Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...

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Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...
Settantesimo anniversario
di Brindisi Capitale d’Italia.

Ottantantanni fa il
Monumento al Marinaio d’Italia.

“Salve don Bosco Santo...”
Le reliquie del santo a Brindisi.
Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...
Le foto sono di Maurizio De Virgiliis, Enza Caretto. La foto di copertina è di Nicola Ingrosso

                                      Perché il 4 novembre è il giorno
                           dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate?
                           		          Il Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate cade il 4 novembre,
                           in ricordo del 4 novembre 1918, celebrandosi l’anniversario della fine della prima guerra
                           mondiale per l’Italia, la festa delle Forze Armate italiane e la festa dell’Unità nazionale.
                           		          Il 4 novembre è stata l’unica festa nazionale che, istituita nel 1919, abbia attraver-
                           sato le età dell’Italia liberale, fascista e repubblicana. Fino al 1977 è stata un giorno festivo a
tutti gli effetti. Da quell’anno in poi, a causa di una riforma del calendario delle festività nazionali introdotta per ragio-
ni economiche con lo scopo di aumentare il numero di giorni lavorativi, è stata resa “festa mobile” che cadeva nella
prima domenica di novembre. Nel corso degli anni ‘80 e ‘90 la sua importanza nel novero delle festività nazionali è
andata declinando, ma recentemente (in corrispondenza con la Presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi)
è tornata a celebrazioni ampie e diffuse.
           In occasione del 4 novembre e dei giorni immediatamente precedenti, le più alte cariche dello Stato rendono
omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l’Altare della Patria a Roma, e si recano in visita al Sacrario di
Redipuglia dove sono custodite le salme di 100.000 caduti nella guerra del ‘15-’18, nonché a Vittorio Veneto
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Con...tatto                                      Editoriale del mese                            Pagina          1

         “Con.. tatto magazine”
                   si dirige verso altri lidi.

           Vista la positiva e lusinghiera esperienza biennale del giornale “Con.. tat-
  to magazine”, legato al progetto “Diritti a Scuola”, che ha visto coinvolto come
  scrittori in erba solo gli alunni delle classi prime, partecipanti al nuovo tentativo di
  avvicinamento alla comprensione e scrittura di un testo, il Collegio dei docenti, a chiusura dell’an-
  no scolastico passato, volle rendere permanente tale esperienza, allargandola a tutti gli alunni guidati dai
  loro docenti di lettere che accolsero con entusiasmo l’idea.
           I nostri ragazzi non sono secondi ad altri, se si impegnano con l’entusiasmo che profondono
  soprattutto nelle discipline tecnico-pratiche, qualificanti gli indirizzi. Le nuove opzioni, previste dalla
  Riforma dei professionali, che il prossimo anno andrà a regime per tutto il quinquennio, non si discosta-
  no dal vecchio Ordinamento in fatto di professionalità da dimostrare. Con orgoglio diamo, pertanto, alle
  stampe il primo numero di “Con.. tatto magazine” divenuto Giornale d’istituto.
           Da parte mia gli auguri di buon successo alla testata che vede, Direttore Responsabile, il prof.
  Nicola Ingrosso, (nostro docente iscritto all’Ordine dei Giornalisti), che potrà contare su uno staff
  direzionale qualificato e che in questo numero ha curato argomenti interessanti sotto il profilo storico:
  gli 80 anni del Monumento al marinaio d’Italia, vigile sentinella sul mare interno al finire del canale
  Pigonati; i 70 anni di Brindisi capitale, subito dopo l’armistizio di Cassibile, diramato l’8 settembre
  1943, che segna l’inizio della fine del secondo Conflitto mondiale; la suggestiva, sotto il profilo reli-
  gioso, presenza delle reliquie di San Giovanni Bosco in Brindisi, presso i salesiani che hanno avuto
  un rapporto di collaborazione didattica con la Nostra scuola, e ultimo, ma non per importanza English
  Corner, la novità di quest’anno. La Storia della nostra scuola, presenza culturale che ha saputo qualifi-
  care e diplomare generazioni di allievi, che hanno trovato lavoro nelle attività produttive anche di altre
  Regioni, si arricchisce ulteriormente con questa iniziativa editoriale.
                                                                                        Domenico Camarda
                                                                                         Dirigente Scolastico

                                                   SOMMARIO
- Con.. tatto magazine” si dirige verso altri lidi (di Domenico Camarda).                                pag.       1
- I Reali a Brindisi. I primi concitati momenti (5AL).                                                   pag.       2
- Brindisi Capitale: La vita in città (5AM).                                                             pag.       3
- Quali sono state le capitali d’Italia (5AT).                                                           pag.       4
- Settembre 1943 - Febbraio 1944 Brindisi Capitale: I luoghi.                                            pag.       6
- Il Re a Brindisi? Io lo ricordo bene...La testimoniuanza della signora Anna (2AE)..                    pag.       7
- 4 Novembre 1944 - Inaugurazione del Monumento al Marinanaio (4BI).                                     pag.       8
- Monumento al Marinaio, alcuni dei progetti presentati (4BI).                                           pag.       9
- Fotoalbum del mese. La visita al Monumento al Marinaio.                                                pag. 10
- Le reliquie di don Bosco Santo a Brindisi.                                                             pag. 12
- Intervista a don Mario Stigliano e don Giampaolo Nicastro della casa salesiana di Brindisi.            pag. 13
- Un angelo caduto dal cielo. (L’omaggio a Giovanni Paolo II).                                           pag. 14
- La tragedia di Lampedusa                                                                               pag. 15
- Ricerca iconografica. Tutte le volte che un Re è giunto a Brindisi                                     pag. 16
- English corner. No man is an island                                                                    pag. 17
- Una giornata speciale: Visita al Monumento al Marinaio.                                                pag. 18
- Cose da pazzi.                                                                                         pag. 18
- Ora e per sempre. Il Tatuaggio (il caso della donna vampiro).                                          pag. 19
- I Progetti PON per l’anno scolastico 2013-14 .                                                         pag. 20
- Il corso per LAMINATORE - Addetto alla lavorazione in materiale composito.                             pag. 20
- Il manifesto del corso per LAMINATORE - Addetto alla lavorazione in materiale composito.               pag. 21
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Con...tatto                                                                                               Pagina        2

                  I REALI A BRINDISI:
              I PRIMI CONCITATI MOMENTI
                                                                                                                 classe 5AL

