in occasione del film campione d’incassi “Van Gogh tra il grano e il cielo”, di cui entrambi sono stati protagonisti. Si è rafforzata recentemente la collaborazione tra Goldin e Anzovino con il film “Gauguin a Tahiti. Il Paradiso Perduto” – il film evento dedicato all’artista che lasciò tutto per seguire la sua ispirazione primitiva e reinventare completamente la pittura occidentale – che li ha visti entrambi protagonisti: Goldin ne ha curato il soggetto e Anzovino la colonna sonora, pubblicata da Sony Masterworks e già disponibile su tutte le piattaforme digitali mondiali. La tournee de “La Grande Storia dell’Impressionismo” è prodotta da International Music and Arts e Linea d’ombra, con il sostegno del Gruppo Baccini, mentre le uniche due date in Friuli Venezia Giulia sono organizzate dall’agenzia friulana VignaPR. LA GRANDE STORIA DELL’IMPRESSIONISMO UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine GIOVEDÌ 4 APRILE 2019, ore 21:00 (soldout) MARTEDÌ 4 GIUGNO 2019, ore 21:00 (nuova data!)
Prezzi dei biglietti: Platea numerata € 32,00 + dp Prima galleria € 26,00 + dp Seconda galleria € 22,00 + dp Terza galleria € 16,00 + dp Biglietti in vendita online su Ticketone.it nei punti vendita autorizzati Ticketone e alle biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine (dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alle ore 19:00)
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