Undiscovered Italy Tours racconta una Puglia tutta da sposare

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Undiscovered Italy Tours racconta una Puglia tutta da sposare
Undiscovered   Italy   Tours
racconta una Puglia tutta da
sposare
È di certo un territorio di grandi tradizioni, di storia di
cultura ed arte, la Puglia.
Fiore all’occhiello dei siti Unesco per castelli, masserie,
torri e borghi in cui spiccano semplicità e stile romanico in
una maestosità dai ricami barocco.
Tante le meraviglie che si sposano ad una grande tradizione
popolare di musica e danza in una fusione ricca di sapori e
colori, che fanno di questa regione un territorio unico, con
una incredibile vocazione all’accoglienza di matrimoni di
eccezionale fascino.

Daniela Corti, titolare di Madreperla Wedding & Event Planning
ed ideatrice di “The Italian Wedding Stars”, innamorata di
questa terra, ha voluto accanto a sé Kevin Lee per esaltare il
settore del wedding turistico di questo territorio.
Kevin Lee ovvero il più grande trend-setter del settore,
un’autentica star del wedding mondiale, noto come la mente più
innovativa nel campo dell’organizzazione dei matrimoni e degli
eventi. Dalle grandi premiazioni come gli Oscars, i Grammys e
gli Emmys, fino ad arrivare ai matrimoni top, agli eventi
privati, alle premiers di Hollywood. Kevin Lee ha realizzato
matrimoni ed eventi per una lunga lista di top celebritie tra
cui Quentin Tarantino, Bill Clinton, Barack Obama, Brad Pitt,
Oprah Winfrey, Tom Cruise, Kim Kardashian, Jennifer Anniston,
Drew Barrymore, Kate Hudson, Lisa Vanderpump, Nicolas Cage,
Ryan Serhant, solo per citarne alcune.

Una   presenza   straordinaria   che   ha   conferito   ulteriore
autorevolezza e prestigio al programma del Wedding & Press
Tour che si è tenuto con il patrocinio dell’ENIT – Agenzia
Nazionale del Turismo, il sostegno di Puglia Promozione –
Undiscovered Italy Tours racconta una Puglia tutta da sposare
Agenzia Regionale del Turismo ed il supporto comunicativo di
Zankyou Weddings e Woman & Bride, in collaborazione con il
Gruppo    Lavoro   Service.     Un’incredibile    esperienza
multisensoriale ha coinvolto i fortunati partecipanti a questo
tour capace di realizzare una mirabile sintesi tra molteplici
elementi. Quelli paesaggistici, che emergono negli emozionanti
scatti della fotografa Melissa Fusari, si coniugano
mirabilmente a quelli rappresentati dalle tipiche architetture
locali e rapiscono lo sguardo con il fascino misterioso dei
Trulli e del candore abbacinante delle masserie.

Il Tour ha avuto come base operativa e sede della masterclass
di Kevin Lee, la meravigliosa Tenuta Monacelle, con il suo
incredibile borgo di trulli storici in cui si realizzano
matrimoni dal sapore locale, autentiche feste pugliesi che
coinvolgono sposi ed ospiti in un’atmosfera unica. Da questo
luogo incantevole, dopo una notte nei trulli, i giornalisti
sono partiti alla scoperta della bellezza mozzafiato di
Polignano a Mare, il candore delle case di Ostuni, la città
bianca, il sito Unesco dei trulli di Alberobello,
Martinafranca. Hanno degustato i confetti di Antonio Maria
Arbues, realizzato con le loro mani orecchiette e mozzarelle
alla Masseria Cappella, cenato a lume di candela in riva al
mare al Ristorante La Sirenetta di Savelletri, visitato alcune
tra le più belle masserie della zona: a Locorotondo la
Masseria Il Palmento, a Monopoli le Masserie Torrepietra e Il
Melograno, tutti luoghi incantevoli, ognuno con una propria
spiccata personalità, mete ideali per rilassanti soggiorni e
per realizzare straordinari matrimoni dal sapore unico. Hanno
apprezzato le prelibatezze della cucina locale, la semplicità
dei sapori e il calore della gente, l’accoglienza e l’eleganza
di strutture che, recuperando costruzioni tradizionali, hanno
saputo valorizzarne le antiche caratteristiche, esaltandone la
bellezza in chiave attuale e moderna, regalando un’esperienza
unica ed indimenticabile. Rimarranno nella memoria dei
protagonisti di questo Tour l’affascinante mistero dei trulli,
l’assordante silenzio dei cortili, il candore dei borghi, il
Undiscovered Italy Tours racconta una Puglia tutta da sposare
buio che protegge i capolavori delle chiese, l’instancabile
canto delle cicale nelle pinete, il vento che soffiava tra gli
ulivi e i muretti a secco o lo sciabordio delle onde che si
infrangevano sulle scogliere a picco sul mare, soavi suoni in
sintonia con l’instancabile opera dei frantoi, che generano un
olio di raro pregio, come quello prodotto da Lamantea,
autentica delizia per il palato, capace di valorizzare la
cucina regionale, esaltata da vitigni autoctoni che regalano
vini di straordinaria personalità, abbinamenti ideali ai
sapori di una tradizione culinaria semplice ma estremamente
gustosa, importante elemento di un’esperienza memorabile ed
appagante che ha consentito di scoprire una Puglia
straordinaria, rivelata alla stampa e al mondo del wedding
grazie a Undiscovered Italy Tours.

Roberto di Costanzo Atelier,
nella storica Via Giulia
risorge   la  Belle   Époque
dell’arte italiana
Si inaugura il prossimo 18 ottobre, dalle ore 18.30, Roberto
di Costanzo Atelier, nel cuore della storica Via Giulia, al
numero 111, una serata tra cocktail, musica & arte, in un
connubio perfetto, per un best opening irrinunciabile ai
cultori dell’arte.

Roberto Di Costanzo Atelier nasce dall’idea del maestro
Roberto Di Costanzo, pittore, illustratore, ritrattista,
maestro di nudo artistico e disegno dell’architettura, di
restituire valore alla maestria italiana del disegno, nella
Undiscovered Italy Tours racconta una Puglia tutta da sposare
prestigiosa via Giulia, emblema del Rinascimento italiano.

Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, si
diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia in costume,
scenografia e arredamento per il cinema, da un decennio si
propone al pubblico italiano ed internazionale, attraverso una
costante ricerca artistica ed accademica sul Bello in tutte le
sue declinazioni.

Le sue opere a china danno vita ad un itinerario la cui
intensità espressiva è da rintracciarsi nel fecondo percorso
di studi artistici e nella formazione al fianco di grandi
maestri del cinema italiano come il Premio Oscar Piero Tosi,
suo mentore, da poco scomparso, in memoria del quale l’artista
ha deciso di dedicare questa inaugurazione, ed il celebre
truccatore delle dive Francesco Freda.

Nell’ultimo anno la sua maestria nel “live drawing” ad
inchiostro di china ha impreziosito eventi di prestigiosi
luxury brand, quali Aurora e Dolce & Gabbana, ed eventi
charity organizzati dalla maison Fendi.