         La mattina del 9                                                                         della Banca d’Italia dove fu
settembre 1943, all’indo-                                                                         subito prelevato un milio-
mani della comunicazione                                                                          ne di lire, per essere speso
dell’avvenuto armistizio                                                                          presso il magazzino della
con gli angloamericani,                                                                           Marina militare (fatto apri-
una volta constatata l’ im-                                                                       re fuori orario) o in alcuni
possibilità di difendere la                                                                       negozi della città, tra cui
Capitale dalle preponde-                                                                          il famoso Anelli, posto su
ranti forze tedesche (al-                                                                         corso Umberto, per provve-
meno questa era la ver-                                                                           dere all’acquisto di vestiti e
sione ufficiale), i reali si                                                                      biancheria.
diressero a Pescara e si                                                                             Ma perché Brindisi di-
imbarcarono velocemente                                                                           venne la sede del nuovo go-
da Ortona sulla corvetta                                                                          verno? Era tra le poche città
Baionetta, scortati dall’in-                                                                      ad essere completamente
crociatore Scipione L’A-                Il Corriere della Sera dell’ 8 settembre  1943            libera: i tedeschi l’avevano
fricano per giungere a Brindisi nel primo pomeriggio di abbandonata alla vigilia dell’armistizio dirigendosi verso
venerdì 10 settembre.                                            Bari, mentre Taranto era ormai sotto il controllo alleato.
         L’ammiraglio Luigi Rubartelli, comandante del-                     Ebbe così inizio il Regno del Sud, anche se sotto
la piazza militare marittima della città pugliese, ignorava l’effettivo controllo angloamericano; il giorno dopo l’ar-
ancora chi fosse imbarcato sulla Baionetta: aveva ricevuto rivo del re a Brindisi, il comando supremo alleato inviò
un messaggio in cui si comunicava che avrebbe trovato una missione militare di alti ufficiali (ALLIED MILITA-
“un fraterno amico”.                                             RY MISSION) con lo scopo di controllare l’operato del
         Grande fu dunque la sua sorpresa quando vide il governo italiano: essa era guidata dal generale britannico
re Vittorio Emanuele III, accompagnato dalla regina Ele- Frank Mason Mac Farlane, governatore di Gibilterra, che
na, dal figlio Umberto, dal maresciallo Pietro Badoglio, fece requisire immediatamente l’Hotel Internazionale che
circondati da numerosi esponenti militari e politici della divenne il loro quartier generale.
corte.                                                                      Il 13 novembre 1943 venne annunciata la costitu-
         Dopo i primi momenti di meraviglia e lo sbarco a zione del governo:
Brindisi, l’ ammiraglio dovette provvedere a sistemare gli
ospiti all’interno del Castello Svevo, mentre tutti gli uffi- INTERNI: Vito REALE
ciali dello Stato maggiore furono alloggiati nell’albergo FINANZE: Guido JANG
Internazionale, sul porto della città.                           GIUSTIZIA: Giuseppe DE SANTIS
         La fretta della fuga aveva impedito di portare un GUERRA: gen. Taddeo ORLANDO
                                                                 PUBBLICA ISTRUZIONE: Giovanni CUOMO
bagaglio personale: tutto era rimasto a Roma; fu così aper-
                                                                 INDUSTRIA E COMMERCIO: Epicarmo CORBINO
to dal maresciallo Badoglio un conto presso la locale sede POSTE: Mario FANO
                                                                 FERROVIE E TRASPORTI: Giovanni DI RAIMONDO
                                                                 AGRICOLTURA: Tommaso SICILIANI
                                                                 LAVORI PUBBLICI: Raffaele DE CARO
                                                                 MARINA MERCANTILE: amm. Pietro BARONE
                                                                 ESTERI: Renato PRUNAS
                                                                 CAPO DEL GOVERNO: Pietro BADOGLIO

                   L’arrivo del Re a Brindisi
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                            BRINDISI CAPITALE
                             LA VITA IN CITTA’
                                                                                                                  classe 5AM

                                                                 da Osiris, Aldo
                                                                 Fabrizi,Renato
                                                                 Rascel o giovani
                                                                 promettenti come
                                                                 Gino Bramieri e
                                                                 Ugo Tognazzi si
                                                                 avvicendarono sul
                                                                 palco del teatro
                                                                 brindisino, alterna-
                                                                 ti alla proiezione di
                                                                 film americani.
                                                                           La presen-
                                                                 za a Brindisi del re,
                                                                 come era da aspet-
                                                                 tarsi, creò molta
                                                                 curiosità negli abi-
         L’arrivo della corte di Vittorio Emanuele III a
                                                                 tanti della città, ma
Brindisi non provocò un miglioramento delle condizio-
                                                                 Vittorio Emanuele
ni economiche della città: l’immissione delle banconote                                         La Regina Elena di Montenegro
                                                                 III evitava di parte-
stampate dagli americani, le AM-LIRE, determinò una pe-
                                                                 cipare a manifestazioni o cerimonie ufficiali, rimanendo
sante inflazione che limitò il potere di acquisto dei brindi-
                                                                 spesso rintanato all’interno del Castello Svevo, dove svol-
sini; solo grazie agli aiuti alimentari e di diverso genere la
                                                                 geva tutte le mansioni ufficiali. Una delle poche apparizio-
popolazione poté continuare a vivere, anche se in miseria.
                                                                 ni ufficiali avvenne il 10 dicembre, solennità della patrona
                                                                 dell’Aeronautica Militare, la Madonna di Loreto, quando
                                                                 il re partecipò ad una messa solenne celebrata dall’arcive-
                                                                 scovo De Filippis presso l’aeroporto militare di Brindisi .
                                                                           Era invece la regina Elena, il reale più presente:
                                                                 attività di beneficienza e visite dell’orfanatrofio di piazza
                                                                 Duomo, dove portava in dono grembiulini o biancheria,
                                                                 caratterizzavano le ore delle sue giornate.
                         Le AM LIRE                                        La permanenza a Brindisi comunque non durò
                                                                 molto: il generale americano Joyce, scosso per alcuni
         Le restrizioni non risparmiarono neanche le classi
                                                                 bombardamenti della città, propose il trasferimento della
più ricche: Palazzo Caravaglio, su Corso Umberto, venne
                                                                 corte a Salerno. Pietro Badoglio accettò solo in cambio del
requisito, come altre abitazioni di lusso, per dare alloggio
                                                                 controllo giuridico da parte del governo italiano su tutti i
agli ufficiali dell’esercito angloamericano.
                                                                 territori a sud di Napoli, isole comprese. Fu così che divisi
         I rapporti tra i soldati italiani e i nuovi allea-
                                                                 in due scaglioni ( il primo partì il 3 febbraio del 1944, il
                                         ti non furono dei
                                                                 secondo il 5) i ministri e i
                                         migliori:    spesso
                                                                 diversi funzionari abban-
                                         risse furibonde ca-
                                                                 donarono Brindisi. Con la
                                         ratterizzavano le
                                                                 partenza del re, avvenuta
                                         vie cittadine, ma
                                                                 all’alba dell’11 febbraio,
                                         la vita continuava.
                                                                 terminava quel periodo di
                                         Presso il cineteatro
                                                                 notorietà che per cinque
                                         “Mazari”, poi “Di
                                                                 mesi aveva posto la città
                                         Giulio” arrivarono
                                                                 di Brindisi sotto i riflettori
                                         numerose compa-
                                                                 della storia mondiale del
                                         gnie di avanspetta-
                                                                 tempo.
                                         colo, bloccate a sud    (tratto da Brindisi capitale a
                                         dall’occupazione        metà di Francesca Mandese,
                                         nazista     dell’Ita-   Mandese editore, 1994).
                                         lia. Nomi famosi
                                         come Nino Taran-
         Re Vittorio Emanuele III        to, Macario, Wan-                                        Il M.llo d’Italia Pietro Badaglio
Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...
Con...tatto                                                                                                 Pagina          4

                            QUALI SONO STATE
                           LE CAPITALI D’ITALIA
                                                                                                                    classe 5AT

                                                                 tempo la conquista della città da parte delle truppe
                                                                 sabaude.
                                                                          Cronologicamente fu così Torino la prima
                                                                 capitale italiana: il 27 gennaio 1861 si svolse il pri-
                                                                 mo turno per le elezioni dei deputati del primo Parla-
                                                                 mento nazionale che fu inaugurato il 18 febbraio del-
                                                                 lo stesso anno presso Palazzo Carignano, residenza
                                                                 reale dei Savoia a Torino.
                                                                          Il primo Parlamento italiano, fu composto, tra
                                                                 gli altri, dagli eroi dell’Unità d’Italia come Giusep-
                                                                 pe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Alessandro Man-
                                                                 zoni e Giuseppe Verdi.
                                                                          In seguito all’accordo stipulato a Parigi il 15
                                                                 settembre 1864 fra il governo italiano e quello napo-
                                                                 leonico, ( noto come Convenzione di Settembre) per
                                                                 mettere fine alla presenza di truppe francesi a Roma,
                                                                 l’Italia si impegnava a non attaccare e a non lascia-
                                                                 re attaccare lo Stato Pontificio, mentre la Francia in
                                                                 cambio doveva ritirare le sue truppe entro due anni.
                                                                 Una clausola che avrebbe dovuto rimanere segreta
                                                                 stabiliva, infine, che la capitale del regno venisse tra-
                                                                 sportata da Torino a un’altra città entro sei mesi dal-
                                                                 la stipulazione del patto. La convenzione suscitò un
                                                                 diffuso malcontento a Torino che sfociò in violente
                                                                 dimostrazioni e conflitti sanguinosi (21 e 22 settem-
                                                                 bre) in seguito ai quali il ministro Marco Minghetti fu
      Il proclama Ufficiale a firma di Re Vittorio Emanuele II   costretto alle dimissioni. Gli succedette Alfonso La
              Re di Sardegna, Cipro e di Gerusalemme             Marmora, sotto il quale fu ratificata la convenzione e
                                                                 attuato il trasferimento della capitale da Torino a
        Il 17 marzo 1861 venne ufficialmente pro-                Firenze a partire dal 1865.
clamata la costituzione del Regno d’Italia, che cessò                     A Firenze, Governo e Parlamento ebbero
di esistere nel 1946, quando si trasformò nell’attuale           molte difficoltà a trovare posto. Con l’ arrivo dei po-
Repubblica Italiana in seguito ad un referendum isti-            litici, dei funzionari, degli impiegati...a Firenze, tra l’
tuzionale, che sancì la nascita della Repubblica Italia-         altro, scoppia l’ emergenza casa ( il municipio ordi-
na.                                                              na la costruzione di “case di legno”). Il re si installò
        Non sempre Roma è stata la capitale del Re-              con la corte a Palazzo Pitti, mentre la Camera dei De-
gno: la presenza del Papa e la protezione dell’impe-             putati a Palazzo Vecchio nella Sala dei Cinquecento
ratore francese Napoleone III impedirono per lungo

