ITINERARI SIMPLe Ways - dai musei al territorio verso Expo e oltre - Provincia di Lecco
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ITINERARI SIMPLe Ways dai musei al territorio verso Expo e oltre Provincia di Lecco Settore Cultura, Beni Culturali, Identità e Tradizioni sistemamuseale@provincia.lecco.it www.provincia.lecco.it
Presentazione L’edizione 2015, aggiornata, degli itinerari turistico culturali “SIMPLe Ways dai musei al territorio, verso Expo 2015 e oltre” si colloca tra le numerose iniziative di riscoperta e valorizzazione del ricco e vario patrimonio culturale della provincia di Lecco. La specificità di questa pubblicazione, che ha già riscosso ampio gradimento nella 1a edizione, è quella di guidare il visitatore verso interessanti opportunità per conoscere le collezioni del Sistema Museale provinciale, che oggi accoglie 29 realtà, ed estendere la visita al contesto territoriale con i suoi beni storici, che nella sua molteplice bellezza diviene esso stesso il vero museo da esplorare. ITINERARI Si realizza in questo modo un virtuoso intreccio di proposte orientate a far apprezzare e godere consapevolmente al visitatore, sia locale che turista, l’ambiente e il paesaggio con presenze SIMPLe storiche, artistiche ed architettoniche che lo connotano e lo impreziosiscono. Ways I SIMPLe Ways sono dieci itinerari di visita che si sviluppano sul ramo lecchese del Lago di Como, in Valsassina, in Val San Martino e in Brianza e possono essere destinazioni stimolanti per chi vuole immergersi in un ambiente suggestivo e di rara bellezza dai musei al territorio naturalistica, in cui si conservano ancora numerose tracce di un verso Expo e oltre patrimonio culturale locale a volte sconosciuto o recentemente ristrutturato e restaurato. A cura di Per individuare tali percorsi i responsabili e gli operatori, spesso volontari, dei musei e delle collezioni del territorio hanno portato Provincia di Lecco avanti, con passione, un lavoro coordinato, che attua a pieno le Settore Cultura, Beni Culturali, finalità del Sistema Museale: conservazione, tutela delle collezioni e Identità e Tradizione soprattutto promozione e valorizzazione del patrimonio collettivo. Sistema Museale della Provincia di Lecco Nell’anno di EXPO 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita” non Progettazione e Coordinamento si è tralasciato di citare i prodotti alimentari tipici del territorio che Anna Ranzi con Rossella Crippa, sono spesso collegati a testimonianze orali, documenti e oggetti conservati nei musei e nelle raccolte di carattere etnografico. Oltre in collaborazione con il a visitare i significativi luoghi d’arte e di storia che questa terra Comitato Tecnico Scientifico del Sistema Museale orgogliosamente offre, si potranno assaporare piatti unici, che richiamano la tipicità lombarda e che hanno caratteristiche proprie Grafica e Stampa per la straordinaria vicinanza di acqua e montagna, degustando Grafiche F.lli Maggioni Lecco pesce (lavarello, agone, persico, trota) senza dimenticare salumi e Febbraio 2015 formaggi accompagnati da una fumante polenta, il tutto condito con (IIa edizione) olio del lago e innaffiato dall’aroma dei vini delle terre lariane. Con la speranza di aver proposto un’utile e piacevole guida, per LECCO conoscere il nostro patrimonio culturale, auguriamo ai lettori visitatori che percorreranno gli itinerari buona permanenza nell’ospitale territorio lecchese. Progetto “Expolake Lecco: green, healthy, smart land” Flavio Polano Ugo Panzeri “Iniziativa realizzata con il contributo Presidente Consigliere Delegato alla Cultura di Regione Lombardia” della Provincia di Lecco
1. L’alta Val San Martino 14 Rossino tino” ha inoltre rivelato i resti Itinerari SiMPLe Ways 1 Carenno di un antico affresco con l’em- blema di S. Bernardino, noto per aver predicato la pacifi- cazione tra Guelfi e Ghibel- lini. Con partenza dal mu- seo, la “Valle dei Murato- ri” è un percorso escursioni- stico in 16 tappe alla sco- perta del forte legame tra il 4Torre paese e l’arte del costruire: 4Monte de’ Busi dalle stradine del centro sto- Marenzo rico, con la Torre medieva- le di Tuzzano e la Parroc- Punti di Interesse 1 chiale del Novecento, si pro- segue in un pregevole con- testo paesaggistico verso l’Oratorio affrescato di S. Domenico, 14 lungo sentieri tra torrenti e castagni fino alle antiche “cal- chere” per la trasformazione della calce. Unico nel suo gene- re, il museo vi offrirà uno sguardo inedito sui saperi del pas- sato e uno spunto di riflessione verso un futuro sostenibile, fondato sul rapporto virtuoso fra uomo e ambiente. Tempo di visita consigliato: da 1 a 2 giorni Ca’ Martì. Il Museo e la Valle dei Muratori Via Fontana, 3 - 23802 Carenno Orari di apertura: da aprile a novembre domenica 15.00- P 1 sq ✎ 17.00 / altri giorni su prenotazione Per info, visite e laboratori didattici: 0341.610220 amicicamarti@gmail.com - www.museocamarti.it Nel borgo antico di Carenno, il Museo di Ca’ Martì rinnovato nell’allestimento, documenta la storia, la vita e il lavoro dei muratori della Valle S. Martino. Un patrimonio di conoscenze e abilità professionali che ha accomunato più generazioni, A nord dell’abitato di Carenno, lungo il versante lec- custodito nelle costruzioni antiche come nei resti delle nu- chese della dorsale orobica, il sentiero del Pertüs merose cave, dove riecheggiano vicende umane fatte di è un percorso naturalistico ad utenza ampliata, dedizione, fatica ed emigrazione. Nato come progetto di (accessibile ai disabili), per scoprire le testimonian- recupero architettonico e della memoria del paese, il museo ze della cultura materiale che ha caratterizzato la presenta, accanto a documenti d’archivio, immagini e voci dei storia e lo sviluppo di queste zone. Con partenza da protagonisti, i principali strumenti di lavoro e le risorse che una località raggiungibile anche in automobile (For- hanno segnato la vocazione del territorio. Materie prime come cella Bassa), il sentiero conduce fino alla cresta del il legname, le pietre, i ciottoli, la calce, l’argilla e le sabbie, tra Passo del Pertüs, delimitato a est dalla cima del cui il caratteristico “spolverino”, si ritrovano infatti nell’edificio Monte Tesoro e a ovest dal Monte Ocone, dove il sia come tracce del primitivo nucleo quattrocentesco sia come vostro sguardo potrà spaziare sulle cime lecchesi esemplificazioni di messa in opera a cura di artigiani esperti. del Resegone, delle Grigne e del Pizzo dei Tre Signori. Sorta come tipica abitazione popolare, la piccola “Casa di Mar- 2 3
