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SCUOLE ALLE 2016 2017 Stimate ANNUARIO NEL GUINNESS DEI PRIMATI DELLE STIMATE 2 • IN MEMORIA DI UNO DI NOI: MARCO SIGNORINI 4 • 13 ANNI “ALLE STIMATE” 6 • LA VOGLIA DI METTERSI IN GIOCO 8 • DAL WET LAB AL DRY LAB 10 • IL 100% DEL FUTURO 12 • IL CAMBIAMENTO COME FONTE DI GIOIA 14 • NOTTE DEL CLASSICO 16 • INGLESE PER SPICCARE IL VOLO 18 • ENGLISH FILM CLUB 19 • LETTURE, ANIMAZIONI E CANTASTORIE 22 • ABCSTIMATE 28 • TANZANIA 2016 30 • CON MITEZZA E GIOIA 32 • CONCORSO ARTISTICO 36 • DON MAZZI PER LA FESTA DEL PAPÀ 38 • PER UNA NUOVA OPERA EDUCATIVA 40 • NUOVE PISTE DI ANALISI DEGLI SCRITTI E OPERE DI GASPARE BERTONI 41 • STEFANO LORENZETTO 42 • CONFERENZA CON GIUSEPPE FORNARI 42 • GIANNA JESSEN 43 • FAMIGLIA DELLE STIMMATE 44 • LA SCUOLA SI FA BELLA 64 www.scuolestimate.it
1 argomento il Direttore IL PRIMO PASSO A ccade sempre così quando agisci seguendo le tue paure: la vita ti si chiude. La paura com- porta la paralisi del rendimento, del piacere, dell’iniziativa e della vita. A scuola si incontra l’opportunità di conoscere le proprie paure. Anche Gesù fu rabbi, maestro, e come tale dovette fare i conti con le paure e i sensi di colpa dei suoi allievi. I Dodici discepoli si chiusero in casa dopo la sua morte, impauriti: con la paura anche di se stessi e di come lo avevano rinnegato. Ciononostante, il Maestro non li colpì con giudizio di condanna: Gesù li cerca, si fa presente e li accompagna anche da risorto. Questo è vangelo: buona notizia. Senza di lui non è certo un paradiso: una comunità dalle porte chiuse e dalle finestre sbarrate. E, si sa, dove manca l’aria e si respira dolore, c’è il rischio di ammalarsi. Per evitare questo Gesù entra. Viene in mezzo ai suoi, ascolta le loro paure. “Mostrò loro le mani e il fianco”: ferite ai piedi, alle mani e al costato. “E i discepoli gioirono al vedere il loro Signore”: in quei segni di dolore e violenza riconoscono l’Amore, un amore umano-divino, senza riserve. E ricominciano a credere che l’amore può tutto: l’amore vince. La parola di Gesù è un augurio, una benedizione: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Sceglie proprio coloro che lo avevano abbandonato e tradito e li manda. Non accuse, ma un nuovo passo. Accoglie e rilancia. Un metodo umanissimo, quello del primo passo. Vale anche per noi, insegnanti-educatori-genitori: in qualsiasi situazione, anche in quella più perduta, indichiamo un passo. Un primo passo è possibile sempre, per tutti, un passo nella dire- zione giusta. Noi non saremo giudicati se avremo raggiunto tutti gli obiettivi e la perfezione ideale, ma se avremo camminato nella direzione giusta. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”. Soffiò... Lo Spirito, il respiro di Dio, apre le chiusure, rimette in movimento, rianima istantaneamente. Respira e cammina: si ricomin- cia da qui. Occhi negli occhi del Maestro, sguardo fisso all’orizzonte e avanti di un passo. Arriverò? Non conta, intanto cammino. p. Simone Piacentini
2 argomento il Preside Quando mai ci capiterà un compleanno siffatto? NEL GUINNESS DEI PRIMATI DELLE STIMATE Umberto Fasol 2017 : anno di chiusura del Bicentenario della nostra Storia. Possiamo sederci per un po’, comodi, ad assaporare il fascino di que- tivo di grande conforto e di grande speranza per tutti noi, docenti, che abbiamo liberamente scelto di inve- stire la nostra vita (l’unica che abbiamo) al servizio del- sta veneranda età... o no? Quando mai ci capiterà un le nuove generazioni, perché il Mondo sia, almeno per compleanno siffatto? una nuova poesia, migliore di come l’abbiamo trovato. Da dove cominciamo allora? Direi di partire da un E c’è perfino chi riuscirà, quest’anno, nell’impresa record strepitoso che alcuni di “noi” hanno raggiunto unica di diplomarsi con un anno di anticipo! proprio in coincidenza di questo Bicentenario: roba Grande festa dunque in questo 2017 per tutti noi da Guinness dei Primati! Gaia Bergamasco, Francesca della grande famiglia delle Stimate! Bianchi, Carlo Alberto Furia ed Elisa Tosato, del liceo classico; Francesco Maria Sergio, del liceo scientifico; Un grande grazie a chi ha inventato questa storia Luca Capelletti e Sa- duecento anni fa e un muele Vesentini del grande grazie agli Stim- liceo scientifico delle matini che la guidano scienze applicate, tra anche oggi nel mare un mese circa, per la burrascoso del ventune- prima volta, a luglio, simo secolo. per una coincidenza Un secondo pensiero. provvidenziale, taglie- Il 2017 è l’anno in cui ranno il mitico traguar- uno di “noi”, uno stu- do, mai raggiunto da dente del liceo scienti- nessuno finora, di ben fico delle scienze appli- tredici (13!) anni conti- cate, Marco Signorini, nuativi alle Stimate. ci ha lasciato in modo Sono entrati all’età improvviso, a seguito di di sei anni ed escono un incidente automo- all’età di diciannove bilistico; era sabato po- anni... hanno trascorso meriggio, 4 marzo. qui da noi, in queste È un grande e immenso dolore per la mamma, per aule e in questi cortili, i meravigliosi anni dell’età il papà e per il fratello, che si era diplomato solo due dei giochi e dei sogni ma anche del “rodaggio” della anni prima nel nostro liceo delle Scienze Applicate. Un persona di fronte alla vita, prima delle grandi scelte, dolore che morde subito la vita di tutti i suoi com- quelle che determinano il destino. I prossimi decenni pagni di classe, di tutti i coetanei degli altri licei, dei (loro) confermeranno nelle opere la bontà dei maestri professori e, a largo giro, di tutti i membri della no- che qui hanno avuto: di questo siamo certi. stra grande famiglia. Il dolore ci avvolge e la domanda È un evento eccezionale, senza precedenti, quello “perché?” ci pungola. che vivranno dopo l’Esame di Stato e per questo mi Non abbiamo risposte, ci aveva ricordato il Diret- pare giusto menzionarli uno a uno, con un pizzico di tore, p.Simone, nell’intensa omelia del trigesimo, ce- orgoglio da parte dell’Istituto per la preferenza che lebrata per volontà dei genitori nella chiesetta delle loro e le loro famiglie ci hanno accordato in questo Stimate. Il dolore ci accompagna anche oggi e la do- lungo periodo. Se avessimo avuto anche l’Università, si manda è diventata per molti di noi una preghiera e sarebbero fermati ancora… (gli Stimmatini hanno l’U- una vicinanza della Paternità di Dio, che ci interpella, niversità, ma non a Verona: in Brasile, o in Georgia,... anche in questo modo, certamente difficile. La fede, per chi volesse approfittarne...). questa grande virtù teologale, non è mai stata così ne- Se qualcuno è riuscito nell’impresa di crescere qui cessaria, qui, alle Stimate, come in questi mesi appena alle Stimate dall’età dei pantaloncini corti e delle gi- trascorsi. E non è poco. Anche questo è scuola. E che nocchia sbucciate fino all’età della maturità, è un mo- scuola! La presenza di Marco, cui verrà dedicata la sala
