Stimate SCUOLE ALLE - Sfogliami.it

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SCUOLE ALLE                                                                           2016
                                                                                      2017
Stimate                                                                               ANNUARIO

NEL GUINNESS DEI PRIMATI DELLE STIMATE 2 • IN MEMORIA DI UNO DI NOI: MARCO SIGNORINI 4 • 13 ANNI “ALLE
STIMATE” 6 • LA VOGLIA DI METTERSI IN GIOCO 8 • DAL WET LAB AL DRY LAB 10 • IL 100% DEL FUTURO 12 • IL
CAMBIAMENTO COME FONTE DI GIOIA 14 • NOTTE DEL CLASSICO 16 • INGLESE PER SPICCARE IL VOLO 18 • ENGLISH
FILM CLUB 19 • LETTURE, ANIMAZIONI E CANTASTORIE 22 • ABCSTIMATE 28 • TANZANIA 2016 30 • CON MITEZZA E GIOIA
32 • CONCORSO ARTISTICO 36 • DON MAZZI PER LA FESTA DEL PAPÀ 38 • PER UNA NUOVA OPERA EDUCATIVA 40 •
NUOVE PISTE DI ANALISI DEGLI SCRITTI E OPERE DI GASPARE BERTONI 41 • STEFANO LORENZETTO 42 • CONFERENZA
CON GIUSEPPE FORNARI 42 • GIANNA JESSEN 43 • FAMIGLIA DELLE STIMMATE 44 • LA SCUOLA SI FA BELLA 64

                                      www.scuolestimate.it
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                                                argomento
                                                il Direttore

IL PRIMO PASSO

  A    ccade sempre così quando agisci seguendo le tue paure: la vita ti si chiude. La paura com-
       porta la paralisi del rendimento, del piacere, dell’iniziativa e della vita. A scuola si incontra
  l’opportunità di conoscere le proprie paure.

     Anche Gesù fu rabbi, maestro, e come tale dovette fare i conti con le paure e i sensi di colpa dei
  suoi allievi. I Dodici discepoli si chiusero in casa dopo la sua morte, impauriti: con la paura anche
  di se stessi e di come lo avevano rinnegato. Ciononostante, il Maestro non li colpì con giudizio di
  condanna: Gesù li cerca, si fa presente e li accompagna anche da risorto. Questo è vangelo: buona
  notizia.

     Senza di lui non è certo un paradiso: una comunità dalle porte chiuse e dalle finestre sbarrate.
  E, si sa, dove manca l’aria e si respira dolore, c’è il rischio di ammalarsi. Per evitare questo Gesù
  entra. Viene in mezzo ai suoi, ascolta le loro paure. “Mostrò loro le mani e il fianco”: ferite ai piedi,
  alle mani e al costato. “E i discepoli gioirono al vedere il loro Signore”: in quei segni di dolore e
  violenza riconoscono l’Amore, un amore umano-divino, senza riserve. E ricominciano a credere
  che l’amore può tutto: l’amore vince.

    La parola di Gesù è un augurio, una benedizione: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me,
  anche io mando voi”. Sceglie proprio coloro che lo avevano abbandonato e tradito e li manda. Non
  accuse, ma un nuovo passo. Accoglie e rilancia. Un metodo umanissimo, quello del primo passo.

     Vale anche per noi, insegnanti-educatori-genitori: in qualsiasi situazione, anche in quella più
  perduta, indichiamo un passo. Un primo passo è possibile sempre, per tutti, un passo nella dire-
  zione giusta. Noi non saremo giudicati se avremo raggiunto tutti gli obiettivi e la perfezione ideale,
  ma se avremo camminato nella direzione giusta.

     Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”. Soffiò... Lo Spirito, il respiro di Dio,
  apre le chiusure, rimette in movimento, rianima istantaneamente. Respira e cammina: si ricomin-
  cia da qui. Occhi negli occhi del Maestro, sguardo fisso all’orizzonte e avanti di un passo. Arriverò?
  Non conta, intanto cammino.

                                                                                   p. Simone Piacentini
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                                                   argomento
                                                    il Preside

Quando mai ci capiterà un compleanno siffatto?
NEL GUINNESS DEI PRIMATI DELLE STIMATE
Umberto Fasol

2017          : anno di chiusura del Bicentenario
              della nostra Storia. Possiamo sederci
per un po’, comodi, ad assaporare il fascino di que-
                                                           tivo di grande conforto e di grande speranza per tutti
                                                           noi, docenti, che abbiamo liberamente scelto di inve-
                                                           stire la nostra vita (l’unica che abbiamo) al servizio del-
sta veneranda età... o no? Quando mai ci capiterà un       le nuove generazioni, perché il Mondo sia, almeno per
compleanno siffatto?                                       una nuova poesia, migliore di come l’abbiamo trovato.
   Da dove cominciamo allora? Direi di partire da un         E c’è perfino chi riuscirà, quest’anno, nell’impresa
record strepitoso che alcuni di “noi” hanno raggiunto      unica di diplomarsi con un anno di anticipo!
proprio in coincidenza di questo Bicentenario: roba
                                                             Grande festa dunque in questo 2017 per tutti noi
da Guinness dei Primati! Gaia Bergamasco, Francesca
                                                           della grande famiglia delle Stimate!
Bianchi, Carlo Alberto Furia ed Elisa Tosato, del liceo
classico; Francesco Maria Sergio, del liceo scientifico;     Un grande grazie a chi ha inventato questa storia
Luca Capelletti e Sa-                                                                 duecento anni fa e un
muele Vesentini del                                                                   grande grazie agli Stim-
liceo scientifico delle                                                               matini che la guidano
scienze applicate, tra                                                                anche oggi nel mare
un mese circa, per la                                                                 burrascoso del ventune-
prima volta, a luglio,                                                                simo secolo.
per una coincidenza
                                                                                              Un secondo pensiero.
provvidenziale, taglie-
                                                                                           Il 2017 è l’anno in cui
ranno il mitico traguar-
                                                                                           uno di “noi”, uno stu-
do, mai raggiunto da
                                                                                           dente del liceo scienti-
nessuno finora, di ben
                                                                                           fico delle scienze appli-
tredici (13!) anni conti-
                                                                                           cate, Marco Signorini,
nuativi alle Stimate.
                                                                                           ci ha lasciato in modo
     Sono entrati all’età                                                                  improvviso, a seguito di
di sei anni ed escono                                                                      un incidente automo-
all’età di diciannove                                                                      bilistico; era sabato po-
anni... hanno trascorso                                                                    meriggio, 4 marzo.
qui da noi, in queste
                                                              È un grande e immenso dolore per la mamma, per
aule e in questi cortili, i meravigliosi anni dell’età
                                                           il papà e per il fratello, che si era diplomato solo due
dei giochi e dei sogni ma anche del “rodaggio” della
                                                           anni prima nel nostro liceo delle Scienze Applicate. Un
persona di fronte alla vita, prima delle grandi scelte,
                                                           dolore che morde subito la vita di tutti i suoi com-
quelle che determinano il destino. I prossimi decenni
                                                           pagni di classe, di tutti i coetanei degli altri licei, dei
(loro) confermeranno nelle opere la bontà dei maestri
                                                           professori e, a largo giro, di tutti i membri della no-
che qui hanno avuto: di questo siamo certi.
                                                           stra grande famiglia. Il dolore ci avvolge e la domanda
   È un evento eccezionale, senza precedenti, quello       “perché?” ci pungola.
che vivranno dopo l’Esame di Stato e per questo mi
                                                              Non abbiamo risposte, ci aveva ricordato il Diret-
pare giusto menzionarli uno a uno, con un pizzico di
                                                           tore, p.Simone, nell’intensa omelia del trigesimo, ce-
orgoglio da parte dell’Istituto per la preferenza che
                                                           lebrata per volontà dei genitori nella chiesetta delle
loro e le loro famiglie ci hanno accordato in questo
                                                           Stimate. Il dolore ci accompagna anche oggi e la do-
lungo periodo. Se avessimo avuto anche l’Università, si
                                                           manda è diventata per molti di noi una preghiera e
sarebbero fermati ancora… (gli Stimmatini hanno l’U-
                                                           una vicinanza della Paternità di Dio, che ci interpella,
niversità, ma non a Verona: in Brasile, o in Georgia,...
                                                           anche in questo modo, certamente difficile. La fede,
per chi volesse approfittarne...).
                                                           questa grande virtù teologale, non è mai stata così ne-
   Se qualcuno è riuscito nell’impresa di crescere qui     cessaria, qui, alle Stimate, come in questi mesi appena
alle Stimate dall’età dei pantaloncini corti e delle gi-   trascorsi. E non è poco. Anche questo è scuola. E che
nocchia sbucciate fino all’età della maturità, è un mo-    scuola! La presenza di Marco, cui verrà dedicata la sala
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                                                     il Preside