1. L’alta Val San Martino rarità, come gli abiti liturgici realizzati fra il XVII e il XIX se- Itinerari SiMPLe Ways P sq ✎ Q colo e i pregevoli manufatti di oreficeria, fra i quali spicca il reliquario della Sacra Spina di Eugenio Bellosio e una raccol- ta di libri dal Settecento al XX secolo. Nota per il celebre castello, la piccola località di Rossino frazione Museo Parrocchiale S. Lorenzo Don Carlo Villa di Calolziocorte ospita il Museo Parrocchiale S. Lorenzo Don Piazza S. Lorenzo, 2 – 23801 Rossino di Calolziocorte Carlo Villa, dove si trovano importanti testimonianze pit- Orari di apertura: sabato 15.00-18.00 / festivo 10.00-12.00 toriche dell’area lombarda, suppellettili e oggetti liturgici di e 15.00-18.00 / feriale su prenotazione straordinaria ricchezza. Un percorso che si snoda tra fede, Per info, visite e laboratori didattici: 0341.643259 / arte e cultura popolare a partire dalla Chiesa di S. Lorenzo 0341.645510 Vecchio: esempio di architettura medievale con annessa tor- re campanaria, utilizzata come punto di osservazione e tra- smissione dei segnali in tutta la valle, la chiesa custodisce un vasto ciclo di affreschi che culmina nell’area absidale con la Poco più a sud di Calolziocorte, posta a circa 600 maestosa figura del Cristo metri sul culmine del monte che separa i comuni nella volta a botte e l’affre- di Torre de’ Busi e Monte Marenzo, la chiesa di S. sco della Crocifissione sulla Margherita è la più importante testimonianza di parete di fondo. Dalla chie- arte medievale della Valle S. Martino. Il comples- sa ci si sposta quindi nel- so si raggiunge dopo circa 30 minuti di cammino l’edificio neoclassico della partendo da via G. Donizetti a Monte Marenzo. nuova parrocchiale, dove si Dedicata alla fanciulla originaria di Antiochia, chie- possono ammirare opere sta in sposa da un governatore romano che pre- pittoriche quali la grandiosa tendeva di convertirla alla religione pagana, la chie- pala di S. Caterina d’Ales- sa fu eretta nel tardo Duecento in posizione isolata, sandria, datata al 1642 e at- probabilmente su commissione di una potente fa- tribuita ai comaschi Giovan- miglia locale, all’esterno delle mura di un castello. ni Battista e Giovanni Paolo In stile romanico con una sola navata e un’ampia Recchi, o, proseguendo nel- abside, la struttura custodisce un importante ciclo la Sagrestia, la tela dell’Im- di affreschi tardo-medievali ispirati alla vita di macolata Concezione attri- S. Margherita, protettrice delle partorienti, e attri- buita a Carlo Ceresa, la più buiti a un raffinato quanto ignoto Maestro. Un re- grande opera conosciuta di pertorio di pitture di eccezionale interesse storico questo importante pittore e artistico costituito dai riquadri con le Storie della bergamasco. Senza dimen- vita della Santa, sulla parete sud e sulla controfac- ticare gli affreschi cinque- ciata, dalla Majestas Domini nell’abside e dai centeschi che spiccano nel grandi affreschi votivi sulla parete nord, a sinistra locale retrostante la Sagre- dell’entrata principale. Tra il 1998 e il 2000 una stia, risalenti probabilmen- campagna di scavi archeologici ha portato alla lu- te a una struttura preesi- ce, in prossimità della chiesa, i resti di un presidio stente. Infine, nella raccolta militare del basso medioevo con cinta muraria e museale vera e propria, si torre di avvistamento e segnalazione, probabil- possono osservare oggetti mente identificabile con il Castrum de Cantagudo, unici per la loro bellezza e 4 5
1. L’alta Val San Martino 2. Di qua e di là dell’Adda 4 Vercurago 20 Garlate Itinerari SiMPLe Ways 4 Itinerari SiMPLe Ways 15 nonché tracce di un insediamento preistorico. Calolziocorte Chiesa di S. Margherita Monte Marenzo Per info e visite: 0341. 602240 (Biblioteca di Monte Marenzo) 0341.602200 (Comune di Monte Marenzo) 0341.603025 (Parrocchia di Monte Marenzo) 4 Arlate L’Oratorio di S. Stefano fa parte del suggestivo Imbersago complesso di S. Michele, il centro storico e religioso Punti di Interesse che è stato per secoli punto di riferimento per le 15 comunità del territorio di Torre de’ Busi ed è ancora oggi caratterizzato da un paesaggio boschivo in- contaminato. Se ne ipotizza una fondazione molto Chiesa dei Santi Colombano e Gottardo - Calco, fraz. Arlate antica, alto-medievale se non addirittura paleocri- 20 stiana, comunque precedente all’annessa parroc- chiale di S. Michele ritenuta genericamente d’epoca Castello dell’Innominato - Somasca - Vercurago Longobarda. La pianta dell’oratorio presenta una navata trapezoidale che si chiude con un’abside, rimaneggiata nel XIV secolo come testimoniano la Tempo di visita consigliato: da 1 a 3 giorni copertura a crociera, le monofore del presbiterio e la copertura lignea sulle murature squadrate. Al- l’interno troverete dipinti di notevole interesse ico- nografico tra cui una Madonna col Bambino e una P 1 sq ✎ Q Madonna del Latte di fine Trecento, realizzata con uno stile simile a quello del Maestro di S. Margherita. A pochi passi dalla stazione ferroviaria di Calolziocorte, il Giardino Botanico di Villa De Ponti offre la possibilità di Oratorio di S. Stefano e Chiesa di S. Michele una sosta rilassante fra oltre 500 specie arboree e arbustive Per info e visite: differenti, autoctone ed esotiche, spontanee e coltivate. Svi- 035.785004 (Comune Torre de’ Busi) luppata attorno a un viale con andamento ellittico, la vege- tazione è distribuita ad altezze variabili e alternata a tappeti In Valle si coltiva un mais di antica tradizione bergamasca, erbosi, rivelando un attento studio ambientale e architettonico lo scagliolo di Carenno, oggi entrato a far parte del che si manifesta attraverso una parete verticale simile a una network mais antichi presenti a EXPO 2015. Dallo scagliolo, balza scoscesa, una valletta di conifere che richiama il bosco oltre alla gustosa polenta, si ricavano eccellenti prodotti d’altura, una siepe di carpino bianco a delimitare il parco. Vi da forno e croccanti e salutari gallette. Info presso Museo è inoltre l’area dedicata alle piante officinali, aromatiche e da Ca’Martì. frutta, mentre un’aiuola ospita specie mediterranee come il Per gustare questo prodotto consultare il sito: lentisco e la ginestra. Una storia, quella del Giardino Botanico, www.lakecomo.com/dove_mangiare che ripercorre le vicende di Villa De Ponti, attualmente di Accoglienza: www.lakecomo.com/dove_dormire proprietà della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino. Di gusto eclettico con qualche richiamo al Liberty, 6 7
2. Di qua e di là dell’Adda la villa e il relativo parco A Caloziocorte sulla riva si- Itinerari SiMPLe Ways risalgono infatti alla prima nistra del fiume Adda, ai metà del ’900, quando sono margini della Valle San Mar- realizzati su commissione tino, sorge l’antico conven- della famiglia De Ponti, ori- to dei Servi di Maria con gini milanesi e interessi nel la chiesa della Vergine ramo chimico, presente a del Lavello. Un complesso Calolziocorte perché legata dove echeggiano richiami alla vicina fabbrica dei Sali ancestrali, importante luogo di Bario, esempio di archeo- ricco di storia, cultura e de- logia industriale ancora ben vozione popolare. Insedia- visibile. Un tempo periferica mento di origine romana, distrutto nel 1373 durante la san- rispetto all’abitato, la villa è guinosa strage della Valle San Martino, sul finire del XV secolo oggi un polmone verde fra diviene luogo di una scoperta miracolosa: scavando sotto una case, industrie e parcheggi, tomba, l’eremita Jacomino rinviene una fonte d’acqua che capace di indurre emozioni ben presto si rivela fautrice di straordinari prodigi e guarigioni, positive attraverso il contatto cominciando ad attrarre un mirabile flusso di pellegrini. At- diretto con la natura, l’osser- traverso il chiostro maggiore, la parte residenziale dei Padri, e vazione, l’ascolto, l’esplora- quello minore, adibito invece a foresteria, si