3 il Preside delle bandiere dove i ragazzi di tutto il Mondo si ri- una storia, che continua con la propria vita. trovano a confrontarsi sulle proprie scelte di vita, qui, Il primo gesto dell’intelligenza è riconoscere che all’interno del Convento storico delle Sacre Stimmate, non ci siamo fatti da soli. E non è facile ammetterlo continua a sollecitare i nostri spiriti. E solo la storia quando si ha l’età della terza media o del Liceo! futura dirà per quanto tempo ancora. Un pensiero di vicinanza lo esprimiamo certamente anche ai compa- Vorrei lanciare questo messaggio ai nostri “ado” e lo gni di classe che si trovavano in auto con lui e che a affido alle parole tenere e ancestrali di una sapiente giugno affronteranno le prove d’Esame con il peso di donna contemporanea che così descrive la prima ve- questa memoria. Dio sa. E noi ci fidiamo. “Ed è un bel rità della vita: fidarsi”, come diceva San Gaspare Bertoni. Amen. “Nella vita due viene prima di uno. La libertà richie- Un terzo pensiero mi viene ancora, seduto comodo de di ammettere che nessuno basta a se stesso e che, ai piedi di questo grande albero d’ulivo che è cresciuto nel processo di venire al mondo, il due precede l’uno. a partire dal seme lasciato per terra da San Gaspare Un’etica, quella materna, che può offrire un valido Bertoni il 4 novembre 1816. Per la verità non si tratta paradigma di riferimento a una società disgregata dal di un pensiero, ma di una sensazione: è il senso di sti- prevalere della logica narcisistica dell’Io e del Mio, in- ma che percepisco all’interno del Collegio dei Docenti capace di rispondere al bisogno collettivo di fiducia e da parte delle centinaia di famiglie che affidano alle di speranza. Dire grazie alla madre significa riconosce- nostre cure i loro beni più preziosi. Le maestre, i mae- re che tutti, nei primi tempi della nostra vita, quando stri, i professori, il personale non docente, svolgono un eravamo assolutamente dipendenti, abbiamo avuto lavoro continuo ed intenso, che viene sempre più ap- bisogno della dedizione di una figura materna per prezzato dai alunni e dalle loro famiglie. È veramente sopravvivere. Tutti si nasce figli.” (Silvia Vigetti Finzi, un tempo di grazia. “L’ospite più atteso”, Einaudi 2017). Le attività formative durante l’anno e i campi scuo- Tutti si nasce figli. È questa, credo, la chiave della la organizzati dalla pastorale stimmatina suggellano nostra felicità feriale, quella quotidiana, non quella questo clima di convivenza fraterna per cui alle Stima- speciale di qualche festa in cui ci si inebria di qualcosa te “si sta bene”, come dicono in molti. Ogni tanto, anzi o di qualcuno. Non si può essere felici se non abitiamo spesso, qualcosa “si rompe”, qualche ingranaggio “si ogni giorno lo spazio della gratitudine per i doni (im- inceppa”, qualche cosa non va come dovrebbe, si sa: mensi) che abbiamo ricevuto e che nessuno di noi si è esiste forse una vita diversa da questa? Le contraddi- nemmeno meritato. zioni fanno parte della storia e non ce ne meraviglia- Lunga vita, allora, alle Stimate, nate nelle ferite pro- mo. Quello che conta è che questa storia continua e fonde e sanguinanti dell’Amore che non ha trattenuto lascia un segno di bene dentro l’esperienza dei suoi nulla, nemmeno una goccia, per sé. Non dimentichia- protagonisti. molo mai: la parola stimate, greco puro traslitterato in È ora giunto il tempo di alzarsi, perché la vita con- italiano, significa “ferita”. tinua. Che cosa ci ha insegnato, dunque, questo Bicentena- rio? Quanti santi nascosti, dice papa Francesco, quante opere, quante idee, quanti gesti d’amore compiuti nelle trame più nascoste della so- cietà, che danno frutto dura- turo nel tempo e nel silenzio mediatico. Gaspare Bertoni ha lasciato un seme nella terra ed è cre- sciuta una pianta che aggiun- ge un cerchio di legno ogni anno, insieme a rami, foglie e fiori sempre rinnovati, perché sempre attaccati alla sua linfa vitale. Ciascuno di noi proviene da
4 Licei In memoria di uno di noi MARCO SIGNORINI Jordy Dal Corso F ra le mille peripezie che hanno costellato, nel bene e nel male, questo anno scolastico, ve n’è una che si è tristemente insinuata nei cuori e nelle il Signo ci ha lasciato in questi anni passati insieme. È proprio alla luce di questa ricchezza, di questo tesoro che egli ha voluto condividere con noi, che, ri- menti di ognuno di noi, parte della comunità scola- trovandoci insieme nel pregare per lui, non ci siamo stica stimmatina. È stato un fulmine a ciel sereno non concentrati sul “perché” della sua prematura dipartita, solo per la scuola, ma anche per parenti, amici e per il ma abbiamo deciso di celebrare la sua vita in tutta la Veronese la morte di Marco Signo- pienezza che l’ha contraddistinta. rini, avvenuta la sera del 4 marzo. Marco ha lasciato qualcosa den- In un primo momento, la scom- tro ognuno di noi. Facendo un pas- parsa del nostro caro Marco ci ha so oltre gli sguardi intensi e le belle colti spaesati: leggere sui giornali parole, è indispensabile citare an- di incidenti mortali, lascia sempre che tutti quei piccoli momenti che con l’amaro in bocca, ma vivere il hanno impresso in noi la sua per- lutto in prima persona è qualcosa sonalità esuberante. Dagli schia- che ha segnato profondamente le mazzi in classe alle partite di car- nostre vite. te, dagli scherzi tra animatori nei Ognuno di noi ha reagito in campi di Bosco alle serate in città, modo diverso di fronte alla noti- ci ha sempre dimostrato di saper zia. La mente era tempestata di ridere, ma soprattutto di riuscire, domande, tra le quali si stagliava con naturalezza, a fare sorridere un sonoro “perché?”