D ONNE CHIESA MOND O - Istituto Toniolo
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DDONNE ONNECHIESA CHIESAMOND MONDOO MENSILE MENSILE DELL’OSSERVATORE DELL’OSSERVATORE ROMANO ROMANO NUMERO 103 NUMERO 103 SETTEMBRE 20212021 SETTEMBRE CITTÀ CITTÀ DELDEL VATIVAT CANICOANO
Numero 103 settembre 2021 LE IDEE Parità I l contributo delle donne alla vita della Chiesa ha molte sfumature, che nella concretezza di vite vissute diventano evidenti ed esem- plari, capaci oggi di indicare un cammino per rigenerare la Chiesa, e non solo. Dopo aver raccontato le samaritane e le ribelli profeti- che, oggi proponiamo un viaggio attraverso grandi amicizie spiri- tuali tra uomo e donna, a dimostrazione che il lavoro comune e correspon- sabile, il “combinato disposto” inclusivo, è sempre fecondo nella vita della Chiesa. Spesso sono proprio queste “coppie” che hanno avviato processi innovatori. Raccontiamo alcune storie che hanno segnato momenti diversi della storia millenaria della Chiesa. Sono relazioni sempre intense e ricche: siano espressioni di un amore spirituale come tra Chiara e Francesco, fraterno come tra Scolastica e Benedetto, assoluto come tra Eloisa e D ONNE CHIESA MOND O Abelardo. E sono interessanti avventure anche umane tra personalità di- stanti: pensiamo alla energica Giovanna di Chantal seguace e allo stesso Mensile de L’Osservatore Romano tempo ispiratrice di Francesco di Sales; o, in tempi più recenti, alla cal- ma e solare Romana Guarnieri convertita al cattolicesimo dall’inquieto e Sito Web tormentato don Giuseppe De Luca. WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/IT/ D ONNE-CHIESA-MOND O.HTML È importante riparlare di queste straordinarie amicizie della storia del cristianesimo perché, sia pure con accenti diversi, misurati con la cultura Edizioni del loro tempo, sono sodalizi basati sulla parità. Sono testimonianze di Inglese un ordine diverso nei rapporti, in cui c’è il riconoscimento reciproco del- WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/EN/ la stessa dignità, apprezzato sia dalle gerarchie che dal mondo. A volte WOMEN-CHURCH-WORLD.HTML in queste coppie è proprio la leadership femminile quella che spicca. Spagnolo Pensiamo alla energia con cui Armida Barelli ha sostenuto i progetti di WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/ES/ Agostino Gemelli, fondando con lui e gestendo la Università Cattolica. MUJERS-IGLESIA-MUND O.HTML Queste esperienze sono laboratori. Queste donne e questi uomini Francese hanno lavorato a un progetto comune dandosi fiducia, stimandosi. E WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/FR/ questo progetto lo hanno messo a disposizione della loro chiesa. FEMMES-EGLISE-MONDE.HTML Dal loro confronto sono scaturiti approfondimenti, confronti spiri- Portoghese tuali e teologici. Dalla forza della loro amicizia è germogliato un impe- WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/PT/ gno sociale, rivolto all’uomo qui ed ora, sulla terra, e sono nate organiz- MULHER-IGREJA-MUND O.HTML zazioni che hanno aiutato la Chiesa a cambiare approccio nell’affrontare Tedesco le piaghe del mondo: pensiamo a quello che hanno realizzato due gigan- WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/DE/ ti della carità come Luisa di Marillac e Vincenzo de’ Paoli. FRAUEN-KIRCHE-WELT.HTML È importante riparlarne perché è una ricchezza che rischia di smarrir- Polacco si. Perché alcune delle questioni poste interrogano anche la Chiesa di WWW.OSSERVATOREROMANO.VA/PL/ oggi. Perché alla alleanza tra uomo e donna “Dio ha affidato la terra” KOBIETY-KOSCIOL-SWIAT.HTML (Sinodo per i giovani, 13). (DCM) D ONNE CHIESA MONDO 1
7 16 4o D ONNE SS OMMARIO OMMARIO CHIESA 3737 MOND O COMITATO DI DIREZIONE LE IDEE SGUARDI DIVERSI FONDATORI Ritanna Armeni Francesca Bugliani Knox Parità Il dono di Chiara Armida Barelli Elena Buia Rutt Yvonne Dohna Schlobitten A PAG. 1 ALESSANDRA SARCHI A PAG. 16 e Agostino Gemelli Chiara Giaccardi INCOPERTINA PASSIONI Shahrzad Houshmand Zadeh SILVIA GUIDI A PAG. 34 Amy-Jill Levine Graphic novel Abelardo ed Eloisa SUORE Marta Rodríguez Díaz Giorgia Salatiello per una donna moderna ADRIANA VALERIO A PAG. 20 L’eremita Blandina e il Volto Carola Susani Rita Pinci (coordinatrice) YVONNE D OHNA SCHLOBITTEN A PAG. 5 ANIME ELETTE Santo di Manoppello INAGENDA IN REDAZIONE LILLI MANDARA A PAG. 37 Giovanna di Chantal Appuntamenti di settembre OSSERVATORIO Giulia Galeotti e Francesco di Sales Silvia Guidi VALERIA PENDENZA A PAG. 5 ELISA CALESSI A PAG. 22 Leadership femminili Valeria Pendenza QUESTIONI APERTE SPUNTI DI RIFLESSIONE LUCIA CAPUZZI A PAG. 40 REALIZZATO INSIEME A La questione femminile Elisa Calessi, Lucia Capuzzi nella Chiesa indiana Alleanza per un progetto Laura Eduati, Romilda Ferrauto Federica Re David ELENA DI DIO A PAG. 6 GIORGIA SALATIELLO A PAG. 24 FESTE LITURGICHE GRANDI INTESE COPERTINA Anna Milano LIBRI Natività di Maria Romana Guarnieri IMPAGINAZIONE e 25° Congresso mariologico e Giuseppe De Luca Discanto, una seconda Marco De Angelis A PAG. 7 EMMA FATTORINI A PAG. 26 voce per «Fratelli tutti» PUBBLICAZIONE ON LINE Marco Sinisi TEMA DEL MESE SODALIZI A PAG. 4 ORGANIZZAZIONE Le grandi amicizie spirituali Adrienne von Speyr Vite riflesse: Piero Di Domenicantonio tra uomo e donna e Hans Urs con Balthasar Edith Stein e la filosofa CONTATTI CETTINA MILITELLO A PAG. 8 ELENA BUIA RUTT A PAG. 30 A PAG. 29 Redazione FONDATORI redazione.donnechiesamondo.or@spc.va COPPIE CONIUGALI Scolastica e Benedetto, Storie di donne resilienti Abbonamenti Chiara e Francesco Raissa e Jacques Maritain osservatoreromano.it/pages/abbonamenti.html A PAG. 39 abbonamenti.donnechiesamondo.or@spc.va CRISTIANA D OBNER A PAG. 12 GIORGIA SALATIELLO A PAG. 32 D ONNE CHIESA MONDO 2 3 D ONNE CHIESA MOND O
INAPERTURA INCOPERTINA Una seconda voce pensante e libera Graphic novel per una donna moderna per «Fratelli tutti» di Yvonne Dohna Schlobitten L «D iscanto», edito dalle Paoline, è scritto da Maria Cri- scimento della importanza dell’enciclica, aveva a copertina è dedicata a un’immagine della graphic novel sulla storia stina Bartolomei , Emanuela Buccioni, Gabriella Caramo- l’intento dichiarato di aprire una interlocuzione di Armida Barelli, co-fondatrice con padre Agostino Gemelli dell’Uni- re, Antonella Casiraghi, Asmae Dachan, Carla Danani, con essa da parte delle donne, che la valorizzasse- versità Cattolica del Sacro Cuore. I nuovi media, come pure i fumetti Rosanna Fersini, Marisa Forcina, Shulamit Furstenberg ro, ripensandone e riprendendone i nuclei di con- della graphic novel nello stile di Toulouse-Lautrec, i graffiti e i murales in- Levi, Silvia Giacomoni, Lidia Maggi, Luciana Miriam tenuto a partire dalle loro competenze e dalla troducono a un linguaggio immediato, che attira lo sguardo delle nuove ge- Mele, Lilia Sebastiani, Grazia Villa, Rosanna Virgili. Ecco esperienza femminile del mondo. Entro la condi- nerazioni attente ai processi di modernizzazione della società e della Chiesa. la presentazione firmata da Bartolomei e Virgili, che sono visione di