esce lungo il fiu- zione, la sensorialità e, per i più piccoli, anche il gioco. me raggiungendo il sagrato della chiesa, divisa in tre campate Giardino Botanico di Villa De Ponti con soffitto a capanna. All’interno, numerosi quadri e intagli Via Galli, 48/A – 23801 Calolziocorte settecenteschi fra cui un singolare pulpito con crocifisso retto Orari di apertura: da maggio a agosto 15.00-18.30 / da da una mano scolpita, mentre tra gli affreschi spicca quello settembre a ottobre 14.00-17.30 della Crocifissione, attribuito al piemontese Giovanni Tornelli Per visite e laboratori didattici: 02.20404175 e raffigurante l’immagine della Madonna Addolorata, fulcro Per info: 0341.240724 int. 2 della devozione dei Servi di Maria e dell’intera comunità, che www.comunitamontana.lc.it richiama attraverso i colori simbolici del suo abito l’amore incondizionato della Vergine, la sua regalità e la speranza nella Villa De Ponti è anche sede del centro visitatori resurrezione. Grazie a diverse campagne di scavo, nel tempo dell’Ecomuseo della Valle San Martino, che com- sono stati riportati alla luce la cappella più antica, di origine prende i comuni di Erve, Calolziocorte, Caprino Berga- medievale, con la base d’altare che presenta sui fianchi tracce masco, Carenno, Cisano Boscone, Monte Marenzo, di decorazioni a losanga, e una vasca in pietra calcarea che Pontida, Torre de’ Busi e Vercurago. Dedicato alla ricorda i massi avelli. Oggi è sede dell’omonima Fondazione documentazione, conservazione e valorizzazione della adibita a eventi culturali e punto informativo per gli itinerari memoria storica della valle, l’Ecomuseo promuove della Fede in provincia di Lecco e tappa della “Cloister route”. attività di ricerca, progetti educativi, iniziative di ca- (www.viedellafede.lecco.it) talogazione della cultura materiale e immateriale, dell’ambiente e della storia del territorio. Monastero di S. Maria del Lavello Via Padri Serviti, 1 – 23801 Caloziocorte Ecomuseo della Valle San Martino Via Galli, 48/A – 23801 Calolziocorte Orari di apertura: feriale 9.00-12.00 e 15.00-18.30 / festivo 9.00-12.00 e 15.00-21.00 Per info: 0341.240724 www.comunitamontana.lc.it Per info e visite: 0341.1590101 www.monasterodellavello.it 8 9
2. Di qua e di là dell’Adda tistante la facciata del mu- Itinerari SiMPLe Ways seo, merita poi una visita il L’Adda è stato per centinaia di anni il confine naturale “Gelseto storico”: una ses- tra la Repubblica di Venezia e i territori del milanese. santina di gelsi per mostrare Qualche decina di metri a sud del complesso mona- l’evoluzione di questa pianta stico del Lavello, il vecchio ponte ferroviario in disuso così preziosa per il baco. permette di passare sull’altra sponda e costeggiare i laghi di Olginate e Garlate. Una pista ciclabile sterra- Museo della Seta Abegg ta vi condurrà fino alla filanda di Garlate, oggi museo. Via Statale, 490 23852 Garlate Per info: Parco Adda Nord Orari di apertura: dall’1 al www.parcoaddanord.it 30 settembre sabato 14.30- Per il noleggio delle biciclette: 18.30 e domenica 9.30- Servizio BluBike Comune di Lecco 12.30 e 14.30-18.30 / dall’1 www.comune.lecco.it ottobre al 31 maggio saba- to 14.00-17.30 e domenica 9.30-12.30 e 14.00-17.30 Per info, visite e laboratori P 1 sq ✎ didattici: da lunedì a sabato mattina su prenotazione 331.9960890 - www.museosetagarlate.it Riaperto dopo un accurato restauro, il Museo della Seta Abegg di Garlate mostra rare testimonianze della lavorazione serica in terra lombarda, dall’allevamento del baco con il me- Raggiungibile da Garlate, percorrendo la ciclabile todo Pasteur alla trattura dei bozzoli nel corso dei secoli, dalla sull’alzaia, lungo il fiume Adda, in località Arlate, torcitura del filo sino alla nuova sezione dedicata alla produ- frazione del comune di Calco, la chiesa dei Santi zione di tessuti e al futuro della seta. Fondato dalla società Colombano e Gottardo è posta sulla cima di un svizzera Abegg su idea del responsabile per l’Italia Carlo Job, colle che domina la Valle dell’Adda. Si tratta di una fondazione di epoca romanica fra le più rilevanti il museo nasce nel 1953 con la missione di documentare dell’intera provincia, sia dal punto di vista artistico l’influenza dell’industria serica sulla scienza applicata e lo che da quello strategico. Originariamente inserita sviluppo tecnologico dei mezzi produttivi, missione che oggi in un sistema di strutture fortificate a protezione si arricchisce ulteriormente attraverso un allestimento parti- del fiume, dopo l’anno mille il suo nucleo originario colarmente attento alla didattica e ai servizi educativi per viene trasformato in monastero, mentre le prime le scuole. Ricavato all’interno della storica filanda Abegg di notizie certe risalgono al 1162, quando il complesso fine ’700, il museo raccoglie e conserva macchinari, strumen- ospita monache benedettine facenti capo al Priore ti, accessori e prodotti, ma la sua collezione più rilevante è dell’Abbazia di Pontida. Numerosi sono gli elementi quella dalle macchine da torcitura, essenziali nell’industria dei che attrarranno la vostra attenzione: il contesto na- turalistico e paesaggistico di grande suggestione, filati di seta. A tal proposito, si segnala il grande torcitoio cir- la serena semplicità della sua architettura che colare idraulico risalente al 1815, la prima macchina complessa invita alla meditazione e alla preghiera, il prezioso mai costruita dall’uomo, capace di torcere molte centinaia di fili affresco raffigurante il Cristo Pantocratore nella se- contemporaneamente e in modo regolare. Si tratta di una ti- micupola dell’abside centrale. pologia giunta in Italia dal Medio Oriente all’epoca delle cro- Chiesa dei Santi Colombano e Gottardo ciate, comparsa per la prima volta a Lucca nel XIII secolo e Via S. Gottardo – 23885 Calco determinante nello sviluppo dell’industria moderna, oggetto di Per info: 039.9920252 (Parrocchia di Arlate) studio anche da parte di Leonardo. All’esterno, sul terreno an- 1010 11
In riva al Lago 2. Di qua e di là dell’Adda 3. da Abbadia a Lierna Lierna 17 Itinerari SiMPLe Ways Itinerari SiMPLe Ways Nella frazione di Somasca, sul territorio del co- mune di Vercurago, la Basilica di San Girolamo è un’altra importante testimonianza di devozio- ne popolare, legata alla figura di San Girolamo Emiliani, un soldato veneziano di origini facolto- se che nel 1525 si converte agli ideali di cari- tà cristiana dedicandosi soprattutto all’assisten- 4 4 21 Mandello del Lario za spirituale e materiale dei poveri e degli orfani. 