SERBIA - BOSNIA-ERZEGOVINA LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI - BOSNIA-ERZEGOVINA LE ATLANTIDI SOMMERSE ...

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SERBIA - BOSNIA-ERZEGOVINA
LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI
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Ideato e redatto da Marco Patrioli

Dalle dolcezze del Danubio alla grazia di un emporio nascosto nella casbah, dai lucidi crinali delle Alpi
dinariche al ponte senza tempo di Mostar, dalle cantine della Fruska Gora ai kafana di Novi Pazar, dagli
zatteroni fluviali sempre in festa di Belgrado agli echi ottomani di Sarajevo: quello tra Serbia e Bosnia è il
solo viaggio che in Europa può muoversi tra note tanto diverse tra loro, eppure oggi finalmente in
armonia, dopo anni di dissonanze rovinose. Perché in questa porzione di Balcani, solo da poco smarcatasi
da una reputazione consegnatale suo malgrado (non senza sue responsabilità), si coagulano insieme non
solo atmosfere fin de siècle – quelle del nord della Serbia - e la suggestione di monasteri e minareti
secolari – che punteggiano i due paesi – ma anche mondi e umanità tra loro diversissime. I popoli della
Serbia e della Bosnia compongono un mosaico così vasto e vario da far fatica ad isolarli: serbi, ungheresi,
croati, bosgnacchi, albanesi, rom, slovacchi, valacchi, rumeni, tutti attingono alla stessa fonte che è stata
la Jugoslavia prima del crollo del Muro, e che dopo le tragedie immediatamente seguite alla dissoluzione,
è libera di esprimere piena volontà di rinnovarsi. In Serbia in particolare, l’eredità scorbutica di Milosevic
appartiene al passato, e persino i rancori per i bombardamenti NATO del 1999 sembrano essere alle
spalle. La vitalità giovanile del paese, i mille festival, il rilancio della cultura popolare e del turismo rurale,
così come il prossimo ingresso nell’Unione Europea, sono lì a dimostrarlo. Discorso diverso per la Bosnia
che ancora deve trovare una quadratura alla fisionomia di stato a tre teste (diviso tra parte croata
bosgnacca e serba), ma che oggi conserva pacificamente la sua natura di luogo attraversato dalla storia.
Un viaggio in cui gli echi di Mitteleuropa e la vertiginosa orientalità di Sarajevo si andranno a
sovrapporre, così come le fortezze di origine medievale saranno sontuosa introduzione a una rapsodia di
media montagna tra le alpi dinariche. Negli stessi luoghi celebrati dal regista Emir Kusturica nei suoi film
più riusciti, a cominciare da La Vita è un miracolo.
Ci inoltreremo in questo viaggio di scoperta senza tralasciare il sacro: sospeso tra due mondi - le eparchie
ortodosse dei più antichi monasteri d’Europa e l’Islam delle bellissime moschee di origine ottomana – il
rigore del sacro apparirà, nei Balcani occidentali, in tutta la sua forza, conflittualità comprese.
Tra ottoni scintillanti (il festival di trombe più famoso del mondo si celebra ogni anno a Guca, ai piedi
delle Alpi dinariche) ed elaborati monasteri summa dell’arte bizantina, faremo nostro, idealmente, tutto
il forziere balcanico. La ex Jugoslavia, terra barbara e fiera, si rivelerà in tutte le sue sfumature:
l’effervescente bellezza di Belgrado sarà completata ad ovest dal suggello di due tra i ponti più celebri in
Europa, il ponte di Mostar e il Ponte Pasa Sokolvic di Visegrad, per poi concludere con il museo a cielo
aperto di Sarajevo. Seguendo la rotta di quel pluralismo balcanico che ha sostenuto straordinarie
dinamiche multiculturali, saremo per dieci giorni in esplorazione nella storia e nelle tradizioni ormai quasi
sommerse dei Balcani occidentali, avendo come bussole non sola la pietra e monasteri di rara perfezione,
ma anche suggestivi kafana, caffè ristoranti tradizionali, empori ricolmi di rame e tessuti, vallate
verdissime e villaggi che sono gemme di storie
Sullo sfondo di una quotidianità in cui vocazione slava, richiami ottomani e foggia europea fanno parte
dello stesso album di famiglia, ci troveremo davanti a una contaminazione che emerge da ogni vicolo o
bottega. L’essenza più intima dei balcani, seppure sommersa da vecchie pretese e nuove frenesie, può
essere recuperata: senza doverci armare di scafandro, e senza tralasciare la freschezza che queste terre
conservano, proprio come eterne atlantidi.

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PROGRAMMA DI VIAGGIO

1° giorno
Partenza dall'Italia per Belgrado, proseguimento per Novi Sad e visita della città. (80 Km circa)

Partenza da Milano Malpensa con voli via scalo europeo. Dopo aver incontrato la guida locale parlante
italiano, lasciamo alle spalle Belgrado e in poco più di tre quarti d’ora siamo già a Novi Sad. Capoluogo
della regione autonoma della Vojovodina e prossima capitale europea della cultura nel 2021, Novi Sad è
esempio pulsante della commistione tra atmosfere austro-ungariche e spirito balcanico, oltre che un
autentico spaccato di Serbia. Dopo esserci sistemati in hotel e un rapido spuntino in una delle sue celebri
čarde (taverne) o in uno dei mille caffè che punteggiano il corso Zmai Jovina, la via pedonale che è il
cuore della città, inizieremo le visite. A introdurci agli incanti della Vojvodina sarà l’imponente Chiesa
cattolica del Santo Nome di Maria, costruita in stile neogotico con splendide vetrate policrome dipinte
dai maestri di Budapest. Nella stessa piazza, Trg Slobode, il quadrante destinato a segnare ogni momento
della vita cittadina, ammireremo il Municipio, con i suoi motivi classici e neo rinascimentali.
Continueremo poi la prima esplorazione inoltrandoci nel cuore di Novi Sad: ammireremo la facciata del
Palazzo del Vescovo di Bačka, di originalissima ispirazione moresca, quindi la chiesa ortodossa di San
Nicola, di ispirazione barocca con una originale cupola a cipolla smaltata in oro. Infine saremo sulla
scintillante promenade di Dunavska Ulica, antica via di commercio oggi consacrata allo shopping, che si
allunga fino a raggiungere le sponde del Danubio: qui si trova anche il museo storico della Vojovodina
(facoltativo), così come la casa più antica della città, Kod Belog Iava. Cena e pernottamento.

NB: La quota di partecipazione è valida ed è la medesima sia per partenza da Milano che da Roma con
voli Austrian Airlines.
Per partenze dagli altri aeroporti italiani (Milano e Roma esclusi) si applica il supplemento “Partenza da
altre città”.