delle bandiere dove i ragazzi di tutto il Mondo si ri-      una storia, che continua con la propria vita.
trovano a confrontarsi sulle proprie scelte di vita, qui,
                                                              Il primo gesto dell’intelligenza è riconoscere che
all’interno del Convento storico delle Sacre Stimmate,
                                                            non ci siamo fatti da soli. E non è facile ammetterlo
continua a sollecitare i nostri spiriti. E solo la storia
                                                            quando si ha l’età della terza media o del Liceo!
futura dirà per quanto tempo ancora. Un pensiero di
vicinanza lo esprimiamo certamente anche ai compa-             Vorrei lanciare questo messaggio ai nostri “ado” e lo
gni di classe che si trovavano in auto con lui e che a      affido alle parole tenere e ancestrali di una sapiente
giugno affronteranno le prove d’Esame con il peso di        donna contemporanea che così descrive la prima ve-
questa memoria. Dio sa. E noi ci fidiamo. “Ed è un bel      rità della vita:
fidarsi”, come diceva San Gaspare Bertoni. Amen.
                                                               “Nella vita due viene prima di uno. La libertà richie-
   Un terzo pensiero mi viene ancora, seduto comodo         de di ammettere che nessuno basta a se stesso e che,
ai piedi di questo grande albero d’ulivo che è cresciuto    nel processo di venire al mondo, il due precede l’uno.
a partire dal seme lasciato per terra da San Gaspare        Un’etica, quella materna, che può offrire un valido
Bertoni il 4 novembre 1816. Per la verità non si tratta     paradigma di riferimento a una società disgregata dal
di un pensiero, ma di una sensazione: è il senso di sti-    prevalere della logica narcisistica dell’Io e del Mio, in-
ma che percepisco all’interno del Collegio dei Docenti      capace di rispondere al bisogno collettivo di fiducia e
da parte delle centinaia di famiglie che affidano alle      di speranza. Dire grazie alla madre significa riconosce-
nostre cure i loro beni più preziosi. Le maestre, i mae-    re che tutti, nei primi tempi della nostra vita, quando
stri, i professori, il personale non docente, svolgono un   eravamo assolutamente dipendenti, abbiamo avuto
lavoro continuo ed intenso, che viene sempre più ap-        bisogno della dedizione di una figura materna per
prezzato dai alunni e dalle loro famiglie. È veramente      sopravvivere. Tutti si nasce figli.” (Silvia Vigetti Finzi,
un tempo di grazia.                                         “L’ospite più atteso”, Einaudi 2017).
   Le attività formative durante l’anno e i campi scuo-        Tutti si nasce figli. È questa, credo, la chiave della
la organizzati dalla pastorale stimmatina suggellano        nostra felicità feriale, quella quotidiana, non quella
questo clima di convivenza fraterna per cui alle Stima-     speciale di qualche festa in cui ci si inebria di qualcosa
te “si sta bene”, come dicono in molti. Ogni tanto, anzi    o di qualcuno. Non si può essere felici se non abitiamo
spesso, qualcosa “si rompe”, qualche ingranaggio “si        ogni giorno lo spazio della gratitudine per i doni (im-
inceppa”, qualche cosa non va come dovrebbe, si sa:         mensi) che abbiamo ricevuto e che nessuno di noi si è
esiste forse una vita diversa da questa? Le contraddi-      nemmeno meritato.
zioni fanno parte della storia e non ce ne meraviglia-
                                                               Lunga vita, allora, alle Stimate, nate nelle ferite pro-
mo. Quello che conta è che questa storia continua e
                                                            fonde e sanguinanti dell’Amore che non ha trattenuto
lascia un segno di bene dentro l’esperienza dei suoi
                                                            nulla, nemmeno una goccia, per sé. Non dimentichia-
protagonisti.
                                                            molo mai: la parola stimate, greco puro traslitterato in
   È ora giunto il tempo di alzarsi, perché la vita con-    italiano, significa “ferita”.
tinua.
   Che cosa ci ha insegnato,
dunque, questo Bicentena-
rio? Quanti santi nascosti,
dice papa Francesco, quante
opere, quante idee, quanti
gesti d’amore compiuti nelle
trame più nascoste della so-
cietà, che danno frutto dura-
turo nel tempo e nel silenzio
mediatico.
   Gaspare Bertoni ha lasciato
un seme nella terra ed è cre-
sciuta una pianta che aggiun-
ge un cerchio di legno ogni
anno, insieme a rami, foglie e
fiori sempre rinnovati, perché
sempre attaccati alla sua linfa
vitale.
  Ciascuno di noi proviene da
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                                                          Licei

In memoria di uno di noi
MARCO SIGNORINI
Jordy Dal Corso

F     ra le mille peripezie che hanno costellato, nel
      bene e nel male, questo anno scolastico, ve n’è
una che si è tristemente insinuata nei cuori e nelle
                                                              il Signo ci ha lasciato in questi anni passati insieme.
                                                                 È proprio alla luce di questa ricchezza, di questo
                                                              tesoro che egli ha voluto condividere con noi, che, ri-
menti di ognuno di noi, parte della comunità scola-
                                                              trovandoci insieme nel pregare per lui, non ci siamo
stica stimmatina. È stato un fulmine a ciel sereno non
                                                              concentrati sul “perché” della sua prematura dipartita,
solo per la scuola, ma anche per parenti, amici e per il
                                                              ma abbiamo deciso di celebrare la sua vita in tutta la
Veronese la morte di Marco Signo-
                                                                                  pienezza che l’ha contraddistinta.
rini, avvenuta la sera del 4 marzo.
                                                                                      Marco ha lasciato qualcosa den-
   In un primo momento, la scom-
                                                                                   tro ognuno di noi. Facendo un pas-
parsa del nostro caro Marco ci ha
                                                                                   so oltre gli sguardi intensi e le belle
colti spaesati: leggere sui giornali
                                                                                   parole, è indispensabile citare an-
di incidenti mortali, lascia sempre
                                                                                   che tutti quei piccoli momenti che
con l’amaro in bocca, ma vivere il
                                                                                   hanno impresso in noi la sua per-
lutto in prima persona è qualcosa
                                                                                   sonalità esuberante. Dagli schia-
che ha segnato profondamente le
                                                                                   mazzi in classe alle partite di car-
nostre vite.
                                                                                   te, dagli scherzi tra animatori nei
   Ognuno di noi ha reagito in                                                     campi di Bosco alle serate in città,
modo diverso di fronte alla noti-                                                  ci ha sempre dimostrato di saper
zia. La mente era tempestata di                                                    ridere, ma soprattutto di riuscire,
domande, tra le quali si stagliava                                                 con naturalezza, a fare sorridere
un sonoro “perché?”. Rendersene                                                    gli altri.
conto è stato difficile: pareva un
                                                                 La risata, tuttavia, non basta a descrivere l’animo
contesto irreale, un brutto sogno. La mancanza di
                                                              sincero del Signo, che molte volte ci ha permesso di
Marco, a scuola, lasciava, e lascia tuttora, un vuoto al
                                                              intravedere in lui un ragazzo empatico, capace di met-
quale non siamo abituati, ma nell’ottica di ciò in cui
                                                              tersi nei panni dell’altro, comprenderne i problemi e
lui credeva, nell’ottica di amicizia e condivisione alla
                                                              i punti di forza.
quale ci ha sempre abituati il nostro Signo, abbiamo
deciso di affrontare insieme questa triste situazione.          Anche lui ha dovuto superare delle difficoltà: aveva
                                                              dei brutti rapporti con la geometria, ad esempio, ma
   Nei giorni seguenti, infatti, ci siamo impegnati
                                                              neppure le malattie sono riuscite a fermarlo nel suo
nell’elaborare il lutto con un’attività dedita a scopri-
                                                              percorso scolastico ed ha sempre affrontato le sfide
re l’importanza della vita, facendo luce, però, anche
                                                              a testa alta, conscio degli amici che lo sostenevano
sulla sua immensa fragilità. Dapprima è stata proprio
                                                              almeno quanto lui sosteneva loro, con il suo spirito
questa fragilità a spaventarci: pensare che la nostra
                                                              contagioso e la sua vivacità.
vita, talvolta così frenetica e ricca di avventure, possa
fermarsi così, sul più bello.                                   Non basterebbe un libro a raccontare tutto quello
                                                              che ha vissuto, ma non basterebbe un libro nemmeno
   Trattava di questa fragilità anche il celebre filosofo
                                                              per descrivere il suo carattere.
danese Søren Kierkegaard, del sentirsi piccoli di fron-
te alle infinite possibilità della vita. Scriveva di questo      Abbiamo cercato di racchiudere tutto questo, tutto
sentimento di debolezza come causa di disperazione            ciò che lui è stato per noi in una scatola, durante le
nell’uomo, e molti di noi si sono sentiti disperati dopo      ore di riflessione, che abbiamo poi affidato alla sua
quella sera funesta. Fortunatamente, egli ci ha offer-        famiglia. Un pensiero, infatti, spetta anche a loro: Sil-
to anche un antidoto, una cura per questa “malattia           vano, Stefania e Luca. Ci auguriamo che possano rico-
mortale”: la Fede in Dio, Fede che ci ha accompagna-          noscere, in ciò che abbiamo scritto, qualche simpatica
ti nella riflessione e che accompagna Marco nel suo           vicenda che lo ha visto partecipe, qualche lato della
nuovo viaggio. A stento viene da credere che una vita         sua personalità che non conoscevano, qualche piccolo
lassù, che da qui sembra così vaga e ignota, possa pa-        frammento dell’amicizia sincera che ci ha donato.
reggiare tutte le esperienze, le relazioni, le parole che
                                                                  Riguardo ad una cosa siamo certi: lui viveva per gli
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                                                         Licei

