Maledetti dal popolo amati dall'arte - Sfogliami
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N°10 novembre 2018 Maledetti dal popolo… amati dall’arte Questa pubblicazione è stata prodotta con il supporto finanziario del progetto “Romanipè2.0” del bando “Avviso per la promozione di azioni positive realizzate da associazioni ed enti di cui all’art. 6 del Decreto Legislativo 9 luglio 2003 – n. 215 e finalizzate al contrasto delle discriminazioni (A.P.A.D.)” del Dipartimento per le pari opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri. I contenuti di questa pubblicazione sono unica responsabilità dell’autore e non può in nessun modo essere considerato come espressione della volontà del Dipartimento per le pari opportunità – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sommario Maledetti Maledetti dal popolo… amati dall’arte 1 dal popolo… l’arte ati dal lli am (1919) gara con bambino n. di Bruno More edeo Modigliani - Zin gto In copertina: Am 73 cm. National Gallery of Art, Washin Olio su tela 115,9× ns Wikimedia Commo 3 ssuta non recitata cultura romanì una cultura vi 4 La Guarnieri di Bruno Morelli di Nazzareno iliana I n Italia il primo documento scritto che attesta la l’hanno mai posseduta; ma erano abili nel fabbricare armi one sulla Legge regionale em loro presenza risale al 1422, Cronaca di Bologna. come nel destreggiarle quindi, partecipare assoldati a fian- Una riflessi lin Da immagini iniziali, rappresentanti gli stessi come di Roland Ciu co di eserciti, costituiva all’epoca un avvenimento non raro... chiromanti o suonatori, si avvia ben presto una com- Dello stesso periodo è lo studio di Niccolò Piccinino, al- plessa e articolata interpretazione artistica sempre tro guerriero rappresentato nella battaglia di Anghiari. più complessa, tesa ad insinuarsi tra le sfaccettature Comunque, la testa doveva interessare molto l’arti- 6 più disparate e profonde. Soggetto tutto da esplo- sta-scienziato il quale, affrontando il modello con analisi rile sione nel circuito penale mino rare con lati oscuri da chiarire, miti da elevare, valo- dettagliata, trasforma il ritratto in una specie di identikit del Incontri di inclu 8 ri da svelare in cui autori celebri, dal Quattrocento soggetto ignoto, quasi a comunicarcene l’estraneità alle all’arte moderna, suggelleranno l’insolito mito in una tipologie umane. palo di Corsina De miriade di capolvori arricchendo il nostro patrimonio. Dal Vasari: “... “È uomo uno scapigliato e arruffato testone Uno dei miti certamente “dionisiaco” incarna un valoroso di arcaico tipo d’uomo, forte, fiero della sua virilità, uno stu- udripen Monumento Sam capitano di ventura esplicitamente detto zingaro, spuntato dio di getto, non rifinito; di certo non si tratta di un lavoro 9 dal carboncino di Leonardo da Vinci: Scaramuccia, capita- commissionato… “Di questa sorte se ne vede molte teste ovic di Igor Stojan no delli zingani. L’aspetto mitico e leggendario del popolo e di femmine e di maschi, e n’ho io disegnato parecchie rom a volte prevale su altri meno clamorosi, tuttavia incide di sua mano con la penna, nel nostro libro di disegni tante nella storia elaborando simbolicamente una sorta di sog- volte citato, come fu quella di Amerigo Vespucci, ch’è una Romanipè 2.0 apprendimenti, getto alieno. Egli, Scaramuccia lo zingano, non può essere testa di vecchio bellissima disegnata di carboncino e pari- 10 I diritti umani:rtunità che mostruoso in quanto riflesso della personificazione del menti quella di Scaramuccia, capitano delli zingani,…” maledetto ed eroico, in quel tempo percepito. processi, oppo Federico Zeri data l’opera al 1481… ”Si tratta di un gran- L’appellativo zingaro, occorre specificare, discende da de disegno forato per lo spolvero che fa pensare a uno athinganoi/intoccabile, tribù nomade pagana presente studio per una pittura a fresco. Il soggetto appartiene alla gia per il futuro: l’intercultura nella Grecia (Anatolia) dell’VIII° sec. Provenienti dalla Per- categoria dei grotteschi noto come lo “ Scaramuccia ca- Quale strate lin sia/Armenia sono originari del nord India e usano l’idioma pitano degli zingari... Di difficile interpretazione è questo di Roland Ciu sanscrito tutt’oggi. Dediti alla divinazione, alla chiromanzia, un quadro non finito perchè dopo molti studi d’insieme 11 nonchè abili forgiatori di armi e raffinati orafi, gli athinga- e di particolari, Leonardo lo lasciò incompiuto l’anno se- nos erano considerati una classe sociale privilegiata. Eso- guente quando fu inviato alla corte di Ludovico il Moro a dando da quelle terre nel X° secolo, giungono nell’Europa Milano”… Con tutta probabilità, come ci indica Zeri sul- a g gregate di dati su base etnic cristiana ove sono ritenuti demoniaci, perciò perseguitati... la destinazione dell’opera, doveva essere inserita in una Le raccolte disa lin 13 scena ad affresco, ma quale? Forse in una battaglia e, di Roland Ciu La loro esistenza infastidisce la Chiesa soprattutto che perché no... proprio in quella di Anghiari ricordando lo li condanna come eretici. L’esotica e scomoda presen- Scaramuccia a sostegno dei fiorentini contro i milanesi? za da una parte rinforza il marchio di maledetti, dall’altra La monumentale, sfortunata pittura, doveva essere col- e la legalità La Costituzione nondimeno stimola l’interesse artistico alla formazione di un fenomeno iconologico che si spinge oltre il mito, con locata nella Sala del Gran Consiglio di Palazzo Vecchio a Firenze di fronte a quella di Michelangelo, la battaglia di gresti di Giovanni A temi sempre più aderenti alla realtà. Il famigerato zengano, Cascina .... I riferimenti storici spingono ad identificare il maledetto e diabolico ma attraente in quanto portatore di soggetto alieno nel noto capitano di ventura Scaramuccia enigmi, acuisce la speculazione fisiognomica del genio dei da Forlì, al soldo per lo più della Repubblica di Venezia, moti dell’anima, Leonardo. attivo nel XV° secolo. Dunque, nel concepire Scaramuc- cia all’interno della pittura di storia, Leonardo compie un Infatti, dall’esercizio di studi caricaturali, elementi epici e fia- estremo balzo in avanti anticipando quei temi di rottura che beschi si traducono in chiarezza antropologica: una testa saranno tipici dell’arte moderna... Struggente ed enigma- di zingano perfetta per una grande battaglia... Il disegno su tica è la grande tela del Barbarella, nasconde chissà quale Rivista culturale registrata Coordinatore editoriale responsabile: carta traforata è studio preparatorio per un affresco, riprodu- verità... La donna sulla sponda destra, nuda col figliolet- presso il Tribunale di Pescara Dr. Nazzareno Guarnieri ce il volto di un fiero condottiero di truppa mercenaria. Che i to attaccato al seno, ci guarda come volesse mormora- Agosto 2013 - Registro stampa n. 1223/2013 Grafica: Mimmo Lusito rom non avessero fatto mai guerre è falso, certamente non re: eccoci, siamo qua nudi e abbandonati, vestiti di sola REDAZIONE: Fondazione romanì Italia - Via Enzo hanno combattuto per difendere una patria, visto che non natura. Le figure vivono in sè fuse in un ambiente fresco Ferrari 65124 Pescara Hanno collaborato: Nazzareno Guarnieri, Bruno Morelli, Luigi Bevilacqua, Corsina Depalo, N°10 novembre 2018 Email: fondazioneromani.italia@gmail.com Giovanni Agresti, Francesca Passalacqua, 2 Roland Ciulin, Igor Stojanovic 1