Pernottamento (Hotel Pupin )
Situato a Novi Sad in pieno centro storico, l'Hotel Pupin offre una splendida vista sulla graziosa cittadina.
Ristrutturato e ammodernato combina un design moderno che aggiorna l’architettura classica della
struttura. Ottimo il ristorante interno che offre i sapori, gli aromi e l'atmosfera tipica della cucina
tradizionale serba. Tutte le sistemazioni dell'Hotel Pupin Novi Sad dispongono di scrivania e TV a schermo
piatto. Nelle vicinanze dell'Hotel Pupin Novi Sad si trovano il centro commerciale Promenada, il Teatro
Nazionale Serbo e il Museo della Vojvodina.

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Narodnih Heroja 3 Novi Sad, 21000, Serbia

https://hotelpupin.rs/en/

Tel: +381 021 215 6000

2° giorno
Visita della fortezza di Petrovaradin a Novi Sad. Sremski Karlovci e parco nazionale della
Fruska Gora con i suoi celebri monasteri ortodossi. Arrivo a Belgrado. (95 Km circa)

Incontro con la guida locale parlante italiano, e concludiamo le visite di Novi Sad con il suo fiore
all’occhiello, la cittadella di Petrovaradin, la più importante fortezza sul Danubio. Percorrendo il Ponte
dell’Arcobaleno (così chiamato per la forma e per gli auspici di pace seguiti alla distruzione del
precedente ponte, caduto sotto i bombardamenti NATO del 1999), saremo in pochi minuti nella
roccaforte inespugnabile, teatro di mille battaglie e testimone di tutti i principali avvenimenti della
regione. Da Petrovaradin la vista che si apre sul fiume e sulla città è spettacolare, ma di grande
suggestione sono anche i suoi luoghi più segreti, come i tunnel sotterranei (della lunghezza di quasi 20
km, di cui solo 1 km è oggi visitabile) cui si accede dalla polveriera, attualmente sede del Museo Civico
(ingresso). Costruita dagli Asburgo nel 1692, ma già presente sin da epoca romana come insediamento
fortificato, Petrovaradin presenta nella sua parte più alta la famosa torre dell’Orologio ubriaco (perché
segna un’ora esatta con una certa approssimazione, a seconda della temperatura esterna). Lungo i
bastioni di Ludwig, sulla parte terrazzata della fortezza, si cammina fino a raggiungere la porta di
Leopold, dalla sontuosa facciata barocca.
Ci spostiamo quindi nella vicina regione collinare della Fruska Gora, che vanta i migliori vini della Serbia e
una fitta rete di cantine caratteristiche, ed è soprattutto terra dei monasteri tra i più antichi del paese. La
prima tappa è la graziosa cittadina di Sremska Karlovica, dove potremo assaggiare i ciambelloni locali, i
kuglof (di cui si conserva una ricetta segretissima) e ammirare la sua piazza bomboniera, con la Fontana
dei quattro leoni, il Palazzo del Patriarcato e la Cattedrale Ortodossa. Dopo il pranzo e una degustazione
dei vini della regione, in una delle tante cantine, raggiungiamo la foresta costellata di monasteri. Qui
salirono a rifugiarsi le comunità ortodosse, all’inizio dell’era moderna, spinte a nord dall’avanzata
dell’impero ottomano: in origine più di trenta, oggi ne sono rimasti una decina in condizioni più che

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decorose. Testimoniano alla perfezione la rielaborazione balcanica del barocco, declinato con gusto e
misura che erano di diretta filiazione dall’architettura ecclesiastica precedente (scuola morava) con
massiccia influenza bizantina. In particolare ci soffermeremo sul Monastero di Krusedol, che ospita una
impressionante collezione di iconostasi tardo bizantine, e sul Monastero di Novo Hopovo, con la
massiccia cupola a base dodecagonale della Chiesa di San Nicola, affrescata nei suoi interni dagli artisti
della scuola del Monte Athos (1600 circa). Prima di rientrare, faremo l’ultima sosta, se i tempi lo
permettono, al monastero di Velika Remeta, ricostruito nel XVI secolo e immerso in un suggestivo
scenario agreste. Percorrendo in direzione sud l’immensa pianura pannonica su cui è distesa la regione
della Vojvodina, copriamo gli 80 km che ci separano da Belgrado, dove arriviamo in serata, in tempo per
un drink sugli zatteroni sul Danubio.
Cena e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Mark )
Il Mark Hotel Belgrade è un hotel 4 stelle a Belgrado, aperto con il desiderio di offrire ai propri ospiti un
approccio moderno all'ospitalità. L'hotel affascina con il suo stile modernista, le linee chiare e gli interni
caldi. È stato costruito secondo le ultime tendenze dell'ospitalità e offre alloggio in 53 camere spaziose e
luminose. Situato nel centro della città, a pochi passi dal municipio di Belgrado, dall'Assemblea nazionale
e dal teatro drammatico jugoslavo, è anche circondato da alcuni dei parchi più belli di Belgrado, per un
soggiorno di grande relax.

Resavska 29, Beograd 11000, Serbia
Tel: +381 11 3345400
http://www.markhotelbelgrade.com/

3° giorno
Belgrado, la capitale della Serbia e una delle più antiche città d'Europa

Giornata interamente dedicata alla capitale serba.
Crocevia fondamentale sulle antiche strade che univano l’est all’ovest, Belgrado ha fatto di necessità
virtù, imparando a definirsi senza andare troppo per il sottile in materia di identità: i suoi toponimi
(Kalemgdan, Terazije, Tasmajdan) tradiscono il lungo periodo ottomano nonostante abbia fatto quasi

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completa tabula rasa delle moschee. Spesso definita la città dei due fiumi perché protesa nel fazzoletto
che si apre tra il Danubio e la Sava, ha saputo fare dei fiumi una modalità di intrattenimento dopo averli
visti per secoli con diffidenza e gratitudine, anche in questo caso a seconda dei punti di vista: perché
l’importanza di questi due fiumi la rendeva fragile e ambita, ma d’altra parte le dava anche lustro e
valore. Tappa d’obbligo, la visita della chiesa ortodossa più grande del mondo, il Tempio di San Sava,
iniziato nel 1935 e dopo il lungo congedo religioso imposto dal comunismo, terminato solo nel 1985. Al
termine ci dirigeremo verso la cittadella di Kalemegdan, sulle sponde del Danubio. La fortezza di
Belgrado si trova immersa in un ampio parco, da cui prende il nome, proprio nel punto di confluenza dei
due fiumi cittadini, la Sava e il Danubio. Dai bastioni di Kalemegdan potremmo inoltrarci nel parco più
popolare della città ed ammireremo la vista più bella di Belgrado. Edificata già dai celti, è stata per secoli
l’unica parte abitata della città: accederemo alla città alta, la parte alla sommità della cittadella, per poi
scendere verso la parte bassa attraverso le sue porte storiche e i tanti monumenti celebrativi. Infine,
riserveremo la nostra attenzione al quartiere boheme Skardalja. Definito la Montmartre di Belgrado, è
nato tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento in un’epoca in cui le sue antiche osterie erano il
luogo di incontro dei nomi più famosi della Belgrado culturale. Oggi il coefficiente più spiccatamente
turistico ne ha in parte compromesso l’atmosfera, ma non è raro ritrovare i suoi tratti più peculiari
sedendosi a bere una rakija in una delle sue kafane.
Cena e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Turist )
Elegante Hotel che sorge in una zona pedonale, nel cuore di Kraljevo. La filosofia dell’hotel combina le
antiche tradizioni della città con un design moderno. Tutte le camere, presentano arredi moderni e sono
climatizzate, sono inoltre provviste di connessione Wi-Fi gratuita, minibar e di TV a schermo piatto via
cavo.