altri, non solo per se stesso, e volendo imitare quell’in-   te, all’idea che Marco, oltre ad un vuoto incolmabile,
traprendenza che lo ha sempre distinto, ora guardia-         ci abbia lasciato un modello di vita integra e sincera,
mo avanti, guardiamo oltre un marzo che ha visto più         assieme a dei ricordi che sono per noi un punto di par-
pioggia del solito.                                          tenza nel portare avanti quel messaggio di altruismo
                                                             che lui affermava con tanta spontaneità.
   Combattuti, in un primo momento, tra il voler di-
menticare quei giorni grigi e il voler mantenere vivo il
ricordo nelle nostre menti, ci arrendiamo, serenamen-
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                                                         Licei

Dalla primaria alla maturità
13 ANNI “ALLE STIMATE”
Francesca Bianchi

I   l 18 settembre 2004 la famiglia
    Stimmatina si allargava per dare il
benvenuto alla nuova Scuola Primaria.
                                                                             che negli anni ha trovato ulteriori con-
                                                                             ferme.
                                                                                Una persona ha plurime possibilità di
Da sempre le Stimate avevano formato
                                                                             vivere la scuola. Chi come un passaggio
studenti della scuola media inferiore
                                                                             contingente e obbligatorio, chi come
e dei licei, perciò il progetto di dare
                                                                             luogo di apprendimento dove si è vo-
inizio ad un nuovo ciclo educativo
                                                                             lutamente o meno destinati a spendere
all’avanguardia nell’approccio forma-
                                                                             buona parte della vita adolescenziale,
tivo non solo era molto ambizioso ma
                                                                             chi come me e tanti compagni ha capito
anche rischioso.
                                                                             che è luogo di Vita.
   Fu una scommessa che le Stimate
                                                                               Non c’è la fretta di passare sei ore sul
decisero di attuare, supportati dall’en-
                                                                             banco di scuola, la frenesia di aspetta-
tusiasmo di qualche lungimirante in-
                                                                             re la campanella, ma la voglia di non
segnante e di ventidue famiglie, tra
                                                                             perdere opportunità e occasioni quali
loro i miei genitori.
                                                                             che siano.
   Fu loro anche la scelta che proseguissi nello stesso
                                                                Il mio spirito aperto al “bello” ha fatto sì che le op-
contesto le medie, scelta che allora a me dava la sere-
                                                             portunità che la scuola proponesse non rimanessero
nità e la gioia di continuare il percorso con gli amici di
                                                             inesplorate, al di là delle ore, dei crediti scolastici, del-
sempre, a loro la tranquillità di un ambiente “attento”.
                                                             la media.
   Quel progetto ambizioso che era la Scuola Primaria,
                                                                L’esperienza in Africa con Don Zanon lo scorso anno
passo dopo passo è diventato il punto di forza di que-
                                                             è stata per certo la più significativa della mia giovane
sta scuola, per la preparazione e per i valori trasmessi
                                                             vita, ma il puzzle di questi tredici anni è ricco di mo-
ai piccoli alunni.
                                                             menti importanti, che sono più di semplici istantanee.
   In questo divenire è arrivato per me il tempo delle
                                                                I campi a Bosco Chiesanuova, la convivenza con la
riflessioni, delle valutazioni e, con esse, di maturare la
                                                             classe, la gita in Grecia e Francia, il corso alla legalità
mia prima scelta consapevole.
                                                             conclusosi con la visita al carcere di Vicenza e l’incon-
   E ho scelto… ho scelto di restare “alle stimate” e        tro con i detenuti, l’esperienza di study-abroad a Los
di iscrivermi al liceo classico: una scelta consapevole      Angeles con il professor Lerario sono, così, solo alcune
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                                                       Licei

delle esperienze che conservo gelosamente nel mio          esiste e come in tutti i rapporti umani accanto alle gra-
percorso scolastico e di crescita Alle Stimate.            tificazioni vi sono state le delusioni, le incomprensioni
                                                           e le discordanze.
  Questa scuola è stata molto di più delle mura di
un edificio, dell’etichetta alunno-professore, di un di-     Del resto crescere significa arrivare ad avere le pro-
ploma. Certo come in tutte le cose la perfezione non       prie idee e a saperle sostenere e in ciò è importate
                                                                                   trovare un luogo dove sappia-
                                                                                   no essere discusse e accettate.
                                                                                      È così che giunti alla fine
                                                                                   posso dire che la scelta mia e
                                                                                   dei miei genitori è stata oltre
                                                                                   che consapevole anche giusta.
                                                                                   Perciò grazie a tutte le perso-
                                                                                   ne che questo percorso mi ha
                                                                                   permesso di conoscere e che
                                                                                   hanno lasciato un’impronta
                                                                                   in me; la medesima che spero
                                                                                   di aver lasciato io stessa alle
                                                                                   Stimate.
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                                                         Licei