La cultura romanì: cultura vis Una n recitatasuta no e uggioso al di fuori dell’etica divisoria di una civiltà al tra- L’accampamento. Vincent Van Gogh e Otto Mueller fanno monto, ai piedi di un paesaggio barcollante e minaccioso. parte di quegli interpreti soffermati a contemplare “l’isola Dall’alto un lampo accenna una tempesta mentre sulla felice”, ovvero l’utopia della “città Rom”, ovvero quel luogo sponda opposta un giovane e aitante soldato esibisce la non luogo ove rendere immortale il sublime e la bellezza. sua magnifica divisa, l’apparenza? Due mondi separati?... Bivacco di Zingari nelle due varianti, a colori e monocro- L’opera, già correlata da innumerevoli interpretazioni, si ma, recuperano l’irrealtà del “sogno gitano”. Una fila di integra di una nuova versione, quella di Genoeffa la zinga- carrozzoni cinta lo spazio in sosta come fosse una parete di Nazzareno Guarnieri ra. Comune un po’ a tutti i rom centro settentrionali viene sospesa sul prato fiorito a segnare il limite di un cerchio, “I tramandata oralmente da generazioni, nota come la storia l’ortus nclusus contenente i membri del clan: uomini, don- mmagine dello zingaro – Nella cultura europea puto sopravvivere da straniero in paesi altrui dove, minac- della romnì bellissima che fece perdere la testa ad un nobi- ne, bambini, fuoco, cose, animali, etc...Vincent scopre at- da Leonardo a Picasso” è il titolo di una inedita ciato d’estinzione e con travagliato orgoglio si è dimostrato le giovanotto. É l’archetipo dell’amore impossibile tra ceti traverso la sua graffiante pittura lo strato profondo dell’a- ricerca realizzata da Bruno Morelli, in cui l’arti- fedele nella sua identità. L’influenza culturale della mino- sociali differenti, per cui il borghese nasconderà l’ogget- nima libera che lega l’individuo alla natura. Quasi in senso sta rom, affidandosi alla pura intuizione sorretta da una ranza romanì si è verificata in maniera silenziosa, latente e to della “vergogna” nel bosco... La ragazza incinta, ormai panistico annette al soggetto nomade il ruolo centrale della profonda dose di motivazione, penetra un mondo col- affascinante che solo l’arte poteva coglierla ed immortalarla prossima a dare alla luce un figlio... Ma poi, in un giorno di simbiosi naturalistica vita/natura. Diversamente Giuseppe mo di scoperte, e racconta le rappresentazioni “nella attraverso la creazione artistica, la letteratura, la musica, il caccia vagiti di neonato echeggiano nella boscaglia, la sua Palizzi in Zingari fa riferimento ad un’arcadia felice in cui pittura europea da Leonardo a Picasso”, verso un sog- teatro ed altro. La cultura romanì ha contaminato tante al- amata aveva appena partorito sull’erba, seminuda, intenta cedere i sensi nell’armonia di un bosco, nella vita all’aperto, getto pittorico (minoranza romanì) in maniera origina- tre culture ed è stata contaminata dalle culture altre con le ad allattare il bimbo ...e fu così che il giovane... nella nicchia ideale dove i figli della natura felicemente si le ed affascinante da esercitare un irresistibile invito a quali è stata in contatto e quindi annulla lo stereotipo che annidano. Tracce inconfondibili come animali, fagotti, sco- sperimentare fin dove originasse il fenomeno. le comunità romanès non sono integrabili oppure che non La Maternità Zingara di Amedeo Modigliani ci rimanda in- delle, bambini scalzi, donne vestite con lunghi mantelli e vogliono integrarsi. vece alla moderatezza e all’ordine. Dolcezza infinita di una poi il fuoco, sempre al centro del raduno famigliare, riman- Altro elemento motivante per l’artista rom è stato quello madre forte e premurosa, assicura il futuro dell’umanità. dano al bivacco. psicologico, nasce nel momento in cui si vuole dimostra- Forse non sapendo neanche dell’esistenza di una cultura Sfogo libero ed esasperazione estrema nell’uso di sim- re uno scambio culturale attraverso la sottile mediazione romanì, patrimonio dell’umanità (ONU), si tende ad ignorare boli declamanti ciò che altri non hanno avuto il coraggio Fatidica utopia è quel luogo in cui realtà e poesia si fon- dell’arte, in quanto linguaggio universale per eccellenza, e volutamente l’argomento, e quindi sottovalutare quella che di osare, per Modigliani è diverso. Fare in- dono all’unisono. Franz Bekmann ne Il circo compie un dimostrare che nelle infinite vene delle strade del mondo è invece una realtà nel contesto Italiano ed europeo e che tendere e non dire in modo diretto, è stato passo più in là, scavalca i confini del recinto, entrando nel scorre la medesima radice, la civiltà. Una ricerca com- rappresenta un fatto inequivocabile, cioè la prova schiac- come nel passato l’insinuazione più cheta tendone ci rivela un mondo nel mondo, “la Venere” dello plessa e difficile che l’artista rom Bruno Morelli ha realiz- ciante che induce a riconoscere tale minoranza come parte tra la chiassosa “maledizione popolare” spettacolo. È una donna bellissima, dalle fattezze perfet- zato con successo anche per una “rivendicazione sociale” integrante del territorio e pertanto un patrimonio culturale e il silente amore dell’arte. Quest’ultima te, distesa su un letto improvvisato tra arnesi e strumenti da una parte, e un senso di “giustizia artistica” dall’altra. da salvaguardare e da promuovere. In Italia la cultura spregiudicata per natura. Le maternità di di spettacolo, è attorniata da tre personaggi: un nano, un Curiosità, fascino e mistero sono state le prime molle a far romanì è stata ignorata a tutti i livelli, a volte recitata, MAI Pablo Picasso, ispirate al mondo del cir- domatore e un terzo individuo di difficile identificazione po- scattare l’attrazione e quindi l’impegno di artisti e di opera- VISSUTA. Il tema rom è una questione di ordine culturale, di co essenzialmente, ritraggono una figura sto dietro la scena in primo piano; disinvolto egli legge il tori dell’immagine in genere aprendo la strada a molti altri una cultura NON recitata, ma vissuta nella quotidianità delle di nomade stretta al proprio figlio quale giornale... che hanno interpretato e sviluppato a modo proprio la di- persone e delle comunità, ed è una certezza documentata punto saldo nella precaria e spaesata esi- vulgazione della cultura romanì nell’immaginario collettivo. non solo dai lavori di ricerca di alcuni artisti rom, ma in par- stenza. Nel periodo blu e rosa estrapola In conclusione, il presente saggio, sintetico di una ricerca ticolare