Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d'Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d'Italia - "Salve don Bosco Santo " Le ...
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Settantesimo anniversario di Brindisi Capitale d’Italia. Ottantantanni fa il Monumento al Marinaio d’Italia. “Salve don Bosco Santo...” Le reliquie del santo a Brindisi.
Le foto sono di Maurizio De Virgiliis, Enza Caretto. La foto di copertina è di Nicola Ingrosso Perché il 4 novembre è il giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate? Il Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate cade il 4 novembre, in ricordo del 4 novembre 1918, celebrandosi l’anniversario della fine della prima guerra mondiale per l’Italia, la festa delle Forze Armate italiane e la festa dell’Unità nazionale. Il 4 novembre è stata l’unica festa nazionale che, istituita nel 1919, abbia attraver- sato le età dell’Italia liberale, fascista e repubblicana. Fino al 1977 è stata un giorno festivo a tutti gli effetti. Da quell’anno in poi, a causa di una riforma del calendario delle festività nazionali introdotta per ragio- ni economiche con lo scopo di aumentare il numero di giorni lavorativi, è stata resa “festa mobile” che cadeva nella prima domenica di novembre. Nel corso degli anni ‘80 e ‘90 la sua importanza nel novero delle festività nazionali è andata declinando, ma recentemente (in corrispondenza con la Presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi) è tornata a celebrazioni ampie e diffuse. In occasione del 4 novembre e dei giorni immediatamente precedenti, le più alte cariche dello Stato rendono omaggio al Milite Ignoto, la cui salma riposa presso l’Altare della Patria a Roma, e si recano in visita al Sacrario di Redipuglia dove sono custodite le salme di 100.000 caduti nella guerra del ‘15-’18, nonché a Vittorio Veneto
Con...tatto Editoriale del mese Pagina 1 “Con.. tatto magazine” si dirige verso altri lidi. Vista la positiva e lusinghiera esperienza biennale del giornale “Con.. tat- to magazine”, legato al progetto “Diritti a Scuola”, che ha visto coinvolto come scrittori in erba solo gli alunni delle classi prime, partecipanti al nuovo tentativo di avvicinamento alla comprensione e scrittura di un testo, il Collegio dei docenti, a chiusura dell’an- no scolastico passato, volle rendere permanente tale esperienza, allargandola a tutti gli alunni guidati dai loro docenti di lettere che accolsero con entusiasmo l’idea. I nostri ragazzi non sono secondi ad altri, se si impegnano con l’entusiasmo che profondono soprattutto nelle discipline tecnico-pratiche, qualificanti gli indirizzi. Le nuove opzioni, previste dalla Riforma dei professionali, che il prossimo anno andrà a regime per tutto il quinquennio, non si discosta- no dal vecchio Ordinamento in fatto di professionalità da dimostrare. Con orgoglio diamo, pertanto, alle stampe il primo numero di “Con.. tatto magazine” divenuto Giornale d’istituto. Da parte mia gli auguri di buon successo alla testata che vede, Direttore Responsabile, il prof. Nicola Ingrosso, (nostro docente iscritto all’Ordine dei Giornalisti), che potrà contare su uno staff direzionale qualificato e che in questo numero ha curato argomenti interessanti sotto il profilo storico: gli 80 anni del Monumento al marinaio d’Italia, vigile sentinella sul mare interno al finire del canale Pigonati; i 70 anni di Brindisi capitale, subito dopo l’armistizio di Cassibile, diramato l’8 settembre 1943, che segna l’inizio della fine del secondo Conflitto mondiale; la suggestiva, sotto il profilo reli- gioso, presenza delle reliquie di San Giovanni Bosco in Brindisi, presso i salesiani che hanno avuto un rapporto di collaborazione didattica con la Nostra scuola, e ultimo, ma non per importanza English Corner, la novità di quest’anno. La Storia della nostra scuola, presenza culturale che ha saputo qualifi- care e diplomare generazioni di allievi, che hanno trovato lavoro nelle attività produttive anche di altre Regioni, si arricchisce ulteriormente con questa iniziativa editoriale. Domenico Camarda Dirigente Scolastico SOMMARIO - Con.. tatto magazine” si dirige verso altri lidi (di Domenico Camarda). pag. 1 - I Reali a Brindisi. I primi concitati momenti (5AL). pag. 2 - Brindisi Capitale: La vita in città (5AM). pag. 3 - Quali sono state le capitali d’Italia (5AT). pag. 4 - Settembre 1943 - Febbraio 1944 Brindisi Capitale: I luoghi. pag. 6 - Il Re a Brindisi? Io lo ricordo bene...La testimoniuanza della signora Anna (2AE).. pag. 7 - 4 Novembre 1944 - Inaugurazione del Monumento al Marinanaio (4BI). pag. 8 - Monumento al Marinaio, alcuni dei progetti presentati (4BI). pag. 9 - Fotoalbum del mese. La visita al Monumento al Marinaio. pag. 10 - Le reliquie di don Bosco Santo a Brindisi. pag. 12 - Intervista a don Mario Stigliano e don Giampaolo Nicastro della casa salesiana di Brindisi. pag. 13 - Un angelo caduto dal cielo. (L’omaggio a Giovanni Paolo II). pag. 14 - La tragedia di Lampedusa pag. 15 - Ricerca iconografica. Tutte le volte che un Re è giunto a Brindisi pag. 16 - English corner. No man is an island pag. 17 - Una giornata speciale: Visita al Monumento al Marinaio. pag. 18 - Cose da pazzi. pag. 18 - Ora e per sempre. Il Tatuaggio (il caso della donna vampiro). pag. 19 - I Progetti PON per l’anno scolastico 2013-14 . pag. 20 - Il corso per LAMINATORE - Addetto alla lavorazione in materiale composito. pag. 20 - Il manifesto del corso per LAMINATORE - Addetto alla lavorazione in materiale composito. pag. 21
Con...tatto Pagina 2 I REALI A BRINDISI: I PRIMI CONCITATI MOMENTI classe 5AL La mattina del 9 della Banca d’Italia dove fu settembre 1943, all’indo- subito prelevato un milio- mani della comunicazione ne di lire, per essere speso dell’avvenuto armistizio presso il magazzino della con gli angloamericani, Marina militare (fatto apri- una volta constatata l’ im- re fuori orario) o in alcuni possibilità di difendere la negozi della città, tra cui Capitale dalle preponde- il famoso Anelli, posto su ranti forze tedesche (al- corso Umberto, per provve- meno questa era la ver- dere all’acquisto di vestiti e sione ufficiale), i reali si biancheria. diressero a Pescara e si Ma perché Brindisi di- imbarcarono velocemente venne la sede del nuovo go- da Ortona sulla corvetta verno? Era tra le poche città Baionetta, scortati dall’in- ad essere completamente crociatore Scipione L’A- Il Corriere della Sera dell’ 8 settembre 1943 libera: i tedeschi l’avevano fricano per giungere a Brindisi nel primo pomeriggio di abbandonata alla vigilia dell’armistizio dirigendosi verso venerdì 10 settembre. Bari, mentre Taranto era ormai sotto il controllo alleato. L’ammiraglio Luigi Rubartelli, comandante del- Ebbe così inizio il Regno del Sud, anche se sotto la piazza militare marittima della città pugliese, ignorava l’effettivo controllo angloamericano; il giorno dopo l’ar- ancora chi fosse imbarcato sulla Baionetta: aveva ricevuto rivo del re a Brindisi, il comando supremo alleato inviò un messaggio in cui si comunicava