Il corso di robotica
LA VOGLIA DI METTERSI IN GIOCO
Linda Cremonesi

C     ’è un’aula al primo piano in cui le luci non si
      spengono alle 13.15, in cui la porta non si chiu-
de dopo il suono della campanella: è l’aula del corso
                                                             ne nel vedere i progetti finiti non ha prezzo e ci ripaga
                                                             dei sacrifici fatti durante l’anno.
                                                                Negli scorsi anni abbiamo partecipato al Roboval,
di Robotica tenuto dal professor Tarallo e seguito da
                                                             una fiera della robotica aperta a scuole ed aziende e
ragazzi che vanno dalla prima media alla quinta su-
                                                             rivolta a Verona e provincia, ottenendo risultati eccel-
periore.
                                                             lenti: pensate che siamo stati i primi classificati per 3
   Il progetto di cui il professore è più orgoglioso è una   anni consecutivi: 2014, 2015 e 2016. Abbiamo portato
mano robotica che uno studente ha realizzato anni fa         moltissimi progetti diversi, appartenenti agli ambiti
e quel progetto è ancora oggi la fonte primaria di ispi-     più disparati come la medicina, l’enologia, la musica,
razione di noi ragazzi di Robotica.                          la domotica e l’intrattenimento.
  Di anno in anno, il corso si modifica per stare al            Ad esempio, abbiamo realizzato un guanto senso-
passo con i tempi che cambiano e con la tecnologia in        riale che aiuta le persone ipovedenti a capire quando
costante sviluppo ma non cambiano le sue basi, i suoi        c’è un ostacolo davanti a loro grazie ad un suono di
principi fondanti:                                           intensità diversa in base alla distanza che li separa e,
                                                             per quel progetto, siamo stati invitati nella sede di Ve-
   il team working, fondamentale ieri, oggi e domani
                                                             rona dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti a
nel mondo del lavoro che aspetta gli studenti dopo
                                                             tenere una piccola conferenza. Poi abbiamo realizzato
la scuola;
   la serietà, indispensabile per
riuscire a portare a termine ogni
progetto entro le scadenze stabi-
lite;
   il dialogo e la critica costrut-
tiva, in quanto il confronto è il
modo migliore per correggere i
propri errori e migliorarsi sempre
di più.
   Ogni studente che partecipa ha
l’opportunità non solo di allarga-
re i propri orizzonti imparando
cose nuove come la programma-
zione in più linguaggi, la proget-
tazione dell’hardware e la crea-
zione di un nuovo prodotto ma
anche e soprattutto di crescere.
   Nel percorso che si sviluppa
durante l’anno scolastico noi stu-
denti dobbiamo superare molte
                                                             due macchinine: una che segue la luce grazie a delle
difficoltà (e non mancano giornate in cui torniamo a
                                                             fotoresistenze ed una che si muove grazie alla console
casa infuriati per un debug andato male o per una
                                                             Kinect. Un altro nostro progetto è la pianola elettronica,
saldatura da rifare) ma settimana dopo settimana no-
                                                             che permette di suonare senza toccare alcun tasto gra-
tiamo che si stanno rinforzando in noi la passione, la
                                                             zie all’interruzione di fasci di luce laser. Alcuni ragazzi
determinazione, la responsabilità e l’ambizione che
                                                             hanno realizzato dei progetti da portare all’Esame di
ci fanno andare avanti sempre al meglio e che reste-
                                                             Stato: una simulazione di un’alluvione con deviazione
ranno in noi anche dopo la fine della scuola. Certo,
                                                             automatica del corso delle acque ed un impianto di
andare a Robotica vuol dire sacrificare un pomeriggio,
                                                             monitoraggio del processo di vinificazione.
togliere ore al nostro tempo libero, ma la soddisfazio-
9
                                                          Licei

   Quest’anno abbiamo ampliato le nostre competen-
ze utilizzando nuove schede provenienti da ST-Microe-
lectronics e partecipando, oltre che al Roboval, anche
ai nuovi concorsi API factory (provinciale) e Pepite
(nazionale). Inoltre, gli studenti che sono già al secon-
do anno di Robotica hanno l’opportunità di utilizzare
Raspberry al posto di Arduino, allargando così le possi-
bilità di realizzare progetti complessi. Restare al passo
con il progresso della tecnologia è una prerogativa del
professore, che riempie sempre il laboratorio di nuo-
vi sensori e nuove schede: nuovi materiali pronti per
essere usati nei progetti degli studenti. I progetti di
quest’anno sono molti, ecco alcuni esempi:
   Un medico nel PC, che permette ad ogni persona
di tenere sotto controllo la propria situazione clinica,
permette ai medici di tenere sotto controllo quella dei
pazienti e permette di instaurare una comunicazione
medico-paziente rapida grazie alla chat integrata;
   MyFrigo, un frigorifero intelligente che legge il co-
dice a barre dei prodotti inseriti e prelevati da esso
costruendo grazie a tali codici un database con le date
di scadenza in modo da avvisare gli utenti quando un
prodotto sta per scadere;

                                                                 Carrello della spesa automatico, un carrello pensato
                                                              per anziani o diversamente abili non in grado di por-
                                                              tare borse pesanti ma utilizzabile da tutti che segue la
                                                              persona che lo usa grazie a dei sensori ad ultrasuoni;
                                                                 Macchinina bluetooth, una piccola macchina guidata
                                                              direttamente da un’app pe r cellulare a cui è collegata
                                                              grazie al bluetooth;
                                                                 Robo Sapiens, un robot che si muove in modo au-
                                                              tomatico riproducendo i movimenti di chi lo usa grazie
                                                              all’utilizzo della console Kinect.
                                                                 Oltre ai nuovi materiali e ai nuovi concorsi a cui ab-
                                                              biamo partecipato, quest’anno c’è stata un’altra grande
                                                              novità: l’età minima per partecipare si è abbassata e
                                                              sono arrivati i primi ragazzi della scuola media. Pronti
                                                              ad imparare cose nuove, sempre diligenti e puntuali,
                                                              propositivi e costruttivi, i nuovi ragazzi hanno riprodotto
                                                              in laboratorio il funzionamento di un semaforo grazie
                                                              alla programmazione di Arduino e all’uso di led e senso-
                                                              ri vari. Sono la prova che il corso di robotica può essere
                                                              seguito da tutti, non servono conoscenze informatiche o
                                                              elettroniche ma bastano la voglia di mettersi in gioco e la
                                                              serietà: non pensate che sia solo per lo Scientifico, basta
                                                              chiedere a Stella, che frequenta il liceo Classico!
                                                                 Insomma, noi ragazzi di Robotica abbiamo un’op-
   Carrobottina, una carrozzina per bambini che chiu-
                                                              portunità di crescita e di apprendimento in più, inoltre
de automaticamente la cappottina quando i sensori ri-
                                                              creiamo relazioni salde di collaborazione ed aiuto reci-
levano troppa luce, troppo fumo, inquinamento atmo-
                                                              proco che ci fanno capire come dovremo comportarci nel
sferico (polveri sottili PM10) o pioggia e si riapre quando
                                                              lavoro, dopo la scuola. Consigliamo a tutti di partecipare
i valori rientrano nei parametri normali;
                                                              l’anno prossimo, non perdete questa occasione!
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Esperienze Scientifiche
DAL WET LAB AL DRY LAB
Daniele Yang Yao