Indirizzo: Cara Lazara 26, Kraljevo 36000, Serbia
Tel: +381 36 322366
www.hotel-turist.net

4° giorno

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Il cuore originario della Serbia: il Monastero di Manasija, il monastero di Zica e Kraljevo (270
Km circa)

Lasciamo la capitale e ci dirigiamo verso il cuore originario della Serbia. Emblema di queste radici antiche,
che attingono ai secoli della formazione della Serbia moderna, è il Monastero di Manasija. Riconoscibile
per la sua cinta muraria fortificata che lo rende più simile a un castello che a una chiesa, il monastero
venne fondato nella prima metà del XV secolo, a seguito dell’invasione ottomana che fece della Raska –
che era la regione con maggiore concentrazione di luoghi di culto - teatro di razzie e devastazioni,
costringendo così gli uomini di fede a scappare verso nord. Le fortificazioni e le torri vennero pensate
proprio per assolvere a una funzione difensiva, visto che si considerava del tutto probabile una incursione
ottomana con conseguente minaccia: cosa che puntualmente si sarebbe verificata a meno di trent’anni
dalla costruzione. Manasija presenta una originale pianta a trifoglio e ospita affreschi che sono tra le
migliori opere del medioevo serbo: in particolare il bellissimo dipinto de I santi guerrieri. La sua
architettura appartiene alla cosiddetta scuola della Morava, che prende il nome dalla valle omonima, e
che rispetto al canone dei predecessori torna a una maggiore semplicità, come testimoniato dalle linee
asciutte della Chiesa dell’Ascensione di Gesù. Dopo il pranzo, saremo in un altro monastero fondativo, il
Monastero di Žiča. Si presenta con un tipico colore rosso scuro e filigrane in pietra che ricordano le
decorazioni tipiche della migliore arte araba; è considerato uno dei più bei monasteri serbi, costruito tra
il 1206 e il 1217: il suo stile architettonico appartiene alla scuola di Raska e rappresenta un tipico
esempio di architettura serba del XIII secolo. Proclamato da San Sava sede della chiesa serba, nella parte
frontale si dispone con un ampio nartece esterno – diversamente da quella che era consolidata abitudine
di farli senza separazione dalla chiesa vera e propria - e un campanile. Spiccatamente estroso e
riconducibile al gusto dei maestri della Raska, il piccolo battistero nel giardino. Arriviamo quindi nella
cittadina di Kraljevo e dopo cena, abbiamo il tempo per una passeggiata in centro.
Cena e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Turist )

5° giorno
La fortezza di Maglic, il monastero di Studenica e la città di Novi Pazar, la più ottomana delle
città serbe (160 Km circa)

Partenza di buon mattino, ci dirigiamo verso la valle dell’Ibar, per una prima breve sosta (fotografica) alla
Fortezza di Maglic. Si distingue per impatto scenografico: costruita nel XIII, venne completata un secolo
più tardi dall’arcivescovo Danilo II che vi volle aggiungere un palazzo e una chiesa. Nonostante il parziale
stato di abbandono, sono conservate le sette torri di difesa e le spesse mura. Oltre all’impossibilità di un
accesso in sicurezza alla fortezza, l’effetto di magniloquenza è singolarmente maggiore quando si osserva
la fortezza dal fondo valle piuttosto che affacciandosi dall’alto. Proseguiamo e a poca distanza saliamo
verso il Monastero di Studenica. Qui ci troveremo davanti alla summa delle conoscenze e delle
architetture ecclesiastiche di tutti i Balcani: questo complesso monasteriale ancora attivo, oltre ad essere
un gioiello testimonia il fervore e la devozione con cui la tradizione ortodossa si inserisce nella vita della
comunità. Frequenti sono infatti gli eventi e le celebrazioni cui si ha occasione di assistere. Il monastero

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trovò edificazione per volere dello zar Stefan Nemanja, che alla fine del XII secolo scese il fiume da cui
prende il nome, Studenica, per porre il primo mattone della ampia struttura ovale, al cui interno si
trovano attualmente tre chiese (erano sette originariamente). Modello di riferimento per tutti i
monasteri che sarebbero seguiti, a Studenica ci troveremo davanti a strutture architettoniche
perfettamente conservate oltre che ad alcuni degli affreschi più elaborati del medioevo serbo. I più
conosciuti sono opera dei maestri istituzionali del regno, Mihailo e Eutihije, spiccano per l’armonia di
insieme e l’uso sapiente dei colori: ammirate in particolare la Natività e la Presentazione della Vergine.
Dopo il pranzo, ripartiamo alla volta di Novi Pazar: e tra le verdi vallate, improvvisamente ci troveremo
immersi in una selva di minareti che l’impero ottomano sembra essersi lasciato alle spalle. Resteremo
però ancora un po’ in terreno cristiano, con la visita del Monastero di Sopocani. Tassello decisivo della
cosiddetta Transromanica, la via che unisce i principali patrimoni europei del Romanico, il Monastero di
Sopocani è stato costruito nel XIII secolo. La sua eccezionalità risiede negli affreschi di ispirazione biblica,
perfettamente conservati, presenti in quantità nel vestibolo e nel nartece interno. Tra i più fulgidi esempi
di arte medievale in Europa, le pitture sono sopravvissute a due incendi e al lungo periodo ottomano.
Raggiungiamo quindi nel pomeriggio la più ottomana tra le città serbe, densa di una atmosfera unica, e
antica capitale del Sangiaccato durante il periodo turco: Novi Pazar. Costruita tra il 1459 e il 1461 da Isa
Beg Isaković che fondò anche la Baščaršija di Sarajevo, Novi Pazar significa mercato nuovo, perché
proprio quella di enorme bazar doveva essere la sua originaria funzione. Uno nodo di scambio per i
commercianti e luogo privilegiato per i caravanserragli, in un fazzoletto di terra vitale in epoca ottomana.
Visiteremo la bella čaršija, o casbah, il quartiere turco della città, con la più antica moschea, Altun Alem,
un antico hammam, l’Isa Begov Hamam (purtroppo ormai in rovina) che vede alle sue spalle un
suggestivo kafana in cui ritrovare l’essenza e la vitalità della socialità del mondo musulmano in versione
balcanica. Per questa giornata troveremo alloggio nell’hotel più citato dai manuali di storia dell’arte, il
Vrbak, un eccentrico colosso di impronta turca e parentela futurista, costruito negli anni Settanta e uno
dei più riusciti tentativi di architettura socialista di filiazione balcanica.