che avrebbe trovato una missione militare di alti ufficiali (ALLIED MILITA- “un fraterno amico”. RY MISSION) con lo scopo di controllare l’operato del Grande fu dunque la sua sorpresa quando vide il governo italiano: essa era guidata dal generale britannico re Vittorio Emanuele III, accompagnato dalla regina Ele- Frank Mason Mac Farlane, governatore di Gibilterra, che na, dal figlio Umberto, dal maresciallo Pietro Badoglio, fece requisire immediatamente l’Hotel Internazionale che circondati da numerosi esponenti militari e politici della divenne il loro quartier generale. corte. Il 13 novembre 1943 venne annunciata la costitu- Dopo i primi momenti di meraviglia e lo sbarco a zione del governo: Brindisi, l’ ammiraglio dovette provvedere a sistemare gli ospiti all’interno del Castello Svevo, mentre tutti gli uffi- INTERNI: Vito REALE ciali dello Stato maggiore furono alloggiati nell’albergo FINANZE: Guido JANG Internazionale, sul porto della città. GIUSTIZIA: Giuseppe DE SANTIS La fretta della fuga aveva impedito di portare un GUERRA: gen. Taddeo ORLANDO PUBBLICA ISTRUZIONE: Giovanni CUOMO bagaglio personale: tutto era rimasto a Roma; fu così aper- INDUSTRIA E COMMERCIO: Epicarmo CORBINO to dal maresciallo Badoglio un conto presso la locale sede POSTE: Mario FANO FERROVIE E TRASPORTI: Giovanni DI RAIMONDO AGRICOLTURA: Tommaso SICILIANI LAVORI PUBBLICI: Raffaele DE CARO MARINA MERCANTILE: amm. Pietro BARONE ESTERI: Renato PRUNAS CAPO DEL GOVERNO: Pietro BADOGLIO L’arrivo del Re a Brindisi
Con...tatto Pagina 3 BRINDISI CAPITALE LA VITA IN CITTA’ classe 5AM da Osiris, Aldo Fabrizi,Renato Rascel o giovani promettenti come Gino Bramieri e Ugo Tognazzi si avvicendarono sul palco del teatro brindisino, alterna- ti alla proiezione di film americani. La presen- za a Brindisi del re, come era da aspet- tarsi, creò molta curiosità negli abi- L’arrivo della corte di Vittorio Emanuele III a tanti della città, ma Brindisi non provocò un miglioramento delle condizio- Vittorio Emanuele ni economiche della città: l’immissione delle banconote La Regina Elena di Montenegro III evitava di parte- stampate dagli americani, le AM-LIRE, determinò una pe- cipare a manifestazioni o cerimonie ufficiali, rimanendo sante inflazione che limitò il potere di acquisto dei brindi- spesso rintanato all’interno del Castello Svevo, dove svol- sini; solo grazie agli aiuti alimentari e di diverso genere la geva tutte le mansioni ufficiali. Una delle poche apparizio- popolazione poté continuare a vivere, anche se in miseria. ni ufficiali avvenne il 10 dicembre, solennità della patrona dell’Aeronautica Militare, la Madonna di Loreto, quando il re partecipò ad una messa solenne celebrata dall’arcive- scovo De Filippis presso l’aeroporto militare di Brindisi . Era invece la regina Elena, il reale più presente: attività di beneficienza e visite dell’orfanatrofio di piazza Duomo, dove portava in dono grembiulini o biancheria, caratterizzavano le ore delle sue giornate. Le AM LIRE La permanenza a Brindisi comunque non durò molto: il generale americano Joyce, scosso per alcuni Le restrizioni non risparmiarono neanche le classi bombardamenti della città, propose il trasferimento della più ricche: Palazzo Caravaglio, su Corso Umberto, venne corte a Salerno. Pietro Badoglio accettò solo in cambio del requisito, come altre abitazioni di lusso, per dare alloggio controllo giuridico da parte del governo italiano su tutti i agli ufficiali dell’esercito angloamericano. territori a sud di Napoli, isole comprese. Fu così che divisi I rapporti tra i soldati italiani e i nuovi allea- in due scaglioni ( il primo partì il 3 febbraio del 1944, il ti non furono dei secondo il 5) i ministri e i migliori: spesso diversi funzionari abban- risse furibonde ca- donarono Brindisi. Con la ratterizzavano le partenza del re, avvenuta vie cittadine, ma all’alba dell’11 febbraio, la vita continuava. terminava quel periodo di Presso il cineteatro notorietà che per cinque “Mazari”, poi “Di mesi aveva posto la città Giulio” arrivarono di Brindisi sotto i riflettori numerose compa- della storia mondiale del gnie di avanspetta- tempo. colo, bloccate a sud (tratto da Brindisi capitale a dall’occupazione metà di Francesca Mandese, nazista dell’Ita- Mandese editore, 1994). lia. Nomi famosi come Nino Taran- Re Vittorio Emanuele III to, Macario, Wan- Il M.llo d’Italia Pietro Badaglio
Con...tatto Pagina 4 QUALI SONO STATE LE CAPITALI D’ITALIA classe 5AT tempo la conquista della città da parte delle truppe sabaude. Cronologicamente fu così Torino la prima capitale italiana: il 27 gennaio 1861 si svolse il pri- mo turno per le elezioni dei deputati del primo Parla- mento nazionale che fu inaugurato il 18 febbraio del- lo stesso anno presso Palazzo Carignano, residenza reale dei Savoia a Torino. Il primo Parlamento italiano, fu composto, tra gli altri, dagli eroi dell’Unità d’Italia come Giusep- pe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Alessandro Man- zoni e Giuseppe Verdi. In seguito all’accordo stipulato a Parigi il 15 settembre 1864 fra il governo italiano e quello napo- leonico, ( noto come Convenzione di Settembre) per mettere fine alla presenza di truppe francesi a Roma, l’Italia si impegnava a non attaccare e a non lascia- re attaccare lo Stato Pontificio, mentre la Francia in cambio doveva ritirare le sue truppe entro due anni. Una clausola che avrebbe dovuto rimanere segreta stabiliva, infine, che la capitale del regno venisse tra- sportata da Torino a un’altra città entro sei mesi dal- la stipulazione del patto. La convenzione suscitò un diffuso malcontento a Torino che sfociò in violente dimostrazioni e conflitti sanguinosi (21 e 22 settem- bre) in seguito ai quali il ministro Marco Minghetti fu Il proclama Ufficiale a firma di Re Vittorio Emanuele II costretto alle dimissioni. Gli succedette Alfonso La Re di Sardegna, Cipro e di Gerusalemme Marmora, sotto il quale fu ratificata la convenzione e attuato il trasferimento della capitale da Torino a Il 17 marzo 1861 venne ufficialmente pro- Firenze a partire dal 1865. clamata la costituzione del Regno d’Italia, che cessò A Firenze, Governo e Parlamento ebbero di esistere nel 1946, quando si trasformò nell’attuale molte difficoltà a trovare posto. Con l’ arrivo dei po- Repubblica Italiana in seguito ad un referendum isti- litici, dei funzionari, degli impiegati...a Firenze, tra l’ tuzionale, che sancì la nascita della Repubblica Italia- altro, scoppia l’ emergenza casa ( il municipio ordi- na. na la costruzione di “case di legno”). Il re si installò Non sempre Roma è stata la capitale del Re- con la corte a Palazzo Pitti, mentre la Camera dei De- gno: la presenza del Papa e la protezione dell’impe- putati a Palazzo Vecchio nella Sala dei Cinquecento ratore francese Napoleone III impedirono per lungo Torino: Il Palazzo Reale in una foto dell’epoca Firenze: Palazzo Pitti in una stampa dell’epoca