22 Maggiana Accessibile da Somasca, vi è un percorso sacro con cappelle dedicate alla vita del Santo e la Scala Abbadia 3 Sacra che sale fino alla grotta. Raggiungibile a Lariana piedi dalla Valletta, qui un sentiero porta al Punti di Interesse Castello dell’Innominato di manzoniana me- 3 moria. Ai margini del nucleo storico di Somasca 21 - MUSEO MOTO GUZZI Mandello del Lario vi è il convento delle Suore Orsoline che ospita Casa Cittadini Le Sorgenti, un museo dedicato alla vita della Beata Caterina Cittadini. MUSEO TORRE DI MAGGIANA 22 - Maggiana - Mandello Santuario di S. Girolamo Emiliani del Lario Via Alla Basilica, 1 - 23808 Vercurago Per info: 0341.420272 www.santuariosangirolamo.org 17 Casa Cittadini Museo “Le Sorgenti” Tempo di visita consigliato: da 1 a 3 giorni Via S. Gerolamo, 42 - 23808 Vercurago Per info e visite: 0341.420373 www.orsolinesomasca.it Castello dell’Innominato P 1 sq ✎ Loc. Somasca - 23808 Vercurago La storia del Civico Museo Setificio Monti di Abbadia La- Per info: 0341.420272 riana inizia nel lontano 1818, quando l’omonima famiglia www.santuariosangirolamo.org di setaioli giunge nel piccolo borgo affacciato sul lago per impiantarvi una fabbrica dedicata alla torcitura della seta. La scelta di costruire l’edificio in prossimità dell’attuale via Il prodotto tipico tradizionale che potrete gustare in que- Nazionale, che collega Lecco alla Valtellina, fu in realtà de- sta zona è il pesce di fiume, in particolare cavedano e terminata dalla vicinanza di una derivazione del torrente trota, che possono essere cucinati in svariati e gustosissimi Zerbo, l’unico corso d’acqua presente in paese e fonte ener- modi. getica indispensabile per il funzionamento delle macchine. Per gustare questo prodotto consultare il sito: Frutto di un sapiente intervento di recupero e restauro, il mu- www.lakecomo.com/dove_mangiare seo rappresenta oggi un importante esempio di archeologia industriale, dove sono esposti arredi originali, attrezzature e Accoglienza: www.lakecomo.com/dove_dormire oggetti utilizzati per la lavorazione serica. Un tempo affiancato da una vera e propria filanda, per completare il ciclo di 12 13
In riva al Lago 3. da Abbadia a Lierna lavorazione della seta e e sociale del nostro Paese Itinerari SiMPLe Ways produrre direttamente in lo- nell’ultimo secolo: è il caso co la materia prima, oltre della mitica Norge del 1928, che da un dormitorio, un la prima gran turismo nella refettorio e alcuni piccoli ap- storia della motocicletta, partamenti per i lavoratori progettata da Carlo Guzzi in- migranti, il museo è collo- sieme al fratello Giuseppe, cato in ambienti che con- delle Guzzi serie Sport e GT servano ancora una forte degli anni Trenta, dell’Airone, impronta ottocentesca, co- ovvero la moto di media gliendo di sorpresa il visi- cilindrata più diffusa in Italia dal 1939 al 1957, o ancora del tatore grazie al grandioso Falcone, il sogno di tutti i motociclisti degli anni Cinquanta. torcitoio circolare posto ac- Ma Moto Guzzi è entrata nella storia anche per i veicoli che canto all’ingresso. Si tratta hanno caratterizzato la mobilità degli italiani nel dopoguerra, di un macchinario di 5 me- come la Motoleggera 65 (Guzzino) e il Galletto, reinventando tri di diametro e 11 metri il concetto stesso di moto sportiva con la V7 Sport, dotata di di altezza con un totale di un motore bicilindrico a V di 90°. Accanto a pezzi unici come 972 fusi, concesso in como- la prima motocicletta costruita da Carlo Guzzi nel 1919, la sola dato d’uso nel 1897 dal Mu- a portare la sigla G.P. (Guzzi-Parodi), e ad esemplari celebrati in tutto il mondo come la Otto Cilindri 500 del 1957, nata dal seo Tecnorama di Winterthur in Svizzera, completamente genio di Giulio Cesare Carcano, il museo propone anche una integro e funzionante per mezzo di un motore elettrico. Sul selezione di filmati storici intitolata “Il suono della passione”. retro dell’edificio, sono inoltre visibili le due ruote idrauliche in Adiacente all’esposizione, potrete scoprire infine la Galleria del ghisa e ferro che alimentavano tutti i macchinari della fabbrica, vento di Moto Guzzi, l’unico impianto a livello internazionale la più grande delle quali ha un diametro di ben 7 metri. per la prova aerodinamica dei motocicli. Civico Museo Setificio Monti Museo Moto Guzzi Via Nazionale, 93 – 23821 Abbadia Lariana Via Emanuele Vittorio Parodi, 57 - 23826 Mandello del Lario Orari di apertura: mercoledì e venerdì 15.00-17.00 / Orari di apertura: dal lunedì al venerdì 15.00-16.00 (nel domenica e festivi 9.30-12.30 / altri giorni su prenotazione mese di luglio: apertura dalle 14.30 alle 16.30) Per info, visite e laboratori didattici: Per info e visite: 0341.709237 0341.731241 Ufficio Segreteria - 0341.700381 www.motoguzzi.it www.museoabbadia.it P 1 sq Lungo la sponda orientale del Lago di Como, il “Sentiero del Viandante” è l’antica via commer- ciale che conduceva da Milano alla Svizzera, og- Il Museo Moto Guzzi raccoglie una ricca collezione di oltre gi occasione unica per riscoprire le bellezze ar- 150 pezzi fra moto di serie, moto sportive, prototipi sperimen- tistiche e naturali che punteggiano il litorale da tali e motori, che si alternano in un percorso cronologico a Lecco verso nord. Il sentiero sale a mezza costa testimonianza della gloriosa storia del marchio lariano. Nel da Abbadia Lariana fuori e dentro i centri abi- cuore della vecchia fabbrica di Mandello del Lario, dove il mito tati fino a Colico, ai piedi della Valtellina. dell’Acquila nasce nel 1921, l’area espositiva riservata alle www.leviedelviandante.it moto di serie offre uno spaccato dell’evoluzione economica 14 15
In riva al Lago 3. da Abbadia a Lierna nella parte sommitale, oggi oc- Itinerari SiMPLe Ways cultate; compaiono inoltre feri- In posizione panoramica sull’antica strada costiera del toie verticali che sono da col- Lario Orientale detta “Sentiero del Viandante”, la chie- legare all’antico ingresso, un sa di S. Giorgio a Mandello del Lario presenta un’unica tempo posto al primo piano, aula con soffitto a capriate e abside quadrangolare con volta a crociera, la chiesa mostra una rara e unitaria come di consueto negli edifici concezione degli affreschi che coprono gran parte del- medievali di questo tipo. Altre le pareti, l’arco trionfale e il presbiterio: un ciclo che risa- finestre vennero inserite successivamente, a partire dal ‘500, le probabilmente al periodo dal 1475 al 1485. Impor- conferendo alla struttura un aspetto omogeneo nel disegno tante manifestazione di devozione mariana nella pro- complessivo. A interventi di restauro risale la suggestiva ter- vincia di Lecco, il Santuario della Beata Vergine del razza posta sulla sommità, dalla quale si gode uno splendido Fiume presso la foce del Meria, sempre a Mandello, viene fondato nel 1624 a seguito di un evento mira- panorama del lago e della sottostante cittadina di Mandello. coloso, divenendo poi oggetto di numerose donazioni Nei vari piani all’interno si trovano gli ambienti originari (tra da parte della nobiltà locale. Alla pianta ottagonale so- cui uno con interessante soffitto dipinto): in essi è collocato vrastata da una cupola con lanterna, negli anni suc- attualmente il Museo, che racconta e illustra, attraverso oggetti cessivi vengono aggiunti l’elegante porticato a 9 arca- e immagini che risalgono alla fine dell’800 e alla prima metà te e le 14 cappelle barocche della Via Crucis, situati nella piazza antistante l’edificio. La decorazione pitto- del secolo successivo, le vicende di Maggiana, i modi di vita e rica del santuario è interamente dedicata all’esalta- di lavoro delle comunità che abitavano in queste zone, come zione della Vergine con opere di Agostino S. Agostino. pure una sezione dedicata alla processione del Venerdì Santo che si svolse fino alla metà degli anni Cinquanta. Sul territorio di Mandello sono presenti i seguenti percorsi: Itinerari della memoria, Le