          Torino: Il Palazzo Reale in una foto dell’epoca                 Firenze: Palazzo Pitti in una stampa dell’epoca
Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...
Con...tatto                                                       Pagina   5
che venne riadattata, il Senato trovò posto nel Teatro
Mediceo (una struttura del 1586) nei vicini Uffizi. La
collocazione dell’ aula nell’ ultimo piano del palazzo
sembrò una beffa ai senatori, costretti ad affrontare
unascala di 97 gradini.
         Ma il sogno di Roma capitale era ancora pre-
sente: dopo la sconfitta di Napoleone III a Sedan e
la proclamazione della terza repubblica, gli accordi
stabiliti nella convenzione non avevano più valore: il
papato era oramai senza difese e il 20 settembre 1870
l’esercito italiano occupò Roma.
         Il 9 dicembre 1870 il Presidente del Con-
siglio Giovanni Lanza presentò alla Camera un
disegno di legge riguardante il trasferimento della
capitale a Roma, che doveva avvenire entro sei mesi
dalla promulgazione. La proposta venne messa ai
voti: 132 furono i favorevoli e 18 i contrari. Il Sena-
to approvò il trasferimento della capitale con 94 voti
contro 39: il 1º luglio 1871, Roma venne proclama-
ta capitale d’Italia. Ma durante la Seconda Guerra

                       Roma: Il Quirinale

Mondiale, tra il settembre 1943 e il febbraio 1944,
dopo l’armistizio con gli Alleati e la fuga di Vittorio
Emanuele III da Roma, divenne Brindisi la capitale
d’Italia. Dal febbraio 1944 la capitale fu invece Sa-
lerno, dove si trasferirono la famiglia reale e il gover-
no, dopo lo sbarco degli Alleati: bisognerà aspettare
la liberazione di Roma da parte degli angloamericani
il 4 giugno 1944 e gli avvenimenti successivi, affin-
ché la Città eterna ritornasse ad essere nuovamente
capitale d’Italia.

             Salerno: Villa Guariglia (Raito), dove il Re
    Vittorio Emanuele III alloggiò nei mesi di Salerno Capitale
Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...
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                     Settembre 1943 - Febbraio 1944
                       BRINDISI CAPITALE: I LUOGHI                                                                    classe 5AL
         I fuggiaschi, che subito dopo la dichiarazione
dell’armistizio, si imbarcano da Ortona alla volta di Brin-
disi, giungono alle 14,30 circa di venerdì 10 settembre
1943, a bordo della corvetta “Baionetta”, scortati dal re-
gio incrociatore “Scipione l’africano”. Insiene alla fami-
                                            glia reale, a bordo
                                            della corvetta, ci
                                            sono i ministri e
                                            i notabili del re-
                                            gno.
                                             Poco prima delle
                                            tre del pomerig-          Brindisi: Castello Svevo (Vista lato mare foto dell’epoca)
                                            gio la corvetta
           La Corvetta Baionetta            diede fondo nel
porto esterno di Brindisi e venne subito raggiunta dal mo-
toscafo dell’ammiraglio Rubartelli, comandante la Piazza,
che dal giorno precedente era in stato di attesa in seguito
ad alcuni ordini in codice, ricevuti.
         Dopo i primi momenti di stupore e agitazione si
cominciò ad organizzare la sistemazione notturna dei nu-
merosi ospiti. Al rimo piano della palazzina di Rubartelli
furono piazzate le stanze per i sovrani. I padroni di casa
e il principe di Piemonte si sistemarono al pianterreno.
Badoglio insieme al generale Sandalli e al ministro duca              Brindisi: Castello Svevo, la porta carraia (foto dell’epoca)
d’Acquone presero posto nella casermetta dei sommergi-
bili.
         I componenti lo stato maggiore occuparono l’al-
bergo Internazionale. Palazzo Caravaglio, su Corso Um-
berto, venne requisito, come altre abitazioni di lusso, per
dare alloggio agli ufficiali dell’esercito angloamericano.
Anche palazzo Montenegro divenne dimora temporanea
del “seguito” reale.
         Man mano che gli arrivi a Brindisi di dignitari e di
personalità militari si infittivano, essi venivano ospitati da
famiglie dell’aristocrazia in tutto il Salento.
		                                                                           Brindisi: Castello Svevo, in una foto recente

  Brindisi: Castello Svevo, la palazzina dell’ammiraglio Rubartelli                 Brindisi: Hotel Internazionale
                      divenuta la dimora Reale                                alloggio dei componenti lo stato maggiore
Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...
Con...tatto                                                                                                  Pagina          7

          “Il Re a Brindisi? Io lo ricordo bene...!”
           La testimonianza della signora Anna
                                                                                                                     classe 2AI

        “Io lo ricordo bene, quando sono arrivati a Brin-          zione, l’8 settem-
disi”… mentre parliamo del nuovo numero di Con…tatto               bre, dell’armistizio
e quindi di Brindisi capitale d’Italia, la voce della signora      firmato con gli Al-
Anna s’insinua come il suono della sveglia al mattino e            leati pochi giorni
illumina il cervello.                                              prima, sentimenti
        Ma certo! Come non pensarci prima! Lei c’era.              comuni erano il so-
“Io c’ero e lo ricordo benissimo, perché con loro ci ho            spetto, la paura…
parlato, tante volte…”                                             e c’era una grande
        Lo ricorda come ricorda “quando l’aereo carico             confusione.
di soldati tedeschi si schiantò nel parco Cesare Braico,                    “La      re-
all’epoca un’ospedale e io, come tanti altri infermieri e          gina, come ogni
medici, soccorsi i feriti… e dopo, passata l’emergenza,            mattina, venne a
tagliammo la stoffa dei paracadute, un’ottima stoffa, e cu-        scambiare qualche
                                       cimmo tanti vestiti”.       parola con me che
                                             La signora Anna       le preparavo i pan-
                                          ha oggi più di no-       ni, ma si accorse
                                          vant’anni e negli        che ero terroriz-
                                          anni della seconda       zata, triste, ango-
                                                                                              La Regina Elena di Savoia con i figli
                                          guerra mondiale          sciata. Mi chiese
                                          lavorava come in-        cosa fosse successo. Io ero un po’ intimorita dalla sua fi-
                                          fermiera presso la       gura austera, ma tanto era il dispiacere di sapere mio fra-
                                          base della Marina        tello rinchiuso ingiustamente, che le raccontai la storia.
                                          Militare, nel castel-    ‘Come si chiama tuo fratello’, mi chiese. Glielo dissi e lei
                                          lo Svevo. Di quegli      non aggiunse altro, mi salutò e andò via silenziosamente.
                                          anni ha un ricordo       Io rimasi lì, ma nemmeno tenermi occupata lavorando ri-
                                          vivido: le priva-        usciva a distrarmi dal pensiero che qualcosa di terribile
                                          zioni della guerra,      potesse accadere. La sera arrivò lentamente e, come sem-
                                          i bombardamen-           pre, terminato il lavoro mi incamminai verso casa a passo
                                          ti, i morti, i feriti.   svelto… e lì la mia enorme sorpresa… Lei era davvero
                                          Quando racconta          intervenuta... trovai mio fratello a casa ad aspettarmi…”.
                                          sembra che stia vi-               Ricorda tutti i luoghi, la signora Anna, ma se pas-
                                          vendo tutto in que-      seggiamo non li riconosce, nella sua memoria sono diver-
     La Regina Elena di Montenegro        sto momento.             si, da quando esce meno sono tornati ad essere quelli di
                                                                   tanti anni fa, come se settant’anni non fossero passati…
          “Ricordo bene la regina Elena perché ero io che          “proprio qui cadde l’aereo… ma davvero com’è diverso
me ne occupavo, per alcune faccende – racconta - e fin             oggi… qui era il luogo dove io lavoravo, ma non sembra
dal primo giorno, fin da quando la nave è arrivata con             più lo stesso… eppure entravo da qui…”.
il suo carico di ospiti, ho lavato e stirato loro i
panni e ho continuato a farlo per il tempo in cui
sono rimasti qui. Spesso ho parlato con la regi-
na, una donna riservata e schiva, che non dava
molta confidenza e che parlava con voce pacata,
quasi sussurrando.” “Ricordo – continua la si-
gnora Anna – che fu lei a salvare mio fratello…
era stato accusato di essere un collaboratore del
regime perché in passato aveva qualche volta fre-
quentato un bar che era stato anche un ritrovo
di fascisti, ed era stato arrestato… la principale
caratteristica di quegli anni era l’azione dettata
dall’emozione. Era facile venire arrestati, magari
fucilati, per semplici sospetti…”
          Negli anni della guerra, e ancor di più nel
biennio che stava aprendosi, dopo l’ufficializza-         La Famiglia Reale: Vittorio Emanuele III - Elena di Montenegro -
                                                          Umberto, Mafalda Iolanda Margherita,Giovanna di Savoia, Maria Francesca
Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...
Con...tatto                                                                                               Pagina         8