Pernottamento (Hotel Vrbak )
Albergo in stile soviet balcanico, disegnato con estro futurista: una reception a metà tra una serra e un
pantheon alieno, esterni frastagliati in stile moresco e finestre a vetri oscurati. Le sistemazioni di
dimensioni ridotte e dagli arredi semplici presentano una TV satellitare a schermo piatto e un bagno
privato.

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Indirizzo: Kej 37. Sandzaèke divizije 2, Novi Pazar
Tel: +381 20314548
www.hotelvrbak.com

6° giorno
Verso le alpi dinariche: Sirogojno, e il villaggio etnofrafico, le caverne di Stopica e il villaggio
di legno di Kustendorf (200 Km circa)

Lasciati alle spalle i minareti di Novi Pazar, partiamo in direzione delle alpi dinariche. Prima sosta
panoramica al canyon di Uvac, dove le pieghe del fiume tra le strette montagne creano spettacolari
prospettive. Da qui inizieremo a salire fino a raggiungere le variopinte montagne serbe, e ci fermeremo a
Sirigojno, per la visita del Museo del vecchio villaggio, un museo etnografico molto curato e capace di
raccontare non solo un’epoca ma la civiltà contadina che fino a pochi decenni fa innervava queste dorsali
alpine. Dopo il pranzo in un locale caratteristico di Sirigojno, continuiamo in direzione delle bellissime
grotte di Stopica. Incastonate nella roccia calcarea, non sono profondissime ma presentano uno
spettacolare arco naturale di ingresso e stupefacenti vasche di travertino con cascate interne. L’ultima
tappa della giornata coincide anche questa volta, come per il Vrbak di Novi Pazar del giorno precedente,
con una la nostra sistemazione per la notte. Saremo infatti al celebre villaggio in legno di Kustendorf, del
regista Emir Kusturica. Anche chiamato Mecavnik, dal nome della collina su cui sorge, è nato da un set
cinematografico del film La Vita è un miracolo, prima di essere convertito a resort di charme tra le alpi.
Felicemente riuscito, questa sorta di etno-hotel-set cinematografico non nasconde la sua vocazione
turistica (o sciistica nei mesi invernali) ma mantiene la sua prima ispirazione: al suo interno i piccoli chalet
in legno sorgono su vie intitolate ognuna a un regista diverso, e nella parte più alta, con vista sugli
splendidi alpeggi del Parco nazionale di Tara, sorge la casa dello stesso Kusturica, genio controverso ma
regista giustamente celebrato in tutto il mondo.
Cena in hotel e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Mecavnik )
Situato nell'esclusivo complesso turistico di Drvengrad, il Mecavnik Resort offre un centro benessere, una
piscina e sistemazioni in una struttura realizzata in legno di provenienza locale. Il WiFi è fruibile
gratuitamente nelle aree comuni. Luminose e arredate con dettagli in legno, le camere dispongono di
aria condizionata e TV via cavo. I bagni privati comprendono vasca o doccia, set di cortesia e
asciugacapelli. Ottimo il ristorante, tipico serbo.

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Lotikad.31243 Mokra Gora, Serbia

Tel: +381 31 800 686

https://mecavnik.info/en/

7° giorno
Ingresso in Bosnia: escursione con il treno alpino Sargan Eight, visita alla città di Visegrad,
sosta a Andricgrad dal caratteristico centro e pernottamento a Sarajevo (140 Km circa)

La giornata ha inizio con l’escursione mattutina sul treno Sargan Eight. Destinato ad una originale
immersione nel parco nazionale di Tara, questo treno storico originariamente univa Sarajevo a Belgrado
ed era trait d’union tra comunità montane altrimenti completamente isolate. Dismesso nel 1974, oggi
oltre al fascino retrò questo treno è destinato allo svago più che al trasporto. Detiene il singolare primato
di una esperienza di alta montagna su vagoni che, arredati con certo gusto vintage, sfrecciano tra abeti e
placche di roccia. Ammirerete sorgenti naturali e stazioni da cartolina (il treno se la prende comoda, ed
effettua numerose soste fotografiche). Il nome si deve al circuito ad otto, realizzato per permettere di
superare i pendii più ripidi. Dopo la suggestiva esperienza, riprendiamo il bus in direzione valico di
confine di Vardiste, dove passeremo rapidamente il confine dopo le necessarie formalità doganali.
Appena entrati in Bosnia, saremo in breve a Visegrad, dove ci fermeremo su uno dei ponti più
significativi della regione, il Ponte Pasa Sokolovic. Celebrato in particolar modo dal romanzo di Andric, il
Ponte sulla Drina - la cui eco nella letteratura serba è paragonabile a quella dei Promessi Sposi per noi –
venne costruito per volere del visir nel 1571, durante il periodo ottomano- Patrimonio dell’umanità
dell’Unesco, oltre che per la monumentalità è tappa di memoriali dolenti perché teatro di atrocità nei
tragici conflitti dei primi anni novanta. E proprio allo scrittore Andric è dedicato il caratteristico centro
storico di Andricgrad, che visiteremo subito dopo: cittadella museo di certo fascino per la sua natura di
“teatro in pietra”. In serata raggiungeremo Sarajevo. Soprannominata la Gerusalemme d’Europa e
crocevia tra est ed ovest del continente, a Sarajevo si respira ancora oggi il lascito degli imperi bizantino e
ottomano, così come del periodo romano, veneziano e austriaco: e solo in questa città troverete
all’interno della stessa piazza sinagoghe, chiese ortodosse cattoliche e moschee. Senza poter tralasciare

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le memorie più dolorose, Sarajevo ci offrirà sorprese continue e pittoresche vedute: arrivando alla sera,
approfitteremo del tempo ancora a disposizione per una prima passeggiata nella vivace via popolare
Ferhadija, in stile mitteleuropeo e la parte più elegante della città.
Cena e pernottamento.

Pernottamento (Hotel President 4* )
Ubicato a Sarajevo, a 100 metri dal Ponte Latino, l'Hotel President vanta una terrazza, una vista sulla città
e sul fiume, un solarium e un bar. Tutte le camere sono dotate di aria condizionata, TV a schermo piatto,
minibar, cassaforte e bagno privato con vasca idromassaggio e vasca o doccia.

www.hotelpresident.ba
Bazardžani 1, Sarajevo 71000, Bosnia ed Erzegovina
Telefono: +387 33 575-000

8° giorno
Sarajevo, la Gerusalemme d'Europa: la Chiesa ortodossa con il museo annesso; il quartiere
ebraico con la Sinagoga del Tempio Vecchio; War Tunnel che racconta i particolari dei giorni
dell'assedio