L    ’anno scolastico 2016-17 ha messo alla prova i
     nostri studenti misurandoli con esperienze labo-
ratoriali di alto livello, spaziando dalla chimica, alla
                                                              voglia di sperimentare è stata soddisfatta recandosi
                                                              nei laboratori felsinei dell’Opificio Golinelli, una vera
                                                              e propria cittadella della conoscenza. Un team di la-
biologia, alla bioinformatica.                                boratoristi, composta di biologi, chimici e fisici, ha
                                                              seguito nelle varie fasi le classi del triennio del liceo
   L’obiettivo è stato di misurare i traguardi della ricer-
                                                              delle scienze applicate. I ragazzi si sono cimentati nel-
ca odierna in diverse discipline e venire a contatto con
                                                              la ricerca di sofisticazioni alimentari nei vini testando
il mondo della sperimentazione appli-
                                                                                il contenuto di solfiti tramite spettro-
cata, conoscendo metodi, strumenti e
                                                                                metria ed hanno avuto la possibilità
tecnologia di alto profilo.
                                                                                di misurare l’attività metabolica dei
Il mese della scienza alle Stimate                                              lieviti. Inoltre hanno costruito cel-
                                                                                le a combustibile microbico e le più
   Ottobre è stato dedicato alle scienze
                                                                                famose celle di Grätzel nel campo
naturali: sono stati coinvolti i ragazzi
                                                                                dell’elettrochimica. Parallelamente in
del biennio di tutti i licei e del triennio
                                                                                altre classi, sono stati ottenuti dei bat-
dei licei scientifici e classico. La nostra
                                                                                teri trasformati da cui si sono isolate
scuola in questa occasione ha ospi-
                                                                                e purificate delle proteine ed è stata
tato il laboratorio mobile della “Fon-
                                                                                condotta un’analisi di DNA finger-
dazione Golinelli”, un vero punto di
                                                                                printing per la ricerca di un presunto
riferimento nazionale nel campo della
                                                                                colpevole.
didattica delle scienze per le scuole se-
condarie.                                                                      Dry lab: la bioinformatica
   Si sono avvicendati diversi ricercato-                                           Ad aprile il laboratorio di informati-
ri e divulgatori provenienti dalla sede                                         ca della nostra scuola ha ospitato due
di Bologna per affrontare numerose                                              dottorandi di bioinformatica dell’U-
attività con i ragazzi: oltre al know-how, hanno mes-         niversità di Verona che hanno proposto una serie di
so a disposizione strumenti e materiali propri dei più        attività sull’analisi di proteine dal punto di vista strut-
avanzati laboratori di biologia molecolare e chimica.         turale e conformazionale. Software dedicati hanno
Per mezzo dell’utilizzo di microscopi ad alto potere          consentito delle ricostruzioni e simulazioni dei delicati
di risoluzione ai termociclatori, alle vasche elettrofo-      meccanismi biologici. Il futuro della biologia risiede
retiche, i ragazzi hanno toccato con mano la pratica          proprio nella capacità di gestire immense quantità di
sperimentale, raggiungendo ottimi successi.                   dati stoccati nei database internazionali per compren-
   Gli studenti hanno creato prodotti
cosmetici per la cura del corpo, allestito
una cucina molecolare ed osservato il
processo della mitosi all’opera. Si sono
cimentati poi con la biologia molecola-
re, ad esempio con l’identificazione del-
la specie carnea per risalire all’origine
dei prodotti commercializzati, oppure
effettuando uno screening dei prodot-
ti OGM. Con metodologie PCR, hanno
verificato la presenza di polimorfismi
genetici nel proprio DNA, estratto e pu-
rificato precedentemente, spazzolando
energicamente le proprie gengive!
Opificio Golinelli
  Nel mese di gennaio la curiosità e
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                                                        Licei

dere sempre più a fondo i complessi sistemi biochi-
mici.
  In conclusione il percorso ha fornito stimoli e idee,
esperienze e metodologie innovative. La partecipazio-
ne e curiosità dei ragazzi ha dato la giusta amalgama
per una “ricetta” che sicuramente troverà una conti-
nuazione. Infatti sono in cantiere già i progetti per ap-
profondire ed ampliare la proposta per i futuri anni.
Work in progress!
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Nuovo presidente della Consulta delle scuole di Verona e Provincia
IL 100% DEL FUTURO
Edoardo Poli

I  l mio viaggio inizia ad ottobre, quando partecipo
   per la prima volta ad un’assemblea della Consulta
Provinciale degli Studenti.
                                                               l’invito che rivolgo a tutti coloro che sono riusciti fati-
                                                               cosamente ad arrivare fino alla fine di quest’articolo è
                                                               di sperimentare, di rischiare, di impegnarsi per orga-
                                                               nizzare il percorso della propria vita.
   Facciamo un passo indietro: la Consulta Provinciale
degli Studenti è un’assemblea che riunisce due rap-               È questo il periodo in cui si formano le persone che
presentanti per ogni istituto di Verona e Provincia,           un giorno dovranno governare il nostro Bel Paese ed
eletti all’interno di ogni istituto e ha l’oneroso compito     è sicuro che, se è vero che i giovani siano solo il 20%
di organizzare iniziative che coinvolgano tutto l’am-          della popolazione mondiale, è altresì vero che sono il
biente scolastico della nostra città, in collaborazione        100% del futuro.
con le Istituzioni.
   Viene eletta una giunta, formata da 10 ragazzi, che
ha il compito di proporre e organizzare iniziative da
portare poi all’assemblea plenaria, e per l’appunto un
Presidente, che ha lo scopo di essere il tramite diretto
tra il mondo scuola e il mondo delle Istituzioni.
   Da subito l’idea di diventare il Presidente mi ha at-
tirato, era l’occasione che da sempre aspettavo, l’occa-
sione per mettermi in gioco, l’occasione per gridare al
mondo “Ci sono anch’io!”. Così mi sono messo in gioco
e ho vinto le elezioni.
   Lì ho staccato il biglietto per quello che è stato un
viaggio fantastico; alla prima occasione ufficiale in oc-
casione della giornata della memoria in cui le parole
uscivano un po’ tremolanti, timorose per la presenza
di così tante autorità, con le orecchie tese per sentire
quello che il mondo della scuola, rappresentato da
me, aveva da dire.
  Nella timeline del mio viaggio non posso non ri-
cordare Venezia, dove sono stato il primo studente
ad essere ricevuto negli uffici UNESCO per realizzare
un’intervista riguardo alla “scottante” tematica del cli-
ma, grazie al magazine STUDENTLAND. Un’altra tappa
importantissima è stata Roma, dove, come rappresen-
tante del Veneto, ho avuto la possibilità di conoscere
personalmente il ministro dell’istruzione Valeria Fe-
deli, partecipando ad un’assemblea nazionale delle
Consulte.
   Però un buon viaggio deve sottostare ad alcune re-
gole vitali, pertanto ho organizzato un concorso tra le
scuole alberghiere di Verona per eleggere il miglior
cocktail analcolico, all’insegna della sensibilizzazione
riguardo al tema del bere responsabile, per cui sono
stato premiato a Montecitorio.
   Queste sono solo alcune delle fantastiche possibilità
che ho ottenuto solo grazie all’essermi messo in gioco
(e a un po’ di fortuna che, si sa, aiuta gli audaci). Perciò
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Licei
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Viaggio in Grecia
IL CAMBIAMENTO COME FONTE DI GIOIA
Giorgia Farina

M       arcel Proust scrisse, in un passo del suo capo-
        lavoro “Alla ricerca del tempo perduto”: “l’u-
nico vero viaggio verso la scoperta di noi stessi non
                                                           quest’anno abbiamo accolto con gioia l’opportunità di
                                                           visitare e ammirare i luoghi sui quali abbiamo sempre
                                                           fantasticato studiando.
consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere
                                                              Il viaggio è stato impegnativo e le emozioni da
nuovi orizzonti”.
                                                           noi provate nel riscoprire le rovine di quelle che un
   Chissà, forse Proust aveva ragione, forse il segreto    tempo furono grandiose città, indescrivibili a parole.
della continua ricerca e scoperta di noi stessi consiste   Abbiamo visitato Micene in cui ha regnato il valoroso
proprio nell’osservare ogni giorno lo splendore dello      Agamennone; passeggiato nello splendido santuario
stesso paesaggio, di ciò che già conosciamo e riscoprir-   di Delfi, arroccato sulle montagne, presso il quale cen-
ne la straordinaria bellezza che la quotidianità vorreb-   tinaia di migliaia di pellegrini si recarono per ricevere
be in tutti i modi sottrarci.                              oracoli dalla sacerdotessa Pizia; recitato poesie al tea-
                                                           tro di Epidauro, centro nevralgico per lo sviluppo della
   “Et in Arcadia Ego” è un’espressione latina, riporta-
                                                           grande tragedia greca. Queste sono state solo alcune
ta in diversi dipinti del pittore seicentesco Guercino e
                                                           delle grandiose visite che ci hanno offerto la possibili-
che ritroviamo anche in un quadro del francese Pous-
                                                           tà di cogliere da vicino l’autentica grandezza, armonia
sin. Quest’ultimo lo dipinge inscritto su un sepolcro,
                                                           e bellezza che la civiltà greca è riuscita a instaurare e
in mezzo alla natura, adorato da pastori dell’Arcadia.
                                                           preservare nel corso dei secoli.
Rileggendo l’espressione, non può non giungere alla
memoria, il vivido ricordo del viaggio in Grecia in-          La soddisfazione più grande dell’intero viaggio è
trapreso poco meno di una settimana fa con la clas-        stata quella di vedere concretamente da vicino ciò
se. Coronando un percorso iniziato cinque anni fa e        che, fino a prima, era stata semplicemente poesia, let-
che, giunto oramai al termine, sta per concludersi,        teratura, storia e filosofia studiate sui libri. Osservare
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                                                          Licei