Nel suo studio, immerso in una atmosfera nostalgica che
riporta ai salotti ottocenteschi, l’artista ritrae dal vivo su
commissione ad inchiostro di china ed altre tecniche,
restituendo valore alla pregevolezza italiana del disegno. Di
Costanzo, legatosi nei suoi studi ai maestri del Rinascimento
Undiscovered Italy Tours racconta una Puglia tutta da sposare
italiano, propone nel suo Atelier corsi di disegno dal vivo,
disegno del nudo, pittura ad olio, attualizzando e rinnovando
l’interesse internazionale per l’arte figurativa in forte
crescita. Lo spazio artistico ambisce ad essere sede di
incontro e confronto tra appassionati di arte, collezionisti
ed estimatori del bello, e dell’armonia attraverso salotti
culturali, presentazioni di libri ed eventi su temi di
attualità.

L’arpista Brian Meloni Lebano, artista poliedrico, affascinerà
i presenti con le sfumature musicali che solo l’arpa può
donare, spaziando da brani di Zabel, Glinka, Hasselmans ad un
genere più contemporaneo, regalando alla serata un tocco di
nostalgico romanticismo.

Una carriera artistica quella del Di Costanzo che lo ha
portato ad esporre le sue opere in prestigiose gallerie e
luoghi istituzionali italiani ed esteri, quali l’Espace Cardin
di Parigi, su invito del Maestro Pierre Cardin (Patrocinio
dell’Ambasciata Italiana), l’esposizione presso la Casa
dell’Architettura di Roma (Patrocinio dell’Ordine degli
Architetti di Roma), l’esposizione presso l’Istituto di
Cultura Francese Centre Saint-Louis (con l’autorevole
Patrocinio sia dell’Ambasciata Italiana presso la Santa Sede
sia del maestro Pierre Cardin), e alla 71sima Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia durante la quale rende
omaggio a Federico Fellini con una serie di illustrazioni a
china ispirate ai suoi film.

Ha presentato i suoi numerosi libri illustrati al Salon du
livre di Le Mans, al Salon du livre di Parigi, alla Fiera
dell’editoria di Roma e al Salone del libro di Torino,
collabora come illustratore per numerose case editrici
italiane ed estere, tra le quali Editions Nomades.

Le sue opere figurano in collezioni private e nelle gallerie
Galerie de La Sabliere (Parigi), 28 Piazza di Pietra (Roma),
Maiocchi 15 (Milano).

Ad oggi, inoltre, è docente presso l’Accademia Italiana di
Roma di “Iconografia e disegno anatomico” e “Disegno
dell’architettura”, presso l’Accademia del Lusso di Roma di
“Storia del costume”, presso la RUFA di “nudo artistico”.
Conduce workshop e seminari di landscapes drawings in Italia e
all’estero.

Official web site: http://www.robertodicostanzo.it/

Tra le sue ultime mostre personali ricordiamo:

2019“Arcadia – Storie di trionfi a corte” SpazioCima (Roma,
Italia)

2018 “Discours d’Amour” presso Galleria 28 Piazza di Pietra
(Roma, Italia)

2018 “Rome rencontre Paris” presso Galerie de la Sablière
(Parigi, Francia)

2018 “Tributo a Milano” presso Galleria Maiocchi15 (Milano,
Italia)

2017 “Doppio Senso” con il maestro Ettore Greco presso
SpazioCima (Roma, Italia)

2017 “Tributo a Roma” presso Teatro Sala Umberto (Roma,
Italia)
2017 “Human Landscape” presso Galleria 28 Piazza di Pietra
(Roma, Italia)

2017 “La mia isola” presso le Terrazze di Eolo (Stromboli,
Italia)

2017 “Gatsby in Rome” presso Gatsby Cafe (Roma, Italia)

2017 “Roma Amor” presso P&G Events Via Margutta (Roma, Italia)

Milano, Palazzo Reale – Il
Cenacolo, ispirazione senza
tempo – 8 ottobre – 17
novembre 2019
In occasione delle celebrazioni in corso per i 500 anni dalla
morte di Leonardo da Vinci, attraverso il claim “Il Cenacolo,
ispirazione senza tempo”, Palazzo Reale intende raccontare con
due importanti opere distanti 500 anni l’una dall’altra, un
arazzo e un film, la fascinazione che il capolavoro di
Leonardo ha avuto e continua ad avere sul lavoro e la
creatività degli artisti.

Dopo la grande mostra “Leonardo da Vinci 1452-1519. Il disegno
del mondo”, allestita in occasione dell’Esposizione Universale
del 2015 che raccoglieva circa 250 opere di musei e
istituzioni da tutto il mondo, Palazzo Reale ospita nella
prestigiosa Sala delle Cariatidi, nell’ambito del palinsesto
Milano Leonardo 500 e con la curatela di Pietro C. Marani,
un’opera straordinaria, poco conosciuta e di grande importanza
per la diffusione dell’arte di Leonardo: l’arazzo dei Musei
Vaticani riproducente l’Ultima Cena di Leonardo commissionato,
come provano gli stemmi in esso contenuti, da Francesco I re
di Francia e da sua madre, Luisa di Savoia.

Per la prima volta dopo il suo restauro, sarà possibile vedere
la copia del Cenacolo di Leonardo realizzata ad arazzo fra il
1516 e il 1525, su commissione di Luisa di Savoia e di
Francesco I re di Francia. L’arazzo, custodito nei Musei
Vaticani, fu tessuto probabilmente in Fiandra su cartone di un
artista lombardo (si è ipotizzato che fosse di Bramantino) e
rappresenta pertanto una delle primissime copie del capolavoro
di Leonardo, destinate a soddisfare le esigenze della corte
francese. Con le altre pochissime copie eseguite nei
primissimi anni del Cinquecento per la committenza francese,
l’arazzo con le insegne di Luisa di Savoia e di Francesco I re
di Francia ha svolto un ruolo importante nella diffusione
della conoscenza dell’arte di Leonardo in Francia. La nuova
datazione che si propone dopo il suo restauro, fa coincidere
parzialmente l’esecuzione dell’arazzo con gli anni della
presenza di Leonardo ad Amboise ( 1516-1519 ) così che si può
ipotizzare che almeno il cartone fosse stato eseguito sotto la
sorveglianza del maestro. Donato nel 1533 a Papa Clemente VII,
l’arazzo fece ritorno in Italia e da allora non è mai uscito
dai Musei Vaticani. In mostra saranno presenti due arazzi dei
Mesi di Bramantino, già nella Collezione Trivulzio del
Castello Sforzesco di Milano, che rivelano anch’essi, grazie
alla loro impostazione prospettica centralizzata, la
rimeditazione sul Cenacolo ma anche per contestualizzare la
copia della Cena di Leonardo nel quadro del lusso e del gusto
raffinato della corte francese e per consentire confronti e
nuove riflessioni attributive. Sono inoltre esposti,
attraverso medaglie, bassorilievi e dipinti i ritratti dei re
di Francia, da Carlo VIII a Francesco I, committente
quest’ultimo dell’arazzo vaticano, insieme con sua madre Luisa
di Savoia. Una serie di incisioni cinquecentesche, di Jacques
Androuet du Cerceau ( 1576-1579 ) mostra inoltre i castelli di
Blois, Amboise e Chambord dove è possibile che l’arazzo del
Cenacolo fosse esposto prima del 1533 quando fu donato da
Francesco I a papa Clemente VII. La sua presenza a Milano
accanto alla pittura murale da cui deriva, acquista pertanto
una grande valenza simbolica.

