The Moscov Mule, drinking in L.A - Luciano Pignataro
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The Moscov Mule, drinking in L.A. L’originale boccale in rame . – del Guardiano del Faro – Un cocktail per queste ultime belle giornate di fine estate, un long drink che mi ritorna in mente grazie all’interpretazione in cucina del bravissimo Flavio Costa del Ristorante Arco Antico di Savona che lo ripropone a tavola in versione solida , come un gelato da leccare, dopo che l’amico barman Paolo Baccino del Cafè del Mar, in darsena a Savona, glielo ha riproposto nella versione più intrigante, quella con il cetriolo crudo. © 2001 - 2022 Luciano Pignataro Wine&Food Blog pag. 1
Moscov Mule solido, versione senza cetriolo. Lo riprovo al Pravda cafè di Sanremo da Luca Coslovich , altro professionista del bere miscelato con delega all’uso di una collezione di Vodka di ogni provenienza terrena. Il risultato è ancora una volta eccellente. La base vodka che da forza, l’acidità aromatica del lime, l’effervescenza piccantina del ginger e il sentore vegetale rilasciato dalla generosa fettona di cetriolo tagliato nel senso della lunghezza, così da conferire tutto il profumo dell’ortaggio, polpa e buccia, buono anche mordere , come uno snack integrato al drink. © 2001 - 2022 Luciano Pignataro Wine&Food Blog pag. 2
La storia narra che un produttore del ginger beer, nel 1941, tale John G. Martin di Heublein, distributore di cibo e bevande nella East Coast e Jack Morgan, proprietario del bar Cock’n Bull in Sunset Strip, a Hollywood si incontrano in un bar di Los Angeles e realizzano il mix vincente tra vodka Smirnoff e la nuova bibita allo zenzero, nell’intento soprattutto di lanciare sul mercato il ginger beer. Poi la leggenda racconta anche che il furbo venditore di bibite si presentasse porta a porta in centinaia di bar chiedendo questo drink sconosciuto, indicando naturalmente quali bar già l’avessero messo in lista, creando così un classico effetto domino a suo vantaggio. Drinking in L.A. ? Yesss! L’aromatizzazione non prevedeva elementi alcolici correttori quanto aromatici naturali, quali appunto il lime e la menta, ma secondo me è la versione con cetriolo che, così come nel gin tonic, sposta i toni su sensazioni fresche ed eleganti e meno banali della foglia di menta, che resti pure a far compagnia al rum nel mojito. Anche il contenitore originale, molto coreografico, rappresentato da un boccale di rame, oggi Coslovich l’ha opportunamente sostituito con un curioso bicchiere alto a doppio strato di vetro che ingloba una camera senz’aria che fa si che con la presa della mano non possa scaldare e sciogliere anticipatamente il ghiaccio. © 2001 - 2022 Luciano Pignataro Wine&Food Blog pag. 3
Drink eccellente nelle giornate calde di fine estate e con le ultime belle giornate d’autunno da alternare come dicevo prima ad un classico gin tonic, meglio se mixato al banco da un professionista del ghiaccio. © 2001 - 2022 Luciano Pignataro Wine&Food Blog pag. 4
My Gin Tonic Please! Al banco del Cafè del Mar : Martin Miller e Fever Tree tonic Drink da pomeriggio, sostitutivo di un gin tonic, non troppo alcolico, perché la ricetta prevede 40 grammi di vodka diluita a soggetto da buona parte della bottiglietta di ginger beer , (meglio sarebbe usare la Fever tree ) ma anche con la Schweppes ginger ale va abbastanza bene, e poi ulteriormente alleggerito e tranciato dalle poche gocce di lime necessarie, oltre alla “stecca” di cetriolo da rosicchiare insieme. Molto semplice e pratico anche da preparare in casa e bere in terrazza al tramonto. gdf Indirizzi utili: Cafè del Mar, Via Baglietto ,30 ( in darsena) Savona Pravda Cafè, Piazza San Siro . Sanremo Arco Antico, Piazza Lavagnola. Savona © 2001 - 2022 Luciano Pignataro Wine&Food Blog pag. 6
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