              4 Novembre 1933:
   Inaugurazione del Monumento al Marinaio
                                                                                                                  classe 4BI

                                                                                vendite di francobolli celebrativi, e concerti
                                                                                del tenore Tito Schipa.
                                                                                		           Il progetto del monumento nazio-
                                                                                nale, fu deciso di sceglierlo a seguito di un
                                                                                concorso nazionale. Nel gennaio del 1932 fu
                                                                                bandito il concorso indirizzato ad architetti
                                                                                e scultori. Venivano sottolineati i criteri di
                                                                                sobrietà solennità ed austerità che dovevano
                                                                                ispirare i lavori concorrenti e si fornivano le
                                                                                indicazioni di massima per la realizzazione
                                                                                dei bozzetti.
                                                                                		           Parteciparono al concorso 92
                                                                                lavori e risultò vincitore il progetto con il
                                                                                motto “Sta come torre” dell’architetto luigi
                                                                                Brunati e dello scultore Amerigo Bartoli.
                                                                                		           Secondi classificati a pari meri-
                                                                                to i progetti “Luce di gloria” di Angelo di
                                                                                Castro ed Enrico Martino ed “Oltremare” di
                                                                                Emanuele Mangiovi e Francesco Coccia.
         Il 20 giugno 1925 Mussolini, accogliendo le istan-                   		             A seguire il progetto “Ninive”
ze dei cittadini e degli amministratori di Brindisi, accordò     dell’architetto Agnoldomenico Pica e dello scultore Leone
il suo consenso a che il monumento nazionale al Marinaio         Lodi. I lavori di costruzione del monumento iniziarono il
d’Italia fosse eretto in quel porto e accettò la presidenza      28 ottobre 1932 diretti dall’architetto Brunati
del relativo comitato d’onore che la città gli aveva offerto.             Il monumento fu realizzato in pietra di carparo
         Qualche tempo prima lo stesso Presidente del            e di Trani. I lavori furono completati nei tempi previsti,
Consiglio aveva deciso che un monumento in onore dei             e venne inaugurato il 4 novembre 1933 con una grande
marinai caduti in guerra sorgesse in una città marinara.         manifestazione alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
Trieste e Spezia avevano avanzato la loro candidatura ma         Durante la cerimonia d’inaugurazione, la Lega Navale
la scelta, cadde su Brindisi per i meriti acquisiti durante la   consegno ufficialmente il monumento alla Regia Marina.
prima guerra mondiale, quando era stata sede della base                   Il monumento al Marinaio d’Italia ha una strut-
navale del Basso Adriatico, e per i quali era stata insignita    tura a forma di timone, è alto 53. Presenta alla base una
della croce di guerra.                                           cripta a forma di scafo e sull’altare la statua della Vergine
         Pochi giorni dopo Vittorio Emanuele III, concesse       “Stella del Mare”. Sulle pareti sono riportati i nomi dei
al comitato d’onore per il monumento il suo alto patrona-        circa 6.000 marinai caduti nella grande guerra e i 33.900
to.                                                              marinai caduti della seconda guerra mondiale. Sul piazza-
         Negli anni successi il comitato cittadino presiedu-     le superiore del monumento sono situate due ancore e due
to dal podestà Serafino Giannelli e sostenuto dal deputato       cannoni appartenenti alle navi austro-ungariche “Teget-
locale Ugo Bono, e dal vice presidente del PNF Achille           thoff” e “Viribus Unitis”, simboli di vittorie della Marina
Starace, si adoperò per raccogliere i fondi necessari alla       Italiana raggiunte sul mare nel 1918.
costruzione del monumento, promuovendo sottoscrizioni,

          L’ Architetto Luigi Brunati. Direttore dei lavori         4 Novembre 1933 - Inaugurazione del Monumento al Marinaio
Con...tatto                                                                                              Pagina         9

              Il bozzetto del progetto “Oltremare”
          di Emanuele Mangiovi e Francesco Coccia

                                                                          Il bozzetto del progetto“Luce di Gloria”
                                                                           di Angelo di Castro ed Enrico Martino

          Il bozzetto del progetto “Re ciel far mare”
                        di Aurelio Ricci

                                                                                Il bozzetto del progetto“Ninive”
                                                               dell’architetto Agnoldomenico Pica e dello scultore Leone Lodi.

                                                                       Il lavoro di ricerca si è basato su documenti dell’epo-
                                                              ca e consultando il volume: “Brindisi 1927-1943 da Capoluo-
                                                              go a Capitale. I progetti, le architetutte” Prodotto dall’Ordine
                                                              degli Architetti della provincia di Brindisi, in occasione della
                                                              mostra documentaria del 1994.
                                                                       Alcume immagini sono state gentilmente concesse da
                                                              Antonio Celeste, direttore del settimanale “Agenda Brindisi”
   Brindisi 1933 - Una fase della costruzione del Monumento
Con...tatto   Fotoalbum del Mese   Pagina   10

         Una giornata speciale
   visita al monumento al marinaio
Con...tatto      Fotoalbum del Mese                             Pagina   11

                         Brindisi 05 gennaio 2006
              Arrivo a Brindisi della fiaccola olimpica delle
                     olimpiadi invernali di Torino 2006
                         Tedoforo Giacomo Leone
              vincitore nel 1996 della Maratona di New York
Con...tatto                                                                                              Pagina        12

                              Le reliquie di
                        don Bosco Santo a Brindisi
                                                                  nario dalla nascita del santo che si terrà nel 2015.
             di ANTONELLA DI COSTE                                         L’urna, progettata dall’architetto Gianpiero Zoncu
                                                                  e realizzata in alluminio, bronzo e cristallo, è giunta alle
                                                                  9.00 presso l’oratorio salesiano di via Appia.
Un gruppo di alunni del nostro Istituto ha partecipato
                                                                           Sul basamento, le date che definiscono il bicente-
all’incontro con le reliquie di Santo don Bosco, il Santo
                                                                  nario (1815-2015), sui lati dell’urna, volti di giovani dei
dei Giovani. Il racconto di una giornata speciale.
                                                                  cinque continenti realizzati dallo scultore Gabriele Gar-
                                                                  bolino, poi, lo stemma della Congregazione salesiana, che
                                                                  quest’anno (2013) celebra i 150 anni di fondazione, e il
                                                                  motto carismatico che adottò lo stesso Don Bosco – “Da
                                                                  mihi animas, cetera tolle”. (Dammi le anime toglimi il re-
                                                                  sto)
                                                                           L’impatto nel veder arrivare questa teca in cristal-
                                                                  lo con all’interno Don Bosco è stato veramente forte, sem-
                                                                  brava di vedere i suoi santi resti, che di fatto sono ancora
                                                                  a Torino: all’interno infatti è stata posta una statua di don
                                                                  Bosco simile a quella che si trova nell’urna conservata nel-
                                                                  la Basilica di Maria Ausiliatrice ma che nel petto conserva
                                                                  le reliquie.
                                                                           Dopo le prime lacrime di commozione, l’urna è
                                                                  stata accompagnata all’interno dell’Oratorio, lì al suo po-
                                                                  sto, dove Lui avrebbe voluto essere.