dalle fallimentari politiche del passato. dettagli della vita bohèmien lacerata dai più ampia e approfondita, vuole dimostrare sostanzialmen- Non avendo tradizione scritta ma orale la minoranza romanì drammi quotidiani, l’incertezza di un te che il soggetto zingaro in arte lungamente trattato ha non ha esercitato un’influenza in maniera palese su nessuna L’assenza di una politica per la cultura romanì ha permesso vissuto estemporaneo. La madre scosso l’opinione pubblica dall’idea del pregiudizio, a volte disciplina accademica ma altri sono stati gli espedienti, come di collocare il tema rom nell’ambito sociale e della sicurezza, è sola col bimbo stretto al capez- rincarato persino, ma sempre fedele nel consegnarci la fo- la lingua, le tradizioni, la musica, i costumi e la filosofia di vita dimenticando che fattori d’ordine storici, politici, territoriali, zolo, le sue esili braccia gli si tografia nitida di un’interessante e intrigata dinamica socia- che hanno colpito il sentimento e la sensibilità umana quin- economici, socioculturali e del campo dei comportamenti aggrappano; in compagnia del le, (ancora non del tutto svelata). Come l’inconscio archivia di generato la fantasia in chi si è avvicinato a tale minoranza. collettivi generano problemi che provocano la scomparsa cane e dell’altro figlio, passeg- stratificazione di saperi selezionati dalla realtà a nutrire la L’immagine della minoranza romanì che lascia la sua pre- o la marginalizzazione della lingua-cultura romanì ed è indi- giano la sera dopo il lavoro, crescita umana, l’arte coi suoi messaggi visivi, morali, favo- senza, attraente e inquietante, nei miti della libertà e della spensabile ed urgente avviare una politica per la lingua-cul- dopo aver piantato la tenda a risce la giustizia storica e alimenta la stessa creatività. Tra trasgressione, si autocertifica nel patrimonio culturale. tura romanì perché esperienze sul campo, in ambito rom salutare il tramonto. Un’altra le più antiche minoranze linguistiche, l’etnia romanì sparsa ed in altri contesti di minoranza, mettono in evidenza una madre gioisce nell’elevare al in tutto il mondo, pone una sfida anche nel terzo millennio: Il problema è che quando si parla della minoranza romanì tendenziale, diffusa corrispondenza tra desertificazione cul- cielo il frutto della sua carne resistere contro la maledizione del popolo... difesa e amata sorge subito un muro, l’indignazione; sembra un tabù il solo turale e rischio di devianza sociale. sacrificato agli dei del vento dall’Arte. nominarla, e se ne parla solo in seno alle devianze sociali, e e dell’aria che guidano la ancor più si nega l’evidenza dei fatti nel momento in cui si Occorre “conoscere e riconoscere” il rispetto e l’uso di ogni propria strada. La preca- Dott. Bruno Morelli associa la minoranza romanì alla cultura, all’arte. Oltre sei comunità linguistica, perché è un fattore chiave della con- rietà è il prezzo da pagare (Tratto da una interessante ricerca su “L’Immagine dello Zingaro - Nella secoli di presenza delle comunità romanès in Europa non vivenza sociale. Attualmente molte minoranze linguistiche Pittura Europea da Leonardo a Picasso” rischiano di non sopravvivere e svilupparsi se non sono pre- per la pienezza di essere al di Bruno Morelli – Giunti editore) poteva lasciare indifferente la società, anch’essa è stata mondo... influenzata da un popolo che seppure in minoranza ha sa- si in considerazione in una prospettiva politica e culturale. 2 3
Una riflessione Le difficoltà teoriche e pratiche nella elaborazione delle politiche pubbliche verso i rom e sinti si scontra- po target senza escludere altri soggetti che vivano in condizioni socio-economiche simili. Tale approccio sulla Legge liana no con la realtà di una società ben diversa da quella è particolarmente indicato per sviluppare politiche o descritta dalle leggi, con identità multiple e talvolta progetti condotti in aree popolate dai Rom e da altre contraddittorie nelle sue opzioni e preferenze. In tale minoranze etniche o altri membri della società so- regionale emi senso, la soluzione delle microaree viene richiesta cialmente svantaggiati e non per determinati gruppi solo dalle associazioni rappresentative dei Sinti alle etnici. amministrazioni: i rom, essendo invisibili, non riesco- no portare alle autorità le loro richieste, dato che le In questo quadro la politica delle micro-aree rappre- loro esigenze sono ben diverse da quelle dei sinti. sentare una politica abitativa etnicizata esclusiva per i rom e sinti, che viene in piena contraddizione con il È evidente che una politica abitativa sul tipo “mi- tale principio. di Roland Ciulin croaree” è inadeguata per i gruppi Rom come quelli rumeni o della ex-Jugoslavia, che da sempre vivono Purtroppo l’attuale lege emiliana attraverso le soluzio- L a Strategia è un documento di politiche Del suddetto rapporto risulta che nelle provincie di Mode- in abitazioni, e che nei loro paesi possedevano case ni adottate non supera la logica della segregazione e pubbliche a medio e lungo termine che de- na, Piacenza, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini, la presenza in muratura. Le microaree rischiano di rappresentare assimilazione tipica dei campi, e non diffonde l’idea finisce, in linea di principio, la politica del di rom italiani e rom stranieri è inesistente. Le stime ri- ancora soluzioni abitative inferiori e segreganti, con che la cultura abitativa delle comunità romanes non è governo riguardando un particolare campo di po- guardo rom e sinti sul territorio vengono fatti soltanto sui i terreni al posto delle case, le roulotte o i caravan rappresentata unicamente dal campo, dalle roulotte e litiche nel quale vengono imposte decisioni su una campi, micro aree, nelle aree-sosta e di transito, perciò i al posto degli edifici in muratura, la collocazione ai dalle baracche. serie di questioni. Un documento di tipo strategico dati vengono sottostimati perché non sono inclusi le co- margini della città al posto del pieno inserimento abi- è necessario al momento di formulare una nuova munità romanes che vivono nelle case. Per esempio nella tativo nelle aree urbane e rurali, anche se le racco- Ad oggi, mancano politiche ed azioni efficaci, man- politica o quando si desidera un miglioramento si- provincia di Modena, dai dati ufficiali la presenza dei rom mandazioni del Consiglio d’Europa sul miglioramento cano strutture e spazi per la comunicazione tra le cul- gnificativo delle attuali politiche in un campo par- è inesistente, invece si conferma la presenza di almeno delle condizioni abitative dei Rom sottolinea l’urgen- ture, manca una cultura dell’altro. Tutto ciò ha contri- ticolare. 