i paesaggi dell’Arcadia da cui Omero ha tratto l’ispira-      rante i secoli, è come una ferita preziosa, come una
zione per comporre alcuni passi dell’Odissea; visitare        tristezza alla quale non si vuole rinunciare perché è
l’Acropoli di Atene e camminare per le strade in cui So-      un dolore troppo piacevole. Ed è in quel momento,
crate, Platone e Aristotele discorrevano con i propri di-     di notte, con il vento che ci sconvolgeva i capelli e
scepoli e insegnavano l’arte del pensiero ci ha riempiti      l’anima, la felicità e la tristezza che cresceva dentro
di ammirazione, di profonda e sincera commozione              di noi per quel viaggio che si stava concludendo, la
per il passato e la storia e per ciò che abbiamo avuto la     consapevolezza che quella fosse l’ultima sera dell’ulti-
fortuna di studiare e apprendere in questi anni.              ma gita della nostra vita da liceali, che ho compreso,
                                                                        osservando la silenziosa ma struggente bel-
                                                                        lezza dell’Acropoli, che tutti vogliamo che le
                                                                        cose restino uguali.
                                                                           Accettiamo spesso di vivere nell’infelicità
                                                                        perché abbiamo paura dei cambiamenti,
                                                                        delle cose che vanno in frantumi, ma guar-
                                                                        dando quel luogo, il caos che ha sopportato,
                                                                        il modo in cui è stato adoperato, bruciato,
                                                                        saccheggiato tornando ad essere poi lo stes-
                                                                        so, mi ha rassicurata. La vita ci costringe di
                                                                        continuo a cambiare, a scegliere, a lasciare il
                                                                        certo per l’incerto, a perdere le persone che
                                                                        amiamo per offrirci l’opportunità di cono-

   Questo viaggio è stato avvertito da tutti noi
come la completa realizzazione dei nostri stu-
di, senza il quale probabilmente, non saremmo
riusciti ad apprezzare tanto il nostro amore per
il mondo classico. È stata inoltre un’occasione
per trovare delle risposte in noi stessi, in un
anno speciale come questo che ci sta ponen-
do di fronte a scelte difficili e importanti per il
nostro futuro.

                                                              scerne altre che sappiano amarci in egual modo; la
                                                              sola vera trappola è restare attaccati ad ogni cosa. Le
                                                              rovine sono un dono, la loro distruzione è la via per la
                                                              trasformazione.
                                                                  Il viaggio in Grecia mi ha dimostrato che dobbiamo
                                                              essere sempre preparati ad infinite trasformazioni e che,
                                                              il cambiamento, nonostante la sofferenza, possa divenire
                                                              poi un’immensa fonte di gioia e di bellezza estasiante. Non
                                                              sono le persone a fare i viaggi ma i viaggi a fare le persone
                                                              e, al mio ritorno, ho avvertito che qualcosa in me era cam-
                                                              biato. Ho imparato a cogliere la bellezza con occhi nuovi e
   L’ultima sera siamo stati a visitare la città dall’alto.   ad accettare il cambiamento imminente che vivrò tra po-
Atene era un presepe, le luci illuminavano i palazzi, gli     chi mesi, nella consapevolezza che lo splendore di quello
edifici, le strade di quella che, secoli prima, era stata     che rimarrà di questi cinque anni indimenticabili, resterà
la culla della civiltà europea. Al centro del panorama        per sempre nel mio cuore come le rovine del Partenone
svettava l’Acropoli. La città vi è cresciuta intorno du-      risplendono sull’Acropoli nel cuore di Atene.
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                                                         Licei

Cucina, acconciature, lectio brevis, Magistralis et Maior
NOTTE DEL CLASSICO
Simone Soriello e Alessandro Barbato

L     a terza edizione della “Notte del Classico”, inizia-
      tiva a carattere nazionale che ha coinvolto quasi
400 licei in tutta Italia, si è tenuta venerdì 13 gennaio
                                                             magistralis” e intrattenendo il pubblico con l’analisi di
                                                             un testo classico.
                                                               La lettura dell’opera “Antigone” di Sofocle è stata
dalle 18.00 alle 24.00, riscuotendo un enorme suc-
                                                             seguita da un intervento del professor Vittorio Zanon
cesso. Essa non solo ha messo in luce le abilità degli
                                                             che ha declamato e commentato i versi di alcune delle
iscritti al corso di discipline classiche, ma ha anche va-
                                                             opere più celebri della letteratura italiana.
lorizzato un indirizzo che oggi tende ad essere ritenuto
troppo spesso anacronistico, mentre in realtà conserva          Successivamente gli ospiti sono stati guidati in un
tutta la sua attualità e la sua capacità di insegnare un     percorso culturale svoltosi dal teatro alle aule, in cui
metodo di studio efficace.                                   la scena è stata successivamente lasciata ai ragazzi e
                                                             ai loro elaborati.
   Presso la scuola fondata da San Gaspare Bertoni
la serata a tema, si è aperta con i saluti del sindaco          Gli studenti, alternandosi tra la abile risoluzione
Flavio Tosi e del Vescovo Monsignor Giuseppe Zenti;          di quesiti logico matematici, degustazioni culinarie e
quest’ultimo ha sottolineato quanto il liceo “Alle Sti-      presentazioni di opere di alcuni tra i massimi espo-
mate” costituisca un’eccellenza della zona e quan-           nenti della poesia antica, hanno dimostrato la loro
to gli studi classici possano fornire una formazione         vasta preparazione e la loro convivialità, coadiuvati in
a 360° gradi. Successivamente è stato il turno del           tutto ciò dal prezioso aiuto dei loro professori.
Provveditore agli studi, dottor Stefano Quaglia, che
                                                                Mentre le nuove leve, classe 2002, si sono dedicate
ha ribadito come l’indirizzo del classico debba esse-
                                                             all’ambito simposiale, servendo piatti tipici della cuci-
re riscoperto e valorizzato, presentando la sua “lectio
                                                             na greca e latina e creando così un clima di festa che
                                                             ha coinvolto genitori e figli, i più navigati, dimostran-
                                                             do quanto ampio sia il bacino dal quale il Liceo può
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attingere, hanno intrattenuto il pubblico spaziando          moderna è quello di essere diventata troppo esclu-
tra le metamorfosi di Ovidio, le acconciature e le dan-      sivamente un allenamento per l’acquisizione di cer-
ze elleniche, senza dimenticare l’importanza di grandi       te particolari abilità, mentre trascura di allargare la
scoperte scientifico-matematiche, quali il π e il princi-    mente e il cuore educando all’osservazione imparziale
pio di Archimede. Tali attività hanno raccolto il plauso     del mondo.”
del Sindaco Tosi e di tutti gli astanti.
                                                                Perché se il Liceo Classico esiste tutt’oggi, nonostan-
   Ciascuna lectio brevis tenuta da alcuni alunni è sta-     te le critiche e le defezioni degli ultimi anni, il merito
ta intervallata dagli interventi, svoltisi nell’aula magna   è da attribuirsi all’ elevatissimo standard che mantie-
dell’Istituto, a cura del Professor Marco Fasol e del Pre-   ne fin dagli albori, formando uomini e donne capaci
side Umberto Fasol, che hanno affrontato tematiche           di pensare autonomamente, di discutere, dibattere e
relative, rispettivamente, all’arte barocca e alla possi-    difendere il proprio credo, forti degli insegnamenti del
bile esistenza o meno di forme di vita aliene.               passato e con uno sguardo attento alla società del fu-
                                                             turo.
   Il grande merito del successo dell’evento è da at-
tribuire, senza alcun dubbio, a tutti gli studenti che
hanno contribuito alla realizzazione del progetto ed
a quelli che vi hanno partecipato con entusiasmo e
spirito di appartenenza. Non minore riconoscimento
va a tutti i docenti, che hanno supportato l’iniziativa
con la loro esperienza e preparazione ed attenta su-
pervisione.
   Per tutti, quella notte trascorsa tra il passato del
mondo dei classici ed il presente di chi ancora lo tie-
ne vivo, è stata una esperienza senza precedenti; con
l’auspicio che sia soltanto la prima di una lunga serie.
   Così scrisse Bertrand Russel, premio Nobel alla let-
teratura: “Uno dei difetti dell’educazione superiore
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                                                        Medie