BRINDISI – “Salve don Bosco Santo...”. Così come sulle
note del famoso canto che tutti i fedeli salesiani conosco-
no, il Santo dei giovani, Giovanni Bosco è stato accolto e
salutato, tappa dopo tappa, da chi tanto lo venera. E così è
stato anche per Brindisi.
         Il 5 ottobre scorso, infatti, è giunto in città, bene-
dicendo i presenti con le reliquie della mano e del braccio
destro: quello con cui appunto benediceva, accarezzava,
abbracciava, insegnava ai suoi giovani.
         E così è stato qui, anzi è qui e lo sarà per sempre
grazie all’opera che è presente sul territorio e che vive sul-
le fondamenta dei suoi insegnamenti.
         Un evento questo fortemente voluto dal Rettor
maggiore dei Salesiani, e successore di Don Bosco Don
Pascual Chàvez, in occasione del bicente-
                                                                           Non poteva che essere accolto dai giovani con mu-
                                                                  siche e balli, riproponendo teatralmente il momento della
                                                                  nascita dell’oratorio a Brindisi.
                                                                           La parola è poi spettata all’ispettore salesiano
                                                                  Ime, don Pasquale Cristiani, che ha parlato del viaggio che
                                                                  l’urna ha compiuto in centoventi paesi del mondo e che
                                                                  ora compie nell’Italia salesiana per poi passarla, una volta
                                                                  giunti in chiesa, a sua eccellenza l’arcivescovo, monsignor
                                                                  Domenico Caliandro: “Don Bosco è il primo che nella
                                                                  Chiesa ha un approccio vero verso i giovani. Li ha accolti
                                                                  nell’anima e li ha capiti. Averlo oggi è come se dicesse a
                                                                  noi “aprite gli occhi, aprite ai giovani la via che illumina
                                                                  il cammino”.
Con...tatto                                                                                                 Pagina         13
          Poi l’intervento del sindaco, Mimmo Consales,                 Intervista a don Mario Stigliano
che ha parlato dell’importanza dell’Oratorio e del legame                 e a don Giampaolo Nicastro
che la città sta ritrovando con il santo, per concludere con               della casa salesiana di Brindisi
tre forti testimonianze laiche, di tre appartenenti agli ex al-
lievi salesiani: il notaio Michele Errico, l’ex dirigente sco-    BRINDISI - “L’arrivo dell’urna di don Bosco è stato molto
lastico Domenico Casale e il commercialista Gian Paolo            emozionante – racconta don Mario Stigliano direttore della
Zeni.                                                             casa salesiana di Brindisi - e vorrei sottolineare la scelta che
                                                                  abbiamo voluto fare per accoglierlo. Giovannino Bosco è
                                                                  nato ai Becchi, famiglia povera e semplice ma piena di fede.
                                                                  Lui è nato nel cortile e quindi è stato lì che abbiamo voluto
                                                                  accoglierlo. Lui prima di cercare una chiesa, una casa, ha
                                                                  cercato un cortile. E’ lì che c’è il suo modo di esprimere la
                                                                  sua passione per i giovani per cui ha cercato sempre di acco-
                                                                  glierli, di scoprire la dignità della persona, tanto è vero che
                                                                  lui diceva che quando parlava della dignità della persona
                                                                  loro lo ascoltavano, si convincevano, avevano fiducia in lui
                                                                  e si impegnavano a cambiare vita. Il cortile per lui non era
                                                                  il luogo del gioco ma casa che accoglie, chiesa che evange-
                                                                  lizza, ambiente che educa alla vita, cortile per incontrarsi da
                                                                  amici”.
                                                                  L’accoglienza è stata un abbraccio di migliaia di persona,
                                                                  dunque, proprio li “come voleva don Bosco”. “Abbiamo vo-
Il primo ha ricordato le figure di alcuni sacerdoti salesiani     luto accoglierlo, ed accogliere i presenti, con la rappresenta-
                                                                  zione con gli abiti del tempo, della fondazione dell’oratorio
come don Tommaso Stile e la scuola salesiana, il secondo
                                                                  di Brindisi nel ‘35 – continua Don Mario Stigliano – poi ci
ha raccontato invece la sua esperienza da ex allievo e di         siamo spostati in chiesa, dove erano presenti tutte le autori-
come abbia utilizzato la pedagogia di Don Bosco nella sua         tà: vescovo, sindaco, consiglieri regionali, i rappresentanti
scuola ed il terzo ha sottolineato come Don Bosco abbia           delle autorità civili e militari ed ho ringraziato tutti per la
insegnato a mettere al centro Gesù sacramentato, Maria            presenza”. Questo evento, del tour dell’urna di don Bosco
Ausiliatrice e il Papa. L’andare nelle carceri con una riedu-     attraverso i cinque continenti e per le case salesiane d’Italia,
cazione basata sull’amorevolezza. Noto infatti il sistema         fa parte di una preparazione triennale che porterà, nel 2015,
preventivo di don Bosco basato su tre pilastri: Ragione,          alla celebrazione vera e viva del bicentenario della nascita di
Religione, Amorevolezza. Il programma della giornata è            Don Bosco. Il primo anno è stato basato sulla conoscenza del
poi proseguito ricchissimo, dall’intimità della preghiera li-     Santo dei giovani, il secondo anno sulla pedagogia (ed è quel-
bera davanti all’urna ai momenti comunitari: quello della         lo che si sta vivendo attualmente), il terzo anno fino a gennaio
                                                                  2015, sulla spiritualità. A vivere in modo speciale l’arrivo di
famiglia salesiana, quello delle parrocchie, il Santo Rosa-
                                                                  don Bosco e questa giornata speciale anche il neo direttore
rio, la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo
                                                                  dell’oratorio salesiano don Giampaolo Nicastro.
                                      Domenico Caliandro,         “E’ stata una benedizione grande. Infatti ho sottolineato più
                                      quello delle associa-       volte ai ragazzi che questa scelta della ossa della mano e del
                                      zioni di volontariato,      braccio destro sono davvero la benedizione di don Bosco che
                                      la preghiera dei giova-     viene in questo oratorio e poi la possibilità di portare, no
                                      ni, quella della comu-      nsolo tanto entusiasmo che è dato dalla festa in se e che poi
                                      nità e l’open church        naturalmente passa, ma la possibilità di riscoprire un Santo
                                      dell’intera notte che       e un Fondatore che è ancora vivo in mezzo a noi e che deve
                                      ha visto i suoi giovani     ispirarci: noi come salesiani e gli animatori stessi. Noi non
                                      dormirgli accanto in        siamo salesiani perchè possediamo i ragazzi. Non sono no-
                                                                  stri, ma è don Bosco che ce li affida, è don Bosco che conti-
                                      sacco a pelo.
                                                                  nua a vegliare su di loro ed è il primo educatore che si ispira
                                            La mattina del 6
                                                                  a Gesù Cristo, educatore per eccellenza. Personalmente –
                                      ottobre dopo la Santa       continua don Giampaolo – ho cercato veramente di guardare
                                      messa delle 7, Don          all’essenziale, di fare in modo che anche ciò che andava pre-
                                      Bosco e poi partito         parato, come accoglienza, come impegno dei ragazzi, fosse
                                      alla volta di Lecce e       qualcosa che ci spingesse a capire meglio ciò che stavamo
                                      di Corigliano d’O-          vivendo. Io ho cercato di vivere e di trasmettere ai ragazzi
                                      tranto proseguendo il       l’essenziale: il fatto che don Bosco è qui e che possiamo par-
                                      suo peregrinare tra i       lare con lui, metterci in ascolto, condividere con lui i nostri
                                      giovani e continuan-        sogni e desideri, i progetti per l’oratorio, quindi veramente
                                      do a dire, seppur nel       la possibilità di una intimità speciale con don Bosco come
                                                                  lui faceva con i suoi giovani. Il momento della notte qui sarà
                                      silenzio di ogni cuore;
                                                                  forse quello più importante: momento più forte e durante il
                                      “Basta che siate gio-
                                                                  quale i ragazzi e tutti noi è come se ricevessimo la sua buona
                                      vani, perchè vi ami         notte come era solito fare”.
                                      assai”.
Con...tatto                                                                            Pagina       14
                      UN ANGELO CADUTO DAL CIELO