tale orientamento di fondo, ognuna La modernità della fondatrice della Gioventù Femminile Cattolica si rispec- anche le editor del libro. che avesse aderito era libera di scrivere sui temi e chia nella grafica dei fumetti del volume curato da Tiziana Ferrario e illu- I nel modo a lei più congeniale. strato da Giancarlo Ascari e Pia Valentinis. Le figure iconiche, ridotte al mi- l volume offre quindici voci di donne Fin dall’inizio è stato chiaro e condiviso da nimo, isolate ma individualizzate, quasi-frontali e illuminate in modo unifor- che, in diversi mondi, dialogano con tutte che non si sarebbe costruito un progetto en- me sono caratterizzate da un fortissimo contrasto di colori. Padre Gemelli è l’enciclica Fratelli tutti, offrendo commen- tro il quale collocare i contributi. Una scelta non rappresentato in grigio e la protagonista in un luminoso rosso chiaro, a voler ti, echi, risonanze, ripresa di temi, in di- di comodo, anzi per certi aspetti rischiosa, in sottolineare la reciprocità tra i due sessi e la complementarità tra fede e ra- versi generi letterari. Sono donne di dif- quanto avrebbe potuto avere come esito una rac- gione. ferenti orientamenti: credenti di diverse confes- colta non solo ricca di differenze e varietà, ma sioni cristiane e diverse religioni, non credenti, o, frammentaria e disomogenea, priva di un riferi- meglio, credenti nell’umano; tutte, comunque, mento che desse unità pur nella non uniformità «pensanti», secondo la distinzione che il cardina- di stili, interessi e vedute. Ma il positivo era che le Carlo Maria Martini segnalava come molto più in tal modo si sarebbe data libera voce alle don- INAGENDA significativa di quella tra credenti e non credenti; ne, consentendo loro di interagire in autonomia sono laiche e religiose; teologhe, bibliste, scrittri- con le sollecitazioni dell’enciclica. Per questo il ci, filosofe, scienziate, umaniste. Parecchie di loro libro non ha delle curatrici; solo due editors: ossia Corso di Teologia delle donne dialogo al tempo della pandemia». Organiz- si conoscevano già, ma non poche si «incontra- due delle contributrici che si sono rese disponibi- A partire dal 1° settembre iscrizioni al secon- za il Laboratorio Scienza e Fede della diocesi no» per la prima volta solo nel libro. Questo com- li a tenere le fila, mantenere i contatti con autrici do Corso di Teologia delle donne promosso di Trieste, in collaborazione con la Facoltà posito coro è frutto della adesione a una proposta ed editrice, individuare i nuclei intorno ai quali dal Coordinamento delle teologhe italiane. teologica del Triveneto, e con l’Associazione inizialmente lanciata a un ampio gruppo di teolo- raggruppare gli apporti, teologica italiana ghe cattoliche, maturata senza intervenire su di Beatificazione di suor Elisabetta Czacka poi in prospettiva di un essi. La disponibilità Elisabetta Czacka (al secolo Rosa) nacque a Le donne leggono la Bibbia allargamento in senso delle Paoline — una casa Bila Tserkva (oggi Ucraina) il 22 ottobre All’interno della rassegna d’incontri con l’edi- ecumenico, interreligio- editrice le cui responsa- 1876. Morì il 15 maggio 1961 a Laski (Polo- toria religiosa Ascoltare, Leggere, Crescere si so e interculturale, in bili sono donne — a nia). Il 12 settembre viene proclamata beata svolge, dal 30 settembre al 1° ottobre a Porde- sintonia con l’afflato coinvolgersi nella inizia- da Papa Francesco. none, il convegno nazionale «Nello specchio universalistico dell’enci- tiva e a sostenerla, rende . della scrittura. Le donne leggono la Bibbia» clica. Caratteristica della questo un libro tutto al promosso dal Coordinamento teologhe italia- proposta è stata la sua femminile. Un femmi- Teologia e scienza al tempo della pandemia ne. apertura. L’iniziativa, nile in dialogo con i fra- Dal 15 al 17 settembre si tiene a Trieste il con- muovendo dal ricono- telli e le sorelle tutti. vegno internazionale «Teologia e scienza in a cura di Valeria Pendenza D ONNE CHIESA MONDO 4 5 D ONNE CHIESA MOND O
QUESTIONI APERTE FESTE LITURGICHE Servizio non servitù: la questione femminile 8 settembre: Natività di Maria nella Chiesa indiana Teologie e culture oggi sulla madre di Cristo L’ di Elena Di Dio* quelle sorelle che abbiano manifestato aperta- 8 settembre è la festa liturgica mente il loro dissenso. «Un ricatto sacramenta- della Natività della Beata Ver- «S ervizio sì, servitù no» ripete Papa le» per suor Noella. Ma c’è anche la prevaricazio- gine Maria. Nei giorni della Francesco quando si parla della que- ne in questioni di diritto di proprietà con la sot- festività quest’ anno si tiene a stione femminile nella Chiesa. Servi- trazione di terreni alle congregazioni femminili. Roma, dall’ 8 al 12 settembre, zio e servitù: il filo è per niente sottile. La differen- «Anche in questo – ha testimoniato padre Philip il 25° Congresso mariologico mariano interna- za è fra rispondere alla missione di “amare come Pinto, della Congregazione dei Fratelli Cristiani zionale per opera della Pontificia Academia Gesù” e quella di “sottomettersi alle autorità”, an- — la capacità negoziale fra le congregazioni di re- Mariana Internationalis (Pami). Il tema è «Ma- che ecclesiastiche. È il parere di suor Hazel D’Li- ligiose e il clero è molto più limitata rispetto agli ria tra teologie e culture oggi. Modelli, comu- ma, una delle Figlie del Cuore di Maria in India, nicazioni, prospettive». Studiosi e cultori di che ha curato insieme a suor Noella de Souza, mariologia di tutto il mondo si incontrano e delle Missionarie di Cristo Gesù, il libro It’s High condividono riflessioni, ricerche, studi. Time. Le donne religiose parlano della giustizia di genere nel- Su iniziativa della sezione donne La letteratura sulla madre di Cristo è stermi- la Chiesa indiana. della Conferenza dei religiosi, diffuso nata. Una appassionata e coraggiosa narrazio- Il volume, oggetto anche di una conferenza ne è il recente libro di Simona Segoloni Ruta internazionale organizzata on line da Voices of un questionario tra 500 superiore: 121 Carne di donna. Raccontando Maria di Nazareth, ed. Faith, è il risultato di uno studio commissionato rispondono, segnalando prevaricazioni ITL. La forma è narrativa. Maria parla in prima dalla Conference of Religious India - Women’s Docente di teologia sistematica all’Istituto persona. «Parlo di lei — scrive Segoloni — par- Section durato due anni, che contiene i risultati teologico di Assisi dove insegna ecclesiologia, tendo dai dati criticamente studiati che abbia- di un questionario diffuso tra le superiori delle mariologia e teologia trinitaria, coniugata, ma- mo, ma anche dalla mia esperienza di credente congregazioni presenti in India, dove vivono e dre di quattro figli, credente, Segoloni Ruta che interroga e sistema i dati secondo quanto lo operano 90 mila religiose. Le domande sono sta- ordini di religiosi maschi». In più, come padre mette «al centro di tutto la Scrittura: non solo i Spirito che abita la Chiesa e ciascuno/a dispo- te inviate a 500 madri superiore ottenendo 121 ri- Pinto scrive nella