30 famiglie rom rumeni che anche se vivono nelle case, za dell’implementazione di politiche integrate per un buito alla creazione delle disparità, alla creazione di hanno una particolare difficoltà per quale servono pro- housing adeguato, e di utilizzare misure capaci di ga- un grande spazio vuoto e alla diffidenza tra la società In questo senso va notato come la Regione Emilia Roma- cessi di inclusione. rantire la non-segregazione dei Rom. maggioritaria e le comunità romanes: per il futuro gna abbia emanato la nuova Legge Regionale nr.11/2015 molto ancora deve essere fatto per loro inclusione, “Norme per l’inclusione sociale dei Rom e Sinti” che con- Questo gap si risente anche della mancanza dei dati etni- Il secondo principio fondamentale “Approccio mi- per migliorare l’accettazione, l’accoglienza e la frui- tiene come strumento la Strategia regionale per l’inclusio- ci al momento dell’iscrizione anagrafica, dove rom e sinti rato, esplicito, ma non esclusivo” dal Vademecum “I bilità, non solo nei confronti dei servizi, ma anche del ne dei Rom e dei Sinti, essendo la prima legge regionale stranieri vengono riconosciuti solo con la cittadinanza del 10 principi di base comuni sull’inclusione dei rom”, Paese come sistema. scritta in Italia dopo la presentazione della Strategia na- paese di appartenenza, perciò questi stranieri vengono implica che ci si concentri sui Rom e Sinti come grup- zionale, 3 anni fa, che abroga la previgente legge regiona- riconosciuti solo come rumeni, bulgari, serbi, etc. Que- le 47/1988 in materia di “Norme per le minoranze nomadi sta invisibilità comporta una totale esclusione della loro in Emilia Romagna”. partecipazione attiva alla vita politica e decisionale nella realizzazione delle politiche pubbliche e non solo, anche Nella visione di alcuni attivisti rom e non rom, la nuova se OSCE riconosce che la partecipazione delle comunità Legge Regionale emiliana è vista come una “occasione romanes ai processi decisionali è la chiave per raggiun- mancata”, come una legge in quale la sua elaborazione è gere l’integrazione. avvenuta in una maniera ad hoc piuttosto che con un pro- cesso pianificato, per costruire le istituzioni e per regolare Per queste fasce di rom e sinti che diventano invisibili da- gli strumenti di politica pubblica al fine di aumentare l’im- vanti alle autorità locali, regionali e nazionali, l’impatto d patto di questa politica. elle politiche pubbliche è ben limitato, perché i comuni che non hanno campi o microaree non riconoscono la L’insufficienza dei dati solidi e coretti, della conoscenza presenza di rom e sinti e considerano non necessario ap- del gruppo target è una delle cause del limitato impatto plicare le disposizioni della Strategia regionale emiliana. delle specifiche politiche pubbliche per le comunità ro- manes. Anche se la Regione Emilia Romagna ha attivato, Dal punto di vista abitativo, l’attuale Legge Regionale, a partire dal 1996, un sistema di monitoraggio e raccolta afferma la necessità del superamento dei “campi” (deno- di dati in forma disaggregata, dai dati pubblicati nell’ul- minati aree-sosta) di grandi dimensioni in quanto fonte di timo rapporto ufficiale disponibile, dal quale è partito il esclusione e discriminazione, promuovendo la sperimen- processo di elaborazione dell’attuale legge, risulta la pre- tazione e lo sviluppo di soluzioni insediative innovative di senza di una maggioranza di sinti italiani che costituisco- interesse pubblico, quali le microaree familiari, pubbliche oranza di no il 90,6% e una presenza dei rom del 8,2% di cui 4,7% e private. tituiscono italiani e 3,5% stranieri. enza dei 4,7% ieri. 4,7% 3,5% ROM ROM ITALIANI STRANIERI 90,6% 8,2% 4 SINTI ROM 5 ITALIANI
Incontri di inclusione nel circuito pen ale minorile di Corsina Depalo N ella realtà territoriale del distretto di Bari meridiano all’associazione Eugema Onlus. sempre più intolleranti di frustrazione, scarsa reattività e nell’ufficio del Presidente del tribunale per i minorenni nell’ambito di attività specifiche messe in disinteresse a qualunque proposta psico-pedagogica e di Bari. campo per progetti di MAP (Messa alla E’ risultata fondamentale in questo caso l’azione di tu- socio-rieducativa. Pertanto occorre pensare a interven- Prova in percorsi di giustizia ripartiva per mino- toraggio, di accompagnamento, di istruzione e di cura ti di rieducazione e recupero sociale che rispondano L’associazione Eugema Onlus ha volutamente agevola- ri), inserite nella complessa rete della Giustizia della donna che ha prodotto risultati nel suo nucleo fa- maggiormente alle sue aspirazioni e potenzialità al fine to l’incontro dei due percorsi rieducativi e di inclusione Minorile/CGM, si sono incrociati nelle attività miliare e nel suo ambiente di vita. di ridurre al massimo il rischio di recidiva. attivando un vero e proprio confronto interculturale sulle di volontariato dell’associazione Eugema Onlus esperienze vissute i cui elementi che hanno unito le per- due percorsi di inclusione: il primo di una donna Parallelamente Eugema attraverso la sua presiden- Oggi si tende a privilegiare approcci di tipo olistico per sone coinvolte, ossia il reato e l’estensione della pena, Rom uscita da un circuito penale per adulti, sotto te Corsina Depalo Ins./Pedagogista Clinico e Giudice promuovere lo sviluppo delle abilità personali anche sono diventati da un lato la responsabilizzazione geni- la supervisione dell’ufficio U.E.P.E. ( Ufficio per l’ Onorario del Tribunale per i Minorenni di Bari ha condot- attraverso percorsi espressivi e creativi metodologie in toriale e consapevolezza del valore dell’istruzione per la Esecuzione Penale Esterna), e il secondo di due to nei confronti di due ragazzi inseriti nel circuito penale, cui si privilegiano tecniche esperienziali e narrative per donna Rom e dall’altro la riparazione e il riconoscimento ragazzi anch’essi del circuito penale minorile. un intervento sperimentale educativo e ri-educativo da favorire la conoscenza della persona e rendere gli stessi del danno causato per i ragazzi in messa alla prova, in- un punto di vista pedagogico nell’istituto di Messa alla minori costruttori del loro processo di cambiamento. sieme alla prospettiva di un cambiamento per un nuovo Il cammino della donna Rom nasce da un reato che la Prova (MAP). progetto di vita. stessa ha estinto attraverso la frequenza di un percorso A fornire nuovi strumenti educativi in tale direzione en- serale di istruzione di scuola secondaria di primo grado Rieducare, in una società multiculturale e globalizzata, tra in soccorso la nuova frontiera della Pedagogia Clini- Chi è deputato ad educare, ad istruire e formare le per il conseguimento della licenza media. Tale percorso attraverso la pratica della giustizia ripartiva, diventa ca “ l’arte educativa” che risponde ai bisogni educativi persone, deve prendersi cura e farsi carico non sol- è stato sostenuto dall’associazione Eugema Onlus con una possibilità di riscatto e cambiamento del minore, e formativi della persona umana considerata nella sua tanto di pratiche esteriori e compiti formali