                     In punta di piedi…
             hai bussato alle porte del mondo
           il tuo nome era Giovanni Paolo II.
          Eri il prete, il papa, l’uomo semplice
   della gente comune e dei giovani il “complice”.
         Eri l’amico, il compagno, il confidente
          ma sapevi quanto ti amava la gente?
        Hai perdonato benevolo il tuo aguzzino,
     ti sei specchiato negli occhi di un bambino,
           ti sei perduto negli abissi profondi
                 di tutti i fratelli sofferenti.
             Per tutti noi avevi una preghiera
       che potesse liberarci dalla notte più nera.
          Hai incarnato la sofferenza di Cristo
          la folla ti invoca SANTO per questo
       ma hai sopportato con dignità e pazienza
            la tua enorme, mistica sofferenza.
       “TOTUS TUUS SUM” amavi declamare
     e dal dolore forte ti lasciavi poi abbracciare.
          Così tra un Angelus e un’ Ave Maria
           si è consumata la tua lenta agonia.
      Ora quel Dio che tu amavi immensamente
   ti ospita al suo fianco, soddisfatto e sorridente,
                    a LUI tu eri destinato
             sulla terra di passaggio sei stato;
                 e noi, contriti ed affranti,
                   in lacrime tutti quanti,
              smarriti e con grande nostalgia
       ti vediamo Karol: sei in cielo con Maria!                  In occasione della imminente santifica-
                                                         zione (prevista per il 27 aprile 2014) del grande
                                          Enza Caretto   Papa che tutti abbiamo conosciuto e amato, gli
                                                         dedichiamo questo piccolo pensiero in rima.
Con...tatto                                                                                Pagina       15

            La tragedia infinita di Lampedusa
                                         C. Miccoli, A. Ciracì, D. Leo, A. Solazzo, G. Laguercia - 1^BM

        La tragedia di Lam-                                                      le persone sul ponte, che si
pedusa è stata l’affonda-                                                        sono spostate in massa cau-
mento di un barcone di mi-                                                       sando un eccessivo sbilan-
granti avvenuto il 3 ottobre                                                     ciamento della barca che,
2013 al largo della costa                                                        dato l’eccessivo carico, si
dell’Isola dei Conigli, pres-                                                    è ribaltata colando a picco
so Lampedusa. L’affonda-                                                         rapidamente
mento ha provocato 366                                                                I morti di Lampedusa
morti accertati e circa 20                                                       non sono solo numeri, ma
dispersi presunti, mentre i                                                      essere umani, giovani che
superstiti sono stati 155.                                                       avevano “paura” di vivere
        L’imbarcazione era                                                       nel loro Paese. Un prover-
un peschereccio lungo circa                                                      bio dice: ”Vai per grazia
20 metri, salpato dal por-                                                       e trovi giustizia”; ci spie-
to libico di Misurata l’1 ottobre 2013, con a bordo     ghiamo meglio: sono venuti da noi per recuperare la
migranti provenienti dal Ghana, dall’Eritrea e dalla    loro dignità, ma non hanno trovato giustizia, bensì
Somalia,[1]. La barca era arrivata a circa mezzo mi-    una condanna a morte che non meritavano“.
glio dalle coste lampedusane, quando qualcuno tra i             Secondo noi, potevano vivere una vita mi-
migranti ha acceso un fuoco per segnalare la presenza   gliore, come la nostra. Pertanto non dobbiamo più
del barcone e ricevere soccorso. La presenza di ben-    dire loro: ”Tornate a casa vostra!“ Ora più che mai
zina sul ponte dell’imbarcazione ha però fatto divam-   è necessario cambiare la rotta del nostro pensiero e
pare un incendio e fatto fuggire in preda al panico     accoglierli come nostri compaesani.

       …Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale,
             da la quale nullu homo vivente pò skappare:
            guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
         beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
                 ka la morte secunda no ‘l farrà male.

   Dedichiamo questi versi di San Francesco d’Assisi dal “Cantico delle Creature” a quelle migliaia di
   migranti morti nel mar Mediterraneo nella speranza di una vita serena e dignitosa. Secondo noi, questi
   nostri coetanei ora hanno trovato il loro posto nell’ Armonia dell’ Universo.

                                          (A.Conserva, S. Mazzotta, C. Milanese, A. Scarpino, Classe 3^ BT)
Con...tatto                                                                                                              Pagina          16

               Tutte le volte volte
          che un Re e’ giunto a Brindisi
                                                                          ricerca iconografica effettuata dalle classi: 2AM - 2BM
                                       Foto gentilmente concesse dal Nuovo Quotidiano di Brindisi dalla sua raccolta “Passeggeri e la Storia)

                                                                                                Brindisi 26 ottobre 1930
               Brindisi 12 maggio 1909                                         Giovanna di Savoia e Boris di Bulgariaa In viaggio di nozze si
              La visita dei reali a Brindisi                                                        fermana a Brindisi

                                                                                     Il porto è l’immagine della città; se ne valorizzano allora i
                                                                                                  transiti ritenuti più rappresentativi.
                                                                                       I principi di Germani in transito (1° decennio del 1900)
 Il più celebre dei monumenti della città, dedicato al Marinaio
d’Italia. Quando fu inaugurato (4 novembre 1933), un ponte di
barche uni le due sponde del seno di ponente del porto interno
        e permise il passaggio di Re Vittorio Emanuele III

                                                                                      A Brindisi fecero capo le operazioni relative al trasporto
                                                Brindisi 4 novembre 1933
                                                                                      dell’esercito serbo. Sbarca a Brindisi il principe Alessan-
                                       Il re V.Emanuele III incontra un superstite
                                                                                       dro di Serbia, ricevuto dal Vice ammiraglio Continelli
                                                 della battaglia di Lissa

          Brindisi 1931
L’Inaugurazione della nuova sede                                                                         Brindisi 10 settembre 1943.
      del Banco di Napoli.                                 Brindisi 1916                           L’ammiraglio Luigi Rubartelli, comandante
    Re Vittorio Emanuele III                     Il Principe Umberto di Savoia                          della piazza militare marittima
      si affaccia al balcone                        in visita al castello svevo                         riceve re Vittorio Emaniele III.
Con...tatto                                                                                            Pagina        17

                                    NO MAN IS AN ISLAND
         This month we cannot forget the hundreds                         Questo mese non possiamo non rivolgere un pen-
of migrants mostly coming from Eritrea and Soma-                siero alle centinaia di persone, per la maggior parte di
lia who died off the coasts of the Sicilian island of           nazionalità eritrea e somala, che la notte del 3 Ottobre
Lampedusa on 3rd October. A fire broke out on the               2013 sono morte al largo delle coste dell’isola siciliana di
boat that was taking them to Europe, seeking politi-            Lampedusa in un incendio scoppiato a bordo dell’imbar-
cal asylum or better living conditions.                         cazione che li avrebbe dovuti portare in Europa, in cerca
                                                                di asilo politico e di migliori condizioni di vita.
         We want to pay homage to them with the
                                                                          Lo facciamo attraverso le parole del poeta inglese
words written by the English poet John Donne*. In
                                                                John Donne*, il quale in una sua celebre riflessione ci
one of his famous meditations, he says that human               ricorda che nessun essere umano basta a se stesso, ma fa
beings are not self sufficient, but they belong to a            parte di una umanità che accoglie e da cui è accolto. Così
mankind that welcomes them and is welcomed by                   come un continente sarebbe più povero se da esso venisse
them. If we took away a single clod from a continent,           sottratto anche un singolo pezzo di terra, così anche la
it would be poorer; similarly, any death should give            morte di chi non conosciamo è una perdita per ciascuno
us a sense of loss because it affects us deeply. Geo-           di noi e quindi ci riguarda da vicino. L’ appartenenza ge-
graphical belonging becomes irrelevant, as the State            ografica, allora, non ha più alcuna importanza; il lutto
funeral hold by the Italian government for the fo-              nazionale proclamato il 4 Ottobre per i morti non italiani
reign victims of this tragic event shows.                       di questa tragedia lo dimostra.
         Here you find a version of Donne’s quotation                     Abbiamo voluto tradurre questa citazione di John
in Italian and in our dialect as well, as a homage to           Donne non soltanto in italiano, ma anche nel nostro dia-
the city of Brindisi that welcomed thousands of Alba-           letto, per ricordare l’accoglienza che la città di Brindisi
nian citizens in the spring of 1991, convinced as we            nella primavera del 1991 ha riservato a migliaia di citta-
                                                                dini albanesi, convinti come siamo che “nessun uomo è
are that “no man is an island”.                                 un’isola”.