Accolta dai Musei Vaticani la richiesta per avere il prezioso
arazzo a Milano a condizione che esso fosse restaurato, grazie
ad una prima generosa disponibilità dell’allora Direttore dei
Musei Vaticani, professor Antonio Paolucci, favorevole al
prestito, per impulso del nuovo Direttore dei Musei Vaticani,
frattanto subentrato a Paolucci, dott.ssa Barbara Jatta, fu
deciso che l’esposizione dell’arazzo, prima ad Amboise e poi a
Milano, si sarebbe rivelata occasione di manutenzione e
restauro ma anche occasione di studio e di verifica di
precedenti ipotesi circa la manifattura dell’arazzo, la sua
storia e la sua cronologia.

L’opportunità fu subito accolta dal Comune di Milano che,
insieme con il Castello di Clos Lucé ad Amboise, decise dunque
di finanziarne il restauro, durato quasi due anni. L’arazzo,
mai uscito dai Musei Vaticani, dopo essere stato restaurato e
finalmente studiato nelle sue particolarità esecutive e
stilistiche da Alessandra Rodolfo e dall’équipe di
restauratori dei Musei Vaticani dal giugno a settembre del
2019, ha così potuto essere presentato per la prima volta nel
Castello di Clos Lucé ad Amboise, dove Leonardo aveva
trascorso gli ultimi anni della sua vita – e dove sarebbe
morto il 2 maggio del 1519 – , per venire adesso esposto nel
Palazzo Reale di Milano, nella città che ospita l’originale a
poche centinaia di metri da piazza Duomo, e cioè nel
Refettorio di Santa Maria delle Grazie .

La presenza in mostra di due arazzi della serie dei Mesi
Trivulzio prestati dalle Civiche Collezioni d’arte del
Castello Sforzesco, si rivela utile a mostrare come gli echi
del Cenacolo potessero venir propagati anche attraverso un
ciclo profano ma, soprattutto, in considerazione del fatto che
questa serie, tessuta a Vigevano tra il 1503 e il 1509, doveva
molto probabilmente essere nota a Luigi XII, a Luisa di Savoia
e poi a Francesco I, dato che, nel 1507, Luigi XII era stato
ospite in casa del Maresciallo Trivulzio alla presenza del
fratellastro di Luisa di Savoia, nota estimatrice di arazzi (
come prova l’arazzo con le sue insegne conservato nel Museum
of Fine Arts di Boston ) e appunto committente, con suo
figlio, della copia ad arazzo del Cenacolo di Leonardo. Il
confronto dell’arazzo vaticano con la serie dei Mesi,
collocata a Vigevano ma di cui è ben probabile che si parlasse
nel fastoso ricevimento del 1507 ( presenti Gaston de Foix,
Georges d’Amboise e tutta la nobiltà francese ), potrà anche
fornire altri utili elementi sia per ciò che riguarda la
tecnica esecutiva e la sua manifattura, sia per ciò che
riguarda il suo stile, soprattutto alla luce della nuova
cronologia assegnata all’arazzo vaticano, 1516-1525 circa, in
un momento che comprende gli anni del soggiorno di Leonardo ad
Amboise. Il catalogo della mostra è edito da SKIRA.

Il percorso espositivo offre inoltre un confronto con un
evocativo tableau vivant di nove minuti “L’Ultima Cena:
Tableau Vivant”, proiettato in anteprima per l’Italia, creato
e filmato con meticolosa ed eccellente qualità nei dettagli da
Armondo Linus Acosta, con i Premi Oscar, Vittorio Storaro,
Dante Ferretti e con Francesca Lo Schiavo.

Nel cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo Da
Vinci è dunque significativo che questi leggendari artisti del
cinema si siano uniti per ricreare, in un vero e proprio tour
de force, la grandezza e lo spirito del dipinto originale. In
onore del capolavoro di Leonardo hanno realizzato un’opera di
squisita bellezza da esibire in musei, chiese, gallerie e
piazze in tutto il mondo con un’installazione così bella da
togliere il fiato.

Il quadro vivente “renderà l’esperienza diretta con tutta la
passione e l’ispirazione divina possibili”, dice Acosta.
Ciascun elemento e
                 ̀ stato realizzato con profondo rispetto per
Leonardo e per questa sua opera innovativa (1495-1497), in
particolare per i parametri inediti della sua prospettiva. Un
metodo che consentı́ a Leonardo di cambiare per sempre la
percezione artistica. Il quadro vivente di Acosta e
                                                  ̀ un lavoro
che unisce l’arte più pura al teatro grazie ad una tecnica
affascinante che consente una visione inedita ed inspirata de
L’Ultima Cena; “Ho volutamente ripreso l’opera in un
rallentamento estremo perché non considero questo lavoro come
un film in se
            ́, quanto piuttosto un quadro. Un Tableau Vivant
meticolosamente accurato che possa offrire la possibilità di
meditare sui dettagli divini di questo straordinario
capolavoro mistico di Leonardo da Vinci.”

La scena si apre poeticamente in un paesaggio senza tempo
segnato dalle prime profonde note dello Stabat Mater di
Rossini: da questa visione suggestiva, la stanza e la tavola
iconica vengono lentamente rivelate in un denso e struggente
momento di riflessione: I Dodici Apostoli attendono con
impazienza l’arrivo di Gesù.

Mentre gli uomini sussurrano l’un l’altro e si chiedono perché
siano stati radunati, Gesù entra, e prende la sua posizione
centrale. Dopo aver benedetto sia il pasto che i discepoli,
l’annuncio di un tradimento imminente da parte di uno di loro
e
̀ sentito da tutti.

Il grande classico di Leonardo, pietra miliare della cultura
italiana, rappresenta nell’immaginario popolare la
rappresentazione definitiva dell’Ultima Cena. Catturata ora in
questa ripresa, consentirà agli appassionati d’arte in tutto
il mondo di esplorare in modo quasi viscerale la scena,
sentendone la profondità ed il valore monumentale. Il quadro
vivente rende possibile l’esperienza del dipinto di Leonardo
non solo ai visitatori del Refettorio in Santa Maria delle
Grazie ma anche a quelli che ora potranno accedervi in una
miriade di luoghi nel mondo, dal più intimo al più
scenografico.

L’interpretazione che Acosta ha reso de L’Ultima Cena di
Leonardo e
         ̀ il culmine del suo impegno personale e di una vita
impegnata e spesa alla ricerca d’integrità artistica,
comprensione spirituale, passione per la bellezza e di
ammirazione profonda per Leonardo Da Vinci. Questa
installazione e
              ̀ un’interpretazione d’eccellenza di un momento
storico fondamentale e di un capolavoro che continua a
risuonare nel tempo come una delle più riverite e celebrate
opere d’arte mai create dall’uomo.

È stato presentato a Roma a
Palazzo Brancaccio – The
Destiny of Wedding – Con un
elegante public talk e un
numeroso     pubblico    di
giornalisti       e      di
professionisti
Il percorso formativo The Destiny of Wedding è stato
presentato a Roma a Palazzo Brancaccio, durante un elegante
public talk, alla presenza di un numeroso pubblico di
giornalisti e di professionisti di ogni settore del mondo del
wedding.