ma ascol- il progetto “Includo”, che da anni realizza sul territorio in con opportune azioni pedagogiche che acquistano il globalità per tutto l’arco della vita, disciplina utilizzata tare il loro grido di aiuto, ascoltare il loro dolore pur collaborazione con l’ente locale, di istruzione comune di senso di una vera e propria sfida educativa. Sfida edu- nell’intervento di sperimentazione di Messa alla Prova nella molteplicità degli interventi e delle esperienze. adulti rom e autoctoni. cativa che non può prescindere anche dalle dimensioni denominato “MAP-ART” con l’ausilio della competenza Ascoltare i bisogni, comprendere i disagi, valorizza- affettive ed emotive del minore che contribuiscono alla in disegno onirico (tecnica proiettiva con la quale si pos- re le risorse positive del minore e fornirgli strumenti Il conseguimento del titolo di licenza media, ha prodotto ricostruzione della sua autostima, al recupero dell’auto- sono esprimere contenuti ed espressioni profonde del di riflessione per favorire la sua rinascita, il suo dirit- nella donna Rom, un processo di responsabilizzazione nomia personale, e al rafforzamento della sua identità. mondo interiore). Attraverso il Disegno Onirico, la perso- to a riabilitarsi, in un’ottica di educazione alla legalità. genitoriale nei confronti dei suoi due figli inseriti nel con- E’ evidente quanto sia necessario realizzare interventi na si rivela a se stessa e permette l’incontro con l’altro: La valenza educativa del confronto tra i protagonisti di testo scolastico. Le difficoltà di apprendimento che i figli sempre più specialistici, integrati e complessi nell’inte- visione d’insieme, mettersi in condizione di ricettività queste esperienze di vita, ha così prodotto una recipro- hanno manifestato a scuola, hanno spinto la madre a razione con il minore per raggiungere significativi cam- passiva per cogliere… “l’essenza stessa dell’essere” cità di vissuti i cui effetti saranno visibili e verificabili nel preoccuparsi e occuparsene per la prima volta, richie- biamenti esistenziali, comunicativi e comportamentali (M.Pulver). Il prodotto finale dell’intervento si è concre- tempo. dendo lei stessa un intervento di recupero didattico po- in un quadro sociale dove si registrano atteggiamenti tizzato in due vere opere d’arte che oggi sono esposte 6 7
Monumento Sam udaripen A Bari esperti a confrontoelle comunità romanes di Igor Stojanovic sul tema dell’inclusione d “R omanipé 2.0 – I diritti umani: apprendimen- A seguire, il presidente del Tribunale per i minorenni di I l 5 ottobre 2018 a Lanciano (CH) è stato inaugura- vecchi, donne e bambini. ti, processi, opportunità”: questo il titolo del Bari, Riccardo Greco che ha evidenziato come «la società to un monumento per ricordare il genocidio delle convegno che si è tenuto questa settimana rom sia una società di cui ci ricordiamo solo quando va comunità romanès in Italia e Germania tra 1935 e Nei campi di Auschwitz, Birkenau e Dacau, persero la vita nell’Auditorium “Gianni Ianni” del Comando della poli- affrontato un problema», ma allo stesso tempo ha ricor- 1945. Il monumento, realizzato in pietra della Majella, circa mezzo milione di rom e sinti che erano considerati dal zia locale di Bari. Un momento di riflessione organiz- dato la difficoltà di integrazione delle comunità a causa raffigura una donna con un bambino fra le braccia, la regime nazifascista la piaga che minacciava la superiorità zato nell’ambito del progetto “Romanipé 2.0”, iniziativa di una «identità indiscutibile e irremovibile» che le porta a gonna impigliata nel filo di ferro, che riesce a liberarsi della razza ariana. Il 2 agosto è stato dichiarato da molte finanziata dall’UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscrimi- condizioni di marginalizzazione. «Non basta l’apertura del e continuare il viaggio. Accanto una ruota, simbolo del associazioni rom e sinte “giorno della memoria”. nazioni Razziali - promossa da Fondazione Romanì campo solo per i bambini», ha evidenziato, «ma il campo viaggio, del cammino di un popolo. Italia, Social Hub e Talentraining, con la collaborazione stesso va valorizzato in quanto la comunità romanes non Si può accennare al ricordo del tragico episodio della sto- dell’Università degli studi di Teramo e la testata giorna- deve temere la comunità maggioritaria, ma deve avere il Il giorno il 4 ottobre 2018 presso l’auditorium dell’Università ria con le toccanti e documentate pagine di Karola Fings, listica Felicità Pubblica. coraggio di affrontarla rinforzando la propria identità». degli studi di Chieti è stato promosso un incontro con stu- tratte dal libro “Dalla ricerca razziale ai campi nazisti” di H. denti, docenti, intellettuali, parlamentari rom europei e nu- Heuss, F. Sparings, volume della serie “Gli zingari nella II L’evento, che si è avvalso del Patrocinio del Comune di La parola è passata, poi, al presidente della Fondazione merosi cittadini sullo stermino dimenticato della minoranza guerra mondiale” della collana Interface, pubblicata anche Bari ed è stato organizzato in collaborazione con l’Asso- Romanì Italia, Nazzareno Guarnieri che, da componente romanì, con il patrocinio della Regione Abruzzo, Università in Italia: ciazione Eugema Onlus, ha rappresentato l’occasione della comunità romanes, ha sottolineato l’importanza di degli studi di Pescara e Comune di Lanciano, mentre la per illustrare il progetto “Romanipé 2.0” con relativo corso parlare finalmente di una cultura rom, con annesso ricono- sera a Lanciano presso il teatro Fenaroli si è svolta la pre- ..”Sinti e Rom dovevano aver ben chiaro che cosa acca- di formazione in “Esperto di sviluppo delle comunità” at- scimento linguistico. Guarnieri ha poi continuato illustran- miazione del concorso “Amico Rom”. deva agli Ebrei e alle Ebree arrivati con i treni della deporta- tualmente in fase di svolgimento a Pescara, ma soprattutto do i nuovi modelli di sviluppo degli interventi realizzati e da zione nel crematorio poco lontano dal loro campo. Durante per affrontare la tematica dei diritti umani con particolare compiere per le comunità romanes. Le due giornate in memoria del genocidio delle comunità le operazioni con il gas nel campo degli “zingari” vigeva la attenzione nei confronti delle comunità romanes. romanès nei lager nazifascisti per non dimenticare sono chiusura dei blocchi, come racconta Hermine Horwacth: A seguire, spazio alla docente di Pedagogia sociale e in- state promosse dall’associazione Theme romanò di Lan- “spesso avevamo la chiusura dei blocchi. Nessuno do- Diversi i relatori che si sono alternati, moderati da Valerio terculturale all’Università di Bari, Silvana Calaprice, che si è ciano e sono state realizzate con il contributo e la parteci- veva uscire né guardare fuori. Era il segno sicuro che di Cavallucci di Social Hub, davanti a un pubblico attento e soffermata sul discorso inclusivo della