           No man is an island entire of itself;                   Nisciùnu cristiànu è nn’isula chiusu ‘ntra iddu;
          every man is a piece of the continent,                     ogni cristiànu è ‘nna parti di lu continenti,
                   a part of the main;                                             ‘nna parti di tuttu;
if a clod be washed away by the sea, Europe is the less,           ci ‘nnu stuèzzu di terra veni ‘llivàtu di lu mari,
             as well as if a promontory were,                                     l’Europa ‘nci perdi,
          as well as any manner of thy friends                          cussì comu ci ‘llivàmu ‘na muntagna,
                  or of thine own were;                                         o li casi di l’amici tua,
             any man’s death diminishes me,                                         o casa tua stessa;
           because I am involved in mankind.                           pi ogni cristiànu ca mori mi dòli lu cori,
           And therefore never send to know
                                                                         pircè simu tutti figghi di stu mundu.
                 for whom the bell tolls;
                                                                          Pi quistu, ci sta ‘ssona la campana
                      it tolls for thee.
                                                                              quandu mori quarchetùnu
                                                                              no ‘ddumandàri pi cci eti;
                                                                                    sta ‘ssona pi ttei.
             (J.Donne , Meditation XVII,
                                                                traduzione in dialetto di Danilo D’Ambrosio, Francesco
      Devotions upon Emergent Occasions,1624)
                                                                             Patimo e Matteo Trane, II BE
 John Donne (1572-1631) was born in London into a Ro-           John Donne (1572-1631) nacque a Londra da una fa-
 man Catholic family. In the first part of his life, he wro-    miglia cattolica. Nella prima parte della sua vita scrisse
 te mainly love poems and sonnets. His elaborated style         soprattutto poesie e sonetti d’amore, con un linguaggio
 and the references to the scientific discoveries of his time   elaborato e ricco di riferimenti alle scoperte scientifiche
 made him one of the most important representatives of          del suo tempo, divenendo uno dei massimi esponenti del-
 English metaphysical poetry. Later in his life, he conver-     la poesia metafisica inglese. Nella seconda parte della sua
 ted to Anglicanism and took orders. He wrote religious         esistenza, si convertì all’Anglicanesimo e prese gli ordini,
 sonnets and meditations, from which the quoted passa-          dedicandosi alla scrittura di sonetti e meditazioni religio-
 ge is taken. The American writer E. Hemingway (1899-           se, dalle quali è tratto il brano sopra citato. Lo scrittore
 1961) was inspired by Donne’s lines when he entitled his       americano E. Hemingway (1899-1961) si ispirò ai versi di
 book “For whom the bell tolls”(1940).                          Donne nel dare il titolo al suo romanzo “Per chi suona la
                                                                campana”(1940).
Con...tatto                                                                                               Pagina        18

   Una giornata speciale
         Visita al                                                           Cose da Pazzi
  Monumento al Marinaio
                          Marco Bianco e Fabio Ostuni 3BI                                   Angelo Vita e Luigi Guccione 4BI

          Il 31 maggio 2013 ci siamo recati in visita presso               La letteratura italiana è vista da noi ragazzi come
il Monumento al Marinaio d’Italia di Brindisi, accom-             un qualcosa di noioso e di antico, eppure quest’anno, no-
pagnati dal preside, prof. Camarda Domenico e da alcuni           nostante i nostri pregiudizi, essa ci ha fornito lo spunto per
docenti. Il monumento, unico sacrario dedicato al marina-         una riflessione stimolante ed attuale.
io d’Italia, si presenta come una imponente stele di roccia                Abbiamo parlato di Ariosto e del suo strano per-
marina, alta circa 53 metri per un totale di 253 gradini che,     sonaggio, Orlando che, furioso per amore, si denuda nella
faticosamente, abbiamo affrontato pur di godere dello spet-       foresta e compie scempi inimmaginabili. Poi è stata la
tacolo meraviglioso che dalla sommità del monumento ci            volta di Tasso che, a causa della sua follia, viene rinchiuso
veniva offerto! Brindisi da lassù era incantevole: si lasciava    nel manicomio di S.Anna. Infine è toccato a De Cervantes
abbracciare da l mare e baciare dal sole. Ancora più affa-        che ci racconta le pazze avventure di Don Chisciotte che
scinante quando il preside ci ha “raccontato” l’importanza        combatte contro i mulini a vento, credendoli dei giganti.
storica del porto di Brindisi nei secoli, in special modo al               La follia dunque non è un male che interessa la
tempo dei romani.                                                 società attuale! I manicomi sorgono all’inizio dell’800 per
          La guida ci ha ricordato che nel 1925 Benito Mus-       isolare gli individui giudicati pericolosi per la società, e
solini accordò la realizzazione del Monumento, accoglien-         viene definito “Pazzia”: “Ogni comportamento che si al-
do le istanze dei cittadini e degli amministratori di Brindisi    lontana dalle regole e dai valori dominanti della società
e che la città meritò l’onore di ospitare una struttura del       del tempo”.
genere grazie ai meriti acquisiti durante la prima guerra                  Nei manicomi il ricoverato è privato dei suoi di-
mondiale, meriti per i quali fu insignita anche della croce       ritti e qui si consolidano terribili sistemi di repressione e
di guerra. La realizzazione del monumento fu completata           tortura: dai farmaci alla lobotomia (l’asportazione di una
solo nel 1933, grazie anche all’importante aiuto economico        parte del cervello), nel 1978 la legge Basaglia abolisce i
offerto dalla Lega Navale Italiana.                               manicomi e restituisce dignità e libertà al malato.
          In seguito siamo scesi nella cripta del monumento:               Nel 2007 il cantautore Simone Cristicchi parla di
le pareti interne sono rivestite di ampi lastroni di marmo
                                                                  loro, dei “Pazzi”, nella canzone “Ti regalerò una rosa”,
nero su cui sono incisi i nomi degli oltre 10 mila marinai,
                                                                  vincitrice del Festival di Sanremo.
morti nel compimento del proprio dovere.
                                                                           Nella canzone si sottolinea l’esclusione che i ma-
          Qui è conservata anche la statua della Madonna
                                                                  lati subiscono: essi sono “Spazzatura per la società dei
Nera assieme ad una teca che accoglie 6 diverse ampolle,
                                                                  sani”.
contenenti ciascuna un campione acqueo dei mari ed ocea-
                                                                           Oggi , anno 2013, l’epoca dell’internamento e
ni tra i più noti e navigati dalle nostre imbarcazioni. E’ sta-
                                                                  della tortura è terminata, ma siamo sicuri che sia finita an-
ta una giornata fantastica ed a noi è stata offerta l’occasione
                                                                  che l’epoca dell’allontanamento e dell’esclusione? Siamo
unica di visitare l’unico monumento in Italia dedicato al
                                                                  ancora circondati da tanti “folli”: come sarebbe bello se si
Marinaio, il militare che da sempre ha contribuito e contri-
                                                                  potesse andare sulla luna per recuperarne il senno… ma-
buisce a rendere Brindisi e l’Italia una delle grandi potenze!
(Un grazie alla prof.ssa Tortolano, donna pacifica anche          gari a cavallo di un ippogrifo!!
se in Guerra)
Con...tatto                                                                                             Pagina        19