The Destiny of Wedding, ideato da Veronica Amati, è un
innovativo progetto di formazione specialistica di altissimo
profilo, svolto da esperti che, da anni, organizzano e
gestiscono matrimoni di sposi stranieri in Italia. L’obiettivo
è quello di formare e certificare professionisti del wedding,
italiano ed internazionale.

Nel corso del public talk di presentazione, moderato da Erika
Gottardi ed aperto da Veronica Amati, ideatrice ed
organizzatrice di The Destiny of Wedding, si sono alternate
diverse figure professionali in rappresentanza delle
prestigiose Istituzioni che collaborano al progetto.

“Dopo un anno di lavoro finalmente si parte – ha affermato con
emozione Veronica Amati – questo è un progetto in cui credo
moltissimo, ritengo opportuno qualificare il nostro settore
che deve avvalersi di grandi professionalità che ci proponiamo
di specializzare senza paura che possano entrare in
concorrenza con chi già opera in questo settore da anni. È
necessario che la proposta di Destination Wedding in Italia
venga espressa attraverso una formula con caratteristiche
turistiche, prevedendo “pacchetti” che illustrino al meglio ed
in maniera sintetica l’offerta nel nostro paese. La nostra è
una professione in cui non ci si può improvvisare, per questo
abbiamo voluto coinvolgere la LUISS per conferire un taglio
universitario al nostro progetto formativo. Un programma
teorico ma anche estremamente pratico, con sessioni on stage
tenute da grandi professionisti attivi in matrimoni
internazionali di grandissimo prestigio. È fondamentale
coinvolgere tutta la filiera per in un approccio globale al
Destination Wedding. Partiremo dalla fase progettuale,
analizzando tutti i passaggi necessari (fotografia, floral
design, cake design) per arrivare alla realizzazione
dell’evento.

Per quanto riguarda la provenienza degli sposi stranieri il
trend conferma il mondo anglosassone al vertice delle
richieste per l’Italia, seguito da coppie russe, mentre cinesi
e libanesi hanno iniziato da poco ad affermare la loro
presenza.”

La necessità di figure di riferimento per ogni singolo
mercato, dotate di una formazione specifica nella gestione di
prestigiosi Destination Wedding, è stata evidenziata dalla co-
producer Natalia Kulikova, direttore direttrice del Magazine
Just Married destination wedding planner e Presidente di
Wedding Academy, che opera da anni nel nostro Paese.

“La professione di wedding planner non ha una giusta
collocazione nell’immaginario collettivo, in Italia come nel
resto del mondo – spiega Natalia Kulikova – È fondamentale
formare professionisti in grado di gestire questo settore così
vasto, che prevede competenze estremamente ampie e
diversificate per ogni Paese di provenienza. Lavorando dal
2005 ho compreso che lo sviluppo del business mondiale nel
settore richiede sempre di più la specializzazione per
approcciare la professione ai livelli più elevati, garantire
ai clienti internazionali uno standard altissimo di
competenza, riconosciuto e certificato. Lavorare in Italia per
noi stranieri significa spesso confrontarci con pseudo
professionisti, che non hanno maturato nessuna preparazione e
gestiscono questo lavoro con superficialità. Questo danneggia
tutto il settore e chi vi opera con serietà.”

A confermare l’alto profilo della formazione che verrà
erogata, l’intervento della dr.ssa Susanna Mensitieri,
coordinatrice del master universitario in turismo e territorio
dell’Università Luiss Guido Carli che, da tempo, monitora il
fenomeno del turismo cinese cogliendo il nascere di un certo
interesse per i matrimoni di destinazione in Italia, entrando
in contatto con Veronica Amati e ospitandola per alcune
lezioni che facessero comprendere l’importanza dell’idoneità
di luoghi e dei territori per gestire Destination Wedding dal
punto di vista turistico, attraverso la gestione di tutti i
servizi principali ed accessori nei tempi e nei modi attesi
dall’organizzazione. I nostri corsi – prosegue la Dr. Ssa
Mensitieri – spiegano il lavoro duro che c’è dietro questa
professione che non è “archetti e fiocchetti” come molti
pensano. Abbiamo iniziato a stimolare le attitudini
trasformandole in competenze ed ospiteremo ancora Veronica
nella nostra Università, per proseguire con un programma di
formazione strutturato in questo specifico settore.

È importante evidenziare, come ha fatto nel suo intervento
Bianca Trusiani, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico
di Buy Wedding in Italy, quanto questo settore abbia una
rilevante ricaduta di carattere economico e turistico sia sui
territori coinvolti che sull’intera filiera del matrimonio,
costituita da una serie di professionisti che debbono essere
in grado di rispondere, con prontezza e competenza, alle
specifiche esigenze dei singoli progetti matrimoniali ideati
dalla Destination Wedding Planner. Riaffermando l’intimo
legame tra turismo e wedding, ha evidenziato la nuova figura
del Wedding Travel Coordinator, un mediatore culturale e
accompagnatore turistico, dotato di spiccate competenze nel
settore del wedding. Nel condividere la necessità di operare
sui territori per fare in modo che possano essere idonei ad
accogliere turisti e matrimoni stranieri, Bianca Trusiani ha
riaffermato l’importanza di valorizzare le peculiarità del
nostro territorio che si sono affermate nel tempo in nazioni
che scelgono l’Italia per le sue caratteristiche. Occorre
verificare sul campo le tipicità dei territori – afferma
Bianca Trusiani – per articolare proposte indirizzate ai
diversi mercati sui quali altri interlocutori internazionali
operano da tempo, pacchettizzando le proposte, integrando
territori turistici per il Destination Wedding, coinvolgendo
l’intera filiera produttiva, quella rete di professionisti che
operano a fianco dei destination wedding planner per la
riuscita del matrimonio internazionale. Questa è
un’opportunità anche per le location per destagionalizzare la
proposta, coprendo con i matrimoni stranieri le fasi
stagionali meno attive. Grazie a Veronica che ha realizzato un
mio sogno, quello di vedere tutta la filiera coinvolta, con
professionisti ed artigiani che possono far emergere la loro
opera nella coralità di un progetto globale che esalta
l’Italia, i suoi territori e la sua creatività. Ho sempre
avuto chiaro il bisogno di fondere turismo e wedding, creando
la professione del Wedding Travel Coordinator, una figura di
mediatore culturale e accompagnatore turistico dotato di
spiccate competenze nel settore del wedding.

A fianco della formazione, emerge quindi l’importanza della
certificazione delle figure professionali, esposta da Clara
Trama, Presidente dell’Associazione Italiana Wedding Planner,
che ha costituito un tavolo tecnico in UNI per rispondere al
bisogno di creare un riconoscimento ed una certificazione per
le professioni di Wedding Planner e Destination Wedding
Planner. Abbiamo creato un tavolo tecnico in UNI per la
creazione della prassi di riferimento 61/2019 – afferma Clara
Trama – come unica risposta plausibile alla necessità di
certificare le professioni di Wedding Planner e Destination
Wedding Planner. Siamo stati i primi, in Italia e in Europa a
cogliere l’evoluzione di una professione certificandola sul
registro di Accredia, dove si possono trovare come uniche
figure riconosciute quelle accreditate da Associazione
Italiana Wedding Planner. Questo passaggio era indispensabile
per consentire ai veri professionisti di operare con un
riconoscimento ufficiale, distinguendosi da una platea di
interlocutori che non hanno competenze e che screditano un
mercato composto da grandi esperti. L’aggiornamento formativo
è fondamentale per fare in modo che la professione si affermi,
con una prassi certificata, a livello europeo. Ma siamo solo
all’inizio nel percorso di riconoscimento professionale di
queste particolari figure. Il nostro sogno è giungere alla
costituzione di un albo professionale che tuteli
professionisti e mercato.