comunità romanes, pazione di UNAR, Regione Abruzzo, Comune di Lanciano, nuovo andavano a morte migliaia. Davanti al nostro bloc- partecipe composto anche da diversi esponenti delle for- sulla necessità di gestire efficacemente le differenze cultu- come di Laterza, UCEI, ANPI, Università G. d’Annunzio e co c’erano le rotaie, che portavano dirette al crematorio. ze dell’ordine che spesso vivono in prima linea il problema rali nella società imponendo un forte investimento sull’e- numerose associazioni. L’odore dei corpi bruciati era pesante e rimaneva a lungo della difficoltà di integrazione delle comunità rom. ducazione interculturale, ma soprattutto affermando che: nell’aria”… (Die Sinti and Roma im Konzentrationslager «per influenzare le problematiche sociali e culturali abbia- Il monumento di Lanciano unitamente ad altri manufatti Auschwitz-Birkenau. Monaco, 1983, racconto di Hermine L’avvio dei lavori è stato dato dalla presidente dell’Associa- mo bisogno di influenzare gli ambienti sociali e culturali». presenti in altre città, come per esempio a Roma, presso il Horvath.) zione Eugema Onlus, Corsina Depalo, che si è soffermata Santuario della Madonna del Divino Amore, nel 2006 è si- inizialmente sul valore della persona, esaminando il discor- A chiudere la scaletta degli interventi, seguita da un in- tuato un cippo commemorativo a ricordo dei caduti Rom e Nel 1943 c’erano state due azioni di annientamento nel so della “diversità” e relative etichettature dei rom, per poi teressante dibattito con il pubblico, è stata l’assesso- Sinti durante lo sterminio nazifascista, realizzato dall’artista campo per famiglie zingare: nel marzo 1943 furono gasati canalizzare l’attenzione della platea sulla sua esperienza re all’Urbanistica del Comune di Bari, Carla Tedesco, rom Bruno Morelli, sono simboli fondamentali per cono- circa 1.700 Rom e Sinti di Byalistock e nel maggio 1943 con i bambini del campo rom del rione Japigia nell’ambi- che ha illustrato il percorso di rigenerazione urbana del scere, riconoscere e non dimenticare quando gravemente altri 1.035 di Byalistock e dell’Austria…”. to della psicomotricità funzionale. Depalo ha sottolineato territorio barese accompagnato da un approccio inte- è accaduto nel passato. l’importanza di “strappare” gli adolescenti dalla realtà cir- grato che ha visto la realizzazione di azioni trasversali Ovviamente molta documentazione ha confermato il gra- coscritta del “campo” per offrire loro l’opportunità di inte- verso specifici obiettivi: tra questi, la restituzione alla cit- La lunga storia delle persecuzioni razziste nei confronti de- ve lutto Rom per il quale la Germania riconosce anche ragire con il mondo esterno e creare momenti di inclusione tà degli spazi urbani per favorire l’inclusione di differenti gli zingari culmina con il genocidio nazifascista degli anni quest’eccidio accanto a quello degli Ebrei. non solo ambientale ma anche e soprattutto relazionale e tipologie di popolazione, come bambini, anziani e rom. quaranta in cui morirono circa mezzo milione di giovani, sociale. Per maggiori informazioni: www.fondazioneromani.eu – fondazioneromani.italia@gmail.com 8 9
Quale strategia per il futuro: . l’inte rcultu ra… Le raccol te dis ag gr eg ate a di Roland Ciulin P artendo dall’approccio negativo del concetto wing-lose (vincere-perdere) sul quale le politiche sono state emanate riguardando l’altro, gli im- migrati e i gruppi etnici sono stati percepiti solo come nazione, uso scorretto dei servizi, analfabetismo, povertà, scontri fra generazioni e una situazione basata sulla scala economica e sociale della società. di dati su bas e e tn ic una manodopera a basso costo, lavoratori di serie B, L’alternativa e l’approccio interculturale che è di fatto uno facili da controllare e sfruttare, rischiando di arrivare spostamento di paradigma che vede la diversità come una alla disumanizzazione sui tutti aspetti della vita. opportunità non come un problema, che vede gli immigra- di Roland Ciulin ti e i gruppi etnici come una risorsa e non come gruppi U In Italia la politica di assimilazione, cioè di “abbandonare la vulnerabili bisognosi di filantropia e assistenzialismo, che no dei principali problemi con cui ci si scontra Il ragionamento per questo atteggiamento consiste nella tua cultura e assimilare la nostra”, di” diventare come noi”, considera le culture che crescono soltanto se vengono in nell’affrontare le questioni che riguardano le necessità dela protezione dei dati personali contro even- “ti arrangi da solo” ha portato alla formazione dei ghetti, contatto con altre culture e non in isolamento e che le per- popolazioni Rom è quello dell’assenza di dati tuali abusi sulla privacy che si sono verificati in passato enclave in quale risiedono i non inseriti nella società, innan- sone portatrici di diversità possono partecipare nel dise- certi. Questo gap non è una specificità italiana, si trat- in alcuni regimi totalitari. Le disposizioni costituzionali e le zitutto gli immigrati e i gruppi etnici. gno delle politiche. ta di una lacuna comune anche ad altri Paesi europei leggi per la protezione dei dati personali sono stati portati (COSES, 2010; Open Society Foundation, 2010). Non come argomento contro la raccolta di dati sui Rom. In ge- L’esclusione, la marginalizzazione sociale, chiusi in un L’intercultura aumenta lo sviluppo della competenza cul- esistono dati certi sul numero di Rom presenti sul terri- nerale genera confusione il fatto che le leggi per la prote- ghetto porta a una cultura congelata, intrappolata e se non turale delle istituzioni pubblici, i servizi e del loro personale torio nazionale, sulla loro situazione abitativa, sul livello zione dei dati personali non consentano l’acquisizione di ce un movimento sociale la cultura di questi “esclusi” rima- per la crescita della società multiculturale attraverso una di istruzione e sul tasso di disoccupazione, sull’aspet- dati etnici, ma allo stesso tempo esiste una insufficiente ne conservata senza di essere attualizzata, modernizzata, strategia interculturale. Utilizzando l’approccio intercultura- tativa di vita e sulla mortalità infantile, sulla percentuale conoscenza e consapevolezza dell’importanza del moni- perché le culture non sono mai statiche, sono in una con- le wing-wing (vincere-vincere) dove tutte le parti, la popola- di stranieri in rapporto alla popolazione Rom, sull’ac- toraggio delle politiche pubbliche che interessano i gruppi tinuazione trasformazione ma in contato con altre culture. zione autoctona e immigrata, devono avere gli stessi van- cesso ai servizi sociali, sanitari e di welfare che costitu- vulnerabili, in questo caso i gruppi etnici Rom, al fine di taggi, concetto necessario per costruire fiducia, coesione isce un ostacolo importante allo sviluppo di politiche e combattere la discriminazione e l’esclusione sociale. In più, Oggi la politica