. Rendersene gli altri. conto è stato difficile: pareva un La risata, tuttavia, non basta a descrivere l’animo contesto irreale, un brutto sogno. La mancanza di sincero del Signo, che molte volte ci ha permesso di Marco, a scuola, lasciava, e lascia tuttora, un vuoto al intravedere in lui un ragazzo empatico, capace di met- quale non siamo abituati, ma nell’ottica di ciò in cui tersi nei panni dell’altro, comprenderne i problemi e lui credeva, nell’ottica di amicizia e condivisione alla i punti di forza. quale ci ha sempre abituati il nostro Signo, abbiamo deciso di affrontare insieme questa triste situazione. Anche lui ha dovuto superare delle difficoltà: aveva dei brutti rapporti con la geometria, ad esempio, ma Nei giorni seguenti, infatti, ci siamo impegnati neppure le malattie sono riuscite a fermarlo nel suo nell’elaborare il lutto con un’attività dedita a scopri- percorso scolastico ed ha sempre affrontato le sfide re l’importanza della vita, facendo luce, però, anche a testa alta, conscio degli amici che lo sostenevano sulla sua immensa fragilità. Dapprima è stata proprio almeno quanto lui sosteneva loro, con il suo spirito questa fragilità a spaventarci: pensare che la nostra contagioso e la sua vivacità. vita, talvolta così frenetica e ricca di avventure, possa fermarsi così, sul più bello. Non basterebbe un libro a raccontare tutto quello che ha vissuto, ma non basterebbe un libro nemmeno Trattava di questa fragilità anche il celebre filosofo per descrivere il suo carattere. danese Søren Kierkegaard, del sentirsi piccoli di fron- te alle infinite possibilità della vita. Scriveva di questo Abbiamo cercato di racchiudere tutto questo, tutto sentimento di debolezza come causa di disperazione ciò che lui è stato per noi in una scatola, durante le nell’uomo, e molti di noi si sono sentiti disperati dopo ore di riflessione, che abbiamo poi affidato alla sua quella sera funesta. Fortunatamente, egli ci ha offer- famiglia. Un pensiero, infatti, spetta anche a loro: Sil- to anche un antidoto, una cura per questa “malattia vano, Stefania e Luca. Ci auguriamo che possano rico- mortale”: la Fede in Dio, Fede che ci ha accompagna- noscere, in ciò che abbiamo scritto, qualche simpatica ti nella riflessione e che accompagna Marco nel suo vicenda che lo ha visto partecipe, qualche lato della nuovo viaggio. A stento viene da credere che una vita sua personalità che non conoscevano, qualche piccolo lassù, che da qui sembra così vaga e ignota, possa pa- frammento dell’amicizia sincera che ci ha donato. reggiare tutte le esperienze, le relazioni, le parole che Riguardo ad una cosa siamo certi: lui viveva per gli
5 Licei altri, non solo per se stesso, e volendo imitare quell’in- te, all’idea che Marco, oltre ad un vuoto incolmabile, traprendenza che lo ha sempre distinto, ora guardia- ci abbia lasciato un modello di vita integra e sincera, mo avanti, guardiamo oltre un marzo che ha visto più assieme a dei ricordi che sono per noi un punto di par- pioggia del solito. tenza nel portare avanti quel messaggio di altruismo che lui affermava con tanta spontaneità. Combattuti, in un primo momento, tra il voler di- menticare quei giorni grigi e il voler mantenere vivo il ricordo nelle nostre menti, ci arrendiamo, serenamen-
6 Licei Dalla primaria alla maturità 13 ANNI “ALLE STIMATE” Francesca Bianchi I l 18 settembre 2004 la famiglia Stimmatina si allargava per dare il benvenuto alla nuova Scuola Primaria. che negli anni ha trovato ulteriori con- ferme. Una persona ha plurime possibilità di Da sempre le Stimate avevano formato vivere la scuola. Chi come un passaggio studenti della scuola media inferiore contingente e obbligatorio, chi come e dei licei, perciò il progetto di dare luogo di apprendimento dove si è vo- inizio ad un nuovo ciclo educativo lutamente o meno destinati a spendere all’avanguardia nell’approccio forma- buona parte della vita adolescenziale, tivo non solo era molto ambizioso ma chi come me e tanti compagni ha capito anche rischioso. che è luogo di Vita. Fu una scommessa che le Stimate Non c’è la fretta di passare sei ore sul decisero di attuare, supportati dall’en- banco di scuola, la frenesia di aspetta- tusiasmo di qualche lungimirante in- re la campanella, ma la voglia di non segnante e di ventidue famiglie, tra perdere opportunità e occasioni quali loro i miei genitori. che siano. Fu loro anche la scelta che proseguissi nello stesso Il mio spirito aperto al “bello” ha fatto sì che le op- contesto le medie, scelta che allora a me dava la sere- portunità che la scuola proponesse non rimanessero nità e la gioia di continuare il percorso con gli amici di inesplorate, al di là delle ore, dei crediti scolastici, del- sempre, a loro la tranquillità di un ambiente “attento”. la media. Quel progetto ambizioso che era la Scuola Primaria, L’esperienza in Africa con Don Zanon lo scorso anno passo dopo passo è diventato il punto di forza di que- è stata per certo la più significativa della mia giovane sta scuola, per la preparazione e per i valori trasmessi vita, ma il puzzle di questi tredici anni è ricco di mo- ai piccoli alunni. menti importanti, che sono più di semplici istantanee. In questo divenire è arrivato per me il tempo delle I campi a Bosco Chiesanuova, la convivenza con la riflessioni, delle valutazioni e, con esse, di maturare la classe, la gita in Grecia e Francia, il corso alla legalità mia prima scelta consapevole. conclusosi con la visita al carcere di Vicenza e l’incon- E ho scelto… ho scelto di restare “alle stimate” e tro con i detenuti, l’esperienza di study-abroad a Los di iscrivermi al liceo classico: una scelta consapevole Angeles con il professor Lerario sono, così, solo alcune
7 Licei delle esperienze che conservo gelosamente nel mio esiste e come in tutti i rapporti umani accanto alle gra- percorso scolastico e di crescita Alle Stimate. tificazioni vi sono state le delusioni, le incomprensioni e le discordanze. Questa scuola è stata molto di più delle mura di un edificio, dell’etichetta alunno-professore, di un di- Del resto crescere significa arrivare ad avere le pro- ploma. Certo come in tutte le cose la perfezione non prie idee e a saperle sostenere e in ciò è importate trovare un luogo dove sappia- no essere discusse e accettate. È così che giunti alla fine posso dire che la scelta mia e dei miei genitori è stata oltre che consapevole anche giusta. Perciò grazie a tutte le perso- ne che questo percorso mi ha permesso di conoscere e che hanno lasciato un’impronta in me; la medesima che spero di aver lasciato io stessa alle Stimate.