La nostra giornata sarà interamente dedicata alla città di Sarajevo. Centro culturale storico, cardine vitale
e nodo strategico, questa magnifica città si è vista sabotata del suo potenziale transculturale all’inizio
degli anni novanta, trovandosi al centro dei conflitti balcanici. Non per sua diretta responsabilità, o
almeno non solo. La città oggi ha ritrovato la sua pace, e se pur senza dimenticare le ferite, si è aperta a
nuova vita: a volte stride osservare certa intransigenza (per esempio in materia di alcolici) a contatto con
la natura cosmopolita di Sarajevo. Ma anche questo è il prezzo da pagare a un processo di pacificazione,
tutt’ora in divenire.
Visiteremo la Moschea di Gazi Husrev Beg. Costruita nel 1532 dal famoso architetto ottomano Acem
Esir Ali, la Moschea è il centro della comunità islamica locale e in passato fu la prima moschea al mondo
ad avere illuminazione elettrica. Esempio di architettura ottomana per la quale Sarajevo è conosciuta, la
porta principale è decorata con elaborati arabeschi e nel cortile troveremo una fontana usata per le
abluzioni rituali. Quindi saremo all’interno della Chiesa ortodossa e del museo annesso. Pranzo in un
caffè ristorante bosniaco, con baklava d’obbligo. Nel pomeriggio avremo tutto il tempo a disposizione per

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l’antico quartiere ebraico, e per la Sinagoga del Tempio Vecchio. Prima di poterci rilassare con un po’ di
shopping nelle botteghe più tradizionali della popolare via Ferhadija, effettueremo una visita al War
tunnel, che racconta in particolare gli atroci giorni dell’assedio. Concluderemo salendo in alto fino al Zuta
Tabija, la Fortezza gialla, per ammirare il tramonto.

Pernottamento (Hotel President 4* )

9° giorno
Mostar: il quartiere musulmano e il monastero dervisci di Blagaj Tekke (160 km circa)

Partenza per Mostar, la cittadina resa famosa dal suo ponte, Ponte Vecchio, Starimost ,e che più di altre
sembra aver recuperato una sua dimensione intima e senza tempo, sottraendola ad anni recenti di
afflizione.
Fondata dai turchi nel XIV secolo, proprio il ponte è stato l’emblema della cittadina: fatto brillare a colpi
di mortaio nel 1992, è a lungo rimasto in macerie sul fondale del fiume. Al termine del conflitto, non
venne subito ricostruito: si volle dare seguito ad un più elaborato progetto di recupero delle migliaia di
pietre originali, al fine di un restauro conservativo che mantenesse la struttura originaria. I lavori sono
andati avanti per anni, utilizzando le stesse tecniche adottate nel medioevo e, nel 2004, ci hanno
consegnato questo gioiello, decretato Patrimonio Unesco dell’Umanità. Il ponte, contraddistinto da una
forma snella, presenta una unica campata di 29 metri e una stretta curvatura al centro. Le nostre visite
continuano con la sosta presso il bazar del quartiere musulmano, che inizia proprio in prossimità del
ponte, su uno splendido acciottolato realizzato con pietre del fiume. Per secoli epicentro dell’intera
regione, il nome di questa via Kujundzija, deriva dalla parola orefice, che in passato era il lavoro più
massicciamente praticato. Attualmente si trovano per lo più negozi di souvenir e botteghe di artigianato
locale, con lavorazione di pelle e rame, dove avremo un po’ di tempo prima di concludere con le
residenze turche di Mostar: Casa Kajaz e Casa Biscevica. Rapido pranzo, e visita del vicino (22 km)
monastero derviscio di Blagaj Tekke, con i suoi magnifici interni in legno e lo scorrere impetuoso del
fiume Buna. In serata , la scelta di pernottare a Mostar, ci permetterà di goderne appieno le suggestioni
quando i numerosi gruppi di turisti avranno già lasciato la città.
Cena di saluti e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Bristol 4* )
L'Hotel vi attende al centro di Mostar, nei pressi del Ponte di Tito e lungo le sponde del Fiume Neretva.
Ospita 2 ristoranti e una caffetteria dove potrete gustare torte appena preparate. Dispone di camere
confortevoli, climatizzate, con TV satellitare, connessione internet via cavo e bagno privato.

                                                                                                     Pagina 13
www.bristol.ba
BA-88000 Mostar, Mostarskog bataljona bb
Tel.: +387 (0)36 500 100

10° giorno
Partenza per il rientro in Italia (125 Km circa)

Dopo la colazione in albergo e un’ultima passeggiata per lo shopping, trasferimento in aeroporto e
partenza per il rientro in Italia.

Pagina 14
1. Kustendorf 2. Grotte di Stopica 3. Sarajevo, Chiesa Ortodossa

Sistemazioni previste
Belgrado: Hotel Mark 4*
Kraljevo: Hotel Turist
Mokra Gora: Hotel Mecavnik
Mostar: Hotel Bristol 4*
Novi Pazar: Hotel Vrbak
Novi Sad: Hotel Pupin 4*
Sarajevo: Hotel President 4*

                                                                         Pagina 15
BENE A SAPERSI
     Il viaggio è adatto a tutti e non presenta alcuna difficoltà.

     È particolarmente indicato per chi ama itinerari di spiccato interesse storico-culturale. Lo
      effettuiamo tutto via terra, su strade in generale in buone condizioni, utilizzando un pullman o
      minibus per il nostro gruppo, a seconda del numero di partecipanti.

     I trasferimenti non sono particolarmente impegnativi e offrono una visione d’insieme su diversi
      ambienti e paesaggi.

     I pernottamenti si effettuano ovunque in buoni hotel, tuttavia, anche quando si è in presenza delle
      “stelle”, dobbiamo aspettarci standard qualitativi inferiori a quelli occidentali. In particolare
      riguardo alle sistemazioni di Novi Pazar e al villaggio Kustendorf a Mokra Gora segnaliamo che:
      entrambi sono stati scelti per l'atmosfera che emanano, e per il particolare significato che rivestono
      nel contesto locale, rispettivamente delle alpi del parco di Tara e della regione del Sangiaccato. Le
      sistemazioni, pur non potendo vantare il totale nitore della modernità di arredi e strutture,
      garantiscono uno standard più che accettabile. L’hotel Vrbak, si presenta come una vera e proprio
      opera d'arte architettonica, sia nella sua parte esterna che negli interni bizzarri ma coerenti con il
      disegno del progetto. Le camere tradiscono la natura funzionale dei progetti di epoca socialista, ma
      mantengono un gradevole originalità cui certo non guasterebbe qualche ritocco.

     Kustendorf, anche chiamato Drvengrad, dal serbo "città in legno", è un villaggio museo che vuole
      recuperare le radici dei villaggi montani trapiantandole in un contesto favolistico vagamente dandy.
      Nato dall'allestimento di un film di Emir Kusturica, il villaggio propone piccoli chalet in legno, tutti
      dotati di stanza da bagno, con caratteristiche differenti: alcuni realizzati su due piani con ripide
      scalette che portano alla piccola zone letto; altri, posti nella parte bassa del villaggio, realizzati su di
      un solo piano con camere più moderne che comunque permettono di godere del comfort totale
      anche se immersi in una cornice di semplicità alpina

     I pasti si consumano prevalentemente in ristoranti locali e sono a base di piatti tradizionali, in
      genere gustosi e saporiti.