Con...tatto Pagina 5 che venne riadattata, il Senato trovò posto nel Teatro Mediceo (una struttura del 1586) nei vicini Uffizi. La collocazione dell’ aula nell’ ultimo piano del palazzo sembrò una beffa ai senatori, costretti ad affrontare unascala di 97 gradini. Ma il sogno di Roma capitale era ancora pre- sente: dopo la sconfitta di Napoleone III a Sedan e la proclamazione della terza repubblica, gli accordi stabiliti nella convenzione non avevano più valore: il papato era oramai senza difese e il 20 settembre 1870 l’esercito italiano occupò Roma. Il 9 dicembre 1870 il Presidente del Con- siglio Giovanni Lanza presentò alla Camera un disegno di legge riguardante il trasferimento della capitale a Roma, che doveva avvenire entro sei mesi dalla promulgazione. La proposta venne messa ai voti: 132 furono i favorevoli e 18 i contrari. Il Sena- to approvò il trasferimento della capitale con 94 voti contro 39: il 1º luglio 1871, Roma venne proclama- ta capitale d’Italia. Ma durante la Seconda Guerra Roma: Il Quirinale Mondiale, tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, dopo l’armistizio con gli Alleati e la fuga di Vittorio Emanuele III da Roma, divenne Brindisi la capitale d’Italia. Dal febbraio 1944 la capitale fu invece Sa- lerno, dove si trasferirono la famiglia reale e il gover- no, dopo lo sbarco degli Alleati: bisognerà aspettare la liberazione di Roma da parte degli angloamericani il 4 giugno 1944 e gli avvenimenti successivi, affin- ché la Città eterna ritornasse ad essere nuovamente capitale d’Italia. Salerno: Villa Guariglia (Raito), dove il Re Vittorio Emanuele III alloggiò nei mesi di Salerno Capitale
Con...tatto Pagina 6 Settembre 1943 - Febbraio 1944 BRINDISI CAPITALE: I LUOGHI classe 5AL I fuggiaschi, che subito dopo la dichiarazione dell’armistizio, si imbarcano da Ortona alla volta di Brin- disi, giungono alle 14,30 circa di venerdì 10 settembre 1943, a bordo della corvetta “Baionetta”, scortati dal re- gio incrociatore “Scipione l’africano”. Insiene alla fami- glia reale, a bordo della corvetta, ci sono i ministri e i notabili del re- gno. Poco prima delle tre del pomerig- Brindisi: Castello Svevo (Vista lato mare foto dell’epoca) gio la corvetta La Corvetta Baionetta diede fondo nel porto esterno di Brindisi e venne subito raggiunta dal mo- toscafo dell’ammiraglio Rubartelli, comandante la Piazza, che dal giorno precedente era in stato di attesa in seguito ad alcuni ordini in codice, ricevuti. Dopo i primi momenti di stupore e agitazione si cominciò ad organizzare la sistemazione notturna dei nu- merosi ospiti. Al rimo piano della palazzina di Rubartelli furono piazzate le stanze per i sovrani. I padroni di casa e il principe di Piemonte si sistemarono al pianterreno. Badoglio insieme al generale Sandalli e al ministro duca Brindisi: Castello Svevo, la porta carraia (foto dell’epoca) d’Acquone presero posto nella casermetta dei sommergi- bili. I componenti lo stato maggiore occuparono l’al- bergo Internazionale. Palazzo Caravaglio, su Corso Um- berto, venne requisito, come altre abitazioni di lusso, per dare alloggio agli ufficiali dell’esercito angloamericano. Anche palazzo Montenegro divenne dimora temporanea del “seguito” reale. Man mano che gli arrivi a Brindisi di dignitari e di personalità militari si infittivano, essi venivano ospitati da famiglie dell’aristocrazia in tutto il Salento. Brindisi: Castello Svevo, in una foto recente Brindisi: Castello Svevo, la palazzina dell’ammiraglio Rubartelli Brindisi: Hotel Internazionale divenuta la dimora Reale alloggio dei componenti lo stato maggiore
Con...tatto Pagina 7 “Il Re a Brindisi? Io lo ricordo bene...!” La testimonianza della signora Anna classe 2AI “Io lo ricordo bene, quando sono arrivati a Brin- zione, l’8 settem- disi”… mentre parliamo del nuovo numero di Con…tatto bre, dell’armistizio e quindi di Brindisi capitale d’Italia, la voce della signora firmato con gli Al- Anna s’insinua come il suono della sveglia al mattino e leati pochi giorni illumina il cervello. prima, sentimenti Ma certo! Come non pensarci prima! Lei c’era. comuni erano il so- “Io c’ero e lo ricordo benissimo, perché con loro ci ho spetto, la paura… parlato, tante volte…” e c’era una grande Lo ricorda come ricorda “quando l’aereo carico confusione. di soldati tedeschi si schiantò nel parco Cesare Braico, “La re- all’epoca un’ospedale e io, come tanti altri infermieri e gina, come ogni medici, soccorsi i feriti… e dopo, passata l’emergenza, mattina, venne a tagliammo la stoffa dei paracadute, un’ottima stoffa, e cu- scambiare qualche cimmo tanti vestiti”. parola con me che La signora Anna le preparavo i pan- ha oggi più di no- ni, ma si accorse vant’anni e negli che ero terroriz- anni della seconda zata, triste, ango- La Regina Elena di Savoia con i figli guerra mondiale sciata. Mi chiese lavorava come in- cosa fosse successo. Io ero un po’ intimorita dalla sua fi- fermiera presso la gura austera, ma tanto era il dispiacere di sapere mio fra- base della Marina tello rinchiuso ingiustamente, che le raccontai la storia. Militare, nel castel- ‘Come si chiama tuo fratello’, mi chiese. Glielo dissi e lei lo Svevo. Di quegli non aggiunse altro, mi salutò e andò via silenziosamente. anni ha un ricordo Io rimasi lì, ma nemmeno tenermi occupata lavorando ri- vivido: le priva- usciva a distrarmi dal pensiero che qualcosa di terribile zioni della guerra, potesse accadere. La sera arrivò lentamente e, come sem- i bombardamen- pre, terminato il lavoro mi incamminai verso casa a passo ti, i morti, i feriti. svelto… e lì la mia enorme sorpresa… Lei era davvero Quando racconta intervenuta... trovai mio fratello a casa ad aspettarmi…”. sembra che stia vi- Ricorda tutti i luoghi, la signora Anna, ma se pas- vendo tutto in que- seggiamo non li riconosce, nella sua memoria sono diver- La Regina Elena di Montenegro sto momento. si, da quando esce meno sono tornati ad essere quelli di tanti anni fa, come se settant’anni non fossero passati… “Ricordo bene la regina Elena perché ero io che “proprio qui cadde l’aereo… ma davvero com’è diverso me ne occupavo, per alcune faccende – racconta - e fin oggi… qui era il luogo dove io lavoravo, ma non sembra dal primo giorno, fin da quando la nave è arrivata con più lo stesso… eppure entravo da qui…”. il suo carico di ospiti, ho lavato e stirato loro i panni e ho continuato a farlo per il tempo in cui sono rimasti qui. Spesso ho parlato con la regi- na, una donna riservata e schiva, che non dava molta confidenza e che parlava con voce pacata, quasi sussurrando.” “Ricordo – continua la si- gnora Anna – che fu lei a salvare mio fratello… era stato accusato di essere un collaboratore del regime perché in passato aveva qualche volta fre- quentato un bar che era stato anche un ritrovo di fascisti, ed era stato arrestato… la principale caratteristica di quegli anni era l’azione dettata dall’emozione. Era facile venire arrestati, magari fucilati, per semplici sospetti…” Negli anni della guerra, e ancor di più nel biennio che stava aprendosi, dopo l’ufficializza- La Famiglia Reale: Vittorio Emanuele III - Elena di Montenegro - Umberto, Mafalda Iolanda Margherita,Giovanna di Savoia, Maria Francesca