L’importanza di partire sempre dalla progettualità anche per i
matrimoni è stata evidenziata da Andrea Francisi di Filmmaster
che ha dichiarato come dalla cerimonia delle olimpiadi
all’evento privato, in Italia come all’estero, bisogna operare
attraverso un metodo che preveda la figura del project
manager, professionista che gestisce e coordina tutte le fasi,
il portafoglio e le risorse umane del progetto. Questo metodo
– spiega Andrea Francisi – consente di operare con la medesima
professionalità in ogni tipologia di manifestazione,
applicandolo in forme diverse a seconda dei vari parametri che
definiscono il singolo evento. Collaboriamo con Veronica da
tempo e lei ci sceglie per questo tipo di risposta, per
l’approccio che si basa su un metodo strutturato che, a
maggior ragione, va utilizzato per i matrimoni di destinazione
dove l’attesa da parte degli sposi è molto alta.

La cronaca recente ha evidenziato poi la necessità di tutelare
il mercato dei matrimoni non solo attraverso l’istituzione di
una certificazione professionale ma anche con specifiche
coperture assicurative come ha spiegato il broker Sara
Sciarretta, illustrando un progetto di polizza che tuteli gli
sposi ed i professionisti da tutti gli eventuali problemi che
lo svolgimento di un’attività così complessa può comportare.
Nell’epoca dei social non si può prescindere da un adeguata
comunicazione che tenga conto di questi canali, approcciandoli
con un metodo professionale basato su un progetto
comunicativo. Insegneremo come comunicare correttamente a
livello social un evento particolare come il matrimonio e come
utilizzare i social più idonei al mondo del wedding. – afferma
la blogger e social media manager Anthea Sanna di Contentera
sostenendo l’imprescindibile utilizzo di Instagram e
Pinterest. Il primo perché consente una ampia divulgazione dei
contenuti ad una vasta platea con l’utilizzo di opportuni
strumenti di tracciatura, il secondo perché costituisce un
prezioso strumento che consente di cogliere tendenze,
utilizzare ampie palette di colori, abiti e allestimenti a
livello professionale.

The Destiny of Wedding si svolgerà a Palazzo Brancaccio dal 4
al 7 novembre 2019, prevede il riconoscimento di 32 crediti
formativi necessari per l’accesso alla certificazione della
professione di Wedding Planner e Destination Wedding Planner e
sarà articolato in tre intense giornate di formazione che
saranno suggellate il quarto giorno dalla celebrazione di un
vero matrimonio straniero che, per la prima volta, coinvolgerà
tutti gli attori della filiera lunga e corta del Destination
Wedding. L’ideatrice Veronica Amati, durante questo percorso
verrà affiancata dal wedding planner londinese Bruce Russell,
più volte premiato come miglior wedding planner dell’anno, dal
floral designer Robert Chaar, autore delle scenografie
floreali dei matrimoni reali in medio oriente, dalle italiane
wedding designer Barbara Vissani e floral designer Sonia
Luongo.

Foto e video saranno affidati a Whitelife Studio, già esperti
in destination wedding; mentre per il cake design, le
decorazioni saranno curate da Lucia Simeone.

Producer:

Veronica Amati Destination Wedding Planner e Sinologa

Co – Producer:

Natalia Kulikova direttrice del Magazine Just Married
destination wedding planner e Presidente di Wedding Academy

Institutional Partners:

Palazzo Brancaccio

Università Luiss Guido Carli

Buy Wedding in Italy

Special Guest:

Bruce Russell

Robert Chaar (Casa del Flora)

Clara Trama

Partners:

Filmmaster Events
Barbara Vissani

Sonia Luongo

Lucia Simeone

Whitelife Studio

Wedding and Travel

I.W.P.A. – International Wedding Planner Association

A.I.W.P. – Associazione Italiana Wedding Planner

Educational Partners:

Wedding Academy

Media Partners:

JM Just Married

Zankyou

Progress Viaggi

Woman & Bride

Tutors:

– Veronica Amati: Destination Wedding Planner in Italy

Website www.veronicaamati.com

Instagram veronica_amati_wp

Facebook Veronica Amati Wedding Planner, party designer and
more

Bruce Russell: Destination Wedding Planner from London

Website www.bybrucerussell.com

Instagram bybrucerussell
Facebook Bruce Russell- Weddings Experiences Destinations

Natalia Kulikova: Destination Wedding Planner from Russia

Website www.wedding-academy.ru
Instagram Nata_kulikova

Facebook Natalia Kulikova Weddings

Robert Chaar: Floral and Event Designer from Lebanon

Website www.casadelflora.info

Instagram casadelflora

Facebook Casa Del Flora

Bianca Trusiani: Destination Wedding Consultant and Strategist

Website www.weddingandtravel.it

Instagram biancatrusiani

Facebook Bianca Trusiani

Barbara Vissani: Event and Wedding Designer

Website www.barbaravissani.it

Instagram Barbara Vissani Official

Facebook Barbara Vissani Design

Clara Trama: Wedding Planner

Website www.claratramaweddingplanner.it

Instagram Clara Trama Wedding Planner

Facebook Clara Trama

Sonia Luongo: Events & Flower Designer

Website www.sonialuongo.it
Instagram sonialuongosl

Facebook Sonia Luongo

White Life Studio: Destination Wedding Photo & Video

Website www.whitelifestudio.com

Instagram whitelifestudio

Facebook Whitelife Studio

Emanuele Usai: Creative Director and Digital Strategist

Instagram Emanuele Elo Usai

Facebook Emanuele Elo Usai

Anthea Sanna: Architect, Travel and Lifestyle Italian Blogger,
Beauty reporter x Glamour.it

Website www.antheafashion.com

Instagram Anthea’s Fashion

Facebook Anthea Sanna

Lucia Simeone: Cake Designer

Website www.luciasimeone.com
Instagram Luciasimeone

Facebook Lucia Simeone

Foto articolo Alessandro Meoli
Bici   davvero!  –   Dall’11
ottobre 2019 al 13 aprile
2020 al Museo della Figurina
di Modena
Dall’11 ottobre 2019 al 13 aprile 2020, il Museo della
Figurina di Modena, una delle realtà istituzionali che fa
parte di Fondazione Modena Arti Visive, presenta la mostra
BICI DAVVERO! Velocipedi, figurine e altre storie che
ripercorre due secoli di storia della bicicletta, attraverso
350 pezzi tra album e figurine.

La rassegna, curata da Francesca Fontana e Marco Pastonesi,
con il patrocinio della Federazione Ciclistica Italiana, è un
atto d’amore verso questo rivoluzionario mezzo di trasporto,
simbolo di libertà. “La libertà del pedalare – scrive Marco
Pastonesi -, correre, viaggiare, sconfinare, perfino
sorpassarsi e superarsi, perché in sella non si è mai soli,
c’è sempre qualcuno con cui confrontarsi e accompagnarsi, ed è
se stessi. E poi anche la libertà di sognare, fantasticare,
inventare”.