Flyers
INGLESE PER SPICCARE IL VOLO
Giulia Salvadoretti

U      n primo passo verso la competenza linguistica,
       un modo divertente e motivante per mettersi
in gioco e imparare. Questo e molto altro è l’esame
                                                                Non ci saranno promossi o bocciati, dopo l’esame
                                                             ognuno di loro riceverà un certificato Cambridge En-
                                                             glish che premierà impegno e progressi. Un primo
Cambridge English Flyers, pensato per i più piccoli per      passo per poi spiccare il volo.
iniziare a familiarizzare con le certificazioni linguisti-
                                                                Cosa ne pensano i ragazzi? Abbiamo intervistato
che e per acquisire maggiore sicurezza nell’esprimersi
                                                             due studentesse che hanno frequentato il corso, Gior-
in una lingua straniera.
                                                             gia e Sara, per sapere quali sono le loro opinioni.
   Pensiamo sia fondamentale stimolare i ragazzi con
                                                             Pensate che vi sia stato utile prepararvi all’esame Flyers?
nuove sfide e gioire con loro di piccoli e grandi tra-
                                                                Sì, è stato utile perché abbiamo imparato delle cose
guardi, per questo dall’anno scorso abbiamo deciso di
                                                             nuove che non avevamo ancora fatto in classe e ab-
proporre agli studenti di prima media un corso pome-
                                                             biamo ripassato tante cose che avevamo già visto in
ridiano specifico per la preparazione all’esame Flyers.
                                                             classe.
   Numerosi ragazzi hanno seguito il corso con inte-
                                                             Qual è il vostro esercizio preferito?
resse e partecipazione, esercitando tutte le abilità lin-
                                                                Lo speaking, ci piaceva l’esercizio in cui dovevamo
guistiche (lettura, produzione scritta, ascolto e parlato)
                                                             fare delle domande ad un’altra persona per scoprire le
in maniera coinvolgente. In questo modo hanno po-
                                                             informazioni che mancavano.
tuto migliorare il proprio livello linguistico e imparare
lessico e strutture che potranno riutilizzare a scuola e     Siete agitate per l’esame?
nella vita di tutti i giorni.                                   No, perché ci siamo preparate e quindi sappiamo
                                                             già più o meno come sarà.
                                                             Consigliereste a qualche amico di fare l’esame?
                                                                 Sì, perché si impara e è anche un po’ divertente! In
                                                             più per il nostro futuro sarà importante avere le cer-
                                                             tificazioni.
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                                                       Medie

Film in lingua originale
ENGLISH FILM CLUB
Alessandra Bombana

L    ’English Film Club della scuola media (per le
     classi seconde e terze) è giunto alla sua quinta
edizione e, grazie alla sempre numerosa ed entusiasta
                                                               Qui di seguito i commenti di alcuni dei nostri alunni:
                                                               “Watching films in English at school is a nice way of
                                                            interacting completely with the language. Listening to
partecipazione dei ragazzi.
                                                            dialogues in the original language is a way of exerci-
   Ha proposto anche quest’anno la visione una vol-         sing to understand the different accents that we can
ta al mese di film in lingua originale con sottotitoli      find in spoken English. It is also a great opportunity to
in Inglese su argomenti adatti alla fascia d’età della      learn having fun”.
scuola media. Trame sempre abbastanza semplici da
                                                                               Margherita Girelli, terza media A
seguire, con concetti mai particolarmente astratti, per
migliorare la capacità di comprensione orale, impara-
re espressioni e vocaboli nuovi, abituarsi a vari accenti      “Watching English movies is useful to improve our
e modi di dire.                                             listening and it is training for pronounciation. Also
                                                            you can hear mother tongue actors speak. I suggest
   Per mettere gli studenti a contatto con diversi ac-
                                                            everyone to come because it is a wonderful experien-
centi, a seconda degli attori e delle ambientazioni, è
                                                            ce”.
stata fatta una scelta non focalizzata solo su film in
Inglese Britannico o Americano, ma su un mix utile                                Filippo Baggieri, terza media B
a cogliere anche le differenze tra essi e ad orientare
i ragazzi ad un’ottica di ascolto e utilizzo della lingua     L’English Film Club augura a tutti una buona estate
Inglese intesa come “global language”, strumento im-        e…arrivederci al prossimo anno con tanti altri interes-
prescindibile per la comunicazione internazionale.          santi e divertenti film!
20
                       Medie

        Pi greco day

 Gita in Croazia
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                               Medie

Tarsie di S. Maria in Organo           Gita a Monaco, Dachau, Salisburgo ...

TACABAND
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                                                        Primaria

Seconda edizioni della festa del libro
LETTURE, ANIMAZIONI E CANTASTORIE

S    i è svolta anche quest’anno la Festa del Libro che
     ha superato ogni aspettativa.
                                                                                              La ricreazione è stata
                                                                                           l’occasione per un momen-
                                                                                           to ludico-formativo: i bam-
   La Festa, con i bambini come protagonisti, è nata
                                                                                           bini più grandi attraverso
con lo scopo di PROMUOVERE LA LETTURA e ha visto
                                                                                           letture animate hanno
attuarsi varie attività nei due giorni di evento.
                                                                                           fatto i cantastorie per i più
   La fiera del libro in Sala Bertoni, è stata allestita dal-                              piccoli nel giardino della
la GeT (uno dei distributori nella nostra Scuola) e la                                     Comunità Stimatina.
vendita è stata possibile grazie alle mamme volonta-
                                                                                              Dopo la scuola è stata
rie. Il 20% del venduto è rimasto alla Scuola Primaria
                                                                                           offerta dalle mamme, in
ad uso aggiornamento biblioteca, copertura spese fe-
                                                                                           cortile, una deliziosa me-
sta e fondo cassa per l’evento dell’anno prossimo, così
                                                                                           renda .
come precedentemente deciso dal Collegio docenti.
  La novità è stata la presenza della Casa editrice
Usborne per i titoli in Inglese, gestita personalmente
da Giovanna Rosie.
   La percentuale lasciata alla Scuola sul venduto è sta-
ta convertita in libri in lingua inglese.
  Nel corridoio della Scuola sono rimasti esposti per
due giorni i lavori rappresentativi del percorso di let-
tura svolto in ogni singola classe durante l’anno.
   Perseguendo la volontà di passare sempre un mes-
saggio di educazione alla solidarietà nei confronti dei
più deboli è stato realizzato anche quest’anno il mer-
catino del libro usato, che ha raccolto una cifra no-
tevole da destinare ai bambini della Georgia, tramite
l’Abcs (come dettagliato nel depliant distribuito)                 Le classi quinte coinvolte nella campagna promo-
                                                                zionale interna hanno potuto sperimentare un com-
   Le letture animate da due attori, Sergio Bonometti
                                                                pito di realtà: si sono divertite a creare cartelloni
con “Un baule di storie” per le prime tre classi e An-
                                                                per uomini sandwich, origami a forma di cigni come
dreapietro Anselmi con “La banda di Gion” sul delicato
                                                                coupon, manifesti e la foto che è stata postata sul sito
tema del bullismo per le quarte e quinte, hanno allie-
                                                                della Scuola.
tato i bambini nella mattinata del 28 aprile.
                                                                  Il tema delle Pubblicità è stato introdotto da una
23
                                                     Primaria

lezione che ha riscosso notevole interesse, tenuta
dalla signora Debora Scapin.
   Purtroppo, non essendo pervenuti sufficienti
libri usati per bambini non è stato possibile at-
tuare la pesca di beneficenza con “Libri al buio”,
confidiamo di poterla inaugurare l’anno prossi-
mo.
   Le classi prime hanno realizzato un segnalibro
in ricordo della festa per tutte le mammme che
hanno aiutato.
  Quindi grazie ai bambini, alle mamme, al per-
sonale della Scuola e agli stimmatini che ci han-
no sostenuto nell’iniziativa.
24
     Primaria