vie di Mandello ci ricordano, A P 1 ✎ piedi lungo la roggia, Torri nell’antico borgo. Museo della Torre di Maggiana detta del “Barbarossa” Il Museo della Torre di Maggiana detta del “Barbarossa”, Via della Torre di Federico, 2 - Maggiana - Mandello del Lario una delle meglio conservate nel territorio lecchese e intera- Per info e prenotazioni: 339.7391647 / 335.5470555 mente accessibile nei suoi cinque piani, è situata in suggestiva www.museotorremaggiana@gmail.com posizione nel centro abitato di Maggiana, attualmente nel ter- ritorio Comune di Mandello del Lario. Con la sua mole quadrata svetta in posizione dominante verso il lago, a controllo della Strada Ducale della Riviera lariana e in rapporto con il sistema Punta Grumo e Riva Bianca a Lierna sono fra le più di fortificazione della costa orientale del Lago di Como. La sua grandi spiagge libere del Lago di Como, adatte alla collocazione era strategica nei confronti anche di altri percorsi balneazione presso l’antico nucleo di Lierna. che conducevano verso la vicina Val Meria e i Piani Resinelli, ove si trovavano anticamente zone di pascolo e miniere. Ben- chè più volte rimaneggiata nel corso dei secoli, la Torre risale al secolo XII ed è forse da porre in relazione con i signori di Mandello. La sua denominazione risale al fatto che i restauri 1P ottocenteschi (1828) avrebbero portato alla luce una lapide, Giannino Castiglioni è la figura di maggior rilievo fra i nume- che indicava il riposo qui avvenuto dell’imperatore Federico rosi artisti che hanno soggiornato a Lierna. Il museo a lui dedi- Barbarossa nel 1158. E’ interessante ricordare che la tradizione cato è attualmente in fase di allestimento e destinato a racco- trasmette anche la presenza di un castello nella parte setten- gliere i calchi preparatori in gesso che gli eredi hanno gene- trionale del paese, che era collocato su un pendio non lontano. rosamente donato al Comune. Nato a Milano nel 1884 e ac- Situata all’interno di un piccolo cortile fortificato, la Torre pre- cademico di Brera, durante la sua lunga vita Castiglioni par- senta ancora la porta ogivale e traccia delle aperture originarie tecipa a numerose esposizioni nazionali ed estere, passando 16 17
In riva al Lago Varenna e Bellano, 3. da Abbadia a Lierna 4. dai borghi alla Grigna Bellano 23 dalle esperienze pittoriche Itinerari SiMPLe Ways Itinerari SiMPLe Ways giovanili a una totale dedi- zione all’arte scultorea, con una produzione particolar- mente prolifica che conta circa 700 opere, fra cui le monumentali sculture per il Palazzo del Parlamento a 4 2 13 Montevideo, la statua del Cri- Varenna Vezio sto Re all’Università Cattoli- ca di Milano e quella di Dan- Fiumelatte te nel cortile della Pinacoteca Ambrosiana, senza dimenti- 10 Esino Lario care i numerosi monumenti Punti di Interesse funebri nel Cimitero Monu- mentale, sempre a Milano, 2 o i Monumenti ai Caduti di Lecco e di Mandello del Lario. Castiglioni è inoltre coinvol- to nella direzione lavori dei cimiteri di guerra di Redipuglia, Grappa, Caporetto, Zara, Po- la e Timau, mentre innumerevoli sono le medaglie da lui 13 coniate in ricordo di personaggi famosi. La presenza dello scultore a Lierna risale ai primi anni del Novecento, quando LA CA’ DEI RADIO VECC 23 - Bellano nel suo studio in via Roma si occupa della progettazione 10 e risistemazione del cimitero locale dove oggi rimangono, oltre alla centrale chiesa di S. Michele, le sculture e i basso- Tempo di visita consigliato: da 1 a 3 giorni rilievi per le cappelle Micheli, Balbiani, Spada e Costa. Inte- ressato anche alla risistemazione del Municipio e di piazza IV Novembre, realizza la fontana per l’acqua di Val Onedo. Lo scultore si spegne nel 1971 a Lierna dove oggi ancora riposa. P sq ✎ Q Museo Giannino Castiglioni Per info: Comune di Lierna - 0341.740108 Nata da un antico monastero femminile di fondazione cister- Attualmente il museo è in fase di allestimento. È possibile cense dedicato a Maria Vergine, Villa Monastero a Varenna percorrere un itinerario che illustra i luoghi dove si deve il suo aspetto di dimora eclettica ai molti interventi di conservano opere dello scultore partendo dal cimitero. risistemazione che si sono sovrapposti in nove secoli di vita. Se alla famiglia valsassinese Mornico è attribuita la trasformazio- Il prodotto tipico tradizionale che potrete gustare in questa ne, avvenuta tra il 1609 e il 1645, del cenobio in residenza zona è il pesce di lago, in particolare lavarello e missoltino (agone essiccato), che possono essere cucinati in svariati e privata, la villa passa nel sec. XIX ad altri proprietari, fra cui gustosissimi modi. alcuni personaggi illustri del mondo milanese di fine Ottocen- Per gustare questo prodotto consultare il sito: to, come Carolina Maumari vedova Seufferheld, imparentata www.lakecomo.com/dove_mangiare ad Alessandro Manzoni. Acquistata dall’industriale tedesco Accoglienza: www.lakecomo.com/dove_dormire Walter Kees, che la ristruttura con particolare gusto nordico tra il 1897 e il 1909, la villa passa quindi ai De Marchi, milanesi 18 19
Varenna e Bellano, 4. dai borghi alla Grigna di origini svizzere, che nel Itinerari SiMPLe Ways 1939 la donano allo stato italiano affinché divenga be- P sq ✎ ne pubblico e sede di un museo. Grazie all’abbondan- Quasi di fronte a Villa Mona- za di testimonianze lasciate stero, con accesso adiacen- dai suoi proprietari, nei 14 te all’ufficio d’informazione ambienti della villa, dalla turistica di Varenna, il Mu- sala del bigliardo a quella seo Ornitologico e di Scien- della musica, dal salottino ze Naturali Luigi Scana- Mornico alla camera padro- gatta nasce per opera del- nale, avrete così la possibi- l’omonimo studioso di orni- lità di ammirare la raffina- tologia, malacologia e bota- tezza delle decorazioni e nica, il quale diede inizio a degli arredi, nonché la ric- una raccolta di esemplari del- chezza dei materiali e la va- l’avifauna stanziale e migra- rietà degli stili impiegati. toria del territorio. Per una Sede congressuale tuttora migliore comprensione del- attiva, Villa Monastero ha la collezione, basti pensare ospitato negli anni impor- alle peculiarità degli ecosi- tanti convegni a carattere stemi che circondano Va- scientifico, fra cui i corsi esti- renna, dove nel raggio di vi della prestigiosa Scuola pochi chilometri si passa Italiana di Fisica, con la pre- dall’ambiente montano (Par- senza di 60 premi Nobel. co Regionale delle Grigne) Circondata da un Giardino all’ambiente lacustre e palu- Botanico ricco di essenze stre (Piani di Spagna), tappa autoctone ed esotiche che obbligatoria nelle migrazioni attraverso la catena alpina. si estende per quasi due Provvisto di un’importante biblioteca scientifica, il museo conta chilometri sul fronte lago, la oltre 1.500 fra volumi, monografie e opuscoli, con esemplari villa permette di apprezzare di Historia Naturae risalenti al Settecento. Dopo un percorso in tutte le stagioni un’esplo- fra diorami e vetrine espositive, al secondo piano del museo sione di colori, forme e pro- vengono messi in evidenza gli aspetti evolutivi e di strategia di fumi. vita attuati dagli organismi, con alcuni esempi di nidificazione e deposizione delle uova. Casa Museo Villa Monastero e Giardino Botanico Museo Ornitologico e di Scienze Naturali L. Scanagatta Via G. Polvani, 4 – 23829 Varenna Via IV Novembre, 7 – 23829 Varenna Orari di apertura: 1 marzo - 31 luglio e 1 settembre - Orari di apertura: dal 1 aprile al 30 ottobre da martedì a 2 novembre; venerdì, sabato, domenica e festivi 9.30-19.00 sabato 10.00-12.00 / 15.00-17.00; domenica 10.00-12.00 / 1 agosto - 31 agosto, tutti i giorni 9.30-19.00 Per info: 0341.830367 Per info, visite guidate e laboratori didattici: 0341.295450 infoturismo@comune.varenna.lc.it www.villamonastero.eu www.varennaturismo.com 20 21
