Kaffeehaus Demel Wien. Vienna, il caffé Demel e la disputa della Sacher torte.

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Kaffeehaus Demel Wien. Vienna, il caffé Demel e la disputa della Sacher torte.
Kaffeehaus Demel Wien. Vienna, il caffé Demel e la
disputa della Sacher torte.

Vienna, intervallo
di Marina Alaimo

Di recente ho visitato la città di Vienna, città dell’armonia tra passato e presente, dove
gli stessi viennesi amano definirsi realisti e sognatori. Tra le tantissime visite a musei,
chiese, palazzi imperiali, i ricordi scolpiti nel cuore sono scanditi da due momenti
semplicissimi, quasi frugali, emblematici per l’animo dei viennesi, fortemente legati al
piacere della musica ed alle dolci soste nei caffè dell’Innere Stadt (centro storico) : il
concerto di una piccola ensemble di ragazzi che suonavano per strada di sera, con
grande passione, uno dei miei pezzi preferiti, il Canone di Pachelbel, ed un caffè alla
kaffeehaus Demel.

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Il continuo girovagare attraverso i vari percorsi culturali richiede molto tempo ed
energia ed immancabilmente mette una gran fame. Confesso che la cucina viennese
non mi ha per niente entusiasmato, sopratutto per il fatto che proprio non concorda con
il clima estivo, salsicce, bollito, cotolette, gulash e zuppe varie diventano un pugno
nello stomaco con il caldo. Ma bisogna pur mangiare qualcosa per recuperare le forze e
poi ripartire alla scoperta di nuove mete.

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Hofburg, palazzo imperiale godibile dal dehors del caffè Demel
Per fortuna ho trovato la soluzione nei caffè del centro, dove il desiderio dei viennesi di
continuità con il passato è ben espresso tra tazze di caffè accompagnate da deliziose
fette di torta, quasi sempre sacher, servite spesso da eleganti signorine con tradizionali
divise nere, stile primo novecento. I viennesi amano profondamente frequentare i caffè,
luoghi di relax e di convivialità, dove potersi dedicare del tempo respirando la tipica
dolce quiete, qui definita con una sola parola “gemutlichkeit”. Anch’io amo frequentare
bar e caffè, li trovo luoghi che più di ogni altro possono rappresentare l’animo del
popolo che vive una città od un paese.

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In esposizione i cioccolatini e le caramelle in vendita al
caffè Demel
Forse perché sono napoletana ed a Napoli il culto del caffè è molto sentito, anche se in
modo diverso rispetto ai viennesi: si punta ad una sosta piuttosto veloce, in genere al
banco, che spesso rappresenta solo il pretesto per scambiare due chiacchiere, fare
inciuci o salutarsi con cordialità.

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Il caffè Demel, in via Kohlmar 14, è stato la mia oasi del gusto, praticamente quasi
sempre a colazione mi sono recata in questo luogo incantato per apprezzare l’ottima
pasticceria, accompagnata puntualmente da un buon caffè. Questa bevanda scura ed
antica è molto apprezzata dagli austriaci, la tradizione del caffè a Vienna si fa risalire
alla cacciata dei Turchi nel 1683: questi ritirandosi dopo numerosi e vani tentativi di
assalire la città, abbandonarono sul campo circa 500 sacchi di chicchi scuri, che i
viennesi credevano cibo per cammelli. Fu il polacco Kolshitki, profondo conoscitore
della cultura turca, a spiegare che questi li tostavano per poi ricavarne una
gradevolissima bevanda.

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Demel, la vetrina dei dolci
I viennesi, nel provarla, la gradirono così tanto che donarono a Kolshitki un locale dietro
il Duomo di Santo Stefano, che lui trasformò nella prima kaffeehaus detta poi Zur
Blauen Flasche (Alla Bottiglia Blu). I viennesi di tutte le classi sociali si ritrovano nei
caffè per conversare, socializzare, meditare, leggere il giornale in piena tranquillità, e
da quest’usanza tanto amata deriva il detto ” Dio ci diede il tempo, ma della fretta non
ci ha parlato”.

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I macharons del Caffé Demel
I caffè tradizionali proposti sono tanti: Melange (con schiuma di latte); Franziskaner (con
panna montata), Kleiner Brauner (piccola tazza di caffè con panna servita a parte);
GroBer Brauner (doppio caffè nero con panna servita a parte); Verlangerter an Brauner
(caffè nero lungo servito con latte); Kleiner Shwarzer (caffè italiano scuro e senza
zucchero); GroBer Shwarzer (un doppio Kleiner Schwarzer; Kaisermelange (una grande
tazza di caffè con albume, miele e cognac); Einspanner (caffè italiano doppio con panna
montata); Fiaker (Caffè corretto al rum).

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Laboratorio del caffè Demel
Ho mangiato con immenso piacere la loro sacher, soffice torta di cioccolato, farcita da
un sottile strato di marmellata di albicocche e poi rivestita di glassa al cacao, una
goduria, poi lo strudel di mele, irresistibile nel suo equilibrio tra l’acidità delle mele, la
dolcezza dello zucchero e la rotondità della sfoglia al burro, ogni giorno un dolce
diverso, dal nome difficilissimo da ricordare, ma il cui sapore è ben impresso nella mia
memoria gustativa. Il caffè Demel è estremamente elegante, ha mantenuto
saggiamente integra la sua struttura, gli arredi, ed anche il servizio, curato con garbo di
altri tempi, e le vetrine incantevoli decorate con tradizionali pupazzi o giocattoli di
zucchero.

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Servizio imperiale da dessert per la crema inglese
Fu fondato nel 1888 ed ha combattuto con l’Hotel Sacher la famosa guerra dei “sette
anni dolci”, durante la quale i titolari dei due locali, si contendevano la paternità della
famosa torta al cioccolato. La lunga diatriba si concluse nel 1962 con decreto della
Corte Suprema Austriaca che attribuì il diritto AOC (Appellation d’Origine Controlèe)
all’Hotel Sacher.

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Kaffeehaus Demel Wien. Vienna, il caffé Demel e la disputa della Sacher torte.
Il cestello per il ghiaccio usato dagli Asburgo
Quindi solo l’Hotel Sacher può marchiare la torta con il nome Sacher Torte, mentre
Demel la chiama Ur Sacher Torte (torta sacher di origine). Dal dehors di Demel si gode
della vista incantevole sull’Hofburg, residenza degli Asburgo dal 1283 al 1918, dal quale
si inoltrano di continuo per le strade del centro le vecchie carrozze trainate da cavalli,
dette Flaker, per scarrozzare i numerosi turisti.

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