     In ognuno dei due paesi usufruiamo di una guida locale parlante italiano.

     In caso di necessità o qualora fosse ritenuto opportuno dall’accompagnatore e dalla guida locale,
      potrebbero essere apportate variazioni nell’ordine delle visite rispetto alla sequenza indicata nel
      programma di viaggio.

Pagina 16
Importante

Per questioni operative o di forza maggiore, l’itinerario potrebbe subire delle variazioni. Allo stesso modo
i pernottamenti potrebbero essere effettuati in strutture similari, di pari categoria.

Voli
La quota di partecipazione è valida ed è la medesima sia per partenza da Milano che da Roma con voli
Austrian Airlines.
Per partenze dagli altri aeroporti italiani (Milano e Roma esclusi) si applica il supplemento “Partenza da
altre città”.

Partire con noi è garanzia di un viaggio senza pensieri, anche sotto il profilo della salute.
La pandemia da Covid19 ha sensibilizzato i cittadini sul tema della prevenzione legata ai viaggi. Grazie
alla partnership con Ambimed potrai usufruire di una riduzione del 10% su prestazioni sanitarie e test
Covid-19 necessari per viaggiare in sicurezza.
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                                                                                                    Pagina 17
Quota Individuale di partecipazione da Milano

Minimo 10 partecipanti                                                                       € 2.350,00
con nostro Accompagnatore e guida locale parlante italiano.
Massimo 16 partecipanti

Supplementi per persona

Supplemento singola                                                                    € 380,00
Tasse aeroportuali/fuel surcharge                                                      € 185,00
Alta stagione voli                                   16/07/2022 - 28/08/2022           € 200,00
Suppl. partenza da altre città (su richiesta e
                                                                                       € 100,00
soggetto a disponibilità)
Base 8 (Con Tour Leader)                                                               € 240,00

Quota di gestione pratica € 90,00

Prezzi quotati in euro e pertanto non soggetti ad adeguamento valutario

La quota comprende
  Trasporto aereo con voli di linea Austrian Airlines da Milano o Roma in classe turistica
  Trasferimento dall’aeroporto di Belgrado all’hotel e dall’hotel all’aeroporto di Sarajevo con
     automezzo riservato
  Trasporti interni con minibus/bus a seconda del numero di partecipanti
  Sistemazione in camera doppia in alberghi 3***/4**** (classificazione locale)
  Trattamento di pensione completa, incluso ½ l. di acqua oppure bottiglia a persona per ogni pasto
     (dalla prima colazione del 2° giorno fino alla colazione dell’ultimo giorno)
  Visite ed escursioni come da programma
  Guide locali parlanti italiano
  Esperto accompagnatore al raggiungimento del minimo di partecipanti previsto

La quota non comprende
  Trasferimenti da/per gli aeroporti in Italia
  Tasse aeroportuali estere e il fuel surcharge
  Mance (prevedere circa 80 Euro a persona di mance da consegnare all’accompagnatore a inizio
     viaggio che provvederà a distribuirle tra guide, autisti e personale di servizio in genere)
  Bevande e spese extra personali in genere e tutto quanto indicato come facoltativo
  Tutto quanto non espressamente indicato nel programma e al paragrafo “La quota comprende”

Pagina 18
L’organizzazione tecnica di questo viaggio è di:

Kel 12 Tour operator s.r.l. che è socio

e aderisce al

I Viaggi di Maurizio Levi s.r.l. che aderisce al

Scheda Tecnica

A) Ogni nostro programma di viaggio riporta il tasso di cambio utilizzato per il calcolo delle quote e la
percentuale pagata in valuta estera. Ogni programma di
viaggio riporta altresì la validità dello stesso.
B) Le modalità e le condizioni di sostituzione del viaggiatore sono disciplinate dall’art. 39 del Codice del
Turismo.
C) Richieste di variazioni alle pratiche o ai servizi già confermati potrebbero comportare costi aggiuntivi.
D) Al viaggiatore che receda dal contratto di viaggio prima della partenza, al di fuori delle ipotesi elencate
al comma 1 dell’art. 10 delle condizioni generali di contratto di viaggio o nel caso previsto dall’art. 7
comma 2, indipendentemente dal pagamento dell’acconto di cui art. 7 comma 1, sarà addebitato
l’importo della penale nella misura indicata qui di seguito:
- 10% fino a 45 giorni di calendario prima della partenza;
- 20% da 44 a 31 giorni di calendario prima della partenza;
- 30% da 30 a 18 giorni di calendario prima della partenza;
- 50% da 17 a 10 giorni di calendario prima della partenza;
- 75% da 9 giorni di calendario a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima della partenza;
- 100% dopo tali termini.
Salvo diverse indicazioni presenti nel programma di viaggio.
Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà durante lo svolgimento
del viaggio stesso.
Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il corrispettivo di
coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi.
Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno successivo alla data di
comunicazione della cancellazione e non include il giorno della partenza.
La copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto.

                                                                                                     Pagina 19
Assicurazione

Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento del premio
assicurativo relativo al costo individuale del viaggio.

Le condizioni di polizza sono riportate sul sito www.kel12.com e riguardano sia l’assicurazione medico-
bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di annullamento.

Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio.

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      mediche, ospedaliere e farmaceutiche in caso di malattia o infortunio, Covid-19 incluso
     rimborso della penale in caso di impossibilità ad effettuare il viaggio e rimborso dei servizi non
      goduti in caso di interruzione del soggiorno
     prolungamento del soggiorno in caso di impossibilità a rientrare dal viaggio a causa del Covid-19
     protezione per il bagaglio in caso di ritardata consegna, furto o smarrimento o
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Europ Assistance Italia è stata premiata, dall’Istituto Tedesco «Qualità e Finanza» e il suo media partner
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Pagina 20
Date Partenza

Partenza              Rientro               Stagionalità         Note
25/06/2022 (sabato)   04/07/2022 (lunedì)

16/07/2022 (sabato)   25/07/2022 (lunedì)
                                            Alta Stagione Voli
06/08/2022 (sabato)   15/08/2022 (lunedì)
                                            Alta Stagione Voli
27/08/2022 (sabato)   05/09/2022 (lunedì)
                                            Alta Stagione Voli

                                                                        Pagina 21
Informazioni pratiche Serbia

FORMALITA’

Per l’ingresso in Serbia è necessario il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio. Non è
necessario il visto d’ingresso. È obbligatorio viaggiare con uno dei due documenti che abbia una scadenza
superiore di almeno sei mesi alla data di rientro dalla Serbia. Si rammenta tuttavia che la normativa serba
sul soggiorno degli stranieri prevede che non si possa soggiornare nel Paese per un periodo superiore a
90 giorni nell'arco di 6 mesi.

I minori devono avere anch’essi passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio. I minori di 14 anni
che si recano all’estero con i genitori (o con un accompagnatore che ne fa le veci) è bene che siano anche
muniti di idonea documentazione comprovante la titolarità della potestà genitoriale sul minore stesso.
Per maggiori informazioni consultare il sito: http://www.viaggiaresicuri.it/

Avvertenze

Considerata l’estrema attenzione e rigore che le Autorità di frontiera serbe prestano nel controllo dei
documenti d’identità, si raccomanda ai connazionali di verificare, prima di mettersi in viaggio, la validità e
l’integrità del proprio passaporto/carta d’identità.