Con...tatto Pagina 8 4 Novembre 1933: Inaugurazione del Monumento al Marinaio classe 4BI vendite di francobolli celebrativi, e concerti del tenore Tito Schipa. Il progetto del monumento nazio- nale, fu deciso di sceglierlo a seguito di un concorso nazionale. Nel gennaio del 1932 fu bandito il concorso indirizzato ad architetti e scultori. Venivano sottolineati i criteri di sobrietà solennità ed austerità che dovevano ispirare i lavori concorrenti e si fornivano le indicazioni di massima per la realizzazione dei bozzetti. Parteciparono al concorso 92 lavori e risultò vincitore il progetto con il motto “Sta come torre” dell’architetto luigi Brunati e dello scultore Amerigo Bartoli. Secondi classificati a pari meri- to i progetti “Luce di gloria” di Angelo di Castro ed Enrico Martino ed “Oltremare” di Emanuele Mangiovi e Francesco Coccia. Il 20 giugno 1925 Mussolini, accogliendo le istan- A seguire il progetto “Ninive” ze dei cittadini e degli amministratori di Brindisi, accordò dell’architetto Agnoldomenico Pica e dello scultore Leone il suo consenso a che il monumento nazionale al Marinaio Lodi. I lavori di costruzione del monumento iniziarono il d’Italia fosse eretto in quel porto e accettò la presidenza 28 ottobre 1932 diretti dall’architetto Brunati del relativo comitato d’onore che la città gli aveva offerto. Il monumento fu realizzato in pietra di carparo Qualche tempo prima lo stesso Presidente del e di Trani. I lavori furono completati nei tempi previsti, Consiglio aveva deciso che un monumento in onore dei e venne inaugurato il 4 novembre 1933 con una grande marinai caduti in guerra sorgesse in una città marinara. manifestazione alla presenza del re Vittorio Emanuele III. Trieste e Spezia avevano avanzato la loro candidatura ma Durante la cerimonia d’inaugurazione, la Lega Navale la scelta, cadde su Brindisi per i meriti acquisiti durante la consegno ufficialmente il monumento alla Regia Marina. prima guerra mondiale, quando era stata sede della base Il monumento al Marinaio d’Italia ha una strut- navale del Basso Adriatico, e per i quali era stata insignita tura a forma di timone, è alto 53. Presenta alla base una della croce di guerra. cripta a forma di scafo e sull’altare la statua della Vergine Pochi giorni dopo Vittorio Emanuele III, concesse “Stella del Mare”. Sulle pareti sono riportati i nomi dei al comitato d’onore per il monumento il suo alto patrona- circa 6.000 marinai caduti nella grande guerra e i 33.900 to. marinai caduti della seconda guerra mondiale. Sul piazza- Negli anni successi il comitato cittadino presiedu- le superiore del monumento sono situate due ancore e due to dal podestà Serafino Giannelli e sostenuto dal deputato cannoni appartenenti alle navi austro-ungariche “Teget- locale Ugo Bono, e dal vice presidente del PNF Achille thoff” e “Viribus Unitis”, simboli di vittorie della Marina Starace, si adoperò per raccogliere i fondi necessari alla Italiana raggiunte sul mare nel 1918. costruzione del monumento, promuovendo sottoscrizioni, L’ Architetto Luigi Brunati. Direttore dei lavori 4 Novembre 1933 - Inaugurazione del Monumento al Marinaio
Con...tatto Pagina 9 Il bozzetto del progetto “Oltremare” di Emanuele Mangiovi e Francesco Coccia Il bozzetto del progetto“Luce di Gloria” di Angelo di Castro ed Enrico Martino Il bozzetto del progetto “Re ciel far mare” di Aurelio Ricci Il bozzetto del progetto“Ninive” dell’architetto Agnoldomenico Pica e dello scultore Leone Lodi. Il lavoro di ricerca si è basato su documenti dell’epo- ca e consultando il volume: “Brindisi 1927-1943 da Capoluo- go a Capitale. I progetti, le architetutte” Prodotto dall’Ordine degli Architetti della provincia di Brindisi, in occasione della mostra documentaria del 1994. Alcume immagini sono state gentilmente concesse da Antonio Celeste, direttore del settimanale “Agenda Brindisi” Brindisi 1933 - Una fase della costruzione del Monumento
Con...tatto Fotoalbum del Mese Pagina 10 Una giornata speciale visita al monumento al marinaio
Con...tatto Fotoalbum del Mese Pagina 11 Brindisi 05 gennaio 2006 Arrivo a Brindisi della fiaccola olimpica delle olimpiadi invernali di Torino 2006 Tedoforo Giacomo Leone vincitore nel 1996 della Maratona di New York
Con...tatto Pagina 12 Le reliquie di don Bosco Santo a Brindisi nario dalla nascita del santo che si terrà nel 2015. di ANTONELLA DI COSTE L’urna, progettata dall’architetto Gianpiero Zoncu e realizzata in alluminio, bronzo e cristallo, è giunta alle 9.00 presso l’oratorio salesiano di via Appia. Un gruppo di alunni del nostro Istituto ha partecipato Sul basamento, le date che definiscono il bicente- all’incontro con le reliquie di Santo don Bosco, il Santo nario (1815-2015), sui lati dell’urna, volti di giovani dei dei Giovani. Il racconto di una giornata speciale. cinque continenti realizzati dallo scultore Gabriele Gar- bolino, poi, lo stemma della Congregazione salesiana, che quest’anno (2013) celebra i 150 anni di fondazione, e il motto carismatico che adottò lo stesso Don Bosco – “Da mihi animas, cetera tolle”. (Dammi le anime toglimi il re- sto) L’impatto nel veder arrivare questa teca in cristal- lo con all’interno Don Bosco è stato veramente forte, sem- brava di vedere i suoi santi resti, che di fatto sono ancora a Torino: all’interno infatti è stata posta una statua di don Bosco simile a quella che si trova nell’urna conservata nel- la Basilica di Maria Ausiliatrice ma che nel petto conserva le reliquie. Dopo le prime lacrime di commozione, l’urna è stata accompagnata all’interno dell’Oratorio, lì al suo po- sto, dove Lui avrebbe voluto essere. BRINDISI – “Salve don Bosco Santo...”. Così come sulle note del famoso canto che tutti i fedeli salesiani conosco- no, il Santo dei giovani, Giovanni Bosco è stato accolto e salutato, tappa dopo tappa, da chi tanto lo venera. E così è stato anche per Brindisi. Il 5 ottobre scorso, infatti, è giunto in città, bene- dicendo i presenti con le reliquie della mano e del braccio destro: quello con cui appunto benediceva, accarezzava, abbracciava, insegnava ai suoi giovani. E così è stato qui, anzi è qui e lo sarà per sempre grazie all’opera che è presente sul territorio e che vive sul- le fondamenta dei suoi insegnamenti. Un evento questo fortemente voluto dal Rettor maggiore dei Salesiani, e successore di Don Bosco Don Pascual Chàvez, in occasione del bicente- Non poteva che essere accolto dai giovani con mu- siche e balli, riproponendo teatralmente il momento della nascita dell’oratorio a Brindisi. La parola è poi spettata all’ispettore salesiano Ime, don Pasquale Cristiani, che ha parlato del viaggio che l’urna ha compiuto in centoventi paesi del mondo e che ora compie nell’Italia salesiana per poi passarla, una volta giunti in chiesa, a sua eccellenza l’arcivescovo, monsignor Domenico Caliandro: “Don Bosco è il primo che nella Chiesa ha un approccio vero verso i giovani. Li ha accolti nell’anima e li ha capiti. Averlo oggi è come se dicesse a noi “aprite gli occhi, aprite ai giovani la via che illumina il cammino”.