Il percorso espositivo si apre con la sezione più
squisitamente storica che analizza l’evoluzione della
bicicletta e celebra i suoi pionieri: a partire dal barone
tedesco Karl Drais von Sauerbronn che nel 1817 inventò la
Draisina, una “macchina da corsa” spinta dalla sola forza
delle gambe, passando per Pierre ed Ernest Michaux che negli
anni sessanta dell’Ottocento applicarono i pedali alla ruota
anteriore, fino alle rivoluzionarie e leggerissime biciclette
in carbonio dei nostri giorni.

Agli esordi la bicicletta era definita “cavallo d’acciaio” e i
ciclisti “cavalieri”. Le figurine documentano quindi
l’evoluzione dell’abbigliamento mutuato, per gli uomini, da
quello dei fantini, costituito da casacche in seta, stivali e
cappellini ippici, in seguito rimpiazzati da abiti più pratici
che lasciano scoperte gambe e braccia. È però il vestiario
femminile a subire le trasformazioni maggiori: il nuovo mezzo
di trasporto rende necessario l’abbandono delle gonne
ottocentesche a favore di gonne-pantalone, galosce e
stivaletti, per muoversi agevolmente senza rinunciare
all’eleganza.

Una sezione della mostra mette in evidenza quanto guidare una
bicicletta, per una donna, fosse comunque molto più complicato
che per un uomo: basti pensare che la versione femminile del
modello Ariel aveva due pedali su un solo lato della grande
ruota anteriore, per cui le signore erano costrette a
cavalcare all’amazzone.
L’uso del biciclo da parte delle donne viene costantemente
osteggiato sia dai moralisti che lo ritenevano poco decoroso,
sia dai medici, secondo cui sconvolgeva il sistema nervoso,
danneggiava gli organi di riproduzione ed esponeva al rischio
di cadute. Inoltre, era opinione diffusa che una velocipedista
perdesse quella grazia e quel fascino che si conveniva a una
signora: lo sforzo fisico arrossiva la pelle e gli occhi,
scompigliava i capelli e rinsecchiva il fisico. È solo tra la
fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, supportata anche
dalle riviste femminili dedicate al cavallo meccanico, che la
moda della bicicletta si diffonde in modo capillare e persino
al gentil sesso si riconoscono gli effetti benefici del
pedalare.
La mostra prosegue con una serie di copertine di riviste,
cartoline e bolli chiudilettera, di norma tratti da cartelloni
pubblicitari e dedicati a particolari marche di bicicletta o a
componenti come selle, fanalini e mozzi. Tra quelle esposte,
alcune grafiche realizzate da artisti quali Plinio Codognato e
Leopoldo Metlicovitz.

La sezione, Attenzione, ciclisti in giro, propone figurine di
fine Ottocento-inizio Novecento che ironizzano sulle
difficoltà dei primi ciclisti e sul contrasto tra vecchi e
nuovi mezzi, raffigurando cani che azzannano ruote, scontri
con pedoni e cavalieri, ingorghi stradali, capitomboli vari.
Alcune serie dedicate al mondo del futuro prefigurano
soluzioni innovative come i fanali per le auto, per evitare le
collisioni con ciclisti e pedoni al buio, o la nascita della
Società protettrice dei pedoni contro i nuovi mezzi di
locomozione. Queste ultime introducono al tema della sicurezza
stradale, su cui la mostra ha inteso porre l’accento e su cui
ancora tanto resta da fare per scongiurare la strage
silenziosa che racconta la morte di un ciclista al giorno.

Una parte dell’esposizione si concentra sui concorsi a premio
associati alle figurine, che conobbero un vero e proprio boom
nell’Italia degli anni trenta: tra i vari regali da scegliere
o premi da vincere, la bicicletta non manca quasi mai.

La mostra si conclude con le sezioni dedicate alle corse e ai
ciclisti, attraverso figurine di campioni, all’epoca
considerati veri e propri eroi, e imprese che nel dopoguerra
restituirono agli italiani l’entusiasmo e la voglia di
sognare, dando loro nuovi simboli nei quali riconoscersi.

Una vetrina, infine, rende omaggio a Fausto Coppi, di cui nel
2019 ricorre il centenario della nascita e nel 2020 il
sessantesimo della morte.

All’interno del percorso espositivo, s’incontrano anche alcuni
esemplari di biciclette, come quella del ciclista Romeo
Venturelli, concessa in prestito dal Comune di Pavullo nel
Frignano, quella da barbiere proveniente dal museo
Ciclocollection di Riva del Garda e una penny-farthing di fine
‘800 dalla collezione di Giannetto Cimurri.

Informazioni
Tel. +39 059 2032919 | www.fmav.org

FiumicinoFilmFestival     2°
edizione – Tre giorni di
cinema gratuito e bellezza
Si inaugura oggi il FiumicinoFilmFestival fino a domenica 29
settembre, ospitato dalla città di Fiumicino, terra simbolo di
incontri e partenze, per una tre giorni gratuita di film,
documentari, cortometraggi, incontri e letture all’insegna del
viaggio.

Con la supervisione del direttore Giampietro Preziosa, del
direttore artistico Marco Simon Puccioni e con il sindaco di
Fiumicino Esterino Montino e tantissimi ospiti attesi alla
kermesse cinematografica organizzata dalla Inthelfilm con il
sostegno del Comune di Fiumicino, Tributi e Aeroporti di Roma.

Tra le attrici presenti Claudia Gerini, Maria De Medeiros e
Daniela Poggi che ritireranno il “Premio Leonardo Da Vinci”
come artiste che, per esperienze differenti, si sono
avventurate in un viaggio alla ricerca di nuove storie e nuove
culture.

Le proiezioni, completamente gratuite e aperte a tutti, si
svolgeranno nella tensostruttura di 200mq allestita per
l’occasione in Viale Traiano 153, alla Darsena di Fiumicino.
Qui, tutti i pomeriggi, verranno proiettate opere audiovisive
italiane ed internazionali: due documentari e due
lungometraggi ogni giorno, a cui seguiranno interessanti
dibattiti tra appassionati e professionisti del settore.

Le pellicole presentate saranno oggetto di riflessione e
scambio con i tanti registi, attori e produttori che
interverranno alla manifestazione. Saranno presenti i registi
Wilma Labate, Angelo Loy, Enrico Masi, Costanza Quatriglio,
Alessandro Capitani. E ancora gli attori Stefano Fresi,
Giovanni Fuoco, Giorgio Colangeli, Miriam Galanti, Alessandro
Haber e tanti altri.

Un battello inoltre accompagnera’ gli amanti del cinema e
della gastronomia in una suggestiva esperienza sul fiume. Tra
le bellezze paesaggistiche e archeologiche dell’area, dalla
Foce del Tevere, passando per gli scavi di Ostia Antica, fino
ai porti imperiali di Claudio e Traiano, verranno proiettati i
cortometraggi in concorso al Festival, quattro ogni sera,
accompagnati da vini, bollicine e dal meglio dell’arte
culinaria del territorio di Fiumicino. (La prenotazione è
gratuita a prenotazionifff@gmail.com entro le ore 13.00 di
venerdì 27 settembre).