8 Licei Il corso di robotica LA VOGLIA DI METTERSI IN GIOCO Linda Cremonesi C ’è un’aula al primo piano in cui le luci non si spengono alle 13.15, in cui la porta non si chiu- de dopo il suono della campanella: è l’aula del corso ne nel vedere i progetti finiti non ha prezzo e ci ripaga dei sacrifici fatti durante l’anno. Negli scorsi anni abbiamo partecipato al Roboval, di Robotica tenuto dal professor Tarallo e seguito da una fiera della robotica aperta a scuole ed aziende e ragazzi che vanno dalla prima media alla quinta su- rivolta a Verona e provincia, ottenendo risultati eccel- periore. lenti: pensate che siamo stati i primi classificati per 3 Il progetto di cui il professore è più orgoglioso è una anni consecutivi: 2014, 2015 e 2016. Abbiamo portato mano robotica che uno studente ha realizzato anni fa moltissimi progetti diversi, appartenenti agli ambiti e quel progetto è ancora oggi la fonte primaria di ispi- più disparati come la medicina, l’enologia, la musica, razione di noi ragazzi di Robotica. la domotica e l’intrattenimento. Di anno in anno, il corso si modifica per stare al Ad esempio, abbiamo realizzato un guanto senso- passo con i tempi che cambiano e con la tecnologia in riale che aiuta le persone ipovedenti a capire quando costante sviluppo ma non cambiano le sue basi, i suoi c’è un ostacolo davanti a loro grazie ad un suono di principi fondanti: intensità diversa in base alla distanza che li separa e, per quel progetto, siamo stati invitati nella sede di Ve- il team working, fondamentale ieri, oggi e domani rona dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti a nel mondo del lavoro che aspetta gli studenti dopo tenere una piccola conferenza. Poi abbiamo realizzato la scuola; la serietà, indispensabile per riuscire a portare a termine ogni progetto entro le scadenze stabi- lite; il dialogo e la critica costrut- tiva, in quanto il confronto è il modo migliore per correggere i propri errori e migliorarsi sempre di più. Ogni studente che partecipa ha l’opportunità non solo di allarga- re i propri orizzonti imparando cose nuove come la programma- zione in più linguaggi, la proget- tazione dell’hardware e la crea- zione di un nuovo prodotto ma anche e soprattutto di crescere. Nel percorso che si sviluppa durante l’anno scolastico noi stu- denti dobbiamo superare molte due macchinine: una che segue la luce grazie a delle difficoltà (e non mancano giornate in cui torniamo a fotoresistenze ed una che si muove grazie alla console casa infuriati per un debug andato male o per una Kinect. Un altro nostro progetto è la pianola elettronica, saldatura da rifare) ma settimana dopo settimana no- che permette di suonare senza toccare alcun tasto gra- tiamo che si stanno rinforzando in noi la passione, la zie all’interruzione di fasci di luce laser. Alcuni ragazzi determinazione, la responsabilità e l’ambizione che hanno realizzato dei progetti da portare all’Esame di ci fanno andare avanti sempre al meglio e che reste- Stato: una simulazione di un’alluvione con deviazione ranno in noi anche dopo la fine della scuola. Certo, automatica del corso delle acque ed un impianto di andare a Robotica vuol dire sacrificare un pomeriggio, monitoraggio del processo di vinificazione. togliere ore al nostro tempo libero, ma la soddisfazio-
9 Licei Quest’anno abbiamo ampliato le nostre competen- ze utilizzando nuove schede provenienti da ST-Microe- lectronics e partecipando, oltre che al Roboval, anche ai nuovi concorsi API factory (provinciale) e Pepite (nazionale). Inoltre, gli studenti che sono già al secon- do anno di Robotica hanno l’opportunità di utilizzare Raspberry al posto di Arduino, allargando così le possi- bilità di realizzare progetti complessi. Restare al passo con il progresso della tecnologia è una prerogativa del professore, che riempie sempre il laboratorio di nuo- vi sensori e nuove schede: nuovi materiali pronti per essere usati nei progetti degli studenti. I progetti di quest’anno sono molti, ecco alcuni esempi: Un medico nel PC, che permette ad ogni persona di tenere sotto controllo la propria situazione clinica, permette ai medici di tenere sotto controllo quella dei pazienti e permette di instaurare una comunicazione medico-paziente rapida grazie alla chat integrata; MyFrigo, un frigorifero intelligente che legge il co- dice a barre dei prodotti inseriti e prelevati da esso costruendo grazie a tali codici un database con le date di scadenza in modo da avvisare gli utenti quando un prodotto sta per scadere; Carrello della spesa automatico, un carrello pensato per anziani o diversamente abili non in grado di por- tare borse pesanti ma utilizzabile da tutti che segue la persona che lo usa grazie a dei sensori ad ultrasuoni; Macchinina bluetooth, una piccola macchina guidata direttamente da un’app pe r cellulare a cui è collegata grazie al bluetooth; Robo Sapiens, un robot che si muove in modo au- tomatico riproducendo i movimenti di chi lo usa grazie all’utilizzo della console Kinect. Oltre ai nuovi materiali e ai nuovi concorsi a cui ab- biamo partecipato, quest’anno c’è stata un’altra grande novità: l’età minima per partecipare si è abbassata e sono arrivati i primi ragazzi della scuola media. Pronti ad imparare cose nuove, sempre diligenti e puntuali, propositivi e costruttivi, i nuovi ragazzi hanno riprodotto in laboratorio il funzionamento di un semaforo grazie alla programmazione di Arduino e all’uso di led e senso- ri vari. Sono la prova che il corso di robotica può essere seguito da tutti, non servono conoscenze informatiche o elettroniche ma bastano la voglia di mettersi in gioco e la serietà: non pensate che sia solo per lo Scientifico, basta chiedere a Stella, che frequenta il liceo Classico! Insomma, noi ragazzi di Robotica abbiamo un’op- Carrobottina, una carrozzina per bambini che chiu- portunità di crescita e di apprendimento in più, inoltre de automaticamente la cappottina quando i sensori ri- creiamo relazioni salde di collaborazione ed aiuto reci- levano troppa luce, troppo fumo, inquinamento atmo- proco che ci fanno capire come dovremo comportarci nel sferico (polveri sottili PM10) o pioggia e si riapre quando lavoro, dopo la scuola. Consigliamo a tutti di partecipare i valori rientrano nei parametri normali; l’anno prossimo, non perdete questa occasione!