d’integrazione e un passo avanti dell’assimi- sociale e il rispetto reciproco attraverso le culture. iniziative orientate alla risoluzione dei problemi1. dimostra che per alcune minoranze etniche, a volte c’è la lazione, però ha realmente gli stessi effetti o la stessa man- riluttanza da parte dei governi ad eseguire i dati di moni- canza di successo della politica assimilazionista. Purtroppo, L’emigrato rappresenta l’incarnazione della globalizza- 1 Cfr. Commissione Straordinaria per la tutela e la toraggio raccolti su base etnica per evitare di mettere in l’integrazione non viene all’incontro degli immigrati e grup- zione, è la diversità, cioè il rapporto fra cultura ospitante promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, evidenza dei problemi più complessi. (Moisa et.all, 2016) pi etnici, apre le porte ma non ti dà le chiavi, ce l’accessibi- e cultura arrivante emergono, ma per l’arricchimento della lità ma non dà la fruibilità, si tratta di integrazione ma nello società, le culture devono vivere insieme e trovare una si- Rapporto Conclusivo dell’indagine sulla condizione di Rom, I governi sono riluttanti a mostrare iniziativa adducono ra- stesso tempo di perderti nelle pieghe della cultura italiana. nergia comune culturale mantenendo la diversità in manie- Sinti e Camminanti in Italia, 9 febbraio 2011: http://www. gioni principalmente legate a considerazioni legali e morali. I politici fondano la clandestinità, il hate speech per far as- ra positiva, dove la diversità deve essere vista e fatta con le senato.it/documenti/repository/commissioni/dirittiumani16/ Tuttavia, la direttiva 95/46/CE relativa alla tutela delle per- secondare più pregiudizi per potenziare il loro elettorato, parole chiavi: pari dignità, diritti umani, uguaglianza e non Rapporto%20conclusivo%20indagine%20rom,%20sinti%20 sone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, per controllare i propri poteri e interessi. Tutto questo inci- discriminazione, rispetto dell’altro, una pluralità di idee, una nonché alla libera circolazione di tali dati, e il regolamento de non solo sugli immigranti e gruppi etnici, ma sull’intera leva di accrescimento. e%20caminanti.pdf (CE) n. 45/2001 concernente la tutela delle persone fisiche comunità, creandosi disuguaglianze, pregiudizi, discrimi- in relazione al trattamento dei dati personali da parte del- 10 11
La C ostituzione e la legalità di Giovanni Agresti L a disinformazione prepara il terreno al pregiu- culturale, linguistico e persino economico di un Paese dizio e alle scorciatoie del pensiero. Sappiamo de jure unitario. quanto le generalizzazioni siano, in qualsiasi contesto, delle mortificazioni, spesso esiziali della re- Una recente ricerca italiana, pubblicata su un’autorevole altà, e come, nello specifico contesto della minoranza rivista scientifica internazionale, dimostra come il nostro romanì, contribuiscano a compromettere il già difficile paese sia uno dei più ricchi in termini di diversità linguistica dialogo sociale. Frammentando la minoranza romanì e genetica di tutta l’area del Mediterraneo. Dobbiamo per in numerose condizioni socio-culturali differenti ed en- questo dedurne che «l’Italia non esiste?». Direi proprio di no. fatizzando la diversità di dialetti, religioni, tradizioni, si In sintesi, così come, a proposito delle comunità di mi- finisce per cadere ad altre forme di pregiudizio in me- noranza linguistica, non si deve indulgere né alla «car- rito alla possibilità stessa di ammettere l’esistenza in tolina» né al folklorismo, cioè alle rappresentazioni Italia di una minoranza romanì dotata di una cultura e stereotipe ed etnotipiche, non bisogna neanche sca- di una lingua sufficientemente unitarie; inoltre si depo- dere in un relativismo che azzeri ogni tratto identitario. tenzia legittime rivendicazioni di ordine culturale, già L’ostracismo di cui è vittima la minoranza romanì, soprattutto molto osteggiate dalla nostra classe dirigente. in Italia, dev’essere interpretato in chiave sociale e culturale. Quel che è veramente importante è non contrapporre le azio- Questo argomento può essere esteso ad altre mino- ni urgenti (il soccorso incondizionato a chi vive in situazioni ranze linguistiche storiche del territorio italiano: quali co- precarie e pericolose per la propria e altrui incolumità) alle le istituzioni e degli organismi comunitari, nonché la libera I vantaggi di queste raccolte disaggregate su base etnica munità linguistiche minoritarie non sono in effetti rappre- azioni sul medio e lungo periodo, quali sono per l’appunto le circolazione di tali dati, contengono deroghe al divieto di producono statistiche riguardando le problematiche im- sentate, in vari gradi, «da culture fuse e compenetrate azioni di sviluppo sociale e culturale, generalmente silenzio- trattare dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica, portante come ad esempio i redditi, l’êta, l’istruzione, situa- con tipicità delle popolazioni locali, da cui sono scaturite se e poco spettacolari ma molto spesso tanto più incisive. in particolare « quando l’interessato ha dato il proprio con- zione abitativa, ed in alcuni casi, rispetto alla maggioranza mescolanze, contaminazioni, strategie di visibilità o mi- Ripartiamo quindi dal nucleo fondativo della nostra comu- senso esplicito a tale trattamento». della popolazione. Le politiche pubbliche hanno bisogno metizzazione»? Pensiamo alle comunità linguistiche nità, la Costituzione, ed estendiamo alla minoranza romanì di una solida base di dati sui gruppi target da affrontare al francoprovenzali, caratterizzate da un’eccezionale va- la tutela che altre dodici minoranze linguistiche d’Italia si A gennaio 2012, la Commissione ha proposto una rifor- fine di conoscere meglio la situazione e quindi di misurare riazione linguistica sia in area alpina (a cavallo di Italia, sono viste riconoscere con la legge statale n. 482 del 1999 ma globale della normativa UE in materia di protezione dei l’impatto di applicazione di dimostrare l’efficacia o la loro Svizzera e Francia) sia in area periferica, quei due straor- («Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche dati, il cui elemento centrale è un regolamento generale mancanza, sulla base di informazioni accurate. dinari comuni incastonati nei Monti Dauni in provincia di storiche») e con diverse leggi regionali. sulla protezione dei dati. Il comitato dei rappresentanti per- Foggia, Faeto e Celle di San Vito, dove sopravvive dopo manenti ha approvato il regolamento il 18 dicembre 2015 Per i Rom, un gruppo etnico gravemente colpito dalla di- sette secoli una varietà di francoprovenzale alquanto me- La proposta di legge definita da Fondazione romanì Ita- e il Consiglio ha confermato l’approvazione il 12 febbraio scriminazione e l’esclusione sociale, è una grave carenza scolata con le parlate locali (lessico, fonetica e sintassi). lia ed associazione