Con...tatto Pagina 13 Poi l’intervento del sindaco, Mimmo Consales, Intervista a don Mario Stigliano che ha parlato dell’importanza dell’Oratorio e del legame e a don Giampaolo Nicastro che la città sta ritrovando con il santo, per concludere con della casa salesiana di Brindisi tre forti testimonianze laiche, di tre appartenenti agli ex al- lievi salesiani: il notaio Michele Errico, l’ex dirigente sco- BRINDISI - “L’arrivo dell’urna di don Bosco è stato molto lastico Domenico Casale e il commercialista Gian Paolo emozionante – racconta don Mario Stigliano direttore della Zeni. casa salesiana di Brindisi - e vorrei sottolineare la scelta che abbiamo voluto fare per accoglierlo. Giovannino Bosco è nato ai Becchi, famiglia povera e semplice ma piena di fede. Lui è nato nel cortile e quindi è stato lì che abbiamo voluto accoglierlo. Lui prima di cercare una chiesa, una casa, ha cercato un cortile. E’ lì che c’è il suo modo di esprimere la sua passione per i giovani per cui ha cercato sempre di acco- glierli, di scoprire la dignità della persona, tanto è vero che lui diceva che quando parlava della dignità della persona loro lo ascoltavano, si convincevano, avevano fiducia in lui e si impegnavano a cambiare vita. Il cortile per lui non era il luogo del gioco ma casa che accoglie, chiesa che evange- lizza, ambiente che educa alla vita, cortile per incontrarsi da amici”. L’accoglienza è stata un abbraccio di migliaia di persona, dunque, proprio li “come voleva don Bosco”. “Abbiamo vo- Il primo ha ricordato le figure di alcuni sacerdoti salesiani luto accoglierlo, ed accogliere i presenti, con la rappresenta- zione con gli abiti del tempo, della fondazione dell’oratorio come don Tommaso Stile e la scuola salesiana, il secondo di Brindisi nel ‘35 – continua Don Mario Stigliano – poi ci ha raccontato invece la sua esperienza da ex allievo e di siamo spostati in chiesa, dove erano presenti tutte le autori- come abbia utilizzato la pedagogia di Don Bosco nella sua tà: vescovo, sindaco, consiglieri regionali, i rappresentanti scuola ed il terzo ha sottolineato come Don Bosco abbia delle autorità civili e militari ed ho ringraziato tutti per la insegnato a mettere al centro Gesù sacramentato, Maria presenza”. Questo evento, del tour dell’urna di don Bosco Ausiliatrice e il Papa. L’andare nelle carceri con una riedu- attraverso i cinque continenti e per le case salesiane d’Italia, cazione basata sull’amorevolezza. Noto infatti il sistema fa parte di una preparazione triennale che porterà, nel 2015, preventivo di don Bosco basato su tre pilastri: Ragione, alla celebrazione vera e viva del bicentenario della nascita di Religione, Amorevolezza. Il programma della giornata è Don Bosco. Il primo anno è stato basato sulla conoscenza del poi proseguito ricchissimo, dall’intimità della preghiera li- Santo dei giovani, il secondo anno sulla pedagogia (ed è quel- bera davanti all’urna ai momenti comunitari: quello della lo che si sta vivendo attualmente), il terzo anno fino a gennaio 2015, sulla spiritualità. A vivere in modo speciale l’arrivo di famiglia salesiana, quello delle parrocchie, il Santo Rosa- don Bosco e questa giornata speciale anche il neo direttore rio, la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo dell’oratorio salesiano don Giampaolo Nicastro. Domenico Caliandro, “E’ stata una benedizione grande. Infatti ho sottolineato più quello delle associa- volte ai ragazzi che questa scelta della ossa della mano e del zioni di volontariato, braccio destro sono davvero la benedizione di don Bosco che la preghiera dei giova- viene in questo oratorio e poi la possibilità di portare, no ni, quella della comu- nsolo tanto entusiasmo che è dato dalla festa in se e che poi nità e l’open church naturalmente passa, ma la possibilità di riscoprire un Santo dell’intera notte che e un Fondatore che è ancora vivo in mezzo a noi e che deve ha visto i suoi giovani ispirarci: noi come salesiani e gli animatori stessi. Noi non dormirgli accanto in siamo salesiani perchè possediamo i ragazzi. Non sono no- stri, ma è don Bosco che ce li affida, è don Bosco che conti- sacco a pelo. nua a vegliare su di loro ed è il primo educatore che si ispira La mattina del 6 a Gesù Cristo, educatore per eccellenza. Personalmente – ottobre dopo la Santa continua don Giampaolo – ho cercato veramente di guardare messa delle 7, Don all’essenziale, di fare in modo che anche ciò che andava pre- Bosco e poi partito parato, come accoglienza, come impegno dei ragazzi, fosse alla volta di Lecce e qualcosa che ci spingesse a capire meglio ciò che stavamo di Corigliano d’O- vivendo. Io ho cercato di vivere e di trasmettere ai ragazzi tranto proseguendo il l’essenziale: il fatto che don Bosco è qui e che possiamo par- suo peregrinare tra i lare con lui, metterci in ascolto, condividere con lui i nostri giovani e continuan- sogni e desideri, i progetti per l’oratorio, quindi veramente do a dire, seppur nel la possibilità di una intimità speciale con don Bosco come lui faceva con i suoi giovani. Il momento della notte qui sarà silenzio di ogni cuore; forse quello più importante: momento più forte e durante il “Basta che siate gio- quale i ragazzi e tutti noi è come se ricevessimo la sua buona vani, perchè vi ami notte come era solito fare”. assai”.