     Classe 1 - Primo giorno di scuola

           Estrazione uovo di Pasqua
25
                              Primaria

Classe 2 - Gita al frantoio

                                         Classe 3 - Laboratorio di semina

                                                Classe 3 - King rock
26
                                    Primaria

                                                Classe 5 - Verona romana

                                               Classe 5 - Visita in Comune

     Classe 5 - Visita giornale L’Arena
27
Primaria

           Classe 4 - Gita museo Nicolis

            Classe 5 - Gita a Firenze
28
                                                           ABCS

Collaborazione tra scuola e Associazione Bertoni Cooperazione Sviluppo
ABCSTIMATE
Ghita Ciani - Eugenia Sturiale

C      hi conosce il mondo stimmatino sa che esso è
       poliedrico, ossia spazia dall’educazione e forma-
zione scolastica per arrivare alla missionarietà. Quando
poi questi due aspetti si incontrano e si integrano, na-
scono esperienze di vita che lasciano il segno.
   La collaborazione tra il Centro Missionario Stim-
matino e la Scuola Stimate si è fatta negli anni
sempre più attiva: da un lato il desiderio di coin-
volgere le giovani generazioni in attività di solida-
rietà, con lo scopo di spingere lo sguardo oltre il
proprio presente e, dall’altro, la volontà di propor-
re ai propri studenti esperienze di significato, al di
là dei banchi di scuola.

   Da questa comunione di intenti sono nate, più
di vent’anni fa, le prime esperienze missionarie di
studenti del liceo, accompagnati da padre Zanon
e dal compianto p. Gino Zantedeschi.
   Il viaggio estivo in Tanzania, per conoscere la
missione e dare una mano concretamente secon-
do le proprie capacità, è ormai una tradizione
consolidata, che ha dato il via a molte altre ini-
                                                              e generosità. Oltre che nella
ziative, proposte in collaborazione con l’A.B.C.S, Asso-
                                                              vendita, i ragazzi sono stati coinvolti anche nel con-
ciazione Bertoni Cooperazione Sviluppo, ONG di laici
                                                              fezionamento o nell’etichettatura del prodotto, piccoli
stimmatini, che negli anni sono divenuti il braccio
                                                              lavori manuali che però hanno permesso loro di av-
“organizzato e operativo” delle missioni.
                                                              vicinarsi, spesso per la prima volta, ad attività di vo-
  A studenti ed insegnanti abbiamo chiesto di impe-           lontariato.
gnarsi in prima persona in varie attività per la raccolta
                                                                 Negli ultimi 3 anni abbiamo avviato anche una
fondi: in primis, la più longeva e conosciuta, la cam-
                                                              campagna quaresimale, che prevede l’offerta di uova
pagna Christmas for Africa.
                                                              di cioccolato. In questa iniziativa sono stati coinvolti
  Anno dopo anno, l’offerta di pandori e panettoni,           in particolare i bambini della primaria, che da alcuni
anche all’interno della scuola, è divenuta un appun-          anni si impegnano, anche con la Festa del Libro, per
tamento fisso, a cui tutti aderiscono con entusiasmo          sostenere le attività del Centro Ragazzi di Kutaisi in Ge-
29
                                               ABCS

orgia: spiegate dalle insegnanti                      a tutti i genitori, di devolvere il 5 x
con semplicità e convinzione,                         1000 delle imposte sui redditi ai pro-
queste attività hanno caricato i                      getti nelle Missioni degli Stimmatini,
bambini di entusiasmo e di vo-                        fino alla proposta di aderire al soste-
glia di darsi da fare.                                gno a distanza, con cui una famiglia
                                                      o un singolo può contribuire alla cre-
   Agli studenti del liceo, invece,
                                                      scita di un bambino o di un ragazzo
abbiamo proposto per la Qua-
                                                      inserito in una delle istituzioni educa-
resima di solidarietà obiettivi
                                                      tive che gli Stimmatini hanno avviato
diversificati di anno in anno,
                                                      in Africa.
dall’assicurare agli studenti del-
la scuola gemellata di Msolwa                             Si tratta di gesti, piccoli e grandi,
in Tanzania l’approvvigiona-                          che denotano attenzione all’altro e
mento di acqua potabile, con il                       sguardo fiducioso verso il futuro, an-
progetto T(h)anks for water, al                       che al di là dei propri confini e dei do-
farsi carico di contribuire a un                      lori più grandi, come ha fatto famiglia
pasto al giorno per un bambino                        Signorini scegliendo di indirizzare alle
della scuola Primaria Amani,                          opere educative in Tanzania quanto
sempre in Tanzania, con il pro-                       raccolto in occasione del grave lutto
getto Uno per uno.                                    per la perdita di Marco: il suo sorriso
                                                      vive ora nel sorriso di tanti bambini.

   Il filo rosso è sempre stato quello della
riflessione ed di un impegno personale
a considerare il proprio stile di vita per
cercare di condividere del proprio anche
con coetanei meno fortunati.
  Il volano della solidarietà sta aprendo
a tante altre forme di collaborazione,
dalla presenza dell’ABCS con uno stand
missionario alla festa per il bicentenario
della scuola, alla possibilità, presentata
30
                                                   Volontariato

Testimonianza di volontariato in Africa
TANZANIA 2016
Giorgia Farina

C      iò che la fotografia riproduce all’infinito ha
       avuto luogo una sola volta: essa ripete mecca-
nicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esisten-
                                                               Ci mancavano terribilmente le emozioni che solo in
                                                             Africa siamo stati in grado di provare davvero per la
                                                             prima volta.
zialmente. Per questo nel corso di questa esperienza
                                                                È lì che abbiamo compreso veramente quanta gioia
ciascuno di noi ha profondamente avvertito la necessi-
                                                             si possa provare nel compiere un gesto generoso per
tà di scattare delle foto. Per non smettere di guardare.
                                                             qualcuno e la sentita e sincera riconoscenza che in
Per non smettere mai di dimenticare quella grande e
                                                             cambio si possa ricevere.
immensa bellezza che questo viaggio ci ha permesso
di scoprire.                                                    È lì che abbiamo veramente compreso come tutto
                                                             ciò che ci circondi nel nostro mondo sia superfluo e
   La nostra esperienza, nata dalla volontà di confron-
                                                             vacuo e riconosciuto invece quello che dobbiamo
tarci con una realtà diversa dalla nostra e di offrirci

spontaneamente in aiuto agli altri, ci ha fatto crescere
e maturare.
   Il viaggio è stato impegnativo, le emozioni da noi
vissute giorno dopo giorno indescrivibili a parole.
Ognuno di noi ha sentito nel profondo del proprio            davvero ritenere impor-
cuore che, qualcosa, dopo questo viaggio sarebbe             tante.
cambiato per sempre.
                                                               È lì che abbiamo ve-
  A distanza di pochissime ore dal nostro ritorno ab-        ramente compreso che
biamo avvertito un profondo senso di straniamento            cosa sia la felicità, per-
e smarrimento. Ci mancava terribilmente l’Africa, la         ché è proprio lì dove
Tanzania, Msolwa.                                            non si possiede nulla,
                                                             che si riesce ad essere
   E con Africa non si pensi solo ai tramonti mozza-
                                                             veramente felici.
fiato, alle foreste verdi e selvagge, alla terra rossa che
si infila negli scarponi e non si toglie più, ai bambini        Perché la felicità, che
che ti corrono incontro e ti chiedono una caramella          prescinde dai beni materiali è una condizione del no-
in cambio della felicità, alle donne e agli uomini che       stro animo, non la quantità di ricchezze possedute.
stremati dal lavoro non esitano ad alzare la testa e
                                                               Si è veramente felici quando ci si accontenta di
a rivolgerti un saluto, alle capanne di paglia e fan-
                                                             quello che si ha e si gode dei doni ricevuti ogni giorno.
go, alle canne da zucchero masticate ai bordi della
strada e alle notti buie come la pece dagli immensi             In Africa giorno dopo giorno siamo diventati “gran-
cieli stellati.                                              di” insieme. Il nostro gruppo affiatato e unito ci ha
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