Varenna e Bellano, 4. dai borghi alla Grigna Salendo da Varenna, il Itinerari SiMPLe Ways Castello di Vezio nel ter- ritorio di Varenna e posto Borgo pittoresco e ricco di monumenti, meta turi- sul sentiero del viandante stica apprezzata per gli scorci paesaggistici e ar- (pag. 15) è considerato fra chitettonici, Varenna presenta un impianto tipica- i più belli del Lago di Como. mente romano, per l’organizzazione dello spazio Si tratta di una fortificazione e la sua divisione in insulae. Probabilmente la più medievale dall’origine in- antica del borgo, situata in pieno centro storico, la chiesa di S. Giovanni Battista era soggetta alla certa, forse legata alla figu- Canonica di Monza già nel 1143. Nella navata uni- ra della regina Teodolinda, ca di impianto romanico, nel corso dei restauri pro- sviluppata attorno a una torre quadrata con merlatura e mossi negli anni Sessanta sono apparsi importanti ponte levatoio. La cinta muraria presenta alcune torri aperte frammenti di affresco fra cui un S. Giorgio a cavallo mentre altri ruderi si delineano fra i pianori e gli ulivi della e un S. Giovanni Battista, risalenti alla metà del collina. Al suo interno, il castello è noto per ospitare un Trecento. Nella zona absidale, si possono ammirare centro di allevamento di rapaci, con la possibilità di assistere invece un’Annunciazione, il Redentore tra la Madon- al volo libero e alle diverse fasi di addestramento di questi na e il Battista, la Visitazione e il Battesimo di Cristo, superbi animali. Varcando invece le mura che circondano tutti di fattura cinquecentesca. Edificata in pieno la torre principale, si trovano i resti di un avamposto mi- periodo medievale, la chiesa prepositurale di S. Gior- litare utilizzato già in epoca longobarda quale punto di gio affacciata sull’omonima piazza è invece un chia- avvistamento mentre, tornando al giardino degli ulivi, un ro esempio di chiesa a “sala”, dove lo spazio è ampio, sentiero in discesa conduce nella parte sud del castello fino caratterizzato da tre navate separate da piloni cilin- all’ingresso dei sotterranei, avamposto della linea difensiva drici, e non orientato in direzione del presbiterio. A Cadorna. una prima fase decorativa appartengono il notevo- Castello di Vezio le S. Cristoforo dipinto in facciata, un frammento dell’Inferno sulla controfacciata e due figure che pro- Frazione di Vezio – 23828 Perledo - Varenna babilmente rappresentano Papa Gregorio Magno e Per info e visite: 348.8242504 la regina longobarda Teodolinda, promotrice di un www.castellodivezio.it piano di cristianizzazione del Lario. Nell’interno, par- ticolarmente interessante è poi il polittico di Gio- vanni Pietro Brentani del 1467: si tratta infatti di una delle poche pale lombarde complessivamente inte- Dalla piazzetta su cui si affaccia la Chiesa di S. Antonio gre, di matrice tardo-gotica con influssi della cultura Abate di Perledo, l’antico “Sentiero degli Scabium” ligure. Nella seconda cappella sinistra si conserva la nel borgo di Vezio, oggi parte del “Sentiero del Vian- pala d’altare della chiesa dell’antico monastero di dante” (pag. 15), vi condurrà in discesa fino al cimitero S. Maria, ora Villa Monastero. Oltre ai luoghi di cul- di Varenna: sulla sinistra, seguendo l’indicazione per to, Varenna offre prestigiose architetture quali Villa la sorgente del Fiumelatte, raggiungerete la grotta da Cipressi, adiacente a Villa Monastero e formata da cui nasce il fiume, così chiamato a causa del biancore edifici costruiti tra il XVII e il XIX secolo, e l’Hotel delle sue acque che scorrono impetuose e con ritmo Royal Victoria, un tempo filanda e albergo dal 1838, alterno per un gioco di sifoni naturali. Tornando quindi dove fra i molti personaggi illustri sembra aver tro- sul sentiero principale e continuando la discesa, una vato ospitalità anche la regina Vittoria d’Inghilterra. piacevole passeggiata fra vigne e muri a secco vi ri- Di fronte si trova la Sala Polifunzionale “Rosa e porterà nel centro di Varenna. Marco De Marchi”, centro convegni e esposizioni. 22 23
Varenna e Bellano, 4. dai borghi alla Grigna due nuclei abitativi di Esino Itinerari SiMPLe Ways Lario (“Crès” di origine celti- P sq ca e “Piasch” di origine ro- mana), la collezione del mu- La raccolta museale, inaugu- seo conserva il più antico rata nel 2014 a Bellano lungo segno della presenza del- la strada provinciale di fianco l’uomo sulle pendici delle alle scuole comunali, acco- Grigne: una freccia di selce glie ed offre al visitatore un eneolitica rinvenuta nella impressionante numero di rocca di Baiedo a Pasturo, radio e grammofoni d’epoca probabilmente originaria del raccolti da Paolo e Rina Pa- Caucaso e giunta sino a noi natti in cinquant’anni di au- con le migrazioni delle tribù tentica passione. Lo spazio museale è organizzato in sei se- predatrici che si mantene- zioni disposte in ordine cronologico: l’area dedicata a Gugliel- vano in alta quota sulle valli mo Marconi, quella dedicata alle radio americane, la sezio- paludose. Se nella sala del- ne del ventennio fascista, dei grammofoni con i dischi, quella l’archeologo sono visibili una del dopoguerra con i primi registratori a fili, e infine il re- tomba celtica, un corredo fu- parto anni Sessanta. Tra i rari cimeli radiofonici spicca la pri- nebre di provenienza roma- ma radio Marconi del 1923, la Milan Radio del 1929, un gram- na, armi, monili e monete, mofono datato 1897 con il primo disco di cartone, un grammo- nella sala dedicata agli at- fono Edison a rulli di cera e numerosi dischi in vinile con canzoni trezzi di vita quotidiana si degli anni Cinquanta e molti altri strumenti, tutti funzionanti. possono osservare alcuni La Ca’ dei radio vecc strumenti di lavoro utilizzati sino ai primi decenni del Novecen- Via Manzoni 7 - 23822 Bellano to, ovvero oggetti legati all’agricoltura e all’allevamento, alla Orari di apertura: da maggio ad agosto da martedì a dome- produzione di burro e formaggio, alla filatura della canapa e alla nica 10.00-12.30, 14.30-19.00; da settembre ad aprile sa- tessitura della lana. Ma anche una ricostruzione del tradizionale bato e domenica 10.00-12.30, 14.30-19.00 (altri giorni su “Casel”, tipica struttura montana che permette di comprendere prenotazione, tel. 331 8054154) come si svolgeva la vita in una baita sui maggenghi, le sedi di alpeggio in alta quota utilizzate durante la stagione estiva. Museo delle Grigne P sq ✎ Piazza Petro Pensa, 4 – 23825 Esino Lario Orari di apertura: luglio-agosto; mercoledì 18.00-19.00, venerdì 20.30-22.00 e domenica 10.30-12.00 Trascorrere qualche ora al Museo delle Grigne di Esino Lario Per info, visite e laboratori didattici: 0341.860111 significa ripercorrere la storia del territorio esinese, ma anche www.museodellegrigne.it; www.ecomuseodellegrigne.it scoprire i grandi eventi geologici che hanno reso abitabile Il prodotto tipico che potrete gustare in questa zona è il nostro pianeta. Le scogliere calcareo-dolomitiche delle Gri- il prezioso olio extravergine di oliva Laghi Lombardi gne e le loro propaggini hanno infatti rivelato una straordi- coltivato con metodi tradizionali, la cui la produzione è naria ricchezza di molluschi di ogni dimensione, attrazione sin molto ricercata. dal secolo scorso per scienziati e paleontologi provenienti Per gustare questo prodotto consultare il sito: da tutto il mondo. Composta da reperti archeologici, fossili, www.lakecomo.com/dove_mangiare pietre locali, esemplari della fauna e della flora del territo- Accoglienza: www.lakecomo.com/dove_dormire rio, oggetti etnografi che testimoniano la diversa origine dei 24 25