prefazione al libro, «sentendo passi che parlano di Maria, ma tutti quelli che i ne». sposte: il 25% della platea, risultato che suor Ha- le storie di queste religiose, ho attraversato l’inte- brani evangelici in qualche maniera richiamano Per una donna del ventunesimo secolo esse- zel ritiene qualitativamente valido. Quello che ra gamma di emozioni: dalla rabbia all’increduli- o che a essi si possono richiamare». Ma si ad- re convertiti al Dio di Gesù «comporta anche viene fuori è un quadro di prevaricazioni che di- tà per l’arroganza maschile, alla frustrazione, al dentra nel tema anche accorgersi dell’oppressione in cui il sistema ventano — spesso — abusi. Gli episodi raccontati dolore e alla vergogna. Ho accompagnato le su- con la propria esperien- (che Gesù non ha scelto né assecondato) la tie- vanno oltre una sbrigativa impressione di ribel- periori nella ricerca della giustizia e dell'ascolto za umana anche con ne e ribellarsi ad esso. Dio mi vuole viva, nella lione contro l’autorità, che a volte viene confusa dei vescovi e dei provinciali religiosi maschi. l’intenzione di «recu- totalità della mia persona e delle mie capacità: in modo fuorviante con la questione del voto di Questa ora è la chiamata all’azione». Un’azione perare, sulla scia delle il mio essere femmina non mi fa né inferiore, né obbedienza. che passa dalla volontà di instaurare un dialogo teologie femministe e marginale, né dedita a qualcosa di specifico Sul tavolo non c’è l’assegnazione dei lavori con la Conferenza Religiosa Indiana perché co- delle teologie elaborate scelto da altri sulla base dei miei organi genita- umili nelle sagrestie. C’è il lavoro spesso gratuito me ha detto suor Noella «quando le religiose non in contesti di povertà, il li. Sono una figlia di Dio arricchita dei doni e obbligatorio, oppure retribuito con salari bassi. sono trattate alla pari, la Chiesa non riesce a irra- vissuto concreto di Ma- che lui ha scelto di darmi e sotto questo punto C’è – e nel testo sono riportati casi circostanziati e diare la sua bellezza nella sua pienezza». ria, il suo essere donna, di vista, come non c’è schiavo né libero, né giu- documentati – la volontà ritorsiva di alcuni sacer- femmina, madre, mo- deo né greco, non c’è nemmeno maschio e fem- doti di non amministrare i sacramenti a favore di *Autrice Tv2000 glie, popolana». mina». (DCM) D ONNE CHIESA MONDO 6 7 D ONNE CHIESA MOND O
TEMA DEL MESE L’ affinità elettiva appartiene culturalmente a un rapporto alla pari. Per questa ragione grandi storie di amicizie, come pure di inimicizie, trop- po spesso sono state declinate solo al maschile. Eppure, paradossal- mente, e con una ricorrenza più forte, le affinità elettive hanno legato e legano uomini e donne nella Chiesa. Le incrementano la medesima sensibilità, il medesimo retaggio di sapere, la medesima condizione so- ciale e, soprattutto, una identica passione ecclesiale. Sappiamo che nel mondo antico non era pensabile un’amicizia tra uomini e donne, tant’è che manca addirittura il termine al femminile. La svolta cristiana, la comune appartenenza a Cristo, il medesimo im- pegno per il suo corpo che è la Chiesa, rompono questo tabù, sicché l’a- micizia, l’affinità, conoscono anche una flessione duale che oltrepassa il pregiudizio legato alla disparità, culturalmente insanabile, costituita dal sesso. La storia della Chiesa corre dunque sul filo rosso di coppie costituite anche da uomini e donne accomunati dalla medesima fede, dal medesi- mo zelo, dalla medesima scelta di vita. A volte la leadership appartiene alle donne; a volte esse mantengono nei confronti del partner “spiritua- le” un atteggiamento consono al comune sentire e, dunque, sottolinea- no la loro inadeguatezza e minorità. Resta comunque spesso come ca- ratteristica del rapporto un sovvertimento della gerarchia pure dovuta all’essere uno dei due maschio, marito, presbitero, vescovo, insomma qualcuno “naturalmente” deputato all’esercizio della “autorità”. Giganteggiano queste donne e influenzano – e come! – i loro par- tner, addirittura incrinando il pregiudizio culturale e guidandoli salda- mente verso una sequela di Cristo più forte e radicale. Quelle che chiamiamo “coppie ascetiche” — il legame familiare faci- Alla ricerca lita il rapporto tra i sessi — sono costituite da madre e figlio, sorella e fra- tello, moglie e marito, addirittura da suocera e genero (è il curioso rap- porto di Sulpicio Severo e Bassula, madre della moglie venutagli meno prematuramente). Spesso il rapporto matrimoniale evolve in continen- di una Chiesa plurale za, assecondando l’idea che la castità per il Regno valga molto di più del vissuto nuziale. Ma troviamo anche — e numerose — amicizie del tutto sganciate da un legame familiare e radicate invece in una comune vocazione e servizio ecclesiale. Si tratta di una trama che dall’età apostolica e martiriale cresce sino a noi. Ciò dimostra che nella Chiesa le donne ci sono sempre state e che La sfida delle grandi amicizie spirituali tra uomini e donne hanno saputo transignificare i rapporti di sangue come pure intesserne di nuovi nella prospettiva di una inusuale amicizia, oltre il pregiudizio, Ary Sheffer, «Sant’Agostino oltre la diseguaglianza, oltre la minorità in cui sono state lungamente di CETTINA MILITELLO* e Santa Monica», 1846, iscritte. National Gallery, Londra Già la Passio Perpetuae et Felicitatis mostra a fianco della prima il cate- D ONNE CHIESA MONDO 8 9 D ONNE CHIESA MOND O
Luisa di Marillac e Vincenzo de’ Paoli (Wikimedia commons) chista Saturo, e gli apocrifi Acta Pauli et Teclae affiancano all’Apostolo ma». Un sentimento analogo troviamo in Francesco di Sales che mette questa straordinaria figura femminile che, appassionatamente, ne fa fine agli scrupoli della sua interlocutrice dicendole di non chiedersi proprio lo stile e la missione. Più avanti, elitari cenacoli familiari mo- quale sia il nome vero del loro rapporto: quello che importa è che viene strano come l’essere legati da vincoli di sangue diventa pretesto per un da Dio e tanto basta. Una esperienza analoga lega Romana Guarnieri e legame altro e intenso, che genera alla fede e poi introduce alle arditez- Giuseppe De Luca. Nella storia della comunità ecclesiale le donne di ze dell’esperienza mistica – il caso più eclatante è quello di Monica e del cui abbiamo fatto il nome contano e davvero tanto. Sono fondatrici di figlio Agostino. In Oriente Macrina è compagna e sorella nella scelta di innovative esperienze di vita (Macrina, Scolastica, Chiara, Giovanna di vita e nella dedizione agli ultimi dei fratelli Basilio e Gregorio. Chantal); sono compagne nell’esercizio di un ministero (Paola, Olim- Coppie quali quelle di Melania “la giovane” e Piniano, di Terasia e pia, Adrienne von Speyr, Armida Barelli); sono mistiche possenti che Paolino da Nola e altre consimili probabilmente evolvono il rapporto creano interlocuzione e sequela (Caterina da Siena); sono fini interlo- in chiave ascetica a ragione della difficoltà a procreare che pare segnare cutrici nella produzione intellettuale, vista anch’essa