                                       Ora e per sempre
                                         Il tatuaggio

                                                                           Matteo Muccio e Giovanni Di Noi 4BI

         Lo sfoggiano con orgoglio un po’ tutti, può es-        liberato dopo 5 anni
sere discreto, nascosto, ammiccante o evidente e magari         di prigionia pres-
provocatorio. Stiamo parlando del tatuaggio…! Uno dei           so una tribù Maori
primi tatuaggi di cui si hanno notizia fu eseguito in Egitto    della Nuova Zelan-
sul figlio di un faraone.                                       da. Il suo corpo era
         Il tatuatore impresse il disegno con un ago di         quasi interamente
osso, massaggiando poi sulla ferita cenere e grasso ani-        ricoperto di tatuag-
male, procedimento che rese indelebile la cicatrice. Era il     gi e la stampa ingle-
2000 a.C. e da allora la storia del tatuaggio è proseguita      se ne fece un feno-
fino ad oggi senza interruzioni.                                meno da baraccone.
                                                                          Nel corso
                                                                della prima guerra
                                                                mondiale il tatuag-
                                                                gio si diffuse tra i
                                                                soldati come sim-
                                                                bolo di protezione e
                                                                di riconoscimento:
                                                                tra gli aviatori nac-
                                                                que la “Nose Art”
                                                                ovvero l’arte di di-
                                                                pingere il muso de-
                                                                gli aerei con immagini di provocanti ragazze portafortuna,
                                                                immagini che in poco tempo si trasferirono dalle fusoliere
                                                                alle braccia!
                                                                          Nella società contemporanea il tatuaggio non è
                                                                cambiato solo nelle tecniche esecutive ma ha mutato nuo-
Durante il Medioevo il tatuaggio era ritenuto “sacrilego”       vamente significato: è diventato un mezzo per evidenziare
in quanto andava a modificare l’uomo, creato ad immagi-         la propria interiorità, per esprimere un proprio pensiero,
ne di Dio. La morte era il prezzo che pagava chi praticava      un modo per sentirsi unici ed inimitabili.
questa forma d’arte.                                                      Alcuni eccedono con le modificazioni corporee,
        Nel tempo il tatuaggio ha assunto significati di-       come è accaduto alla “Donna Vampiro”, che si è sottopo-
versi: presso alcuni popoli si praticava sui ragazzi che        sta ad incredibili ed innumerevoli interventi che ne hanno
uscivano dalla pubertà ed entravano nell’età adulta; gli        completamente stravolto le fattezze umane.
eschimesi lo consideravano un portafortuna per debellare                  Altri perdono di vista la propria salute, non curan-
malattie, per scongiurare il pericolo dell’infertilità o per    do gli eventuali rischi imputabili ad un tatuaggio malde-
tener lontani gli spiriti maligni.                              stro (infezioni, intossicazioni da mercurio, reazioni aller-
        Presso altri popoli invece il tatuaggio era praticato   giche). Il tatuaggio resta innanzitutto una libera scelta di
come punizione nei confronti di chi infrangeva le leggi.        ciascuno: occorre però tutelare la propria salute e cercare
Esemplare è infatti la storia di un uomo che nel 1821 fu        di non esagerare!
Con...tatto                                                                                                                Pagina          20

                          Il programma per l’anno scolastico 2013-14
                                           Obiettivo Azione C1
 C 1 Tecniche del CAD1 (sede di Fasano) a partire dall’ 8 gennaio 2014
 C 1 Logica Creativa (sede di Fasano) a partire dall’ 8 gennaio 2014
 C 1 Tecniche del CAD2 (sede di Brindisi) a partiredall’ 8 gennaio 2014
 C 1 Trattamento dei Metalli e Tecniche di Saldatura (sede di Brindisi) a partire dall’ 8 gennaio 2014
                                           Obiettivo Azione C5
 C 5 Saper Fare, Saper Creare, Saper Comprendere (sede di Brindisi/Fasano) a partire dall’ 9 giugno 2014
                                           Obiettivo Azione G4
 G 4 Il meccano-logico conosciamo e utilizziamo il PC (sede di Brindisi) a partire dall’ 8 gennaio 2014
 G 4 Impariamo Autocad per recuperare le Competenze (sede di Brindisi) a partire dall’ 8 gennaio 2014
  “L’attività oggetto della presente azione di pubblicizzazione e sensibilizzazione rientra nel Piano Integrato di Istituto, annualità 2013, ed è
   cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “2007 IT 05 1 PO 007 F.S.E. “ a titolarità del
                                        Ministero della P.I. – Direzione Generale Affari Internazionali “.

                                                               Corso per
                                                    LAMINATORE
      Addetto alla lavorazione di componenti in materiale composito
           Sono aperte le iscrizioni al corso per LAMINATO-                Nicola Ingrosso, con il supporto del dott. Antonio De Miche-
 RE Addetto alla lavorazione di componenti in materiale                    le, prof. Giovanni Stefano e del prof. Lorenzo Falappone,
 composito, iniziativa unica nel suo genere, resa possibile                dopo aver portato a conclusione una attenta analisi territo-
 dal settore Formazione Professionale dell’Amministrazione                 riale.
 Provinciale di Brindisi, ha finanziato il progetto presentato                       I nostri continui interfacciamenti con il mondo del
 dall’IPSIA “G.Ferraris” di Brindisi, utilizzando fondi messi a            lavoro, la lungimiranza in termini di programmazione, - con-
 disposizione della Comunità Europea e dalla Regione Puglia.               tinua il prof. Domenico Camarda - ci fanno essere ottimisti
           Nelle linee progettuali il corso, si intende dare una           e siamo convinti che nel breve e medio periodo tutti i cor-
 svolta importante al mercato del lavoro che è alla costante               sisti qualificati verranno collocati nel tessuto produttivo ter-
 ricerca di operatori con competenze, conoscenze, capacità e               ritoriale. Da oltre 50 anni l’Istituto Professionale di Stato
 abilità altamente professionali, con il desiderio di dare una             “G.Ferraris” di Brindisi che mi onoro di dirigere, per sua
 spallata significativa alla crisi di un settore che fortemente            natura istituzionale, è in possesso di quelle competenze di na-
 ha caratterizzato e caratterizza l’economia della provincia               tura organizzativa e didattica che sono alla base della sua
 di Brindisi. Il settore della componentistica aerospaziale ri-            offerta di istruzione professionale e che consentono di rendere
 chiede l’esigenza di inquadrare, nei propri organici, personale           coerente l’intervento formativo con le esigenze del mercato
 qualificato con competenze tecnico-professionali specifiche,              del lavoro.
 che possa essere in grado d’intervenire nei processi lavorativi                     Tale vivacità didattica e organizzativa –continua Do-
 con ampia autonomia e sappia utilizzare strumenti e attrezza-             menico Camarda – per i risultati ottenuti in termini occupa-
 ture dalla tecnologia avanzata.                                           zionali e non solo, rende il Ferraris un centro di formazio-
           Il corso di seicento ore tra attività didattiche e di           ne d’eccellenza al passo con lo sviluppo tecnologico che in
 stage si è avvale dell’esperienza del “CONSAER” (Con-                     affiancamento ai corsi tradizionali di studio abbina attività
 sorzio per lo Sviluppo delle Aziende Aeronautiche), brac-                 di promozione e di formazione e istruzione professionale a
 cio operativo e di raccordo tra l’IPSIA e le aziende del                  trecentosessanta gradi.
 comparto Aeronautico.
           Se queste sono le esigenze del mercato del lavoro,              Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 12,00 di saba-
 - afferma il Dirigente Scolastico prof. Domenico Camarda                  to 16 novembre. La domanda d’iscrizione può essere
 - occorre formarle con strategie didattiche innovative e mira-            presentata presso la segreteria didattica dell’Istituto
 te al raggiungimento degli obiettivi di professionalizzazione.
                                                                           sito in Brindisi alla via Adamello n. 18, tutti i giorni
 L’iniziativa formativa programmata, unica in ambito territo-
 riale, è nata dall’analisi dei fabbisogni del settore meccanico           dalle 10,00 alle 12,30.
 e aeronautico e dei montaggi industriali in genere ed è stata             Per Ulteriori informazioni consultare il sito dell’IP-
 ideata dal nostro Comitato Scientifico, coordinato dal prof.              SIA G.Ferraris all’indirizzo www.ipsiaferraris.it
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