10 Licei Esperienze Scientifiche DAL WET LAB AL DRY LAB Daniele Yang Yao L ’anno scolastico 2016-17 ha messo alla prova i nostri studenti misurandoli con esperienze labo- ratoriali di alto livello, spaziando dalla chimica, alla voglia di sperimentare è stata soddisfatta recandosi nei laboratori felsinei dell’Opificio Golinelli, una vera e propria cittadella della conoscenza. Un team di la- biologia, alla bioinformatica. boratoristi, composta di biologi, chimici e fisici, ha seguito nelle varie fasi le classi del triennio del liceo L’obiettivo è stato di misurare i traguardi della ricer- delle scienze applicate. I ragazzi si sono cimentati nel- ca odierna in diverse discipline e venire a contatto con la ricerca di sofisticazioni alimentari nei vini testando il mondo della sperimentazione appli- il contenuto di solfiti tramite spettro- cata, conoscendo metodi, strumenti e metria ed hanno avuto la possibilità tecnologia di alto profilo. di misurare l’attività metabolica dei Il mese della scienza alle Stimate lieviti. Inoltre hanno costruito cel- le a combustibile microbico e le più Ottobre è stato dedicato alle scienze famose celle di Grätzel nel campo naturali: sono stati coinvolti i ragazzi dell’elettrochimica. Parallelamente in del biennio di tutti i licei e del triennio altre classi, sono stati ottenuti dei bat- dei licei scientifici e classico. La nostra teri trasformati da cui si sono isolate scuola in questa occasione ha ospi- e purificate delle proteine ed è stata tato il laboratorio mobile della “Fon- condotta un’analisi di DNA finger- dazione Golinelli”, un vero punto di printing per la ricerca di un presunto riferimento nazionale nel campo della colpevole. didattica delle scienze per le scuole se- condarie. Dry lab: la bioinformatica Si sono avvicendati diversi ricercato- Ad aprile il laboratorio di informati- ri e divulgatori provenienti dalla sede ca della nostra scuola ha ospitato due di Bologna per affrontare numerose dottorandi di bioinformatica dell’U- attività con i ragazzi: oltre al know-how, hanno mes- niversità di Verona che hanno proposto una serie di so a disposizione strumenti e materiali propri dei più attività sull’analisi di proteine dal punto di vista strut- avanzati laboratori di biologia molecolare e chimica. turale e conformazionale. Software dedicati hanno Per mezzo dell’utilizzo di microscopi ad alto potere consentito delle ricostruzioni e simulazioni dei delicati di risoluzione ai termociclatori, alle vasche elettrofo- meccanismi biologici. Il futuro della biologia risiede retiche, i ragazzi hanno toccato con mano la pratica proprio nella capacità di gestire immense quantità di sperimentale, raggiungendo ottimi successi. dati stoccati nei database internazionali per compren- Gli studenti hanno creato prodotti cosmetici per la cura del corpo, allestito una cucina molecolare ed osservato il processo della mitosi all’opera. Si sono cimentati poi con la biologia molecola- re, ad esempio con l’identificazione del- la specie carnea per risalire all’origine dei prodotti commercializzati, oppure effettuando uno screening dei prodot- ti OGM. Con metodologie PCR, hanno verificato la presenza di polimorfismi genetici nel proprio DNA, estratto e pu- rificato precedentemente, spazzolando energicamente le proprie gengive! Opificio Golinelli Nel mese di gennaio la curiosità e
11 Licei dere sempre più a fondo i complessi sistemi biochi- mici. In conclusione il percorso ha fornito stimoli e idee, esperienze e metodologie innovative. La partecipazio- ne e curiosità dei ragazzi ha dato la giusta amalgama per una “ricetta” che sicuramente troverà una conti- nuazione. Infatti sono in cantiere già i progetti per ap- profondire ed ampliare la proposta per i futuri anni. Work in progress!
12 Licei Nuovo presidente della Consulta delle scuole di Verona e Provincia IL 100% DEL FUTURO Edoardo Poli I l mio viaggio inizia ad ottobre, quando partecipo per la prima volta ad un’assemblea della Consulta Provinciale degli Studenti. l’invito che rivolgo a tutti coloro che sono riusciti fati- cosamente ad arrivare fino alla fine di quest’articolo è di sperimentare, di rischiare, di impegnarsi per orga- nizzare il percorso della propria vita. Facciamo un passo indietro: la Consulta Provinciale degli Studenti è un’assemblea che riunisce due rap- È questo il periodo in cui si formano le persone che presentanti per ogni istituto di Verona e Provincia, un giorno dovranno governare il nostro Bel Paese ed eletti all’interno di ogni istituto e ha l’oneroso compito è sicuro che, se è vero che i giovani siano solo il 20% di organizzare iniziative che coinvolgano tutto l’am- della popolazione mondiale, è altresì vero che sono il biente scolastico della nostra città, in collaborazione 100% del futuro. con le Istituzioni. Viene eletta una giunta, formata da 10 ragazzi, che ha il compito di proporre e organizzare iniziative da portare poi all’assemblea plenaria, e per l’appunto un Presidente, che ha lo scopo di essere il tramite diretto tra il mondo scuola e il mondo delle Istituzioni. Da subito l’idea di diventare il Presidente mi ha at- tirato, era l’occasione che da sempre aspettavo, l’occa- sione per mettermi in gioco, l’occasione per gridare al mondo “Ci sono anch’io!”. Così mi sono messo in gioco e ho vinto le elezioni. Lì ho staccato il biglietto per quello che è stato un viaggio fantastico; alla prima occasione ufficiale in oc- casione della giornata della memoria in cui le parole uscivano un po’ tremolanti, timorose per la presenza di così tante autorità, con le orecchie tese per sentire quello che il mondo della scuola, rappresentato da me, aveva da dire. Nella timeline del mio viaggio non posso non ri- cordare Venezia, dove sono stato il primo studente ad essere ricevuto negli uffici UNESCO per realizzare un’intervista riguardo alla “scottante” tematica del cli- ma, grazie al magazine STUDENTLAND. Un’altra tappa importantissima è stata Roma, dove, come rappresen- tante del Veneto, ho avuto la possibilità di conoscere personalmente il ministro dell’istruzione Valeria Fe- deli, partecipando ad un’assemblea nazionale delle Consulte. Però un buon viaggio deve sottostare ad alcune re- gole vitali, pertanto ho organizzato un concorso tra le scuole alberghiere di Verona per eleggere il miglior cocktail analcolico, all’insegna della sensibilizzazione riguardo al tema del bere responsabile, per cui sono stato premiato a Montecitorio. Queste sono solo alcune delle fantastiche possibilità che ho ottenuto solo grazie all’essermi messo in gioco (e a un po’ di fortuna che, si sa, aiuta gli audaci). Perciò
13 Licei