come un ministe- il loro tempo. Ma, davvero, sarebbe impensabile l’ansia fondativa di ro o quanto meno come contributo forte al ripensare e ridire la fede La storia della Chiesa (Vittoria Colonna, Romana Guarnieri, Raïssa Maritain). Melania o quella di Paolino senza la presenza attiva e complice di chi ne corre sul filo rosso compartisce la vita. Certo la storia ci consegna anche donne sconfitte. Per loro l’amore, Un medesimo impegno, quello diretto alla intelligenza della Scrit- che evolve poi in interlocuzione amicale, ha il sapore amaro di una to- di coppie costituite tura anche nei suoi aspetti tecnico-ermeneutici, accomuna Girolamo e talità relazionale mutilata. Il caso più sensazionale è quello di Eloisa e anche da uomini Paola che lo segue in Terra Santa e lì prosegue il discreto servizio di tra- Abelardo. Ma sappiamo quanto giganteggi Eloisa rispetto al suo fragi- scrizione e forse revisione di quella traduzione della Bibbia che chia- le e ferito maestro/amante/ marito, al punto tale che per tanto tempo le e donne accomunati miamo Vulgata. si è negata la paternità (sic!) dei suoi scritti: troppo colti per poter essere dalla medesima fede, Coppie quali quelle di Crisostomo e Olimpia sono invece segnate attribuiti a una donna! dall’impegno ministeriale. A unirle è il servizio alla medesima Chiesa, Sì, perché una nota amara riguarda proprio la scrittura. Del primo dal medesimo zelo, quella di Costantinopoli. Le sue vicende drammatiche li segnano pro- millennio non ci restano scritti di donne che attestino questi legami di dalla medesima fondamente e costituiscono la chiave di volta delle lettere che il primo le amicizia. E se Paolino pone sempre nell’incipit delle sue lettere Therasia indirizza. et Paulinus peccatores, non sappiamo davvero se le abbia scritte insieme al- scelta di vita. E più avanti nel tempo troveremo altre coppie fraterne — Benedetto la sposa/sorella. Allo stesso modo niente abbiamo delle donne dell’A- A volte la leadership e Scolastica; altre coppie elettive — Radegonda e Venanzio Fortunato. ventino; nessuna lettera ci è giunta di Paola o delle altre interlocutrici di E via via passando al secondo millennio: Francesco e Chiara; Caterina Girolamo. E abbiamo solo le lettere di Crisostomo, non quelle di Olim- appartiene alle donne da Siena e Raimondo da Capua; Francesco di Sales e Giovanna di pia a lui… Pure il tenore di quelle a noi giunte illumina la statura delle che influenzano i loro Chantal, Teresa d’Ávila e Giovanni della Croce… Giganti della carità destinatarie. La testimonianza scritta — e non si tratta solo di quella epi- come Luisa di Marillac e Vincenzo de’ Paoli. stolare — invece, è presente e si incrementa nel secondo millennio. partner incrinando Nel secolo passato, a riprova di un modulo che mai è venuto meno, Se Giovanna di Chantal distrugge le lettere che ha rivolto al confes- pregiudizi culturali troveremo affiancati in una concreta idealità condivisa: Adrienne von sore/padre/ amico — che alla fine se ne dice figlio — di Chiara, Caterina, Speyr e Hans Urs von Balthasar; Romana Guarnieri e Giuseppe De Vittoria Colonna, Romana Guarnieri, Raïssa Maritain, Armida Barelli, Luca; Raïssa Oumançoff e Jacques Maritain; Armida Barelli e Agosti- Adrienne von Speyr e altre ancora abbiamo lettere e scritti, diversissimi no Gemelli e tanti e tante ancora. nello stile e nei contenuti, ma tali da attestarci la loro presenza autore- Spesso il rapporto amicale evolve in appassionato e reciproco amo- vole, la loro passione per la Chiesa. re, vissuto consapevolmente, nel rispetto della scelta di vita. Talora al L’affinità elettiva, l’amicizia testimoniano così, con tessitura ardita, contrario, lo avvertivamo già, è il rapporto coniugale che evolve in ami- l’impegno incessante per una Chiesa in cui interagiscono, fianco a fian- cizia dandogli una valenza nuova che non manca, tuttavia, di complici- co e da sempre, uomini e donne. tà o affetto reciproco. Il caso più manifesto dell’amore come confessio- ne estrema che sigilla il rapporto l’abbiamo nell’Epitaffio che Girolamo *Direttrice della Cattedra Donna e Cristianesimo della Pontificia Facoltà scrive in morte di Paola. In esso si definisce «un vecchio cadente che l’a- Teologica Marianum D ONNE CHIESA MONDO 10 11 D ONNE CHIESA MOND O
PP RR OOVA VA Esser sante senza vivere all’ombra di un santo Scolastica e il suo gemello Benedetto, Chiara e Francesco: uniti ma distinti, non subalterno il ruolo della donna I di Cristiana Dobner* Apparentemente messe a tacere, in entrambe la verità premeva e si è incisa nella storia. Ma come si è incisa? ntercettare, dopo secoli, la voce delle coppie: uomini e donne. È reali- Quale il legame fra il famoso incontro di Benedetto e sua sorella ge- stico? Esiste un metodo oppure bisogna crearlo strada facendo? Si mella Scolastica del 547 e l’incontro di Francesco e Chiara ad Assisi in può giocare sulle risonanze? pieno XIII secolo? Forse è possibile l’esito creando una triangolazione: il contesto sto- Disobbedienza e metamorfosi, ancora oggi preziose e vitali. rico, la loro reazione personale e pensante. Procedendo non da un’i- Entrambe le donne sfidarono il loro ambiente sociale pensando da deologia prefissata ma scavando nella realtà degli eventi, solo allora, sé, cioè coltivando un pensiero, un raziocinio che, intessuto di viva l’epifania delle persone si staglia luminosa. esperienza, apriva loro gli occhi sul ruolo della donna, sulla sua possi- Tanto più quando si tratta di due coppie che nei secoli hanno la- bilità di esprimere decisioni personali, dettate dalla loro volontà e dal- Antonio di Agostino sciato traccia vivente e pulsante come Benedetto con Scolastica e l’empatia con coloro con cui condividevano il pellegrinaggio terreno. Carducci, Francesco con Chiara. Traccia cioè huella, come hanno insegnato le Non si tratta di autocentrismo: Scolastica e Chiara erano profon- san Benedett0 storiche contemporanee che sono riuscite a far parlare anche le donne damente centrate sull’esperienza dell’irruzione di Dio in loro stesse e e santa Scolastica, quando, nei secoli passati dominati dagli storici patriarcali, erano con- nella storia dell’umanità; erano però legate ad un’autonomia di giudi- circa 1610, dannate non solo al silenzio ma perfino al mutismo. Il vuoto apparen- zio che non le inchiodava su stilemi sociali maschili. Chiesa di San Pellegrino, te può donare tracce? Eppure huella ci fu. Era una disobbedienza da pensanti e da sfidanti. Una libertà con- Spoleto (Perugia) Secoli diversi: Scolastica IV secolo, Chiara XIII secolo. Entrambe quistata personalmente e, con tocco realmente di donna, condivisa A destra: Giotto, vissute sempre all’ombra di Benedetto e di Francesco, come vorrebbe gioiosamente. San Francesco la storia ufficiale? Non sono state costrette e impantanate a pensarsi così come detta- e Santa Chiara, Certamente no. Amiche, affini, desiderose di comunicazione ma, va la famiglia, in cui allora vigeva ed imperava separazione e gerarchia tra il 1279 e il 1300, lo stare all’ombra non vale né per l’una né per l’altra. Anche perché la fra padre e madre e figlia o figlio. Basilica di San Francesco, differenza femminile è esistita sempre, anche se sottomessa dal silen- Con Benedetto e Scolastica e Francesco e Chiara tutto salta e si im- Assisi ziatore sociale. pone un rapporto in cui i ruoli non sono vincolati da rigide leggi ma (Wikimedia commons) D ONNE CHIESA MONDO 12 13 D ONNE CHIESA MOND O