Le Autorità serbe attribuiscono grande importanza al timbro d’entrata che viene apposto sul passaporto
al momento dell’arrivo nel Paese; in assenza del timbro si potrebbe venire accusati di immigrazione
illegale al momento dell’uscita. È opportuno, quindi, verificare quando si entra nel Paese che il timbro sia
stato effettivamente apposto.

Si segnala, inoltre, che i cittadini italiani che transitano sul territorio del Kosovo, dal momento che la
Serbia non lo riconosce come Stato, potrebbero incontrare difficoltà ad entrare nel territorio della
Repubblica di Serbia con un documento che rechi un timbro della Repubblica del Kosovo (solitamente la
polizia di frontiera serba sovrappone un timbro con la dicitura “nullo” sopra quello recante la scritta
“Repubblica del Kosovo” precedentemente apposto dalla Autorità di frontiera del governo kosovaro).

DISPOSIZIONI SANITARIE

Per entrare in Serbia non è obbligatorio nessun tipo di vaccinazione.

I medicinali si reperiscono facilmente nelle principali città. Si consiglia di rivolgersi alle farmacie più
grandi e di controllare sempre la data di scadenza dei medicinali prima dell'acquisto. Si raccomanda di
bere solo acqua e bibite in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio, di non mangiare cibo crudo e carne
macinata, e di lavare e disinfettare sempre frutta e verdura prima del consumo. Il certificato di
vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatorio per i viaggiatori provenienti dai paesi a rischio di
trasmissione della malattia.

CLIMA

La Serbia gode di un clima tipicamente continentale moderato, con variazioni in base alle caratteristiche
locali. La posizione dei bacini dei fiumi permette alle masse d’aria fredda dell’Europa centrale di
penetrare fin nelle aree del sud. La presenza di montagne e grandi fiumi fa sì che il meteo possa variare

Pagina 22
anche in maniera repentina. Le stagioni si avvicendano regolarmente ma velocemente. Primavera e
autunno, sono brevi, gli inverni rigidi e le estati possono essere torride, soprattutto nelle zone
pianeggianti. I mesi più freddi sono gennaio e dicembre; i più caldi giugno, luglio e agosto. Le
temperature minime medie a Belgrado scendono sotto zero nei mesi centrali dell’inverno e quelle
massime difficilmente superano in 30° fra giugno e agosto. Il periodo meno piovoso dell’anno va da
agosto a novembre.

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO

Per quanto riguarda gli indumenti personali si consiglia un abbigliamento informale e “stile a cipolla” in
quanto la variazione delle temperature è repentina e durante la giornata si può stare bene sia in maniche
di camicia sia con una giacca pesante. Consigliati abiti leggeri e pratici per il giorno e qualche indumento
pesante per la sera. Si raccomandano scarpe molto comode. Da evitare il mimetico militare,
tassativamente vietato nella maggior parte dei paesi. È vietato entrare nelle chiese ortodosse o moschee
in pantaloni corti o abiti troppo succinti. Non è richiesto nessun abbigliamento formale.

Da non dimenticare: occhiali da sole – cappellino da sole - farmacia personale - repellente per zanzare e
insetti - salviette igieniche - creme solari di protezione – burro cacao per labbra – collirio – memo card di
riserva – scarpe e sandalo comodo con fondo antisdrucciolo – impermeabile o K-way - zainetto per le
necessità giornaliere.

FUSO ORARIO

Non c’ è differenza di fuso orario con l’Italia.

VALUTA

La valuta del paese è il RSD (Dinaro serbo). 1000 Rsd equivalgono a circa 8 euro.

Dal 1° giugno 2002 il dinaro è convertibile e può essere richiesto presso gli sportelli di alcune banche
italiane, mentre soprattutto a Belgrado esistono numerosi uffici di cambio e sedi di banche straniere, in
particolare italiane.
L'uso di carte di credito nei centri più grossi è abbastanza diffuso. È inoltre possibile ricevere
trasferimenti bancari internazionali tramite la “Western Union”. Gli alberghi moderni accettano le
principali carte di credito, ma è bene accertarsene prima del viaggio. A Belgrado vi sono anche alcuni
sportelli Bancomat nei quali è possibile effettuare prelievi su circuiti Maestro/Cirrus
La valuta importata superiore a 10.000 Euro deve essere dichiarata alle Autorità doganali di frontiera al
momento dell'entrata o del transito; a tal fine si deve compilare l'apposito modulo consegnato
direttamente dal personale di frontiera. In assenza di tale modulo si rischia la confisca della valuta
all'uscita dalla Serbia. In caso di confisca, occorre richiedere il verbale di sequestro ed informare per
iscritto l'Ambasciata d'Italia a Belgrado.

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DISPOSIZIONI DOGANALI IN LOCO

Un visitatore può importare in franchigia effetti personali in quantità sufficiente alle proprie esigenze
tenuto conto della stagione, scopo e durata del viaggio. Sono considerati effetti personali i seguenti
articoli:
- gioielli personali
- articoli di pellicceria di lusso
- apparecchi fotografici
- apparecchi cinematografici
- binocoli
- strumenti musicali portatili
- giradischi portatili
- apparecchi radio portatili con o senza lettore di cassette audio
- registratori portatili a nastro magnetico
- macchine da scrivere portatili
- calcolatrici tascabili
Articoli sportivi:
- fucile con 100 cartucce
- bicicletta con o senza motore
- imbarcazione con o senza motore
- materiale da campeggio
- sci
- racchette da tennis
Per articoli diversi da quelli sopra indicati occorre fare una dichiarazione scritta. Tutti gli articoli importati
devono essere esportati al momento dell’uscita dal Paese.
E’ vietato importare: armi da guerra, revolver, fucili, pistole a gas, coltelli a lama fissa, stupefacenti,
veleni.
Il visitatore che desideri andare a caccia in Serbia può importare un fucile e delle munizioni a condizione
di dichiararne il possesso alla frontiera. Se non ha un permesso rilasciato da una missione diplomatica
della Repubblica di Serbia all'estero, deve richiederlo ai servizi di sicurezza nazionale alla frontiera.
Esportazione: è necessario un permesso di esportazione per poter esportare articoli aventi valore
archeologico, storico, etnico o artistico e le monete in oro.

LINGUA

La lingua ufficiale del paese è il Serbo. Nel sud del paese diffuso anche l’albanese L’inglese è abbastanza
diffuso, soprattutto a Belgrado.
I caratteri usati, per esempio sulle strade, sono solitamente latini, ma è ancora in uso il cirillico.

RELIGIONE

La religione più diffusa è quella ortodossa, con minoranze musulmane e cattoliche.