Nel corso delle tre serate, presentate dall’attrice Maria
Rosaria Russo, verranno assegnati da una giuria di esperti i
premi, – realizzati dall’artista Massimo Sirelli – per il
miglior film, la miglior regia, la miglior interpretazione, il
miglior documentario, il miglior cortometraggio e il miglior
lungometraggio.

Protagonisti di questa edizione anche i giovani talenti del
cinema italiano. Da un soggetto di Ciro Formisano gli studenti
della Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté
svilupperanno, in tempo reale, la sceneggiatura di un
cortometraggio. Il migliore verrà selezionato e proiettato
durante la serata finale del Festival. Anche gli studenti del
corso Triennale in Fotografia IED Roma avranno modo di
sperimentare sul campo le conoscenze acquisite durante il
corso di studi. I giovani creativi saranno i fotografi di
scena nell’ambito del cortometraggio e racconteranno la
kermesse attraverso una serie di scatti documentativi.

L’iniziativa è organizzata con il patrocinio di: Regione Lazio
e RomaLazioFilmCommission.
Sponsor tecnici: Carpisa, Serafino, Simonebelli, Compagnia
della Bellezza, Laboratorio Olfattivo, Ema Bart, Santabona,
Omina e 6 Orme.

GLI APPUNTAMENTI:

VENERDÌ 27 SETTEMBRE 2019:

ORE 15.30 – SALA A: MONDO ZA (Documentario)

ORE 17.30 – SALA A: ARRIVEDERCI SAIGON (Documentario)

Interviene la regista Wilma Labate

ORE 18.45 – SALA A: TROPICO DEL CAOS (Documentario)

Interviene il regista Angelo Loy

ORE 19.00 – AREA EVENTI: Incontro con l’attrice Claudia Gerini

ORE 20.00 – SALA: CERIMONIA DI APERTURA e consegna del Premio
“Leonardo Da Vinci” all’attrice Claudia Gerini

ORE 20.35 – SALA A: C’è TEMPO (Lungometraggio)

Intervengono gli attori Stefano Fresi e Giovanni Fuoco

ORE 20.35 – 22.00 BATTELLO – Aperitivo e Cortometraggi:

The tea of the bottom of the teapot
Elephantbird
The Cage
Family First

ORE 22.30 – SALA A: STYX (Lungometraggio)

SABATO 28 SETTEMBRE 2019:

ORE 17.10 – SALA A: ARCHIPELAGO (Documentario)

ORE 18.45 – SALA A: SHELTER (Documentario)

Interviene il regista Enrico Masi
ORE 20.00 – AREA EVENTI – LETTURA di Miriam Galanti e Federico
Rosati de “La città capovolta” di Adele Costanzo e Cecilia
Bernabei, a cura di Marco S. Puccioni.

Ore 20.35 – SALA A: SEMBRA MIO FIGLIO (Lungometraggio)

Interviene la regista Costanza Quatriglio

ORE 20.35 – BATTELLO – Aperitivo e Cortometraggi:

Non è una bufala
She fights
Hand in the cap
L’ultimo crocevia

ORE 22.30 – SALA A: IN VIAGGIO CON ADELE (Lungometraggio)

Interviene il regista     Alessandro    Capitani    e   l’attore
Alessandro Haber

DOMENICA 29 SETTEMBRE 2019:

ORE 16.10 – SALA A: SHAME AND SOUL (Documentario)

ORE 17.00 – SALA A: DAFNE (Lungometraggio)

ORE 18.30 – AREA EVENTI: Incontro con l’attrice Daniela Poggi

ORE 19.00 – SALA A: FIORE GEMELLO (Lungometraggio)              –
Interviene l’attore Giorgio Colangeli

ORE 19.00 – AREA EVENTI: Incontro con l’attrice Maria De
Medeiros

ORE 19.00 – BATTELLO – Aperitivo e Cortometraggi:

99,9%
MaloTempo
Dentro
Chopper

ORE 21.10 – SALA A: PREMIAZIONE
Esibizione live di Maria De Medeiros e Esteves Victorino.

Consegna del Premio “Leonardo Da Vinci” a Maria De Medeiros e
Daniela Poggi

FIUMICINOFILMFESTIVAL

ENTRATA GRATUITA

QUANDO: dal 27 al 29 settembre

DOVE: Darsena Fiumicino – Viale Traiano, 153 FIUMICINO (Rm)

Sito Internet:www.fiumicinofilmfestival.org

Facebook: fiumicinofilmfestival

Instagram: @fiumicinofilmfestival

Foto: Alessandro Meoli
@Alessandromirta

Spazio Thetis – hub dell’arte
contemporanea a Venezia
Venerdì 27 settembre a partire dalle ore 17.00 Spazio Thetis -
hub dell’arte contemporanea- si ripropone in maniera ampia,
multimediale e coinvolgente ai cittadini veneziani e agli
ospiti amanti delle arti presenti a Venezia. Lo fa presentando
i lavori di ben 12 nuovi artisti – friends che con il loro
lavori arricchiscono di “prospettive” questo bellissimo parco.

FRIENDS si apre anche alle performance multimediali proponendo
Noduli Cellulari :: Multiverso Reading, un racconto sulla
virtualità digitale adottata come scelta di vita reale. Gli
autori e interpreti sono friends molto conosciuti nell’ambito
della    musica   d’avanguardia      e   delle  performance
multidisciplinari: Testo e Lettura – Mirco Salvadori; Suono –
Enrico Coniglio; Visuals – Giorgio Ricci.

Luca Clabot, presentato dalla Galleria Michela Rizzo, reciterà
una selezione di quartine tratte dalle raccolte Quartine
Rizla, Anitra wc e Cabaret Voltaire/Clabot era Verità.

La mostra si arricchisce di ulteriori contributi grazie ad
Artisti, Curatori & Galleristi che, sulla base della
FRIENDSHIP, presentano lavori che, mettendo in discussione le
categorie di pensiero esistenti e invitando a nuove possibili
letture, si vanno ad unire alla collezione permanente che
comprende fra gli altri: “Il Terzo Paradiso” di Michelangelo
Pistoletto, “Le Sentinelle” di Beverly Pepper, “L’uomo che mi-
sura le nuvole” di Jan Fabre. Il numero degli amici – artisti
arriva così a 46!

Si uniscono i nuovi amici: Aran, Burnex, Dume Paolini,
Vincenzo Eulisse, Francesco Giorgio Pastega, Maurizio Bucca,
Giorgio Piccaia, Ferruccio Scabbia, Luca       Clabot,    Mirco
Salvadori, Enrico Coniglio e Giorgio Ricci.