Statua di santa Scolastica nell’Abbazia di Montecassino (Wikimedia commons) dal sentire profondo di autentica empatia. Si apre e si spalanca allora scente, per di più in tempi di guerra. Osa chiedere ad Innocenzo III una via, evangelica e sociale, originale e nuova, perché promanava dal nel 1216 un privilegio molto contrastato e sconcertante: non essere co- partire da sé, quale esperienza specifica per scoprire e formulare nuo- stretta ad accettare possedimenti, senza mezze misure: «E se qualcuno ve chiavi di lettura per incidere sulla realtà. ti dice o ti suggerisce altre iniziative, che impediscano la via di perfe- All’interno però del sentire femminile che percepisce la necessità zione che hai abbracciata o che ti sembrino contrarie alla divina voca- dell’esperienza, della pratica della relazione e della mediazione con zione, pur portandoti con tutto il rispetto, non seguire però il consi- l’altro sesso. glio di lui». Scolastica e Benedetto si vedevano una volta l’anno. Nel loro in- Si noti quel “qualcuno”. Fosse anche il Papa. Così, quando Grego- contro del 6 febbraio 547, Scolastica che, per quanto ci è dato di sape- rio IX la vuole sciogliere dal voto di povertà, la sua risposta se non di- re, non apparteneva a un ordine definito, né faceva vita all’interno di chiara guerra e opposizione, lancia tuttavia un affondo teologico stor- una fondazione monastica, desiderosa di parlare con il fratello con cui dente: «Santo Padre, a nessun patto e mai, in eterno, desidero essere viveva in profonda sintonia, non teme di disubbidirgli chiedendo dispensata dalla sequela di Cristo». E vince, da autentica disubbi- di continuare il loro colloquio per tutta la notte, nonostante diente, la partita. Dopo sette anni di resilienza e ormai alla vigilia della Scolastica gode una regola monastica precisa richiedesse di rientrare nel- sua morte. di autorità l’abbazia nottetempo. Benedetto rifiuta. Scolastica sca- Il dualismo collaborativo fra Francesco e Chiara, fra sorelle e fra- tena temporali e tuoni e fulmini. Non per averla vinta e telli, raggiunge il suo apice quando Chiara, nel 1230, alla Bolla di Gre- non di potere. spuntarla, ma mossa da un altro sentire: archetipo del- gorio IX che proibiva ai fratelli di predicare alle sorelle senza il permes- E si pone alla radice, la donna di Dio, non impone l’autorità della sua per- so del Papa, reagisce con lo sciopero della fame. Vince la disobbedien- sona ma rimanda allo stesso Altissimo; riconferma co- te. se non proprio sì davanti al fratello la sua precisa identità di monaca Il vissuto delle coppie Benedetto-Scolastica e Francesco-Chiara come fondatrice, che ben conosce la Bibbia: il potere spirituale che ab- trasuda di teologia, non quella redatta a tavolino e poi offerta (o im- batte quello temporale, la forza vigorosa di chi annun- posta) alla vita. Una teologia sperimentata e vissuta esperienzialmen- della schiera delle cia da profetessa, e disarmata, e vince sullo schieramen- te. monache benedettine to armato del mondo. Scolastica gode di autorità non di Non hanno, insieme, lasciato opere teologiche, riflessioni filosofi- potere. E si pone alla radice, se non proprio come fonda- che ma scritture di vita: lettere, regole che avrebbero plasmato l’esi- nascenti. trice, della schiera delle monache benedettine nascenti. stenza, qualche invocazione orante e poetica. Un flusso che non si è Chiara scrive Chiara è attirata, ancora dodicenne, dalla povertà radicale esaurito nel contesto del tempi cui appartenevano, ma ha solcato i se- di quel folle Francesco che vide denudarsi per poter seguire Cri- coli, fecondandoli con la maternalità: capacità di mediazione che ge- e ottiene sto. Non è l’amore sublimato per l’uomo Francesco, ma l’amore per nera una creatività infinita e che si ripropone con ondate di cammini l’approvazione quel Francesco che palesa l’amore di Gesù Cristo. di disubbidienza e di liberazione e che alimenta i saperi dell’anima Quindi insieme, in dualità partecipata e rispettosa, sovvertono la con la ragione del cuore, con la sapienza della vita. per la prima logica del mondo circostante con ricadute sui secoli a venire. Benedetto con Scolastica e Francesco con Chiara vivevano nella Regola femminile Chiara non condivide la vita con gli uomini e le donne del suo am- determinazione di quell’intuizione strategica che si muove tra volon- biente, crea la sua modalità di donna consacrata: è la prima ad aver re- tà, fede, desiderio e passione che guida e presiede alla plasmazione di datto una regola al femminile. Non solo, è la prima ad averne ottenuto sé per giungere alla metamorfosi: la sola strada per trasformare la real- il riconoscimento, dopo molte resistenze e opposizioni per quel nu- tà storica. cleo centrale della regola che turbava tutti e faceva scrollare il capo: Non erano solo trasformazioni del ruolo delle donne, ma metamor- non possedere nulla. fosi che consentivano alla dualità, maschile e femminile, di interagire Chiara, nobile, ricca e bene istruita — con una conoscenza eccellen- rispettosamente e produttivamente perché uguali dinanzi alla grazia. te del latino, lo si arguisce dai suoi scritti — si getta a capofitto nella po- vertà assoluta, in un momento storico di economia monetaria nascente *Carmelitana scalza, priora del monastero di S. Maria del Monte Carmelo a e in cui dettano legge il mercato e la borghesia con il loro potere cre- Concenedo di Barzio (Lecco). Teologa, scrittrice e traduttrice. D ONNE CHIESA MONDO 14 15 D ONNE CHIESA MOND O
SS GGUA UA RR DD I IDIVERSI DIVERSI D opo l’esame di maturità liceale trascorsi qualche giorno presso il monastero di Santa Maria Maddalena a Sant’Agata Feltria, piccolo paese sulle colline nell’entroterra di Rimini. Mi ci accompagnò un amico carissimo, un giovane frate france- scano che avevo conosciuto qualche anno prima e con il quale per molto tempo ho intrattenuto una corrispondenza preziosa che ini- ziava sempre con: Cara sorellina mia. Estate 1990: passai tre giorni ospite delle clarisse; dormivo in una stanza adibita a foresteria e lì consumavo da sola i pasti che mi offrivano. Una volta al giorno parlavo dietro la grata del parlatorio con una di loro, e non ricordo bene come ma, a una qualche distanza, prendevo parte anche alle loro preghiere. Ogni tanto dalla finestra della mia camera sbirciavo nel chiostro, dove alcune di loro sedute all’ombra, e in mezzo al fri- nire delle cicale, facevano lavori di cucito. Ogni tanto uscivo, face- vo due passi in quell’incantevole borgo medievale dominato dalla Rocca Fregoso, mi sporgevo sulla vallata verso il mare, verso Rimi- ni, dove le amiche mi avevano invitato a raggiungerle, e pensavo a quello che