Pagina 24
PREFISSI TELFONICI

Per chiamare in Serbia comporre lo 00381 seguito dal numero dell’abbonato. Per telefonare dalla Serbia
all’Italia è necessario comporre 0039, seguito dal prefisso della città che si intende raggiungere, più il
numero dell’abbonato. Nel Paese Sono presenti tre reti di telefonia mobile: Telenor, Telekom e Vip. I
cellulari funzionano bene in tutti i grandi e medi centri urbani e lungo le autostrade, mentre all'interno
del Paese vi sono ancora alcune zone non coperte. Tuttavia il costo delle telefonate è tra le più costose
d’ Europa, in particolare quando si tratta di roaming.

CINE/FOTO

Ricordiamo che nella maggioranza dei paesi è tassativamente proibito fotografare i seguenti soggetti:
aeroporti, installazioni e automezzi militari, edifici governativi, ponti, militari in divisa. In ogni caso vi
consigliamo di chiedere all’accompagnatore, all’inizio del viaggio, il comportamento da adottare riguardo
la fotografia.

VOLTAGGIO

220 Volts con frequenza 50 Hz e prese analoghe a quelle italiane.

CUCINA

La cucina Serba ruota intorno alla carne che, macinata, affumicata, stufata, alla griglia o allo spiego, non
mancherà mai in un pasto tipico, così come il formaggio. Nelle zuppe troverete anche il pesce e ad
accompagnare i piatti principali ci saranno le insalate con crauti, cipolle, peperoni, cetrioli e pomodori.
Per concludere, frutta fresca o secca i sfiziosi dolcetti da accompagnare al caffè in stile turco o al semplice
espresso, che qui è arrivato solo di recente. Partendo dal nord della Serbia si noterà una cucina più di
stampo occidentale, mentre al sud le influenze turche sono più evidenti. Profumi e sapori delle due si
fondono nell’area centrale del paese, in particolare a Belgrado.
Per i Serbi la cucina tradizionale è un vero motivo d’orgoglio, ma dovrete aspettare prima di mettere le
gambe sotto il tavolo. Infatti, la tradizione serba prevede alcuni dolci e alcolici che precedono i pasti,
contrariamente a quanto siamo abituati. Grande attenzione è riservata all’ospite, che sarà accolto con lo
slatko, una colorata conserva di frutta intera o tagliata in pezzi tenuta in barattoli di vetro: non rifiutare
l’offerta!
E’ usanza, poi, fare un aperitivo con uno (o più) bicchieri di rakija (un distillato di vari tipi di frutta), in
diverse versioni. Ad accompagnare l’entrée decisamente alcolica vi verrà servita una mousse di kajmak,
un cremoso formaggio di latte vaccino da spalmare sulla proja, focaccia a base di farina di mais simile al
pane turco. In alternativa alla rakija, potete bere un lav, ovvero un leone, o jelen, cioè un cervo: non
preoccupatevi, sono solo i nomi di due birre locali. Se proprio non ve la sentite di cominciare il pasto con
una bevanda alcolica, provate i succhi di frutta che, solitamente, sono anch’essi di produzione locale. In
ogni caso, brindate esclamando: “Ziveli!”.

ACQUISTI

In quasi tutta la Serbia, in particolare nei bazar tradizionali di Kruja, i turisti possono acquistare una
grande varietà di souvenir e oggetti di artigianato. È possibile acquistare tappeti, argento e oggetti in

                                                                                                       Pagina 25
rame, sculture in legno, ceramiche e un assortimento di lavori all’uncinetto. Articoli tipici sono anche le
pipe, strumenti musicali, ricami e tovaglie.

ORARI DI APERTURA DI BANCHE E NEGOZI

Le banche restano aperte dalle 9.00 alle 17.00 (alcune fino alle 19.009; il sabato dalle 09.00 alle 13.
Mentre i negozi tra le 08.00/09.00 alle 20.00/22.00 nelle grandi città. I centri minori e le località più
piccole anticipano l’orario di chiusura alle 19.00 e in alcuni casi alle 17.00.

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Informazioni pratiche Bosnia-Erzegovina

FORMALITA’

Per l’ingresso in Bosnia-Erzegovina è necessario il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio.
Non è necessario il visto d’ingresso. È obbligatorio viaggiare con uno dei due documenti che abbia una
scadenza superiore di almeno tre mesi alla data di rientro dalla Serbia. Si rammenta tuttavia che la
normativa serba sul soggiorno degli stranieri prevede che non si possa soggiornare nel Paese per un
periodo superiore a 90 giorni nell'arco di 6 mesi.

Si raccomanda di non utilizzare carte d’identità rinnovate, siano esse cartacee o elettroniche; nel caso di
carte di identità scadute, è necessaria la sostituzione con una di nuova emissione (consultare al proposito
“Documenti per viaggi all’estero” sulla home page di questo sito).

Si segnala inoltre che si sono verificati casi di non accettazione di carte d'identità (cartacee ed
elettroniche) rilasciate o rinnovate dopo il 10 febbraio 2012, la cui validità, come stabilito dal DL 5/2012
(decreto "Semplificazioni"), è prorogata fino al giorno e mese di nascita del titolare immediatamente
successivo alla scadenza altrimenti prevista per il documento stesso.

Per maggiori informazioni è presente il banner “AVVERTENZE PER I TURISTI” sulla home page
dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo www.ambsarajevo.esteri.it.

I minori devono avere anch’essi passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio. I minori di 14 anni
che si recano all’estero con i genitori (o con un accompagnatore che ne fa le veci) è bene che siano anche
muniti di idonea documentazione comprovante la titolarità della potestà genitoriale sul minore stesso.
Per maggiori informazioni consultare il sito: http://www.viaggiaresicuri.it/

DISPOSIZIONI SANITARIE

Per entrare in Bosnia-Erzegovina non è obbligatorio nessun tipo di vaccinazione.

Avvertenze: la cattiva conservazione degli alimenti nei mercati e nei negozi può essere causa di spiacevoli
disturbi e intossicazioni.
Si raccomanda pertanto la massima prudenza negli acquisti di generi alimentari che possono essere
effettuati anche nei punti vendita di grandi distributori presenti nelle principali città del Paese. Scarsa è la
considerazione per la tutela ambientale mentre è oramai regolare l’erogazione di elettricità acqua e gas,
soprattutto nelle città.
Per quanto riguarda i casi di rimpatrio urgenti, le principali compagnie di riferimento sono Austrian
Airlines, Lufthansa e Turkish Airlines con voli giornalieri non diretti che prevedono scali presso gli
aeroporti di Vienna, Monaco di Baviera e Istanbul e sono attrezzate anche per il servizio di rimpatrio
salme.
Si raccomanda di stipulare prima della partenza una polizza assicurativa che preveda la copertura delle
spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario (o il trasferimento in altro Paese) del paziente.
Si consiglia, altresì, di consultare la propria ASL di residenza per informazioni sull’applicazione della
Convenzione sanitaria in vigore tra l’Italia e la Bosnia Erzegovina ed il rilascio di idonei moduli preposti

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