L’alto Lago 5. tra storia e natura levamento, la cerealicoltura Itinerari SiMPLe Ways e la viticoltura. Senza di- menticare tutte quelle atti- 4 Colico vità artigianali, spesso pra- 8 ticate fra le mura domesti- 4 che, come la lavorazione della lana, quella del ferro, del legno o del cuoio. Un ulteriore allestimento è infi- ne dedicato alle mansioni tipicamente femminili, con un’interessante raccolta di Dervio macchine da cucire e stru- menti per la filatura della 8 lana, dono dei colichesi. Cir- 4 condato da un ampio spazio erboso con un angolo adibi- to a orto per la coltivazione tra Varenna, Dervio, Vestreno, Sueglio, Introzzo, Colico di erbe officinali, il museo Riserva Naturale Pian di Spagna - Comuni dell’Alto Lago (CO) è inoltre impegnato nella custodia di beni immateriali quali il culto religioso, il ruolo della donna, i rapporti Tempo di visita consigliato: da 1 a 2 giorni familiari e generazionali, i proverbi, le leggende, i riti e le consuetudini che ca- P 1 sq ✎ ratterizzavano la comunità locale. A Villatico, frazione di Colico, il Museo della Cultura Conta- Museo della Cultura Contadina dina accoglie una ricostruzione fedele della casa contadina fra Via Campione, 21 - 23823 Colico Otto e Novecento, a cominciare dalla grande cucina a piano Orari di visita: da giugno a settembre 14.30-17.30/ altri terra, riscaldata dal camino e provvista di una credenza con giorni su prenotazione le suppellettili per preparare e consumare i pasti, un tavolo Per info, visite e laboratori didattici: 339.5289163 attorno al quale si riuniva tutta la famiglia, una cassapanca www.museocontadinocolico.it per la conservazione degli alimenti e una per sedersi attorno al focolare. Nella stanza adiacente, è visibile anche la camera con il letto matrimoniale in ferro battuto e corredato da ma- terasso in bratteee, lenzuola, coperte e copriletto. Mentre nel P sq ✎ guardaroba sono appesi abiti e accessori d’epoca e una cas- sapanca custodisce una preziosa dote matrimoniale in lino. Il Complesso storico del Forte di Montecchio, costruito Proseguendo al piano terra, il museo vi offre la possibilità di tra il 1912 e il 1914 a Colico compare fra le opere difensive scoprire le principali attività agro-silvo-pastorali del territorio, più grandi e meglio conservate in Europa, ben inserito nel che comprendono la fienagione, la lavorazione casearia, l’al- sistema della frontiera nord, la cosiddetta “Linea Cadorna” 26 27
L’alto Lago 5. tra storia e natura edificata per la Grande Guerra, e caratterizzato da alte mura Itinerari SiMPLe Ways in granito lavorato, numerosi ambienti e camminamenti sot- Il tratto orobico della linea difensiva “Occupazione terranei, tra cui una polveriera scavata all’interno della roccia Avanzata Frontiera Nord”, detta anche “Linea Ca- per oltre 60 metri. Il Forte conserva ancora intatti i quattro dorna”, presenta le tipiche caratteristiche della for- cannoni originali di 149 mm modello Schneider in postazione tificazione di montagna: imprese e maestranze civi- girevole sotto cupola corazzata, l’impianto elettrico e il com- li, con l’ausilio di manodopera militare della Milizia plesso sistema di aspirazione dei fumi. Capaci di una gittata Territoriale, realizzarono chilometri di trincee, piccoli ricoveri scavati faticosamente in roccia, piazzole e di oltre 14 chilometri, gli imponenti cannoni erano in grado caverne per mitragliatrici e ampi sbarramenti di filo di controllare la bassa Valtellina, la bassa Valchiavenna e la spinato. Dietro a questa linea continua, si trovano porzione settentrionale del Lago di Como, grazie a una collo- poi casermette, osservatori blindati, piazzole, case- cazione mirabile che gode di uno splendido panorama sull’alto matte e possenti cannoniere in caverna, come le Lario, lasciando spaziare la vista al Lago di Mezzola, alla foce imponenti batterie numero 109 e 110 a Locotocco dell’Adda e al Monte Legnone. Trasformato in polveriera negli nel comune di Sueglio. Dalle rocce sovrastanti il anni Cinquanta, il Forte fu interessato da alcuni lavori di risi- castello di Corenno Plinio, nel Comune di Sueglio, stemazione con l’aggiunta di riservette nella parte sommita- le trincee si snodavano seguendo tutta la linea di le della collina, un complesso sistema antincendio, un nuovo in- cresta, interessando Vestreno, Sommafiume, Roc- gresso con corpo di guardia, garitta e cavalli di Frisia, oltre a uno colo Artesso e Roccoli Lorla, mentre sulla cima stabile d’abitazione ester- del Monte Legnoncino, proprio sopra a Colico, era no chiamato “Casa del ma- stato ricavato un osservatorio in caverna. resciallo”. Rimasto in servi- Linea Cadorna zio per molti anni, fino alla Per info: 0341.910144 (Comunità Montana Val- demilitarizzazione definitiva sassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera); avvenuta nel 1981, il Forte www.museograndeguerra.com era troppo lontano dal fron- te combattuto per prendere parte alle azioni belliche; Sempre nel territorio di Colico, dalle cascine di Monteggiolo tuttavia, il 27 aprile 1945, i incomincia il viottolo che s’inerpica su un fianco del colle: è lo cannoni spararono per bloc- stesso che percorreva la truppa per raggiungere le fortificazioni care l’autocolonna tedesca spagnole, distrutte nel 1796 per ordine di Napoleone Bona- che, sulla sponda opposta parte allo scopo di facilitare i rapporti diplomatici con i Gri- del lago, stava riparando in gioni. Edificato all’inizio del Seicento dall’allora governatore Germania dopo aver lasciato spagnolo di Milano, Don Pedro Enriquez de Acevedo, conte di Mussolini a Dongo. Fuentes de Valdepero, il Forte di Fuentes sorge sul Montec- Forte di Montecchio chio est, in posizione strategica per controllare il confine sviz- Via alle Torri – 23823 Colico zero. Già completa nelle sue parti fondamentali, nel 1606 la Orari di apertura: da marzo fortezza ospita le prime guarnigioni: ben otto compagnie di a novembre; sabato, dome- fanteria, duemila guastatori e venti pezzi di artiglieria, rinforza- nica e festivi 10.00-18.00 / ti in seguito da altri otto pezzi. Importante testimonianza dell’al- agosto tutti i giorni 10.00- to lago, vi si accede attraverso la Porta Principale, l’apertura 18.00 più ampia e centrale destinata al transito dei carri, affiancata Per info, visite e laboratori da un’apertura laterale per il passaggio dei pedoni. All’interno, didattici: 0341.940322 la Piazza d’Armi si estende su 5.000 metri quadri circondati www.fortemontecchionord.it da vari edifici, fra cui il Palazzo del Governatore e le canno- 28 29