probabilmente stavano facendo: spiaggia, gelati, discote- che, interminabili passeggiate sul lungomare a guardare e farsi guardare dai ragazzi. Cosa stavo cercando in tanta solitudine? Non avevo vocazione per la vita claustrale, ma frequentare i francescani mi aveva messo a contatto con un’idea di povertà, semplicità e parità fra uomini e donne che mi disincagliava da molti dei contorcimenti dell’adole- scenza. In quella stanza spoglia trovai un’essenzialità alla quale an- Il dono cora oggi ritorno, di tanto in tanto. Avevo incontrato l’ordine fran- cescano più o meno alla stessa età di quando santa Chiara lasciò la casa paterna e raggiunse, nel 1211, san Francesco che dimorava in una capanna ai piedi di Assisi. Dicono che a fare da tramite tra i di Chiara due sia stato frate Rufino, cugino di Chiara e tra i primi seguaci di Francesco. Già nel 1209 Chiara mandava a comprare carne per i fra- Giotto, «Saluto di santa ti che stavano restaurando la Porziuncola. La preoccupazione da Chiara e delle sue compagne parte di Chiara per la salute fisica di Francesco mi ha sempre com- a san Francesco», mossa, così come il fatto che si sia lasciata tagliare i capelli da lui: è tra il 1295-1299, un gesto di grande intimità, di abbandono. Nel loro rapporto, co- La parità tra uomini e donne Basilica superiore di Assisi. Sotto, Piero della Francesca me in quello che ebbero con i loro fratelli e sorelle, l’attenzione al corpo, la cura, sono sempre presenti. letta da una scrittrice «Santa Chiara d’Assisi» tra il 1460 e il 1470 Riesco a immaginare molto bene la ragazza di diciotto anni, cre- sciuta nella devozione — la Leggenda dice che da bambina contasse particolare del Polittico sassolini per ogni preghiera recitata e mettesse da parte cibo dal di ALESSANDRA SARCHI di sant’Antonio, Galleria proprio piatto per i poveri — giunta all’età da marito, ribellarsi a un nazionale dell’Umbria, Perugia destino sociale segnato e non scelto e compiere un gesto di rottura. D ONNE CHIESA MONDO 16 17 D ONNE CHIESA MOND O
Alessandra Sarchi (foto di Alfredo Cioni) A quell’età si è poco inclini ai compromessi, si è attratti invece dalle cose estreme perché conferiscono identità, quando ancora non si ha naro e beni. Proviamo a immaginare: andarsene da una casa protet- ta e riscaldata, fornita di cibo scelto, bei vestiti, gioielli, ornamenti e L’autrice un posto nel mondo, forse solo una stanza interiore in cui rifugiarsi. servitù, per vivere nell’incertezza, nell’indigenza, nel servizio al Eppure la fuga di Chiara dalla protezione e dalle costrizioni della prossimo. Questa era in concreto la povertà. Mi sono chiesta per- Nata a Reggio Emilia sua aristocratica famiglia — il padre era il conte Favarone di Offre- ché agli occhi di Chiara e Francesco fosse così importante. Il fatto è nel 1971, vive a Bologna. duccio degli Scifi e anche la madre, Ortolana Fiumi, era nobile — che la povertà è rivoluzionaria, mette in discussione il potere fra gli Ha pubblicato i racconti non è solo un atto di rivolta giovanile. Chiara sapeva bene a cosa uomini e le ingiustizie della società. Vivere a piedi nudi, letteral- Segni sottili e clandestini andava incontro: «Come epsa audì che sancto Francesco haveva mente, è difficilissimo. Ma quanta liberazione nel ritornare creatu- (Diabasis 2008) e, per electa la via della povertà, propuse nel suo cuore de fare ancho lei re, non persone storicamente determinate e limitate. Come spo- Einaudi Stile Libero, quello medesimo», dirà il famiglio Giovanni di Vettuta, al processo gliarsi degli abiti in un prato o immergersi nudi in acqua. Ma non è i romanzi Violazione (2012), di canonizzazione della santa. Alla povertà sarà sempre fedele, ne sempre estate né primavera, e con la durezza, in maniera diversa, vincitore del premio richiederà il singolare privilegio a papa Innocenzo terzo nel 1216, Chiara e Francesco dovettero fare i conti, sopportando la malattia, Paolo Volponi, opera Mi sono chiesta quando la forma di vita di quel gruppo di donne, che con lei si era l’immobilità, la sconfitta: il legame tra i fratres e le sorores minores ven- prima; L’amore normale perché la povertà installato in San Damiano, doveva apparire irrituale e troppo fuori ne allentato il più possibile dalle gerarchie, la regola dell’uno e del- (2014), La notte ha la mia dagli schemi alle gerarchie ecclesiastiche, che avrebbero preferito si l’altra dovette adeguarsi a obblighi che loro non avrebbero voluto. voce (2017), vincitore agli occhi adeguassero alle norme benedettine dei conventi femminili dotati Chiara pronta a partire per il Marocco intorno al 1220, in soccorso dei premi Mondello di Chiara e Francesco di proprietà e rendite. Ma Chiara fu irremovibile sulla scelta di non a frati che venivano martirizzati, auspicava per sé e per le sorelle e Wondy e finalista possedere nulla. Innamorata e convinta di quel progetto di fratres una vita di rigida clausura? Non sembrerebbe. Vi erano monache Campiello, Il dono di fosse così importante. minores et sorores minores, da cui il vescovo di San Giovanni in Acri, che prestavano regolare servizio fuori dal monastero ed erano di- Antonia (2020). Del 2019 Il fatto è che Giacomo di Vitry, passando per Assisi, era stato colpito tanto da spensate dai digiuni, dal camminare scalze, dall’obbligo di silenzio. è il saggio La felicità delle parlarne in una lunga lettera. Era il 1216, Francesco attirava sempre La clausura sarà un’imposizione papale. Così come la regola bolla- immagini il peso delle parole. è rivoluzionaria, mette più seguaci e Chiara, con le sue prime consorelle, probabilmente vi- ta ottenuta da Francesco nel 1223 non solo recideva il legame con le Cinque esercizi di lettura su in discussione il potere veva in modo non tanto diverso dai frati: curando gli ammalati, sorores, ma vedeva perdere d’importanza la povertà, la cura dei leb- Moravia, Volponi, Pasolini, prestando soccorso ai bisognosi, nella povertà più assoluta, in sfida brosi, la predicazione pacifica agli infedeli che per il Santo erano Calvino, Celati (Bompiani). fra gli uomini alle convenzioni di quanto era consentito a una donna: perfino il state capitali. I loro ideali assoluti furono in gran parte ridimensio- e le ingiustizie miracolo della moltiplicazione del pane per le sue sorelle affamate nati. ci dice quanto Chiara si sentisse pari a qualsiasi altro uomo nell’i- Ma conservarono la gioia. Ormai cieco, Francesco trascorse un della società. Vivere mitazione di Cristo. lungo periodo in San Damiano, e lì, vicino a Chiara, finì di com- a piedi nudi, Chiara e Francesco appartenevano ai privilegiati, in una società porre il Cantico delle creature, una lode piena di innamoramento per dove le differenze erano violente. Ugualmente aristocratici o bene- il creato. Nei ventisette anni che gli sopravvisse, Chiara non perse letteralmente, è stanti furono i loro primi seguaci, frati e sorelle sensibili all’ingiu- la luce della loro fede, e della loro forma di vita. Scrisse e riuscì a difficilissimo stizia e convinti che applicando il vangelo avrebbero posto rimedio far approvare