14 Licei Viaggio in Grecia IL CAMBIAMENTO COME FONTE DI GIOIA Giorgia Farina M arcel Proust scrisse, in un passo del suo capo- lavoro “Alla ricerca del tempo perduto”: “l’u- nico vero viaggio verso la scoperta di noi stessi non quest’anno abbiamo accolto con gioia l’opportunità di visitare e ammirare i luoghi sui quali abbiamo sempre fantasticato studiando. consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere Il viaggio è stato impegnativo e le emozioni da nuovi orizzonti”. noi provate nel riscoprire le rovine di quelle che un Chissà, forse Proust aveva ragione, forse il segreto tempo furono grandiose città, indescrivibili a parole. della continua ricerca e scoperta di noi stessi consiste Abbiamo visitato Micene in cui ha regnato il valoroso proprio nell’osservare ogni giorno lo splendore dello Agamennone; passeggiato nello splendido santuario stesso paesaggio, di ciò che già conosciamo e riscoprir- di Delfi, arroccato sulle montagne, presso il quale cen- ne la straordinaria bellezza che la quotidianità vorreb- tinaia di migliaia di pellegrini si recarono per ricevere be in tutti i modi sottrarci. oracoli dalla sacerdotessa Pizia; recitato poesie al tea- tro di Epidauro, centro nevralgico per lo sviluppo della “Et in Arcadia Ego” è un’espressione latina, riporta- grande tragedia greca. Queste sono state solo alcune ta in diversi dipinti del pittore seicentesco Guercino e delle grandiose visite che ci hanno offerto la possibili- che ritroviamo anche in un quadro del francese Pous- tà di cogliere da vicino l’autentica grandezza, armonia sin. Quest’ultimo lo dipinge inscritto su un sepolcro, e bellezza che la civiltà greca è riuscita a instaurare e in mezzo alla natura, adorato da pastori dell’Arcadia. preservare nel corso dei secoli. Rileggendo l’espressione, non può non giungere alla memoria, il vivido ricordo del viaggio in Grecia in- La soddisfazione più grande dell’intero viaggio è trapreso poco meno di una settimana fa con la clas- stata quella di vedere concretamente da vicino ciò se. Coronando un percorso iniziato cinque anni fa e che, fino a prima, era stata semplicemente poesia, let- che, giunto oramai al termine, sta per concludersi, teratura, storia e filosofia studiate sui libri. Osservare
15 Licei i paesaggi dell’Arcadia da cui Omero ha tratto l’ispira- rante i secoli, è come una ferita preziosa, come una zione per comporre alcuni passi dell’Odissea; visitare tristezza alla quale non si vuole rinunciare perché è l’Acropoli di Atene e camminare per le strade in cui So- un dolore troppo piacevole. Ed è in quel momento, crate, Platone e Aristotele discorrevano con i propri di- di notte, con il vento che ci sconvolgeva i capelli e scepoli e insegnavano l’arte del pensiero ci ha riempiti l’anima, la felicità e la tristezza che cresceva dentro di ammirazione, di profonda e sincera commozione di noi per quel viaggio che si stava concludendo, la per il passato e la storia e per ciò che abbiamo avuto la consapevolezza che quella fosse l’ultima sera dell’ulti- fortuna di studiare e apprendere in questi anni. ma gita della nostra vita da liceali, che ho compreso, osservando la silenziosa ma struggente bel- lezza dell’Acropoli, che tutti vogliamo che le cose restino uguali. Accettiamo spesso di vivere nell’infelicità perché abbiamo paura dei cambiamenti, delle cose che vanno in frantumi, ma guar- dando quel luogo, il caos che ha sopportato, il modo in cui è stato adoperato, bruciato, saccheggiato tornando ad essere poi lo stes- so, mi ha rassicurata. La vita ci costringe di continuo a cambiare, a scegliere, a lasciare il certo per l’incerto, a perdere le persone che amiamo per offrirci l’opportunità di cono- Questo viaggio è stato avvertito da tutti noi come la completa realizzazione dei nostri stu- di, senza il quale probabilmente, non saremmo riusciti ad apprezzare tanto il nostro amore per il mondo classico. È stata inoltre un’occasione per trovare delle risposte in noi stessi, in un anno speciale come questo che ci sta ponen- do di fronte a scelte difficili e importanti per il nostro futuro. scerne altre che sappiano amarci in egual modo; la sola vera trappola è restare attaccati ad ogni cosa. Le rovine sono un dono, la loro distruzione è la via per la trasformazione. Il viaggio in Grecia mi ha dimostrato che dobbiamo essere sempre preparati ad infinite trasformazioni e che, il cambiamento, nonostante la sofferenza, possa divenire poi un’immensa fonte di gioia e di bellezza estasiante. Non sono le persone a fare i viaggi ma i viaggi a fare le persone e, al mio ritorno, ho avvertito che qualcosa in me era cam- biato. Ho imparato a cogliere la bellezza con occhi nuovi e L’ultima sera siamo stati a visitare la città dall’alto. ad accettare il cambiamento imminente che vivrò tra po- Atene era un presepe, le luci illuminavano i palazzi, gli chi mesi, nella consapevolezza che lo splendore di quello edifici, le strade di quella che, secoli prima, era stata che rimarrà di questi cinque anni indimenticabili, resterà la culla della civiltà europea. Al centro del panorama per sempre nel mio cuore come le rovine del Partenone svettava l’Acropoli. La città vi è cresciuta intorno du- risplendono sull’Acropoli nel cuore di Atene.
16 Licei Cucina, acconciature, lectio brevis, Magistralis et Maior NOTTE DEL CLASSICO Simone Soriello e Alessandro Barbato L a terza edizione della “Notte del Classico”, inizia- tiva a carattere nazionale che ha coinvolto quasi 400 licei in tutta Italia, si è tenuta venerdì 13 gennaio magistralis” e intrattenendo il pubblico con l’analisi di un testo classico. La lettura dell’opera “Antigone” di Sofocle è stata dalle 18.00 alle 24.00, riscuotendo un enorme suc- seguita da un intervento del professor Vittorio Zanon cesso. Essa non solo ha messo in luce le abilità degli che ha declamato e commentato i versi di alcune delle iscritti al corso di discipline classiche, ma ha anche va- opere più celebri della letteratura italiana. lorizzato un indirizzo che oggi tende ad essere ritenuto troppo spesso anacronistico, mentre in realtà conserva Successivamente gli ospiti sono stati guidati in un tutta la sua attualità e la sua capacità di insegnare un percorso culturale svoltosi dal teatro alle aule, in cui metodo di studio efficace. la scena è stata successivamente lasciata ai ragazzi e ai loro elaborati. Presso la scuola fondata da San Gaspare Bertoni la serata a tema, si è aperta con i saluti del sindaco Gli studenti, alternandosi tra la abile risoluzione Flavio Tosi e del Vescovo Monsignor Giuseppe Zenti; di quesiti logico matematici, degustazioni culinarie e quest’ultimo ha sottolineato quanto il liceo “Alle Sti- presentazioni di opere di alcuni tra i massimi espo- mate” costituisca un’eccellenza della zona e quan- nenti della poesia antica, hanno dimostrato la loro to gli studi classici possano fornire una formazione vasta preparazione e la loro convivialità, coadiuvati in a 360° gradi. Successivamente è stato il turno del tutto ciò dal prezioso aiuto dei loro professori. Provveditore agli studi, dottor Stefano Quaglia, che Mentre le nuove leve, classe 2002, si sono dedicate ha ribadito come l’indirizzo del classico debba esse- all’ambito simposiale, servendo piatti tipici della cuci- re riscoperto e valorizzato, presentando la sua “lectio na greca e latina e creando così un clima di festa che ha coinvolto genitori e figli, i più navigati, dimostran- do quanto ampio sia il bacino dal quale il Liceo può
17 Licei attingere, hanno intrattenuto il pubblico spaziando moderna è quello di essere diventata troppo esclu- tra le metamorfosi di Ovidio, le acconciature e le dan- sivamente un allenamento per l’acquisizione di cer- ze elleniche, senza dimenticare l’importanza di grandi te particolari abilità, mentre trascura di allargare la scoperte scientifico-matematiche, quali il π e il princi- mente e il cuore educando all’osservazione imparziale pio di Archimede. Tali attività hanno raccolto il plauso del mondo.” del Sindaco Tosi e di tutti gli astanti. Perché se il Liceo Classico esiste tutt’oggi, nonostan- Ciascuna lectio brevis tenuta da alcuni alunni è sta- te le critiche e le defezioni degli ultimi anni, il merito ta intervallata dagli interventi, svoltisi nell’aula magna è da attribuirsi all’ elevatissimo standard che mantie- dell’Istituto, a cura del Professor Marco Fasol e del Pre- ne fin dagli albori, formando uomini e donne capaci side Umberto Fasol, che hanno affrontato tematiche di pensare autonomamente, di discutere, dibattere e relative, rispettivamente, all’arte barocca e alla possi- difendere il proprio credo, forti degli insegnamenti del bile esistenza o meno di forme di vita aliene. passato e con uno sguardo attento alla società del fu- turo. Il grande merito del successo dell’evento è da at- tribuire, senza alcun dubbio, a tutti gli studenti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto ed a quelli che vi hanno partecipato con entusiasmo e spirito di appartenenza. Non minore riconoscimento va a tutti i docenti, che hanno supportato l’iniziativa con la loro esperienza e preparazione ed attenta su- pervisione. Per tutti, quella notte trascorsa tra il passato del mondo dei classici ed il presente di chi ancora lo tie- ne vivo, è stata una esperienza senza precedenti; con l’auspicio che sia soltanto la prima di una lunga serie. Così scrisse Bertrand Russel, premio Nobel alla let- teratura: “Uno dei difetti dell’educazione superiore