Con...tatto Pagina 14 UN ANGELO CADUTO DAL CIELO In punta di piedi… hai bussato alle porte del mondo il tuo nome era Giovanni Paolo II. Eri il prete, il papa, l’uomo semplice della gente comune e dei giovani il “complice”. Eri l’amico, il compagno, il confidente ma sapevi quanto ti amava la gente? Hai perdonato benevolo il tuo aguzzino, ti sei specchiato negli occhi di un bambino, ti sei perduto negli abissi profondi di tutti i fratelli sofferenti. Per tutti noi avevi una preghiera che potesse liberarci dalla notte più nera. Hai incarnato la sofferenza di Cristo la folla ti invoca SANTO per questo ma hai sopportato con dignità e pazienza la tua enorme, mistica sofferenza. “TOTUS TUUS SUM” amavi declamare e dal dolore forte ti lasciavi poi abbracciare. Così tra un Angelus e un’ Ave Maria si è consumata la tua lenta agonia. Ora quel Dio che tu amavi immensamente ti ospita al suo fianco, soddisfatto e sorridente, a LUI tu eri destinato sulla terra di passaggio sei stato; e noi, contriti ed affranti, in lacrime tutti quanti, smarriti e con grande nostalgia ti vediamo Karol: sei in cielo con Maria! In occasione della imminente santifica- zione (prevista per il 27 aprile 2014) del grande Enza Caretto Papa che tutti abbiamo conosciuto e amato, gli dedichiamo questo piccolo pensiero in rima.
Con...tatto Pagina 15 La tragedia infinita di Lampedusa C. Miccoli, A. Ciracì, D. Leo, A. Solazzo, G. Laguercia - 1^BM La tragedia di Lam- le persone sul ponte, che si pedusa è stata l’affonda- sono spostate in massa cau- mento di un barcone di mi- sando un eccessivo sbilan- granti avvenuto il 3 ottobre ciamento della barca che, 2013 al largo della costa dato l’eccessivo carico, si dell’Isola dei Conigli, pres- è ribaltata colando a picco so Lampedusa. L’affonda- rapidamente mento ha provocato 366 I morti di Lampedusa morti accertati e circa 20 non sono solo numeri, ma dispersi presunti, mentre i essere umani, giovani che superstiti sono stati 155. avevano “paura” di vivere L’imbarcazione era nel loro Paese. Un prover- un peschereccio lungo circa bio dice: ”Vai per grazia 20 metri, salpato dal por- e trovi giustizia”; ci spie- to libico di Misurata l’1 ottobre 2013, con a bordo ghiamo meglio: sono venuti da noi per recuperare la migranti provenienti dal Ghana, dall’Eritrea e dalla loro dignità, ma non hanno trovato giustizia, bensì Somalia,[1]. La barca era arrivata a circa mezzo mi- una condanna a morte che non meritavano“. glio dalle coste lampedusane, quando qualcuno tra i Secondo noi, potevano vivere una vita mi- migranti ha acceso un fuoco per segnalare la presenza gliore, come la nostra. Pertanto non dobbiamo più del barcone e ricevere soccorso. La presenza di ben- dire loro: ”Tornate a casa vostra!“ Ora più che mai zina sul ponte dell’imbarcazione ha però fatto divam- è necessario cambiare la rotta del nostro pensiero e pare un incendio e fatto fuggire in preda al panico accoglierli come nostri compaesani. …Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male. Dedichiamo questi versi di San Francesco d’Assisi dal “Cantico delle Creature” a quelle migliaia di migranti morti nel mar Mediterraneo nella speranza di una vita serena e dignitosa. Secondo noi, questi nostri coetanei ora hanno trovato il loro posto nell’ Armonia dell’ Universo. (A.Conserva, S. Mazzotta, C. Milanese, A. Scarpino, Classe 3^ BT)
Con...tatto Pagina 16 Tutte le volte volte che un Re e’ giunto a Brindisi ricerca iconografica effettuata dalle classi: 2AM - 2BM Foto gentilmente concesse dal Nuovo Quotidiano di Brindisi dalla sua raccolta “Passeggeri e la Storia) Brindisi 26 ottobre 1930 Brindisi 12 maggio 1909 Giovanna di Savoia e Boris di Bulgariaa In viaggio di nozze si La visita dei reali a Brindisi fermana a Brindisi Il porto è l’immagine della città; se ne valorizzano allora i transiti ritenuti più rappresentativi. I principi di Germani in transito (1° decennio del 1900) Il più celebre dei monumenti della città, dedicato al Marinaio d’Italia. Quando fu inaugurato (4 novembre 1933), un ponte di barche uni le due sponde del seno di ponente del porto interno e permise il passaggio di Re Vittorio Emanuele III A Brindisi fecero capo le operazioni relative al trasporto Brindisi 4 novembre 1933 dell’esercito serbo. Sbarca a Brindisi il principe Alessan- Il re V.Emanuele III incontra un superstite dro di Serbia, ricevuto dal Vice ammiraglio Continelli della battaglia di Lissa Brindisi 1931 L’Inaugurazione della nuova sede Brindisi 10 settembre 1943. del Banco di Napoli. Brindisi 1916 L’ammiraglio Luigi Rubartelli, comandante Re Vittorio Emanuele III Il Principe Umberto di Savoia della piazza militare marittima si affaccia al balcone in visita al castello svevo riceve re Vittorio Emaniele III.