una sua regola, fatto eccezionale per una donna. alle disuguaglianze che tenevano alla larga mendicanti, lebbrosi e Nel corso della sua esistenza, Chiara ebbe delle visioni. Quella infermi dai palazzi in cui loro stessi avevano abitato, dalle strade ri- riportata da suor Filippa, al processo di canonizzazione, ci ha con- spettabili della città. Si era dovuto parlare parecchio, ad Assisi, del segnato un’inversione di ruoli conturbante: Francesco allatta Chia- momento in cui davanti al vescovo Guido, Francesco aveva restitui- ra al seno e quel latte diventa oro nelle mani di lei. «Li pareva che to denari e vestiti al padre, ricchissimo mercante, che invano aveva fusse oro così chiaro e lucido, che ce se vedeva tucta come quasi in coltivato per il figlio l’ambizione che diventasse cavaliere. All’epoca uno specchio». È un’immagine potentissima del loro scambio spi- Chiara era una ragazzina. Nell’arco dei cinque anni successivi ma- rituale, che passa ancora una volta attraverso un atto fisico, una turò la decisione di seguire l’esempio di quel giovane uomo che, da corporeità in cui maschile e femminile vengono ribaltati, e questo dissipatore e gaudente, aveva provato con l’esempio che si poteva mi pare un segno altrettanto forte della loro idea di parità e frater- vivere del proprio lavoro e di elemosina, senza mai accumulare de- nità. D ONNE CHIESA MONDO 18 19 D ONNE CHIESA MOND O
La tomba di Abelardo ed Eloisa nel cimitero del Pere-Lachaise, Parigi PP ASSIONI ASSIONI Storia d’amore scrupolosa, gli pone ben 42 questioni esegeti- che per una più retta comprensione della Bibbia e, conseguentemente, per una sua diversa appli- e di teologia cazione nelle scelte etiche che la vita reale com- portava. L’unità della vocazione cristiana, la positività dell’esperienza matrimoniale, la cen- tralità della coscienza etica, fondamento di ogni Abelardo ed Eloisa un rapporto azione, e l’attenzione alla persona umana consi- derata nella sua specifica individualità, sono, totale che diventa infatti, maturate in Eloisa dialogando con Abe- lardo e meditando sulla Bibbia, per la quale anche intellettuale e spirituale mostra di possedere conoscenza e senso critico. In modo particolare e in considerazione del proprio essere donna, Eloisa sente fortemente di ADRIANA VALERIO* da Abelardo che, in quanto chierico, non vuole re se stessi e a raggiungere la pace interiore. «A compromettere la sua posizione accademica, Abelardo, con la sua cultura, aiuta Eloisa e le l suo signore, anzi pa- non attutisce la rabbia dei famigliari di Eloisa i monache del convento a dare valore alla loro dre, al suo sposo, anzi quali, sicuri che il filosofo non voglia prendersi identità femminile tracciando la storia del ruolo Le 42 questioni esegetiche che lei gli pone fratello; la sua ancella, le dovute responsabilità nei confronti della don- positivo esercitato dalle donne nella Bibbia e per la comprensione sulla Bibbia. anzi figlia, la sua sposa, na e del bambino, per vendicarsi, di notte, con nella storia della Chiesa. Eloisa, da parte sua, anzi sorella: ad Abelar- un’azione punitiva, lo fanno evirare. Abelardo, testimonia ad Abelardo, celebre maestro di mo- E la sua polemica con la Regola do Eloisa». L’inizio di questa prima lettera che disperato, si rifugia presso l’Abbazia di Saint- rale, la propria autonomia di coscienza che l’a- benedettina pensata per gli uomini Eloisa scrive ad Abelardo dopo anni di distacco Denis, dove diventa monaco benedettino; Eloi- veva portata a scelte coraggiose, a vivere con ab- doloroso rende adeguatamente la condizione sa è spinta a ritirarsi nel monastero di Argen- negazione un amore disinteressato e a mettere esistenziale e psicologica di questa coppia pas- teuil. Lui si dedica allo studio e all’insegnamen- in pratica quell’etica dell’intenzionalità teoriz- sata alla storia come prototipo di amore infelice to della teologia, non senza conflitti con monaci zata dal filosofo, da lei trasformata in etica della per le passioni e la drammaticità degli avveni- e studiosi. Lei, divenuta badessa del monastero responsabilità. Anche per lei, infatti, il significa- l’esigenza di una norma di vita monastica fina- menti di cui furono protagonisti. Quando si in- del Paracleto, inizia a condurre una vita di pre- to morale di un’azione sta non nel comporta- lizzata alle peculiarità del sesso femminile; per contrano a Parigi, intorno al 1117, lui aveva quasi ghiera e meditazione. Per dieci lunghi anni non mento esteriore, ma nell’intenzione che muove questo polemizza aspramente con un mondo 40 anni, lei 17; lui al culmine della notorietà co- si incontrano, ma la notizia di pericoli che stava chi agisce e che rivela il valore essenziale dell’a- religioso maschile e in modo particolare con la me filosofo, lei conosciuta per la sua intelligen- attraversando Abelardo spinge Eloisa a scriver- zione: «Bisogna valutare attentamente non le Regola benedettina, pensata e fissata per gli uo- za ed erudizione. Desta soprattutto meraviglia gli per avere sue notizie. Nasce così un intenso cose che facciamo, ma l’animo con cui le faccia- mini, che spesso mortifica la persona in nome di nell’ambiente parigino del tempo che una gio- Epistolario che consente di conoscere più in mo». Questo le consente di elevare il suo grido una norma oggettiva ed esterna. vane donna intraprenda lo studio della filosofia profondità il loro rapporto umano e spirituale. di dolore nel rivendicare la legittimità della sua Abelardo muore il 21 aprile 1142. Eloisa gli e della teologia, al di fuori delle mura rassicu- Entrambi, infatti, attraverso la separazione, passione per lui, non scaturita dal peccato, ma sopravvive ancora ventidue anni. Nel 1792 i resti ranti di un monastero. E questo stupore, misto hanno avuto modo di elaborare il proprio dolo- ispirata dall’amore e che le fa affermare, para- di entrambi sono stati uniti perché fossero ri- ad ammirazione e attrazione, prende anche il re ed ora, a distanza di anni, sono in grado di ri- dossalmente: «Io che ho molto peccato sono congiunti almeno nella morte. Nel 1817 la tom- maestro Abelardo che si innamora dell’allieva — costruire un legame non più fondato sulla sog- completamente innocente». Il peccato si dissol- ba è stata sistemata nel cimitero del Père La- che «aveva tutto ciò che più seduce gli amanti», gezione della discepola verso il proprio maestro ve di fronte alla verità dell’amore. chaise di Parigi. confesserà —, iniziando con lei una relazione o sulla passione amorosa, ma sulla reciproca sti- Abelardo raccomanda che Eloisa e le conso- clandestina culminata con la nascita di un fi- ma che li aiuta a sentirsi uniti in una intensa tra- relle imparino l’ebraico e il greco per capire la * Storica e teologa, docente di Storia del Cristianesimo glio, Astrolabio. Il matrimonio segreto, voluto ma di collaborazione che li agevola a riconosce- Sacra Scrittura. Ed Eloisa, studiosa matura e e delle Chiese all’Università Federico II di Napoli D ONNE CHIESA MONDO 20 21 D ONNE CHIESA MOND O