18 Medie Flyers INGLESE PER SPICCARE IL VOLO Giulia Salvadoretti U n primo passo verso la competenza linguistica, un modo divertente e motivante per mettersi in gioco e imparare. Questo e molto altro è l’esame Non ci saranno promossi o bocciati, dopo l’esame ognuno di loro riceverà un certificato Cambridge En- glish che premierà impegno e progressi. Un primo Cambridge English Flyers, pensato per i più piccoli per passo per poi spiccare il volo. iniziare a familiarizzare con le certificazioni linguisti- Cosa ne pensano i ragazzi? Abbiamo intervistato che e per acquisire maggiore sicurezza nell’esprimersi due studentesse che hanno frequentato il corso, Gior- in una lingua straniera. gia e Sara, per sapere quali sono le loro opinioni. Pensiamo sia fondamentale stimolare i ragazzi con Pensate che vi sia stato utile prepararvi all’esame Flyers? nuove sfide e gioire con loro di piccoli e grandi tra- Sì, è stato utile perché abbiamo imparato delle cose guardi, per questo dall’anno scorso abbiamo deciso di nuove che non avevamo ancora fatto in classe e ab- proporre agli studenti di prima media un corso pome- biamo ripassato tante cose che avevamo già visto in ridiano specifico per la preparazione all’esame Flyers. classe. Numerosi ragazzi hanno seguito il corso con inte- Qual è il vostro esercizio preferito? resse e partecipazione, esercitando tutte le abilità lin- Lo speaking, ci piaceva l’esercizio in cui dovevamo guistiche (lettura, produzione scritta, ascolto e parlato) fare delle domande ad un’altra persona per scoprire le in maniera coinvolgente. In questo modo hanno po- informazioni che mancavano. tuto migliorare il proprio livello linguistico e imparare lessico e strutture che potranno riutilizzare a scuola e Siete agitate per l’esame? nella vita di tutti i giorni. No, perché ci siamo preparate e quindi sappiamo già più o meno come sarà. Consigliereste a qualche amico di fare l’esame? Sì, perché si impara e è anche un po’ divertente! In più per il nostro futuro sarà importante avere le cer- tificazioni.
19 Medie Film in lingua originale ENGLISH FILM CLUB Alessandra Bombana L ’English Film Club della scuola media (per le classi seconde e terze) è giunto alla sua quinta edizione e, grazie alla sempre numerosa ed entusiasta Qui di seguito i commenti di alcuni dei nostri alunni: “Watching films in English at school is a nice way of interacting completely with the language. Listening to partecipazione dei ragazzi. dialogues in the original language is a way of exerci- Ha proposto anche quest’anno la visione una vol- sing to understand the different accents that we can ta al mese di film in lingua originale con sottotitoli find in spoken English. It is also a great opportunity to in Inglese su argomenti adatti alla fascia d’età della learn having fun”. scuola media. Trame sempre abbastanza semplici da Margherita Girelli, terza media A seguire, con concetti mai particolarmente astratti, per migliorare la capacità di comprensione orale, impara- re espressioni e vocaboli nuovi, abituarsi a vari accenti “Watching English movies is useful to improve our e modi di dire. listening and it is training for pronounciation. Also you can hear mother tongue actors speak. I suggest Per mettere gli studenti a contatto con diversi ac- everyone to come because it is a wonderful experien- centi, a seconda degli attori e delle ambientazioni, è ce”. stata fatta una scelta non focalizzata solo su film in Inglese Britannico o Americano, ma su un mix utile Filippo Baggieri, terza media B a cogliere anche le differenze tra essi e ad orientare i ragazzi ad un’ottica di ascolto e utilizzo della lingua L’English Film Club augura a tutti una buona estate Inglese intesa come “global language”, strumento im- e…arrivederci al prossimo anno con tanti altri interes- prescindibile per la comunicazione internazionale. santi e divertenti film!
20 Medie Pi greco day Gita in Croazia
21 Medie Tarsie di S. Maria in Organo Gita a Monaco, Dachau, Salisburgo ... TACABAND
22 Primaria Seconda edizioni della festa del libro LETTURE, ANIMAZIONI E CANTASTORIE S i è svolta anche quest’anno la Festa del Libro che ha superato ogni aspettativa. La ricreazione è stata l’occasione per un momen- to ludico-formativo: i bam- La Festa, con i bambini come protagonisti, è nata bini più grandi attraverso con lo scopo di PROMUOVERE LA LETTURA e ha visto letture animate hanno attuarsi varie attività nei due giorni di evento. fatto i cantastorie per i più La fiera del libro in Sala Bertoni, è stata allestita dal- piccoli nel giardino della la GeT (uno dei distributori nella nostra Scuola) e la Comunità Stimatina. vendita è stata possibile grazie alle mamme volonta- Dopo la scuola è stata rie. Il 20% del venduto è rimasto alla Scuola Primaria offerta dalle mamme, in ad uso aggiornamento biblioteca, copertura spese fe- cortile, una deliziosa me- sta e fondo cassa per l’evento dell’anno prossimo, così renda . come precedentemente deciso dal Collegio docenti. La novità è stata la presenza della Casa editrice Usborne per i titoli in Inglese, gestita personalmente da Giovanna Rosie. La percentuale lasciata alla Scuola sul venduto è sta- ta convertita in libri in lingua inglese. Nel corridoio della Scuola sono rimasti esposti per due giorni i lavori rappresentativi del percorso di let- tura svolto in ogni singola classe durante l’anno. Perseguendo la volontà di passare sempre un mes- saggio di educazione alla solidarietà nei confronti dei più deboli è stato realizzato anche quest’anno il mer- catino del libro usato, che ha raccolto una cifra no- tevole da destinare ai bambini della Georgia, tramite l’Abcs (come dettagliato nel depliant distribuito) Le classi quinte coinvolte nella campagna promo- zionale interna hanno potuto sperimentare un com- Le letture animate da due attori, Sergio Bonometti pito di realtà: si sono divertite a creare cartelloni con “Un baule di storie” per le prime tre classi e An- per uomini sandwich, origami a forma di cigni come dreapietro Anselmi con “La banda di Gion” sul delicato coupon, manifesti e la foto che è stata postata sul sito tema del bullismo per le quarte e quinte, hanno allie- della Scuola. tato i bambini nella mattinata del 28 aprile. Il tema delle Pubblicità è stato introdotto da una
23 Primaria lezione che ha riscosso notevole interesse, tenuta dalla signora Debora Scapin. Purtroppo, non essendo pervenuti sufficienti libri usati per bambini non è stato possibile at- tuare la pesca di beneficenza con “Libri al buio”, confidiamo di poterla inaugurare l’anno prossi- mo. Le classi prime hanno realizzato un segnalibro in ricordo della festa per tutte le mammme che hanno aiutato. Quindi grazie ai bambini, alle mamme, al per- sonale della Scuola e agli stimmatini che ci han- no sostenuto nell’iniziativa.