PROGRAMMA e INFORMAZIONI OPENING PARTY 27.09.2019:
Il Programma prenderà il via a partire dalle ore 17.00:
Ferruccio Scabbia, solo exhibition “Le Radici dell’Amicizia”
al piano terra della palazzina Modelli
Noduli Cellulari :: Multiverso Reading, Un racconto sulla
virtualità digitale adottata come scelta di vita reale
Palazzina Modelli, primo piano
Luca Clabot performance poetica
Presentazione delle nuove opere in esposizione
A seguire cocktail e musica
In caso di maltempo l’iniziativa si svolgerà al coperto

Piacenza celebra Ludovico
Carracci (1555 – 1619), a 400
anni dalla sua scomparsa.
Dal 22 settembre 2019 al 6 gennaio 2020, Kronos – Museo della
Cattedrale accoglie la mostra Ludovico Carracci a Piacenza.
L’arte della controriforma, ideata dall’Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Piacenza-Bobbio, per la cura di Manuel
Ferrari e Susanna Pighi, col patrocinio del Comune di
Piacenza, col sostegno della Fondazione di Piacenza e
Vigevano, in collaborazione con Cooltour s.r.l., che fa
comprendere il ruolo e l’influenza che il pittore secentesco
ebbe in area piacentina e l’indiscutibile fama che dovettero
riscuotere localmente le pitture lasciate in città dal maestro
bolognese.

La rassegna, in particolare, prevede una nuova tappa lungo la
salita alla cupola del Duomo, con affacci da matronei finora
inaccessibili e appositamente resi agibili per ammirare il
ciclo pittorico realizzato tra 1605 e 1609 nel presbiterio e
nell’abside dallo stesso Carracci, Camillo Procaccini, e dai
collaboratori Lorenzo Garbieri e Giacomo Cavedoni.
La nuova illuminazione della navata centrale della Cattedrale,
che interessa sia l’aula liturgica che il presbiterio,
restituisce la giusta percezione di questo ciclo di affreschi
dopo che, con gli interventi di restauro di fine ‘800, furono
richiuse le grandi finestre seicentesche, privandoli di gran
parte della luce naturale.
In collaborazione con Cooltour saranno organizzate visite
guidate agli affreschi staccati del ciclo, conservati nel
salone del Palazzo Vescovile da quando vi furono collocati
dopo i restauri tra Otto e Novecento, così da poter
approfondire la conoscenza di queste parti abitualmente celate
allo sguardo del pubblico.

Sarà inoltre possibile godere pienamente della visione della
tela del San Martino che dona il mantello a un povero, finora
conservata in Cattedrale in posizione inaccessibile, e ora
oggetto di un nuovo allestimento alla portata dei visitatori.

Un’apposita sezione riguarda i documenti originali esistenti
nell’Archivio Capitolare del Duomo e nell’Archivio Storico
Diocesano di Piacenza sull’attività di Ludovico per il Duomo
di Piacenza.
Apparati didattici illustrano l’attività locale dell’artista e
la ricaduta sul contesto pittorico di quest’area nord
emiliana, andando a proporre la ricostruzione figurativa del
ciclo per la cattedrale nella sua integrità, così come
appariva precedentemente agli smantellamenti di epoca
scalabriniana, in ambito ottocentesco.

L’iniziativa vivrà un momento di studio con il convegno
Omaggio a Carracci, in programma sabato 19 ottobre 2019, in
Palazzo Vescovile a Piacenza, in cui saranno affrontati alcuni
aspetti dell’attività emiliana del Carracci, della cultura
pittorica coeva e dell’operato piacentino del maestro
bolognese.
Lunedì 23 settembre 2019 alle
ore    11,00,    a    Palazzo
Brancaccio a Roma, il public
talk     di    presentazione
dell’innovativo     progetto
internazionale di formazione
“The Destiny of Wedding“.
La celebrazione di un vero matrimonio straniero, al termine di
tre intense giornate di formazione, suggellerà l’importante
progetto formativo The Destiny of Wedding, ideato da Veronica
Amati, un programma di altissimo profilo svolto da
professionisti che, da anni, gestiscono matrimoni di sposi
stranieri, proponendosi come interlocutori qualificati e
mediatori culturali in un mercato complesso ma estremamente
appetibile.

Il nostro Paese è, infatti, ai primi posti nel mondo nel
Destination Wedding, settore che vede una crescente richiesta
di destinazioni in grado di accogliere matrimoni stranieri di
altissimo profilo che necessitano di un adeguato livello di
professionalità.

Per acquisire le competenze attese dalla figura di un
affidabile interlocutore nell’organizzazione di matrimoni
stranieri in Italia, occorre una preparazione specifica di
grande respiro, fondata sulla conoscenza e sul rispetto di
usi, costumi e tradizioni degli sposi stranieri.
Location manager di strutture ricettive, destination wedding
planner ed event manager non possono esimersi, in un mercato
così selezionato, dal conoscere le fondamentali differenze tra
i matrimoni nei diversi Paesi, requisito indispensabile per
dialogare professionalmente con una clientela interessante ed
esigente al contempo.

Il corso, che si svolgerà a Palazzo Brancaccio dal 4 al 7
novembre 2019, prevede il riconoscimento di 32 crediti
formativi necessari per la certificazione della professione di
Wedding Planner e Destination Wedding Planner, secondo la
prassi di UNI/PdR 61:2019 e verrà presentato nella stessa sede
di Palazzo Brancaccio a Roma il 23 settembre 2019, con una
conferenza stampa che ne enuncerà programmi e date, alla
presenza dei principali tutor guidati da Veronica Amati,
destination wedding planner specializzata in matrimoni cinesi.
Durante il corso verrà affiancata dal londinese Bruce Russell,
più volte premiato come miglior wedding planner dell’anno, dal
floral designer Robert Chaar, autore delle scenografie
floreali dei matrimoni reali in medio oriente, e dalla russa
Natalia Kulikova.

Prestigioso partner del progetto l’Università Luiss Guido
Carli di Roma, attraverso il master in Turismo e Territorio,
così come la Filmmaster Events per la parte di project
management e creatività dell’evento.

The Destiny of Wedding vedrà la partecipazione di Bianca
Trusiani, Presidente del Buy Wedding in Italy e massima
esperta di Destination Wedding in Italia, nonché ideatrice
della figura professionale di accoglienza dedicata “Wedding
Travel Coordinator”.

The Destiny of Wedding ha inoltre l’onore di ospitare Clara
Trama, Presidente di AIWP e promotrice della prassi.

Un format rivoluzionario che, per la prima volta, coinvolgerà
tutti gli attori della filiera lunga e corta del Destination
Wedding che lavoreranno per realizzare la magia di un vero
matrimonio di destinazione.

Pino De Notariis in mostra
con “Dall’Oscurità affiorano
i colori più profondi e
violenti dell’animo” nella
black room del Macro Asilo di
Roma
Pino De Notariis maestro di origine molisane, ma residente a
Roma ormai da tantissimi anni, porta al Museo d’Arte
contemporanea di Roma la sua opera “Dall’Oscurità affiorano i
colori più profondi e violenti dell’animo” , acrilico su tela.
In esposizione, insieme ad alcune sue memorie-istallazione,
nella black room del Macro Asilo. L’opera sarà accompagnata da
un sottofondo di poesie all’interno del Festival delle Arti
“Nuvola Creativa”,direzione artistica Architetto Antonietta
Campilongo, che si svolgerà da venerdì 20 a domenica 22
settembre al Macro Asilo di Roma, in via Nizza 138, titolato
“Domino/Dominio – Per gioco e per davvero”. Oltre Pino De
Notariis, special guest, settanta gli artisti coinvolti
provenienti da tutta Italia.

Programma del festival
http://www.antoniettacampilongo.it/event/domino-dominio-per-gi
oco-e-per-davvero/
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