Con...tatto Pagina 17 NO MAN IS AN ISLAND This month we cannot forget the hundreds Questo mese non possiamo non rivolgere un pen- of migrants mostly coming from Eritrea and Soma- siero alle centinaia di persone, per la maggior parte di lia who died off the coasts of the Sicilian island of nazionalità eritrea e somala, che la notte del 3 Ottobre Lampedusa on 3rd October. A fire broke out on the 2013 sono morte al largo delle coste dell’isola siciliana di boat that was taking them to Europe, seeking politi- Lampedusa in un incendio scoppiato a bordo dell’imbar- cal asylum or better living conditions. cazione che li avrebbe dovuti portare in Europa, in cerca di asilo politico e di migliori condizioni di vita. We want to pay homage to them with the Lo facciamo attraverso le parole del poeta inglese words written by the English poet John Donne*. In John Donne*, il quale in una sua celebre riflessione ci one of his famous meditations, he says that human ricorda che nessun essere umano basta a se stesso, ma fa beings are not self sufficient, but they belong to a parte di una umanità che accoglie e da cui è accolto. Così mankind that welcomes them and is welcomed by come un continente sarebbe più povero se da esso venisse them. If we took away a single clod from a continent, sottratto anche un singolo pezzo di terra, così anche la it would be poorer; similarly, any death should give morte di chi non conosciamo è una perdita per ciascuno us a sense of loss because it affects us deeply. Geo- di noi e quindi ci riguarda da vicino. L’ appartenenza ge- graphical belonging becomes irrelevant, as the State ografica, allora, non ha più alcuna importanza; il lutto funeral hold by the Italian government for the fo- nazionale proclamato il 4 Ottobre per i morti non italiani reign victims of this tragic event shows. di questa tragedia lo dimostra. Here you find a version of Donne’s quotation Abbiamo voluto tradurre questa citazione di John in Italian and in our dialect as well, as a homage to Donne non soltanto in italiano, ma anche nel nostro dia- the city of Brindisi that welcomed thousands of Alba- letto, per ricordare l’accoglienza che la città di Brindisi nian citizens in the spring of 1991, convinced as we nella primavera del 1991 ha riservato a migliaia di citta- dini albanesi, convinti come siamo che “nessun uomo è are that “no man is an island”. un’isola”. No man is an island entire of itself; Nisciùnu cristiànu è nn’isula chiusu ‘ntra iddu; every man is a piece of the continent, ogni cristiànu è ‘nna parti di lu continenti, a part of the main; ‘nna parti di tuttu; if a clod be washed away by the sea, Europe is the less, ci ‘nnu stuèzzu di terra veni ‘llivàtu di lu mari, as well as if a promontory were, l’Europa ‘nci perdi, as well as any manner of thy friends cussì comu ci ‘llivàmu ‘na muntagna, or of thine own were; o li casi di l’amici tua, any man’s death diminishes me, o casa tua stessa; because I am involved in mankind. pi ogni cristiànu ca mori mi dòli lu cori, And therefore never send to know pircè simu tutti figghi di stu mundu. for whom the bell tolls; Pi quistu, ci sta ‘ssona la campana it tolls for thee. quandu mori quarchetùnu no ‘ddumandàri pi cci eti; sta ‘ssona pi ttei. (J.Donne , Meditation XVII, traduzione in dialetto di Danilo D’Ambrosio, Francesco Devotions upon Emergent Occasions,1624) Patimo e Matteo Trane, II BE John Donne (1572-1631) was born in London into a Ro- John Donne (1572-1631) nacque a Londra da una fa- man Catholic family. In the first part of his life, he wro- miglia cattolica. Nella prima parte della sua vita scrisse te mainly love poems and sonnets. His elaborated style soprattutto poesie e sonetti d’amore, con un linguaggio and the references to the scientific discoveries of his time elaborato e ricco di riferimenti alle scoperte scientifiche made him one of the most important representatives of del suo tempo, divenendo uno dei massimi esponenti del- English metaphysical poetry. Later in his life, he conver- la poesia metafisica inglese. Nella seconda parte della sua ted to Anglicanism and took orders. He wrote religious esistenza, si convertì all’Anglicanesimo e prese gli ordini, sonnets and meditations, from which the quoted passa- dedicandosi alla scrittura di sonetti e meditazioni religio- ge is taken. The American writer E. Hemingway (1899- se, dalle quali è tratto il brano sopra citato. Lo scrittore 1961) was inspired by Donne’s lines when he entitled his americano E. Hemingway (1899-1961) si ispirò ai versi di book “For whom the bell tolls”(1940). Donne nel dare il titolo al suo romanzo “Per chi suona la campana”(1940).
Con...tatto Pagina 18 Una giornata speciale Visita al Cose da Pazzi Monumento al Marinaio Marco Bianco e Fabio Ostuni 3BI Angelo Vita e Luigi Guccione 4BI Il 31 maggio 2013 ci siamo recati in visita presso La letteratura italiana è vista da noi ragazzi come il Monumento al Marinaio d’Italia di Brindisi, accom- un qualcosa di noioso e di antico, eppure quest’anno, no- pagnati dal preside, prof. Camarda Domenico e da alcuni nostante i nostri pregiudizi, essa ci ha fornito lo spunto per docenti. Il monumento, unico sacrario dedicato al marina- una riflessione stimolante ed attuale. io d’Italia, si presenta come una imponente stele di roccia Abbiamo parlato di Ariosto e del suo strano per- marina, alta circa 53 metri per un totale di 253 gradini che, sonaggio, Orlando che, furioso per amore, si denuda nella faticosamente, abbiamo affrontato pur di godere dello spet- foresta e compie scempi inimmaginabili. Poi è stata la tacolo meraviglioso che dalla sommità del monumento ci volta di Tasso che, a causa della sua follia, viene rinchiuso veniva offerto! Brindisi da lassù era incantevole: si lasciava nel manicomio di S.Anna. Infine è toccato a De Cervantes abbracciare da l mare e baciare dal sole. Ancora più affa- che ci racconta le pazze avventure di Don Chisciotte che scinante quando il preside ci ha “raccontato” l’importanza combatte contro i mulini a vento, credendoli dei giganti. storica del porto di Brindisi nei secoli, in special modo al La follia dunque non è un male che interessa la tempo dei romani. società attuale! I manicomi sorgono all’inizio dell’800 per La guida ci ha ricordato che nel 1925 Benito Mus- isolare gli individui giudicati pericolosi per la società, e solini accordò la realizzazione del Monumento, accoglien- viene definito “Pazzia”: “Ogni comportamento che si al- do le istanze dei cittadini e degli amministratori di Brindisi lontana dalle regole e dai valori dominanti della società e che la città meritò l’onore di ospitare una struttura del del tempo”. genere grazie ai meriti acquisiti durante la prima guerra Nei manicomi il ricoverato è privato dei suoi di- mondiale, meriti per i quali fu insignita anche della croce ritti e qui si consolidano terribili sistemi di repressione e di guerra. La realizzazione del monumento fu completata tortura: dai farmaci alla lobotomia (l’asportazione di una solo nel 1933, grazie anche all’importante aiuto economico parte del cervello), nel 1978 la legge Basaglia abolisce i offerto dalla Lega Navale Italiana. manicomi e restituisce dignità e libertà al malato. In seguito siamo scesi nella cripta del monumento: Nel 2007 il cantautore Simone Cristicchi parla di le pareti interne sono rivestite di ampi lastroni di marmo loro, dei “Pazzi”, nella canzone “Ti regalerò una rosa”, nero su cui sono incisi i nomi degli oltre 10 mila marinai, vincitrice del Festival di Sanremo. morti nel compimento del proprio dovere. Nella canzone si sottolinea l’esclusione che i ma- Qui è conservata anche la statua della Madonna lati subiscono: essi sono “Spazzatura per la società dei Nera assieme ad una teca che accoglie 6 diverse ampolle, sani”. contenenti ciascuna un campione acqueo dei mari ed ocea- Oggi , anno 2013, l’epoca dell’internamento e ni tra i più noti e navigati dalle nostre imbarcazioni. E’ sta- della tortura è terminata, ma siamo sicuri che sia finita an- ta una giornata fantastica ed a noi è stata offerta l’occasione che l’epoca dell’allontanamento e dell’esclusione? Siamo unica di visitare l’unico monumento in Italia dedicato al ancora circondati da tanti “folli”: come sarebbe bello se si Marinaio, il militare che da sempre ha contribuito e contri- potesse andare sulla luna per recuperarne il senno… ma- buisce a rendere Brindisi e l’Italia una delle grandi potenze! (Un grazie alla prof.ssa Tortolano, donna pacifica anche gari a cavallo di un ippogrifo!! se in Guerra)