Noël Hallé, “ San Francesco di Sales dona a santa Giovanna di Chantal la regola dell’ordine della Visitazione”, XVIII secolo, Chiesa Saint-Louis-en-l'Île, Parigi AANIMEEE NIME LETTE LETTE Una nipote famosa di ELISA CALESSI La forza sociale L Giovanna di Chantal è la nonna pa- ei è “forte”, “energica”, “con qualcosa terna di Marie de Rabutin-Chantal, di maschio che fa stupire in una don- na”. Lui ha una sensibilità spiccata, capace di grande tenerezza, ma anche dell’amicizia nota come Madame de Sévigné, scrit- trice, famosa dama della Francia del Seicento. Celebri le sue lettere alla fi- “franco” e maestro a ”indovinare le glia, minuziose ed esilaranti corrispon- anime”. Tanto lei è impaziente, quanto lui sa (e chiede di) aspettare. «Badate» la avverte in una Giovanna di Chantal denze sui fatti quotidiani e veri della Corte di Versailles e dell’aristocrazia, lettera «a non essere impaziente, altrimenti ne ri- caverete un filo pieno di nodi e rivestirete molto e Francesco di Sales che rivelano con brio la vita di una donna ricca dell’epoca. male il vostro fuso». Due caratteri opposti: così monsignor Emilio Bougad, vescovo di Laval, nei educa le anime che a lui si affidano: la “libertà di fratello, Andrea Fremyot, anche lui sacerdote, di è uno strumento usato da Dio per la santità di en- suoi due volumi pubblicati a fine Ottocento sulla spirito”, condizione del piacere a Dio. «Sia detto invitarlo a casa sua, dove potrà parlargli da sola; è trambi. «Dio vuole che vi serviate di me e non ne storia della baronessa di Chantal, descrive santa una volta per sempre», scrive a Giovanna in una il primo incontro importante. Giovanna gli confi- dubitate», la incoraggia, sicuro, Francesco. Le Giovanna Francesca e san Francesco di Sales, cop- delle prime lettere, «sì, Dio mi ha dato a voi, vo- da la sua angoscia. Francesco intuisce, in lei, lettere del vescovo di Ginevra sono tutte gron- pia celebre nella spiritualità del Seicento, non solo glio dire che mi vi ha dato in un modo unico, in- un’anima grande. Decide di prendersene cura. danti di un affetto che non teme di esprimersi. francese. Perfino il loro stile è opposto: ricco di tero, irrevocabile». «Dio mi pare mi ha assegnato a voi, me ne accerto «Sappiate che, fin dalla prima volta che mi mani- “immagini” quello di lui, “serrato, senza colori” La baronessa di Chantal nasce a Digione il 23 ad ogni ora più fortemente». Inizia lo scambio di festaste la vostra anima, Dio mi diede un grande quello di lei. Dentro questa diversità naturale gennaio 1572 in una famiglia della nobiltà borgo- lettere che durerà tutta la vita. Francesco la guida amore al vostro spirito: e quando mi vi manifesta- scocca la scintilla di un’amicizia straordinaria, che gnona. Suo padre è Benigno Frémyot, membro con maestria, affrontando le mille sfumature psi- ste in un modo più particolare, si creò, fra la mia durerà tutta la vita. Non solo perché tra due santi. del Parlamento di Digione, la madre, Margherita cologiche della sua complicata personalità, ma anima e la vostra, un legame d’affetto molto più Ma perché diventa collaborazione tra un uomo e di Barbisey, muore quando Giovanna è piccolissi- anche occupandosi dei dettagli della vita quoti- stretto (…). Ma ora, carissima Figlia, si è aggiun- una donna, legati a un rapporto di paternità e fi- ma. Anche Francesco, nato nel 1567 in Savoia, vie- diana (dall’educazione dei figli a come vivere con to a quello un affetto nuovo, d’un genere che, mi gliolanza, ma anche fraternità, da cui nascerà un ne da una famiglia nobile. Quando si incontrano il suocero brontolone, fino alla “regola” di pre- pare, non si po’ definire, ma ha come effetto una nuovo ordine religioso, l’Ordine della Visitazione Giovanna ha 29 anni e da quattro anni è vedova. ghiere). La pedagogia di Francesco è eccezional- grande soavità interiore che provo quando vi au- di Santa Maria. Il marito, Cristoforo II, barone di Chantal, è mor- mente moderna: guardare all’essenziale, fare tut- guro la perfezione dell’amore di Dio». La storia di questo rapporto è contenuta nelle to in un incidente di caccia lasciandola con 4 figli: to con libertà di spirito. Via “gli scrupoli”, “state La vita non risparmia altri dolori. La conviven- centinaia di lettere che Francesco e Giovanna si il più grande ha cinque anni, la più piccola pochi lontana da ansie e da inquietudini”, fate “tutto za difficile con il suocero, poi la morte di Giovan- scambiano per tutta la vita, di cui purtroppo sono mesi. Desidera una guida spirituale, qualcuno a per amore, niente per forza”, non preoccupatevi na, sorella di Francesco, che era andata a vivere da rimaste solo le prime: la maggior parte sono state cui affidare i tormenti che vive. Un giorno, men- di trovare “gusto” nel fare le cose, perché l’eserci- lei, le preoccupazioni per i figli. Intanto la baro- distrutte per prudenza proprio da Giovanna do- tre cavalca, ha una visione: vede un uomo che so- zio della libertà è proprio nelle “cose che accado- nessa, che ha fatto i voti di castità, matura l’idea di po la morte di Francesco, pensando a come le ma- miglia a un vescovo. Dentro di sé una voce le dice no senza gusto”. Per ciascun figlio, dà i suoi con- lasciare il mondo ed entrare in convento. Ma ha i lelingue avrebbero potuto leggere le loro parole e che è la guida che ha chiesto a Dio. Ma è un so- sigli, dosandoli a seconda delle diverse personali- figli da educare, un padre e un suocero di cui oc- i loro pensieri fuori dal contesto in cui erano stati gno. L’immagine intravista nella visione diventa tà. Non trascura i particolari: per esempio sugge- cuparsi. Tutto sembra contrario a questo proget- scritti. Epistolario eccezionale innanzitutto per la realtà il 5 marzo del 1604. Giovanna si trova a Di- risce che ciascuno dorma da solo, nella propria to. Si confida con Francesco che non smonta que- profondità dello scambio, che raccoglie tutte le gione, dove il padre l’ha invitata perché sa che ar- stanza e la invita ad “agire sulle intelligenze e sul- sti propositi. Anzi. Da tempo gli è nata l’idea di sfumature dell’umano, dal dolore alla tenerezza, riverà il vescovo di Ginevra, Francesco di Sales, di le anime” dei figli, “con moti dolci, senza violen- fondare un nuovo ordine religioso, femminile, dalla preoccupazione alla gioia. Con una libertà, cui tanto si parla. Giovanna assiste a una sua za”. Ma se c’è da rimproverare, lo fa. Sia lei, sia i che raccolga donne decise a consacrarsi, ma non perfino audacia, che in un primo momento può omelia per la Quaresima. Ne rimane folgorata. figli, quando li incontra. adatte, fisicamente, alle regole severe degli ordini stupire. Fino a quando non ci si accorge che è il Determinata com’è, cerca di incontrarlo ancora. Con il passare dei mesi, degli anni, cresce, in esistenti. Vede in Giovanna la fondatrice perfetta. frutto del principale insegnamento a cui il santo Ci riesce, ma sempre con altri. Allora supplica il entrambi, la consapevolezza che questo rapporto La sua stessa vita è la dimostrazione dell’ispira- D ONNE CHIESA MONDO 22 23 D ONNE CHIESA MOND O
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