LEM Italia è di natura patrimoniali- 2016. Il regolamento generale sulla protezione dei dati si di dati statistici rilevanti che impedisce la prevenzione del O pensiamo alle cinquanta comunità di lingua arbëreshe sta e non droitdelhommiste e non prevede alcun «di- applica a decorrere dal 25 maggio 2018. Una distinzione monitoraggio delle prestazioni e la misurazione dell’impat- (italo-albanesi), sparse per il meridione insulare e peninsu- ritto speciale» per i rom. Si tratta di una proposta volta tra la direttiva e il regolamento sulla questione dei dati sen- to delle politiche pubbliche che sono indirizzate ai rom. lare: benché dotate di forti simboli unificatori (su tutti, il con- unicamente all’applicazione dell’art. 6, al riconoscimen- sibili è che quest’ultima ne estende la definizione, includen- Statistiche affidabili sulla situazione delle comunità Rom dottiero Skanderbeg, eroe nazionale albanese e “paladino to cioè da parte dello Stato italiano della minoranza ro- do dati biometrici e genetici, nonché dati relativi all’orienta- sono indispensabili per definire gli obiettivi per elaborare della Cristianità”), in queste comunità la lingua minoritaria manì come minoranza linguistica di antico insediamento. mento sessuale. Una seconda distinzione è rappresentata politiche pubbliche e di monitorare la loro performance, è molto variamente parlata dalle popolazioni locali, come Si dirà che questo riconoscimento è ben poca cosa rispetto dalla scomparsa del termine «interesse pubblico rilevante». prestazioni riguardando l’inclusione sociale e la discrimina- anche variano nel loro seno i sentimenti linguistici e il senso alle urgenze del mondo rom, ma in realtà potrebbe nel tempo Il regolamento prevede una deroga per il trattamento di zione. (Corte dei conti europea, 2016) d’identità – alquanto misto tra l’appartenenza allo Stato ita- contribuire a migliorare di molto i rapporti tra la comunità di dati necessari per «l’esecuzione di un compito di interesse liano, il ricordo della madrepatria albanese e la consapevo- minoranza e il potere centrale: attraverso un patto di recipro- pubblico» e fa riferimento all’adozione di «misure appro- Generalmente gli attivisti e le organizzazioni internazionali lezza di un’identità arbëreshe comunque irriducibile tanto co riconoscimento; il rispetto dei principi costituzionali e la priate per tutelare i legittimi interessi dell’interessato». (Cor- sostengono e raccomandano ai governi nazionali di stabi- all’una quanto all’altro. conseguente simbolica riparazione storica delle violenze su- te dei conti europea, 2016) lire regole chiare per la raccolta di dati etnici. Tale assenza bite dai rom durante la Seconda Guerra mondiale; l’incentivo di dati solidi e completi rappresenta un problema non solo Se poi parliamo di tradizioni, stupirà come la bevanda tra- allo studio della lingua e alla sua codificazione (non rigida ma L’Agenzia dell’Unione europea per i Diritti Fondamentali per i progetti, ma anche per la definizione delle politiche dizionale di una di queste cinquanta comunità italo-alba- “polinomica”, secondo il modello còrso, tollerante cioè delle ritiene che il Garante Europeo della Protezione dei Dati e a livello nazionale e dell’Unione. A meno che non venga- nesi, Lungro (CS), sede dell’Eparchia degli italo-albanesi variazioni dialettali), anche in forma scritta; la disalienazione queste disposizioni giuridiche dell’UE in materia di prote- no rapidamente adottati dei provvedimenti, la situazione d’Italia, sia il... mate argentino! dovuto a fenomeni migra- culturale, il recupero della memoria storica e la conseguente zione dei dati offrano una regolamentazione adeguata al rimarrà invariata, ECRI raccomandando al Italia di comple- tori più recenti che portarono molti lungresi a stabilirsi nel riparazione del processo, degradante, di auto-odio. trattamento dei dati personali e sensibili. (FRA 2013)Inoltre, tare la raccolta di dati statistici in tutte le aree relative all’in- continente sudamericano. Ma gli esempi di questo tipo diversi organismi tra cui la Commissione, la FRA e la rete tegrazione dei Rom per poter stabilire un ordine di priorità sono innumerevoli.La verità è che la storia di ogni comu- Questi sviluppi virtuosi non risolveranno subito tutti i proble- EURoma hanno confermato che il trattamento dei dati di- per l’attuazione delle politiche nazionale per l’integrazione nità cosiddetta «etnica» è fatta di mescidazioni, contami- mi di disagio e devianza, ma daranno un loro contributo a saggregati relativi all’origine etnica non è illegale in nessun dei Rom3. nazioni, stratificazioni, disseminazioni, e le varietà lingui- migliorare le condizioni di esistenza della comunità romanì. Stato membro dell’UE, e laddove sia veramente difficile Sinti e Camminanti in Italia, 9 febbraio 2011: http://www. stiche riflettono questa dinamica che è semplicemente E, contrariamente a quello che molti credono, è la comuni- raccogliere dati sull’origine etnica dei partecipanti, esisto- senato.it/documenti/repository/commissioni/dirittiumani16/ naturale.In Europa solo il popolo basco può vantare tà stessa di minoranza ad aver formulato questa istanza di no delle alternative pratiche, quali l’uso di sondaggi ano- Rapporto%20conclusivo%20indagine%20rom,%20sinti%20 due caratteristiche singolari: una lingua di origine non riconoscimento e standardizzazione del romanés, come ho nimi dove viene richiesto agli intervistati selezionati a caso e%20caminanti.pdf indoeuropea e, come affermato da Luigi Luca Cavalli potuto verificare a valle di una recente ricerca sulle rappre- di identificarsi manifestando un consenso inequivocabile2. 3 Cfr. Commissione Straordinaria per la tutela e la Sforza, specifiche caratteristiche a livello di gruppo sentazioni sociali della lingua dei rom e dei sinti in Italia. An- promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, sanguigno (elevata incidenza del fattore Rh negativo) che se chi non ha casa né cibo chiaramente ci chiederà una Rapporto Conclusivo dell’indagine sulla condizione di Rom, che possono spingerci a pensarlo come uno dei po- casa e del pane, non è mai vero che le questioni culturali e 2 Cfr. Commissione Straordinaria per la tutela e la Sinti e Camminanti in Italia, 9 febbraio 2011: http://www. poli più antichi del Vecchio Continente. Quanto a noi, legate all’identità sono accessorie o marginali. Per il mondo enato.it/documenti/repository/commissioni/dirittiumani16/ promozione dei diritti umani del Senato della Repubblica, è la stessa nozione di Italia e di italianità che dovreb- rom, sovradeterminato da ogni tipo di pregiudizio negativo, Rapporto%20conclusivo%20indagine%20rom,%20sinti%20 Rapporto Conclusivo dell’indagine sulla condizione di Rom, e%20caminanti.pdf be suggerire quanto complesso sia il tessuto sociale, questo è ancor meno vero. 12 13
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