L’alto Lago 5. tra storia e natura niere in cemento armato per pezzi di medio calibro che pun- Itinerari SiMPLe Ways tano le direttrici della Valchiavenna e della Valtellina, risalen- Giustina, la cui abside è ancora conservata. Leg- ti al primo conflitto mondiale. Sono presenti inoltre i resti germente arretrata rispetto al lato occidentale del monastero, la chiesa è costruita secondo lo sche- di una chiesa dedicata a S. Barbara, patrona degli artiglieri: ma tradizionale dell’architettura benedettina me- una raffinata costruzione con due cappelle laterali. Chiara- dievale: rivolta a Oriente, presenta una forma ret- mente leggibile nelle sue strutture e infrastrutture, la fortezza tangolare, con i muri esterni in pietra locale e una comprendeva poi gli alloggiamenti dei soldati, il mulino con il facciata sobria ed essenziale. All’interno, una na- forno, le cisterne per l’acqua e i magazzini sotterranei. vata unica con lunghe pareti in pietra scura e sof- Forte di Fuentes fitto in legno si conclude in un’abside semicircolare, Per info e visite: 0341.940322 dove al centro del catino è possibile ammirare un Cristo Pancreatore. Di particolare pregio, anche il www.fortedifuentes.it famoso ciclo dei mesi, un affresco sulla parete si- nistra con la rappresentazione delle più note atti- vità contadine. Costruito nel XIII secolo da Bonac- corso di Gravedona, il chiostro è uno splendido Posto all’imbocco di Valtellina e Valchiavenna, il Pian esempio di architettura romanico-lombarda con di Spagna è un’ampia spianata che unisce il Lago forma quadrangolare irregolare, evocazione sim- di Mezzola con il Lago di Como dando vita a una bolica dei quattro elementi dell’universo come dei zona umida di grande interesse naturalistico, uno punti cardinali. Luogo del silenzio e del dialogo con dei punti di più breve attraversamento dell’arco Dio, il chiostro presenta finestre con archi a tutto se- alpino e crocevia di importanti rotte migratorie del- sto che poggiano su capitelli e colonnine; al centro, l’avifauna. Luogo ideale per la nidificazione di molti la fonte e l’albero rappresentano invece la fonte del- uccelli, offre una cornice notevole per gli amanti le delizie e l’albero della vita del paradiso terrestre. della natura che vogliono trascorrere una giornata Abbazia di S. Nicolò in tranquillità, approfittando anche della vicinanza Via Abbazia di Piona, 55 - 23823 Colico di importanti località turistiche. Per info e visite: 0341.940331 Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola www.abbaziadipiona.it Via Della Torre 1/A – 22010 Sorico (Co) Per info: 034.484251 / www.piandispagna.it In località Robustello, presso Colico, poche decine di metri dopo il guado del torrente Inganna, si im- Posto al vertice della penisola di Piona, il complesso bocca la carrozzabile per Fontanedo e attraverso abbaziale dell’XI secolo dedicato a S. Nicolò, pro- un sentiero pressoché pianeggiante si raggiunge l’o- tettore dei naviganti, sorge ai piedi dei monti Le- monima torre, edificata nel 1357 per volere di Ber- gnone e Legnoncino sulla collina di Olgiasca. Un nabò Visconti, forse potenziando una struttura già luogo abitato sin dall’Antichità, come sembra con- esistente. Su un punto dominante dello sperone che fermare il ritrovamento, nell’attuale chiesa mo- scende dal versante nord del Monte Legnone, la nastica, di un’urna sepolcrale dedicata a “Festina”, torre aveva lo scopo di salvaguardare l’importante probabilmente risalente al III-IV secolo. Del 616 è via di comunicazione della “Scalottola”, oggi nota invece l’edificazione, per volere di Agrippino, ve- come “Sentiero del Viandante”. Costruita con grossi scovo di Como, di un piccolo sacello dedicato a S. conci di pietra, al pian terreno era priva di aperture, 30 31
L’alto Lago Sui Monti della Muggiasca, 5. tra storia e natura 6. Val Varrone e Piani Resinelli 4 Itinerari SiMPLe Ways Premana Itinerari SiMPLe Ways per evitare l’ingresso di eventuali assalitori, mentre 12 la porta vera e propria si trovava al piano superiore, raggiungibile solo attraverso una scala in legno che Giumello poteva essere ritirata all’occorrenza. Attorno alla torre, un piccolo borgo fortificato con forni, scuderie, fienili, pozzo e cappella discretamente conservati 7 Vendrogno forma un insieme di grande suggestione. 16 Piani Resinelli Nei pressi di Dervio, il borgo fortificato di Corenno Plinio è annoverato fra i più caratteristici del Lario, Punti di Interesse formato da antichi edifici che si arrampicano in cor- MUU- MUSEO DEL LATTE E DELLA STORIA DELLA data serrata su uno staglio della rupe, fra ripide 7 viuzze ricavate nel vivo della roccia e una spiaggetta a lago con un minuscolo molo, il solo spazio conces- so dallo scoglio. Domina l’insieme l’imponente ca- 12 stello eretto nella seconda metà del Trecento dalla nobile famiglia Andreani, a cui Corenno era stata 16 ceduta nel 1277 dall’arcivescovo di Milano: un ca- stello-recinto destinato al ricovero della popolazio- Tempo di visita consigliato: da 1 a 3 giorni ne nei momenti di maggior pericolo, con una solida torre quadrata radicata al nudo scoglio, a cui solo in seguito sono state aggiunte le mura merlate provviste delle due torri a vela. Custode di tre sepol- sq ✎ ture monumentali in marmo degli Andreani, risa- lenti al XIV secolo, il borgo ospita inoltre la parroc- Situato nel cuore dell’abitato di Vendrogno, Il Museo del chiale dedicata a S. Tommaso di Canterbury, una Latte e della storia della Muggiasca occupa i locali della delle poche chiese rimaste con questa dedicazione, ex latteria turnaria, per quasi un secolo adibiti alla raccolta, i cui affreschi costituiscono una preziosa testimo- alla lavorazione e alla trasformazione artigianale del latte, di nianza della vita religiosa e devozionale della co- munità locale. cui si conserva in larga parte l’architettura originaria. Con una collezione che comprende oltre 400 pezzi tra documenti e reperti, il museo propone un percorso di visita attraverso la strumentazione completa della latteria, esposta nelle quattro Il prodotto tipico che potrete gustare in questa zona è la sale che costituivano la zona lavoro al piano terra dell’edificio. castagna, in passato cibo importantissimo che si poteva raccogliere nei boschi, indispensabile nella dieta dei più Dopo la pesa e la verifica della densità, il latte appena munto poveri per l’elevato contributo calorico. veniva infatti portato nel cosiddetto “Sit del lacc”, ancora oggi il locale più fresco dell’edificio, dove era filtrato e lasciato ripo- Per gustare questo prodotto consultare il sito: sare, finché non si separavano la panna, utilizzata per produrre www.lakecomo.com/dove_mangiare il burro, dalla parte meno grassa, usata invece per la prepara- Accoglienza: www.lakecomo.com/dove_dormire zione dei formaggi. Nella sala della lavorazione, che poteva contare su una temperatura costante garantita dalla legna che 32 33
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