Con...tatto Pagina 19 Ora e per sempre Il tatuaggio Matteo Muccio e Giovanni Di Noi 4BI Lo sfoggiano con orgoglio un po’ tutti, può es- liberato dopo 5 anni sere discreto, nascosto, ammiccante o evidente e magari di prigionia pres- provocatorio. Stiamo parlando del tatuaggio…! Uno dei so una tribù Maori primi tatuaggi di cui si hanno notizia fu eseguito in Egitto della Nuova Zelan- sul figlio di un faraone. da. Il suo corpo era Il tatuatore impresse il disegno con un ago di quasi interamente osso, massaggiando poi sulla ferita cenere e grasso ani- ricoperto di tatuag- male, procedimento che rese indelebile la cicatrice. Era il gi e la stampa ingle- 2000 a.C. e da allora la storia del tatuaggio è proseguita se ne fece un feno- fino ad oggi senza interruzioni. meno da baraccone. Nel corso della prima guerra mondiale il tatuag- gio si diffuse tra i soldati come sim- bolo di protezione e di riconoscimento: tra gli aviatori nac- que la “Nose Art” ovvero l’arte di di- pingere il muso de- gli aerei con immagini di provocanti ragazze portafortuna, immagini che in poco tempo si trasferirono dalle fusoliere alle braccia! Nella società contemporanea il tatuaggio non è cambiato solo nelle tecniche esecutive ma ha mutato nuo- Durante il Medioevo il tatuaggio era ritenuto “sacrilego” vamente significato: è diventato un mezzo per evidenziare in quanto andava a modificare l’uomo, creato ad immagi- la propria interiorità, per esprimere un proprio pensiero, ne di Dio. La morte era il prezzo che pagava chi praticava un modo per sentirsi unici ed inimitabili. questa forma d’arte. Alcuni eccedono con le modificazioni corporee, Nel tempo il tatuaggio ha assunto significati di- come è accaduto alla “Donna Vampiro”, che si è sottopo- versi: presso alcuni popoli si praticava sui ragazzi che sta ad incredibili ed innumerevoli interventi che ne hanno uscivano dalla pubertà ed entravano nell’età adulta; gli completamente stravolto le fattezze umane. eschimesi lo consideravano un portafortuna per debellare Altri perdono di vista la propria salute, non curan- malattie, per scongiurare il pericolo dell’infertilità o per do gli eventuali rischi imputabili ad un tatuaggio malde- tener lontani gli spiriti maligni. stro (infezioni, intossicazioni da mercurio, reazioni aller- Presso altri popoli invece il tatuaggio era praticato giche). Il tatuaggio resta innanzitutto una libera scelta di come punizione nei confronti di chi infrangeva le leggi. ciascuno: occorre però tutelare la propria salute e cercare Esemplare è infatti la storia di un uomo che nel 1821 fu di non esagerare!
Con...tatto Pagina 20 Il programma per l’anno scolastico 2013-14 Obiettivo Azione C1 C 1 Tecniche del CAD1 (sede di Fasano) a partire dall’ 8 gennaio 2014 C 1 Logica Creativa (sede di Fasano) a partire dall’ 8 gennaio 2014 C 1 Tecniche del CAD2 (sede di Brindisi) a partiredall’ 8 gennaio 2014 C 1 Trattamento dei Metalli e Tecniche di Saldatura (sede di Brindisi) a partire dall’ 8 gennaio 2014 Obiettivo Azione C5 C 5 Saper Fare, Saper Creare, Saper Comprendere (sede di Brindisi/Fasano) a partire dall’ 9 giugno 2014 Obiettivo Azione G4 G 4 Il meccano-logico conosciamo e utilizziamo il PC (sede di Brindisi) a partire dall’ 8 gennaio 2014 G 4 Impariamo Autocad per recuperare le Competenze (sede di Brindisi) a partire dall’ 8 gennaio 2014 “L’attività oggetto della presente azione di pubblicizzazione e sensibilizzazione rientra nel Piano Integrato di Istituto, annualità 2013, ed è cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “2007 IT 05 1 PO 007 F.S.E. “ a titolarità del Ministero della P.I. – Direzione Generale Affari Internazionali “. Corso per LAMINATORE Addetto alla lavorazione di componenti in materiale composito Sono aperte le iscrizioni al corso per LAMINATO- Nicola Ingrosso, con il supporto del dott. Antonio De Miche- RE Addetto alla lavorazione di componenti in materiale le, prof. Giovanni Stefano e del prof. Lorenzo Falappone, composito, iniziativa unica nel suo genere, resa possibile dopo aver portato a conclusione una attenta analisi territo- dal settore Formazione Professionale dell’Amministrazione riale. Provinciale di Brindisi, ha finanziato il progetto presentato I nostri continui interfacciamenti con il mondo del dall’IPSIA “G.Ferraris” di Brindisi, utilizzando fondi messi a lavoro, la lungimiranza in termini di programmazione, - con- disposizione della Comunità Europea e dalla Regione Puglia. tinua il prof. Domenico Camarda - ci fanno essere ottimisti Nelle linee progettuali il corso, si intende dare una e siamo convinti che nel breve e medio periodo tutti i cor- svolta importante al mercato del lavoro che è alla costante sisti qualificati verranno collocati nel tessuto produttivo ter- ricerca di operatori con competenze, conoscenze, capacità e ritoriale. Da oltre 50 anni l’Istituto Professionale di Stato abilità altamente professionali, con il desiderio di dare una “G.Ferraris” di Brindisi che mi onoro di dirigere, per sua spallata significativa alla crisi di un settore che fortemente natura istituzionale, è in possesso di quelle competenze di na- ha caratterizzato e caratterizza l’economia della provincia tura organizzativa e didattica che sono alla base della sua di Brindisi. Il settore della componentistica aerospaziale ri- offerta di istruzione professionale e che consentono di rendere chiede l’esigenza di inquadrare, nei propri organici, personale coerente l’intervento formativo con le esigenze del mercato qualificato con competenze tecnico-professionali specifiche, del lavoro. che possa essere in grado d’intervenire nei processi lavorativi Tale vivacità didattica e organizzativa –continua Do- con ampia autonomia e sappia utilizzare strumenti e attrezza- menico Camarda – per i risultati ottenuti in termini occupa- ture dalla tecnologia avanzata. zionali e non solo, rende il Ferraris un centro di formazio- Il corso di seicento ore tra attività didattiche e di ne d’eccellenza al passo con lo sviluppo tecnologico che in stage si è avvale dell’esperienza del “CONSAER” (Con- affiancamento ai corsi tradizionali di studio abbina attività sorzio per lo Sviluppo delle Aziende Aeronautiche), brac- di promozione e di formazione e istruzione professionale a cio operativo e di raccordo tra l’IPSIA e le aziende del trecentosessanta gradi. comparto Aeronautico. Se queste sono le esigenze del mercato del lavoro, Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 12,00 di saba- - afferma il Dirigente Scolastico prof. Domenico Camarda to 16 novembre. La domanda d’iscrizione può essere - occorre formarle con strategie didattiche innovative e mira- presentata presso la segreteria didattica dell’Istituto te al raggiungimento degli obiettivi di professionalizzazione. sito in Brindisi alla via Adamello n. 18, tutti i giorni L’iniziativa formativa programmata, unica in ambito territo- riale, è nata dall’analisi dei fabbisogni del settore meccanico dalle 10,00 alle 12,30. e aeronautico e dei montaggi industriali in genere ed è stata Per Ulteriori informazioni consultare il sito dell’IP- ideata dal nostro Comitato Scientifico, coordinato dal prof. SIA G.Ferraris all’indirizzo www.ipsiaferraris.it
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