24 Primaria Classe 1 - Primo giorno di scuola Estrazione uovo di Pasqua
25 Primaria Classe 2 - Gita al frantoio Classe 3 - Laboratorio di semina Classe 3 - King rock
26 Primaria Classe 5 - Verona romana Classe 5 - Visita in Comune Classe 5 - Visita giornale L’Arena
27 Primaria Classe 4 - Gita museo Nicolis Classe 5 - Gita a Firenze
28 ABCS Collaborazione tra scuola e Associazione Bertoni Cooperazione Sviluppo ABCSTIMATE Ghita Ciani - Eugenia Sturiale C hi conosce il mondo stimmatino sa che esso è poliedrico, ossia spazia dall’educazione e forma- zione scolastica per arrivare alla missionarietà. Quando poi questi due aspetti si incontrano e si integrano, na- scono esperienze di vita che lasciano il segno. La collaborazione tra il Centro Missionario Stim- matino e la Scuola Stimate si è fatta negli anni sempre più attiva: da un lato il desiderio di coin- volgere le giovani generazioni in attività di solida- rietà, con lo scopo di spingere lo sguardo oltre il proprio presente e, dall’altro, la volontà di propor- re ai propri studenti esperienze di significato, al di là dei banchi di scuola. Da questa comunione di intenti sono nate, più di vent’anni fa, le prime esperienze missionarie di studenti del liceo, accompagnati da padre Zanon e dal compianto p. Gino Zantedeschi. Il viaggio estivo in Tanzania, per conoscere la missione e dare una mano concretamente secon- do le proprie capacità, è ormai una tradizione consolidata, che ha dato il via a molte altre ini- e generosità. Oltre che nella ziative, proposte in collaborazione con l’A.B.C.S, Asso- vendita, i ragazzi sono stati coinvolti anche nel con- ciazione Bertoni Cooperazione Sviluppo, ONG di laici fezionamento o nell’etichettatura del prodotto, piccoli stimmatini, che negli anni sono divenuti il braccio lavori manuali che però hanno permesso loro di av- “organizzato e operativo” delle missioni. vicinarsi, spesso per la prima volta, ad attività di vo- A studenti ed insegnanti abbiamo chiesto di impe- lontariato. gnarsi in prima persona in varie attività per la raccolta Negli ultimi 3 anni abbiamo avviato anche una fondi: in primis, la più longeva e conosciuta, la cam- campagna quaresimale, che prevede l’offerta di uova pagna Christmas for Africa. di cioccolato. In questa iniziativa sono stati coinvolti Anno dopo anno, l’offerta di pandori e panettoni, in particolare i bambini della primaria, che da alcuni anche all’interno della scuola, è divenuta un appun- anni si impegnano, anche con la Festa del Libro, per tamento fisso, a cui tutti aderiscono con entusiasmo sostenere le attività del Centro Ragazzi di Kutaisi in Ge-
29 ABCS orgia: spiegate dalle insegnanti a tutti i genitori, di devolvere il 5 x con semplicità e convinzione, 1000 delle imposte sui redditi ai pro- queste attività hanno caricato i getti nelle Missioni degli Stimmatini, bambini di entusiasmo e di vo- fino alla proposta di aderire al soste- glia di darsi da fare. gno a distanza, con cui una famiglia o un singolo può contribuire alla cre- Agli studenti del liceo, invece, scita di un bambino o di un ragazzo abbiamo proposto per la Qua- inserito in una delle istituzioni educa- resima di solidarietà obiettivi tive che gli Stimmatini hanno avviato diversificati di anno in anno, in Africa. dall’assicurare agli studenti del- la scuola gemellata di Msolwa Si tratta di gesti, piccoli e grandi, in Tanzania l’approvvigiona- che denotano attenzione all’altro e mento di acqua potabile, con il sguardo fiducioso verso il futuro, an- progetto T(h)anks for water, al che al di là dei propri confini e dei do- farsi carico di contribuire a un lori più grandi, come ha fatto famiglia pasto al giorno per un bambino Signorini scegliendo di indirizzare alle della scuola Primaria Amani, opere educative in Tanzania quanto sempre in Tanzania, con il pro- raccolto in occasione del grave lutto getto Uno per uno. per la perdita di Marco: il suo sorriso vive ora nel sorriso di tanti bambini. Il filo rosso è sempre stato quello della riflessione ed di un impegno personale a considerare il proprio stile di vita per cercare di condividere del proprio anche con coetanei meno fortunati. Il volano della solidarietà sta aprendo a tante altre forme di collaborazione, dalla presenza dell’ABCS con uno stand missionario alla festa per il bicentenario della scuola, alla possibilità, presentata
30 Volontariato Testimonianza di volontariato in Africa TANZANIA 2016 Giorgia Farina C iò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete mecca- nicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esisten- Ci mancavano terribilmente le emozioni che solo in Africa siamo stati in grado di provare davvero per la prima volta. zialmente. Per questo nel corso di questa esperienza È lì che abbiamo compreso veramente quanta gioia ciascuno di noi ha profondamente avvertito la necessi- si possa provare nel compiere un gesto generoso per tà di scattare delle foto. Per non smettere di guardare. qualcuno e la sentita e sincera riconoscenza che in Per non smettere mai di dimenticare quella grande e cambio si possa ricevere. immensa bellezza che questo viaggio ci ha permesso di scoprire. È lì che abbiamo veramente compreso come tutto ciò che ci circondi nel nostro mondo sia superfluo e La nostra esperienza, nata dalla volontà di confron- vacuo e riconosciuto invece quello che dobbiamo tarci con una realtà diversa dalla nostra e di offrirci spontaneamente in aiuto agli altri, ci ha fatto crescere e maturare. Il viaggio è stato impegnativo, le emozioni da noi vissute giorno dopo giorno indescrivibili a parole. Ognuno di noi ha sentito nel profondo del proprio davvero ritenere impor- cuore che, qualcosa, dopo questo viaggio sarebbe tante. cambiato per sempre. È lì che abbiamo ve- A distanza di pochissime ore dal nostro ritorno ab- ramente compreso che biamo avvertito un profondo senso di straniamento cosa sia la felicità, per- e smarrimento. Ci mancava terribilmente l’Africa, la ché è proprio lì dove Tanzania, Msolwa. non si possiede nulla, che si riesce ad essere E con Africa non si pensi solo ai tramonti mozza- veramente felici. fiato, alle foreste verdi e selvagge, alla terra rossa che si infila negli scarponi e non si toglie più, ai bambini Perché la felicità, che che ti corrono incontro e ti chiedono una caramella prescinde dai beni materiali è una condizione del no- in cambio della felicità, alle donne e agli uomini che stro animo, non la quantità di ricchezze possedute. stremati dal lavoro non esitano ad alzare la testa e Si è veramente felici quando ci si accontenta di a rivolgerti un saluto, alle capanne di paglia e fan- quello che si ha e si gode dei doni ricevuti ogni giorno. go, alle canne da zucchero masticate ai bordi della strada e alle notti buie come la pece dagli immensi In Africa giorno dopo giorno siamo diventati “gran- cieli stellati. di” insieme. Il nostro gruppo affiatato e unito ci ha
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